Può esistere l'amore nel calcio?

di Kotomy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** (prologo) La Notizia ***
Capitolo 2: *** Una ragazza misteriosa & L'incendio ***
Capitolo 3: *** Cosa sta succedendo? ***
Capitolo 4: *** Troppe cose insieme... troppa confusione.. troppe lacrime.. ***
Capitolo 5: *** Ho chiuso con lei... ***
Capitolo 6: *** ...Il mio primo bacio... ***
Capitolo 7: *** Occhi che cambiano e Voce che cambia ***
Capitolo 8: *** Le Vacanze ***
Capitolo 9: *** Vietato vagare da sola per la città.. ***
Capitolo 10: *** Meta: Hawaii ***
Capitolo 11: *** Chi è questo adesso? ***
Capitolo 12: *** In mille pezzi... ***
Capitolo 13: *** Il ballo, che ballo non è... ***
Capitolo 14: *** Cosa vuol dire tutto questo? ***
Capitolo 15: *** E' ora! ***
Capitolo 16: *** Sapevo che eri speciale! Non come gli altri.. ***
Capitolo 17: *** Predestinato? Cosa significa? ***
Capitolo 18: *** Questo è un Addio! ***
Capitolo 19: *** Fine!!!!! ***



Capitolo 1
*** (prologo) La Notizia ***


scusate, il capitolo è un po' corto perchè non ho avuto tempo...
"Ragazzi, ragazzi guardate che cos'ho trovato nella scrivania di mio padre" disse una ragazza che correva.
"Ciao Nelly, sembra che tu abbia visto un fantasma" disse un ragazzo 
"Non mi prendere in giro Mark, comunque ritornando a noi, guardate che cosa ho trovato!" disse Nelly facendo vedere alla squadra un quaderno con tantissimi fogli dentro "Ehi! Assomiglia ai quaderni degli appunti segreti di mio nonno" disse Mark prendendo il quaderno "Tranquillo non sono altri appunti, ma sono stati comunque scritti da tuo nonno e parlano di una squadra che si chiama Angels and Demons" disse Nelly "Angels e Demons?" disse una ragazzo con i capelli biondi e tirati tutti all'insù "Si proprio così Axel, la squadra si chiama così" disse Nelly "E scusa di cosa ci dovremmo preoccupare?" chiese Mark "Beh, nel quaderno c'è scritto che questa squadra si sarebbe mostrata solo a coloro che avrebbero vinto il Football Frontier International. E Mark chi ha vinto il Football Frontier International?" disse Nelly "Beh... MA SIAMO STATI NOI!! Quindi vuol dire che fra poco incontreremo questa squadra?" chiese Mark "Io devo andare in bagno" disse una ragazzo abbastanza grosso e con una capigliatura afro verde "Jack, ma possibile che ogni volta che una squadra ha un nome spaventoso tu debba andare in bagno?" disse un ragazzo con i capelli argentati "Non è colpa mia Shawn, ho la vescica piccola" disse Jack "Ormai è scritto nel destino, tu Jack diventerai un campione di corsa per andare in bagno" disse Mark "Ragazzi invece di pensare a Jack, ci dovremmo preoccupare della squadra che fra poco verrà a sfidarci" disse Axel con un faccia seria "Axel ha ragione, non vorrei che quando arrivasse la squadra non siamo impreparati" disse un ragazzo che era sbucato dal nulla, aveva una coda con dei capelli che andavano sul verde ma si mischiavano all'argento. "Tranquillo Nathan, non troveranno mai la grande Inazuma Eleven impreparata" disse Mark alzando il suo solito pugno "E adesso allenamento intensivo" disse un ragazzo con i capelli castani intrecciati fra di loro in una coda. "Jude ha ragione ragazzi! Sbrighiamoci.." Mark non ebbe il tempo di finire la frase che Axel lo interruppe "Avete notato che mancano Celia, Silvia, Victoria, Suzette, Eric e Harley all'appello". "Non vi preoccupate siamo qui, eravamo andati a cercare Darren, Xavier, Jordan, Austin e Scott" disse Victoria, una ragazza con i capelli rosa che andavano a mischiarsi con un arancione chiaro. "Li avete trovati?" chiese Shawn "Si erano rinchiusi in uno sgabuzzino per colpa di Scott" disse un'altra ragazza con i capelli platino. "Uno dei soliti scherzi di Scott?" chiese Jack "Si" rispose Victoria "Ehi! Ma tu quando sei tornato dal bagno?" chiese Mark un po' confuso "Cinque minuti fa" disse Jack.
"Ragazzi è successo qualcosa?" chiese Suzette "Dobbiamo affrontare una squadra sconosciuta a tutto il mondo" disse Axel.....

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Capitolo 2
*** Una ragazza misteriosa & L'incendio ***


Ciao e scusate se il primo capitolo era cortissimo... ma vi prometto che i prossimi saranno più lunghi... E' la mia prima fan fiction e spero che vi piacerà...
 
"Come una squadra sconosciuta?" urlò Harley.
"Beh, a quanto pare questa squadra si chiama Angels and Demons e si mostra solo ai vincitori del Football Frontier International, e visto che abbiamo vinto noi il torneo toccherà a noi sfidarla" disse Axel.
"Abbiamo capito, quindi non sottolineare sempre la parola noi" disse Darren.
"Bene e adesso ad allenarci, vieni tesorino!" disse Suzette prendendo un braccio di Eric e trascinandolo in campo. 
"Ragazzi aiuto -.-" disse Eric. "Andiamo anche noi, dobbiamo perfezionare le nostre tecniche" disse Mark alzando il suo adorato pugno. "Ragazzi un'ultima domanda, sapete quando dobbiamo giocare contro questa squadra" chiese Silvia "No! Nelly ci ha detto che dobbiamo giocare contro questa squadra, ma non ci ha detto quando" disse Nathan "Ah, quindi adesso è colpa mia, scusatemi se il nonno di Mark non ha scritto niente di più al proposito" disse Nelly "Non dare la colpa a mio nonno, lui non ci ha mai giocato contro questa squadra" Urlò Mark "Ragazzi di tutti i dati che ho raccolto in questo poco tempo, non ho trovato niente a parte questa fotografia" disse Celia mostrando a tutta la squadra la foto sul computer "Ma è una ragazza!" dissero Tod e Scott all'unisono. "Allora? Cosa c'è di male se è una ragazza anche io e Suzette siamo delle ragazze ma ci avete comunque preso in squadra" disse Victoria "Meglio non farla arrabbiare, fidati" disse Jordan. "Ragazzi, adesso basta discutere e andiamo ad allenarci" disse Mark. 
Tutti i ragazzi andarono nel campo ad allenarsi.
"Ehi Jude proviamo il calcio gemello" disse Eric "Ok, pronto?" chiese Jude "Si, forza" disse Eric. E in poco tempo.. "Calcio Gemello".
Dopo aver finito gli allenamenti i ragazzi si andarono a cambiare e se ne andarono tutti a casa. 
 
La mattina dopo...
"Mark, Mark aspetta..." disse Austin correndo verso Mark "Ah ciao Austin, tutto bene?" chiese Mark "Si e a te? Sei pronto per    andare a scuola?" chiese Austin "No, l'unica cosa che mi piace è che ogni volta che finiamo possiamo allenarci quanto vogliamo" disse Mark "Ma pensi solo al calcio" chiese Austin "Si io vivo per il calcio non credo di trovare qualcosa più importante del calcio" disse Mark "Allora andiamo, siamo in ritardo" disse Austin.
Appena Mark arrivò a scuola si ritrovò Axel davanti a lui.
"Buongiorno Axel come mai sei ancora fuori scuola?" chiese Mark "Capitano dobbiamo parlare" disse Axel "Ok, ma chiamami Mark è strano farsi chiamare capitano da te" disse Mark "Ok, adesso vieni dentro" disse Axel.
Axel condusse Mark nello spogliatoio dove si cambiano quando facevano gli allenamenti. "Hai presente quella ragazza della foto che ci ha fatto vedere Celia sul computer?" chiese Axel "Si ma che centra?" chiese Mark confuso "Quella è il capitano della squadra e si chiama Lorelayne" disse Axel "MA E' IMPOSSIBILE. In fondo alla foto c'era scritto anno 1916, è impossibile che sia ancora viva, siamo nel 2011" disse Mark "Appunto mi chiedo come mai dicono che sia ancora il capitano" disse Axel "Chi te l'ha detto?" chiese Mark "Questo non importa" disse Axel "Forse, ti stai sbagliando e adesso il capitano è un'altra persona" disse Mark "No, ti assicuro che è ancora questa ragazza" disse Axel. Ma i due non ebbero il tempo di finire la loro conversazione che la campanella della prima ora suonò e i due dovettero andare in classe.
"Eccovi finalmente, ma dove siete stati?" chiese Silvia "Eravamo fuori a parlare" disse Mark "A quanto pare saltiamo le prime due ore perché la professoressa di francese non c'è" disse Victoria "Bene allora, Mark noi due continuiamo la nostra conversazione" disse Axel che si andò a sedere al suo banco e Mark prese una sedia e si mise difronte a lui.
"Allora prima di tutto chi ti ha detto che è ancora lei il capitano?" chiese Mark "State parlando di Lorelayne?" chiese Eric all'improvviso "Oh Eric sei tu, si stiamo parlando di lei a quanto pare era il capitano dei Angels e Demons nel 1916 e lo è anche adesso nel 2011" disse Axel "Si è vero, girano queste storie, anzi c'è una leggenda su questa squadra" disse Eric "Ah si? Epotresti raccontarcela?" chiese Mark "Si racconta che i Angels and Demons siano composti da undici giocatori, tra cui tre riserve, e sono cinque ragazze tra cui il capitano e sei maschi. Di questa squadra si dice anche che abbia dei poteri oscuri capaci di far scomparire le altre squadre.. So solo questo nient'altro" disse Eric "Wow questa squadra si che mette i brividi" disse Mark "Mi raccomando ragazzi non fate parola con nessuno di tutto quello che abbiamo detto." disse Axel "Sta tranquillo. Però io ho ancora una domanda che mi frulla per la testa da quando ho sentito il nome della squadra" disse Eric "Quale sarebbe?" chiese Mark "Se ci battessero che cosa ci accadrebbe, e se noi battessimo loro che cosa gli accadrebbe?" disse Eric "Anche tu la stessa domanda" disse Axel "Ragazzi mi sono perso il filo del discorso" disse Mark "Lascia perdere Mark non ci pensare ti andrebbe solo in fumo il cervello" disse Eric cercando di smorzare la tensione che si era creata. "Ehi ragazzi che ne dite di andare a fare qualche tiro per queste due ore visto che non abbiamo niente da fare" disse Victoria "Ottima idea, arriviamo subito" disse Mrk facendo segno a Victoriadi iniziare ad andare "Bene adesso non pensiamoci più, quando la partita sarà conclusa ogni vostra domanda avrà una risposta" disse Mark "E' la prima volta che dici una cosa sensata e dico sul serio" disse Eric "Ehi! Non offendere!" disse Mark 
Appena i ragazzi scesero entrarono nel campo e iniziarono a giocare. 
All'improvviso Axel si girò e dietro un albero vide sono un ciocca di capelli biondi che spariva nel nulla.
Appena finirono tutti di "allenarsi" rientrarono in classe e aspettarono l'arrivo della professoressa che doveva esserci a quell'ora.
 
Il suono della campanella che segnava la fine delle lezioni e con essa anche la fine della giornata a scuola arrivò prestissimo ma in tutta la giornata Axel non fece altro che pensare a quella ciocca bionda che aveva visto durante gli allenamenti.
I ragazzi si cambiarono e andarono di nuovo in campo. "Ehi Axel passa qui!" urlò Xavier ma Axel non ci fece caso e tirò la palla dalla parte opposta. "Ehi! Si può sapere che cos'hai?" chiese Xavier "Niente, stavo pensando a una cosa che mi è successa oggi" disse Axel ma appena si girò per andare a prendere la palla rivide quella ciocca ma non solo quella, stavolta vide un viso che era contornato da una chioma di capelli biondi dorati lunghi. Axel non riuscì a vedere il viso perchè la ragazza si girò e scomparve come aveva fatto quella mattina. "Axeeell? Axeeeeeelllll? Axel! Ci sei?" disse Nathan passandogli una mano davanti alla faccia "Si scusatemi" disse Axel "E' da stamattina che sei strano, è successo qualcosa?" chiese Xavier al compagno "Ehi ragazzi guardate in alto verso nord, c'è del fumo" disse Shawn "Ma quel fumo proviene dalla parte in cui c'è casa mia e Giulia è dentro casa" disse Axel iniziando a correre "Aspetta Axel veniamo anche noi" urlò Austin. I ragazzi corsero e si accorsero che a prendere fuoco era stata proprio la casa di Axel "G-Giuliaaa! Dove sei Giulia!" urlò Axel inolrandosi tra le macerie e il fumo che ricoprivano casa sua. "Ragazza sei il fratello della bambina che era in casa?" chiese un uomo alto sulla trentina d'anni, portava una giacca nera e dei pantaloni del medesimo colore "Si, sa dov'è?" chiese Axel "La vicina l'ha presa appena in tempo prima che la casa crollasse ma adesso sono tutte e due in ospedale, hanno respirato troppo fumo" disse il signore, a quella notizia Axel era già partito verso l'ospedale. "Grazie tante" ringraziò Nelly e anche lei corse insieme agli altri. Appena arrivarono in ospedale le infermiere fecero entrare solo Axel nella camera dove era ricoverata Giulia. "Ehi sorellina come va tutto bene?" chiese Axel alla sorella che si era appena svegliata "fratellone sei venuto" disse la piccola Giulia "come potevo non venire" disse Axel iniziando ad accarezzare la testa di Giulia piano e alla stesso tempo dolcemente.
Appena l'orario delle visite terminò Mark si ofrì di ospitare Axel a dormire a casa sua e lui non potendo rifiutare visto le condizioni di casa sua accettò.
Quando arrivarono a casa Mark trascinò Axel in camera sua e iniziarono a parlare.
"Allora stai meglio?" chiese Mark ancora preoccupato per l'amico "Si tranquillo Mark, adesso sono più sereno visto che so che mia sorella sta bene e non ha riportato nessuna ferita" rispose Axel "Ok io mi fido di quello che mi dici, comunque mi dici che cos'avevi oggi in campo, sembravi assente" disse Mark "Sai mentre facevamo gli allenamenti ho visto una ragazza bionda dietro un albero ma non sono riuscito a vederle il viso perchè si è subito girata appena ha visto che la stavo guardando e non ci crederai ma è sparita nel nulla" disse Axel "Wow! Anche io voglio vedere una persona che sparisce nel nulla" disse Mark "C'è poco da scherzare, ho l'impressione che quella ragazza ha a che fare con gli Angels and Demons" disse Axel.
I due parlarono molto finchè non si addormetarono.

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Capitolo 3
*** Cosa sta succedendo? ***


Ho allungato un po' il capitolo precedente...
 
Il sole della mattina arrivò dritto sulle facce di Mark e Axel.
"Mark sveglia" disse Axel strofinandosi gli occhi "Ancora cinque minuti mamma" disse Mark nel sonno "Io non sono tua madre capito?" disse Axel tirando un pugno sulla testa di Mark che si svegliò di colpo "Si può sapere perchè l'hai fatto?" chiese Mark "Perché mi continuavi a chiamare mamma" rispose Axel "Scusami, l'abitudine" disse Mark "Prepariamoci, siamo in ritardo" disse Axel che si stava già vestendo mentre Mark era ancora nel letto mezz'addormentato. "Hai ragione, ci dobbiamo sbrigare" disse Mark "No tu ti devi sbrigare io ho già finito e vado" disse Axel chiudendo dietro di se la porta della camera di Mark "No.. Axel aspettami!" disse Mark ma era inutile perchè il ragazzo se n'era già andato da un bel pezzo. "Uffa, mi lasci sempre solo" disse Mark raggiungendo Axel di corsa "Scusa perchè non hai preso il motorino, siamo maggiorenni adesso" disse Axel "Hai ragione, sai io sono rimasto ancora alle scuole medie con il tempo" disse Mark "Fidati non solo con il tempo ma anche con la testa" disse Axel "Come al solito i tuoi complimenti mi fanno stare sempre meglio" disse Mark "e' una delle mie qualità" aggiunse il ragazzo biondo.
Appena arrivarono a scuola Axel e Mark non potevano credere ai loro occhi. "L-La scuola è stata demolita!" sussultò Mark appena vide in che stato era stata ridotta la scuola "Non è possibile! Ieri l'incendio e adesso la scuola, ma chi può essere stato!" disse Axel "Ragazzi siete arrivati, avet visto la scuola come l'hanno ridotta?" chiese Victoria con delle piccole lacrime ancora attaccate agli occhi "Dai Victoria non piangere, si sistemerà tutto" disse Harley abbracciando Victoria "Come vuoi che si sistemi? La scuola è stata demolita e adesso dove andremo a studiare e ad allenarci? Tutto è iniziato da quando abbiamo saputo di questa stupida e inutile squadra che è comparsa dal nulla" disse Victoria. 
Tutti i ragazzi della scuola dovettero andare a casa, ma Mark e gli altri si riunirono nel campo dove si allenavano sempre quando quello della scuola era occupato. "Ragazzi non ci posso credere stanno succedendo una dopo l'altra" disse Shawn. I ragazzi conversarono per più di un'ora quando all'improvviso videro una ragazza che Axel riconobbe subito dalla sua chioma di capelli dorati. "Ciao, mi chiamo Summer, non sono di queste parti ma ho seguito i vostri allenamenti per due giorni di seguito e a quanto pare il vostro amico mi ha anche vista" disse la ragazza guardando verso Axel, aveva un accento americano e in una ciocca di capelli era legato una nastro blu scuro come la notte. "Allora sei tu quella ragazza dietro all'albero" disse Axel "Si ero proprio io, volevo scusarmi per l'altra volta, a quanto ho capito ho interrotto i vostri allenamenti" disse Summer "No stai tranquilla" disse Mark porgendo la mano verso Summer "Piacere io sono..." "Mark Evans ti conosco, sono una grande fan di tuo nonno" disse Summer "Anche io sono un fan di mio nonno" disse Mark sorridendo. "Modesto il ragazzo" disse Summer accennando un sorriso. Axel per tutto il tempo che gli altri parlavano con Summer lui non disse niente, perchè l'unica cosa ch stava guardando nella ragazza erano i suoi occhi verde smeraldo. "Ehi va tutto bene? Ho fatto qualosa di male?" chiese Summer rivolgendosi ad Axel "C-cosa? No, non hai fatto niente è solo che tu somigli ad una persona che diciamo conosco" disse Axel "Anche a te ha dato l'impressione di somigliare a Lorelayne, il capitano degli Angels and Demons?" disse sottovoce Shawn ad Axel "Si e anche terribilmente" disse Axel "Giochi a calcio?" chiese Nathan a Summer "Si, ma diciamo che sono ancora un principiante" rispose Summer "Dai facciamo qualche tiro almeno ci togliamo un po' dalla testa tutto quello che è successo" disse Mark che mentre parlava prese il pallone e lo passò a Summer che lo stoppò meravigliosamente e con grazia, lo prese in mano e lo mise in posizione davanti ai suoi piedi, tirò e in una frazione di secondo la palla era in rete senza che Mark se ne accorgesse. Quando tutti videro la palla in rete spalancarono la bocca increduli a parte Axel che subito iniziò a prendere la parola. "Scusa, hai mai sentito una squadra che si chiama Angels and Demons?" chiese Axel e a quel nome Summer sussultò. "N-no, non ho mai sentito il nome di questa squadra perchè me lo chiedi?" chiese Summer "No così era solo una domanda" disse Axel "Bene, per me si è fatto tardi devo andare a casa, ah un'ultima cosa visto che la vostra scuola è stata demolita ho sentito dire che vi trasferirete nella mia scuola, spero che diventeremo buoni amici" disse Summer e dopo un po' scomparve dalla vista di tutti. "Che bello! Visitiamo una nuova scuola e chi lo sa forse incontreremo amici nuovi, ragazzi questo è quello che ci riserva il fato, quindi ragazzi da domani ci aspetta una nuova vita in una nuova scuola" disse Mark iniziando a correre per tutto il campo. "Mark fermati due minuti,dobbiamo parlare di quella ragazza" disse Axel "Ho visto come la fissavi, sembravi imbambolato" disse Suzette "Io?! Imbambolato? Per favore Suzette" disse Axel.
Iragazzi discutessero molto e saltarono fuori conclusioni del genere:
Mark: Io credo che le sia una fantasma!
Jack: Io devo andare in bagno
Tod: Per me è carina e basta
Xavier: Secondo me a te Tod manca qualche rotella
E credetemi la discussione durò così per parecchio tempo.
Alla fine si erano fatto le 6 e i ragazzi avevano finito anche gli allenamenti.
"Che ne dite di andare al ristorante di Simour?" chiese Mark impaziente di mettere qualcosa sotto i denti.
"Hai ragione ci vuole una distrazione, vieni Axel?" chiese Xavier "No ragazzi preferisco andare a trovare Giulia, mi hanno detto che ha avuto una ricaduta e credo che il mio appoggio adesso le serva, comunque salutatemi Simour da parte mia" disse Axel (scusate non so cme si scrive Simour) "Ok, tu invece saluta Giulia da parte nostra" disse Shawn andandosene. Axel a quel punto rimase da solo, prese la giacca, la indossò e andò all'ospedale. Appena arrivò li' salutò sua sorella, rimase un po' con lei e poi se ne andò, sapeva di non poter fare aspettare la madre di Mark per la cena, in fondo lo stavano ospitando a casa loro..
Metre tornava a casa Axel vide Summer parlare con una ragazza, non fece caso a com'era la ragazza ma guardò solo Summer. Quando passò davanti a lei, Summer lo salutò. "Ciao Axel, a quanto pare ci incotriamo" disse Summer "Eh si" rispose Axel un po' impaziente "Di quanto ho capito non ti sono molto simpatica vero?" chiese Summer "Non ho mai detto questo e non l'ho mai pensato è solo che non mi fido a tal punto da farmi abbindolare da una come te" disse Axel sorpassando Summer "Perchè!? Voglio sapere perchè non merito la tua fiducia" disse la ragazza mettendosi davanti a lui "Non sono tenuto a darti spiegazioni" disse Axel freddo e distaccato "Invece si, visto che la questione riguarda me" rispose Summer "Non mi fido di te punto e basta, la nostra conversazione finisce qua" disse Axel andandosene "Sei un ragazzo senza cuore, non si può giudicare una persona senza neanche conoscerla!" disse Summer andandosene via correndo e sorpassando Axel che quando la vide si accorse che una lacrima le stava scendendo giù dal viso. 
Appena Axel arrivò busso alla porta di casa Evans, si ritrovò Mark piazzato davanti. "Cosa stai facendo accostato alla porta?" chiese Axel "Ti stavo aspettando, perchè non dovevo?" disse Mark "Potevi anche non farlo" disse Axel che stava andando in bagno per lavarsi le mani "Comunque sai prima dalla finestra non so se ho visto bene, ma mi è sembrato di vedere quella ragazza di oggi, com'è che si chiama Slummer, Simmer..." "Si chiama Summer" rispose Axel "Hai ragione, comunque l'ho vista correre con le mani in faccia" disse Mark "Allora? Cosa dovrei fare io?" chiese Axel abbastanza irritato "No, niente mi chiedevo solo se tu l'avessi incontrata mentre venivi qua, visto che andavi nella stessa direzione" disse Mark "Si l'ho incontrata, ma stava benissimo quando mi ha salutato" disse Axel "Capito.. Adesso andiamo a mangiare, mia madre ha preparato una delle sue specialità" disse Mark "Andiamo. Ho notato che ti sei proprio scordato della squadra che dobbiamo affrontare a breve" disse Axel "Eh si. Me la sono lasciata alle spalle, quando arriveranno noi saremo pronti per sfidarli" disse Mark "Come vorrei essere ottimista come te" disse Axel sedendosi a tavola. 
Durante tutta la cena Axel non fece altro che pensare a Summer e di come l'aveva fatta piangere, lui non voleva, ma era successo, e ormai non si poteva più tornare indietro. 
Quando ebbe finito la cena Axel se ne andò in camera di Mark e si stesa sul letto che gli avevano preparato. 
 Axel si addormentò in fretta..
 
Sogno di Axel:
 
"Ciao Axel, a quanto pare ci rincotriamo" disse Summer "Eh si" rispose Axel un po' impaziente "Di quanto ho capito non ti sono molto simpatica vero?" chiese Summer "Non ho mai detto questo e non l'ho mai pensato è solo che non mi fido a tal punto da farmi abbindolare da una come te" disse Axel sorpassando Summer "Perchè!? Voglio sapere perchè non merito la tua fiducia" disse la ragazza mettendosi davanti a lui "Non sono tenuto a darti spiegazioni" disse Axel freddo e distaccato "Invece si, visto che la questione riguarda me" rispose Summer "Non mi fido di te punto e basta, la nostra conversazione finisce qua" disse Axel andandosene "Sei un ragazzo senza cuore, non si può giudicare una persona senza neanche conoscerla!" disse Summer andandosene via correndo e sorpassando Axel che quando la vide si accorse che una lacrima le stava scendendo giù dal viso. 
 
Fine Sogno.
 
La sveglia suonò e Axel si svegliò e notò che Mark non era nel letto. "Non è possibile Mark si è svegliato prima di me, questo vuol dire che è tardi" disse Axel. Il ragazzo prese i vestiti e andò in bagno e appena entrò vide Mark che si stava sistemando la sua fascia arancione tra i capelli. "Buongiorno Mark" disse Axel "Buongiorno a te" rispose il ragazzo correndo fuori dal bagno.
 
Axel si preparò in fretta e come al solito aveva sistemato i suoi capelli per bene.
"Finalmente è mezz'ora che ti sto aspettando" disse Mark "Veramente sono passati solo 10 minuti da quando sei uscito dal bagno e sono entrato io" disse Axel.
"A me invece è sembrata un'eternità" disse Mark e dopo questo i ragazzi si avviarono verso la loro nuova scuola.
[...] "Wow! Questa scuola è enorme e sono sicuro che dentro è un labirinto" disse Mark. Axel non si stupì molto, perchè ci passava spesso davanti a questa scuola. 
I due ragazzi entrarono nella scuola e si accorsero che i loro amici avevano già la nuova divisa, per i maschi, una camicia bianca a maniche lunghe con una giacca nera sopra e a completare l'abbigliamento c'erano una cravatta blu e i pantaloni blu scuro, per le ragazze invece era una camicetta bianca con un giacchetta sopra nera e per finire una cravatta blu e la gonna blu scuro. 
Axel e Mark indossarono la divisa e si guardarono allo specchio, non si erano mai visti in giacca e cravatta.

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Capitolo 4
*** Troppe cose insieme... troppa confusione.. troppe lacrime.. ***


I ragazzi furono smistati tutti in classi diverse a parte qualcuno che ebbe la fortuna di capitare con qualcun'altro.
Axel e Nathan capitarono nella 5° B. Appena entrarono in classe Axel vide che nella stessa sezione c'era anche Summer.
"Non ci voleva anche in classe insieme" pensarono Axel e Summer all'unisono.
Gli unici banchi liberi erano uno vicino a Summer e l'altro vicino ad una ragazza con i capelli rossi.
Nathan si sedette vicino alla ragazza con i capelli rossi e Axel anche se controvoglia si dovette sedere vicino a Summer.
"Buongiorno" disse Axel, ma non ricevette nessuna risposta da Summer "Di solito quando una persona saluta, anche l'altra per educazione lo fa" disse Axel ma ancora nessuna risposta così il ragazzo si stette zitto.
La lezione finì prestissimo perchè ci furono le presentazioni e il professore fece fare ad Axel e Nathan una specie di questionario in cui gli chiedeva quel'era il loro sport preferito, che scuola frequentavano se facevano parte di un club, domande di questo genere. 
"Ciao mi chiamo Nathan" "Piacere di conoscerti, io sono Jane" disse la ragazza. Appena Jane si girò Nathan si perse nei suoi occhi, erano di un rosso sangue, affascinanti ma allo stesso tempo misteriosi e pericolosi. "Allora.. Ho saputo che la vostra scuola è andata in frantumi" disse Jane "Purtroppo" rispose Nathan "Non ci fare caso, adesso sei qui e fidati ti divertirai da pazzi" disse Jane "Lo spero" disse Nathan.
Parlarono molto, Jane disse a Nathan che lei voleva diventare una giocatrice di calcio professionista e il ragazzo disse lo stesso di se'.
Dopo pochi minuti una signora con una gonna viola e una giacca del medesimo colore, entrò nella classe si presentò dicendo che lei era la professoressa di matematica.
Da quando era entrata ad Axel non aveva fatto per niente una buona impressione.
"Ragazzi bene, lo so che ci sono dei nuovi studenti, ma noi oggi abbiamo un'esercitazione e credo che anche i nuovi arrivati se la caveranno" disse la professoressa di matematica. 
"Stupendo, me ne ero anche dimenticata e adesso come faccio, quella vipera mi darà un 4 sul diario e sul registro" disse Summer e a quella frase ad Axel scappò un sorriso. "Ti diverti a vedermi disperata eh?" disse Summer "No affatto, poi cosa c'è di tanto difficile in un'esercitazione di matematica e non sarà la fine del mondo un 4 sul diario e sul registro" disse Axel riprendendo il suo tono freddo e distaccato. "Per me invece è la fine del mondo, se i miei genitori lo vengono a sapere, prima non mi faranno più uscire e secondo mi manderanno in un collegio" disse Summer "Non credo siano capaci di questo i tuoi genitori" disse Axel "Oh, invece lo sono e come, mia sorella ha passato 5 anni in un collegio e solo perchè aveva portato un 5 e mezzo a casa" disse Summer "Non credevo fossero così severi i tuoi" disse Axel "Ma è perchè non li conosci" disse Summer "Credimi non ci tengo" disse Axel. 
Axel pensò molto.. possibile che si era già dimenticata quello che era successo ieri? Sembrava la stessa Summer di ieri pomeriggio prima che si mettesse a piangere.
"Ecco a te signorino Blaze" disse la professoressa allungando una scheda sul banco di Axel.. Questa la chiamava esericitazione? A lui sembrava solo una piccola scheda che si dava alle elementari come verifica. Ma a quanto pare solo lui e Nathan la pensavano così, perchè tutti gli altri si erano paralizzati vedendo la scheda. "Come si fa questa cosa?" disse Summer tra se' e se'. "Allora vediamo cosa c'è di tanto difficile in questa operazione" disse Axel guardando la stessa operazione in cui Summer si era bloccata. Axel guardò per pochi secondi la scheda e poi avvicinandosi a Summer le disse il risultato. La ragazza appena vide Axel avvicinarsi iniziò a diventare tutta rossa poi quando capì che le aveva suggerito il risultato si vergognò un sacco, aveva pensato che voleva fare chissà che cosa. Summer si alzò ma proprio in quel momento si sentì mancare ma per fortuna Axel la prese in tempo. "Ehi Summer!" disse Axel "Cosa sta succedendo" disse la signora che appena vide che Summer era svenuta si sentì mancare anche lei ma si appoggiò alla cattedra. "Per favore signorino Blaze, porti la signorina White in infermeria, li sapranno cosa fare" disse la signora e Axel eseguì quello che gli era stato detto. Aprì la porta e con ancora Summer tra le braccia richiuse la porta. 
Axel girò parecchio prima di trovare l'infermeria, ma alla fine ci riuscì. Bussò e sentendo una voce che gli diceva di entrare, aprì la porta e mise Summer sul primo lettino che vide. "Mi scusi, c'è qualcuno? Una ragazza è svenuta" disse Axel e da dietro la tenda spuntò una signora di mezza età con un grembiule bianco che si avvicinò a Summer e gli controllò il battito. "La ragazza sta bene, deve solo riposare, per favore stai tu qui finchè non si risveglia" disse l'infermiera e così Axel si sedette sulla sedia vicino al lettino e aspettò.
Passarono pochi minuti e Summer si risvegliò, appena aprì gli occhi si alzò e si girò e si ritrovò la faccia di Axel davanti alla sua. "Aiuto!" gridò Summer "Da quando in qua io faccio paura?" chiese Axel, quando Summer riconobbe il viso del ragazzo tirò un sospiro di sollievo. "Ma che cosa è successo?" chiese Summer "Questo dovrei chiederlo io a te" rispose lui "A me? Perchè?" chiese la ragazza "Beh perchè all'improvviso durante la prova ti sei alzata e sei svenuta" disse il ragazzo a quelle parole Summer si ricordò che cosa era successo, Axel si era avvicinato troppo a lei. 
"Cosa ne so io di cosa è successo, non mi ricordo niente" disse Summer mentendo. "Comunque sicura di sentirti bene?" chiese Axel "Da quando in qua ti importa di come sto, io mi ricordo che ieri mi hai detto che non meritavo la tua fiducia e per me questo vuol dire che non ti interessa niente di me" disse Summer "E' vero, ancora non mi fido pienamente di te quindi se mi dici che stai bene io me ne ritorno in classe" disse Axel uscendo dall'infermeria. "Mi ha lasciata veramente qui da sola, quel ragazzo ha veramente il cuore fatto di ghiaccio. Meglio andare prima che la professoressa si inizi a preoccupare" disse Summer.
 
Prima che Summer prendesse la maniglia della porta della classe per aprirla, qualcuno la precedette e quel qualcuno era Axel che la sorpassò, la guardò per un secondo e poi se ne andò. 
Summer entrò e si sedette di nuovo al suo posto.
"Non capirò mai quella ragazza, io per farmi perdonare di come mi ero comportato ieri volevo fare il gentile ma a quanto pare a lei non sta bene, questo vuol dire che mio comporterò come sempre con lei" disse Axel.
 
Pochi minuti dopo Axel ritornò in classe e vide che la professoressa lo stava aspettando. "Scusi c'è qualche problema?" chiese Axel "Hai solo dieci minuti per finire la prova" disse la professoressa. Axel si sedette guardò per un minuto la scheda poi notò che Summer stava sorridendo "Non ce la farai mai in dieci minuti" disse Summer. A quelle parole Axel prese la penna e in cinque minuti finì tutta la prova senza neanche riguardarla. "N-Non è possibile, l'ha finita in cinque minuti quando ne aveva dieci" disse Summer. "La prossima volta prima di dire qualcosa pensa" disse Axel prima di sedersi di nuovo.
"Sei odioso" disse Summer.
La campanella suonò dopo cinque minuti. 
 
"Che cosa c'è adesso come materia?" chiese Nathan a Jane "C'è inglese, hai visto quei due prima, sembravano una vera coppia" disse Jane "Impossibile, Axel è come se la odiasse Summer" disse Nathan "Povera Summer, non voleva più avere a che fare con i ragazzi ma credo che questo Axel gli stia facendo cambiare idea" disse Jane "Perchè non voleva più avere a che fare con i ragazzi?" chiese Nathan "Beh l'ultimo ragazzo che ha avuto l'ha tradita con una ragazza dell'università" disse Jane "Che ragazzo orrendo!" disse Nathan "Eh si! Pensa che Summer ha pianto per ben due settimane, ma credo che sia stato meglio così, lui non era il suo tipo" disse Jane. 
 
"Axel posso chiederti una cosa?" chiese Summer "Se è per insultarmi, no" rispose netto Axel "Volevo solo sapere una cosa riguardo te" disse Summer "Cosa?" chiese Axel "E' vero che tua sorella è in ospedale perchè casa tua si è incendiata?" chiese Summer "Si è vero e io credo che sia stato colpa di quella squadra.. gli Angels and Demons" disse Axel, quando Summer sentì di nuovo quel nome si alzò e scappò via. Axel non capì il comportamento di Summer eppure lui stavolta non aveva fatto niente. 
Axel corse dietro di lei non facendo caso che il professore stava per entrare in classe. Axel vide Summer correre e accelerò la corsa e la fermò per un braccio, lei si girò lo guardò negli occhi e si mise a piangere. "Summer che cosa hai?" chiese Axel "Tu odi quella squadra?" chiese Summer "Parecchio ma perchè?" chiese Axel ma non ricevette nessuna risposta a parole, Summer si buttò tra le sue braccia e lo strinse forte mentre piangeva, Axel la guardò un po' allibito ma poi ricambio la stretta per far smettere di piangere Summer. "Mi vuoi dire che cos'hai?" chiese Axel "No, niente, era solo uno sfogo, dovevo piangere, dovevo liberarmi di un peso.. Axel perdonami!" disse Summer che si asciugò le lacrime e corse di nuovo via ma questa volta Axel non la seguì aveva capito che adesso doveva stare sola.
 
Quando Axel rientrò in classe notò che Summer era seduta al suo banco ma aveva ancora tutti gli occhi rossi. 
Axel la guardò e ripensò a quello che era successo pochi secondi fa, non aveva mai visto quella parte di Summer, si l'aveva vista piangere ma non in quel modo.
 
La fine delle lezioni si fece attendere ma arrivò, e i ragazzi andarono ad allenarsi, Axel però non ci riusciva, non riusciva a smettere di pensare a Summer e a come si era comportata. "Axel va tutto bene? In questi giorni sei assente e non poco" disse Xavier. "Si, sto bene" disse Axel "Si può sapere che cos'ha?" chiese Suzette sottovoce a Nathan "Non ne ho la minima idea, forse centrerà il fatto che è successo oggi in classe" disse Nathan "Perchè cosa è successo?" chiese Suzette "Summer è svenuta e Axel l'ha presa in tempo e l'ha portata fino all'infermeria in braccio" disse Nathan "Qui sta sbocciando l'amore" disse Suzette "Ma cosa stai dicendo, Axel che si innamora? Questa si che è bella"  disse Nathan ridendo. 
Axel stava per calciare il pallone quando vide Summer tornare a casa. "Ragazzi, devo andare scusatemi" disse Axel correndo incontro a Summer. "Ehi! Summer" disse Axel. La ragazza quando sentì la voce del ragazzo si girò e si ritrovò Axel di fronte. 
"Se mi sta così vicino rischierò di mettermi ancora a piangere e io non voglio questo" pensò Summer. "Stai meglio adesso? Certo che oggi non è stata la tua giornata fortunata" disse Axel "Hai ragione me ne sono capitate di tutti i colori" disse Summer che guardò il campo e salutò i ragazzi.
"Come sono carini insieme" disse Suzette.
"Ti riaccompagno a casa almeno se svieni di nuovo non cadrai per terra" disse Axel sarcastico. "Molto divertente, allora hai cambiato un po' opinione su di me?" chiese Summer "Diciamo di si' ma solo di un po'" continuò Axel "Evvai! Almeno ho conquistato qualche punto, come si dice meglio questo che niente" disse Summer sorridendo. Axel rimase incantato da quel sorriso, era come dire... perfetto.
[...] "Eccoci arrivati, io abito qui" disse Summer "Ok, allora a domani" disse Axel "Grazie ancora di tutto" disse Summer scoccando un bacio sulla guancia di Axel. "C-Ciao" balbettò Axel. 
"Le sue labbra erano morbide" pensò Axel.... 
[...] Axel tornò a casa di Mark a bussò alla porta e gli venne ad aprire proprio il ragazzo. "Mark non sei ad allenarti con gli altri?" chiese Axel "No abbiamo smesso prima, perchè nessuno si concentrava e poi Suzette continuava a dire che tra te e Summer e sbocciato l'amore" disse Mark "L-L'Amore?!" disse Axel "Si proprio così, hai riaccompagnato Summer a casa? Ho saputo che oggi è svenuta" disse Mark "Si" rispose il ragazzo. 
"Ragazzi la cena è pronta, per una volta mangiamo prima" disse la madre di Mark dalla cucina. "Scusa Mark puoi dire a tua madre che non ho fame, io vado a coricarmi" disse Axel che dopo questo salì le scale e sparì. 
"Axel dov'è?" chiese la madre di Mark "Ha detto di scusarsi, ma non aveva fame e si è andato a coricare" disse Mark portandosi un boccone di carne alla bocca. "Povero ragazzo, anche la casa è andata distrutta e sua sorella è all'ospedale" disse la madre di Mark.
 
"Io e Summer innamorati? Si come no" disse Axel... "Però forse... No, io non sono innamorato di Summer e lei non è innamorata di me" disse Axel che dopo aver pensato molto si addormentò.

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Capitolo 5
*** Ho chiuso con lei... ***


La sveglia suonò e Axel con un pugno la ruppe senza volere. "Scusa Mark.. Non volevo" disse Axel riprendendo i pezzi che erano rimasti della sveglia "NO! LA MIA ADORATA SVEGLIA A FORMA DI MUFFIN" urlò Mark disperato. "Era una sveglia, te ne comprerò un'altra" disse Axel "La voglio uguale identica" disse Mark "Contaci..." rispose Axel.
 
I due ragazzi si prepararono in fretta, presero un pancake e corsero tutti e due a scuola. 
La sveglia suonò e Axel con un pugno la ruppe senza volere. "Scusa Mark.. Non volevo" disse Axel riprendendo i pezzi che erano rimasti della sveglia "NO! LA MIA ADORATA SVEGLIA A FORMA DI MUFFIN" urlò Mark disperato. "Era una sveglia, te ne comprerò un'altra" disse Axel "La voglio uguale identica" disse Mark "Contaci..." rispose Axel.
 
I due ragazzi si prepararono in fretta, presero un pancake e corsero tutti e due a scuola. 
[...] "Eccoci!" disse Mark "Perchè ci sono tutte le finestre abbassate?" si domandò Axel "Boh forse staranno facendo un rituale" disse Mark "Si come no" rispose Axel.
I due entrarono nella scuola e videro che tutte le classi erano vuote. "Sono tutte vuote" disse Axel "Proviamo a vedere nella tua classe, non ci siamo ancora passati, forse si sono riuniti tutti la" disse Mark, e così fecero... 
"Aspetta quindi tu vuoi che creda che quella ragazza era la tua migliore amica? Ma mi hai preso per un stupida!" urlò una voce dentro la classe 
"Mark vieni qua" disse Axel aprendo di un centimetro la porta, e quello che vide lo fece rimanere a bocca aperta "Ma quella è Summer con un ragazzo" disse Mark "Zitto! Vuoi che ci scoprano?" disse Axel tappando la bocca a Mark.
 
"Credimi era la mia migliore amica che era venuta in Giappone per fare un giro turistico, vedi lei è americana proprio come te" disse la voce del ragazzo dentro alla classe "Stai zitto Daniel! Non credo neanche a una parola di quello che mi hai detto!" urlò Summer "Allora mi vuoi ascoltare?!" disse Daniel "No, non voglio, sei solo uno sporco traditore, che mi ha lasciata per una dell'università, adesso lasciami, vedere la tua faccia adesso e ogni giorno a scuola mi fa solo vomitare" Urlò Summer "Calmati Summer" disse Daniel "Lasciami in pace non ti voglio più vedere, quando stavo con te mi sentivo bene ma solo dopo ho capito di essermi comportata come una stupida" disse Summer "Allora non vuoi capire che io TI AMO!" urlò Daniel prendendo Summer per i polsi "Lasciami, mi stai facendo male.." disse Summer agitandosi, ma non riuscì a liberarsi, quello che ottenne era solo uno schiaffo sulla faccia da parte di Daniel "Adesso mi hai stufata, che tu lo voglia o no,  ti metterai di nuovo insieme a me o se no sarà peggio per te" disse Daniel "No!" rispose Summer cercando ancora di liberarsi. "Lo sai che cosa succederà se non farai quello che ti ho detto, io conosco la tua vera natura, io conosco quello che sei veramente e quello che sono le tue inutili amiche, se non vuoi che tutti vengano a sapere cosa hai fatto e come ti sei comportata devi fare tutto quello che ti chiedo. Hai capito bambolina?"  disse Daniel "Si, va bene" rispose Summer abbassando la testa "Brava la mia ragazza" disse Daniel divertito e stampando un bacio sulle labbra di Summer. 
 
Axel appena vide cosa stava succedendo entrò in classe sbattendo la porta. "A-Axel che cosa ci fai tu qui?" chiese Summer spaventata "Eccolo il ragazzo sfortunato, non gli hai ancora detto niente Summer?" disse Daniel divertito "Lasciala stare, lei non è di tua proprietà!" urlò Axel e a quelle parole Summer singhiozzò "Poverino non sai ancora niente, se fossi in te starei ben attento a questa che tu chiami ragazza" disse Daniel sbattendo Summer contro il muro. "Summer! Come hai potuto, ti pentirai di aver fatto tutto questo" disse Axel correndo verso Summer e alzandola "Ricordati quello che ti ho detto, stai attento se non vuoi che lei rovini la tua vita" e con questo Daniel se ne andò.
Mark entrò nella classe con un panno bagnato, lo porse ad Axel che lo mise sulla fronte di Summer. La ragazza aprì gli occhi lentamente. "Ehi va tutto bene" chiese Axel preoccupato "Si, da quanto tempo eri dietro la porta?" chiese Summer "Abbastanza da sentire che quel ragazzo ti ha minacciato" rispose Axel "Ha ragione, devi stare lontano da me se non vuoi che rovini la tua vita" disse Summer "Ma che cosa stai dicendo, ho l'impressione che quel farabutto ti abbia fatto sbattere troppo forte la testa" disse Axel "Lasciami stare! Vattene! Io non ho bisogno del tuo aiuto, per me tu non sei niente anzi sei solo un oggetto che pian piano si romperà per mano mia" urlò Summer alzandosi dalle gambe di Axel "Io quindi non sarei niente per te?" chiese Axel alzandosi e abbassando il viso "Bravo, finalmente ci sei arrivato, anche uno stupido avrebbe capito prima di te" rispose Summer "Allora dimmi perchè vuoi che io cambi opinione su di te! Dimmi perchè io mi dovrei fidare di te dopo quello che mi hai detto... Basta non ne posso più ne' di te ne di qualunque altra persona che abbia a che fare con te.. Scordati che la mia opinione posso cambiare, questo non succederà ne' tra mille anni ne' in un mondo parallelo, ho chiuso con te e pensare che ti stavo iniziando a dare più fiducia ma mi sono sbagliato sei solo una... una.. meglio che non dica niente" disse Axel andandose e sbattendo la porta dietro di se'.
"Perdonami Axel, perdonami" disse Summer sottovoce iniziando a piangere.
"Non volevo dire quelle cose, ma me le ha fatte uscire di bocca" disse Axel "Axel ho portato altri panni bagnati" disse Mark "Non ti preoccupare la ragazza li dentro sta più che bene, ha ancora la forza di insultare le persone" disse Axel "Che cosa è successo li dentro?" chiese Mark "E' successo che non ci si può fidare di una persona come lei, e mi raccomando Mark se hai intenzione di entrare di nuovo li, non farti abbindolare da una così spregevole" disse Axel andandosene. "Mi vuoi dire bene che cosa è successo? Ti vedo troppo serio, e poi dove vai, fra pochi minuti iniziano le lezioni" disse Mark "Vado in ospedale, oggi non ci sarò a scuola e neanche agli allenamenti, comunicalo ai ragazzi" disse Axel. "Ok va bene, chissà cosa è successo" disse Mark..
 
Axel andò in ospedale en entrò nella camera della piccola Giulia. 
"Ciao fratellone, ma non dovevi essere a scuola?" chiese Giulia "Si è vero ma sono venuto a trovare te invece non sei contenta?" chiese Axel "Si sono contentissima" urlò Giulia
"Bene, guarda che cosa ti ho portato" disse Axel porgendo alla sorella un piccolo quaderno con delle matite colorate "Wow sono bellissime, mi ricordo che anche la mamma me ne aveva comprate un pacco simile" disse Giulia "Si, la mamma..." disse Axel.
Giocarono e scherzarono per molto tempo ma per Axel era arrivato il momento di andarsene. "Ciao ci vediamo domani pomeriggio, scusami ancora per ieri Giulia" disse Axel "No non ti preoccupare, fratellone un'ultima domanda, ma tu sei fidanzato?" chiese Giulia e a quella domanda Axel sobbalzò "M-ma che ti viene in mente, sono domande da fare?" chiese Axel "Dai rispondi" "N-n..." Axel non finì la frase che le venne in mente Summer, si ricordò dell'altro giorno quando l'aveva riaccompagnata a casa e lei gli aveva dato un bacio sulla guancia, poi i suoi pensieri caddero su quello che era successo stamattina a scuola. "Allora?" chiese Giulia interrompendo i pensieri di Axel "No! Non ho la fidanzata e non intendo averla" disse Axel "Ok" rispose la sorellina.
Quando Axel uscì fuori dall'ospedale si ritrovò una persona di cui credeva essersi scordato... 
"Ciao Axel! Da quanti anni che non ci vediamo!" urlò una ragazza con degli occhi fucsia e dei capelli arancione scuro legati in due codini, e la frangia era fissata con due piccoli fermagli "N-non può essere... non puoi essere veramente tu?!" disse Axel "Anche io sono felice di vederti Axel" disse sarcastica la ragazza "Ma da dove vieni?" chiese Axel ancora perplesso "Beh vengo da Parigi, non può essere non ti ricordi della tua migliore amica Nathalie" disse la ragazza correndo verso Axel "N-nathalie allora sei veramente tu..." disse Axel accennando un sorriso "Si e sono venuta qui per restarci, anche per rivederti è chiaro" disse Nathalie "Sono felice che rimarrai qui, eh dimmi che scuola frequenterai?" chiese Axel "Beh la stessa che frequenti tu, ma so che è stata demolita e che adesso tutti gli studenti sono stati trasferiti in un'altra scuola" disse Nathalie "Purtroppo..." "Dimmi con il calcio come va, ti sei ripreso dopo quell'incidente?" chiese Nathalie "Si, adesso gioco in una squadra fissa, non hai mai sentito parlare dei vincitori del Football Frontier International?" chiese Axel "Si, so che la squadra vincitrice è la Inazuma Japan" "Ecco vedi, faccio parte anche io della squadra vincitrice" "Veramente?" "Si, che ne dici di andare a fare un giro per la città?" chiese Axel "Si ma devo prima andare a casa mia a posare tutta la roba" disse Nathalie "Vengo con te così ti faccio compagnia" disse Axel "Grazie, sai mi è mancata molto la tua compagnia, il tuo sorriso e anche il modo in cui ti arrabbi" disse Nathalie "Anche tu mi sei mancata" disse Axel entrando nella macchina con Nathalie.
La macchina si fermò davanti ad una grande villa. "Vedo che non avete venduto la casa quando siete andati via" disse Axel "No perchè sapevano che un giorno saremmo rivenuti qui" disse Nathalie.
Sistemarono tutto in camera della ragazza, poi uscirono.. Axel la portò a fare il giro della città.
"E' molto cambiata dall'ultima volta" disse Nathalie "Hai ragione, adesso ti voglio presentare i miei compagni di squadra" disse Axel "Non vedo l'ora" rispose la ragazza.
 
Appena arrivarono in campo Axel notò che c'era anche Summer, ma non si tirò indietro portò comunque Nathalie a conoscere i suoi compagni.
"Ciao ragazzi" disse Axel "Credevo che non venivi all'allenamento" disse Mark "Infatti non sono qui per allenarmi, voglio presentarvi una persona" disse Axel "Bonjour les gars je suis Nathalie, je suis heureux de vous rencontrer" disse Nathalie in francese "Che?!?!" chiese Mark "Ha detto, ciao ragazzi io sono Nathalie, sono felice di conoscervi" tradusse Axel "Ah ok, potresti dirgli che io mi chiamo Mark e che sono felice anche io di conoscerla" disse Mark "Guarda che parlo in italiano, io sono originaria di qui, sono partita per Parigi quando avevo 10 anni" disse Nathalie. "Allora questi sono tutti i miei compagni di squadra" disse Axel "Anche quella ragazza, te lo chiedo perchè vedo che è l'unica che non ha la divisa" disse Nathalie "No, lei non è nella mia squadra, è una compagna di classe" disse Axel "Piacere di conoscerti io sono Summmer e come ha detto lui sono una sua compagna di classe" disse Summer "Piacere, sei la ragazza di Axel?" chiese Nathalie "No! Non potrei mai stare con una ragazza del genere" disse Axel "Perchè, cos'è successo?" chiese Nathalie "E' quello che mi chiedo anche io da stamattina" disse Mark. "Ragazzi adesso noi andiamo, sapete vorrei portare Nathalie al Luna Park" disse Axel "No, aspetta allenati, voglio vedere come giochi, è da tanto tempo che non vedo più un tuo allenamento" disse Nathalie "Ok va bene" disse Axel prendendo la sua maglia con il numero 10.
Axel giocò benissimo e fece anche 4 goal tutti con il tornado di fuoco. "Bravissimo Axel sei sempre il mito che conoscevo" urlò Nathalie dalla panchina. "Ehi tu! Piacere sono Suzette, che rapporti ci sono tra te ed Axel?" "Beh, siamo migliori amici, e chi lo sa forse un giorno riuscirò a diventare la sua ragazza" disse Nathalie, a quell'ultima frase Summer si alzò di botto "Ehi ho detto qualcosa che non va?" chiese Nathalie "No, tutto bene è solo che si è fatto tardi" disse Summer e così si dileguò senza salutare. 
"Allora come sono stato?" chiese Axel "Bravissimo come sempre" rispose Nathalie "Ma Summer dov'è andata?" chiese Axel "A casa, si è accorta che era diventata il terzo incomodo" disse Suzette "Eh? Spiegati meglio" disse Axel "E' andata via perchè si sentiva un po' di troppo tra te e Nathalie" disse Suzette "Pourquoi?" chiese Nathalie "Non lo so" rispose Axel "Forse perchè Summer.... niente lascia perdere Axel, è andata via perchè era stanca" disse Suzette "Ok, andiamo anche noi, si è fatto tardi e ti devo ancora accompagnare a casa" disse Axel "Si va bene, ciao Suzette" disse Nathalie.
[...] "Eccoci, ci vediamo domani a scuola, sperando di essere in classe con te" disse Nathalie "Allora a domani" disse Axel ma mentre se ne andava via Nathalie lo prese per una manica "Cosa c'è" chiese Axel "Posso provare a fare una cosa?" chiese Nathalie... Axel rimase paralizzato... Nathalie lo stava baciando e non sulla guancia ma sulle labbra, all'iniziò il ragazzo non si mosse, ma dopo approfondì il bacio. "A-allora a domani" balbettò Nathalie "Si a domani Summer... Scusa volevo dire Nathalie" si corresse Axel.
Mentre Axel tornava a casa pensò al bacio che le aveva dato Nathalie..
"Perchè avrò detto Summer.... Forse perchè credevo che il bacio me l'avesse dato lei.... Ma perchè non riesco a torgliemela dalla testa eppure mi ha detto tutte quelle cose" pensò Axel e così quel bacio gli rimase nella testa, come anche la ragazza che credeva che gliel'avesse dato...

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Capitolo 6
*** ...Il mio primo bacio... ***


"Perchè a me?! Perchè è spuntata fuori anche quella ragazza!" disse Summer. "Ehi Summer c'è una tua amica alla porta" disse la madre di Summer "Chi è?" chiese Summer molto perplessa "Dice di chiamarsi Suzette" le rispose la madre "Falla salire" disse la ragazza.
TOC TOC. "Posso entrare?" chiese Suzette "Si vieni" disse Summer alzandosi. "Allora va tutto bene?" chiese Suzette "Si perchè dovrei stare male?" chiese Summer "Beh ovvio per Axel" disse Suzette "A-Axel! MA COME TI VIENE IN MENTE CHE IO POSSA STARE MALE PER UNO COME LUI!" urlò Summer "Va bene e allora mi vuoi spiegare perchè quando Nathalie ha detto che voleva diventare la ragazza di Axel tu hai trovato una scusa per andartene?" chiese Suzette "Non era una scusa si era fatto veramente tardi" disse Summer per giustificarsi "Da quando in qua le 6 e mezzo di pomeriggio è tardi?" chiese Suzette "Da oggi" rispose Summer e dopo un po' tutte e due iniziarono a ridere. "A parte gli scherzi mi vuoi dire che cosa è successo tra te e Axel?" chiese Suzette "Niente, proprio un bel niente" rispose Summer "Ok, allora io vado e ricordati di me puoi sempre fidarti" disse Suzette.. "A-Aspetta, siediti" disse Summer "Brava ragazza, ti farà bene confidarti con qualcuno" disse Suzette..
"Vedi è iniziato tutto il giorno in cui ci siamo conosciuti, quando Axel aveva finito gli allenamenti stava tornando a casa e ci siamo incontrati e parlando lui mi ha detto che non si fidava perchè non si faceva abbindolare da una come me e così io sono corsa via piangendo e urlandogli che aveva il cuore di pietra" disse Summer "Poi?" "Il giorno dopo a scuola, all'inizio non gli ho parlato ma poi quando la professoressa di matematica ci ha fatto fare una prova scritta, lui mi ha vista in difficoltà e si è avvicinato tantissimo per suggerirmi il risultato ma io credevo che volesse fare qualcos'altro così quando stavo per andare a chiedere una spiegazione alla professoressa mi sono sentita mancare e sono svenuta, e di quanto mi hanno raccontato Axel mi ha preso in braccio e mi ha portato in infermeria" continuò Summer "Vai avanti" "Quando mi sono svegliata, mi sono ritrovata la sua faccia davanti e abbiamo parlato un pochino, poi quando lui mi ha chiesto se stavo bene io gli ho risposto che non se ne doveva importare della mia salute perchè a lui non gli importava niente di me così lui se ne è andato lasciandomi sola" disse Summer "Capisco..." "L'ultimo avvenimento è stato stamattina quando il mio ex mi ha ricattata però quando Axel è entrato in classe per intervenire il mio ex mi ha sbattuta contro il muro, così Axel mi ha presa e Daniel se ne è andato.. Quando mi sono ripresa ho urlato contro ad Axel cose spregevoli tipo come che lui non era niente per me anzi era solo un bambola che prima o poi sarebbe andata in frantumi per mano mia" disse Summer "Lui appena ha sentito quelle aprole si è infuriato e ha detto che ha chiuso con me e con quelli che hanno a che fare con me.. così finisce la storia" concluse Summer "Ho capito posso sapere solo un'ultima cosa?" chiese Suzette "Si chiedi pure?" "A te piace Axel?" chiese Suzette "N... Fors... Si e anche tanto, ma perchè non me ne sono resa conto?!" iniziò a singhiozzare Summer "Perchè come si dice, alcune volte l'amore è cieco, io credo che dovresti dire ad Axel cosa provi per lui, come io ho fatto con il mio Eric" disse Suzette "Ma tu stai scherzando vero?! Io non dirò niente a nessuno e neanche tu, hai capito Suzette?" disse Summer con uno sguardo che poteva uccidere chiunque "Ok, ok io starò zitta ma fidati prima o poi lo verrà a scoprire da solo se non glielo dici tu" disse Suzette che se ne andò e lasciò Summer da sola con i suoi pensieri.
"Io dire quello che provo ad Axel e ferire Nathalie? No io non posso fare questo, ho già fatto abbastanza danni nella vita di Axel, mi dispiace piccola Giulia" pensò Summer.
 
"Ragazzi sveglia è Domenica e potete andare a fare un giro" disse la mamma di Mark togliendo le coperte dai letti. "Mamma ma io voglio dormire" disse Mark "Buongiorno signora Evans se non le dispiace io me ne andrei subito, sa devo andare a prendere una mia amica, farò colazione con lei" disse Axel andando nel bagno "Sta parlando di quella ragazza bionda?" chiese la signora Evans "No, dice che con lei non ci vuole più parlare, la sua nuova amica che nuova non è anzi è la sua migliore amica da quando avevano 2 anni si chiama Nathalie e si è ritrasferita qui, prima abitava a Parigi" disse Mark alzandosi.
"Buona giornata a tutti" disse Axel uscendo dalla porta "Da quanto tempo che non lo vedevo sorridere così" disse Mark.
 
[...] "Nathalie scendi giù" urlò Axel "Vous arrivez, j'ai besoin de finir de s'habiller" disse Nathalie. "Ok però muoviti" disse Axel.
Dopo un quarto d'ora Nathalie scese. "Per fortuna dovevi solo finire di vestirti" disse sarcastico Axel "Smettila,ci vuole arte per vestirsi così" disse Nathalie e in fondo aveva ragione era bella, indossava una maglietta rosa panna con Minni sopra e un pantaloncino di jeans, ai piedi calzava delle scarpe beige alte, al braccio portava vari bracciali e alle orecchie si era messa due orecchini a palla d'oro e infine i capelli se li era fatti con i boccoli e li aveva legati in una coda che stava su grazie ad un fiocco rosa panna anche esso. "Hai ragione sei bellissima" disse Axel "Allora dove mi porti?" chiese Nathalie "Avevo pensato al Luna Park "Si per me va benissimo.. Axel ti volevo chiedere una cosa" disse Nathalie "Chiedi pure" disse Axel guardandola "Per te il bacio che ti ho dato ieri cosa significava?" chiese Nathalie abbassando lo sguardo "Il bacio? Ah quello che mi hai dato ieri, io penso che tu me l'abbia dato perchè ti ricordavo qualcun'altro, non credo proprio che quel bacio fosse rivolto a me" disse Axel senza scomporsi ma nel profondo non distingueva più il sogno dalla realtà "Quindi per te il bacio di ieri non valeva niente?" chiese Nathalie "Giusto" rispose Axel "Ok..." disse Nathalie con appena qualche lacrima agli occhi ma non le fece vedere ad Axel "Adesso basta parlare di questo argomento, ricordati che andiamo al Luna Park per divertirci non per pensare agli amori lontani" disse Axel "Hai ragione andiamo" disse Nathalie e così i due iniziarono a correre. 
[...] "Eccoci arrivati" disse Axel fermandosi davanti all'insegna del Luna Park "Quanto mi sei mancato" disse Nathalie "Entriamo?" chiese Axel "Si muoviamoci" disse Nathalie.
"Non è possibile, perchè sempre a me e io che oggi mi volevo divertire ma a quanto pare non ci riuscirò" disse Summer "Dai rilassati, se non ci vedono non possono rovinarci la giornata" disse Suzette ma prima che potesse dire altre cose Nathalie le riconobbe "Ehi ciao ragazze! Summer, Suzette da questa parte!" urlò Nathalie correndo verso di loro "Oh no!" disse Axel.
"Per fortuna che non ci doveva vedere" disse Summer "Scusa e io che ne potevo sapere?" chiese Suzette. "Finalmente, sono qui con Axel che ne dite di unirvi a noi?" chiese gentilmente Nathalie "Con molto piacere!" accettò Suzette "Ehe che cosa stai facendo?" chiese Summer sottovoce "Sto cercando di organizzare un appuntamento anzi sto cercando di rimediare una situazione romantica tra te e Axel" disse Suzette "Non ti azzardare!" "Già fatto se non te ne sei accorta".
"Axel le ho invitate ad unirsi con noi e hanno accettato" disse Nathalie "Che bello..." disse Axel privo di entusiasmo.
"Quale attrazione proviamo?" chiese Nathalie osservandole tutte da una a una "Io direi la casa della morte" disse Suzette "Per me va bene" disse Summer "Anche per me, tu Nathalie?" chiese Axel "Très bien" disse contenta Nathalie.
"Ci dobbiamo dividere in coppie per inoltrarci in questa casa" disse Nathalie "Io vado con Nathalie" disse Axel "No, con lei ci vado io tu stai con Summer" disse Suzette.
"M-ma io volevo stare con Nathalie" "Stai tranquillo Axel, starò benissimo con Suzette, entriamo?" disse Nathalie "Si muoviamoci, il terrore ci aspetta" disse Suzette trascinando Nathalie nella casa della morte "E-entriamo?" chiese Summer "Si ma muoviamoci non vorrei far rimanere troppo tempo Nathalie con Suzette" disse Axel "Ti piace Nathalie?" chiese Summer "No, ma è la mia migliore amica e non mi piace l'idea di farla rimanere con Suzette, quella ragazza potrebbe far entrare nella mente di Nathalie qualunque cosa" disse Axel "Capisco..." disse Summer ma non fece in tempo a finire la frase che Axel la prese per mano e la trascinò dentro la casa. "Axel mi sta tenendo la mano, non ci posso credere, e io che pensavo che dopo quello che gli ho detto non mi avrebbe più considerato" pensò Summer.
I due girarono per più di mezz'ora. "Axel dimmi che non ci siamo persi" disse Summer "No, non ci siamo persi" "Non è vero noi ci siamo persi, di sicuro Nathalie e Suzette saranno già fuori" ribattè Summer "Ehi, non ci posso fare niente io, non ci sono mai entrato in questa casa del Terrore" disse Axel "Benissimo, meglio di così" disse Summer. 
I due girarono ancora quando Summer per sbaglio andò a sbattere contro il pulsante di allarme. "AVVISIAMO TUTTI COLORO CHE SONO DENTRO DI USCIRE, IL SITEMA DI ALLARME E' STATO ATTIVATO E VERRANNO CHIUSE TUTTE LE PORTE D'ACCESSO" disse una voce meccanica che si diffuse per tutta la stanza "Cavolo, noi come facciamo ad uscire" disse Axel "Ci vuole calma e sangue freddo".
Girarono ma senza ottenere risultati quando quella voce meccanica iniziò di nuovo a parlare: "3..2..1... LE PORTE SI SONO CHIUSE". "Come facciamo adesso Axel?" chiese Summer spaventata. "Sediamoci qua e aspettatiamo che riaprano le porte" disse Axel sedendosi. "Axel, sei ancora arrabbiato con me?" chiese Summer "Perchè dovrei essere arrabbi... intendi per l'altro giorno? Diciamo di si come diciamo di no" rispose Axel "E questo che vuol dire?" chiese confusa la ragazza "Scherzo, non sono arrabbiato con te, dopo che ho pensato sono arrivato alla conclusione che non potevi pensare veramente quelle cose e le hai dette perchè eri ancora shockata per quello che ti ha fatto Daniel e hai sfogato la tua paura su di me" disse Axel sorridendo "Perchè allora tu hai reagito male?" chiese Summer "Perchè ancora non avevo capito che l'avevi fatto per quella ragione che ti ho spiegato neanche cinque secondi fa" disse Axel "Ok, un'ultima cosa se io non fossi quella che tu pensi che io sia, come reagiresti?" chiese Summer "Non lo so, ma non credo che tu posso nascondere altre personalità" disse Axel "Quanto ti sbagli" disse Summer a bassa voce. "Avete qualche notizia su quella squadra?" chiese Summer "No, il fatto è che non ci diamo più peso, ormai sono passati due, tre anni da quando abbiamo vinto il Football Frontier International e si sarebbero dovuti far vedre già da un bel pezzo" disse Axel "Non avete pensato che forse stanno aspettando il momento giusto per attaccare?" chiese Summer "Può darsi" rispose Axel.
Axel e Summer parlarono molto, quando all'improvviso Summer si sentì toccare da qualcosa viscido, e in men che non si dica la ragazza si trovò abbracciata al ragazzo. "E-Ehm, scusami non volevo" disse Summer staccandosi. "I suoi capelli sono morbidi, i suoi occhi sono di un verde che ti potrebbe incantare e inghiottire nello stesso momento e poi quelle sue labbra... quelle stesse labbra che un pomeriggio mi hanno baciato la guancia.. non credo di poter resistere ancora se non usciamo subito" pensò Axel. "Ci sei? Sembri immerso nel vuoto" disse Summer "Hai già ricevuto il tuo primo bacio?" chiese Axel e a quella domanda Summer rimase paralizzata, non si aspettava che Axel gli facesse quella domanda "No, sai quando stavo con Daniel credevo che lui era il ragazzo perfetto per me e quindi il mio primo bacio lo volevo da lui, ma quando è arrivato il momento ho capito che non era quello che volevo e così l'ho lasciato e le conseguenze sono state quelle che hai visto l'altra mattina" rispose Summer abbassando la testa "Dimmi, come te lo immagini il tuo primo bacio?" chiese Axel "Ma ti sembrano domande da fare? Comunque me lo immagino al tramonto di fronte al mare" "Ti andrebbe bene in una casa della Morte?" chiese Axel "Che intendi dir...." Summer non riuscì a finire la frase che le labbra di Axel si andarono a posare sulle sue... In un primo momento Summer non si mosse ma poi mise le mani intorno al collo di Axel e iniziò ad approfondire il bacio, Axel intanto le teneva le mani in faccia e continuava a baciarla. "Perchè lo sto facendo? Io non voglio far soffrire Nathalie e nessun'altro. Cosa ci posso fare io lo amo e come si dice al cuore non si comanda, ma allora perchè mentre lo sto baciando ho anche una tristezza infinita dentro di me? Dovrei essere felice, Axel mi sta baciando" pensò Summer. 
Quando i due si staccarono ripresero un po' di fiato e si guardarono, distogliendo poco dopo lo sguardo e diventando tutti rossi. "S-Summer senti.. io..." "Dillo, forza dimmelo che mi hai baciato solo per prendermi in giro e per farmi stare male" pensò Summer "Volevo chiederti scusa, non volevo.... Mi dispiace immensamente" disse Axel "Non ti preoccupare, è stata anche colpa mia" disse Summer "Comunque ti volevo chiedere di non dire niente a nessuno di questa cosa che è successa" disse Axel "Tranquillo non lo dirò a nessuno" disse Summer "Grazie e ancora scusa" disse Axel.... "Guarda hanno riaperto la porta, forza andiamo e troviamo l'uscita" disse Axel "Hai ragione, muoviamoci" disse Summer.
I due ragazzi camminarono e riuscirono a trovare finalmente l'uscita.
"Eccoci alla fine di questa brutta casa" disse Axel "Finalmente ragazzi, ci stavamo iniziando a preoccupare" disse Suzette correndo incontro a Summer "Abbiamo avuto qualche difficoltà a trovare l'uscita" disse Summer.
Il gruppo si salutò e iniziò ad andare ognuno a casa sua.
"Allora è successo qualcosa con Axel dentro la casa quando siete rimasti intrappolati?" chiese Suzette a Summer "C-che cosa? No! Ma che ti salta in mente" disse Summer mentendo. 
"Uffa, avevo lavorato così tanto per farvi stare da soli" disse Suzette "Non ti preoccupare, è stata comunque una giornata bellissima" 
 
Pensiero di Summer:
["Hai già ricevuto il tuo primo bacio?" chiese Axel e a quella domanda Summer rimase paralizzata, non si aspettava che Axel gli facesse quella domanda "No, sai quando stavo con Daniel credevo che lui era il ragazzo perfetto per me e quindi il mio primo bacio lo volevo da lui, ma quando è arrivato il momento ho capito che non era quello che volevo e così l'ho lasciato e le conseguenze sono state quelle che hai visto l'altra mattina" rispose Summer abbassando la testa "Dimmi, come te lo immagini il tuo primo bacio?" chiese Axel "Ma ti sembrano domande da fare? Comunque me lo immagino al tramonto di fronte al mare" "Ti andrebbe bene in una casa della Morte?" chiese Axel "Che intendi dir...." Summer non riuscì a finire la frase che le labbra di Axel si andarono a posare sulle sue... In un primo momento Summer non si mosse ma poi mise le mani intorno al collo di Axel e iniziò ad approfondire il bacio, Axel intanto le teneva le mani in faccia e continuava a baciarla. "Perchè lo sto facendo? Io non voglio far soffrire Nathalie e nessun'altro. Cosa ci posso fare io lo amo e come si dice al cuore non si comanda, ma allora perchè mentre lo sto baciando ho anche una tristezza infinita dentro di me? Dovrei essere felice, Axel mi sta baciando" pensò Summer.] 
 
La sera arrivò in fretta e tutti andarono a dormire...

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Capitolo 7
*** Occhi che cambiano e Voce che cambia ***


La sveglia suonò una volta ma nessuna risposta da parte dei due ragazzi, la sveglia suonò una seconda volta ma ancora nessuna risposta, quando suonò per la terza volta i due ragazzi erano in piedi ed anche in un ritardo pazzesco...
"MARK!!!! SVEGLIATI SIAMO IN RITARDO!" urlò Axel "CAVOLO!!" rispose Mark.
Axel e Mark fecero colazione in fretta, si vestirono nel minor tempo possibile e uscirono di casa. 
"Corri!" urlò Axel "Ci sto provando, ma sai è un po' difficile visto che mi devo mettere anche la mia fascia contemporaneamente" rispose Mark.
[...] Quando i due arrivarono a scuola la campanella era già suonata da un quarto d'ora. 
"Adesso?!" chiese Mark "Entriamo nella nostra classe e diciamo al professore che abbiamo fatto tardi perchè non abbiamo sentito la sveglia" disse Axel "Ma io non sono in classe con te" disse Mark "Hai ragione, allora vedi tu come fare, io vado prima di fare altri dieci minuti di ritardo" disse Axel entrando nell'edificio.
 
Axel aprì lentamente la porta e quando entrò vide che tutti gli sguardi compresi quelli di Summer e Nathalie erano puntati su di lui. "Alla buon ora signor Blaze" disse in modo sarcastico il professore di Inglese "Mi scusi, colpa della sveglia che non ha suonato" disse Axel sedendosi al suo posto. "Stavamo dicendo che nella classe c'è una nuova studentessa, si chiama Nathalie Ayumiko" disse il professore "Lo so, sa la conosco già" rispose Axel "Quindi non le dispiacerà farle da guida in questa scuola insieme alla signorina Summer White" concluse il professore "No, il problema è che mi devo ancora orientare anche io, sa sono qui solo da una settimana, forse anche meno" disse Axel "Ha ragione, come biasimarla, un ragazzo appena venuto in questa scuola che invece di orientarsi si mette a giocare a quello stupido sport che prende il nome di calcio" rispose il professore in tono di sfida "M-mi dispiace se il calcio non è di suo gradimento, ma si da il caso che è la sport che pratico quindi non posso saltare gli allenamenti per orientarmi in una scuola in cui dovrò rimanere forse solo un anno anzi mesi" concluse Axel prendendo l'occorrente dallo zaino "Se questo è un insulto alla nostra scuola, è pregato di entrare nella porta qui vicino, che si da il caso sia la porta della presidenza" disse il professore "Per me non c'è nessun problema, così potrò dire anche alla preside come i professori insultano i vari corsi di questa scuola" disse Axel "Vada subito fuori e si dirca dove le ho detto di andare" disse il professore alzandosi dalla sedia, Axel si alzò mise le mani in tasca e aprì la porta per poi richiuderla dietro d se'. 
"Buongiorno signor Blaze cosa ci fa qui in presidenza?" chiese una signora alta, giovane e con i capelli neri "Sono venuto qui signora direttrice, perchè me lo ha detto un professore" disse Axel "Oh! E quale sarebbe questo professore?" chiese la direttrice "Il signor Fujiwara" rispose calmo Axel "Ah, adesso capisco, può tornare in classe, sa oggi il professore Fujiware è un po' irritante" disse la direttrice.
 
"Vedo che è tornato, come è andata dalla direttrice?" chiese il signor Fujiwara "Benissimo, mi ha mandato di nuovo in classe, non mi ha detto niente" rispose Axel risedendosi al suo posto "Ah si? Beh vuol dire che ci parlerò io con la direttrice quando sarà finita l'ora" disse il signor Fujiwara.
 
L'ora passò e Axel notò che da quando era venuto in classe Summer e Nathalie non avevano mai smesso di guardarlo. 
"Si può sapere che cos'hai e da tutta l'ora che mi fissi" disse Axel a Summer "Scusami è che non posso credere che tu abbia risposto così ad un professore" disse Summer "Ho risposto come meglio credevo" disse calmo e netto Axel.
 
Le altre due ore passarono e finalmente arrivò l'intervallo. "Axel ne hai avuto di coraggio" disse Nathalie andando incontro al ragazzo "Grazie ma io non ho fatto niente" disse Axel "Che ne dici di pranzare insieme, sai ti devo dire una cosa molto importante" disse Nathalie "Ok, andiamo, ci vediamo dopo Summer" disse Axel "Si ciao" rispose la ragazza. "Chissà cosa gli dovrà dire?" pensò S ummer "Ehi, bambola come va la vita?" chiese un voce che Summer avrebbe riconosciuto tra un miliardo di voci "Cosa vuoi Daniel?" chiese Summer girandosi "Ricordati che mi hai detto che adesso noi due stiamo insieme e quindi non mi devi parlare così se non vuoi che Axel venga a sapere tutto" disse Daniel.
"Andiamo a fare un giro" disse Daniel prendendo per mano Summer.
 
"Axel, facciamo un giro per la scuola così ti orienti anche tu e non rischi di fare una figura come quella che hai fatto oggi" disse Nathalie "Io non ho fatto nessuna figura, ho fatto solo quello che ritenevo giusto di fare" disse Axel "Ok, però facciamo lo stesso il giro" disse Nathalie "Ok, vieni ti voglio portare in un posto bellissimo che ho scoperto mentre facevo gli allenamenti" disse Axel prendendo la mano di Nathalie e trascinandola
[...] "Ecocci arrivati" disse Axel fermandosi davanti a una porta grigio scuro "Una porta? Sarebbe questo il tuo posto segreto?" chiese Nathalie incredula "Aspetta e vedrai" disse Axel aprendo quella normalissima porta. "Wow, questa si che è una meraviglia...." disse priva di entusiasmo Nathalie "Non giudicare solo dalle apparenze, è vero questo tunnel non è molto bello ma alla fine nasconde un posto bellissimo" disse Axel "Allora andiamo" concluse la ragazza. I due entrarono nel tunnel e alla fine Nathalie spalancò la bocca dall'incredulità. 
"Allora che ti avevo detto?" disse Axel guardando Nathalie negli occhi "Avevi ragione è bellissimo"
 
Intanto....
"Summer vieni qui" disse Daniel mettendo un braccio intorno alle spalle della ragazza "Perchè mi odi così tanto?" chiese Summer "Io odiarti? Perchè mai io dovrei odiarti?" chiese Daniel "Forse perchè mi stai facendo tutto questo!" "Ma io lo sto facendo per non far scoprire a quel ragazzo che razza di mostro che sei" disse Daniel  "Potrei anche essere un mostro, ma non credi che dovrei essere io a scegliere?" chiese arrabbiata Summer "Stai calma, e fai quello che ti dico" disse Daniel.
....
"Axel passa quella palla!" urlò Nathalie "Si aspetta" rispose Axel tirando un calcio alla palla, ma non un calcio qualsiasi, un calcio potente anzi potentissimo "Fermata! E' tutta qui la tua potenza?" disse Nathalie "No è ovvio!" disse ridendo Axel "Allora tira con tutta la tua potenza" "No, rischierei di farti male" disse Axel "Non ti preoccupare tu tir..." "TORNADO DI FUOCO" concluse Axel senza neanche dare il tempo a Nathalie di finire la frase "Wow Axel è diventato molto più potente il tuo tiro" disse Nathalie "Grazie e spero anche il tuo" disse Axel "Si e anche tanto" disse Nathalie "Ne sono felice" disse Axel "Che ne dici di andare via, fra poco suona la campanella di fine intervallo" disse Nathalie "Si andiamo" disse Axel iniziando ad andare verso la porta che conduceva al tunnel.
Quando i due uscirono Axel sentì due voce inconfondibili. "Aspetta, non uscire" disse Axel tenendo Nathalie dietro. "Perchè ti sei fermato? Ma quella non è Summer?" chiese Nathalie "Si e l'altro è il suo ex" disse Axel. "Beh per essere il suo ex hanno un rapporto molto stretto" disse Nathalie vedendo i due che si stavano baciando "Ma non vedi che Summer sta cercando di sfuggire a quel bacio!" disse Axel "Hai ragione, ma calmati" disse Nathalie.
 
"Cosa ti è saltato in mente?!" urlò Summer alzando la mano e schiaffeggiando Daniel "Non ti azzardare mai più, hai capito Summer" disse Daniel prendendo i polsi della ragazza con una stretta fortissima "Lasciami! Mi stai facendo male" disse Summer "Perchè non mi mostri la tua natura.. Forza!" disse Daniel "Non provocarmi, ti potrei fare male!" "Come hai fatto con la sorella di quel ragazzo.. com'è che si chiama.. ah si Axel!" disse Daniel
 
"Mia sorella cosa centra adesso?" chiese Axel "Giulia?!" ribattè Nathalie. Non poterono finire la conversazione che la campanella di fine intervallo suonò. "Andiamocene via prima che ci scoprano" disse Nathalie trasconando via Axel "Aspetta io voglio chiarirmi con Summer" disse Axel "Beh ti chiarirai con lei all'uscita" disse Nathalie.
[...] "Il professore Slaine non è ancora arrivato" disse Axel, a quel punto entrò Summer in classe, ed il ragazzo notò che era con il volto scuro ma allo stesso tempo pallido. "Summer stai bene?" chiese Axel preoccupato "Credo di si" disse Summer alzando un po' lo sguardo e cercando di far un sorriso. "Strano, sarà stata solo una mia impressione" pensò Axel. Quando Summer si sedette al suo posto guardò Axel "Lo sapevo non era una mia impressione, gli occhi di Summer hanno cambiato colore, per poco tempo ma hanno comunque cambiato colore" pensò Axel. 
In quel momento entrò il professore Slaine, un uomo molto giovane di cui quasi tutte le ragazze dell'ultimo anno gli sbavavano dietro. "Buongiorno ragazzi" disse il professore cordialmente "Signorina White si sente bene?" chiese il professore "S-S.."  Summer non finì la frase che appena vide tutti gli sguardi puntati su di lei, si girò dall'altra parte e iniziò a vomitare. "Signorina White!" "Summer.. Ehi Summer stai bene?" chiese Axel "No, ho la nausea" disse Summer "Signorina Ayumiko può portare la signorina White in infermeria?" chiese il professore rivolgendosi a Nathalie "Si, non c'è nessun problema" disse Nathalie alzandosi e aiutando Summer, uscirono dalla classe. "Continuiamo la lezione" disse il professore riportando all'ordine tutta la classe. "Chissà come sta Summer" pensò Axel.
Dopo un'ora, Nathalie ritornò in classe ma senza Summer. "Signorina Ayumiko, la signorina White dov'è?" chiese il professore "L'infermiera ha detto che deve stare a riposo per la prossima ora, così Summer si è addormentata" disse Nathalie sorridendo verso Axel. A quella notizia il ragazzo si sentì sollevato.
Anche l'ora dopo passò velocemente...
Mentre tutti si stavano preparando per andare a casa, Summer rientrò in classe. "Stai meglio adesso?" chiese Axel "Si, non ti preoccupare" "Mi vuoi dire che cosa è successo?" chiese Axel, ma quando guardò Summer vide che questa volta i suoi occhi erano cambiati, ma non ritornavano normali, il ragazzo notò che quegli occhi erano passati da quel verde smeraldo ad un rosso profondo e spaventoso ma quello che lo colpì di più era che Summer lo guardava in un modo, in cui non l'aveva mai guardato. "Summer... I tuoi occhi!" disse Axel "Ti fanno paura?" chiese la ragazza "No, ma perchè sono cambiati?" chiese Axel "Dovresti avere paura e anche tanta... Questi occhi sono gli occhi di una che potrebbe fare qualunque cosa per ottenere ciò che vuole" disse Summer con aria fredda. "Cosa stai dicendo?" chiese Axel "Sto dicendo che non dovresti fidarti delle persone che ti sono vicino soprattutto di quelle come me" disse Summer e dopo questo i suoi occhi ritornarono normali, la ragazza al cambiamento si sentì scossa così si appoggiò all'armadio che aveva vicino, ma si riprese subito. "Allora mi vuoi dire perchè i tuoi occhi cambiano?" chiese Axel "I miei occhi hanno cambiato c-colore? No, non dovevano, perchè?! Perchè?! Adesso non saprò resistere! Dimmi chi hanno guardato quegli occhi" disse Summer. Axel si meravigliò, la ragazza parlava dei suoi occhi come se non appartenessero neanche a lei. "Hanno guardato me" disse calmo il ragazzo "No!! Non è possibile!!! Stammi lontano da oggi in poi te ne prego, se tieni alla tua vita stammi lontano!" disse Summer prendendo la sua roba e scappando via. "Cosa voleva intendere con stammi lontano... io non la capisco proprio e credo che non la capirò mai" pensò Axel.
 
Axel arrivò a casa e sbattè la propria roba vicino al suo letto. "Stai bene Axel. E' tutto apposto?" chiese Mark entrando "Si tranquillo" rispose Axel "Non è vero, c'è qualcosa che ti preoccupa, io ti conosco bene!" "Non ti posso nascondere niente, vero Mark?" "Giusto" "Sediamoci" "Vieni sul mio letto" disse Mark "Vedi Summer è strana!" "Summer?! Credevo volessi parlare della tua ragazza" "Mia ragazza?!?!" "Si, Nathalie" "Nathalie non è la mia ragazza" "Ma credevo di si, sai voi due state benissimo insieme" "No scordatelo, comunque stavo dicendo che Summer è strana" "Allora Summer è la tua ragazza" "No, non ho una ragazza, lo vuoi capire Mark!" "Ok, scusami" "Stavo dicendo.... Summer è strana, vedi l'altro ieri sono andato al Luna Park con Nathalie..." "Aspetta, stiamo parlando di Summer o di Nathalie?" "Di Summer, ma se tu non mi fai finire quello che voglio dire non capirai mai... continuando, quando io e Nathalie siamo arrivati al Luna Park ci siamo accorti che c'erano anche Summer e Suzette, così si sono unite a noi... Abbiamo deciso di andare nella casa della Morte..." "CHE COSA?! La casa della Morte! Ma siete completamente matti, quella casa fa venire i brividi" "Fammi continuare e non interrompermi più.... Comunque, quando siamo entrati in quella casa ci siamo divisi e Suzette ha deciso di andare con Nathalie, così io sono rimasto con Summer... il problema è che dopo un po' che giravamo ci siamo accorti che ci eravamo persi e per di più è andata via la corrente così siamo rimasti io e Summer dentro a quella casa. All'inizio non ci rivolgevamo la parola poi però io ho chiesto a Summer se aveva ricevuto già il suo primo bacio.." "TU CHE COSA HAI CHIESTO!?" urlò Mark "Fammi finire... Lei mi ha risposto di no, così io le ho chiesto come si aspettava il suo primo bacio e lei mi ha risposto al mare di fronte al tramonto, però poi io ho fatto una cosa che non avrei mai creduto di fare... Ho dato un bacio sulle labbra a Summer!" "TU CHE COSA HAI FATTO?! Allora avevo ragione, tu e Summer siete fidanzati" "Ti ho detto di no, punto e basta" disse Axel arrabbiato. "Comunque vai avanti con la storia" "Beh l'utima cosa strana è successa stamattina, quando lei ha vomitato ed è andata in infermeria, ma la cosa che mi ha stupito è quando è tornata in classe, i suoi occhi al posto di essere verde smeraldo erano rosso sangue... Quando mi ha guardato mi ha detto della cose strane e quando i suoi occhi sono tornati normali mi ha detto che dovevo stargli lontano perchè i suoi occhi mi avevano guardato" disse Axel concludendo. "Strano... molto strano" disse Mark "Nient'altro?" chiese Mark "No" disse Axel.
"Adesso muoviti abbiamo gli allenamenti" disse Axel prendendo la sua divisa per gli allenamenti "Hai ragione!" urlò Mark correndo a prendere la roba.
 
[...] "Axel tira!" urlò Xavier "TORNADO DI FUOCO!" e così la palla entrò in rete. 
"Axel, c'è la tua fidanzata Nathalie" disse Xavier "Lei non è la mia ragazza! Quante volte lo devo ripetere!" disse Axel "Scusa, allora non è che potresti presentarmela?" chiese Xavier "NO!" disse Axel.
"Eccoti qua Axel ti stavo cercando per tutta la scuola, mi avevi promesso...." Nathalie non finì la frase che si fermò ad osservare Xavier "Nathalie? Chi stai fissando?!" chiese Axel "Quel ragazzo è un tuo compagno di squadra?" chiese Nathalie "Si, il suo nome è Xavier Shiller" disse Axel "Non è affatto male" "Che?!" "Scherzavo, tu sei molto, moooolto più carino!" disse Nathalie scoccando un bacio sulla guancia ad Axel.
"N-Nathalie!".
"Quei due sono fidanzati, fidati, è Axel che non lo vuole ammettere" disse sottovoce Xavier a Shawn.
 
Il giorno passò in fretta e arrivò la sera, tutti andarono a dormire e fecero bellissimi sogni a parte un ragazzo che faceva tutt'altro che bei sogni...
 
Sogno di Axel:
Axel : "Sei un mostro, tu hai ucciso Giulia, vattene via, non ti voglio mai più vedere!"
? : "Quindi si potrebbe considerare un addio?" 
Axel : "Si e non farti mai più vedere da queste parti, se ti farai di nuovo viva sappi che ti ucciderò con le mie mani" 
? : "Chi avrebbe mai pensato che la persona che amo, mi avrebbe cacciato via minacciandomi di uccidere" 
Axel : "Anche io credevo di amarti, ma dopo quello che hai fatto non ti perdonerò mai, e come ti ho già detto, non farti più vedere se tieni alla tua vita"
Fine Sogno.
 

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Capitolo 8
*** Le Vacanze ***


POV Axel
 
Hai mai avuto l'impressione che tu non fossi completo... che ti mancasse qualcosa per completarti.... Beh io si..
Ho avuto questa impressione quando mi sono svegliato, dopo aver fatto quello strano, stranissimo sogno.. era tutto così realistico, l'unica cosa che non ho ancora capito è chi era quella ragazza... i suoi capelli erano neri come la pece e i suoi occhi erano oscurati da questi capelli, il suo viso era così triste come se avesse appena subito la peggiore delle torture presenti su tutta la terra anzi su tutto l'universo, e poi c'ero io che urlavo contro questa ragazza, ma non urlavo cose leggere e semplici, ma cose pesanti che potevano ferire anche il più forte dei forti...
Non voglio ancora aprire gli occhi, voglio ancora rimanere immerso nei miei pensieri ma allo stesso tempo ho questa voglia di scappare via da tutto e da tutti, da Mark, dai miei compagni di squadra, da Nathalie e da Summer.. Summer, quegli occhi erano occhi pieni di tristezza, di dolore ma anche occhi pieni di rabbia, di vendetta... 
No! La scuola ancora no! No! Non voglio altri problemi! No! Non voglio affrontare la tristezza e la rabbia di tutto il mondo in cui vivo..
I miei pensieri furono interrotti dalla sveglia di Mark.. "Axel svegliati! Lo sai che giorno è oggi?" mi chiese Mark, io non aprì gli occhi ma feci un cenno di negazione con il capo "Dai! Te lo sei scordato?! Ma è possibile che tu non ti ricorda mai il giorno del tuo compleanno" mi disse Mark "I-il mio compleanno?! Ma il mio compleanno è fra 5 mesi!" gli risposi "No! Tu sei nato il 15 Luglio" "Giusto, ma ti sembra che oggi sia il 15 Luglio! Oggi è il 1 Febbraio! Aspetta, oggi è il primo febbraio?!" chiesi a Mark dopo avergli urlato contro "Si, a quanto pare si" "Cavolo, oggi è il compleanno di Nathalie e io non gli ho ancora preso un regalo" urlai disperato
"Non hai una grande memoria amico mio" "Guarda chi ha parlato!" controbbatei. Inizia a girare tutta la stanza per trovarei miei vestiti, quando ebbe finito la caccia al tesoro andai in bagno, mi preparai e corsi via. "Axel aspetta!" mi urlò dalla finestra Mark "Non posso, sbrigatela da solo, devo andare a comprare il regalo a Nathalie!" gli dissi iniziando a correre come un matto.
Dopo che ebbi fatti un po', anzi parecchia strada trovai un negozietto aperto, entrai e li comprai il regalo per Nathalie, gli presi un bellissimo pupazzo ad orso con un palloncino attaccato alla mano, sapevo che a Nathalie gli sarebbe piaciuto. 
[...] "Axel eccoti, ti sono venuta a prendere sotto casa di Mark, ma lui mi ha detto che te n'eri già andato via, come mai?" mi chiese Nathalie venendomi incontro "Ho avuto un contrattempo, comunque tieni il tuo regalo di compleanno" gli disse porgendogli un pacchetto azzurro con un nastro rosso vicino "Grazie! Credevo che te lo fossi dimenticato come gli anni precedenti" disse Nathalie abbracciandomi. 
Quando aprì il regalo, rimase a bocca aperta, lo sapevo gli è piaciuto! "Allora che ne dici?" gli chiesi "M-ma è stupendo! Grazie, Grazie e ancora Grazie" mi disse abbracciandomi più forte che poteva.
Mentre parlavo con Nathalie, mi accorsi che dietro un albero c'era Summer che stava guardando il cielo come se aspettasse che qualcosa cadesse, decisi di andarla a salutare, alle parole di ieri non ci avevo dato tanto peso. "Ciao Summer, che ne dici di venire a festeggiare con noi il compleanno di Nathalie?" gli chiesi, appena lei mi guardò spalancò gli occhi e cadde per terra "Summer?!" "Ti avevo detto ci starmi lontano! Capisci l'italiano o no?!" mi urlò contro "Ma si può sapere che cosa ti succede? Prima sei carina, gentile ecc.. poi dopo due secondi diventi scontrosa, egoista e antipatica!" gli dissi "Beh allora stammi lontano!" ribattè "Sai una cosa?! Quando ti ho baciata al Luna Park, credevo di aver baciato una ragazza gentile, un po' timida e soprattutto divertente! Non una ragazza antipatica" gli dissi, Summer appena sentì la parola bacio arrossì di colpo poi riprese la sua espressione vuota . "Io invece quando tu mi hai baciata, volevo solo che ti togliessi perchè non ti sopportavo" "A me non sembra, perchè di quel che ricordo io, tu hai approfondito il bacio e non poco" gli dissi "Perchè non mi hai dato altra scelta" mi disse, dopo quelle parole, ne avevo fin sopra i capelli, non la sopportavo più, la detestavo, come mi era venuto in mente di baciare una ragazza così acida.... "Adesso basta, non ne posso più di te e delle tue prese in giro, da oggi in poi non ti disturberò più e la prossima volta che avrai bisogno di me, vai a chiedere aiuto al tuo fidanzato Daniel" gli dissi. "Bene! Finalmente l'hai capito! Adesso vattene e vai a festeggiare con la tua fidanzata" "Si ci andrò, perchè quello che mi hai fatto capire è, meglio avere una fidanzata gentile come Nathalie che una fidanzata acida come te" e con questo chiusi il discorso lasciandola senza parola e me ne andai.
"Axel ti devo dire una cosa posso?" mi chiese Nathalie "Certo" "Però andiamo nel posto segreto" mi disse "Ok, allora è qualcosa di importante?" gli chiesi "Si e parecchio".
Arrivammo alla porta in cui l'avevo condotta ieri.. Entrammo, percorremmo tutto il tunnel e arrivammo al nostro posto segreto.
"Allora che cosa mi devi dire?" gli chiesi, in un primo momento lei non parlò poi iniziò a dire qualche parola incomprensibile. "Vedi...Io....Volevo dirti che...Si insomma che... TU MI PIACI E ANCHE TANTO! VUOI ESSERE IL MIO RAGAZZO?" mi disse Nathalie tutto d'un fiato, quando pronunciò la frase, rimasi senza parole, poi mi venne in mente quello che avevo detto a Summer due minuti prima e mi venne anche in mente il bacio che mi diede Nathalie quel giorno. "V-vuoi dire che io ti piaccio? Vorresti che io diventassi il tuo ragazzo?" gli chiesi un po' sbalordito "Si, lo sapevo io non ti piaccio" "No, non dire così tu sei carina anzi carinissima" gli dissi, perchè non dovrei mettermi con lei? Tanto ho visto di che pasta è fatta veramente Summer, poi lei ha un ragazzo che le vuole bene... beh su questo ci sarebbe da discutere, non le vuole moolto bene, la tratta come una schiava... quindi si mi metterò con Nathalie. E dopo aver pensato questo risposi alla domanda di Nathalie "Va bene, sarò il tuo ragazzo!" gli dissi "Che bello! Finalmente il mio sogno si è realizzato" mi disse Nathalie.
Quando uscimmo, ci unimmo a tutto il gruppo che non si era accorto neanche della nostra scomparsa. "Axel senti, Xavier mi ha detto che voi due siete fidanzati è vero?" mi chiese Shawn "Si e ve lo posso dimostrare" gli dissi "Come?!" dissero tutti i miei compagni in coro "Semplicemente così" rispose Nathalie mettendo le sue braccia intorno al mio collo e iniziandomi a baciare "Wow, questa si che è un'ottima dimostrazione" urlò Suzette. Quando mi staccai da Nathalie vidi tutti con la bocca spalancata, ma vidi anche correre via Summer. "Scusami, devo un attimo andare, ritorno subito" urli iniziando a correre per trovare Summer "Aspetta dove vai?" mi chiese Nathalie urlando "Ritornerò subito" gli dissi per tranquillizzarla.
"SUMMER?! SUMMER DOVE SEI?" urlai cercando di ricevere una risposta.
 
POV Summer
 
Non può essere! Si sono baciati veramente, Axel ha baciato veramente Nathalie.. Sono una stupida, non mi dovevo fare tutte queste illusioni su di lui, in fondo sapevo come sarebbe andata a finire.
"SUMMER?! SUMMER DOVE SEI?". Impossibile! Questa è la sua voce, questo è lui, lui sta cercando me, ma perchè? 
Non devo rispondere, non voglio che mi trovi, non voglio di nuovo litigare con lui... Axel... Axel, io ho bisogno di te, perchè non lo vuoi capire? Perchè non vuoi capire che io ti amo! 
"Summer! Rispondi, ho bisogno di parlarti!". 
Devo rispondergli si o no? Forse dovrei, ha detto che mi deve dire qualcosa di importante.
"Summer te ne prego, rispondi so che sei qui!" "S-sono qui dietro" gli risposi con un filo di voce.
"Finalmente ti ho trovata, ho bisogno di parlarti" "Dimmi tutto" gli risposi "Rispondi a questa domanda con tutta sincerità, ti ha dato fastidio vedermi baciare Nathalie?" mi chiese. Non è possibile che mi faccia questa domanda, è chiaro che mi ha dato fastidio, ma non posso dirglielo anche se mi ha chiesto di dirgli la verità. "Allora?" "No! Non mi ha dato per niente fastidio" dissi con una voce flebile "Allora perchè sei scappata?" mi chiese, a quella domanda non sapevo trovare risposta, anzi la risposta la sapevo ma non volevo dirla,a quel punto le lacrime non riuscirono più a trattenersi, iniziarono a scendere pian piano dai miei occhi fino a rigarmi tutta la faccia di lacrime. "Perchè adesso stai piangendo?" mi chiese, possibile che ancora non lo capiva? Perchè tutti i maschi di cui mi innamoro sono così stupidi? No, lui è diverso, lui non è come gli altri, lui è... lui è mio.. solo mio, e io solo sua. "Allora mi dici perchè stai piangendo e questa volta trova una scusa ragionevole, non come prima" mi urlò contro a quel punto le parole mi uscirono di bocca senza neanche accorgermene "IO TI AMO! Ecco questa scusa ti sembra abbastanza ragionevole?". Dalla sua faccia, ho capito di averlo lasciato senza parole..."Mi stai prendendo in giro?! Tu non puoi amarmi dopo quello che mi ha detto oggi e quello che mi hai detto in classe, mi rifiuto di crederci, tu non mi ami, tu mi stai prendendo solo in gir...." Basta non volevo sentire altre parole, e così mentre lui continuava a guardarmi io mi alzai sulla punta dei piedi e poggiai le mie labbra sulle sue, gli misi le braccia intorno al collo, e iniziai a baciarlo. Lui non fece niente, quindi era vero non mi credeva, quando mi staccai lui non dise niente, quello sguardo che mi rivolgeva diceva più di mille parole, ma le uniche che io leggevo erano ' Perchè l'hai fatto? Non ti credo, questo è un altro trucco per prendermi in giro ' .
Me ne andai correndo via, non ce la facevo più, questa volta era davvero finita, mi aveva respinta, ha ragione mi sono presa solo gioco di lui...
' Ti ha abbandonata, vendicati ' queste erano le uniche parole che giravano nella mia mente ma non nel mio cuore, lui diceva ' Ormai non c'è più niente da fare, non gli hai fatto capire abbastanza quanto lo ami, così adesso devi lasciarlo libero di scegliere, se vorrà ritornerà lui da te ' .
Ma quale delle due voci ascoltare? Quella della mente o quella del mio cuore... Dopo un po' la voce flebile del mio cuore scomparve e io mi ritrovai con quella voce insistente nella mente. Prima di cedere alla voce della mente, mi passo davanti tutti i momenti trascorsi con Axel, il bacio nella casa... Quel bacio si che era stato il mio primo bacio, e sapevo che sarebbe stato anche l'ultimo e il più bello.
Dovevo resistere, non dovevo lasciarmi andare nello sconforto e ascoltare quella maledetta voce. Nella mia mente ormai scoppiava tutto ma non mi importava, ormai non mi importava più, perchè ormai avevo deciso di lasciare andare tutto come voleva, qualunque cosa sarebbe successa, avrei ceduto alla voce, avrei ucciso Axel, avrei ucciso tutto il mondo... non m'importava.
 
POV Axel
 
Rimasi lì dove Summer mi aveva appena baciato, avrei voluto tanto ricambiare il bacio, ma ormai non riuscivo più a fidarmi di lei e se la baciavo poi significava anche tradire Nathalie, colei che mi aiuta sempre a farmi sorridere, colei che adesso è al mio fianco..
Ritornai dagli altri e mi misi a sedere.
Quello che era successo, era accaduto solo un tempo breve, brevissimo.
La campanella suonò e entrammo tutti nelle nostre rispettive classi. Summer era già seduta al suo posto; Nathalie mi diede un bacio sulla guancia e si andò a sedere al suo posto e io al mio.
La prima ora avevamo Arte; una materia che diciamo non era tra le mie preferite, e neanche tra quelle apprezzate. Solo dopo mi accorsi che Summer non aveva nessun materiale, non solo di arte ma di tutte le materie che c'erano oggi a parte educazione fisica. Non so come comportarmi con lei dopo quello che è successo, dopo quella scena. Ho deciso mi comporterò come sempre.
"Summer, hai il materiale di arte?" chiesi tanto per spezzare il ghiaccio che si era creato tra noi due "No, tanto non m'importa, ormai non mi importa di niente" mi disse girandosi verso di me, aveva uno sguardo vuoto, come se non provasse nessuna emozione. Il suo viso era pallido e i suoi occhi spenti avevano perso un po' di quel verde smeraldo. 
Sperai che questa cosa non fosse stata causata da quello che era successo prima. "Summer che cos'hai?" gli chiesi "Vendicati" furono le parole che uscirono dalle sue labbra. "Ti ha abbandonata, vendicati" disse.
Non capii molto di quello che stava succedendo e quindi lascia Summer nei suoi pensieri strani.
La giornata passò velocissimo, come i mesi, finchè non arrivò giugno, quel mese in cui ci sono le vacanze estive ma anche un po' di scuola. Nei mesi che sono passati la situazione tra me e Summer si è un po' calmata e adesso siamo se si può dire amici ma qualche volta si comporta sempre acidamente e i suoi occhi hanno sempre quel qualcosa di spento.
Era un venerdì di Giugno e fra poco le vacanze iniziavano.
"Ragazzi, Ringraziatemi" ci disse Harley venendo verso di noi "Perchè dovremmo ringraziarti?" gli chiese Xavier "Perchè ho rimediato una vacanza per tutti noi" ci disse sfoderando il suo sorriso migliore, quello che mi accorsi è che Victoria rimase a guardare quel sorriso imbambolata finchè Suzette non gli diede una gomitata nel fianco, a quella scena non riuscì a trattenermi così mi scappò un piccolo risolino.
"Allora che ne dite?" ci chiese Harley "Dov'è questa vacanza?" gli chiese Shawn "Alle Hawaii!" ci disse urlando "ALLE HAWAII!?" urlammo tutti in coro "E ho rimediato anche il posto in cui dormiremmo" ci disse "Wow! Ti sei organizzato per bene" gli disse Nathan "Si! Solo che sono avanzati due posti vuoti e avevo pensato che uno dei due poteva andare a Nathalie visto che ormai è la ragazza di Axel da quattro mesi" mi disse Harley "Per me va bene, devo chiederlo solo a Nathalie, ho anche un'idea di chi potrebbe prendere il secondo biglietto" gli disse "Fammi indovinare, stai parlando di Summer vero?" mi disse Suzette "Si ma come hai fatto ad indovinare?" gli chiesi "Solo intuizione" mi disse Suzette.
La guardai in un modo strano ma dopo mi incamminai per cercare sia Nathalie sia Summer.
La prima che trovai fu Nathalie, che quando gli dissi della vacanza accettò ed iniziò a saltellare cantando una canzoncina. 
Lascia Nathalie al suo canticchiare ed inziai a cercare Summer. La trovai sotto un albero con delle cuffie nelle orecchie. "Summer. Ehi Summer mi senti?" gli chiesi, ma dal suo silenzio capì che la mia domanda fu inutile allora la scossi un po' e quando vide che ero io si alzò e si tolse le cuffie in un modo disinvolto.
"Allora, cosa vuoi?" mi chiese e capì che avevo preso il momento sbagliato per chiedergli qualcosa visto che era entrata in gioco la sua parte acida, ma quel giorno mi accorsi che aveva quegli occhi rossi sangue. "Volevo chiederti, sai fra poco ci sono le vacanze estive e Harley ha pensato di andare alle Hawaii, ha già trovato il posto in cui dormire e sono rimasti due biglietti liberi, uno è per Nathalie.." "Ovviamente ormai è quattro mesi che state insieme" "Si, comunque è avanzato un biglietto e volevo chiederti se ti va di unirti a me e agli altri" gli dissi, dalla sua espressione capì che non era molto entusiasta della proposta così prima che me ne andai lei iniziò a parlare "Non ti ho neanche risposto e già te ne vai?" mi disse "Credevo che l'invito non ti interessasse" gli dissi "Non ho mai detto questo, ma in effetti non mi entusiasma molto ma..." A quel punto i suoi occhi ritornarono normali "Stavi dicendo che l'invito non ti interessa molto ma..." gli dissi "Che invito?" mi chiese, possibile che ogni volta che cambiava colore degli occhi non si ricordasse mai niente. "Harley ha proposto di andare alla Hawaii e sono avanzati due biglietti, uno per Nathalie e l'altro avevo pensato di darlo a te che ne dici?" "Quindi verrà anche Nathalie.. ma è ovvio ormai sono quattro mesi che..." "Che stiamo insieme lo so" "Va bene accetto, quando si parte?" mi chiese "Non lo so, ti farò sapere quando avrò tutte le informazioni" gli dissi e così me ne andai.
Una vacanza alle Hawaii con Summer e Nathalie, chissà come andrà a finire.

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Capitolo 9
*** Vietato vagare da sola per la città.. ***


Prima di continuare e farvi leggere il prossimo capitolo vorrei ringraziare :
elextatina per aver recensito la storia
10ShuujiChan10 per aver recensito la storia
Courtneyloveanime per averla messa tra i preferiti
_The_Best_95 per averla recensita, per averla messa tra i preferiti e per averla messa tra le seguite
e infine ma non meno importante vorrei ringraziare:
_Desiree_ per aver messo la mia storia tra le preferite e per averla anche recensita.
 
Adesso vi lascio alla lettura.. Kiss Kiss _Lonely_
 
POV Summer
 
Una vacanza con Axel.. chissà come andrà a finire. Summer ricordati che non ti devi intromettere tra Axel e Nathalie e non devi rimanere soprattutto da sola con Axel. 
"Mamma, un mio amico mi ha invitato alle Hawaii con lui e con la sua squadra, posso andarci?" chiesi a mia madre; lei mi fissò incredula e poi scosse la testa "Perchè no?" le chiesi "Perchè sei ancora troppo piccola" "Non è vero!" gli urlai contro "Invece si!" "Tu non pensi che io sia troppo piccola, tu mi dici così perchè non ti fidi di me dopo quell'incidente che è successo con.... " "Summer White! Stai zitta! Non riparlare più di quel discorso lo sai che odio quando si riparla di questa cosa!" mi urlò contro "Tu mi odi, ecco perchè non mi fai andare, tu non vuoi che io vada con Axel e gli altri perchè io ho..." "Smettila, esci fuori di casa!" mi urlò contro mia madre "Va bene me ne vado ma non pensare di rivedermi" gli urlai contro e scappai fuori di casa. "Summer! No! Aspetta! Ma che cosa ho fatto, sono una pessima madre".
Basta! Questo è troppo! Anche mia madre adesso mi odia! 
"Non ce la faccio più a sopportare gli sguardi accusatori di tutti!" urlai mentre correvo, non vedevo dove andavo perchè i miei occhi erano ofuscati dalle lacrime ma non me ne resi conto finchè non andai a sbattere contro qualcuno ma non un qualcuno qualsiasi, quel qualcuno era Axel, l'unica persona da cui volevo nascondermi, l'unica persona da cui non volevo farmi vedere in questo stato.
"Summer sei tu!" mi disse, ma non si accorse delle mie lacrime così me le asciugai velocemente. "Si, scusami ero un po' distratta" "Ma hai tutti gli occhi rossi!" mi disse. Maledizione! I miei occhi erano tutti rossi, cosa mi aspettavo, me li sono asciugati in fretta e furia contro la divisa. "Non è niente" mentii "Raccontami, ho tutto il tempo che vuoi" mi disse. Avevo una voglia matta di sfogarmi con qualcuno, ma lui era la persona meno indicata per farlo, visto come mi ero comportata in questo ultimo tempo e poi non potevo raccontargli di tutto, non potevo dirgli niente di niente era quello che avevo promesso a quella maledetta persona. A quel maledetto di Cèdric, a quelle maledette persone che mi avevano nominata loro capitano e per cosa, solo per aver... solo per aver.. No! Non ci voglio pensare, mia madre non è l'unica che vuole evitare questo argomento. "Ehi Summer, mi ascolti si o no?!" mi disse Axel, solo in quel momento mi resi conto di averlo totalmente ignorato per ben 5 minuti. "No, scusami, oggi sono un po' distratta" "Solo oggi?" "Smettila!" gli dissi, non avevo voglia di scherzare, ma con lui le cose cambiavano, con lui mi andava di fare tutto anche la più stramba delle cose.
"Che ne dici di un gelato?" mi chiese. Guardai l'orologio erano le sei e mezzo ed era tardi, ma non m'importava, non volevo tornare in quella che io 10 minuti fa chiamavo casa.
"Si va bene" gli risposi velocemente. Io e Axel iniziammo a camminare quando mi passò per la testa una promessa; una promessa che adesso stavo infrangendo; 
"Qualcosa non va?" mi chiese "No, tutto bene" "Allora hai chiesto il permesso ai tuoi?" "Per cosa?" "Per la vacanza è ovvio!" mi disse e alla parola vacanza, sussultai e mi rivenne in mente la scenata che avevo fatto con mia madre. "Allora gliel'hai chiesto?" "Si, ma hanno detto di no" dissi con un'aria malinconica; ma come biasimarmi, avevo perso l'unica opportunità per stare con Axel.. e con gli altri.
"Mi dispiace, sai ci tenevo tanto che tu venissi" "Veramente?!" "E' ovvio, lo so che tra noi due ci sono state molte incompresioni, ma adesso siamo amici non è vero?" mi chiese "Si" risposi. Solo amici, per lui io ero solo un'amica nient'altro. Per me lui invece era un'altra cosa, per me lui era la persona di cui mi ero innamorata pazzamente, per l'altra mia parte lui era una preda, per me lui era tutto! 
 
POV Axel
 
Sono preoccupato per Summer, in questi ultimi tempi è strana. Soprattutto adesso; oggi sembra tra le nuvole, sembra che qualcosa le impedisca di stare sulla terra.
"Qualcosa non va?" le chiesi "No, tutto bene" mi rispose, in quel momento mi venne in mente la vacanza "Allora hai chiesto il permesso ai tuoi?" le chiesi "Per cosa?" mi rispose incredula "Per la vacanza è ovvio!" le dissi, ma capii che forse non era il momento adatto per parlarne visto come aveva reagito alla parola vacanza. "Allora gliel'hai chiesto?" continuai. Cercai di fermarmi con questo argomento ma non ci riuscii.
"Si, ma hanno detto di no" mi disse; Era un vero peccato, grazie a questa vacanza avrei potuto capire un po' più di cose su Summer ma adesso era tutto saltato. "Mi dispiace, sai ci tenevo tanto che tu venissi" "Veramente?!" disse incredula "E' ovvio, lo so che tra noi due ci sono state molte incompresioni, ma adesso siamo amici non è vero?" dissi, che frase banale.. Solo amici.. Ma io che cos'ho al posto del cervello.
Per me lei non era solo una amica, per me lei era la persona di cui mi ero innamorato e che nessuno mi avrebbe tolto, per me lei era tutto! "Si" mi rispose a quella banale frase che gli avevo detto.
Stavo per dire qualcosa, quando mi accorsi che eravamo arrivati al chiosco dei gelati "Siamo arrivati!" mi disse "Si, allora per me mi faccia un cono gelato alla stracciatella, tu invece che cosa prendi?" "Io prendo.... sa..vaniglia" "Che cosa scusa?" avevo sentito male o Summer aveva appena detto savaniglia, non credevo che esistesse un gusto che si chiamasse così. "Scusa volevo dire Vaniglia" si corresse.
Troppo strana, è vero, è da quando l'ho conosciuta che non mi è mai sembrata normale, anzi all'inizio la ritenevo pericolosa ma dopo ho iniziato senza accorgermene ad innamorarmene, e la cosa che mi ha fatto capire che era lei quella giusta è stato quel bacio nella casa; quel bacio non era una bacio qualunque, quel bacio era il bacio perfetto, quelle sue labbra erano soffici e candide.
"Adesso dove andiamo?" mi chiese Summer riportandomi alla realtà "Avevo pensato al parco" dissi velocemente; in realtà non avevo pensato a niente, l'idea del parco però mi piaceva.
Quando aprimmo il cancello, i miei occhi si posarono sul mio orologio da polso; Notai che erano le 6 e 45. Distolsi lo sguardo dall'orologio, ma quando lo feci mi sentii una strana sensazione nello stomaco.
"Axel andiamo a sederci la" mi disse Summer. Quando ci sedemmo, mangiammo il nostro gelato in silenzio; ma quest'ultimo fu rotto dal suono del mio cellulare che squillava, lo presi e vidi che Nathalie mi stava chiamando, premetti il tasto verde e inizia a parlare "Pronto?" "AXEL! SI PUO' SAPERE DOVE SEI FINITO?! TI SEI SCORDATO CHE OGGI AVEVAMO UN APPUNTAMENTO?!" mi strillò Nathalie nelle orecchie.
Ecco che cos'era quella strana sensanzione. Mi ero scordato dell'appuntamento con Nathalie, ma non volevo lasciare Summer da sola, mi sembrava già abbastanza afflitta per un motivo per me ancora oscuro, così mi allontanai un attimo da Summer e iniziai a parlare a telefono con Nathalie. "Scusami, me l'ero proprio dimenticato, mi dispiace ma adesso sto facendo un'altra cosa" gli dissi "Quindi preferisci le altre cose alla tua ragazza?" mi chiese "Si.. No; Scusami ancora ma adesso sono impegnato, sai sto comprando il costume per la vacanza alle Hawaii" "Perchè non me lo hai detto prima, vengo subito da te così lo scegliamo insieme" "No è una sorpresa!" dissi mentendo "Ok, ci vediamo domani e ricordati che è Sabato quindi abbiamo il giorno libero" mi disse, così dopo di questo staccò.
Ritornai da Summer. "Era Nathalie?" "Si, voleva sapere una cosa per la va...." "Tranquillo, puoi parlarmi della vacanza, tanto avremmo altre occasioni per andare in vacanza insieme" mi disse, ma sapevo che in quella voce c'era qualcosa di falso. 
Finimmo di mangiare il gelato, ci alzammo e ci incamminammo. "Mi vuoi dire perchè prima stavi correndo?" gli chiesi "Beh.. perchè ho litigato con mia madre" "Per cosa?" "Per la vacanza" "Capisco" "Dove stiamo andando?" mi chiese "Ti riaccompagno a casa" "No! Io in quella casa non ci torno!" mi urlò contro "Dai Summer, per un litigio non vuoi tornare a casa" gli dissi, ma se sapevo cosa sarebbe successo dopo non gli avrei mai risposto in quel modo "Non è stato solo per il litigio; Tu non sai cosa vuol dire mandare all'ospedale una persona e avere tutti gli occhi accusatori delle persone addosso che ti fanno sentire male per tutta la vita, ma soprattutto tu non sai cosa vuol dire aver stretto un patto con il Diavolo in persona" mi disse urlando "Calmati" gli dissi, anche se ero rimasto piuttosto sckoccato dalla reazione e da quello che mi aveva detto Summer. La fermai prendendole i polsi, ma lei si agitò a tal punto da buttarmi contro un muro. "M-mi dispiac... Scusa io non volev..." mi disse traumatizzata. Dopo essersi come dire scusata corse via.
Quando mi alzai, mi faceva male la testa ma inizia a correre per cercare Summer; iniziai a chiedere a tutti informazioni quando un ragazzo mi disse che l'aveva vista entrare in una scuola.
Ringraziai il ragazzo e iniziai a correre verso la scuola che frequentavo. I cancelli erano aperti.. strano.
Iniziai a perlustrare la scuola da capo a fondo ma nessuna traccia di Summer. Quando stava per andarmene sentii una botta e dal rumore capii che era un pallone da calcio che sbatteva contro il muro; Il suono proveniva dalla scuola, ma da dove? Avevo perlustrato tutta la scuol... A meno che qualcun'altro non conosceva il posto segreto della scuola.
Aprii la porta e iniziai a percorrere tutto il tunnel. Quando il tunnel finì mi accorsi che in quel campo da calcio c'era qualcuno che calciava un pallone contro il muro.
Scesi le scale e con mia grande sorpresa vidi che la persona che che occupava il campo era proprio Summer.
"Summer" dissi, ma mi accorsi che la mia voce non era uscita e che il suo nome l'avevo sussurato. Cercai allora di muovermi ma non ci riuscii, anche il mio corpo era bloccato.
Summer ad un tratto si girò e notai i suoi occhi rossi, questa volta però non promettevano bene, la cosa che notai era anche che i suoi capelli pian piano stavano diventando più scuri..
Dopo solo 1 minuto, Summer era irriconoscibile, i suoi occhi erano rossi e i suoi capelli erano neri come la pece.
"Che cosa ci fai tu qua?" mi chiese con voce gelida "Sono qui perchè ero venuto a cercarti" "Cercare me? E chi ti dice che io volevo essere trovata?" "Nessuno, ma volevo riportarti a casa sana e salva" "Sana e salva?! Hahah! Questa si che faceva ridere. Nessuno mi farà mai sentire sana e salva." "Mi vuoi dire perchè sei così strana?" "Io strana?! Quello strano sei tu e non io" "Dimmi che cosa succede" "Vuoi sapere la verità? Sicuro? Se vuoi conoscere la verità sappi che ti potrebbe far male" "Non m'importa!" "Quella stupida di Summer non riuscirebbe a dirtela, ecco perchè fino ad adesso si è nascosta sotto un finto nome" "Che cosa stai dicendo?! Summer sei tu" "Oh, Su questo ti sbagli e anche molto, io e Summer siamo molto diverse, si è vero siamo la stessa persona ma molto diverse" "Spiegami, perchè non ci sto capendo niente" "Tu conosci Summer White?" "E' chiaro che la conosco lei è...." mi fermai non volevo rivelare i miei sentimenti a questa Summer, io volevo rivelare i miei sentimenti alla Summer che conosco io. "Ok, vedi io non sono Summer ma sono L...." Quella Summer non finì di pronunciare la frase che la Summer che conosco io ritornò e iniziò a discutere con se stessa "Stai zitta, brutta strega!" urlò Summer.
Si stava insultando da sola. 
 
POV Summer
 
"A-Axel!" urlai guardandolo "Summer!" "Cosa stai facendo li' imbambolato?" gli chiesi, era immobile, non si muoveva."Non riesco a muovermi" mi disse, solo dopo capì che era colpa di quella brutta strega.Mi avvicinai a lui e cercai di far diventare i miei occhi rossi; ci riuscii ma per fortuna quella strega aveva trattenuto la voglia di trasformarsi completamente e così i miei capelli rimasero biondi. "Liberalo!" urlai e con un gesto, toccò le mani di Axel e le accarezzò. "Fatto! Contenta?". Dopo questo ritornai normale. Axel mi guardava in un modo strano ma non spaventato.
Era questa che mi piaceva di lui, non aveva mai paura. "Hai avuto paura?" gli chiesi per aver conferma "No, assolutamente, sono solo un po' confuso" mi disse. Lo sapevo in lui la paura non regnava, anzi non esisteva neanche nel suo vocabolario. "Mi vuoi spiegare una volta per tutte quello che sta succedendo?" mi chiese. 
Non perdere la calma! Non voglio di nuovo litigare con lui. Se mi metto a contare tutti i litigi che abbiamo fatto arriverei almeno a 100. "Allora o mi spieghi cosa è successo o me ne vado e ti mollo qui da sola senza portarti a casa". Ma come poteva essere così insensibile, adesso aveva oltrepassato il limite, non mi importava, potevamo arrivare a 101 litigi ma non m'importava.
"Senti Axel!" "No scusami, non volevo avere quel tono di voce ma sono ancora un po' confuso" "Vieni con me" gli dissi. Avevo deciso di raccontargli tutta la verità.
Axel mi seguì. Andammo di nuovo al parco, ci sedemmo sulla stessa panchina di prima e ci guardammo un po', poi lui iniziò a parlare rompendo il ghiaccio che si era creato. "Allora?" mi chiese "Vedi, devi sapere che io due anni fa, ero a casa con il mio migliore amico ma dopo, la parte di me, quella che hai visto tu quando sei entrato, l'ha mandato all'ospedale perchè.. lo ha.. ucc..ucciso" "Ucciso?! Come se posso chiederlo?" "Beh l'ha ucciso.. perchè gli ha tolto l'anima" "Gli ha tolto l'anima?" "Sembra strano, ma si, gli ha tolto l'anima... Ecco perchè volevo che tu mi stessi lontano" "Non ci posso credere, non ci voglio credere!" mi disse quasi urlando "Senti Axel, ormai a quello che ho fatto non si può più tornare indietro" gli dissi "Tu?! Che cosa hai fatto tu?! Non avevi detto che centrava solo quell'altra?" mi disse, parlava dell'altra me come se non ci appartenessimo; quanto vorrei che fosse veramente così, ma non ci posso fare niente "Vedi, è stata anche colpa mia, io non ho cercato di fermarla, io me ne sono stata zitta" "Non è vero, adesso smettila!" mi disse tirandomi uno schiaffo, uno schiaffo che avrei preferito evitare ma che mi fece capire quanto codarda ero stata quel giorno. "A-Axel!" "Non dire così e non guardarmi così, io non mi sono affezionato ad una stupida ragazzina che piagnucola sempre, io mi sono affezionato ad una ragazza vivace, spensierata e soprattutto che non si ferma davanti a niente!" mi disse.
Cosa?! Aveva veramente detto la parola affezionato? Non mi sembra vero... Questo è tutto un sogno, niente di tutto questo è vero. Io non voglio far del male anche a lui... ' Liberami, ti farò dimenticare di lui ' . Ancora questa voce! La stessa voce che ha mandato all'ospedale Kyle. Non io non voglio strasformarmi... ' Liberami e tutto si risolverà ' . No!
Ormai era fatto! Non so come e perchè ma l'avevo liberata contro il mio volere.
"Perchè ti stai trasformando?!" urlò Axel. Scappa, Axel per favore scappa! Non voglio vederti andare all'ospedale e soprattutto non voglio vederti in una pozza di sangue. 
"Mi dispiace per te, ma la tua Summer non c'è più" Lascialo stare brutta strega! Non fargli del male. "No! Io lo so che Summer è ancora li' che ascolta. Per favore riprendi il controllo del tuo corpo" urlò Axel "NO-NO-NO così non si fa! Adesso vediamo di darti una bella lezione" gli disse e così senza neanche accorgermene vidi Axel contro un albero e la mia mano strangolarlo. "Summer! Riprenditi!". Quando vidi quello spettacolo i miei occhi tornarono normali e anche i miei capelli. Guardai Axel, quello sguardo questa volta era un mischio tra rabbia e felicità. "Io te l'avevo detto di starmi lontano, ma tu non mi vuoi dare ascolto" "Io non ti ho dato ascolto perchè non faccio mai quello che mi dicono" mi disse "Perchè non vuoi darmi ascolto?" "Perchè non m'importa di quello che dici su questo argomento io faccio quello che mi pare" mi disse, lui si che sa difendere le sue idee "Veramente ti sei affezionato a me?" gli chiese, in quel momento lo vidi arrossire ma dopo riprese il suo normale aspetto e disse: "Si, tutti siamo affezionati a te, io, Mark, Suzette e tutti gli altri" mi disse. Quindi quando ha detto che era affezionato a me si stava riferendo a tutto il gruppo. Però non credevo che mi volessero tutti bene; Adesso voglio solo tornare a casa e parlare con mia madre, e risolvere questa questione.
"Allora mi riaccompagni a casa?" gli chiesi "Finalmente ti sei decisa; Ti voglio far promettere una cosa" "Cosa?" chiesi confusa "Voglio che ogni volta che ti trasformi tu faccia di tutto per ritornare normale" mi disse massaggiandosi il collo; Gli doveva far ancora male ma a quelle parole rimasi sbalordita ma annui con la testa e poi gli feci un sorriso. 
 
POV Axel 
 
"Allora mi riaccompagni a casa?" mi chiese Summer "Finalmente ti sei decisa; Ti voglio far promettere una cosa" gli dissi "Cosa?" "Voglio che ogni volta che ti trasformi tu faccio di tutto per ritornare normale" gli dissi, massaggiandomi il collo. Summer annui con il capo e mi sorrise. Quanto adoravo quel sorriso, mi faceva venir voglia di baciarla.
"Adesso andiamo, tua madre sarà preoccupata" gli dissi. "Si e ancora grazie, se tu non mi avessi fermata a questo punto tu saresti all'ospedale" "Tu credi che basti una stupida ragazza viziata a mandarmi all'ospedale?" gli dissi scherzando "Ehi! Ricordati che stai comunque parlando dell'altra metà di me, ma si hai ragione è solo una ragazza viziata" mi disse "Non scordarti l'aggettivo stupida" "Ok; Stupida ragazza viziata. Va bene?" mi chiese sorridendo "Adesso si". La riazzompagnai a casa e quando arrivammo la salutai.
"Ciao ci vediamo domani?" "Domani è sabato!" "Hai ragione, senti ti lascio il mio numero così se tua madre cambia idea sulla vacanza mi lanci un colpo di telefono" gli dissi "Ok, dai inizia a dettare così lo scrivo" "3497865324" "Grazie! Ancora una cosa, tieni il mio, 3456543219" "Ok, a Lunedì, se vieni in vacanza, o se no ci vediamo direttamente a Settembre" gli dissi.
"Ok ciao" mi disse entrando in casa; Prima che entrasse e chiudesse del tutto la porta vidi sua madre abbracciarla.
Adesso devo ritornare a casa. [...] "Finalmente Axel! Ma dove sei stato per tutto questo tempo?" mi chiese Mark aprendo la porta "Ho fatto compagnia a Summer, anzi l'ho trovata a girovagare per la città e così lo accompagnata a casa" gli dissi entrando a casa. "Mia madre ha acconsentito per la vacanza" mi disse; mi girai verso di lui e gli feci un mezzo sorriso. 
Cenammo e poi io e Mark andammo a dormire. Non riuscivo a prendere sonno, ogni volta che mi giravo il collo mi faceva male.
 
POV Summer
 
Sono ritorntata a casa e mia madre mi sta riempiendo di abbracci, a quanto pare si era davvero preoccupata per me.
"Tesoro! Non devi più scappare così, mi hai fatto preoccupare un sacco!" mi disse mia madre "Lo so, mi dispiace tanto" "Sei tornata a casa da sola?" mi chiese "No tranquilla ho incontrato Axel per la strada e mi ha riaccompagnato" gli dissi "Axel è quel ragazzo biondo?" "Si, è quello li" gli dissi "Senti Summer, riguardo alla vacanza..." "Tranquilla, ho esagerato prima, non volevo fare quella scenata" "Ok ma io volevo dirti che hai il permesso mio e di tuo padre per andare alle Hawaii" mi disse, quando sentii le parole ' Permesso ed Hawaii ' non iniziai più a connettere il cervello.
"Grazie Mamma! Ti voglio un mondo di bene" gli dissi abbracciandola "Anche io" mi disse ricambiando l'abbraccio.
Cenaii con i miei genitori e dopo andai a dormire, ma non ottenni dei risultati eccellenti; il sonno non veniva perchè ogni volta che chiudevo gli occhi, l'iimagine che strangolavo Axel mi ritornava in mente.
Mi alzaii e presi il mio cellulare, volevo mandare un messaggio ad Axel per avvertirlo della vacanza, ma forse stava già dormendo. Rinunciai all'idea, così posai il mio cellulare sul comodino ma proprio mentre l'appoggiavo iniziò a squillare. Lo aprii, Axel mi aveva mandato un messaggio, iniziai a leggerlo:
 
' Ciao Summer, scusa se ti invio questo messaggio così tardi ma vedi non 
riesco a dormire, volevo sapere come è andata con tua madre ' 
 
Era lui, neanche lui riusciva a domire così risposi al messaggio
 
' Ciao Axel, anche io non riesco a dormire. Con mia madre va tutto
benissimo, si è sistemato tutto e ti dirò una cosa mi ha dato il permesso per
venire in vacanza con te e con gli altri '
 
Dopo pochi minuti mi arrivò la riposta:
 
' Sono contento, pensa che quando sono arrivato a casa Mark 
continuava ad assillarmi per sapere il motivo del tuo non venire
in vacanza '
 
' Haha, Mark non cambierà mai ' .
 
Andammo avanti così fino all'una di notte finchè tutti e due non andammo a dormire.

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Capitolo 10
*** Meta: Hawaii ***


Ringrazio queste due persone che hanno recensito il capitolo precedente:
10ShuujiChan10 e _Desiree_. Grazie per le magnifiche recensioni!
 
POV Axel
 
Sabato mattina! Stanotte ho messaggiato con Summer ci siamo detti di tutto. "Buongiorno Axel, oggi ti sei svegliato tardi" mi disse Mark. Presi il cellulare e guardai l'orario, erano le 10 e 30. "Hai ragione" dissi alzandomi, mi massaggiai ancora il collo, il dolore c'era ancora ma adesso molto meno. "Non sei riuscito a dormire stanotte?" mi chiese Mark "Si" risposi senza aggiungere niente "Ah! Mi stavo quasi dimenticando di dirti che prima ha chiamato Nathalie, ha detto che stava venendo qui perchè oggi avevate un appuntamento" "Veramente? Aspetta! Sta venendo qua?!" gli chiesi "Si, ti conviene sbrigarti" mi disse Mark. "Hai ragione. Hai già preparato la roba per la vacanza?" gli chiesi "No, mia madre sta finendo di cercare tutto il necessario sia per te che per me" mi disse "Anche per me?!" "Si, come vorresti venire in vacanza?" "Hai ragione" dissi prendendo i vestiti e andando in bagno. Avevo deciso di mettermi un pantalone nero con una maglia bianca e una camicia rossa aperta. 
"Axel!? Nathalie è qui!" mi urlò Mark dal piano di sotto "Si arrivo!" dissi uscendo dal bagno.
"Finalmente Axel! Ti eri scordato vero che oggi era Sabato?" "No tranquilla" gli dissi "Andiamo? Ti devo mostrare una cosa che ho visto in un negozio!" disse Nathalie. Salutai Mark e la Signora Evans e poi iniziai a seguire Nathalie.
[...] Nathalie si fermò davanti ad un negozio. Mi fece entrare dentro e con mio imbarazzo vidi che era un negozio di costumi femminili. "COSA CI FACCIAMO QUI?!" urlai a Nathalie "E' ovvio devi vedere i costumi che ho intenzione di provarmi" "CHE COSA?!?!?!?!" "Vieni dai" "Per favore, risparmiami questo supplizio" gli pregai "NO! Adesso vieni" disse Nathalie trascinandomi.
Nathalie prese un costume viola con delle sfumature lilla, andò nel camerino a provarselo. Mentre lei era li dentro notai che mio grande dispiacere che ero l'unico ragazzo li dentro a parte il commesso, e un'altra cosa che mi diede parecchio fastidio è che ogni ragazza che usciva dal camerino con un costume addosso mi guardava e mi faceva l'occhiolino, e ad ognuno di questi mi saliva un brivido lungo la schiena.
"Vous aimez? Alors quoi? Que pensez-vous?" mi chiese Nathalie uscendo dal camerino "Si, mi piace" "Bene allora lo prendo! Adesso passiamo al secondo!" mi disse "Che cosa? C'è anche un secondo?!" gli chiesi disperato "Si, mi devo comprare almeno 5 costumi, quindi muoviamoci ne ho preso solo uno" disse Nathalie prendendo un altro costume e rientrando nel camerino.
Quelle ragazze mi fanno ancora l'occhiolino! Ad un certo punto la porta si aprì e vidi entrare con mia grandissima e sottolineo grandissima sorpesa Victoria, Nelly, Cammy, Celia, Suzette, Silvia e Summer. Aspetta, che cosa ci fa qui Summer?! Quando entrarono tutte vidi che non erano ancora al completo, infatti attraversarono quella porta anche Harley che sicuramente aveva accompagnato Victoria, poi entrò e questo mi lascio sbalordito Duane che di sicuro aveva accompagnato Nelly, poi dopo di lui entrò Mark con una faccia annoiata, quanto lo compativo, accompagnare una ragazza a fare shopping non era il massimo, anche se Cammy non era il tipo che fa shopping sfrenato, poi entrarono insieme Nathan, Erik, Jordan e un ragazzo mai visto prima, era moro, con gli occhi neri. "Guardate c'è Axel!" urlò Harley "Cosa ci fate qui?" gli chiesi "Beh siamo venuti ad accompagnare le ragazze a comprare i costumi per la vacanza" "Lui chi è?" chiesi a Mark facendo cenno verso il nuovo "Lui si chiama Derek ed è venuto ad accompagnare Summer!" mi disse Mark "Accompagnare Summer?" gli chiesi "Si, sarà il suo ragazzo" mi disse. CHE COSA?! Summer è fidanzata. Non ci feci caso ma dentro stavo ribollendo dalla rabbia; Summer era fidanzata e non me l'aveva detto, anzi mi aveva anche baciato. "Siete venuti qui per vederle in costume vero? A parte Mark che secondo me Cammy l'ha convinto dicendogli che andavano a mangiare" gli dissi "Beccati!" disse Jordan "Comunque, fatemi indovinare, Harley è venuto per vedere Victoria, Duane per vedere Nelly, a proposito che cosa ci fai qui in Giappone?" chiesi a Duane "Harley ha invitato anche me in vacanza con voi" mi rispose "Ah capisco! Continuando... Mark per mangiare, ma anche per vedere Cammy, Nathan per vedere Celia, Erik è stato costretto da Suzette, Jordan per Silvia e infine Derek per vedere Summer" "Wow! Tu si che sai cosa passa per la mente a noi ragazzi" "Ragazzi, guardate che ci sono anche io" disse una voce dietro al gruppo; Quando quest'ultimo si tolse notai che quel qualcuno era Xavier. "Ciao Xavier!" disse Mark "Ciao, ma non vi siete accorti che ero dietro di voi?" disse "No, ci dispiace" "Comunque, invece a te Axel cosa ti porta qui?" "Nathalie, anche lei si deve provare i costumi" gli risposi "Hai detto Nathalie?! Quello schianto di ragazza, si insomma la tua fidanzata?" "Scusa prego? Hai detto schianto di ragazza" disse Harley "Scusami Axel non volevo" disse Xavier "Non ti preoccupare" gli risposi.
Nathalie questa volta uscì con un costume rosso fuoco con delle mezzelune sul pezzo di sopra. Rimasero tutti a bocca aperta, quel costume gli risaltava le sue forme. "Ciao ragazzi come mai qui? Axel ti piace?" "Non tanto, troppo vistoso" gli dissi cercando di distogliere lo sguardo dei miei amici dalla mia ragazza "Allora lo cambio" mi disse. Dopo di lei uscirono tutte le altre e la reazione dei ragazzi fu la stessa di quella di prima. Victoria uscì con un costume arancione, Nelly con uno costume viola, Suzette con uno blu notte, Silvia con un costume verde e Summer con un costume azzurro che aveva sul pezzo di sopra delle sfumature bianche e a completare il gruppetto ci andò anche Nathalie con un costume argentato. 
Tutte si guardarono allo specchio e tutte comprarono i costumi che avevano provato e tutti i ragazzi esultarono per questo tranne me e Mark. Summer mentre era alla cassa mi guardò, ma appena il mio sguardo incrociò il suo girai la faccia verso Derek.
 
POV Summer 
 
Cos'ha adesso? Si può sapere cosa gli prende a quello li? Gli avevo rivolto solo un sorriso. Forse oggi è di malumore.
Ognuna di noi pagò il suo costume; Uscimmo dal negozio e Nathalie e Axel si unirono al nostro gruppo. "Allora vi piacciono i costumi che abbiamo comprato?" chiese Victoria "Se gli piacciono? Quando vi hanno viste uscire dal camerino hanno sbavato" disse Axel. A quel affermazione tutte le ragazze arrossirono a parte me e Nathalie. Uffa, perchè Axel si è fidanzato? 
"Ehi Summer che ne dici di andare in quel negozio di musica?" mi chiese Derek "Si! Ragazzi noi ci stacchiamo un attimo dal gruppo, ci rivediamo all'ora di pranzo al bar qui vicino come stabilito" dissi al gruppo "Ok ciao, ci rivediamo dopo" mi disse Harley. Axel non mi ha degnata neanche di uno sguardo; Prima di dividerci completamente dal gruppo, vidi Nathalie che tirava Axel dentro ad un negozio.
"Guarda questa chitarra, sarebbe fantastica per il mio compleanno" "Vuol dire che te la regalerò per il tuo compleanno" Gli dissi. Mi divertiva passare un po' ti tempo con lui, anche perchè lo vedevo solo in estate, visto che lui studiava in America, dove sono nata. "Invece io per il tuo compleanno ti regalerò una sciarpa con attaccata una renna, che ne dici?" mi chiese "Dai smettila di scherzare" gli dissi dandogli una pacca sulla spalla "Ma io l'avevo già comprata e impacchettata per bene" mi disse sorridendomi "La vuoi smettere, cretino che non sei altro?" gli dissi in modo shcerzoso.
Passammo una bellissima mattinata finchè non arrivò l'ora di pranzo e io e Derek ci dirigemmo al posto stabilito. "Siete qui finalmente, credevamo che vi eravate persi a fare chissà che cosa" disse Axel. Ma che cosa gli prendeva? Era odioso. Mangiammo tutti e ci divertimmo un sacco per tutta la giornata. 
La sera arrivò e io e Derek tornammo a casa. "Mamma io e Nīsan siamo tornati" dissi "Bentornati, finalmente ti posso abbracciare decentemente figliolo" "Mamma non stringermi così forte, mi fai male e poi ormai sono cresciuto" disse mio fratello Derek 
Anche la Domenica passò in fretta a preparare tutto l'occorrente.... Oggi era Lunedì ed era anche il giorno della mia partenza e della partenza di mio fratello, ed sia io che lui eravamo in un ritardo bestiale.
[...] "Ciao fratellone! Divertiti in America e salutami tutti" gli dissi urlando dalla macchina "Contaci sorellina" mi disse salutandomi.
Mio padre e mia madre accompagnarono anche a me all'aereoporto. "Allora divertiti e sii prudente" mi disse mia madre "Ok mamma, ciao papà!" dissi entrando dentro all'edificio.
"Finalmente mancavi solo tu" mi disse Harley dandomi il biglietto "Scusatemi, ma anche Derek è partito stamattina e sono andata a salutarlo" dissi "Sei perdonata" mi disse Mark.
Quando entrammo in aereo, ognuno prese posto;
Mark vicino a Cammy; Nathan vicino a Celia; Duane vicino a Nelly; Harley vicino a Victoria; il povero Erik vicino a Suzette; Jordan vicino a Silvia e con mia grande sorpresa Xavier vicino a Nathalie e per ultimi Shawn e Bellatrix; sinceramente non sapevo esistesse la coppia Shawn e Bellatrix; L'unico posto libero per mia sfortuna e fortuna era vicino ad Axel.
Mi sedetti e quando mi guardò gli feci un sorriso, lui ricambiò ma in un modo scocciato.
"Come mai non sei vicino a Nathalie?" gli chiesi "A quanto pare Xavier si è preso una cotta per Nathalie e per il viaggio d'andata l'ho accontetato e l'ho fatto sedere vicino a lei" "Tu glielo permetti anche? Non hai paura che Xavier ti rubi la ragazza?" gli chiesi "No, perchè so che in confronto ad un'altra persona di cui non faccio nome sia Nathalie che Xavier me lo direbbero se si innamorassero e si volessero mettere insieme" mi disse. Ero confusa, chissà a chi si stava riferendo? "Capisco, quindi non ti preoccupa? E se quei due si mettessero insieme tu cosa faresti?" "Mi cercherei un'altra ragazza". Non è possibile! Come ho fatto ad innamorarmi di un ragazzo così insensibile? "Brutto Stupido" sussurrai, ma per mia sfortuna lui mi sentì "Io sarei lo stupido? Guarda chi ha parlato!" disse "Come ti permetti di darmi della stupida?" "Tu ti sei permessa di dare dello stupido a me quindi io mi permetto di dare della stupida a te" mi disse "Touché" dissi, in fondo aveva ragione. 
Discutemmo per un'ora intera quando Harley ci sgridò "Voi o la smettete e vi spedisco a calci in culo fuori dall'aereo e credetemi non è un bel viaggio!" ci disse "Scusa" gli disse "La stessa cosa che ha detto lei" disse Axel per scusarsi. "Ti va di ascoltare un po' di musica?" mi chiese "Volentieri" "Allora aspetta" mi disse alzandosi e prendendo le cuffie dalle orecchie di Jordan. "Ehi, le mie cuffie!" disse Jordan "Stai zitto e goditi il viaggio con Silvia, perchè credimi alle Hawaii troverà ragazzi molto più carini di te" disse Axel. Oggi era veramente acido, ma quell'acido aveva il suo lato divertente, come vedere la faccia disperata di Jordan. "Eccomi, ed ho le cuffie e l'MP3" mi disse risendendosi. "Tieni" mi disse porgendomi la cuffia, me la misi nell'orecchio; Io ed Axel facemmo un po' di viaggio sulle note di My Immortal degli Evanescence.
 
I'm so tired of being here 
Suppressed by all my childish fears 
And if you have to leave 
I wish that you would just leave 
'Cause your presence still lingers here 
And it won't leave me alone 
 
These wounds won't seem to heal 
This pain is just too real 
There's just too much that time cannot erase       
 
When you cried I'd wipe away all of your tears 
When you'd scream I'd fight away all of your fears 
I held your hand through all of these years 
But you still have 
All of me 
 
You used to captivate me 
By your resonating life 
Now I'm bound by the life you left behind 
Your face it haunts 
My once pleasant dream 
Your voice it chased away
All the sanity in me                                                                                                                                                  
 
 
                                                                                                                                         Sono così stanca di stare qui 
                                                                                                                                         Soppressa da tutte le mie paure infantili 
                                                                                                                                         E se devi andartene
                                                                                                                                         Vorrei che tu te ne andassi e basta 
                                                                                                                                         Perchè la tua presenta indugia qui 
                                                                                                                                         E non mi lascerà da sola 
 
                                                                                                                                         Queste ferite sembrano non guarire 
                                                                                                                                         Questo dolore è troppo reale 
                                                                                                                                         C'è semplicemente troppo che il tempo non può cancellare
 
                                                                                                                                         Quando hai pianto ho asciugato tutte le tue lacrime 
                                                                                                                                         Quando hai urlato ho combattutto tutte le tue paure 
                                                                                                                                         Ho tenuto la tua mano durante tutti questi anni 
                                                                                                                                         Ma tu hai ancora tutto di me 
                                                                                                                                         Mi catturavi con la tua luce risonante 
 
                                                                                                                                         Adesso sono costretta dalla vita che hai lasciato indietro 
                                                                                                                                         Il tuo volto pervade 
                                                                                                                                         I miei sogni, una volta piacevoli 
                                                                                                                                         Che la tua voce ha cacciato via 
                                                                                                                                         Tutta la sanità in me 
 
Questa canzone mi fece ripensare a tutti i momenti passati con Axel e sinceramente ascoltando questa canzone capii che si addiceva tantissimo alla situazione tra me e lui.
 
POV Axel
 
Sto ascoltando My Immortal degli Evanescence con Summer e se ripenso a tutti i momenti passati insieme a lei, questa canzone ci azzecca proprio alla situazione tra me e lei.
Quando la canzone finì vidi che Summer si era addormentata ma una lacrima aveva rigato il suo viso.
Gli asciugai quella lacrima che faceva sembrare il suo viso triste, anche se aveva gli occhi chiusi, poi mi addormentai anche io contro il finestrino.
[...] "RAGAZZI! BENVENUTI ALLE HAWAII!" urlò Harley svegliando sia me che Summer. "C'era bisogno di urlare?!" disse Victoria dando un pugno in testa al ragazzo.
A quanto pare tutti avevano avuto la stessa idea mia e di Summer a parte Harley che per questo si prese un pugno in testa da tutti per aver interrotto il loro sogno beato.
"Ahia!" disse il povero Harley. "Benvenuti! Finalmente siete arrivati, mio nipote mi ha parlato tanto di voi" disse un signore abbastanza giovane, che però aveva un'aria molto simpatica. "Harley non ci avevi detto che ci avrebbe ospitato tuo zio" "Si scusate, ma non vi preoccupate, lui dormirà a casa sua e noi nel suo albergo" ci disse "Tuo zio possiede un albergo?!" urlò Victoria "Si, non ve l'avevo detto?" "No, caro Harley no! Ma ti voglio un mondo di bene, ho sempre desiderato passare una vacanza in un albergo di lusso" disse Victoria dando un bacio sulla guancia di Harley che divenne rosso come un peperone.
[...] "Eccoci arrivati! Adesso vi accompagnerò nelle vostre stanze, ricordate ognuno di voi ha la propria chiave, ha l'orario dell'hotel per il pranzo e tutto il resto, ma la cosa più importante è che ognuno di voi avrà una carta di credito personale per comprare tutto quello che si vuole, ma principalmente per il grande ballo che si terrà a fine Agosto, quindi risparmiate un po' di soldi per comprare i vestiti" ci disse lo zio di Harley "Che bello avremo una carta di credito personale!" urlò Suzette "Bene ragazzi quando chiamerò il vostro nome venite avanti e prendete la vostra chiave" ci disse e iniziò a dettare tutti i nomi. 
"Harley, stanza 514, Victoria, stanza 515, Nathan, stanza 523, Celia, stanza 525, Axel, stanza 520, Summer, stanza 519, Nathalie, stanza 521, Mark, stanza 522, Suzette, stanza 516, Erik stanza 518, Nelly, stanza 517, Cammy, stanza 524, Duane, stanza 526, Silvia, stanza 528, Shawn, stanza 527, Jordan, stanza 529, Xavier, stanza 531 e infine Bellatrix stanza 530" concluse lo zio di Harley per poi consegnarci le chiavi e farci vedere le nostre stanze. 
Le stanze erano diverse per ognuno, perchè a seconda di quella che ci piaceva o dei nostri hobby, la stanza cambiava il colore delle pareti e gli oggetti dentro; Per esempio ad Harley, le pareti erano blu marino e gli oggetti per lui consistevano in tutte le diverse tavole da surf.
Ognuno quando vide la propria camera si meravigliò, compreso me; La mia stanza aveva le pareti rosse con delle fiamme e come oggetti tantissimi palloni da calcio, da quello più pesante e a quello più leggero.
Mi stesi sul letto e mi misi le cuffie nelle orecchie.... Mi misi ad ascoltare Grenade di Bruno Mars
 
Easy come, easy go,
That’s just how you live, oh,
Take, take, take it all,
But you never give.
Should’ve known you was trouble
From the first kiss,
Had your eyes wide open.
Why were they open?
Gave you all I had and you tossed it in the trash,
You tossed it in the trash, you did.
 
                                                                                                                                   Come viene così se ne va,
                                                                                                                                   Proprio così è il modo in cui vivi, oh,
                                                                                                                                   Prendi, prendi, prendi tutto,
                                                                                                                                   Ma non dai mai.
                                                                                                                                   Avrei dovuto sapere che portavi guai
                                                                                                                                   Dal primo bacio,Avevi gli occhi spalancati.
                                                                                                                                   Perché erano aperti?
                                                                                                                                   Ti ho dato tutto ciò che avevo e tu lo hai gettato nella spazzatura,
                                                                                                                                   L’hai gettato nella spazzatura, l’hai fatto.
 
La frase che mi colpì di più in quella canzone era questa: Should’ve known you was trouble, From the first kiss. La tradussi è spuntò fuori questo:  Avrei dovuto sapere che portavi guai, Dal primo bacio. 
Quella frase mi rimbombò nella testa per tutta la notte.
 
POV Summer
 
La mia stanza è stupenda! Pareti azzurre come il cielo e come oggetti avevo tutti gli album di diverse dimesioni per disegnare comprese le matite che si dividevano da quella con il tratto più leggero a quella con il tratto più spesso. 
Mi buttai sulle letto e ripensai al viaggio che avevo appena fatto e a tutte le parole della canzone degli Evanescence. 
Quella canzone ci aveva azzeccato in pieno; Axel ogni volta che mi spuntava qualche lacrima negli occhi me l'aveva asciugata; Molte volte gli avevo detto di andarsene ma lui non s'è n'è andato. Ed era anche vero che la sua voce aveva cacciato da me tutta la mia sanità mentale; Aveva liberato lei, colei che nessuno era riuscito a liberare dopo duecento anni di vita e di morte. 
Mi addormentai velocemente..... e quella maledettissima lacrima mi rigò di nuovo il viso, ma non l'asciugai perchè sapevo che quella lacrima racchiudeva il mio amore impossibile per Axel.

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Capitolo 11
*** Chi è questo adesso? ***


Ringrazio _Desiree_ e 10ShuujiChan10
POV Axel
 
Martedì mattina. Mi alzai dal mio nuovo letto e mi guardo intorno. Guardai la mia nuova stanza. Aprii la valigia e iniziai a sistemare i miei vestiti nell'armadio. 
Andai in bagno e mi feci una bella doccia fredda... Mi serviva per togliermi solo per un po' i miei problemi di dosso. 
Uscii fuori e presi l'accappatoio e riaprii l'armadio... Presi solo un pantalone nero, la maglia l'avrei presa dopo... Mi misi l'asciugamano intorno al collo e iniziai a girare per la stanza, però qualcosa ruppe il rumore dei miei passi, era il rumore di qualcuno che bussava alla porta. Sarà Mark, ieri mi aveva detto che sarebbe venuto a vedere la mia stanza. Non mi preoccupai del fatto di non avere una maglia addosso.
Aprii la porta e vidi davanti alla soglia Summer, mi accorsi che era diventata tutta rossa. "Qualcosa non va?" gli chiesi "Non conosci il termine maglietta?" mi disse "Si, ma non mi va di metterla, fa' troppo caldo" gli risposi "Si ma almeno in mia presenza potresti mettertela" "Credevo fosse Mark ecco perchè non ho la maglia" gli risposi. "Comunque sono venuta a chiamarti, gli altri sono già a fare colazione e mi hanno detto di venire ad avvisarti" mi disse "Ok, arrivo subito, tu intanto siediti pure sul letto mentre io finisco di vestirmi" gli dissi, prendendo una maglia e una camicia blu notte. Indossai prima la maglia azzurra e poi sopra la camicia. "Adesso possiamo andare" dissi a Summer. Oggi era davvero carina. Aveva indossato una maglia fucsia a pois neri e nell'angolo a destra aveva un piccolo scheletro travestito da orso, sotto aveva un pantaloncino di jeans e come scarpe portava delle Converse nere, a completare l'abbigliamento aveva un ciondolo con un fiocco nero. "Bene allora sbrigati" mi disse iniziando ad andare.
"Bella nottata?" gli chiesi "Si! La stanza mi piace tantissimo" mi disse "Di che colore è?" gli chiesi "Azzurro, il mio colore preferito" mi disse.
[...] Quando arrivammo stavano facendo già tutti colazione. "Buongiorno ragazzi!" dissi "Buongiorno Axel, scusa se non ti abbiamo aspettato è che mio zio ci deve presentare una persona e così ci ha detto di sbrigarci a fare colazione" mi disse Harley "Tranquilli, non ho neanche fame" gli dissi prendendo solo un po' di succo d'arancia. Ci recammo tutti nella sala grande e vedemmo che lo zio di Harley stava parlando con un ragazzo castano.
"Finalmente siete arrivati, vorrei presentarvi Alessandro è un mio ospite anche lui" ci disse lo zio di Harley. Questo Alessandro aveva i capelli castano scuro e gli occhi color del mare. 
"Sono molto contento di passare la mia vacanza in vostra compagnia ma soprattutto in compagnia di queste splendide ragazze" disse Alessandro baciando la mano di Summer.
Notai che tutti i ragazzi compresi Erik e Mark erano diventati rossi dalla gelosia, anche io, per Nathalie, ma soprattutto per Summer, Come aveva osato quell'Alessandro baciare la mano di Summer. 
"Grazie, molte" disse Summer "Di che?" chiese Alessandro "Beh per aver fatto tutti quei complimenti" gli rispose Summer "Ciao io sono Harley, il nipote del proprietario" "Piacere di conoscerti, ho saputo che sei un grande surfista" "Beh.. si me la cavo" disse Harley sorridendo. Alessandro si presentò a tutti e quando arrivò il mio turno: "Piacere Alessandro" mi disse, lo guardai per un secondo poi mi girai, misi le mani dentro alle tasche dei pantaloni e me ne andai in camera mia. Lo odio... Come osava fare il cascamorto con le future fidanzate dei miei compagni, ma soprattutto come osava fare il cascamorto con Nathalie e con Summer.
Mi buttai sul letto ma non ebbi il tempo di chiudere gli occhi che qualcuno bussò alla porta. "Chi è?" chiesi "Sono Nathalie" "Arrivo" dissi andando ad aprire la porta. "Va tutto bene?" mi chiese "Si stai tranquilla" "Come mai te ne sei andato prima?" mi chiese "Quel tipo non mi piace" gli risposi netto "Dai Axel, dovresti essere contento, forse Summer ha trovato finalmente un fidanzato anche se sta facendo il doppiogioco sia con Derek che con questo Alessandro che conosce solo da pochi minuti" mi disse. Nathalie aveva ragione, Summer stava prendendo in giro me, Derek e questo Alessandro. "Comunque ti devo dire una cosa che avrei dovuto dirti già due giorni fa" mi disse "Che cosa?" "Dopo le vacanze, ritornerò in Francia, sai mio padre ha deciso di ritraferirsi a Parigi perchè ci sono molte opportunità di lavoro che non potrebbe rifiutare" mi disse triste "Mi dispiace, quindi vuol dire che non siamo più fidanzati?" gli chiesi "E' questo il punto, io non voglio rompere con te anche perchè sei un ragazzo fantastico, quindi che ne dici di partire per la Francia con me dopo le vacanze?" mi chiese. Questa domanda mi lasciò sorpreso "I-io venire in Francia con te e lasciare tutti i miei amici?" gli dissi. Ma quello a cui stavo pensando era se veramente sarei potuto andare in Francia senza aver chiarito bene le cose con Summer. "Pensaci, se vieni a Parigi, potrai portare Giulia con te e poi non pensi sia arrivato il momento di lasciare la Famiglia di Mark, in fondo a Parigi avrai un appartamento tutto per te" mi disse. Non aveva tutti i torti, ormai vivevo in casa Evans da parecchio tempo e prima o poi il momento di andarmene da quella casa sarebbe arrivato e con l'opportunità di andare a Parigi me ne sarei andato dalla famiglia di Mark. Poi io con Summer che cosa dovevo chiarire ancora? Mi aveva fatto intendere benissimo che per lei io ero solo un gioco, come del resto Derek e Alessandro. "Mi raccomando pensaci e fammi sapere" mi disse Nathalie "Ti volevo anche dire che io e gli altri ci siamo messi d'accordo e abbiamo deciso di ritrovarci alle quattro e mezza di pomeriggio fuori all'Hotel per andare in spiaggia. Quindi non dimenticarti il costume da bagno" mi disse andandosene. 
 
POV Summer
 
Chissà cos'era preso ad Axel in quel momento, perchè se n'era andato così all'improvviso? Chi capisce quel ragazzo è veramente un genio.
"Ragazzi io vado a preparare le cose per andare in spiaggia. Summer vuoi venire con me?" mi chiese Suzette "Veramente io...." Non avevo tanta voglia di andare a prepararmi "Allora ci vediamo in spiaggia" mi disse Alessandro sorridendomi. "O-ok v-va b-bene" dissi balbettando, quel ragazzo mi faceva uno strano effetto. "Muoviti!" disse Suzette prendendomi per il braccio. 
Andammo in camera di Suzette e appena entrai vidi che la sua camera era di colore rosa confetto e dentro c'erano non uno ma tre armadi.
"Siediti immediatamente" mi disse Suzette "Guarda che io i miei costumi ce li ho in camera mia" gli dissi "Non hai capito che i costumi erano solo una scusa? Adesso parliamo di Axel, Derek e Alessandro" "Cosa centra Derek?" "Centra, centra lui è il tuo fidanzato!" "CHE COSA?! Derek il mio fidanzato?! Lui è mio fratello!" gli urlai "TUO FRATELLO!?" "Si, lui si chiama Derek White ed è mio fratello" gli dissi, come aveva potuto pensare che Derek fosse il mio ragazzo... Oh no! Speriamo che non l'abbia pensato anche Axel. L'avrà di sicuro pensato e questo significa che sono fritta. "Allora togliamo Derek e parliamo di Derek e Alessandro" "Mi vuoi dire che cosa centra Alessandro?" "Ho visto come lo guardavi!" "Beh.. si... però tu sai di chi sono innamorata e quindi.." "Quindi?" mi chiese Suzette "Quindi....". Il fatto era che non riuscivo a finire la frase, ma non riuscivo a capire il perchè.
"Tu sei attratta anche da Alessandro" "No! Ti sbagli!" gli urlai contro "Invece si, ma non ti devi vergognare, nell'amore c'è sempre l'indecisione" mi disse. 
Io non ero attratta da Alessandro, è che lui mi ricodava tanto Kyle a parte il fatto che i suoi occhi erano di un blu marino, che potevi rimanere ore a guardarli.
Ma che cosa sto dicendo io sono innamorata solo ed esclusivamente di Axel. 
Però prima di lui c'erano Cedric e Daniel ma dopo non so neanche come ma nella mia testa è rimasto solo Axel.
"Mi stai ascoltando? E' da un quarto d'ora che ti parlo ma tu non rispondi!" mi urlò Suzette nell'orecchio. "Scusami, non volevo" gli risposi.
Ad un certo punto la porta si aprii ed entrarono tutte le altre compresa Nathalie. Perfetto! Adesso non potevamo più parlare di Axel.
"Allora va tutto bene?" chiese Cammy "Si, stavamo discutendo di Alessandro" disse Suzette "Avete visto com'è carino?" disse Victoria "Ma Victoria! Tu hai già Harley" urlò Celia "Calmati! Ricordati che tu hai Nathan" disse  Victoria controbattendo "Per la precisione, nessuno è di nessuno" disse Silvia "A parte Axel che è di Nathalie" disse Nelly ma gli arrivò una gomitata nel fianco da parte di Suzette "Ahia! Che cosa ho fatto?" chiese Nelly "Devi stare zitta!" gli urlò Suzette. "Chi sa come faremo a conquistarli tutti" disse Celia pensierosa "Ma possibile che non ve ne siete accorte?" disse Summer "Di cosa?" chiese Nelly "Non avete bisogno di conquistarli perchè li avete già fatti innamorare" concluse Summer "Veramente! Tu come fai a saperlo?" chiese Bellatrix "Beh perchè mi sono accorta che quando siamo andati a provare i costumi ogni ragazzo stava dietro a ognuna di voi" "I ragazzi corrispondevano tutti?" chiese Victoria "Si tranquille" risposi. Parlammo per tutto la mattinata ma mi accorsi che Nathalie non aveva detto niente.
"Nathalie va tutto bene?" gli chiesi "Vorrei un consiglio riguardo..." non finì di parlare che sussultai gridando "Urca! Ragazze scusate devo andare!" dissi scappando. 
Avevo un incontro con Alessandro alle 4 ed erano già le tre e mezza. 
Spalancai la porta della mia stanza in fretta e furia. Presi il costume azzurro, un top senza spalline del medesimo colore del costume, un pantaloncino di jeans e la mia borsa blu a tracolla. Andai in bagno, mi feci una doccia veloce, mi asciugai i capelli e mi legai una ciocca dietro la nuca. Mi misi il costume e sopra il top e il pantaloncino. Presi la borsa e ci misi dentro il cellulare, il portafoglio, la carta di credito e le chiavi della stanza. Uscii e chiusi la porta a chiave. "Dove vai? Guarda che l'appuntamento è alla quattro e mezza" mi disse una voce riconoscibile tra mille. Ma perchè proprio lui. Tu destino mi odi. "Ho un incontro prima" gli dissi svelta "Con chi?" "Non sono affari tuoi!" gli dissi. Non mi accorsi del tono in cui l'avevo detto, ma me ne resi conto dallo sguardo di lui che si abbassò. "Hai ragione non sono affari miei!" mi disse andandosene. Quel suo tono lo conoscevo bene, era il tono di uno che nasconde qualcosa, ma non ci detti troppo peso quando vidi che ore erano. Corsi il più veloce possibile e quando arrivai all'entrata vidi Alessandro accostato alla porta. "Scusami, sono in ritardo!" "Non ti preoccupare!" mi disse sorridendomi. 
Uscimmo dall'Hotel e Alessandromi portò in un bellissimo bar.
"Allora tu cosa prendi?" mi chiese "Io prendo una lattina di Coca Cola" gli dissi. "Ok" mi rispose sempre con il suo sorriso.
"Quindi tu e quel biondo state insieme?" mi chiese, per biondo intendeva Axel. "S...NO! Ma che ti salta in mente?!" gli dissi urlando "Scusami non volevo" mi disse "Tranquillo, sono io che ho reagito esageratamente" mi scusai. Il barista ci portò le nostre ordinazioni. "Maledizione! E' tardissimo!" urlai "Che cosa c'è?" mi chiese "Alle quattro e mezza ho un appuntamento in spiaggia con i miei amici e sono già le quattro e venti. Mi restano solo dieci minuti" spiegai ad Alessandro. "Vieni con me!" mi disse tirandomi. Corremmo per 5 minuti e Alessandro si fermò davanti ad una moto rossa fiammeggiante. "Sali! Ti porto io in spiaggia" mi disse. Salii sulla moto e Alessandro partì a tutta velocità "Mi raccomando tieniti forte" disse "Si" risposi aggrappandomi al lui.
Arrivammo in spiaggia in pochissimi minuti ma vidi che tutti erano già arrivati e quando Alessandro fermò la moto tutti mi guardarono. Axel mi lanciò uno sguardo che avrei preferito evitare.
 
POV Axel 
 
Stavo percorrendo il corridoio quando vidi Summer uscire dalla sua stanza e chiuderla. Era vestita per uscire. "Dove vai? Guarda che l'appuntamento è alle quattro e mezza" le dissi "Ho un incontro prima" mi disse svelta "Con chi?" le chiesi curioso "Non sono affari tuoi!" mi rispose in mod brusco. Quando si girò abbassai lo sguardo. "Hai ragione non sono affari miei!" le dissi andandomene. 
Mi feci un giro per l'Hotel. Quando stavo salire le scale e andare in camera mia vidi che accostato all'entrata c'era Alessandro e dall'altra parte le scale le stava scendendo proprio Summer. La vidi andare incontro ad Alessandro. Che rabbia. Allora è con lui che aveva ' un incontro ' . Salii le scale infuriato e mi chiusi nella mia stanza. TOC TOC. Fu questo il rumore che sentii poco dopo. "Chi è?" chiesi "Prova ad indovinare" mi disse una voce fuori. "Entra Nathalie" "Vorrei ma non posso" "Perchè?" le chiesi "Perchè la porta è chiusa a chiave" mi disse. Mi ero scordato che mi ero chiuso dentro. Aprii la porta e mi ritrovai Nathalie già pronta per andare in spiaggia, sotto aveva il costume argento e sopra aveva indossato in vestitino che non gli arrivava neanche al ginocchio. "Sei di malumore oggi?" mi chiese "No stai tranquilla" le risposi "Posso entrare?" mi chiese "Si vieni, siediti pure su quella sedia" le dissi "Grazie" "Vuoi qualcosa?" le chiesi "Si, un bicchiere di thè" mi disse. Ritornai subito dopo con il bicchiere di thè e con un bicchiere di acqua. "Allora hai pensato alla proposta che ti ho fatto? Lo so che non ti ho dato tanto tempo per pensare ma volevo sapere se avevi già preso una decisione" "No, ancora no. Ho bisogno di più tempo" le dissi.
"Capisco" mi disse. 
"Muoviti a prepararti, sono già le 4 e 20" mi disse "Forse hai ragione" le risposi. 
Presi il mio costume e lo indossai poi presi una camicia e la indossai.
"Andiamo dai" le dissi. "Va bene" disse Nathalie prendendomi a braccetto. Io sono innamorato di Nathalie ma di più di Summer. Perchè non è il contrario accidenti? Nathalie è molto più gentile e molto più simpatica e non si prende gioco di me come fa Summer. Non ce la faccio più. Devo cancellare il nome Summer dalla mia testa e lo farò, questo è poco ma sicuro. Da adesso in poi penserò solo a Nathalie. Che quella ragazza se la spassi con tutti i ragazzi che vuole, così almeno non soffrirà quando me ne andrò a Parigi. Perchè ormai avevo deciso sarei partito con Nathalie. 
"Nathalie che ne dici se stasera ce ne andiamo solo noi due in un ristorante di lusso?" le chiesi "Veramente?!" mi chiese sbalordita "Sei o non sei la mia ragazza?" le dissi "Ci sto, ci divertiremo un sacco!" mi disse abbracciandomi e dandomi un bacio sulla guancia. 
Quando arrivammo in spiaggia c'erano già tutti ma erano appena arrivati perchè stavano mettendo ancora gli ombrelloni.  Dopo 5 minuti si sentì un rombo di una motocicletta provenire dalla strada che dava alla spiaggia. Quando il motociclista si tolse il casco notai che era Alessandro e la ragazza capii che era Summer dai suoi vestiti. Allora era con lui che aveva l'appuntamento. Non ci devo pensare, io devo pensare solo a Nathalie e nessun'altra, non voglio far soffrire Summer.
"Scusate ragazzi" disse Summer venendo verso di noi. Dovevo fargli capire che tra noi due non ci sarebbe mai stato niente e che per me lei non contava più niente, anche se era tutta una finzione. Non la salutai neanche, ma andai ad abbracciare Nathalie. Lei mi sorrise e mi diede un bacio sulla guancia allora io iniziai a fargli il solletico, lei si stese sulla sabbia a ridere. Quando smisi mi girai e vidi che Summer ci stava guardando e mi rivolgeva uno sguardo confuso, la guardai e feci spallucce. 
 
POV Summer
 
Quando corsi verso i miei compagni mi scusai. "Scusate ragazzi". Vidi che tutti mi rivolgevano un sorriso a parte Axel che se andò ad abbracciare Nathalie; Vidi Nathalie sorridergli e dargli un bacio, allora lui iniziò a fargli il solletico e lei si mise a ridere. Quando smisero guardai Axel in modo confuso, lui mi guardò e mi fece spallucce. Stavolta non sapevo come reagire. Ero confusa. Quindi non contavo niente per lui; per lui ero stata solo un gioco? Adesso si che mi potevo considerare uno straccio. Axel mi aveva fatto capire che per lui non ero un bel niente. ' Liberami, ti ha deluso già troppe volte ' questa voce spuntava sempre nei momenti meno opportuni. Dopo quella voce mi vennero in mente le parole che mi aveva detto Axel venerdì sera: ' Voglio che ogni volta che ti trasformi tu faccia di tutto per ritornare normale ' . Dovevo ascoltare le sue parole o le parole di quella voce. Anche se mi sentivo adirata con lui, ascoltai le sue parole. Vidi che Alessandro non se n'era ancora andato. Per Axel non contavo niente? Bene allora non me ne importava niente. "Ehi Alessandro vieni anche tu, più siamo meglio è" urlai "Ok vengo, fammi solo andare a parcheggiare la moto" mi disse. "Va bene io ti aspetto qua" gli dissi.
Tornò subito dopo e quando mise piede sulla spiaggia si tolse la maglietta, aveva un fisico ben scolpito, ma non quanto quello di Axel. Dopo lui, anche tutti gli altri ragazzi si tolsero la maglietta. Quando Axel si tolse la maglietta non potei non guardarlo ma tolsi subito lo sguardo e lo posai sugli occhi di Alessandro. "Vieni!" mi disse Alessandro prendendomi in braccio e entrando in acqua. Quando ritornai in superficie notai che tutti ci stavano guardando compresi anche Axel e Nathalie. 
Ci divertimmo un sacco per tutta la giornata e per colpa di Suzette che si era dimenticata apposta la metà dei teli, avevamo dovuto dividerci in coppie per starci in un telo mare. Notai che ogni coppia si era formata ma quello che non capivo era perchè Suzette aveva fatto mettere Axel vicino ad Alessandro ed io vicino a Nathalie. 
Quando ritornammo in Hotel ci salutammo e rientrammo tutti nelle nostre stanze.

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Capitolo 12
*** In mille pezzi... ***


Ringrazio 10ShuujiChan10
 _Desiree_ e KaReNiTa xD
 
POV Axel
 
Martedì sera.
 
Sogno di Axel:
 
"Finalmente è arrivato il grande giorno" disse una ragazza bionda con degli occhi verdi "Hai ragione amore, non vedevo l'ora che arrivasse" rispose un ragazzo castano con gli occhi blu.
"Allora ti piace questo matrimonio?" mi chiese una ragazza con i capelli rossi e gli occhi viola. "Chi sei tu?" chiesi "Non mi riconosci?! Sono Nathalie tua moglie" mi rispose. MIA MOGLIE!?!?
"Vuoi tu Alessadro prendere come tua legittima sposa Summer White?" disse il prete. ALESSANDRO E SUMMER! Ma che cosa sta dicendo quell'uomo. "Si, lo voglio" "Vuoi tu Summer White prendere come tuo legittimo sposo Alessandro?" chiese di nuovo il prete. Si fermi! Non pronunci un'altra parola. "Si lo voglio" rispose Summer .
NO! CHE COSA STAI DICENDO? TU NON PUOI SPOSARE ALESSANDRO! 
"Adesso lo sposo può baciare la sposa" disse il prete.
Aveva saltato qualche parta della cerimonia ma nessuno se ne preoccupò. Stavo per intervenire ma non ci riuscii era troppo tardi, le labbra di Alessadro si erano già posate su quelle di Summer.
"Tesoro ti ricordi il nostro matrimonio?" mi chiese Nathalie "No e non lo voglio ricordare, perchè io non amo te ma amo Summer" dissi.
In quel momento tutti i partecipanti si girarono e Summer mi guardò ma l'unica cosa che ottenni da lei era un occhiataccia. 
 
Fine sogno.
 
Mi svegliai, guardai l'orologio erano le 7.30 di sera. Mi alzai dal letto e mi preparai. Presi un pantalone nero e una camicia a maniche lunghe del medesimo colore delle scarpe e del pantalone.
Andai in bagno, mi lavai la faccia e mi vestii.
Uscii dalla stanza e andai davanti alla porta della stanza di Nathalie, bussai. "Aspetta arrivo!" disse una voce dentro alla stanza.
Dopo pochi minuti dalla stanza uscii Nathalie, era davvero bellissima; Indossava un vestito viola cortissimo senza spalline, ricamato con una striscia d'argento nel lato destro. Ai piedi indossava delle scarpe bianche con il tacco. Al collo portava una collana e al braccio un bracciale bianco e viola. Come ultimo accessorio si era portata una piccola borsetta, che tutte le ragazze chiamavano pochette.
"Sei davvero stupenda" le dissi "Grazie molte" mi rispose.
Mentre uscivamo vedemmo che non eravamo l'unica coppia ad uscire. Davanti all'ingresso c'erano Jordan e Silvia e Nelly e Duane.
"Ciao ragazzi cosa ci fate qui?" chiesi "La stessa cosa che fate voi.. Cioè una cenetta romantica" mi ripose Jordan "Quindi state insieme?" chiese Nathalie "Si, ci siamo messi insieme oggi in spiaggia" disse Nelly "Voi due invece?" chiese Nathalie a Jordan e Silvia "Noi invece ci siamo messi insieme nello stesso modo in cui si sono messi insieme Nelly e Duane" rispose Silvia.
"Beh cosa state aspettando?" gli chiesi "Stiamo aspettando l'altra nuova coppietta" "Che sarebbe?" chiesi "Eccoli!" disse Nelly "Ma sono Shawn e Bellatrix" disse Nathalie "Si". 
"Ragazzi adesso noi andiamo" dissi "Ok, ciao ciao, buona cenetta" "Grazie Nelly, anche a te" rispose Nathalie
[...] "Eccoci arrivati" le dissi fermandomi davanti ad una palazzo "Wow! Questo si che si può chiamare Ristorante!" disse Nathalie appena entrò. Aveva ragione, era immenso, aveva 6 piani di ristorante più una sala da ballo.
"Bene, vieni, qui c'è il nostro tavolo" dissi prendendo la sedia e spostandola per far sedere Nathalie.
"Grazie, che ne dici se dopo la cena andiamo sulla pista da ballo?" mi chiese "Va bene, ci sto" 
Cenammo e prima di andare nella sala da ballo parlammo del più e del meno.
"Senti Nathalie, riguardo al viaggio... Beh... si....insomma..:" "Tranquillo, hai tutto il tempo per dirmelo" mi disse "No! Volevo dirti che ho preso una decisione" le dissi "Veramente?! Sarebbe?" mi chiese curiosa "Sai all'inizio ero molto confuso e indeciso se venire o no, ma c'è stato qualcosa o meglio qualcuno che mi ha fatto cambiare idea, ma non chiedermi chi è stato... Comunque sono arrivato a questa conclusione. Verrò con te a Parigi" le dissi "Sul serio?!" mi disse "Si" le risposi "E' bellissimo!" mi disse. 
Dopo aver parlato un po' del viaggio, Nathalie mi trascinò nella sala da ballo. Avevano messo un lento... Nathalie mi mise la sua mano destra sulla mia spalla sinistra, e distese il braccio sinistro. Io misi la mia mano sinistra sul suo fianco destro. Ballammo finchè la musica non finì.
Uscimmo da quel palazzo verso le nove e mezza. Portai Nathalie a fare un giro in barca. 
Ci ritirammo in Hotel verso le undici di sera. Accompagnai Nathalie nella sua stanza e poi andai nell'atrio dell'Hotel.
Pensai a Summer e pensai se adesso era felice con Alessandro. Salii le scale per andare in camera mia ma la porta della stanza prima della mia si aprì. "Cosa ci fai in piedi a quest'ora?" "Potrei chiedere la stessa cosa a te" "Io mi sono alzata perchè ho sentito i tuoi passi" mi disse "Scusami, non volevo svegliarti" "Come mai sei ancora qui e non hai ancora il pigiama?" "Sono tornato da un appuntamento con Nathalie e prima di andare a dormire sono andato nell'atrio dell'Hotel a pensare" le risposi "Un appuntamento con Nathalie?" mi chiese "Si, cosa c'è di male, è la mia ragazza! Dimmi invece a te come va con Alessandro" "Bene! Sai dopo essere tornati dalla spiaggia mi ha portato nel parco qui vicino" "Sono contento che tu abbia trovato finalmente la persona dei tuoi sogni" "Ti sbagli, la persona dei miei sogni è del tutto diversa, il ragazzo dei miei sogni è un altro, ma lui non lo vuole capire" mi disse "Mi dispiace, dovresti farglielo capire" "Ma perchè sei così stupido e non ti rendi conto che la persona di cui parlo sei tu!" mi urlò "Abbassa la voce!" gli dissi "Non m'importa posso svegliare tutti quelli che voglio" continuò urlando.
 
POV Summer 
 
Dormivo beatamente, quando dei passi interruppero i miei dolci sogni. Aprii la porta e mi ritrovai Axel davanti.
"Cosa ci fai in piedi a quest'ora?" gli chiesi "Potrei chiedere la stessa cosa a te" mi rispose "Io mi sono alzata perchè ho sentito il rumore dei tuoi passi" gli risposi "Scusami, non volevo svegliarti" "Come mai sei ancora qui e non hai ancora il pigiama?" gli chiesi "Sono tornato da un appuntamento con Nathalie e prima di andare a dormire sono andato nell'atrio dell'Hotel a pensare" mi rispose "Un appuntamento con Nathalie?" gli chiesi. Adesso si spiegava il suo abbigliamento elegante. "Si, cosa c'è di male, è la mia ragazza! Dimmi invece a te come va con Alessandro?" mi chiese. Cosa centrava adesso Alessandro? "Bene! Sai dopo essere tornati dalla spiaggia mi ha portato nel parco qui vicino" "Sono contento che tu abbia trovato finalmente la persona dei tuoi sogni" mi disse. "Ti sbagli, la persona dei miei sogni è del tutto diversa, il ragazzo dei miei sogni è un altro, ma lui non lo vuole capire" gli risposi "Mi dispiace, dovresti farglielo capire" mi disse. Possibile che era così idiota?! "Ma perchè sei così stupido e non ti rendi conto che la persona di cui parlo sei tu!" gli urlai. Nessuna reazione da parte sua. Quindi non gli importa veramente niente di me. Prima di pensare veramente questa cosa, voglio averne la prova, lo so ci ho già provato ma voglio vedere se qualcosa è cambiato. Mi alzai sulla punta dei piedi e lo baciai, anche questa volta nulla. Anzi questa volta anche peggio. Mi spinse via. "La devi smettere! Non ti sopporto più! Lo vuoi capire che io sto con Nathalie!" mi urlò. Tutto dentro di me andò in frantumi, i miei sogni, ma soprattutto il mio cuore. La cosa peggiore era che a mandarlo in mille pezzi era stato proprio la persona a cui tenevo di più. Non volevo credergli. Quando l'ho baciato prima di spingermi mi ha quasi abbracciata. "Non ti credo!" gli urlai "Bene, fai come vuoi!" mi disse "Dimmi la verità? Tu non hai ricambiato il bacio perchè non tieni più a me, ma perchè c'è un altro motivo sotto" gli dissi "Quale dovrebbe essere, ormai non ti amo più". ORMAI NON TI AMO PIU'. Queste parole mi mandarono negli abissi più profondi di tristezza. "Perchè? Vuoi dirmi perchè? Questa volta la verità, non una bugia per prendermi in giro" dissi a bassissima voce "Vuoi sapere il perchè?" "Lo vuoi sapere veramente?" "Rispondimi, lo vuoi sapere veramente!?" "Adesso rispondimi!". Queste domande una dopo l'altra mi fecero andare in confusione. "SI!" gli urlai "Perchè tra noi due non ci può essere niente!" "Voglio sapere il perchè!" gli urlai "Perchè dopo le vacanze non ti rivedrò mai più!" "Cosa?!". Cosa voleva dire non ti rivedrò mai più? "Partirò con Nathalie per andare a Parigi e non ho intenzione di tornare!" disse. Non può essere. Non tu. Axel io ho bisogno di te. Senza di te sono persa. Senza di te non riuscirò ad andare avanti. Perchè? Non voglio che tu te ne vada. "Quindi questo è un anticipo del nostro addio!" "Si, questa sarà anche l'ultima vacanza che trascorrerò con i miei compagni. Summer io ti auguro di essere felice con Alessandro o qualunque sia la persona che ti starà accanto" "Alessandro?! Qualcun'altro?! Per me non ci sarà più nessuno.. Tu hai mandato in frantumi il mio cuore!" gli urlai "Mi dispiace...." detto questo se ne andò. Mi accascai per terra, davanti alla porta e iniziai a piangere. Io non volevo dire addio ad Axel. Per me lui era tutto. Non credevo che si soffrisse così tanto per la persona, a cui daresti la tua vita per renderlo felice.
 
POV Axel
 
"Cosa?!" mi chiese confusa "Partirò con Nathalie per andare a Parigi e non ho intenzione di tornare!" le dissi. Mi dispiace, io non voglio separarmi da te, ma credo che questa sia la scelta migliore per entrambi. "Quindi questo è un anticipo del nostro addio!" "Si, questa sarà anche l'ultima vacanza che trascorrerò con i miei compagni. Summer io ti auguro di essere felice con Alessandro o qualunque sia la persona che ti starà accanto" le dissi. Quelle parole, mi provovarono una fitta allo stomaco. Io non volevo cederla a nessuno, ma questa era la scelta migliore, ne sono convinto. " Alessandro?! Qualcun'altro?! Per me non ci sarà più nessuno.. Tu hai mandato in frantumi il mio cuore!" mi urlò. Quelle parole mi fecero sentire davvero male. Non volevo mandare in frantumi il suo cuore. Non volevo mandare in frantumi il cuore di colei che avrebbe occupato per sempre il mio. Ma le uniche parole che mi uscirono dalla bocca furono queste "Mi dispiace" Delle parole che non servivano a niente, erano delle parole insignificanti. Non servivano a niente. Dette quelle stupide e miserabili parole me ne andai, non volevo vederla soffrire ancora di più. Aprii la porta della mia stanza e prima che entrai la vidi cadere per terra e iniziare a piangere. Quanta voglia avevo di andarla ad aiutare, di andarla a consolare, ma l'avrebbe fatta soffrire di più, così entrai e mi buttai sul letto.
 
Mercoledì mattina.
Mi svegliai e notai che avevo dormito con i vestiti con cui ero uscito. La prima immagine che mi passò per la mente quando mi alzai era quella di Summer che si accasciava per terra.
Mi preparai, mi lavai e uscii dalla stanza per andare a fare colazione. Però quando uscii vidi la persona che proprio volevo evitare. Si girò verso la mia parte, quando si accorse che la stavo guardando, abbassò lo sguardo e iniziò a camminare. Feci l'indifferente, non volevo fargli notare che avevo pensato solo a lei la notte.
Quando ci sedemmo al tavolo per fare colazione non ci degnammo neanche di uno sguardo e per mia sfortuna, Suzette se ne accorse. "Ragazzi sono venuto a portavi una notizia" ci disse lo zio di Harley "Quale zio?" gli chiese il ragazzo "Il grande ballo è stato spostato a questo sabato. Sapete abbiamo avuto molte prenotazioni di persone che si fermeranno tutta l'estate e visto che le persone sono davvero troppe e la sala da ballo è troppo piccola abbiamo deciso di rimandarlo a questo sabato, le prenotazioni iniziano già da Lunedì" "Capisco!" disse Victoria "Che cavolo!" urlò Suzette "Cos'hai adesso?" le chiese Cammy "Quattro giorni sono troppo pochi per prepararci decentemente. Dobbiamo ancora prendere il vestito, gli accessori e le scarpe. Dobbiamo ancora andare dall'estista, poi al centro di bellezza, poi dobbiamo andare dal parrucchiere e poi da un truccatore esperto" disse Suzette. Tutte le ragazze rimasero a bocca aperta, tranne Summer che si alzò e se ne andò nella sua stanza. "Axel, a proposito, il ballo non è stato l'unico ad essere spostato, ma anche la partenza" mi disse Nathalie sottovoce "Quando dovremo partire adesso?" le chiesi "Questo Lunedì" "Così presto?!" le dissi "Si, quindi ti conviene dirlo adesso che partirai" "No ancora non è il momento" le dissi "Ok, ma non dimenticartene" "Stai tranquilla" le risposi.
 
POV Summer
 
Il ballo è stato spostato a Sabato. Sabato è così vicino. 
TOC TOC.
"Chi è?" chiesi "Sono Suzette" "Vieni" le risposi. 
Quando entrò si sedette vicino a me.
"Mi vuoi dire che cos'hai? Centra Axel non è vero? Io l'ho sempre detto, quel ragazzo non capisce niente" mi disse "Certo che tu hai un'intuizione molto sviluppata" le risposi "Lo sapevo, centra Axel" "Si nota così tanto?" le chiesi "Considerando la tua faccia, la faccia di Axel e il modo in cui non vi degnavate neanche di uno sguardo... Si, si nota tantissimo" "Cavolo" dissi "Allora?" "Allora cosa?" le chiesi "Non fare la finta tonta, lo sai benissimo di cosa parlo""Beh a quanto pare questa sarà per tutti l'ultima vacanza con Axel e per me sarà l'ultima volta che lo vedrò" "Ma cosa stai dicendo?" mi chiese Suzette confusa "A quanto pare Axel partirà con Nathalie per Parigi alla fine della vacanza" "Che cosa?!" "Anche io ho detto la stessa cosa" le dissi abbozzando un sorriso.
"Perchè non l'ha detto ancora a nessuno di noi?!" urlò Suzette "Calmati, starà cercando il momento giusto per dirvelo" gli risposi.
 
Il pomeriggio, andammo tutte al centro commerciale per comprare i vesititi, non ne avevo molta voglia, ma Suzette mi aveva costretta. 
Girammo il centro commerciale in lungo e in largo e alla fine quasi tutte trovammo quello che volevamo. 
Suzette si comprò un vestito che aveva il pezzo di sopra a righe bianche e nere e la gonna tutta nera e ci abbinò un paio di scarpe nere. Come accessori prese dei bracciali neri e bianchi e infine come tocco di classe una pochette nera con un fiocco del medesimo colore.
Nelly comprò un vestito tutto nero con una cinta rossa sotto il petto, insieme comprò delle scarpe rosso lucido. Come accessori prese solo una pochette rossa.
Silvia prese un vestito bianco con una cintura azzurra, comrò delle scarpe azzurre ed infine una pochette azzurra.
Cammy, prese un vestito tutto viola con una spilla bianca, delle scarpe viola e per ultima una pochette bianca.
Celia, comprò un vestito blu con delle scarpe dello stesso colore e per finire una pochette rossa. 
Bellatrix, prese un vestito blu con delle righe in varie parti del vestito nere, ci abbinò delle scarpe blu ed infine una pochette nera e blu.
Victoria prese un vestito tutto nero con delle scarpe azzurre e una pochette del medesimo colore.
Io e Nathalie, ci mettemmo un po' più di tempo, ma alla fine ci riuscimmo.
Nathalie si comprò un vestito tutto rosso, ci abbinò delle scarpe azzurre e una pochette dello stesso colore del vestito.
Adesso capivo Axel, Nathalie aveva un fisico da invidiare, era gentile e non si era mai comportata acidamente come mi ero comportata io parecchie volte con Axel.
Quando uscii dal camerino tutte rimasero a bocca aperta, non capivo perchè, avevo preso un semplice vestito blu con una cinta rossa sotto il petto. Ci avevo abbinato delle scarpe blu e una pochette rossa, e Suzette aggiunse il suo tocco di classe, degli orecchini che finivano con una piuma blu.
Mercoledì passo in fretta come anche Giovedì e Venerdì.
 
 
 
Scusate non è lungo come gli altri ma oggi l'ispirazione per questo capitolo proprio non voleva venire. Scusate ancora.

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Capitolo 13
*** Il ballo, che ballo non è... ***


Vorrei ringraziare _Desiree_
_Lucreh_ 
elextatina e infine ma non meno importante 10Shuujichan10
 
POV Axel
 
Sabato Mattina.
"AXEL! APRI LA PORTA!" urlò qualcuno, quella voce era una voce riconoscibile tra mille. "Arrivo, Dammi solo un minuto Mark!" gli urlai. Mi alzai, mi misi la maglia e aprii la porta. "Mettiti subito la divisa della squadra!" mi urlò "Perchè?!" gli chiesi "Ci stanno aspettando per una partita" "Finalmente non vedevo l'ora di allenarmi un po' e poi fa bene allenare i muscoli anche in vacanza" gli dissi e mi andai a preparare. Presi la mia maglia azzurra con i miei pantaloncini bianchi. 
"Eccomi!" dissi uscendo e chiudendo la porta. 
Mark mi portò nel campo. "Questo si che si può definire un campo da calcio" urlò Mark. "Hai ragione e adesso entriamo in campo" gli dissi. 
Erano già tutti in posizione. Darren era in una porta e Mark si andò a posizionare nell'altra. 
Notai che anche Summer era in posizione ed era nella squadra avversaria. Quando Silvia diede il fischio d'inizio iniziammo a correre verso la porta, ma quando passai di fianco a Summer notai i suoi occhi. Ma perchè sempre nei momenti meno opportuni si doveva trasformare? Adesso come la facevo tornare Normale?. "Axel prendi!" mi urlò Jude "Si!" dissi saltando e prendendo la palla. Appena la palla fu fra i miei piedi iniziai a correre. "Non ti lascerò passare!" mi urlò Summer mettendosi davanti a me "Come vorresti fermarmi?" le chiesi "Semplicemente così!" mi disse prendendomi la palla e iniziando a correre verso la porta di Mark. "Hai avuto solo fortuna!" dissi piazzandomi davanti a lei. "Non credo proprio!" mi disse superandomi "Ferma li' dove sei!" gli urlai. "RAGAZZIIIII! STIAMO GIOCANDO A SQUADRE NON SINGOLI!" urlò Jude "Scusate" dissi.
La partita ricominciò ma con gli stessi esiti, gli unici che prendevano palla eravamo io e Summer.
Alla fine della partita..
"Bellissima partita" disse Jordan in modo sarcastico "Scusate ancora" dissi "La prossima volta ci affronteremo in un vero campo da gioco!" mi disse Summer prima di tornare normale. "Allora ti sei divertita tu?" chiese Harley a Summer "A fare che cosa?" chiese lei. Ci risiamo, ha dimenticato di nuovo tutto! 
"A giocare la partita contro Axel" gli disse Xavier "Ho giocato una partita contro Axel?" chiese Summer "Hai un'amnesia per caso?" le chiese Silvia. Summer mi guardò e io gli indicai gli occhi per fargli capire "Oh, quella partita.... Si mi sono divertita un mondo" disse fingendo. "Peccato che abbiate giocato solo voi due!" disse Shawn 
Rientrammo nelle nostre stanze. Ma prima che io entrassi nella mia bussai alla porta di Nathalie. 
"Cosa c'è?" mi chiese aprendo "Stai bene? Non ti ho visto giù mentre giocavamo" "Mi dispiace non mi andava di scendere" mi disse sorridendomi. "Ok ma la prossima volta cerca di venire" le dissi ricambiando il sorriso.
 
Sabato Sera; 2 ore prima del ballo.
"AXEL! SONO NEI GUAI!" mi urlò qualcuno fuori dalla porta. La aprii e vidi Mark fuori che si stava disperando. 
"Cosa ti è successo stavolta?" gli chiesi "Mi sono dimenticato di andare a comprare lo smoking per stasera" mi disse "COSA?! Come pensi di fare con Cammy?" gli chiesi "E' questo il punto! Come faccio sono disperato!" mi urlò "Non me lo devi dire, si nota già da come ti muovi e da come parli" gli dissi ridendo. "Non è affatto divertente!" mi disse. "Ho un'idea! Adesso noi due andremo al centro commerciale sperando che sia aperto" gli dissi.
Ci recammo come detto al centro commerciale, quello che le ragazze chiamavano paradiso di vestiti.
"Ecco il negozio" gli dissi entrando nel negozio dove avevo comprato il mio smoking.
Mark si provò tutti gli smoking possibili e alla fine ne comprò uno nero come il mio. 
Ritornammo in Hotel dopo un'ora e ci iniziammo a preparare. Mi feci una doccia e mi lavai i capelli; Mi misi una camicia bianca a maniche lunghe, sopra lo smoking; Mi misi le scarpe, i gemelli ai polsi, le scarpe e infine la cravatta nera come lo smoking.
Uscii dalla mia stanza e guardai l'orologio, erano le 9.45; Mancava solo un quarto d'ora all'orario stabilito. 
Andai verso la porta della stanza di Nathalie, bussai e quando uscii vidi che era stupenda. Indossava un vestito sempre corto per i miei gusti, ma le stava benissimo. Era un vestito monospalla, rosso, un colore che gli donava visto i suoi capelli arancioni/rossi. 
"Scusa, ho perso un po' di tempo a prepararmi e a truccarmi" mi disse "Non ti preoccupare, ne è valsa la pena" le dissi sorridendo.
"Grazie, anche tu stai molto bene con quello smoking" mi disse ricambiando il sorriso. "Andiamo, meglio arrivare in anticipo" le dissi.
Mentre stavamo scendendo, vidi Alessandro salire e fermarsi davanti alla porta di Summer. La vidi uscire, era di una perfezione unica. Quel vestito blu le stava d'incanto, era stupenda. Quel Alessandro avrebbe finito per portarmela via. Prima avrei lottato per lei, ma adesso non più, sapevo che per non farla soffrire della mia partenza mi sarei dovuto allontanare da lei.
Quel che ruppe i miei pensieri era una gomitata da parte di Nathalie. "Ti sei addormentato per caso?" mi chiese "No, stai tranquilla. Sai se per caso Alessandro e Summer stanno insieme?" le chiesi. Non avrei dovuto fare quella domanda. Nathalie avrebbe capito tutto; Non è normale che un ragazzo chieda alla sua ragazza se altri due stanno insieme. "Non che io sappia" mi rispose. 
Scendemmo giù. C'erano già tutti, compreso Mark che mi faceva l'occhiolino in segno di ringraziamento. 
Tutte le ragazze erano bellissime. Perfino Erik si era imbambolato nel vedere Suzette vestita così. "Ciao Axel, ce ne hai messo di tempo!" mi disse Duane dandomi una pacca sulla spalla.
Io e Duane parlammo per cinque, sei minuti; Quando dalle scale scese Summer insieme ad Alessandro. Quanto mi faceva arrabbiare vedere quel tipo abbracciato alla ragazza che amavo.
Appena terminarono la rampa di scale, Summer lasciò Alessandro e si diresse verso il gruppo di ragazze, mentre lui si diresse verso me e Duane. "Buonasera ragazzi. Sono felice di vedervi" ci disse "Guarda che il ballo è per tutti e non bisogna avere un invito" gli risposi. Lo odiavo, Lo Detestavo... Non avevo mai incontrato un ragazzo più... più... più cretino di lui. Cosa ci trovava Summer in lui? Bah io non la capisco. 
 
POV Summer
 
Finalmente il grande ballo. Alessandro dovrebbe essere qui a momenti. Peccato che al posto di lui non ci sia Axel. Sarebbe un sogno se Axel bussasse alla mia porta dicendomi che questa serata sarebbe stata indimenticabile. 
Farei meglio a togliermelo dalla testa. Quando finiranno le vacanze.. Lui se ne... se ne... andrà via. Così io continuerò la mia insignificante vita.
"Summer sono qui" mi disse Alessandro fuori dalla porta. La aprii. "Non si usa più bussare?" gli chiesi scherzosamente. "Guarda che io l'ho fatto, sei tu che non mi hai risposto" mi disse. "Scusami, non volevo; Ero immersa nei miei pensieri" gli risposi.
Quando uscimmo definitivamente dalla porta, vidi Axel e Nathalie. Lui mi guardava ma non accennava ad un sorriso, così lo feci io. Ma non ottenni niente se non un occhiata e basta.
Lo lascia perdere e mi concentrai su Alessandro. Lui stava parlando di come ci saremmo divertiti al ballo; Ma più cercavo di prestare attenzione, più la mia concentrazione andava a forsi fottere. 
"Allora che ne pensi?" "Scusa?" "Ti ho chiesto che ne pensi?" mi disse "Su che cosa?" gli chiesi. Quella domanda era imbarazzante ma non potevo rispondere se non sapevo di che argomento stava parlando. "Ma sei sul pianeta terra oggi?" mi chiese "Forse, non lo so; Sai sono un po' nervosa per il ballo. Non sono abituata a questi vestitini eleganti, e per questo no mi sento a mio agio" gli dissi.
"Stai tranquilla, tra tutte le gemme che ci saranno stasera al ballo tu sarai la più preziosa" mi disse. 
Era così dolce. Perchè il mio cuore non andava verso di lui? Perchè doveva andare verso quello stupido distruggi sentimenti?
Finimmo di scendere le scale e quello che mi preoccupava di più si avverò. Tutti gli sguardi puntati su me e Alessandro. 
"Scusa, vado dalle ragazze" gli dissi. Avrei fatto di tutto pur di distogliere gli sguardi da me.
"Ciao Summer, vedo che il tuo accompagnatore è molto più carino in smoking" mi disse Suzette "Io invece vedo che Erik ti sta letteralmente sbavando dietro! Scherzo! Poverino, deve sopportare ogni giorno una come te" le dissi. Lei fece la faccia offesa così io l'abbracciai. "Ma io non potrei vivere senza i tuoi consigli su tu sai chi!" gli dissi "Modestamente!" disse. "Hai parlato di qualcuno di quella cosa su tu sai chi?" le chiesi "No, come mi hai detto di fare" mi disse. Per fortuna Suzette non aveva detto a nessuno del viaggio di Axel.
 
La serata continuò bene, finchè non arrivò il momento dei balli. 
Ognuno prese la sua dama. Tranne Xavier che andò a chiedere il ballo a Nathalie. Stranamente lei glielo concesse. Adesso che ci penso, anche io avrei fatto la stessa cosa. Axel era seduto su una sedia e dalla faccia che aveva si poteva intuire che non si voleva muovere di li. Per un secondo il mio sguardo incrociò il suo; Il brutto era che non riuscivo a muovermi. Quello sguardo stavolta mi aveva paralizzata. Ma fortunatamente Alessandro mi prese la mano e mi portò a ballare. Quando il ballo iniziò, iniziammo a muoverci anche noi. Pestai i piedi di Alessandro almeno duecento volte. 
Quando il ballo finì, ci fu un momento di pausa; Ma quello che dirigeva le danze, disse che bisognava iniziare di nuovo a prendere compagno. Xavier riprese Nathalie. Alessandro venne verso di me e mi chiese se potevo ballare con lui anche questo ballo. "Scusami, sai devo far tornare il sorriso su una faccia di un mio amico" dissi ammiccando verso Axel. "Capito... Vai pure." mi disse "Grazie" gli risposi andando verso Axel. 
"Ciao, tu non balli?" gli chiesi sedendomi vicino a lui "E tu non hai altro da fare che venire a rompere le scatole a me?" mi disse. O-D-I-O-S-O-!-!. Semplicemente odioso. "Indovinato. Poi dovresti sapere che mi piace romperti le scatole" gli risposi. Axel si alzò e si diresse su per le scale verso la sua stanza. Lo seguii ed entrai anche io. "Mi vuoi lasciare in pace?!" mi disse "No!" gli risposi. 
Oh no! Non adesso! Ti prego!
 
POV Axel
 
 Possibile che mi aveva seguito anche in camera mia.
"Mi vuoi lasciare in pace?!" gli disse "No!" mi rispose. Stavo per controbattere quando notai che Summer stava subendo la trasformazione. Corsi a chiudere la porta chiave. Summer si spostò verso il lato opposto della camera, vicino alla finestra.
"Finalmente ecco la persona che stavo cercando" disse. Cavolo! La trasformazione era completata. "Summer ritorna in te! Mi avevi promesso che avresti fatto il possibile per ritornare te stessa!" gli urlai. 
"Adesso è ora di spiegarti tutto!" mi disse avvicinandosi a me. "Spiegarmi cosa?" gli chiesi. "BRUTTA MOCCIOSA! STAI ZITTA! PER LUI NON C'E' PIU' SCAMPO!" urlò. Stava litigando con se stessa dentro. "Summer, vuoi ritornare in te!" le urlai "Non credo che la ragazza abbia intenzione di tornare" mi disse "Smettila di dire cretinate!" le urlai "Ma io non dico cretinate, non si farà più viva!" mi disse "Come faccio ad esserne certo?" le chiesi "Vogliamo provare?" mi chiese "Si" le risposi senza pensare. Mi si avvicinò e mi accarezzò la guancia ma dopo mi diede uno schiaffo "Non ha reagito, vedi?" "Questo non avrebbe fatto male a nessuno, ecco perchè non ha reagito" le risposi calmo. Non avevo paura, l'unica cosa che volevo era salvare Summer. "Ma io non voglio che tu ti faccia male" "Tu non mi farai mai male!" le urlai contro "Vediamo se questo ti farà male" mi prese per il colletto della camicia e mi sbattè contro il muro "Non mi hai fatto niente!" le urlai di nuovo, alzandomi a malapena. "Ma allora vuoi farti veramente male!" "Per Summer si! Farei qualunque cosa per lei" "Ma che dolce! Mi dispiace che questo non servirà a riportarla qui" mi disse. Mi prese sempre per il colletto ma questa volta mi trattenne su e mi mise sotto la luce della luna, vicino alla finestra. "Non mi fai ancora paura" gli urlai anche se la mia voce era soffocata dalle mani di quella ragazza. "Ma che peccato!" mi disse e dopo di questo indietreggiò sempre strangolandomi e con una semplice mossa del braccio mi scaraventò fuori dalla finestra. In pochi secondi mi ritrovai a cadere giù dal palazzo e quando tutto il mio corpo toccò per terra si sentì un tonfo. Persi i sensi. L'unica cosa che mi ricordai prima di svenire era il sorriso della vera Summer. 
 
POV Summer
 
Inutile. La trasformazione era completa. 
"Finalmente ecco la persona che stavo aspettando" disse quell'odiosa ragazza. "Summer ritorna in te! Mi avevi promesso che avresti fatto il possibile per ritornare te stessa" urlò. Quelle parole mi rimbombarono nella testa; La parola promessa, mi diede un po' più di forza per liberarmi... Sentivo che fra poco quella stupida ragazza viziata avrebbe ceduto. "Adesso è ora di spiegarti tutto!" gli disse. "Spiegarmi cosa?" chiese Axel. Non dirgli la verità.. Non ti azzardare, non te lo permetterò...
"BRUTTA MOCCIOSA! STAI ZITTA! PER LUI NON C'E' PIU' SCAMPO!" urlò. Stava per cedere... dovevo ancora insistere. "Summer, vuoi ritornare in te!" urlò. Si, voglio tornare in me e sto facendo il possibile per farlo. "Non credo che la ragazza abbia intenzione di tornare" gli disse. Smettila di dire bugie. Io voglio tornare sei tu che non me lo permetti!. "Smettila di dire cretinate" urlò Axel. Ecco perchè il mio cuore batteva per lui. Anche se si sarebbe trovato di fronte alla morte non avrebbe mai ceduto. "Ma io non dico cretinate, non si farà più viva!" disse. Non è vero! Axel non credergli. "Come faccio ad esserne certo?" le chiese. "Vogliamo provare?" gli chiese. "Si" rispose. NO! Tu non farai del male ad Axel.
Troppo tardi. Uno schiaffo sulla guancia di Axel. "Non ha reagito vedi?" gli disse. Stai zitta! Non dire nient'altro. Non fargli del male ti prego. "Questo non avrebbe fatto male a nessuno, ecco perchè non ha reagito" le rispose. Stai ferma! Non ti azzardare a fargli di nuovo del male. "Ma io non voglio che tu ti faccia male" gli disse. Finalmente aveva smesso. Non avrei sopportato vedere Axel... "Tu non mi farai mai male!" le urlò. No! Axel sei uno stupido. Così la fai solo arrabbiare di più. "Vediamo se questo ti farà male" gli disse prendendolo per il colletto. Lo guardò, gli sorrise e lo sbattè contro il muro. NO! AXEL NO! PER FAVORE SMETTILA! LASCIALO STARE!. "Non mi hai fatto niente!" le urlò. Non si riusciva ad alzare, eppure resisteva ancora. "Ma allora vuoi farti veramente male!" gli urlò. "Per Summer si! Farei qualunque cosa per lei". Farebbe qualunque cosa per me! Quindi faceva finta che non gli importava niente di me. Era solo un modo per non farmi soffrire della sua partenza. "Ma che dolce! Mi siapice che questo non servirà a riportarla qui" gli disse. Invece si! Ma perchè proprio a me! Perchè io. Lo prese di nuovo per il colletto della camicia, lo trattenne su e lo mise sotto la luce della luna. "Non mi fai ancora paura" urlò. Ormai la sua voce stava diventando sempre più bassa. "Ma che peccato!" disse e dopo indietreggiò. Con solo un movimento del braccio scaraventò Axel fuori dalla finestra. 
No! No! No! AXEL!
Dopo di ciò ripresi il controllo del mio corpo. Guardai fuori dalla finestra. Axel era steso per terra, aveva gli occhi chiusi.
Indietreggiai di qualche passo e mi assalì il panico. Axel, poteva essere già... già morto. 
Scesi di corsa le scale e vidi che tutti si erano raggruppati fuori e stavano guardando Axel steso per terra. "Qualcuno chiami un'ambulanza!" urlò Nathalie. "Già fatto. Sta venendo" disse Duane.
Quella era tutta colpa mia e della mia stupida debolezze. Se fossi riuscita a riprendere prima il controllo del mio corpo, questo non sarebbe successo.
 
L'ambulanza arrivò subito. Prese Axel e lo condusse in ospedale.
Ci andammo tutti. Quando arrivammo ci precipitammo subito nella stanza dove era stato portato Axel. 
"Ci faccia passare!" urlò Mark al dottore che era accostato davanti alla porta. "No, mi dispiace, il paziente Blaze è stato ricoverato, a quanto pare ha subito parecchie fratture" "Cosa? Axel è stato ricoverato?" chiesi con voce flebile. "State tranquilli, fra un mese si rimetterà. Adesso però ha bisogno di riposo" ci disse il dottore.
Ritornammo tutti in Hotel con delle facce piene di tristezza. 
"Com'è potuto accadere?" chiese Nathalie. A quella domanda non riuscì a trattenere le lacrime. Così quelle tante piccole gocce iniziarono a percorrermi il viso. "Summer devi stare tranquilla" mi disse Alessandro poggiandomi una mano sulla spalla. "Alessandro ha ragione, non devi preoccuparti, hai sentito il dottore? Ha detto che Axel ritornerà in ottima forma".
 
Rientrai in camera mia, mi sedetti sulla scrivania e iniziai a scrivere.
 
Ciao Axel,
se stai leggendo questa lettera vuol dire che è passato un mese e tu sei di nuovo in ottima salute e in ottima forma. 
Volevo chiederti perdono dal più profondo del mio cuore. Se non fosse stato per colpa mia adesso tu saresti sveglio e allegro come sempre.
Forse è arrivato il momento di spiegarti un po' di cose, ma lo farò solo quando starai bene e riuscirai di nuovo a giocare allo sport che ami.
Quando mi hai detto del viaggio, non ci potevo credere; Anzi credevo che non ti importasse più niente di me e sinceramente pensare questo, 
mi ha portato a non avere più fiducia in te. 
Però quella sera, la sera dell'incidente tu mi hai fatto capire, che facevi così solo perchè volevi proteggermi e non volevi farmi soffrire.
Sono stata una stupida a non capirlo prima, e questa mia stupidaggine mi ha condotto anche a liberare la parte di me, che conosci bene, e a farti del male.
L'ultima cosa che volevo era farti del male. Ma come avrai capito non ci sono riuscita.
Ti ricordi la prima volta che ci siamo incontrati? Beh, è stata la prima volta che ho pianto davanti a qualcuno. Credevo di essere una ragazza forte, ma 
incontrarti mi ha fatto cambiare idea. Ogni volta che ti vedevo non so perchè ma mi sentivo a disagio, invece quando non c'eri.. sentivo la tua mancanza.
Poi è arrivata Suzette che mi ha fatto capire, che tu sei la persona più speciale per me. Vuoi sapere perché? Perchè tu sei la persona per cui il mio 
cuore batte. Dopo, è arrivata Nathalie. La persona che mi ha fatto perdere tutte le speranze di riuscire a conquistarti. 
Adesso basta annoiarti. Voglio che tu ti rimetta presto e che torni da noi, da me. 
Un'ultima cosa..... Una cosa che mi devi promettere che rimarrà sempre nel tuo cuore.
TI AMO! 
Queste due parole, sole possono sembrare inutili, anzi non hanno nessun significato. Ma se ascoltate e lette insieme, possono 
riempirti il cuore di tutto l'amore che ha dentro la persona che le ha pronunciate o scritte.
                                                                                                                                          Con amore, Summer.
 
Misi la lettera dentro ad una busta la chiusi. Aprii il casetto della scrivania e ce la misi dentro.
Mi stesi sul letto e mi addormentai piangendo. 

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Capitolo 14
*** Cosa vuol dire tutto questo? ***


POV Axel
 
Dove sono? Dove mi trovo? Che ci faccio qui? Questo non è l'albergo!
"Ciao Axel" mi disse una voce. No, non può essere, lei è morta.
"Figliolo, vieni qui da me". Mi tese una mano... Ero in confusione, non sapevo se prenderla o andarmene, alla fine decisi che non avrei fatto nessuna delle due cose, se prima non mi avesse spiegato tutto.
"Cosa ci fa qui?" le chiesi. I suoi capelli, dello stesso colore di quelli di Nelly, ondeggiavano nell'aria. "Ma figliolo, sono venuta a vedere come stavi e a portarti con me a vedere una cosa". Volevo fidarmi, non sapevo perchè ma avevo la sensazione che lei era veramente mia madre. 
"Vieni con me" mi disse "Come mai mi trovo qui?" le chiesi. "Non ti ricordi niente?" "Beh....". Non riuscii a finire la frase che nella mia mente apparve l'immagine della parte cattiva di Summer che mi strangolava e mi buttava giù dalla finestra. "Allora? Ricordi qualcosa?" "Si, ricordo di essere stato scaraventato giù da una finestra" "Adesso il tuo corpo si trova in ospedale" "Non mi sono ancora ripreso?" "No, adesso sei in coma, ed è per questo che ti trovi qui" "Che significa?" "Finche non ti rimetterai, rimarrai qui" "Capisco... Posso chiederti un' ultima cosa?" le chiesi "Si dimmi tutto figliolo" "Perchè tu sei qui?" "Beh perchè fortunatamente gli angeli hanno voluto me come tua guida in questo posto. Dimmi come sta tuo padre e Giulia?" "Stanno tutte e due bene, sai si sente molto la tua mancanza a casa" "Mi dispiace, ma ricordatevi che io sarò sempre con voi" ".....Si" "Summer eh?" mi chiese. Cosa centrava Summer, e come faceva a conoscerla. "Si chiama Summer la ragazza che ha fatto innamorare mio figlio". COSA?! Come faceva a saperlo. "Ricordati che conosco i miei figli, e riesco a riconoscere quando sono innamorati". Quindi, mia madre mi osservava sempre. "Axel, dimmi una cosa" "Si mamma" "Perchè menti al tuo cuore?" "Eh?" "Perchè devi per forza convincere il tuo cuore ad amare una persona di cui non sei innamorato?" "Non capisco" "Sto parlando di Nathalie, quella ragazza sin da quando era piccola, ti andava dietro, ma tu no.. Adesso perchè ti vuoi convincere di amarla?" mi chiese. Non potevo dirgli che ogni volta che mi avvicinavo a Summer e rimanevamo da soli... Lei o mi stritolava, o mi strangolava o addirittura mandava all'ospedale. "Chi te l'ha detto che non la amo?" gli urlai. Non mi ricordo l'ultima volta che gli ho urlato contro. "Non mentire a me, io ti conosco" mi disse. Forse aveva ragione, di lei mi dovevo fidare, in fondo era pur sempre mia madre. "Vedi, Summer diciamo che non è la persona giusta per me, così ho cercato di innamorarmi di Nathalie, ma senza esiti positivi. Ogni volta che sono sul punto di dimenticare Summer, lei fa qualcosa che la rende unica e che mi fa di nuovo innamorare di lei" le dissi. Mi sorpresi anche io di quello che avevo appena detto.
"Axel, tu non potrai mai dimenticare la persona che si è insediata nel tuo cuore" mi disse. Probabilmente aveva ragione, ma non volevo far soffrire Summer; Ogni volta che si trasformava soffriva, e tutto questo per colpa mia. "Non potrai mai capire il perchè di tutto quello che faccio, e poi dopo le vacanze partirò per Parigi insieme a Nathalie, così sta pur certa che dimenticherò Summer!" gli dissi. "Quindi partirai..... Mi dispiace, che tu non riesca a capire l'importanza di una persona nella tua vita" disse e così svanì nel nulla. "Mamma..... Aspetta....." inutile, ormai se n'era già andata, mi aveva abbandonato lì come l'ultima volta.
Adesso cosa faccio. Non so dove andare, non so con chi parlare. Cazzo! Qualcuno mi aiuti!
"Axel.... vieni qui..." disse qualcuno. Mi girai e vidi Nathalie. "Cosa ci fai qui... Dovresti essere in albergo!" gli dissi. "Axel... da questa parte.." qualcun'altro stava parlando dietro di me, mi rigirai e vidi Summer.
"Summer....". Non parlò, ma si stese a terra e iniziò a piangere, piangere finchè non svanì nel nulla. Nathalie era ancora lì.... "Perchè mi hai tradito? Perchè non mi hai detto la verità! PERCHE' MI HAI MENTITO!" urlò... Svanì anche l'immagine di Nathalie.
Mi ritrovai di nuovo solo... Ma qualcosa apparve... Era di nuovo Summer, questa volta però era in compagnia di Alessandro. Vicino a loro ricomparì anche Nathalie, all'inizio sola ma poi attorno a lei apparverò le braccia di qualcuno. Quel qualcuno non ero io. "Summer... Nathalie.." dissi. "Ti devo ringraziare per avermi spezzato il cuore. Dopo essere stata male, Alessandro è venuto a consolarmi e prova ad indovinare, adesso stiamo insieme" disse Summer. "Anche io volevo ringraziarti, dopo che mi hai mollato, ho capito chi è il mio vero amore." disse. Attorno a Nathalie, apparve la figura di..XAVIER! "Cosa stai facendo? Credevo fossimo amici!" urlai rivolto a Xavier. "Hai detto bene.. Credevo. Il verbo va al passato" mi disse sorridendo.
Dopo di loro, il vuoto.. Sia intorno che dentro di me. 
 
POV Summer
 
Domenica Mattina.
La sveglia suonava già da un quarto d'ora. Decisi di alzarmi; Notai che la sera prima non mi ero messa neanche il pigiama. 
Aprii l'armadio, presi una minigonna e un top. Andai in bagno, mi rilassai nella vasca, mi lavai i capelli e mi vestii. 
Andai nella camera da letto con i capelli bagnati, tanto era estate e si sarebbero asciugati velocemente. Aprii il cassetto della scrivania e ripresi la lettera che la sera prima avevo scritto.
La rilessi due, tre anche venti volte, ma ogni volta che la rileggevo mi veniva sempre una fitta alla stomaco. Rimisi la lettera dentro, ma mi accorsi che c'era qualcos'altro.
Era una busta tutta azzurra. La aprii e notai che quello che l'aveva scritta era stato Axel probabilmente prima l'incidente.
Iniziai a leggerla. 
 
Ehi Summer! Sono io Axel.
Volevo scusarmi con te per l'altro giorno, in spiaggia. Non sono stato molto gentile con Alessandro.
Ma che ci posso fare, non mi sta tanto simpatico. Comunque spero che tu stia bene con lui, e che ti faccia 
divertire... Dopo questo ti volevo dire una cosa, volevo dirti che tu
 
La lettera terminava così. Non c'era ne' un continuo ne' una fine. 
Girai per tutta la stanza pensando a come poteva finire la frase, ma nessuna riposta veniva nella mia mente. Strano che Axel mi avesse consegnato una lettera senza neanche finirla.
Per distrarmi un po', presi il telecomando e accessi la TV. Niente di interessante. Aspetta ma li sono a Los Angeles....
 
' Cari spettatori, ci troviamo qui in America, precisamente negli Stati Uniti a Los Angeles. Come potete vedere, c'è appena stato un incindente, che ha
coinvolto tre ragazzi, due sono stati identificati, l'altro invece è ancora nella più totale oscurità; Il primo ragazzo si chiama Mattew Brown, e fortunatamente 
non ha riportato ferite particolarmete gravi; Il secondo è Zachary Allen, che purtroppo ha subito parecchie ferite gravi, ma la vita è salva....
Mi è stato appena comunicato il nome del terzo ragazzo.. Derek White, che è in fin di vita, questa è una sua foto. L'incident..... 
 
Spensi la TV. Non potevo credere alle mie orecchie. Derek è in fin di vita?! No, non può essere! Derek, per favore non mi lasciare, non mi è rimasto nessuno oltre a te e a mamma e papà.
 
"SUMMER!" urlò Suzette entrando nella mia stanza. 
Attraversò il soggiorno ed entrò nella camera.
"Mio fratello sta per...." non riuscii a finire la frase che le lacrime iniziarono a scendere e non c'era verso di fermarle.
"Summer, mi dispiace..." mi disse "C-come f-farò s-senza d-di l-lui" le lacrime continuavano a scendere e oltre a quelle del dolore per mio fratello si unirono anche quelle
della tristezza per Axel. "Summer, calmati, tuo fratello è forte, ce la farà... Ne sono sicura!" disse Suzette. Gli occhi erano ancora pieni di lacrime ed erano tutti rossi.
Stavo per buttarmi tra le braccia di Suzette, quando il telefono squillò.
Lo presi. "Pronto?" chiesi "Tesoro.... Stai bene?" mi chiese mia madre. Aveva sentito anche lei la notizia e dalla sua voce capii che aveva pianto.
"Si, io sto bene. Tu e papà invece come state?" chiesi "Bene, adesso stiamo andando a Los Angeles da tuo fratello" mi disse. "Domani partirò anche io e verrò li da voi" dissi. "No tesoro, tu devi rimanere la e ti devi divertire, so che è difficile ma devi provarci." mi disse. Divertirmi? Questa adesso era una parola del tutto scomparsa dal mio dizionario. Volevo raccontargli di Axel, ma quello non era il momento adatto, avrei aspettato che tutto si sistemasse, sempre se si fosse sistemato. Altre lacrime. 
"Adesso ti devo lasciare, sai stiamo salendo in aereo e non si prende molto bene li sopra la linea, quindi ti richiamerò quando arriveremo" mi disse "Ok, ti voglio bene" "Anche io" disse riattaccando.
"Voglio sparire, voglio andarmene, voglio sprofondare.. Axel è in ospedale e mio fratello in fin di vita"  dissi buttandomi tra le braccia di Suzette.
"Calmati e scendiamo giù" mi disse alzandomi dal letto "Non voglio scendere giù, in questo stato non sarei capace di reggere a tutte le domande, sicuramente avranno visto tutti il notiziario" "Stai tranquilla" mi disse.
Scendemmo giù e come sospettavo mi stavano tutti guardando. La cosa strana e che il mio sguardo andò oltre a loro. I miei occhi si fermarono su un pilastro dell'Hotel e li mi sembrò di vedere Axel che mimava con le labbra un ' Stai tranquilla, io sono con te ' . Perchè non era vero? Perchè proprio in questo momento dovevo mandare Axel all'ospedale!
"S-Summer.. Derek è tuo fratello?" mi chiese Xavier "Si, scusate se non ve l'ho detto ma non ne ho avuto tempo" dissi, mentendo. "Senti, abbiamo visto il notiziario e sappiamo che adesso hai bisogno di conforto così abbiamo pensato di uscire un po' e svagarci" mi disse Harley "Ragazzi... Anche voi non siete in ottima forma, avete delle occhiaie" dissi. Sapevo anche il perchè, nessuno era riuscito a dormire dato che Axel era in ospedale. "Anche Axel, vorrebbe che ci togliessimo un po' di problemi di dosso" mi disse Nathalie.
"Va bene" risposi. Alessandro mi venne vicino, mi prese una mano e mi accompagnò fuori. "Sicura che non vuoi rimanere in Hotel?" mi chiese "Si, sono sicura, come ha detto Harley devo togliermi un po' di pensieri dalla testa e una passeggiata all'aria aperta è quello che mi serve" gli risposi rientrando.
Non volevo che pensasse male di me', ma adesso avevo bisogno di stare con i miei amici e non solo con lui.
 
 
POV Axel
 
"Axel, vieni da questa parte". Mia madre era riapparsa da due minuti e io adesso la guardavo ma non accenavo ad un passo. "Che cosa c'è?" mi chiese "Cos'erano quelle immagini?" le chiesi "Beh era quello che il tuo cuore vedeva in quel momento, ed è quello che potrebbe succedere." mi disse. Non ci stavo capendo niente! Ero nella confusione totale! "Come faccio ad uscire da questo posto ed a risvegliarmi?" le chiesi "Non puoi finchè non saranno passati trentuno giorni" "COSA?! Devo rimanere qui per un mese?" "Si, a quanto pare le tue ferite sono troppo gravi per lasciarti andare subito" "E chi ha deciso questa stupidaggine?" "Gli angeli, loro decidono quanto tempo devono rimanere qui le persone che sono state ferite e mandate all'ospedale". Perfetto! Adesso io come faccio a parlare con Summer e con Nathalie! Aspetta un minuto... "Gli angeli quiandi conoscono tutti quelli che sono andati all'ospedale?" le chiesi "Si, perchè?" "Per caso gli angeli conoscono un certo Andrew Black?" quando pronunciai quel nome, mia madre sussultò. "Come fai a conoscere Andrew Black?" mi chiese "No, vedi, io non lo conosco, era Summer a conoscerlo" "Capisco, comunque si, lo conoscevo. Perchè, cosa vuoi sapere?" mi chiese "Com'è veramente morto?" "Vedi quando è venuto qui, il suo corpo era senza anime, e un corpo senza anime è padroneggiato dal male" "Quindi che cosa è successo?" le chiesi "Quando ci ha visti ha iniziato ad uccidere.. Purtroppo due angeli adesso non proteggono più... Alla fine, una forza misteriosa ha mandato in pace quel corpo senza anima" concluse. "Grazie, scusami adesso vorrei stare da solo" "Fai pure e fai chiarimenti sul tuo cuore" mi disse svanendo.
Dovevo rimanere per un mese li dentro... Una tortura mortale. 
C'era qualcosa li dentro però aveva qualcosa di nettamente strano e oscuro allo stesso tempo.
 
POV Summer
 
I giorni passarono e mia madre mi telefonò ogni volta per farmi sapere come andavano le cose, gli avevo anche raccontato di Axel.
Andavo a trovarlo ogni giorno all'ospedale e ogni giorno ero indecisa sul lasciargli la lettera.
Martedì mattina. 
Due settimane dopo l'incidente.
Il telefono iniziò a squillare. "Pronto?" "Tesoro! Ho una buona notizia! Tuo fratello si è risvegliato e ormai non è più in fin di vita, a quanto pare il destino ha voluto che rimanesse con noi" "Veramente!?" "Si, adesso non può parlare perchè sta riposando, però appena si sveglia ti daremo un colpo di telefono per parlare con lui. Axel sta bene?" "Credo di si" "Stai tranquilla, si sistemerà tutto anche con lui" "Lo spero" le risposi.
Mi misi sul letto a pensare ad Axel. Fra poco sarà passato un mese e si dovrebbe risvegliare.
"Summer, posso entrare?" mi chiese Suzette "Si entra pure, mia madre mi ha appena dato una notizia strabiliante" "Quale?" "Aspetta e vedrai"
Accesi la TV sul canale del notiziario e come previsto stavano parlando dell'incidente.
 
' Telespettatori, una bellissima notizia da parte della famiglia White, pare che il ragazzo che era in fin di vita adesso sia in salvo. Ha scampato per un pelo la morte. Vi saluto e vi auguro buone vacanze ' 
 
"Non ci posso credere! Te lo avevo detto che si sarebbe sistemato tutto" "Lo so... Chissà se andrà a finire allo stesso modo anche con Axel" "Ne sono sicura. Posso scommetterci mille euro" disse sfoggiando il suo sorriso migliore. "Adesso andiamo giù a prendere un bel gelato" mi disse e mi trascinò giù.
"Scusa Suzette ma oggi vorrei averla tutta per me questa splendida ragazza..." disse Alessandro fermandoci. Suzette mi guardò come se stesse cercando la risposta alla domanda che le avevano appena fatto. Feci un cenno di si con la testa e Suzette mi lasciò con Alessandro facendomi l'occhiolino e tirando un pollice in su.
"Allora.. Ho sentito che tuo fratello sta bene" "Si, sono felicissima; Felicissima è dir poco, sono super-extra-mega contenta" disse sorridendo.
"Senti Summer, ti dovrei dire una cosa" "Dimmi pure" "Hai il ragazzo?" mi chiese. Che razza di domanda è? Chiaro che no, anche se vorrei che una certa persona in ospedale me lo chiedesse. 
Prima di rispondere alla domanda notai che dietro di noi c'erano tutti impegnati a far qualcosa, tranne Nathalie; Era l'unica che non vedevo. "Dov'è Nathalie?" chesi dimenticandomi della domanda "E' andata a trovare Axel, sai in fondo sono fidanzati" mi disse "Ok, dovrei andarlo a trovare anche io" "Lo farai dopo, prima vorrei avere una risposta?" mi disse. Risposta? A che cosa? 
"Ah, stai parlando della domanda che mi hai fatto prima?" chiesi "Si, allora hai il ragazzo?" "No, il destino vuole che io rimanga ancora single" dissi scherzando "Hai ragione" mi rispose.
Ci guardammo negli occhi per un minuto che a me sembrò interminabile. Alessandro si avvicinò e prima che le sue labbra incontrassero le mie, Suzette si mise in mezzo. "Scusa Alessandro, devo un attimo dire una cosa alla mia amica!" disse Suzette tirandomi per un braccio.
"Ahia! Mi stai facendo male!" "Che cosa stavi combinando!?" "Che cosa ho fatto?" "Stavi per baciare Alessandro... Io non ti capisco, ti piace lui o Axel?" mi disse pronunciando l'ultimo nome sottovoce. "Prima di tutto, è lui che stava per baciare me e secondo è colui che hai nominato dopo di Alessandro che mi piace!" dissi "Allora cara ragazza, cerca di stare lontano dalle labbra di quello li' che a dirla tutta non mi piace neanche!" disse. 
Era la stesa cosa che aveva scritto Axel. "Senti Suzette, adesso io esco e vado a trovare Axel, tu invece vai nella mia stanza senza farti vedere da nessuno e vai nella camera da letto, apri il cassetto e troverai una busta azzurra, aprila e leggila poi dimmi che ne pensi" dissi andandomene. "Ok" mi urlò.
"Summer! Ehi dove vai?" urlò Alessandro "A trovare Axel in ospedale!" risposi. Cercò di dirmi qualcosa, ma ormai ero già troppo lontano.
 
POV Axel
 
"Allora Axel, hai chiarito un po' i tuoi sentimenti?" mi chiese mia madre riapparendo "No e non ho voglia di farlo" "Caro figliolo, non mi ricordavo fossi così testardo, è vero da piccolo eri un cocciuto di prima categoria ma adesso sei peggiorato." "Grazie mamma, ti voglio bene anche io" dissi sarcastico. "Adesso io ti aiuterò a fare chiarezza sui tuoi sentimenti" mi disse e con un gesto della mano fece apparire una pozzanhera d'acqua dove subito dopo apparve il mio corpo steso sul letto dell'ospedale e vicino a me una sagoma con dei codini. 
Quella sagoma apparteneva a Nathalie. 
Vedevo che mi stringeva la mano e intanto qualche lacrima gli cadeva dagli occhi, bagnandole il viso.
"Nathalie..." "Si è proprio lei e in questo preciso istante è vicino a te" mi disse mia madre. "Che cosa sta dicendo?" chiesi. Vedevo che le labbra di Nathalie ogni tanto si muovevano sempre allo stesso modo, pronunciando sempre la stessa frase.
"Vuoi saperlo?" "Si" risposi "Sta dicendo... Ti amo, per favore guarisci". Quelle parole mi provocarono una fitta allo stomaco, non so perchè.
"Allora?" "Cosa allora?" chiesi "Cosa le rispondi?". Dovevo rispondergli, e come? Dovevo stare li per un altre due settimane se non di più.
"Sussurra quello che vuoi dire e le tue parole arriveranno al suo cuore" mi disse. Feci come mi aveva detto e sussurai le parole. Aveva ragione gli erano arrivate, perchè appena finii di pronunciare la frase, Nathalie sussultò.
Non potè dire niente perchè un'infermiera entrò e disse qualcosa incomprensibile da dove ero. "Ha detto che c'è un'altra visita per te". Un'altra? Da parte di chi?
Mi rigirai, puntando di nuovo lo sguardo sulla pozzanghera e vidi che era appena entrata nella stanza Summer. Si sedette di fronte a Nathalie, che si alzò e se ne andò.
"Adesso che cosa sta dicendo Summer?" "Sta dicendo che ti ama e che non smetterà mai di farlo" mi disse. 
Quelle parole erano dolorose, ogni volta che sentivo uscire quelle due parole dalla sua bocca, soffrivo, perchè sapevo che avrei dovuto lasciarla.
"Allora?" "Uffa con questi allora. Fammi riflettere da solo, invece di interrompermi sempre" "Santa pazienza; Quanta ce ne vuole con te" mi disse scomparendo.
Contemplai ancora per un po' l'immagine di Summer che mi stringeva la mano, finchè la pozzangherà non scomparve. Però subito dopo ricomparve mia madre, un'altra volta.
"Ti ho detto che voglio pensare da solo" "Lo so, ma volevo avvertirti che se quando finiranno queste due settimane non avrai chiarito sui tuoi sentimenti, rimarrai qui per sempre e ti dichiareranno morto." mi disse riscomparendo. 
Che cosa?! Avrei dovuto chiarire i miei sentimenti in due settimane! Come cavolo facevo, per capire che mi ero innamorato di Summer, mi ci è voluto più di un mese. 
 
POV Summer
 
Axel per favore svegliati, io ti amo. Le tue mani sono calde, emanano le stesso calore che molte volte mi ha fatto sentire in imbarazzo, che molte volte mi ha riscaldato e che molte volte mi ha fatto piangere.
Ma adesso basta! Voglio che tu ti sveglia e continui a sorridermi, a prendermi in giro, a farmi innervosire e a farmi andare su tutte le furie scatenando un litigio. Voglio di nuovo tutto questo!
"Axel... Ti amo" sussurai nel suo orecchio.
Uscii dalla stanza e andai di nuovo in Hotel dove appoggiata all'entrata mi stava aspettando Suzette a braccia incrociate. 
"Allora mi vuoi spiegare che cos'è questa!" mi disse mostrando una busta rossa.
Quella era la lettera che avevo scritto io! Gli avevo detto di leggere solo quella azzurra. Gli presi alla svelta la busta dalle mani e la guardai in modo scontroso.
"Ti avevo detto di leggere solo quella azzurra!" gli urlai "Scusami, ho letto anche quella ma poi ho visto quella e la cosa mi ha incuriosito" "Nessuno ti aveva detto di prendere anche questa" dissi stringendo la lettera al petto "Scusa ancora, ti giurio che non volevo" "Ok, ma la prossima volta fai solo quello che ti dico" "Contaci, comunque quella nella busta azzurra è stata scritta da tu sai chi, ma non è finita" "Lo so, è per questo che volevo un tuo parere" le dissi "Strano che Axel ti abbia dato una lettera incompleta" "Lo so, anche io ho pensato la stessa cosa" "Adesso però andiamo a prenderci un gelato. Sei rimasta tutto il giorno in ospedale. Non ti sei annoiata?" "No, perchè c'era Axel" "Ma lui non parla" "Allora? Comunque c'era" dissi .
"Tu sei strana, credi a me" mi rispose.
Andammo a prendere un gelato e ci facemmo un giro per la città.
Ritornammo in hotel all'ora di cena, però nessuna delle due si fermò ma andammo tutte e due nelle rispettive camere.
Mi addormentai velocemente, pensando ad Axel e a quando si sarebbe risvegliato e mi avrebbe abbracciato, anche se non ne avevo un motivo, visto che ero stata io a mandarlo all'ospedale.

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Capitolo 15
*** E' ora! ***


POV Axel
 
Mancavano solo tre giorni alla conclusione dell'ultima settimana che segnava la fine di Luglio, e io non avevo ancora chiarito i miei sentimenti.
"Bene, sei arrivato ad una conclusione?" mi chiese mia madre "No...." "Sbrigati, io non voglio che mio figlio muoia" "Al massimo se muoio rimarrò con te" "Non scherzare, questa idea non mi piace per niente, voglio un figlio vivo" mi disse sorridendo "Non so che cosa mi passa per la testa" gli dissi mettendomi una mano tra i capelli.
"Devi seguire il tuo cuore, non la tua mente" mi disse scomparendo. E' mai possibile che scompaia sempre dopo avermi detto solo due parole.
Camminai avanti e indietro e all'improvviso lo sfondo e il paesaggio in cui mi trovavo cambiò. Mi ritrovai in una stanza buia e alla mia destra apparve Summer. Stavo andando incontro a lei quando qualcuno mi fermò. Mi girai, era di nuovo Summer, ma questa volta non era la vera lei, era la sua parte cattiva. "Ciao...." mi disse la vera Summer. "Hai visto? Alla fine ti ho mandato all'ospedale". Guardai la ragazza mora; Non la consideravo neanche Summer, quella li' era una stupida ragazzina viziata. "Axel, non abbandonarmi" "Forse ti dovrei dire che io mi chiamo Lorelayne e sono il capi...."
Non riuscì a finire la frase che il paesaggio ritornò quello di prima.
"Maledizione! Mai possibile che non riesca mai a capire una discorso perchè mi viene sempre interrotto?!" dissi infuriato. "Cosa c'è adesso?" mi chiese mai madre "Perchè hai fatto sparire l'immagine di pirma, non hai fatto finire neanche a quella stupida di parlare!" dissi "Ma quale immagine?" "Quella di Summer e Lorelayne... credo che sia questo il suo nome" "Ho l'impressione che ti dovremmo trattenere qui per un'altra settimana" "Non ci pensare neanche!" dissi alzandomi.
Camminai finchè nella mia mente non riapparve la scena di poco prima. Non sapevo cosa pensare, non sapevo dove andare, anche se non potevo andare troppo lontano, non sapevo a chi rivolgermi, perchè il posto in cui mi trovavo ero deserto.
Chissà se gli angeli mi stanno osservando.
 
POV Summer
 
Venerdì mattina. Meno tre giorni.
Mi alzai e mi misi a guardare fuori dalla finestra. Si vedeva tutto il panorama compreso l'ospedale in cui Axel era ricoverato. Fra poco si sarebbe svegliato. Che bello!
Non ci posso ancora credere! Fra pochissimo tempo lo riabbraccerò.
Mi staccai dalla finestra mi vestii e mi lavaii.
Presi il mio cellulare e vidi che mi era arrivato un messaggio. Era da parte di Alessandro.
 
' Ciao Summer! Sono io Alessandro.
Ti aspetto alle 10 giù nell'atrio. Mi raccomando ti aspetto. ' 
 
Non mi andava di andare giù, oggi volevo rimanere in camera mia a leggere Romeo e Giulietta.
Shakespeare era un mito per me, soprattutto Romeo e Giulietta, quel romanzo lo adoravo, le parole che usava per descrivere le varie situazioni, mi incantava sempre, ogni volta che lo leggevo.
 
Scesi giù come previsto e Alessandro era seduo sul divano dell'atrio. "Finalmente Summer, ti stavo aspettando" mi disse sorridendomi. Quel sorriso era bellissimo, ti poteva incantare. Maledetto sorriso! 
"Scusa il ritardo, ero immersa nella lettura" gli risposi. "Non fa niente, che ne dici se usciamo un po', io e te?" mi chiese. 
Cosa dovevo rispondergli? Se gli dicevo di si, non sarei potuta andare a trovare Axel, ma se gli dicevo di no, non sapevo come rimediare alla buca che gli avevo dato l'ultima volta. 
"Ok,andiamo, ma sappi che alle quattro devo andare a trovare Axel, come sempre" gli dissi. "Ok, tranquilla" mi rispose sorridendo.
[..] "Vieni qui" mi disse facendomi un segno con la mano. Mi misi vicino a lui davanti alla fontana. "Sorridi" mi disse.
Oh cavolo! Cavolo! Sono nei guai! "Che cos'hai?" mi chiese "Per caso per fare la foto hai messo il flash?" gli chiesi "Si" "Non potresti toglierlo?" gli chiesi "Vorrei, ma non so come fare" mi disse.
Adesso sono veramente nei guai! Se la foto viene scattata con il flash, la mia immagine nella foto sparisce! "Scusa ma il flash mi da fastidio agli occhi, quindi per favore se non sai toglierlo risparmia la foto" gli dissi. "Ma Summer io.." "Mi dispiace, ma l'oculista mi ha detto che devo evitare le foto con i flash" gli dissi mentendo "Capisco.. Sarà per la prossima volta, e cercherò di togliere il flash" mi
 disse "Grazie" risposi sorridendo.
Andammo al parco, al bar, in centro, in spiaggia e alla fine di nuovo in Hotel. "Cavolo sono già le quattro meno un quarto e per arrivare all'ospedale ci vogliono dieci minuti" disse guardando l'orologio. "Vieni, la mia moto deve essere sul retro dell'Hotel" mi disse iniziandosi ad incamminare.
Salimmo sulla moto e in dieci minuti arrivammo all'ospedale. "Grazie mille, ci vediamo stasera in Hotel" gli dissi salutando "Vuoi che ti venga a prendere al ritorno?" "No stai tranquillo, dovrebbe venire Suzette" gli risposi "Ok, ciao ciao" mi disse partendo. Presi il cellulare e iniziai a scrivere il messaggio.
 
' Suzette, appena finisco all'ospedale ti invio un messaggio
tu vieni qua, così torniamo insieme in Hotel ok? '
 
Inviai il messaggio e subito mi arrivò la risposta.
 
' Ok, mi raccomando ricordati di chiamarmi ' 
 
Cosa intendeva per ricordati?
 
' E' chiaro che me lo ricordo ' inviai.
' Si come no, inizierai a guardare Axel e non ti staccherai più, finchè non ti
accorgerai che hai dimenticato di chiamarmi :) ' rispose
' Ha-Ha-Ha, molto divertente ' risposi
' Ti voglio bene ' concluse.
 
Entrai nella stanza di Axel, mi sedetti e iniziai a guardarlo. Cavolo! Suzette aveva ragione, iniziavo a fissarlo.
Mi alzai, camminai avanti e indietro per la stanza. Uscii e girai per l'ospedale finchè non ritornai nella stanza. 
"Axel, allora... Come va? Fra poco ti risveglierai eh?" chiesi. 
Ma cosa stavo facendo? Stavo parlando da sola? Sono vicina alla pazzia.
Presi la lettera che avevo scritto io, la misi nella busta rossa che Suzette aveva aperto e gliela misi nel cassetto vicino al letto.
Rimasi per altre quattro ore in ospedale. Ancorauna volta Suzette aveva ragione, come facevo a non annoiarmi tutte quelle ore in ospedale?
Presi il telefono e iniziai a chiamare Suzette
 
' Vieni? ' ' Si aspetta, adesso sono in compagnia di Erik, vengo fra cinque minuti, tu aspettami qui ' ' Ok, però sbrigati, ti devo dire una cosa importantissima ' ' Si, aspetta in sala d'attesa ' .
Attaccai. 
 
Dopo cinque minuti e passa.... "Eccomi, scusami" disse Suzette correndo e ansimando verso la sala d'attesa. "Alla buon'ora" dissi.
"Cosa mi devi dire?" mi chiese "Andiamo in Hotel, intanto ti racconto" gli dissi.
Eravamo quasi arrivate in Hotel. "Infine gli ho lasciato la lettera che gli ho scritto" "MA SEI MATTA!" "Perchè?" "Adesso a trovare Axel ci va Nathalie, e se trova la lettera?" disse "Ma l'ho nascosta nel cassetto, insieme a tutte quelle che gli ha lasciato qualcuno" "Non hai pensato che tutte quelle gliele ha lasciate Nathalie?" mi disse "Oh Cavolo! Corri! Non voglio che Nathalie lo scopra" urlai.
Iniziammo a correre a tutta velocità finchè non arrivammo di nuovo all'ospedale.
Aprimmo la porta della stanza e trovammo Nathalie con una busta in mano. "Nathalie! Ferma li" urlai "Summer, che ti prende?" mi chiese girandosi, aveva una busta arancione in mano.  "Aspetta, non metter ancora la busta li dentro" dissi "Ti devo dire una cosa, vieni un attimo fuori" disse Suzette "Si aspetta, metto la busta e vengo" disse "La metterai dopo" disse Suzette prendendo la mano di Nathalie e trascinandola fuori. 
"Ok,arrivo" disse.
Appena uscirono, aprii il cassetto e presi la lettera, la misi nella borsa, diedi un bacio sulla guancia ad Axel e uscii.
"Hai finito di dire la cosa a Nathalie?" chiesi "Si, tranquilla, mi raccomando Nathalie fai quello che ti ho detto" disse Suzette.
Uscimmo dall'ospedale.
"Che le hai detto?" le chiesi "Sorpresa!" mi disse iniziando a correre via "Aspetta! Dimmi che cosa le hai detto!" gli urlai dietro "Scordatelo!" mi disse.
 
POV Axel
 
"Uffa! Ma si può sapere perchè non posso andarmene già? Sono in piena salute!" "Perchè non puoi, punto e basta!" mi urlò dietro mia madre "Ma..." "Niente ma, stai zitto, non ne posso più di sentirti sempre dire la stessa cosa" mi rispose "Uffa!" "Basta con questi uffa! Comunque allora?" "Tu invece smettila con questi allora!" urlai "Axel, abbassa il tono della voce quando parli con, anche se sono morta, sono pur sempre tua madre!" "Lo so...." "Dai!" "Cosa dai?" le chiesi "Muoviti a scegliere, o morirai!" "Si lo so!" "Bene, visto che lo sai sbrigati!" "Non è facile!" "Lo so" "Come hai fatto a scegliere papà invece che tutti gli altri uomini che ti andavano dietro e di quello chi mi ha raccontato papà erano molti" "Ma come si è permesso di dirlo! Comunque, lo so scelto appunto per questo" "Perchè va a raccontare a tutti i fatti tuoi?" le chiesi. Ero abbastanza confuso. "Voi adulti e ragazzi non capite niente! Comunque l'ho scelto perchè mi faceva arrabbiare e ridere allo stesso tempo, quando ero triste bastava un suo sorriso a ridarmi la felicità. Oppure quando mi faceva arrabbiare come ti ho già detto sparava una delle sue solite battutine e mi faceva ridere...." disse "Capisco.. Ma anche Nathalie e Summer mi fanno fare tutte e due queste cose che hai detto" le dissi.
Era vero, sia Nathalie, sia Summer quando ero triste mi facevano ritornareil sorriso e quando era arrabbiato Nathalie mi faceva calmare, ma Summer la rabbia me la faceva venire un po' di più, però quando si calmava anche lei, ci mettavamo a ridere tutte e due. Ma allora! Perchè sempre a me, toccano queste cose!
 
POV Summer
 
Penultimo giorno. Andai in ospedale, misi la lettera nella cassetto convinta e uscii.
Trovai il dottore, fuori dalla porta. "C'è qualcosa che non va?" chiesi "Vorrei parlare un po' con lei" "Con me?" "Si" 
Ci recammo nel suo ufficio e iniziammo a parlare del più e del meno.
"Ho visto che in tutto il mese lei e quell'altra ragazza siete venuti spesso a trovare il vostro amico" "Mi dia pure del tu. Comunque si, ci teniamo molto a lui" "E' il vostro migliore amico?" chiese "Per me si, per l'altra è il suo ragazzo" "Ok, ho una buona notizia e una cattiva notizia sul vostro amico" "Dica pure" "Vuole sentire prima la brutta o prima la cattiva?" mi chiese "Come vuole lei" "Ok, partiamo dalla buona, dalle analisi che abbiamo fatto, il vostro amico si dovrebbe risvegliare domani." "Veramente?" chiese stupita "Si, la brutta è che se per la mezzanotte di domani non si sveglia morirà" "Cosa?!" urlai "Si, sei il suo corpo domani non reagisce allora vuol dire che il vostro amico andrà a fare compagnia agli angeli" "Capisco..." disse abbassando lo sguardo. "Stia tranquilla, la percentuale che succeda è su una su cento" "Ok, adesso se non le dispiace ritornerei in Hotel" "Si, vada pure" disse. 
Mi alzai, uscii dall'ospedale e andai verso l'Hotel ripensando a quello che mi aveva detto il dottore.
Entrai e vidi tutti seduti.
"Ragazzi vi devo dire una cosa che mi ha detto il dottore" dissi "Si, dicci pure, non vediamo l'ora che Axel si svegli" disse Harley
"Il dottore ha detto che Axel si dovrebbe risvegliare domani..." non finì in tempo la frase che tutti iniziarono ad esultare "Ma se domani il corpo non reagisce Axel morirà" dissi terminando la frase.
L'euforia si interrupe immediatamente quando pronuncia la parola morire.
"Axel potrebbe morire?" chiese Nathalie con le lacrime agli occhi "Si, ma il dottore ha detto che questa probabilità è di un su cento." dissi.
Sulle facce di tutto spuntò un impercettibile sorriso ma sapevo che non erano veramente sollevati, perchè la probabilità c'era.
Andammo tutti a dormire tristi e pieni gli occhi di lacrime.
Non riuscivo a prendere sonno. Presi l'MP3  e iniziai ad ascoltare la musica.
Alla fine mi addormentai sulle note della stessa canzone che aveva accompagnato me ed Axel sull'aereo fino alla Hawaii. My immortal degli Evanescense.
 
POV Axel
 
Ultimo giorno. Mancano cinque minuti alla fine del mese.
Punto della situazione:
- Summer era quella giusta
- Nathalie era quella giusta
- Tutte e due erano quelle giuste
Conclusione:
- Ancora niente 
 
Come faccio! Cavolo! Cavolo! Cavolo! 
"Sei pronto? Gli angeli vogliono conoscere la tua risposta" mi disse mia madre sbucando dal nulla dietro alle mie spalle.
"Perchè dovrei dire a loro la mia decisione?" le chiesi "Perchè vogliono vedere se è veramente quello che vuoi" 
Ci recammo dagli angeli. Erano proprio come me li ero immaginati. Le donne con una gonna e una camicia e gli uomini con i pantaloni lunghi. I vestiti erano tutti bianchi, così faceva pan-dan con le loro ali.
"Allora Axel..."
Dopo che mi sarò risvegliato non vorrò mai più sentire la parola allora.
"Allora niente, non ho deciso ancora niente" dissi "Manca solo un minuto" mi disse un angelo.
Mia madre mi appoggiò le mani sulle spalle e mi sussurrò. "Ascolta il tuo cuore" mi disse 
Facile dirlo, ma difficile farlo, soprattutto se eri sottopressione.
"Axel, la tua decisione deve avvenire fra cinque, quattro, tre, due, uno... Tempo sc....:" "Io scelgo Nathalie, Non voglio far soffrire Summer. Per ragioni a voi sconosciute io devo proteggere Summer e l'unico modo per farlo è stargli lontano" dissi. "Axel, mi dispiace, ma il tempo è scaduto. Gli angeli ti hanno dichiarato morto." Come?! Non potevano, dopo tutto quello che avevo patito ascoltando gli allora di mia madre.
 
POV Summer
 
Mezzanotte meno un minuto. "Ragazzi incrociate le dita" disse Xavier. Eravamo tutti nella stanza di Axel anche se era vietato.
I secondi passavano e io e Nathalie speravamo e piangevamo, finchè il dottore non aprii la porta. "Ragazzi è mezzanotte, ancora due minuti" disse.
Ti prego Axel, svegliati! Svegliati, ho bisogno di te, abbiamo bisogno di te... Mark, Xavier, Jordan, Celia, Victoria, Harley, Austin, Io, Nathalie e tutti gli altri.
 
"Ragazzi, mi dispiace" disse il dottore abbassando il capo "Non può essere!" dissi scoppiando in lacrime. "AXEL!" urlò Nathalie. Tutti gli altri stavano piangendo e tutte le ragazze avevano immerso la loro testo nel petto dei ragazzi. "Axel, compagno mio...." disse Mark.
"Ragazzi per favore vi devo chiedere di uscire.. Ovviamente quando uscite fate pure un saluto di addio al vostro compagno" disse il dottore.
 
POV TUTTI (è un' eccezione per questo capitolo, sono i saluti di tutti)
 
Mark: Axel, mi mancherai, mi mancheranno le nostre partite, i nostri allenamenti; Addio.
Austin: Sarai per sempre il mio mito! Non ti scorderò mai più. Addio.
Scott: ...... Addio. 
Jack: A-Axel... Addio, mi mancherai tanto
Thor: Ragazzo, non mi socrderò mai di te e di quando hai vissuto con me per scampare agli alieni. Addio.
Darren: Sei un campione! Questo non lo dimenticherà nessuno, Addio.
Harley: Fratello, sarai sempre nei nostri cuori. Addio.
Caleb: Addio Axel. Non ti scorderò.
Caleb:..... Addio per sempre. 
Jordan: Sarai sempre in noi Axel Blaze. Addio.
Xavier: Amico mio, Addio.Non ti scorderò.
Nathan: Sempre con noi Campione. Addio.
Todd: Addio.. Addio Axel.
Shawn: Mi dispiace Axel, Addio... Sarai sempre con me e con gli altri.
Jude: Io e la squadra non ti scorderemo mai. Addio.
Duane: Addio Axel, ci mancherai.
Erik: Visto sono venuto anche io a dirti Addio, amico mio.
Bobby: Addio, Axel, sarai un mito per sempre.
Giulia: Fratellone... Addio.
Padre: Figliolo Addio, mi raccomando quando sarai li su, salutami la mamma. Tu e lei sarete sempre i nostri angeli custodi.
Celia: Caro Axel, ti vorremo sempre bene. Addio.
Nelly: Axel, sei sempre stato un caro amico, e lo sarai sempre. Addio.
Cammy:... Addio Axel, ti voglio bene.
Silvia: Amico mio, caro amico mio. Addio.
Nathalie: Sorridi sempre, così quel tuo sorriso non ci abbandonerà mai. Ti amo. Addio.
Summer: Tu si che sei un Amico, con la lettera grande e per me anche di più.
 
 
 
Che ne dite? Sono stata cattiva a far morire Axel? Si, anche tanto. Non smettete di leggerla, non è ancora finita.... Fra poco arriverà anche il capitolo 16

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Capitolo 16
*** Sapevo che eri speciale! Non come gli altri.. ***


POV Summer
 
Sono ancora qui in ospedale, sono l'unica che è rimasta. Prima c'era anche Nathalie, ma per la tristezza, per il colpo e per la stanchezza è svenuta e l'hanno dovuta portare in Hotel.
"Dai Summer vieni in Hotel" mi disse Suzette. Da dove era sbucata? Credevo fosse già in Hotel. "Cosa ci fai qui?" chiesi per avere spiegazioni "Ho aspettato la mia migliore amica" mi disse. 
Aveva veramente detto Migliore Amica? Nessuno mi aveva mai giudicata così. Tutti avevano sempre avuto paura di me e se non l'avevano era perchè non mi conoscevano veramente oppure mi evitavano semplicemente per la mia stranezza. "Scusa, ma rimango ancora qui" "Per favore, non farmi preoccupare" mi disse "TI HO DETTO CHE RIMANGO QUI!" urlai.
Ok, da adesso in poi mi avrebbe evitato come tutti gli altri. Ci ero andata pesante con il tono. "Ok, scusa" disse andandosene.
"Io continuo a credere che la tua amica ha ragione" mi disse qualcuno dietro di me. Mi girai. "Dottore, scusi ma non ho proprio voglia di discutere" risposi. "Scusi, vorrei parlare un po' io con questa ragazza" disse il padre di Axel spuntando da dietro il dottore con in braccio Giulia. Stava dormendo, era così bella. "Ok, cerchi di convincerla" disse andandosene. "Mi scusi signor Blaze, ma come ho già detto al dottore, non mi va di parlare" "Invece adesso tu mi ascolterai" mi disse serio. Lo guardai attenta. "E' importante per te lui?" mi chiese "Molto, per me lui è una persona importante, lui era e rimarrà sempre il mio migliore amico" L'avevo detto. Si, lui era ed è il mio migliore amico.
"Capisco... Nient'altro?" chiese "Si, nient'altro" risposi mentendo. "Ok, ma credo che Axel, sarebbe felice che tu ti ripossasi un po' " mi disse sorridendo. "Come fa?" chiesi "A fare cosa?" chiese "A sorridere in un momento così, so che quel sorriso è un sorriso pieno di tristezza è pur sempre un sorriso"  dissi "E' vero! Non so neanche io come faccio a sorridere, ma forse è perchè so che mio figlio è andato a fare compagnia a sua madre e a mia moglie... Non fraintendermi, sono molto triste ma però so anche che saranno per sempre i nostri angeli custodi" concluse dando un bacio sulla fronte di Giulia.
"Ok, andrò in Hotel, ma voglio dare l'ultimo saluto ad Axel" dissi "Vedrò che posso fare" sorrise, alzandosi ed andando verso il dottore. 
Ritornò dieci minuti dopo. "Vai pure" mi disse. 
Mi alzai e corsi verso la camera di Axel, mi fermai davanti alla porta. Rimasi li' immobile, non riuscivo ad aprire la porta, non ne avevo il coraggio.
"Non dovevi salutare per l'ultima volta il tuo migliore amico?" mi disse il padre di Axel dietro di me. Aprii la porta. Il suo corpo era immobile sul letto.
Mi avvicinai, mi piegai verso il suo viso, gli accarezzai la guancia ormai fredda. Pogiai le mie labbra sulle sue. Erano fredde come le guance ma non mi importava, perchè era l'ultimo bacio che avrei dato ad Axel!
Una lacrima scese giù bagnando il viso di Axel. Mi rialzai, mi girai e uscii.
Chiusi la porta dietro di me. "Io l'avevo detto che non era solo il tuo migliore amico" mi disse "Signor Blaze! Mi ha fatto prendere uno spavento" "Perchè menti al tuo cuore?" mi chiese "Io so di amarlo, quindi non mento a me stessa. Però le devo chiedere un favore" "Quale?" mi chiese "Non dica a nessuno di questo bacio, se Nathalie lo viene a sapere, mi ammazza" dissi "Stai tranquilla, il tuo segreto è al sicuro. Adesso, come avevi promesso, vai in Hotel a riposarti" disse.
 
Riandai in Hotel e trovai tutti in piedi. "Ragazzi, perchè siete tutti svegli?" chiesi "Stavamo aspettando che la nostra amica ritornasse dall'ospedale" disse Shawn "Stavate aspettando me?" chiesi "Si, non avremmo mai lasciato una nostra amica sola" disse Suzette abbracciandomi. "Ragazzi, non so come ringraziarvi... Nathalie dov'è?" chiesi "Beh, lei è a letto, visto che la scena in ospedale l'hai vista anche tu" "S..." non riuscii a finire la frase che la mia vista si appannò e l'unica cosa che mi ricordai era Alessandro che mi prendeva da dietro e mi portava da qualche parte.
 
POV Axel
 
"Dai! Non potete farmi questo! Ho scelto, ho fatto quella che volevate voi" "Mi dispiace Axel" mi disse l'angelo seduto in centro. "Vi prego, non potete fare un'eccezione?" "No, mi dispiac..." "Forse potremmo fare un'eccezione eccellenza. In fondo La signora Blaze è sempre stata fedele" "Ok, forse un'eccezione potremmo farla, ma non vi garantisco niente. Axel, sei pronto per ritornare sulla Terra?" mi chiese "Si" risposi convinto. Prima che iniziasse il rito, un angelo venne a portare una notizia. "Signore, mi scusi, volevo comunicarle che i passaggi per il mondo terrestre sono chiusi, se non per le creature angeliche" annunciò.
"Capisco... Vai pure!" disse l'angelo principale. "Allora?" chiesi. Non potevo credere di aver detto anche io la parola Allora. Quella malattia è contagiosa. "Mi dispiace Axel, non si può più andare sulla terra" disse "Ma dai!!!! Non ci posso credere! Tutte le sventure capitano a me" "Mi dispiace Axel" mi disse mia madre. "Adesso, non resta altro che procedere con la trasformazione" "Che trasformazione?" chiesi "Questa qui" rispose l'angelo principale, subito dopo dalla mia schiena spuntarono ampie ali bianche. "Ecco, questa è la trasformazione, adesso sei una creatura angelica" "Ma io non voglio essere una creatura angelica, io voglio essere un essere umano" "Senti Axel, non possiamo fare nient'altro" mi disse l'angelo principale. "Ne siete sicuri?" chiese mia madre "S..." "Signore, forse potremmo mandare Axel sulla terra come angelo custode visibile" "Buona idea" disse "Cosa vuol dire essere un angelo custode visibile?" chiesi "Significa che tu andrai sulla terra, come angelo custode di Summer White" "Cosa?!??!" "Hai sentito bene" "Ma io devo stare lontano da lei" "Potrai stare lontano da lei, ma dovrai sempre controllarla" mi disse "Capisco..." "Adesso passiamo alla completa trasformazione" aggiunse "Cosa vuol dire?" "Vuoi rimanere con le ali bianche?" mi chiese "No..." "Focalizza nella tua mente, le tue nuove ali" "Ok".
Immaginai le mie nuove ali... Erano molto più belle di quelle bianche. "Fatto?" mi chiese "Si" risposi "Tieni gli occhi ancora chiusi" disse schioccando le dita. 
"Ecco fatto" disse infine. "Cavolo!" dissi quasi urlando. Le mie ali erano diventate nere con il contorno rosso e alle fine di ogni piuma c'era disegnata l'immagine di una fiamma. Erano proprio come le volevo, anche se l'idea di avere le ali, non mi entusiasmava molto. 
"Adesso posso sapere come ritornare sulla terra?" chiesi "Aspetta, ci sono ancora alcune cosa che devi sapere" "Altre?" chiesi "Si... Primo, hai il potere di teletrasportarti per proteggere la tua umana, Secondo, puoi far scomparire le tue ali con un semplice schiocco delle dita, ma ricordati ti costerà energia, Terzo, Nessuno deve sapere cosa sei, Quarto, non dovrai baciare nessuna ragazza , perchè ti  provocherà parecchio dolore e Ultimo devi stare attento ai nemici" "Nemici?" "Si, Angeli Neri!" disse "E come faccio a riconoscerli?" "Prima di tutto, quando si trasformano hanno le ali nere, quest'ultime alla fine della piume hanno una specie di nube scura" "Capito, come faccio a sconfiggerle?" "Semplice, non dovrai mai lasciare la tua protetta da sola o se la lasci sola, devi sempre tenerla sottocontrollo" concluse "Ok, ho capito" "Bene e adesso focalizza l'immagine del tuo corpo in ospedale". Feci come mi aveva detto. "Fatto?" "Si" "Arrivederci Axel e ricordati se hai bisogno di aiuto basta chiamarci con questo bracciale" aggiunse. Sul mio polso comparve un polsino con uno stemma che aveva delle ali raffigurate sopra. 
 
Mi ritrovai in ospedale, era mattina, lo intuivo dal calore che c'era sulla mia pelle e i raggi che me la illuminavano. Stavo per aprire gli occhi ma Summer entrò nella stanza, così decisi di tenerli socchiusi, per vedere cosa avrebbe fatto.
Andò verso il cassetto e mise una lettera dentro. "Ciao Axel, vedi questa è la lettera che avresti dovuto leggere appena ti saresti svegliato, ma a quanto pare il destino ha voluto che tu non la leggessi" disse Summer. Si staccò e si avvicinò a me, mi accarezzò la mano e sentii che una sua lacrima me la toccò percorrendomela. 
Aveva la testa china e vedevo che le lacrime riempivano il suo viso come l'acqua riempie un torrente.
Si girò e mentre stava per lasciare la mia mano, strinsi la sua. La vidi sussultare e quando si girò, mi alzai anche se a fatica e le sorrisi. 
Vidi sgranargli gli occhi. "Buongiorno" dissi "N-Non P-può E-essere!" urlò. "Cosa?" chiesi "Tu non puoi essere vivo! A quest'ora tu dovevi essere morto e messo in una bara!" continuò. "Vedo che mi vuoi molto bene, visto che mi vuoi morto" "AXEEEEELLLLL!!!!!" urlò sedendosi vicino a me. Stavo per abbracciarla ma si alzò e corse via. 
 
POV Summer
 
"AXEEEELLLLL!!!!!" urlai. Non ci potevo credere, era veramente vivo, era Axel quello che mi aveva rivolto la parola.
Mi sedetti vicino a lui, stava per abbracciarmi, ma mi alzai e crosi fuori. Dovevo dare la notizia a tutti! Dovevano saperlo tutti!
"Summer, hai finito?" mi chiese Xavier "A-Axel è..è..." "Morto! Axel è morto!" rispose Nathan "No! Axel è vivo!" urlai "Summer, hai bisogno di più riposo, credo che ieri svenendo tu abbia perso parecchio senno" mi disse Jordan. "Ehi ragazzi, possiamo riandare in Hotel?" chiese qualcuno dietro di me. Quella voce, era la voce di Axel. "Non ci credo!" disse Mark "Questo è frutto della mia immaginazione!" continuò Shawn "Credo che questo in cui mi trovo sia solo un sogno" concluse Nelly... 
"Signor Blaze!!!!! Dottore!!!" urlò Silvia. Arrivarono tutti e due correndo e appena videro Axel davanti a loro, in piedi che respirava, rimasero immobili. 
"Figliolo! Sei vivo!" disse il padre abbracciandolo. "Si, perchè dove avrei dovuto essere?" chiese Axel "Niente, pensavo che a quest'ora fossi diventato un angelo e stessi facendo compagnia a tua madre" disse. 
Vidi Axel bisbigliare qualcosa. Tutti andarono ad abbracciare Axel, a parte me e Nathalie. Non era felice che il suo ragazzo era vivo? Si che era felice, perchè dal suo viso iniziarono ad uscire delle lacrime. La guardai, lei ricambiò lo sgaurdo e si buttò tra le mie braccia. Si stava sfogando con me, anche se non era la persona più adatta, visto che avevo cercato di rubargli il ragazzo parecchie volte.
 
POV Axel
 
"Figliolo! Sei vivo!" mi urlò mio padre abbracciandomi. "Si, perchè dove avrei dovuto essere?" chiesi. Volevo far finta di non sapere niente della mia morte. "Niente, pensavo che a quest'ora fossi diventato un angelo e stessi facendo compagnia a tua madre" mi disse. "Hai azzeccato tutte le parole che hai detto a parte quelle dopo angelo" bisbigliai
"Ragazzo! Questo è un miracolo!" disse il dottore. "Capisco... Non so di che parliate, ma capisco" dissi.
 "Devi riposare adesso" mi disse mio padre. "Ok, vado a prendere i vestiti, mi vesto e vado in Hotel a riposare" dissi. Feci come avevo detto. Prima che uscii dall'ospedale, Nathalie si buttò tra le mie braccia. "Axel, mi sei mancato! Ti amo!" mi disse. 
Ecco il dolore, ma non doveva venire solo al bacio? Chi lo sa.
Appena rientrai in Hotel, tutti mi guardarono. A quanto pare la notizia della mia morte si era sparsa un po' dapperttutto. "Vado in camera mia" dissi. Avevo voglia di volare, non so perchè, anzi forse un perchè era quello della novità. 
Entrai nella mia stanza, ma prima che mi feci spuntare le ali, qualcuno bussò alla porta. "Chi è?" chiesi "Sono io, Summer" disse.
Cavolo! Proprio lei! Proprio la mia... com'è che l'avevano chiamata? Ah si, protetta. 
"Entra pure" dissi. Aprì la porta ed entrò. Aveva un sorriso pieno di tristezza sul viso. "Senti Axel... Io non volevo mandarti all'ospedale quella sera" mi disse "Stai tranquilla, so che non sei stata tu, ma l'altra ragazza" dissi "Però quella ragazza, fa sempre parte di me e quindi è come se fosse stata colpa mia" "Ti ho detto di no!" urlai "Ok...." "Senti Summer, tu non mi dovevi dare una cosa?" "Una cosa?" chiesi "Una lettera, dentro ad una busta rossa" dissi. Appena nominai quella lettera, vidi arrossirla. "Oh, ecco... Tieni!" disse dandomi la busta e scappando via. 
Aprii la busta ed iniziai a leggere la lettera.
 
Ciao Axel,
se stai leggendo questa lettera vuol dire che è passato un mese e tu sei di nuovo in ottima salute e in ottima forma. 
Volevo chiederti perdono dal più profondo del mio cuore. Se non fosse stato per colpa mia adesso tu saresti sveglio e allegro come sempre.
Forse è arrivato il momento di spiegarti un po' di cose, ma lo farò solo quando starai bene e riuscirai di nuovo a giocare allo sport che ami.
Quando mi hai detto del viaggio, non ci potevo credere; Anzi credevo che non ti importasse più niente di me e sinceramente pensare questo, 
mi ha portato a non avere più fiducia in te. 
Però quella sera, la sera dell'incidente tu mi hai fatto capire, che facevi così solo perchè volevi proteggermi e non volevi farmi soffrire.
Sono stata una stupida a non capirlo prima, e questa mia stupidaggine mi ha condotto anche a liberare la parte di me, che conosci bene, e a farti del male.
L'ultima cosa che volevo era farti del male. Ma come avrai capito non ci sono riuscita.
Ti ricordi la prima volta che ci siamo incontrati? Beh, è stata la prima volta che ho pianto davanti a qualcuno. Credevo di essere una ragazza forte, ma 
incontrarti mi ha fatto cambiare idea. Ogni volta che ti vedevo non so perchè ma mi sentivo a disagio, invece quando non c'eri.. sentivo la tua mancanza.
Poi è arrivata Suzette che mi ha fatto capire, che tu sei la persona più speciale per me. Vuoi sapere perché? Perchè tu sei la persona per cui il mio 
cuore batte. Dopo, è arrivata Nathalie. La persona che mi ha fatto perdere tutte le speranze di riuscire a conquistarti. 
Adesso basta annoiarti. Voglio che tu ti rimetta presto e che torni da noi, da me. 
Un'ultima cosa..... Una cosa che mi devi promettere che rimarrà sempre nel tuo cuore.
TI AMO! 
Queste due parole, sole possono sembrare inutili, anzi non hanno nessun significato. Ma se ascoltate e lette insieme, possono 
riempirti il cuore di tutto l'amore che ha dentro la persona che le ha pronunciate o scritte.
                                                                                                                                          Con amore, Summer
 
Quella era una lettera di Summer in cui diceva che mi amava.
Misi la lettera dentro al cassetto della mia stanza e in una frazione di secondo mi ritrovai a volare su, in aria. Le mie ali nere, si piegavano al ritmo del vento.
Non era facile, come immaginavo volare. Anzi era piuttosto difficile, anche perchè dovevi coordinare braccia e gambe. 
 
Volai sopra alle Hawaii per un bel po' ti tempo, quando mi accorsi che il mio polsino iniziava a diventare caldo. Lo girai verso di me e vidi che le ali si erano trasformate in uno schermo.
Quello schermo mi stava facendo vedere una cosa che non mi piaceva affatto. Summer era con Alessandro. Lui le stava dicendo qualcosa, ma lei scuoteva la testa.
 
Ritornai in Hotel il più presto possibile. 
TOC TOC. Neanche il tempo di rientrare che già bussano alla porta. "Chi è?" chiesi "Sono io, Mark... Mi chiedevo se avevi voglia di fare una partita" mi disse. "Scusa, ma adesso non posso" dissi velocemente "Ok, allora sarà per la prossima volta" "Senz'altro" risposi conludendo la conversazione. 
Mi misi velocemente un paio di jeans, erano strappati. Presi una camicia, abbottonai tutti i bottoni a parte i primi due, uscii dalla stanza e scesi giù.
 
"Allora? Mi avevi promesso che avresti fatto una foto con me" "E' vero!" "Di' cheese!" disse Alessandro. 
 
POV Summer
 
"Allora? Mi avevi promesso che avresti fatto una foto con me" mi disse Alessandro "E' vero!" risposi. Dopotutto non avevo tutti i torti, l'ultima volta l'avevo lasciato con la macchina fotografica in mano. "Di' cheese!" mi disse. 
Mentre stava per scattare la foto, qualcuno mi tirò via e la macchina fece la foto. Mi accorsi che aveva il flash. Mi girai per vedere chi mi aveva appena salvato. "Axel!" "Scusa se ti ho preso così, ma mi sembrava che non fossi tanto contenta di fare quella foto" mi disse. "Sapevo che eri speciale! Non come gli altri" 
 
 
Allora che ve ne pare? Sappiate che ci ho messo un sacco a scriverlo, perchè il mio pc me l'ha cancellato per tre volte di seguito. Quindi spero che i miei sforzi di riscriverlo due volte, non siano stati vani. 

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Capitolo 17
*** Predestinato? Cosa significa? ***


POV Axel
 
"Vieni con me" le dissi prendendole il braccio e trascinandola via. "Axel! Dove mi stai portando?" mi urlò Summer "Tu fidati!" gli risposi "Mi fa fatica, fidarmi di te" "Senti chi parla" dissi ribattendo. 
 
La portai all'ultimo piano dell'Hotel. Dovevo spiegarle tutto! 
"Allora? Mi vuoi dire perchè mi hai portata qui?" "Puoi vederlo tu da sola, voltandoti". Fece come le avevo detto e rimase a bocca aperta. Dall'ultimo piano si vedeva tutto il panorama delle Hawaii. "Wow! Perchè non mi hai portata prima qui?". 
Mi trovai in difficoltà a rispondere a quella domanda, anche perchè avevo notato questo piano, solo volando, sopra alla Hawaii! 
"Beh, perchè eri sempre con Alessandro" dissi alla svelta. "Sei geloso?" mi chiese divertita "Io geloso? Ma no! E' che vedevo che ti divertivi con lui e così non ti disturbavo!" risposi velocemente. "Capisco, quindi nient'altro?" chiese delusa "No, nient'altro" risposi. Restammo in silenzio per almeno mezz'ora, quando all'improvviso, mentre stavo per aprire bocca il cellulare di Summer iniziò a squillare. 
Lo prese, lo guardò per un po' e poi rispose. "Pronto?" chiese. "Si, va bene, arrivo subito!" disse tutta contenta. "Summer, è successo qualcosa?" "Si! Derek è qui alle Hawaii!"  "D-Derek?!" chiesi e urlai all'improvviso. "Si!" mi disse abbracciandomi "Sono felice per te! Ma vedi, io..." "Parleremo un'altra volta! Ciao Axel, ci vediamo!" mi disse iniziando a correre giù per le scale dell'Hotel. 
"Ciao..." risposi.
Ero rimasto solo, proprio adesso che dovevo chiarire le cose con lei! Il mio braccio iniziava a diventare di nuovo caldo, guardai il polsino e vidi che le ali erano diventate di nuovo un piccolo schermo! Ma stavolta non c'era Summer. "Axel!" urlò qualcuno nello schermo "Chi è?" chiesi "Chi vuoi che sia!". Quella voce apparteneva a mia madre! "Che cosa c'è?" chiesi "Non ti azzardare a dire a Summer che sei una creatura angelica!" "Non ti preoccupare, non ne ho l'intenzione!" le dissi. Lo schermo sparì e il polsino tornò a brillare del suo color argento!
 
Ritornai nella mia camera in un batter d'occhio. Mi affacciai alla finestra e vidi correre Summer incontro a Derek. Era diventato più alto dall'ultima volta. 
 
Scesi giù per salutarlo. 
"Ehi Derek!" dissi "Oh! Axel, sei veramente tu?" mi chiese "Si, chi vuoi che sia!" dissi "Ti ricordavo diversamente. Ti ricordavo un po' scontroso!" mi disse. In effetti non aveva tutti i torti. L'unica volta in cui ci eravamo incontrati, mi ero comportato in un modo parrecchio Scontroso! "Si, scusami, non volevo comportarmi così con te! Mi dispiace, ma spero che potremo essere amici"  
"O-ok" mi disse stringedomi la mano. "Bene, adesso io vado, credo che tu e tue sorella vogliate restare soli" dissi sorridendo.
Me ne andai in camera mia, di nuovo. Presi il telefono e composi il numero della camera di Nathalie. Dovevo sistemare le cose. "Pronto? Qui è Nathalie Ayumiko" mi disse. Non riuscivo a parlarle. "Pronto? Si può sapere chi è?" chiese. Le parole non volevano uscire dalla bocca. "Scusi, ma mi sono stancata! Credo, che abbia sbagliato numero!" disse spazientita. Dopo questo riattaccò. 
Presi una camicia e i pantaloncini, mi vestii e andai direttamente davanti alla sua stanza, bussai. 
"Arrivo subito!" disse Nathalie da dentro. "A-Axel! Sei tu! Che cosa ci fai qui?" mi chiese. "Volevo.... Xavier, che ci fai qui?" chiesi vedendo Xavier seduto in una sedia. "Ciao Axel, ero venuto qui per far ascoltare una canzone a Nathalie, ho saputo che gli piacciono i BackStreet Boys" "Oh... Ok, credo, di avervi disturbato" dissi velocemente "No, stai tranquillo, entra" mi disse Nathalie prendendomi per una manica. "Ok" dissi entrando e sedendomi vicino a Xavier. "Ehi amico! Senti questa!" mi disse e mi mise una cuffia nell'orecchio. 
Era EveryBody dei BackStreet Boys, la riconobbi subito perchè io e Nathalie da piccoli l'ascoltavamo ogni secondo, minuto e quarto d'ora della nostra infanzia.
Nathalie iniziò a cantarla. Non mi ricordavo che Nathalie avesse una voce così... così soave, dolce e melodiosa. 
"Scusate, ma io devo andare!" dissi togliendomi la cuffia dall'orecchio. "A-Axel, io..." "Scusa Nathalie, sono di fretta" dissi.
Il mio polso iniziava di nuovo a diventare caldo. "Cosa c'è adesso!?" dissi ad alta voce, credendo che fosse mia madre a parlare, invece non era così. Le ali erano diventate come sempre uno schermo e questa volta riprendevano Summer. Era con Derek, in un parco. Derek era appena entrato in un bar. Summer era rimasta seduta vicino a dei tavolini. Qualcuno si stava avvicinando a lei. Le stava dicendo qualcosa. Summer cercava di liberarsi. Derek era dentro e non sentiva niente. 
Quelle immagini non promettevano nulla di buono! Cercai di trovare un indizio, per capire dove si trovava Summer.
Trovato. Mi assicurai che nessuno mi vedesse e così spiegai le mie ali. 
Volai sopra tutta la città, finchè non vidi Summer. Atterrai vicino ad un albero, senza farmi vedere, feci scomparire le mie ali e uscii allo scoperto.
"C'è qualche problema?" chiesi "A-Axel!" urlò Summer "Ehi ragazzino, perchè non te ne torni a casa?" mi chiese in modo scorbutico uno dei ragazzi che stava dando fastidio a Summer. "Ragazzino vai a dirlo a qualcun'altro, anche perchè sono più grande di te e posso fare più male di te" risposi calmo "Tu? Fare male a me? Hahahahah!" iniziò a ridere. "Lascia stare quella ragazza o tu ti farai male. Molto male!" dissi "Vuoi che lasci queata ragazza? Perchè? E' la tua fidanzata?" chiese ironico "Si!" risposi. In quel momento uscì anche Derek che senti l'ultima parte della conversazione. "Va beh! Anche se è la tua ragazza, di sicuro non gli dispiacerà se fissa un'appuntamento anche con me" rispose. A quel punto persi la pazienza, in un nano secondo avevo preso il ragazzo per il colletto della camicia. "O te ne vai, o i tuoi occhi diventeranno tutti e due neri!" dissi spazientito. Il ragazzo si liberò dalla presa e corse via insieme al suo gruppo. "A-Axel!" "Scusami, per aver detto che ero il tuo ragazzo, ma credevo che l'avrebbe fatto andare via!" dissi mettendomi le mani nella tasche e andandomene. "Aspetta! Axel, per favore, aspetta!" urlò da dietro Summer, ma ormai ero già troppo lontano.
 
POV Summer
 
"O te ne vai, o i tuoi occhi diventeranno tutti e due neri!" disse Axel spazientito. Il ragazzo si liberò e corse via insieme alla sua banda, tutto spaventato. "A-Axel!" dissi "Scusami, per aver detto che ero il tuo ragazzo, ma credevo che l'avrebbe fatto andare via!" mi disse sorridendo e andandosene. "Aspetta! Axel, per favore, aspetta!" urlai, ma a quanto pare era già troppo lontano per sentirmi.
"Wow! Axel si è fatto valere!" disse mio fratello dietro di me. "Già.... Ma le uniche cose che mi soni rimaste oscure sono: uno, perchè tu non sei riuscito a sentire le urla. Secondo, come ha fatto Axel ad arrivare in tempo?" dissi "Allora.. alla prima domanda ti rispondo così: Non so riuscito a sentire le tue urla perchè la stanza dentro, non so perchè è insonorizzata" mi disse Derek "Ma alla seconda domanda non riesco a risponderti se non con un: Axel deve averti seguito" concluse. "Impossibile, lui non è il tipo da queste cose" dissi.
Ritornammo in Hotel. Quando entrammo la mia attenzione fu attirata da Axel; era seduto su un divano e aveva le cuffie nelle orecchie. Indicai a Derek la stanza che l'avrebbe ospitato per il fine settimana, poi mi misi dietro ad Axel, lo fissai, lui non si accorse di niente. "Hai intenzione di stare li' dietro ancora per molto?" mi chiese. Allora si era accorto che ero dietro di lui. "S-scusami!" "Siediti, non restare li' impalata, mi dai sui nervi" mi disse. 
Non so perchè ma avevo l'impressione che Axel, fosse diventato un po' acido. "Ok, mi siedo" dissi  "Mi vuoi spiegare perchè eri li' dietro?" mi chiese 
"Beh, perchè.... Dovevo chiederti una cosa" dissi mentendo "Spara!" "Cosa?" "Quello che mi devi dire!" rispose innervosito. "Beh... Ti volevo ringraziare per prima. Mi sei stato di grande aiuto" "Ah... Beh allora... Prego" "Ti posso chiedere un'ultima cosa?" chiesi "Si, dimmi pure" disse sorridendomi "Come hai fatto ad arrivare così stupendamente in tempo?" chiesi "Facile, ho seguito le orme" "Orme?" "Si, del tuo dono di metterti nei guai!" mi rispose accennando ad un sorriso "Smettila! Dimmi la verità!" dissi "Facile, stavo facendo un giro per trovare una cosa, quando ho sentito delle urla, le ho seguite e ti ho trovato" mi rispose "Capisco... Comunque, lasciando perdere il fatto delle mie urla... Cosa mi volevi dire prima?" chiesi "Prima?" "Si, all'ultimo piano" "Ah... Ti volevo dire...." "Volevi dirmi cosa?" chiesi curiosa. "Ti volevo dire di lasciarmi in pace! Non ne posso più di te, ogni volta hai sempre bisogno di me. Impara a difenderti da sola e cerca anche di controllare quella Lorelayne".
Rimasi senza parole, mi aveva veramente risposto in quel modo. "Ma...." "Senti, darti quel bacio nella casa della Morte, è stato un terribile errore. Da quando te lo dato i miei guai sono cominciati!" continuò. 
Non ci potevo credere, le mie orecchie, non potevano credere a quella che avevano appena sentito. Quindi per lui quel bacio era stato solo una presa in giro? "...Sei uno stronzo!" dissi urlando e alzandomi. 
Iniziai a correre su per le scale, quando Axel mi prese per un polso e mi fermò. Non mi girai, ma però lo fece lui. Alzò la mano come per accarezzarmi, ma la tolse subito e mi lasciò. Lo guardai con aria confusa, poi ripresi la corsa verso camera mia. Appena entrai, le mie lacrime iniziarono a scendere come una fontanella. 
Dopo aver pianto per due ore intere, presi il telefono e composi il numero della camera di Suzette. "Pronto?" "Suzette..." risposi con un filo di voce "Summer sei tu? Summer?! E' successo qualcosa? Aspettami, vengo subito li' " mi rispose attaccando. Rimisi giù la cornetta. 
Dopo pochissimi minuti qualcuno bussò alla porta, andai ad aprire, sapendo che era Suzette.
"Summer! Hai tutti gli occhi rossi! Hai pianto di nuovo per Axel, non è vero?" mi chiese. Feci cenno di si con la testa. "Vieni qui e raccontami tutto" mi disse Suzette mentre mi stava facendo sedere sul letto. "A-Axel mi ha detto che devo lasciarlo in pace e che non ne può più di me" dissi tralasciando la parte di Lorelayne. "Ti ha detto veramento così?" "Si, e non è tutto. Mi ha anche detto che il bacio che mi ha dato nella casa della Morte è stato un terribile errore, perchè da li' sono cominciati i suoi guai" dissi "Oh Summer.. Mi dispiace" "Suzette... Quindi quel bacio era solo una presa in giro?" chiesi. Lei non mi rispose ma il suo sguardo diceva tutto. Le mie lacrime ripresero. Mi buttai tra le braccia di Suzette, lei mi accarezzò i capelli per tutto il tempo.
Era veramente un'amica fantastica. Non so come avrei fatto senza di lei. 
"Grazie, sei unica!" le dissi "Ma cosa dici? Lo faccio per te!" mi rispose sorridendo.
Mentre Suzette mi stava consolando, qualcuno bussò alla porta. "Avanti" disse Suzette. "Summer..... Ma che cosa è successo?!" chiese Derek vedendo la mia faccia tutta arrossata. "Niente, problemi di donne!" disse Suzette. "Si tratta di Axel?" mi disse mio fratello sorridendomi dolcemente.
Quanto mi mancava il suo sorriso; Quanto mi mancavano i suoi abbracci. Ma soprattutto quanto mi mancavano le nostre chiacchierate. Lui era un fratello unico; Non era come alcuni fratelli, lui con me parlava dei suoi problemi, io mi confidavo con lui e se c'era qualcosa che non andava anche nel mio cuore, lui mi dava dei consigli per andare avanti e continuare a sorridere. L'unica cosa che mi dava fastidio era il fatto di non potergli dire di Lorelayne. 
"Suzette, puoi lasciarci un po' soli?" chiese mio fratello. Suzette si alzò e se ne andò. 
"Allora, vuoi raccontarmi cosa è successo o preferisci affogare la tua tristezza in gelato?" mi chiese scherzando "Smettila stupido!" dissi affettuosamente. "Il problema è sempre lui. Non lo capisco, prima mi bacia e poi mi dice che lo devo lascire in pace perchè gli causo solo guai" "Aspetta un secondo? Axel ti ha baciata?!" mi disse stupito mio fratello "S..si...." risposi imbarazzata "Perchè non me lo hai detto prima. Mi avevi promesso che appena avresti ricevuto il tuo primo bacio, mi avresti avvertito!" mi disse Derek. "Scusami, quel giorno ero così confusa ed emozionata allo stesso tempo che mi sono scordata di chiamarti" "Stai tranquilla!" "Ti voglio bene" dissi "Anche io".
Mi era già ritornato il sorriso. Derek aveva questo potere su di me. "Piuttosto come va con Alexis?" "Alexis? Ah, con lei tutto bene" "Sono felice che alla fine vi siate fidanzati, ma per favore se un giorno dovessi portarla a casa, insegnale un po' la nostra lingua o  se no quando parlerà io, mamma e papà avremo un punto interrogativo stampato sulla faccia!" "Hahahaha" iniziò a ridere "Guarda che io non stavo scherzando!" dissi dandogli una gomitata.
La giornata passò in fretta con Derek. Mi stavo dirigendo giù nell'atrio quando sentii Suzette urlare qualcosa di incompresibile a qualcun'altro. 
 
POV Axel
 
Ho usato un modo un po' brusco per dirglielo ma se non avessi fatto così, non avrebbe mai capito che se non mi sta lontano lei non riuscirà a vivere.
TOC TOC
Questo è il rumore che sentì quando ritornai in camera mia. "Avanti!" dissi "Tu sei proprio uno stronzo!" mi urlò qualcuno da dietro, riconobbi la sua voce facilmente "Lo so, non me lo devi dire anche tu Suzette, mi è bastato già lo stronzo di Summer" dissi "Come ti sei permesso di prenderla in giro per tutto questo tempo, lei ti ama veramente, credevo che dopo aver letto la lettera che ti aveva scritto, tu avresti capito, ma a quanto pare mi sbagliavo" "Complimenti, ci sei arrivata finalmente. Come puoi minimamente pensare che io possa innamorarmi di una come lei!" dissi. 
La porta si mosse. Mi girai, Summer era accostata alla porta. Aveva tutto il viso rosso e qualche lacrima stava ancora scendendo giù. Come avrei voluto andare li vicino a lei e dirle che era tutto falso, come quelle cose che gli avevo detto nell'atrio. "C-come ti sei permesso!" mi urlò "S-Summer...." non riuscì a finire la frase che Summer entrò nella stanza e iniziò a camminare verso di me. "Summer!" disse Suzette "Stai tranquilla, mi riesco a controllare!" le rispose "Cosa hai intenzione di fare?" chiese Suzette. "Quindi era tutta una presa in giro? Tutti quegli abbracci, quel bacio, quelle consolazioni... Erano tutte una presa in giro!" Disse urlando. La guardai indifferente, anche se dentro di me avrei voluto baciarla. "Come hai potuto!" mi disse tirandomi una schiaffo sulla guancia. "Non rivolgermi più la parola! Io da oggi in poi, non esisto per te! E comunque stai tranquillo, non ti darò più fastidio, da oggi in poi mi difenderò da sola, e tu sai anche come!" mi disse. Mentre me lo diceva, i suoi occhi cambiarono per un istante colore.  Quando uscì dalla camera, protesi una mano verso di lei per fermarla ma poi la ritrassi subito. 
"Ed ecco quello che ti meritavi!" mi disse Suzette uscendo dalla mia camera.
"Ehi! Axel che cosa è successo?" mi chiese Mark. "Niente, stai tranquillo. Comunque andiamo a fare questa partita" "Ok..."  
Scedemmo giù. Il campo era vuoto. "Ma dove sono tutti gli altri?" chiesi "Boh!" mi disse Mark. "Ragazzi! C'è un biglietto per voi!" disse Nathalie correndo verso di noi. 
 
Ciao Ragazzi! Siamo usciti a prendere un gelato! Ci vediamo dopo. 
 
Ecco cosa diceva il biglietto. 
"Va beh, allora io vado!" dissi "Noooo, per favore rimani a fare qualche tiro con me!" "Non posso!" dissi andandomene.
 
Ma che cazzo! Credevo che essere un angelo avrebbe avuto tutti i suoi aspetti positivi, invece per adesso non ne avevo trovato neanche uno. Sto cavolo di polsino ogni due secondi iniziava a diventare caldo! 
Lo schermo stavolta non c'era, ma le ali lampeggiavano di nero. E questo adesso che significava?!
All'improvviso una fitta allo stomaco. Cosa cavolo mi sta succedendo?! Un'altra fitta. Le mie ali erano comparse da sole. 
Mi alzai in aria e iniziai a volare, ma man mano che mi avvicinavo a non so cosa, le mie fitte diminuivano.
"AXEL!!! STAI ATTENTO!" urlò qualcuno. Guardai il polsino. Era mia madre che parlava. "Cosa c'è?" chiesi "Stai attento!" mi disse. Iniziai a volare più basso, quando all'improvviso una spada mi passò di fianco. "Ma che cavolo era?!" urlai.
Scesi a terra. Cercai di contattare mia madre. "Che cos'era?!" chiesi "Beh, vedi a quanto pare il nemico, ha saputo che si è unito a noi, l'angelo predestinato" "Angelo predestinato?" chiesi confuso. "Si, tu Axel, puoi grandi cose, solo se però cammini sulla strada giusta. Quindi ricordati sempre di stare dalla parte del bene e capirai" mi disse. Dopo di questo lo schermo scomparve. Cosa voleva dire, che io ero l'angelo predestinato!
 
Ritornai in Hotel.
Che cosa era successo, non l'avevo ancora capito. 
"Axel!" urlò qualcuno dietro di me. Mi girai. "Nathalie, è successo qualcosa?" chiesi "Ti senti meglio?" mi chiese "Sentirmi meglio?" chiesi confuso "Si, secondo te, ti senti meglio da quando ti sei ripreso dall'ospedale?" chiese "Si, ho riacquistato tutte le forze" "Benissimo... Ti ricordi che mi avevi detto che saresti venuto a Parigi con me?" "Si" risposi. In realtà me l'ero proprio dimenticato. "Vuoi ancora venire?" mi chiese. 
Non sapevo come rispondere, poi in mente mi venne Summer. Se sarei andato a Parigi, forse Summer, poteva vivere tranquilla, senza alcun pericolo. "Si, voglio ancora venire!" risposi "Allora, prepara le valigie, mio padre ci verrà a prendere questo weekend" "Questo weekend?" chiesi. Così poco tempo. Oggi era venerdì e domenica, sarei dovuto partire.
"Si, non vuoi più venire? Sai, ci viene a prendere questo fine settimana, perchè ha avuto un contrattempo e visto che deve passare per le Hawaii, ci prende subito" disse "Ok... Scusa ma adesso devo andare in camera, sai mi fa male un po' la testa" dissi.
 
Entrai in camera mia, presi un foglio e inziai a scrivere.
 
Ciao Summer, 
Se stai leggendo questa lettera, vuol dire che io sarò già partito 
con Nathalie per Parigi. 
Non so quanto tempo starò via. Ma in quel tempo, ti auguro 
di trovare la felicità. Sai quelle cose che ti ho detto, erano
tutte una menzogna. Le ho detto, per proteggerti, per non 
costringerti a farti del male, per mezzo di tu sai chi.
Sai, ho capito che standoti vicino, aumento il rischio
di far uscire allo scoperto tu sai chi.
Quindi, non so se dirti ciao o Addio.
Ma credo sia meglio dirti Addio.
Non so se mi stai credendo, spero di si.
 
Addio dal tuo amico Axel. 
 
Piegai la lettera e la misi dentro ad una busta azzurra. Avrei posato la lettera sul comodino di Summer, domenica mattina, senza farmi vedere da nessuno.
 
 
 
 
Hola!!!! Lo so, questo capitolo fa schifo, ma che ci posso fare, l'ispirazione non mi veniva. =)
Cmq, spero che però riceverà lo stesso recensioni.
P.s. Lo so, la parte del polsino e dello schermo, fa schifo.
Chiedo per favore a chi viene a leggere questa fic, di lasciare una recensione, anche perchè 
se non la lasciate, io non riesco a capire se la fiction vi piaccia o no!!!!
Spero che le mie parole e le mie ore a scrivere questo capitolo non siano state vane. Per favore. 
Lasciate una recensione, ci tengo al vostro parere. 
 
KiSs KiSs _Lonely_ 

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Capitolo 18
*** Questo è un Addio! ***


POV Summer

 

Adesso Axel, aveva proprio superato il limite e io finalmente gli avevo dato quello che si meritava!!!!

"Summer! Aspetta!" ulrò Suzette dietro di me. Ormai mi stava seguendo da quando ero uscita dalla camera di Axel. "Cosa c'è Suzette?! Ti ho detto che mi sento benissimo adesso che gli ho dato una lezione!" gli dissi bruscamente. Mi accorsi del tono che avevo appena avuto con lei. Lei mi aveva consolata e io le stavo rispondendo in quel modo?!

"Scusami, non volevo rispondere con quel tono" dissi, adesso più calma. "Stai tranquilla, ti capisco!" "Veramente?" "Si, sai, prima di incontrare Erik, ero innamorata di un ragazzo di nome Steven, e diciamo che la mia storia con lui, era uguale identica a quella tua e di Axel. Ma dopo che mi ha tradita, l'ho lasciato perdere e adesso sto con un ragazzo meraviglioso" "Quindi io sono destinata a dimenticare Axel, perchè mi tradirà?" chiesi "No, non è questo quello che intendevo. Quello che intendevo e che ho provato le tue stesse emozioni, le tue stesse tristezze, ed ecco perchè ti capisco" mi disse dolcemente. "Suzette!" urlò qualcuno dietro di noi. Mi girai, e mi accorsi che era Erik. "Tesoruccio! Che cosa è successo?" chiese Suzette.

Adoravo vedere Erik, vergognarsi, quando Suzette lo chiamava Tesoruccio. "Volevo dirti.... Lo zio di Harley, ci ha dato a ogni ragazzo un biglietto per una cena di coppia per domenica sera, e ho pensato subito a te..." disse Erik "Quanto ti amo, Tesoruccio mio!" rispose Suzette. Mi avvicinai a Suzette. "Vai con Erik, io me la caverò!" dissi bisbigliando nell'orecchio di Suzette.

Suzette mi sorrise e mi ringraziò.

Vidi i due allontanarsi sotto braccio..... Quindi adesso tutti i ragazzi hanno un biglietto per invitare una ragazza e di sicuro, ognuno ha già pensato alla dama, e sono sicura al cento per cento che Axel porterà Nathalie alla cena.

Ma cosa stavo pensando! Mi dovevo dimenticare di lui!

 

"Ehi Summer!" urlò qualcuno. "Derek! Che cosa c'è?" gli chiesi "Lo zio di Harley mi ha dato questi, e non sapendo chi invitare ho pensato a te!" "Oh no! Caro fratellone, tu adesso prendi il cellulare" "Perchè?" "Fai come ti ho detto!". Derek prese il cellulare. "Componi il numero di Alexis e invitala qui alla Hawaii!" "Cosa?! Ma sei matta!". In un batter d'occhio presi il cellulare di Derek e composi il numero di Alexis.

"Summer, fermati!" mi disse Derek.

 

"Pronto Alexis?" chiesi "Hello, who's talking?" "I'm Summer, the sister of Derek" dissi. E' vero che venivo dall'America, ma ci avevo vissuto per un anno, quindi di inglese, sapevo solo le cose basilari.

"Oh, hello Summer, how are you?" mi rispose Alexis "Well, you? I wanted to ask you something" "Tell me as well" mi disse "You could come to Hawaii before this Sunday?" "Why?" "Because do you want to see my brother and invite to a romantic dinner" "Oh, a romantic dinner? Pass me Derek" mi disse "Ok" risposi.

"Buona fortuna, Fratellone" dissi andandomene e lasciando Derek con il cellulare in mano.

 

Andai giù nell'atrio dove incotrai Alessandro. "Ciao Summer!" mi disse vedendomi "Oh, Alessandro, come va?" chiesi "Bene e a te?" "Anche a me" risposi. "Volevo chiederti se eri libera questa domenica sera" "Perchè?" "Lo zio di Harley mi ha dato questi! Vorresti venire con me?" mi chiese sorridendomi. Io?! Aveva chiesto veramente a me?! "I...Io.." "Non sei obbligata a rispondermi adesso" "Grazie, ti farò sapere al più presto" dissi salutandolo.

Iniziai di nuovo a camminare, finchè non mi ritrovai, per caso nella sala da ballo, per le feste. Ogni volta che venivo in questa sala, mi riaffiorava nella mente, la volta in cui avevo mandato Axel all'ospedale.

Adesso, però mi andava di dimenticare tutto, del mio primo bacio, dell'incidente, ma soprattutto di Axel, anche se so che sarebbe stato molto difficle.

Guardai la stanza e vidi che c'era uno stereo. Lo accesi, e iniziai a ballare.

Appena iniziai a muovere i piedi, mi sentii libera, senza nessun problema, Lo stomaco divenne leggerissimo e la testa si svuotò.

Andavo a passo con la musica e ad ogni passo dentro di me, si accendeva una sensazione diversa.

Continua a muovermi, quando qualcuno da dietro mi mise una benda sugli occhi. Stavo per mettermi ad urlare, ma vidi che quel qualcuno, iniziò a ballare con me.

Mentre danzavamo, cercai di riconoscere chi era il mio accompagnatore.

Le sue mani erano morbide, ma allo stesso tempo forti e protettive.

"Chi sei?" chiesi. Nessuna risposta. Ma sentii che la sua stretta diventava sempre più forte. Non me ne preoccupai, volevo sapere chi era.

"Per favore, puoi dirmi chi sei?" chiesi ancora una volta. A questo punto, il mio accompagnatore se ne andò.

Mi tolsi la benda e mi guardai intorno. "Peccato, avrei voluto sapere chi era" dissi tra me e me.

 

POV Axel

 

Arrivò subito sera.

Il primo pensiero, che mi tornò in mente era che Domenica, sarei dovuto partire.

 

Mi misi nel letto e iniziai a pensare a tutte le strategie da usare, per farmi odiare da Summer, così quando avrebbe letto la lettera, non sarebbe scoppiata a piangere ma almeno mi avrebbe mandato a quel paese.

Non riuscii a dormire, neanche un po'.... Nella mia testa frullavano una sacco di idee, ma una peggio dell'altra.

 

La mattina arrivò velocemente e con questa anche l'ultimo giorno di vacanza.

"Buongiorno!" mi disse qualcuno entrando dalla porta. "Cosa c'è Nathalie?" le chiesi. "Come, cosa c'è?" mi chiese arrabbiata. "Non capisco!" le risposi. "Dobbiamo preparare la valigia!" mi disse. "Ma la partenza è domani!" "Si, è vero! Ma anche se è domani, non possiamo permetterci di ritardare, visto che domani sera abbiamo la ' cena ' in cui resteremo solo cinque minuti" mi disse "Capisco... Allora inizio subito a prepararla" dissi. "Ok, ci vediamo giù" mi disse sorridendomi "Ciao" dissi.

 

Presi la valigia e iniziai a metterci dentro tutti i miei vestiti.

Mi dispiaceva il fatto che avrei lasciato tutti i miei amici. Ma non mi importava, la cosa che mi importava di più era quella di proteggere Summer.

"Axel, apri!" mi urlò qualcuno da dietro la porta. Era una voce femminile.

Andai ad aprire, ma la cosa che vidi, anzi che mi arrivò fu solo uno schiaffo. "Cosa ti prendere Suzette?" chiesi "Non azzardarti a farlo!" mi disse "Non so di cosa stai parlando!" dissi "Nathalie, mi ha raccontato tutto!" mi disse furiosa. "Senti Suzette..." "Come puoi invitare Nathalie alla cena e non Summer" mi disse. Stava parlando della cena? E io che credevo che avesse scoperto della partenza. "Senti, io non amo Summer, quindi non capisco perchè dovrei invitare lei" dissi, anche se mi costò molto. "Capisco... Allora vai a quel paese, infatti Summer andrà con Alessandro!" mi disse.

CHE COSA?! Summer andrà con Alessandro! No, Axel, devi cercare di dimenticare anche tu! "Beh, allora sono felice per lei, finalmente si è messa in testa che io non l'ho mai amata!" dissi stringendo i pugni.

"Sei uno....." "Stronzo! Lo so, me l'avete ripetuto più di una volta" dissi conludendo la frase di Suzette.

 

Suzette se ne andò e io uscii. Avevo finito la valigia e fortunatamente Suzette non se n'era accorta. Se avrebbe visto la valigia, mi avrebbe sommerso di domande.

Scesi giù nell'atrio e vidi Derek impaziente. "Ehi!" gli dissi. Lui si voltò e appena mi vise, mi guardo con un'aria confusa. "Axel?" "Si, sono io, tutto bene?" chiesi "Oh si, sto aspettando una persona. Comunque io e te dobbiamo fare due chiacchiere" "Perché?" chiesi "Per mia sorella" mi rispose netto. "Ah..." dissi senza aggiungere altro. "Mi vuoi spiegare una cosa? Ma perchè voi due non riuscite ad avere un rapporto tranquillo?" mi chiese "Per il solo fatto che io non la amo" dissi. "Quindi l'hai presa in giro?" mi disse con aria severa. "Beh... N....Si" risposi concludendo "Stai mentendo!" "Non è affatto vero!" dissi controbattendo. "Senti, Axel, se l'hai presa in giro, allora mi vuoi spiegare perchè sei diventato così triste appena abbiamo iniziato a parlare di lei?" mi chiese. Non sapevo come rispondere. Non potevo dirgli: ' Sono triste perchè, sono un angelo e ho il compito di proteggere tua sorella, e l'unico modo per farlo è starle lontano, così le ho detto di non amarla ' . "Perchè semplicemente non mi va di farmi di nuovo chiamare stronzo da qualcun'altro" dissi. "E' vero, in effetti sei uno stronzo, ma io credo che tu stia solo mentendo a te stesso" mi disse.

"Hei Derek! Hello, I'm here!" gridò qualcuno dietro di noi. "Hello Alexis! I missed you!" disse Derek prendendola per la vita e baciandola sulle labbra.

Mi alzai, non volevo dare troppo fastidio, ma soprattutto non volevo diventare il terzo incomodo. "Ehi Axel! Questa è Alexis, la mia ragazza" mi disse "Hello Alexis! I am Axel, a friend of Derek" dissi. Fortunatamente, me la cavavo abbastanza in inglese. "Hello! You're really very nice and kind!" mi disse "Thank you!" dissi sorridendo. "Now I leave you alone! I was pleased to meet you!" dissi "Me too! See you soon!" mi disse Alexis.

 

Salli le scale e mentre stavo per imboccare il corridoio per andare alle camere, incontrai Summer.

"Ciao Axel" mi disse "Ciao... Ho conosciuto Alexis, la ragazza di tuo fratello, è veramente molto simpatica" dissi "Mi fa piacere, scusa, ma adesso ho un appuntamento e sono veramente in ritardo!" mi disse "Con Alessandro?" chiesi "Cosa?" mi chiese "L'appuntamento è con Alessandro?" chiesi "Credo che questi non siano affari che ti riguardino" mi rispose "Immagino di no... Allora ciao e divertiti" dissi, riprendo a camminare.

 

POV Summer

 

Quelle mani, mi erano rimaste impresse nella mente. Quella melodia che ci aveva accompagnato, adesso era diventata un'ossessione. Quel suo modo, di coordinare i passi... Chissà chi era....

 

"Ciao Suzette!" dissi scendendo "Finalmente è da mezz'ora che ti aspetto!" mi disse "Non dire stupidaggini! Che sei qui da neanche cinque minuti!" dissi dandogli una gomitata.

 

Uscimmo dall'Hotel e ci dirigemmo verso il centro, dove avremmo fatto aquisti da tutte le parti possibili!

La nostra prima meta, fu un negozio di costumi. Suzette ne comprò uno rosso fuoco, mentre io uno acquamarina.

La nostra seconda meta, fu un negozio di vestiti. Suzette si comprò un vestitito blu, mentre io mi comprai un pantaloncino di jeans e una maglietta blu a giro con un teschio sopra.

La nostra terza meta, fu un negozio di scarpe, dove questa volta comprai solo io un paio di ballerine nere.

E la nostra ultima meta fu un negozio di cappelli, dove Suzette comprò un cappello con visiera, mentre io un cappello alla Michael Jackson, tutto blu con alcune payettes nere sparse un po' dapperttutto.

 

Per fare i nostri giri, ci impiegammo un pomeriggio intero.

Ritornammo in Hotel che erano le nove di sera.

"Siamo tornate!" disse Suzette. Tutti gli altri si girarono e ci guardarono, poi spostartono il loro sguardo verso le buste che avevamo in mano. Vidi che anche Axel, mi stava guardando, ma appena vide le buste, scoppiò in una piccola risata, impercettibile per chi non lo stava guardando come me.

"Avete fatto compre?" ci chiese Shawn "Si, senti Shawn, potresti venire un attimo di la' con me?" chiesi "Sicuro!" mi rispose. "Grazie"

 

Andammo in una stanza a parte. "Allora cosa è successo?" mi chiese "Tu conosci abbastanza Axel vero?" gli chiesi "Si, ma se vuoi sapere qualcosa di più personale su di lui, devi chiedere a Mark, è lui il suo migliore amico" mi disse "Oh.... Grazie comunque per l'informazione" dissi.

Ritornammo nella saletta e vidi che ci stavano guardando tutti con degli occhi che brillavano, a parte Axel.

"Non vi fate strane idee! Mi ha chiesto una cosa riguardo al calcio!" disse Shawn. Adesso capisco gli sguardi tutti brillanti. Avevano creduto chissà che cosa.

"Uffa e noi che aspettavamo qualcosa di piccante!" disse Jordan, ma ricevette subito una gomitata da Celia. "Ahia!" gridò "Così la prossima volta impari a restare con la bocca chiusa!" gli disse.

 

Andai a letto e iniziai a sognare.

Ero in un prato, dietro di me, c'erano un sacco di alberi.... Dietro a uno di questi c'era qualcosa, o meglio, qualcuno.

Inziai a camminare, ma mi ritrovai in un buco nero. Mentre stavo precipitando, il tempo si fermò. Da una parte del buco, comparve Alessandro con una mano, che mi diceva che non l'avrebbe mai fatta andare, mentre dall'altra parte comparve Axel, che non disse neanche una parola, ma mi rivolse un sorriso.

 

Mi risvegliai con un brutto presentimento.

Mi alzai, mi lavai la faccia e i denti, presi i vestiti e mi andai a fare una doccia.

Appena uscii dalla vasca, mi asiugai e mi misi i vestiti. Mi asciugai i capelli e me li pettinai, li raccolsi in una treccia.

 

"Buongiorno dormigliona!!!" urlò Suzette entrando in camera mia. "Cosa è successo? Perchè entrata come una pazza in camera mia?" chiesi "Come cosa è successo?" mi urlò da finta arrabbiata. "Non capisco...." "Oggi che giorno è?" "Domenica" "E cosa c'è stasera?" "...... LA CENA CON ALESSANDRO!" urlai. Me ne ero proprio dimenticata.

"Ma che brava, ci sei arrivata finalmente.... Cosa ti metti stasera?" mi chiese "Avevo pensato allo stesso vestito che mi sono messa al ballo, il giorno in cui Axel è andato in ospedale" "Non ci pensare neanche!" mi disse "Tu vieni con me, al negozio di vestiti che c'è nell'Hotel" concluse Suzette. "Ma io avevo pensato di uscire un po' oggi" dissi controbattendo "Niente ma! Tu vieni con me!" mi disse trascinandomi fuori dalla stanza. Presi in tempo chiavi e portafoglio.

 

Entrammo nel negozio, c'erano un sacco di vestiti e Suzette ci si immerse in due secondi. Ne uscii con un vestitino rosa. "Allora?" mi chiese. "Non ci penso neanche!" "Ok, ritorno subito!".

Riemerse con un vestitino verde. "Questo invece?" mi chiese "Questo, va molto meglio!" dissi.

Entrai nel camerino e quando uscii Suzette mi guardò a bocca aperta. "Sto male vero?" chiesi "Stai scherzando! Stai benissimo!" mi disse "Grazie, allora prendo questo!" risposi. "Bene adesso passiamo alle scarpe!" mi disse. Se ne andò e quando ritornò aveva un paio di decoltè verde scuro. "Wow" dissi. Quando Suzette me li porse, li provai e vidi che mi stavano a meraviglia. "Bene, penso che abbiamo finito!" dissi "Bingo! Però c'è un ultimo dettaglio da sistemare" "Quale?" chiesi "La pettinatura!" "Ah... Per quella avevo pensato a..." "A..." chiese curiosa Suzette "Sorpresa!" dissi concludendo. "Uffa! Ma per favore, a me puoi dirlo!" mi disse "No!" risposi andandomene e lasciandola la'.

 

Entrai nella mia stanza, posai i vestiti e uscii per andare a fare la mia attessissima passeggiata.

Uscii e vidi che in giro c'erano un sacco di persone. Mentre camminavo, mi ritrovai ad entrare in un negozio di musica.

 

"Buongiorn.... Summer!" disse Alessandro. "Cosa ci fai tu qui?" chiesi "Io ci lavoro qui!" "Veramente?" "Si, ti piace?" "Assolutamente si!" "Allora vieni" mi disse.

Mi portò in una stanza con un pianoforte nel mezzo. "Questo piano è fantastico!" "Lo so" mi rispose.

Alessandro mi fece sedere sulla sedia. "Sai suonarlo?" mi chiese "Sapevo suonarlo, da piccola mio padre, me l'ha insegnato" "Allora prova" "No, non ci tengo!" dissi, guardando l'orologio. "Cosa c'è?" mi chiese "Maledizione, è tardissimo, devo andare in Hotel!" "Ok, ci vediamo stasera alle sette, davanti alla tua stanza" mi disse "Ok!". Dissi salutandolo.

 

POV Axel

 

"Ehi Axel!" mi disse Nathalie. "Che c'è?" "Hai preparato le valigie?" mi chiese "Si" "E i vestiti per stasera?" "Si" "Ok, allora io vado, ci vediamo stasera alle 7 davanti alla mia stanza!" mi disse "Ok, ciao" risposi.

Non ci potevo credere, questo era l'ultimo giorno di vacanza.

Mi sedetti vicino alla mia scrivania. Ripresi la lettera, la rilessi e iniziai a scriverne un'altra, stavolta per i miei compagni.

 

Ciao Ragazzi, appena leggerete questa lettera, vuol dire che io sarò già

partito per Parigi con Nathalie, non so se ci rivedremo. Ma per adesso vi

dico Addio.

Il vostro amico Axel.

 

 

Piegai la lettera e la misi dentro ad un'altra busta.

Adesso dovevo escogitare un modo, per recapitare le lettere, una a Summer e l'altra ai miei compagni.

 

Uscii dalla camera. Fortunatamente, mi ero procurato una copia delle chiave delle stanza di Summer. Non sapevo neanche perchè.

Entrai in camera sua e vidi i vestiti sul letto. Vidi anche una borsetta, una piccola borsetta. Mi chiedevo sempre che cosa ci mettessero le ragazze in quella scatola in miniatura.

La aprii e misi la lettera dentro. Mi assicurai di piegarla molte volte, in modo che diventasse molto piccola.

Uscii senza farmi vedere da nessuno e mi recai nella stanza di Mark, tanto lui la lasciava sempre aperta.

Misi la lettera nella tasca dello smoking di Mark.

Uscii anche da camera sua e mi recai nell'atrio.

 

"Ehi Axel!" mi disse Shawn "Oh... Ciao!" risposi, uscendo.

 

La sera arrivò prestissimo.

 

"Nathalie? Sei pronta!" "J'arrive!" mi disse uscendo.

"Bene andiamo!" dissi "Come sto?" mi chiese "Magnificamente!" le risposi. "Grazie, e adesso andiamo" mi disse.

Arrivammo al ristorante e vedemmo che tutti avevano un tavolo riservato.

 

Cenammo, vidi Summer e Suzette alzarsi e andare in bagno. Mentre Mark, stava iniziando ad avere fastidio, visto che nella tasca c'era la lettera.

Io e Nathalie ci alzammo e andammo via.

Appena arrivati in Hotel, prendemmo le nostre valigie e salimmo sulla limousine che ci avrebbe portato all'aereoporto.

 

POV Summer

 

Cos'era adesso questo biglietto? Vidi che era firmato da Axel, così trascinai anche Suzette in bagno.

"Cosa c'è Summer?" mi chiese "Guarda qua!" gli dissi mostrando la lettera. Suzette la prese e iniziò a leggerla.

"Non ci posso credere!" disse alla fine. "Cosa è successo?" "Leggi!" mi disse porgendomi la lettera.

Iniziai a leggerla.

 

Ciao Summer,

Se stai leggendo questa lettera, vuol dire che io sarò già partito

con Nathalie per Parigi.

Non so quanto tempo starò via. Ma in quel tempo, ti auguro

di trovare la felicità. Sai quelle cose che ti ho detto, erano

tutte una menzogna. Le ho detto, per proteggerti, per non

costringerti a farti del male, per mezzo di tu sai chi.

Sai, ho capito che standoti vicino, aumento il rischio

di far uscire allo scoperto tu sai chi.

Quindi, non so se dirti ciao o Addio.

Ma credo sia meglio dirti Addio.

Non so se mi stai credendo, spero di si.

 

Addio dal tuo amico Axel.

 

Non ci posso credere, Axel se n'è andato veramente.

 

Riandammo in sala correndo.

 

"AXEL S'E N'E' ANDATO!" urlammo "Lo sappiamo, Axel ci ha lasciato questa!" disse Mark.

"Quindi non lo rivedremo più?" chiesi "A quanto pare si!" disse Xavier, era molto triste, molto più degli altri.

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Capitolo 19
*** Fine!!!!! ***


POV Axel

 

Io e Nathalie eravamo in macchina. Eravamo appena partiti dal ristorante.

"Axel, ti senti bene?" mi chiese "Si" risposi. "A me non sembra, guarda che hai ancora tempo per tirati indietro e restare qui" mi disse Nathalie sorridendomi.

"Stai tranquilla, non voglio cambiare idea" risposi.

Tanto anche se partivo, sarei stato a contatto con Summer, anche se lei non lo sapeva. Infatti avrei dovuto proteggerla, visto la sua abilità di cacciarsi nei guai.

 

Durante tutto il viaggio, avevo pensato a vari modi di non farmi scoprire da Summer e non mi ero accorto che eravamo arrivati all'aereoporto.

"Andiamo" mi disse Nathalie.

Presi le valigie dal bagagliaio e mi recai dentro all'edificio.

Ci recammo alla reception. "Mi scusi, due biglietti per Parigi" dissi "Si.... Mi dispiace, sono tutti esauriti" "No, aspetti, non può essere, non possono essere esauriti!" dissi alzando il tono della voce.

"Mi scusi non possiamo farci niente.... Oh,aspetti, ho avuto una svista. Ci sono gli ultimi biglietti" "Quanti sono?" chiesi "Due" "Li prendiamo" dissi velocemente.

 

Ci recammo dentro l'aereo e una voce meccanica, si sparse per tutto l'aereo.

"Benvenuti e godetevi il viaggio!" disse.

 

Mi misi comodo. Chiusi per un attimo gli occhi.

 

Passò mezz'ora. "Ma quando partiamo? Avremmo dovuto alzarci più di un quarto d'ora fa" dissi "Si, a quanto pare ci sarà un leggero ritardo". "Capisco" risposi.

 

POV Summer

 

"Suzette, non può andarsene!" urlai scuotendo Suzette. "Lo so! Che ore sono?" chiese "Non lo so!" risposi ancora sottoshock! "Ok, dovremmo ancora farcela a raggiungerlo, se non è passato troppo tempo!" mi disse trascinandomi fuori dal ristorante.

"Ma... Di sicuro è già troppo tardi!" urlai. Suzette si fermò e mi tirò una schiaffo. "Perchè l'hai fatto?" chiesi sbalordita "Tu ci tieni ad Axel?" mi chiese arrabbiata "Si" risposi "Bene e adesso hai la conferma che anche lui tiene a te, quindi smettila di lamentarti!" mi urlò "S..Suzette!" dissi sorridendo "Adesso andiamo!" rispose, riacquistando il suo solito sorriso.

 

Arrivammo all'aereoporto correndo. Ci impiegammo giusto un quarto d'ora. Poi sprecammo 5 minuti per trovare il posto dove doveva partire Axel.

Appena trovammo l'aereo, cercai di scovare Axel tra i finestrini, visto che sapevo che adorava i posti vicino ai finestrini.

Lo trovai, ero in mezzo alla pista di volo, mi tolsi subito perchè l'aereo stava decollando. Però, mentre correvo via dalla corsia Axel mi vide.

"Axel! No!" urlai. Non mosse le labbra ma le alzò solo in un sorriso, un misero sorriso.

 

Tornammo in Hotel. Ormai la fontana dei miei occhi si era aperta e adesso non voleva più finirla.

 

La sera arrivò in fretta.

Passò il mese e tornammo in città, la nostra città. Oltre al mese, passarono anche le vacanze e il momento di ritornare a scuola arrivò.

 

Mi alzai, mi guardai allo specchio, ormai i miei pensieri erano da tutt'altra parte, ma qualche volta, si andavano a riposare di nuovo sull'argomento Axel.

Mi lavai la faccia, mi truccai come ogni mattina, presi una maglia rossa e ci abbinai sopra una giacca nera. Presi dei pantaloni di jeans e ai piedi indossai delle francesine nere.

Raccolsi lo zaino e uscii di casa.

Entrai in un forno, per andare a comprare, la merenda per la mattinata.

Appena uscii, mi ritrovai Suzette, davanti. "Ciao!" "Ciao Suzette, in questi giorni, non ci siamo neanche viste" "Hai ragione, scusami, ho passato gli ultimi giorni con Er...." "Di' pure il suo nome, tanto io ormai ho superato quell'argomento, almeno spero" dissi.

"Ok, adesso andiamo!" mi disse.

Mentre stavamo arrivando a scuola, vidi un ragazzo che sembrava proprio Axel. Forse era veramente lui....

Corsi verso quel ragazzo. "Axel!" urlai "Scusa ci conosciamo?" mi chiese. Avevo sbagliato, non era lui. Mi stavo illudendo. Lui non sarebbe, mai più tornato.

 

POV Axel

 

La mia nuova vita, iniziò il 15 Agosto 2010.

 

Le vacanze finirono e io, da quando ero venuto a Parigi, mi ero comprato un'appartamento.

Mi alzai, presi un jeans, una maglia blu, sopra mi misi una giacca nera e ai piedi mi infilai delle converse nere.

 

Uscii dall'appartemento, con lo zaino sulle spalle.

"Bonjour Axel! Comment ça va?" mi chiese Nathalie, sbucando all'improvviso da una macchina "Très Bien, merci" risposi.

Ormai avevo imparato le cose basi del francese e anche molto di più.

Da quando eravamo venuti a Parigi, il padre di Nathalie mi aveva pagato delle lezioni private, con un insegnante di francese.

Nathalie mi prese sottobraccio e iniziammo ad incamminarci verso la scuola.

Chissà come sarà avere dei nuovi compagni e per lo più tutti francesi.

 

"Bonjour Nathalie!" urlò una ragazza; Aveva capelli nero corvino e occhi verdi.

"Bonjour Gwen" disse Nathalie "Mais qui est ce garçon?" chiese "Son nom est Axel, est en provenance du Japon" rispose Nathalie "Oh.... Il est mignon! Pourquoi est-il ici?" chiese

Nathalie stava per rispondere, ma io presi la parola prima di lei. "J'ai déménagé ici!" risposi. "Hourra, un nouvel élève!" disse, salutandoci e correndo dentro la scuola.

Appena entrai nell'edificio, tutti mi guardavano curiosi. A quanto pare Gwen aveva già sparso la voce.

 

Entrai nella mia futura classe.

Gli sguardi erano puntati tutti su di me, compreso quello del professore.


"Les gars, je vous présente le nouvel élève, Axel Blaze" disse il professore. "Bonjour Axel!" urlano tutti in coro.

Mi sedetti vicino a Nathalie, visto che era l'unica che conoscevo.

 

I mesi passarono e mi integrai benissimo con i miei compagni di classe.

 

18 Dicembre 2010

 

La Vigilia di Natale, e soprattutto il Natale, si stavano avvicinando e per l'occasione avevo deciso di fare un cambiamento ma anche per dimenticare, la mia vita in Giappone.

 

"Quei capelli ti donano un sacco!" mi urlò Nathalie, raggiungendomi.

"Grazie!" risposi sorridendo.

Adesso che ci pensavo, non avevo più rivisto Summer. Meglio così, l'avrei dimenticata più facilmente.

Ma perchè ogni volta, mi veniva da pensare a Summer, dovevo dimenticarla.

 

24 Dicembre.

Vigilia di Natale.

 

"Allora, ti vuoi sbrigare?" mi disse Nathalie "Guarda che io sono pronto, sei tu che devi ancora vestirti e lavarti!" risposi, ed avevo ragione.

Aveva ancora il pigiama e tutti i capelli spettinati.

"Hehehe... Hai ragione!" mi disse. Le sorrisi.

 

Sera.

"Che bello! Mio padre mi ha lasciato tutta la casa per noi!" disse Nathalie "Tuo padre ti ha lasciato la casa libera?" chiesi stupito "In realtà no, è partito per un viaggio di lavoro, ma mi ha detto che potevo invitare i miei amici più stretti a casa per festeggiare la Vigilia!" concluse "Ah ok... E chi hai intenzione di invitare?" "Beh, avevo pensato, di invitare Gwen e te!" disse Nathalie.

"Dimmi che ci sarai, per favore!" disse Nathalie "In realtà io avevo pensato..." "Per favore!!" mi disse Nathalie, supplicandomi. "Ok, ci sarò!" risposi.

"Grazie!" mi disse scoccandomi un bacio sulla guancia. "Di niente!" risposi.

"Beh allora, vieni, a casa è già tutto pronto!" mi disse "Quindi avevi già organizzato tutto?" chiesi. Non mi rispose, ma mi fece un semplice linguaccia. "Non riuscirò mai a capirti!" risposi sorridendo.

 

Entrammo e vidi che c'era già anche Gwen a casa. "Bonsoir Gwen!" dissi "Ti avrò detto mille volte che puoi parlare la tua lingua con me" mi disse Gwen "Hai ragione, anche non riesco ad abiutarmi al fatto, che tu venga dal Giappone" dissi. "Eh già, anche per Nathalie era la stessa cosa" mi disse Gwen sorridendomi.

Ci sedemmo a tavola, mangiammo e guardammo un film.

"Adesso, che vi va di fare?" ci chiese Nathalie. "E' l'una di notte, io avrei un po' sonno, anzi parecchio!" "In effetti Gwen ha ragione, credo che dovremmo andare a dormire!" dissi "Forse avete ragione... Allora buonanotte!" ci disse.

 

Mattina.

25 Dicembre, Natale.

 

Driin Driin

 

Presi il cellulare, e vidi chi era chi mi chiamava.

"Pronto Axel! Perchè non ci chiami più?" mi urlò qualcuno dall'altra parte del telefono. "M-Mark sei proprio tu?" chiesi "E chi vuoi che sia?" mi urlò "Come va?" chiesi "Bene e a te?" mi chiese "Anche a me, qui a Parigi, sto molto bene e i miei compagni di classe sono fantastici!" "Più fantastici di noi?" mi chiese "Beh.. No, voi siete unici!" risposi. "Quando hai intenzione di tornare in Giappone?" "Tornare? Io veramente adesso vivo qui" "Quindi non ti rivedremo più?" mi chiese abbassando il tono della voce. "Si, molto probabilemente si!" risposi. "Ok... Beh adesso ti devo lasciare, Summer è venuta a prendermi!" "Summer?! State insieme?" chiesi "No, dobbiamo andare a casa di Suzette, passiamo il Natale da lei" "Ah, capisco... Allora buon Natale" "Ehi, ti va di salutare Summer?" "No grazie" risposi attaccando.

 

 

POV Summer

 

18 Dicembre 2010

 

Il Natale si stava avvicinando e io non sapevo dove passarlo, perchè i miei genitori erano andati a Los Angeles da mio fratello, per conoscere Alexis, e mi avevano lasciata qui.

DIN DON

"Chi è?" chiesi "Sono Suzette!" mi disse "Oh, Suzette, ciao!!" disse abbracciandola. "Ok, adesso staccati cozza che non sei altro!" mi disse sorridendo. "Come mai sei qui?" le chiesi "La Vigilia e Natale, sei pregata di passarlo a casa mia!" mi disse "Eh?" chiesi confusa. "Ti ho invitato a passare la Vigilia e Natale a casa mia!" mi disse "Oh no! Io non mi voglio intromettere!" "Ma che intromettere, i miei genitori, sono partiti per un viaggio di lavoro e io sono rimasta sola in casa, così ho pensato di invitarti" mi disse "Allora accetto volentieri!" "Bene, ci saranno tutti" "Proprio tutti?" chiesi. Sentivo una speranza crescere dentro di me. "Si, ma non quello a cui stai pensando tu!" mi disse. "Capisco...." "Summer, devi dimenticarti di quel bastardo!" mi urlò "Non chiamarlo bastardo.." "Summer lo stai difendendo?" "Non mi hai fatto finire la frase.... Non chiamarlo bastardo, perchè solo io posso farlo" dissi "Adesso si che mi piaci!" mi disse.

Passamo la serata insieme e Suzette si fermò a dormire da me.

Ci divertimmo un casino. Da quanto tempo non avevo fatto uno cosa del genere.

 

Mattina.

"Summer, sveglia!" "Che ore sono?" chiesi mezza addormentata "Le nove e mezza!" "CHE COSA?! Siamo in ritardo per andare a scuola!" "Sveglia, oggi è Domenica!" mi disse dandomi un pugno sulla testa. "Ahia..."

"Dai alzati, la colazione è pronta!" "Chi ha preparato la colazione?" "Prova ad indovinare, oltre a te, chi c'è in casa?" mi chiese "Vuol dire che hai preparato tu la colazione?" "Ci sei arrivata! Ma che brava bimba!" mi disse scherzando.

 

Il Natale passò velocemente, con tutti i miei amici, non mi ricordavo neanche da quanto tempo, non mi divertivo così!

 

I mesi e gli anni passarono velocemente, ma più passavano, più mi accorgevo che il mio chiodo fisso era Axel!

 

1 Gennaio 2012, chissà cosa mi avrebbe riservato!

"Ciao Summer!" mi urlò qualcuno da dietro.

"N-Nathalie?!" urlai. Era proprio lei, quindi significava che anche Axel era qui.

"Si, sono proprio io!" "Cosa ci fai qui?" "Gita scolastica!" mi disse sorridendo. "Vuol dire che c'è anche Axel?" chiesi "Doveva venire, ma a quanto pare si è ammalato ed è dovuto restare a Parigi" "Capisco..." "Lo sai, Axel, si è t...." non riuscì a finire la frase che qualcuno iniziò a chiamarla. "Nathalie! Vieni qui!" continuò quella voce, mi era molto familiare. "S-Summer!" Era proprio lui! Non ci potevo credere, Axel era proprio qui! Aveva il suo cappuccio, che gli copriva tutto il viso e anche i capelli.. "Axel, ciao, ho saputo che siete in gita scolastica" "Ma che gita scolastica?" "Ci sei cascata in pieno Summer!" disse Nathalie "Senti, siamo venuti qui, per fare un annuncio e vorrei che tu andassi a chiamare tutti gli altri!" continuò Nathalie "Vado subito!" dissi velocemente. Non so perchè, ma dentro di me, stava crescendo un sentimento, sia positivo che negativo!

 

Ci radunammo tutti a casa di Mark.

"Voi due state per sposarvi!" disse Mark "Ma che cosa dici?!" urlò Axel. A quel punto, abbassò il cappuccio e notai con mia grande sorpresa che Axel, si era tinto i capelli, adesso era moro! Rimanemmo tutti a bocca aperta, appena vedemmo Axel!

"Siamo venuti qui, per dirvi che non stiamo più insieme, ma che io sto con Xavier!" disse Nathalie. Adesso il nostro sguardo passava da Nathalie ad Xavier. "Da quando?" chiese Nathan "Da circa due anni!" rispose Xavier "E tu Axel? Hai la ragazza?" chiese Shawn "No, ma c'è una ragazza, che è diventata un chiodo fisso per me!" rispose "Chi?" chiese Mark "Una ragazza, che conosco molto bene, una ragazza che ha due personalità!" rispose. Oh cazzo! Non starà parlando di me! "Comunque, adesso, ripartirete per Parigi?" chiese Suzette "No, ovviamente, ci traferiremo qui!" concluse Nathalie.

 

Alla fine, andammo tutti a casa, ma mentre uscivo, Axel, mi prese per un braccio e mi trascinò dietro ad un muro. "C-cosa c'è?" chiesi "Sai benissimo di chi stavo parlando li' dentro!" mi rispose e alla fine mi baciò.

Approfondì subito il bacio, da quanto tempo che aspettavo questo momento. Alla fine ci staccammo, tutte e due ansimando. "Lo sai vero, che adesso mi dovrai battere?" dissi "Che?!" "L'altra mia personalità si chiama Lorelayne ed è il capitano degli Angels and Demons!" Dissi. Axel, non rimase sorpreso, anzi era molto calmo. Alla fine mi scoccò un altro bacio e se ne andò.

 

13 Gennaio

 

Eravamo in un campo da calcio, pronti a disputare la partita, ma sfortunatamente, non ero io quella che comandava il mio corpo ma era Lorelayne, questo era il patto, appena sarebbe arrivato il momento della partita, lei avrebbe controllato il mio corpo, e se avessero vinto io sarei scomparsa per sempre, mentre se avessero perso Lorelayne sarebbe andata via per sempre.

 

La partita iniziò e sfortunatamente Mark e la sua squadra, subirono 4 goal, tutti fatti da me.

Dopo un po' rimontarono con delle nuove tecniche, e il punteggio era di 4-4.

Iniziò velocemente anche il secondo tempo, che purtoppo andò male per la squadra di Mark, perchè presero altri due Goal.

Erano tutti esausti, non c'era più niente da fare e mancavano solo 6 minuti di recupero, ma con mia grande sorpresa Axel fece i goal di rimonto, che portarono le due squadre alla parità....

Ultimi 2 minuti, il gioco era pesante, ma fortunatamente Shawn, segnò e con quel Goal arrivò anche il fischio finale. Il risultato infine era di: 6-7 per l'Inazuma Japan.

Avevano vinto e piano piano, iniziavo a perdere energia, forse perchè Lorelayne se ne stava andando.

 

POV Axel

 

13 Gennaio, tre ore dopo la fine della partita.

"Ragazzi, vi devo confessare che per un certo tempo, ho temuto il peggio!" disse Nathan "Anche io" continuò Mark. "Ragazzi, vi devo dire una cosa!" dissi. "Guarda che sappiamo già di Lorelayne!" disse Shawn. Ero confusa ma poi spostai il mio sguardo verso quello di Axel che mi sorrise e mi baciò davanti a tutti. "Ma che fai stupido! Ci vedranno tutti" "Guarda che sanno già tutto!" mi disse infine. Tutti sorrisero perfino Suzette.

 

E da quel giorno in poi io e Axel avevamo iniziato la nostra vita da fidanzati!

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