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Lista capitoli: Capitolo 1: *** Il richiamo di Silente *** Capitolo 2: *** Il Sogno *** Capitolo 3: *** Dursley o Weasley? *** Capitolo 4: *** AVVERTENZA PER CHI MI LEGGEVA ***
Beh.. se facessi com'è indicato nelle procedure cioè di mettere una trama della storia, rischierei di rovinarvi tutta la sorpresa e visto che non voglio che avvenga ciò, vi invito solamente a leggerla e alla fine commentarla con un vostro pensiero positivo o negativo che sia.
Vi dico solo una cosa.. non fermatevi alle prime impressioni !
Buona lettura ^^
Un altro anno era passato alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
Harry Potter spingeva il suo pesante carrello per riattraversare la barriera 9 ¾, e ritornare nel mondo dei babbani, in poche parole i non maghi.
Harry, notò che la stazione non era affollata come tutti gli anni, al contrario,
e cercò di capire il perchè, ma mentre pensava non si era reso conto che era già arrivato all’ uscita della Stazione di King
's Cross, dove dentro una macchina parcheggiata al caldo fuoco dell’ estate, l'aspettavano i suoi zii e suo cugino Dudley.
Harry, guardando Dudley da lontano, si rese conto che, dall' ultima
volta che si erano visti, era molto più ingrassato, quando salì in macchina, come sempre si accorse da
quella area poco amichevole che ognuno portava stampato in faccia, che era
poco gradito.
Durante il tragitto, Zio Vernon, frenò all’ improvviso facendo saltare in area sua moglie Petunia, che in un istante diventò bianca come un lenzuolo come se avesse visto un fantasma.
Si girò di scatto, per vedere come mai Vernon avesse frenato cosi di botto,
è in quell’ istante capì che era per un insignificante gatto soriano, che stava per attraversare la strada, nel mentre Harry era scoppiato a ridere, ma cercava di non darlo nell’ occhio se no erano guai, e si immaginò se Zia Petunia invece di vedere un gatto, avesse visto un vero fantasma com’ era abituale in Hogwarts, di che colore fosse diventata.
Mentre Harry cercava di non farsi sentire, incrociò gli occhi del povero gatto, che ancora era rimasto immobile in mezzo alla strada, e solo in quel momento Harry capì, che il gatto che continuava a guardarlo con quella aria severa e fredda, era non meno, che la sua professoressa di trasfigurazione, Minerva Mc Grannit, non che la Vice-Preside di Hogwarts.
Harry rimase molto sorpreso nel vedere che la Mc Grannit l’ avesse seguito fin li, fino al punto di farsi investire pur di vederlo, scese dalla macchina, e cominciò a seguire il gatto,
che in quel momento stava girando la curva in direzione di un vicolo cieco, decisamente squallido
il posto da come ricordava Harry.
Mentre correva, sentiva in lontananza la voce di Zia Petunia che chiedeva a Dudley
se stava bene: “ Duddy, bambino mio stai bene? Ti sei fatto niente?”, e la voce goffa di Dudley, che parlava sopra quella della mamma, che nel mentre stava rimproverando Vernon: “ Ti sembra il modo di guidare?? Vernon che ti è successo?? Per un gatto freni cosi! lo potevi anche mettere sotto, caro!” che cercava di dirle che stava bene e che per puro miracolo era tutto a posto.
Harry, col fiato mozzo, girò la curva e si ritrovò davanti la professoressa, sempre con quello sguardo acuto e penetrante, come al suo solito.
Indossava un cappello verde bottiglia a punta e un mantello leggero, anch’esso verde, che gli arrivava fino ai piedi.
Appena vide Harry gli sorrise, ma in un istante prese quella sua area professionale e cominciò a parlargli con la massima calma:
“ Harry, mi spiace di essere piombata in quel modo in mezzo alla strada e davanti ai tuoi Zii, ma era il solo modo per poterti parlare al più presto di una cosa molto importante.” che gli aveva riferito Silente il Preside di Hogwarts, e aveva pregato la professoressa di avvertirlo immediatamente, riprese la parola e continuò.. “ Cerca di seguirmi molto attentamente, Harry, so bene che le vacanze per te sono iniziate solo ora, se vacanze vogliamo chiamarle con i Zii che ti ritrovi, e so molto bene che avresti preferito stare dal tuo amico Ron Weasley .”si interruppe vedendo la faccia di Harry, che in quel momento era un po’ persa nel vuoto.
Delle immagini si stavano affollando nella mente di Harry, non si
capiva cosa rappresentassero, ma una cosa era certa, oltre alle immagini sentiva una voce dura e fredda, che di certo conosceva bene, visto tutte le volte che aveva provato ad ucciderlo, Lord Voldemort lo stava chiamando, Harry avvertì che stava ritornando più forte di prima e che continuava ad avanzare con i suoi seguaci, con la sola
e unica ossessione di ucciderlo.
Pian, Piano, quelle immagini davvero strane, che non si capiva proprio che volessero dire, e la voce fredda e dura cominciarono a farsi sempre
più lontane, fino al punto di sentir solo un sussurro, e non sentirle più…e ricominciare a rivedere il volto duro della Mc Grannit, con quel pizzico che non poteva nascondere di preoccupazione.
Si ritrovò steso a terra, probabilmente era svenuto senza rendersene conto,
a causa di quelle visioni improvvise non aveva intercettato molto bene le parole della Mc Granitt.
Cercò di rimettersi in piedi con l’aiuto della professoressa, e vedendo il suo sguardo che non era cambiato per niente, misto fra freddezza e preoccupazione, decise di raccontargli quei piccoli avvenimenti che si erano verificati nella sua mente, pensando che era meglio, sia per la sua sicurezza, sia per i professori che poi la Mc Grannit avrebbe avvertito.
Alla fine, la professoressa, dopo aver sentito tutto il racconto di Harry, ignorando il fatto che la cicatrice si era risvegliata procurandogli un forte bruciore alla fronte, che Harry aveva cercato di non dirgli per non aggravare le cose, la Mc Grannit riprese la parola: “ Allora, dicevo che visto che il Signore Oscuro è ritornato sicuramente più forte di prima, visto anche come è riuscito a entrare nella tua mente.” Si fermò a guardare Harry…e continuò: “ anche se il Ministero della Magia non vuole assolutamente crederci, Silente ritiene opportuno che trascorri le vacanze al castello, sotto la sua sorveglianza, perchè ritiene che Vol….il Signore Oscuro potrebbe attaccarti anche sotto la sorveglianza della Signora Figg, per questo
crede che tu non sia al sicuro.”
“La Signora Figg??” Harry non capiva cosa centrava la vecchia Signora che aveva conosciuto tramite i suoi Zii, per tutte le volte che l’avevano abbandonato nella sua casa, che puzzava sempre di più di cavolo.
“Si Harry…proprio la Signora Figg .. come la descrivi tu, la vecchia dei Cavoli” la Mc Granitt sorrise a quella frase. Harry ebbe la sensazione che anche lei aveva la dote di leggere nel pensiero.
“Lei è una Auror…” continuò la professoressa.
“Vuole dir..” Harry si interruppe .. “che la Figg non è una vecchia babbana??”
“Esatto, Harry.. poi ti spiegherò di più quando ce ne sarà bisogno, comunque il tempo che avevo a disposizione è scaduto, devo andare, stasera ti farò venire a prendere da una persona, che spero sia di tuo gradimento”,Harry sorrise.. “fatti trovare pronto con tutto il materiale che ti serve per la scuola, libri, penne, pergamene, ecc.. e soprattutto, prendi la lettera con la lista dei nuovi libri che serviranno quest’anno. A mezzanotte in punto vicino alla finestra!”
Harry sorrise di nuovo in segno di approvazione, e dopo aver salutato la Mc Grannit si girò in direzione della macchina, e alle sue spalla si rese conto che la Mc Grannit si era smaterializzata con un semplice schiocco delle dita.
Tornato a casa, come sempre si sentì la solita ramanzina ormai abituale dei Dursley.
"Dove sei stato ?? esigo una spiegazione ragazzo!" tuonò zio Vernon, appena Harry ebbe varcato la soglia, sicuramente l’aspettava dietro la porta.
"Ecco io... ehm..." Harry non sapeva come spiegare il fatto ai Dursley, visto che non avrebbero capito ugualmente..
"Prima te la ridi vero! e poi salti come una cavalletta giù dalla macchina, e vai a seguire quel gatto! ma che ti è preso oggi!!? per non dire sempre.." Continuò zio Vernon, sputacchiando saliva da per tutto.
"Non ti decidi a parlare? bene allora... Sali in camera tua e ci resterai finché non ti deciderai a parlare!" continuò zio Vernon con area aggressiva.
Harry decise di salire in camera senza fare storie e senza mangiare, la cosa importante era mettere fine a quella tortura che
lo aspettava ogni volta..... vedere in faccia i suoi Zii.
La camera di Harry che fino a 4 anni fa apparteneva a suo cugino Dudley, che la utilizzava esclusivamente per tenere tutta la sua scorta di giocattoli, era molto cambiata, l'avevano ristrutturata insieme a tutta la casa.
Avevano rinforzato, con una barriera più dura la finestra di Harry, dato che anni prima era stata rasa al suolo da una macchina volante, che grazie all’ aiuto di Ron e dei gemelli Weasley, Harry era riuscito a rompere riuscendo così a scappare dai Dursley, e tornare a Hogwarts.
Nella stanza, avevano aggiunto anche un camino per l'inverno, anche se a Harry sembrava strano, ma di certo, pensava che non era per lui che l'avevano messo, ma solo per far diventare la casa migliore di quella che era.
Ai Dursley non importava niente di Harry, se stava male, se aveva freddo.. niente di niente.. i Dursley odiavano Harry dal primo giorno che l'avevano trovato fuori dalla porta di casa, con una lettera dove spiegava come mai.. si trovava li, e molte altre cose riguardanti i suoi genitori e la loro morte.
I Dursley avevano sempre tenuto questa lettera nascosta, anche se Harry innumerevoli volte aveva provato a cercarla, ma senza alcun risultato.
Harry già sapeva di essere un mago e cosa legava lui con Voldemort, grazie agli anni trascorsi ad Hogwarts, ma voleva sapere cosa aveva scritto precisamente Silente.
Erano le 21.37 di sera e Harry era comodamente sdraiato nel suo letto pensando all’ arrivo della persona che l’avrebbe accompagnato ad Hogwarts e alle frasi della Professoressa Mc Grannit. Decise di alzarsi e scrivere una bella lettera al suo amico Ron per raccontargli un po’ di tutto e specialmente quello che gli era successo.
Da un po’ di tempo, Harry, gli aveva dato il soprannome di Ronnie, tanto per farsi quattro risate ogni volta.
Prese una penna di pavone e un foglio di pergamena dal suo baule, che ora i Dursley gli permettevano di tenere in camera , e cominciò a scrivere..
Caro Ron,
Come stai? Spero che tu ti stia divertendo.
A me va come tutti gli anni, ma ormai non ci faccio più caso, questo non leva il fatto che avrei preferito stare con te e con tutta la tua famiglia.. solo al pensiero sento nostalgia, già che ci sono salutami Molly,Fred & Gorge, Arthur,Ginny e..Percy,insomma tutti.
Non capisco perché Silente non mi abbia fatto venire da te…ora che ci penso però sai che è successo oggi??… la Mc Grannit
sotto forma di un gatto, è venuta a trovarmi in un modo strano ma è venuta… quasi, quasi si faceva mettere sotto dalla macchina dei Dursley!
Mi vuole portare a Hogwarts, che bello..
anche se a dire il vero non mi và giù che sia per protezione..Silente ritiene che sono in pericolo anche sotto il tetto dei babbani e anche sotto la sorveglianza della Signora Figg.. già, già so che stai pensando.. sicuramente quello che ho pensato io, cioè: “e che centra la vecchia dei cavoli??”beh.. Ron, lei è un Auror .. si lo so che sembra strano, ma me l’ ha detto oggi la Mc Grannit, lei mi ha tenuto sotto protezione per tutti questi anni, in mia insaputa.. sai non mi piace questa storia che non sono libero neanche con i babbani..
Ron mi manchi tanto.. non vedo l’ora di rivederti insieme ad Hermione a Hogwarts visto che non credo che andrò a Diagon Alley.
Con Affetto
Harry
Finita la lettera, Harry si avvicinò alla gabbia di Edvige che come sempre era prigioniera, i Dursley non gli permettevano di lasciarla libera, ma lui non li ascoltava più.
Aprì la gabbia e fece appoggiare Edvige nel suo braccio, la posò lentamente nella scrivania e gli allegò alla zampa il piccolo foglietto, da consegnare a Ron, “ Vai Edvige portala a Ron..”.
E così facendo, dopo una carezza, spiccò il volo e si perse nel buio della notte.
Quella sera Harry aveva un gran sonno e una gran voglia di mettersi nel letto e riposarsi un po’.
Appena si sedette nel letto, per dedicarsi un po’ di relax, sentì picchiettare alla finestra, si alzò e fece entrare un gufo nero come la notte, che legata alla zampa aveva un biglietto.
Harry lo prese delicatamente e cominciò a leggere..
Verrò a prenderti a mezzanotte con il Nottetempo.
Sirius
Quei pochi righi, che il biglietto conteneva, fecero capire a Harry, che la lettera
proveniva dal suo Padrino, prima ancora di aver visto la firma.
Stava scoppiando di gioia, la persona che doveva riportarlo ad Hogwarts, era niente di meno che il suo padrino che l’aspettava nel Nottetempo, l’ autobus a tre piani di un viola intenso, con cui aveva già viaggiato tempo prima .
Harry non sapeva che dire era troppo contento, fece volare il volatile fuori dalla finestra, e si rimise a letto fissando quel biglietto continuamente , ora aveva una ragione in più per non addormentarsi, dopo tanto tempo poteva rivederlo, questo significava, che Sirius non era più ricercato dal Ministero della Magia e dai Dissennatori, era libero!
Questo poteva anche significare, che magari la prossima estate avrebbe potuto trascorrerla con lui e non più dai Dursley.
Tutti questi pensieri che frullavano nella mente di Harry lo spingevano a non addormentarsi, ma ben presto, senza rendersene conto, scivolò in un sonno profondo.
Spero vi sia
piaciuta ^^ aspetto le vostre recensione che siano positive o negative.
Ringrazio tutti coloro che hanno letto la mia Fan Fiction e tutti coloro che
l'hanno recensita ( Giuly, Kla, Alastor, Fiubi, Fabrizio, Calon, Passaporta e
Sied ) un grazie infinite mi fate venire voglia di andare avanti ^^
Si ritrovò in una stanza dove non filtrava neanche
uno spicchio di sole, nonostante c’erano le finestre, si poteva sentire molto
facilmente l’odore di muffa che emanavano i muri.
La stanza era completamente vuota se non ci fosse stata quella sedia in mezzo,
illuminata a mala pena da un raggio di luce che filtrata da una finestra rotta.
Sentì la strana sensazione che qualcuno lo guardasse,
alzò lo sguardo e vide una ragazza seduta in quella sedia che fino a pochi
attimi prima era vuota.
Portava dei lunghi capelli corvini e aveva un vestito bianco che gli arrivava
fino alle caviglie.
Mentre Harry la osservava, si sentì una voce candida e delicata che invase tutta
la stanza.
Harry la guardò fissa negli occhi e appena lei ricambiò lo sguardo il sangue di
Harry si raggelò, provocandogli una sensazione di paura.
Poteva notare come quei due carboni di un nero forte continuavano ad osservarlo,
in quel momento capì che la musica che sentiva, derivava dalle sottili labbra
color rosa della ragazza.
Era
una musica dura, ma allo stesso tempo dolce, non era una canzone in cui si
potevano capire le parole e quindi il loro significato…l’orecchio di Harry
riusciva solo a sentire delle parole ripetute continuamente, con la sola
differenza che il tono di voce cambiava.
Avanzò piano verso la sedia e con un filo di voce disse:
“
Ehm…ciao “
La
ragazza non rispose, continuava a cantare guardando fissa i suoi piedi, Harry
riprese la parola e fece
“
Ciao chi sei?..io sono Harry Potter “
In
quell’ istante la ragazza alzò il capo
“ So
perfettamente chi sei “
“ Ma
tu come fai a…”
“
Sarebbe una storia troppo lunga da dirti adesso, posso solo dirti ciò che stai
pensando in questo preciso momento, e cioè..Dove ti trovi dico
bene?”
“ Te
lo stavo per dire, ma a quanto pare mi hai letto nel pensiero”
“
Non so se questo ti aiuterà molto, ma ti trovi in una stanza della tua casa! “
“
Vuoi dire a Godric Hollow ?? ”
“
Non precisamente.. “
“
E…allora…”
“
Harry, non avere troppa fretta di conoscere, sapere, tutto a il suo
tempo…ricorda…”
Intanto, fuori dal numero 4° di Privet Drive, un enorme autobus a tre piani di
un viola intenso stava fermo vicino al marciapiede, dopo una brutta frenata.
Un
autista in uniforme viola balzò giù dal pullman, e prese a parlare nella notte.
“
Benvenuti nel Nottetempo, mezzo di trasporto per maghi e streghe in cerca di un
aiuto, allungate la bacchet…”
“ Si
ok, ok.. basta, sappiamo il seguito !” una voce interruppe Stan Picchietto, era
quella di Sirius.
“ Ma
Sirius, sai che è il mio dovere dire….”
“
No, quando dobbiamo venire a prendere una persona su ordine di Silente “ disse
Sirius con un sorriso in faccia.
“ Si
certo, comunque dov’è il passeggero Harry Potter ? “
“
Non saprei, doveva essere qui, mi aveva detto Minerva...”
***
“ Io
sento che c’è qualcosa che ti turba Harry, dico bene? “
“ Ti
sbagli”
“
Riesco a sentirlo nell’aria…non mentirmi “
“
Veramente, non ho niente “ disse Harry con voce sicura ma tremante.
“
Allora perché tremi nella voce? per caso hai paura di perdere l’appuntamento
con Sirius?”
“ Eh
tu come conosci Sirius? insomma io non ti conosco quindi di conseguenza non ti
conosce neanche lui, se no me ne avrebbe parlato! “
“
Infatti, non mi conosce…almeno credo, sono io che conosco lui ! “
***
“
Sirius devi capire che abbiamo degli orari, e già siamo in ritardo di dieci
minuti, ci sono altri maghi che aspettano, dobbiamo andare!” disse Ernie con
voce seria.
“
No, su Ernie altri cinque minuti, per favore..” implorò Sirius.
“
Sirius, te l’ ho detto, ci aspettano altri maghi e streghe che hanno bisogno di
noi, del Nottetempo.“
Stan
Picchietto osservava tutti e due immobile, si stava divertendo sotto sotto.
“ Tu
sai che poi Albus…Insomma ci rimarrebbe male !” disse Sirius cercando una scusa
per rimenere.
"Gli scriverò più tardi una
lettera e gli spiegherò tutto!" tagliò corto Ernie, rimettendo in moto l'autobus
e scomparendo nella notte.
***
“
Almeno credi…tu lo conosci, che vuoi dire ?“
“
Niente Harry, ti conviene però andartene da qui….sei già abbastanza in ritardo.”
“
Ma…”
“
Tutto al suo tempo, ti ho detto…ci vediamo Harry Potter”
“ In
ritardo che vuoi dire ?”
“ Lo
saprai prima di quanto immagini…”. Disse la voce della ragazza in un sussurro.
Si
svegliò di colpo, era tutto sudato, non sapeva perché, ma aveva paura, aveva
paura per quello che aveva detto la ragazza, controllò l’orologio che teneva in
mano, segnalava l’1: 27 di notte.
Era
come se dei piccoli coltelli affilati, stavano pugnalando il petto di Harry,
guardava immobile le lancette dell‘orologio che scorrevano piano, piano. Non
poteva crederci, la ragazza aveva ragione, nella mente di Harry gli ritornavano
quelle parole “per caso hai paura di perdere l’appuntamento con Sirius?, ti
conviene però andartene da qui..sei già abbastanza in ritardo.”
“
In ritardo che vuoi dire…”
“
Lo saprai prima di quando immagini”.
-Era
allora questo che intendeva la ragazza- pensò Harry.
Harry aveva queste domande che gli frullavano in testa , come aveva fatto a
sapere il suo nome?? e come conosceva Sirius?
che
voleva dire
“
Infatti non mi conosce…almeno credo, sono io che conosco lui ! “
Harry, si riscosse da tutti i suoi pensieri, non voleva crederci, aveva perso il
Nottetempo.
E
ora cosa gli sarebbe successo..? che avrebbe detto Albus Silente..
Era
costretto a rimanere dai Dursley per altri due mesi? Quando, invece avrebbe
potuto essere già a Hogwarts..
E ora che succederà?
Lo saprete nel 3°Capitolo ^^
Spero vi sia
piaciuta ^^ aspetto le vostre recensione che siano positive o negative.
Ciao a tutte ^_^ e scusatemi per
questo lungo ritardo ma sono stata impegnata, infatti devo aggiornare anche
l'altra mia storia ^^""
Un grazie caloroso a tutti coloro
che hanno apprezzato la mia storia.. che la continuano a leggere.. e a tutti
coloro che mi lasciano un loro parere ^ ^
kla: Sono molto contenta che questa
storia ti intriga ^^ non preoccuparti la continuerò
giuly:
Si Harry ci teneva davvero tanto a prendere il nottetempo e a non restare ancora
con i suoi zii, ma purtroppo quella ragazza si è messa in mezzo e gliel’ha fatto
perdere! Nei prossimi capitoli scopriremo cosa rappresenta e chi sia quella
ragazza. ^ ^
Nenad: Sono davvero molto
contenta che la mia ff ti abbia stimolata a infrangere le tue regole ^ ^ scherzo
sono felice che leggi la mia storia, anche se Sirius e Silente sono ancora vivi.
Continua a seguirmi ^ ^
evanescense88: Tu hai detto “voglio il
seguito” ed eccoti il seguito.. spero che anche questo capitolo ti piaccia ^ ^
fiubi: Grazie per i complimenti Fiubi
^ ^ e spero che continuerai a leggerla, e a recensirla ^ ^ per ora non dico
niente su questa ragazza avvolta nel mistero oltre a dirti che è importante in
questa storia, ma non voglio svelarvi più di quanto voi già sappiate ^ ^
passaporta: Grazie per il tuo
entusiasmo! Si in effetti è proprio pieno di misteri.. e si spero alla fine di
riuscire a risolverli tutti ^ ^
Lizzy_chan89: Non sei ripetitiva, anzi
mi fa molto piacere sentirtelo dire ^ ^ grazie! Sono contenta che la mia ff ti
stimoli tanta curiosità ^ ^ continua a seguirmi mi fa piacere ^_-
Grazie anche a tutte coloro che
leggono senza recensire ^ ^ anche se farebbe più piacere leggere anche il vostro
parere ^_-
**Hermy*
P.s.Buona Lettura…
Rimase ancora seduto nel morbido
materasso del suo letto nella silenziosa stanza, un silenzio interrotto solo dal
russare di Durdley, nella sua mente vagavano mille pensieri, primo tra tutti
cosa gli sarebbe successo in quei due mesi, visto che aveva perso il Nottetempo
e quindi la possibilità di ritornare a Hogwarts, pensare di dovere rimanere dai
suoi perfidi Zii era un pensiero inquietante.
Decise di scrivere una lettera a
Sirius per spiegargli il ritardo, il perché aveva perso il Nottetempo e cosa più
importante se poteva rivenirlo a prendere, bagnò la piuma d’oca nella boccetta
d’ inchiostro scuro come la notte e comincia a tirar 4 righe…
Caro Sirius,
sono Harry, mi chiedevo se potevi
venirmi a prendere di nuovo, come sai non voglio passare tutta l’estate con
questi babbani , visto che avevo la possibilità di tornare a Hogwarts.
Accetterei anche a venire a casa tua
come mi avevi tu stesso proposto tempo fa, ricordi?
Non so come spiegarti il motivo del ritardo…
Si fermò, e
pensò che sarebbe stato sciocco raccontare il sogno a Sirius, magari poteva
raccontarlo a una persona più esperta nella magia, come Albus Silente !
Ribagnò la piuma
è continuò..
Ne parleremo
appena ci vedremo. Spero a prestissimo!!
Tuo Harry
Rotolò il
piccolo pezzo di pergamena e lo mise in un angolo della scrivania.
Prese un altro
pezzo di pergamena stavolta indirizzato a Silente e scrisse…
Caro Professor Silente,
Sono sicuro
che lei già sappia che ho perso il Nottetempo che mi avrebbe portato a scuola,
ora sono qui che scrivo pensando e sperando che lei mi possa far venire
nuovamente a prendere, non voglio stare da questi gabbani, per questo ve lo
chiedo.
Non so come
spiegarle la perdita del Nottetempo, ecco io mi sono addormentato
improvvisamente e……
Si fermò,
pensando perché quel sogno gli stava facendo o stava facendo cosi tanti problemi
nella sua testa, magari era un sogno normale e non voleva significare niente,
allora perché si stava facendo tanti problemi ?? certo era strano che la ragazza
aveva detto che era abbastanza in ritardo per il Nottetempo, e poi si era
verificato che l’aveva perso.
Cominciò a dirsi
nella mente “ E’ solo un sogno ! non voleva significare niente Harry, sei tu
che ti fai tanti problemi…”.
Rilesse la
lettera più volte e si domandò se stava facendo bene a scrivere quella lettera a
Silente, dopo tutto la Mc Grannit quando era venuto ad avvisarlo gli aveva detto
che non avrebbe dovuto perdere per qualsiasi motivo il Nottetempo con Sirius.
Per giunta gli
era stato vietato di andare dal suo amico Ron nelle vacanze, e quindi non poteva
neanche andare alla Tana, se il Nottetempo non veniva a riprenderlo.
Decise di non
dire niente a Silente, anche se poi l’avrebbe saputo ugualmente, e cominciò ad
appallottolare il foglio di pergamena e lanciarlo in aria facendo centro con il
cesto della carta straccia.
Riprese il
foglio di pergamena indirizzato a Sirius tra le mani, e si avvicinò alla Gabbia
della sua amata Edvige, aprì la gabbia e la fece volare nella sua spalla, si
riavvicinò alla scrivania dove pose delicatamente la sua Civetta, e gli allegò
il messaggio nella zampa.
Ma all’
improvviso gli venne un flash… non sapeva dove abitava o fosse in quel momento
Sirius, come avrebbe fatto a fargli arrivare il messaggio??
Riprese Edvige
in braccio e slegò il messaggio posto poco prima sulla sua zampa, la civetta
cominciò a fare dei versi di disaccordo, naturalmente lei pensava che la causa
di questo cambiamento di idea fosse dovuta a lei, e lo guardò con occhi pieno di
rimprovero, Harry vedendo il suo viso provò a spiegargli
“ Mi spiace
Edvige, non è per te che non sto inviando più il messaggio a Sirius” e gli fece
un sorriso “ solo che non so dove sia in questo momento..” ora nel suo volto
c’era una piena tristezza.
L’espressione di
Edvige cambiò.. sembrava che avesse capito ciò che gli voleva dire.
Si mise disteso
nel letto visto che erano già le 04.47 di notte, permettendo per la prima volta
ad Edvige di rimanere appallottolata al suo fianco.
***
La mattina dopo
si vestì di buon’ora e scese di sotto per la consueta colazione, che doveva
avvenire con i Dursley.
Scese in cucina
con mala voglia convinto che come al solito sarebbe stato ignorato, anche se
ormai Harry non ci faceva più caso, era troppo abituato per prestarci ancora
attenzione, entrò in cucina e si sedette al suo posto, prese un pan tostato e ci
mise un po’ di marmellata sopra, mentre spalmava sentì la voce di Zio Vernon,
“ Ehi ragazzo
non consumare tutto il barattolo ! “
“ Non lo sto
consumando tutto!” ribatté freddo Harry e posò di nuovo il vaso di marmellata
nel tavolo.
Si alzò per
andarsene, era quasi vicino alla porta, quando la voce di zio Vernon riparlò “
Tu oggi vieni con noi! “ disse tutto di fiato Zio Vernon”
“ Io cosa….”
disse Harry incredulo su ciò che aveva sentito.
“Vieni con Noi !
“ ripeté Zio Vernon a denti stretti, sillabando parola a parola.
” Solo perché
non c’è la Signora Figg, tesoro, diglielo, se no si mette strane idee in testa”
disse la voce della pelle ossa di Zia Petunia.
“ Non posso
rimanere semplicemente qui ?? “ domandò Harry sapendo già la risposta.
” Così ti
guarderai tutta la Tv tu… mangerai ciò che vuoi e farai esplodere la casa??, No
e poi no!!”
“ Potete
chiudermi anche a chiave nella stanza ”.
“ Si, certo,
così ti liberi con la tua .. tua.. anormalità !!!” disse a un sussurro Zio
Vernon.
“ Sapete che non
posso fare magie all’ infuori di Hogwarts.”
Al nome “ Magia
” Zia Petunia tirò fuori un grido portandosi le mani alla bocca, Zio Vernon
invece, divenne tutto viola in faccia dalla rabbia sia per la parola, ma anche
perché aveva detto senza accorgersene il nome della scuola “ Hogwarts “ sotto il
tetto babbano.
“ Fila subito in
camera Tua! “ Tuonò zio Vernon.
Harry se ne
stava andando, quando risentì la voce dello Zio Vernon riparlare.
“ E ci starai
per una settimana, senza cibo! Ora vai …!”
Harry, cominciò
a salire le scale, il solo pensiero di non mangiare per una settimana, anche se
ormai gli era capitato innumerevoli volte gli faceva aver più fame ancora.
Non era la prima
volta che Harry veniva messo in punizione senza mangiare, una volta venne messo
in punizione solo perché aveva pestato la coda al cane di Zia Marge… Squarta.
Oppure perché
aveva tagliato l’erba del giardino male.
Insomma, ogni
scusa era buona per non dargli da mangiare e far ingolfare di più Durdley, che
se la rideva ogni volta, quando lo sgridavano.
Continuò a
salire le scale fino alla camera, entrò e chiuse la porta.
Appena entrato
vide un gufo, un bell’animale fulvo, ma capì all’ istante da dove veniva, perché
portava una lettera con il Sigillo di Hogwats.
Quando Harry gli
prese la lettera, il gufo arruffò le piume con aria d’ importanza, spalancò di
nuovo le ali e spiccò il volo fuori dalla finestra.
Si sedette nella
sedia della scrivania e cominciò ad aprire la busta, sicuramente si trattava di
una lettera di Silente riguardo il Nottetempo, ed infatti cominciò a leggere:
Caro Harry,
Ho saputo
dall’ autista del Nottetempo Ernie, che hai perso l’autobus. E so che questo è
accaduto tutto per un tuo sogno.
Harry si fermò,
pensando, come poteva sapere Silente del sogno se non aveva inviato la lettera??
Visto che Ernie non ne poteva sapere neanche niente.
Sapeva che era
il più grande mago del mondo e che sapeva tutto ma…. Ricontrollò nel cestino
pieno di carte dove aveva buttato la lettera ma…” LA LETTERA E’ SPARITA!!!”
gridò Harry senza controllarsi, stava tremando, la lettera non c’era dove
l’aveva buttata la sera precedente.
I Dursley non
gli svuotavano mai il cestino e quindi era impensabile e poi che senso aveva
levare solo quella destinata ad Albus Silente.
Harry non trovò
una spiegazione, riprese a leggere la lettera…
Ti chiedo di
tenere pazienza fino al 1 Settembre, poiché non posso far rivenire il
Nottetempo di nuovo. Per dei motivi che di certo non sto qui a spiegarti.
Comunque,
devo chiederti di non farti venire strane idee in mente Harry, per esempio
andartene dalla casa dei tuoi Zii.
Harry rimani
dai tuoi Zii! te lo chiedo per favore perché potresti cacciarti nei guai.
Distinti
saluti Albus Silente,
**Attuale
Preside della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts*
Ripiegò la lettera,
accartocciandola pian piano nella sua mano nel frattempo che si avvicinava alla
finestra.
“ Possibile che sono sempre
tenuto d’occhio! dopo tanto, ancora nessuno capisce che voglio un po’ di libertà
..” disse Harry con il viso pieno di lacrime.
“ Neanche Ron mi ha scritto di
venire a casa sua…anche se mi è stato vietato.. si sa che noi le violiamo sempre
le regole!..perchè devo stare dai Dursley neanche più Silente mi capisce..i miei
amici mi hanno abbandonato ecco che è successo, condannato a trascorrere altri
due mesi qui.. MA PERCHE? QUESTA VITA PROPRIO A ME! “ Gridò Harry buttandosi a
terra …”Mamma…papà perché mi avete lasciato….perché……” continuò Harry con
lacrime di dolore stampate in viso.
Non gli importava se i Dursley
l’avessero sentito, lui voleva tornare a Hogwarts e gli era stato impedito solo
perché aveva perso il Nottetempo.
Fra le lacrime ora silenziose che
cadevano dal viso di Harry, si sentì una voce leggera e lontana come il vento …
“ Non piangere Fratellino io sono
con te…”
“Cos-a..Cosa??” Domandò Harry
nella silenziosa stanza.
“Fratello??” ..si ripeté da solo
…non ragionava più, si era fatto prendere dalla tristezza di colpo, doveva
reagire, quella voce l’aveva sentita ma non significava niente, era sicuramente
la sua testa che stava impazzendo, la cicatrice gli stava bruciando da morire.
Harry pensò “ Non solo questo
anche la cicatrice ora !”.
Si rimise in piedi e si sedette
sul letto, aveva preso finalmente una decisione, visto che nessuno lo capiva,
avrebbe fatto ciò che voleva…e in un sussurro disse “ Sto arrivando…Tana”.
E si addormentò sul morbido letto,
con alcune lacrime ancora silenziose che cadevano nel suo viso.
Mentre fuori un gelido freddo
notturno circondava tutto il quartiere di Privet Drive.
E ora che succederà?
Lo saprete nel 4°Capitolo ^^
Spero vi sia
piaciuta ^^ aspetto le vostre recensione che siano positive o negative.
Vorrei avvertire tutti coloro che mi leggevano che la storia "Harry Potter e il Segreto di Voldemort" non la continuerò più almeno per il momento.
Penso anche che ormai si era capito dato che non aggiorno da un sacco di tempo.
Mi dispiace.