Stormbreaker: Angela' s secret mission

di TimeLady96
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Dove tutto comincia ***
Capitolo 2: *** Guai in vista ***



Capitolo 1
*** Dove tutto comincia ***


Ciao a tutti! Questa è la mia prima fanfiction, spero che vi piaccia. Ci sto mettendo molto impegno per scriverla e pubblicarla, perciò gradirei dei commenti, anche se negativi... ho bisogno di sapere che ne pensate! =)
Buona lettura!
 
CAPITOLO 1
Dove tutto comincia
Martedì. Un giorno come tanti. Vai a scuola, torna a casa. Che monotonia. Oggi la professoressa di italiano ci ha fatto scrivere ed esporre un tema: "La mia famiglia".
"Angela Rider"
Alzai la testa di scatto: non avevo sentito la domanda. "Come scusi?"
La prof sospirò "Ti va di leggere il tuo tema?"
Avrei voluto risponderle no, ma la sua era una domanda retorica, così mi alzai e andai alla cattedra. "Non c' è molto da dire sulla mia famiglia. Non ho mai conosciuto i miei genitori, sono morti quand' ero piccola. Vivo con mio zio, ma non so dirvi molto neanche di lui. Per fortuna ho una governante perché... lui non c' è mai. Si chiama Jack, ed è americana; per me è come una sorella maggiore. Mio zio fa un lavoro molto noioso: è un banchiere ed è sempre in giro per il mondo."
"E dov' è tuo zio, adesso?"
"Ha accennato a un convegno in Cornovaglia: Vivere senza stress... qualcosa di simile. Ho finito."
"Bene Angela. È finita l' ora, ricordatevi di ripassare i primi venti capitoli dei Promessi Sposi per la verifica di dopodomani. Potete andare."
Era una bella giornata di novembre, così ne avevo approfittato per andare a scuola in bicicletta, ma quando ero uscita stava piovendo. "Perfetto!" sbuffai irritata "Di bene in meglio!"
Arrivai a casa un quarto d' ora dopo bagnata fradicia "Jack! Jack! Ci sei?" Jack ha più o meno venticinque anni; è bionda ha gli occhi marroni, e vive con me e mio zio da dieci anni.
"Angela! Oh mio Dio! Ma cosa t' è successo?!? Perché sei tutta bagnata?"
Sai com' è: ero in bici e fuori sta diluviando! Mi sarebbe piaciuto che fossi venuta a prendermi in macchina!"
"Oh! Hai ragione! Mi dispiace così tanto! Mi perdoni?"
"Certo, tranquilla" tanto non riuscivo a rimanere arrabbiata con lei a lungo.
"Dai" disse Jack "va' di sopra a metterti qualcosa di asciutto"
"Vado" dissi, salendo di corsa le scale.
"Ah! Angela?"
"Si?"
"Ha chiamato tuo zio. Ha detto che sarà di ritorno per cena"
"Fantastico! È la prima buona notizia della giornata!" dissi sorridente. Adoravo mio zio Ian, ma purtroppo lo vedevo di rado. Due ore dopo, come ogni sera, scesi per la cena e trovai Jack seduta al tavolo ad aspettarmi.
"Non è ancora arrivato?" la mia non era una vera domanda, perché sapevo già la risposta.
"Siediti e mangia. Vedrai, sarà bloccato in autostrada!"
"Avrebbe chiamato" dissi amareggiata.
Ad un tratto suonò il campanello e Jack sorrise "Che ti avevo detto?"
Corsi ad aprire, ma non era lo zio Ian. Era la polizia.

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Capitolo 2
*** Guai in vista ***


Ed ecco a voi un nuovo capitolo della storia della nostra Angela! Ringrazio per le 62 visite, ma ricordo che lasciare una recensione non costa niente e fa felice la scrittrice! =)
Vi lascio alla storia... buona lettura!

CAPITOLO 2
“… morto… un incidente d’ auto… preparare il funerale…”
A quanto sembra , mio zio non aveva allacciato la cintura di sicurezza. Strano. Ian era sempre stato una persona molto prudente. Il funerale si svolse due giorni dopo. Vennero molti di quelli che erano stati suoi colleghi  , e dei parenti… beh… ero l’ unica ancora viva.
Mentre pensavo questo, il prete stava dicendo “Ian Rider era, sopra ogni cosa, un vero patriotta. Lui…”
No. Fermi tutti. Un patriotta?!? Per quanto ne sapevo mio zio era tutto fuor che un patriotta. Certo, aveva fatto alcuni anni di servizio militare, ma nient’ altro. Mi guardai intorno. A parte Jack non c’ era nessuno che conoscessi.
“Chi sono questi tizi, Jack?”
“Sono dei colleghi di tuo zio” disse Jack.
“Jack… ne sei sicura?”
“Si. Perchè me lo chiedi?”
“Così…” risposi facendo spallucce, ma dissi tra me e me “Bancari… con delle pistole?”
 
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“Tu devi essere Angela” disse una voce alle mie spalle. Mi voltai e mi trovai davanti un signore con i capelli grigi e gli occhi scuri. Cosa insolita, non riuscivo a definire bene la sua età, ma aveva certamente passato la cinquantina.
“In persona” risposi.
“Io sono Alan Blunt, presidente della Royal and General Bank,  e questa è la signora Jonson. Ci chiedevamo se ti andrebbe di… non so… prendere un caffè con noi”
“Perfetto.” Risposi freddamente “Vieni Jack?”
“Da sola” specificò Blunt.
“Io sono la sua governante, e ho il diritto e il dovere di…”
“Va tutto bene Jack. Tranquilla, sarà questione di un paio di minuti.”
“Andiamo?” disse Blunt.

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