Una sfida.

di thunders_lightnings
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Conosco due fratellastri semidei completamente diversi (Eveline) ***
Capitolo 3: *** Accetto una sfida che avrei fatti meglio a rifiutare (Luke) ***
Capitolo 4: *** Mio fratello decide di rinfacciarmi quanto siamo gemelli (Travis) ***
Capitolo 5: *** Colpisco con un vocabolario il più grosso errore del dio dei ladri (Eveline) ***
Capitolo 6: *** Mi mette paura tutto ciò che riguarda una figlia di Poseidone (Travis) ***
Capitolo 7: *** Mi rifiuto di uccidere una ragzza carina (Luke) ***
Capitolo 8: *** La mia migliore amica e mio fratello si sono presi una cotta per l'idiota (Eveline) ***
Capitolo 9: *** Scateno una rissa per scaricare la tensione (Travis) ***
Capitolo 10: *** Ho un piccolo disguido in famiglia (Luke) ***
Capitolo 11: *** Trovo il coraggio di zittire un dio (Eveline) ***
Capitolo 12: *** Un satiro rovina i miei piani (Luke) ***
Capitolo 13: *** Scopro alcune innate capacità del mio stomaco (Travis) ***
Capitolo 14: *** Passo un'ora in simbiosi con una borsa del ghiaccio (Luke) ***
Capitolo 15: *** Sono in disaccordo con la mia parte razionale (Eveline) ***
Capitolo 16: *** Partecipo a un consiglio che non mi serve granchè (Luke) ***
Capitolo 17: *** Capisco che Castellan è davvero un idiota (Eveline) ***
Capitolo 18: *** Mio fratello è una mela (Travis) ***
Capitolo 19: *** Soffro un po' troppo di mal di mare (Luke) ***
Capitolo 20: *** Ringrazio e spoilerizzo un po' (Tea_Zeus) ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo

Eveline Jackson è una ragazzina di dodici anni che vive a New York con la madre, il fratello e il fidanzato della madre, Gabe.

 

Cresciuta per strada da quando aveva cinque anni, senza ricordare niente del suo passato e della sua famiglia, ha imparato a cavarsela da sola, fino a quando, all'età di nove anni, ha cominciato a frequentare una scuola, nella quale ha conosciuto quello strano ragazzo così simile a lei.
 

Sono diventati amici e poi lei ha scoperto di essere sua sorella, rapita da una banda criminale quando era piccola, ed è andata a vivere, quindi, con sua madre e quel Percy Jackson che si è rivelato essere il suo gemello.
 

Con lui Eveline scopre di essere una semidea e viene portata dall'amico Grover al Campo Mezzosangue.
 

Qui comincia la sua grande avventura. Qui conosce l'amore, ma per una abituata a fidarsi solo di se stessa è difficile ammettere di essere sotto il totale dominio di Afrodite.
 




 
Spazio autrice non molto sensato: Finalmente mi sono decisa a pubblicarla! Sono stata una settimana a chiedermi se farlo o no poi, grazie al mio caro Poseidone (non scandalizzatevi, è una mia amica) ce l'ho fatta! :)
Allora, so che questo è il prologo e quindi non ci capirete niente, ma vedo se riesco a pubblicare stasera il primo capitolo, altrimenti domani!:) Chi mi conosce può forse intuire cosa intendo con l'ultima frase
Vi avverto che ho una paura matta che questa storia faccia schifo, è che ce l'ho in mente da un po', ma mi sembra per certi aspetti banale, per altri troppo originale, non so. Ho paura che ci sia anche poca azione, perchè, andando la storia di pari passo con i libri, non riscrivo gli stessi scontri, dato che non voglio rivoluzionare troppe cose.
Se lasciate una recensione mi fate piacere! :)
Un bacio,
Tea

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Capitolo 2
*** Conosco due fratellastri semidei completamente diversi (Eveline) ***


CONOSCO DUE FRATELLASTRI SEMIDEI COMPLETAMENTE DIVERSI 
(Eveline)


Campo Mezzosangue. E così era quello il nome del luogo in cui mi trovavo. E quelli che vedevo intorno a me erano tutti semidei. Impossibile. Avevo avuto una vita strana, ma quello era davvero troppo.
Ero talmente immersa nei miei pensieri che non notai neanche di essere rimasta indietro rispetto a Percy e a Chirone, finchè un ragazzo non mi riportò alla realtà. Diciamo proprio che mi travolse.
-Ehi, sta' un po' attento!- gli gridai.
-Oh, ma siamo simpatici!- rispose lui con un sorriso ironico. Era alto, con capelli biondo rame e una lunga cicatrice che gli solcava la guancia destra. Ecco un esempio di perfetto idiota, pensai.
-Dai, levati!- gli dissi sbuffando. -Devo passare.-
Mi scostai verso destra, ma lui mi bloccò la strada. Allora feci un passo verso sinistra e mi si parò davanti con un ghigno.
-Senti,- cominciai. -devo raggiungere mio fratello e il mio professore di latino con le gambe da cavallo. Se adesso per favore mi fai passare..-
-Prima dimmi il tuo nome.-
-Perchè?-
-Fai così con tutti quelli che ti chiedono il nome?- Il suo stupido sorrisetto cominciava a darmi sui nervi.
-Eveline Jackson, contento? Ora, per favore, fammi passare.- E lo spinsi di lato, sperando di non incontrarlo mai più.
...
Se gli dei esistevano davvero, evidentemente non avevano ascoltato la mia preghiera, perchè poco dopo mi ritrovai a dover condividere persino la casa con quell'idiota.
Annabeth Chase, una figlia di Atena che stava accompagnando me e Percy a fare il giro del Campo, ci portò nella casa undici. Era una casa parecchio affollata con sacchi a pelo sparsi qua e là per tutto il pavimento.
Fra tutti i ragazzi che c'erano qualcuno chiese:- Regolare o indeterminato?-
Io non capii, ma Annabeth rispose:- Indeterminato.- E alcuni ragazzi sbuffarono. Subito dopo si fece avanti proprio quel ragazzo che mi era venuto addosso poco prima.
-Ancora tu?- chiesi.
-Eveline Jackson!- esclamò lui. -Posso chiamarti Ev? Oppure Line? Oppure..-
-Jackson e basta, grazie.- Lui si avvicinò a Percy.
-Tua sorella è sempre così simpatica?- gli sussurrò. Gli lanciai un'occhiataccia, ma prima che mio fratello potesse rispondere, Annabeth disse:- Lui è Luke Castellan. Sarà il vostro capogruppo, per ora.-
-Per ora?- chiese Percy.
-Siete indeterminati.- rispose Castellan. -Non sanno a quale casa assegnarvi, perciò vi mettono qui. La casa undici è quella di Ermes, dio dei viandanti. Accogliamo tutti i visitatori.-
-Per quanto tempo resteremo qui?- chiesi seccata. L'ultima cosa che volevo era avere come capogruppo quell'imbecille.
-Finchè non sarete determinati.- rispose lui, calmo. Oh, certo. Adesso si che era chiaro. Gli lanciai un'ultima occhiataccia prima di uscire con Percy e Annabeth dalla casa undici.
...
Poco dopo l'incidente in bagno con Clarisse, una figlia di Ares, tornai con Percy alla casa undici. Vidi Castellan avvicinarsi a noi e mi alzai accucciandomi in un angolino dalla parte opposta, in mezzo a tutti i ragazzi dai lineamenti simili.
Uno di loro mi si avvicinò e si sedette accanto a me.
-Ciao!- cominciò. -Io sono Travis Stoll, figlio di Ermes. Tu sei Eveline Jackson, giusto?-
Annuii e lo guardai. Aveva, come tutti gli altri, il naso affilato, le sopracciglia arcuato e il sorriso scaltro. Però aveva un qualcosa di dolce nello sguardo che mi fece capire che forse potevo fidarmi un pochino di lui. Non ero una che si fidava facilmente delle persone. Ero cresciuta da sola, per strada e avevo imparato a mie spese che era meglio non fidarsi troppo facilmente degli altri. L'unica persona che aveva la mia piena fiducia era mio fratello, ma dal momento che stava conversando allegramente con quell'idiota di Castellan la stava piano piano perdendo.
Travis Stoll mi sorrise, mi indicò suo fratello gemello Connor e cominciammo a parlare del legame che c'è fra due gemelli, che io conoscevo bene poichè Percy per me era un libro aperto, quasi come se fossimo una stessa persona.
Castellan però ci distolse dalla conversazione perchè dovevamo andare a cena. Sbuffai e mi alzai, raggiungendo mio fratello e seguendo l'orda di ragazzi della casa undici.




 
Spazio autrice non molto sensato: Ok, ieri sera poi non sono riuscita a pubblicarlo per motivi di connessione, infatti ero col computer del mio fratellone senza che lui lo sapesse, ovviamente (quanto amore <3).
Bene, questo è il primo capitolo di questa pseudostoria. Ho saltato tutta la parte dell'inizio perchè, come ho già detto, non voglio rivoluzionare chissà quanto la storia quindi molte parti le salterò, dato che sarebbe inutile riscrivere esattamente uguali.
Ringrazio vivamente tutti quelli che hanno letto e hanno recensito, anche perchè mi hanno tirato molto su di morale, visto che non pensavo potesse piacere, e spero che vogliate recensire ancora. Ovviamente tutti sono invitati a farlo. Consideratelo un gesto di carità verso di me.
Grazie ancora! <3
Un bacio,
Tea

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Capitolo 3
*** Accetto una sfida che avrei fatti meglio a rifiutare (Luke) ***


ACCETTO UNA SFIDA CHE AVREI FATTO MEGLIO A RIUFIUTARE
(Luke)  

 


Devo andare molto d'accordo con le sfide perchè in un solo giorno ne avevo accettate ben tre.
La prima: cercare di scoprire quale fosse il genitore divino di Eveline e Percy Jackson. Roba da niente, direte voi. Invece no! Percy era una frana in tutto, forse si salvava solo il canottaggio. Eveline invece riusciva bene in troppe discipline: arrampicata, scherma, tiro con l'arco. Se non fosse stato per il fatto che si assomigliavano tantissimo, non avrei mai detto che fossero fratelli.
La seconda sfida si verificò ben più difficile.
Un pomeriggio ci stavamo allenando con le spade ed io avevo appena combattuto e stracciato Percy. Non che ciò mi inorgoglisse: Percy non trovava nessuna spada che fosse adatta a lui e in ogni caso non ci sapeva fare. In fondo si allenava solo da cinque giorni.
Eveline era decisamente seccata.
-Bene signor Miglior Spadaccino, ti credi forte perchè riesci a sconfiggere uno che non ha quasi mai toccato una spada in vita sua?- mi disse. Non la capivo. Cos'aveva contro di me?
-Eveline, prova tu a misurarti con Luke! Sono convinto che lo straccerai!- disse Travis.
-Io non lo farei se fosse in te.- raccomandai alla ragazza.
-Non ho paura di te, Castellan. Vuoi batterti?- mi sfidò. E io, ovviamente, accettai.
Cominciammo a muoverci in cerchio, uno di fronte all'altro, finchè non attaccai. Lei parò il mio colpo, come mi aspettavo. Sapevo che era un osso duro e non mi aspettavo certo di vincere con un solo affondo.
Cominciammo a muovere velocemente le spade che producevano insieme una strana melodia metallica. I nostri piedi si muovevano come se fosse una danza e nessuno di noi sembrava volersi fermare.
A un certo punto tentai di colpirla, sicuro di farcela, ma lei bloccò la mia spada con la sua e i nostri visi si fermarono a pochi centimetri l'uno dall'altro.
Per la prima volta vidi davvero i suoi occhi. Erano di un blu intenso, come il mare. Forse già allora avrei dovuto capire chi era il suo genitore divino, ma non mi curai di quello. Nei suoi occhi lessi qualcos'altro. Come un messaggio. Forse ero solo io a vederlo e lei non ne era per niente consapevole, ma era come se quegli occhi dicessero scopri chi sono. Ed io, di nuovo, accettai.
Fu forse per questo che mi distrassi e lei riuscì a disarmarmi e buttarmi a terra, puntandomi la spada alla gola. Sorrise compiaciuta, si voltò e se ne andò con l'intera casa di Ermes che la guardava con grande di ammirazione.
Ancora non avevo capito quanto sarebbe stato difficile vincere la terza sfida.



Spazio autrice non molto sensato: Sì, da come avrete capito, i capitoli saranno raccontati da punti di vista diversi. (Eveline, Luke e Travis)
Non so, sono sempre molto perplessa, anche se le recensioni mi tirano molto su di morale (ne approfitto per fare nomi: allii, Luna Ginny Jackson, Soni_Brad of stars, Jishiku, cestista_pazza e _possy_, grazie davvero <3)
Beh, al prossimo capitolo, che spero di riuscire a postare domani! E fatemi sapere! Sono sempre graditi commenti, anche critici! :)
Un bacio,
Tea

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Capitolo 4
*** Mio fratello decide di rinfacciarmi quanto siamo gemelli (Travis) ***


MIO FRATELLO DECIDE DI RINFACCIARMI QUANTO SIAMO GEMELLI
(Travis)

 


Quella sera c'era la caccia alla bandiera e, come ogni volta, non stavo più nella pelle. Io e Connor eravamo una squadra quasi imbattibile e Luke era uno dei migliori spadaccini.
Dico uno dei migliori perchè Eveline Jackson, la nuova arrivata, l'aveva battuto. Diciamo che Luke non aveva fatto esattamente una bella figura.
Ad ogni modo, era una vera fortuna averla in squadra. Con lei avremmo sicuramente vinto. Era arrivata al Campo solo da pochi giorni ed era già riuscita a sorprendermi, forse dal modo in cui riusciva a rispondere a Luke, o forse, ancora prima, da quando avevo visto i suoi occhi, blu come il mare.
-Trav-
Mi faceva strano pensare a lei così spesso, ma non potevo farne a meno. Era inevitabile. Mi veniva automatico come sbattere le palpebre.
-Trav-
Forse perchè aveva qualcosa in più di tutti gli altri. Ero sicuro che fosse qualcuno di importante, magari figlia di uno dei Tre Pezzi Grossi, perchè no? Certo, era impossibile, ma lei era speciale, anche nel mondo dei semidei.
-Pronto, pronto. Olimpo chiama Travis.-
-Connor!-
-Finalmente! E' mezz'ora che ti chiamo! Ma dove hai la testa?-
-Niente, niente- risposi. Davvero mi ero perso pensando ad Eveline? Connor mi lanciò un'occhiata, come definirla, complice? Aveva forse capito tutto? A volte avrei voluto che non fossimo così tanto gemelli.
Sorrise:-Forza, Luke ha detto che dobbiamo andare a prendere la bandiera con lui e la Jackson-
-Con Eveline?- Forse ero stato un po' troppo precipitoso.
-Sì, con Eveline.- Gli diedi uno spintone e lui rise. Forse eravamo davvero troppo gemelli.
Raggiungemmo gli altri e ci incamminammo verso il ruscello.
Poco dopo, mentre Connor e Luke camminavano davanti, Eveline mi prese per il polso e mi trascinò indietro.
-Travis, scusa, cos'è che dobbiamo fare?- mi sussurrò. Sembrava spaventata. Non potevo dire di conoscerla bene, ma mai avrei detto che Eveline Jackson potesse spaventarsi.
-Dobbiamo catturare la bandiera di Ares. Annabeth ha detto che ha pensato un diversivo. In questo modo noi riusciremo a prenderla.- Lei annuì, ma la sua mano cominciò a sudare.
-Tutto bene?- le chiesi. Gli occhi le stavano diventando lucidi. Si aggrappò ancora di più al mio polso.
-Ecco..-
-Ehi, voi due! Muovetevi!- ci gridò Luke, irritato. Eveline mi lasciò il polso di scatto ed io la guardai avanzare, sconcertato. Connor mi lanciò un'altra delle sue occhiate, ridendo. Non chiedevo tanto, solo che fossimo un po' meno gemelli.
D'un tratto venimmo circondati da alcuni figli di Efesto. Probabilmente avevano sentito il grido di Luke. Si scagliarono contro di noi, le spade sguainate. Parai tutti i colpi. Erano forti, ma non molto veloci ed io, come figlio del dio dei ladri, ero parecchio scaltro e sapevo osservare e volgere la situazione a mio favore.
Eveline sembrò quella più in difficoltà, ma nessuno, a parte me, se ne accorse. Tuttavia riuscì a disarmare il suo avversario velocemente, giusto in tempo perchè potessimo vedere alcuni figli di Ares dirigersi verso il ruscello.
-Serve qualcuno che vada ad aiutare Percy, è da solo. Jackson, vai tu. Sei sicuramente più brava di tuo fratello con la spada.- disse Luke. Lei lo guardò impaurita.
-Da..sola?- mormorò, con la voce strozzata. Lui inarcò un sopracciglio. Non sapevo cosa fare. Perchè Eveline aveva questa reazione?
-Trav, perchè non vai anche tu?- propose Connor, con il suo solito sorriso complice. Guardai Luke che strinse la mascella, poi annuì.
In quel momento odiai mio fratello, anche perchè Eveline non parlò durante tutto il tragitto ed io non sapevo cosa dire. Ma quando, spaventata, mi strinse la mano, cominciai a capire che forse non era una cosa del tutto negativa il fatto che fossimo così tanto gemelli.





Spazio autrice non molto sensato: Ecco qui la caccia alla bandiera (anche se manca il riconoscimento dei Jackson da parte di Poseidone). Per quello io pensavo solo di citarlo nel prossimo capitolo con i pensieri di Eveline, ma, su suggerimento di Allii, potrei fare i pensieri di ogni personaggio (quindi anche Percy, Annabeth, Grover, ecc.), solo che non saprei bene come impostarlo. Ditemi voi! :)
Vi chiederete forse perchè Eveline si comporta così. Verrà spiegato più avanti (moooolto più avanti)

Ah, grazie a Jishiku che mi ha fatto notare che i fratelli Stoll non sono gemelli. Avevo omesso questo particolare, perdonatemi, allora affermo che in questa storia saranno gemelli! :)

Ringrazio tutti quelli che hanno recensito e che leggono questa pseudostoria (scusate non metto i nomi, perchè ho davvero pochissimo tempo e la mammina sta cominciando ad innervosirsi perchè dovrei studiare ma non capisce che c'è Dragon Ball adesso quindi è una causa persa)
Fatemi sapere cosa ne pensate! :)
Un bacio,
Tea

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Capitolo 5
*** Colpisco con un vocabolario il più grosso errore del dio dei ladri (Eveline) ***


COLPISCO CON UN VOCABOLARIO IL PIU' GROSSO ERRORE DEL DIO DEI LADRI
(Eveline)

 


Mio padre mi aveva riconosciuta. Ancora non ci credevo. Io, una ragazza di strada, figlia del dio del mare? Questo però spiegava molte cose della mia esperienza passata. Molte cose di cui non avrei mai parlato con nessuno, nemmeno con Percy. Cose che mi fecero pensare che in fondo avrei sempre potuto intuire chi fosse mio padre.
Questo però, non mi aiutava certo nei rapporti con gli altri. Non che a me interessasse molto. Avevo vissuto un sacco di tempo da sola e non desideravo certo un'enorme schiera di amici. Ma era il fatto che tutti mi evitassero di proposito, che parlassero alle mie spalle, che mi dava parecchio fastidio.
Tutti tranne Travis Stoll. Quel ragazzo era fantastico: quando mi vedeva mi sorrideva e mi chiedeva come stavo, come procedesse la mia permanenza al campo. Attenzioni che non avevo mai ricevuto da nessuno se non da mia madre e mio fratello.
L'unica cosa positiva di vivere come un'appestata nella casa numero tre era il fatto di non dover essere a stretto contatto con Castellan. Vederlo in giro per il campo a pavoneggiarsi per la sua bravura con la spada, già mi bastava. Era davvero un idiota. Si era perfino fatto battere da una ragazza a scherma. Ma non fu per questo che cominciai a dubitare sempre meno delle sue capacità di pensiero.
Un giorno, mentre Percy si era soffermato un po' di più con Annabeth perchè per lui la terza declinazione in greco antico era ancora un grosso buco nero, stavo tornando da sola alla casa di Poseidone. D'un tratto mi si avvicinò Castellan.
-Ehi, Jackson!- mi chiamò. Beh, quanto meno non mi aveva chiamato con uno di quei diminutivi per i miei gusti un po' troppo informali.
-Bella giornata, non credi? Il sole splende, il mare è calmo..- Stavo già per tirargli in testa il vocabolario di greco, quando: -..e tu adesso sarai felicissima perchè ti offro una passeggiatina sulla spiaggia in mia compagnia.-
Se ve lo state chiedendo, sì, gli tirai davvero il vocabolario di greco in testa.
-Castellan, stai scherzando? Noi ci odiamo!- Gli dissi, come se fosse la cosa più ovvia al mondo.
-Beh, tecnicamente sei tu che mi odi. E non ho ancora capito perchè.-
-Potrei trovare 101 motivi per odiarti!-
-Ah, sì? Beh, Jackson, dimostramelo. Ti do tre giorni per farmi una lista di 101 motivi per odiarmi. Accetti la sfida?-
Era fuori. Sì, completamente partito.
-E cosa ci guadagnerei?- chiesi.
-Almeno saprei perchè mi odi. E potrei anche rimediare.-
-Beh, non mi interessa fartelo sapere. E non mi interessa farti cambiare così che ti possa trovare almeno un po' simpatico.-
-Che c'è, Jackson? Hai paura di non farcela?- Il suo sorriso mi stava facendo venir voglia di tirargli di nuovo il vocabolario in testa. E poi come poteva dire che non ce l'avrei fatta? Avrei potuto elencargliene duecento anche in quel preciso istante.
-D'accordo, Castellan. Ma quando ti darò la lista..-
-Vuoi dire se mi darai la lista!-
-Quando ti darò la lista, dovrai lasciarmi in pace e non te ne uscirai più con queste cose assurde tipo la passeggiata sulla spiaggia.-
-Va bene. Ma se non ci riuscirai accetterai qualsiasi mia assurda proposta.-
Stavo cercando la fregatura, ma non la trovai. Ero sicura di vincere, così accettai la sfida.
Castellan sorrise, facendomi l'occhiolino. Io gli risposi con una smorfia.
-Fai un errore a rifiutarmi, Jackson.-
-L'errore l'ha fatto tuo padre diciannove anni fa.- Il suo sorriso si spense, ma non fece in tempo a dire nient'altro che mi voltai e me ne andai.
...
-Evs, è vero che Luke ti ha chiesto di metterti con lui e tu gli hai elencato cinquecento suoi difetti?-
-No, Pers, Castellan mi ha chiesto di fare una passeggiata con lui e abbiamo scommesso che entro tre giorni gli faccio una lista con 101 motivi per odiarlo. Ma come girano le voci qui al campo?-
-Non lo so, l'ho sentito dalle figlie di Afrodite.-
-Ah, ora si capisce tutto.-
Io e Percy eravamo sdraiati uno a fianco all'altro sul suo letto, aspettando l'ora di cena. Era tornato da poco dalla lezione di greco con Annabeth e si era catapultato sul letto riversando tutto il suo odio verso la terza declinazione.
-Non capisco cosa ti ha fatto di male, comunque.- mi disse, voltandosi verso di me.
Io continuai a guardare il soffitto:- E' un arrogante. Si crede superiore a tutti solo perchè sa fare qualche mossa con la spada. E ti sorride con quell'aria da "so' figo, so' bello, so' fotomodello".-
-Gli scriverai questo nella lista? O hai intenzione di lasciar perdere?- 
Lo guardai, quasi incredula:- Perseus Jackson, non ho intenzione di dargliela vinta! Pensavo mi conoscessi.-
-Sì, certo, era per sapere. Sai, hanno già cominciato a piazzare scommesse su voi due. C'è chi dice che vi metterete insieme.-
-Beh, credo che quelle persone perderanno la loro scommessa.- commentai, alzando le spalle.
-Sei sicura? In fondo, Luke non è così male.-
-Percy- gli dissi minacciosa -Non avrai mica scommesso che io e Luke ci metteremo insieme, vero?-
-Beh, ecco..- farfugliò. -Stavo tornando..- cominciò ad alzarsi dal letto. -E Annabeth.. Credo sia ora di cena, sai?-
-PERCY!-



Spazio autrice non molto sensato: Macciaooo! :D Bene dopo questo grande (?) esordio, partiamo con le considerazioni/precisazioni/chiamatelecomecavolovolete.
Sul fatto di Luke, vi chiederete forse cosa gli è saltato in mente! O forse penserete di averlo già capito, ma si scoprirà più avanti perchè l'ha fatto. Non so se ci siete già arrivati, può essere, in fondo non è così difficile!
Lo so che non ho messo la scena del riconoscimento, ma avviene esattamente uguale e forse metterò i pensieri di Percy riguardo a quello.
L'ultima parte invece l'ho fatta per mostrare un po' il rapporto che c'è fra Eveline e Percy anche se non si vede molto. Innanzitutto, si chiamano Evs e Pers, perchè secondo me i gemelli devono avere un modo tutto loro di chiamarsi.
Bene, come al solito, ringrazio tutti quelli che seguono, leggono o recensiscono (stavolta faccio nomi Alli_Luois, Soni_Brad of stars, Jishiku, cestista_pazza, sissi97)
Grazie a tutti e fatemi sapere! :)
Un bacio,
Tea

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Capitolo 6
*** Mi mette paura tutto ciò che riguarda una figlia di Poseidone (Travis) ***


MI METTE PAURA TUTTO CIO' CHE RIGUARDA UNA FIGLIA DI POSEIDONE
(Travis)

 


Avevo sempre saputo che Luke era un tipo leggermente fuori di testa, ma non avrei mai pensato che avesse avuto il coraggio di rischiare la vita per uno stupido capriccio.
Sì, perchè proporre ad Eveline Jackson una passeggiata sulla spiaggia metteva a repentaglio la tua vita, soprattutto se a farlo era Luke Castellan. Ed era sicuramente uno stupido capriccio perchè Luke su queste cose non era mai stato serio.
Lo diceva sempre: "Ricorda, una ragazza è una perfetta compagnia quando non sai bene cosa fare. Però devi usare delle precauzioni: non cercare di conquistarla, deve essere già ai tuoi piedi, altrimenti ti troverai di fronte prima un rifiuto, poi, col tempo, una ragazza innamorata, non uscirci più di due volte e per quelle due volte renditi insopportabile, non troppo, di modo che non le dispiaccia perderti."
A me mancava il punto di partenza: nessuna ragazza era ai miei piedi. Finchè c'era in giro Luke Castellan era impossibile che le ragazze ti guardassero, soprattutto se stavi spesso affianco a lui, e a me questo capitava inevitabilmente. Perciò, persino Percy Jackson aveva più fan di me. Ma lui era figlio di Poseidone, io di Ermes, c'era una gran bella differenza.
Anche Eveline, come notai, riscuoteva molto successo fra la componente maschile del campo. In realtà non era considerata al livello delle figlie di Afrodite, anche se a parer mio era molto più bella di tutte loro messe assieme, ma da quando aveva dimostrato di saper tener testa a Luke in tutti i campi, godeva di un grande rispetto. A tutti sarebbe piaciuto passarci un pomeriggio insieme, ma avevano paura di come lei avrebbe potuto reagire.
Anch'io avevo paura, ma non per lo stesso motivo degli altri. In realtà avevo paura di molte cose.
Avevo paura che Eveline venisse evitata da tutti. Io cercavo di starle accanto in tutti i modi. Ogni volta che la vedevo le chiedevo come stava, se andasse tutto bene. Non solo per cortesia, me ne importava davvero. Da quando Poseidone l'aveva riconosciuta era diventata una specie di appestata. Tutti conoscevano il patto dei Tre Pezzi Grossi e vedevano i due fratelli appena arrivati come degli errori, delle cose che non sarebbero mai dovute esistere. Volevo solo sapere se Eveline si sentisse così, cosa ne pensasse di tutto ciò che era accaduto, se avesse bisogno di aiuto. Ero disposto a darglielo, qualunque cosa avessi dovuto fare.
Avevo, poi, paura del suo passato. Sì, forse era stupido, ma sapevo che non aveva avuto un'infanzia felice. Sapevo osservare le situazioni e questa l'avevo decisamente osservata molto bene. Pensavo che ci fosse qualcosa di veramente orribile nei suoi ricordi, qualcosa che, in qualche modo, le era tornato in mente durante la caccia alla bandiera.
Infine, avevo paura di ciò che era successo con Luke. La prima precauzione: non cercare di conquistarla, deve essere già ai tuoi piedi, altrimenti ti troverai di fronte prima un rifiuto, poi, col tempo, una ragazza innamorata. Perchè Luke non l'aveva rispettata? Era la base di ciò che sosteneva. Eveline di certo non era già caduta ai suoi piedi, ma lui ci aveva provato lo stesso. Beh, il rifiuto c'era già stato, quindi, col tempo, ci sarebbe dovuta essere una ragazza innamorata. E pensare che Eveline si potesse innamorare di Luke mi faceva davvero paura.


Spazio autrice non molto sensato: Ok, oggi fra lo studio per verifiche incombenti artose e grecose (?) sono riuscita a postare il capitolo.
A me sinceramente non convince, anche perchè non adoro scrivere dal punto di vista di Travis. Non chiedetemi perchè.
Ringrazio tuuuutti quelli che leggono, seguono, preferiscono, ricordano e soprattutto recensiscono questa storia. Sì, vi ringrazio ancora perchè altrimenti avrei già smesso da un pezzo di pubblicare i capitoli.
Ora torno allo studio matto e disperato che mi ha già fatto andare fuori di testa! A bientot! (Perchè in francese?)
Baci,
Tea

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Capitolo 7
*** Mi rifiuto di uccidere una ragzza carina (Luke) ***


MI RIFIUTO DI UCCIDERE UNA RAGAZZA CARINA
(Luke)

 


Mi aveva rifiutato. Non ci potevo davvero credere. Insomma, pensavo che le avrebbe fatto piacere un passeggiata. Non le ho chiesto mica di sposarmi!
Luke.
Mi assicurai di essere solo.
-Mi dica, mio signore.-
Com'è andata con la figlia di Poseidone?
-Male, mio signore. Non credo di andarle molto a genio. Sarà dura condurla dalla nostra parte. Considerando poi i piani per scatenare la guerra, abbiamo decisamente poco tempo. Non penso di farcela.-
Tu devi farcela, Luke. Abbiamo bisogno di un figlio di uno dei Tre Pezzi Grossi alleato con noi per riuscire a distruggere l'Olimpo.
-Con tutto il rispetto, non possiamo sperare di riuscire a convincerla prima che assegnino un'impresa a lei e a suo fratello. Mi odia, mio signore.- Evitai di pensare a quanto questo mi dava fastidio.
Allora devi riuscire a convincere il fratello.
-In così poco tempo? A dirla tutta, non credo di poter utilizzare la stessa tecnica veloce ed efficace con un ragazzo.-
Non mi sembra che la tecnica veloce ed efficace di cui stai parlando funzioni con la ragazza.
-Mi serve più tempo..-
Non ce n'è! Conducili entrambi al Tartaro, sono troppo pericolosi per rimanere in vita.
-NO!- Bravo, Luke, poco affrettato, eh? -Scusi, mio signore, ma non mi sembra una soluzione ragionevole uccidere la ragazza.- Non gli avrei certo detto che era troppo carina per sparire dalla faccia della Terra. E poi avevo un conto in sospeso con lei, no?
E cosa proponi, Luke? Avrai pure un altro piano.
Un altro piano? Certo che ce l'avevo! O almeno, l'avrei dovuto avere.
Riflettei velocemente. Avrei dovuto fare in modo che Percy finisse al Tartaro durante l'impresa e che Eveline si schierasse dalla nostra parte. Se fossi riuscito a far credere ad Eveline che la colpa della morte di suo fratello fosse di suo padre e degli altri dei, si sarebbe di certo unita a noi.
Il problema era: come uccidere Percy senza l'aiuto di Eveline? L'unica cosa che mi veniva in mente era..
-Potrei stregare le scarpe alate di Ermes.- Non dissi mio padre. Lui non lo era mai stato.
Bravo, Luke.Ma se non dovesse funzionare, la ragazza dovrà morire. Al suo posto potremmo sfruttare la figlia di Zeus.
-Talia? Ma è stata trasformata in un pino!-
Credo ci sia un modo per riportarla in forma umana, ma sarebbe meglio prima provare con la figlia di Poseidone. Non deludermi, Luke.
-Non lo farò, mio signore.-
Non potevo farlo. Se l'avessi fatto avrei dovuto uccidere Eveline.
Ripensai a Thalia e a tutto quello che avevamo passato insieme e mi sentii in colpa, ma avrei sempre potuto pensarci, una volta distrutto l'Olimpo.
Eveline aveva la precedenza. Era stata l'unica a respingermi, ad odiarmi così. Mi affascinava.
E poi era decisamente troppo carina per morire.
...
Quando scoprii che avevano assegnato un'impresa a Percy, corsi subito da lui per consegnarli le scarpe alate.
Appena Eveline mi vide, sbuffò. Salutai gli altri, ma lei si scostò quando tentai di abbracciarla.
Ci rimasi male, ma non rimpiansi la mia scelta di poco prima. Era così carina anche quando sbuffava e mi guardava sprezzante.




Spazio autrice non molto sensato: Booonjour! (Perchè il francese fa molto figo) Dovrei studiare greco, ma il mio computer mi guardava in un modo talmente invitante che non ho potuto rifiutare di accenderlo. Se prendo quattro domani, sarà colpa sua.
 E' solo che non riuscivi a resistere dal pubblicare il capitolo in cui c'ero io, vero?
Certo, Crono, contaci. Più che altro l'ho fatto per Luke.
Ma come? Io sono tuo padre!
Ti ricordo che ti ho sconfitto e fatto a pezzettini, mentre tu non hai neanche saputo distinguermi da una pietra. No, ma bel papà!
*Crono si dilegua, offeso*
Dicevo, prima che lo Zeus dentro di me mi interrompesse con questo bellissimo (?) capitolo abbiamo finalmente chiare più o meno le intenzioni di Luke.
Ringrazio, come al solito, tutti e se volete lasciarmi anche solo un piccolo commento sarà più che accettato! :)
A bientot!
Baci,
Tea


P.S. Un favore: METTETEMI IN TESTA QUESTI DANNATI SOSTANTIVI DI GRECO!

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Capitolo 8
*** La mia migliore amica e mio fratello si sono presi una cotta per l'idiota (Eveline) ***


LA MIA MIGLIORE AMICA E MIO FRATELLO SI SONO PRESI UN COTTA PER L'IDIOTA
(Eveline)

 


Avevo combattuto tre Furie degli Inferi su un autobus, una gorgone che ti pietrifica con lo sguardo, la madre di tutti i mostri ed ero ricercata dalla polizia che credeva fossi una delinquente di strada. Beh, non è che avessero tutti i torti. In fondo lo ero stata. Ma era stato per vivere, no? E non avevo compiuto mai niente di tanto grave.
Sta di fatto che la mia non era decisamente una vita normale. E il fatto che attraverso un arcobaleno una dea poteva farmi vedere qualunque posto io volessi non ne incentivava la normalità.
Davanti a me c'era il Campo Mezzosangue. Sì, proprio nell'arcobaleno! E nel Campo c'era..
-Luke!- chiamò Percy.
-Oh, miei dei, no!- sbottai. Con tutte le cose che avevo passato, il dovermi ritrovare ora a parlare con Castellan era una cosa insopportabile.
-Sempre tanta simpatia, Jackson?- ribattè lui.
-Ma non c'è Chirone?- chiesi, ignorando il suo sorrisetto irritante.
-E' giù alle capanne.- rispose lui, calmo. -Ti dovrai accontentare di me.-
Alzai gli occhi al cielo e mi voltai per andarmene.
-Ehi, Jackson!- gridò lui. -Cos'ho fatto?- Non mi girai neanche per guardarlo e agitai la mano in segno di saluto.
Mi sedetti su un gradino dell'autolavaggio e mi presi la testa fra le mani. Quelle giornate si erano già rivelate pesanti, ci si doveva mettere pure Castellan con quel suo stupido sorriso e quel suo modo di fare così arrogante?
Annabeth non ci mise molto ad arrivare, dopo aver gridato contro un uomo a bordo di una Lincoln Continental con la musica a tutto volume. Si sedette accanto a me, le mani in mezzo alle ginocchia. In quegli ultimi giorni eravamo diventate molto amiche. Strano, forse, per una come me. Ma eravamo talmente simili, che mi era impossibile non fidarmi di lei.
-Non capisco perchè te ne sei andata.- mi disse guardandomi negli occhi. Ecco cosa mi piaceva di Annabeth: non aveva paura di sostenere il tuo sguardo.
-Non mi sembra che tu sia rimasta molto più a lungo.- Lei arrossì lievemente.
-Co.. cosa c'entra?- balbettò. -Era per quel tizio che faceva un gran baccano con la musica! Non certo perchè odio Luke!-
-Mi sembra proprio il contrario.- la stuzzicai. -Eppure non capisco cosa ci trovi in lui.-
-Tutto quello che tu non riesci a vedere. Luke è gentile, premuroso, divertente ed ha un sacco di altre qualità.- Il suo sguardo era quasi sognante.
-Sarà, ma per me è solo un arrogante presuntuoso. Come fa a piacerti uno così?-
-Non ho mai detto che mi piace!-
-Questo non vuol dire che non sia vero.- Solo in quel momento Annabeth abbassò lo sguardo. Sembrava volesse aggiungere molte altre cose, ma non lo fece. Percy arrivò ed io guardai la mia amica allontanarsi, pensierosa.
-Luke sembrava esserci rimasto un po' male quando te ne sei andata.- mi disse mio fratello, prendendo il posto di Annabeth.
-Sai che mi importa! Quello che Castellan pensa o non pensa mi è totalmente indifferente. Sempre ammesso che lui pensi!-
-Ma dai, Evs! Cosa ti avrà mai fatto per meritarsi tutto questo odio?-
Lo guardai, incredula. Possibile che nessuno vedesse ciò che vedevo io?
-Avanti, Pers! E' un idiota! Come potrei sopportarlo!-
-Io non penso che sia un idiota, tutt'altro.-
Sgranai gli occhi:-Un altro follemente innamorato di Castellan?-
-Evs, ma che dici? Io.. Come sarebbe a dire un altro?-
-Niente, Pers, stai tranquillo. Ricorda che la gelosia fa male.-
-Gelosia? E di chi sarei geloso?- Era scattato in piedi così velocemente che scoppiai a ridere. Quando si rese conto della sclerata a cui stava per dare inizio, si calmò.
-Comunque, Luke ha detto che devi rimanere viva. Avete un conto in sospeso. Testuali parole.- Detto questo si allontanò verso Annabeth e Grover.
Ok, lo odiavo sempre di più. Ogni minuto che passava il solo pensiero di Castellan mi irritava. Non che ci pensassi spesso, anche perchè, come ho già detto, lo odiavo. E perchè lo odiavo?
Tirai fuori un foglio dalla tasca che mi ricordai essere lì da giorni. In alto c'era scritto 101 motivi per odiare Luke Castellan. Presi una penna e cominciai a scrivere. La mia scommessa doveva andare avanti.





Spazio autrice non molto sensato: Ok, scusate se ho tolto un po' di parti, mi dispiace sul serio ma mi sembrava inutile riscriverle uguali
L'hai già detto.
Qualcuno si unisce a me per la distruzione definitiva di Crono? Dicevamo, in realtà non ho molto da dire, se non che la verifica di greco è andata bene (spero) e domani ho la versione D:
Non gliene frega niente a nessuno.
Sei solo tu il forever alone, papi. Però ha ragione non interessa a nessuno.
Bene, dopo queste shsjdfbkate (?) ringrazio tutti tutti, ma tanto tanto, e vi saluto! :D
Un bacio,
Tea
P.S. Non scandalizzatevi per ciò che avete letto, oggi ero e sono fermamente convinta che deve essere bellissimo fumare erba cipollina (?)

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Capitolo 9
*** Scateno una rissa per scaricare la tensione (Travis) ***


SCATENO UNA RISSA PER SCARICARE LA TENSIONE
(Travis)

 


Correvo per il Campo da solo, come avevo preso a fare spesso. Avevo bisogno di scaricare la tensione in qualche modo perchè, strano ma vero, nemmeno Connor riusciva a tranquillizzarmi e a distrarmi dal pensiero che Eveline fosse in pericolo.
Essere accusati ingiustamente di aver rubato l'arma più potente dell'Olimpo al capo di tutti gli dei e dover scendere fino negli Inferi da quel simpaticone pieno di rancore di Ade, le cui uniche occupazioni sono fare da baby sitter ai morti e cercare di non far scappare la moglie, non è cosa di tutti i giorni. Nemmeno per i semidei.
Non avevamo ancora avuto notizie da Eveline, Percy, Annabeth e Grover e non sapevo se fosse una cosa positiva o negativa. Chirone era certo che se la sarebbero cavata, ma se non fosse stato così?
Per di più la guerra fra Zeus e Poseidone si avvicinava sempre di più. Mio padre era stato uno dei pochi dei intelligenti a non schierarsi da nessuna parte, ma forse era troppo occupato per pensare a una guerra che avrebbe potuto distruggere il mondo. Aveva di certo cose più importanti che sicuramente non includevano il prendersi cura dei propri figli. Ma ormai non mi importava più di vedere o no mio padre, soprattutto da quando ero costretto a farmi almeno tre giri del campo di corsa al giorno.
Quel giorno, però, fui interrotto. Passavo davanti alla casa di Atena quando sentii un ragazzo parlare con altri suoi fratelli.
-Spero che non riportino la Folgore e che Zeus li incenerisca. Certo, mi dispiacerebbe per Annabeth, ma l'impresa, in fondo, non è sua. L'importante è che si facciano fuori i Jackson, così Poseidone imparerà a rubare qualcosa a un altro dio.-
Non riuscii a trattenermi ed entrai nella casa di Atena.
-Non permetterti mai più di dire una cosa del genere.- lo minacciai. Era alto con i capelli biondi e gli occhi grigi tipici dei figli di Atena. Harry Black, forse, si chiamava. Mi guardò stupido poi disse:- Io dico quello che penso. E non sarà un figlio di Ermes a farmi cambiare idea.-
-Senti, non voglio litigare, ma finiscila o giuro che non rispondo delle mie azioni.- Ero sicuro di non volere litigare? Perchè sembrava stessi facendo di tutto per farlo.
-Dico semplicemente che se i due Jackson muoiono, fanno un favore a tutta la comunità. dato che sono anche figli di un Pezzo Grosso.-
-Qui l'unico che merita di morire sei tu.- Mi avventai sopra di lui. Sentivo la rabbia crescere, anche se forse non era esattamente rabbia. Dovevo prendermela con qualcuno perchè non volevo pensare alla paura che potesse succedere qualcosa ad Eveline e al fatto che fosse lontana. Esagerato forse? Sì, lo pensavo anch'io, ma non potevo farne a meno.
Gli altri figli di Atena cercarono di separarci, ma dovette intervenire Chirone che, una volta riuscito a staccarci, ci guardò con disprezzo.
-Mi meraviglio di voi!- ci disse. -Siete semidei, dovete aiutarvi l'un l'altro, non azzuffarvi come degli animali! Siete tutti parte di una stessa famiglia e dovete essere uniti, soprattutto in tempi come questi! Vergognatevi!-
Harry Black mi lanciò un'occhiataccia. Vorrei poter dire che il discorso riuscì a calmarmi, ma non fu così. Avevo capito di stare sbagliando, ma non riuscivo a controllare la rabbia. Che poi in realtà era paura e tristezza.
Connor fece per venire verso di me, ma fu preceduto da Luke.
-Si può sapere cosa ti è saltato in mente?- mi gridò. -Sei un figlio di Ermes, non un figlio di Ares, dovresti riuscire a controllare i tuoi istinti quasi omicidi.- Ecco ci mancava solo questa.
Trattieniti, Travis, trattieniti, pensai. Ma con tutti i miei buoni propositi non riuscii a farlo.



 Spazio autrice non molto sensato: Le verifiche sono finite e sono andate bene (credo, cioè spero) e per domani non ho un bel niente visto che sono già stata interrogata in tutte le materie *sghignazza all'idea del pomeriggio di fancazzismo che le si prospetta davanti*
Devi mandare avanti un pianeta. Sei il capo di tutti gli dei.
Zitto tu! Hai deciso di intervenire in tutti i miei spazi autrice?
Claro che sì!
Abbiamo qui anche un Crono mezzo spagnolo, eh? Più o meno.
Ok, passiamo al capitolo, che è quello che vi interessa. Non ne sono pienamente convinta, forse perchè Travis, boh, ha un qualche difetto che nemmeno io riesco a trovare, ma che me lo fa piacere meno. Ho provato a immaginare come si potesse sentire. La ragazza che gli piace davvero (perchè a Travis Eveline piace davvero, ma i ragazzi sono un po' lenti nel capire certe cose anche le ragazze) rischia la vita ogni singolo minuto. Penso sia normale essere agitati, anche se forse lui è un po' esagerato, ma volevo sottolineare il fatto che a causa di Eveline in lui c'è stato un cambiamento.
Ok, dai, basta. Vi lascio alle vostre cosucce, ringraziando sempre tutti quanti.
Baci,
Tea

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Capitolo 10
*** Ho un piccolo disguido in famiglia (Luke) ***


HO UN PICCOLO DISGUIDO IN FAMIGLIA
(Luke)

 


Cosa diavolo era preso a Travis? Scatenare una lite non era certo da lui. E, per tutti i mutandoni di Crono..
Luke.
"Scusi, mio signore." Ma Travis era impazzito, per forza.
-Si può sapere cosa ti è saltato in mente?- gridai. -Sei un figlio di Ermes, non un figlio di Ares, dovresti riuscire a controllare i tuoi istinti quasi omicidi.-
-Sai che non sopporto quando insultano le persone ingiustamente.- rispose lui, stringendo i pugni.
-Sì, ma non hai mai scatenato una rissa per questo. Cos'è successo?-
Lui sembrò esitare un attimo, poi disse:-Ha detto che Eveline dovrebbe essere morta.- Sembrò che stesse cercando di trattenersi dall'urlare di nuovo. Non sapevo bene cosa fare. Il fatto che parlasse così di Eveline mi spiazzò ma provai a tranquillizzarlo.
-Li ho appena sentiti.- dissi appoggiandogli una mano sulla spalla. -Stanno bene, non è successo niente di grave.-
-Li hai appena sentiti?- chiese. -Come?-
-Hanno contattato il Campo con l'I-phone e..-
-E TU NON MI HAI FATTO PARLARE CON LEI?- Lo guardai sconcertato. Perchè si comportava così? Sindrome premestruale? Ok, ipotesi da scartare. Ma allora cosa aveva da urlare?
-Cosa ne sapevo io? E poi non è che ci abbia parlato molto..-
-Ma certo! Come ho fatto a non pensarci prima? La vuoi avere tutta per te, vero? Complimenti, Luke, falla cadere ai tuoi piedi come tutte le altre ragazze del Campo, poi buttala via una volta usata. Tanto sei un esperto, no?-
La sindrome premestruale mi sembrava davvero l'ipotesi più probabile. Non capivo perchè dicesse quelle cose.
-Travis..-
-LASCIAMI STARE, LUKE!- Mi spinse via e se ne andò correndo. Lo guardai allontanarsi, ancora incredulo di ciò che era appena successo. E' vero che era un periodo in cui la tensione era spalmata sopra le fette biscottate a colazione, ma Travis aveva davvero perso il controllo.
Però, forse, su una cosa aveva ragione. Stavo usando Eveline. Stavo cercando di farla cadere ai miei piedi solo per averla dalla mia parte. Perchè la figlia di uno dei Tre Pezzi Grossi era di vitale importanza per vincere la guerra. Per una volta mi chiesi se era giusto ciò che stavo facendo, se era giusto sfruttare così le persone solo per i miei scopi.
E' giusto, Luke.
Una sensazione strana mi invase. Non so se fossi davvero io a crederlo, ma Crono aveva ragione.
Era giusto.


Spazio autrice non molto sensato: Salve, salvino, lettorino! (Ok, tralasciamo le Simpsonate della domenica pomeriggio).
Non sono convinta, no. Non sono convinta per niente. Forse perchè queste parti le trovo un po' noiose. Cioè. Boh. Non so. Non ci sono nè svolte nè cose esaltanti.
Ci sono io! Io sono una cosa esaltante!
Direi di cercare l'autostima di Crono perchè proprio non si trova -.-
La modestia è la mia miglior dote! Oltre a fare il lavaggio del cervello a tutti gli stupidi semidei..
LUKE NON E' STUPIDO, OK?!
*respira profondamente e si riprende*
Dicevamo, sorvolando sulle varie Cronate sempre della domenica pomeriggio. Sì, Luke sta usando Eveline, perchè quell'Uranide gli ha fatto il lavaggio del cervello.
Eheh! Sono figo!
Certo, sushi.
Comunque 35 recensioni! No, ma io vi amo alla follia! GRAZIE! <3
Bene, vi lascio a cose migliori! :D
A presto!
Baci,
Tea

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Capitolo 11
*** Trovo il coraggio di zittire un dio (Eveline) ***


TROVO IL CORAGGIO DI ZITTIRE UN DIO
(Eveline)

 


Seduti al tavolo di un ristorantino economico, speravamo di convincere l'ennesima cameriera a portarci da mangiare senza che noi avessimo soldi per pagare, quando un uomo dai capelli neri a spazzola con una giacca di pelle e un paio di occhiali da sole scese da una moto, facendo zittire tutti i presenti e annunciando che ci avrebbe offerto la cena.
Ebbi un brivido a vederlo, ma non ci badai, fino a quando, dopo le presentazioni, non si tolse gli occhiali. I suoi occhi non erano altro che orbite vuote in cui ardevano esplosioni nucleari in miniatura. Quegli occhi. Mi guardò ed io non riuscii a sostenere lo sguardo. Tremavo e forse lui se ne accorse perchè continuò ad osservarmi, mentre parlava con Percy. Sentivo quelle fiamme addosso, avrei voluto alzarmi e scappare via, ma strinsi il tavolo per non farlo. Sentii gli occhi riempirsi di lacrime, ma a fatica riuscii a deglutire e a ricacciarle indietro. Avevo solo immaginato quegli occhi, vero? Non alzai lo sguardo per controllare per paura di trovarmi di nuovo quelle orbite infuocate davanti.
Ares, perchè quello strano motociclista era il dio della guerra, ci chiese di recuperare il suo scudo nel Tunnel dell'Amore di un parco acquatico abbandonato. Percy era furioso, lo si vedeva lontano un miglio. Annabeth cercava di nasconderlo, ma anche lei stringeva i pugni dalla rabbia. Grover era un po' più calmo, ma lui era un satiro. Ero l'unica, dunque, che non subiva il potere del dio? Forse perchè io lo subivo in un altro modo. O perchè l'avevo già subito.
Quando di colpo Ares sparì, mi sentii subito sollevata, come se in me si fosse riaccesa la forza e seguii i miei amici fino al parco acquatico Waterland. Grover entrò volando con le scarpe che Castellan aveva dato a Percy e poco dopo eravamo arrivati al Tunnel dei Brividi d'Amore.
-Vado- disse Percy, dopo aver notato la barchetta in fondo al tunnel.
-Vengo con te- affermò Grover, poco convinto, ma mio fratello gli disse di rimanere lì e chiese ad Annabeth di seguirlo.
-Stai scherzando? Io venire con te nel Tunnel dei Brividi d'Amore?- Entrambi arrossirono.
-Va bene, Evs, vieni tu?- Scossi la testa. -Ok, vado da solo.- Ma quando si addentrò nel tunnel, Annabeth lo seguì.
-Non sono carini insieme?- chiesi a Grover, quando furono ormai lontani.
-Non durerebbero un giorno senza litigare.-
-Vero. Ma lascia passare ancora un po' di tempo e mio fratello sarà pazzo di Annabeth. Poi toccherà a lei.-
-Da quando ne capisci così tanto dell'amore?- Lo guardai truce e lui alzò le braccia in segno di resa.
-Piuttosto, cosa ti è preso prima, con Ares?- Trasalii. Odiavo il fatto che i satiri fossero capaci di leggere le emozioni.
-Niente. Era l'effetto che faceva, tutto qui.-
-Era più paura che rabbia.- Stavo per ribattere quando un gran fragore metallico rimbombò per tutto il tunnel.
-Ragazzi!- gridò Grover. Improvvisamente dei fili sottili cominciarono a intrecciarsi e subito dopo dagli specchi della vasca uscirono giganteschi ragni metallici. Era una trappola di Efesto.
-Evs, Grover!- ci chiamò Percy. -Andate alla cabina e trovate il pulsante di accensione!- Grover mi guardò cercando spiegazioni.
-Ha ragione!- dissi. -L'acqua! Forza, Grover!- Entrammo nella cabina e provammo a schiacciare tutti i pulsanti, ma non successe niente. Allora mi concentrai, immaginandomi di portare l'oceano a Denver. L'acqua esplose dalla tubature. Percy e Annabeth si sistemarono in una barca e attraversarono tutto il tunnel, fino a..
-Grover, il cancello è chiuso!- Lui si voltò verso di loro. Strillavano dirigendosi sempre più velocemente verso un grosso cancello con tanto di lucchetto.
-Maia!- E sulle sue scarpe comparirono un paio d'ali. Mi prese per la vita e volò verso Percy e Annabeth che avevano saltato e si stavano per schiantare al suolo.
Quando li afferrò, però, precipitammo a terra.
-Beh, per lo meno ho attutito la caduta.- disse con un sorriso, beccandosi tre occhiatacce. Ci rialzammo. Percy reggeva lo scudo di Ares e dal suo sguardo capii che voleva fare due chiacchere con lui. La cosa non mi piacque per niente.
...
Ares era nel parcheggio del ristorante, appoggiato alla sua motocicletta.
-Bene, bene- esordì. -Non vi siete fatti ammazzare.-
-Sapeva che era una trappola.- replicò Percy.
Ares si tolse gli occhiali da sole. Il panico mi invase nel vedere quegli occhi. Il dio sorrise malvagio:-Siete venuti bene, in tv-
-Lei è un idiota- disse mio fratello, consegnandogli lo scudo.
-Non insultarmi, Perseus Jackson. Non ti conviene o qualcuno qua ne pagherà le conseguenze...-
-Stia zitto!- gridai, fuori di me. Non sapevo dove avessi trovato il coraggio, ma i miei occhi erano lucidi e tremavo. Volevo solo che se ne andasse e ci lasciasse in pace.
Ares mi guardò, stupito. Meglio dire che mi scrutò. Poi, dopo un istante che mi sembrò eterno, se ne andò a cavallo della sua motocicletta.
Mi accasciai a terra, distrutta. Gli altri mi guardavano, senza sapere cosa fare, ma non avrei parlato. Non sarei riuscita a farlo.





Spazio autrice non molto sensato: Giorno, giorno, giorno! :D
Oh, quelle chapitre! Ok, il francese mi da alla testa. Più che altro è la depressione che mi da alla testa perchè non è un buon periodo. E quando sono depressa, impazzisco. Letteralmente. Nel senso che proprio comincio a dire e fare cose senza senso non che normalmente non lo faccia.
Poi oggi la mia prof di italiano decide di insegnarci il complemento partitivo e che frase prende di esempio? Il più bello fra gli dei è Apollo. Cioè, adesso, senza nulla togliere al mio bel figlioletto, ma Zeus dove lo lasciamo? Chi è il padre degli dei? Chi ha sconfitto Crono?
Zittisciti.
Toccato un tasto dolente?
No, è solo che sono io il più bello fra gli dei. *ammicca preparandosi alla passerella*
Sei un titano, papi. Un titano. E per di più sei ridotto in minuscoli pezzettini, non puoi fare il modello.
Parla del capitolo.
Ok, ok. Questo capitolo è più lunghetto del solito ed è anche diverso in un certo senso, no? Voglio dire, qua c'è un lato di Eveline che non si è praticamente mai visto. E' debole, ha paura. Ovviamente dire che Eveline ha paura è come dire che l'erba cipollina non è per niente adatta al fumo (?)! Si scoprirà perchè più avanti. Molto più avanti. Se avrete la pazienza di seguirmi in questo avventuroso (?) viaggio. Posso dire solo che..
Non dirlo. Devi lasciare la suspence.
Ma è giusto che si sappia almeno qualcosina! Se no i miei venticinque lettori (tanto per citare il Manzoni) moriranno di curiosità.
Non gliene frega niente a nessuno.
Ok, va bene, chi vivrà, vedrà! Gli Unni han vita corta! (?)
Vi abbandono alle vostre riflessioni. Grazie a tutti! (Ringrazierò poi per bene at the end)
Besos,
Tea

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Capitolo 12
*** Un satiro rovina i miei piani (Luke) ***


UN SATIRO ROVINA I MIEI PIANI
(Luke)

 


Travis continuava a non parlarmi e non capivo neanche il perchè. E non dite che sono un idiota come continuava a fare da quando mi aveva incontrato qualcuno di mia conoscenza. L'unico che aveva capito cosa avesse Travis, forse, era Connor, ma loro erano gemelli, quindi non valeva.
Nonostante tutto cercavo di concentrarmi sui piani che aveva in mente Crono, anche se mi accorgevo di avere la testa da tutt'altra parte. Per la precisione la tutt'altra parte era un posto imprecisato dell'ovest degli Stati Uniti, dato che, da dopo il messaggio Iride di Percy, non avevamo avuto più notizie sull'impresa e quindi non ero neanche sicuro che fossero ancora vivi.
Luke Castellan.
Ci risiamo! Solo che quella volta era diverso. La voce di Crono non era un sussurro lontano, mi rimbombava in tutta la testa e mi aveva chiamato col mio nome completo.
-Mio signore.- risposi.
Mi ero fidato di te, pensavo avessi avuto una buona idea.
Era arrabbiato, ma non sapevo il perchè. Sapevo solo che mi faceva molta paura.
-Non capisco, mio signore. Cos'è successo?-
Le scarpe alate di tuo padre avrebbero dovuto condurre Percy Jackson dritto nel Tartaro, invece mi stavano portando un satiro.
Un satiro? Grover? Perchè le scarpe stavano portando Grover nel Tartaro?
-Giuro che ho fatto tutto ciò che potevo fare. Ho dato le scarpe a Percy e quando l'ho sentito l'ultima volta mi ha assicurato che le stava usando.-
Evidentemente ti ha mentito, Luke. Mi hai deluso profondamente. Ora il ragazzo riuscirà a recuperare la Folgore e il nostro piano andrà in fumo.
-C'è ancora la sorella. Lei può aiutarci, una volta condotta dalla nostra parte.-
Quanto tempo ti ci vorrà?
-Poco, mio signore. Dobbiamo solo assicurarci che torni viva al Campo, poi me la lavorerò io.-
Tornerà viva, vedrai. E vedi di non deludermi di nuovo, Luke, o pagherai le conseguenze della mia ira.
Annuii, deglutendo a fatica. Davvero sarei riuscito a portare Eveline dalla nostra parte? Davvero avrei avuto il coraggio di farlo? Dovevo farlo. Crono me lo imponeva. E poi, era per distruggere l'Olimpo. Era quello il mio unico scopo. Gli dei non erano altro degli ipocriti che ci usavano come burattini per divertirsi durante la loro inutile vita immortale. Allora perchè cominciavo ad avere dei dubbi? Ma non ci dovevo pensare. Luke Castellan non poteva dubitare di niente. Soprattutto non poteva dubitare a causa di una ragazzina. Ero colui che avrebbe creato un mondo migliore, senza dei. Ero colui che avrebbe liberato molte persone da ciò che più le opprimeva, l'Olimpo. Ma ero anche un'altra cosa, solo che non volevo ammetterlo. Io ero Luke Castellan, il traditore. E questa parola, forse, mi feriva più dello sguardo di ghiaccio di Eveline
.


Spazio autrice non molto sensato: Hola chicos! Bonsoir! Pimpiripettenusapimpiripettepà!
Ok, dopo questi favolosi (?) esordi, direi di cominciare lo sclero.
Oggi non ho fatto proprio una beata fava! Voglio dire, per domani avrei solo latino e conto di copiare la versione in classe. Sì, lo so che non si fa, ma avevo danza! Era una situazione al di sopra delle mie capacità!
But the way (perchè l'inglese ci mancava), vi annuncio ufficialmente che i capitoli saranno 19! Devo solo mettere giù bene l'ultimo, per il resto li ho già tutti pronti!
Nell'ultimo ci sarò io, vero?
Non posso ancora dirlo con certezza, ma suppongo di sì.
Sììììì *si mette a canticchiare ballando la conga per tutto il Tartaro*
Crono.
Lalalalalalalalala.
Crono.
Oui?
Sei a fettine, non puoi ballare la conga. *troll-face*
*Crono si dilegua, offeso*
Bene passando al capitolo (era ora! ndMoltaGente), non ne sono pienamente soddisfatta. No. Forse perchè non succede niente. E' un capitoletto fuffa, insomma.
Ok, i mie spazi autrice stanno prendendo una gran brutta piega. Mi serve lo psicologo della scuola.
Vi saluto e vi lascio a pezzettini di Crono che ballano la conga!
Baci,
Tea_Zeus (sì, cambiato nick)

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Capitolo 13
*** Scopro alcune innate capacità del mio stomaco (Travis) ***


SCOPRO ALCUNE INNATE CAPACITA' DEL MIO STOMACO
(Travis)

 


Eveline stava tornando. Aveva consegnato la Folgore a Zeus. Ci era riuscita. Era viva. Non dovevo più correre per il campo e scatenare risse insensate. Anzi, sorridevo più di quanto non avessi mai fatto.
Quando Eveline arrivò al Campo, era stremata, ma non riuscii ugualmente a staccarle gli occhi di dosso. Finalmente l'avevo capito. Come avevo fatto a non arrivarci prima? Mi ero innamorato di lei. Non sapevo l'ora esatta, il luogo, lo sguardo o le parole. Mi ci ero trovato dentro prima di accorgermi di cosa fosse. Sapevo solo che era una sensazione bellissima. Guardarla sorridere con Percy, Grover e Annabeth mentre indossava la corona di alloro, mi dava quasi un senso di completezza. E l'unica cosa di cui ero certo era che non potevo più tenermelo dentro.
-Ev, scusa, posso parlarti un attimo?- Alla luce del falò sembrava ancora più bella. I suoi capelli illuminati dal fuoco emettevano bagliori rossastri che la facevano quasi sembrare una dea. Annuì e mi sorrise. Il mio stomaco fece almeno tre capriole all'indietro. Ci allontanammo un po' dagli altri.
-Ecco..- cominciai. -Io..- Lei mi guardava aspettando che continuassi, ma non trovavo le parole. Davvero mi era sembrato così facile? Improvvisamente mi ero bloccato. Cosa mi prendeva?
Ma raccolsi tutto il coraggio che mi era rimasto. Non potevo stare zitto. Non se lei mi guardava con quegli occhi così incredibilmente stupendi. Era buio, ma riuscivo a vederli ugualmente, quasi li conoscessi a memoria.
-Avevo paura.- mormorai. Oh, dei, come avevo fatto a dire una cosa così stupida?
-Paura?- mi chiese lei.
Cerca di rimediare, Travis, cerca di rimediare.
-Paura di perderti. Non passavo un singolo minuto senza pensare a te e a quanto fossi in pericolo.-
Ti prego, dimmi che ho rimediato abbastanza.
-Ehi, io non mi faccio mica ammazzare da qualche mostriciattolo!-
-No, no, certo che no! Non intendevo dire questo! Lo so che..sei fantastica. Non ho mai incontrato nessuno più speciale di te.- Eveline mi guardò, colpita. Forse avevo detto qualcosa di sbagliato. Forse ero stato troppo affrettato. Non volevo, però, che se ne andasse. Non l'avrei sopportato. Non volevo perderla. Quell'attimo sembrò durare un'eternità. Avrei dato qualsiasi cosa per sapere cosa stesse pensando, ma i suoi occhi non lasciavano trasparire niente.
Improvvisamente, solo per un'istante, mi baciò, sfiorandomi delicatamente le labbra. Rimasi inizialmente spiazzato, poi poggiai le mie labbra sulle sue. Se prima, con un suo sorriso, il mio stomaco aveva fatto tre capriole all'indietro, ora volteggiava per tutta la pancia, ballando la conga.
Quando ci staccammo, mi sorrise. Credevo che il saperla viva fosse la cosa che mi avrebbe potuto rendere più felice di ogni altra, invece non era neanche lontanamente paragonabile a quello.
Durante il falò, cantammo insieme, stonando come due campane, mangiammo marshmallows quasi abrustoliti dallo stesso bastoncino, ridendo come se fosse la cosa più bella del mondo. E forse lo era, perchè in quel momento, con lei, non mi importava nè delle risatine di Connor, nè delle occhiatacce di Percy, nè dello sguardo di Luke. Non mi importava di nessuno se non di Eveline Jackson.



Spazio autrice non molto sensato: Buooondì! :D
Considerato che avevo già scritto il capitolo sono in ritardo, ma va beh, volevo anche dare un po' il tempo di recensire! :) E poi ieri non ho avuto tempo. Mattino: scuola, tre ore di tema (tracce orribili, io ho dovuto scrivere di come sarebbe la mia vita senza internet ._.) e un'ora di religione col prof ribelle che ci fa vedere dvd in alula di informatica anche se è vietato. Pomeriggio: scout, rendendomi ridicola davanti a tutta la nazione per andare in bicicletta con la maglietta con scritto dietro in tempera THIS IS SPARTA. Sera: serale di Amici (non che lo segua, ma da brava e buona ballerina non mi posso perdere la zia Cele)
Ora ho deciso di pubblicare il nuovo capitolo prima di andare al cinema! Sì, non studio mai. No, in realtà domani ho solo tre ore perchè non c'è quella di inglese e martedì c'è assemblea :D
Ma perchè ogni volta devi raccontare tutta la tua vita?
Me lo stavo chiedendo anch'io, in realtà.
Sei un caso disperato.
Grazie, papi. E' sempre bello avere il sostegno dei genitori.
But the way, Travis e Eveline sono insieme! Non so se la notizia vi rechi gioia, dolore, euforia, disperazione, quelcavolochevolete. E Lukino bello? Come la prenderà?
Lui ha altre cose a cui pensare. Per esempi amarmi alla follia!
Lui ama Eveline alla follia (posso dirlo perchè ormai è palese)
I miei spazi autrice stanno veramente prendendo una brutta piega. Sono da ricovero. Sopprimettemi, vi prego!
Sì, fatelo.
Anche lui, se potete!
Beh, vi abbandono! *la folla (?) di lettori esulta*
Grazie sempre a tutti! :D 47 recensioni! Vi amo <3
Baci,
Tea_Zeus

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Capitolo 14
*** Passo un'ora in simbiosi con una borsa del ghiaccio (Luke) ***


PASSO UN'ORA IN SIMBIOSI CON UNA BORSA DEL GHIACCIO
(Luke)

 


Grazie alle figlie di Afrodite, le notizie qui al Campo Mezzosangue giravano molto in fretta. Eveline Jackson e Travis Stoll si erano messi insieme. Nessuno parlava d'altro. E tutte le ragazze ammiravano la bellezza fino a quel momento nascosta del grande figlio di Ermes.
E no, non ero io. Strano, ma sembrava che tutti si fossero dimenticati di me. Eppure io esistevo. E precisamente mi trovavo di fianco al campo di lotta da un'ora, con del ghiaccio sulla guancia per far passare il dolore dovuto al pugno che mi ero appena beccato da Connor.
Di solito questo non capitava, ma il fatto era che ero distratto. E sì, ero distratto dal pettegolezzo che era ormai sulla bocca di tutti. Mi dava fastidio, come era ovvio che fosse.
Innanzitutto, se Eveline prima aveva rifiutato me e ora stava con Travis, era come se il mio caro fratellastro si fosse affermato migliore di me e io, dall'alto del mio orgoglio, non potevo accettare una cosa del genere.
Inoltre, questo faceva inevitabilmente fallire la mia missione ed io avrei dovuto pagare le conseguenze dell'ira di Crono, se non avessi risolto subito la situazione. Era normale, quindi, che provassi un grande desiderio di strangolare Travis.
-Luke, si può sapere che hai?- Mi tolsi il ghiaccio dall'occhio e mi trovai di fronte Connor che mi guardava perplesso.
-Niente, Connor, a parte questo livido che ho per colpa tua..-
-Colpa mia? Era lotta, Luke. Ce lo dici sempre anche tu che bisogna approfittare delle distrazioni dell'avversario!-
-Sì, ma non così forte! Guarda come mi hai ridotto!-
-Luke, hai finito di sfogare i tuoi malumori su di me?- Aveva ragione, forse avevo esagerato.
-Scusa, deve essere la botta che mi fa pulsare la cicatrice.-
-O forse è lo stesso motivo per cui ti sei distratto prima.- Lo guardai, leggermente confuso, anche se sapevo benissimo di cosa stava parlando. La capacità di Connor di capire le persone mi sorprendeva sempre.
-Beh, sì, mi da fastidio che Eveline e Travis stiano insieme.- Riuscii ad ammettere. In fondo era normale, no?
-Ti da un po' troppo fastidio, non credi?- Avevo capito dove voleva arrivare, ma si sbagliava. Si sbagliava di grosso.
-No, Connor, per niente. E'..-
-Sì, certo, è solo per il tuo orgoglio.-
-Esattamente.- Annuii.
-Però questo non spiega come mai il tuo orgoglio lo getteresti nel fango se avessi anche solo la più piccola possibilità di essere al posto di Travis. Non spiega come mai ti faccia talmente tanto male il fatto che lei abbia preferito un altro a te da non pensare ad altro. Non spiega come mai ti lasci sconvolgere così da quello che fa una ragazza che conosci da poco. Non spiega come mai adesso stai zitto invece di negare tutto questo. E sai cos'altro non spiega? Perchè una lacrima ti sta lentamente solcando la cicatrice.-
Avrei voluto dare una spiegazione razionale a tutto quello che aveva detto Connor, ma di razionale, ormai, non avevo più niente. E non aveva più senso mentire. Era così chiaro. Ed era strano scoprire di non averlo scoperto prima.
-Vuoi sapere il perchè di questa lacrima? Perchè so che posso avere tutto, tranne l'unica cosa che vorrei davvero.- Lo guardai negli occhi, soddisfatto, forse, perchè stavo per dire la verità. -Perchè mi sono innamorato di Eveline Jackson.-
 Improvvisamente scoppiai a ridere. Una risata amara. Mi sentivo completamente stupido per quello che avevo detto e non potevo fare altro che ridere, altrimenti il nodo in gola che sentivo si sarebbe presto trasformato in lacrime irrefrenabili.
Connor mi guardò e sorrise. Sapeva che avevo bisogno di stare da solo.
-Ah, Connor, però..- gli dissi, dopo che si fu voltato.
-Sì, Luke, tranquillo, non dico niente a Travis.- E lo guardai allontanarsi, mentre quella piccola lacrima raggiungeva il limite della cicatrice.




Spazio autrice non molto sensato: VACANZAAA! *si a ballare la macarena e Crono la segue*
Crono nel Tartaro non è sempre una buia e lugubre vacanza?
Gradire che non ne parlassi, grazie.
Oooookkkk. Comunque, HO FINITO L'ULTIMO LIBRO! Dire che fantamirabolanterrimo (?) è decisamente riduttivo. Posso dire che ho pianto per tutte le morti? Soprattutto l'ultima. PERCHE' RIORDAN MI HA FATTO QUESTO? Ah, ma ormai il quinto libro versione Tea_Zeus è già in atto nella mia testa e lo zio Rick non potrà farci niente. Muahahahahahahahah
Ehi, sono io quello dalla risata malefica!
Zitto tu. Dovevi proprio mettermi un My Little Pony come fratello? Sì, perchè ho appena realizzato che Chirone è mio fratello O.o
Non è che ne vada molto fiero.
Meglio. Io sono il tuo preferito, vero papi?
Luke è il mio preferito.
Ma sei il suo bis-nonno! Ahahah Crono è vecchio! Crono è vecchio!
Ok, dai riprendiamoci. Luke è triste :'( però ha ammesso tutto il suo grande amore *-*. Ora cosa farà? Boh, vedremo! :)
Bene, vi abbandono. *la folla esulta* Rinchiudetemi in una clinica, vi prego.
Baci,
Tea_Zeus

P.S. Se a qualcuno interessa qua piove (?)

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Capitolo 15
*** Sono in disaccordo con la mia parte razionale (Eveline) ***


SONO IN DISACCORDO CON LA MIA PARTE RAZIONALE
(Eveline)

 


Che cosa strana. Io, Eveline Jackson, stavo con Travis Stoll. Stavo con un ragazzo. Ero riuscita a fidarmi di lui. Forse il Campo mi aveva cambiata. Forse incontrare persone quasi uguali a me, mi aveva aiutato ad aprirmi. Come avevo fatto con Annabeth. E come ora stavo facendo con Travis.
Mi fidavo di lui. Certo, non completamente, ma con lui stavo bene, non avevo bisogno di nessuna difesa.
Strano, vero? Ma era questo quello che si provava ad essere innamorati? Non ne avevo davvero idea. Non avevo ancora imparato a pieno a conoscere il vero significato della parola amore.
Ma Travis era fantastico. Non c'erano altre parole per descriverlo. Sembrava totalmente perfetto per me. E la sua compagnia era una delle cose più belle al mondo.
Non pretendeva niente. Parlavamo, ridevamo, forse solo qualche bacio e qualche carezza ogni tanto, ma niente di più. Prima che il mio ragazzo, lo consideravo un amico. Non avevo lottato per lui, era stato lui a venire da me. E io avevo accettato. Ed ero certa che quella fosse stata la scelta giusta.
Una sera, stavo rientrando nella casa numero tre. Il sole non era ancora tramontato del tutto, ma la stanchezza degli allenamenti della giornata cominciava già a farsi sentire.
Appena varcai la soglia, fui sorpresa di non vedere Percy. Mi risposi che probabilmente era con Annabeth e che quindi era meglio non disturbarlo andando in giro a cercarlo. Quindi mi buttai sul letto. Sentii uno strano rumore sotto la schiena e, quando guardai, vi trovai un piccolo foglietto di carta.
Tu, sì, proprio tu. Tu che stai leggendo questo. Sei bellissima.
Travis. Quel ragazzo sapeva davvero come farmi sorridere.
Oh, Eveline, ma cosa stai dicendo?Stai diventando sdolcinata?
Beh, anche se fosse? E' un reato?
Tu non devi aprirti a nessuno, ricordatelo. Soffriresti e basta.
A questo mondo non sono nati tutti per farmi soffrire. Guarda Percy, guarda la mamma, guarda Grover. Ti sembra che vogliano farmi soffrire?
Ma sei pienamente sicura di Travis? Credi che ti voglia davvero bene?
Non lo so, ma non voglio sempre essere quella che si chiude in se stessa perchè ha paura degli altri.
La vita è stata dura con te. Vuoi crescere nelle speranza che migliorerà, anche se sai che non accadrà mai?
Io voglio provare a buttarmi.
E poi succederà come quella notte..
NO!
Scaraventai il foglietto in un angolo e mi alzai di scatto dal letto.
In quel momento, Percy entrò nella casa.
-Evs, Chirone vuole vedere tutti i capi delle case. Dobbiamo raccontare di ciò che abbiamo scoperto nell'impresa.- Annuii e lo seguii verso la Casa Grande, come se niente fosse.





Spazio autrice non molto sensato: Eccomi qui! :D (Uffa, ma perchè non te ne vai? ndMoltaGente+Crono)
Oggi sono anche abbastanza -no, normale no- ma ho poco da dire, perchè in questi giorni il divano è diventato il mio migliore amico! E' amore profondo <3
Mi tradisci così?
Ti ho già tradito millerrimi di anni fa, quando ti ho spodestato LOL
Non parlarne. E' una ferita ancora aperta. Veder tutti i miei figli così, contro di me..
Oh, sì, signor Crono. Si stenda sul lettino e mi esponga tutti i suoi problemi. Ricordi, 100 euro a seduta.
*qualcuno le tira una botta in testa*
Oh, sì, giusto. Mi sa che dovremo rimandare la seduta.
Allora. Sì. Bene. Il capitolo. Oh, Eveline, che ragazza complessa! Lei non sa se è innamorata di Travis, però lui la fa stare bene come forse solo Percy è mai riuscito a fare. Eppure una parte di lei le dice di non fidarsi, perchè tutti prima o poi ti deludono e lei l'ha provato sulla sua pelle.
Ma cosa le è successo? Adesso sono curioso!
Dai tempo al tempo, papi. Tu dovresti capirlo bene.
Pessima battuta.
Grazie!
Comunque, ringrazio tutti tutti tutti! 57 recensioni! Vi compro l'uovo di Pasqua di Dragon Ball! Grazie <3 Ovviamente anche a tutti quelli che hanno messo la storia fra preferite, seguite o ricordate, o anche solo che leggono! I and Crono love you <3
No, io no.
Si, anche tu.
Baci,
Tea_Zeus

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Capitolo 16
*** Partecipo a un consiglio che non mi serve granchè (Luke) ***


PARTECIPO A UN CONSIGLIO CHE NON MI SERVE GRANCHE'
(Luke)

 


-Bene, ragazzi!- cominciò Chirone. -Vi ho fatti chiamare qui perchè i nostri amici tornati da poco dall'impresa hanno qualcosa da dirci.- Guardò Percy, Eveline, Annabeth e Grover.
-Siamo tutti orecchie.- commentai, beccandomi (ma che strano) un'occhiataccia da Eveline.
-Innanzitutto, non era stato Ade, come credevamo, a rubare la Folgore di Zeus, ma Ares.- disse Annabeth, guardandoci negli occhi uno per uno.
Clarisse ringhiò:-Come osi fare certe insinuazioni? Perchè mai mio padre avrebbe dovuto rubare la Folgore?-
-Non è stato proprio lui a rubarla.- precisò Eveline. -Qualcun altro ha architettato il piano e, colto sul fatto, ha convinto Ares a scatenare la guerra.-
-Mio padre non si lascia abbindolare così facilmente!-
-Calma, Clarisse.- La fermò Chirone. -Non siamo qui per litigare.-
Percy si assicurò che si fosse calmata, prima di continuare:-Mentre eravamo negli Inferi, siamo giunti sull'orlo di un baratro. Siamo certi che sia stato ciò che si trova in quel baratro ad organizzare tutto, sfruttandosi di qualcuno, forse un Mezzosangue, per rubare l'Elmo e la Folgore.-
Però, intelligenti questi semidei.
Ero quasi certo che non sospettassero di nessuno, ma un brivido di paura mi percorse comunque la schiena.
Tranquillo, Luke. Non sanno niente.
-Cosa c'era nel baratro?- chiese Beckendorf.
-Era l'ingresso al Tartaro.- rispose Annabeth. Tutti i presenti trasalirono. Io sogghignai e sentii la risata di Crono echeggiarmi nella testa.
-Avete dei sospetti su chi possa essere il Mezzosangue?- domandò Silena.
Ci fu un attimo di silenzio, o forse così parve solo a me, poi Eveline rispose:-No, ma chiunque sia stato, non penso che ora sia qui fra noi.-
"No, infatti, ce l'hai solo di fronte."
-Chirone, qualche Mezzosangue ha lasciato il Campo durante o dopo l'impresa?- chiese Annabeth.
-Non che io sappia.- rispose il centauro. -Ma non escluderei ancora del tutto l'ipotesi che il traditore sia al Campo.- Trasalii alla parola traditore. Cercai di ignorarla, ma non ci riuscii. Probabilmente meritavo di essere chiamato così.
Sei dalla parte giusta, Luke.
Sì, ero dalla parte giusta.
-Controllate ogni singolo movimento dei vostri fratelli. Se c'è qualche atteggiamento che vi può sembrare sospetto, riferitemelo, ma fatelo con discrezione.-
"Certo che controllerò il ladro, Chirone. Vivo nel suo corpo ventiquattro ore su ventiquattro."
Il centauro ci congedò. I volti di tutti erano scossi da ciò che avevano appena sentito.
Completa la tua missione, ora, Luke. Se non riesci in questo poco tempo, dovremo passare al piano B. Ma preferirei che tu non fallissi.
Avrei anche potuto, in effetti, tanto l'alfabeto aveva venticinque lettere, ma non volevo affrontare l'ira di Crono.
Eppure, ora che avevo ammesso i miei veri sentimenti, sapevo che mai e poi mai sarei riuscito a guardare Eveline negli occhi, con la consapevolezza del male che avrei dovuto farle.



Spazio autrice non molto sensato: Buona Pasquetta a todos! :DD La Pasquetta è figa, non trovate?
Oooookkk, torno adesso dal lago, dove ho pranzato with all my family (cugini, nonna, zii, zie, pesci rossi) e ci sono stata il pomeriggio con the summer's friends.
Ok, non interessa a nessuno delle persone che ho rivisto oggi con cui passo le estati.
Stai facendo progressi! Non hai più bisogno che te lo dica io!
Vedi, papi, il tuo bambino cresce! ATATA (?) *batte le manine elettrizata*
Oh. The chapter. J'arrive.
Non mi fa impazzire. Insomma non ci trovo niente di yeah (?), ma volevo mettere questo pezzo.
Soprattutto il fantasmagorico fighissimo Crono!
Fidati, papi!
Ringrazio all the people! 64 recensioni! Voi mi renderete la ragazza più felice di questo mondo! Thanks <3
A prestissimo! :)
Baci,
Tea_Zeus

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Capitolo 17
*** Capisco che Castellan è davvero un idiota (Eveline) ***


CAPISCO CHE CASTELLAN E' DAVVERO UN IDIOTA
(Eveline)

 


-Jackson! Ehi, Jackson!-
"Eveline, continua a camminare."
-Jackson!-
"Non ti voltare. Non ti voltare."
-JACKSON!-
-Per favore, non interrompermi mentre ti sto ignorando.-
-Mi stavi ignorando?- chiese Castellan, inarcando un sopracciglio.
-Ci stavo provando.- risposi con un sospiro. -Cosa vuoi?-
-Beh, ecco.. per la cosa dell'impresa.. secondo me..-
-Tanto la tua opinione è irrilevante perchè ti odio.- Mi guardò con aria afflitta.
-Mi odi?- mormorò.
-No, Castellan, non è che ti odio, ma diciamo, se io avessi un secchio d'acqua e tu stessi bruciando, berrei l'acqua.- ironizzai.
-Quindi mi odi.- concluse lui.
Però, perspicace.
Esitò un attimo, poi disse:-Sbaglio o noi avevamo in ballo una scommessa?-
-Oh, giusto.- Tirai fuori un foglio dalla tasca dei pantaloni. No, non me ne ero dimenticata. Nonostante l'impresa, non era stato difficile trovare 101 motivi per odiare Luke Castellan. Glielo consegnai. Lui lo guardò, quasi per controllare che ci fossero tutti.
-Bene- disse. -Hai vinto tu.-
Aggrottai la fronte. Sapevo di aver vinto, ma rimasi sorpresa dal fatto che Castellan lo ammettese con tanta facilità.
-Ok, ora non abbiamo più niente da dirci.- affermai. Lui si rabbuiò, ma annuì.
-Addio, Jackson.- mormorò. Abbozzai un sorriso e mi voltai, con uno strano pensiero in testa. Perchè addio?

...

Castellan stava uscendo dal bosco, con passo affrettato, la spada in mano.
La spada. Non era la sua solita spada. Era per metà di bronzo e per metà di acciaio.
-Castellan- lo chiamai. -Hai visto Percy?-
Non mi guardò. Sembrò sforzarsi per rispondere.
-E' nel bosco.- mormorò, gli occhi bassi. -Sbrigati ad andare.-
-Cos è successo?- ringhiai. Il suo tono, il suo atteggiamento mi fecero pensare che fosse appena accaduto qualcosa di strano, forse addirittura di male.
-Niente- disse, cambiando espressione, come se improvvisamente fosse diventato un'altra persona.
-Castellan- sguainai la spada. -Non te ne vai finchè non me lo dici.-
-Jackson, ti prego. Non rendere le cose più difficili.-
-Quali cose?- domandai confusa.
-Lo sai benissimo. La risposta è stata sotto i vostri occhi tutto il tempo. Se provi a pensarci ci arrivi.-
La risposta. Quale risposta? Cosa voleva dire?
-Chi ti ha dato quella spada?-
-Di sicuro non coloro che avete appena aiutato perchè non scatenassero la guerra.- rispose con un mezzo sorriso. In un istante capii. Era stato lui a dare a Percy le scarpe alate. Aveva esattamente l'intento di farlo finire dentro il Tartaro.
-Sei stato tu fin dall'inizio?-
-Sì, ma non credere che ne vada fiero. Non ho fatto un buon lavoro. Il mio signore non era molto contento.-
-Il tuo signore? Dei, Castellan, come puoi essere così idiota?-
-Grazie per darmi sempre e comunque dell'idiota, Jackson. Ma invece di insultarmi potresti andare ad aiutare il tuo caro fratellino.-
-Non ti lascerò andare via così facilmente.- Lo attaccai, ma lui parò il colpo. Continuai a fare affondi, senza successo. Scoprii che battere Castellan non era più facile come prima. Era la spada, forse, non avrei saputo dire, ma lui continuava a stare sulla difensiva, senza dare segno di voler combattere.
Un tratto, uno scintillio dorato nei suoi occhi lo fece alzare la spada per attaccare. Colsi al volo l'occasione e riuscii a ferirlo poco sopra il fianco sinistro. Si tamponò la ferita con la mano, stringendo i denti per il dolore. Avrei potuto colpirlo di nuovo, farla finita in quel momento, ma ebbi un attimo di esitazione. Non era come uccidere un mostro. Lui era un semidio, esattamente come me.
In questo piccolo attimo, una nebbia lo avvolse, sparendo dopo pochi secondi. Al suo posto, non c'era più nessuno. Castellan era sparito.
Rimasi qualche istante a fissare il punto in cui era appena scomparso, poi abbandonai la spada e corsi verso il bosco.






Spazio autrice non molto sensato: Buondì! :D
Ieri non ci sono stata, perdono! Sono andata a Milano con i miei fratellini (Poseidone e Ade) e ho pure rubato scambiato una sciarpa con degli indiani. No, loro non ci hanno perso niente, non sono così malvagia. Però era un piano degno di un figlio di Ermes. Luke mi amerà ! ^^
Contaci.
Eclissati!
No! Così sei andata a fare un giretto in una città piena di mortali con i tuoi fratelli immortali? Scusa, ma non mi sembra di avervi dato il permesso!
Ma, papà, siamo grandi! Vogliamo la nostra indipendenza! E poi tu non sei mai stato molto presente come padre!
Mi avete rinchiuso nel Tartaro! Come pensi possa essere presente?
Quanto sei pignolo! Sono dettagli!
But the way, this is the chapter! :D Luke se n'è andato, ha tradito tutto e tutti.
Vuole solo me!
Zitto tu!
Mancano due capitoli alla fine.
*la folla esulta*
Non esultate così tanto, ci sarà il sequel!
*la folla eslama un NOOOO collettivo*
Bene, vi lascio alle vostre faccende, ringraziando, come sempre tutti, perchè 69 recensioni, 5 persone che l'hanno messa fra le preferite, 1 fra ricordate e 8 fra le seguite mi fanno commuovere! :') Merci beaucoup! <3
Baci,
Tea_Zeus

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Capitolo 18
*** Mio fratello è una mela (Travis) ***


MIO FRATELLO E' UNA MELA
(Travis)

 


-Scacco matto, Trav. Ed è la terza volta.-
-Solo perchè ho sbagliato quella mossa con l'alfiere, Conn.-
-Sì. E la volta prima hai sbagliato con la torre. E prima ancora non sei arrivato in tempo con il pedone per la regina. Ti fai fregare dal tuo fratellone, Trav?- Connor rise e addentò una mela.
-Sono nato prima di te.- risposi.
-Vedi che non sai niente? Nei gemelli è quello che esce dopo il più grande. E il più bello, aggiungerei.- Altro morso alla mela.
-Il più bello? Scusa, da quando?-
-Da quando io non ho quell'aria da ebete ogni volta che Eveline Jackson mi saluta.-
-Ehi, io non ho..- Ma Connor mi fermò e indicò alle mie spalle. Mi voltai. Eveline stava vendendo verso di noi, leggermente zoppicante. Le corsi incontro.
-Tutto bene?- le chiesi.
-Chirone ha appena convocato un altro Consiglio.- ci disse lei. -Dovreste venire anche voi, in qualità di capi della casa undici.-
La guardai, aggrottando la fronte:-Capi della casa undici?- Annuì.
-Dov'è  Luke?- chiese Connor.
-Bella domanda.- rispose lei. -Sta di fatto che è un idiota. Andiamo?- Mi prese per mano e mi trascinò verso la Casa Grande.
-Cavolo- mormorò Connor, addentando la mela e deglutendo a fatica, prima di seguirci.

...

-E' assurdo! Assurdo! Luke non può aver fatto una cosa del genere!-
-Ok, Trav, adesso calmati! Sai che Luke non è stato più lo stesso dopo l'impresa.-
Sì, Connor aveva ragione. Luke era cambiato molto dopo l'impresa, ma non avrei mai pensato che potesse tradire gli dei. A nessuno di noi andava a genio nostro padre, è vero, ma ci sforzavamo di capirlo. Per la prima volta mi resi conto di quanto il cuore di Luke fosse pieno di odio.
-Non solo di odio, Trav.-
-Ci risiamo con la lettura nel pensiero, Conn?-
Abbozzò un sorriso:-Non dovrei dirtelo. L'avevo promesso a..un amico. Ma ormai non credo di poterlo più chiamare così.-
-Cosa vuoi dire?-
-Perchè pensi che se ne sia andato? Avrebbe potuto benissimo rimanere qui! A Crono sarebbe stata molto utile una spia al Campo, non credi? Invece se n'è andato. Non ci arrivi proprio al perchè?-
Sì, ci arrivavo. L'avevo sempre saputo, in fondo, ma non ci avevo mai fatto caso. Forse perchè non volevo accettare il fatto che a causa mia un mio amico stesse soffrendo. Ma ora non aveva più senso far finta di non vedere. Luke meritava tutte le sofferenze di questo mondo.
-Per Eveline- mormorai.
Connor si sedette accanto a me:-Sì, per Eveline.-
-Hai finito la mela?- Mi passò il torsolo. Lo lanciai lontano, arrabbiato, senza pensare che forse la mia rabbia non aveva un senso. Forse il cuore di Luke era stato consumato come quella mela.



Spazio autrice non molto sensato: Buon pomeriggio a tutti, belli e brutti! Soprattutto ai brutti perchè sono belli dentro. Oh, come sono filosofa! E ho preso 8 1/2 nel tema. E la prof mi chiede come mi chiamo su EFP. Non gliel'ho detto! Me svergognata!
But the way, scusate per il titolo idiota. Perchè questo titolo è davvero idiota. Cioè, no. Non si può. Ma non avevo di meglio. E Luke in versione Mela è tanto ciccioso :3
Il mio fan numero uno è una mela?
Oh, yeah! Ma una mela innamorata di Eveline. Il che è tutto dire!
E il soprannome di Connor è Conn. Con due n perchè fa più figo xD
Un capitolo. Un capitolo e tutto avrà fine. O quasi. Cioè, sequelerò! (?)
Ma anche no.
Tu segui questa storia più di tutti! Cos'hai da lamentarti?
Io sono nato lamentandomi!
Vantiamocene pure!
Se volete potrete trovarmi anche un quest'altra fan fiction Giochi Olimpici. E non parlo di fiaccole e maratone.
Da ora sono anche su faccialibro apposta per voi! Aggiungetemi se non avete nient'altro da fare!
Bene, a presto! :D
Baci,
Tea_Zeus

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Capitolo 19
*** Soffro un po' troppo di mal di mare (Luke) ***


SOFFRO UN PO' TROPPO DI MAL DI MARE
(Luke)


Luke, ti ho dato fiducia. Non deludermi di nuovo.
-Non lo farò, mio signore.-
Con quella ragazzina abbiamo chiuso. Concentrati sul nostro prossimo obiettivo. Niente distrazioni, Luke.
-Ma certo, mio signore.-
-Signore, i marinai chiedono quale sarà il prossimo attracco.-
Signore. Marinai.Mi facevano ancora strano entrambe le parole. Crono mi aveva dato una mia nave, un mio esercito. Certo, non dopo avermi punito severamente per il mio fallimento con Eveline. Già solo il nome mi stringeva il petto in una morsa di ghiaccio.
-Non so, Agrio, ho bisogno di un po' di tempo per pensare alla prossima mossa.-
-D'accordo.- disse l'uomo-orso. -Andiamo, Orico.-
-Eh eh- fece il fratello, prima che entrambi si allontanassero.
Rimasto solo, mi appoggiai al parapetto e guardai il mare. Blu, come gli occhi di Eveline. Sì, me ne ero andato perchè non riuscivo più a vederla con Travis e a sopportare il suo odio. Che poi non ne avevo nemmeno capito il motivo. Ne avevo 101, ma non riuscivo ad accettarli. Li avevo letti e riletti e ogni volta era come se mi stritolassero il cuore e ne facessero uscire il succo attraverso gli occhi. Anche perchè era vicino a quel cuore che lei aveva lasciato la sua ferita. E non solo nella carne.
Bravo, Luke, hai vinto il premio Nobel per il masochismo. Non c'era nei 101 motivi è masochista? Strano, perchè c'erano veramente un sacco di cose. Una più vera dell'altra.
Ma non era il masochismo a mancare. Era il tradimento. Non c'era è un traditore. Forse avrebbe dovuto essere il primo, ma quando Eveline li aveva scritti, non sapeva ancora niente.
Ero stato bravo a fingere, dunque? Avrei dovuto essere molto fiero di me stesso. Ma non lo ero.
Ero stato un vigliacco. Ero scappato. Non volevo pensare ad Eveline. Era iniziato tutto per una stupida missione, ma ora non era più così. Perchè mi ritrovavo sempre a guardare i suoi occhi incredibili mentre sorrideva. Era così patetico che questo mi illuminasse la giornata.
Le avevo lasciato una bella lettera.
Beh, allora devo dire che hai fatto la cosa giusta, Luke.
Premio Nobel per l'autoironia. Non sapevo neanche se l'avesse letta e non potevo nemmeno avere una risposta. Soprattutto avevo scritto pensando che a Eveline importasse qualcosa di quello che facessi, ma non era così.
Volevo gridare. Buttare fuori tutto quello che avevo dentro. Forse era a causa del vento, forse del sole. No, era che ero innamorato. Sì, volevo dirglielo. Scusa, Eveline, ma mi sono innamorato di te. Ma a cosa sarebbe servito?
Mi limitai a tremare e a pensare a quanto avrei voluto essere al suo fianco in quel momento, anche se sapevo che pensarci mi avrebbe fatto stare ancora più male. Sorrisi per la mia stupidità.
Sì perchè non era nemmeno lontanamente possibile cercare di non pensare ad Eveline Jackson in pieno oceano.


 

Spazio autrice non molto sensato: Bonsoir! :D Oggi mi sento francese! Forse perchè ho eliminato definitivamente il greco dalla mia vita! Non ne voglio più sentir parlare!
Versione in classe?
Sì! E non aveva un senso! Il mio delfino andava in giro per Atene a chiedere se la scimmia che aveva appena salvato fosse ateniese! O Esopo si era fumato l'erba cipollina prima di scrivere quella roba, o io non sono capace di tradurre!
Molto più probabile la seconda.
Dici? Conoscevi tutte le abitudini di Esopo?
No, ma conosco te!
Simpatico come il mal di pancia alle tre di notte -.-
Coooooomunque è l'ultimo capitolo! No, non piangete, vi supplico!
Nessuno sta piangendo.
Era in senso ironico, infatti!
Solo due piccole noticine:)
La lettera di Luke esiste sul serio e l'ha lasciata davvero ad Eveline, ma.. c'è un ma! E non vi dico niente!
Del capitolo non sono pienamente soddisfatta, lo ammetto. Del titolo già di più, solo perchè è leggermente metaforico.
La storia non è completa perchè nel prossimo capitolo ringrazierò tuuuutti :) E caspita 96 recensioni sono tante! Vi amo alla follia! <3
Bene, vi abbandono. Esultate! :)
Baci,
Tea_Zeus

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Capitolo 20
*** Ringrazio e spoilerizzo un po' (Tea_Zeus) ***


RINGRAZIO E SPOILERIZZO UN PO'

Perchè questo capitolo? Boh me lo chiedo anch'io.
No, volevo ringraziare everybody! :D
Partiamo dalle anime pie che hanno recensito questi capitoli fuffa.

Luna Ginny Jackson, la mia amata mogliettina che ha recensito tutti i capitoli. E non solo! Perchè ha predetto che sarei arrivata a 100 recensioni e ce l'ho fatta! (Ave, Oracolo di Delfi) E perchè mi ha seguito sempre e ovunque e davvero, davvero, non so proprio come ringraziarti! I love you, my beautiful wife! <3 (Nota per i Lettori: se non l'avete ancora fatto leggete le sue storie! Sono fantamirabolanterrimissime! :D In particolare la raccolta su Percy Jackson Stop Crying Your Heart Out)

Soni Sapientona che, anche lei, si è presa la briga di recensirmi in tutte le storie su Percy Jackson e mi ha dato l'ispirazione per questo capitolo finale. Grazie per tutti commenti e le favolose conversazioni con il nostro amato Percy. *si perde una mezz'ora in contemplazione e Crono cerca di riscuoterla ricordandole che è Luke il suo vero amore* Grazie, Soni e aggiorna presto con qualsiasi storia tu voglia! (Ve le consiglio, a parte la long, date un'occhiata alla serie The memories of Percy Jackson)

_possy_, che ha avuto l'onore di leggere in anteprima tutti i capitoli e ha già anche sbirciato il sequel! :) Grazie di tutto, fratellino! <3

Aelle Amazonche si è presa la briga di recensirmi tutti i capitoli, nonostante la storia fosse già iniziata da un po'. Vi consiglio la sua storia L'Amazzone del Mare. Ancora grazie, "vicina di casa".

Alli_Louische ha seguito tutta la storia con magnifiche recensioni, immaginandosi come sarebbe potuta continuare. In particolare leggete la sua storia Jackson VS Potter che è strafigherrima:)

cestista_pazzache ha sempre seguito e recensito i capitoli ed ho scoperto da poco che ha fatto voto ad Artemide. Salutate la Cacciatrice! :) Ha anche avuto l'onore di inserire la centesima recensione! :) Leggete Amica Vittoria, non ve n pentirete!

Effy_Sissi97che è sempre stata entusiasta dei capitoli e li ha sempre recensiti. Vi consiglio la sua storia Strana, la mia vita è veramente strana che, mi scuso, non ho mai trovato modo di recensire, ma lo farò! Giuro sullo Stige!

JupiterEjche ha sempre seguito la storia anche se non mi ha mandato le sue recensioni fin dall'inizio. Vi consiglio In fin di vita perchè mi è piaciuta particolarmente, oltre alle altre, e non solo perchè parla di Luke! xD

DarkMoon_99perchè, anche lei, ha cominciato dopo a recensire, ma le sue recensioni sono state comunque meravigliose. Passate da Interviste nel mondo di Percy Jackson, se volete davvero morire dalle risate!

Poi anche ElisaJackson che, oltre ad altri già citati, ha messo la storia fra le preferite, Gabrielle Lily, che l'ha messa fra le ricordate, e AlexisSlytherin, antofever, Aryadaughter, Cherolain, GiuliaGiuxi, St_Rebel (a cui devo anche delle recensioni) e altri già citati per averla messa fra le seguite! :)

Bene, ora passiamo allo Spoiler! :D
E io? Non mi ringrazi?
E di cosa, se si può sapere? Di essere intervenuto senza permesso con una moltitudine di insulti in tutti i miei spazi autrice?
Mi stai chiedendo di non farlo più?
Esatto! :)
Allora lo farò anche nel sequel!
Noooo! Vi scongiuro, dei, nooooo!
Tu sei il capo degli dei.
Giusto. Ricomponiamoci.

Dicevamo. Spoilerizziamo! :)
Allora, ho deciso di accorpare secondo e terzo libro perchè nella mia intelligentissima (?) mente, la storia non aveva particolari svolte nel Mare dei Mostri.
Invece nella Maledizione del Titano, grazie anche alla nostra Talia, ci saranno cose interessanti.
Luke, come abbiamo visto, se n'è andato. Eveline sta con Travis (oww carini *-*) ma saranno felici e contenti? Ci saranno ostacoli?
Sicuramente il fatto che lei capiterà, grazie ad Ermes, a bordo della Principessa Andromeda e vi passerà una notte, come Riordan comanda, non sarà d'aiuto alla nostra coppietta.
Già che ci sei racconta tutta la storia!
Uffaaa! Sembri mio fratello (quello mortale)!
Hai osato paragonarmi a un mortale?!
Ehi, guarda che mio fratello è un fior fior di mortale!

Cooooooomunque, grazie ancora a tutti! <3

Spero vogliate seguirmi anche qua --> Giochi Olimpici. E non parlo di fiaccole e maratone. Sto ultimando il prossimo capitolo! :)

Un grosso, grosso, grossissimo bacio, <3
Tea_Zeus

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