Ad un passo da te

di Darkshadows92
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Avviso! ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1



Una ragazza dai lunghi capelli verdi, camminava a passo svelto verso casa.

Era sera tarda, tornava da una giornata faticosa, scuola, lavoro e impegni da mew mew.

Quel pomeriggio, come al solito gli alieni avevano attaccato. Era sempre la solita storia, Masha che percepiva la presenza di chimeri, loro che si precipitavano al punto indicato, combattevano e come la maggior parte delle volte vincevano.

Retasu era stanca, stanca di lottare, la guerra non faceva per lei, lei era una ragazza dolce, sensibile incapace di far del male a qualsiasi essere vivente. Si sentiva in colpa persino quando uccideva una mosca, o chiamava suo padre per uccidere un ragno che, minaccioso penzolava sul suo soffitto.

Sospirò, non aveva riportato ferite gravi, solo qualche graffio, anche se aveva rischiato grosso quel pomeriggio, ma grazie ad Ichigo si era salvata.

Ichigo era la più forte, e la povera Retasu la invidiava. La invidiava per quella sicurezza che emanava sempre in qualsiasi occasione, per la sua allegria sempre presente e il suo coraggio presente in ogni occasione. Ma più di tutto la invidiava perchè lei aveva l'amore di Ryou.

La sua amica non ne era consapevole, e lei se ne rendeva conto, stava insieme a Masaya, e lo amava con tutto il cuore ma non si rendeva nemmeno conto del modo in cui il biondo la guardava, la gelosia nei suoi occhi quando il ragazzo entrava nel locale.

Sospirò, cosa che si ritrovava spesso a fare in quel periodo, avrebbe desiderato tanto avere anche lei quelle attenzioni, possibile che lei fosse sempre quella nell'angolo di cui nessuno si accorgeva? Se non fosse stato per il suo dna, non avrebbe mai potuto avvicinare un ragazzo come il biondo americano.

Guardò davanti a sé, finalmente era giunta a casa, il suo porto sicuro.

“Ciao Retasu, come è andata oggi?” le chiese suo padre, una volta entrata in casa.

“Bene, sono un po' stanca” sorrise dolce al padre, che ricambiò.

“Oh ciao tesoro, ti và di mangiare qualcosa?”

“No grazie mamma, mi sono fermata a mangiare qualcosa al caffè, vado in camera mia ho un po' di compiti da fare”

Salì velocemente le scale e arrivata in camera sua, si buttò sul letto, esausta.

Si tolse i vestiti, esaminando il suo corpo. Vi era una sottile linea rossa, che passava il suo addome, sapeva bene chi gli aveva inflitto il colpo che aveva provocato quel livido.

Pai. Quell'alieno così freddo, distaccato e spietato, ma altrettanto bello e irraggiungibile.

Provava sempre una strana fitta allo stomaco quando doveva combatterlo.

Doveva ammettere di essere stranamente attratta da lui, era consapevole di non poter mai avere nessun tipo di rapporto con l'alieno nemmeno un'amicizia. Erano nemici, dovevano combattersi, in più lei amava Ryou, quella per l'alieno era solo una semplice e innocente attrazione, probabilmente dovuta a quel suo aspetto così particolare, e così diverso da qualsiasi ragazzo avesse visto fino a quel momento.

Si sedette alla sua scrivania, doveva dimenticarsi di quei pensieri per quel momento, aveva compiti da fare, e di certo non poteva trascurare il suo impegno scolastico, era sempre stata un'ottima studentessa e non poteva di certo lasciare che certi pensieri le facessero dimenticare i suoi doveri.

Prese i suoi libri e cominciò a fare i suoi compiti, anche se più spesso di quanto credeva guardava fuori dalla finestra, inconsapevole di cosa cercasse in realtà.

Era così distratta da mille pensieri che non si rese nemmeno conto di aver sbagliato tutti gli esercizi di matematica, in quel momento avrebbe sbagliato anche l'addizione più semplice del mondo e non se ne sarebbe accorta.

 

 

 

“Retasu! Dormigliona, svegliati!”

La ragazza aprì gli occhi trovandosi davanti il volto divertito del fratellino.

“Che c'è?” chiese lei mettendosi a sedere sul letto.

“La mamma ha detto che farai tardi al lavoro se non ti sbrighi!” rispose il ragazzino girando i tacchi per tornare in cucina.

La ragazza recuperò i suoi occhiali e fissò la sua sveglia, incredibile, erano quasi le nove, e in meno di dieci minuti doveva essere al caffè.

“Oh!” saltò fuori dal letto vestendosi e non perse nemmeno tempo a farsi le sue solite treccine, non aveva tempo e non voleva arrivare in ritardo. Non le era mai successo e di certo non voleva cominciare ora, anche perchè non voleva subire il trattamento che di solito era riservato solo a Ichigo.

Indossò una lunga gonna scura con una camicetta bianca, si spazzolò i capelli e in meno di cinque minuti era fuori di casa.Cominciò a correre a perdifiato, sperando di non incappare in nessun ostacolo.

Era quasi arrivata al caffè, che dietro di lei sentì un forte boato, sembrava esserci stata un'esplosione.

Si guardò intorno e vide una colonna di fumo alle sue spalle.

“Gli alieni!” pensò tirando fuori la sua spilla, pronta alla trasformazione.

“Mew Retasu Metamorfosi!”

La baciò e subito fu avvolta da un fascio di luce e una sensazione di calore le percorse il corpo.

Quando la luce si diradò era trasformata in mew Retasu.

Sentì le voci delle sue compagne dietro di lei, e quando si voltò si trovò il resto della squadra Mew mew.

“Retasu!” la chiamò Ichigo raggiungendola già trasformata.

“Gli alieni hanno attaccato, ho sentito un forte boato”
“Sì, sono al porto Mash ha rilevato la loro presenza” spiegò Ichigo, mentre tutte insieme cominciavano a correre verso il luogo colpito.

Arrivarono dopo una corsa di cinque minuti, e videro un enorme chimero con le sembianze di chissà che mostro marino, chissà a quale creatura avessero rubato la forza vitale.

“Finalmente mew mew siete arrivate, ci avete fatto attendere” la voce da ragazzino di Taruto, giunse da sopra le loro teste, alzarono tutte lo sguardo e in aria videro due figure che fluttuavano, Taruto che come suo solito se ne stava con le gambe incrociate e le braccia dietro la testa col suo solito sguardo da birbante. Di fianco a lui vi era Pai, braccia conserte sul petto, armi ben visibili in mano e la solita espressione imperturbabile.

Kisshu, invece era seduto su uno dei grandi container presenti nel porto, espressione corrucciata e sguardo annoiato, non sembrava interessato nel combattimento, ma non distoglieva lo sguardo dalla mew rosa.

“Ma volete andarvene e lasciarci in pace?” chiese Purin sbuffando.

“Ora basta con le chiacchere! Chimero attacca!” ordinò Pai con un movimento scattante della mano.

Le cinque ragazze si voltarono verso il mostro.

Era orribile, Pai doveva averlo fuso con una rana, o qualche anfibio, aveva le sembianze di una grande rana gigantesca, solo che era viola, con gli occhi gialli, e un'enorme lingua viscida, pronta a

risucchiarle.

“Che schifo!” urlò Mew Ichigo portandosi le mani alla bocca, imitata da Minto che aveva un'espressione disgustata, Zakuro invece tirò fuori la sua arma, scagliando la sua frusta contro la lingua pronta ad attaccarle.

“Mew Ichigo! Mew Minto! Riprendetevi dobbiamo combatterlo non uscirci a cena!” le sgridò la viola. Il chimero lanciò un gemito di dolore, e tornò subito all'attacco, prendendo di mira proprio Ichigo.

“Mew Ichigo fa attenzione!” urlò Purin preparandosi ad attaccare, Ichigo fece un balzo schivando il colpo, la mew rosa alzò lo sguardo verso i due alieni, che osservavano divertiti la scena, beh non sapeva dire se Pai si stesse divertendo o meno, ma Taruto sicuramente sì.

“Fiocco Immobilizza!” la creatura fu avvolta dal budino giallo.

“No!” gridò il giovane alieno, la sua espressione ora era cambiata.

“Mew Ichigo! Preparati ad attaccare!” le disse Mew Minto, tenendo pronto il suo arco puntato contro la creatura, in caso questa si fosse liberata.

Mew Ichigo annuì, e richiamò la sua arma, puntandola dritta verso la creatura ancora intrappolata.

“No! Non ti lascerò vincere così facilmente!” Pai puntò il ventaglio contro la mew rosa, emanava già qualche fulmine.

“Mew Ichigo attacca, ci penso io a lui!” Mew Retasu si mise di fronte alla leader, pronta ad attaccare l'alieno.

“Fiocco d'acqua” l'attacco non colpì Pai, perchè nello stesso istante lui aveva sferrato il suo attacco, quando le due forze si incontrarono scaturirono una forza che causò una leggera esplosione, che fece cadere Retasu a terra, e causò a Pai di schiantarsi al suolo.

“Pai!” trillò Taruto preoccupato, mentre fu raggiunto da Kisshu, sai in mano, pronto ad opporsi a Ichigo.

“Ciao bambolina, hai sentito la mia mancanza?” il ragazzo sorrise sghembo rivelando uno dei suoi canini che sembrava perforare le sue labbra rosee.

La ragazza non rispose, ma tenne stretta tra le mani la sua arma, pronto ad attaccarlo.

Intanto Retasu si rialzò guardandosi intorno, non aveva idea di dove fosse finito Pai, e la paura che fosse li di fronte a lei pronto ad attaccarla le fece sentire un fremito alla schiena.

Pronta con le sue armi i suoi sensi l'avvertirono di un pericolo imminente.

“Io non lo farei se fossi in te” la voce calma di Pai la bloccò.

Alzò lo sguardo e si trovò l'alieno di fronte, il suo ventaglio puntato alla gola, l'espressione leggermente accigliata.

Retasu lo fissò intensamente, lo trovava bellissimo in quel momento. Pensò di essere impazzita, come poteva pensare certe cose in un momento del genere.

Sei una sciocca” pensò, cercando di non tremare sotto l'effetto degli occhi penetranti dell'alieno.

Alzò le mani puntando di nuovo le armi contro di lui, erano così vicini, che quasi sfiorò la stoffa della sua maglietta con le nocche delle dita.

“Che vuoi fare mew mew? Non potresti mai uccidermi con quell'insulsa arma” la ragazza sussultò, ucciderlo? Non avrebbe mai potuto farlo, anche se lui era suo nemico.

“Io...io non voglio ucciderti Pai”

Lui non rivelò alcuna espressione, ma la ragazza vide qualcosa cambiare negli occhi dell'alieno e si fece coraggio.

“Non dev'essere per forza così...noi potremmo”

Il ventaglio premette più forte sulla sua gola.

“Sta zitta mew mew” la voce di Pai sembrava la solita, ma i suoi gesti sembravano meno sicuri, qualcosa in lui sembrava cambiato.

“Io sono...io mi chiamo Retasu” non seppe perchè ma aveva bisogno che lui sapesse almeno il suo nome.

“Non mi interessa” rispose lui, espressione di ghiaccio, muscoli tesi pronti all'attacco.

La ragazza cominciò a tremare,doveva venir fuori da quella situazione, ma come, qualsiasi mossa avrebbe fatto, lui l'avrebbe uccisa. Gli occhi le si riempirono di lacrime, perchè non era coraggiosa come le altre? Di sicuro nessuna della sue compagne si sarebbe trovata in quella situazione, anche perchè lei non voleva ferire Pai. Perchè doveva essere sempre lei quella diversa, quella meno sicura, quella più compassionevole. Alzò lo sguardo incontrando di nuovo gli occhi magnetici del ragazzo.

“Ultimo desiderio?” chiese lui senza una vera espressione, nemmeno un sorriso per celebrare la sua quasi certa vittoria. Retasu non riusciva a distogliere lo sguardo dai suoi occhi, credette di impazzire quando le parve di leggervi del rammarico, oltre a quell'infinita tristezza che sembrava aleggiare ogni volta che incontrava il suo sguardo.

La ragazza scosse la testa, ma prima che lui potesse fare un'altra mossa, lei gli sferrò un calcio negli stinchi, riuscendo a liberarsi, corse verso le altre e vide Mew Ichigo intenta a combattere contro Kisshu,mentre le altre cercavano di tenere fermo il chimero, Purin era impegnata in una strana lotta con Taruto.

Corse via, ma ben presto una scossa elettrica la colpì sulla schiena. Sicuramente Pai non si sarebbe arreso tanto facilmente.

Si sentì di nuovo sovrastata dall'alieno.

“Non scapperai questa volta”

Aprì gli occhi, sentendo il peso del ragazzo sul suo corpo la teneva immobilizzata così la ragazza non poteva muoversi.

“Perchè ti comporti così?” chiese lei guardandolo dritto nei suoi occhi ametista.

Lui nuovamente non tradì alcuna emozione

“Ti piace proprio chiaccherare, non riesci a smettere nemmeno in punto di morte”

“Se solo tu mi ascoltassi...” tento di dire la ragazza

“Allontanati da lei!” la voce di Zakuro la interruppe e Retasu guardò il viso del ragazzo, quasi dispiaciuta per quell'interruzione, perchè voleva sempre provare a convincerlo? Lui non aveva mai mostrato nessun segno di voler cedere, perchè avrebbe dovuto darle retta?

“Pai!” la voce di Kisshu proveniva da sopra le loro teste, Pai in fretta si teletrasportò al fianco del fratello.

“Per questa volta avete vinto, ma torneremo” minacciò l'alieno dagli occhi dorati, scomparendo seguito da Taruto. Pai, invece rimase lì un po' più a lungo, lo sguardo fisso sulla mew verde.

A Retasu parve di vederlo scuotere la testa prima di scomparire anche lui nel nulla.

“Abbiamo vinto!” la voce felice di Purin rallegrò anche tutte le altre, grate di aver vinto di nuovo, ma avevano notato tutte che gli alieni stavano diventando più pericolosi.

“Ragazze” Ryou le raggiunse seguito da Keiichirou, entrambi parvero sollevati nel vederle in salute e senza ferite gravi, tranne per qualche graffio, che come al solito riportavano e che purtroppo erano inevitabili.

“Ryou, Keii!” Purin corse allegra verso i due ragazzi, seguita dalle amiche.

“State tutte bene?”

Le ragazze annuirono, sollevate di avere vinto anche quella volta.

 

 

Pai appoggiato ad una colonna era intento a disinfettarsi dei graffi che aveva riportato sulle braccia, Taruto era intento a giocare col suo chimero pianta, e Kisshu...beh probabilmente era nella sua stanza.

Sentì qualcuno borbottare e una figura apparve di fronte al maggiore.

“Com'è possibile Pai?” Kisshu era apparso lì di fronte e guardava il viola.

“Non lo so” rispose quello stringendo il pugno del braccio ferito. Non sapeva come quelle cinque ragazzine riuscissero sempre a sconfiggerli. Era certo che la tecnologia usata da quei due umani, non poteva essere superiore alla loro, allora com'era possibile?

L'alieno dagli occhi viola si alzò, aveva bisogno di riflettere, e con Kisshu nei paraggi era impossibile. Si diresse nella sua stanza, sarebbe riuscito a far fuori quella mew mew se non fosse stato interrotto dalla sua compagna dai capelli viola.

“Dannazione” strinse il pugno così forte che i suoi artigli gli si infilarono nella carne, lacerandola.

Ricordi vividi di quella battaglia tornarono alla mente, e due occhi verdi s'insinuarono a lui con insistenza.

“Non voglio ucciderti ” non voleva ucciderlo,non voleva combatterlo. Non capiva proprio quella ragazza, e lui odiava non avere il controllo sulle situazioni, più provava a capire quell'umana, meno ci riusciva.

“Io sono...io mi chiamo Retasu”

“Retasu” sussurrò, con un tono dolce, che nemmeno lui sapeva di avere, e che lo fece arrabbiare ancora di più.

“Cosa me ne faccio del tuo nome, insulsa umana” si sedette sul letto, portandosi le mani al viso.

“Potevo ucciderla” sospirò stendendosi con la schiena sul materasso soffice.

Poteva ucciderla, era così facile, lui era molto più forte di lei, più addestrato. Lei non era fatta per la guerra, era una nota stonata in quel gruppo di guerriere.

Emanava una dolcezza mai vista nel resto delle mew mew, i suoi occhi erano più limpidi, più innocenti. Bellissimi.

Non ne aveva mai visti di più belli. Si sorprese a pensare certe cose, lui che nemmeno sul suo pianeta aveva mai dimostrato interesse per una della sua stessa specie, perchè doveva provare attrazione per un'umana? Probabilmente era solo stanco per la battaglia.

Si girò su un fianco, decidendo che forse era meglio riposare, e riportare i suoi pensieri su strade più sicure. Eppure non riusciva a togliersi quel nome e quegli occhi dalla testa.

 

 

 

Le mew mew erano tornate al locale dopo la battaglia e dopo essere state visitate da Ryou o Keiichirou, tornarono al lavoro.
Era un sabato, perciò il locale era più pieno del solito.

Tutte collaboravano, tranne ovviamente Minto che se ne stava seduta al solito posto a bere del thè, suscitando le ire di Ichigo.

Retasu invece era più distratta del solito, ma sorprendentemente questo voleva dire nessun piatto rotto, per la gioia di Ryou.

Le ragazze la osservavano, incerte sul perchè dell'insolito comportamento dell'amica.

Verso la fine della giornata, Ryou, decise che forse era il caso di parlarle.

“Retasu, posso parlarti un momento?” le chiese prendendole un piatto dalle mani, e guardandola negli occhi blu.

Lei arrossì e annuì, seguendolo fino al laboratorio.

“Allora...è successo qualcosa durante la battaglia?”

La ragazza sbarrò gli occhi, ripensando all'incontro ravvicinato con Pai.

“N-no...no! Niente!”

“Sei sicura? Mi sembri...strana” insistette il biondo cercando sempre il contatto visivo con la ragazza.

“Sì, certo”

Lui la scrutò per qualche minuto.

Retasu invece era delusa, sperava che lui volesse...qualcos'altro, chiederle di uscire insieme o darle qualche speranza.

“Beh..se è così, allora scusami” le sorrise lui tornando di sopra e lasciandola sola con i suoi pensieri, che stranamente però non seguivano il loro normale corso, se ne accorse quando nella sua mente al posto dei soliti occhi color ghiaccio, s'insinuarono due occhi ametista.

 

 

 

 

 

 Ok, sono tornata con una fiction dedicata a un'altra mia coppia preferita!

Ce l'avevo in cantiere da un sacco di tempo e finalmente mi sono decisa a pubblicarla!

Beh spero che vi piaccia!!

Ciaoooo a tutti

Un bacione Black rose92 

 

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


 

Capitolo 2

 

 

Lory era confusa, rimase in laboratorio altri dieci minuti. Era rimasta delusa che l'interesse del ragazzo era esclusivamente rivolta alla sua salute e non a qualcosa di più.

Sospirò, sì, ci era rimasta male, ma non riusciva a concentrarsi sul biondo.

Non riusciva a smettere di pensare a quell'alieno...Pai.

Dalla prima volta che l'aveva visto l'aveva definito attraente.

Il più bello era sicuramente Kisshu, ma c'era qualcosa nell'alieno più grande che la intrigava.

Quegli occhi così spenti e solitari? L'aria di assoluta freddezza che lo circondava? Non se lo sapeva spiegare.

“Non posso pensare a lui...” mormorò tornando su per le scale, lasciandosi alle spalle il bel viso dell'alieno.

 

“Retasu” Ichigo era ferma di fronte alla porta, beh qualcuno almeno si era accorto della sua assenza, le sembrava sempre che nessuno si accorgesse veramente della sua presenza e che se non fosse per i piatti che rompeva forse si sarebbero completamente dimenticati di lei.

“Tutto bene?” le chiese quando finalmente la raggiunse.

“Sì Ichigo non preoccuparti, sono solo un po' affaticata”

“Già hai dovuto fronteggiare Pai da sola”

La ragazza sorrise dolcemente all'amica, “Sì, ma non è riuscito a ferirmi”

Almeno non fisicamente. Ricordava perfettamente i suoi occhi dall'espressione di ghiaccio. L'avrebbe uccisa se non fosse stato interrotto da Zakuro.

Ma le parole e i suoi sguardi carichi di odio e repulsione per lei e quello che rappresentava, quelli non li avrebbe dimenticati mai. Erano come impressi a fuoco dentro di lei, anche se non riusciva a spiegarsi il perchè.

Ichigo annuì, grata che nessuna di loro avesse riportato ferite importanti, nemmeno lei che si era battuta con Kisshu ne aveva riportate.

“Ah eccovi voi due, sbrigatevi non vedete che c'è una fila di gente che aspetta?” le rimproverò Minto con le mani sui fianchi e il bel viso livido dalla rabbia.

“E tu cosa staresti facendo?” le chiese Ichigo poggiando le mani sui fianchi.

Minto incrociò le braccia alzando il viso all'insù.

“Una ragazza come me non può fare un semplice lavoro da plebea, io coordino voi, perciò ora al lavoro”

Ichigo aprì la bocca per dire qualcosa, ma Retasu la spinse verso la sala con un sorriso.

“Su andiamo forse è meglio”

 

 

 

 

 

Kisshu e Taruto erano seduti nella loro dimensione, erano rimasti sorpresi dalla reazione di Pai.

Non lo avevano mai visto come quel giorno.

Solitamente si sarebbe gettato subito sul computer a cercare di capire cosa avessero sbagliato quella volta. Eppure dopo essersi curato ferite e lividi era andato diretto nella sua camera, ignorandoli completamente, beh questo non era insolito, ma a i due non quadrava il resto. Specialmente Kisshu, per natura più attento e furbo del più giovane Taruto, ancora troppo bambino per preoccuparsene. Ma Kisshu, lui sospettava che qualcosa di importante si celasse dietro i gesti del compagno.

Quella mew mew, avrebbe potuto ucciderla facilmente, Pai era un vero soldato, le sue armi erano letali se usate nel pieno dei loro poteri, e lui non lo aveva fatto, cosa assolutamente inusuale per lui.

“Hey a che stai pensando?” chiese il più giovane, vedendo Kisshu così assorto nei suoi pensieri.

L'altro puntò lo sguardo sul visetto infantile di Taruto e sorrise.

“Credo che Pai ci nasconda qualcosa”

Dopo aver pronunciato quelle parole, con un sorriso sulle labbra e un'espressione giocosa sul volto, sparì davanti gli occhi del ragazzino che lo maledisse per averlo lasciato solo.

 

Una figura apparì in una stanza, un'altra figura riposava nella penombra, il corpo si muoveva continuamente, probabilmente a causa di qualche sogno tormentato.

Kisshu si appoggiò al muro con le braccia incrociate, conosceva bene il fratellastro e sapeva che quando era così, il suo sonno sarebbe durato ancora per poco.

Fu così, perchè presto Pai aprì gli occhi mettendosi a sedere sul letto, la fronte imperlata di sudore, lo sguardo fisso sulla figura di Kisshu.

“Che vuoi?” sibilò volgendo lo sguardo lontano dal fratellastro che lo osservava ghignando.

“Niente, sono venuto a vedere come stai”

“Tu non vieni mai per niente, che c'è?” chiese alzandosi dal letto.

L'alieno dagli occhi dorati sorrise sommessamente, alzando lo sguardo per fronteggiare quello di Pai.

“Sono semplicemente curioso”

Pai alzò un sopracciglio.

“Perchè non hai ucciso quella mew mew”
“La tua è una domanda stupida, lo sai benissimo il perchè” ribattè il maggiore voltandosi di spalle rispetto a Kisshu.

“No, io ti conosco come conosco le tue abilità, avresti potuto ucciderla in ogni momento, ma non l'hai fatto”
Le labbra di Pai si curvarono in un sorriso.

“Se credi che non l'abbia uccisa perchè nutro per lei dei sentimenti toglitelo dalla testa. Io non sono come te” il tono di voce velenoso, Kisshu sapeva quanto lui odiasse quello che provava per mew Ichigo.

“Sarà”

“é così, come ti permetti metterlo in dubbio? Non proverò mai dei sentimenti per qualche insulsa terrestre, non ho nessuna intenzione di abbassarmi ai tuoi livelli”
“Provalo”

Pai si voltò incrociando lo sguardo deciso di Kisshu.

“Uccidila e io ti crederò”

“Non devo dimostrarti niente Kisshu”

“è forse un no?”

Pai sospirò.

“Lo farò”

“Bene”

Kisshu si teletrasportò dalla stanza, lasciando un Pai confuso, ma più deciso che mai a provare al fratellastro di poter fare fuori quella mew mew.

 

 

 

Retasu camminava tranquillamente per tornare a casa, la testa leggermente tra le nuvole e la stanchezza della battaglia di quella mattina.

Ichigo si era offerta di accompagnarla a casa, ma lei aveva gentilmente deciso di declinare l'invito.

Camminare a casa in solitudine tra i suoi pensieri con l'aria fresca della sera scivolarle sul viso, era per lei una sensazione piacevole, quella sera però c'era qualcosa di diverso, paragonava l'aria fresca della sera, al tocco freddo della mani di Pai. L'aveva provato per solo qualche minuto sulla sua pelle, ma era un ricordo marchiato a fuoco nella sua mente.

Era così immersa in certi pensieri che non si era nemmeno accorta che qualcuno la stesse seguendo da circa cinque minuti.

“Sei veramente poco attenta mew mew, avrei potuto ucciderti, e non te ne saresti nemmeno accorta”

La ragazza si fermò, alzando lo sguardo dove proveniva la voce. Non dovette chiedersi chi era, avrebbe riconosciuto quella voce ovunque.

“P-Pai”

l ragazzo posò i piedi a terra, un ghigno malefico sul volto. Aveva lo sguardo più determinato e crudele che gli avesse mai visto. In quel momento ebbe davvero paura di lui, paura come non ne aveva mai avuta.

“Dì le tue ultime preghiere” fece un passo verso di lei, e lei arretrò tremante.

“Perchè, perchè lo fai?”

Lui per la prima volta sorrise davanti a lei, peccato che fosse macchiato dalla cattiveria presente nei suoi occhi.

“Perchè è il mio compito”

“Come puoi uccidere qualcuno perchè è il tuo compito?”

“Zitta, non ho bisogno di sentire ancora le tue patetiche parole”

Retasu frugò in tasca in cerca del suo medaglione, fortunatamente lo trovò in fretta, lo strinse forte tra le dita e baciandolo sentì il suo corpo subire la trasformazione.

Un fascio di luce di pochi secondi e Pai si trovò di fronte Mew Retasu.

“Non ti servirà a nulla”

La ragazza non rispose e impugnò saldamente le sue armi, sentiva le mani tremare, aveva paura.

“Fuu-Ray-Sen!” l'alieno lanciò uno dei suoi attacchi contro la ragazza, che per miracolo lo schivò.

“Ribbon Lettuce Rush!” il suo attacco colpì Pai che però ne uscì indenne.

“Pensi che con un attacco del genere tu possa farmi del male?” Pai ghignava divertito.

“Te l'ho già detto, io non voglio farti del male”

“Zitta! Fuu-Ray- Sen!” un altro attacco, ma questa volta la colpì, e la ragazza cadde malamente al suolo, ferita.

L'alieno si avvicinò, di nuovo e si accucciò vicino a lei.

“é finita per te ora” puntò nuovamente il ventaglio contro la mew mew

Ma la ragazza lo colse di sorpresa, afferrando la mano che teneva saldamente il ventaglio.

“Pai, tu sei migliore di così” sussurrò con voce flebile.

Il ragazzo sentì come elettricità percorrergli la schiena a quel tocco leggere e delicato, e come se fosse stato bruciato si scostò immediatamente da lei, toccandosi la mano ancora calda nel punto in cui lei l'aveva toccato.

La guardava con gli occhi sgranati, Retasu ebbe il tempo di mettersi a sedere, anche lei aveva provato la stessa sensazione, e guardava il ragazzo di fronte a lei che ora la fissava quasi spaventato.

Provò a rialzarsi in piedi, non togliendo lo sguardo da quello dell'alieno.

Ma Pai non era tipo da farsi sorprendere da certe cose, era un soldato, uno scienziato, una delle menti più brillanti del suo pianeta, sicuramente doveva essersi una spiegazione per quel fenomeno.

Decise di accantonare tutto. Aveva un obbiettivo, e il suo obbiettivo era uccidere la ragazza di fronte a lui.

Alzò nuovamente la mano che teneva il ventaglio, ma questa volta si avvicinò di nuovo alla ragazza, deciso a finirla.

Retasu teneva in mano le sue armi, ma in cuor suo non voleva attaccarlo, non voleva nemmeno chiamare le ragazze, loro sicuramente non avrebbero esitato ad ucciderlo.

I due si guardavano, entrambi incerti sul da farsi.

Pai calcolava tutte le probabilità, ma in cuor suo, sapeva di voler solo perdere tempo.

Voleva davvero uccidere una ragazza come lei? Era l'unica di loro che provava un dialogo con loro, beh solo con lui, ma forse solo perchè non c'era modo di ragionare con Kisshu e Taruto era solo un bambino.

Eppure lei ci provava, non consapevole dell'effetto che quelle parole avevano su di lui.

Da quando l'aveva incontrata, la sua volontà si era indebolita. Non tanto perchè non credeva più nel suo compito, ma perchè anche lui aveva un cuore, in fondo di esso sapeva che i metodi utilizzati erano sbagliati.

Ma che poteva fare lui? Lui seguiva solo degli ordini, non era il capo era solo uno dei suoi sottoposti, non poteva decidere, doveva solo eseguire e se non l'avesse uccisa lui, prima o poi probabilmente l'avrebbe fatto Deep Blue.

Allora qual'era la scelta migliore? Pai per la prima volta non seppe rispondere. Era questo l'effetto che Retasu Midorikawa aveva su di lui. Aveva il potere di fargli vedere le cose da un'altra prospettiva, di fargli vagliare tutte le possibilità, cosa che nessuno aveva mai fatto prima.

Retasu era lì di fronte a lui, vulnerabile ma combattiva allo stesso tempo. Non vi era niente di più

bello al mondo per lui in quel momento.

No, non poteva perdersi in certi pensieri, aveva un compito, questo era per lui quella mew mew, aolo un compito da sbrigare.

“Pai, c'è un altro modo, ti prego, pensaci”

L'alieno chiuse gli occhi.

“Non c'è altro modo, devo farlo per il mio popolo”

Il suo ventaglio emanava già delle piccole scariche elettriche, era pronto a scagliare nuovamente l'attacco su di lei, ma questa volta sarebbe stata l'ultima.

“Fermo!” la voce di mew Ichigo ruppe il silenzio che si era creato.

“Ribbon Strawberry surprise!” il fascio di luce dell'attacco di Ichigo colpì in pieno Pai, che cadde malamente a terra, sbattendo forte sull'asfalto.

“Retasu!” Purin e Minto corsero a vedere come stava, mentre Ichigo e Zakuro controllavano che l'alieno fosse davvero fuori gioco o se dovevano aspettarsi qualche attacco.

Ma dal ragazzo niente, era immobile steso per terra, perdeva del sangue dal naso, e i vestiti erano bruciacchiati, i capelli sempre legati, ora erano sciolti e sparpagliati sul suo viso.

“Bel lavoro mew Ichigo” si congratulò mew Zakuro, mentre Ichigo tirava un sospiro di sollievo.

“Retasu, stai bene?” le chiese Purin guardando l'amica che però sembrava non vederle. Il suo sguardo era fisso sul corpo di Pai.

Le vennero le lacrime agli occhi, no, non doveva finire così.

“Ragazze!” come al solito Ryou si era precipitato sul luogo seguito da Keiichiro.

“State bene?” chiese il biondo, guardando principalmente Ichigo.

“Sì, era solo Pai” rispose la mew rosa.

“Strano che attacchi così da solo” esclamò Keiichirou massaggiandosi il mento.

“Retasu, tutto bene? Sembra che Pai se la prenda principalmente con te, chissà come mai”

“Bene, ragazze, su andiamo al caffè, dobbiamo medicare la nostra Retasu” disse gentilmente il cuoco, facendo appoggiare a sé la ragazza che non riusciva a camminare.

“Gra-grazie” ma i suoi pensieri erano ancora rivolti all'alieno.

“Pai!” la vocina di Taruto attirò le ragazze che si voltarono trovando il piccolo alieno chino su Pai e Kisshu vicino a lui, che sembrava controllare il suo stato di salute.

“Non preoccuparti, è ancora vivo” lo rassicurò quello caricandosi il corpo esanime di Pai sulle spalle.

“Voi, brutte vecchiaccie! Potevate ucciderlo”

“E tutte le volte che voi avete rischiato di uccidere noi?” rispose Minto scontrosa.

“Lascia perdere Taruto, andiamo, dobbiamo curare Pai, ma ricordatevi mew mew che pagherete per questo” il volto di Kisshu era completamente diverso da quello solito, era freddo, simile a quello di Pai.

“Andatevene” li incitò Ryou con rabbia.

“Con piacere” rispose l'alieno dai capelli verdi, sparendo dalla loro vista.

Retasu diede un ultimo sguardo al volto di Pai. Quando questo sparì, la ragazza crollò, lasciandosi andare a un singhiozzo convulso che nemmeno in laboratorio i suoi amici riuscirono a calmare.

 






Scusate il ritardo!

Che ne pensate di questo capitolo????

Beh recensite e fatemi sapere!

Voglio ringraziare, Danya, Lady S,mobo, Emmy_Nerisse e Ciuffetta per le loro recensioni, e Ciuffetta e Dadada per averla messa nelle seguite, e Emmy_nerisse che l'ha messa nelle preferite!

Grazie a tutte!!

Un bacione al prossimo capitolo!

 

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3




Taruto era chino sul fratello, ancora addormentato dopo aver subito l'attacco di mew Ichigo.

Aveva riportato ferite gravi, ma curabili.

Kisshu era seduto dall'altro lato del letto. Erano passati due giorni e Pai era rimasto addormentato tutto quel tempo per via dei farmaci somministratigli da Kisshu. Entrambi sapevano che a breve avrebbero cessato il loro effetto, facendo riemergere il maggiore dal mondo dei sogni.

Era disteso nel letto, con entrambe le braccia fasciate, il petto nudo coperto di cerotti, i capelli sparpagliati sul cuscino.

“Kisshu credi che ci vorrà ancora molto?” domanò il più giovane con tono preoccupato.

“é questione di secondi ormai” rispose sicuro l'altro.

“Pai? Pai mi senti?” lo chiamò Taruto con gli occhi lucidi, era preoccupato, non aveva mai visto Pai ridotto così.

Le dita dell'alieno cominciarono a muoversi incerte sul lenzuolo, le palpebre tremarono leggermente prima di aprirsi e rivelare i suoi occhi ametista, leggermente offuscati dalla confusione.

“Pai!” Il più piccolo si sarebbe gettato sul letto addosso al fratello se non fosse stato per Kisshu.

“Ben tornato tra i vivi fratello!”

Pai si mise a sedere sul letto, guardandosi intorno con gli occhi ancora offuscati dal sonno.

“Che...che è successo?” chiese una volta recuperata la lucidità.

“Non ricordi niente? Sei andato per combattere contro la mew verde e stavi per farla fuori, quando è arrivata mew Ichigo ti ha scagliato addosso il suo attacco, questo fratello è il motivo per cui sei qui”

rispose Kisshu con un ghigno sulle labbra.

Pai strinse il pugno con rabbia.

“Vuoi dirmi che un'insulsa mew mew mi ha ridotto così?” i suoi occhi erano colmi di rabbia.

Taruto guardò Pai cercando di calmarlo.

“In fondo lo sappiamo tutti, mew Ichigo è molto forte”

Pai grugnì, non rassicurato. Odiava essere debole, odiava farsi sconfiggere dalle mew mew.

“Andatevene e vedete di escogitare qualcosa per sconfiggerle” sbottò stendendosi nuovamente sul letto coprendosi con il lenzuolo.

“E tu? Tu che farai?” chiese Taruto guardando il fratello.

Pai socchiuse le palpebre, tirando un sospiro.

“Io, io mi occuperò di mew Retasu. Ho un conto in sospeso con lei”

 

 

 

 

 

Retasu era seduta a un tavolino del caffè. Era una giornata piatta, pochi clienti, nessun attacco alieno. Erano tre giorni che non attaccavano. Da quando Ichigo aveva battuto Pai, riducendolo quasi in fin di vita. Non biasimava Ichigo, l'aveva fatto per salvarla, ma non riusciva a smettere di pensare se fosse davvero necessario tutto quel dolore, tutto quel sangue.

Pai ultimamente era sempre nei suoi pensieri.

Non poteva fare a meno di rivedere il suo viso, il suo corpo martoriato, doveva sapere come stava.

“Retasu?”

Ryou apparve alle spalle della ragazza, che si voltò per guardarlo. Stranamente in quei giorni si era resa conto che l'americano non le faceva più lo stesso effetto. Lo trovava ancora bellissimo, ma non aveva più la sensazione delle farfalle nello stomaco quando guardava quegli occhi limpidi, non tremava più quando lui pronunciava il suo nome e non la infastidiva nemmeno il modo in cui guardava Ichigo.

Sbatté le palpebre confusa da l'assenza di quelle sensazioni, che quasi non si accorse che lui si era seduto di fianco a lei.

“Sei strana in questi giorni”

“Sono solo stanca, sai ho molto da fare, ci sono gli esami a scuola tra poco”

Il biondo le sorrise.

“Sicura che sia solo per questo?”

La ragazza lo guardò sorpresa e scorse qualcosa negli occhi di Ryou, qualcosa che le diceva che non le credeva.

“Sì, che altro dovrebbe esserci?” chiese, dolce come sempre cercando di sorridere.

“Solo che da quando sei stata attaccata da Pai, mi sembri sempre tra le nuvole”
“Mi chiedo solo come stia” ammise sincera più che mai.

“Perchè dovrebbe importarti?” domandò il ragazzo cercando di essere gentile, ma Retasu notò una punta di fastidio nella sua voce.

“Perchè? Ryou è un essere vivente esattamente come noi. Sicuramente anche lui a casa ha una famiglia che si preoccupano per lui, e sicuramente se lui venisse ucciso qualcuno sentirebbe la sua mancanza. Ho visto lo sguardo di Taruto Ryou, loro sono come noi”

“Loro non sono come noi” rispose il ragazzo con astio nella voce.

“Devi smetterla di guardare in superficie, sono sicura che se noi provassimo a parlargli, loro capirebbero e si potrebbe arrivare a una situazione più pacifica. A meno che...”

Ryou alzò lo sguardo guardando gli occhi azzurri della ragazza che lo fissavano con una decisione che mai aveva visto nei suoi occhi. Ma erano sempre gli occhi di Retasu, la dolcezza che li caratterizzava non li abbandonava mai.

“A meno che?”

“A meno che, il tuo scopo non vada oltre l'incarico che ci hai dato”

L'americano aprì la bocca, incredulo di aver sentito quelle parole da lei.

“é davvero questo quello che credi?”

“Ryou, dev'esserci un altro modo”

“A Pai, non interessa altro se non ucciderci” sputò velenoso Ryou.

“Se solo”
“Non dirlo, abbiamo un compito, quello di proteggere la terra e salvarla da questi alieni che vogliono distruggerla, questo dovrebbe starti a cuore, la gente della tua stessa razza, non degli esseri che con noi non c'entrano nulla”

Ryou si alzò, dando le spalle alla ragazza.

“Pensaci Retasu, i tuoi pensieri non sono sbagliati, ma loro nn hanno mostrato pietà per noi, perchè dovremmo farlo noi?”

La ragazza trasalì, sconfitta abbassò lo sguardo. Non aveva cambiato idea, in fondo lei era un tipo testardo e quando si metteva in testa qualcosa,era difficile farle cambiare idea.
Le altre ragazze presenti nel locale, avevano osservato quello scambio sorprese. Mai avevano visto la loro amica tener testa a Ryou in quel modo, l'unica che ci riusciva era Ichigo.

“Credi che si picchieranno?” chiese Purin alzando il naso per guardare Zakuro e Minto vicine a lei.

“Non dire sciocchezze, stanno solo conversando” rispose Minto con un sorrisetto.

“Chi l'avrebbe mai detto che Retasu fosse così” continuò Zakuro massaggiandosi il mento.

“Secondo voi perchè Retasu si comporta così”

“Lei odia ferire gli alieni, detesta combatterli, è convinta che hanno un cuore, ma io sono sicura che se ce l'avessero, avrebbero cercato un'altra soluzione oltre a questa”

Ichigo guardò la ragazza dai capelli viola, sospirando, era lei la causa del malessere di Retasu, era stata lei a ferire Pai. L'aveva fatto per salvarla, l'unica cosa che le importava era che la sua amica fosse salva.

Retasu si allontanò dalla sala, passando di fianco alle altre che la guardarono con aria interrogativa, poi si voltarono verso Ryou che non aveva ancora lasciato la stanza, c'era chi lo guardava con aria interrogativa, chi invece come Ichigo e Purin che lo guardava con disapprovazione.

“Le ho solo detto la verità”
“Senza dubbio” concordò Minto sorridendo lievemente.

“Sei stato duro, non ha tutti i torti” Zakuro sorprese tutti. Lei non aveva mai nascosto il suo disprezzo per gli alieni.

“è una ragazza sensibile, è normale che venga toccata da tutto ciò” continuò Zakuro, lasciando la stanza e raggiungendo Keiichirou nella cucina, dove sapeva avrebbe avuto un po' di tranquillità.

Ryou scuoté la testa in disapprovazione.

“Insomma era proprio il caso che tu le facessi quel discorso?”

“Ichigo, era necessario”
“No, non lo era, dovevi lasciarla stare, Zakuro ha ragione”

la rossa lasciò la stanza, lasciando Purin e Ryou soli.

Il ragazzo guardò la bambina “Devi dirmi qualcosa anche tu?”

La biondina lo guardò con i suoi grandi occhi nocciola così innocenti.

“Ryou...veramente io dovevo solo andare in bagno”

 

 

 

 

Retasu sembrava scomparsa. Ichigo l'aveva cercata dappertutto, ma di lei sembrava non esserci traccia.

Finalmente la trovò, appoggiata alla ringhiera del balcone del caffè mew.

“Sei qui allora”

Retasu si voltò sorridendo alla sua amica.

“Scusa, non volevo farti preoccupare”

“Nah...non preoccuparti, ogni tanto si sente l'esigenza di stare soli, lo capisco”

“A te capita mai?” chiese improvvisamente la verdina.

“Cosa?”

“Di pensare che forse la guerra è evitabile, che forse gli alieni potrebbero capire?”
Ichigo scrutò la sua amica con attenzione, provando a leggerne le emozioni che le passavano sul viso. Non era difficile, Retasu era un libro aperto.

“Sì, mi è capitato, ma le loro azioni mi hanno fatto ricredere, specialmente...beh specialmente Pai”

L'altra abbassò lo sguardo non accorgendosi di essere arrossita al solo sentire il nome dell'alieno più grande, ma Ichigo sì. Aveva colto quell'emozione sul viso della sua amica.

“Sai...lo so che sembra assurdo...ma per caso...sì insomma...non è che ti sei presa una cotta per Pai?”

La ragazza avvampò, sentendo una sensazione di calore percorrerle il corpo.

“N-no! Che dici Ichigo!”

“Hai ragione, forse è stata una domanda stupida” rispose la rossa non molto convinta.

“Io...il motivo per cui mi preoccupo tanto è che odio far del male ad altri esseri viventi, anche a loro, ma no, non mi sono presa una cotta per Pai”

“Se cambiassi idea, insomma me lo diresti?”

“Io...credo credo di sì” rispose Retasu con un lieve rossore sulle guance.

Non poteva negare di provare qualcosa simile a un'attrazione per Pai, non poteva nemmeno negare, che da quando l'aveva visto aveva smesso ad interessarsi di Ryou, ma non poteva associare le due cose, i sentimenti alla loro età, erano mutabili. Un giorno avevi una cotta per uno, il giorno dopo ti innamoravi a prima vista di qualcun altro.

Retasu aveva provato questi sentimenti, si era presa una cotta per un ragazzo conosciuto in biblioteca, le era passata nel giro di qualche giorno.

Anche quella per Ryou, probabilmente era solo una semplice infatuazione.

“Anche se insomma, Pai è davvero un bel ragazzo, ma non credi che siano troppo diversi da noi?”Ichigo interruppe il suo filo di pensieri.

“Non credo che quando entrino in gioco i sentimenti ci si possa aggrappare a certe cose. Quando ami qualcuno lo ami e basta, non ha importanza chi sia o cosa”

“Credi davvero che possano provare sentimenti?”

“Cosa ti fa credere che non possano? Insomma, hanno un cuore, hanno famiglie, sono come noi, cambia l'aspetto, ma all'interno è tutto uguale”

Ichigo parve riflettere sulle parole della sua amica.

“Quindi...tu credi che quando Kisshu dichiari il suo amore per me...sia sincero?”

Retasu sgranò gli occhi, guardando la sua amica leggermente sorpresa di quella domanda.

“Io...beh io credo che sia sincero, ma che i suoi sentimenti siano così forti che gli impediscono di agire lucidamente, ma perchè me lo chiedi? Tu hai Masaya”

“Sì...solo che a volte mi chiedo...insomma...se lo tratto nel modo giusto”

“Ichigo, se ami Masaya, non vedo perchè tu debba sentirti in colpa, insomma, dovrà farsene una ragione prima o poi”

Ichigo sorrise alzando lo sguardo per incontrare quello di Retasu, sorprendentemente i suoi occhi erano velati dalle lacrime.

“E se io non fossi così sicura di amare Masaya?”

“Che vuoi dire?”
Ichigo scuoté la testa.

“Niente, dimentica quello che ti ho detto”

Sembrava pentita, come se avesse detto troppo.

“Ichigo”

“No, stavamo parlando di te, io sono stata sincera, sono settimane che mi faccio questa domanda, tu hai mai messo in dubbio i tuoi sentimenti?”

La verde sgranò gli occhi color oltremare, non si era mai interrogata su di essi, quando le piaceva Ryou, lo sapeva e basta, non aveva mai dovuto affrontarli.

Ora però sapeva che nel suo cuore cominciava a germogliare qualcosa di molto simile a dei sentimenti, per l'alieno più grande, Pai.

Lui non aveva mai mostrato niente se non indifferenza, perciò era qualcosa di puramente platonico. Eppure esistevano e piano piano, la dolce Retasu ne prendeva consapevolezza, anche se spaventoso, anche se incredibilmente masochistico, le piaceva, ma non ne avrebbe mai fatto parola con nessuno. Era un problema suo e tale sarebbe rimasto. Era troppo timida e riservata per farlo.

Ichigo le sorrise, allontanandosi, lasciandola sola tra i suoi pensieri.

Sospirò, ora che aveva capito che Pai poteva piacerle, doveva imparare a combatterlo e di conseguenza a rinunciare a lui.

 

 

 

 

Pai se ne stava seduto da solo nella sua stanza. Era ancora ferito e gli altri due non lo lasciavano alzarsi nemmeno per andare al bagno.

Apprezzava quell'interessamento da parte loro, ma era impaziente di guarire. Voleva assolutamente riprendere le forze e tornare a combattere. Specialmente doveva sconfiggere quella dannata mew Retasu. Era la sua tentazione, l'unica cosa che non potesse avere. Ucciderla, significava liberarsi.

Liberarsi da quell'ossessione nascosta. Lui, al contrario di Kisshu, non dimostrava apertamente i suoi sentimenti. Ma c'erano. Nonostante questo, doveva ignorarli. Era sciocco, insensato e aveva una missione. Salvare la loro gente. Glielo doveva.

“Mew Retasu, morirai presto” sussurrò l'alieno, appoggiando la fronte allo specchio. Era in perenne lotta con se stesso, ma questo andava fatto e Pai Ikisatashi non si sottraeva mai ai suoi doveri.

 

 

 

 

 

 

Eccomi con un altro capitoli! Non ne sono molto soddisfatta, ma spero che sia comunque di vostro gradimento!!

Ringrazio tutte voi che avete recensito!!!! Un bacione forte!!!

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4



Retasu era stesa nel suo letto, sentiva il sonno pesarle sulle palpebre, ma la ragazza non voleva cedere, voleva concedersi ancora qualche minuto per pensare a lui, prima di scivolare nel mondo dei sogni, dove non avrebbe avuto controllo sulla sua immaginazione.

Quei pochi minuti prima della perdita di coscienza erano preziosi per lei.

Era l'unico momento in cui si concedeva di pensare liberamente a Pai.

Durante il giorno, a scuola e al caffè doveva tenere tutto nascosto, non poteva permettere che i suoi amici scoprissero tutto, perciò si comportava come al solito, nascondendo tutto dentro se stessa, non permettendo a nessuno di penetrare quella barriera che aveva costruito intorno a quei sentimenti.

Ma la sera, nella solitudine della sua stanza, illuminata solo dalla luce della luna, piangeva, piangeva amaramente, liberandosi di tutte le sue paure e la sua malinconia, fino ad assopirsi ormai esausta.

Quella sera non era diversa da quelle che ormai andavano avanti da una settimana, la sua famiglia, fortunatamente non sospettava niente.

Retasu sospirò, rigirandosi nel letto. L'unico suo desiderio era sapere le condizioni dell'alieno. Dall'ultimo attacco era passata una settimana, gli alieni non avevano più attaccato, ne si erano più fatti vedere. Ryou era convinto che stessero preparando qualcosa di grosso, ogni giorno se ne stava rintanato nel laboratorio in cerca di qualche segno della loro presenza o di qualche chimero. Ma erano tutte ricerche a vuoto.

Retasu, ormai incapace di tenere gli occhi aperti, abbandonandosi alle tenebre, la dolce mew mew scivolò tra le braccia di Morfeo, dove ritrovò il suo amore senza speranza, Pai.

 

 

“Sì può sapere cosa diavolo state combinando voi due nel mio laboratorio, col mio computer!”

urlò un arrabbiatissimo Pai, rivolto ai suoi due compagni.

“Rilassati, avevi detto di escogitare qualcosa per distruggere le mew mew, beh, lo stiamo facendo”

“Già, vedrai Pai, questa volte non avranno scampo”

“Non vi avevo comunque dato l'autorizzazione ad usare le mie cose” sbottò Pai, avvicinandosi a Kisshu che lo fissava con un sorrisetto soddisfatto.

“Sei troppo geloso delle tue cose”

Taruto guardava i due impaziente di raccontare a Pai ogni dettaglio del loro piano.

“Taci, piuttosto, spiegatemi”
“Finalmente” il bambino si alzò in volo, in modo da poter vedere meglio i dati sul computer, aveva un'espressione soddisfatta, cosa che incuriosì ancora di più il maggiore.

“Bene, abbiamo creato un chimero, un chimero molto potente”

“Non è la prima volta che sento qualcosa del genere” sospirò Pai, stringendo una mano ancora fasciata.

“Fidati di noi, sarà molto potente, perchè vi uniremo la forza vitale sia di un animale che di un umano”

Pai ora più interessato, fece segno a Kisshu di continuare.

“Attaccheremo le mew mew proprio nel centro della città, dov'è più affollato, così oltre a preoccuparsi di noi, dovranno preoccuparsi di trarre in salvo gli umani, saranno deconcentrate, e questa volta, mio caro fratello, vinceremo noi”

Il viola alzò un sopracciglio, nemmeno a lui era venuta un'idea del genere, doveva ammettere che Kisshu aveva stoffa per certe cose, sarebbe stato un perfetto soldato se solo la sua mente non fosse così perversa e facile alla distrazione.

“Molto bene, quando avete pensato di attaccare?” chiese incrociando le braccia.

“Domani all'ora di punta” rispose Taruto felice di vedere il fratello entusiasta.

“Perfetto, continuate così, ci sono alcune cose da migliorare, lavorerete fino a quando non sarà perfetto”

“Ma Pai...ora che sei guarito...potresti pensarci tu” azzardò Kisshu che aveva in mente di andare a visitare Ichigo quella sera.

“No, voi avete iniziato, voi lo terminate, sono stanco devo essere in forma per l'attacco” rispose quello prima di teletrasportarsi.

“Uffa, questa volta ci ha fregato” riuscì a sentire Kisshu lamentarsi, prima di comparire nella sua stanza.

Con un lieve sorriso sulle labbra, decise di analizzare le sue ferite. Si tolse le maglietta, cominciando a sfilare le bende ormai rimaste sul suo torace, rivelando ormai le vecchie ferite, cicatrizzate e quasi guarite.

Le sfiorò con le dita, ripensando a chi gliele aveva inflitte. Mew Ichigo.

Nonostante fosse stata lei a ferirlo e a ridurlo quasi in fin di vita, non era contro di lei che cercava vendetta. Mew Retasu, era lei il suo obbiettivo.

Il cuore perse un battito a solo quel pensiero, mentre una vocina nella sua testa rinnegava quei sentimenti di odio che lui voleva convincersi di provare.

Digrignò i denti, avrebbe voluto prendersela con qualcuno, ma con chi? Per quanto avrebbe voluto non poteva dare la colpa a quella ragazza per averlo stregato.

Domani ci sarebbe stata l'attacco alle mew mew e, se tutto fosse andato secondo i piani, lei sarebbe morta. Strinse i pugni, quando si rese conto che vederla morire era l'ultima cosa che avrebbe voluto, sapere che lei forse sarebbe morta per mano sua e dei suoi compagni, divenne improvvisamente un peso troppo grande.

“Dannazione” pensò dando un pugno al muro così forte da ferirsi.

Doveva vederla, doveva vederla prima di domani.

Prese un grande respiro e, infilandosi di nuovo la maglietta, decise che avrebbe visitato Retasu, anche solo per guardarla dormire, perchè nemmeno lei doveva sapere quanto in realtà l'avesse colpito.

Si preparò a smaterializzarsi, sperando che i suoi fratelli fossero troppo occupati per accorgersi della sua assenza.

Si teletrasportò trovandosi di fronte a una casa conosciuta fin troppo bene. Quante volte l'aveva seguita di nascosto?

SI affacciò alla finestra, ma vi erano due figure all'interno che lui riconobbe facilmente come i suoi genitori. Provò un senso di sconforto nel vederli. Lui i suoi genitori li aveva perduti, sapeva bene che tipo di dolore fosse, ma che dolore provava un genitore che perdeva un figlio?

Scuoté la testa, da quando si era intenerito così tanto? Da quando ascoltava le sensazioni del suo cuore?

Sospirò, ormai era andato troppo avanti per tornare indietro.

Si spostò andando su un'altra finestra, questa volta era quella giusta.

La vide, stesa nel suo letto, i capelli verdi sparpagliati sul cuscino quasi a formare una sorta di corona intorno alla sua testa, gli occhi chiusi, le labbra leggermente aperte, un velo di rossore a colorarle le guance.

Quanto poteva essere bella quella ragazza? Pai si ritrovò ad ammirarla, appoggiando la fronte al vetro freddo, inspirò ed espirò a fondo. Lo sapeva che sarebbe stato sbagliato. Ora era ancora più difficile togliersela dalla testa. Decise, visto che ormai che il danno era fattoche non ci sarebbe stato niente di male nel vederla più da vicino.

Si smaterializzò nella sua stanza, apparendo in piedi di fianco al letto della ragazza.

La stanza era in totale silenzio, disturbato solo dai respiri dolci della ragazza e da quelli leggermente agitati di Pai.

La luce della luna penetrava dalla finestra, baciando il profilo della ragazza dormiente e la pelle diafana dell'alieno.

Si avvicinò ancora un po' accucciandosi vicino a lei. Desiderava toccarla, stringerla tra le sue braccia. Dannata passione tentatrice, piano piano si era insinuata in lui, rendendolo completamente diverso dal vero se stesso.

“Mi dispiace” sussurrò scostandole una ciocca di capelli che disturbava il suo sonno, rivelando la sua vera dolcezza.

“Devo andarmene” pensò prima di perdere definitivamente se stesso e il controllo sulla situazione.

Si voltò verso la finestra, pronto a volare fuori, quando una voce soffice e affaticata lo bloccò.

“Non andartene”

L'alieno sudò freddo, non poteva averlo visto, sicuramente stava dormendo, insomma lo aveva constato lui stesso pochi secondi fa.

Decise di ignorare la voce, fece un altro passo raggiungendo la finestra.

“Pai...ti prego non andartene”

Questa volta si voltò. Quasi fece un salto indietro, vedendo la ragazza seduta sul letto a fissarlo con gli occhi dolci, illuminati appena dalla poca luce presente nella stanza.

“Tu...tu sei sveglia” riuscì a mormorare lui.

“Ti ho sentito, ho il sonno leggero” spiegò lei alzandosi dal letto. Sorrideva, quasi per niente spaventata di avere l'alieno più micidiale ospite in casa sua.

Pai era in imbarazzo, mai nella sua vita si era trovato in una situazione del genere, maledisse il momento in cui aveva seguito il suo istinto, abbandonando la strada della logica.

“Mi dispiace mew mew, non sono venuto qui per fare conversazione”
“Perchè sei qui allora?” chiese lei avvicinandosi di più al ragazzo che indietreggiò, quasi spaventato dalla vicinanza di lei.

“Di certo non per vedere te” Paradossale, visto che si trovava in camera della ragazza.

Lei lo ignorò, facendo un altro passo verso di lui.

“Sono felice di vedere che stai bene...ero preoccupata” ammise lei, sentendo il calore dovuto alla vicinanza con lui avvolgendo il suo intero corpo.

“Cosa ti interessa della mia salute?” la interrogò lui, finalmente voltandosi a guardarla.

Lei rimase senza fiato. Ora che finalmente era vicino, poteva vedere quella rara bellezza del suo viso. I capelli scuri che incorniciavano il volto, gli occhi scuri e misteriosi, la bocca fina e pallida, con il labbro superiore diviso in due da una piccola cicatrice.

Avvampò, quando si rese conto che lui stava aspettando una sua risposta.

“Perchè io non ho mai voluto farti del male”

Lui dapprima fece un'espressione incredula, poi sorrise amaramente.

“Non sei una sciocca, lo sai bene che siamo nemici”

“Non ho scelto io di esserlo”

“Nemmeno io, ma è così, siamo in guerra”

“Io sono sicura che se voi ci provaste, potreste trovare un modo”

Lui fece uno sguardo di disapprovazione “Non c'è altro modo, dobbiamo fare quello che serve per salvare la nostra gente, costi quel che costi”

“Credi che se voi lo chiedeste noi non vi aiuteremmo?”

“Smettila di fare discorsi che non hanno senso, se credi che potremmo vivere in pace ed essere tutti amici scordatelo, non sarà mai così”

Retasu guardò l'alieno, voleva che lui restasse il più a lungo possibile con lei, anche se era un pensiero stupido. Pregò che nessuno venisse a interrompere quel momento.

“Allora perchè sei qui?” lo incalzò lei.

“Io...io...” balbettò il ragazzo. Era poco comune un comportamento del genere per lui, ma davvero non sapeva come uscire da quella situazione.

“Io, devo andare” riuscì a dire infine.

“No, ti prego...resta”

Lui si voltò nuovamente, dandole le spalle, pronto ad uscire da quella stanza.

“Non ho nessun motivo per farlo”

Retasu si fece coraggio avvicinandosi a lui, era così vicina, che l'alieno percepiva distintamente il profumo di mare che caratterizzava la pelle della ragazza.

“Resta per me”

Pai, seppur sorpreso dalle sue parole, strinse le spalle, facendo un altro passo verso la finestra.

“Non posso, siamo nemici”

“Non...non deve essere così...io...io credo di provare qualcosa per te”

Pai trasalì, senza darlo a vedere, quelle parole lo avevano turbato. Perchè doveva essere così difficile?

“Mi sbagliavo allora”

La ragazza alzò nuovamente lo sguardo, solo per vederlo uscire completamente dalla sua stanza.

“Sei davvero una sciocca” sparì, lasciando dietro di sé solo una ragazza dal cuore spezzato.

 

 

 

 

Sìììì finalmente ce l'ho fatta!!!

Lo so è un po' corto...però.. finalmente sono riuscita a scrivere questo capitolo!
L'ho scritto quattro volte e ogni volta non soddisfatta lo cancellavo, fino a questa versione finale, anche se non ne sono veramente convinta ma non riuscirei a scriverlo un'altra volta!

Quindi nonostante tutto spero sia di vostro gradimento!

Come al solito ringrazio tutti voi che avete recensito! Davvero siete troppo gentili con me!

E coloro che hanno inserito la storia tra le seguite o le favorite! Grazie di cuore!!!

 

Un bacione a tutti!

Black rose92

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5

 

“Sei davvero una sciocca”

Retasu non le aveva sognate quelle parole, non aveva sognato lui nella sua stanza.Quel profumo emanato dalla sua pelle che ancora aleggiava per la stanza era silente testimone della sua visita.

Quel profumo unico, che apparteneva solo a lui. Era qualcosa di indefinibile, somigliante a quell'aroma che la pioggia lascia dietro di sé dopo il suo passaggio.

Il profumo della terra che torna alla vita dopo la tempesta.

Retasu era rimasta vicino alla finestra in silenzio fino all'alba, che l'aveva accecata con i suoi colori sgargianti. Portava con sé un nuovo giorno e nuove consapevolezze.

Come le era saltato in mente confessargli i suoi sentimenti? Lui non era un umano qualsiasi, ma un alieno, che per giunta voleva ucciderla.

La preda non doveva innamorarsi del suo predatore, era contro natura.

Anche lei lo era. Oltre al suo bizzarro DNA a provarlo ora ci si mettevano anche i suoi sentimenti, come se non fosse abbastanza difficile vivere con una doppia identità e dover combattere contro i cattivi che cercavano di conquistare il pianeta, no, doveva innamorarsi anche di colui che escogitava piani per farle fuori.

Ma dov'era finito il suo timido amore adolescenziale per Ryou? Era svanito come ghiaccio al sole, non lasciando traccia dietro di sé. Era come se non fosse mai esistito.

Quello che provava per Pai invece...era un sentimento forte, talmente forte che quasi la soffocava.

Era la prima volta che provava qualcosa del genere. Che fosse questo il vero sentimento chiamato amore?

La ragazza sospirò, asciugandosi gli occhi, era così timida e impacciata, però era riuscita a chiedere a lui di restare per lei, di confessargli i suoi sentimenti, era diventata forte tutto d'un tratto, ed era stato lui a trasformarla.

Sorrise per la prima volta quella mattina. Non si era chiesta il perchè della sua visita, non si sarebbe mai azzardata a domandarglielo, ormai lo conosceva, sapeva che lui non le avrebbe mai detto la novità, l'unica cosa che poteva fare, era indovinarlo dai suoi sguardi o dai suoi occhi. Loro non mentivano mai. Come lo sapeva? Retasu non poteva vantare con lui un qualsiasi tipo di conoscenza, non gli aveva mai parlato di niente all'infuori di cose riguardanti la loro battaglia.

Eppure lei sentiva di conoscerlo. Quando parlava con lui, sapeva che parole usare, sapeva che argomenti sfruttare e, quasi sempre colpiva il tasto giusto per mandarlo in confusione.

Era come se fosse nata per fare questo, sciogliere il cuore di ghiaccio dell'alieno, e se lo promise, un giorno ci sarebbe riuscita.

 

 

 

 

“Ryou” Keiichirou, entrò nel laboratorio disturbato solo dal suono dei macchinari. L'americano era stato chiuso lì dentro tutta la notte, da quando i computer avevano segnalato la presenza di un alieno a casa di una delle mew.

Dapprima avevano creduto si trattasse di Kisshu, andato come suo solito a disturbare Ichigo.

Erano rimasti sorpresi quando avevano visto che la casa in questione era quella di Retasu e l'alieno Pai.

Ryou aveva avuto la tentazione di precipitarsi a casa della ragazza, ma l'alieno si era trattenuto per poco, troppo poco per fare del male alla ragazza.

“Cosa c'è?” Il biondo finalmente si voltò incrociando lo sguardo dell'amico.

“Sei rintanato qui dentro da tutta la notte e tutta la mattina, dovresti venire a far colazione, tra poco arriveranno anche le ragazze”

“Lo so...ma”

“Hai ricevuto altri segnali?”

“No”

“Allora, non c'è niente che possiamo fare per il momento” tentò di dissuaderlo il cuoco.

“Pai si è ripreso, vuol dire che presto ricominceranno gli attacchi”

Il moro annuì “Lo sapevamo già”

“Sì, ma hai notato anche tu che Retasu è strana ultimamente”

Keiichirou sorrise scuotendo la testa leggermente.

“é difficile per le ragazze, cerca di capirle, sono così giovani e hanno già un peso così grande sulle spalle, lei poi, è così sensibile!”

Ryou sospirò, non era molto convinto, ma lasciò cadere la conversazione, acconsentendo a salire al piano di sopra e abbandonare almeno per poco le sue ricerche.

Le ragazze erano già tutte al lavoro, persino Ichigo era già arrivata e, il locale era così affollato che persino Minto dovette lasciar perdere il suo tè.

“Gli affari almeno vanno bene” sorrise Keiichirou aprendo la porta della cucina, lasciando passare Ryou.

“Sì non possiamo lamentarci”

“Tieni, hai proprio bisogno di un caffè” il moro gli porse una tazza piena di caffè americano, il preferito dal biondo.

“Grazie”

Furono interrotti dall'arrivo della mew verde, che timidamente abbassò lo sguardo, imbarazzata.

“Oh, ciao Retasu, ti serve qualcosa?”

“Sì...mi prepari un caffè per piacere?”
“Hai dormito male?” la incalzò Ryou, facendola arrossire.

“Io...no, mi sono svegliata presto e non mi sono più riaddormentata”

“Oh...per quale motivo?” chiese sempre più interessato il ragazzo.

“Non lo so...forse non aveva tanto sonno...”

“Quindi niente di strano...insomma tutto tranquillo intorno al tuo isolato?”

La ragazza alzò la testa di scatto, incontrando lo sguardo color ghiaccio dell'americano. Keiichirou finse un attacco di tosse per interrompere quel silenzio.

Retasu deglutì, cercando di non rendere così evidente il suo nervosismo.

“No, tutto tranquillo, p-perchè me lo chiedi?”

“I nostri computer hanno segnalato la presenza di un certo alieno intorno alla zona dove vivi”

I computer, Retasu si era dimenticata della loro esistenza e, della loro capacità di captare la presenza degli alieni.

“Non so perchè fosse lì, io non ho visto o sentito niente”

“Sarà...ma sta attenta potrebbe tornare e dubito che si limiti ad esplorare la zona”

“C-certo...lo farò” Si rilassò, sicura di averla fatta franca.

“Ecco, appena fatto” Keiichirou porse anche a lei la tazza di caffè, gentile come sempre.

“Grazie, ora torno al lavoro...c'è molto da fare” fece un inchino nervoso ai due ragazzo e sparì velocemente dalla cucina, lasciando nuovamente i due ragazzi soli.

“Beh...ecco risolto il problema”

Ryou prese un sorso della sua bevanda.

“No, non è risolto per niente” Il cuoco fece una strana espressione non convinto dalle parole dell'amico.

“Perchè?”

Ryou grugnì “Era evidente che mentiva, bisogna solo capire perchè”

 

 

Erano quasi le cinque, tre figure fluttuavano indisturbato sopra il centro della città.

Due sorridevano, sicuri del loro successo, mentre il terzo guardava incerto.

“Siete sicuri che funzionerà?” chiese Pai guardando la città, piena di vita sotto di loro.

“Non ti fidi di noi?” Kisshu guardò imbronciato il fratellastro, che non sembrava convinto.

“No, non avete mai combinato nulla di buono”

“Bah...sei più brontolone del solito, è tutto il giorno che sei strano, si può sapere che ti prende?”

Pai sospirò, deciso a non raccontare niente della sua avventura notturna.

“Lascia perdere e mettiti all'opera, è quasi ora” sbottò il maggiore incrociando le braccia, ignorando lo sguardo poco convinto di Kisshu e quello confuso di Taruto.

“Bene bene, sembra proprio che questa volta le mew mew scompariranno una volta per tutte” esclamò il più giovane con un sorrisetto indifferente, molto, troppo simile a quello del maggiore.

Pai cercò di ignorare il brivido di freddo che quelle parole gli avevano provocato, non poteva avere rimorsi proprio in quel momento.

Decise di concentrarsi su qualcos'altro, e notò lo sguardo vuoto del compagno con i capelli verdi, cercava di nasconderlo,e, lo faceva anche bene, il suo terrore di perdere Ichigo.
Taruto invece fluttuava con aria serena, sembrava non rendersi conto che la scomparsa delle mew mew, comportava in qualche modo la scomparsa di Purin. Per sempre.

Erano i tree guerrieri più forti del loro pianeta, non potevano fallire, anche se vincere significava perdere una parte di loro stessi. Pai non l'avrebbe mai ammesso, non solo non l'avrebbe mai ammesso ai suoi fratelli, ma nemmeno a se stesso. Quella notte, in qualche modo aveva trovato una nuova parte di sé che non conosceva, che non credeva potesse esistere. Aveva scoperto una nuova dolcezza, un senso di soddisfazione, nell'osservare la piccola mew mew addormentata, e, aveva sentito il suo cuore tornare a vivere quando lei lo aveva pregato di restare, quando gli aveva confessato di provare qualcosa per lui. Avrebbe custodito per sempre quei momenti, perchè non ce ne sarebbero stati altri.

“Allora Pai, possiamo procedere o vuoi continuare a sognare ad occhi aperti?”

“Bah... procedi e basta” ordinò, indossando nuovamente la sua maschera di freddezza.

Kisshu ghignò, preparandosi a lanciare il chimero.

“Fusione!”

Il chimero aveva una forma strana, mutabile. Pai non ne aveva mai visti così, eppure sembrava fortissimo, molto più forte di tutti quelli che avevano creato fino a quel momento.

“Allora genio, che te ne pare?” domandò l'alieno dai capelli verdi al maggiore, poggiandogli un braccio intorno alle spalle.

“Molto bene Kisshu, ma non allargarti” così dicendo scansò il braccio del fratello dalla sua spalla.

Il chimero aveva cominciato a seminare il panico, gente urlante cercava di mettersi al riparo, colonne di macchine avevano bloccato la strada, abbandonate dai loro conducenti, che in preda al panico si erano allontanati, giusto in tempo, visto che adesso il mostro si stava concentrando proprio sulle vetture.

Taruto guardava in basso con un ghigno orgoglioso in volto, per la prima volta, erano riusciti a impressionare Pai, sperava solo che quelle stupide mew mew non sarebbero arrivate a rovinare tutto.

Kisshu invece sogghignava impaziente, sapeva che ben presto sarebbero arrivate le mew mew e con loro Ichigo. Uno dei motivi principali per cui adorava attaccare gli umani era per vedere lei.

Pai invece sembrava più teso, sapeva bene cge ben presto le loro nemiche sarebbero arrivate, sapeva bene che avrebbe dovuto affrontare lei e, per la prima volta, non se la sentiva di combatterla.

“Voi!” sentì il ringhio furioso dell'umano biondo giunto fin lì insieme alle mew mew.

Guardò verso il basso, notando il ragazzo posizionato come sempre dietro il gruppo. Non era di vera utilità, se ne stava in disparte e lasciava fare il lavoro sporco alle sue combattenti.

Pai lo disprezzava, non avrebbe mai permesso a delle ragazze di fare il lavoro sporco. Combattere contro loro e i loro chimeri era pericoloso, poco adeguato a delle donne, anche se perfettamente all'altezza come quelle ragazze. Spostò lo sguardo di poco per incontrare due occhi verde smeraldo fissarlo intensamente. Provò un brivido freddo, ma provò comunque a mantenere il solito atteggiamento distaccato e freddo. La scorsa notte non era mai esistita.

“Chimero attaccale!” ordinò con la sua solita voce indifferente.

“Questa volta non avranno scampo vero Pai?” Il più giovane ne sembrava convinto.

Il maggiore non rispose, troppo concentrato a osservare la battaglia, non potè evitare di notare lo sguardo leggermente preoccupato di Kisshu, Ichigo stava combattendo contro il chimero, insieme alle altre, ma sembrava comunque che non stessero avendo nessun successo.

Fu in quel momento che si accorse della piccola Mew Verde, in disparte dalle altre, lo sguardo fisso su di lui. Sembrava quasi volesse attaccarlo.

Evocò uno dei suoi ventagli, scendendo fino ad essere alla stessa altezza della ragazza.

“Quindi...ora dovremmo combattere” mormorò lei, evitando lo sguardo tempestoso di lui.

“Siamo qui per questo”

“Bene, allora, se è questo che vuoi...Ribbon lettuce rush!”

Lanciò il suo attacco contro di lui, che impreparato, fu colpito in pieno e cadde all'indietro. Gli sembrava che l'attacco della sua avversaria, fosse più potente del solito. Forse le sue emozioni avevano effetto sui suoi attacchi, gli era parso infatti di vederla piangere, poco prima dell'attacco.

Si rialzò, trovandosi la ragazza nuovamente di fronte, tremava impercettibilmente e aveva gli occhi lucidi, ma un'espressione combattiva che poche volte aveva visto sul suo volto.

Alzò il suo ventaglio, pronto a colpirla, era la sua occasione, poteva ucciderla, lì in quel momento e, non avrebbe fallito.

La ragazza arretrò, trovandosi a sbattere contro il muro della biblioteca, non si era nemmeno accorta di dove fosse, concentrata com'era sul suo avversario.

“Non mi scappi più adesso”

La ragazza si guardò intorno, terrorizzata. A destra vi era il chimero e le sue compagne impegnate a combatterlo.

Dall'altra vi erano Kisshu e Taruto, sicuramente l'avrebbero vista se avesse provato a scappare, l'avrebbero riconsegnata a Pai, oppure uccisa all'istante.

Pai aveva ragione, non aveva scampo.

“Allora falla finita, uccidimi”

Lui alzò il braccio, puntando il ventaglio contro di lei, stava per colpirla quando...ricordi della sera precedente tornarono con prepotenza, insistenti nel non farsi dimenticare.

Alzò lo sguardo, incrociando nuovamente gli occhi smeraldini della ragazza, carichi di paura e di un'innocenza mai vista.

Rimase abbagliato, poteva davvero essere quell'essere senza cuore a eliminare quella creatura angelica?

 

 

 

“Ribbon Strawberry surprise!” Ichigo lanciò il suo attacco contro il chimero, ma non bastò,visto che quello emise solo un gemito di dolore.

“Ma non muore mai questo coso?” sbuffò Purin, ormai esausta, come le altre.

“é troppo forte” mormorò Zakuro, piegata sulle ginocchia, cercando di riprendere fiato.

Ichigo strinse i denti e, tornò alla carica contro il mostro, che adesso si stava dirigendo verso la biblioteca.

“Brutto mostro! Adesso ci penso io!”

Le sue compagne, la seguirono, ma Ichigo era molto più veloce.

“Ribbon Strawberry Surprise!” nuovamente colpì il chimero, che fece un brusco movimento, andando a colpire la mew mew sullo stomaco, facendola volare in aria, oltre a colpire le mura della biblioteca, dove intanto vi erano ancora Pai e Retasu, intenti a combattere.

Kisshu, che aveva visto la scena, si smaterializzò subito, cercando di prendere la mew mew al volo.

Riuscì a prenderla appena in tempo e, grazie al fumo sollevato dalla distruzione dell'edificio, riuscì a nascondersi.

“Ichigo! Ichigo, svegliati!” la schiaffeggiò leggermente, cercando di farla rinvenire.

“Dannazione!”

“Lasciala subito” L'alieno alzò lo sguardo, notando una figura vestita di blu, dai lunghi capelli biondi.

Il cavaliere blu, puntò la sua spada contro il ragazzo, intimandolo di lasciare il corpo della mew rosa.

“Vorrei proprio combattere contro di te” ghignò l'alieno posando a terra la ragazza svenuta ed evocando i suoi Sai.

Erano pronti a cominciare la loro battaglia, più personale che altro, ma furono interrotti da Taruto.

“Che c'è?” chiese il maggiore disturbato dal piccolo.

“Kisshu...Pai...lui...è scomparso!”

“Eh?” l'alieno si voltò sconcertato, Pai era il migliore tra loro, non si sarebbe mai fatto coinvolgere in un banale incidente.

“Va bene, andiamo a cercarlo” Rispose seccato, Pai gliela avrebbe pagata...

 

Pai aveva visto l'enorme coda del chimero colpire l'edificio che in poco tempo aveva cominciato a crollare su se stesso. Aveva visto anche Mew Retasu scappare e correre all'interno della biblioteca.

Non ebbe nemmeno il tempo di pensare a cosa stesse facendo che un pezzo di muro rischiò di colpirlo. In fretta si librò in aria, guardando in basso.

Le mew mew erano tutte riunite, cercavano di aiutare la gente a fuggire, aiutate dall'umano e da quel maledetto cavaliere blu.

Si guardò intorno, incapace di scorgere Kisshu e Taruto, riportò infine lo sguardo sull'edificio in crollo. Sentiva un groppo in gola, sapeva che lei era lì dentro, sapeva anche con molte probabilità che se non fosse uscita in fretta sarebbe morta Provò una strana sensazione all'idea, fu sorpreso nel scoprire che gli dispiaceva, no...non poteva permettere che lei morisse vero? Non quando lui poteva salvarla.

Decisioni, decisioni...se fosse entrato lì dentro avrebbe detto addio a se stesso, in tutto quello che credeva, ma l'idea di non poterla più vedere...quello era peggio di tutto.

Era inutile pensarci ancora quando il suo cuore aveva già scelto per lui.

Senza ripensamenti si smaterializzò all'interno dell'edificio.

Era buio, l'elettricità doveva essere saltata, vi era poco rimasto in piedi all'interno...più che altro muri portanti e scaffali caduti che facevano da riparo in caso qualcuno fosse rimasto dentro.

Pai era sicuro però, che ormai all'interno non vi fosse nessun altro se non loro due.

Camminò per quelli che forse un tempo erano corridoi, fino a giungere nella sala più grande...l'unica ormai rimasta quasi del tutto in piedi, aguzzò la vista, certo di aver visto qualcosa.

Affrettò il passo, dirigendosi verso la figura accasciata su se stessa.

“No...” mormorò avvicinandosi, Retasu era lì, svenuta.

L'alieno in pochi passi la raggiunse, girandola, la prese tra le braccia. Era svenuta, ma respirava ancora.

“Retasu” sussurrò lui, scostandole un po' di capelli dal viso.

“P-Pai” sussurrò la ragazza con voce flebile.

“Shhhh...non devi parlare”

La ragazza aprì gli occhi, incrociando quelli scuri di lui.

“Che ci fai tu qui?” chiese quasi spaventata dalla presenza.

“Siamo rimasti incastrati qui dentro”

“Anche tu?”

Lui spostò il viso, impedendole di vederlo “Sì, anch'io” non avrebbe mai ammesso di essere entrato per salvarla.

Sentirono qualche scossa, Pai alzò il viso notando che dal soffitto stavano crollando dei pezzi di intonaco.

Provò a smaterializzarsi non riuscendoci.

“Dannazione!”

La ragazza non capì, ne capì ancora meno quando lui la buttò per terra posizionandosi sopra di lei, facendole da scudo col suo corpo.

Quando il crollo fu terminato, si spostò, leggermente imbarazzato.

“Tutto a posto?” chiese fingendo indifferenza.

“S-Sì” rispose anche lei ora tutta rossa in volto. Era felice di essere lì, con lui, se ne vergognava, ma non poteva fare a meno di apprezzare quel poco tempo che sicuramente avrebbero passato insieme.

“Perchè non ti teletrasporti?”

“Io...ecco...credo che ci sia un tipo di materiale che me lo impedisce”

“Quindi...siamo bloccati qui dentro?” chiese lei guardando l'alieno.

“Sì, tutte le uscite possibili sono bloccate”

Retasu aprì la bocca per parlare, ma fu interrotta da delle grida.

“Hey! Retasu sei lì?” riconobbe la voce di Ichigo.

“Pai! Per caso ci sei anche tu?” Kisshu questa volta.

“Perchè credi che siano bloccati insieme?”

“Perchè...micettina mia, li ho visti entrare qui...Pai stava cercando di eliminare la vostra amica”

“Smettetela di litigare...siamo qui” urlò Pai.

“Non muovetevi restate lì”

“Perchè dovremmo aiutarvi?” Ryou guardava acidamente i due alieni.

“Senti, se te lo sei dimenticato lì dentro c'è anche Retasu” gli ricordò Minto.

“Ok....calmiamoci...propongo...propongo una tregua”

“Tregua? Scordatelo, noi ci teletrasportiamo lì dentro e ci riprendiamo Pai”

“No! Non potete entrare qui...per qualche motivo non riesco a smaterializzarmi fuori”

Kishsu fissò Ichigo, poi tutta la squadra delle mew mew.

“Va bene...tregua...ma solo finchè non li avremmo tirati fuori di lì” acconsentì Kisshu, deliziato all'idea che, almeno per una volta avrebbe potuto stare al fianco della mew gatto senza rischiare di essere ucciso.

“Accordato” Ichigo gli tese la mano, che lui strinse ben volentieri.

“Allora cominciamo, ci vorrà un po' di tempo”

Retasu sentito questo guardò Pai.

“Quanto credi che ci vorrà?”

“Temo intorno alle 24 ore”

I due si guardarono, 24 ore intrappolati insieme, Pai sapeva che non avrebbe retto... sapeva bene l'effetto che quella ragazza aveva su di lui. Stava per calare la notte, non sapevano cosa li attendeva in sole 24 ore....

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***



Capitolo 6

Le prime dodici ore”


Era passata un'ora ormai. Nessuno dei due aveva più riaperto bocca, una troppo timida l'altro troppo testardo.

Era una situazione assurda, l'alieno credeva di perdere la ragione ogni secondo di più, possibile che avesse deciso di salvare quella ragazza? Lui? Se non fosse stato per la sua stupidità, adesso sarebbe tranquillo nella sua dimensione e l'unica seccatura che avrebbe dovuto subire sarebbero stati i suoi fratelli.

Gli ultimi raggi di sole della giornata filtravano dalle fessure creando uno strano bagliore arancione nella stanza diroccata che illuminava vagamente i profili dei due, intrappolati in quella stanza ormai da un'ora, non avevano più spiccicato parola.

Retasu ferita a una gamba, se ne stava afflosciata sul pavimento freddo, mentre Pai era in piedi in cerca di una possibile via d'uscita, inutile visto che lui stesso aveva decretato che non ve ne fosse alcuna, ma l'alieno era piuttosto nervoso e avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di uscire di lì e allontanarsi dalla ragazza. Altre venti tre ore chiuso in quell'edificio con lei avrebbero messo a dura prova i nervi saldi dell'alieno.

“Pai...” lo chiamò lei con la sua voce soffice e delicata.

“Che c'è?” rispose lui brusco. Retasu inarcò un sopracciglio, prima si era dimostrato così dolce e diverso dal solito Pai mentre ora, sembrava essere tornato freddo e distaccato come suo solito. Retasu però non si lasciò scoraggiare dal tono dell'alieno, decisa come non mai ad avere risposte alle domande che per troppo erano rimaste nella sua testa. Non poteva passare da buono a cattivo, da dolce a menefreghista in un battito di ciglia.

“Qual'è il vero Pai, quello freddo e cinico o quello dolce di poco fa?” chiese gentilmente ma con una punta di determinazione nella voce.

“Eh? Cosa intendi?” rispose con espressione confusa. Quella domanda lo turbò parecchio, visto che non poteva fuggire per evitarla.

“Sai bene cosa intendo”

“Senti, dovremo passare molto tempo insieme...non mi sembra il caso di...”

“Appunto, passeremo molto tempo insieme, tanto vale spenderlo bene”

“Da quando sei così coraggiosa mew Retasu?” le chiese dandole le spalle.

“Da quando tu sei così schivo Pai?”

“Dimmi, perchè? Perchè vuoi saperlo?” il tono dell'alieno ora era leggermente alterato.

La ragazza ebbe un fremito causato dal brusco cambiamento di tono del ragazzo.

“Voglio capirti, conoscerti e voglio aiutarti”

Lui scoppiò in una risata amara.

“Non puoi capirmi, non puoi conoscermi figurati aiutarmi”

la mew mew decise di cambiare tattica, se voleva sapere qualcosa di lui doveva insistere.

“Perchè sei venuto da me l'altra notte?”

L'alieno si irrigidì, sconvolto da quella domanda così diretta. Si spostò, fermandosi in un punto buio della stanza per nascondere il suo viso ormai incapace di sostenere la sua solita facciata distaccata.

Retasu lo osservò in silenzio, si era accorta del turbamento interiore dell'alieno e lo prese come un segno del suo cedimento. Forse non era senza speranza come credeva di essere...

 

23 ore rimaste...

 

 

Intanto in superficie, le mew mew e i rimanenti alieni continuavano a lavorare per riportare i due compagni alla libertà.

“Stiamo scavando da un'ora e l'unica cosa che trovo sono macerie! Macerie macerie e nient'altro che macerie” lamentò Taruto afflosciandosi su un pezzo di pietra che finora aveva usato come sostegno.

“Piantala di lamentarti, è stato Pai a infilarsi là dentro, prenditela con lui casomai”

“Ma voi due state sempre a lamentarvi?” li riprese Purin che stava scavando lì vicino.

“Zitta scimmia! È innaturale che tu sia così piena di energie!” borbottò il giovane alieno.

“No! Siete voi che siete incapaci!”

“Incapaci? Noi?” sbottò Taruto, ormai in preda ai nervi.

Ryou che era lì vicino, ormai stanco di sentirli litigare e in preda ai nervi si avvicinò

“Insomma voi la smettete! Siamo qui per liberare Retasu, non per litigare”

“Biondino fidati, sei tu che ti agiti per niente, sono solo bambini” esclamò Kisshu con un sorriso divertito.

“Non mettertici anche tu insulso alieno!”

“Oh ma insomma, dici a quei due di smetterla e cominci tu? Smettila di fare il bambino anche tu Ryou” lo riprese Ichigo con le mani sui fianchi.

“Fortuna che siamo qui solo da un'ora” Keiichirou scuotè leggermente la testa.

“Ma perchè dobbiamo scavare? voi non potreste creare un chimero che lo faccia per noi?” chiese Minto, sfinita.

“No, creerebbero danni peggio di questi, l'unica cosa che possiamo fare é”

“Scavare” lo interruppe Ichigo.

“Speriamo solo che Retasu stia bene”

“Sono sicuro che la vostra amica stia bene, spero solo che anche Pai stia bene”

“Noi siamo preoccupati per Retasu, non ci interessa se il vostro amico sta bene” Ryou si rimise a scavare, guardando i due alieni con astio.

“Fratello, Pai è nostro fratello, stupido umano! E se vuoi saperlo, nemmeno a noi interessa della salute della vostra amica!”

“Voi...voi siete fratelli?” chiese Ichigo, non si era mai chiesta quale fosse la natura del legame che univa i tre alieni, credeva fossero semplicemente in missione insieme.

“Pai e Taruto sì, io sono il loro fratello adottivo, sai mi fa piacere che ti interessi bambolina” rispose Kisshu avvicinandosi alla mew gatto.

“Che-che fai?”

“Niente! Sai che mi piace starti vicino”

“Beh...da parte mia non c'è lo stesso sentimento”

“Ah...certo, ti piace il cavaliere merluzzo lì in fondo” mormorò l'alieno, indicando il punto in cui il cavaliere blu stava scavando.

“Ca-cavaliere merluzzo” ripeté Ichigo perplessa.

“Ahahahaah bella questa!” Taruto invece era letteralmente scoppiato a ridere, rotolandosi per terra.

“Ok...vogliamo ritornare all'ordine? Abbiamo un lungo lavoro da portare a termine e,siamo solo noi, perciò smettetela di fare gli idioti e rimettetevi al lavoro!”

“Certo capo”

“Ma dopo tutto questo scavare, credo che avremo bisogno di una vacanza”

 

 

 

 

Erano passate altre tre ore, tre ore di silenzio assoluto. Retasu non era stata più in grado di fare altre domande perchè Pai si era chiuso in un silenzio impenetrabile.

La temperatura era scesa e la povera mew mew cercava inutilmente di nascondere i tremori, ma Pai se n'era accorto e nonostante fingesse indifferenza, sapere che la mew mew stava soffrendo gli faceva provare uno strano peso al cuore.

“Senti freddo?” le chiese avvicinandosi nuovamente.

La ragazza alzò lo sguardo, non si era accorta del suo movimento, perciò trovarselo così vicino la colse leggermente di sorpresa.

“N-no...sto bene grazie”

“Stai mentendo, aspetta, vedo se riesco a trovare qualcosa per tenerti al caldo”

Si allontanò, in cerca di qualche coperta, qualsiasi cosa fosse utile.

Tornò dopo dieci minuti con una vecchia coperta.

“L'ho trovata vicino a uno dei divani, spero sia sufficiente”

“Non preoccuparti, andrà bene”

Pai annuì e si avvicinò, posizionando la coperta sulle morbide spalle della mew mew, che neafferrò i lembi per sistemarsela meglio intorno al collo.

“Tu...tu non hai freddo? Questa coperta è abbastanza grande per entrambi”

“No, sto bene, sono abituato alle temperature fredde del mio pianeta, questo per me è niente”

La ragazza ascoltò interessata, sempre più stupita dei cambiamenti d'umore del ragazzo.

“Dovresti dormire”
“Anche tu”

“Non ho sonno”

“Nemmeno io”

Pai accennò un sorriso, sorprendendo la ragazza.

“Sei sempre così testarda?”

“No, solo con te”

“Con me? ah...quindi ti diverti a rendermi la vita difficile”

“Io non faccio proprio niente, se non cercare di parlare con te”

Pai si avvicinò, sedendosi di fianco a lei e appoggiando la schiena alla parete.

“Perchè con me?”
“Beh...non credo che Kisshu o Taruto capirebbero”

“Quindi... cerchi di parlare con me perchè sono l'unica alternativa?”

Retasu scuotè la testa, stringendosi di più nella coperta.

“No, non è solo per questo”

Pai appoggiò la testa alla parete, sospirando, sapeva cosa avrebbe detto.

“Non ha alcuna importanza”

“Per me ce l'ha, dimmi soffri di sbalzi d'umore?”

L'alieno inarcò un sopracciglio voltandosi a guardare la ragazza.

“Eh? Cosa intendi?”

“Certe volte posso parlare tranquillamente con te, mentre appena tocco un certo argomento cambi completamente, vorrei avere delle risposte, ma sembra che tu non sia intenzionato a darmele”

Il ragazzo sospirò nuovamente, non vi era modo di sfuggire, quella ragazza sapeva leggerlo troppo bene.

“Ti dirò tutto, se è quello che vuoi”

 

 

20 ore rimaste...

 

 

“é troppo buio Ryou, non si vede niente!” esclamò Ichigo accasciandosi per terra, sfinita.

“Sì lo so, ma non possiamo coinvolgere nessuno”

“é crollata la libreria, credi che nessuno lo sappia? Tra poco qui sarà pieno di vigili del fuoco.”

“Non preoccupatevi, io e Ryou abbiamo parlato con le autorità, non verrà nessuno, dobbiamo sbrigarci però, domani pomeriggio verranno le ruspe e le gru per liberare la strada dalle macerie, dobbiamo tirarli fuori di là il più presto possibile”

“Povera Retasu...intrappolata con un alieno in una libreria deserta...e quell'alieno è Pai!”

“Io non credo che le dispiaccia poi così tanto” mormorò Purin ricominciando a scavare.

 

 

 

 

 

Retasu guardava dolcemente l'alieno, che aveva deciso di aprirsi completamente alla ragazza, ormai incapace di controllare le emozioni che ogni sua parola, ogni suo sguardo e il suo inconfondibile profumo gli provocavano.

“Perchè ti sei ostinata tanto a capirmi? Nessuno ci aveva mai provato...nemmeno i miei fratelli”

“I tuoi fratelli? Kisshu e Taruto sono i tuoi fratelli?”

“Sì, beh Kisshu è fratello adottivo, ma non ha importanza, ha vissuto così tanto a lungo con noi, che ormai non c'è più differenza”

“Capisco...quindi sono loro la tua famiglia”

“Già, da quando sono morti i nostri genitori, ci siamo presi sempre cura l'uno dell'altro”

Rimasero in silenzio per qualche istante, ognuno perso nei suoi pensieri, tutti derivanti dalla conversazione avuta.

“Pai...”

“Dimmi Retasu, cosa c'è?”

La ragazza arrossì, le faceva sempre uno strano effetto sentire il suo nome pronunciato da quelle labbra.

“Perchè mi hai seguito? Potevi lasciarmi andare, ora saresti lontano da qui e non incastrato con me”

L'alieno sospirò leggermente

“Io...non lo so, il primo pensiero è stato che non potevo lasciarti da sola”

La ragazza assimilò piano piano il significato di quelle parole, le sembrava impossibile che a lui lei potesse interessare in modo diverso da quello di semplice nemica da affrontare, anche se in cuor suo ci sperava sempre.

Pai invece, era interdetto dall'ondata di emozioni che stava provando, sicuramente sarebbe stato più facile ignorarle come aveva fatto fino a quel momento, ma erano talmente forti, talmente vigorose da fargli quasi mancare il respiro. Mai in vita sua aveva provato qualcosa di simile.

“Io, credo che tu non mi sia mai stata indifferente”

Abbassò lo sguardo, trovando immediatamente il pavimento molto interessante.

“Tu...io...mi stai dicendo che...” la ragazza era talmente rossa che le sembrava di aver il viso in fiamme.

“Ascoltami bene Retasu. Quando sono venuto su questa pianeta, ero convinto che voi umani foste esseri vili, privi di sentimenti e cattivi, probabilmente le stesse cose che voi pensate di noi...”

Sorrise all'idea, era così facile far giudizi su qualcosa sconosciuto.

“Abbiamo cominciato a lottare contro di voi, e i tutto quello che pensavo sembrava confermato...finchè non ho notato te. Avevi quello sguardo che hai sempre quando trovi che qualcosa non sia giusto, ormai credo di conoscerti abbastanza da riconoscere qualsiasi tua espressione, provavi sempre a farci ragionare, a cercare di mettere pace tra di noi, incredibile come piano piano le tue parole si stessero insinuando in me, fino a farmi avere rimorsi e dubbi”

“Non lo hai mai mostrato”

L'alieno sorrise.

“Sono bravo a nascondere certe cose”

La mew mew sorrise compiaciuta. Quel nuovo rapporto che si stava instaurando tra loro le piaceva e, questo Pai le sembrava molto più umano di quello conosciuto finora. Ora non aveva più dubbi, lei lo amava e lui era capace di ricambiarla.

“Allora...che ne sarà di noi adesso?” chiese Retasu prendendosi il volto tra le mani. Pensava a cosa avrebbero fatto le sue compagne, Ryou e Keiichirou, se avessero saputo dei sentimenti che sembrava legarli, anche se niente sembrava ancora definito tra loro.

“Sono venuto in camera tua l'altra notte per cercare di convincermi a non amarti, una cosa impossibile considerando il fatto che ormai ero troppo coinvolto, ho desiderato ucciderti per dimostrare che potevo farcela, che il mio amore non era niente di impossibile da cancellare. Ma non è stato così, ogni volta che ti incontravo, ogni volta che ti guardavo sentivo una voce che me lo impediva.”

Retasu nascose il volto, elettrizzata dalle parole del ragazzo.

“Tu...sai già cosa provo per te...” ammise lei, finalmente capace di guardarlo negli occhi e, in evidente attesa di una risposta.

L'alieno rimase in silenzio a studiare i lineamenti dolci del volto della ragazza, a osservare i suoi occhi in cui scorgeva la speranza e l'amore che sembravano emanare era tutto per lui.

Mai nessuno in vita sua lo aveva guardato così. Conosceva quello sguardo, lo aveva scorto in Kishsu quando osservava Ichigo.

“Retasu...” sussurrò, avvicinandosi a lei. La ragazza alzò lo sguardo incontrando quello di lui.

Lei passò le dita sul volto pallido di lui, che chiuse gli occhi godendosi il tocco di quelle dita calde sulla sua pelle fredda. La ragazza passò con le dita ogni lineamento del suo viso. Passò i polpastrelli sul suo zigomo, tracciandone ogni centimetro, per poi passare alle labbra, così fine e così attraenti, toccando quella piccola cicatrice sul labbro superiore. Lui schiuse leggermente le labbra, aprendo gli occhi, trovandosi quelli di lei più vicini di quello che credeva, persi nella dolcezza di quel momento, si erano avvicinati e ora i loro visi e i loro corpi erano separati solo da qualche insignificante centimetro.

“Retasu...io” sussurrò, ormai sulle labbra di lei.

Lei chiuse gli occhi, in attesa di quel contatto, tanto voluto e sognato da entrambi.

Sentì le dita di lui percorrere le sue braccia, i polpastrelli freddi percorrere la sua pelle sudata, fino a che si fermò sui suoi fianchi, dove una mano strinse la presa, mentre l'altra tornò sul viso della ragazza, dove accarezzò le sue guance soffici. Si sentiva un ragazzino alla sua prima cotta, il cuore gli batteva talmente forte che sembrava volesse uscirgli dal petto.

Deglutì, inspirando il profumo di dolce della ragazza, chiedendosi se anche le sue labbra sapessero di buono.

Annullò la distanza tra loro in un soffio, assaporando il dolce sapore che ora, aveva la conferma, era solo suo. Retasu sentì le guance in fiamme, il cuore a mille. Le sue mani vagarono sul petto di lui, fino a trovare la loro giusta posizione sulla schiena, dove afferrò saldamente il tessuto della sua maglietta, non azzardandosi a toccare la pelle delle spalle, timida com'era.

Quando si separarono, rimasero a fissarsi negli occhi per qualche istante, le dita di Pai le accarezzarono il volto, il suo pollice passò sulle morbide labbra, ancora umide della Mew mew.

Gli occhi persi in quelli di lui, che finalmente sembravano ricambiare i sentimenti della ragazza.

“Retasu io credo di essermi innamorato di te”

 

 

18 ore rimaste

 

“Ok, direi che è il momento di fermarsi, ormai non si riesce più a vedere niente” constatò Ryou guardandosi intorno.

“Bene, ci ritroveremo qui alle prime ore dell'alba, avete capito bene” continuò, passando lo sguardo dalla sua squadra ai due alieni.

“Certo biondino, come vuoi tu” rispose Kisshu.

“Ma Kisshu, non possiamo lasciare Pai qui da solo” esclamò il giovane Taruto allarmato.

“Pai starà bene, non possiamo fare molto per lui ora, in più non è da solo”

“No! Io voglio dormire qui!” continuò imperterrito il piccolo alieno.

“Se Taru-Taru resta qui, io resto con lui!” la piccola Purin si fece avanti e sorrise al bambino, che incrociò le braccia sbuffando.

“Ma Purin, non puoi restare qui sola!” disse Minto guardando la bambina allibita.

“Beh...qualcuno dovrà restare qui con lei” propose Keiichirou sorridendo gentile alla bambina.

“Bene...Min-” Provò a dire Ryou, ma la mew mew lo zittì prima che potesse finire.

“Oh no, non esiste! Io stanotte dormirò solo nel mio letto!”

“Va bene, Zakuro, resterai tu”

“Ehm...Ryou mi dispiace ma temo di non poterlo fare”

“Ahhhh, Keii?”

“Hey, ti sei scordato di me?” fece notare Ichigo.

“No, resto io, abbiamo già deciso” tagliò corto il biondo.

“E questo quando l'avremmo deciso?” mormorò Purin, grattandosi il mento.

“A me sembra che la mia micetta sia contraria” notò Kisshu, con finta aria innocente.

Ichigo lo fulminò con lo sguardo e lui le rispose con un sorriso malizioso.

“Resto io, non me la sento di abbandonare Retasu, se quei due restano per Pai, Purin per Taruto, almeno io resto per Retasu”

“E io che credevo restassi per me”

“Non illuderti”

“Ichigo, vuoi veramente restare qui, con lui?”

“L'ho già detto, solo per Retasu, per una notte posso sopportarlo”

“Mph...grazie eh!”

“Aspetta cosa dirà quando scoprirà che russi come un trombone!”

“Ma sai Taruto, anche Ichigo russa e, parla anche nel sonno!”

I due bambini scoppiarono a ridere, sembravano due amici e non nemici come giuravano di essere.

“Purin!” ringhiò Ichigo rossa come un peperone.

“Bene, allora sarà meglio andare, domani dobbiamo svegliarci presto” esclamò Keiichiro posando l'attrezzatura.

Il resto del gruppo se ne andò,lasciando i quattro lì, con dei sacchi a pelo e coperte per la notte.

“Beh, siamo fortunati, guardate che belle stelle”

“E quelle le chiami stelle? Si vedono appena! dovresti vedere, sul nostro pianeta, sono grandissime! Non è vero Kisshu?”
“Ormai sul nostro pianeta non si vede più niente, ora dormi Taruto, è tardi”

Il giovane alieno rimase in silenzio, scivolando lentamente nel sonno, seguito dalla piccola Purin.

“Che intendi che sul vostro pianeta non si vede più niente?” chiese Ichigo incuriosita dalle parole dell'alieno.

“Micetta, tu credi che noi saremmo venuti qui per riprenderci il pianeta per divertimento o per noia?”

“Mi sono sempre chiesta il motivo”

“Ci sono tante cose che non sai, Ichigo”

 

 

 

16 ore rimaste

 

 

“Vorrei restare qui per sempre”

Pai sospirò, stringendo a sé la mew mew, che ora stava comodamente appoggiata contro il suo petto.

“Rinchiusi per sempre?”

“Saremmo più liberi qui di quanto lo saremo mai là fuori” rispose triste Retasu.

“Hai paura?”

“Ho paura di perderti,ora che finalmente ti ho trovato”

“Non ti lascerò facilmente”

“Ma fuori di qui torneremo ad essere nemici”

“Troverò un modo, non temere”

“Mi fido di te”

Pai sorrise, regalando un dolce bacio alla ragazza.

“Hai sonno, dormi ora”

“Non è che domani cambi umore di nuovo?”

“Ti amo, questo non cambierà alle luci dell'alba”

 

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Capitolo 7
*** Avviso! ***


Ciao!!
Dopo un lungo periodo in cui non mi facevo più vedere, eccomi tornata!  non so se coloro che leggevano questa storia sono ancora interessati, ma volevo rassicurare chiunque stesse aspettando un nuovo capitolo ( ma a chi vuoi che importi?? nd tutti ) che posterò molto presto il seguito! perciò scusatemi per il ritardo ma mi farò perdonare!! 

 un bacione a tutti!!!


 black rose92


 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Capitolo 8

 

 

 

Retasu era seduta al caffè con ancora indosso gli abiti del giorno prima, e una coperta ad avvolgerla

ma che, nonostante fosse pulita e profumata, le faceva rimpiangere quella polverosa e sbrindellata

che l'aveva tenuta al caldo nelle ventiquattr'ore trascorse con Pai sotto le macerie dell'ormai distrutta biblioteca. Rimpiangeva già quei momenti, quelle ore, ormai divenute semplici ricordi, erano le ore in cui era stata più libera. Solo in quegli istanti aveva potuto stare col ragazzo che amava, dimenticandosi di essere in conflitto con lo stesso, entrambi partecipanti di una guerra più grande di loro, ma che nonostante tutto non aveva impedito ai loro cuori di trovarsi.

Sospirò, stringendo tra le mani la tazza di tè caldo preparatele da Minto, che si era stranamente mostrata più affettuosa del solito con lei. Ichigo le aveva poggiato la sua coperta preferita, rossa lampone sulle spalle con dolcezza, Zakuro le aveva offerto alcuni suoi vestiti con cui cambiarsi più tardi, e Purin le era stato accanto tutto il tempo, semplicemente stringendole la mano.

Erano state tutte così dolci...e lei si sentiva una traditrice. Non riusciva nemmeno a guardarle negli occhi, ora che circondata da tutte e quattro che la fissavano con aria curiosa e leggermente scettica. Probabilmente si erano accorte che qualcosa non andava.

“Retasu, sei sicura di stare bene?” le chiese dolcemente la rossa, sorridendole in maniera confortante.

“Sì, io...sto bene, grazie” arrossì, e si diede mentalmente della stupida, odiava stare al centro dell'attenzione, e il suo tumulto interiore non l'aiutava affatto.

La mew azzurra la fissava dritta negli occhi, aveva qualcosa in mente, quello era evidente.

“Vuoi dire che siete stati insieme tutto quel tempo e non vi siete detti niente?”

Minto mescolava il suo tè da più di cinque minuti, un record che faceva trasparire il livello della sua preoccupazione.

“Non sapevo nemmeno cosa dirgli” mentì, cercando di risultare sincera.

“Non hai nemmeno provato a convincerlo che questa guerra è sbagliata?” Zakuro sembrava più scettica, ma dopotutto la mew viola era sempre così.

“Ho dormito per la maggior parte del tempo, poi insomma, Pai non è un tipo facile, sapete com'è”

“Inquietante, e decisamente poco loquace” affermò Purin con sguardo deciso.

Retasu roteò gli occhi. “Non intendevo questo”

“Però lui è inquietante e poco loquace”

“Sì, Purin hai completamente ragione, tra tutti e tre è quello che più mi terrorizza” Ichigo si portò una mano sotto il mento con fare pensieroso.

“MA dai? Io avrei scommesso su Kisshu” scherzò Minto con un ghigno beffardo sul volto pallido.

“Nah, lui è semplicemente un pervertito”

“Quello che...volevo dire è che è un tipo taciturno, diverso da Kisshu o Taruto. Non rivelerebbe mai i suoi piani a un nemico” rispose Retasu, sorseggiando il suo tè.

“Tu riesci sempre a farlo parlare in un modo o nell'altro” ribattè Minto. Ora il suo sguardo rispecchiava quello serio e poco convinto di Zakuro.

Ryou si massaggiò il mento, sembrava assorto nei suoi pensieri, era rimasto in silenzio fino a quel momento, e nessuno sapeva cosa stesse pensando in realtà.

“Non abbiamo motivo per non fidarci di Retasu. Sono sicuro che se saprebbe qualcosa ce lo direbbe”

La ragazza spalancò gli occhi, sorpresa dalle sue parole. Sapeva che si fidava di lei, ma i contrasti che avevano avuto ultimamente le avevano fatto pensare che lui dubitasse di lei. Prima di quel giorno, si sarebbe sentita offesa a un tale pensiero, ma ora che la situazione era cambiata, non poteva fare a meno di sentirsi una traditrice. Quelle ventiquattr'ore avevano cambiato tutto.

Si era innamorata del nemico, e contro tutte le regole anche lui si era innamorato di lei, insieme avevano stabilito un armistizio segreto e tutto loro.

Non avrebbero più combattuto l'uno contro l'altro, ma non avrebbero abbandonato il loro rispettivo gruppo, ognuno a modo suo cercava di portare a termine la propria missione. Il problema stava che Retasu non sapeva se sarebbe effettivamente riuscita a combattere contro gli alieni, non dopo quello che era successo.

Forse Ryou non avrebbe dovuto darle fiducia, non la meritava.

Sospirò attirando su di sé lo sguardo curioso di Ichigo. Abbassò gli occhi, evitando quelli della sua migliore amica, ricordandosi di una conversazione avuta non molto tempo fa, quando la mew rosa aveva confessato di essere confusa sui suoi sentimenti verso uno dei loro nemici. Retasu non era riuscita ad essere così sincera e ad ammettere che provava qualcosa per Pai, anche se a quel tempo il sentimento forte che provava ora era appena sbocciato, non era riuscita a dire la verità a Ichigo. E ora aveva infranto la promessa che le aveva fatto.

 

Se cambiassi idea...me lo diresti?”

Io credo, credo di sì....”

 

Bugiarda.

Non aveva mai pensato a se stessa come tale...eppure ora fingere le veniva semplice, quasi come respirare, dimostrazione di quanto il sentimento per il suo alieno fosse forte fino a spingerla a mentire per proteggere il suo amore per lui.

Il biondo si alzò, dirigendosi verso le scale per il suo laboratorio. Si voltò verso le ragazze che erano ancora sedute al tavolo con Keiichirou.

“E ora al lavoro i clienti non si servono da soli”

Le ragazze sbuffarono e già in divisa si misero al lavoro, riordinando il locale preparandolo per l'apertura pomeridiana.

Keiichirou guardò la verde diretta verso lo spogliatoio per mettersi la divisa.

“Ah Retasu, tu puoi andare a casa, hai avuto dei giorni pesanti, ci vediamo domani”

“Ma io non sono stanca” tentò di ribattere la ragazza e tentando di essere convincente.
Keiichirou le sorrise dolcemente “Approfittane per studiare o fare qualcosa che ti piace, il locale sopravviverà senza di te oggi”

“D'accordo, dopotutto ho un compito, venerdì”

Il cuoco annuì e sparì in cucina, lasciando la ragazza da sola.

Si diresse con fretta verso l'uscita del caffè,ma prima di andare via, lanciò uno sguardo alla porta del laboratorio, in fondo non c'era niente di male nel scendere e andare a salutare Ryou.

Lo trovò al computer intento a studiare del dna prelevato da uno dei chimeri abbattuto dalle mew mew il giorno prima.

“Ryou?”

Il ragazzo si voltò incrociando gli occhi blu della giovane.

“Sì, sto andando a casa...volevo salutarti”

“Ah, d'accordo. Ci vediamo domani allora”

“Assolutamente.” Si voltò dando le spalle al ragazzo che ancora la guardava.

“Ah...Ryou?”

“Sì?”

“Grazie” lui le sorrise, capendo subito a cosa si riferisse. La ragazza si allontanò salendo le scale di fretta, giunta all'ultimo gradino, sentì la voce di Ryou che la richiamava.

“Retasu?”

“Sì?”

“Non tradire la fiducia che ti ho dato”

La ragazza se ne andò, con un grosso groppo in gola e le lacrime agli occhi,

 

 

 

“Allora, si può sapere che è successo lì sotto?”

Kisshu fluttuava avanti e indietro con le braccia incrociate, e guardava il fratello con sguardo indagatore che da quando era tornato non aveva spiccicato parola.

“Non è successo niente, Kisshu” Rispose il maggiore, infastidito, evitando di incontrare gli occhi dorati del fratello. Taruto osservava i due appollaiato come al solito, sopra una delle antiche colonne

con sguardo leggermente imbronciato.

“Almeno hai provato ad estorcerle qualche informazione?”

“Avrei dovuto?”

Kisshu roteò gli occhi alla risposta, e a Taruto scappò un risolino. Sembrava davvero che i ruoli dei due si fossero invertiti.

“Pai, hai per caso sbattuto la testa? Che diamine ti è successo la sotto?”

“Sono solo stanco”

Kisshu fece un ghigno divertito, chissà quale pensiero gli aveva invaso la mente.

“E dimmi caro Pai, cosa avete fatto la sotto tutto quel tempo? Di sicuro non avete giocato a carte”

L'alieno grugnì infastidito dalle allusione del fratellastro.

“Pensa quel che vuoi Kisshu” rispose acido, alzandosi dalle scale dove era seduto per dirigersi verso il suo laboratorio.

“Hey, dove credi di andare? Non abbiamo finito!”
“Io credo di sì, e comunque ho da fare”

“Ma...non avevi detto che eri stanco?”

“Sì, sono stanco di ascoltarti, ora scusa Kisshu, ma ho del lavoro da sbrigare...”

Kisshu alzò un sopracciglio, lo sguardo ancora sul punto che pochi istanti prima era occupato da Pai.

“Non ti sembrava...strano?” chiese Taruto apparendo di fianco al fratello che guardava con sospetto la porta della camera di Pai.

“Non saprei...Pai è sempre stato un po' vago, è fatto così”

“Sì, hai ragione”

Ma comunque direi che è il caso di tenerlo d'occhio” pensò tra sé e sé l'alieno dai capelli verdi, sparendo di nuovo, lasciando il più giovane dei tre, come al solito da solo e annoiato.

 

 

“Sono a casa” urlò richiudendosi la porta dietro le spalle, sorprendendosi di non aver ricevuto risposta.

Entrò in cucina e trovò un biglietto della madre con su scritto:

 

Sono andata a fare la spesa, torno presto”

 

Retasu sospirò, sollevata che la madre non ci fosse, almeno avrebbe potuto andare in camera sua e rilassarsi un po', in fondo ne aveva proprio bisogno.

Si buttò sul suo letto, poggiando entrambe le braccia sotto il cuscino, abitudine che aveva sin da bambina. L'aiutava a dormire meglio.

Stava per chiudere gli occhi e cedere al sonno, per una volta senza pensieri, quando sentì uno strano rumore, che la fece sussultare e la risvegliò di colpo, facendole spalancare gli occhi blu scuro che si rispecchiarono subito in altri di un viola intenso che la fissavano con aria leggermente divertita.

“Sei tu! Sei qui!” la ragazza sorrise gettandosi tra le braccia di Pai che ridacchiò divertito.

“Ti aspettavi qualcun altro?” le chiese felice di quell'accoglienza, era ben più di quello che sperava.

Retasu scuoté la testa, sentendosi avvampare. Pai, l'alieno che amava era proprio lì, nella sua stanza in casa sua. Questo significava che...

“Oh cavoli...”

Spalancò gli occhi, staccandosi immediatamente da lui con espressione assente.

“Tutto bene?” le chiese lui fissandola preoccupato.

“Tu non dovresti essere qui!”

L'alieno sollevo un sopracciglio guardandola come se fosse impazzita.

“Ah no?”

“Ti sei per caso dimenticato che Ryou...”

“Il biondino e il suo computer scova chimeri non mi preoccupa affatto..” fu interrotta dal ragazzo, che a differenza sua, non sembrava minimamente preoccupato.
“Ma loro scopriranno che sei qui! Capisci cosa sign-”

Stavolta fu interrotta da qualcosa che squillava, si tastò le tasche estraendo la sua spilla da mew mew.

“Retasu? Retasu rispondi!” la voce di Ryou invase la stanza, sembrava preoccupato, molto preoccupato.

“Ryou mi senti?” chiese la ragazza temendo che la presenza del maggiore degli alieni in casa sua fosse la causa della chiamata.

“Retasu ascoltami bene, sei in pericolo” esclamò il ragazzo con voce allarmata.

“Aspetta, Ryou non è...” tentò di dire la verde, ma fu di nuovo interrotta dalla voce dell'americano.
“Il computer del laboratorio ha contratto un virus, credo sia di natura aliena, non riesco a capire”

Retasu non riusciva a crederci, era un miracolo che fosse successo proprio in quel momento..a meno che...

“Tutti i miei dati, ogni cosa è andata perduta, dobbiamo rifare il programma da capo, ci vorrà molto tempo e noi non potremo rintracciare gli alieni finchè non lo sistemiamo”

“Vuoi dire che non potete vedere dove sono?”

“Esatto, perciò ti chiedo di stare attenta, se uno di loro ti attacca noi non lo sapremmo, perciò tieniti in costante contatto con noi”

“Certo, lo farò” Lo rassicurò la ragazza scambiandosi un'occhiata con Pai che aveva un'espressione stranamente compiaciuta.

“Bene, ti prego sta attenta”
Retasu chiuse la conversazione,e fissò Pai, che sembrava infastidito.

“Quel biondino...non mi piace per niente”
“Ryou vuole solo assicurarsi che noi stiamo bene”

Pai sbuffò “Comunque non mi piace”

La ragazza abbassò lo sguardo, studiando le mattonelle del pavimento della sua camera una ad una con lo sguardo, era evidente che stesse pensando a qualcosa.

“Sai...mi sembra strano che il computer del laboratorio si sia rotto proprio ora” disse infine riportando lo sguardo sul ragazzo di fronte a lei, che invece di arrabbiarsi, scoppiò a ridere.

“Pensavo ti avrebbe fatto piacere...”

“Sei stato tu?” chiese lei spalancando gli occhi, stupita. Sapeva che Pai fosse una specie di genio...ma che lo fosse fino a quel punto...

“Ma...come? Non...non c'era abbastanza tempo”

Pai la studiò per qualche istante prima di rispondere.

“Avevo ideato il programma già da un po', ma mi sono deciso a completarlo solo ora.”

La ragazza lo fissò incredula.

“E...perchè?”

“Volevo vederti”

Retasu sorrise a quelle parole, semplici ma sincere. Pai era fatto così. Aveva molti difetti, era permaloso, scorbutico, testardo a volte. Ma era sincero e Retasu sapeva di potersi fidare di lui.

“Anch'io, mi sei mancato” arrossì, non era ancora abituata a dire certe cose a voce alta.

“Quindi...non ti importa se ho mandato in malora il lavoro di chissà quanti anni del tuo capo?.”
Le chiese lui avvicinandosi a lei, ora a pochi centimetri l'uno dall'altra.

“Se questo significa che così potrò vederti quando voglio...no non m'importa, anche se mi dispiace per Ryou...”

“Sopravviverà” le rispose Pai stringendola tra le sue braccia e dandole un leggero buffetto sui capelli, la ragazza smise di preoccuparsi e pensare e si strinse a lui, felice di averlo lì con sé, indisturbati e isolati dal resto del mondo.

 

 

Ma ciaoooooooooooo!!!

Sono tornata finalmente! Mi dispiace per questa lungaaaa assenza, ma purtroppo tra mille impegni e la scuola, non sono proprio riuscita ad aggiornarla prima!

Spero comunque che questo capitolo, nonostante non sia il migliore della storia, vi piaccia!


Un bacione a tutti! Specialmente a Mobo, che mi ha dato la spinta per continuare! Grazie di cuore!

 

Ciaooooo

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