Scienza e sincerità

di Mauro Raul
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo tentativo: Nuvole e briglie ***
Capitolo 2: *** Secondo tentativo: Essere Chiara ***
Capitolo 3: *** Terzo entativo: Nudi come neonati ***



Capitolo 1
*** Primo tentativo: Nuvole e briglie ***


PRIMO TENTATIVO: NUVOLE E BRIGLIE

I neonati non sono ancora stati corrotti dalle loro menti.
Le loro menti sono mani aperte.
Le loro mani vengono riempite di righelli.

Questo era ciò che Lo Scienziato pensava dei bambini. Lo Scienziato era un grande pensatore, o almeno il suo ego gongolava nel crederlo. Lo Scienziato non credeva in nessuna divinità, era fermamente convinto che fossimo solo corpi vuoti: così era un uomo di fede anche lui. Lo Scienziato credeva.
(Per agilizzare la narrazione abbrevierò il nome de Lo Scienziato con LS)
LS, dopo decenni di ricerca era riuscito a inventare un “decodificatore” che traducesse il caotico e incontrollato pensiero dei bambini nell’idioma dell’uomo.
L’aggeggio era identico a quella curiosa semisfera che i parrucchieri lasciano sulle teste delle donne. Il tutto in formato mignon.
Come già detto il pensiero di un bambino è caotico quindi non si basa su schemi di esperienza; è anche incontrollato quindi non prosegue un filo logico/morale. In ogni caso quello che LS ottenne è un dialogo che, tradotto, reciterebbe così:

LS: ciao

Bambino: (silenzio)

LS: ciao si dice per iniziare un dialogo, per spezzare il silenzio.

Bambino: e dobbiamo dialogare?

LS: mi piacerebbe molto!

B: perché ti esprimi al condizionale?

LS: Non lo so, rispetto, timidezza, consuetudine…

B: quante parole difficili che usi per iniziare a parlare, quanti ostacoli inutili nascondono le tue parole.

LS: crescendo questi ostacoli diverranno parte integrante di te, li chiamerai buon senso e morale. Sono importanti sai!

B: quindi crescendo sarò perennemente occupato a risolvere problemi che io stesso creo! Siete proprio strani voi grandi.

LS: cosa intendi dire? Il buon senso è una cosa essenziale! Se non ce l’avessi saresti un mostro, cosi come se non avessi la morale!.

B: io non so cosa significhi buon senso né morale. Ti sembro un mostro?

LS: beh… no! Ma ancora sei piccolo, sei innocuo.

B: perché, crescendo si diventa pericolosi?

LS: diciamo che se ti mancano quelle due virtù potresti ferire le persone. Saresti come un cavallo selvaggio.

B: quindi crescendo mi metterete delle scomode briglie, che feriranno la pelle del mio essere facendomi irritare. Ho capito… col tempo non potrò farne a meno e sarò cosi abituato a non essere più sincero con me stesso che dimenticherò come camminare senza essere guidato dalle briglie.

LS: non so cosa tu voglia dire.

B: è cosi semplice, io sono come il cielo, e le nuvole che spesso mi nascondono, una volta passate, non lasciano tracce in me.

LS: questo perché ancora non conosci i diversi nomi delle nuvole.

B: (silenzio)

LS: ho bisogno di riflettere. Parleremo un’altra volta… Ciao…

B: (silenzio)

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Capitolo 2
*** Secondo tentativo: Essere Chiara ***


SECONDO TENTATIVO: ESSERE CHIARA


Lo Scienziato per il suo “dialogo” cercava, e non senza difficoltà, bambini che avessero al massimo una settimana: la mente dei neonati infatti è ancora assopita, e permette un contatto più libero da contaminazioni sociali. Per il secondo tentativo il primo bambino era già cresciuto troppo, tuttavia LS aveva trovato una femminuccia.

LS. Ciao

B: cosa?

LS: niente.. lascia stare.

B: (silenzio)

LS: Tu sei Chiara giusto?

B: no

LS: ma Chiara è il tuo nome.

B: quello è il suono che i più grandi emettono ripetutamente quando mi vedono… quindi si, probabilmente.

LS: sai cos’è un nome?

B: un insieme di suoni atti a rimpicciolire, fino al livello d’intelligenza dei grandi, le nostre esistenze.

LS: quanta superbia!

B: quanto orgoglio!

LS: Se non sei Chiara, chi sei?

B: non lo vedi? Sei di fronte a me

LS: non intendevo cosa sei ma chi sei.

B: sono quello che vedi, ne più ne meno.

LS: è da sempre che l’uomo si chiede chi sia, non credi che se fosse cosi semplice l’avrebbe già capito?

B: evidentemente l’uomo è inferiore alla donna, e no voi grandi non vedete quello che guardate ma vedete quello che volete.

LS: quanto hai ragione… ma vedrai che crescendo succederà anche a te.

B: che schifo crescere…

LS: eh già... quindi sostieni di essere semplicemente ciò che sei ora e in questo luogo.

B: si

LS: ora ho bisogno di riflettere. Parleremo un’altra volta… Ciao…

B: (silenzio)

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Capitolo 3
*** Terzo entativo: Nudi come neonati ***


TERZO TENTATIVO: NUDI COME NEONATI

Già dai primi due dialoghi LS aveva capito tre cose, la prima è quanto i bambini fossero terribilmente sinceri. Una qualità che aveva intuito ma, per quanto fosse pura, faceva fatica ad accettare: era come accettare di essere stato tutta la vita un ipocrita, e questa era la seconda. La terza cosa era che salutarli non serviva a nulla, quindi il terzo dialogo ebbe inizio in questo modo:

LS: Sai cos’è la morte?

B: no

LS: è la fine dell’esistenza, tutti moriamo nessuno è mai fuggito alla morte a parte qualche eccezione folcloristica.

B: quindi nasciamo… per morire?

LS: beh non proprio, da una parte è l’unica certezza della vita però tutti abbiamo uno scopo.

B: ah si? E qual è?

LS: dal lato scientifico è quello di mandare avanti la specie, da quello più spirituale dicono sia la salvezza dell’anima, invece nessuno sa quale sia quello reale…

B: non può essere semplicemente uno dei due?

LS: no sarebbe troppo semplice…

B: (silenzio)

LS: siamo fatti di bisogni, i quali, una volta soddisfatti, vengono sostituiti da altri bisogni. Bisogni e obiettivi spesso sono sinonimi, altrettanto spesso gli obiettivi li confondiamo con lo scopo…

B: e che differenza c’è?

LS: Un obiettivo è come la cima di una montagna: appena la raggiungi ti sentirai appagato e felice, ma prima dell’orizzonte ne vedrai sempre un’altra. Lo scopo invece è il motivo per il quale si vive. Tornando alla metafora si puo dire che sia il motivo della scalata.

B: Quindi se nessuno sa perché scaliamo, nessuno ha uno scopo…

LS: in realtà credo che nessuno nasca con uno scopo preciso, ma vivendo si ha la possibilità di sceglierlo…

B: ma tanto alla fine tutti moriamo e nell’oblio ci entriamo nudi come dei neonati…

LS: è vero ma un uomo senza scopo è come un morto vivente…

B: io non ho scopi e sto bene.

LS: tu sei piccola e al momento la tua esistenza è fine a se stessa.

B: se lo dici  tu… Ora però ho fame.

LS: tua mamma è già qui.

B: ok… ciao

LS: (silenzio)

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