Blue Twister - Un Guizzante Tornado Blu [Vol.1] di Danielle Petite (/viewuser.php?uid=178214)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'espresso per Hogwarts ***
Capitolo 2: *** Prima Lezione ***
Capitolo 3: *** La Punizione ***
Capitolo 4: *** La sera del Luma-Party ***
Capitolo 5: *** La brutta notizia ***
Capitolo 6: *** Rivelazione ***
Capitolo 7: *** I battiti del cuore ***
Capitolo 8: *** Sangue e Gelosia ***
Capitolo 9: *** I 17 anni ***
Capitolo 10: *** Fine o Inizio? ***
Capitolo 11: *** Arrivederci ***
Capitolo 12: *** Casa Dolce Casa ***
Capitolo 13: *** Viaggio in Scozia ***
Capitolo 14: *** Il ladro ***
Capitolo 15: *** Un avvenimento inaspettato ***
Capitolo 16: *** Villa Malfoy ***
Capitolo 17: *** La promessa sposa ***
Capitolo 18: *** Passato e Gelosia ***
Capitolo 19: *** Terrore in biblioteca ***
Capitolo 20: *** Draco ***
Capitolo 21: *** Cena a lume di candela ***
Capitolo 22: *** King Cross, l'ultimo anno ***
Capitolo 23: *** I ribelli ***
Capitolo 24: *** Il ritorno ***
Capitolo 25: *** Mente e Cuore ***
Capitolo 26: *** Il trio in missione ***
Capitolo 27: *** Il duello ***
Capitolo 28: *** La Vigilia di Natale ***
Capitolo 29: *** Imprevisto ***
Capitolo 30: *** Nuova vita per Elle ***
Capitolo 31: *** Ritorno al Passato ***
Capitolo 32: *** Brividi e Passione ***
Capitolo 33: *** Pensieri ***
Capitolo 34: *** Buio Profondo ***
Capitolo 35: *** Ricatti ***
Capitolo 36: *** Un pò di...pace? ***
Capitolo 37: *** Fuga ***
Capitolo 38: *** Caro Diario ***
Capitolo 39: *** La Guerra Magica, parte 1 ***
Capitolo 40: *** Capitolo 40 - La guerra Magica - Parte 2 ***
Capitolo 41: *** -AGGIORNAMENTI PASSATI- ***
Capitolo 42: *** STORIA EDITATA ***
Capitolo 1 *** L'espresso per Hogwarts ***
PREFAZIONE
Colui-che-non-deve-essere-nominato è tornato. Il Ministero della Magia è in un mare di guai perché non sa come affrontare la paura della popolazione magica, la mancanza di fiducia in loro e tutto ciò che ne consegue da questo. Harry Potter lo aveva annunciato un mese prima, alla fine del Torneo Tremaghi, ma nessuno volle credergli fino a quando il famigerato Signore Oscuro, ovvero Lord Voldemort, mostrò la sua faccia serpentina al Ministro Cornelius Caramell in persona nell'atrio del Ministero!
Gli eventi che successero il suo avvistamento furono orribili, babbani spariti nel nulla, tesori trafugati, strani eventi per cui il caos regnava ovunque e i dissennatori ormai non erano più sotto controllo. Gruppi di Auror pattugliavano le città spingendo la popolazione magica a rimanere in casa.
In una villa francese una ragazzina litigava con un uomo dall'aria stanca e le sue urla si sentivano a 30 metri di distanza.
«Papà non voglio! Non puoi costringermi!» I suoi occhi diventarono letteralmente rosso fuoco e con il suo sguardo minaccioso sembrava spaventare il povero uomo.
«Tesoro mio! Lo sai che lo faccio per te, per proteggerti...se vai ad Hogwarts sarai vicina a l'unico mago che Colui-che-non-deve-essere-nominato abbia mai temuto! Inoltre lo sai che a Beauxbatons ormai non va più nessuno! La tua amica Penelope passerà l'inverno chiusa in casa, vuoi fare la stessa fine?» disse l'uomo ormai sfinito.
La ragazza ci pensò su. Dopo attimi interminabili i suoi occhi tornarono normali «Va bene papà...» Si voltò di scatto e andò diritta verso la porta sbattendola alle spalle.
Capitolo 1 - L'espresso per Hogwarts
Il primo settembre arrivò e il binario 9¾ pullulava di persone che correvano ovunque spingendo grossi carrelli strapieni di bauli e gabbie con strani animali. Un ragazzino affacciato da un finestrino di un treno scarlatto salutava la madre e il fratellino tra gli sbuffi di fumo e il suono di una sirena. Un uomo in divisa sollecitava i ragazzi ad entrare nel treno con un fischietto «Stiamo per partire, su! Salite tutti!».
Una ragazza osservava la scena dall'interno dello scompartimento dell'ultima carrozza. Aveva un'espressione triste, i capelli neri le coprivano metà del viso mostrando solo un occhio azzurro. Nel posto di fianco a lei era posata una copia della Gazzetta del Profeta dove le immagini erano in continuo movimento grazie alla magia. Sarah, quello era il suo nome, era stufa di leggere nomi di persone morte.
Qualcuno bussò improvvisamente e vigorosamente sul vetro della porta facendola sobbalzare. Era un ragazzino con la pelle olivastra e i capelli scuri «Ma tu non sei del primo anno! Che ci fai qui in fondo?» chiese con una voce acuta guardandola.
«Ah! Voi studenti di Hogwarts vi dividete per anno nel treno? Non lo sapevo» disse con il suo accento francese.
«No, ma mio fratello che sta al quinto anno mi ha detto che quelli del primo devono stare qui dietro, mentre loro hanno la precedenza a beccarsi i posti migliori davanti» disse con amarezza il ragazzo.
«Va bene mi trovo un posto più avanti così non do fastidio a nessuno» si alzò di scatto sbuffando per essere stata sfrattata e uscì dallo scompartimento portandosi le sue cose senza dare il tempo al ragazzo di rispondere. Si pentì quasi subito di essersi alzata. I posti erano tutti occupati e si stava iniziando ad innervosire.
«Hei! ma come hai fatto?» esclamò una ragazza lì accanto. In un primo momento non capì a cosa si stesse riferendo, poi però, guardò il suo riflesso nel vetro del finestrino. I suoi capelli erano diventati rosso fuoco.
«Sono una metamorfomagus, posso cambiare il mio aspetto a piacimento, solo che a volte non riesco a controllarmi» rispose lei cercando di calmarsi. Si concentrò ed i suoi capelli si trasformarono diventando blu. Il blu era il suo colore preferito. Caso vuole che la sua casata era Corvonero i cui colori erano blu e bronzo.
-flashback-
Il trasferimento da Beauxbatons avvenne tre mesi prima, quando il gufo con la risposta del Preside di Hogwarts, Albus Silente, arrivò accettandola ed invitandola a scuola verso la fine di Luglio per smistarla in una delle casate di Hogwarts.
Sarah rimase più che affascinata dalla separazione in case che adottavano in quella scuola, ricordava quando era stata lì per assistere al Torneo Tremaghi, che i ragazzi sulla divisa portavano degli stemmi diversi tra loro e camminavano sempre in gruppi. Poi scoprì che avevano le sale comuni e i dormitori separati ed ognuna era protetta da una parola d'ordine. Per lei era una cosa nuova perchè a Beauxbatons non c’era niente di ciò.
Quando si presentò al castello per essere smistata fu sorpresa di non essere sola, si presentarono un'altra cinquantina di persone tutte con un'aria spaesata. Il castello era immenso ed aveva un fascino particolare che la invitava ad esplorarlo più a fondo, ma purtroppo non potè andare più avanti della Sala Grande, ovvero il salone principale dove si svolgevano le cose più importanti.
Vennero accolti da una professoressa molto autoritaria che portava i capelli raccolti in uno chignon e indossava una lunga veste scozzese.
«Benvenuti, sono la vicepreside Minerva Mc Granitt, per voi ragazzi sono la professoressa Mc Granitt» disse sorridendo con una posa ritta e rigida. «Prego, accomodatevi in Sala Grande così daremo inizio ai test e allo smistamento» si chinò leggermente per invitarli ad entrare.
Il cappello parlante la smistò in Corvonero
-fine flashback-
Continuò a camminare nello stretto corridoio tra gli scompartimenti cercando un posto quando finalmente ne trovò uno. C’era già una ragazza dai capelli biondi che stava leggendo una rivista indossando degli strani occhiali.
«Scusa, posso sedermi qui?» chiese Sarah.
La ragazza alzò la testa verso di lei e sollevò gli occhiali mostrando degli occhi azzurri limpidissimi.
«Certo, siediti qui con me» indicando il posto di fianco a lei.
«Grazie!» Finalmente aveva trovato un posto. Sistemò la borsa sul portaoggetti e si sedette dove la ragazza aveva indicato.
Visto che avrebbero fatto il viaggio insieme decise di presentarsi «Piacere, io sono Sarah Moreau, tu come ti chiami?»
«Io sono Luna Lovegood» rispose la ragazza bionda «Come mai non ti ho mai vista prima?». Luna aveva indossato di nuovo quegli strani occhiali e Sarah dovette trattenersi per non riderle in faccia.
«Mi sono trasferita da poco in Inghilterra con mio padre e ho dovuto anche cambiare scuola…» le raccontò dello smistamento.
«Anche io sono Corvonero che fortuna! Qualche volta posso parlarti?» Sarah si chiese se per caso stesse scherzando. Era una domanda un pò strana da fare.
«Certo che puoi!....ehm....» che strana tipa, si ritrovò a pensare.
«Vuoi leggere il Cavillo? Sai, l'editore è mio padre!» chiese porgendole il giornale che aveva in mano.
«Si....certo...» annuì perplessa continuando a guardare quegli strani occhiali di Luna.
Aprì la rivista ma non vide nulla, le pagine erano completamente bianche. «Scusa...come faccio a....»
Luna, senza dire una parola, prese dall'ultima pagina un paio di occhiali identici ai suoi, bastava un semplice incantesimo per prelevarli. Glieli fece indossare e capì che erano incantati. Ora riusciva a vedere il testo.
Lo lesse per un pò, giusto per curiosità, ma si arrese quando arrivò alla rubrica "Lavori a maglia: Come fare un maglione in pelo di Thestral"
I Thestral, a parte che erano invisibili alla maggior parte delle persone ma non avevano pelo.
Il viaggio durò molto ma Sarah non se ne accorse perchè con Luna si stava divertendo visto che era una ragazza davvero particolare. Conobbe Neville Paciock un ragazzo del suo stesso anno Grifondoro molto amico di Luna ed altre due ragazze di Corvonero.
Dopo aver indossato la divisa presero le borse e andarono verso le carrozze ma Sarah si accorse che Luna non era più dietro di lei….
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Capitolo 2 *** Prima Lezione ***
Capitolo 2 - Prima Lezione
La Sala Grande era una sala enorme con 4 lunghi tavoli per le 4 casate più quello per i professori ed il Preside ed il soffitto era altissimo e per di più incantato. Sembrava di stare all'aperto perché rifletteva il cielo ed in quel momento era leggermente nuvoloso. A mezz'aria fluttuavano delle candele rendendo l'atmosfera ancora più magica. Dopo lo smistamento del primo anno, lungo i quattro tavoli al centro della sala gli studenti mangiavano e chiacchieravano generando un mormorio leggermente fastidioso.
Sarah stava addentando una coscetta di pollo quando vide entrare un ragazzo che si copriva il naso con un fazzoletto ricoperto di sangue. Quasi tutti, in sincrono, si voltarono verso il nuovo arrivato «E' Harry Potter!» ma non era solo, dietro di lui trotterellava Luna Lovegood. Harry andò a sedersi al tavolo dei Grifondoro accanto ad un ragazzo con i capelli rossi, Luna invece andò verso di lei.
«Ma dove sei stata? Eri dietro di me poi non ti ho vista più…» disse Sarah non appena Luna fu a portata d'orecchio.
«Oh, ero andata a controllare una cosa ed ho trovato Harry per terra con il naso rotto.» rispose Luna contemplando il banchetto «Poverino è sempre ricoperto di sangue…che fame!» cominciò a mangiare.
Sarah scrollò le spalle e continuò a mangiare e a chiacchierare con i compagni che le erano seduti di fianco, affascinati dai suoi poteri. A quanto le avevano detto era l'unica metamorfomagus di Hogwarts e in effetti si sentì molto osservata.
«Noi a Beauxbatons abbiamo una sala molto più grande di questa ma non mangiamo tutti insieme» spiegava ai compagni «I tavoli sono piccoli e circolari con sei posti, inoltre le tavole non si riempiono da sole ma veniamo servite da uno staff composto perlopiù da ragazzi» a questa affermazione le ragazze intonarono un «uuuuh!».
Alle sue spalle Sarah sentì qualcuno che le fece il verso imitando il suo accento. Si voltò e vide che era un ragazzo Serpeverde con dei capelli biondi da sembrare quasi bianchi. Aveva uno sguardo di ghiaccio e fece un ghigno maligno quando si accorse che Sarah lo aveva visto. Già aveva capito che quello lì era il bullo della scuola.
Fece per replicare ma fu interrotta «Dai Sarah, non gli dar retta, è solo uno sbruffone!» disse Alan, un ragazzo molto magro dai capelli castani con occhi a mandorla.
«Sbruffone a chi?» Il ragazzo Serpeverde si alzò e scattò verso di lui. Alan sobbalzò e tirò fuori la bacchetta per difendersi ma il ragazzo biondo non tirò fuori la sua.
«Non prendi la tua bacchetta?» disse Alan speranzoso.
«No, non ne ho bisogno.» rispose l'altro ghignando di nuovo. In un secondo alle sue spalle sembrò materializzarsi un uomo vestito completamente di nero con un naso adunco ed i capelli unticci che gli incorniciavano il viso.
«Sei fortunato che è il primo giorno e non posso togliere punti, ma non pensare che non ti terrò d'occhio alle mie lezioni. Malfoy torna al tuo posto.» Il ragazzo biondo guardò Alan sorridendo sotto i baffi e tornò a sedersi.
Alan si fece tutto rosso e cercò di farsi piccolo piccolo seduto al suo posto «Scusate ragazzi» disse con voce tremante.
«Tranquillo Alan, sappiamo che sei stato ingannato!» esclamò Sarah furiosa. I suoi capelli diventarono rosso intenso catturando gli sguardi di tutti.
«Sarah i tuoi capelli…» disse Luna sottovoce.
«Non mi importa!» guardò il ragazzo biondo con uno sguardo sprezzante «Come si chiama quello?» Lui la stava osservando, come tutti del resto. Decise di calmarsi, in fondo era il primo giorno non era il caso di mettersi ancora di più in mostra.
Fece un respiro profondo quando Luna le rispose «Draco Malfoy»
La mattina successiva Alan, Sarah e Luna fecero colazione in tutta fretta perché avevano perso tempo a cercare i libri di Luna che le erano stati nascosti da qualcuno. Il loro orario prevedeva la mattina trasfigurazione con la Mc Granitt e incantesimi con Vitius mentre il pomeriggio due ore di difesa contro le arti oscure con Piton.
«Ma uffa! Oggi dobbiamo rivederlo già!» disse Alan scoraggiato dopo aver saputo delle lezioni del pomeriggio.
Si avviarono verso l'aula di trasfigurazione e scoprirono di dover dividere l'aula con i Grifondoro. Sarah e gli altri presero posto in prima fila perchè stranamente era vuota, tutti avevano occupato solo i banchi in fondo.
«Su avanti, venite avanti!» la porta alle sue spalle si aprì ed entrò la Professoressa McGranitt. «Oh, a quanto pare non avete avvisato la nuova arrivata che trasformo in fenicotteri quelli dei primi banchi» disse facendo l'occhiolino a Sarah.
«Non fate gli sciocchi e venite avanti!» ordinò. Adorava già quella donna.
Un paio di ragazzi si fecero coraggio e si sedettero accanto a loro. Vicino a Sarah si sedette una ragazza Grifondoro dai capelli arruffati e dall'aria saccente «Piacere, io sono Hermione Granger, tu devi essere quella nuova venuta da Beauxbatons...»
«Si, esatto. Sono io» le voci erano già arrivate a tutti «Sarah Moreau, piacere» si strinsero la mano.
«Bene ragazzi, benvenuti al sesto anno. Quest'anno vi saranno insegnati gli incantesimi non verbali, sapete tutti cosa sono vero?» un coro di «Siii» si levò dall'aula.
Sarah non potè fare a meno di sbuffare, ma per fortuna nessuno la vide. A Beauxbatons le erano stati insegnati gli incantesimi non verbali già dal 4 anno.
«Gli incantesimi possono anche essere lanciati senza l'utilizzo della voce, l’effetto che si ha con gli incantesimi non verbali è il medesimo di quello ottenuto con quelli verbali ma, si ha il vantaggio di cogliere l’avversario di sorpresa, poiché, non potendo udire la formula, non ha sentore di quale magia si sta per praticare. La formula è enunciata in entrambi i casi, ma nel primo, viene pronunciata ad alta voce dopo essere stata pensata, nel secondo le labbra non fanno alcun movimento, è direttamente la mente a muovere i fili dello spazio e del tempo per sprigionare la magia. Ovviamente, per scagliare gli incantesimi non verbali la concentrazione deve essere superiore e, di conseguenza, anche l’abilità del mago. La maggior complessità degli incantesimi non verbali è provata sia dal fatto che solo maghi potenti ed esperti ne fanno uso abitualmente sia dal fatto che questa tecnica raffinata è insegnata alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts a partire dal sesto anno»
La professoressa Mcgranitt si prese una pausa per vedere l'effetto delle sue parole sugli studenti. «Chi vuole essere il primo a provare?»
Una sola mano si alzò, quella della ragazza seduta accanto a Sarah. «Bene Signorina Granger venga vicino alla cattedra».
La ragazza si alzò «Bene, voglio che faccia volare questa piuma….la formula la conosce vero? Vingardium Leviosa. Faccia lo stesso gesto che fa normalmente solo che non deve emettere una parola. Cominci si concentri.»
La Granger era tesissima le si vedeva la vena del collo gonfia e le smorfie che faceva. Sarah non potè fare a meno di ridere a quella buffa scena, anche se l'aveva vissuta anche lei un paio di anni prima.
« Signorina Moreau che ha da ridere vuole provare lei?» La professoressa l'aveva vista.
«Mi scusi professoressa mi è scappata, non capiterà più»
«Si sta rifiutando?» chiese la Mcgranitt ignorando le sue scusa.
«No professoressa» si alzò e si mise vicino la compagna Grifondoro.
«Prenda la bacchetta» ordinò la professoressa.
In quel momento realizzò che nel trambusto della mattina aveva scordato la bacchetta nel baule.
«Ehm…mi scusi l'ho scordata nel dormitorio» a queste parole la classe cominciò a ridere a crepapelle.
«Non siamo qui per scherzare signorina Moreau!» Sarah aveva capito cosa stava per succedere, e non l'avrebbe permesso di nuovo. « cinque punti…»
All'improvviso zittirono tutti. Sarah fissò il suo sguardo sulla piuma. Si concentrò al massimo e disse mentalmente vingardium leviosa. Si levò lentamente fluttuando nell'aria. La professoressa la guardò stupefatta e dopo una lunga pausa disse «Cinque punti a Corvonero….».
Nessuno esultò, nessuno disse una parola Sarah aveva le orecchie rosse quasi non sentiva più. Disse l'unica cosa sensata che le venne in mente «Grazie professoressa, la prossima volta non dimenticherò più la bacchetta promesso».
La Grifondoro era seccata glielo si leggeva in faccia.
«Quando ha imparato ad usare incantesimi senza bacchetta e per di più non verbali?» chiese la professoressa.
«L'anno scorso mi sembra» ci pensò su «Si, l'anno scorso ci hanno insegnato ad usare gli incantesimi senza la bacchetta, mentre l'anno prima quelli non verbali».
«Bene! Siamo in ritardo! Ragazzi per la prossima volta voglio che tutti sappiano usare almeno un incantesimo in maniera non verbale!» la professoressa sembrò quasi offesa. Sarah immaginò che non si aspettava minimamente di essere indietro con il programma rispetto alle altre scuole
Le ragazze si sedettero di nuovo ai loro posti e la lezione continuò fino al suono della campanella.
«Brava! Sei stata fantastica!» esclamò Alan, stavolta raggiante. Le lezioni successive procedettero senza particolari complicazioni e andarono tutti a letto stanchissimi.
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Capitolo 3 *** La Punizione ***
Capitolo 3 - La Punizione
I mesi seguenti proseguirono normalmente e il freddo cominciò a farsi sentire. Sarah dovette ammettere amaramente che in pozioni faceva letteralmente schifo ed in effetti già sapeva di non essere particolarmente predisposta per quella materia visti gli anni precedenti a Beauxbatons. Ad Hogwarts dovette recuperare un bel pò di pozioni arretrate che non le erano state insegnate. Praticamente l’opposto di quello che le succedeva con Trasfigurazione e Incantesimi.
Durante un pomeriggio, l'ennesimo passato in biblioteca, Sarah stava scrivendo un saggio da consegnare il giorno successivo per Difesa contro le Arti Oscure quando improvvisamente Romilda Vane le si sedette accanto fissandola.
«Hei, ciao!» esclamò Sarah guardandola sconcertata.
«Ciao Sarah» fece una risatina e poi le sussurrò «Vuoi partecipare? Io e le altre stiamo preparando una pozione d'amore, la divideremo tra di noi appena pronta, costerà solo 5 galeoni»
«A chi la volete somministrare?» chiese divertita da quella proposta.
«Io pensavo al Prescelto» altra risatina.
Stavolta sorrise anche Sarah «Molto allettante ma non posso accettare, a parte che sono indietrissimo con questo saggio, ma per il momento non mi interessa nessuno» sbuffò.
«Come sei noiosa! Comunque c'è qualcuno che ti sta spiando da quando sei entrata» e fece un cenno con la testa dall'altro lato della sala «Non ti girare subito!» disse facendo l'occhiolino.
Sarah era troppo curiosa di sapere chi fosse e si voltò lo stesso ma non vide nessuno «Ma dove?…» Romilda era andata via. Decise di scoprire chi la stesse spiando, quindi si alzò con nonchalance facendo finta di uscire, ma fece il giro più lungo per passare dove aveva indicato Romilda.
Guardò dietro una libreria e scoprì che era Alan «Ciao! Ehm…che ci fai qui dietro?» gli chiese osservandolo.
«Oh niente, facevo una ricerca» rispose lui allungando le mani su un libro posato lì accanto.
«Facevi una ricerca sui 1000 modi per usare la cacca di drago?» chiese scettica guardando la copertina del libro alla rovescia.
Lui guardò il libro che aveva preso e lo rigirò «Ehm….si…per la Sprite!» arrossì violentemente.
«Ah, ok» decise di prenderlo un pò in giro «Credevo mi stessi spiando».
Alan divenne praticamente un pomodoro «Ma dai scema, cosa vai a pensare » non sembrava molto convinto.
Sarah rise così forte che Madame Pince la rimproverò «Mi scusi, mi scusi» disse e uscirono nel corridoio.
«Uffa perchè mi prendi in giro!» disse Alan ancora rosso.
«Perchè ti sei preso una cotta per me!» disse continuando a ridere.
Alan si arrese e lo ammise «Ok e allora? E che c'è di male?»
Sarah dovette ammettere che le fece un pò effetto «Niente, ma sei buffo» rispose.
«Fammi indovinare, per te non sarò altro che un semplice amico giusto?» disse Alan tristemente.
Quindi faceva sul serio? «Per me non sei mai stato un semplice amico» non aspettò la reazione del compagno ma aggiunse subito «Sei il mio migliore amico»
Stavolta fu Alan a sorridere «D'accordo, allora da amico ti dico che domani sarai in punizione»
«Cosa? Perchè?»
«Scommetto che non hai finito il saggio per Piton» disse Alan dandosi un pò di arie.
«E' vero! Dannazione non sono nemmeno a metà!» guardò un attimo la pergamena e capì che non ce l'avrebbe fatta. «Sappiamo dall'inizio che non ho mai potuto fare questo compito per domani in così poco tempo, mi prenderò le mie responsabilità e affronterò la punizione di Piton domani» affermò.
«Accidenti, sei strana con la faccia seria…se vuoi comunque ti posso aiutare a continuarlo» disse leggendo quel poco che aveva scritto.
«No tranquillo, continuerò da sola ma già so che non riuscirò a completarlo….ora vado in sala comune ci vediamo più tardi ok?»
«Ok a dopo» rispose Alan.
Sarah passò il resto del pomeriggio a scrivere fino a quando il suo stomaco non cominciò a brontolare. Decise di salire nel suo dormitorio a posare la borsa e ma ne approfittò per fare una lettura veloce di quello che aveva scritto «Ok sono spacciata!» buttò la pergamena sul letto.
Si avvicinò allo specchio per darsi una sistemata prima di scendere, i capelli le scendevano fin sotto al seno, decise di optare per un azzurrino chiaro. Gli occhi li teneva sempre azzurri perchè così erano naturali, gli stessi di sua madre. Non era molto alta , non poteva modificare la sua altezza perchè aveva il controllo solo sulle parti "molli" del suo corpo quindi non sullo scheletro. Si sistemò la divisa e uscì.
Quando arrivò in Sala Grande per la cena, individuò Luna e la raggiunse «Che fameee!!»
«Hai finito il tuo compito?» disse Alan che era seduto di fronte a loro.
«No….e non infierire!» rispose addentando qualsiasi cosa ci fosse sulla tavola.
«ok ok…buon appetito!»
******
Il giorno seguente Sarah, Alan e Luna si avviarono verso l'aula di difesa contro le arti oscure. Alan era estremamente agitato ma non per se stesso, per Sarah «Ma perchè non hai cominciato prima il saggio?»
«Ma la finisci di assillarmi? La punizione la prenderò io, non tu!» disse Sarah ormai stufa del suo comportamento. Era dalla colazione che la ossessionava a causa del saggio incompleto.
«Ma come fai a stare così calma?»
«Se non la finisci ti trasformo in un lama!» disse estraendo la bacchetta.
Alan sapeva che ne era capace «Ok! Sto zitto!»
«Bravo Alan» disse Luna.
I serpeverde si avvicinarono alla porta dell'aula facendo arretrare i corvonero. Sarah non ne fu sorpresa in quanto i "verdastri" si comportavano così con tutti.
Presero posto nell'aula, come al solito Corvonero a sinistra e Serpeverde a destra perché le serpi preferivano stare vicino le finestre.
«Fuori le pergamene!» ordinò Piton spalancando le porte con la magia camminando a passo svelto verso la cattedra e con il sottofondo del frusciare del suo mantello. Tutti presero le pergamene e le poggiarono sul banco di fronte a loro. Sarah sperava che non fosse la sola a non aver terminato il saggio, essere umiliata da sola davanti a tutti non era il massimo. Piton con un gesto della bacchetta raccolse tutte le pergamene e con un ulteriore gesto ne scartò tre. «Bene bene 5 punti in meno a Corvonero e 10 in meno a Serpeverde……Signor Grent, Signor Malfoy e Signorina Moreau vi aspetto oggi pomeriggio per la punizione» tutti si voltarono verso loro tre. Sarah guardò gli altri due, Malfoy dedicò uno sguardo maligno a Piton e l'altro ragazzo cercò di farsi piccolo piccolo nel suo posto. Alan accanto a Luna si diede uno schiaffo sulla testa.
«Cominciamo. Innanzitutto vorrei illustrare brevemente la figura dei Lupi mannari: essi non sono degli animali, come molti Maghi pensano, ma sono solo uomini vittime di una maledizione…..» La lezione proseguì normalmente, noiosamente e lentamente. Tutti presero appunti in silenzio per le due ore successive, ma a Sarah sembrò molto di più. Al suono della campanella si alzarono tutti e uscirono.
«Malfoy, Grent, Moreau voi rimanete» disse Piton richiamando la loro attenzione.
«Buona fortuna Sarah» dissero in coro Luna ed Alan «A dopo»
Rimasero solo loro tre e si avvicinarono alla cattedra senza nemmeno guardarsi. «Oggi pomeriggio vi recherete alle serre, la professoressa Sprite ha un lavoretto da farvi fare. Ore 17.00 mi raccomando»
«Ma io non posso!» esclamò Malfoy.
«Non mi interessa! Sparite adesso!» I tre uscirono dall'aula.
Sarah non potè fare a meno di dire qualcosa «Che hai da fare? Oh! non mi dire che devi affatturare un altro ragazzino del primo anno!?»
«Sta zitta mocciosa» disse sprezzante senza voltarsi nemmeno a guardarla.
Mocciosa a lei? «I tuoi non ti hanno insegnato le buone maniere?!»
Draco prese la bacchetta e cercò di schiantarla ma lei lo evitò per un pelo «Nervosetto eh?»
Lui aveva uno sguardo così penetrante che Sarah quasi si spaventò.
«Lascia perdere Draco, vieni è tardi» disse un ragazzo che li raggiunse, era un certo Zabini.
Malfoy sembrò come ricordarsi di qualcosa di brutto, sbiancò improvvisamente e seguì il nuovo arrivato in silenzio.
«Bha! Ma siete tutti così?» chiese Sarah all'altro ragazzo con cui doveva scontare la punizione.
«No, ma lui quest'anno è più intrattabile del solito, ti consiglio di starne alla larga. E soprattutto non nominare più i suoi genitori» rispose.
«Perché?» le venne in mente che non sapeva nulla di lui, che non li avesse?
«Non leggi i giornali? Suo padre è accusato di essere un mangiamorte»
«Ah...non lo sapevo....ed è vero?» si spiegavano un pò di cose.
«Non saprei dirti. Comunque io ora devo andare, ciao, a più tardi»
«Ok ciao» ricambiò il saluto pensierosa.
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Il pomeriggio si avviò da sola verso le serre di Erbologia. Quando arrivò all’ingresso della serra numero uno dall'interno sentì delle voci, sembravano quelle di Malfoy e di Piton. La porta non era completamente chiusa e riuscì a vedere al suo interno, Piton e Malfoy erano l'uno di fronte all'altro. Rimase in ascolto ad origliare. «Non ho bisogno di lei!» disse Malfoy con le lacrime agli occhi.
«Non potrai mai farcela da solo dimmi il tuo piano!»
«No! Lui l'ha affidato a me! Devo vedermela da solo!» disse con voce tremante. Sarah rimase scioccata da quella reazione, lo aveva visto sempre come uno sbruffone sempre pronto ad insultare il prossimo. Che piano aveva in mente? Un piano riguardo cosa? Chi gli aveva affidato cosa?
«Va bene allora sconterai la punizione come tutti gli altri!» concluse Piton.
«Bene signore! Dovrò spiegare il motivo del mio ritardo e quando lo saprà, Lui se la prenderà con lei»
«Vedremo!» disse Piton.
«Ciao!» Sarah sussultò. Grant era piombato dietro di lei «Hai paura anche tu di entrare?» le chiese.
Che poteva rispondergli? «Ehm….si, entriamo insieme»
«Ok» bussarono ed entrarono. Malfoy era voltato e dava le spalle alla porta. Sarah immaginò che non volesse farsi vedere in lacrime.
«Dovete ripulire questo posto, senza magia….si Grant senza magia» Grant si portò le mani nei capelli.
«A me le bacchette» ordinò Piton. Sarah estrasse la sua dalla tasca interna della divisa e gliela porse, così fecero gli altri. «La professoressa Sprite è nella serra 13 quando avrete finito andrete da lei e vi ridarà le bacchette» detto ciò se ne andò lasciando i tre ragazzi a contemplare la serra.
Il terreno era più che fangoso e strabordava dal recinto di pietra, le pareti erano piene di gelatina verde e probabilmente erano escrementi di quella pianta che si trovava al centro della serra. Era una pianta enorme con un fiore giallo al centro, due tentacoli spuntavano da sotto spruzzando quella melma da tutte le parti.
«Fantastico! Ci metteremo un'eternità!» disse Grant «Da che parte vogliamo cominciare?» disse alzandosi le maniche della divisa.
«Tzè!» Malfoy fece un verso di disprezzo verso di lui. Si appoggiò alla parete a braccia incrociate, facendo capire di non voler muovere un muscolo in quel sudiciume.
«Potresti evitare di fare lo stronzo?» con un solo verso l'aveva fatta irritare.
«Non ci riesci proprio a stare zitta tu?» le rispose Malfoy. Grant si allontanò da loro scuotendo il capo.
«Dobbiamo farlo tutti e tre!»
«Non farmi ridere, io non mi sporcherò le mani, fallo tu se ci tieni tanto»
«Sembra che lo fai apposta a farmi irritare! Ogni volta che ti vedo stai facendo lo stronzo con qualcuno, ma io non ti permetto di farlo a me»
Malfoy si mosse di scatto e le fu davanti in un secondo portando il viso alla sua stessa altezza chinandosi verso di lei «Tu non mi permetti cosa? Non ho sentito bene»
Sarah sostenne lo sguardo «Non ti permetto di fare lo stronzo con me»
Vide un luccichio nei suoi occhi, pronto a replicare e probabilmente a dirgliene quattro ma Grant li interruppe lanciando loro delle pale e dei secchi «Cominciamo! Non ho voglia di stare qui dentro a sentirvi litigare ancora a lungo!»
«Bene!» Sarah afferrò una pala e la incantò in modo che spalasse da sola. Guardò Malfoy e gli fece capire chi era che comandava in quella stanza. Era certa che loro non lo sapessero fare.
«Ma...come.?....» Grant era meravigliato e scioccato allo stesso tempo «Senza bacchetta ci riesci?»
Sarah lo ignorò e si poggiò alla parte con le braccia incrociate imitando Malfoy «Tzè!»
Per un attimo notò un angolo della sua bocca sollevarsi ma pensò lo avesse solo immaginato. Malfoy che ride ad una sua imitazione? Impossibile.
Li osservò per un pò, Malfoy non faceva più di tanto, il signorino aveva paura di sporcarsi, Grant invece era maldestro e più che pulire sembrava che sporcasse ancora di più. Ad un certo punto Sarah non ne potè più anche perché solo la sua zona era stata ripulita.
«Grant vai vicino alla porta e fai il palo» disse Sarah.
«Cosa? Perché?» chiese lui incerto.
«Fai come ti dico» ordinò Sarah «Malfoy..» cercò di usare un tono sprezzante « tu levati da mezzo, sei solo d’intralcio»
«Vuoi fare tutto da sola ragazzina? Ottima idea brava» disse Malfoy con il solito tono.
«Idiota...»
«Riesci ad incantare 3 pale contemporaneamente?» disse Grant vicino la porta.
«Silenzio!» Sarah si concentrò al massimo e fece evanescere tutta la gelatina che ci stava sui muri e per terra, poi fece levitare due barattoli di vetro senza coperchio che erano su un tavolo e le sistemò sui tentacoli della pianta per non farla spruzzare di nuovo.
«Geniale..» esclamò Malfoy.
«Più che geniale! come hai fatto!?» chiese Grant
«Basta solo esercitarsi e concentrarsi moltissimo» rispose Sarah soddisfatta «Ora aspettiamo una mezz'oretta e poi filiamo via, altrimenti ci scoprono che abbiamo imbrogliato»
«Giusto!» disse Grant e si sedette su un tronco di albero tagliato che c'era lì «Grazie mille Sarah.»
Malfoy si appoggiò al muro e disse «Niente male corvaccio blu» e indicò la sua testa
«Cosa, cosa? Mi hai fatto un complimento?» Sarah era quasi scioccata.
«Che rarità» disse Grant beccandosi un'occhiata da Malfoy
Passata mezz'ora si stavano preparando per andare dalla Sprite quando Grant disse «Ma non siamo troppo puliti per aver sistemato questo posto senza magia?»
«Sai Grant? Hai ragione» disse Sarah e gli fece schizzare tutto il fango addosso.
«Ehiii» Sarah gli rise in faccia mentre lui li guardava storto «Anche voi dovreste sporcarvi!» e spinse Sarah buttandola nel fango.
«Me la pagherai!» disse rivolta a Grant.
«Anche tu devi sporcarti Malfoy!» Lui con un balzo quasi felino riuscì ad evitare lo schizzo di fango.
All'improvviso sentirono una voce «Ma che sta succedendo qui?» Era la professoressa Sprite. Sarah velocissima fece schizzare del fango addosso a Malfoy che colto alla sprovvista non riuscì ad evitarlo.
«Ah eccola professoressa! Stavamo venendo da lei…..abbiamo finito» disse Grant.
«Vedo vedo, vi ci vuole una bella ripulita a quanto vedo» disse facendo un gesto con la bacchetta. Tutto il fango che avevano addosso sparì.
«Ecco le vostre bacchette, andate a riposare» disse sorridendo «Tanto che siete stati bravi sembra che avete ripulito tutto con la magia…ah ottima idea per i tentacoli mi stupisco di non averci pensato io…chi è stato?»
«E' stata lei!» disse Malfoy indicando Sarah. Lei lo guardò stupita.
«Ottimo! Lo terrò presente grazie Cara» sorrise ancora una volta «Potete andare»
I tre ragazzi uscirono dalla serra e si diressero verso la scalinata principale. Grant li salutò e andò in Sala Grande mentre gli altri due proseguirono sulle scale.
«Malfoy sei ancora in tempo per quella cosa che dovevi fare?» chiese Sarah senza pensarci troppo.
Malfoy parve colto alla sprovvista «Tu che ne sai che devo fare qualcosa?»
Sarah si pentì di quello che aveva detto ma ormai era fatta cercò di inventarsi qualcosa «Stamattina hai detto a Piton che non potevi venire alla serra alle 17 quindi ho immaginato che dovessi fare qualcosa»
Lui non rispose subito e quasi pensò che non la rispondesse affatto ma alla fine disse «Si, sono ancora in tempo» rispose Malfoy «Grazie a te stramboide»
«Io stramboide? Ma ti sei visto?» disse indicando la sua faccia.
«Cos'ha la mia faccia che non va?» chiese Malfoy
«Guardati allo specchio» gli disse.
«Ora devo andare già sono in ritardo, ciao» disse guardando in alto verso le scale
«Ok, ciao»
E rimase lì da sola per un pò pensando. Si erano addirittura detti "ciao" in maniera civile. Forse non era così stronzo come voleva far credere.
Mmm….lo seguo o non lo seguo si disse tra se e se.
Dopo una decina di minuti che parvero un'eternità continuò salendo le scale nella stessa direzione di Malfoy.
Accidenti sono troppo curiosa...
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Capitolo 4 *** La sera del Luma-Party ***
Capitolo 4 - La sera del Luma-Party
Natale si stava avvicinando, i primi fiocchi di neve cominciarono a scendere su Hogwarts e nella Sala Comune Corvonero già si stava parlando delle vacanze.
«Io andrò a casa dai miei» disse Alan «Tu Luna? »
«Io andrò da mio padre, a casa» rispose Luna.
«E tu Sarah?»
«Io rimarrò qui» rispose.
«Ma come? Passerai il Natale qui da sola?» chiese Alan sconvolto.
«Io non festeggio il Natale, e nemmeno mio padre. Mia madre morì quando ero piccola proprio il giorno di Natale, era molto malata» Era la prima volta che raccontava loro questa storia.
Luna le prese la mano «Anche la mia mamma è andata via….ma non il giorno di Natale»
«Mi dispiace» disse Sarah.
«Oh anche a me» concluse Luna con il suo solito tono sognante.
«Sarah quindi passerai le vacanze qui….perchè non torni da tuo padre lo stesso? » continuò Alan.
«Perchè sarei comunque da sola, lui è sempre fuori per lavoro» le venne in mente che suo padre non le mandava una lettera da un paio di mesi «..e se tornassi starebbe in pensiero per me . Meglio che rimango qua e poi non credo che da soli si stia tanto male qui» fece capire ad Alan che la discussione era finita.
«Sarah, sai stasera vado ad una festa con Harry Potter» disse improvvisamente Luna.
«Festa? Dove?» dissero all'unisono Sarah ed Alan.
«Non lo so mi ha invitata Harry, ha detto che l'ha organizzata il professor Lumacorno e aveva bisogno di un'amica»
«Aaaaah il Luma-Party!» dissero nuovamente all'unisono.
Il professor Lumacorno era diventato famoso a scuola per il suo club esclusivo di ragazzi "talentuosi". Anche Sarah ricevette gli inviti per partecipare alle feste ma li aveva sempre ignorati, non le piacevano quelle cose.
«Luna cosa ti metti?» le chiese.
«Vieni in camera ti faccio vedere»
«Si certo ignoratemi pure, fate come se non esistessi» disse Alan seccato.
«Tu non puoi entrare nei dormitori femminili quindi aspettaci qui!» gli rispose con tono secco Sarah.
Corsero su e Luna le fece vedere il vestito.
«Oh bhè non è esattamente il mio genere ma è ok!» era un vestito a campana completamente argentato.
«Mi fa piacere che lo trovi ok….penso che ci dovrò andare scalza però»
«Come scalza? Non hai le scarpe?»
«Non le trovo….qualcuno le avrà nascoste per gioco» rispose Luna.
«Ma come!» Era stufa del comportamento di certe persone verso di lei. A causa delle sue stranezze era sempre presa di mira. «Prendi un paio che hai, provo a cambiargli il colore» disse seccata.
«Oh bella idea! Grazie» Luna rovistò nel suo baule e trovò delle scarpe a ballerina arancioni a pois.
«Bene ora ci provo» prese la bacchetta e pronunciò la formula magica cambia colore. Le scarpe divennero verde lucido «Ops! ora ci riprovo di nuovo aspetta» si concentrò e rifece l'incantesimo. Erano diventate dorate questa volta
«Uffa! ci riprovo per l'ultima volta» rifece l'incantesimo e ci riuscì facendole diventare argentate come il vestito .
«Belle!» esclamò Luna indossandole «Sei bravissima a trasfigurare!». Si mise anche il vestito e scesero di nuovo in Sala Comune dove fece sfoggio delle sue nuove scarpe.
«ehm…sei bellissima!» le disse Alan.
«Grazie sei molto gentile!….Allora io vado ma non so a che ora torno……buona notte!»
«Ciao Luna!» disse Alan
«Divertiti e fai la brava! Ti aspettiamo in piedi!» e risero tutti insieme.
Luna andò e rimasero loro due soli.
«Allora…che mi racconti?» fu Alan il primo a parlare.
«Niente di che le solite cose…»
«Ok…Sai, una ragazza del quinto anno mi ha chiesto di uscire»
«Ah davvero?» Qualcosa non andava. Cos'era quella sensazione che sentiva in fondo allo stomaco? Gelosia? «E chi è?»
«Rosmary Bloom, è una Grifondoro» rispose lui.
«Mmm…non la conosco...qualche volta me la presenti ok? Ora devo andare un attimo in guferia prima che si faccia tardi….devo mandare un gufo a mio padre» disse guardando l'orologio.
«Ok, io ti aspetto qui!»
«Ok!» e uscì di corsa nel corridoio. Non voleva dire le bugie ai suoi amici ma aveva bisogno di prendere un pò d'aria. Perché provava quella strana sensazione? Alan era il suo migliore amico ed era giusto che avesse una ragazza che non fosse lei…..Non gli piaccio più? Si ritrovò a pensare. Ma cercò di cancellare quella frase dal pensiero. Stava camminando a casaccio per i corridoi sovrappensiero e si ritrovò in un posto in cui non era mai stata. Era un lungo corridoio scuro, c'erano archi e armature appoggiate ai muri, attraverso delle fessure filtrava la luce della luna. Un rumore alle sue spalle la fece sussultare e si nascose subito dietro un arco pensando che fosse Gazza, a quell'ora non era il caso che si faceva trovare lì.
Nel buio non riuscì a distinguere la sagoma ma vide che era abbastanza alto da non essere Gazza, forse era qualche studente. La sagoma si avvicinava attraversando il corridoio. Sarah lo seguì con lo sguardo fino a quando passò davanti ad un fascio di luce proveniente dalla luna. Era Malfoy. Cosa ci faceva in quel posto a quell'ora? Pensò a quando provò a seguirlo dopo la punizione di Piton…
Salì le scale fino al secondo piano, lo aveva visto entrare lì in quel corridoio ma da che parte era andato? Vide con la coda dell'occhio un fantasma che svolazzava lì intorno «Ehi! Scusa posso chiederti una cosa?» urlò al fantasma.
«Dici a me?»
«Si….hai visto passare un ragazzo qui poco fa?»
«Ne ho visti molti….descrivimelo!»
«Ah…ehm…serpeverde, alto, capelli biondi…»
«Mmm……no non ho visto nessuno con queste sembianze mi dispiace»
«Grazie comunque!» e se ne andò sconfitta.
Ora aveva la possibilità di scoprire cosa nascondeva. Lui continuò a camminare lungo quel corridoio e Sarah cercò di seguirlo da lontano ma ad un certo punto si fermò e passò attraverso un passaggio dietro un ritratto richiudendoselo alle spalle. Sarah aspettò un pò dandogli il tempo di passare e lo seguì. Era un passaggio segreto che conduceva al settimo piano, riconobbe la scala che usavano per arrivare all'aula di astronomia. Lui svoltò un paio di corridoi e si fermò davanti ad un muro. Sarah pensò che forse si era perso perchè continuava a fissare il muro. Poi magicamente si materializzò una porta enorme. Malfoy abbassò la maniglia e ci passò attraverso. Sarah rimase di stucco, si avvicinò ma la porta sparì in un attimo. Cos'era quella porta? Dove conduceva? Il suo cervello lavorava freneticamente.
Toccò il muro cercando di capire come far apparire la porta, provò a premere tutti i mattoni sia con le mani che con la bacchetta. Dopo una quindicina di minuti buoni si fermò e pensò. Lui non aveva preso la bacchetta, si era limitato a fissare il muro. Si mise nella stessa posizione e guardò il muro. Forse ci vuole un incantesimo non verbale? Si chiese Bhè proviamo. Chiuse gli occhi e si concentrò, non sapendo bene che formula usare si concentrò su una cosa generica.
Compari Porta!
E di nuovo come era apparsa la prima volta riapparve.
Olè c'è l'ho fatta! pensò. Poi la porta si spalancò da sola. O meglio c'era una mano ad accompagnarla. Ops! Non era stata lei ad aprirla ma lui che sta uscendo!
Malfoy la vide appena aprì la porta «Cosa ci fai qui stramboide? » il suo volto divenne più bianco del solito.
«Niente, sono passata di qui per caso» ormai era stata scoperta «Cos'è questa porta? E' comparsa all'improvviso»
«Niente che ti interessi, sparisci» si richiuse la porta alle spalle e quella sparì.
«Sparisco quando lo dico io» era stufa del suo modo di fare.
«Senti già ho i miei problemi non metterti anche tu di mezzo!»
«Ti ho solo chiesto cos’è questa porta…»
«Ho detto sparisci brutta impicciona!» disse Malfoy furioso.
Sarah ci rimase male, non disse niente ma si voltò e se ne andò. Credeva che le cose tra di loro fossero un minimo cambiate ma si era sbagliata di grosso. Lui era uno stronzo e così sarebbe stato per sempre.
Trovò Alan e Luna in Sala Comune, Luna indossava ancora il vestito argentato «Hei ma che fine avevi fatto? Ero preoccupato!» disse Alan
«Niente mi sono persa…ora vado a dormire scusa sono stanchissima…»
«Aspetta! Ti è arrivato un gufo mentre eri via, è arrivato poco dopo che sei uscita, credo che è importante! Ecco tieni» le porse una busta nera indirizzata a lei.
«Ma cosa….» prese la lettera e la aprì. «No…no...» cadde in ginocchio con lo sguardo perso nel vuoto.
«Sarah! Cosa ti succede?»
Lei non ebbe la forza di rispondere….
Grazie per la lettura! Fatemi sapere cosa ve
ne pare , non trattenetevi eeh! xD Un bacione e...... al prossimo
capitolo!!!
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