Blue Twister - Un Guizzante Tornado Blu [Vol.1]

di Danielle Petite
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'espresso per Hogwarts ***
Capitolo 2: *** Prima Lezione ***
Capitolo 3: *** La Punizione ***
Capitolo 4: *** La sera del Luma-Party ***
Capitolo 5: *** La brutta notizia ***
Capitolo 6: *** Rivelazione ***
Capitolo 7: *** I battiti del cuore ***
Capitolo 8: *** Sangue e Gelosia ***
Capitolo 9: *** I 17 anni ***
Capitolo 10: *** Fine o Inizio? ***
Capitolo 11: *** Arrivederci ***
Capitolo 12: *** Casa Dolce Casa ***
Capitolo 13: *** Viaggio in Scozia ***
Capitolo 14: *** Il ladro ***
Capitolo 15: *** Un avvenimento inaspettato ***
Capitolo 16: *** Villa Malfoy ***
Capitolo 17: *** La promessa sposa ***
Capitolo 18: *** Passato e Gelosia ***
Capitolo 19: *** Terrore in biblioteca ***
Capitolo 20: *** Draco ***
Capitolo 21: *** Cena a lume di candela ***
Capitolo 22: *** King Cross, l'ultimo anno ***
Capitolo 23: *** I ribelli ***
Capitolo 24: *** Il ritorno ***
Capitolo 25: *** Mente e Cuore ***
Capitolo 26: *** Il trio in missione ***
Capitolo 27: *** Il duello ***
Capitolo 28: *** La Vigilia di Natale ***
Capitolo 29: *** Imprevisto ***
Capitolo 30: *** Nuova vita per Elle ***
Capitolo 31: *** Ritorno al Passato ***
Capitolo 32: *** Brividi e Passione ***
Capitolo 33: *** Pensieri ***
Capitolo 34: *** Buio Profondo ***
Capitolo 35: *** Ricatti ***
Capitolo 36: *** Un pò di...pace? ***
Capitolo 37: *** Fuga ***
Capitolo 38: *** Caro Diario ***
Capitolo 39: *** La Guerra Magica, parte 1 ***
Capitolo 40: *** Capitolo 40 - La guerra Magica - Parte 2 ***
Capitolo 41: *** -AGGIORNAMENTI PASSATI- ***
Capitolo 42: *** STORIA EDITATA ***



Capitolo 1
*** L'espresso per Hogwarts ***


PREFAZIONE

Colui-che-non-deve-essere-nominato è tornato. Il Ministero della Magia è in un mare di guai perché non sa come affrontare la paura della popolazione magica, la mancanza di fiducia in loro e tutto ciò che ne consegue da questo. Harry Potter lo aveva annunciato un mese prima, alla fine del Torneo Tremaghi, ma nessuno volle credergli fino a quando il famigerato Signore Oscuro, ovvero Lord Voldemort, mostrò la sua faccia serpentina al Ministro Cornelius Caramell in persona nell'atrio del Ministero!
Gli eventi che successero il suo avvistamento furono orribili, babbani spariti nel nulla, tesori trafugati, strani eventi per cui il caos regnava ovunque e i dissennatori ormai non erano più sotto controllo. Gruppi di Auror pattugliavano le città spingendo la popolazione magica a rimanere in casa.

 

In una villa francese una ragazzina litigava con un uomo dall'aria stanca e le sue urla si sentivano a 30 metri di distanza.
«Papà non voglio! Non puoi costringermi!» I suoi occhi diventarono letteralmente rosso fuoco e con il suo sguardo minaccioso sembrava spaventare il povero uomo.
«Tesoro mio! Lo sai che lo faccio per te, per proteggerti...se vai ad Hogwarts sarai vicina a l'unico mago che Colui-che-non-deve-essere-nominato abbia mai temuto! Inoltre lo sai che a Beauxbatons ormai non va più nessuno! La tua amica Penelope passerà l'inverno chiusa in casa, vuoi fare la stessa fine?» disse l'uomo ormai sfinito.
La ragazza ci pensò su. Dopo attimi interminabili i suoi occhi tornarono normali «Va bene papà...» Si voltò di scatto e andò diritta verso la porta sbattendola alle spalle.

 

Capitolo 1 - L'espresso per Hogwarts

Il primo settembre arrivò e il binario 9¾ pullulava di persone che correvano ovunque spingendo grossi carrelli strapieni di bauli e gabbie con strani animali. Un ragazzino affacciato da un finestrino di un treno scarlatto salutava la madre e il fratellino tra gli sbuffi di fumo e il suono di una sirena. Un uomo in divisa sollecitava i ragazzi ad entrare nel treno con un fischietto «Stiamo per partire, su! Salite tutti!».
Una ragazza osservava la scena dall'interno dello scompartimento dell'ultima carrozza. Aveva un'espressione triste, i capelli neri le coprivano metà del viso mostrando solo un occhio azzurro. Nel posto di fianco a lei era posata una copia della Gazzetta del Profeta dove le immagini erano in continuo movimento grazie alla magia. Sarah, quello era il suo nome, era stufa di leggere nomi di persone morte.
Qualcuno bussò improvvisamente e vigorosamente sul vetro della porta facendola sobbalzare. Era un ragazzino con la pelle olivastra e i capelli scuri «Ma tu non sei del primo anno! Che ci fai qui in fondo?» chiese con una voce acuta guardandola.
«Ah! Voi studenti di Hogwarts vi dividete per anno nel treno? Non lo sapevo» disse con il suo accento francese.
«No, ma mio fratello che sta al quinto anno mi ha detto che quelli del primo devono stare qui dietro, mentre loro hanno la precedenza a beccarsi i posti migliori davanti» disse con amarezza il ragazzo.
«Va bene mi trovo un posto più avanti così non do fastidio a nessuno» si alzò di scatto sbuffando per essere stata sfrattata e uscì dallo scompartimento portandosi le sue cose senza dare il tempo al ragazzo di rispondere. Si pentì quasi subito di essersi alzata. I posti erano tutti occupati e si stava iniziando ad innervosire.
«Hei! ma come hai fatto?» esclamò una ragazza lì accanto. In un primo momento non capì a cosa si stesse riferendo, poi però, guardò il suo riflesso nel vetro del finestrino. I suoi capelli erano diventati rosso fuoco.
«Sono una metamorfomagus, posso cambiare il mio aspetto a piacimento, solo che a volte non riesco a controllarmi» rispose lei cercando di calmarsi. Si concentrò ed i suoi capelli si trasformarono diventando blu. Il blu era il suo colore preferito. Caso vuole che la sua casata era Corvonero i cui colori erano blu e bronzo.

 

-flashback-
Il trasferimento da Beauxbatons avvenne tre mesi prima, quando il gufo con la risposta del Preside di Hogwarts, Albus Silente, arrivò accettandola ed invitandola a scuola verso la fine di Luglio per smistarla in una delle casate di Hogwarts.
Sarah rimase più che affascinata dalla separazione in case che adottavano in quella scuola, ricordava quando era stata lì per assistere al Torneo Tremaghi, che i ragazzi sulla divisa portavano degli stemmi diversi tra loro e camminavano sempre in gruppi. Poi scoprì che avevano le sale comuni e i dormitori separati ed ognuna era protetta da una parola d'ordine. Per lei era una cosa nuova perchè a Beauxbatons non c’era niente di ciò.
Quando si presentò al castello per essere smistata fu sorpresa di non essere sola, si presentarono un'altra cinquantina di persone tutte con un'aria spaesata. Il castello era immenso ed aveva un fascino particolare che la invitava ad esplorarlo più a fondo, ma purtroppo non potè andare più avanti della Sala Grande, ovvero il salone principale dove si svolgevano le cose più importanti.
Vennero accolti da una professoressa molto autoritaria che portava i capelli raccolti in uno chignon e indossava una lunga veste scozzese.
«Benvenuti, sono la vicepreside Minerva Mc Granitt, per voi ragazzi sono la professoressa Mc Granitt» disse sorridendo con una posa ritta e rigida. «Prego, accomodatevi in Sala Grande così daremo inizio ai test e allo smistamento» si chinò leggermente per invitarli ad entrare.
Il cappello parlante la smistò in Corvonero

-fine flashback-


Continuò a camminare nello stretto corridoio tra gli scompartimenti cercando un posto quando finalmente ne trovò uno. C’era già una ragazza dai capelli biondi che stava leggendo una rivista indossando degli strani occhiali.
«Scusa, posso sedermi qui?» chiese Sarah.
La ragazza alzò la testa verso di lei e sollevò gli occhiali mostrando degli occhi azzurri limpidissimi.
«Certo, siediti qui con me» indicando il posto di fianco a lei.
«Grazie!» Finalmente aveva trovato un posto. Sistemò la borsa sul portaoggetti e si sedette dove la ragazza aveva indicato.
Visto che avrebbero fatto il viaggio insieme decise di presentarsi «Piacere, io sono Sarah Moreau, tu come ti chiami?»
«Io sono Luna Lovegood» rispose la ragazza bionda «Come mai non ti ho mai vista prima?». Luna aveva indossato di nuovo quegli strani occhiali e Sarah dovette trattenersi per non riderle in faccia.
«Mi sono trasferita da poco in Inghilterra con mio padre e ho dovuto anche cambiare scuola…» le raccontò dello smistamento.
«Anche io sono Corvonero che fortuna! Qualche volta posso parlarti?» Sarah si chiese se per caso stesse scherzando. Era una domanda un pò strana da fare.
«Certo che puoi!....ehm....» che strana tipa, si ritrovò a pensare.
«Vuoi leggere il Cavillo? Sai, l'editore è mio padre!» chiese porgendole il giornale che aveva in mano.
«Si....certo...» annuì perplessa continuando a guardare quegli strani occhiali di Luna.
 Aprì la rivista ma non vide nulla, le pagine erano completamente bianche. «Scusa...come faccio a....»
Luna, senza dire una parola, prese dall'ultima pagina un paio di occhiali identici ai suoi, bastava un semplice incantesimo per prelevarli. Glieli fece indossare e capì che erano incantati. Ora riusciva a vedere il testo.
Lo lesse per un pò, giusto per curiosità, ma si arrese quando arrivò alla rubrica "Lavori a maglia: Come fare un maglione in pelo di Thestral"
I Thestral, a parte che erano invisibili alla maggior parte delle persone ma non avevano pelo.
Il viaggio durò molto ma Sarah non se ne accorse perchè con Luna si stava divertendo visto che era una ragazza davvero particolare. Conobbe Neville Paciock un ragazzo del suo stesso anno Grifondoro molto amico di Luna ed altre due ragazze di Corvonero.
Dopo aver indossato la divisa presero le borse e andarono verso le carrozze ma Sarah si accorse che Luna non era più dietro di lei….

 
 

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Capitolo 2
*** Prima Lezione ***


Capitolo 2 - Prima Lezione

La Sala Grande era una sala enorme con 4 lunghi tavoli per le 4 casate più quello per i professori ed il Preside ed il soffitto era altissimo e per di più incantato. Sembrava di stare all'aperto perché rifletteva il cielo ed in quel momento era leggermente nuvoloso. A mezz'aria fluttuavano delle candele rendendo l'atmosfera ancora più magica. Dopo lo smistamento del primo anno, lungo i quattro tavoli al centro della sala gli studenti mangiavano e chiacchieravano generando un mormorio leggermente fastidioso.
Sarah stava addentando una coscetta di pollo quando vide entrare un ragazzo che si copriva il naso con un fazzoletto ricoperto di sangue. Quasi tutti, in sincrono, si voltarono verso il nuovo arrivato «E' Harry Potter!» ma non era solo, dietro di lui trotterellava Luna Lovegood. Harry andò a sedersi al tavolo dei Grifondoro accanto ad un ragazzo con i capelli rossi, Luna invece andò verso di lei.
«Ma dove sei stata? Eri dietro di me poi non ti ho vista più…» disse Sarah non appena Luna fu a portata d'orecchio.
«Oh, ero andata a controllare una cosa ed ho trovato Harry per terra con il naso rotto.» rispose Luna contemplando il banchetto «Poverino è sempre ricoperto di sangue…che fame!» cominciò a mangiare.
Sarah scrollò le spalle e continuò a mangiare e a chiacchierare con i compagni che le erano seduti di fianco, affascinati dai suoi poteri. A quanto le avevano detto era l'unica metamorfomagus di Hogwarts e in effetti si sentì molto osservata.
«Noi a Beauxbatons abbiamo una sala molto più grande di questa ma non mangiamo tutti insieme» spiegava ai compagni «I tavoli sono piccoli e circolari con sei posti, inoltre le tavole non si riempiono da sole ma veniamo servite da uno staff composto perlopiù da ragazzi» a questa affermazione le ragazze intonarono un «uuuuh!».
Alle sue spalle Sarah sentì qualcuno che le fece il verso imitando il suo accento. Si voltò e vide che era un ragazzo Serpeverde con dei capelli biondi da sembrare quasi bianchi. Aveva uno sguardo di ghiaccio e fece un ghigno maligno quando si accorse che Sarah lo aveva visto. Già aveva capito che quello lì era il bullo della scuola.
Fece per replicare ma fu interrotta «Dai Sarah, non gli dar retta, è solo uno sbruffone!» disse Alan, un ragazzo molto magro dai capelli castani con occhi a mandorla.
«Sbruffone a chi?» Il ragazzo Serpeverde si alzò e scattò verso di lui. Alan sobbalzò e tirò fuori la bacchetta per difendersi ma il ragazzo biondo non tirò fuori la sua.
«Non prendi la tua bacchetta?» disse Alan speranzoso.
«No, non ne ho bisogno.» rispose l'altro ghignando di nuovo. In un secondo alle sue spalle sembrò materializzarsi un uomo vestito completamente di nero con un naso adunco ed i capelli unticci che gli incorniciavano il viso.
«Sei fortunato che è il primo giorno e non posso togliere punti, ma non pensare che non ti terrò d'occhio alle mie lezioni. Malfoy torna al tuo posto.» Il ragazzo biondo guardò Alan sorridendo sotto i baffi e tornò a sedersi.
Alan si fece tutto rosso e cercò di farsi piccolo piccolo seduto al suo posto «Scusate ragazzi» disse con voce tremante.
«Tranquillo Alan, sappiamo che sei stato ingannato!» esclamò Sarah furiosa. I suoi capelli diventarono rosso intenso catturando gli sguardi di tutti.
«Sarah i tuoi capelli…» disse Luna sottovoce.
«Non mi importa!» guardò il ragazzo biondo con uno sguardo sprezzante «Come si chiama quello?» Lui la stava osservando, come tutti del resto. Decise di calmarsi, in fondo era il primo giorno non era il caso di mettersi ancora di più in mostra.
Fece un respiro profondo quando Luna le rispose «Draco Malfoy» 

La mattina successiva Alan, Sarah e Luna fecero colazione in tutta fretta perché avevano perso tempo a cercare i libri di Luna che le erano stati nascosti da qualcuno. Il loro orario prevedeva la mattina trasfigurazione con la Mc Granitt e incantesimi con Vitius mentre il pomeriggio due ore di difesa contro le arti oscure con Piton. 
«Ma uffa! Oggi dobbiamo rivederlo già!» disse Alan scoraggiato dopo aver saputo delle lezioni del pomeriggio.
Si avviarono verso l'aula di trasfigurazione e scoprirono di dover dividere l'aula con i Grifondoro. Sarah e gli altri presero posto in prima fila perchè stranamente era vuota, tutti avevano occupato solo i banchi in fondo.
«Su avanti, venite avanti!» la porta alle sue spalle si aprì ed entrò la Professoressa McGranitt. «Oh, a quanto pare non avete avvisato la nuova arrivata che trasformo in fenicotteri quelli dei primi banchi» disse facendo l'occhiolino a Sarah.
«Non fate gli sciocchi e venite avanti!» ordinò. Adorava già quella donna.
Un paio di ragazzi si fecero coraggio e si sedettero accanto a loro. Vicino a Sarah si sedette una ragazza Grifondoro dai capelli arruffati e dall'aria saccente «Piacere, io sono Hermione Granger, tu devi essere quella nuova venuta da Beauxbatons...»
«Si, esatto. Sono io» le voci erano già arrivate a tutti «Sarah Moreau, piacere» si strinsero la mano.
«Bene ragazzi, benvenuti al sesto anno. Quest'anno vi saranno insegnati gli incantesimi non verbali, sapete tutti cosa sono vero?» un coro di «Siii» si levò dall'aula.
Sarah non potè fare a meno di sbuffare, ma per fortuna nessuno la vide. A Beauxbatons le erano stati insegnati gli incantesimi non verbali già dal 4 anno.
«Gli incantesimi possono anche essere lanciati senza l'utilizzo della voce, l’effetto che si ha con gli incantesimi non verbali è il medesimo di quello ottenuto con quelli verbali ma, si ha il vantaggio di cogliere l’avversario di sorpresa, poiché, non potendo udire la formula, non ha sentore di quale magia si sta per praticare. La formula è enunciata in entrambi i casi, ma nel primo, viene pronunciata ad alta voce dopo essere stata pensata, nel secondo le labbra non fanno alcun movimento, è direttamente la mente a muovere i fili dello spazio e del tempo per sprigionare la magia. Ovviamente, per scagliare gli incantesimi non verbali la concentrazione deve essere superiore e, di conseguenza, anche l’abilità del mago. La maggior complessità degli incantesimi non verbali è provata sia dal fatto che solo maghi potenti ed esperti ne fanno uso abitualmente sia dal fatto che questa tecnica raffinata è insegnata alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts a partire dal sesto anno»
La professoressa Mcgranitt si prese una pausa per vedere l'effetto delle sue parole sugli studenti. «Chi vuole essere il primo a provare?»
Una sola mano si alzò, quella della ragazza seduta accanto a Sarah. «Bene Signorina Granger venga vicino alla cattedra».
La ragazza si alzò «Bene, voglio che faccia volare questa piuma….la formula la conosce vero? Vingardium Leviosa. Faccia lo stesso gesto che fa normalmente solo che non deve emettere una parola. Cominci si concentri.»
La Granger era tesissima le si vedeva la vena del collo gonfia e le smorfie che faceva. Sarah non potè fare a meno di ridere a quella buffa scena, anche se l'aveva vissuta anche lei un paio di anni prima.
« Signorina Moreau che ha da ridere vuole provare lei?» La professoressa l'aveva vista.
«Mi scusi professoressa mi è scappata, non capiterà più»
«Si sta rifiutando?» chiese la Mcgranitt ignorando le sue scusa.
«No professoressa» si alzò e si mise vicino la compagna Grifondoro.
«Prenda la bacchetta» ordinò la professoressa.
In quel momento realizzò che nel trambusto della mattina aveva scordato la bacchetta nel baule.
«Ehm…mi scusi l'ho scordata nel dormitorio» a queste parole la classe cominciò a ridere a crepapelle.
«Non siamo qui per scherzare signorina Moreau!» Sarah aveva capito cosa stava per succedere, e non l'avrebbe permesso di nuovo. « cinque punti…»
All'improvviso zittirono tutti. Sarah fissò il suo sguardo sulla piuma. Si concentrò al massimo e disse mentalmente vingardium leviosa. Si levò lentamente fluttuando nell'aria. La professoressa la guardò stupefatta e dopo una lunga pausa disse «Cinque punti a Corvonero….».
Nessuno esultò, nessuno disse una parola Sarah aveva le orecchie rosse quasi non sentiva più. Disse l'unica cosa sensata che le venne in mente «Grazie professoressa, la prossima volta non dimenticherò più la bacchetta promesso».
La Grifondoro era seccata glielo si leggeva in faccia.
«Quando ha imparato ad usare incantesimi senza bacchetta e per di più non verbali?» chiese la professoressa.
«L'anno scorso mi sembra» ci pensò su «Si, l'anno scorso ci hanno insegnato ad usare gli incantesimi senza la bacchetta, mentre l'anno prima quelli non verbali».
«Bene! Siamo in ritardo! Ragazzi per la prossima volta voglio che tutti sappiano usare almeno un incantesimo in maniera non verbale!» la professoressa sembrò quasi offesa. Sarah immaginò che non si aspettava minimamente di essere indietro con il programma rispetto alle altre scuole
Le ragazze si sedettero di nuovo ai loro posti e la lezione continuò fino al suono della campanella.
«Brava! Sei stata fantastica!» esclamò Alan, stavolta raggiante. Le lezioni successive procedettero senza particolari complicazioni e andarono tutti a letto stanchissimi.

 

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Capitolo 3
*** La Punizione ***


Capitolo 3 - La Punizione

 I mesi seguenti proseguirono normalmente e il freddo cominciò a farsi sentire. Sarah dovette ammettere amaramente che in pozioni faceva letteralmente schifo ed in effetti già sapeva di non essere particolarmente predisposta per quella materia visti gli anni precedenti a Beauxbatons. Ad Hogwarts dovette recuperare un bel pò di pozioni arretrate che non le erano state insegnate. Praticamente l’opposto di quello che le succedeva con Trasfigurazione e Incantesimi.
Durante un pomeriggio, l'ennesimo passato in biblioteca, Sarah stava scrivendo un saggio da consegnare il giorno successivo per Difesa contro le Arti Oscure quando improvvisamente Romilda Vane le si sedette accanto fissandola.
«Hei, ciao!» esclamò Sarah guardandola sconcertata. 
«Ciao Sarah» fece una risatina e poi le sussurrò «Vuoi partecipare? Io e le altre stiamo preparando una pozione d'amore, la divideremo tra di noi appena pronta, costerà solo 5 galeoni» 
«A chi la volete somministrare?» chiese divertita da quella proposta.
«Io pensavo al Prescelto» altra risatina.
Stavolta sorrise anche Sarah «Molto allettante ma non posso accettare, a parte che sono indietrissimo con questo saggio, ma per il momento non mi interessa nessuno» sbuffò.
«Come sei noiosa! Comunque c'è qualcuno che ti sta spiando da quando sei entrata» e fece un cenno con la testa dall'altro lato della sala «Non ti girare subito!» disse facendo l'occhiolino.
Sarah era troppo curiosa di sapere chi fosse e si voltò lo stesso ma non vide nessuno «Ma dove?…» Romilda era andata via. Decise di scoprire chi la stesse spiando, quindi si alzò con nonchalance facendo finta di uscire, ma fece il giro più lungo per passare dove aveva indicato Romilda.
Guardò dietro una libreria e scoprì che era Alan «Ciao! Ehm…che ci fai qui dietro?» gli chiese osservandolo. 
«Oh niente, facevo una ricerca» rispose lui allungando le mani su un libro posato lì accanto.
«Facevi una ricerca sui 1000 modi per usare la cacca di drago?» chiese scettica guardando la copertina del libro alla rovescia.
Lui guardò il libro che aveva preso e lo rigirò «Ehm….si…per la Sprite!» arrossì violentemente.
«Ah, ok» decise di prenderlo un pò in giro «Credevo mi stessi spiando».
Alan divenne praticamente un pomodoro «Ma dai scema, cosa vai a pensare » non sembrava molto convinto.
Sarah rise così forte che Madame Pince la rimproverò «Mi scusi, mi scusi» disse e uscirono nel corridoio.
«Uffa perchè mi prendi in giro!» disse Alan ancora rosso.
«Perchè ti sei preso una cotta per me!» disse continuando a ridere.
Alan si arrese e lo ammise «Ok e allora? E che c'è di male?»
Sarah dovette ammettere che le fece un pò effetto «Niente, ma sei buffo» rispose.
«Fammi indovinare, per te non sarò altro che un semplice amico giusto?» disse Alan tristemente.
Quindi faceva sul serio? «Per me non sei mai stato un semplice amico» non aspettò la reazione del compagno ma aggiunse subito «Sei il mio migliore amico»
Stavolta fu Alan a sorridere «D'accordo, allora da amico ti dico che domani sarai in punizione»
«Cosa? Perchè?» 
«Scommetto che non hai finito il saggio per Piton» disse Alan dandosi un pò di arie.
«E' vero! Dannazione non sono nemmeno a metà!» guardò un attimo la pergamena e capì che non ce l'avrebbe fatta. «Sappiamo dall'inizio che non ho mai potuto fare questo compito per domani in così poco tempo, mi prenderò le mie responsabilità e affronterò la punizione di Piton domani» affermò.
«Accidenti, sei strana con la faccia seria…se vuoi comunque ti posso aiutare a continuarlo» disse leggendo quel poco che aveva scritto.
«No tranquillo, continuerò da sola ma già so che non riuscirò a completarlo….ora vado in sala comune ci vediamo più tardi ok?»
«Ok a dopo» rispose Alan.
Sarah passò il resto del pomeriggio a scrivere fino a quando il suo stomaco non cominciò a brontolare. Decise di salire nel suo dormitorio a posare la borsa e ma ne approfittò per fare una lettura veloce di quello che aveva scritto «Ok sono spacciata!» buttò la pergamena sul letto.
Si avvicinò allo specchio per darsi una sistemata prima di scendere, i capelli le scendevano fin sotto al seno, decise di optare per un azzurrino chiaro. Gli occhi li teneva sempre azzurri perchè così erano naturali, gli stessi di sua madre. Non era molto alta , non poteva modificare la sua altezza perchè aveva il controllo solo sulle parti "molli" del suo corpo quindi non sullo scheletro. Si sistemò la divisa e uscì.
Quando arrivò in Sala Grande per la cena, individuò Luna e la raggiunse «Che fameee!!» 
«Hai finito il tuo compito?» disse Alan che era seduto di fronte a loro.
«No….e non infierire!» rispose addentando qualsiasi cosa ci fosse sulla tavola.
«ok ok…buon appetito!»

******

 

Il giorno seguente Sarah, Alan e Luna si avviarono verso l'aula di difesa contro le arti oscure. Alan era estremamente agitato ma non per se stesso, per Sarah «Ma perchè non hai cominciato prima il saggio?»
«Ma la finisci di assillarmi? La punizione la prenderò io, non tu!» disse Sarah ormai stufa del suo comportamento. Era dalla colazione che la ossessionava a causa del saggio incompleto.
«Ma come fai a stare così calma?»
«Se non la finisci ti trasformo in un lama!» disse estraendo la bacchetta.
Alan sapeva che ne era capace «Ok! Sto zitto!»
«Bravo Alan» disse Luna.
I serpeverde si avvicinarono alla porta dell'aula facendo arretrare i corvonero. Sarah non ne fu sorpresa in quanto i "verdastri" si comportavano così con tutti.
Presero posto nell'aula, come al solito Corvonero a sinistra e Serpeverde a destra perché le serpi preferivano stare vicino le finestre.
«Fuori le pergamene!» ordinò Piton spalancando le porte con la magia camminando a passo svelto verso la cattedra e con il sottofondo del frusciare del suo mantello. Tutti presero le pergamene e le poggiarono sul banco di fronte a loro. Sarah sperava che non fosse la sola a non aver terminato il saggio, essere umiliata da sola davanti a tutti non era il massimo. Piton con un gesto della bacchetta raccolse tutte le pergamene e con un ulteriore gesto ne scartò tre. «Bene bene 5 punti in meno a Corvonero e 10 in meno a Serpeverde……Signor Grent, Signor Malfoy e Signorina Moreau vi aspetto oggi pomeriggio per la punizione» tutti si voltarono verso loro tre. Sarah guardò gli altri due, Malfoy dedicò uno sguardo maligno a Piton e l'altro ragazzo cercò di farsi piccolo piccolo nel suo posto. Alan accanto a Luna si diede uno schiaffo sulla testa.
«Cominciamo. Innanzitutto vorrei illustrare brevemente la figura dei Lupi mannari: essi non sono degli animali, come molti Maghi pensano, ma sono solo uomini vittime di una maledizione…..» La lezione proseguì normalmente, noiosamente e lentamente. Tutti presero appunti in silenzio per le due ore successive, ma a Sarah sembrò molto di più. Al suono della campanella si alzarono tutti e uscirono.
«Malfoy, Grent, Moreau voi rimanete» disse Piton richiamando la loro attenzione.
«Buona fortuna Sarah» dissero in coro Luna ed Alan «A dopo»
Rimasero solo loro tre e si avvicinarono alla cattedra senza nemmeno guardarsi. «Oggi pomeriggio vi recherete alle serre, la professoressa Sprite ha un lavoretto da farvi fare. Ore 17.00 mi raccomando»
«Ma io non posso!» esclamò Malfoy.
«Non mi interessa! Sparite adesso!» I tre uscirono dall'aula.
Sarah non potè fare a meno di dire qualcosa «Che hai da fare? Oh! non mi dire che devi affatturare un altro ragazzino del primo anno!?»
«Sta zitta mocciosa» disse sprezzante senza voltarsi nemmeno a guardarla.
Mocciosa a lei? «I tuoi non ti hanno insegnato le buone maniere?!»
Draco prese la bacchetta e cercò di schiantarla ma lei lo evitò per un pelo «Nervosetto eh?»
Lui aveva uno sguardo così penetrante che Sarah quasi si spaventò.
«Lascia perdere Draco, vieni è tardi» disse un ragazzo che li raggiunse, era un certo Zabini.
Malfoy sembrò come ricordarsi di qualcosa di brutto, sbiancò improvvisamente e seguì il nuovo arrivato in silenzio.
«Bha! Ma siete tutti così?» chiese Sarah all'altro ragazzo con cui doveva scontare la punizione.
«No, ma lui quest'anno è più intrattabile del solito, ti consiglio di starne alla larga. E soprattutto non nominare più i suoi genitori» rispose.
«Perché?» le venne in mente che non sapeva nulla di lui, che non li avesse?
«Non leggi i giornali? Suo padre è accusato di essere un mangiamorte»
«Ah...non lo sapevo....ed è vero?» si spiegavano un pò di cose.
«Non saprei dirti. Comunque io ora devo andare, ciao, a più tardi»
«Ok ciao» ricambiò il saluto pensierosa.

 

******

 

Il pomeriggio si avviò da sola verso le serre di Erbologia. Quando arrivò all’ingresso della serra numero uno dall'interno sentì delle voci, sembravano quelle di Malfoy e di Piton. La porta non era completamente chiusa e riuscì a vedere al suo interno, Piton e Malfoy erano l'uno di fronte all'altro. Rimase in ascolto ad origliare. «Non ho bisogno di lei!» disse Malfoy con le lacrime agli occhi.
«Non potrai mai farcela da solo dimmi il tuo piano!»
«No! Lui l'ha affidato a me! Devo vedermela da solo!» disse con voce tremante. Sarah rimase scioccata da quella reazione, lo aveva visto sempre come uno sbruffone sempre pronto ad insultare il prossimo. Che piano aveva in mente? Un piano riguardo cosa? Chi gli aveva affidato cosa?
«Va bene allora sconterai la punizione come tutti gli altri!» concluse Piton.
«Bene signore! Dovrò spiegare il motivo del mio ritardo e quando lo saprà, Lui se la prenderà con lei»
«Vedremo!» disse Piton.
«Ciao!» Sarah sussultò. Grant era piombato dietro di lei «Hai paura anche tu di entrare?» le chiese.
Che poteva rispondergli? «Ehm….si, entriamo insieme»
«Ok» bussarono ed entrarono. Malfoy era voltato e dava le spalle alla porta. Sarah immaginò che non volesse farsi vedere in lacrime.
«Dovete ripulire questo posto, senza magia….si Grant senza magia» Grant si portò le mani nei capelli.
«A me le bacchette» ordinò Piton. Sarah estrasse la sua dalla tasca interna della divisa e gliela porse, così fecero gli altri. «La professoressa Sprite è nella serra 13 quando avrete finito andrete da lei e vi ridarà le bacchette» detto ciò se ne andò lasciando i tre ragazzi a contemplare la serra.
Il terreno era più che fangoso e strabordava dal recinto di pietra, le pareti erano piene di gelatina verde e probabilmente erano escrementi di quella pianta che si trovava al centro della serra. Era una pianta enorme con un fiore giallo al centro, due tentacoli spuntavano da sotto spruzzando quella melma da tutte le parti.
«Fantastico! Ci metteremo un'eternità!» disse Grant «Da che parte vogliamo cominciare?» disse alzandosi le maniche della divisa.
«Tzè!» Malfoy fece un verso di disprezzo verso di lui. Si appoggiò alla parete a braccia incrociate, facendo capire di non voler muovere un muscolo in quel sudiciume.
«Potresti evitare di fare lo stronzo?» con un solo verso l'aveva fatta irritare.
«Non ci riesci proprio a stare zitta tu?» le rispose Malfoy. Grant si allontanò da loro scuotendo il capo.
«Dobbiamo farlo tutti e tre!»
«Non farmi ridere, io non mi sporcherò le mani, fallo tu se ci tieni tanto»
«Sembra che lo fai apposta a farmi irritare! Ogni volta che ti vedo stai facendo lo stronzo con qualcuno, ma io non ti permetto di farlo a me»
Malfoy si mosse di scatto e le fu davanti in un secondo portando il viso alla sua stessa altezza chinandosi verso di lei «Tu non mi permetti cosa? Non ho sentito bene»
Sarah sostenne lo sguardo «Non ti permetto di fare lo stronzo con me»
Vide un luccichio nei suoi occhi, pronto a replicare e probabilmente a dirgliene quattro ma Grant li interruppe lanciando loro delle pale e dei secchi «Cominciamo! Non ho voglia di stare qui dentro a sentirvi litigare ancora a lungo!»
«Bene!» Sarah afferrò una pala e la incantò in modo che spalasse da sola. Guardò Malfoy e gli fece capire chi era che comandava in quella stanza. Era certa che loro non lo sapessero fare.
«Ma...come.?....» Grant era meravigliato e scioccato allo stesso tempo «Senza bacchetta ci riesci?»
Sarah lo ignorò e si poggiò alla parte con le braccia incrociate imitando Malfoy «Tzè!»
Per un attimo notò un angolo della sua bocca sollevarsi ma pensò lo avesse solo immaginato. Malfoy che ride ad una sua imitazione? Impossibile.
Li osservò per un pò, Malfoy non faceva più di tanto, il signorino aveva paura di sporcarsi, Grant invece era maldestro e più che pulire sembrava che sporcasse ancora di più. Ad un certo punto Sarah non ne potè più anche perché solo la sua zona era stata ripulita.
«Grant vai vicino alla porta e fai il palo» disse Sarah.
«Cosa? Perché?» chiese lui incerto.
«Fai come ti dico» ordinò Sarah «Malfoy..» cercò di usare un tono sprezzante « tu levati da mezzo, sei solo d’intralcio»
«Vuoi fare tutto da sola ragazzina? Ottima idea brava» disse Malfoy con il solito tono.
«Idiota...»
«Riesci ad incantare 3 pale contemporaneamente?» disse Grant vicino la porta.
«Silenzio!» Sarah si concentrò al massimo e fece evanescere tutta la gelatina che ci stava sui muri e per terra, poi fece levitare due barattoli di vetro senza coperchio che erano su un tavolo e le sistemò sui tentacoli della pianta per non farla spruzzare di nuovo.
«Geniale..» esclamò Malfoy.
«Più che geniale! come hai fatto!?» chiese Grant
«Basta solo esercitarsi e concentrarsi moltissimo» rispose Sarah soddisfatta «Ora aspettiamo una mezz'oretta e poi filiamo via, altrimenti ci scoprono che abbiamo imbrogliato»
«Giusto!» disse Grant e si sedette su un tronco di albero tagliato che c'era lì «Grazie mille Sarah.»
Malfoy si appoggiò al muro e disse «Niente male corvaccio blu» e indicò la sua testa 
«Cosa, cosa? Mi hai fatto un complimento?» Sarah era quasi scioccata. 
«Che rarità» disse Grant beccandosi un'occhiata da Malfoy
Passata mezz'ora si stavano preparando per andare dalla Sprite quando Grant disse «Ma non siamo troppo puliti per aver sistemato questo posto senza magia?»
«Sai Grant? Hai ragione» disse Sarah e gli fece schizzare tutto il fango addosso.
«Ehiii» Sarah gli rise in faccia mentre lui li guardava storto «Anche voi dovreste sporcarvi!» e spinse Sarah buttandola nel fango.
«Me la pagherai!» disse rivolta a Grant.
«Anche tu devi sporcarti Malfoy!» Lui con un balzo quasi felino riuscì ad evitare lo schizzo di fango.
All'improvviso sentirono una voce «Ma che sta succedendo qui?» Era la professoressa Sprite. Sarah velocissima fece schizzare del fango addosso a Malfoy che colto alla sprovvista non riuscì ad evitarlo.
«Ah eccola professoressa! Stavamo venendo da lei…..abbiamo finito» disse Grant.
«Vedo vedo, vi ci vuole una bella ripulita a quanto vedo» disse facendo un gesto con la bacchetta. Tutto il fango che avevano addosso sparì.
«Ecco le vostre bacchette, andate a riposare» disse sorridendo «Tanto che siete stati bravi sembra che avete ripulito tutto con la magia…ah ottima idea per i tentacoli mi stupisco di non averci pensato io…chi è stato?»
«E' stata lei!» disse Malfoy indicando Sarah. Lei lo guardò stupita.
«Ottimo! Lo terrò presente grazie Cara» sorrise ancora una volta «Potete andare»
I tre ragazzi uscirono dalla serra e si diressero verso la scalinata principale. Grant li salutò e andò in Sala Grande mentre gli altri due proseguirono sulle scale.
«Malfoy sei ancora in tempo per quella cosa che dovevi fare?» chiese Sarah senza pensarci troppo.
Malfoy parve colto alla sprovvista «Tu che ne sai che devo fare qualcosa?»
Sarah si pentì di quello che aveva detto ma ormai era fatta cercò di inventarsi qualcosa «Stamattina hai detto a Piton che non potevi venire alla serra alle 17 quindi ho immaginato che dovessi fare qualcosa»
Lui non rispose subito e quasi pensò che non la rispondesse affatto ma alla fine disse «Si, sono ancora in tempo» rispose Malfoy «Grazie a te stramboide»
«Io stramboide? Ma ti sei visto?» disse indicando la sua faccia.
«Cos'ha la mia faccia che non va?» chiese Malfoy
«Guardati allo specchio» gli disse.
«Ora devo andare già sono in ritardo, ciao» disse guardando in alto verso le scale
«Ok, ciao»
E rimase lì da sola per un pò pensando. Si erano addirittura detti "ciao" in maniera civile. Forse non era così stronzo come voleva far credere.
Mmm….lo seguo o non lo seguo si disse tra se e se.
Dopo una decina di minuti che parvero un'eternità continuò salendo le scale nella stessa direzione di Malfoy.
Accidenti sono troppo curiosa...

 

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Capitolo 4
*** La sera del Luma-Party ***


Capitolo 4 - La sera del Luma-Party

 

Natale si stava avvicinando, i primi fiocchi di neve cominciarono a scendere su Hogwarts e nella Sala Comune Corvonero già si stava parlando delle vacanze.
«Io andrò a casa dai miei» disse Alan «Tu Luna? »
«Io andrò da mio padre, a casa» rispose Luna.
«E tu Sarah?»
«Io rimarrò qui» rispose.
«Ma come? Passerai il Natale qui da sola?» chiese Alan sconvolto.
«Io non festeggio il Natale, e nemmeno mio padre. Mia madre morì quando ero piccola proprio il giorno di Natale, era molto malata» Era la prima volta che raccontava loro questa storia.
Luna le prese la mano «Anche la mia mamma è andata via….ma non il giorno di Natale»
«Mi dispiace» disse Sarah.
«Oh anche a me» concluse Luna con il suo solito tono sognante.
«Sarah quindi passerai le vacanze qui….perchè non torni da tuo padre lo stesso? » continuò Alan.
«Perchè sarei comunque da sola, lui è sempre fuori per lavoro» le venne in mente che suo padre non le mandava una lettera da un paio di mesi «..e se tornassi starebbe in pensiero per me . Meglio che rimango qua e poi non credo che da soli si stia tanto male qui» fece capire ad Alan che la discussione era finita.
«Sarah, sai stasera vado ad una festa con Harry Potter» disse improvvisamente Luna.
«Festa? Dove?» dissero all'unisono Sarah ed Alan.
«Non lo so mi ha invitata Harry, ha detto che l'ha organizzata il professor Lumacorno e aveva bisogno di un'amica»
«Aaaaah il Luma-Party!» dissero nuovamente all'unisono.
Il professor Lumacorno era diventato famoso a scuola per il suo club esclusivo di ragazzi "talentuosi". Anche Sarah ricevette gli inviti per partecipare alle feste ma li aveva sempre ignorati, non le piacevano quelle cose.
«Luna cosa ti metti?» le chiese.
«Vieni in camera ti faccio vedere»
«Si certo ignoratemi pure, fate come se non esistessi» disse Alan seccato.
«Tu non puoi entrare nei dormitori femminili quindi aspettaci qui!» gli rispose con tono secco Sarah.
Corsero su e Luna le fece vedere il vestito.
«Oh bhè non è esattamente il mio genere ma è ok!» era un vestito a campana completamente argentato.
«Mi fa piacere che lo trovi ok….penso che ci dovrò andare scalza però»
«Come scalza? Non hai le scarpe?»
«Non le trovo….qualcuno le avrà nascoste per gioco» rispose Luna.
«Ma come!» Era stufa del comportamento di certe persone verso di lei. A causa delle sue stranezze era sempre presa di mira. «Prendi un paio che hai, provo a cambiargli il colore» disse seccata.
«Oh bella idea! Grazie» Luna rovistò nel suo baule e trovò delle scarpe a ballerina arancioni a pois.
«Bene ora ci provo» prese la bacchetta e pronunciò la formula magica cambia colore. Le scarpe divennero verde lucido «Ops! ora ci riprovo di nuovo aspetta» si concentrò e rifece l'incantesimo. Erano diventate dorate questa volta
«Uffa! ci riprovo per l'ultima volta» rifece l'incantesimo e ci riuscì facendole diventare argentate come il vestito .
«Belle!» esclamò Luna indossandole «Sei bravissima a trasfigurare!». Si mise anche il vestito e scesero di nuovo in Sala Comune dove fece sfoggio delle sue nuove scarpe.
«ehm…sei bellissima!» le disse Alan.
«Grazie sei molto gentile!….Allora io vado ma non so a che ora torno……buona notte!»
«Ciao Luna!» disse Alan
«Divertiti e fai la brava! Ti aspettiamo in piedi!» e risero tutti insieme.
Luna andò e rimasero loro due soli. 
«Allora…che mi racconti?» fu Alan il primo a parlare.
«Niente di che le solite cose…»
«Ok…Sai, una ragazza del quinto anno mi ha chiesto di uscire»
«Ah davvero?» Qualcosa non andava. Cos'era quella sensazione che sentiva in fondo allo stomaco? Gelosia? «E chi è?»
«Rosmary Bloom, è una Grifondoro» rispose lui.
«Mmm…non la conosco...qualche volta me la presenti ok? Ora devo andare un attimo in guferia prima che si faccia tardi….devo mandare un gufo a mio padre» disse guardando l'orologio.
«Ok, io ti aspetto qui!»
«Ok!» e uscì di corsa nel corridoio. Non voleva dire le bugie ai suoi amici ma aveva bisogno di prendere un pò d'aria. Perché provava quella strana sensazione? Alan era il suo migliore amico ed era giusto che avesse una ragazza che non fosse lei…..Non gli piaccio più? Si ritrovò a pensare. Ma cercò di cancellare quella frase dal pensiero. Stava camminando a casaccio per i corridoi sovrappensiero e si ritrovò in un posto in cui non era mai stata. Era un lungo corridoio scuro, c'erano archi e armature appoggiate ai muri, attraverso delle fessure filtrava la luce della luna. Un rumore alle sue spalle la fece sussultare e si nascose subito dietro un arco pensando che fosse Gazza, a quell'ora non era il caso che si faceva trovare lì.
Nel buio non riuscì a distinguere la sagoma ma vide che era abbastanza alto da non essere Gazza, forse era qualche studente. La sagoma si avvicinava attraversando il corridoio. Sarah lo seguì con lo sguardo fino a quando passò davanti ad un fascio di luce proveniente dalla luna. Era Malfoy. Cosa ci faceva in quel posto a quell'ora? Pensò a quando provò a seguirlo dopo la punizione di Piton…


Salì le scale fino al secondo piano, lo aveva visto entrare lì in quel corridoio ma da che parte era andato? Vide con la coda dell'occhio un fantasma che svolazzava lì intorno «Ehi! Scusa posso chiederti una cosa?» urlò al fantasma.
«Dici a me?»
«Si….hai visto passare un ragazzo qui poco fa?»
«Ne ho visti molti….descrivimelo!»
«Ah…ehm…serpeverde, alto, capelli biondi…»
«Mmm……no non ho visto nessuno con queste sembianze mi dispiace»
«Grazie comunque!» e se ne andò sconfitta.

Ora aveva la possibilità di scoprire cosa nascondeva. Lui continuò a camminare lungo quel corridoio e Sarah cercò di seguirlo da lontano ma ad un certo punto si fermò e passò attraverso un passaggio dietro un ritratto richiudendoselo alle spalle. Sarah aspettò un pò dandogli il tempo di passare e lo seguì. Era un passaggio segreto che conduceva al settimo piano, riconobbe la scala che usavano per arrivare all'aula di astronomia. Lui svoltò un paio di corridoi e si fermò davanti ad un muro. Sarah pensò che forse si era perso perchè continuava a fissare il muro. Poi magicamente si materializzò una porta enorme. Malfoy abbassò la maniglia e ci passò attraverso. Sarah rimase di stucco, si avvicinò ma la porta sparì in un attimo. Cos'era quella porta? Dove conduceva? Il suo cervello lavorava freneticamente.
Toccò il muro cercando di capire come far apparire la porta, provò a premere tutti i mattoni sia con le mani che con la bacchetta. Dopo una quindicina di minuti buoni si fermò e pensò. Lui non aveva preso la bacchetta, si era limitato a fissare il muro. Si mise nella stessa posizione e guardò il muro. Forse ci vuole un incantesimo non verbale? Si chiese Bhè proviamo. Chiuse gli occhi e si concentrò, non sapendo bene che formula usare si concentrò su una cosa generica. 
Compari Porta! 
E di nuovo come era apparsa la prima volta riapparve. 
Olè c'è l'ho fatta! pensò. Poi la porta si spalancò da sola. O meglio c'era una mano ad accompagnarla. Ops! Non era stata lei ad aprirla ma lui che sta uscendo!
Malfoy la vide appena aprì la porta «Cosa ci fai qui stramboide? » il suo volto divenne più bianco del solito.
«Niente, sono passata di qui per caso» ormai era stata scoperta «Cos'è questa porta? E' comparsa all'improvviso»
«Niente che ti interessi, sparisci» si richiuse la porta alle spalle e quella sparì.
«Sparisco quando lo dico io» era stufa del suo modo di fare.
«Senti già ho i miei problemi non metterti anche tu di mezzo!»
«Ti ho solo chiesto cos’è questa porta…»
«Ho detto sparisci brutta impicciona!» disse Malfoy furioso.
Sarah ci rimase male, non disse niente ma si voltò e se ne andò. Credeva che le cose tra di loro fossero un minimo cambiate ma si era sbagliata di grosso. Lui era uno stronzo e così sarebbe stato per sempre.
Trovò Alan e Luna in Sala Comune, Luna indossava ancora il vestito argentato «Hei ma che fine avevi fatto? Ero preoccupato!» disse Alan
«Niente mi sono persa…ora vado a dormire scusa sono stanchissima…»
«Aspetta! Ti è arrivato un gufo mentre eri via, è arrivato poco dopo che sei uscita, credo che è importante! Ecco tieni» le porse una busta nera indirizzata a lei.
«Ma cosa….» prese la lettera e la aprì. «No…no...» cadde in ginocchio con lo sguardo perso nel vuoto.
«Sarah! Cosa ti succede?»
Lei non ebbe la forza di rispondere….

 



Grazie per la lettura! Fatemi sapere cosa ve ne pare , non trattenetevi eeh! xD Un bacione e...... al prossimo capitolo!!!

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Capitolo 5
*** La brutta notizia ***


Capitolo 5 - La brutta notizia

 

Sarah era piegata in due sul pavimento della Sala Comune. Non sentiva Alan che la chiamava e nemmeno Luna che l'accarezzava. Era in una specie di brutto sogno, un incubo anzi.
La lettera nera le era scivolata da mano ed ora era aperta sul pavimento, probabilmente Alan e Luna la lessero perchè uno di loro andò a chiamare qualcuno.

 

Siamo dispiaciuti nel comunicarle che suo padre Edmond Moreau è venuto a mancare al vostro affetto, in questa triste circostanza porgiamo sentite condoglianze.

                                                                        Il Ministro della Magia  Rufus Scrimgeour

 

In un istante tutto il mondo le era crollato addosso, era rimasta da sola, completamente da sola. Le era rimasto solo suo padre dopo la morte della madre, era lui tutta la sua famiglia ed ora non le era rimasto più nessuno.
Dove andava a vivere ora? Cosa avrebbe dovuto fare? Un dolore immenso si era impossessato di lei. Non aveva più voglia di fare niente, ne di alzarsi e né di piangere, voleva stare solo lì per terra, immobile e da sola.
Sentì un mano afferrarla e sollevarla. Era Alan che la prese in braccio. La portò nel suo dormitorio.
Sarah colse un senso di sollievo stando tra le sue braccia ma non capì bene cosa fosse, atterrò su qualcosa di morbido, un letto.
«Dici qualcosa ti prego» disse Alan.
Lei non si mosse e non disse niente ma lo guardò negli occhi. «Sarah ti prego non fare così mi fai spaventare, parlami!»
«S-stringimi» fu l'unica cosa che riuscì a dire tremante.
Alan non se lo fece ripetere due volte. All'improvviso Sarah sentì un bruciore agli occhi sempre più intenso e cominciò a piangere come mai aveva fatto.
Stettero così per parecchi minuti fino a quando Albus Silente in persona piombò nel dormitorio con la lettera nera in mano. Alan si alzò all'improvviso spaventato.
«Avere degli amici che si prendano cura di noi è un ottima cosa» affermò il preside.
«Signor preside…ehm…mi scusi io l'ho portata qui perché…mmm…»
Silente lo fermò subito «Stia calmo signor Finn ha fatto bene…..sappiamo che qui ad Hogwarts sono tutti impiccioni…e sappiamo anche che il Ministero della Magia non è in grado di dare una brutta notizia» disse leggendo la lettera «Signorina Moreau comprendo il suo dolore ma…» fece una piccola paura e poi continuò «..ma vorrei che sapessi come è morto tuo padre.»
«Mi dica.» le sue orecchie erano pronte ad ascoltare tutto
«Come ben saprai i nostri sono tempi oscuri..» si tolse gli occhiali a mezzaluna riponendoli nella manica della tunica «..Lord Voldemort è alla ricerca di nuovi seguaci e stasera ha mandato alcuni dei suoi Mangiamorte a reclutare un uomo, un uomo per bene aggiungerei. I Mangiamorte hanno attaccato la sua famiglia e tuo padre…Mia cara tuo padre li ha salvati.»
Le lacrime di Sarah continuarono a scendere silenziosamente assorbendo le parole del preside.
«Ci ha rimesso la vita purtroppo, ma è stato un vero eroe…Sono sempre i migliori ad andarsene» si avvicinò a Sarah « Le persone che amiamo non vanno mai via del tutto, rimangono sempre dentro ognuno di noi…ricordalo sempre»
«Si signore…ma lei come fa a sapere..» ormai le lacrime le inondavano il viso e non riusciva più a controllarsi.
«Mia Cara è uno dei vantaggi dell'essere me» rispose Silente.
«Cerca di dormire Sarah, i prossimi saranno giorni difficili…» l'accompagnò nel dormitorio femminile «Buonanotte» e le diede una piccola pacca sulla spalla

 

*****

Passarono un paio di giorni ma lei non si mosse dal letto, Luna le portava da mangiare ma assaggiava poco o niente. I suoi capelli erano diventati bianchi, furono due giorni tremendi per lei, non ci capiva niente di quello che le accadeva intorno. Una montagna di lettere di condoglianze erano accatastate a terra in un angolo provenienti per la maggior parte da persone che non conosceva nemmeno. Alan aveva ricevuto un permesso speciale per entrare nel dormitorio solo per alcune ore ed era preoccupatissimo.
Una sera si alzò dal letto e si mise a guardare fuori la finestra, c'era una luna meravigliosa. Ripensò a quello che le disse Silente, di come era morto il padre ed una sola idea aveva nella mente. Vendetta! Sapeva che era sbagliato ma, davvero, era l'unica cosa a cui potesse pensare per dare un senso alla sua vita. La perdita di sua mamma era stata più che traumatica però aveva avuto suo padre vicino. Ed ora? Avrebbe dovuto imparare a cavarsela da sola in quel mondo orribile e pieno di ostacoli che sembravano insormontabili. Pianse ancora, ancora e ancora in quel silenzio che sembrava farle male più di ogni altra cosa, un silenzio pieno di ricordi dei suoi genitori.

 

La mattina successiva si svegliò di soprassalto guardandosi intorno. Accanto a lei c'era Alan che dormiva profondamente su una sedia, probabilmente aveva saltato una lezione «Ma che ore sono?» disse a voce alta. «Alan! Sveglia!» cercò di scuoterlo un po allungando il braccio.
Lui si alzò in un istante «Stai bene? Ti serve qualcosa? Stai male?» disse con gli occhi ancora semichiusi.
«Alan! Devi andare a lezione! Che ore sono?» chiese Sarah.
«Ah! ehm…sono le undici e mezza» rispose «Hei ma hai parlato!»
«E' tardissimo!» ripensò a tutto quello che era successo due sere prima, Malfoy, la lettera…e poi? Non ricordava più niente, era come se il tempo si fosse fermato quella sera e stesse ritornando a scorrere normalmente solo in quel momento.
Ebbe un flash «Ehm…Alan l'altra sera…grazie per essermi stato così vicino..» gli scoccò un leggero bacio sulle labbra facendolo rimanere di stucco.
«Oh» Alan era impietrito e rosso come un pomodoro
Si alzò anche lei e si stiracchiò.
«Dove vai? Puoi rimanere qui quanto vuoi il preside ti ha dato il permesso di non frequentare le lezioni per qualche giorno…»
«No, basta così, preferisco andare a lezione…mi aiuta a distrarmi, capisci.» 
«Cosa ti ha fatto cambiare idea così all’improvviso? Anzi, non me lo dire, va bene così, come vuoi» notò che Alan si avvicinava sempre di più.
«Scusa ora vado, ho bisogno di una doccia…..a dopo ok?» disse frettolosa
Cosa aveva combinato? Perchè lo aveva fatto? Baciare il suo migliore amico…Stupida idiota! si disse
«Oh, si anche io ho bisogno di una doccia» rispose imbarazzato «A dopo allora»
Sarah uscì dal dormitorio e andò nel bagno femminile portandosi tutte le sue cose e i suoi abiti.
Il bagno era molto grande di forma circolare, al centro c'era una sorta di colonna di marmo tutta finemente intagliata dove alla base giravano tutto intorno dei lavabi in marmo. Sul perimetro della stanza invece c'erano le docce ognuna chiusa da una porta di legno anch'esse intagliate con le stesse forme della colonna portante. Scelse una delle docce e l'aprì cominciando a regolare l'acqua, si spogliò lasciando gli abiti in una cesta messa lì dagli elfi domestici, più tardi sarebbero andati a ritirare e a lavare il bucato riportandolo poi ai loro legittimi proprietari.
Sarah non poteva lamentarsi del suo corpo, era delle proporzioni giuste anche se non le piaceva essere bassina. Aveva piedi e mani piccoli e la pelle bianca, così bianca che quando le capitava di restare al sole si scottava subito diventando rossa. Delle volte modificava un pò il suo corpo ma poteva modificare solo una parte per volta. Ora però non riusciva a trasformare il colore dei capelli. Perché erano bianchi? E come mai non riusciva a fargli cambiare colore?
Decise di andare a chiedere alla professoressa Mcgranitt. Si fece la doccia in maniera veloce continuando a pensare a suo padre , si vestì e andò nel dormitorio a prendere un vecchio foulard per nascondere i capelli e andò verso l'aula di trasfigurazione.

Incontrò molte persone nei corridoi che la guardavano di sottecchi, chi mormorava vedendola passare e chi la indicava senza alcun contegno. Finse di non accorgersi di niente.
 Finalmente arrivò all'aula di trasfigurazione e sbirciò all'interno. La Mc Granitt stava tenendo una lezione a quelli del secondo anno.
«Uffa!» esclamò ad alta voce.
 A quell'ora quelli del suo anno stavano con Lumacorno nei sotterranei ma non aveva voglia di vederli perchè sapeva che avrebbe dovuto spiegare cosa le era successo, anche se era convinta sapessero già tutto. Decise di aspettare nel corridoio che la professoressa finisse la lezione.
«Ciao Sarah! come stai?» disse una voce che la fece sussultare.
«Neville! che paura…» il ragazzo era da solo e aveva con sé la borsa con i libri e le pergamene. «Sto meglio…grazie»
«Mi fa piacere che ti sia ripresa» capì che sapevano tutti già tutto.
«Già…» si portò una mano un testa per assicurarsi che i capelli erano apposto. «Che ci fai qui? Non hai lezione ora?»
«Oh, no non ho lezione» Neville abbassò lo sguardo «Sono qui perchè la Mcgranitt mi ha dato una punizione»
Sarah provò molta tenerezza nei suoi riguardi «Bhè sei andato meglio di me! Io l'ho presa con Piton..» risero entrambi
«Certo in questo hai ragione! Con Piton non so come avrei reagito» era noto a tutti il suo terrore per il professor Piton.
Rimasero lì a chiacchierare per una mezz'oretta fino a quando la campanella li riportò alla realtà.
La porta si spalancò e tutti i ragazzi uscirono facendo sbadigli o sgranchendosi le gambe. Dietro alla lunga fila la figura della Mcgranitt si stagliò al centro della porta.
«Bene Paciock! Vedo che hai imparato ad essere puntuale!» disse rivolgendosi a Neville «Signorina Moreau, è un piacere rivederla come va?» li fece entrare in aula.
«Meglio professoressa, ma sono qui per chiederle una cosa…» guardò Neville, ma decise che non era un problema. Sciolse il nodo del foulard e i capelli le caddero sulle spalle bianchi lucenti. «Ecco vede…io non riesco più a trasformarmi»
Neville e la Mcgranitt la guardavano, si sentiva leggermente in imbarazzo.
«Paciock, mi faccia un favore, può portare questa lettera alla professoressa Cooman? Grazie caro» prese una lettera da sopra la scrivania e la porse a Neville che la prese e andò via.
«Bene, ritornerà tra un bel po» disse. Sarah represse un sorriso.
«Allora,» si avvicinò a lei e le sfiorò i capelli «Può capitare ad alcuni metamorfomagus di perdere la loro capacità di trasformarsi quando provano emozioni molto forti. Paura, stress…» Sarah si spaventò, non riusciva a pensare che aveva perso anche il suo potere di trasformarsi, l'unica cosa che la rendeva diversa dagli altri.
«Ma ritornerò ad essere come prima?»
«Dipende tutto da te, sei tu che devi ritrovare la forza dentro di te» La Mcgranitt durante le sue lezioni aveva sempre un'espressione severa mentre ora era quasi materna.
Sarah distrutta da questa nuova situazione pianse di nuovo. Non poteva farcela…
«Su su mia cara non fare così» disse dandole delle piccole pacche sulla spalla «sei sempre la mia alunna migliore, anche se sei rimasta indietro di 2 lezioni»
Sarah capì che cercava di distrarla «Che nuovo incantesimo ha spiegato?» chiese asciugandosi le lacrime.
«Sulla scia degli incantesimi non verbali ho spiegato l'incantesimo Lapifors, che come sai è più difficile dell' Avifors perchè il coniglio ha una struttura ossea diversa dagli uccelli»
«Può farmelo vedere? Intanto che aspetta Neville..» chiese Sarah.
«Va bene guarda attentamente» estrasse la bacchetta e la puntò su un cubo di legno che era posato sulla cattedra. Fece un movimento complicato con il polso che Sarah non capì subito e quello si trasformò in un coniglio bruno molto vispo. «Hai capito come ho fatto?»
«Non tanto, può rifarlo?» se lo fece rifare per tre volte e poi ci provò lei.
Fissò il cubo e cercò di imitare il movimento di bacchetta della professoressa. Dal cubo spuntarono solo due orecchie rosa. «Uff»
«Riprova» disse la Mcgranitt facendo sparire le orecchie dal cubo.
«Si..» ci riprovò e riuscì a trasformarlo completamente, o meglio quasi completamente. Al posto di una coda a pallina c'era una coda da topo.
«Mi dispiace professoressa non ci riesco» disse Sarah scoraggiata.
«Se può farti stare meglio i tuoi compagni non sono riusciti nemmeno a fargli cambiare forma»
Bhè in effetti la faceva stare meglio.
Sentirono bussare alla porta e Sarah andò ad aprire. Neville entrò e riportò la lettera alla professoressa
«Professoressa Mcgranitt, la professoressa Cooman ha detto che la lettera è bianca»
«Oh che sbadata! devo essermi sbagliata!» Sarah la guardò e lei le fece un occhiolino.
«Grazie professoressa, allora io vado» disse Sarah uscendo dall'aula.
Improvvisamente, come se si fosse un gran peso di dosso le venne una fame da lupi e si diresse verso la Sala Grande. Le persone nei corridoi la guardavano e in un primo momento non capì perché.
Poi si fermò di botto e le venne in mente. Non aveva indossato il foulard….

 

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Capitolo 6
*** Rivelazione ***


Grazie a tutti voi che seguite le avventure di Sarah! Questo è un capitolo importante per me, spero che sia di vostro gradimento! Buona letturaaaaaaaa!!

Capitolo 6 - Rivelazione

 

Natale era ormai alle porte e tutti erano pronti per passare le vacanze a casa con le proprie famiglie, erano pochi quelli che avevano deciso di rimanere ad Hogwarts.
Sarah era tra loro. Si sentiva ancora immensamente triste per la perdita di suo padre ed inoltre voleva fare delle ricerche in biblioteca riguardo i metamorfomagus che avevano perso il potere di trasformarsi, come lei. Ormai nessuno faceva più caso ai suoi capelli, altri studenti avevano avuto notizie riguardo l'uccisione dei loro parenti da parte dei Mangiamorte, nel mondo magico regnava il caos. Durante la loro visita ad Hogsmade, Katie Bell, una ragazza Grifondoro, era stata attaccata da qualche sconosciuto in un bagno tramite una maledizione e ormai tutti avevano paura di rimanere da soli, inoltre girava voce che Harry Potter stava seguendo delle lezioni private con Silente per sconfiggere Lord Voldemort perchè venne visto spesso, di sera, dirigersi verso il suo ufficio.
La mattina della partenza «Sarah mi dai una mano con questo incantesimo? Non ho capito bene il movimento» Sarah ed Alan erano nel cortile della scuola seduti su una panchina, faceva molto freddo e i due si erano coperti per bene. Sarah indossava dei paraorecchie verdi che spiccavano in maniera evidente sulla sua nuova chioma e una sciarpa bianca che le arrivava quasi ai piedi, mentre Alan indossava un cappello blu con un grande pon pon in cima e dei guanti dello stesso colore.
«Guarda come faccio con il polso»  Alan non riusciva ad eseguire bene l'incantesimo Lapifors e Sarah provava ad insegnarglielo usando una pietra.
«Dannazione perché non sono bravo come te?» disse Alan sorridendo.
Non avevano detto niente entrambi riguardo il bacio e Sarah sperava che se ne fosse dimenticato.
«Eccomi sono pronta!» Luna arrivò saltellando con una gabbietta stretta in una mano.
«Luna! Finalmente!» disse Alan mandando all'aria l'incantesimo.
«Sarah questo è per te!» Luna le porse la gabbietta.
«Oh ma cosa..?» in un primo momento non capì, perché la gabbietta sembrava vuota.
«E' il nostro regalo di Natale per te! Si chiama Piuma» disse Luna tutta eccitata.
Dentro la gabbietta c'era un gufetto così piccolo che sembrava una palla di piume marrone e bianco.
«Oddio ma….ma è bellissimo! Grazie ragazzi!» abbracciò Luna quasi a stritolarla e anche ad Alan toccò la stessa sorte.
«Non so cosa dire….» le vennero le lacrime agli occhi.
«Non devi dire niente! Scrivici!»
«Alan sei sempre il solito!»  risero tutti e tre a crepapelle.
«I vostri regali  li invierò tramite Piuma allora! Ma dite che c'è la fa? Forse è ancora troppo piccolo…» disse Sarah guardando il piccolo gufetto.
«No tranquilla non è piccolo come sembra, poverino gli hanno fatto un incantesimo quando era ancora nell'uovo e non cresce più di così»  Alan aprì la gabbietta e prese il gufetto tra le mani «o almeno così mi hanno scritto quelli del Serraglio Stregato»
«Ragazzi! in carrozza!» Gazza era al cancello e spingeva i ragazzi sulle carrozze.
«A presto Sarah!» Luna e Sarah si salutarono «Grazie Luna, a presto!»
Poi Sarah si rivolse ad Alan «Allora ciao, a presto» 
«Ciao…» le diede un bacio sulla fronte «Fai la brava e scrivimi»
«Certo! Buon viaggio!» e andò anche lui.
Si sentì di nuovo sola.

 

****

 

Una mattina passeggiava nei corridoi pensando ad Alan e a cercare di capire quello che provava per lui, ma dovette scacciare subito quel pensiero alla vista di un gruppetto di serpeverde che prendevano in giro un ragazzino nel cortile di trasfigurazione.
«Mezzosangue puliscimi le scarpe…non così! Con la lingua» disse il più grosso. Il povero ragazzo era costretto a fare quello che gli diceva a causa degli altri due che lo puntavano con la bacchetta.
«Ehi! Fermo!» Sarah andò in suo soccorso «Te la prendi con quelli più piccoli di te? Non ti vergogni?» disse furibonda avvicinandosi.
Lui fece un gesto con la bacchetta e i pantaloni del ragazzino si abbassarono.
«Ne vuoi un pò anche tu Stramboide?» Non era la prima volta che qualcuno la chiamava così. Quindi Malfoy si parlava di lei con gli altri?
«Stupido idiota fammi vedere cosa sai fare!» si misero in posizione per duellare e gli altri si spostarono mantenendo fermo il ragazzino.
Il tizio davanti a lei aveva una faccia enorme che lo faceva assomigliare ad uno scimpanzè.
«Stupeficium!» fu Sarah a cominciare, aveva una voglia matta di sfogarsi su qualcuno da tanto tempo ed ora era l'occasione giusta.
Lo scimmione riuscì a scansarlo e partì al contrattacco «Expelliarmus!» Sarah fu sorpresa dall’incantesimo di disarmo e la bacchetta le volò dalle mani.
Lui si avvicinò velocemente tenendo la bacchetta tesa verso il viso di Sarah «Chi è lo stupido ora? Brutta Stramboide»
La rabbia le invase tutto il corpo, sentiva gli occhi bruciare, le mani le tremavano e aveva solo una cosa in mente. Pensò Accio e la bacchetta le scivolò dolcemente nella mano destra «Incarceramus!» delle corde apparvero dal nulla e lo immobilizzarono facendolo cadere a terra senza bacchetta. Sarah si voltò verso gli altri ragazzi con sguardo minaccioso e pensarono bene di scappare.
«Come ti chiami?» chiese al ragazzino aiutandolo ad alzarsi.
«Nicolas» rispose con  tono tremante aggiustandosi i pantaloni.
«Bene Nicolas, cosa vogliamo farci con questo scimmione?» gli disse sorridendo.
«Dallo a me questo energumeno» li interruppe una voce che proveniva da dietro un albero. Si mostrò ed i suoi capelli biondi brillavano sotto la luce del sole.
«A quanto pare non è un tuo amico» disse guardando Malfoy venire verso di lei.
«No, infatti» guardò il ragazzo per terra che supplicava con lo sguardo di essere liberato «Doveva farmi i compiti di Piton…. ma li hai sbagliati apposta vero?» il ragazzo bloccato a terra ovviamente non potè rispondere. 
«Legalo all'albero» disse rivolto a Sarah, Nicolas guardava incuriosito.
Lo fece sollevare con la magia e lo mise contro l'albero, proprio come prima avevano messo Nicolas.
«Serpensortia!» esclamò Malfoy. Dalla sua bacchetta uscì un serpente enorme dagli occhi gialli, Nicolas si nascose dietro Sarah.
«Ma cosa fai?» chiese Sarah.
«Andiamocene da qui, tu sparisci!» disse rivolto a Nicolas che obbedì subito.
Malfoy prese Sarah per un braccio e la trascinò via «Ehi, ma che succede, mi fai male, lasciami!» le stava stritolando il braccio.
La trascino fino al ponte che portava alla casa del guardiacaccia.
«Cosa vuoi da me? Perché mi hai portata qui?» disse massaggiandosi il braccio
«Mi servi» rispose Malfoy
«Ti servo?» Sarah fece un'espressione meravigliata.
«Mi devi insegnare ad utilizzare gli incantesimi senza bacchetta» disse in tono serio.
«Io? E perchè dovrei?» disse continuando a massaggiare il braccio.
«Perché potrei farti molto male» estrasse la bacchetta e gliela puntò contro. Ora che poteva guardarlo da vicino notò che aveva gli occhi infossati e sembrava molto stanco.
«Non ho paura di te…inoltre non mi sembri in forma» strizzò gli occhi «Non so cosa hai, ma per venire a chiedere a me…significa che sei nei guai....Abbassa la bacchetta!»
A queste parole Malfoy parve titubante «Tu mi aiuti?»
«Solo se mi dici a cosa serviranno i miei insegnamenti» rispose Sarah
«Non è una cosa che ti deve riguardare»
«Allora scordatelo! Abbassa la bacchetta!» si stava innervosendo.
Malfoy sembrava fuori di sé «Stup….» ma stavolta Sarah fu stata più rapida «Pietrificus Totalus!»
Il tonfo del corpo di Malfoy che cadde al suolo rimbombò sul ponte.
«Senti, io odio i bulletti presuntuosi quindi se ti comporti così con me stammi alla larga hai cap….» il suo sguardo andò sul pavimento che vide sporco di sangue. Proveniva dal braccio di Malfoy, si doveva essere ferito cadendo su qualche chiodo sporgente del pavimento di legno del ponte «Per fare l’idiota ti sei fatto male» gli alzò la manica per guardare quanto era grave la ferita e lo vide. Il tatuaggio nero dei mangiamorte.
Il suo cuore mancò dei battiti, non riusciva a respirare, un dolore tornò vivo nel suo corpo. «Tu..» Non riusciva a parlare. Iniziò a vederci confuso e non riusciva a connettere più il cervello. Non riusciva a ragionare.
Si ricordò di suo padre e di una parola che aveva pensato poco tempo prima. Vendetta.
«Tu sei un Mangiamorte» disse tremando. Si avvicinò a lui per guardarlo negli occhi « Hai ucciso mio padre!»
Era sopra di lui e nei dintorni non c'era nessuno. Se lo avesse ucciso nessuno se ne sarebbe accorto.
Gli puntò la bacchetta al centro della fronte e si preparò, ormai non riusciva più a controllarsi le lacrime le rigavano il viso.
Anche a lui scese una lacrima. Sarah si fermò e lo guardò, fermo lì sotto di lei ad aspettare di essere ucciso.
Che stava facendo? Il cervello riprese a funzionare all’improvviso e sciolse l'incantesimo. Lui era stato ad Hogwarts con lei e non poteva essere stato lui l’omicida di suo padre, ma qualche suo amico sicuramente «Sparisci non farti più vedere!» si voltò e rimase ferma.
Lui non si mosse nonostante non fosse più sotto l’incanto «Mi hai sentita?» disse arrabbiata voltandosi di nuovo a guardarlo.
Era rimasto per terra fermo. Piangeva.
«Ti ho messo paura? Non riesci a muoverti? Sparisci!» disse nello stesso modo in cui lo diceva lui.
Rimase seduto a terra piangendo disperato «Non…..non posso!»
«Cosa non puoi? E' facile no? Vai dal tuo Signore» la rabbia era più forte di lei
«No!» lui si coprì il viso con le mani «Non posso nascondermi, Lui sa sempre» 
Sarah non capiva ma lui continuò «Non posso farci niente non è colpa mia» singhiozzava.
Continuava a non capire «Di cosa cavolo stai parlando?» 
«Lui ha preso la mia famiglia se non faccio quello che mi ordina ci uccide tutti!» disse con il sangue agli occhi «Non resisto più» si afflosciò sul pavimento distrutto.
«Quindi non hai scelto tu di unirti a Colui-che-non-deve-essere-nominato?» chiese lei scioccata. Per qualche strana ragione, nella sua testa, tutti i Mangiamorte erano seguaci orgogliosi del loro signore, per cui sentire quelle parole le fecero venire i brividi. Quindi non tutti sceglievano di seguire Lord Voldemort?
«N…No!» rispose tra i singhiozzi.
Sarah si sentiva male. Aveva provato quasi ad uccidere un ragazzo che non c'entrava niente. Che diavolo le era preso? Uccidere? Lei? Stava impazzendo.
Si inginocchiò per essere di fronte a lui «Scusami, io non pensavo….» le lacrime presero a scendere anche a lei «Scusami ti prego» gli mise le mani sulle spalle e non sapendo bene cosa fare lo strinse a se.
Lui pianse più forte. E con lui anche Sarah.

 

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Capitolo 7
*** I battiti del cuore ***


Capitolo 7 - I battiti del cuore

 

Quella sera a cena in Sala Grande Sarah non aveva molta voglia di mangiare, tre tavoli erano spariti e tutti i pochi studenti rimasti mangiavano intorno ad un solo tavolo.
Malfoy non c'era.
Sarah era rimasta sconvolta da quella mattina, non aveva mai sospettato minimamente che nascondesse un segreto così tremendo. Il suo singhiozzare le era rimasto nella mente.
L'avrebbero pagata anche per quello, i Mangiamorte.
Decise di andare a letto nonostante non avesse sonno e quindi salutò tutti dicendo che era stanca e andò. Cosa stava facendo Malfoy? Come si sentiva? questi erano i suoi pensieri durante tutto il percorso fino al suo dormitorio. Quella notte ebbe gli incubi su uomini incappucciati e teschi verdi.

 

*****

Il giorno di Natale Sarah lo passò in biblioteca a fare ricerche e scoprì come far tornare i poteri da Metamorfomagus, praticamente doveva provare un'emozione forte e non avendo idea di come fare decise di mollare tutti i libri quel pomeriggio e di andare in sala comune a ripassare qualche incantesimo, anche se avrebbe dovuto recuperare con pozioni più che altro.
In sala comune trovò un gufo con una lettera indirizzata a lei, la prese e la lesse:

Cara Sarah Buon Natale,
Ti sto scrivendo questa lettera perchè mi manchi da morire, non vedo l'ora di tornare ad Hogwarts!
Qui a casa sto abbastanza bene, mio padre mi sta insegnando a curare il giardino, sai è un magicultore, mentre la mamma sta cucinando dei bei manicaretti!
Tu che mi racconti? Spero che stai bene.
Aspetto una tua risposta con Piuma, un bacio Alan.

 

Sarah rilesse la lettera, soprattutto le prime righe e le venne in mente il bacio. Ora che ci pensava, in quel momento non le sembrò una cosa strana da fare. Le venne spontaneo.
Decise di chiarire con Alan appena fosse tornato dalle vacanze per togliersi ogni dubbio. Prese i regali di natale e un paio di pergamene e buttò giù due righe di auguri sia per Alan che per Luna.
Prima di uscire di nuovo andò a prendere il cappotto, era bello avere tutto il dormitorio per se. Si diresse verso la guferia per dare a Piuma i regali da consegnare agli amici.
Era una giornata fredda e si pentì di non aver messo i guanti, non si sentiva più le mani. Passò per la torre dell'orologio e scese nel cortile dove incontrò Nicolas, il ragazzino che aveva salvato un paio di giorni prima da uno scimmione serpeverde.
«Ciao Nicolas, Buon Natale!»
«Ciao Sarah! Buon Natale anche a te!» e l'abbracciò «Grazie per avermi difeso l'altra volta…» disse arrossendo.
«Ma scherzi! Non devi ringraziarmi…..ma come mai sei qui ad Hogwarts a Natale?» chiese
«Ah…perchè sono orfano e non mi andava di tornare al collegio babbano» rispose tristemente
«Scusa…che sciocca….non lo sapevo…comunque anche io sono orfana» era la prima volta che lo diceva ad alta voce.
«Bè c'è sempre Hogwarts! Per me è qui la mia famiglia!» disse abbozzando un sorriso.
«Hai ragione…» gli scompigliò i capelli «Ci vediamo stasera a cena ok? Vado in guferia»
«Va bene a stasera!» e proseguirono ognuno per la propria strada.
Sarah salì i gradini di pietra fino in cima alla guferia stando attenta a non scivolare sul ghiaccio che si era formato per terra ed entrò all'interno. Era una stretta stanza circolare piena di ripiani su cui giacevano i gufi degli allievi e quelli della scuola, a terra c'era mangime misto a feci di gufo. Cercò Piuma e lo trovò su uno dei ripiani più alti.
«Piuma! Vieni qui!» lo chiamò allungando un braccio e alzandosi sulle punte ma lui non si mosse.
«Dai vieni giù!» cercò qualcosa su cui salire ma non c'era niente su cui arrampicarsi. Dopo una mezz'ora buona perse la pazienza «Piumaaa, Piuminooo scendi ti pregoo…..stupido gufo scendi!».
«Secondo me saresti stata bene tra di noi Serpeverde» Sarah sobbalzò. 
Sorpresa di vedere Malfoy disse «Ma devi sempre fare queste entrate a sorpresa? Non fai rumore quando cammini?»
Lui non rispose ma allungò il braccio e Piuma gli saltò sulla mano.
«Traditore» disse sottovoce Sarah.
«Che problema ha questo gufo?» disse Malfoy guardando il piccolo gufetto.
«Nessuno, è solo piccolo di stazza…» si prese una pausa e disse «Come stai?»
Non rispose subito, prese tempo a contemplare Piuma «In un mondo parallelo sto benissimo»
«Non dire così…non c'è un modo..?»
«Oh si che c'è….vuoi aiutarmi?»
Sarah annuì ingenuamente.
«Bene uccidi il Signore Oscuro, così si che mi aiuti»
Sarah lo guardò e capì che non stava scherzando, non si poteva far niente. Fece un incantesimo restringente alle lettere e ai doni e le legò alla zampa di Piuma che stava appollaiato sul braccio di Malfoy «I tuoi amici serpeverde lo sanno?» chiese senza guardarlo in faccia.
«Solo i miei amici più stretti» poi Piuma volò via e lo guardarono entrambi uscire attraverso una delle tante fessure della torre «Comunque…mi dispiace per tuo padre, non so chi sia stato» disse poi lui.
Sarah sospirò «Lo scoprirò da sola» i suoi occhi brillavano di una luce nuova. Anche Malfoy spedì un gufo e uscirono insieme dalla guferia.
«Ma che fine hanno fatto i capelli blu?»
«Bhè….non riesco più a trasformarli» ormai lo sapevano tutti «Da quando ho saputo della morte di mio padre ho perso il potere di trasformarmi..» erano arrivati al ponte dove lo stava quasi per uccidere.
«Non sapevo si potesse perdere il potere da Metamorfomagus»
«Nemmeno io lo sapevo….» disse cancellando quell'aria triste e provando una nuova strategia con lui «ti dovevo quasi uccidere per avere una conversazione normale con te?» disse scherzosamente.
Lui invece si fermò e con una faccia seria disse «Perché non l’hai fatto alla fine?»
Sarah si accigliò «Perchè hai detto che non hai scelto tu di unirti ai Mangiamorte»
Lui continuò con la stessa espressione «Ma lo sono comunque! E prima o poi ucciderò qualcuno»
Sarah si fece seria «No se tu non lo vorrai»
«Si certo come no…»
Sarah lo afferrò per un braccio «Dico sul serio. Ci sono tanti modi per non uccidere qualcuno. Per esempio facendolo fare ad un altro.» Sarah non credeva a quello che stava dicendo «Ovvio che la cosa ottimale sarebbe che nessuno uccida nessuno però...nel tuo caso...se sei costretto….fallo fare ad un altro!»
Malfoy la fissava senza dire niente. Non era sicura di aver detto una cosa moralmente giusta però nel suo caso era difficile trovare qualcosa di incoraggiante da dire. 
«Senti, non parliamone per ora» poi si ricordò di una cosa per cambiare argomento «...ti faccio vedere il Lapifors senza bacchetta, ieri sera ci sono riuscita per la prima volta» prese una pietra da terra e la posizionò su un muretto.
«Se ci riesci poi mi spieghi com..» non finì la frase che un coniglietto bianco saltò giù dal muretto.
«Se ci riesco….con chi credi di parlare? Con lo scimmione dell'altra volta? A proposito….ma perchè lo abbiamo legato ad un albero in compagnia di un serpente?» disse ripensandoci.
«Ah….ha paura dei serpenti»
«Un serpeverde che ha paura dei serpenti?» Malfoy abbozzò un ghigno che poteva sembrare lontanamente un sorriso «Wow non ti avevo mai visto sorridere! Sei proprio strano!».
«Mai come te stramboide e poi non sto sorridendo» disse seriamente.
«Potresti chiamarmi Sarah a questo punto non credi?»
«Mmm» rispose lui.
«Non ti piace il mio nome?» disse offesa «Il tuo non è che sia meglio»
«Dai fammi vedere come si fa l'incantesimo» disse tagliando a corto
«Come sei noioso...» glielo fece rivedere con un altro sasso.
«Guarda, fai con la mano lo stesso movimento che faresti con la bacchetta e concentrati bene sull'incantesimo» il pomeriggio passò in fretta e alla fine Malfoy riuscì a trasformare il sasso solo in un batuffolo senza forma.
«Esercitati e poi me lo farai vedere di nuovo» disse in conclusione Sarah. Malfoy era visibilmente stanco per lo sforzo.
«Ci si rivede in giro..» stava cominciando a dire Malfoy quando Sarah lo interruppe «Aspetta..» lo bloccò per un braccio e lo guardò negli occhi, così azzurri che sembravano di ghiaccio come i suoi.
«Dimmi che questo ti sarà utile per sfuggire a Tu Sai Chi..».
Lui si accigliò «Secondo te potrei sfuggirgli lanciandogli una manciata di conigli/sassi addosso?» disse con il suo solito tono serio.
Sarah scoppiò a ridere «Ahahah….sai che non intendevo questo…»
«Lo so….» mise a posto la bacchetta « lo spero…»
Si rincontrarono quella sera in Sala Grande a cena.

 

******

Natale passò e gli studenti cominciarono a rientrare ad Hogwarts chi col sorriso stampato in faccia chi con espressione triste. Sarah era in cortile ed aspettava i suoi amici che rientravano quel giorno, salutò Neville, Romilda, Seamus che conobbe ad una lezione di pozioni, Cho e finalmente li vide arrivare insieme. I suoi migliori amici.
Corse subito verso di loro ad abbracciarli
«Luna! Mi sei mancata moltissimo! Anche tu Alan!» Lei aveva un cappottino quadrettato bianco e nero con una sciarpa blu con lo stemma Corvonero e sulla testa portava uno strano cappello con delle orecchie, a tracolla aveva una borsetta bianca con dei disegni astratti che faceva rumore ad ogni passo. Alan era più sobrio portava lo stesso cappello con cui era partito e un semplice giaccone di pelle.
«Che bello rivederti» disse Alan
«Sarah hai la testa piena di Nargilli!» esclamò Luna
«Bhè dovrai fare una bella pulizia nel dormitorio allora! Ho dormito anche sul tuo letto!»
«Oh bhè non fa niente allora metti questa» rovistò nella sua borsa e le passò una collana con una sorta di cipollina.
«Ehm..cosa sarebbe?» chiese perplessa
«Tiene alla larga i nargilli dalla tua testa, sai che ti possono entrare dentro e confonderti le idee?» disse con il suo solito tono sognante.
«Allora direi che mi sono entrati in testa da un bel pò..» guardò Alan ma spostò subito lo sguardo sulla collana indossandola frettolosamente.
«Vado a cercare Hermione non l'ho ancora salutata» disse Luna allontanandosi allegramente.
«Ti devo parlare» disse Alan. A Sarah vennero i brividi. Di cosa voleva parlarle?
«Ok…dimmi..»
«Non qui…vieni andiamo al lago a fare una passeggiata» la prese per un braccio e si incamminarono verso il lago.
«Di cosa devi parlarmi Alan?» chiese mantenendo un tono normale, ma in verità era sia curiosa che agitata allo stesso tempo. Avrebbero parlato del bacio?
«Aspetta che arriviamo! Nel frattempo raccontami quello che hai fatto qui da sola….scommetto ti sarai annoiata a morte!» stavano passando sul ponte e a Sarah venne di nuovo un tuffo al cuore. Quel posto ormai lo odiava.
«Non è successo niente di che..» decise di non dirgli niente di Malfoy, in fondo non era una cosa che gli riguardava. Gli raccontò del più e del meno fino a quando dopo un po arrivarono al lago che ormai era diventato una lastra di ghiaccio ma lo superarono e si diressero verso un radura tra gli alberi dove non c'era neve.
Alan si guardò intorno come se volesse assicurarsi di non essere seguito.
«Alan ma che succ….»
Tutto divenne improvvisamente confuso, sentiva i battiti del suo cuore che avevano accelerato bruscamente e un brivido le percorse la schiena.
Ma cosa stava succedendo? Alan si era avvicinato e l'aveva presa per i fianchi stringendola a se e con la mano destra le sfiorò il viso per arrivare ai capelli dietro la sua testa, per non darle via di fuga. La stava baciando. Sarah sentì un calore invaderle il corpo, ormai non sentiva niente con le orecchie a parte i battiti del suo cuore.
L'emozione la travolse e si lasciò andare. Allungò le braccia attorno al suo collo e ricambiò il bacio, sentì che la stringeva più forte.
Perchè l'aveva portata in quel posto isolato? Aveva intenzione di fare Qualcosa? Alan sembrava aver capito cosa stesse pensando perchè cominciò a toccarla e ad accarezzarla.
«Alan aspetta…» disse staccandosi da lui «cosa hai intenzione di fare..» ma lui non accennava a fermarsi.
«Sarah io ti amo, voglio stare con te e proteggerti» e riprese a baciarla. A Sarah si sciolse il cuore e si lasciò andare…completamente.

Dopo qualche minuto….

«Ma sei impazzito? Cosa ti è preso?» Si stavano mettendo apposto.
«Non lo so ho agito di istinto!» disse Alan rimettendosi la camicia nei pantaloni. «E poi non dire così perchè l'abbiamo fatto in due…»
Sarah arrossì violentemente «Vabbè che c'entra hai cominciato tu»
«Non mi sembra che ti sia dispiaciuto però» disse ridacchiando. Poi prese a sciogliere gli incantesimi che aveva eretto intorno a loro per restare isolati sia dal freddo che da eventuali passanti.
«Alan finiscila!» ormai era più rossa che mai. «Andiamo via di qui potrebbero vederci…»
«Aspetta!» e la baciò di nuovo «Ti amo..» le sussurrò nell'orecchio.
Sarah sapeva cosa voleva sentirsi dire e dopo quello che era successo si sentì di dirlo «Anche io…»
Entrarono in Sala Grande mano nella mano….

 

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Capitolo 8
*** Sangue e Gelosia ***


Capitolo 8 - Sangue e Gelosia

In sala comune Corvonero si festeggiava e Luna si era letteralmente addobbata per l'occasione mettendosi degli occhiali rosa a forma di cuore che lampeggiavano.
Sarah ed Alan erano i festeggiati. Ormai tutti sapevano che si erano messi insieme grazie all'entrata che avevano fatto in Sala Grande tenendosi per mano.
«Complimenti Alan!» disse un ragazzo del quinto anno dando una pacca sulla spalla al ragazzo.
«Auguri Sarah!» le disse Cho «Siete proprio carini insieme sai? Abbiamo tifato per voi» indicò il gruppo di pettegole alle sue spalle.
«Oh…ehm…grazie!» sorpresa di essere così popolare tra le pettegole decise di uscire di lì, quel caos le faceva venire il mal di testa.
«Amore dove vai?» le disse Alan. Amore? Si erano messi insieme da meno di tre ore e già la chiamava amore.
«Vado a prendere un pò d'aria…» disse cercando di allontanarsi.
«Aspetta ti accomp..» lo fermò subito. Vide Luna che le dava le spalle mangiando un biscotto al cioccolato e l’afferrò al volo.
«No tranquillo, c'è Luna con me» disse trascinandola con se fuori.
«Sarah non ti piace la festa?» chiese Luna una volta arrivate nel corridoio.
«No….per niente..» Le stavano venendo dubbi su tutto, si sentiva confusa.
«Se hai voglia di parlare io posso ascoltarti se vuoi, sono brava ad ascoltare» non si tolse gli occhiali ma smise almeno di farli lampeggiare.
«Oh Luna….» scoppiò a piangere. Le raccontò tutto quello che era successo al lago, di Malfoy che lo stava quasi per uccidere, del fatto che era un mangiamorte e che voleva vendicare suo padre. Aveva promesso a Draco che non lo avrebbe detto a nessuno ma Luna era la sua migliore amica e lei doveva sfogarsi.
«Come fai a provare tutte queste cose insieme?» chiese Luna.
«Non lo so….» rispose Sarah tra i singhiozzi.
Forse era stato un errore lasciarsi andare con Alan.
«Dormici su, dormire fa bene ai pensieri» disse Luna asciugandole le lacrime.
«Si..andiamo» si ricompose e rientrarono in sala comune, sperava che Alan fosse già andato a letto ma non era così.
«Amore cosa è successo? Dove sei stata?» chiese Alan con aria preoccupata.
«Sono stata con Luna a prendere un pò d'aria te l'avevo detto» rispose.
«Ok…allora buonanotte» le diede un bacio «'Notte anche a te Luna a domani!»
«'Notte» risposero in coro.
Sarah ebbe di nuovo gli incubi quella notte.

 

******

 

I giorni che seguirono furono molto stressanti, un pò perchè si avvicinavano gli esami finali e un pò perchè Alan si rivelò più appiccicoso del previsto.
Voleva camminare sempre per mano e ogni volta che Sarah parlava con un ragazzo si intrometteva facendo il geloso. Non lo sopportava.
«Alan finiscila di fare così mi fai innervosire!» disse dopo l'ennesima scenata.«Era solo Neville, lo sai che è solo un amico!»
Camminava così velocemente nel corridoio che Alan le trotterellava alle spalle
«Scusa ma non lo faccio apposta…sono solo innamorato di te» la solita risposta per farsi perdonare.
«Si lo dici sempre..»
Sentirono delle urla in lontananza «Hei! Stai attento!» urlò un ragazzo sulle scalinate di marmo che portavano alla Sala Grande, a quanto pare qualcuno era uscito di corsa travolgendo il ragazzo.
«Quel bamboccio biondo avrà litigato con Potter» disse Alan.
«Quale bamboccio?» guardò più in alto e vide il ragazzo che correva lungo le scalinate. Malfoy. Cosa era successo? Perchè correva in quel modo? E...perché Harry lo inseguiva?
«Alan…mi sono appena ricordata di dover andare in biblioteca..a dopo va bene?» non aspettò una risposta e si diresse nella stessa direzione di Malfoy.
Girato l'angolo Sarah si mise a correre e cercò di indovinare da che parte si fosse diretto «Che modi! Questi ragazzi di oggi» sentì dire ad un fantasma che spuntò dal corridoio alla sua sinistra. Sarah capì che si erano diretti da quella parte. Salì dei gradini e si ritrovò in un altro corridoio deserto. Rimase in silenzio per cogliere qualche minimo rumore di passi e lo sentì. Un tonfo. Poi un altro. Proveniva da un bagno dove forse stavano duellando. Aprì la porta e si ritrovò davanti ad uno scenario terrificante. Malfoy era disteso a terra pieno di sangue.
«Malfoy!» esclamò Sarah avvicinandosi. «Harry che hai fatto?» era spaventatissima e le tremava la voce, Malfoy continuava a perdere sangue copiosamente.«Non lo so…io….io non conoscevo questo incantesimo..» Era più spaventato di lei e Malfoy cominciava ad avere le convulsioni
«Come? Non conosci gli incantesimi che fai? Oddio Draco….aspetta provo a guarire le ferite Harry aiutami!» provò qualche incantesimo base ma non riuscì a fermare l'emorragia.
Alle sue spalle la porta si spalancò di nuovo ed entrò Piton che si accovacciò subito su Malfoy per guarirlo «Signorina Moreau il suo incantesimo non funziona su questi tipi di ferite»
«Mi scusi professore io non sapevo cosa fare» disse Sarah tremando.
«Chi è stato a ridurlo così?» chiese Piton guardando Harry. Nessuno rispose. «50 punti in meno a Grifondoro, vai via di qui Potter se non vuoi che te ne tolga altri 50»
Harry andò via sconvolto e Sarah si chiese perché lo avesse fatto. «Vada anche lei qui ci penso io» disse Piton continuando a guarire le ferite di Malfoy.
«Si professore..» diede un ultimo sguardo a Malfoy che si stava risvegliando e se ne andò.
Nel corridoio ricominciò a correre, voleva raggiungere Harry «Harry aspetta!» gli urlò dietro.
Lui si fermò e Sarah lo raggiunse «Ma cosa…» riprese fiato «Ma cosa è successo? Perchè lo hai ferito in quel modo?» le mani le tremavano ancora e si accorse che erano sporche di sangue.
«Sarah, è stato lui ad attaccare Katie Bell ad Hogsmade!» rispose arrabbiato.
«Ma come….ne sei sicuro?» chiese sconvolta.
«Lo so e basta!» la guardò fisso negli occhi. Sarah non sapeva cosa rispondergli.
«Va bene Harry stai calmo...»
«Si scusa…ora vado ciao!» si voltò e se ne andò a passo svelto.
«Ciao..»
Rimase lì a contemplarsi le mani insanguinate per un pò pensando. Era stato Malfoy ad aggredire Katie? E perché? Gli era forse stato ordinato? Ora che ci ripensava, cos'era quella stanza misteriosa al settimo piano? Andò al piano di sotto in un bagno a lavarsi e tornò in Sala Grande per il pranzo.
«Luna…» disse tra un boccone e l’altro. Alan era seduto accanto a lei, come sempre. «Mi è capitato l'altro giorno….al settimo piano una porta enorme che è apparsa dal nulla…ne sai qualcosa?» 
«Credo ti riferisca alla Stanza delle Necessità» rispose lei prontamente.
«Stanza di che?» mollò il budino e si concentrò su di lei. Non si aspettava davvero una risposta. 
«E' nota anche come la stanza va e vieni, l'abbiamo usata l'anno scorso per le lezioni dell' ES» disse come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
«E cosa c'è all'interno?» chiese incuriosita.
«Oh….può esserci tutto quello di cui hai bisogno»
«Cioè? Non capisco.»
«Se passando di lì avrai bisogno di un bagno...ci troverai una stanza da bagno!» continuò Neville sedendosi vicino a Luna «Scusate se mi sono intromesso ma non ho potuto fare a meno di ascoltare venendo qui»
«Ciao Neville!» risposero gli altri.
«Se la porta si chiude…» continuò Sarah «..sparisce?»
«Esatto! Per entrare devi passare tre volte davanti al muro e pensare intensamente a quello di cui hai bisogno….e la porta compare!» rispose Neville entusiasta. «Erano bei tempi..vero Luna?»
«Oh si, era come avere degli amici» calò il silenzio. Capitava spesso che Luna li lasciava senza parole. «Ma anche voi siete amici»
«Ah ecco mi stavo offendendo» disse Sarah scherzando e dando un'occhiata all'ingresso. Chissà se Piton era riuscito a curare Malfoy.
«Scommetto che ti stai informando per noi due…vero?» gli sussurrò Alan all'orecchio.
«No!» si accorse di aver alzato troppo il tono di voce «No…volevo dire…solo curiosità»
Decise di cambiare argomento «Neville sei poi riuscito a preparare l'antidoto ai veleni comuni?» disse sperando di sembrare naturale.
«Ehm…no» rispose assumendo un espressione da cane bastonato. «E tu vedo che non sei riuscita ancora a risolvere il problema della trasformazione..»
«No infatti….è complicato» Si era talmente abituata al fatto di non potersi trasformare che l'aveva quasi scordato, non ci pensava da Natale.
Finalmente Malfoy entrò e si andò a sedere tra i serpeverde, a quanto pare stava bene, Piton aveva fatto un buon lavoro.
«Perchè lo guardi?» chiese Alan seccato. Fu la goccia che fece traboccare il vaso.
«Smettila!» si alzò buttando all'aria quello che c'era sul tavolo «Scusate… vado a prendere un po d'aria, non mi sento molto bene» diede un'occhiata a Luna e uscì con tutti gli sguardi puntati su di lei. Andò nel cortile dell'orologio e si sedette su un muretto. Voleva bene ad Alan ma così non riusciva ad andare avanti, lei voleva essere libera. Se lo lasciava avrebbe rovinato anche l'amicizia e non voleva perderlo e se al contrario non lo lasciava era costretta a vivere appiccicata a lui.
Che tormento.
Poi c'era la questione che alla fine della scuola aveva intenzione di cercare il Mangiamorte che aveva assassinato suo padre e con lui addosso non sarebbe stato il massimo.
Devo parlargli e fargli capire perché non possiamo stare più insieme pensò. La porta della Sala Grande si aprì e fiumi di ragazzi uscirono, a quanto pare avevano già finito di pranzare. Vide Malfoy in lontananza e lo raggiunse, era in compagnia di un gruppo di ragazzi ed accanto a lui c'era ragazza molto alta e snella «Scusa posso parlarti un momento?» chiese a Malfoy.
«Draco chi è questa?» disse la ragazza guardandola dall'alto in basso.
«Sono Sarah piacere» allungò la mano per prendere la sua ma lei si allontanò
«Come osi presentarti a me in questo modo!» esclamò con l'aria di chi ha la puzza sotto il naso.
Sarah capì con chi aveva a che fare «Molto bene, tanto non mi interessa minimamente conoscere il tuo nome…» alcuni dei serpeverde alle sue spalle risero a quella scena.
«Come osi brutta smorfiosa!» la ragazza era visibilmente irritata.
«Ops…l'ho detto ad alta voce?» Malfoy si coprì la bocca con la mano nascondendo un sorrisetto e questo fece infuriare più che mai l'ochetta.
«Tu! me la pagherai per questo!» disse rivolta a Sarah, si voltò sui tacchi e si allontanò camminando in maniera buffa.
«Certo come no…dopo che avrai imparato a camminare magari…»
«Oh Sarah ti ringrazio!» esclamò uno dei ragazzi che riconobbe come Grant «Ci hai liberati di lei per un po» disse guardando gli altri ragazzi che risposero «Si!» «Finalmente!» rallegrandosi.
«Andiamo» disse Malfoy improvvisamente «Cosa volevi dirmi?» disse quando furono lontani dai ragazzi.
«Prima…ho visto cosa è successo in bagno..» voleva arrivare al sodo.
«Ah..» si toccò il nodo della cravatta nervosamente e dopo una lunga pausa disse «Allora?»
«Vado al sodo Malfoy, ho parlato con Harry lui dice che sei stato tu ad aggredire Katie Bell» aspettò la sua reazione che avvenne subito.
Diventò ancora più pallido del solito.
«Voglio sapere se è la verità…» disse dolcemente toccandogli il braccio.
Malfoy si chinò per avvicinarsi al suo orecchio e sussurrò «Non era destinata a lei la collana doveva solo portarla ad una persona ma non è riuscita a farlo quella stupida grifondoro»
«Te lo ha ordinato Lui? Devi colpire qualcuno?» gli chiese sempre sussurrando ormai era decisa a scoprire tutto.
«Si e….» fu la sua risposta. «…C’è il tuo ragazzo che ci sta fissando» disse continuando.
«Cosa? Dov'è?» non si mosse.
«Dietro di te» disse alzando la voce e riacquistando la sua altezza normale.
Sarah si girò per guardarlo e lui era lì fermo con la bacchetta in pugno.
«Draco vai via» sussurrò Sarah cercando di evitare di attirare ancora più l'attenzione su di loro.
«No perché? voglio vedere cosa riesce a fare questo marmocchio» il solito ghigno maligno tornò sul sul viso.
Visto che lui non cedeva andò verso Alan «Alan lascia perdere andiamo via» disse cercando di trascinarlo con sé.
«Tu stai lontano dalla mia ragazza!» urlò contro Malfoy che alzò le mani.
Lo trascinò fino ai campi da Quidditch e cominciò «Senti Alan dobbiamo parlare»
«Cosa vuoi dirmi?» disse sistemandosi il colletto della camicia. Il cervello di Sarah lavorava freneticamente Cosa faccio? Cosa faccio? continuava a pensare.
«Ascolta….vorrei che le cose tra di noi cambino….almeno un pò» cercò di farsi sfuggire. Non era esattamente quello che voleva dirgli ma al momento era fatta.
«Quali cose?» chiese Alan avvicinandosi.
«Ehm…tipo non starmi sempre appiccicato addosso» cercò di allontanarlo «….per favore» aggiunse.
«Credevo ti piacesse…..scusa» assunse un espressione imbarazzata.
«No….mi dispiace» abbozzò un sorriso « Inoltre vorrei che non aggredissi ogni ragazzo con cui parlo»
«Va bene…scusa hai ragione ma non riesco a trattenermi….poi ho visto che lo guardavi….ho pensato che……vabbè niente lascia perdere»
«Cosa hai pensato?» chiese anche se già lo immaginava.
«Nulla, è una cosa impossibile!» scoppiò a ridere «Vabbè andiamo? Abbiamo lezione con la Cooman fra quindici minuti» disse guardando l'orologio.
«Ok, andiamo»
Sarah non era convinta che Alan avesse recepito il messaggio.

 

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Capitolo 9
*** I 17 anni ***


Capitolo 9 - I 17 anni

 

Il 15 Marzo arrivò. Sarah quella mattina si svegliò con un sorriso stampato in faccia perchè da quel momento era maggiorenne. In altre circostanze sarebbe stata felice per il fatto di potersi smaterializzare, ora lo era perché non sarebbe stata affidata a nessun orfanotrofio.  Si mise seduta e notò che ai piedi del letto c'erano dei pacchetti.
«Regali per me!» disse quasi urlando. Le compagne di dormitorio si svegliarono di soprassalto «Scusate scusate….» 
Saltò giù dal letto e ne prese qualcuno in mano cercando di indovinare cosa ci fosse all'interno.
«Aprili!» esclamò una compagna in camicia da notte.
«Ok, ok….allora…apro quello di Luna per primo!» Indovinò subito quale era il regalo di Luna perché aveva una carta da regalo incantata con degli unicorni che galoppavano su tutta la superficie del pacco. Ci mise dieci minuti a capire come aprirlo poi scoprì il regalo. Una collana con dei tappi di burrobirra identica a come quella che portava lei.
«Oh…Luna….grazie!» andò ad abbracciarla che era ancora mezza addormentata «Prego non c'è di che» e si rimise a dormire.
«Ma cosa te ne fai di quella…» disse Agatha, la compagna di dormitorio.
«La indosso no?» se la mise subito al collo, non le importava di sembrare ridicola.
«Ora apro i vostri!» gli altri pacchetti erano di Agatha e Emily l'altra ragazza con cui divideva il dormitorio, Neville ed il piccolo Nicolas che le hanno regalato rispettivamente un braccialetto con dei boccini d'oro, una piuma per scrivere multicolore, una sciarpa nuova dei colori Corvonero e una bella scorta di cioccorane. Il regalo di Alan lo avrebbe ricevuto da lui. Ringraziò le ragazze e si vestì per andare a colazione.
«Buon compleanno Amore mio!» esclamò Alan non appena mise piede in Sala comune.
«Oh, grazie Alan» gli diede un bacio. Non credeva di trovarlo già sveglio, erano circa le sette del mattino.
«Sei pronta per il regalo?» chiese eccitato quanto lei.
«Si!» rispose.
«Ok, chiudi gli occhi»
«Va bene…» chiuse gli occhi e aspettò.
«Aprili»disse lui ed eseguì. 
Alan era inginocchiato a terra con un astuccio rosso tra le mani, Sarah era imbarazzatissima.
«Alan…ma cosa..» aprì l'astuccio e vide un anello a fascia con dei brillantini sopra. Lui lo prese dall'astuccio e disse «Mi vuoi sposare?»
Sarah rimase esterrefatta. Era appena diventata maggiorenne e potevano sposarsi ma…
Ormai pietrificata si lasciò mettere l'anello e lui si alzò «Non mi devi rispondere ora ovviamente» disse guardandola «Quando sarai pronta.»
«Ok» fu l'unica cosa che riuscì a dire. Qualcuno cominciò a scendere nella sala comune e lei non si sentiva a suo agio «Alan puoi scusarmi? Ho bisogno di andare a darmi una rinfrescata al viso»
«Certo!» disse sorridendo «Capisco» le fece l'occhiolino.
Sarah si voltò esterrefatta e tornò nel dormitorio per svegliare la sua amica.
«Lunaaaaaaaa! Svegliati!» la tirò giù dal letto. Lei si rialzò con i capelli tutti spettinati. «I gorgosprizzi ti hanno fatto del male?» disse Luna confusa.
«No! Alan!» ormai era impazzita.
«Che ti ha fatto Alan?» si alzò a sedere.
«Questo!» le mostrò la mano con l'anello.
«Che carino!» disse sistemandosi il letto.
«No Luna, non hai capito…mi ha chiesto di sposarlo!» era fuori di sé, si tolse l'anello e lo guardò. All'interno c'era un'incisione: Per Sempre
«C’è anche l'incisione! Oddio» lo diede a Luna che lo guardava meravigliata.
«Ops…ed ora cosa gli risponderai?»
«Non ne ho la minima idea!» si rese conto che stava camminando avanti e indietro per tutta la stanza «Sposarmi non è mai stato nei miei piani»
Rimasero in silenzio per parecchi minuti poi fu Sarah a parlare per prima «Se mi sposassi…avrei un posto dove andare dopo la scuola ma…» ripensò al suo piano di vendetta, di scovare il mangiamorte che aveva ucciso suo padre e vendicarlo «…non posso»
«Gli risponderai di no?» chiese dolcemente Luna.
«Mi ha dato tempo….aspetterò e valuterò la cosa…tu mi aiuterai vero?» chiese speranzosa.
«Non posso Sarah…è il tuo cuore che deve decidere» disse dandole l'anello.
«Come sempre hai ragione…come farei senza di te» disse abbracciandola. I suoi capelli avevano una puzza zucca «Luna ma che shampoo hai usato..i tuoi capelli puzz….odorano di zucca!»
«Ah si ieri sera ho tritato la zucca rimasta a cena per metterla nei capelli»
«Ehm…e perchè l'avresti fatto?»
«Purifica i capelli dai Shoebill, rilasciano una bava che potrebbe far venire dei forti mal di testa»
«Ah ecco perchè…» ormai abituata a quei strani animali che conosceva solo lei. «Ora vestiti andiamo di sotto» si rimise l'anello, le faceva un pò paura «Non voglio rimanere sola con lui, mi mette in imbarazzo!»
Scesero di sotto e notò che tutti la fissavano e la indicavano perchè probabilmente Alan aveva già raccontato a tutti della sua proposta. Mai una volta che riusciva a passare inosservata! In effetti già prima dava nell'occhio per i suoi vistosi capelli bianchi poi adesso indossava una collana fatta di tappi di burrobirra e indossava l'anello regalatogli da Alan. Non c'era combinazione peggiore. Anzi forse c'era.
«Amore presto! Facciamo tardi per Difesa contro le arti oscure!» disse Alan trascinandola con sé verso gli altri compagni. Sarah si sentì male quando ricordò che era la lezione che condividevano con i Serpeverde. Loro già erano portati a prenderla in giro per il suo aspetto ed ora avrebbero avuto altri soprannomi per lei.
«Sarah..» Luna le stava sussurrando qualcosa e avvicinò il suo orecchio «Alan...ha un anello come il tuo» disse poi indicando la mano che stava stringendo Sarah.
Con orrore guardò meglio la mano di Alan. Aveva indossato un anello simile al suo ma senza brillantini. 
«Oddio Luna…» la guardò con un espressione da cagnetta bastonata. Si sentiva in trappola.
Arrivarono all'aula e Sarah si mise la mano in tasca cercando di sfilarsi l'anello ma Alan fu più rapido e gliela prese. Sfilarono per tutti i banchi arrivando verso le prime file perché come al solito dietro si erano sistemati i serpeverde.
«La stramboide si veste come la pazza Lovegood adesso!» esclamò un ragazzo. «Guardate! Hanno la fede!» disse un altro.
Ormai era fregata. Dovette passare anche davanti a Malfoy ma per fortuna non la degnò d'uno sguardo.
Piton arrivò e la lezione proseguì tra sussurri vari e da messaggi che arrivavano al banco di Sarah e di Alan.
«Uff…» si lasciò scappare Sarah.
«La lezione non è di suo gradimento? Cinque punti in meno a Corvonero!» esclamò Piton. Questo fece divertire ancora di più i Serpeverde.
Guardò alla sua destra qualche posto più in la e vide Malfoy che non batteva ciglio, nemmeno una piccola battuta aveva fatto su di lei. Era visibilmente stressato.
La lezione terminò e ognuno se ne andò per la sua strada, le serpi si diressero verso i sotterranei mentre loro proseguirono nei giardini. Vide Nicolas da lontano che passeggiava nel cortile di trasfigurazione e Sarah ne approfittò «Alan ti raggiungo tra poco, vado a ringraziare Nicolas per il regalo» 
«Ok a dopo» rispose lui seguendo gli altri. Lei si avvicinò a Nicolas cercando di sfilarsi l'anello ma era leggermente stretto e non era facile.
«Già vuoi divorziare stramboide?» la solita voce alle spalle
«Malfoy! Ovviamente non fai mai rumore..» disse voltandosi. Da così vicino aveva notato che aveva scuro sotto gli occhi. «Come te la passi?» gli chiese immaginando già la risposta.
«Come al solito…» rispose guardandosi intorno «Non c è la tua guardia del corpo?»
Sbuffò «Non me lo nominare» gli fece vedere l'anello che era riuscita a sfilare a metà.
Lui si accigliò «Perchè ci stai insieme se non lo vuoi?» chiese lui diretto.
Non lo sapeva nemmeno lei «Varie vicissitudini...» tagliò a corto.
«Comunque, volevo farti vedere l'incantesimo Lapifors, ci sono riuscito finalmente» disse senza espressività.
«Ah vero! Scusa me n’ero completamente dimenticata! Fammi vedere con questo» prese la bacchetta e fece comparire un cubo di legno come quello della Mcgranitt.
Lui eseguì l'incantesimo e riuscì a trasformarlo in un coniglietto ma gli mancava un orecchio.
«Uff…» fece una smorfia di dolore e perse l'equilibrio ondeggiando pericolosamente.
«Malfoy che hai?» Lo prese al volo e lo fece appoggiare sulla sua spalla, essere bassa aveva il suo vantaggio.
«Forse ho esagerato...non mi sento bene» aveva l'aria di chi avrebbe vomitato da un momento all'altro.
«Ti accompagno in infermeria» fece lei.
«No! Poi lo viene a sapere Piton e non voglio.» cercò di tenere l’equilibrio da solo ma oscillò di nuovo.
«Ma non puoi andare in giro così» disse preoccupata.
«Accompagnami al settimo piano, ma cerchiamo di non farci vedere da nessuno» ordinò quasi lui.
«Cosa c'è al settimo piano?» forse finalmente avrebbe scoperto in cosa si trasformava la stanza delle necessità per lui.
«Zitta e muoviti» le stava stritolando la spalla «Ok!» acconsentì.
Dopo una mezz'ora buona camminando lentamente e nascondendosi all’occorrenza, arrivarono davanti al muro di mattoni al settimo piano e Sarah aiutò Malfoy a fare avanti e indietro per 3 volte davanti ad esso fino a quando non comparì la porta. Non c'era nessuno nei paraggi. Sarah abbassò la maniglia ed entrarono. Sembrava una comune stanza di un ragazzo normale, c'era un letto, una scrivania, una libreria, un armadio e un piccolo bagno.
Lo aiutò a sdraiarsi sul letto e chiese «Ma cos'è questo posto?» guardandosi attorno. Sulla scrivania c'erano un mucchio di fogli con degli scarabocchi, si stava avvicinando per sbirciare ma Malfoy diede di stomaco.
«Puoi andartene adesso» disse quando ripulì tutto con un colpo di bacchetta.
«Non posso lasciarti così..» le faceva pena, solo come un cane abbandonato a se stesso «Oggi posso fare a meno di andare a lezione» si ritrovò a dire. Ma non aveva idea di cosa avrebbe raccontato ad Alan.
«Tanto non mi saresti di aiuto quindi vattene» diede di stomaco di nuovo.
«Invece si!» si avvicinò e sentì se aveva la febbre. Fece comparire una coperta pesante e gliela sistemò addosso.
«Non ho bisogno di te vatt…» gli fece un incantesimo per farlo stare zitto.
«Sai un giorno vorrei diventare una Medimaga o un auror…mi esercito su di te oggi! E poi, te lo dico sinceramente, non ho voglia di passare il compleanno appicciata ad Alan» Stare lì la faceva sentire meno oppressa, in fondo lì dentro Alan non l'avrebbe mai trovata.
«E' il tuo compleanno oggi?» a quanto pare Malfoy sapeva fare il contro incantesimo in maniera non verbale.
«Già, sono maggiorenne adesso» disse con aria fiera ma lui vomitò di nuovo.
Sarah ci ragionò un momento e poi lo disse «Senti…se mi dai l'ok posso provare a farti un incantesimo per farti smettere di vomitare ma, ti avviso,  non l'ho mai fatto prima» 
Malfoy ripulì di nuovo e sussurrò con voce rauca «Provaci, tanto peggio di così…»
«Ok…stai fermo» prese la bacchetta e recitò un lungo incantesimo, poi alla fine gli chiese «Senti qualcosa?» 
«Lo stomaco è ok credo…non sento più la nausea» Sarah trasse un respiro di sollievo. Quell'incantesimo lo aveva solo visto fare ma mai provato su qualcuno.
«Però mi sento sfinito» continuò lui.
«Forse ho sbagliato qualcosa…» si fece prendere dal panico.
«No…sono solo stanco non ricordo quando ho dormito l'ultima volta» chiuse gli occhi e per un momento Sarah provò una strana sensazione in fondo alla pancia.
«Posso sapere cosa ti ha ordinato di fare? Ti sta straziando...» chiese speranzosa.
Lui non aprì gli occhi parve che stesse parlando nel sonno «Uccidere Silente». Sarah si avvicinò per capire meglio, non ci poteva credere «Cosa?»
Lui aprì gli occhi e la guardò «Devo uccidere Silente» i suoi occhi azzurri chiedevano pietà.
«Ma è impossibile…cioè….è Silente! Perchè non lo uccide da solo se ci tiene così tanto» Sarah era sconvolta ma lui parve divertito dalla sua reazione
«…Non se lo uccide da solo…questa è bella» fece una sorta di ghigno che fece tornare quella strana sensazione in fondo alla pancia. «Comunque ora vai, sto meglio, io ho bisogno di dormire e tu mi dai fastidio»
«Va bene! Potresti almeno ringraziarmi» disse voltandosi verso la porta. All'improvviso sentì una botta dietro la schiena come se qualcuno le avesse lanciato contro qualcosa «Ahi!» cercò di capire cosa le avesse lanciato addosso e vide per terra una scatola di legno.
«Perchè mi lanci le cose addosso?» disse arrabbiata. Malfoy aveva il braccio alzato con la bacchetta tesa verso di lei. Aveva fatto levitare la scatola dal cassetto «Aprilo stupida»
Obbedì e lo aprì. Era un carillon. La musica era bellissima e molto dolce, avrebbe potuto essere benissimo una ninna nanna per bambini, rimase incantata da quella musica.
«Prendi la moneta che c'è all'interno» disse Malfoy con la voce sempre più stanca 
Sarah guardò all'interno e la notò. Prese la moneta e la guardò, non sembrava un Galeone. «Cos'è?»
«E' una moneta magica… se il doppione la chiama si riscalda e sul bordo compare il nome del luogo in cui si trova. Avrei dovuto darla a Blase ma...forse mi sei più utile tu»
«Interessante non avevo mai visto una cosa del genere…» disse guardando attentamente la moneta «E cosa dovrei farci?»
«Tenerla in tasca ovviamente» disse Malfoy seccato. Perchè le stava dando quella cosa? «E il doppione chi lo tiene?»
«Io, ti chiamerò se mi servi, ora sparisci» Rimase lì imbambolata per qualche minuto con la moneta in una mano e il carillon nell'altra
«E’ il tuo modo per dire che siamo amici?» chiese stupita ma non ottenne risposta «Poso qui il carillon?» aggiunse poi avvicinandosi alla scrivania.

«Puoi prenderlo tanto non mi serve» rispose lui senza guardarla. A Sarah scoppiò un sorriso «Ok! Lo considero un regalo di compleanno!»
Andò alla porta e abbassò la maniglia «Grazie» e uscì chiudendosi la Stanza delle Necessità alle spalle.

*****

Il pomeriggio Sarah, Luna, Neville ed Alan lo passarono al lago facendo un pic nic e festeggiando il compleanno. Sarah non raccontò niente a nessuno di quello che era successo la mattina.
«Quando ci faranno fare l'esame di smaterializzazione?» chiese Neville ad Alan.
«Spero presto! Luna tu lo farai l'anno prossimo vero?»
Luna stava accovacciata per terra cercando una nuova specie di formiche che a quanto pare vivevano solo ad Hogwarts.
«Si l'anno prossimo» rispose senza distogliere lo sguardo dal terreno.
Sarah teneva la mano in tasca e giocherellava con la moneta magica...

 

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Capitolo 10
*** Fine o Inizio? ***


Capitolo 10 - Fine o Inizio?

 

La fine della scuola era alle porte e Sarah era preoccupata. Aveva sempre vissuto in Francia nella sua amata villa che profumava di fiori di pesco con suo padre, ma ora senza di lui non aveva voglia di tornarci. Si sentiva triste al solo pensiero ma allo stesso tempo non poteva fare altrimenti, tanto che la villa ora era di sua proprietà essendo diventata maggiorenne. Inoltre aveva intenzione di andare a trovare quelle persone che aveva salvato suo padre per iniziare la sua ricerca dell'assassino, ed una volta saputo il nome avrebbe chiesto a Malfoy di identificarlo visto che lui poteva riconoscerlo.
Adesso Sarah si trovava nella Stanza delle Necessità con Alan, Luna, Neville, Dean e Ginny e si stavano esercitando in Difesa Contro le Arti Oscure nonostante l'ES non si riunisse più. Da un paio di mesi loro cinque si frequentavano con regolarità per esercitarsi tra di loro.
«Stupeficium!» gridò Neville contro Dean che volò a più di quattro metri di distanza.
«Bravissimo Neville!» si complimentò Ginny «Si ottimo Neville!» aggiunse Sarah.
«Grazie ragazze» rispose arrossendo.
Ginny era bravissima negli incantesimi esplosivi mentre Luna in quelli di disarmo, insieme insegnavano agli altri questi due aspetti dei duelli. Sarah dal canto suo insegnò qualche incantesimo di locomozione utile per animare oggetti o statue in modo da proteggerli durante i combattimenti.
«Ragazzi per oggi credo possa bastare» disse lei sfinita.
«Ma quest'estate non ci eserciteremo più?» chiese Neville.
«Ora che possiamo smaterializzarci possiamo vederci no?» disse Alan.
Del gruppo solo Sarah, Dean ed Alan avevano dato l'esame per la licenza, Luna e Neville erano nati rispettivamente a giugno e a luglio, quindi avrebbero dato l'esame l'anno dopo con Ginny.
«Potete venire da me! io e Luna abitiamo vicine» rispose Ginny mentre uscivano dalla Stanza delle Necessità.
«Che bella idea!» esclamò Sarah.
«Amore possiamo parlare un momento?» chiese Alan interrompendoli. Salutarono gli altri e si incamminarono verso i sotterranei perché avevano due ore con Lumacorno.
«Cosa c'è?» chiese Sarah.
«Quest'estate vuoi venire a stare da me? Ne ho già parlato con i miei e sarebbero felici di conoscerti e di offrirti per sempre la camera degli ospiti»
Per sempre?
Era arrivato il momento «Non posso mi dispiace» si fermò di botto e continuò «Ho altri piani per quest'estate»
«Cioè?» si fermò anche lui fissandola.
«Voglio….ehm…voglio scoprire chi ha ucciso mio padre e vendicarlo» disse seria.
«Ma sei pazza? Non te lo permetterò mai!» si arrabbiò e la prese per un braccio trascinandola.
«Fermo! mi fai male!» strattonò il braccio e si fermò di nuovo. «Tu non sei nessuno per impedirmi di fare qualcosa!» esclamò furiosa. 
Il loro rapporto era in declino già da tempo e questo per Sarah era troppo da sopportare.
«Non sono nessuno? Fino a prova contraria sono il tuo ragazzo!» ormai quasi urlava ma per fortuna non c'era nessuno nel corridoio.
«A questo proposito….Credo sia ora di chiudere la nostra storia!»
«C..c..cosa?» Alan sembrava scioccato.
«Hai capito…finiamola qui» capì di essere stata troppo dura e cercò di addolcire la cosa «Sono stata bene con te ma…credo sia ora per me di voltare pagina»
«Dici sul serio?» chiese sempre più sconvolto.
«Si..»
«Ma se non vuoi venire da me non è un problema…» aggiunse Alan speranzoso.
«Non è per questo» lo interruppe subito «Voglio essere libera» sentì dei passi in fondo al corridoio gli altri ragazzi arrivavano in aula «Senti…volevo dirtelo da tempo ma non mi hai mai fatto parlare» in parte era vero perchè ogni volta che voleva affrontare il discorso lui cambiava argomento.
Ormai gli studenti erano a portata d'orecchio.
Si voltò di scatto e si diresse verso l'aula lasciandolo lì.
«Ehi Sarah…ma cosa è successo?»chiese Luna quando la vide asciugarsi le lacrime.
«L'ho fatto» rispose.
«Come l'ha presa lui?» chiese accarezzandole le spalle.
«Male»

 

*****

 

Quella sera Luna e Sarah si avviarono sole verso la Sala Grande quando videro Gazza scendere di corsa per le scale come un pazzo.
«Dov'è il preside!!» urlò entrando nella Sala Grande. Lo videro parlare con la Mcgranitt e tutti i professori di fretta uscirono per andare in cortile. Alcuni alunni li seguirono e così fecero anche Luna e Sarah.
Con orrore videro nel cielo un enorme Marchio Nero.
«Ragazzi correte tutti nei vostri dormitori e non uscite fino a nuovo ordine!» ordinò la Mcgranitt.
«Sarah ma che succede?» chiese Luna scioccata.
«I mangiamorte sono qui» la moneta magica le scottava nella tasca.

 

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Capitolo 11
*** Arrivederci ***


Capitolo 11 - Arrivederci

 

Sarah prese la moneta dalla tasca e lesse sul bordo. BIBLIOTECA DI HOGWARTS
«Luna ci vediamo nella Sala Comune!»
«Ma dove vai?» chiese Luna al vento.
Sarah corse più che potè facendo i gradini due a due urtando qualcuno nei corridoi. Se i Mangiamorte erano ad Hogwarts e Draco la stava chiamando significava che era in pericolo e gli serviva aiuto. Chissà se davvero era riuscito a uccidere Silente.
Era quasi arrivata alla biblioteca quando all'improvviso si sentì afferrare da dietro e quasi di peso messa contro una parete. Qualcuno le aveva messo una mano sulla bocca per non farla urlare e si fece prendere dal panico.
«Sono io»
Sentendo la voce si calmò all'istante. Malfoy le tolse la mano dalla bocca «Ci sono i Mangiamorte nel castello? Li hai fatti entrare tu?»
«Sscccch zitta!» si erano nascosti dietro un pilastro, Sarah era contro il muro e Malfoy le era davanti, quasi a coprirla con il suo corpo «Sono di sopra a combattere contro degli auror e Potter» era come al solito bianco in volto.
«Cosa sta succedendo?» chiese mostrando la moneta. 
Lui fece un respiro profondo «Forse so chi ha ucciso tuo padre…lui ora è qui»
I battiti del suo cuore aumentarono improvvisamente «Chi è?! Fammelo vedere!» si voltò per raggiungere di corsa i Mangiamorte ma Malfoy la bloccò di nuovo.
«Stupida! Non puoi affrontarlo adesso» la sbatté di nuovo contro al muro «E' un Lupo Mannaro e stasera c'è la luna piena» La notizia la travolse come un treno in piena faccia.
Lo guardò negli occhi e capì che diceva sul serio. Fece un respiro profondo e si calmò «Cosa devo fare allora?» disse più a se stessa che a lui.
«Non lo so» rispose Malfoy «Io non so che fine farò, quindi ora che ti ho detto quello che so, puoi andartene» Si guardava alle spalle ossessivamente.
«Cosa...?» l’aveva chiamata solo per dirle del lupo mannaro? Aveva pensato a questo prima di…
La guardò negli occhi e Sarah si accorse che erano lucidi come se trattenesse le lacrime «Andrà tutto bene…» non sapeva cosa altro dirgli.
«Silente è morto. Comunque andrà penso che qui non ci tornerò più» guardò il muro con aria triste, a quanto sembrava ci teneva ad Hogwarts. 
«Silente è morto? L’hai ucciso tu?» chiese stupefatta.
«No…non ci sono riuscito» improvvisamente si strinse a lei perché passò qualcuno correndo molto vicino a loro ma per fortuna non li vide.
«Ed ora cosa succederà? Ti uccideranno?» si sentiva molto agitata.
«Non lo so!» diede un pugno nel muro, sembrava molto arrabbiato.
«Ma dov'è andato quello stupido ragazzo?» sentirono una voce in lontananza e Draco si agitò, Sarah lo vide deglutire.
«Ascolta Draco..» cercò di sussurrargli nell'orecchio. Solo più tardi si rese conto che quella fu la prima volta che lo aveva chiamato per nome. «Terrò la moneta e appena possibile mi farai sapere dove ti trovi, ti aiuterò…Tu non morire!» gli afferrò l'avambraccio «Almeno devi provarci!»
Lui non disse niente in un primo momento ma la guardò soltanto continuando a coprirla con il suo corpo «Ora vattene» disse lui buttando un occhio dietro l'angolo e vide due ombre «Arrivano» disse sottovoce.
Sarah ebbe un'idea improvvisa e la mise subito in pratica «Armaturam Locomotor» e due armature presero vita partendo all'attacco verso i Mangiamorte che li stavano raggiungendo.
«Questo è un arrivederci»
Lui si girò e fece per andarsene approfittando della confusione «Augurami buona fortuna» disse prima di sparire.
«Buona fortuna» disse Sarah alla sua nuca. Lui se nè andò e Sarah raggiunse i suoi compagni appena sotto la torre di astronomia. C'erano Ginny, Neville, Ron , Hermione, altre persone che non conosceva, i professori e Luna. Tutti erano alle prese con i Mangiamorte e fortunatamente nessuno aveva fatto caso a lei. Ne approfittò e lanciò alcuni incantesimi alle armature come aveva fatto prima in modo da bloccare la fuga a qualcuno che aveva intenzione di scappare «Ottimo lavoro signorina Moreau!» esclamò Vitius che cominciò ad eseguire lo stesso incantesimo. 
Sarah prese a duellare con un Mangiamorte che scagliava maledizioni a caso che rimbalzavano sulle pareti «Incarceramus!» disse cercando di bloccarlo ma lui lo evitò. «Crucio!» disse lui e Sarah che fu presa alla sprovvista venne colpita. Un dolore indescrivibile si impossessò in ogni sua molecola e si ritrovò rannicchiata a terra contorcendosi dal dolore, un dolore mai provato prima così intenso da farle desiderare di morire.
«Stupeficium!» sentì dire alla voce di Neville. Il dolore passò e con fatica riuscì a rialzarsi «Grazie Neville!» gli urlò dietro mentre lui si lanciava su un altro nemico.
Si voltò e vide il Mangiamorte di prima appoggiato al muro che cercava di rialzarsi «Confringo!» urlò Sarah puntando sulla parete che esplose all'istante mettendolo ko.
Nella confusione Sarah scavalcò dei corpi ma si rasserenò vedendo che non era nessuno dei suoi. Si avventò su un altro Mangiamorte e duellarono fino a quando dalle scale della torre di astronomia scesero correndo degli individui, vide Piton, Malfoy, una donna ed altri due uomini. Sarah diede uno sguardo a Malfoy e lui parve ricambiare per un secondo. Non era riuscito a scappare? O forse non avevano intenzione di farlo fuori?
Harry arrivò correndo all'inseguimento di Piton e degli altri ma i mangiamorte rimasti batterono in ritirata «E' finita!» disse una donna con dei capelli viola. La Mcgranitt aveva lo chignon in disordine ma non riportava nessuna ferita, lo stesso per gli altri professori.
«Ragazzi state tutti bene?» chiese Neville.
Sarah si guardò attorno. Alcune delle pareti erano un cumulo di macerie e alle statue e alle armature mancavano dei pezzi. Nessuno sembrava aver riportato ferite gravi a parte graffi e lividi. Luna si stava avvicinando ma zoppicava «Luna che hai?»
«Oh! niente sto bene» riuscì appena a dire prima di accasciarsi ma Neville la prese al volo cingendola per i fianchi. Anche Sarah si avvicinò e le passò un braccio attorno al suo collo
«Sarah tu perdi sangue dal naso!» le disse Neville.
«Ah si? Dev’essere stato il Crucio» con la mano libera si asciugò il sangue. La donna con i capelli viola si avvicinò e disse «Posso?» indicando il naso con la bacchetta.
«Ehm..si certo!» Un auror sicuramente sarebbe stato in grado di aggiustare un naso.
«Tonks lascia stare non è il caso» disse un uomo dall'aria trasandata.
«Remus credi che non sappia aggiustare un naso?» rispose lei.
«Oh ecco Madama Chips!» esclamò la Mcgranitt. Lei arrivò correndo e cominciò subito a curare i feriti.
«Ma da dove sono arrivati questi Mangiamorte?» chiese Vitius
«Non ne ho la minima idea Filius» rispose Lumacorno.
Improvvisamente si sentì un suono molto particolare che Sarah non aveva mai sentito prima. Sembrava un lamento.
«Fanny» disse la Mcgranitt che si precipitò per le scale. Tutti la seguirono.
«Via libera!» gridò Lumacorno ai prefetti che fecero uscire gli studenti dalle sale comuni. Tutti seguirono il gruppo e si ritrovarono nel parco proprio sotto la torre di astronomia.
Un gruppo di persone già era riunito attorno a qualcuno che stava per terra. Si avvicinarono e il terrore si mostrò sui loro volti.
Silente era morto.

 

****

 

I giorni successivi avanzarono nel caos più totale. La Gazzetta del Profeta aveva riportato la notizia dell'attacco dei Mangiamorte ad Hogwarts e le famiglie venivano a riprendersi i loro figli, ormai erano pochi quelli rimasti per il funerale di Silente. Anche Alan era tra quelli in partenza e nessuno indossava più la divisa, ma vestivano tutti di bianco.
«Ciao, ciao, Alan. Ci vediamo a settembre» lo salutò Luna. 
«Ciao Luna a presto!» disse lui abbracciandola.
Luna si allontanò e fu il turno di Sarah «Come st..?» fece lei.
«Bene» rispose velocemente lui.
«Ok….questo te o ridò…» disse porgendogli l'anello che aveva tenuto in tasca.
«Tienilo se vuoi è fatto su misura…non saprei che farmene» rispose tristemente.
«Come vuoi…fai buon viaggio» fece per avvicinarsi per abbracciarlo ma lui si voltò e disse «Grazie, ciao» si incamminò verso la carrozza che lo avrebbe portato all'Espresso.
La tristezza si impossessò di lei, aveva perso un amico, il mago che avrebbe dovuto proteggere tutti era morto ed ora forse avrebbe dovuto dire addio a tutti i suoi amici. L'impresa che l'attendeva non era facile e poteva rimetterci anche la sua stessa vita, lo sapeva bene. Inoltre era preoccupata per Malfoy, perché poteva essere morto.
Andò con gli altri verso il parco dove avevano allestito il posto per il funerale, Silente era adagiato su un letto di fiori bianchi, tutto intorno a lui era silenzioso, le persone venute al funerale o piangevano o si tenevano in disparte. Di fronte avevano messo delle panchine anch'esse bianche su cui sedevano gli alunni rimasti. Li raggiunse e si sedette.
«Ciao Sarah come stai?» disse Neville sottovoce che era seduto davanti a lei.
«Ciao Neville…sto bene ma sono un pò triste» si guardò i piedi, era l'ultimo giorno che avrebbe passato lì.
«Ti capisco anche io lo sono» disse dolcemente.
Il funerale proseguì, molte persone parlarono ricordando Silente fino a quando in fine il giaciglio si trasformò in una lapide bianca e il momento dei saluti definitivi era arrivato.
Si trovavano fuori le mura di Hogwarts e Sarah abbracciò tutti piangendo «Arrivederci a tutti! Luna, Neville venite qui!» mentre gli altri se ne andarono loro due si avvicinarono «Vorrei…ringraziarvi per essermi stata vicina nei momenti più difficili» le lacrime non smisero di scendere.
«Dai Sarah noi ci saremo sempre! Puoi contare su di noi in qualsiasi momento» Neville l'abbracciò.
«Allora è un arrivederci» concluse Neville. Si guardarono un ultima volta e ognuno prese la sua strada. Neville e Luna salirono sulla carrozza e si allontanarono lentamente.
«Arrivederci» sussurrò Sarah prima di smaterializzarsi.

 

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Capitolo 12
*** Casa Dolce Casa ***


Capitolo 12 - Casa Dolce Casa

 

La villa era cupa e solitaria, nessuno più curava il giardino e i fiori di pesco erano spariti cedendo il loro posto a dei rami secchi e scuri e le erbacce regnavano sul prato. Il piccolo terrazzino su cui era montato un ombrellone era ricoperto di terra. Era sera tarda perché aveva passato il pomeriggio al Paiolo Magico a Londra cenando lì, quando si fece tardi decise di tornare a casa.
Spinse la porta ed entrò. Piuma era nella sua gabbietta appoggiata sul baule che Sarah faceva levitare dietro di lei. L'interno della villa era decisamente sinistra e buia, non riconosceva più la sua amata casa. Il camino era spento e la temperatura era gelida. Le tende erano sporche e così anche il divano. Salì le scale di marmo bianco con la bacchetta tesa per fare luce e si diresse verso  camera sua facendo un paio di incantesimi alla porta e alla finestra perché aveva molta paura. Guardò fuori la finestra e cercò la luna, così bella ma così pericolosa per lei a causa di quel lupo mannaro assassino. L'indomani sarebbe andata al Ministero Francese per avere notizie riguardo la famiglia salvata da suo padre così da poterli identificare e fare delle domande. Rimise a posto la stanza con un colpo di bacchetta e si rifugiò sotto le coperte senza nemmeno mettere il pigiama. Piuma era libero di volare nella stanza ma non lo fece uscire per quella sera, voleva almeno la sua compagnia. 
Pensò a Silente, suo padre, Alan, Draco. Mise la mano in tasca e si ricordò della moneta magica. Chi sa se è ancora vivo si ritrovò a pensare. Ripensò ai suoi occhi di ghiaccio, tristi e a quando lo stava quasi per uccidere al ponte, i suoi signozzi disperati, il marchio nero….

 

*****

 

Si svegliò di soprassalto e ci mise un paio di minuti a capire dove si trovasse. Piuma era sull'armadio a dormire con la testolina sotto l'ala. Si alzò silenziosamente e andò nel bagno che era collegato alla sua stanza. Preparò la doccia e si svestì posando la moneta sul lavabo. L'acqua era fredda non usciva quella calda, prese nota mentalmente di dover aggiustare la caldaia appena possibile. Si asciugò in fretta con un incantesimo e si guardò allo specchio per sistemarsi. Aveva un aspetto orribile, i capelli bianchi le ricadevano lungo i fianchi fin sopra al bacino ed era più magra di quando era partita il 1 settembre per Hogwarts. Prese la moneta dal lavabo e andò a prendere gli abiti puliti dal baule.
«Aaaaah!» urlò Sarah quando vide un corpicino vicino alla finestra.
«Padrona!» disse l'efa vedendo Sarah
«Elle! Comment effrayant! Elle che paura!»  il suo cuore era a mille.
«Maîtresse quand elle est revenue? I. .. Je n'ai pas mis tout en ordre! Padrona quando è tornata? Io..io non ho ancora messo tutto in ordine!» prese a colpirsi con la scarpa di Sarah.
«Elle s'arrêta! C'est OK! Elle fermati! E' tutto ok!» Elle era l'elfa domestica della sua famiglia ma Sarah non pensava che fosse rimasta lì ora che suo padre era morto. 
«Je suis désolé maîtresse! Mi dispiace Padrona!» pianse disperata.
«Elle pulirai tranquille aujourd'hui! Ella tranquilla pulirai oggi!» disse Sarah vestendosi.
«Oh Merci!Le petit déjeuner marque Oh grazie! Le preparo la colazione» l'elfa si smaterializzò.
«Oh Piuma mi dispiace averti svegliato! Dai, puoi uscire adesso» aprì la finestra e lui volò fuori a cercare del cibo.
Era felice che Elle era rimasta, almeno non doveva stare sola in quella villa. Prese i suoi abiti più seri e li indossò, poi fece un piccolo forellino nella moneta magica e ci fece passare un nastrino per metterla al collo, così l'avrebbe tenuta sempre con se. Se lo sentiva che Draco era ancora vivo e che prima o poi quella moneta si sarebbe riscaldata.
Andò di sotto, in cucina, e trovo Elle indaffarata a pulire e sul tavolo la colazione. Cornetto e Cappuccino, la sua colazione preferita.
«Merci Elle! Grazie Elle!» esclamò dopo aver finito il cornetto.
«De mon devoir de maîtresse! Mio dovere padrona!» disse senza smettere di pulire
«Elle sera de retour ce soir pour le dîner et puis il y aura ok? Elle tornerò stasera quindi per pranzo non ci sarò ok?»
«Ce soir dame Okay! Va bene a stasera padrona!» 

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Capitolo 13
*** Viaggio in Scozia ***


Capitolo 13 - Viaggio in Scozia

 

Per tre giorni fece avanti e indietro dal Ministero della Magia francese perché il Ministro riusciva a trovare sempre delle scuse per non vederla. Non aveva capito il motivo ma lei non si arrese.
«Miss! Il ne peut pas rester ici! Signorina! Lei non può stare qui!» Sarah, stufa di aspettare per l'ennesimo giorno nella sala di attesa gli fece un agguato nei bagni maschili.
«J'ai besoin de parler! Je dois connaître le nom de l'homme sauvé par mon père, Edmond Moreau. Ho bisogno di parlarle! Devo sapere il nome dell'uomo salvato da mio padre, Edmond Moreau.» lo aveva bloccato finalmente.
L'uomo, visibilmente scosso dall'intrusione e dal suo coraggio acconsentì a darle le informazioni che cercava. La invitò nel suo ufficio e le fece leggere tutti gli atti del processo del caso di suo padre.
«Qui c'è il nome e l'indirizzo» disse il Ministro indicando un punto preciso sulla pergamena che aveva davanti «Ma io non le ho detto nulla» le porse un biglietto bianco su cui prendere appunti e disse «Arrivederci Signorina Moreau»
«Grazie Signore! Non la disturberò più promesso!» L'uomo uscì e lasciò il tempo a Sarah di scriversi tutti i dati che le servivano per poi uscire.
Appena uscì all'esterno per potersi smaterializzare lo fece.
Fece varie tappe ma alla fine arrivò in Scozia, in un piccolo paesino tra le montagne molto carino. Il nome dell'uomo era Marcus Kallum e non ci mise molto a trovare la sua casa, le bastò chiedere ad un passante. La casetta era modesta, tutta fatta in legno e il giardino era molto piccolo. Si avvicinò alla porta passando per il piccolo vialetto e provò a bussare il campanello.
La porta si aprì mostrando una donna dai capelli biondi molto carina e con gli occhi azzurri.  Era vestita con abiti modesti ma il suo sorriso compensava tutto.
«Salve, cerco il signor Marcus Kallum abita qui?» chiese gentilmente.
«Chi lo cerca?» rispose la donna.
«Sarah Moreau, sono la figlia di un suo amico, piacere di conoscerla» si strinsero la mano e la donna la invitò ad entrare in casa. Notò che la sua espressione cambiò quando si presentò.
«Accomodati mio marito dovrebbe arrivare a momenti» disse poi gentilmente indicando il divano in salotto.
«Grazie» si sedette e attese. Il salotto era molto accogliente, sul camino erano posate delle fotografie in movimento della coppia. Molto probabilmente non avevano figli.
Vide la donna mettere il bollitore sul fuoco per preparare del tè
«Vieni da lontano vero? Il tuo accento è francese» chiese la donna.
«Si esatto vengo dalla Francia, sono qui per chiedere a suo marito delle cose su mio padre, Edmond Moreau lo ha conosciuto?»
Il bollitore che la donna aveva messo sul fuoco prese a fischiare subito visto che aveva usato la magia e proprio in quel momento, improvvisamente, dal camino uscirono delle fiamme verdi e un uomo comparve nel salotto. Sarah si alzò di botto. L'uomo aveva i capelli e la barba incolta rosso fuoco e gli occhi azzurri come la moglie. Indossava un cappotto con su la spilla del Ministero.
«Oh cara! Abbiamo un ospite! Potevi avvisarmi mi sarei reso presentabile» baciò sua moglie e si presentò «Piacere di conoscerla io sono Marcus» le fece il baciamano.
«Tesoro lei è la figlia di Edmond…Sarah Moreau» disse la moglie. L'uomo alzò gli occhi e la guardò.
«Piacere Signor Marcus» Sarah si sentì a disagio.
«Aveva una figlia….» disse lui con il fiato spezzato. Si mise a sedere sul divano visibilmente sconvolto dalla notizia. Era molto giovane, sulla trentina più o meno, come la moglie.
«Stia tranquillo….sono qui solo per sapere cosa è successo quella sera» la donna si mise una mano sulla bocca e cominciò a singhiozzare.
«No per favore non faccia così…» non aveva intenzione di farli stare male.
«Sarah tuo padre ci ha salvato la vita» disse Marcus «E' morto per salvarci» disse preoccupato.
«Lo so…» si mise a sedere di nuovo anche Sarah.
«Come…lo sai?» chiese stupito.
«Me lo ha detto Silente…siete stati attaccati dai Mangiamorte e mio padre vi ha salvati»
«Si…ci dispiace molto Sarah….non sapevamo nemmeno che avesse una figlia altrimenti ti avremmo cercata!» disse la moglie.
L'uomo si alzò e andò ad abbracciare la moglie. Erano persone davvero buone, Silente aveva ragione.
«D'accordo Sarah ti raccontiamo tutto» Marcus fece una piccola pausa e continuò « Io lavoro al ministero al Dipartimento delle Catastrofi e degli Incidenti Magici nella Squadra Cancellazione della Magia Accidentale al Ministero Inglese»
«Mio padre era un Obliviatore quindi avete lavorato insieme?» sorseggiò il suo tè.
«Si esatto, da quando tuo padre si trasferì nel nostro Dipartimento diventammo ottimi amici» si sedette sul divano insieme a sua moglie.
«Capisco..»
«Quel giorno ci fu un attacco da parte dei Mangiamorte in un paese Babbano non lontano da qui, e la nostra squadra andò sul posto con gli Auror per sistemare la cosa» La donna emise un gemito.
«Io avevo il compito di sistemare le case dei Babbani ed in una di quelle c'erano due Mangiamorte nascosti che discutevano tra di loro» la donna era di nuovo in lacrime. «Su Margaret, non fare così» l'abbracciò di nuovo.
«Marcus ha voglia di fare una passeggiata?»  le dispiaceva guardare sua moglie in quello stato.
«Si, certo…Pranzi con noi? Margaret è un ottima cuoca»
«Con piacere» Almeno sarebbe stata occupata a cucinare.
«Bene, vieni andiamo in giardino» Sarah lo seguì fuori «Grazie, lei soffre molto per questa storia, ed anche io in verità»
«Mi dispiace farle rivangare tutto, le prometto che dopo sparirò ma ho bisogno di sapere» gli diede un colpetto sulla spalla.
«No, assolutamente, non devi sparire! Puoi venire a trovarci quando vuoi ci farebbe piacere»
«Grazie Marcus…» sperò che continuasse il racconto.
«Comunque… mi nascosi dietro la porta e ascoltai quello che dissero i due Mangiamorte…uno di loro disse che aveva fame e voleva della carne fresca, l'altro gli rispose che non doveva farlo altrimenti avremmo capito chi c'era sotto quegli attacchi»
«Avreste capito..?»
«Molti degli attacchi fatti ai babbani erano stati fatti senza l'uso della magia, i loro corpi presentavano tracce di morsi umani….e l'unico che agisce così è Fenrir Greyback, un lupo mannaro che ormai attacca anche quando non è trasformato»
Sarah rimase sconvolta da questa notizia. Confermò le parole di Draco.
«Quindi...avvisai gli Auror...ma i mangiamorte si accorsero di me e cominciarono a lanciarmi contro ogni tipo di fattura….»
«E poi?» Sarah non vedeva l'ora di arrivare al sodo.
Marcus parlò più lentamente ed a voce più bassa «Poi i Mangiamorte si smaterializzarono, ma prima riuscirono a prendere il mio tesserino»
Fece una piccola pausa.
«Dal mio tesserino avranno trovato tutte le altre informazioni personali….avevo invitato tuo padre a cena da noi quella sera…loro arrivarono e ci attaccarono…e…» sembrò volerlo dire più in fretta possibile come se il dolore potesse passare in fretta «Poi...Greyback prima di smaterializzarsi lanciò un Avada Kedavra..»
Immaginò il continuo ma chiese «Ha sofferto?».
Marcus l'abbracciò e disse «E' stato un attimo, il lampo verde lo ha raggiunto subito»
Trattenne le lacrime «Grazie Marcus» disse tra le sue braccia confortanti.
«Vieni dentro a mangiare sarà pronto…Sento un bel profumino» Sarah si sforzò di fare un sorriso e entrò con lui in casa.
Il pranzetto fu davvero delizioso e dopo mangiato chiacchierarono un pò, Sarah conobbe meglio la coppia.
«Sarah come mai i tuoi capelli sono bianchi? Tuo padre aveva dei riccioloni neri…» ormai avevano preso confidenza.
«Io sono…cioè ero…una metamorfomagus» rispose Sarah.
«Eri?» disse Margaret accigliata.
«Si…da un pò di tempo non riesco più a trasformarmi» decise di omettere il motivo.
«Mi dispiace» Sarah guardò l'orologio che era sulla parete dei Kallum
«Si è fatto tardi devo andare! Elle mi starà aspettando» si alzò e così fecero anche gli altri.
«Elle? Chi è?» chiese Marcus
«E' la mia elfa domestica, le avevo detto che sarei tornata presto» si avviò verso la porta.
«Sarah tornerai a trovarci vero?» Margaret divenne molto triste.
«Certo! Sono stata benissimo con voi, mi ha fatto molto piacere conoscervi» andò ad abbracciare Margaret. Emanava un profumo di fiori che le ricordò sua madre quando curava il giardino della villa.
«Grazie Marcus» gli strinse la mano.
«A presto!» uscì dal viale e non appena arrivo sulla strada si smaterializzò.

 

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Capitolo 14
*** Il ladro ***


Capitolo 14 - Il ladro

«Elle sono tornata!» esclamò urlando in francese alla sua elfa. Il salotto era tornato ai vecchi tempi, tutto era in ordine e pulito.
«Bentornata Padrona!» Elle arrivò correndo dalla cucina.
«Sei stata bravissima! Hai ripulito tutto!» nonostante era un'elfa le piaceva trattarla come una persona normale.
«Grazie Padroncina» disse arrossendo «Cosa vuole mangiare per cena?»
«Per stasera passo, ho mangiato abbastanza oggi a pranzo»
«Come vuole» l'elfa fece un inchino e si ritirò in cucina.
Sarah salì in camera sua, si mise in camicia da notte e scrisse una lettera per Luna raccontandole la giornata appena trascorsa. La diede a Piuma, che era ben più che felice di farsi un bel viaggetto.
Non sapendo bene che fare rimise in ordine la sua camera, fin da quando Sarah era bambina Elle non aveva mai avuto il permesso di sistemare la sua stanza su ordine dei suoi genitori. Doveva essere lei a ripulire tutto.
Cominciò dal baule di scuola che aveva lasciato aperto davanti la finestra, estrasse la bacchetta e tutti gli abiti volarono nel suo armadio. Le scarpe andarono da sole nella scarpiera e tutti gli oggetti vari si posarono ai loro posti, tutto tranne una scatolina di legno che non aveva ancora una sua posizione essendo stato un regalo.
Prese il carillon che volteggiava a mezz'aria e si mise a letto anche se era presto. Si guardò intorno, in quella stanza era stata rimproverata molte volte da suo padre, quando si fece il piercing, quando cercò di scappare di casa a undici anni perché non voleva andare a Beauxbatons, quando da piccola aveva rubato un manico di scopa giocattolo ai vicini….Che ricordi pensò.
Aprì il carillon e un suono dolce si levò da esso.
Prese a giocherellare con la moneta che aveva al collo. Marcus era davvero una brava persona, era felice di averlo conosciuto, e anche sua moglie, una donna dolcissima.
Le venne in mente di come era morto suo padre, e il nome del suo assassino, Greyback. Provava una rabbia verso quel disgustoso essere che non aveva fine. Oltre ad aver ucciso suo padre mangiava letteralmente le persone. Un brivido percorse la sua schiena e si ritrovò a stringere la moneta tra le mani.
Un suono familiare udì dal piano di sotto. Qualcuno si era appena materializzato nel suo salotto. «Elle!» chiamò l'elfa sottovoce che si materializzò subito nella sua camera.
«Padrona! C'è qualcuno! Un ladro, un ladro!» l'elfa era visibilmente spaventata.
«Elle rimani qui, vado di sotto» posò il carillon sulla scrivania, si mise una vestaglia e prese la bacchetta. «Padrona attenta!»
Andò verso le scale e cominciò a scendere lentamente, le tremavano le gambe, chi poteva essere? Un ladro come aveva detto Elle?
Sentì dei gemiti, scese un altro scalino e si chinò per guardare il salotto, una sagoma nera era raggomitolata per terra. Si ricordò dell'immagine di un dissennatore che aveva visto su un libro di scuola, il panico si fece sentire. Fece un respiro profondo e ragionò, non poteva essere un dissennatore perchè non le risultava che emettessero suoni.
Scese altri due gradini e guardò meglio. Era una persona ferita, indossava un mantello con un cappuccio. Pensò di avvicinarsi lentamente quando la sagoma parlò.
«A..A-aiuto»
La voce le era familiare «Chi sei?» disse in francese puntando la bacchetta contro l'uomo, il suo cuore batteva a mille. L'uomo continuò a gemere e Sarah vide che perdeva sangue, una chiazza scarlatta continuava ad allargarsi sul pavimento. In una delle sue mani brillava qualcosa, poteva essere un arma. «Accio!» l'oggetto volò nella sua mano, era una moneta. Una moneta identica alla sua.
Non poteva essere lui. Si chinò e lo voltò. Il viso era una chiazza rossa ma i suoi occhi li avrebbe riconosciuti ovunque, di ghiaccio come i suoi.
«Elle! Vieni subito qui!» l'elfa si materializzò subito accanto a lei. «Elle abbiamo ancora della pozione rigenerante?»
«Credo di si Padrona» l'elfa era molto spaventata.
«Corri subito a prenderla! Dobbiamo aiutarlo! E’ un mio amico!» all'improvviso Draco le strinse il braccio e con tutte le forze che aveva disse di nuovo «Aiut..o» e svenne.
«Elle presto! Quando l'hai trovata vieni in camera di papà» Toccò il braccio di Draco e si materializzò nella stanza del padre sistemandolo sul letto.
«Ecco padrona!» l'elfa le porse un flaconcino di una sostanza grigiastra, la prese e la infilò subito nella bocca di Draco.
Le ferite sul viso cominciarono a scomparire, Sarah seguì con lo sguardo quella che aveva sul collo che proseguiva verso il basso «Elle prendi delle bende, credo che non guarirà del tutto con questa pozione»
«Subito padrona» Sarah gli tolse il mantello e la maglietta insanguinata che indossava. La ferita partiva dal lato sinistro collo e arrivava fino alla coscia destra.
«Draco che ti hanno fatto» sussurrò più a se stessa che al ragazzo svenuto. Elle arrivò con le bende, le prese e la mandò subito a preparare un'altra pozione rigenerante. Cercò di disinfettare le ferite meglio che poteva con la bacchetta e anche quelle sul viso non guarirono del tutto. Per bendarlo lo fece levitare così da rendere più facile girargli intorno con il rotolo di garza e per fortuna era svenuto altrimenti avrebbe sentito dolore durante quel passaggio. Le ferite sembravano essere fatte da un pugnale o comunque qualcosa di tagliente. Quando finì lo guardò, lo aveva trasformato in una mummia. Del viso si vedevano solo gli occhi e la bocca da due fessure che aveva lasciato libere appositamente.
«Mi dispiace, meglio di così non so fare» disse ad alta voce. «Vado a controllare la mia elfa che prepara la pozione rigenerante, torno subito» sapeva che lui non poteva sentirla però glielo disse lo stesso.
Andò di sotto nel vecchio studio di suo padre e vide Elle che si affannava a tagliare gli ingredienti.
«Ti aiuto?» chiese conoscendo già la risposta.
«No padrona, io so fare bene questa pozione» in effetti era vero, il padre aveva insegnato all'elfa a prendersi cura di lei. Conosceva quasi tutte le pozioni di emergenza ed aveva una certa esperienza.
«Elle, so che tu sei esperta…secondo te che incantesimo potrebbe aver inflitto quelle ferite al mio amico?»
«Secondo me Padrona?» chiese senza smettere di tagliare ingredienti uno dopo l’altro.
«Si, sii sincera»
«Le ferite sembrano essere fatte da qualcosa di affilato padrona» fece una pausa per gettare nel calderone gli ingredienti «Ma qualunque cosa sarà stata maledetta, altrimenti la mia pozione avrebbe funzionato al primo colpo» Elle aveva confermato la sua teoria.
«Pensi che continuando ad usare le pozioni rigeneranti guarirà?» chiese.
«Certo padrona! ma ci vorrà qualche settimana» prese a girare il mestolo con tutta la forza che aveva. «La pozione sarà pronta in un giorno ma la dovrà bere ogni sera fino a quando non guarirà completamente»
«Grazie Elle…davvero» La lasciò alla sua pozione e tornò di sopra a controllare Malfoy. «Eccomi» sussurrò chiudendosi la porta alle spalle.
Lui improvvisamente si agitò «Ehi, ehi, stai fermo….è tutto ok!» aveva gli occhi spalancati e impauriti e Sarah cercò di farlo stare fermo tenendolo per le braccia.
«Draco guardami!» alzò la voce «Sei a casa mia è tutto passato, ora riposati!» sembrava che non l'avesse sentita e Sarah faticava a tenerlo. Lui riprese a sanguinare e cominciò ad urlare, era spaventatissimo «Draco!» il suo sangue sgorgava da sotto le bende «Draco stai fermo!» urlò in lacrime.
Improvvisamente si fermò e la guardò «S..Sar..» disse debolmente.
«Si sono io!» si asciugò le lacrime «Ti prego…mi fai spaventare se fai così!» fece un respiro profondo e ripulì le bende disinfettando di nuovo le ferite.
«Devi rimanere fermo altrimenti le ferite non si rimargineranno» Draco sussurrò qualcosa attraverso le bende «Non ho capito..» disse Sarah avvicinando l'orecchio alla sua bocca.
«Uccidimi» ora capì.
«No..» rispose ignorandolo completamente. Gli aggiustò un pò le bende sul viso « Mi prenderò io cura di te adesso» gli strinse la mano e si mise seduta accanto a lui sul letto.
«Dormi adesso…devi riposare» Gli accarezzò i capelli, come avrebbe fatto suo padre se lei fosse stata male, lui parve rilassarsi un pò e chiuse gli occhi.
Dopo qualche ora si addormentò anche Sarah accanto a lui.

 

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Capitolo 15
*** Un avvenimento inaspettato ***


Capitolo 15 - Un avvenimento inaspettato 

 

Passarono cinque giorni e le ferite di Draco guarirono solo dal viso. Lui, per quel poco che riusciva a parlare si rifiutò di andare in ospedale, Sarah era molto preoccupata e passò tutti e cinque i giorni accanto a lui. C'erano dei momenti in cui sembrava migliorare ma altrettanti momenti in cui sembrava peggiorare e quella sera aveva anche la febbre. Sarah gli inumidiva il viso con acqua fresca ogni dieci minuti mentre Elle preparava l'ennesima pozione.
«Draco su, ora arriva Elle con un'altra pozione, cerca di resistere» gli strinse la mano e lui ricambiò stritolando la sua, era evidente che soffriva molto.
«Ecco padrona è pronta!» le porse un altro flacone, di colore rosso questa volta. Draco lo ingurgitò subito e rilassò la mano che la stava stringendo.
«Brava Elle, sta meglio ora» le sorrise Sarah «Vai a riposare, in questi giorni hai fatto molto per lui» l'elfa era più stanca di lei.
«Grazie padrona…mi chiami se ha bisogno, buonanotte» rispose facendo un inchino.
«'Notte Elle» l'elfa sparì di nuovo. Si voltò verso Draco che stava facendo dei respiri profondi «Come ti senti? Stringimi la mano per farmi capire che stai meglio» Lui strinse leggermente la mano e Sarah capì.
«Ora cerca di dormire domani mattina cambieremo le bende» gli disse e lui chiuse subito gli occhi.
Sarah rimase a guardarlo per un pò, era seduta su una sedia stringendo la sua mano, le dava l'impressione che Draco fosse più calmo sentendola vicino, oppure era lei che si sentiva più sicura sentendo i suoi battiti in ogni momento. Aveva una paura terribile di farlo morire in quel letto.

 

La mattina successiva Sarah si svegliò con il mal di schiena perché si addormentò sulla sedia con la testa appoggiata sul letto. Si stropicciò gli occhi e controllò Malfoy come faceva tutti i giorni ma balzò dalla sedia per lo spavento. Lui era seduto e la fissava. 
«Ma sei pazzo? Mi hai fatto prendere un colpo!» disse toccandosi il petto.
«Dovresti vedere la tua faccia in questo momento» disse Malfoy quasi sorridendo.
«La tua non è che sia migliore della mia…..ma ….ma…sei guarito?» disse scioccata.
«Non lo so…ma sto meglio» Sarah si alzò dalla sedia e balzò sul letto per abbracciarlo.
«Aspetta…non stringere…mi fa ancora male il petto» Sarah non era così felice da tempo. Non aveva ammazzato il suo compagno di scuola.
«Sei guarito!» lo lasciò e lo guardò negli occhi. Lui la guardò con una strana espressione «Che c'è?»
«Sei guarita anche tu» le prese una ciocca dei suoi capelli e la mise davanti ai suoi occhi. Neri. Erano diventati neri. La felicità di quel momento aveva scacciato via il brutto ricordo precedente, finalmente.
La felicità raddoppiò e il suo cuore scoppiava di gioia «Siamo guariti!» lo abbracciò di nuovo.
«Ehm…padrona?» si voltarono entrambi e videro l'elfa con il vassoio della colazione con un'espressione scandalizzata.
Sarah si rese conto di stare a cavalcioni sulle gambe di Malfoy «Elle! Non è come sembra!» si alzò subito e Draco esplose in una risata. Non lo aveva mai visto ridere, dovette ammettere che era molto più carino così.
«La vuoi smettere di ridere, idiota!?» sentiva improvvisamente molto caldo.
«Guardati i capelli» disse lui.
Sarah si voltò e si guardò allo specchio. Rosa. «Aaah! E' meglio che me ne vado!» uscì correndo e andò in camera sua. Trovò Piuma che svolazzava attorno al suo letto «Piuma! Almeno tu non mi ridi in faccia!» lo accarezzò e vide che aveva portato due lettere.
Le prese e le aprì. Una era di Luna che ricambiava i saluti e l'altra era di Alan.

 

Cara Sarah,
mi dispiace per come ti ho trattata ed ho capito i miei errori, ti ho soffocata. Mi avevi avvisato ma non ti ho dato retta, puoi perdonarmi?
Non riesco a dimenticarti, io ti amo ancora! Mi manca da morire il tuo profumo, la tua pelle, i tuoi baci, mi manchi tu!
Senza di te sto male davvero, ti prego torna da me. Darei qualunque cosa per averti di nuovo con me, sei stata il mio primo amore e lo sarai per sempre!
Spero che tu non mi abbia già dimenticato….
Tuo, Alan

 

L'anello che le aveva regalato non lo indossava più, aveva preferito conservarlo in un sacchetto nel baule, ma non aveva dimenticato Alan. Pensandolo non le venivano in mente altro che i giorni felici passati insieme, gli voleva ancora bene ma non era più innamorato di lui, ammesso che quello che aveva provato per lui fosse amore. Non era sicura nemmeno di quello.
Scacciò quei pensieri mentre si fece la doccia e finalmente poté trasformarsi. Passò circa 15 minuti a modificare qualsiasi parte del corpo per divertimento. Infine tornò normale e lasciò solo i capelli di colore blu come ai vecchi tempi sistemandoli in una coda. Si rivestì e andò da Draco, Elle aveva portato il pranzo per tutti e due in camera come al solito.
«Rieccoti» Draco era seduto con un vassoio appoggiato sulle gambe e stava mangiando un tozzo di pane. Era bello vederlo tornare in forma.
«Elle ti ha cambiato le bende a quanto vedo..» osservò Sarah.
«Già» rispose mangiando un bel pezzo di pane.
«Questa sul petto è stata la più difficile da curare» Sarah gli raccontò tutto quello che aveva passato prima che riprendesse conoscenza «…poi tu non volevi stare fermo e perdevi un sacco di sangue…non mi hai fatto dormire per giorni…Elle mi aiutava ma tu stavi molto male….» non gli fece spiccicare parola «E poi le pozioni non facevano effetto…»
«Zitta un po! Mi stai facendo venire mal di testa!» l'ammonì lui.
Sarah si immobilizzò e lo guardò trattenendosi per non parlare. Dopo circa dieci minuti Draco disse seccato «Ok parla!»
«Cosa e chi diamine ti ha ridotto così?» chiese finalmente.
Prima la guardò e dopo una pausa disse «Ricordo solo che ero in missione con con un paio di mangiamorte, dovevamo rapire un folletto»
«E cosa è successo? Te lo ricordi?» chiese guardando la ferita sul petto.
«Credo mi abbia colpito con una spada o qualcosa di simile» lui fissò la parete in fondo alla stanza.
«Lo avevo immaginato…sarà stata maledetta altrimenti bastavano un paio di giorni per guarirti» lo guardò e capì che stava rivivendo la scena mentalmente.
«E come sei finito qui da me?» ora che ci pensava non aveva mai detto a Draco dove viveva.
«La moneta…ricordo che l'avevo in tasca e poi ha cominciato a bruciare…ad un certo punto l'ho presa in mano e mi sono smaterializzato»
Lei aveva stretto la sua moneta tra le mani ma non pensava di averla fatta funzionare.
«Colpa mia allora?» tirò il nastrino che portava al collo e mostrò la sua moneta «Non volevo farla attivare…cioè non so come ho fatto»
Lui la fissò negli occhi e Sarah riprovò quella sensazione strana in fondo allo stomaco «Sarah…»
Era la seconda volta che la chiamava per nome 
«Mi hai salvato, grazie!» questa non se l'aspettava da lui.
Sarah non seppe cosa dire e gli sorrise soltanto.

 

*****

 

I due giorni che seguirono Draco non fu ancora in grado di alzarsi dal letto, la ferita continuava a rimarginarsi con l'aiuto delle pozioni di Elle ma molto lentamente.
Una mattina Sarah si offrì di andare a fare la spesa al posto dell'elfa, aveva voglia di una boccata d'aria. Andò al mercato a prendere la frutta e le verdure e poi passò al negozio che vendeva gli ingredienti per le pozioni. Tornò a casa e posò la spesa sul tavolo in cucina «Elle sono tornata! La spesa è in cucina io vado in camera mia!» urlò. 
Salì al piano di sopra passando prima per la camera dov'era Draco e bussò «Posso?»
«Entra» sentì come risposta. Aprì la porta ma non entrò del tutto «Volevo sapere come ti senti oggi»
«Mi sento meglio, sono solo annoiato» rispose lui.
«Perchè non fai i compiti delle vacanze? Ti divertirai un mondo!» gli fece una linguaccia «A dopo ciao!» chiuse la porta prima che lui potesse replicare e andò in camera sua che era in fondo al corridoio.
Per qualche motivo il fatto di averlo lì le metteva allegria. Probabilmente la presenza di un altro essere umano in quella villa le era di molto conforto ma non se ne rese conto immediatamente. Sistemò la sua stanza con un colpo di bacchetta come al solito e poi si mise a giocare un po ' con il suo aspetto allo specchio. Provò anche a truccarsi con un po di rossetto giusto per vedere come le stava fino a quando sentì bussare alla porta. «Elle sei tu?»
«No» rispose la voce di Draco
«Ma che ci fai in piedi?!» andò ad aprire la porta.
Vide che Draco si teneva una mano sullo stomaco «Stupido non dovevi alzarti!» lo rimproverò.
«Ma cos'hai in faccia?» Lo aiutò ad entrare e si appoggiò all'armadio per sostenersi.
«Dai! Prendimi in giro so che non vedi l'ora» disse lei sbuffando.
Draco stava guardando il carillon sulla scrivania ma distolse lo sguardo e disse «Niente, volevo alzarmi un pò, ero stufo di rimanere a letto»
«Ma non ti fa bene muoverti adesso…aspetta qui ti riaccompagno a letto, vado prima a togliermi questa roba dalla faccia» si voltò e andò verso il bagno ma stava per aprire la porta quando «I capelli lasciali così».
Si voltò di nuovo e vide che stava giocherellando con Piuma che cercava di beccargli le dita. Forse gli piacevano le ragazze con i capelli scuri? Entrò in bagno e si pulì con un pò di ovatta guardandosi allo specchio. Con i capelli neri risaltava molto di più la carnagione chiara ma se a lui piaceva così…. Ma non voglio che pensi che lo faccio per lui! …Ma cosa mi importa!… Se non mi importa perchè lo faccio?… Ma come sono stupida!
Dopo una decina di minuti di dibattiti mentali uscì dal bagno «Eccomi ho finit…» ma dov'era andato? Piuma volava in cerchio attorno alla scrivania, si avvicinò e vide che la lettera di Alan era stata sgualcita, sembrava che qualcuno l'avesse fatta a forma di palla e poi stesa di nuovo. Draco aveva letto la lettera? Se anche fosse perchè avrebbe dovuto sgualcirla?
Sarah andò in camera di suo padre per chiedergli spiegazioni. Si era messo sotto le coperte e sembrava che dormisse «Draco..» sussurrò avvicinandosi.
«Scusami, mi è venuta la nausea, avevi ragione non dovevo alzarmi» disse lui tra le coperte
«Ok…» arretrò e uscì chiudendosi la porta alle spalle. Glielo avrebbe chiesto in un altro momento.

 

*****

 

Il giorno seguente Sarah si svegliò molto presto, aveva avuto un incubo. Provò a riaddormentarsi ma fu tutto inutile, a quel punto decise di alzarsi e di andare a preparare la colazione. Stava per scendere le scale quando sentì un tonfo che proveniva dalla camera di suo padre. Draco stava male di nuovo? Corse entrando nella stanza e lo vide che tentava di abbottonarsi la camicia in fretta e furia nonostante il suo braccio immobilizzato dalle bende, non l'aveva nemmeno sentita entrare. 
«Buongiorno….ma che fai?» la notò e lui sobbalzò.
«Mi stavi per uccidere d'infarto! Zitta e aiutami!» disse avvicinandosi a lei.
«Ma cosa succede…» chiese preoccupata. Lui le mostrò il marchio nero ed era più vivido che mai, lo stavano chiamando.
«Presto! Abbottona la camicia!» le ordinò praticamente.
«Ehi! Non sono la tua elfa!» esclamò arrabbiata.
«Non è il momento di fare l'offesa devo andare!» si stava gettando il mantello sulle spalle. Sarah gli abbottonò la camicia e pensò velocemente. Non voleva lasciarlo andare in quel modo e soprattutto lei non voleva rimanere da sola. Poi ragionò che forse andando con lui avrebbe potuto infiltrarsi nella loro base e scoprire qualcosa di più su Grayback «Draco portami con te» disse tutto d'un fiato.
«Cosa? Sei impazzita?» lui si aggiustò il collo del mantello e tirò indietro i suoi capelli biondi.
«No ascoltami! Portami con te così posso continuare a curarti le ferite e posso scovare Greyback!» non lo aveva pianificato ma sapeva che non avrebbe avuto un' altra occasione.
«Ci faranno fuori entrambi se ti porto alla base» disse lui seccato.
«Dici che sono una tua prigioniera o qualcosa del genere» ormai lo stava supplicando.
Lui l'afferrò per le spalle «Sai cosa fanno ai prigionieri? Li torturano fino a quando non inalano l'ultimo respiro! Vuoi fare questa fine?»
«Portami con te…saprò cavarmela» non era vero ma voleva a tutti i costi andare con lui.
Lui ci pensò un pò su, poi parve rassegnato. Prese la bacchetta e la puntò contro Sarah lanciandole un incantesimo. Non sentì niente.
«Prendi la tua bacchetta e nascondila sotto i vestiti. Presto!»
Sarah si guardò. Aveva trasformato il suo pigiama in un vecchio vestito logoro. Capì al volo e corse a prendere la bacchetta, una borsa che aveva un incantesimo di estensione irriconoscibile in cui ci buttò dentro qualsiasi cosa trovasse in giro. Chiamò Elle e le disse «Andrò via per un pò di tempo, occupati di Piuma» e poi mentre tornava da Draco gridò «Accio pozioni!» e quelle finirono dritte nella borsa.
«Pronta?» la prese per un braccio e si smaterializzarono.


Arrivarono davanti ad un cancello di un castello enorme, così scuro e tetro che a Sarah metteva molta inquietudine.
«Benvenuta a casa mia» disse Draco sospirando «Sei sicura di volerlo fare?» lui si toccava il petto con una mano, doveva fargli male.
«Si, sono sicura» disse convinta.

 

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Capitolo 16
*** Villa Malfoy ***


Capitolo 16 - Villa Malfoy

Qualcuno si materializzò dietro di loro e Sarah non ebbe il tempo di girarsi perchè Draco la strattonò per il colletto del vestito.
«Andiamo cammina! Sudicia mezzosangue» disse disgustato. Sarah prese nota mentalmente di congratularsi con lui per le sue doti recitative. Le mise davvero paura.
«Per favore non mi uccida, non mi uccida!» disse la prima cosa che le venne in mente, il personaggio alle loro spalle li stava guardando.
«Ehi Draco, come mai hai portato questa qui?» chiese l'uomo. Sarah non riusciva a vederlo perché Draco la teneva stretta e non poteva girare il collo, ma sembrava una voce giovane.
«Ho voglia di divertirmi un pò con lei….» risero entrambi.
«Fammela vedere» l'uomo la prese per i capelli e la fece voltare. Finalmente lo vide in faccia non era molto più grande di lei. 
«Bravo Draco» gli diede una pacca sulla spalla «E' carina! Ma dove l'hai trovata…vestita così» fece uno sguardo sprezzante verso i suoi abiti.
«Fuori ad una chiesa…chiedeva l'elemosina» risero di nuovo «Andiamo, su, cammina!» la trascinò per tutto il vialetto che portava fino alla porta di ingresso. Lei era scalza e si tagliò tutto sotto i piedi sul vialetto di ciottoli «Ahia! Piano!» gli sfuggì.
«Silenzio!» le diede un ultimo strattone che la fece cadere a terra «Frederick comincia a prendere posto io arrivo subito….devo sistemare questa mezzosangue»
«D'accordo ti tengo un posto….arrivederci bellezza!» disse rivolto a Sarah, che ormai era davvero terrorizzata, non aveva bisogno di fingere.
Federick entrò e non appena chiuse la porta Draco si chinò verso Sarah guarendo i piedi con un colpo di bacchetta «Sulla destra, in fondo al corridoio prendi le scale, la terza porta a sinistra, rifugiati lì» le sussurrò all'orecchio guardandosi intorno nervosamente «Vieni»
Sarah si alzò e lui la prese di nuovo per il colletto del vestito, appena varcarono la soglia una donna venne loro incontro quasi correndo in preda all’ansia «Draco, figliolo mio….»
«Madre…» si abbracciarono brevemente.
«Draco perché hai portato questa….» stava per dire la madre quando lui le sussurrò qualcosa all'orecchio e lei andò via in un'altra stanza.
Rimasero solo loro due, si guardarono e solo con il suo sguardo Sarah capì e cominciò a correre verso destra, aveva paura di farsi scoprire e cercava di non respirare troppo forte. Salì le scale e cercò la stanza indicata da Draco. L'aprì e si chiuse dentro, immediatamente prese la bacchetta «Muffilato!» . 
Quando il suo cuore riprese a battere normalmente si guardò intorno. Era un enorme anticamera corredata di camino in marmo nero e divani lussuosi al centro c'era un tavolo di vetro con rifiniture argentate, più in fondo c'era una porta e aprendola scoprì che era una camera da letto. All'interno di essa c'era una camera da bagno anch'essa enorme. Praticamente in tutto quello spazio ci entrava comodamente il secondo piano della sua villa. Si avvicinò alla finestra e sbirciò attraverso le tende di pizzo. Erano circa le sette del mattino, il sole era appena sorto.
Si chiese se quella era la camera di Draco, tutta la tappezzeria era di colore verde e i soprammobili d'argento facevano pensare allo stemma di Serpeverde. Il letto era baldacchino e sulla spalliera c'era inciso la figura di un serpente. Si sedette su uno dei divani e aspettò.
Passarono molte ore e Sarah cominciava a sentire la fame. Si stese sul divano, poi si alzò e spiò un pò dalla finestra le persone che entravano ed uscivano, poi prese un libro dalla libreria e si mise a leggere, poi andò di nuovo sul divano, e il tempo passò.
Era quasi buio quando improvvisamente sentì un rumore dietro la porta di quella stanza, qualcuno stava per entrare. Si nascose dietro un divano e sperò con tutto il cuore che fosse Draco. Sentì la maniglia abbassarsi e dei passi, ma capì subito che non era Draco. Presuppose fosse una donna dal rumore dei tacchi sul pavimento. Sbirciò da dietro alla spalliera del divano con il cuore a mille e vide che era la madre di Draco.
«Ragazzina esci fuori, so che ti nascondi qui…ti ho portato del cibo»
Cibo? Aveva detto a sua madre che si era nascosta li dentro? Non indugiò oltre e uscì allo scoperto tenendo la bacchetta nascosta nelle pieghe del vestito. Al minimo sospetto l'avrebbe immobilizzata.
La donna la guardò e con sguardo rassicurante disse «Non aver paura, vieni a mangiare qualcosa» sembrava molto gentile. Sarah si avvicinò ma non disse niente, era molto combattuta. La donna appoggiò il vassoio sul tavolo di vetro e fece segno alla ragazza di sedersi.
«So che hai salvato la vita a mio figlio, te ne sarò eternamente grata» si accomodò sulla sedia accanto e Sarah si decise a parlare.
«Allora le ha parlato di me…» guardò il vassoio su cui c'era una bistecca con delle verdurine di contorno e un calice d'argento vuoto che all'occorrenza si sarebbe riempito con la magia.
«Si mi ha raccontato di te» si chiese se non le avesse parlato anche del motivo per cui era li ma lo scoprì un attimo dopo «Mi dispiace per tuo padre, mio marito ed io lo conoscevamo»
Sarah la guardò stupita. Dopo una piccola pausa disse «Lo conoscevate?»
Lei si guardò le mani molto curate, indossava degli anelli con pietre preziose, era impossibile non capire che fossero una famiglia benestante.
«Si, Elisabeth ed io ci conoscemmo a scuola, a Beauxbatons, lei era dotata in incantesimi mentre io lo ero in pozioni, ci aiutavamo a vicenda»
«Lei ha frequentato Beauxbatons….con mia madre?» Non sapeva niente della vita della madre da adolescente.
«Si, ma io mi trasferii ad Hogwarts per il quarto anno…..non persi i contatti con lei fino a quando…» fece una pausa «Sei una metamorfomagus vero?»
«Si, signora» si sentì meglio sapendo ciò. In effetti sua madre apparteneva ad una delle famiglie più ricche della Francia e sapeva che le famiglie aristocratiche magiche alla fine si conoscevano tutte. Elisabeth aveva rinunciato al suo cognome e a gran parte parte della sua eredità per sposare un uomo comune, Edmund Moreau, auror all'epoca, ma vissero comunque agiatamente nella loro villa.
«Ora mangia qualcosa, dopo puoi dormire qui» con un colpo di bacchetta fece apparire delle coperte sul divano «Queste sono le stanze di Draco, lui tornerà in mattinata» le sorrise e si alzò per dirigersi verso la porta. Sarah pensò che non poteva restare chiusa tutto il tempo in quella stanza.
«Mi scusi…» le disse prima che se ne andasse «Non so se Draco le ha detto perché sono venuta qui….ma non posso stare rinchiusa qui dentro tutto il tempo» si alzò anche lei per non essere scortese.
«No, non ha avuto il tempo di raccontarmi tutto…» tornò verso di lei e stavolta le vide in volto uno sguardo sospettoso.
«Sono qui, oltre per continuare a curare le ferite di Draco» le venne in mente che quella sera aveva saltato una dose della pozione «…anche per scoprire di più su Greyback»
«Grayback? Cosa c'entra quell'essere orrendo?» solo a sentire il suo nome la donna sembrava disgustata.
«E' stato lui ad uccidere mio padre. E voglio vendicarmi.» disse tristemente.
La donna parve scioccata, si avvicinò le mise una mano sulla spalla dicendo «Da domani fingerai di essere una mia domestica così potrai muoverti indisturbata nel castello»
«Grazie mille per quello che state facendo per me…» Sarah era felice di avere il loro supporto.
«Farei di tutto per chi salva mio figlio…sarebbe magnifico togliergli quel marchio…» si mise le mani sul viso e potè intravedere una lacrima che che le scorreva tra le dita .
Sarah capì che quella donna amava suo figlio più di qualsiasi altra cosa.
«Se può esserle di conforto...essendo amici...potrei stargli vicino e cercare di proteggerlo…» non sapeva proprio che dirle ma parve apprezzare quelle parole.
«Faresti questo….» abbassò le mani per guardarla negli occhi.
«Signora…ormai ho perso la mia famiglia…mi sono rimasti solo un paio di amici tra cui Draco….e non voglio perdere anche loro» era strano per lei dirlo ad alta voce. Da quando considerava Draco Malfoy suo amico?
Le prese le mani e la ringraziò poi guardò in alto e disse «Grazie Elisabeth per averla portata qui da mio figlio….grazie infinitamente»
«La prego, mi fa sentire in imbarazzo» disse lei arrossendo. 
La donna si ricompose «Buonanotte» disse prima di andarsene. Finalmente Sarah finì di mangiare, la bistecca era enorme ma non lasciò nemmeno un pezzettino e il bicchiere continuava a riempirsi ogni volta che lo svuotava bevendo. Dopo mangiato si acciambellò sul divano sotto le coperte e si addormentò.


******

 

La mattina successiva si svegliò presto, le capitava sempre quando cambiava letto nonostante il divano fosse molto comodo. Su una sedia c'erano degli abiti puliti, da cameriera, la donna probabilmente li aveva fatti preparare per lei.
Doveva andare in bagno ma per farlo sarebbe dovuta passare nella camera da letto di Draco e non sapeva se lui fosse dentro o meno visto che la porta era chiusa.
Aspettò qualche minuto e siccome le scappava decise di entrare lo stesso. Cercò di aprire la porta il più piano possibile per non fare rumore ma vide che non c'era nessuno e il letto era intatto. Non era tornato dunque.
Entrò nel bagno e vide una cosa che le era sfuggita il giorno prima. Sulla sinistra c'era un arco che portava in un altra sala dove c'era un'enorme vasca da bagno interrata nel pavimento, le sembrava una piscina. Visto che era presto ed era estremamente curiosa di provare quella vasca, ne approfittò per farsi un bagno. Aprì le manopole d'argento e regolò l'acqua, magicamente la vasca si riempì subito ricca di bolle. Si spogliò e legò i capelli in modo da non farli bagnare, appoggiò la bacchetta sul bordo della vasca , preparò l'asciugamano per dopo e si immerse. Era davvero rilassante. Fece un paio di volte avanti e indietro per sgranchirsi le gambe fino a quando le sembrò di sentire un rumore. Uscì e si coprì con un grande asciugamano. Fece per andare nell'altra sala da bagno quando alzando gli occhi vide Draco «Tornare a casa e trovare una ragazza nuda è il sogno di ogni uomo..» disse sorridendo.
«Esci subito!» urlò Sarah.
«Ok ok…stai calma» si allontanò con uno sguardo malizioso.
Sarah sperò vivamente che fosse arrivato quando lei già era avvolta nell'asciugamano. Si asciugò velocemente e si mise i vestiti da cameriera che non erano male. Era un semplice vestito bianco con sopra un grembiule nero, sotto portava le calze, anch'esse nere, con delle scarpe basse e comode. Tra i capelli si mise un nastro nero per essere in tinta con la divisa a mo di fermacapelli e si fece bionda. Non sapeva esattemente perchè aveva scelto quel colore ma era molto arrabbiata.
Uscì dal bagno e vide Draco steso sul letto a pancia all'aria «Idiota» gli disse passandogli accanto.
«Ma come ti sei conciata? ...Comunque sembri una rana quando nuoti…» disse lui.
Sarah si voltò verso di lui «Mi hai spiata?» aveva i nervi a fior di pelle.
«Questa è la mia camera, posso fare quel che voglio» lo sguardo malizioso sembrava non volersene andare.
«Bene! Visto che oggi sarò la cameriera di tua madre..» si avvicinò alla porta «...le dirò che per non destare sospetti converrebbe che alloggiassi con la servitù» uscì dalla camera da letto sbattendosi la porta alle spalle, raccolse tutte le sue cose quando si ricordò delle pozioni. Ne aveva cinque, dovevano bastare.
Draco aprì la porta e andò verso di lei, forse per scusarsi o chissà per cosa ma lei non lo fece parlare «Queste sono le tue pozioni, prendile ad ogni calar del sole fino a quando terminano» non lo guardò in faccia e si diresse verso la porta principale a passo svelto. Dopo tutto quello che aveva fatto per lui così la ricambiava, spiandola nei suoi momenti intimi.
«Aspetta! Non fare così!» la fermò lui trattenendola per un braccio.
«Certo che posso, stammi bene» strattonò il braccio e uscì sul corridoio.
Dove si sarebbe dovuta dirigere ora? La donna non le aveva detto dove andare. Era ferma in quel corridoio lunghissimo con delle finestre enormi e a terra c'era un tappeto lunghissimo che procedeva fino al piano di sotto. Decise di scendere e sperare di incontrare un altro domestico per chiedere informazioni ma non incontrò nessuno.
Si ritrovò nell'androne principale, e si guardò intorno. Il soffitto era altissimo ricco di affreschi e su ogni parete regnavano degli enormi stendardi e quadri immensi in movimento. Al centro della sala c'erano due scale di marmo che portavano al piano di sopra e insieme viste dall'alto formavano un semi-cerchio. Sulla sinistra c'era un arco e decise di recarsi lì. Era la Sala da pranzo probabilmente perché c'era un lungo tavolo ovale in legno e un camino. Anche in questa sala c'erano affreschi ma erano più cupi di quelli nell'ingresso e c'erano degli scaffali neri su cui brillavano degli strani oggetti che Sarah non conosceva. C'erano altre tre porte e non aveva la minima idea di quale prendere, se non fosse stata così arrabbiata con Draco prima di uscire si sarebbe fatta spiegare la strada.
Sentì delle voci provenire dall'ingresso, voci femminili, e stavano entrando proprio in quella stanza. Sarah terrorizzata prese la bacchetta e fece comparire uno spolverino e non appena le donne entrarono lei fece finta di pulire la mobilia.
«Cissy era davvero spettrale quel cappello!» esclamò una delle donne. Sarah la osservò con la coda dell'occhio e la riconobbe. L’aveva vista ad Hogwarts con Draco quando scesero dalla torre di astronomia. Aveva dei lunghi capelli neri e ricci e indossava una lunga veste nera. L'altra donna era la madre di Draco e quando la notò disse «Ehi tu, va in cucina e ordina agli elfi domestici di prepararci uno spuntino» con il braccio indicò una delle porte.
«Subito mia signora» chinò la testa e andò oltre la porta indicata. Era uno spazio stretto e buio, dovette usare la bacchetta per vedere dove metteva i piedi. C'era una lunga scala a chiocciola che sembrava non finire mai, probabilmente portava ai sotterranei o qualcosa del genere.
Appena mise piede sull'ultimo scalino sentì qualcosa che le tirò la caviglia, cercò di strattonare il piede ma cadde a terra e venne trascinata «Ma cosa….» si coprì il viso con le braccia fino a quando «Sei Sarah?» disse una vocetta acuta.
Abbassò le braccia e vide dove si trovava. Le cucine di quel castello erano immense come anche il numero degli elfi domestici. Solo intorno a lei ce n'erano una ventina.
«Sì sono io…» cercò di alzarsi ma uno degli elfi la tratteneva ancora «Lasciami!»
«Prima abbiamo degli ordini per te» un elfo che le dava ordini? Il mondo si era capovolto.
«Non prendo ordini da un elfo domestico!» quell'elfo già le stava antipatico, non era come Elle, così dolce.
«La padrona ci ha ordinato di darle degli ordini» la sua vocetta acuta sembrava penetrarle nel cervello.
«Va bene dimmi!» disse sconfitta.
«Bene…»salì in piedi su una sedia prese una pergamena e la srotolò «Punto uno, in questo castello non ci si può smaterializzare» la guardò e aggiunse «..tranne che fuori al cancello, in caso di emergenza usare Gillard» l'elfo accanto a quello che leggeva mosse le orecchie allegramente «Io sono Gillard!» sembrava euforico.
«Ah…ok!» provò nuovamente ad alzarsi ma niente da fare « Dai avanti continua»
«Punto due, i servitori umani si occupano…di aprire la porta quando qualcuno bussa, di togliere la polvere dai libri presenti nella biblioteca senza magia, e di tutto quello che i padroni ordinano» Ora aveva capito l'utilità della cosa, voleva che fosse informata sui ruoli in quel castello.
«Punto tre, durante le riunioni non si può accedere al salotto»
«Che riunioni?» forse quella di ieri mattina era una riunione.
«Noi non dobbiamo impicciarsi delle faccende dei padroni!» disse uno degli elfi irritato.
«Ok scusate…ci sono altri punti?» chiese stufa.
«Punto quattro, non è consentito usare la magia…» fece una pausa «La nostra padrona ci ha detto che sei speciale e non dobbiamo sequestrarle la bacchetta ma deve nasconderla bene perchè i padroni cattivi le possono controllare i vestiti» l'elfo arrotolò di nuovo la pergamena e scese dalla sedia con aria fiera.
«Padroni cattivi? Chi sono?»
«Non possiamo dirlo!» esclamarono in coro picchiandosi a vicenda.
Finalmente la fecero alzare «Tutto qui? Posso andare adesso?» chiese.
«Si ecco tieni!» uno degli elfi le aveva dato un vassoio d'argento con un coperchio a cupola «Cosa ci devo fare…» cercò di sbirciare sotto il coperchio ma uno degli elfi le diede un calcio «Ahi!»
«Non si apre il coperchio se non si è al cospetto dei padroni!» aveva molto da imparare riguardo ai domestici «Questo è lo spuntino per la Padrona Narcissa e sua sorella Bellatrix» disse l'elfo «Dopo che le servirai appoggia il vassoio sul tavolo e noi lo prenderemo»
Quindi quella donna orribile era la zia di Draco. L'elfo la spinse via su per le scale e lei eseguì.
Tornò nella stanza da pranzo e trovò Bellatrix  seduta scomposta su una delle sedie, aveva i piedi appoggiati sul tavolo, mentre la signora Malfoy, praticamente l'opposto di sua sorella, sedeva educatamente con la schiena diritta. Sarah le si avvicinò e le porse il vassoio alzando il coperchio «Prego mia signora» sotto al coperchio c'erano due coppe di macedonia, la donna ne prese una e Sarah si avvicinò all'altra. Bellatrix non cambiò quella posizione maleducata ma le strappò il vassoio da mano e dopo aver preso la sua coppa lo gettò per terra.
I nervi di Sarah risalirono ma si concentrò su quello che stava facendo “Devo scoprire di più su Grayback, resisti” si disse mentalmente. Si chinò e alzò il vassoio, ci rimise il coperchio e lo appoggiò sul tavolo come le aveva detto l'elfo ed esso sparì immediatamente.
Sarah si chinò di nuovo verso la padrona di casa e disse guardando il pavimento «Mia signora ha altri ordini per me?» le venne in mente che Elle appena arrivata faceva così.
«Si, vai a vedere se Draco ha bisogno di qualcosa» con tutte le cose che poteva ordinarle di fare, aveva optato per quella meno gradita per lei, ma pensò che lo fece per tenerla al sicuro nella sua stanza.
Bellatrix esplose in un orribile e sonora risata «Cissy, Draco è un bel ragazzo non ha bisogno di una sgualdrina come questa!»
«Bella sai che non intendevo quello!» disse seriamente la Signora Malfoy «Su che aspetti! Muoviti» si rivolse a Sarah che era rimasta ferma lì ad assistere alla scena.
Ripercorse di nuovo lo stesso percorso di prima e con riluttanza andò verso la camera di Draco.
Bussò ma non ricevette risposta, quindi non entrò. Non aveva proprio voglia di vederlo.
Dalla porta accanto alla camera di Draco uscì un uomo con lunghi capelli biondo sporco, camminava con un bastone su cui c'era incastonata una testa di serpente d'argento. Aveva l'aria di chi avrebbe voluto non essere lì. Si accorse di Sarah e chiese «Chi sei?»
Era quasi certa che la donna avesse parlato a suo marito di lei quindi si espose «Sarah….Sarah Moreau»
Lui la fissò e disse «Ah sei tu…» si guardò intorno «Che ci fai qui fuori?»
«Sua moglie mi ha ordinato di vedere se Draco aveva bisogno di qualcosa, ma ho bussato e non ha risposto, suppongo stia dormendo»
«Seguimi» disse l'uomo. Lei sorpresa eseguì.
Percorsero il tratto di corridoio ancora inesplorato da Sarah, presero un corridoio sulla destra e salirono al piano superiore per poi arrivare davanti ad una porta di legno molto alta. La varcarono e Sarah si disse che era sicuramente la biblioteca perchè c'erano scaffali pieni zeppi di libri ovunque si girasse, fino al soffitto.
Al centro della stanza c'erano dei divanetti rossi e delle colonnette anch'esse piene di libri. Le venne in mente quello che le aveva detto l'elfo “senza magia” e si chiese come facevano i domestici a pulire lì dentro.
«Qui non ci raggiungerà nessuno siediti» si sedettero entrambi e lui cominciò a parlare «Innanzitutto, come ha già fatto mia moglie, vorrei ringraziarti per aver salvato mio figlio» aveva un tono di voce molto freddo.
«Non mi deve ringraziare signore…» stava dicendo ma fu interrotta 
«Lascia che ti dica che se lo hai fatto per ottenere in cambio qualcosa, la mia famiglia non ha più niente»
Cosa? L'aveva presa per un'approfittatrice? «No, Signore davvero, non l'ho fatto per avere un tornaconto!» si sentiva offesa da quella affermazione «Draco è un amico…» mentre lo disse non riuscì a bloccare il pensiero di lui che la spiava e il nervosismo risalì nuovamente quella giornata.
Lui la guardò stupito «Nessuno aveva mai fatto qualcosa per la mia famiglia….per amicizia» Quell'uomo le faceva molta pena ma era anche furiosa con lui che aveva messo suo figlio nel giro dei Mangiamorte.
«C'è sempre una prima volta no?» disse con un finto sorriso sperando di rompere il ghiaccio.
Lui non disse niente ma contemplò il suo bastone rigirandolo tra le mani. Si vedeva che Azkaban lo aveva ridotto molto male.
«Signore…posso chiederle una cosa?» osò.
Lui annuì soltanto e Sarah continuò «Mi scusi se le sembrerò inopportuna ma…da quello che ho visto a nessuno della sua famiglia piace questa situazione…» si indicò il braccio «Quindi mi chiedevo…se non vuole rispondere è libero di farlo ovviamente….mi chiedevo come mai…» non sapeva come terminare la frase ma lui l'anticipò.
«Una volta che ci sei dentro non puoi può andartene» disse alzandosi e passaggiando nella biblioteca «Da giovane ero un tipo molto curioso, mi lasciai attrarre dalle arti oscure…» si fermò davanti ad una finestra «Il Signore Oscuro sa come impossessarsi delle persone…per sempre» si voltò verso Sarah « Ero giovane e sconsiderato» disse di nuovo «Ma ormai ero dentro e non potevo più tornare indietro….ci provai certo….ma con disastrosi risultati….ed ora mio figlio sta passando le stesse cose» si sedette di nuovo e prese a dondolare sulla sedia avanti e indietro sembrando un pazzo «Per fortuna Cissy non mi ha mai lasciato»
«Signore..» non sapeva se consolarlo o lasciarlo lì da solo.
Improvvisamente parlò di nuovo «Dissi ad Edmund di non andare a cena da quello lì ma non mi diede ascolto»
Il cuore di Sarah battè all'impazzata, stava parlando di Marcus e suo padre «Lei…sapeva quello che sarebbe successo?»
«Certo che no….ma sapevo che Fenrir avrebbe fatto qualcosa, aveva rubato il tesserino del mago»
«Come mai non le diede ascolto? Cioè vi conoscevate, eravate amici…» chiese Sarah.
«No!» rispose nervoso il signor Malfoy «Eravamo soltanto conoscenti» riprese con un tono normale «Mia moglie lo conosceva meglio, lei ed Elisabeth erano molto amiche…»
«Si me lo ha raccontato sua moglie…» stava per dire.
«Ora vai…non hai altro da fare?» riprese ad essere freddo.
Confusa Sarah si alzò «Ehm…si Signore ora vado…» L'uomo non stava bene era piuttosto ovvio.
«Ah quasi dimenticavo…prepara una delle stanze degli ospiti, stasera verranno i Signori Greengrass con la loro figlia e se ne andranno domani mattina presto»
«Sì Signore, vado subito» fece un inchino e si allontanò. Si chiese chi fossero questi Greengrass e come mai venissero per una notte sola.

 

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Capitolo 17
*** La promessa sposa ***


Capitolo 17 - La promessa sposa

 

Tornò al piano inferiore e si fermò di nuovo. Quale stanza doveva preparare? E come si preparava una stanza?
Già stufa di fingersi una domestica tornò nelle cucine e per fortuna le due signore non erano più nella sala da pranzo.
Nella miriade di elfi domestici chiamò Gillard, l'unico di cui conosceva il nome «Gillard, ascolta, mi spieghi come si prepara una stanza per un ospite?»
L'elfo sgranò gli occhi e la fissò per qualche secondo, poi le chiese «Abbiamo ospiti?»
«Si, stasera verranno delle i Greengrass….se ne andranno domani mattina…» lo guardò e si chiese perchè mai le avesse fatto quella domanda.
Gillard si affannò e corse a suonare una campana che era attaccata al muro della cucina, al suono di essa tutti gli elfi si fermarono e guardarono Gillard
«Abbiamo ospiti!» a queste parole tutti gli elfi sembravano presi dal panico e scorrazzavano terrorizzati per tutta la cucina urtandosi tra di loro
«Ma che cavolo succede?» urlò Sarah.
Gillard la raggiunse di nuovo e disse «Ci pensiamo noi a preparare la camera»
Un altro elfo guardò le sue mani con disprezzo «Gli umani non sono capaci di ordinare come noi Elfi»
Contenta di non doversi occupare della camera degli ospiti non gli rispose «Bene, allora cosa faccio io?»
«Attendi gli ospiti all'ingresso» disse l'elfo che aveva letto gli ordini della Signora Malfoy poche ore prima.
«Ma arrivano stasera! Ora sono le dodici…» disse Sarah.
«Le dodici! Il pranzo per i padroni!» esclamò un altro elfo, la cosa li mise ancora più in agitazione. Gli elfi dovevano essere terrorizzati dai signori Malfoy per comportarsi in quel modo, non erano come Elle che sembrava felice di fare il suo lavoro alla villa.
«Vai lì e aspettali!» urlò il Capo-Elfo che prese a spingerla fuori dalle cucine.
«Va bene, va bene non spingermi!» uscì e risalì la scalinata a chiocciola. Una gabbia di matti si ritrovò a pensare.
Andò nell'ingresso e sentì delle voci provenire dalla stanza delle riunioni, così l'aveva denominata Sarah. Si affacciò leggermente, come al solito era curiosa, e vide i tre Malfoy che discutevano, o meglio Draco discuteva con i genitori. Erano troppo lontani per capire cosa stessero dicendo e Sarah non si azzardò ad avvicinarsi ma si limitò ad osservarli con la coda dell'occhio.
Dopo una decina di minuti Draco si allontanò a passo svelto e passò davanti a lei «Che ci fai qui?» disse nervoso.
«Sono una domestica, attendo gli ospiti» rispose freddamente Sarah.
«Tsè» fece un ghigno e se ne andò quasi correndo al piano di sopra, forse nella sua camera.
Il Signor Malfoy seguì il figlio un attimo dopo e la Signora Malfoy si fermò vicino a Sarah. Si guardò intorno e disse «Perchè sei vicino la porta di ingresso?»
«Veramente…suo marito mi aveva ordinato di preparare la camera degli ospiti….solo che non sapendo come si fa sono andata a chiedere agli elfi…. che mi hanno cacciata e mi hanno detto di mettermi qui ad aspettare gli ospiti…» Che cavolo aveva detto? Sembrava un'idiota.
La signora Malfoy sembrò capire i suoi pensieri «Cara, non sei un elfa domestica»
«Si, lo so Signora ma…» si sentiva molto bambina in quel momento «Non so cosa fare!» disse quasi disperata.
La Signora Malfoy represse un sorriso «E' il primo giorno è normale….come mai i capelli biondi?» le prese una ciocca di capelli e la osservò.
«Oh…non lo so stamattina mi andava di avere i capelli biondi…..spero non sia un problema» disse imbarazzata.
«No, ma ora che mia sorella ti ha vista dovrai tenerli sempre così»
«Oh giusto!» che stupida doveva pensarci. Ora per tutto il periodo che sarebbe stata lì avrebbe dovuto avere i capelli biondi.
«Comunque…ho un favore da chiederti» la donna si avvicinò «Draco è arrabbiato con suo padre potresti parlargli? Visto che siete amici….magari a te potrebbe dar retta»
Di nuovo Draco. Per quanto cercava di evitarlo quel giorno comunque avrebbe dovuto vederlo.
«Certo signora…come mai è arrabbiato?» chiese.
«Oh…le solite cose…non accetta il matrimonio con la figlia dei Greengrass» lo disse come se fosse la cosa più naturale del mondo.
«D…Draco deve…sposarsi?» chiese scioccata.
«Non te ne ha parlato?» Che nervi! si sentiva ancora più idiota adesso, aveva una ragazza e non gliel'aveva detto.
«Ehm…no» sentì un dolore in fondo allo stomaco, ma non seppe bene da cosa era stato provocato.
«La figlia dei Greengrass è la promessa sposa di mio figlio da quando è nata…» non sembrava felice della cosa «Ma Draco odia essere costretto a sposarla» Sarah non poteva essere più d'accordo con lui in questo caso, già era dovuto diventare un Mangiamorte per salvare i suoi genitori poi anche il matrimonio...
Anche la madre però sembrava pensarla così «Mio marito crede che così salvi la famiglia, come saprai non abbiamo più niente, il Signore Oscuro si è preso tutto…» abbassò la voce nonostante fosse già bassa, infatti Sarah fu costretta ad avvicinare l'orecchio «Draco sa che sono dalla sua parte ma….ho le mani legate, digli di non arrendersi!»
Sarah fu sorpresa da quella risposta, non arrendersi, ottimo consiglio anche per lei.
«D'accordo signora vado subito….ah prima volevo chiederle una cosa….sa quando Greyback sarà qui?»
La donna parve scossa da un brivido sentendo il nome di quell'uomo «Non lo so ma appena me lo diranno ti avviserò»
«Grazie» fece un inchino con la testa e andò al piano di sopra nella camera di Draco.
Quante ne doveva passare ancora quel ragazzo. Doveva anche sposarsi per salvare l'economia della famiglia Malfoy oltre a fare il lavoro sporco per i Mangiamorte.
Si dimenticò della mattina nel bagno e bussò alla sua porta, stavolta sentì «Papà vattene!»
«Draco…sono Sarah» disse alla porta.
Improvvisamente la maniglia si abbassò e Draco aprì la porta «Che vuoi?» non aveva la camicia ma il petto era coperto dalle bende.
«Fammi entrare voglio parlare con te» la fissò per qualche secondo poi si scansò per farla entrare chiudendole la porta alle spalle.
Si tolse il nastro dai capelli che le dava fastidio e si sedette sul divano senza aspettarlo. «Siediti» ordinò quasi.
Draco obbedì, stranamente, e si sedette a fianco a lei. «Allora…nonostante in questo momento ti odio….» cominciò a dire Sarah ma fu interrotta da lui che disse «Scusa»
Sorpresa lo guardò negli occhi e lui distolse lo sguardo facendo un sorrisetto.
«Cosa hai da ridere?»
«Scusa…ma hai un bel fondoschiena!» Sarah arrossì violentemente.
«Ma sei un porco!» gli diede una gomitata, ma in fondo non le dispiaceva molto quel complimento.
«Smettila e togli quel biondo dalla testa, sembri una mia sorella» disse lui. A quelle parole Sarah esplose in una risata fragorosa, sua sorella!
Dopo circa dieci minuti di risate, per Sarah fecero pace e cominciò a parlare seriamente.
«Ascolta…ho parlato con tua madre…perchè non mi hai detto che sei fidanzato?»
«Perché non è importante» disse lui stendendosi sul divano. Sarah approfittò che stava steso per controllare le sue ferite sul petto
«Non sarà importante per te forse!» le scappò mentre osservava la ferita che si stava rimarginando. Si riprese prendendo la bacchetta e facendo dei "test" per controllare la ferita.
«Perchè per te lo è?» la guardò e quegli occhi azzurri le fecero venire le farfalle nello stomaco. Si stava prendendo una cotta per lui? No è impossibile! si disse.
«No ma….» non sapeva cosa dire, aveva lo sguardo fisso sul suo petto, così perfetto. Smettila Sarah! si rimproverò «Comunque che farai?»
Gli rimise le bende pulite e si allontanò da lui e dai suoi pensieri perversi.
«Niente…devo sposarmi no? Altrimenti qui andrà tutto in malora…» disse tristemente.
«Ma non devi sposarti per convenienza! E poi che ti importa dei galeoni! Sai che esiste l'amore?»
«Amore? In questo macello riesci ancora a pensare all'amore?» si rialzò e si mise seduto. 
«Senza amore non c'è vita….pensaci…perchè fai tutto questo?»
«Per salvare la mia famiglia…»
«Esatto, perchè provi amore nei loro confronti altrimenti ti saresti già ucciso….ti avrei ucciso io al ponte in verità» disse ripensandoci.
«Già, e sono ancora vivo per merito tuo..» indicò le bende.
Sarah sorrise e si stese anche lei sul divano, si era pentita di essersi svegliata presto quella mattina, era stanchissima.
«Draco….» disse guardando il soffitto.
«Che c'è?» disse lui.
«Ho fame, ho sonno e sono ancora arrabbiata con te» gli disse.
Lui fece una pausa e poi disse «Scherzavo stamattina, non c’è bisogno di essere permalosa»
«Non parlo di quello. Pensavo fossimo amici ormai ma non mi hai parlato del matrimonio. Se non fossi venuta qui e tua mamma non mi avesse parlato della faccenda non lo avrei saputo»
Draco, seduto ai suoi piedi sospirò «Tanto lo avresti scoperto il prossimo anno a scuola, Astoria ha cominciato già dall’anno scorso a vantarsi di questa cosa»
Sarah si mise a sedere di scatto «Non è questo il punto! Io volevo saperlo da te!»
Possibile che lui non capiva le dinamiche relazionali tra amici? «Gli amici si confidano e si sfogano su tutto. E’ anche vero che siamo amici da poco però...ecco ci sono rimasta male»
Draco le mise una mano in testa e la accarezzò «Scusa. Da oggi in poi ti dirò tutto»

 

 

*****

 

La sera arrivò e Sarah era già pronta vicino alla porta per accogliere gli ospiti e prendere i loro cappotti. I signori Malfoy erano nella sala da pranzo e Draco era con lei nell'ingresso, era nervoso e non riusciva a fare il nodo della cravatta. Era vestito molto elegante e le piaceva molto come si presentava.
«Vieni qui, te lo faccio io» Sarah si avvicinò e lui la lasciò fare. Aveva fatto spesso i nodi alle cravatte di suo padre «Su rilassati è solo una cena» gli disse cercando di farlo rilassare.
«Dici così perchè non hai mai visto Astoria….lo vedrai..» Suonarono il campanello e Draco si fece bianco come un cencio. Sarah si sistemò, fece una smorfia a Malfoy che non ricambiò e aprì la porta.
Davanti a lei c'era una ragazza dai capelli castani, molto carina ma con l'aria di chi aveva la puzza sotto il naso, e dietro di lei i suoi genitori. Il padre era un uomo basso e grassottello, portava svariati anelli d'oro alle dita e aveva i baffi arrotolati all'insù, la madre invece era una donna alta e magrissima, sulla testa portava un cappello verde bottiglia che richiamava i bottoni del cappotto.
«Benvenuti a villa Malfoy, prego avanti» disse Sarah facendoli accomodare. Draco andò loro incontro e li saluto «Benvenuti….ciao Astoria» le fece il baciamano.
Lei a quel gesto emise un gridolino che era tra una risatina e un suono nasale. La cosa irritò molto lo stomaco di Sarah ma cercò di non farci caso. Salutò la madre nello stesso modo e strinse la mano del padre come un perfetto gentiluomo. Ad un certo punto però l'uomo si voltò verso la figlia e disse «Visto com'è educato?» dando una pacca alla spalla sinistra di Draco. A Sarah vennero i brividi. La ferita!
«Signori volete porgermi i copriabiti?» disse avvicinandosi. Draco stringeva le labbra e sembrò fissare il vuoto, sicuramente gli aveva fatto molto male. Sarah prese i loro mantelli e si fece scivolare la bacchetta che nascondeva nella manica.
Si posizionò in modo che Draco gli fosse davanti e che i Greengrass non la vedessero «Signor Malfoy i suoi genitori l'aspettano in Salotto» lui si voltò verso di lei e da sotto i mantelli che aveva sulle braccia fece un incantesimo non verbale per anestetizzargli la spalla. Se lo aveva fatto decentemente non avrebbe dovuto sentire più nulla.
«Certo vogliate precedermi?» fece un gesto elegante verso l'ingresso del salotto e loro si avviarono.
Draco si voltò di nuovo verso di lei e sussurrò «…Grazie...ma come hai fatto?»
«Segreto!…la tizia non mi piace per niente!» disse in fretta.
«Però anche il suo fondoschiena non è male» fece un ghigno e seguì i tre. Questa gliel'avrebbe fatta pagare.
Per quella sera il suo compito era terminato e se ne andò nella sua camera, cioè nell'anticamera di Draco. Un elfo le aveva portato da mangiare lì ma toccò poco e niente. Non aveva fame. Pensò a quello che accadeva di sotto, Draco e la sua fidanzata erano a cena insieme con le loro famiglie a parlare di come sarebbe stato bello dopo essere sposati.
Si stese sul suo letto/divano e si rigirò più volte. Si fece notte fonda e pensò che forse erano andati tutti a letto, ma Draco? Perché non era ancora rientrato.
Stufa fece ricomparire le sue coperte e spense tutte le candele. Era nel buio più profondo ma cercava di ascoltare quello che succedeva fuori la porta, magari lo avrebbe sentito arrivare. Nulla.
Dopo circa un'ora sentì un rumore, qualcuno entrò. Draco. Ma non era solo. Oddio pensò.
«Ssscch»
«Ma che importa! Fra un anno saremo marito e moglie..» disse una voce femminile.
«Non voglio che tuoi pensino che lo facciamo prima del matrimonio» sussurrò Draco.
Sarah rimase pietrificata, non si mosse nemmeno quando le passarono accanto per andare nella stanza da letto. Sentì un odore di vino al loro passaggio, probabilmente erano brilli.
Il cuore di Sarah battè veloce come un treno. Non voleva. Non voleva assistere a tutto quello. Le lacrime le rigarono il viso per poi scomparire tra i capelli.
Sentì dei suoni nella camera da letto e questo era troppo da sopportare. Si alzò, si rimise la sua divisa e uscì da quella stanza portando con se la sua borsa.
Il lungo corridoio tutto buio era terrificante ma mai come quello che accadeva in quella stanza.
Ormai lo aveva capito, aveva preso una cotta per Draco, altrimenti non si spiegava tutto quel dolore a quella situazione.
Ma lui ovviamente non provava niente per lei, e questo la faceva sentire ancora più triste.
Concentrati su Grayback Sarah! cercò di pensare.
Prese una rampa di scale che portava ai piani superiori e salì fin quando le scale permettevano. Voleva allontanarsi il più possibile da quella camera.
Arrivò ad una porta chiusa a chiave in cima ad una delle torri «Alohomora» sussurrò ed essa si aprì.
Come si aspettava era una stanza circolare, all'interno c'erano dei vecchi mobili e oggetti accatastati. Si affacciò all'unica finestra presente e capì che si trovava sulla torre più alta. Da lì riusciva a vedere attraverso le finestre, il corridoio della camera di Draco.
Scacciò i brutti pensieri e si chiuse lì dentro. Dormì sul pavimento quella notte.

 

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Capitolo 18
*** Passato e Gelosia ***


Capitolo 18 - Passato e Gelosia

 

Il giorno successivo fu svegliata da un calore al petto, la moneta bruciava. Sarah la prese e lesse sul bordo. CAMERA DI DRACO.
Ma che ore erano? Per quanto aveva dormito? Si ricordò che aveva preso sonno molto tardi a causa dei brutti pensieri su Malfoy.
Si ricompose e scese per tutte le scale correndo fino a scontrarsi con un domestico che si stava dirigendo alla biblioteca «Scusa» riuscì a dire mentre continuava a correre. Si rese conto che erano le undici e mezza quando passò davanti ad un orologio a pendolo. Forse i signori Greengrass erano andati via e lei non era andata ad aprire la porta e forse ora sarebbe stata rimproverata dalla signora Malfoy a causa del suo ritardo.
Arrivò alla camera di Draco e bussò tre volte.
«Avanti»
Abbassò la maniglia e si preparò al peggio.
Draco era solo seduto sul divano/letto di Sarah e teneva tra le mani un lembo di coperta che aveva lasciato lì. «Sarah ma dov'eri finita? Dove hai passato la notte?»
Sembrava preoccupato «….ho preferito passare la notte fuori…»
Draco si alzò e le si avvicinò «Ci hai sentiti…»
«Bè non che abbiate fatto tutto in silenzio» cercò di non sembrare turbata, ma non riuscì a guardarlo in faccia.
«Sarah…» disse lui «Grayback è qui»
Alzò lo sguardo per assicurarsi che non la stesse prendendo in giro «Cosa?»
Il suo sguardo era serio «Alcuni mangiamorte devono prepararsi per una nuova missione…per fortuna mi hanno tirato fuori….ma vengono qui per organizzarsi…e c'è anche lui» la guardò.
Sarah non sapeva che fare, pensava di avere ancora tempo per pensarci su ma a quanto pare si era anticipato tutto. Fece un respiro profondo e ragionò. Non poteva agire così presto. Doveva studiare prima l'avversario, poi le varie fasi lunari per colpirlo nel suo momento più debole e poi esercitarsi nei vari incantesimi.
«Ok, grazie per avermi avvisata» disse freddamente distogliendo di nuovo lo sguardo. Era maledettamente bello quando aveva quell'espressione preoccupata.
«Cosa hai intenzione di fare?» chiese lui.
«Niente, soltanto di osservarlo» si voltò di spalle, non riusciva a sopportare il pensiero di lei nelle braccia di lui.
«Cos'hai?» disse girandole intorno per guardarla in faccia.
«Niente! Hai preso la pozione ieri pomeriggio?» disse cercando di cambiare argomento.
«Si…c'eri anche tu quando l'ho presa» Cavolo! lo aveva dimenticato.
«Ah già…»
Qualcuno bussò alla porta.
«Chi è?» disse Malfoy
«Tua madre» disse una voce.
«Avanti» rispose sospirando il figlio.
La donna entrò, era vestita completamente di nero «Ah Sarah sei qui, finalmente l'hai trovata allora» disse rivolgendosi a Draco.
«Si, avevo scordato…..me lo aveva detto ieri…..è andata a comprare altri ingredienti per la pozione rigeneratrice ed ha fatto tardi»
«Ottimo, grazie ancora Sarah per quello che fai per mio figlio»
«Oh… si figuri» si chiese come mai l'avesse coperta.
«Figliolo sei fortunato ad avere un'amica come lei» si avvicinò al figlio e l'abbracciò «Mi ha detto che ti starà vicino e ti proteggerà»
Sarah la guardò stupita mentre lasciava il figlio, aveva preso sul serio le sue parole.
«Ha detto così?» disse lui guardandola.
Sarah arrossì e la donna proseguì «Sai quell'Astoria non mi piace molto»
«Si mamma lo so, nemmeno a me…ma papà…»
Nemmeno a me? Ha risposto davvero così? E perché l'ha portata a letto allora! I suoi pensieri fecero a cazzotti nella sua testa
«Lo so figliolo ma non possiamo fare altrimenti…Ah Sarah…hai saputo?» disse la donna rivolgendosi a lei.
«Si, Grayback è qui, ma io non farò niente» si accorse di aver risposto freddamente anche questa volta. Draco la stava facendo diventare una vera idiota.
«Non farai niente?» chiese la donna. Sembrava non essersene accorta.
«No signora…» cercò di avere un tono normale «per ora mi limiterò ad osservarlo e capire i suoi punti deboli»
«Sei una ragazza davvero in gamba» le disse.
«Non mi faccia arrossire..»
«Ma se arrossisci sempre e i tuoi capelli diventano rosa!» aggiunse Draco.
«Ma non è vero! Stai zitto!» trovò il suo commento fuori luogo e la fece innervosire ancora di più.
«Zitta tu!» la riprese lui.
La donna rise mettendosi una mano sulla bocca «Non mi sembra vero di assistere a questa scena»
«Che dici mamma?» le chiese.
Lei rise ancora per qualche minuto e poi lo guardò negli occhi «Per un breve momento mi sei sembrato un ragazzo spensierato, come è giusto che dovresti essere» il viso della donna si rattristì improvvisamente.
«Mamma, non è colpa tua..»
«Si è anche mia! Non sono riuscita a proteggerti..» i suoi occhi, azzurri ma non come quelli del figlio, cominciarono a brillare.
«Ma non potevi fare niente contro il Signore Oscuro….» Draco le prese la mano. Era molto dolce in quel momento.
Sarah le si avvicinò «Signora Malfoy….si ricordi quello che le ho detto» le prese l'altra mano e la guardò negli occhi.
Lei sorrise «Grazie cara…» si asciugò le lacrime «Sembra che tua madre mi stia aiutando anche adesso che non c'è più»
«Conoscevi sua madre?» chiese Draco.
«Si, era la mia migliore amica ai tempi della scuola…ora che ci penso» li guardò entrambi «…voi due vi siete conosciuti all'età di un anno»
«Cosa!» Esclamarono all'unisono.
«Voi siete nati lo stesso anno e sia io che lei eravamo curiose di vedere il pargolo dell'altra» sembrava felice ricordando quell'episodio.
«Continua!» la incitò Draco.
«Bè lei venne qui con Sarah il giorno del tuo primo compleanno Draco»
Per Sarah era un pò triste sentendolo raccontare da lei e non da sua madre.
«Sai a Draco piacevi molto» disse rivolgendosi a Sarah
«Ma cosa dici!» lei sembrò ignorarlo e continuò «Cambiavi le tue parti del corpo ogni minuto, era evidente che non riuscivi ancora a gestire i tuoi poteri, e questo faceva divertire molto Draco» lui si voltò imbarazzato « a fine serata ricordo che non volevi che andasse via, piangevi disperato» disse rivolto al figlio.
Lei sorrise e aggiunse ancora « Ricordo che io ed Elisabeth scherzavamo sul fatto di organizzare il vostro matrimonio…»
Stavolta arrossì anche Sarah.
«Hai finito mamma?» disse Draco.
La donna parve avere un illuminazione «Scusate devo andare, Sarah stai attenta a quello che fai con quel…..animale»
Capì si riferisse a Grayback «Certo ci andrò cauta» le promise.
Si chiuse la porta alle spalle e rimasero loro due soli.
Non dissero niente per qualche minuto poi Sarah si accorse di aver mal di schiena, dormire a terra non faceva per niente bene.
Prese la bacchetta e cercò di puntarsela dove le faceva male «Ma che cavolo fai?» chiese lui.
«Niente che ti riguardi….ho solo mal di schiena» cercò di allungare il braccio ma non ci arrivava
«Sta ferma ci penso io…è qui?» toccando con la bacchetta più sopra di dove arrivava lei.
«Esatto..ma sai farlo?» improvvisamente il dolore passò. Aveva fatto un incantesimo non verbale «Bravo…dovresti imparare a fare altre cose in maniera non verbale sai…»
Cercò di essere più pungente che poteva dicendo quella frase.
«Invidiosa che tu e il tuo ragazzo non potete farlo?» la rimbeccò lui.
«Il mio che? Lo sai che io ed Alan abbiamo rotto…lo sapevano tutti ad Hogwarts»
«Tanto a Settembre tornerete insieme no? Lui ti vuole ancora…» 
«Ma chi ti dice queste cose…» ebbe un flashback. La lettera stropicciata sulla sua scrivania… «…hai letto la lettera…»
«Brava ci sei arrivata!» disse lui seccato.
«Incredibile la tua capacità di farmi arrabbiare ogni volta che penso di aver fatto pace con te»
«Dono di famiglia direi» rispose lui sarcastico.
«Perchè hai letto la mia posta?» chiese lei inviperita.
«Nessun motivo particolare, era lì e mi è venuta voglia di leggere» disse lui come se fosse normale.
«Argh!» fece lei imbestialita «Vado a farmi un giro prima che ti pesti!» disse urlando e sbattendosi la porta alle spalle.
Perchè si sentiva così strana? I suoi sentimenti erano così confusi riguardo Draco…Prima era arrabbiata, poi gli faceva tenerezza, poi lo amava e d'un tratto lo odiava di nuovo.
Arrivò all'ingresso e si nascose dietro un armatura osservando le persone che stavano entrando, almeno si sarebbe distratta e i nervi si sarebbero calmati. Riconobbe Federick, il ragazzo che si materializzò dietro di loro quando arrivarono al castello. Per fortuna aveva cambiato il colore dei capelli altrimenti l'avrebbe riconosciuta subito.
Poco dopo entrò un uomo dall'aspetto sudicio «Lucius! Dove sei?» disse lui sbraitando.
Il padre di Draco arrivò correndo dal salotto «Fenrir sono qui!»
Fenrir? Era lui il lupo mannaro? Era davvero orribile e capì come mai la signora Malfoy era così disgustata da quell'essere. Puzzava di cadavere e aveva gli abiti sporchi di sangue. E a proposito di sangue, quello raggelò nelle vene di Sarah.
«Lucius sei riuscito a farmi avere quella cosa?»
«Non ancora Fenrir, ho bisogno di tempo..» rispose il padre di Draco impaurito.
«Un giorno! Un altro giorno solo o saranno guai»
«Certo, vedrò di fartelo avere domani»
«Bravo Lucius» gli diede una pacca sulla spalla che quasi lo fece cadere «Stasera mi ospiti qui»
«Sei il benvenuto Fenrir» disse lui.
La mamma di Draco era pallida in viso e sembrava aver voglia di vomitare.
Quel lupo mannaro ora avrebbe passato la notte lì, in qualche camera non molto lontana dalla sua. Idee malvagie presero piede nella mente di Sarah.
Poco dopo si chiusero tutti nella sala delle riunioni e Sarah se ne andò di nuovo nella torre all'ultimo piano. Le piaceva stare lì sopra lontano da tutti.

 

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Capitolo 19
*** Terrore in biblioteca ***


Capitolo 19 - Terrore in biblioteca

 

 

Era buio pesto quando Sarah si tirò su dopo un breve sonno agitato. Draco l'aveva fermata quando disse di voler uccidere il lupo mannaro nel sonno perché a quanto pare la notte era più forte.
Arresa ormai a passare la notte in bianco, accese una candela e si mise a pensare fissando la fiammella che ondeggiava davanti ai suoi occhi.
La porta della camera di Draco era chiusa quindi non gli avrebbe dato fastidio a quell'ora della notte, e in verità non gli importava nemmeno di disturbarlo. Si sentiva ancora offesa per quello che era accaduto con lui e soprattutto per aver passato la notte con quella. Ammise a se stessa che era gelosa ma non voleva pensarci. Chiuse il discorso nella sua testa pensando che era un momento passeggero dato dal fatto che si sentiva sola e lui era l’unico che in quel momento era con lei.
Un rumore improvviso la fece sussultare e si voltò di scatto con la bacchetta tesa verso la camera di Draco, per abitudine. 
«Che ci fai ancora sveglia?» chiese lui ancora assonnato.
Abbassò la bacchetta «Non riesco a dormire…» rispose.
«Vuoi che ti faccia un incantesimo?» si offrì lui.
«No, non occorre…presto dovrei crollare» mentì.
Lui si lasciò andare sul divano di fronte a lei «Che hai….è da..» guardò l'orologio che aveva al polso «…ieri che sei strana»
«Niente» rispose continuando a guardare la fiammella.
«Hai detto che siamo amici no? Puoi parlarne con me se vuoi…» disse lui dolcemente.
Sarah sorrise «Sei tu quello strano, non mi hai mai parlato in questo modo prima d’ora. Fino a qualche mese fa mi dicevi “non darmi fastidio” o “vattene stramboide” o cose così»
Sorrise anche lui «Diciamo che ti ho rivalutata…»
«Ah si?» fece lei guardandolo negli occhi.
«Perché hai promesso a mia madre che mi proteggerai?» disse lui di getto. Probabilmente, pensò Sarah, si era svegliato proprio per porle quella domanda.
Di nuovo Sarah sorrise e lo guardò negli occhi «Diciamo che ti ho rivalutato...» disse facendogli quasi il verso.
Non poteva dirgli “Perchè credo di amarti ma forse è solo passeggero, non so cosa pensare, ciao”.
«Sei una tipa interessante.» disse lui con una strana espressione.
«Grazie, anche Astoria immagino sia interessante» rispose lei di getto senza pensare.
«No, lei non lo è. Ma…sei gelosa per caso?» alzò lo sguardo e lo guardò di nuovo.
Si prese un momento per rispondere. Non sapeva perché le era uscita quella cosa da bocca ed ora si era messa in quel pasticcio con lui. Decise di dire una mezza verità buttandola sullo scherzo «Anche se fosse che ti importa» rispose ridendo.
«Mi importa!» Draco alzò la voce.
Questa risposta non era quella che si aspettava «Davvero ti importa o mi stai prendendo in giro?» 
Draco si alzò di scatto e le diede le spalle «Lascia stare, ora vado a dormire» fece uno sbadiglio e si stiracchiò «Buonanotte Sarah»
Sarah un pò confusa disse «Buonanotte Draco» poi soffiò sulla candela e il buio piombò nella stanza, come sul suo cuore.
Draco era tornato in camera sua e lei chiuse gli occhi, il mondo dei sogni la travolse poco dopo…

 

*****

 

La mattina successiva si svegliò presto. Andò subito a cercare qualcosa da fare ma trovò il maniero deserto.
Ne approfittò per esplorare altre aree del maniero che non aveva ancora visto e cominciò da una stanza al piano terra che era una sorta di studio, c'era una scrivania e tanti libri su degli scaffali di legno. A qualcuno sicuramente piaceva collezionarli visto che il castello ne era pieno.
Le venne in mente improvvisamente che forse nella biblioteca dove era stata con Lucius Malfoy poteva trovare qualche libro sui lupi mannari e magari avrebbe scoperto qualcosa in più sul loro conto.
Quindi si diresse ai piani superiori e cercò di ricordare la strada per la biblioteca. Dopo una buona mezz'ora la ritrovò ed entrò. Era davvero magnifico avere tutti quei libri a disposizione, le sembrava di essere tornata ad Hogwarts. Per un momento pensò se sarebbe tornata per l'ultimo anno poi scosse la testa e si concentrò su quello che stava facendo. Si avvicinò agli scaffali e cercò di capire con quale criterio erano stati ordinati i libri alcuni dei quali non avevano titolo mentre altri sembravano essere messi lì a caso. Ci mise un'ora a cercare ma alla fine ne trovò un paio interessanti, li prese e li sistemò nella borsa così da poterli leggere con calma.
Improvvisamente una voce alle sue spalle la fece sussultare «Chi abbiamo qui…» per un istante pensò che fosse qualcuno venuta a rimproverarla per aver preso quei libri senza permesso ma quando si voltò, con suo grande orrore scoprì che era Grayback. Che ci faceva lì dentro?
Lui si avvicinò lentamente «S…s…sono la domestica Signore» disse arretrando di qualche passo presa dal panico.
Grayback la guardò dall'alto in basso «Sei troppo carina per essere una domestica..» disse leccandosi le labbra.
Ho paura. Ho tanta paura. «Grazie signore….io….io devo andare, la padrona vuole che pulisca..»
«Oh no, no...tu rimani qui con me...mi annoio qui dentro sai?» Sarah arrivò con le spalle al muro e lui fu ad un passo da lei.
Il mostro prese la bacchetta e lanciò un incantesimo alla porta di legno, un serpente d'argento si attorcigliò intorno alle maniglie.
Era in trappola. Ma cosa voleva farle? Perché era lì? Forse sapeva chi era o conosceva la sue intenzioni di ucciderlo? Qualcuno aveva fatto la spia?
Sarah si guardò intorno cercando una via di fuga ma lui le bloccò il collo con le mani. Lei cercò di tirare fuori la bacchetta dalla manica ma era bloccata nell'orlo. Non era lucida in quel momento.
«Per favore mi lasci…» cercò di dire gentilmente continuando la recita della domestica ma lui le strinse forte il collo che quasi non riuscì a respirare.
Il mostro le annusò il collo «Odori di buono» disse prima di iniziare a leccarla. Lui invece puzzava in un modo insopportabile.
«No, per favore no..» cercò di divincolarsi in tutti i modi con calci e pugni ma lui non accusò nessun colpo.
«Vediamo cosa abbiamo qui..» le palpò il petto e Sarah provò ad urlare.
«LASCIAMI! VAI VIA MOSTRO!» urlò. L'uomo arretrò di qualche passo, forse lo aveva colpito con qualche incantesimo attraverso la manica del vestito.
Lui si riprese subito e le scagliò addosso una fattura tagliente, le aveva strappato il vestito all'altezza delle spalle. Le saltò addosso e Sarah si ritrovò bloccata sotto il suo peso
«Cerchi di ribellarti…con il tuo accento francese...mi fai eccitare di più» continuò a leccarla e Sarah cominciò a piangere. Le strappò il resto del vestito che le era rimasto e le volò via anche la bacchetta «Bella questa collana..è d'oro?»
Sarah agì subito, la prese tra le mani e la strinse più forte che potè mentre lui cercava di bloccarle le braccia ma Sarah prese a dargli morsi e calci ovunque riusciva a raggiungere.
Sperò con tutto il cuore che Draco avesse la moneta con se e che l'avesse vista.
«Dopo averti usata….ti mangerò, hai un profumo delizioso di carne fresca» Sarah urlò più forte che potè, voleva che qualcuno la sentisse, era in pericolo.
Usò un incantesimo per tenerla immobile sul pavimento e lui prese a togliere la cintura dal pantalone.
Improvvisamente sentirono un tonfo fuori la porta, qualcuno stava cercando di entrare proprio nel momento giusto.
«Chi c'è adesso che disturba» il mostro si alzò e Sarah cercò di ricoprirsi con gli stracci rimasti e si nascose dietro una poltrona che era lì. Sapeva bene che era del tutto inutile ma in quel momento l’istinto le diceva di nascondersi. Mentre Grayback si avvicinò alla porta quella esplose, facendolo cadere. Appena il polverone si posò Sarah riconobbe il suo eroe «DRACO!» urlò appena lo vide «AIUTAMI TI PREGO!»
Lui la vide a terra, mezza nuda e guardò Grayback «CHE DIAMINE LE HAI FATTO! FENRIR VAI SUBITO VIA DA CASA MIA!!» disse furibondo puntando la bacchetta verso di lui.
«Draco! Allora sei tu!» si rialzò come se niente fosse successo, come se la porta non fosse appena esplosa mandandolo per aria. Si riaggiustò il pantalone.
«COSA LE HAI FATTO!?» urlò di nuovo indicando Sarah.
«Ci stavamo divertendo un pò….» rispose con un sorriso mostrando i suoi denti gialli.
Draco si avvicinò al mostro, sembrava furioso «STAI LONTANO DA LEI! SPARISCI!»
«Scusa ragazzo non lo sapevo….» sembrava divertito dalla cosa. Si tolse la polvere dagli abiti «Vado via perchè ho un impegno, non perchè me lo dice un moccioso»
Si voltò verso Sarah e fece un passo avanti verso di lei
«FERMO! NON AVVICINARTI!» Draco gli puntò la bacchetta alla tempia.
«Come siamo impavidi oggi Draco…lasciati dire che hai fatto una bella scelta, ha un corpo davvero niente male» la guardò e si leccò di nuovo le labbra.
«VATTENE!» disse di nuovo Draco.
«Addio bellezza!» passò oltre le macerie e sparì dalla vista.
Draco corse subito verso di lei togliendosi la giacca, si inginocchiò e gliela appoggiò sulle spalle.
Non era mai stata tanto felice di vederlo.
«Draco…ho avuto tanta paura!» lo abbracciò buttandosi al collo e la giacca le scivolò dalle spalle.
«Ci sono io adesso, non piangere» ripetè stringendola a se. Stava tremando anche lui. 
«Non…non mi lasciare più da sola!» disse in lacrime, tremando terrorizzata..
«No…..non ti lascio» le rimise la giacca sulle spalle e la prese in braccio. Le sembrò di stare tra le braccia di Alan quando la portò nel suo dormitorio dopo che seppe della morte del padre.
Per tutto il tragitto non smise di singhiozzare e Draco le sussurrava parole dolci come «E' tutto passato» o «Ci sono io»
Dopo un pò Draco la posò sul suo letto, lei continuava a tremare come una foglia «Ehi, vado a chiamare mia madre così lei…»
«NO!» urlò «No ti prego….non mi lasciare da sola..» ricominciò a piangere e lui si sedette sul letto accanto a lei.
«D'accordo, rimango qui…non piangere» Sarah si sentiva sporca.
«Sarah…» disse dolcemente, sembrava preoccupato «Freddy!» urlò poi improvvisamente.
Un elfo si materializzò nella stanza facendo sobbalzare Sarah che urlò
«Sarah tranquilla…è un elfo…» disse Draco prendendole la mano.
Draco si rivolse all'elfo «Manda subito un gufo a mia madre, dille di tornare immediatamente e quando arriva portala nel mio salotto….Ah e fai portare subito degli abiti puliti per lei»
«Subito signore!» l'elfo si smaterializzò e cinque minuti dopo si materializzò un elfa che aveva portato degli abiti puliti per Sarah.
«D-Draco...i-io….d-devo lav-varmi....lui mi ha...l-leccata….che s-schifo»
Sentì la sua mano contrarsi e le sue sopracciglia inarcarsi «Che altro ti ha fatto?» chiese tremante di rabbia.
«S-stava per….a-abbassarsi il p-pantalone….poi sei e-entrato t-tu….»
Draco l’afferrò per il viso «Continua a tenere sempre quella moneta, non perderla mai. D’ora in poi la indosserò anche io piuttosto che tenerla in tasca. Qualsiasi cosa accada usala ed io verrò subito da te, hai capito?»
Lei annuì tra le sue mani.
«Gliela farò pagare...gliela faremo pagare...stai tranquilla»
Lei annuì di nuovo.
«Ti preparo la vasca, va bene?»
Annuì per la terza volta e lui la lasciò andare. Lo vide alzarsi e andare verso il bagno con ancora la sensazione delle sue mani calde sulle sue guance.
Dopo un pò si lavò mentre Draco l’aspettava sotto l’arco di spalle. Si sentiva stordita. Si sentiva come un robot che eseguiva meccanicamente i movimenti senza esserne pienamente consapevole. Quando finì avvisò Draco che poteva girarsi e la fece rimettere nel suo letto «Stai qui e riposati»
Lei annuì ancora.
Bussarono la porta e Draco parve sollevato «Sono qui a fianco ok?» le disse «Lascio la porta socchiusa così mi vedi»
«Va bene….» si sforzò di dire. Ogni cellula del suo corpo tremava.
Attraverso lo spiraglio della porta riusciva a vedere la sua mano appoggiata alla maniglia e la fissò per tutto il tempo. Stava parlando con la madre, probabilmente le stava raccontando quello che era successo. Dopo una quindicina di minuti Draco rientrò e si sedette su una poltroncina rossa accanto al suo letto «Cerca di riposare» le ripetè.
Sarah si mise sotto le lenzuola e le tirò fin sopra il viso continuando a tremare, era stata l'esperienza più orribile della sua vita.

 

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Capitolo 20
*** Draco ***


Capitolo 20 - Draco

 

Sarah non mangiava, non voleva alzarsi e non voleva far niente. Si ammalò ed ebbe la febbre per parecchi giorni. I giorni continuavano a passare e Draco non sapeva che fare con lei, quando le parlava sembrava che non ascoltasse.
Ormai passava tutto il tempo libero che aveva in camera sua con lei anche se non chiedeva più compagnia, sembrava completamente assente.
«Sarah mangia qualcosa» le disse per la terza volta quella sera.
Non lo guardava nemmeno.
«Sarah, almeno mi puoi dire una parola?» niente.
Quella stessa mattina Draco era stato impegnato con Astoria nei preparativi per il matrimonio che sarebbe avvenuto tra otto mesi e per tutto il tempo aveva pensato a lei chiusa nella sua camera.
Si sentiva in colpa per quello che le era successo in casa sua ed inoltre portava con se un enorme dubbio che lo torturava. Si era accorto in tempo della moneta? Prima di quel momento l’aveva tenuta in tasca ed aveva il dubbio atroce che non se ne fosse accorto immediatamente della sua chiamata di aiuto. Si rimproverava del fatto che forse, se l’avesse tenuta al collo come lei, sarebbe arrivato prima.
Astoria lo scossè e lui tornò alla realtà «Tesoro che hai?» disse lei con la sua solita voce squillante. La fissò e capì che non sarebbe mai stata bella come Sarah.
«Niente, sono solo stanco» si rigirò la rosa tra le dita e si rivolse al fioraio «Vorrei un mazzo di queste rose, da portare subito» pensò che forse potevano far piacer a Sarah.
Il fioraio eseguì e Astoria rise,sembrava entusiasta, forse credeva che erano per lei? «Ehm…mi scusi me ne faccia due!» aggiunse subito.
«Come due?» chiese lei accigliata.
«Ne voglio prendere uno per…..per mia madre, sai a lei piacciono i fiori» buttò lì.
«Ma come sei dolce amore mio!» si buttò al collo e cercò di baciarlo ma riuscì ad evitarlo per un soffio fingendo di abbracciarla.
Non vedeva l'ora di tornare a casa per andare da lei e sperò di trovarla in piedi.

 

Nulla era cambiato, era sempre lì nel suo letto arrotolata nelle lenzuola, provò a farla mangiare ma aveva ancora rifiutato. Dimagriva a vista d'occhio.
«Sarah…guarda che ti ho portato» le mostrò il mazzo di rose bianche. Lei le fissò per un momento e Draco sperò che le piacessero.
Allungò la mano e ne sfilò una dal mazzo, poi fece un gesto con la mano e la fece diventare blu poi chiuse gli occhi e sembrò addormentarsi.
Non aveva mai conosciuto una ragazza come lei, forte, coraggiosa, temeraria, pazza, ma allo stesso tempo era anche dolce, buona, e generosa. Ormai gli aveva rubato il cuore, lo aveva capito.
Doveva riprendersi, doveva farlo, non avrebbe sopportato di vederla ancora per molto così.
«Svegliati Sarah!….Stramboide svegliati!» la scosse e lei si agitò «Devi riprenderti hai capito?» Draco era disperato.
«Lasciami…» sussurrò lei tra il dormiveglia.
Il suo viso era molto pallido e i capelli biondi non miglioravano la situazione, lo guardava come se lo stesse supplicando.
«Ti prego Sarah..» le prese il viso tra le mani e la guardò negli occhi «Mangia un pò..»
«Ok…ma ora ho sonno» la lasciò andare e lei si mise sotto le lenzuola.
Aveva un dolore forte allo stomaco, rabbia e delusione verso se stesso ribollivano all'interno. Aveva fatto di tutto per salvarlo e lui non riusciva a fare niente per lei.
Si alzò e diede un calcio al divano, non poteva essere…non poteva accadergli anche quello…
Si lasciò andare sul divano e si coprì il viso con le mani. Non avrebbe dovuto accettare di portarla lì, perchè diamine lo aveva fatto!
Per non restare solo, questo gli suggeriva il cuore ma la sua mente gli diceva che era stato egoista.
Si strinse le mani sul volto e le lacrime cominciarono a bagnargli il viso, quell'anno gli era capitato molte volte.
Voleva rivederla sorridere, aveva bisogno di lei, voleva rivederla prenderlo in giro e sgridarlo, voleva rivederla anche arrabbiata, non gli importava come ma doveva riprendersi altrimenti non c'è l'avrebbe fatta nemmeno lui ad andare avanti. 
Improvvisamente si sentì chiamare..

 

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Capitolo 21
*** Cena a lume di candela ***


Capitolo 21 - Cena a lume di candela

 

Sarah sbirciò da sotto le lenzuola e lo vide. Stava piangendo. E' triste per me? pensò. Vederlo così le fece male al cuore «Draco…non piangere» sussurrò.
Lui si mosse di scatto e si avvicinò al letto «Hai parlato?» le chiese con le lacrime agli occhi.
Lo fissò per un po ' non sapendo bene cosa dire. Cercò di tirarsi su «Sarah…cosa hai ora?» chiese di nuovo preoccupato.
«D..Draco…» cercò di parlare ma aveva la voce rauca a causa del fatto che non parlava da giorni «Non piangere»
«Finalmente mi parli…come ti senti?» disse asciugandosi le lacrime.
«Mi sento…debole» rispose lei analizzandosi «Dovrei ricominciare a mangiare…» si tirò su e notò che i suoi capelli erano ancora biondi. Li trasformò immediatamente e diventarono neri.
«Grazie...per le rose» disse poi accarezzando i boccioli che erano accanto a lei. 
«Prego….Ti faccio portare del cibo va bene?» le sorrise
«Ok» rispose lei. Se questo bastava a non farlo piangere andava bene.
Poco dopo arrivò un elfo e le portò un mucchio di cose.
«Ehi! Non credi di aver esagerato Draco?» gli fece notare che il tavolo di vetro che c’era nel salotto era pieno di cibo e lei era una sola.
«Ceniamo insieme, se non ti dispiace» disse lui togliendosi la giacca.
I piatti erano tanti anche per due persone ma non obbiettò. Lui era vestito molto elegante con la sua camicia bianca e lei si sistemò alla meglio con un colpo di bacchetta. 
Estrasse anche lui la bacchetta e fece apparire due candelabri che illuminarono meglio la stanza oltre il caminetto.
«Cena a lume di candela?» disse lei accomodandosi di fronte a lui.
«Non vuoi? Posso...» lo vide estrarre di nuovo la bacchetta ma lo fermò.
«Va bene così, tranquillo.»
Sarah era ancora stordita ma quella sembrava tutti agli effetti una cena romantica a lume di candela. Se fosse entrato chiunque da quella porta avrebbe pensato che fossero una coppia. 
«Buon appetito» fece lui iniziando a tagliare la carne.
«Buon appetito» disse anche lei cominciando a mangiare. 
Non parlarono per tutta la cena, Sarah dal canto suo era imbarazzata e non sapeva che argomento introdurre per cercare di spezzare quell’atmosfera e lui invece sembrava non riuscire a guardarla in faccia.
Era imbarazzato anche lui? Lui che a scuola aveva la reputazione da donnaiolo?
Questo fece scappare a Sarah un sorriso che lui notò «Che cosa c’è?»
Lei rise ancora di più «Scusa...non è niente...»
«Dimmi cosa ti ha fatto ridere che lo rifaccio» disse lui seriamente.
Le fece sciogliere il cuore. Posò la forchetta ed il coltello e lo guardò appoggiando il mento sulle sue mani «Scusa se ti ho fatto preoccupare, ora sto bene. Direi che siamo pari così, no?»
Adagiò anche lui le posate al loro posto e rispose «Forse si» poi si passò il fazzoletto sulla bocca nonostante fosse già pulita e poi disse «Devo parlarti di una cosa»
Sarah lo fermò subito «Anche io devo dirti una cosa. Ho deciso di tornare ad Hogwarts quest’anno. Devo essere più forte per affrontare Grayback»
Lui la fissò ammutolito per un pò fino a quando disse «Io non so se tornerò. O meglio, se mi faranno tornare.»
Stavolta lei sgranò gli occhi «Credi che non ti permetteranno di frequentare l’ultimo anno? E i MAGO?»
Lo vide abbassare lo sguardo «Non so nulla. Sono altri a decidere il futuro per me» 
«Quindi mi stai dicendo che sposerai Astoria e farai tutto quello che ti diranno?» non si accorse di essersi alzata fino a quando lui alzò di nuovo lo sguardo e la guardò dal basso. 
«Ti ripeto che non so nulla» 
Draco era quasi mortificato nel dire ciò, glielo si leggeva in faccia.
Sarah cercò di controllare la sua rabbia «Ok, capisco.» disse sedendosi di nuovo e sistemandosi sulla sedia.
«Il primo settembre è dopo domani» disse lui improvvisamente.
Sarah aveva perso il senso del tempo e si meravigliò «Di già? Significa che domani devo tornare a casa mia a fare i bagagli!»
Lui non rispose ma continuò a mangiare. Seguendo il suo esempio terminò di mangiare e poi andarono a dormire, stavolta lei sul divano e lui nel suo letto.

 

****

 

 

Il giorno successivo Sarah preparò le sue cose per tornare a casa. Ormai non aveva senso rimanere lì, Grayback lo aveva conosciuto ed aveva capito chi era. Pensò che aveva ancora molti incantesimi da imparare e non era pronta ad affrontare un avversario del genere, sia fisicamente che psicologicamente.
«Allora sei decisa ad andare via?» chiese Draco. 
«Si, spero di rivederti ad Hogwarts...» disse guardando il fondo della sua borsa 
Lui non rispose ma le diede le spalle guardando fuori dalla finestra «Se ne sono andati, via libera»
«Allora….io vado…» distolse lo sguardo.
«D'accordo…ti accompagno al cancello» le aprì la porta.
Si incamminarono per il corridoio e scesero le scale «Draco dov'è tua madre? Vorrei salutarla..»
«Non ne ho idea» rispose lui ma appena arrivarono all'ingresso la videro chiacchierare con Astoria che probabilmente era appena arrivata.
«Dannazione…» disse Draco tra i denti.
«Non sapevi che la tua fidanzatina sarebbe venuta oggi?» disse cercando di essere sprezzante.
«No…diventa bionda muoviti altrimenti ti scopre» disse lui cercando di nascondersi dietro di lei, ma essendo molto più alto ovviamente era inutile.
«Neanche per sogno, che mi scopra non mi interessa!» ormai stava per lasciare quel posto e preferiva farlo da se stessa con i capelli scuri e la ciocca blu.
«Tesoro mio!» Astoria lo aveva visto e gli corse incontro «Ma chi è questa….?» fece un'espressione di disgusto guardando i suoi capelli.
«Lei è….» cominciò a dire Draco.
«Sono una sua amica d'infanzia» anticipò lei. Non le importava di farli litigare, anzi ci avrebbe goduto. Inoltre non aveva detto esattamente una bugia.
«Ah…ciao….io sono la sua fidanzata» disse lei con tono altezzoso.
Ebbe un'idea «Draco…come mai non mi hai mai parlato di lei?» lo guardò e lo vide sudare freddo.
«Astoria non le dar retta…è una burlona» cercò di sorridere.
«Si è molto…divertente…» disse Astoria turbata.
«Va bene io allora vado….grazie per avermi ospitata Draco…a presto!» gli diede un bacio sulla guancia, si allontanò da lui e andò verso la madre che aveva assistito alla scena.
«Grazie per avermi ospitata per tutto questo tempo» le strinse la mano facendole l'occhiolino per quello che era appena accaduto.
Lei sorrise coprendosi la bocca con le mani «E' stato un piacere cara…mi spiace per quello che hai dovuto passare stando qui da noi» sembrava sinceramente dispiaciuta.
«Sono stata sfortunata…però mi vendicherò….per tutto» .
«Stai attenta là fuori…non vorrei trovarmi davvero Astoria come nuora» disse sottovoce ridendo ancora.
«Cosa?» Sarah arrossì capendo l'allusione.
Si voltò e vide Draco litigare con Astoria, o meglio lei si agitava e urlava mentre lui annuiva o negava.
«Allora ti saluto, devo andare a parlare con mio marito» disse la Signora Malfoy.
«Oh..si certo….me lo saluti cortesemente….non ho avuto modo di vederlo» ed era vero, a parte l'incontro in biblioteca non lo aveva quasi più rivisto.
La donna si allontanò e Sarah si preparò ad uscire, diede un ultimo sguardo a Draco e lo vide abbracciare Astoria.
La cosa la fece ingelosire, Astoria era di spalle e di lui si vedeva solo la testa spuntare al lato della sua.
Draco alzò lo sguardo e la guardò mimando con la bocca una frase che Sarah decifrò come "me la pagherai" e le sorrise.
Sarah ricambiò il sorriso e con la mano gli fece il simbolo della vittoria.
Era sicura che lo avrebbe rivisto in un modo o l'altro.
Si voltò, aprì la porta ed uscì sul lungo vialetto di ciottoli. Appena uscì dal cancello diede un ultima occhiata alla villa e si smaterializzò.

 

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Capitolo 22
*** King Cross, l'ultimo anno ***


 

Capitolo 22 - King Cross, l'ultimo anno

 

Sarah si trovava tra il binario nove e quello dieci della stazione di King Cross e si preparava ad attraversare la barriera magica nel muro di mattoni, si guardò intorno e dopo essersi accertata di non essere osservata si lanciò con il suo carrello. Dall'altro lato della parete, il treno scarlatto si preparava a partire sbuffando nuvole di fumo.
Sperava davvero di trovarlo nel treno quel giorno.
Mise il baule nella carrozza bagagli e salì a bordo dell'Espresso per Hogwarts ma notò subito qualcosa di strano, non era affollato come l'anno precedente. Si voltò e attraverso il finestrino guardò il grande orologio che c'era sulla parete della banchina e capì che mancava poco alla partenza.
Continuò a camminare nello stretto corridoio guardando a destra e a sinistra nei vari scompartimenti, notò che di studenti piccoli ce n'erano pochi. Ma dov'erano finiti i suoi amici? Percorse quasi tutto il treno e dopo aver scoperto che la maggior parte erano studenti Serpeverde finalmente trovò uno scompartimento pieno.
«Sarah!» «Eccoti Sarah!» «Bentrovata!» la trascinarono all'interno e chiusero la porta alle sue spalle.
Eccoli lì. Luna, Neville e Ginny.
«Sarah com'è andata quest'estate?» chiese Neville.
«Ciao ragazzi! ehm….ho incontrato il lupo mannaro» disse tutto d'un fiato. 
Sia Ginny che Neville rimasero a bocca aperta «L'hai ucciso?»
«No, ovvio che no….è troppo forte per me adesso…per questo ho deciso di tornare ad Hogwarts, per imparare e diventare più forte!»
«Hai fatto bene» le sorrise Ginny.
«Sarah i Gorgosprizzi non ti infestano più la testa…brava!» disse Luna improvvisamente.
«…grazie» le rispose.

 

*****

 

La sera, prima del banchetto di inizio anno, scoprirono amaramente di essere tutti nei guai.
I nati babbani, anche se ne erano pochi, furono catturati dai mangiamorte all'ingresso del castello, sia Sarah che Neville cercarono di difenderli ma riuscirono solo a guadagnarsi un occhio nero ciascuno e scoprirono che Severus Piton era il nuovo Preside.
Quando andarono nella Sala Grande Luna cercò di curare i lividi di Sarah di nascosto, senza farsi vedere dai Mangiamorte che a quanto pare sarebbero stati i due nuovi insegnanti, i Carrow.
«Luna va bene così grazie…lascia perdere» era molto più interessata ad ascoltare il discorso di Piton «…e dunque rispettando queste semplici regole il Signore Oscuro si prenderà cura di voi.» aveva concluso e nessuno lo aveva applaudito.
«Ma crede davvero che faremo quello che ha detto?» Sarah era sconvolta. Piton voleva che imparassero le Arti Oscure e che giurassero di diventare seguaci del Signore Oscuro una volta conseguiti i M.A.G.O.
Al tavolo dei Corvonero c'erano quasi metà dei posti vuoti come anche in quelli di Grifondoro e Tassorosso, il tavolo con più studenti era quella Serpeverde e Draco non c'era.
Apparve improvvisamente il cibo ma nessuno, vide, mangiava con appetito, si guardò intorno e vide che piano piano gli studenti cominciavano a ritirarsi già nei propri dormitori. Alan, seduto di fronte a lei, improvvisamente disse «Vorrei parlarti, in Sala Comune».
«D'accordo» rispose Sarah. D’altronde se lo aspettava visto che non aveva risposto alla sua lettera. Diede un'occhiata a Luna che ricambiò lo sguardo e si diresse verso la Sala Comune con Alan che la precedeva.
Andarono verso la torre ovest, salirono su per la botola ed Alan bussò il batacchio sulla porta nera.
«Pesa di più mezzo troll vivo o mezzo troll morto?» disse l'aquila di bronzo sul batacchio.
«Sarah hai mai visto un mezzo troll vivo?» chiese Alan guardando l'aquila.
«No..» Sarah sorrise e la porta nera si aprì.
La Sala Comune era praticamente deserta nonostante non fosse molto tardi, l'anno precedente invece era affollata di ragazzi che erano felici di essere tornati ad Hogwarts.
Presero posto sul divano blu ed Alan cominciò a parlare.
«Ciao..» sembrava imbarazzato.
«Ciao Alan…Cosa vuoi dirmi?» Supponeva che voleva chiederle perché non aveva risposto alla lettera dove lui le chiedeva di tornare insieme.
«Ascolta…hai ricevuto la mia lettera vero?» Alan fissava il pavimento.
«Si…scusa se non ti ho risposto ma…non sapevo cosa scrivere…» era la verità ma non sapeva cos’altro dirgli.
«Sono stato così tremendo come fidanzato?» alzò lo sguardo e Sarah notò che aveva gli occhi lucidi.
«No, no, no….sono io che…non sono pronta ad avere una relazione seria…» le dispiaceva farlo stare di nuovo male e cercò qualcosa di sensato da dire.
«Non ci sposeremo se è quello che vuoi! Ma ti prego torna con me io ti amo!» le prese una mano e Sarah si sentì persa.
«Alan..io…» cosa poteva dire adesso? Lo guardò negli occhi e provò a spiegare «Adesso non posso…» lui continuava a guardarla speranzoso.
«Posso aspettare. Davvero» lui continuò a stringerle la mano.
«No...intendo che....sono innamorata di un altro» disse per la prima volta ad alta voce.
Lui rimase basito «Capisco. Scusami, non lo avevo capito» si alzò, si allontanò e disse «Buonanotte Sarah a domani!»
«'Notte Alan…ciao»

****

 

Il giorno seguente si recarono alla lezione di Arti Oscure insegnata da Amycus Carrow, uno dei due mangiamorte, ed erano insieme ai pochi ragazzini del primo anno tassorosso.
«Ehi! Ma avete sbagliato aula, adesso comincia la lezione per quelli del settimo anno» disse Alan ad una del primo anno.
La ragazzina arrossì e prese un foglietto di pergamena dalla borsa «No, ti sbagli! Adesso abbiamo lezione noi del primo!»
«Ma come? Fai vedere..» la ragazzina porse la pergamena ad Alan e Sarah si avvicinò per sbirciare. Effettivamente avevano lezione anche loro in quel momento.
«Forse il prof si sarà sbagliato..» suggerì Sarah.
Nello stesso momento entrò il professore, si guardò intorno e fissò i volti pallidi degli studenti «Mocciosi mettetevi in fila qui davanti»
«Mocciosi a chi?» Un ragazzino si oppose ma fu zittito subito dal mangiamorte che lo cruciò.
«Nooo! Si fermi!» urlò Sarah con la bacchetta tesa. Anche Luna tirò fuori la bacchetta e a quel gesto lo fecero anche gli altri.
«Abbassate subito le bacchette! Stupidi Corvonero!» si guardava intorno spaventato ma riprese a cruciare quel povero ragazzino.
«Expelliarmus» sussurrò Luna. La bacchetta del mangiamorte volò via e fece un gesto improvviso che fece impallidire Sarah, si alzò la manica della veste mostrano il Marchio Nero.
«Non osate…o sarà la vostra fine!» disse mostrando la dentatura nera e completamente marcia.
I ragazzini del primo anno piangevano e quelli del settimo riposero le bacchette, Sarah l'abbassò soltanto.
Il mangiamorte riprese la sua bacchetta e disse «Vi dovete esercitare a lanciare le maledizioni senza perdono sui mocciosi del primo anno…se qualcuno sta pensando di opporsi..» indicò il marchio nero sul braccio «farà una brutta fine»
Sarah guardò Luna negli occhi e capì che era d'accordo con lei «Alan, blocchiamolo passaparola» sussurrò alla sua destra. Anche Luna fece lo stesso dall'altro lato e in poco tempo la voce arrivò a tutti.
«Bene…vedo che vi siete decisi a collaborare…tu! Vieni qui!» trascinò un altro ragazzino del primo anno al centro dell'aula.
«No, vi prego no…nooo lasciami! Non mi toccare!» cercava disperatamente di divincolarsi.
«Chi vuole provare a cruciarlo per primo?» disse rivolgendosi a loro.
Nessuno parlò tranne Sarah «Io! Io voglio provarci!» Alan e gli altri la fissarono stupiti.
«Bene, bene….vieni qui…sarai premiata per questo..» rise di nuovo.
Sarah si avvicinò e si mise di fronte al ragazzino disperato che piangeva e urlava a squarciagola.
«Mi scusi professore…mi spiega come devo fare?» cercò di sembrare più ingenua possibile.
«Devi volerlo….devi voler fare molto male….sta fermo stupido moccioso!» diede un calcio al ragazzo e Sarah non riuscì più a ragionare.
«Stupeficium!» urlò puntando la bacchetta verso la faccia del Mangiamorte che lo colpì in pieno facendolo volare contro il muro.
Luna ed altri due ragazzi lo immobilizzarono «Ragazzi!» urlò Sarah da sopra la cattedra cercando di superare il trambusto.
I ragazzini del primo anno erano tutti presi da panico, c'era chi piangeva e chi urlava.
«Quelli del primo anno…correte subito in sala comune e avvisate i vostri parenti che tornerete a casa! Hogwarts non è più un posto sicuro!»
«Sarah! Io, Roger e Michael li scortiamo in Sala comune!» urlò Alan dal fondo dell'aula.
«Bene! Luna dobbiamo avvisare Neville…»
«Già fatto!» vide una scia blu sparire dietro la porta.
Sarah scese dalla cattedra con un salto e si avvicinò a lei.
«Luna spostati, gli cancello la memoria»
«Ho già fatto anche quello…» disse Luna sorridendo.
«Ottimo mi leggi nel pensiero?» sorrise anche lei.
«Sarah!» si voltò e vide Cho che indicava una sfera blu che aveva appena attraversato la parete, si avvicinarono tutti e si sentì una voce familiare.
«Siamo stati attaccati….i Serpeverde sono con i Mangiamorte….rifugiatevi nei dormitori» la sfera evaporò.
«Allora avete sentito? Scappiamo!» improvvisamente tutti si misero a correre e nei corridoi incontrarono il professor Vitius
«Cosa succede?» chiese spaventato.
«Professore!….» «Aiuto!» «Non è possibile!»
«Ragazzi uno alla volta! Cosa è successo?»
Qualcuno spintonò Sarah davanti «Professore….Amycus Carrow voleva che cruciassi un ragazzino del primo anno»
Non aveva mai visto il professore così preoccupato. «L'ho schiantato e poi l’abbiamo obliviato» concluse.
«Accidenti!» si guardò intorno «l'ho obliviato pure io un paio di volte e anche la Mc Granitt! Rischiamo di farli fuori…andateci piano non sappiamo cosa possono farci se li facciamo fuori!» presa alla sprovvista da questa cosa a Sarah scappò un sorriso.
«Quelli del primo anno devono andar via…ora avviso Minerva…voi andate nella Sala Comune fino a nuovo ordine!»
«Si, signore!»
Marciarono tutti verso la Sala Comune e chiusero per bene la porta nera.
«Sarah…ora che faremo?» chiese Luna.
«Resisteremo»

 

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Capitolo 23
*** I ribelli ***


Capitolo 23 - I ribelli DA MODIFICARE

 

I giorni proseguirono e gli studenti di Hogwarts, con i professori, erano in lotta continua contro i due Mangiamorte intrusi ma i Carrow, di per se, non erano una minaccia. Lo erano invece i Marchi Neri e quello che sarebbe potuto accadere se qualcuno di loro avesse deciso di toccarli.
Scoprirono che molti dei Serpeverde del sesto e del settimo anno erano diventati Mangiamorte e questo non aiutò i membri dell' ES.
«Neville corri!» urlò Sarah lanciando tutte le fatture che conosceva dietro la sua testa.
«Sto correndo, sto correndo!» esplose un armatura e Sarah si voltò.
«Goyle prendili!» Tiger inciampò nel piede dell'armatura.
«Sarah! Vieni!» Neville l'afferrò per un braccio e la trascinò via continuando a correre fino a quando in fondo al corridoio apparve una porta enorme semiaperta.
Una chioma rossa spuntò da dietro essa «Eccoli aprite!» la porta enorme si spalancò e i due ragazzi furoni risucchiati all'interno da delle braccia che li afferrarono da ogni parte.
Una volta all'interno chiusero la porta «Com'è andata?» gli sguardi di Luna, Ginny, Seamus, Dean, Alan e altri due Tassorosso erano puntati su di loro.
«Uff…asp….aspettate» Neville aveva l'affanno. Si lasciò scivolare contro il muro e si sedette a terra.
«Non ci siamo riusciti, Tiger e Goyle pattugliavano la serra» rispose Sarah al suo posto.
«Oh accidenti!» esclamò Dean.
«Siete feriti?» domandò Ginny.
«No, non più del solito» rispose Neville.
La missione del giorno era recuperare delle piante magiche dalle serre di Erbologia per preparare la pozione rigenerante, c'erano molti feriti e Madama Chips era stata allontanata dal Castello perché aveva cercato di guarire i ragazzini feriti dalle fatture che dovevano subire tutti i giorni. Al suo posto c’era un’altra strega.
Sarah si era rifugiata nella stanza delle necessità con gli altri perché considerata una Ribelle.
I Ribelli erano coloro che si opponevano alle forze oscure e quindi ai mangiamorte. Neville era stato il primo ad essere definito così perché un serpeverde lo vide mentre passava delle pozioni rigeneratrici a dei ragazzini feriti e per questo fu costretto a nascondersi nella stanza delle necessità, per non essere torturato.
La stanza era diversa da quando si esercitavano l'anno precedente, adesso assomigliava di più ad un rifugio. C'erano tende e sacchi a pelo, in un angolo erano apparsi due bagni e l'unica cosa che mancava era il cibo, infatti per questo motivo erano costretti ad intrufolarsi nelle cucine di notte per prendere gli zaini preparati dagli elfi colmi di cibo.
«Ragazzi io esco di nuovo, voglio provare a mandare un gufo…Seamus via libera?»
«Non ancora, quell'idiota sta cercando di capire come abbiamo fatto» disse guardando attraverso uno spioncino del muro.
«Sarah è necessario questo gufo?» chiese Neville.
Erano passate settimane e voleva provare a mandare una lettera a Draco, era preoccupata. «Si…devo proprio»
«Vai con qualcuno, se ti attaccano….»
«No, non mi attaccheranno» cambiò il suo aspetto per non essere riconosciuta e cambiò il colore della sua divisa con la bacchetta da blu a verde «Se riesco passo di nuovo per le serre…»
«Sei sicura di riuscire a fare tutto da sola?» chiese Alan.
«Certo! Io posso trasformarmi e non mi noteranno così» sorrise e questo forse convinse Neville «Seamus dai tu il via libera…»
«Ok..Forse Goyle si è arreso, vedo che si sta allontanando» Sarah prese un foglio di pergamena ed una piuma e li nascose sotto il mantello «Sarah via!»
«Bene! Cercherò di fare il prima possibile…» Seamus aprì la porta e lei uscì in fretta.
Nel corridoio non c'era più nessuno e si avviò a passo svelto verso le scale ma fu sorpresa quando prima di voltare l'angolo una rete magica cadde su di lei «Presa!» era stato Tiger.
«Ma…chi è?» disse Goyle guardandola.
«Lasciatemi! Sono una Serpeverde….quarto anno!» disse Sarah sperando che le credessero.
«Oh…» Tiger alzò la rete e la liberò «Che ci facevi qua?»
«Ah…ehm….» pensò subito a qualcosa da dire «..avevo lasciato la mia piuma nell' aula di astronomia» gli mostrò la piuma che aveva in tasca.
«Ok, ora sparisci, dobbiamo catturare i ribelli che si nascondono su questo piano» disse Goyle guardando oltre di lei.
«Si, scusate…vado via subito» Stupidi idioti pensò.
Riuscì ad arrivare alla guferia senza problemi e per fortuna non c'era nessuno. Prese la piuma e la pergamena cominciando a scrivere.

 

Caro D,
Come stai? Sei vivo vero? Spero di si. Qui siamo in guerra, cercano di insegnarci le arti oscure.
Per favore prova a rispondere. 
Blue.


Pensò di non dover rivelare troppi particolari nel caso la lettera fosse stata intercettata e sperò che con la parola "blue" capisse che era da parte sua.
La piegò facendola diventare piccola e la legò ad una zampina di Piuma «Stai attento, mi raccomando» lo accarezzò e lui sembrò apprezzare.
Batté le ali e si lanciò fuori dalla guferia andando verso la direzione del sole.
Sarah si voltò e scese le scale, le venne in mente quando incontrò Draco lì sopra ma scosse subito la testa e si concentrò su quello che doveva fare, andare alle serre e rubare più piante magiche che poteva.
Rientrò al castello e si diresse verso le serre, notò due individui che pattugliavano la zona e con sua grande sorpresa scoprì che uno era Grant. Si nascose dietro un arcata e pensò per un momento di rivelarsi a lui ma subito dopo decise che era troppo rischioso, d'altronde non lo conosceva molto bene e non conosceva la sua posizione.
Si giocò la carta dei compiti e andò verso di loro «Ciao! Posso passare? Devo fare una ricerca di Erbologia ed ho bisogno di qualche foglia di Aconito»
Grant la fissò e disse «Si, ma devo accompagnarti» il suo tono era molto serio.
Accidenti! pensò Sarah «Oh! Si certo» disse e si incamminò con lui nella serra. Passarono davanti al grande fiore giallo che spruzzava melma dappertutto e si chiese come mai avevano rimosso le campane di vetro.
«Sta attenta a non scivolare su questa melma…» le porse la mano.
«Grazie…» Sarah rimase colpita, lui era molto gentile e galante.
«Non ti ho mai vista prima a che anno sei?» chiese Grant quando arrivarono alla serra dell' Aconito.
Sarah a quel punto tirò un forte sospiro e disse «Perdonami Grant, niente di personale» alzò la bacchetta e disse «Pietrificus Totalus!» lo aveva immobilizzato.
Si guardò intorno e trovò la serra giusta con le piante magiche, prese un sacchetto di fertilizzante vuoto dall'armadietto e ci ficcò dentro più piantine possibile.
Tornò da Grant e lo guardò «Prendo in prestito queste piantine…ciao ciao»
Fece a ritroso lo stesso percorso di prima e passò di nuovo davanti al fiore giallo «Ma perchè diavolo hanno tolto le campane di vetro!» sussurrò tra se e se.
Bastò un gesto della mano e, di nuovo, coprì i tentacoli.
«Dov'è il mio amico?» chiese l'altro ragazzo che pattugliava le serre.
«Sta rimettendo a posto delle cose…non so….mi ha detto di andare via dopo che avessi finito» mentì lei.
«Ok, d'accordo»
Se ne andò tutta allegra al settimo piano ma scoprì di non poter entrare più nella stanza delle necessità. Piton era davanti all'entrata con i due Carrow, Tiger e Goyle. Sarah si nascose dietro un armatura e ascoltò.
«Cosa possiamo fare?» chiese Amycus.
«Buttiamo giù il muro!» urlò Alecto.
«Silenzio!» ordinò Piton. «Chiamate Gazza»
Tiger e Goyle si mossero subito e passarono davanti all'armatura dietro cui si era nascosta Sarah, ma, affannati com'erano a correre non l'avevano notata.
«Severus cosa hai intenzione di fare?» parlò Amycus.
«So che Draco Malfoy ha usato questa stanza, chiederemo a lui di aprirla» il cuore di Sarah ebbe un sussulto.
«Ma lui non è qui»
«Per questo mi occorre Gazza» dal suo tono fece capire di non voler sentire altro.Passarono una decina di minuti e Tiger e Goyle tornarono seguiti da Gazza «Eccomi Signor Preside»
«Signor Gazza dove ha portato l'armadio svanitore?» chiese Piton
«E’ nei sotterranei Signore» rispose lui prontamente.
«Bene, Alecto vai ed entra nell'armadio, ti porterà al Manor dei Malfoy, fai venire Draco»
«Ma Severus, Draco è in missione per il Signore Oscuro…» fece lei titubante.
«Mi serve qui adesso! Ho detto vai!» ordinò di nuovo Piton.
«Si, si subito!» esclamò terrorizzata.
Cos'era questo armadio svanitore? Draco stava per arrivare lì?
Lui davvero conosceva quella stanza, i suoi amici erano nei guai. Si pentì di non aver inviato prima la lettera.

 

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Capitolo 24
*** Il ritorno ***


Capitolo 24 - Il ritorno

 

Sarah non sapeva cosa fare.
Piton non accennava a volersi muovere da lì e Gazza e Alecto erano andati nei sotterranei a cercare “L'armadio svanitore" qualunque cosa fosse.
Draco stava per arrivare e sicuramente sapeva come aprire la porta. Cosa fare?
Il cervello di Sarah lavorava freneticamente dietro l'armatura, era inutile rimanere lì ferma ad osservare, doveva fare qualcosa.
L’unica cosa da fare era incontrare Draco prima di Piton e spiegargli la situazione.
Si mosse molto lentamente per non urtare l'armatura e poi corse più che potè per le scale arrivando al piano terra in un attimo.
All'ingresso dei sotterranei, però, fu costretta a fermarsi a causa di un ragazzo che ostacolava il passaggio.
Erano le sei passate e non poteva giocarsi la carta dei compiti perchè a quell'ora dovevano trovarsi tutti nelle sale comuni, prese la bacchetta e sussurrò «Imperio»
Il ragazzo si immobilizzò con gli occhi fissi nel vuoto, Sarah si guardò intorno e dopo essersi assicurata di essere sola, si avvicinò al ragazzo «Non mi hai vista passare»
«Non ti ho vista» ripeté lui inespressivo.
Una volta entrata nei sotterranei cercò di essere più cauta possibile, non sapeva da che parte erano andati Alecto e Gazza, quindi portò al massimo la concentrazione per afferrare tutti i suoni possibili. Si infilò per dei corridoi bui in cui non c'era mai stata prima, era molto spaventata, ma doveva salvare i suoi amici ed il rifugio.
Improvvisamente sentì un tonfo in lontananza, si appiattì al muro e ascoltò attentamente, qualcuno si avvicinava.
Il buio giocava in suo favore, non l'avrebbero vista subito. Sentì i passi sempre più vicini, poi delle voci «Cosa dovrei fare?» era la voce di Draco. Il suo cuore si alleggerì scoprendo che era ancora vivo. Sarah si sentì sciocca quando il suo cuore battè più forte solo avendo ascoltato la sua voce.
«I ribelli si sono nascosti e non riusciamo a scovarli» rispose Alecto. Le voci si avvicinavano sempre di più, erano quasi a portata di bacchetta.
«I ribelli? Chi sarebbero?» di nuovo la voce di Draco.
Sarah fece un movimento con la bacchetta e creò due folate di vento che spinsero Gazza ed Alecto a sbattere con la testa contro il muro facendoli svenire subito.
«Chi sei?» disse Draco spaventato puntando la bacchetta illuminata verso di lei.
«Draco abbassa la voce….sono Sarah» si trasformò riprendendo il suo aspetto.
Draco ripose la bacchetta «Che diavolo sta succedendo qui?»
«Ti ho mandato una lettera stamattina….credo che Piuma non sia ancora arrivato...» stava dicendo ma fu interrotta.
«Arriva al punto!» esclamò Draco.
«Ehm…si giusto..» riprese «Praticamente ti hanno chiamato per aprire la Stanza delle Necessità ma devi fingere di non riuscirci»
«Cosa? Perché?..» sembrava stupito.
«Ci siamo nascosti noi all'interno quindi non devi aprirla!»
«Noi chi?» domandò ancora più confuso. Sarah era consapevole di stargli dando informazioni random che non avevano senso per lui quindi cercò di essere rapida e coincisa «I ribelli….quelli che si oppongono ad usare le maledizioni senza perdono sui ragazzini piccoli»
«Ma cosa….» sembrava scioccato.
«I Carrow ci insegnano le arti oscure, minacciano i professori con i Marchi Neri e torturano gli studenti» cercò di riassumere.
«Non è più Hogwarts a quanto pare» affermò lui.
«No, infatti è per questo che ci battiamo tutti i giorni» disse tristemente.
«Quanti siete?» domandò Draco.
«Per ora una decina, ma stanno arrivando sempre più persone…»
«D'accordo fingerò di non riuscire ad aprirla….» le sorrise e il cuore di Sarah mancò di nuovo un battito.
«Grazie….» aveva resistito alla tentazione di buttarsi al suo collo e di stringerlo a sé.
«Dai sparisci, faccio riprendere questi due e andiamo» si chinò verso Gazza.
«Draco…dopo te ne andrai via di nuovo?» le scappò.
«Non lo so…dipende da Piton, in teoria sarei dovuto partire oggi per una missione ma lui mi ha tirato fuori per venire qui»
«Ok d'accordo….ah non far caso al ragazzo all'ingresso, è sotto imperio» lo avvisò ricordandosene in tempo.
«Ma brava! Ti sei data da fare ad imparare le maledizioni senza perdono» disse mentre cercava di far alzare Gazza.
«Veramente sono stata costretta» sollevò i capelli mostrò il suo collo pieno di lividi fatti dalle fruste di Alecto, a lei piaceva particolarmente torturare le studentesse.
«Chi ti ha fatto questo?» il braccio di Gazza gli scivolò da mano facendolo cozzare di nuovo contro la parete.
«Non importa…Neville sta messo peggio di tutti è per questo che ho rubato queste» gli mostrò il sacchetto pieno di piantine «Si sta riprendendo…» disse Sarah ritrasformandosi nella serpeverde.
«Ok, ora vai!» Alecto stava per aprire gli occhi.
Sarah si voltò e corse di nuovo verso l'uscita. Il ragazzo era ancora lì e prima di andarsene gli suggerì «Domani hai voglia di tornare a casa tua»
«Si, domani voglio tornare a casa» ripeté lui.
Si allontanò e salì le scale, andò verso la biblioteca e prese il passaggio segreto dietro al ritratto per ritrovarsi al settimo piano dove si nascose ben benino dietro un arazzo.
Aspettò un po' per dare il tempo a Draco di mettere in scena la sua sceneggiata e poi tornò fuori la porta della Stanza delle Necessità.
«Sarah! Oddio ero preoccupatissimo!» esclamò Alan abbracciandola non appena mise piede all’interno.
«C'era Piton qua fuori! L'hai visto?» chiese Neville.
«Si ho visto tutto» gli porse il sacchetto con le piantine.
«C'era anche Draco Malfoy, è tornato! E’ un mangiamorte…è uno di loro!» disse Seamus.
«Seamus, Draco sapeva aprire la stanza delle necessità…gli ho chiesto di non farlo»
«Cosa?» disse Neville stupito «Lui sa della stanza?»
«Si, l'ha usata anche lui l'anno scorso….ma cosa avete?»
«E' una tragedia! Ci hanno scoperti!» Dean si lasciò andare su un'amaca montata lì accanto.
«No! Non dirà niente» ribadì.
«Come fai ad esserne sicura?» chiese Seamus.
«E' un mio amico…» cominciò a dire ma fu interrotta da Alan «Amico? Te la fai col nemico adesso?»
«Non è un nemico! Non posso parlarne..ma...fidatevi di me» non voleva raccontare a nessuno della sua “storia”.
«Se è così buon per noi» disse Neville.
Alan si voltò e se ne andò nella tenda.
«Mangiamo qualcosa e andiamo tutti a dormire, domani abbiamo molte cose da fare» disse Ginny.
«Si» dissero tutti in coro.
Sarah si sistemò nel suo sacco a pelo e disse «Buonanotte ragazzi» prese sonno pochi istanti dopo.

 

******

 

La mattina successiva si svegliarono tutti di buon ora, si prepararono e i ragazzi cominciarono a scavare in una parete della stanza, Neville sosteneva che poteva essere un'ottima via di fuga. Le ragazze invece dovevano distribuire le varie pozioni in giro nel castello e procurarsi del cibo dagli elfi.
Si stavano preparando quando Neville disse «Sarah, a te per oggi affido un nuovo compito»
«Dimmi tutto» rispose prontamente.
Neville posò la pala e si avvicinò a lei «La tua trasformazione ieri è andata a buon fine….se te la senti…potresti andare nella sala comune serpeverde e scoprire cosa hanno in mente di fare…»
La sua idea era molto rischiosa, perché avrebbe dovuto prima scoprire prima dove fosse precisamente la loro sala comune e poi la parola d'ordine per accedervi.
«Neville posso provarci ma non ti assicuro niente…»
«Grande! Sei la migliore!» l'abbracciò.
«Grazie Neville…mi fa piacere essere utile» gli sorrise e si cambiò d'abito.
«Neville io vado con lei» disse Alan.
«Cosa? Lei può trasformarsi e confondersi tra loro, tu non puoi…»
«Posso con questa!» prese una boccetta da sotto gli abiti «E' polisucco, l’ho rubata. E qui ho dei capelli di Zabini»
«Alan è pericoloso!» esclamò Sarah «Se il vero Zabini ti viene incontro? Cosa faremo?»
«E' vero Alan…è troppo rischioso» affermò Neville.
Fu velocissimo, mise la ciocca di capelli nella boccetta e la inghiottì in un sol sorso «Nooo!»
Il suo viso cominciò a cambiar forma, il colore della pelle si scuriva e diventava più alto. Si era trasformato in Zabini «Vogliamo andare?»
«Stupido! Così rischi di far saltare anche la copertura di Sarah!» lo rimproverò Neville
«Sarah, se incontriamo il vero Zabini fai finta di essere sconvolta e cerca di colpirmi» poi aggiunse «…ma non farlo sul serio»
Sarah sbuffò «Dai muoviamoci…..Neville ormai è fatta…» disse Sarah trascinandosi Alan/Zabini fuori dalla stanza. Neville scosse la testa.
Si ritrovarono nel corridoio e scesero sempre più giù per le scale «Non possiamo entrare in Sala Grande, è ora di colazione e Zabini sarà lì»
«Perchè non chiedi al tuo amico di darti la parola d'ordine per entrare nella loro sala comune?» chiese con un tono sprezzante.
«Se è ancora qui lo farò!» rispose lei acida.
«Ciao Blase!» una voce femminile alle loro spalle li fece sussultare.
«Oh…..C..ciao Pansy!» rispose Alan.
«Che hai mal di gola? Hai una voce strana» lo guardò accigliata.
«Si,si…ho un mal di gola assurdo..» si toccò la gola, era un pessimo attore.
«Perchè non prendi una pozione? Ne abbiamo prese tante a quei ribelli» Quindi le avevano prese loro, sperò che Alan si facesse dire dove le avevano messe.
«Ah giusto…dove sono?» Sarah tirò un sospiro di sollievo, almeno non era ottuso.
«Nella nostra sala comune no? Ma ti senti bene?» Pansy insisteva.
Sarah decise di intervenire «Blaise vieni ti accompagno in sala comune»
«Tu chi sei? Non mi ricordo di te» le chiese.
«Mi chiamo…Elisabeth Smith, quinto anno» improvvisò Sarah.
«Ah si, ora ricordo….ciao ci si rivede in giro!» si allontanò.
«Chi è Elisabeth Smith?» chiese Alan dopo che Pansy si fu allontanata.
«Non ne ho idea…andiamo nei sotterranei, so che la loro sala comune è lì» si affrettarono e seguendo un paio di ragazzini scoprirono l'entrata della loro sala comune.
Era una semplice parete di pietra, dovevano recitare una parola d'ordine ma non la conoscevano.
«Cosa facciamo ora?» chiese Alan.
«Quanto tempo è passato?» Sarah non staccava gli occhi dalla parete.
«Trenta minuti circa…» quindi ne aveva altrettanti prima che si ritrasformasse.
«Mi metti fretta sai? Se te ne stavi al rifugio era meglio!» si guardò intorno e non vide nessuno arrivare «Dai pensa a quale potrebbe essere la parola d'ordine»
«Purosangue? No…Serpente? Nemmeno..»
«Alan! Non penso che la parola d'ordine sia una cosa così ovvia!» lo rimproverò.
«Questi mangiamorte maledetti! Non bastano quei tatuaggi a rovinarci la vita….» continuò a blaterare ma Sarah ebbe un illuminazione.
I Serpeverde erano i preferiti di Lord Voldemort, e ormai sapevano che la maggior parte erano diventati Mangiamorte, li marchiava.
Quindi la parola d'ordine poteva aver a che fare con il Marchio Nero «Morsmordre» disse al muro.
Esso, con loro grande sorpresa, si mosse e si materializzò un arco basso, lo varcarono e rimasero a bocca aperta.
All'interno la sala comune appariva come una stanza lunga e bassa con le pareti e il soffitto di pietra da cui, appese a delle catene, pendevano lampade rotonde e verdastre. L'arredamento era costituito da poltrone, sofà neri e tappeti verdi e argento. L'unica fonte di calore era un grande camino di marmo e capirono che si trovavano nel sottosuolo perché dalle finestre chiuse si vedeva dell'acqua come degli oblò di un sottomarino. Erano sotto il Lago Nero.
Rispetto alla loro, questa era decisamente affollata, alcune ragazze erano riunite attorno ad un divanetto ed altri attorno ad un tavolo.
«Sarah, su quel tavolo ci sono le pozioni!» sussurrò Alan.
La sua attenzione, però, in quel momento era rivolta ad un personaggio seduto sul divano, quello circondato dalle ragazze. Aveva tra le mani un bicchiere di champagne e aveva tirato su le maniche della camicia per mostrare bene il tatuaggio sull'avambraccio. Ogni tanto faceva un gesto con la mano scompigliandosi i capelli che faceva ridacchiare forte le ragazze, e Sarah non poté fare a meno di disprezzarlo per quello che stava facendo. Le aveva detto che la sua situazione lo faceva stare male, ma da come si comportava adesso sembrava ne fosse addirittura fiero.
«Che begli amici che ti sei fatta» le sussurrò Alan all'orecchio.
«Stai zitto e vai a prendere le pozioni! Ora faccio un po ' di casino» si alzò le maniche della divisa.
«Cosa hai intenzione di fare?» chiese turbato.
«Lo vedrai…tu fai come ti ho detto» aveva i nervi a fior di pelle sia per la questione di Alan che Draco. 
Guardò Draco e con un incantesimo non verbale gli fece rovesciare addosso lo champagne.
«Ma cosa..» alzò lo sguardo e la vide, parve sorpreso. Sicuramente l'aveva riconosciuta perché l'aveva vista la sera prima trasformata in quel modo.
«Ciao, felice di vedermi?» disse lei a voce alta senza nemmeno mascherare il suo accento.
«Che ci fai qui?» si alzò dal divano. Parecchie voci sussurravano «Ma chi è? Non l'ho mai vista!»
«Lasciateci soli» disse rivolto alle ragazze che stranamente obbedirono subito.
«Hai finito di darti tante arie?» disse avvicinandosi a lui.
«Cosa vuoi? Perché sei qui?» sembrò turbato.
«Per riprendermi quelle…» indicò col pollice alle sue spalle, il tavolo con le pozioni.
«Che ci fa quello qui?» Sarah si voltò e vide che Alan era tornato Alan, avevano terminato il tempo e lo avevano beccato con le pozioni tra le mani.
«Mi sta aiutando…sai, siamo tornati insieme» non capì mai perché lo disse.
«E' meglio se comincia a scappare…» si guardò intorno e vide che Alan aveva una ventina di bacchette puntate contro. Era stato scoperto.
«Alan corri!» prese la bacchetta e cercò di pronunciare degli incantesimi protettivi intorno a loro mentre correvano fuori nei corridoi.
Sentiva le fatture passarle sopra la testa e mancarla per un soffio, si voltò e vide che anche Draco li inseguiva. Era passato davvero dalla parte oscura adesso? Stava recitando? O era vero?
Sentì il cuore farsi in mille pezzi quando sentì pronunciare dalle sue labbra «Stupeficium!»
Non lo evitò, non si mosse. La prese in pieno e la fece volare in fondo al corridoio «No! Sarah!»
Si sentì prendere in braccio dopo di che svenne.

 

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Capitolo 25
*** Mente e Cuore ***


Capitolo 25 - Mente e Cuore

Alecto era piombata in casa sua passando dall'armadio svanitore «Severus Piton ha bisogno di te»
«Ad Hogwarts?» chiese Draco stupito. Era disteso sul divano del suo salotto e stava cercando di rilassarsi dopo una lunga giornata passata con i futuri suoceri ad organizzare le nozze che si sarebbero svolte a Marzo e breve sarebbe dovuto partire per una missione per il Signore Oscuro.
«Si! Seguimi subito, ti aspetta» rispose la donna. Un pò sollevato la seguì e magari avrebbe incontrato Sarah.
Gli mancava molto non vederla più la mattina nel suo salotto, nonostante era più che felice che stesse bene.
Entrarono tutti e due nell'armadio svanitore e si ritrovarono nei sotterranei di Hogwarts «Cosa dovrei fare?» chiese Draco mentre si unirono a Gazza.
«I ribelli si sono nascosti e non riusciamo a scovarli» la voce rimbombava verso le pareti del buio corridoio.
«I ribelli? Chi sarebbero?» chiese di nuovo mentre si dirigevano verso l'esterno.
Improvvisamente sentì un ondata di vento e non capì subito da dove venisse. Gazza ed Alecto erano KO e preso dal panico estrasse la bacchetta .
«Chi sei?» disse spaventato puntandola verso la figura femminile davanti a lui. Era una ragazza dai lunghi capelli castani e nel buio intravide che indossava la divisa serpeverde.
«Draco abbassa la voce….sono Sarah» parlò e si trasformò riprendendo il suo aspetto normale. Era felicissimo di rivederla ma cercò di non darlo a vedere.
Ripose la bacchetta «Che diavolo sta succedendo qui?»
«Ti ho mandato una lettera stamattina….credo che Piuma non sia ancora arrivato...» stava dicendo ma la interruppe.
«Arriva al punto!» esclamò.
«Ehm…si giusto..» riprese Sarah «Praticamente ti hanno chiamato per aprire la Stanza delle Necessità ma devi fingere di non riuscirci»
«Cosa? Perché?..» chiese stupito.
«Ci siamo nascosti noi all'interno quindi non devi aprirla!»
«Noi chi?» domandò ancora più confuso.
 «I ribelli….quelli che si oppongono ad usare le maledizioni senza perdono sui ragazzini piccoli»
«Ma cosa….»
«I Carrow ci insegnano le arti oscure, minacciano i professori con i Marchi Neri e torturano gli studenti»
Adorava quel posto ed ora il Signore Oscuro lo stava distruggendo come stava distruggendo la sua famiglia «Non è più Hogwarts a quanto pare»
«No, infatti è per questo che ci battiamo tutti i giorni» sembrava molto triste.
«Quanti siete?» domandò cercando ancora di seppellire i suoi sentimenti.
«Per ora una decina, ma stanno arrivando sempre più persone…»
«D'accordo fingerò di non riuscire ad aprirla….» disse sorridendole. Gli parve che i suoi occhi si illuminassero al buio.
«Grazie….» sembrava imbarazzata, era molto carina.
«Draco…dopo te ne andrai via di nuovo?» le scappò.
«Non lo so…dipende da Piton, in teoria sarei dovuto partire oggi per una missione ma lui mi ha tirato fuori per venire qui»
«Ok d'accordo….ah non far caso al ragazzo all'ingresso, è sotto imperio»  alzò lo sguardo e la vide che indicò la fine del corridoio alle sue spalle.
«Ma brava! Ti sei data da fare ad imparare le maledizioni senza perdono» disse mentre cercava di far rinvenire Gazza.
«Veramente sono stata costretta» sollevò i capelli e gli mostrò il suo collo pieno di lividi e sentì qualcosa in fondo allo stomaco.
«Chi ti ha fatto questo?» il braccio di Gazza gli scivolò da mano e cadde di nuovo, i Carrow l'avrebbero pagata insieme a Grayback.
«Non importa…Neville sta messo peggio di tutti è per questo che ho rubato queste» gli mostrò il sacchetto pieno di piantine.
I suoi capelli neri le ricaddero sul viso, Draco avrebbe davvero voluto non trovarsi in quella situazione a causa della sua famiglia. Lei aveva un viso così dolce, era divertente e gentile, non come Astoria che stava con lui solo per il suo cognome.
«Si sta riprendendo…» Sarah si trasformò
«Vai…corri» disse in fretta, Alecto stava per aprire gli occhi.
Sarah era molto lontana quando i due si ripresero.

 

 

****

Rimasero solo loro due nel corridoio del settimo piano «Sei sicuro di non riuscire ad entrare?» chiese Piton.
«No signore, c'è qualcosa che blocca la porta» si inventò Draco.
«D'accordo, vai a riposare» gli diede una pacca sulla spalla e si allontanò, ma Draco gli voleva chiedere se poteva rimanere ad Hogwarts «Professore…»
«Cosa vuoi?» disse Piton continuando a marciare lasciando che il mantello gli fluttuasse alle spalle.
«Mi domandavo….mi domandavo se posso rimanere ad Hogwarts…» sperò con tutto il cuore che dicesse di si.
«Perchè no, è una buona idea….ti nomino caposcuola»
«Caposcuola?» ripetè Draco.
«Si, ho bisogno che organizzi i pattugliamenti e le punizioni»
«Pattugliamenti?» cosa era diventata quella scuola? un campo di battaglia?
«Il Signore Oscuro vuole che alleniamo i futuri mangiamorte ma non tutti sono…trattabili….ora vai, i tuoi amici ti spiegheranno tutto» erano arrivati al gargoyle di pietra fuori l'ufficio del preside.

 

****

 

La Sala Comune Serpeverde era affollata come al solito, aveva avuto il permesso di rimanere ad Hogwarts per la fine dell'anno, e quella mattina era su uno dei divani aperdere tempo con delle ragazze. Da quando si era unito ai mangiamorte la sua popolarità tra le ragazze Serpeverde crebbe più che mai, e visto che la sua vita non poteva rovinarsi più di così, ne approfittò.
«Draco ci mostri il marchio nero?» chiese una di loro ridacchiando.
«Volete vederlo tutte?» intorno a lui si avvicinarono un'altra decina di ragazze.
Sfoderò tutto il suo fascino e alzò le maniche della camicia mostrando il marchio, non ne andava fiero ma a loro piaceva. Perchè non accontentarle?
«Lo sai che devi sposarti con Astoria?» disse una ragazza. La guardò stupito e la riconobbe subito, era Daphne Greengrass la sorella di Astoria.
«Lo so bene» rispose bruscamente. Con la sorella doveva comportarsi bene ma di lei non gli importava.
«Lo dirò a mia sorella!» la ragazza si voltò e se ne andò in maniera altezzosa.
«Fa quello che vuoi…chi mi versa un pò di champagne?» disse alzando il calice.
Un paio di ragazze litigarono per chi delle due doveva versare lo champagne e questo lo fece divertire molto.
«A noi serpeverde..» brindò.
Improvvisamente sentì il bicchiere che si mosse tra la mano e cadde rovesciando lo champagne sulla sua camicia bianca.
«Ma cosa..» alzò lo sguardo e la vide, Sarah trasformata da una ragazza Serpeverde.
«Ciao, felice di vedermi?» sembrava arrabbiata.
«Che ci fai qui?» si alzò dal divano ma le vocette stridule delle ragazze lo infastidivano «Lasciateci soli»
«Hai finito di darti tante arie?» lei si avvicinò con aria minacciosa.
«Cosa vuoi? Perché sei qui?» chiese stupito.
«Per riprendermi quelle…» indicò col pollice, alle sue spalle, il tavolo con le pozioni.
C'era un ragazzo che conobbe come Alan, l'ex di Sarah.
«Che ci fa quello qui?» la cosa lo infastidiva.
«Mi sta aiutando…sai, siamo tornati insieme» il suo cuore mancò dei battiti.
«E' meglio se comincia a scappare…» aveva voglia di farlo fuori.
«Alan corri!» urlò Sarah. La vide prendere la bacchetta e correre fuori nei corridoi.
Improvvisamente i ragazzi che si trovavano nella sala comune li seguirono fuori. «Draco vieni! Prendiamoli!» urlò Pansy.
Li raggiunse di corsa e sentì che qualcuno stava per pronunciare «Avada…..» la paura si impossessò di lui, l'avrebbero uccisa.
Spinse il ragazzo e urlò «Stupeficium!» la guardò negli occhi mentre venne spinta in aria in fondo al corridoio.
L'aveva presa in pieno.
Vide il suo ragazzo chino su di lei prenderla in braccio e portarla via da lì.
«Li abbiamo persi!» disse Pansy «Draco…stai bene?»
Non stava bene…

 

****

 

Quel giorno si chiuse nel suo dormitorio dicendo che non si sentiva molto bene. Era seduto sul suo letto a baldacchino rigirandosi tra le mani la moneta d'oro.
Cosa aveva fatto. Era ferita? Ora cosa pensava di lui? Che era un traditore? Ma cosa mi importa! Io mi sto per sposare gli disse il cervello Si ma con colei che non ami gli suggerì il suo cuore.
«Draco!» una voce squillante raggiunse il suo udito.
«Astoria cosa ci fai qui?» si alzò di scatto e la moneta gli cadde rotolando sul pavimento.
«Mia sorella mi ha detto quello che hai fatto! Da oggi in poi rimarrò anche io ad Hogwarts» Mancava solo questa.
«E chi si occuperà delle nozze?» tutto per non averla tra i piedi.
«Le nostre madri» non seppe cosa risponderle. Era davvero finita.
«Cos'è questa?….Ahi! Scotta!» disse raccogliendo la moneta.
Draco agì in un attimo, gliela prese da mano e fissò il bordo. PONTE
«Ma sei impazzito?» non le importava niente di quello che stava dicendo, Sarah lo stava chiamando.

 

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Capitolo 26
*** Il trio in missione ***


Capitolo 26 - Il trio in missione

 

I ragazzi avevano usato un incantesimo sulle pale e sulle piccozze per farle lavorare da sole ed intanto curavano i nuovi arrivati, ogni giorno recuperavano molti feriti e li portavano lì.
Guardò i suoi compagni uno per uno.
Ginny si stava occupando delle decorazioni natalizie, diceva che poteva far bene a tutti un pò di armonia e di spirito natalizio, lei era la più dolce e gentile ma quando si trattava di difendere qualcuno era la prima a trasformarsi in una battagliera.
Neville era un guerriero nato, nonostante l'apparenza era la persona più coraggiosa di tutti lì dentro, con la sua bontà d'animo e la semplicità dava supporto a tutti gli altri.
Dean e Seamus, insieme, formavano una bomba ad orologeria pronta a scoppiare quando meno i nemici se lo aspettavano, in un angolo avevano il loro spazio, una sorta di laboratorio dove sperimentavano.
Luna, Calì, sua sorella e Lavanda si improvvisarono guaritrici, e grazie all'aiuto di alcuni manuali presi in prestito dalla biblioteca riuscirono a curare completamente alcuni studenti.
Alan dirigeva la Squadra di Raccolta, si occupavano di recuperare i ragazzi finiti nelle celle di tortura dei Carrow.
Mc Laggen, i fratelli Canon, Corner, Davies, Macmillan e molti altri si erano uniti ai ribelli, per loro le quattro case non esistevano più.
Ed infine c'era lei stessa, insieme a Neville sfidava continuamente i Mangiamorte perché, come sostenevano loro "Hogwarts lotterà fino alla fine"
Tutti insieme costituivano L'esercito di Silente.

 

*****

 

Sarah quel giorno si era svegliata a causa di un incubo su Draco, aveva sognato che la fulminava per aver fatto cadere una bottiglia di champagne.
«Buongiorno Sarah» disse una voce.
Si voltò e vide che era Seamus «Oh..buongiorno!»
«Hai avuto un incubo vero?» la domanda la sorprese.
«Si, e tu come lo sai?» lo guardò negli occhi.
«Ti sei agitata tutto il tempo…. stavo per svegliarti io» si imbarazzò lui.
«Non farci caso, mi capita spesso…che fame! Qualcuno è andato a prendere la colazione?» cercò di cambiare argomento.
Arrivò Luna che le portò un fagotto «Per oggi abbiamo solo questo, i Carrow hanno torturato anche gli elfi domestici»
«Cosa!?» si alzò di scatto.
«Neville sta andando con Alan a salvarne qualcuno» continuò Luna.
«Vado con loro!» aprì il fagotto ed ingoiò in fretta il pane che c'era all'interno.
Aveva davvero voglia di fare qualcosa, non ne poteva più di pensare a Draco ed al getto rosso che l'aveva colpita.
«Neville vengo con voi!» disse avvicinandosi ai due mentre si preparavano ad uscire.
«Ne sei sicura Sarah?» chiese Neville.
«Certo!» rispose decisa.
«No, tu rimani qui, sei stata colpita ieri» disse Alan mentre si sistemava la camicia.
Sarah lo fulminò con gli occhi «Sono stata colpita per colpa tua!» aveva i nervi a fior di pelle. Era la verità, se lui non ci fosse stato non avrebbero avuto tutti i Serpeverde addosso, e forse Draco non l'avrebbe colpita. Forse.
Alan stava per replicare ma Neville li interruppe «Su, non litigate! Non è il momento….Sarah sei pronta?»
«Si, lo sono» disse senza smettere di fissare Alan con tutta la rabbia che aveva in corpo.
«Via!» Dean diede il segnale e loro tre furono catapultati fuori.
«Neville dove hanno portato gli elfi?» chiese Sarah.
«La nostra fonte ci ha detto che li hanno incatenati nelle cucine, per non farci dare il cibo» rispose lui.
«Forza andiamo».
Arrivarono al quadro che ritraeva il cesto di frutta, Sarah fece il solletico alla pera e il passaggio si aprì.
«Vado prima io, state pronti» disse Neville.
Sarah entrò dopo di lui con Alan al seguito e subito furono costretti a difendersi.
«Expelliarmus!» gridò un serpeverde.
Erano in quattro, due ragazzi e due ragazze e li stavano attaccando.
Gli elfi si trovavano al centro della cucina in una gabbia di ferro «Alan cerca di prendere la chiave!» gridò Neville indicando la ragazza con cui duellava Alan.
«Stramba non hai alcuna possibilità contro di me» disse il ragazzo.
«Lo vedremo…Impedimenta!» lui lo evitò e passò al contrattacco.
«Stupeficium!» Sarah lo evitò per un soffio ma lui riprese «Expelliarmus!»
«Protego!» l'incantesimo rimbalzò sullo scudo e colpì una catasta di pentole facendo un fracasso assordante.
«Pietrificus Totalus!» gridò Sarah colpendo in pieno uno dei ragazzi, ne erano rimasti tre.
«Stupeficium!» Neville atterrò l'altra ragazza.
Alan si muoveva svelto a zig zag per evitare di essere colpito, la ragazza era molto veloce.
«Aiuta lui, io posso farcela da sola» disse a Neville che cercava di aiutarla.
Improvvisamente Alan fu sbalzato via e cadde addosso a Sarah facendola cadere «State bene? Sono scappati questi maledetti!» Neville li aiutò ad alzarsi.
«Ahi…credo di essermi slogata una caviglia» le faceva malissimo il piede.
«Neville portala alla base, penso io ad aprire la gabbia. Ci vediamo fra poco» disse Alan.
«D'accordo, sta attento….Sarah sali sulle mie spalle» si chinò e Sarah si strinse attorno al suo collo «Grazie Neville»
«Di niente sei leggera! Alan, allora a tra poco, se non torni tra quindici minuti ti mando i rinforzi»
«Ok» varcarono la soglia e si lasciarono le cucine alle spalle.

 

*****

 

«Sarah stai bene?» chiese Ginny dopo che Lavanda le fece un incantesimo alla caviglia.
«Si, credo di si» mosse un pò il piede per controllare «Grazie ragazze!»
«Grazie a te! Rischi sempre la vita per noi» rispose Ginny con un gran sorriso che la fece arrossire.
«Sarah questo nastro è tuo?» disse Neville «E' rimasto attaccato al colletto della mia camicia»
Sarah si toccò il petto e con orrore scoprì che aveva perso la moneta magica.

 

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Capitolo 27
*** Il duello ***


Capitolo 27 - Il duello

 

La moneta gli bruciava nella mano destra ma non smise di stringerla mentre si diresse fuori dalla Sala Comune dei Serpeverde.
«Draco! Dove diamine stai andando così di corsa!» Astoria lo stava rincorrendo e il rumore dei suoi tacchi lo fece infuriare ancora di più.
«Astoria sparisci!» aveva i nervi a fior di pelle, non ne poteva più di tutta quella pressione su di sé.
«Cosa? Non puoi trattarmi così, sono la tua futura moglie!» urlò lei e il suono rimbalzò sulle pareti scure dei sotterranei.
Non voleva sposarsi, non voleva dare ascolto a suo padre, non voleva più quel marchio «No!» urlò più a se stesso che ad Astoria.
Si era fermato e lei lo aveva raggiunto mettendosi di fronte a lui con aria minacciosa.
«Cosa no?» chiese lei arrabbiata.
«Non ti sposerò!» stringeva la moneta sempre più forte, voleva andare subito da Sarah, era lei quella che voleva.
«C..cosa? M-ma cosa stai dicendo?» sembrava sconvolta.
«Chiama tua madre, le nozze sono annullate» si voltò e riprese a camminare a passo svelto verso l'ingresso di Hogwarts lasciandola lì immobile.
Sapeva che suo padre si sarebbe arrabbiato da morire ma non poteva farlo, non riusciva a farlo.
Improvvisamente si accorse che stava correndo di nuovo, attraversò il cortile d'ingresso ed arrivò al ponte. Arrivò fino in fondo e si guardò intorno ma Sarah non c'era.
«Stupeficium!» un getto rosso lo colpì in pieno facendolo cadere e sentì un dolore forte al petto, come quello che aveva provato quando il folletto lo colpì con la spada maledetta.
«AAAAAH» gridò di dolore. Era finito, chiunque lo avesse colpito adesso lo aveva in pugno perché non riusciva a muoversi per il dolore e rimase lì immobile con la schiena sul pavimento di legno freddo aspettando il colpo di grazia.
«Sei caduto nella mia trappola» disse una voce. Lo aveva riconosciuto era Alan. Che stupido! si disse. Sarah non avrebbe voluto vederlo dopo quello che era successo il giorno prima, avrebbe dovuto pensarci.
Il ragazzo entrò nel suo campo visivo e vide che gli puntava la bacchetta sul viso. «C-cosa-a-a vuoi d-da me?» cercò di dire. Era stato sconfitto da quell'idiota.
«Cosa voglio? Voglio sapere cosa è successo tra te e Sarah» mise una mano in tasca ed estrasse un boccetta di vetro con del liquido viola, era una di quelle che aveva rubato dalla Sala Comune dei Serpeverde.
«Sai cos'è vero? La pozione rigenerante. Te la farò bere dopo che mi avrai detto tutto» gli stava sventolando la boccetta davanti agli occhi. Aveva davvero voglia di picchiarlo, ma non si sarebbe piegato a lui.
«C-cosa vuoi sapere?» si sforzò di parlare.
«Voglio sapere cosa la attrae di te, sai l'ho capito, mi ha lasciato a causa tua!» si chinò e si sedette accanto a lui.
Allora non erano tornati insieme? Perchè Sarah gli aveva detto il contrario? Gli parve che il dolore stesse diminuendo pian piano.
«Ahahah…Sono p-più figo di te-e forse» non gli importava che lo colpisse di nuovo.
«Quindi è vero! Sei stato tu a portarmela via..» aveva un'espressione strana come se fosse impazzito. Draco provò a muovere la mano per arrivare alla sua bacchetta nella tasca dei pantaloni ma continuò a parlare per distrarlo.
«Lei è venuta da me, io non l'ho mai cercata..» era quasi arrivato a prenderla.
«Non dire baggianate! Avete pure un metodo segreto per comunicare» lo vide estrarre la moneta di Sarah, ormai aveva la bacchetta in pugno. «La vedevo giocherellare spesso con questa moneta l'anno scorso, ma non ho mai pensato che ci fosse un doppione e che lo avessi tu soprattutto!»
Era caduto in trappola due volte allora. Lui aveva capito che la moneta serviva a mandare un messaggio ma non sapeva a chi e lui come uno stupido si era mostrato.
«E come hai fatto a capire come attivarla?» si stava preparando ad attaccarlo.
«Non sono così stupido! So come funzionano questi tipi di incantesimo…ho provato un paio di cose e poi sono riuscito ad attivarla» abbassò la guardia fissando la moneta.
Agì in un attimo alzandosi di scatto e puntandogli la bacchetta contro «Sai Alan…non ho alcun interesse a duellare contro di te, vai via subito e non ti farò nulla» disse sprezzante.
«Sai Draco…me la riprenderò» affermò lui alzandosi lentamente.
«Non ci riuscirai mai» disse Draco.
«Tu credi?» gettò la boccetta con la pozione rigenerante per terra e la pestò per distruggerla poi lo vide puntare la bacchetta verso se stesso.
«Ma cosa fai?» chiese stupito.
«E' inutile nasconderti il mio piano…ti ho visto che cercavi di recuperare la bacchetta e te l'ho lasciato fare…ora mi ferirò così tutti penseranno che sei stato tu…e Sarah non ti rivolgerà più la parola…come d'altronde già sta facendo visto che hai attaccato anche lei» sorrise soddisfatto.
Non sapeva che dire perché non aveva niente da obiettare. Era tutto vero, anche lui conosceva Sarah e non lo avrebbe mai perdonato se avesse saputo che attaccava gli innocenti.
«Recido» sussurrò Alan. Si procurò un lungo taglio sulla guancia destra e proseguì ferendosi le braccia e il petto sotto lo sguardo impaurito di Draco.
«Fermo!» il sangue sgorgava dappertutto.
Perchè non lo aveva fermato? Perché era rimasto lì immobile a guardarlo? Doveva curarlo prima che arrivasse qualcuno, nessuno lo doveva vedere in quello stato.
Si avvicinò e con le mani e la bacchetta cercò di chiudere le ferite, ma purtroppo non era mai stato bravo con gli incantesimi curativi.
Lei lo era, lei avrebbe saputo cosa fare, lei avrebbe agito diversamente. Ora non l'avrebbe vista mai più per colpa di quell'idiota.
Continuava a perdere sangue e capì che non sarebbe riuscito a salvarlo. Poteva lasciarlo lì a morire, certo, ma lei non lo avrebbe lasciato per terra inerte.
Decise per una volta di fare la cosa giusta nonostante questo significasse perderla per sempre.
Prese Alan in spalla e corse più che potè verso l'infermeria.
Durante il tragitto cercò di resistere all'impulso di gettarlo giù dal ponte, il vecchio Draco forse lo avrebbe fatto.
«Un guaritore qui!» urlò entrando in infermeria e gettando Alan su un letto.
Una vecchia strega arrivò di corsa e la riconobbe come la Signorina Tircker, una mangiamorte.
«Cosa abbiamo qui?» chiese osservando le ferite di Alan.
«Recido» le disse l'incantesimo che aveva usato così magari sapeva come guarirlo più velocemente possibile.
«Oh allora niente di grave» bastò un colpo di bacchetta sopra ogni taglio per richiuderle all'istante, ma non si era risvegliato.
«Perchè non si sveglia?» chiese preoccupato.
«Ha perso molto sangue, ora gli do una pozione» la vide dirigersi verso gli armadietti delle pozioni «Hai fatto bene, odio questi Corvonero, credono di saper fare tutto loro»
Improvvisamente sentì un'esplosione e si voltò di scatto.
Neville, Sarah e degli elfi avevano fatto saltare in aria la porta dell'infermeria ed erano piombati lì dentro.
«Alan! Cosa è successo?» chiese Neville ma lui non rispose «Sei stato tu? Cosa gli hai fatto?»
Draco non gli rispose, guardava Sarah. Aveva un piede fasciato e due elfi la sorreggevano, pensò Sono stato io a farle questo.
«Draco chiama Alecto! Li sistemerà lei!» urlò la vecchia strega.
«Sarah, non è colpa mia…» cercò di avvicinarsi ma Neville si mise tra i due «Stai lontano da lei!»
«Alan…» sussurrò Sarah.
Draco provò un dolore immenso a quella parola, era stato sconfitto.
Si voltò e lasciò l'infermeria a passo svelto, prese le scale e discese sempre più giù inoltrandosi nel buio dei sotterranei. Arrivò in Sala Comune e si chiuse nel dormitorio.
Cosa aveva fatto per meritare tutto questo…

 

*****

 

Non aveva chiuso occhio tutta la notte perché l'immagine di Sarah e Alan feriti gli continuava a venire in mente facendolo stare male.
Voleva davvero tanto essere ascoltato, voleva essere creduto.
Sentì un suono sordo provenire dalla porta «Avanti»
«Ciao Draco» disse il ragazzo dalla pelle scura.
«Ciao Blaise» rispose cupamente Draco.
Zabini chiuse la porta e si avvicinò a lui «Una lettera per te, è appena arrivata» gliela porse e l'afferrò «Come mai non sei venuto a colazione?»
«Non mi sento bene» tagliò a corto.
Riconobbe subito dalla calligrafia che era una lettera della madre, l'aprì e lesse.

 

Caro Draco,
tuo padre sta arrivando ad Hogwarts, è molto arrabbiato ma tu sii deciso e forte.
Ricorda: Sei un Malfoy.
Con amore, Tua madre.


«Cavolo!» si alzò dal letto su cui era seduto di scatto facendo spaventare Blaise.
«Amico qualcosa non va?» chiese.
«Sta arrivando mio padre, ha saputo che ho annullato le nozze» gli rispose.
«Ah…si ho saputo anche io…Astoria era furiosa…» gli fece capire che aveva dato i numeri in Sala Comune davanti a tutti.
«Non mi interessa di lei, è mio padre quello che mi preoccupa» si diresse verso il baule e prese degli abiti puliti, i suoi soliti, camicia bianca con giacca e pantalone nero.
«Come pensi di affrontarlo?» Blaise sapeva tutto di suo padre, del matrimonio combinato e che era stato costretto a diventare mangiamorte.
«Non ne ho idea, in questo momento mi sento a pezzi» cominciò ad abbottonarsi la camicia e con le dita sfiorò la cicatrice sul petto.
Sarah glielo aveva detto: «Se non prendi le pozioni sempre alla stessa ora ti rimarrà la cicatrice! Ti ho avvisato!» ma non le aveva dato ascolto. Nell'ultimo periodo prima che cominciasse la scuola aveva pensato solo a divertirsi la notte con Astoria, dimenticandosi completamente delle pozioni.
Ora che ci pensava aveva cominciato ad apprezzare le attenzioni di Astoria solo dopo che Sarah andò via da casa sua, Forse perché mi mancava lei pensò. In effetti per Astoria aveva provato solo attrazione fisica, ma con Sarah era diverso…
«Draco!?» Blaise lo risvegliò dai suoi pensieri.
«Si, sono quasi pronto» prese la giacca e se la gettò sulle spalle.
«Sono con te amico mio» gli disse Blaise prima di varcare la porta.

 

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Capitolo 28
*** La Vigilia di Natale ***


Capitolo 28 - La Vigilia di Natale

 

Le vacanze natalizie cominciarono e parecchi studenti partirono per stare con le proprie famiglie.
«Ragazzi ci rivedremo…non fate così!» esclamò Ginny. Sua madre voleva tenerla con sé a casa al sicuro e stava salutando tutti prima di partire.
«Ginny ci mancherai da morire» disse Sarah abbracciandola.
«Anche voi tutti mi mancherete…» pianse e Sarah la lasciò, dando agli altri l'opportunità di salutarla.
«Fa buon viaggio!» le disse Neville. Alcuni elfi misero nelle sue mani dei doni, come ad esempio dei nastrini e dei ditali da cucito per ringraziarla di avergli guariti.
«Grazie…» disse agli elfi «...e voi cercate di resistere fino alla fine!» si voltò e si inoltrò per la galleria che avevano terminato di scavare nella parete, sparendo nell'oscurità.
«Fate buon viaggio anche voi!» esclamarono Dean e Seamus in coro a Sarah e Luna.
«Arrivederci, ciao ragazzi!» ed anche loro sparirono dietro Ginny.

 

Due giorni prima...

 

«Ragazzi, ragazzi! Siamo arrivati in fondo al tunnel! Venite a vedere dove siamo spuntati!» disse Dean tutto eccitato e sporco di terra uscendo dalla galleria.
«Cosa?» Neville si alzò subito dal pavimento e lo seguì.
«Luna hai sentito?» Sarah strattonava l'amica come se avesse visto la cantante delle Sorelle Stravagarie uscire dal tunnel.
«Si ho sentito» rispose senza alzare lo sguardo dal Cavillo.
Pochi minuti dopo Neville e Dean tornarono seguiti da qualcuno, era un uomo e somigliava incredibilmente a Silente.
«Ragazzi lui è Aberforth Silente» a queste parole si levò un coro di «Oooh»
«Lui lavora alla Testa di Porco!» esclamò Colin Canon.
«Sì è vero!» aggiunse il fratello.
«Si esatto sono il proprietario del Pub…e voi sembrate nei guai» disse l'uomo guardandosi intorno. Indossava una vecchia tunica sporca su cui spiccava in maniera evidente la sua barba e i suoi capelli bianchi.
«Ma lei è un parente del nostro ex Preside?» chiese Luna ingenuamente.
«Esattamente Signorina, Albus era mio fratello ma non ne voglio parlare» tutti presero a fissarlo, gli studenti del primo anno si arrampicarono su delle tende per guardare meglio il nuovo arrivato.
«Ragazzi tranquilli per favore!» esclamò Neville «Signor Silente…» riprese rivolgendosi all'uomo.
«Chiamami Aberforth ragazzo» lo interruppe lui.
«Oh…certo…Aberforth noi siamo il gruppo di studenti che si ribellano ai Mangiamorte qui nel castello» disse orgogliosamente.
«Avete il mio supporto! Ditemi cosa vi occorre» annunciò il vecchio.
A quelle parole tutti applaudirono, c'era chi fischiava, chi saltellava. «Su ragazzi, non vi agitate..» Neville cercava di calmare gli animi ma ormai nessuno più lo ascoltava.
C'era una via di uscita ed i Carrow non lo avrebbero mai saputo.

 

 

****

 

Adesso Sarah e Luna si trovavano alla Testa di Porco. Ginny era già sparita e Luna aveva indossato una vecchia tunica marrone con il cappuccio fin sopra gli occhi per non essere riconosciuta da qualcuno e Sarah aveva cambiato il suo aspetto, castana con gli occhi marroni, perchè nessuno avrebbe dovuto vedere due alunne di Hogwarts in giro per Hogsmeade.
«Aberforth io tornerò il 26 hai bisogno di qualcosa?» disse Sarah all'uomo dietro al bancone.
«Oh ciao Sarah…visto che me lo chiedi avrei bisogno del muco di vermicoli…..tieni» le mise un paio di galeoni tra le mani.
Un cliente si era seduto al bancone ed aveva ordinato.
«Ok! Quanto te ne serve?» chiese riponendo i galeoni in tasca.
«Un paio di fiale dovrebbero bastare» rispose lui servendo il cliente.
«D'accordo…a presto! Buone vacanze» concluse Sarah.
«Buone vacanze» disse anche Luna.
«Buon viaggio a presto!….Mi dica..» il pub era affollato di clienti.
Si ritrovarono sul vialetto innevato quando Luna esclamò «Papà!»
Videro il signor Lovegood che si avvicinò, indossava un lungo cappotto giallo con le rifiniture verdi «Luna cara..» i due si abbracciarono.
Luna aveva avvisato suo padre che sarebbe dovuto venire a prenderla perché lei non poteva ancora smaterializzarsi.
«Oh...Sarah, come stai?» le chiese.
«Salve Signor Lovegood, sto bene grazie! E lei?» si strinsero la mano.
«Potrebbe andare meglio…quelli del Ministero non vogliono che pubblichi più il Cavillo» disse sconfortato.
«Capisco…c'è la faremo ad uscirne fuori vedrà!» cercò di dargli forza. Le era molto simpatico il papà di Luna.
«Sarah ha ragione papà» confermò la figlia.
«Ragazze ora è meglio andare…pronta tesoro?» si guardò intorno ed anche Sarah notò che li stavano fissando. Pensò che era a causa dell' abbigliamento fluorescente del signor Lovegood ma era meglio essere cauti.
«Si…a presto Sarah! Buon Natale» 
«Ciao! Buon Natale anche a voi!» si smaterializzarono nello stesso istante.

 

Sarah si ritrovò fuori la sua villa e fu sorpresa di vedere Elle fuori ad aspettarla «Padrona padrona!» le corse incontro.
«Ciao Elle! Mi stavi aspettando?» le chiese.
«Oui!» l'elfa guardò dietro le spalle di Sarah, a destra e poi a sinistra.
«Chi cerchi?» chiese incuriosita. Forse aspettava anche qualcun altro.
«Il signorino Malfoy non è con lei?» chiese felice.
«N-no…vieni entriamo dentro qui fa freddo»
Non era la verità, la sua villa era a pochi chilometri dal mare ed il clima non era freddo come in Inghilterra. Anzi, cominciava a sentir caldo con tutti quegli indumenti addosso.
Aveva indossato una vecchia felpa di Dean sopra la divisa scolastica perchè aveva insistito che fosse un buon travestimento nonostante lei potesse cambiare il suo aspetto.
Entrarono in casa e Sarah la trovò molto più accogliente dell'ultima volta che era stata lì. Tornò al suo aspetto normale con i capelli blu e gli occhi azzurri.
Elle trotterellava al suo fianco e la guardava…probabilmente voleva spiegazioni riguardo Draco…
Draco…da quella volta in infermeria non aveva più avuto il coraggio di guardarlo in faccia. In realtà aveva in qualche modo cercato di dimenticarlo, o meglio, non pensare a lui. Quelle poche volte che lo aveva rivisto in giro per il castello aveva sempre cercato di evitarlo come poteva. Aveva fatto del male a lei ed aveva quasi ucciso Alan per chissà quale motivo. 
Notò quattro pacchetti sul divano  «Oh….Elle questo è per te…» si ricordò del suo regalo di Natale.
Estrasse dalla tasca un piccolo pacchetto e glielo porse «Buon Natale Elle!»
L'elfa alla vista del pacchetto divenne raggiante «Anche io ho fatto un regalo alla padrona!» esclamò indicando uno dei pacchetti.
«Grazie Elle! Li apriremo a mezzanotte ok?» era la Vigilia di Natale. Gli anni precedenti, quando era con suo padre, Sarah accendeva una candela in ricordo di sua madre e a mezzanotte aprivano i regali. Quest'anno ne avrebbe dovute accendere due.
«Certo padrona!» andò a riporre il suo pacchetto accanto agli altri. Due erano per Marcus e sua moglie, Sarah aveva chiesto ad Elle di comprare qualcosa al posto suo, uno probabilmente era per lei…Chi sa di chi è l'altro pensò. 
«La trovo cresciuta…» la voce di Elle la riportò di nuovo alla realtà.
«Dici?» si guardò i piedi «Io mi vedo sempre bassa!» Elle rise.
«No,no,no…intendevo negli occhi…» la sorprese.
«Negli…occhi…» ripeté Sarah.
«Si…nell'ultimo anno è cambiata molto…ora è quasi una donna» Sarah arrossì
«Dai Elle…che dici…sono sempre la stessa!» l'elfa si limitò a sorridere.
Era vero che aveva dovuto superare molte prove in un anno ma lei si sentiva sempre la stessa. O no?
«Elle vado a fare il bagno..» sussurrò sovrappensiero. 
Salì le scale perché il suo corpo era abituato a fare quel percorso ma lei non era cosciente di quello che stava facendo.
Pensò alle parole di Elle…negli occhi…forse intendeva che sembro stanca?
Aprì la porta della sua camera.
O forse intendeva che sono più matura…
Lasciò gli indumenti sul suo letto e si chiuse in bagno.
Magari si sbaglia…
L'acqua riempiva la vasca da bagno lentamente.
Chissà se papà sarebbe stato fiero di me…di come sono diventata...
Si immerse e le venne un brivido lungo la schiena, l'acqua era troppo fredda.
La vasca da bagno di Draco era molto più grande di questa…
Prese a strofinarsi le braccia con una spugna rosa.
Alan stava per morire…se lui non lo avesse portato in infermeria…
Infermeria?
Si fermò e osservò il suo riflesso nell'acqua.
Una persona che attacca mortalmente un avversario…non lo porta in infermeria…
Nel suo riflesso nell'acqua vide la sua sagoma annuire.
«Elle!» urlò.
L'elfa si materializzò istantaneamente nel bagno «Si padrona?»
«Dimmi una cosa…se tu colpissi un nemico per fargli del male…dopo lo guariresti?» detto ad alta voce sembrava una presa in giro.
«No…ovviamente» sembrava sorpresa da quella domanda.
«Mettiamo che porti il tuo nemico nell'infermeria in fin di vita dopo un duello…perchè lo avresti fatto?» continuò.
«Io non ho fatto niente!» si inginocchiò a terra.
«Elle lo so! E' per dire…» la reazione di Elle le fece accendere una lampadina nel cervello «Non ha fatto niente»
 Elle la fissava confusa.
«Tranquilla Elle…vai pure….ah! Prima di cena vado un attimo a Diagon Alley, devo comprare delle cose» si ricordò del muco di vermicoli per Aberforth.
«Si padrona…la cena sarà pronta alle 21» si smaterializzò.
Sarah si mise a ragionare osservando le bolle nella vasca che man mano sparivano. Se fosse stata una terza persona ad attaccarli? Questo spiegherebbe perché Draco lo ha portato in infermeria. Un'altra cosa a cui non aveva ancora pensato era: come si erano incontrati quei due?
Sarah si asciugò e si rivestì, guardò l'orologio e vide che erano le 19. Basta perdere tempo.
«Elle vado! A tra poco!» disse in fondo alle scale. Prima di sparire cambiò il suo aspetto come prima e si materializzò a Diagon Alley fuori alla Farmacia. Si guardò intorno e vide delle persone, probabilmente mangiamorte, a fare la guardia per le strade. Molti dei negozi erano chiusi da delle spranghe come Ollivander, Il Ghirigoro...tutti abbandonati. Uno dei pochi negozietti a restare aperto era proprio la farmacia. Bussò ed entrò.
Il negozio era deserto, o almeno lo credeva. Si avvicinò al bancone quando una ragazza la spinse a lato «Ehi! Ci sono prima io!»
Aveva gli occhi verdi, la pelle chiara e candida quasi quanto la neve, i capelli lunghissimi, castani e lisci come l’olio. Ed era bassa come Sarah. La riconobbe subito, Neve Isabelle Lumos, Serpeverde.
«Scusa, non ti avevo vista!» esclamò Sarah massaggiandosi la spalla destra.
Neve la osservò poi disse «Ci conosciamo?» 
Non doveva farsi scoprire «Non credo…io non ti ho mai vista»
«D'accordo..» la ragazza sembrava convinta.
«Ecco a lei Signorina, Veritaserum….15 Galeoni» arrivò la negoziante e mise una fialetta sul bancone.
«Grazie! Adesso posso scoprire se il mio ragazzo mi tradisce!» e pagò il conto.
La ragazza le fece balenare in mente un'idea folle.
«Arrivederci» disse Neve a Sarah prima di andarsene.
«Oh…Arrivederci» le rispose «…e grazie» sussurrò, ma la ragazza non la sentì.
«Dimmi cara, di cosa hai bisogno?» chiese la negoziante.
«Avrei bisogno di due fiale di muco di vermicoli…e di una fiala di Veritaserum»
«Anche tu hai problemi con il fidanzato?» chiese sorridendo.
«Ahahah…in un certo senso…»

 

 

****

 

Qualche ora dopo Sarah era a tavola con Elle e stavano gustando una bella cenetta.
«E' buonissimo!» esclamò assaggiando dei cosciotti di pollo.
«Mi fa piacere che piace alla padrona» rispose sorridendo dall'altra parte del tavolo.
Sarah guardò la sua elfa ed improvvisamente si rese conto di quanto sola doveva essersi sentita negli ultimi anni.
«Elle…sei felice di stare qui in questa villa?» chiese improvvisamente.
«Si padrona» rispose subito.
«Dimmi la verità…»
«Si, sono felice di stare qui e di farle compagnia quando c'è» disse sempre sorridendo.
«Ma io ci sono pochissime volte…» posò la forchetta «Elle… vorresti essere liberata?»
«No! padrona no! Io sono nata per servire questa famiglia..»
Sarah la interruppe «Elle! Questa famiglia non esiste più!»
Smise di mangiare anche lei.
«Scusami…non era il momento» capì di averla ferita.
«N-n-non mi v-vuole più?» chiese tremando.
«No! Ma cosa dici Elle!» si alzò e le andò accanto «Non è per questo…è che non voglio farti stare da sola…sai è come hai detto tu. Sto crescendo»
Capì improvvisamente cosa intendeva Elle quando diceva "negli occhi".
«Sai…ho deciso che da grande farò la Medimaga…tu mi hai insegnato un sacco di cose» le disse sinceramente.
«Io?» aveva gli occhi lucidi.
«Si…ma per farlo dovrò stare lontana da casa…» le diede una pacca leggera sulla sua spalla minuta.
«Io posso aspettare…» 
«Ma non voglio che aspetti…voglio che nel frattempo ti dedichi ad altro invece di stare chiusa qua dentro»
«Come desidera…» disse Elle.
«Non come desidero…voglio che tu decida da sola per te! Tu sei diversa dagli altri elfi domestici…sei intelligente e penso che dovresti sfruttare questa tua capacità per fare del bene anche ad altre persone» le dispiaceva non vederla più ma era giusto così.
«Fare del bene…ad altre persone…mi piace» ripetè Elle.
«Si…» le venne in mente di portarla ad Hogwarts ma era troppo pericoloso visto che i Carrow torturavano anche gli elfi.
«Domani vieni con me da Marcus!» disse improvvisamente.
«Marcus?»
«Si…l'uomo che papà ha salvato» disse andando verso la finestra.
Per l'occasione sul davanzale erano poggiate due candele «Vieni Elle»
«Si…eccomi…le accendiamo ora?» chiese.
«Si, è il momento» L'elfa con uno schiocco di dita le accese.
La debole fiammella illuminava i suoi occhi facendoli brillare ancor di più di quanto non fossero già a causa delle lacrime che stava cercando di trattenere.
«Buon Natale mamma e papà»
«Buon Natale padroni miei» le fece coro Elle.
Fuori la finestra videro due stelle cadenti...

 
Un pò di ringraziamenti...
Ringrazio tutte le ragazze che mi seguono sul mio gruppo su FB perchè mi date sostegno e mi aiutate ad andare avanti.
Un grazie particolare va a Kiraeteru ed alla sua Neve Isabelle Lumos che ha dato una mano a Sarah in questo capitolo...(Se vuoi conoscere la storia di Neve clicca qui)
Grazie anche a voi che leggete in silenzio ed a voi che recensite sempre! Un bacione a tutti, spero di aggiornare presto!!

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Capitolo 29
*** Imprevisto ***


Capitolo 29 - Imprevisto

 

Era lì, in fondo alla scalinata di marmo nell'ingresso di Hogwarts con il bastone d'argento piantato in terra.
«Severus, complimenti per come stai gestendo questo posto…però so che i Carrow non sono esattamente all'altezza…» .
Suo padre stava parlando con il Preside Piton.
«Purtroppo il nostro Signore li ha affidati a me…e non posso sbarazzarmene…» Entrambi si accorsero di lui e di Blaise.
«Blaise grazie per avermi accompagnato…» disse all'amico.
«Oh…certo….prego…arrivederci Signor Malfoy…Preside…» fece un cenno col capo e si allontanò.
Draco tenne lo sguardo fisso ai piedi del padre.
«Bene, ho da fare in ufficio…Salutami Narcissa….e Bella» disse Piton. Sulle ultime parole il viso cambiò espressione, sembrò rivelare disprezzo verso quella parola.
Si voltò di scatto e si allontanò su per le scale lasciando che il lungo mantello nero ondegiasse dietro di lui.
Erano rimasti da soli e dal momento in cui vide suo padre sollevare il bastone, Draco si preparò al peggio.
«Figliolo…vieni facciamo una passeggiata» gli aveva posato la sommità del bastone sulla spalla e lo stava tirando a se. Nonostante suo padre non fosse mai stato violento con lui, questa volta gli fece paura.
«Andiamo da questa parte» indicò il cortile dell'orologio.
Aveva indossato uno dei suoi migliori mantelli, era stato fatto dagli gnomi tessitori del nord america. Era grigio scuro con le cuciture di fili d'oro bianco e portava una spilla raffigurante un serpente, anch'essa d'oro, con intarsi di smeraldo verde e rosso.
Draco ne aveva ricevuta in dono una simile da un suo zio per il suo diciassettesimo compleanno ma non l'aveva mai indossata per non somigliare troppo a suo padre, cosa che gli risulta comunque difficile. Aveva sempre dovuto convivere con persone che gli imponevano di seguire le orme di suo padre, cosa di cui qualche anno prima ne sarebbe andato fiero, ma adesso non ne era più convinto. Da quando il Signore Oscuro era tornato, la sua famiglia stava cadendo sempre più in basso e tutti contavano su di lui per riportarla alla luce, alla ricchezza di un tempo.
Alzò lo sguardo quando si sentì toccare nuovamente la spalla «Bene figliolo, dimmi…cosa..» abbassò improvvisamente la voce e si avvicinò al suo orecchio facendolo sobbalzare «..diamine hai intenzione di fare? eh?» Draco sentiva la stretta di suo padre farsi più forte, fino a fargli male, ma cercò di non darlo a vedere.
«Niente» rispose semplicemente. Lo guardò negli occhi e si accorse che era dimagrito molto,le ossa del viso sporgevano sugli zigomi e aveva un colorito ancora più pallido del solito.
«Niente?» ripeté lui.
«Si, niente» affermò di nuovo.
«Draco…figliolo caro…ricordi i patti com'erano?» ormai non si sentiva più la spalla.
«Si, io sposo Astoria e suo padre ci donerà le sue ricchezze» se lo ricordava bene.
«Ottimo…e quindi mi spiegheresti come mai stamattina ho ricevuto questa lettera?» prese una lettera da sotto al mantello e gliela mise tra le mani.
Draco la guardò, era tutta stropicciata.
«D-devo leggerla?» chiese titubante.
Il bastone cozzò contro la sua nuca «Ahia!»
«Non fare lo stupido!» gli ordinò.
Aprì la busta ed estrasse la lettera con la testa dolorante.

 

Caro Lucius,
ho bisogno di parlarti urgentemente. Vieni al Paiolo Magico alle 10.00 in punto.
S. Greengrass

 

«Cosa voleva?» immaginava che Astoria gli avesse detto delle nozze e che lui volesse spiegazioni da suo padre.
L'uomo si mise di fronte a lui e rispose: «Astoria….è incinta».
Rimase immobile per molto tempo, non sapeva dire esattamente per quanto ma gli sembrò un eternità.
«C-c-cosa?» gli mancava l'aria.
«Su su riprenditi, abbi contegno»
«Contegno un corno! Non è possibile…» si mise le mani tra i capelli.
Non poteva succedergli anche questo...
«Diventerai padre, questo è quanto! E prima lo accetterai meglio sarà per tutti noi» prese ad infilarsi i guanti di pelle di orco «Ora vado via…cosa vuoi che dica al padre di Astoria?» chiese come se fosse tutto normale.
«Riguardo a cosa?» era del tutto sconvolto.
«Sposerai sua figlia incinta di tuo figlio o no?»
Non aveva scelta, ancora una volta.
«Lo farò»

****

 

«Dici davvero?» chiese Pansy
«Draco stai scherzando…dai ammettilo…» lo beffò Blaise.
«Non sto scherzando…»
Erano nel dormitorio di Draco
«Ma non hai usato gli incantesimi contraccettivi?» Pansy gli diede una gomitata.
«Certo che li ho usati…sempre»
«E ma allora come è possibile…» anche Blaise sembrava sconvolto.
«Non ne ho idea…forse avrò sbagliato qualcosa» ormai quella era la sua tesi.
«Hai parlato con Astoria?» chiese la ragazza.
«No, non ancora. Domani la vedrò a casa» l'indomani sarebbero partiti tutti per tornare dalle proprie famiglie.
«Io sarò la zia Pansy! Posso essere la madrina?»
«Smettila…non vedi che è turbato??»
Come sempre l'amico riusciva a capirlo.
«Turbato? E perchè? Se non voleva un figlio doveva stare attento»
«Sempre delicata sei…»
Continuarono a battibeccare ma ormai Draco non li ascoltava più, era preso dai suoi pensieri.
Sarebbe diventato padre. Che cosa assurda pensò Riesco a mettermi sempre nei guai.
Ma ormai non poteva fare più niente, sembrava che più si ribellava alla sua vita più essa gli si rivoltava contro.
Sarah doveva solo togliersela dalla testa. Lo odiava, lo credeva un assassino e lui non era in grado di provare il contrario.
Improvvisamente si ricordò di lei a casa sua, quando dormiva sul grande divano del suo salottino, quando si fingeva una domestica, quando era nella vasca da bagno e l'aveva sbirciata e poi di Grayback che l'aveva quasi violentata…
Una rabbia improvvisa si impossessò di lui di nuovo. Aveva perso di vista una cosa importante: aiutare Sarah nella sua vendetta.
Ma ora come poteva fare…si doveva sposare e doveva stare vicino ad Astoria che presto avrebbe dato alla luce suo figlio, ed inoltre doveva obbedire agli ordini del Signore Oscuro.
«E' finita» disse sospirando.
I due non lo sentirono perché continuavano a litigare. Si alzò e se ne andò fuori, aveva deciso di fare una passeggiata all'esterno nonostante fosse pomeriggio inoltrato.
Passò sotto l'arco e si ritrovò nei bui sotterranei illuminati solamente da delle piccole torce lungo le pareti.
Qualcuno stava correndo dalla parte opposta e probabilmente non lo vide perché gli finì addosso e cadde.
«Stai attento!» urlò al ragazzino per terra.
«Si, s-scusa» era un grifondoro e Draco lo riconobbe, faceva parte dei ribelli.
«Ehi tu!» lo prese per il colletto della divisa e quasi lo sollevò da terra.
«Non farmi del male! Volevo solo un po ' di pozione oscurante per le mie fotografie» vide che aveva stretto in mano un flacone probabilmente rubato dalle scorte di Piton.
«Non mi interessa quello che sei venuto a fare….ascolta» si guardò intorno, lo mise per terra e si avvicinò al suo orecchio «Sarah…come sta? E' guarita?»
«Cosa? Sarah?» probabilmente non se lo aspettava «Ah! Sarah! Si si sta benone è guarita quasi subito» rispose il ragazzino con voce squillante.
«Non urlare!» fu felice di sapere che stava bene « e….Alan?» doveva sapere se c'è l'aveva fatta oppure no.
«Sta bene anche lui…ci ha messo tempo ma ora sta bene…ma perché mi chiedi di loro?» chiese.
«Non è una cosa che ti riguarda…Oblivion!» fu veloce come un lampo e gli cancellò dalla memoria gli ultimi cinque minuti.
«Sparisci!» gli ordinò e il ragazzino, che sembrava spaesato, filò via correndo.
Almeno adesso sapeva che si trovava al sicuro ed in salute nella Stanza delle Necessità, con Alan. Era felice di essere riuscito a salvarlo, per Sarah, ma in fondo aveva sperato che sarebbe rimasto KO per un bel pò di tempo.
Continuò la sua passeggiata arrivando al campo da Quidditch. Erano bei tempi pensò tra sé e sé.
Avrebbe dato qualsiasi cosa per ritornare bambino e vivere spensierato, si ricordò di quando era in competizione con Potter durante le partite a Quidditch perché l'unico suo pensiero era stato di battere i Grifondoro a tutti i costi.
Potter era il prescelto, o almeno così si diceva in giro, doveva essere lui ad uccidere il Signore Oscuro. Ed ora dov'era? Si nascondeva da qualche parte con i suoi due amici?
Stupido grifondoro.

*****

 

Il giorno successivo fu svegliato da qualcuno che lo strattonava nel letto.
«Svegliati!» aveva dormito pochissimo e non aveva la minima intenzione di svegliarsi così presto.
«Draco! Svegliati!» insisteva.
Si innervòsì ed alzò la voce «Diamine sono sveglio ora cosa vuoi?» guardò davanti a sé e vide che era Astoria.
Aveva indossato un vestito a fiori che non le si addiceva per niente, probabilmente voleva mettere in risalto la pancia che al momento non c'era.
«Ah sei tu…credevo che era Blaise che voleva rompermi le scatole» buttò lì a mo di scusa.
«Hai…hai saputo vero?» posò una mano sul suo ventre.
«Si, ho saputo…ma perchè non me l'hai detto prima?» si mise a sedere e la guardò, dentro di lei c'era suo figlio.
«Perchè avevo paura di come avresti reagito» rispose semplicemente come se avesse provato prima cosa dire.
Guardò la sua pancia «Di quanto è?»
«Oh…oggi vado al San Mungo per una visita, lì mi diranno tutto con precisione..»
La interruppe «Vuoi che venga con te?»
«No….cioè, no grazie…vengono già mia madre e mia sorella…non c'è bisogno che ti scomodi anche tu…ti farò sapere» gli stampò un bacio sulle labbra e disse «Non vedo l'ora di sposarti e di passare il resto della mia vita con te….e il nostro bambino»
L'idea di avere una famiglia tutta sua non gli dispiaceva più di tanto, forse qualcosa di buono gli stava accadendo….o almeno lo sperava.
«Anche io»

 

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Capitolo 30
*** Nuova vita per Elle ***


Capitolo 30 - Nuova vita per Elle

 

Marcus le attendeva in giardino.
«Benvenuta! Buon Natale Sarah» disse non appena le vide materializzarsi nel suo giardino.
«Ciao Marcus! Buon Natale anche a te» si baciarono sulle guance a vicenda «Lei è Elle…è la mia elfa domestica»
«Piacere di conoscerla Signore, Buon Natale» rispose l'elfa facendo un inchino profondo.
«Piacere mio…prego entrate! Margaret ci sta aspettando!» indossava un cappotto di pelle marrone abbastanza vecchiotto e una sciarpa azzurro chiaro lunghissima che sfiorava il terreno.
Seguirono Marcus all'interno dell'abitazione e non appena varcarono la soglia sentirono dei buonissimi profumi. Pollo al forno, verdure bollite, salsicce di maiale, carote, piselli…la tavola era imbandita a più non posso. Decorazioni natalizie erano appese ovunque e il grande albero di Natale troneggiava nel salotto.
«Buon Natale!» Margaret per l'occasione aveva indossato un lungo vestito rosso e verde e portava un cappello buffo da strega, sembrava uno dei folletti delle illustrazioni babbane.
«Sarah! Che bello rivederti…oh tu devi essere Elle!» l'abbracciò e con sorpresa delle invitate Margaret strinse anche l'elfa. Sarah non se lo sarebbe mai aspettato perchè solitamente i maghi trattavano gli elfi come schiavi, come esseri inferiori…ma lei…
«Oh! Quasi dimenticavo il dolce nel forno…»  la videro affannarsi per raggiungere la cucina con quel vestito buffo. Marcus prese i loro suo cappotti e li andò a riporre in un armadio ricavato nel sottoscala.
«Elle vai a darle una mano» disse.
«Certo padrona!» la seguì e la vide felice di rendersi utile.
In fin dei conti per questo l'aveva portata lì.
«Marcus…» richiamò l'attenzione dell'uomo che stava tornando.
«Dimmi cara…vieni accomodati qui» indicò il divano su cui si era seduta anche l'altra volta.
«Grazie…pensavo…a voi qui sarebbe utile un elfo domestico?» 
«Non saprei…» si voltarono entrambi verso la porta della cucina e videro Margaret ed Elle affaccendate insieme su un calderone.
«Vedi, ormai quest'anno finisco la scuola, ho i M.A.G.O. e dopo vorrei studiare per diventare una brava Medimaga…»
«Bellissima aspirazione! Complimenti!» la interruppe.
«Grazie! Comunque dovrò studiare a Londra…e Elle dovrà stare sola a casa…»
«Ho capito tutto! Non c'è problema potrà stare con noi qui!» adorava quell'uomo.
«Davvero? Grazie!» non sapeva come ringraziarlo.
«Ad una condizione però…» disse Margaret dietro le sue spalle che portava altre pietanze sulla tavola seguita da Elle.
«Oh certo…dimmi» sperò che non le chiedesse denaro, ne aveva giusto quanto le serviva per la fine dell'anno.
«Dovrai venire a trovarci più spesso» sorrise.
«Ve lo prometto! Elle…non te l'ho chiesto perchè volevo che li conoscessi prima…vorresti rimanere e prenderti cura di loro?» la guardò e non sembrava né triste e ne felice.
«La padrona mi sta liberando?» chiese senza guardarla.
«No Elle…ti sto dando qualcosa da fare in mia assenza» le sorrise e l'elfa ricambiò.
«Allora si! Mi prenderò cura dei nuovi padroni mentre lei non c'è!» era fatta.
Dopo aver mangiato quasi tutto quello che c'era in tavola aprirono i regali. Ad Elle aveva comprato un nuovo libro di ricette e lei in cambio le aveva donato degli appunti sulle pozioni e incantesimi guaritorii, a Marcus aveva regalato un set di scacchi magici in legno di silicio e a Margaret un nuovo grembiule da cucina. La coppia le aveva regalato un portafortuna per i M.A.G.O. , un piccolo gnomo da giardino incantato che lanciava quadrifogli quando gli si sfiorava il naso con la bacchetta.
Marcus improvvisò un brindisi ad Elle, a Sarah, alle pietanze di Margaret, ai suoi calzini e a tutto ciò che vedeva.  
«Tesoro!? Credo che basti così…lascia questa bottiglia!» 
«Marcus sei ubriaco!»
«Non sono ubr..hich…ubriaco!»
«Si che lo sei! Elle portalo a letto…»
«Subito padrona!» l'elfa si smaterializzò con lui e le due donne rimasero a ridere in salotto.
«Ahahah Sarah sei uno spasso…»
«Anche tu sei divertente!»
«Mi sarebbe piaciuto molto avere una figlia come te…» improvvisamente il suo viso si rattristò.
Sapeva che sarebbe stata indelicata ma ormai era il vino che parlava «Non puoi avere figli?»
«No, purtroppo no…vuoi essere tu mia figlia? ahahaha» ormai in quella casa si salvava solo Elle.
«Ahahahah ok d'accordo! Mi faccio bionda?» 
«Si! Fammelo vedere di nuovo…» trasformò i suoi capelli e divennero biondi come i suoi.
«Ora ti somiglio di più! ahahaha»
«Si! vieni vicino a me» si alzò e inciampando si lasciò cadere accanto a Margaret.
«Eccomi» sbadigliò.

 

*****

 

Si risvegliò sul divano dei Kallum e qualcuno le aveva appoggiato addosso una coperta rossa molto calda e morbida.
Cercò di ricordare come mai fosse ancora lì ma aveva mal di testa.
«Ok, non berrò più il vino» sussurrò.
«Padrona si è svegliata?» era Elle.
«Si…che mal di testa» rimase stesa sul divano.
«Beva questa, l'ho data anche ad M.» le porse una tazza bianca con del liquido bluastro.
«M.?» chiese.
«La signora Kallum vuole che la chiami M.» rispose l'elfa.
Sarah bevve il liquido e si sentì subito meglio «Dov'è M?»
«E' in cucina, sta preparando la colazione per tutti» 
Si alzò e seguì l'elfa in cucina «Buongiorno bionda!» si ricordò che la sera prima aveva trasformato i capelli per assomigliare a Margaret.
«Marcus…»
«Buongiorno Sarah! Dormito bene?» la testa di Margaret spuntò da sopra il frigorifero.
«Si grazie M.» risero tutti.
«Rimani con noi anche oggi?» chiese Marcus.
«No, devo tornare ad Hogwarts…ma che ore sono?» si ricordò improvvisamente del coprifuoco mattutino ad Hogsmade.
«Sono le 10:15» rispose Margaret.
«Accidenti! Sono in ritardo! Alle 10 dovevo trovarmi alla Testa di Porco!» corse in giro per la casa per raccogliere le sue cose.
«Sarah vuoi che ti accompagni?» chiese Marcus che la seguiva mentre girava intorno al divano per recuperare le scarpe.
«No grazie! Posso smaterializzarmi ricordi?» 
«Ahahah giusto!» Salutò tutti e prima di andare, Elle le diede il quarto pacchetto.
«Lo dia al signorino Malfoy» lo prese. Chi sa come avrà trascorso il Natale pensò.
«Malfoy? Il figlio di Lucius? Mica è il tuo ragazzo?» Marcus si agitò.
A Sarah scappò un sorriso, si stava comportando come un padre geloso.
«Non è il mio ragazzo…è solo un amico»
«Bene! Stai attenta mi raccomando!»
«Certo» rispose.
«Ciao piccola…torna presto a trovarci» l'abbracciò Margaret.
Era tardissimo «Ciao Elle! Prenditi cura di te e di loro!» disse correndo in giardino. 
Si voltò per un ultimo saluto con la mano e sparì.

 

****

 

«Aberforth sono qui»
«Eccoti! Cominciavo ad essere preoccupato» disse l'uomo dietro al bancone.
«Ho avuto un contrattempo...ma i mangiamorte non fanno la ronda oggi?» Quando si materializzò a Hogsmeade fu sorpresa di trovarla deserta.
«A quanto pare hanno capito che qui Potter non verrà mai» gli passò i due flaconi di muco di vermicoli «Grazie»
«Di nulla…Luna? » 
«Non è il momento…vai! Credo che Neville debba dirti qualcosa» si preoccupò.
«Ok vado subito!» passò nel retro ed entrò nel passaggio segreto dietro al quadro della ragazza triste.
Percorse il lungo corridoio buio fino a quando arrivò alla luce.
«Sarah! Finalmente sei arrivata!» Lavanda le corse incontro.
«Ciao! Cosa è successo? Aberforth mi ha detto che Neville….» alzò lo sguardo e lo vide da solo in un angolo.
«Lavanda….cosa è successo a Neville?» il cuore prese a batterle più forte.
«A Neville niente ma…i Mangiamorte hanno rapito Luna» 

 

****

 

Corse più che poté andò prima in Sala Grande, poi nei sotterranei. Ma dov'erano finiti tutti i Serpeverde?
Andò anche alle serre ma non c'era nessuno. Aveva l'affanno e non riusciva a respirare
«Ok Sarah calmati» se solo avessi avuto con me la moneta magica.
Improvvisamente sentì un'ondata di freddo.
Il Barone Sanguinario l'aveva trapassata «Ma stai attento!»
«Non ne posso più di questi ragazzini che strillano» borbottò il fantasma.
«Aspetta!» il Barone Sanguinario era il fantasma dei Serpeverde.
«Cosa vuoi?» rispose arrabbiato.
«Dove sono i Serpeverde?»
«Non sono cose che ti riguardano» si voltò e fece per andarsene.
«La prego! Ho bisogno di parlare con Draco Malfoy! E' urgente!»
«Malfoy? Tzè» aveva fatto una smorfia a quel nome.
«Qualcosa non va?» chiese sorpresa.
«E' a causa sua che non ci sono Serpeverde in giro oggi, stanno festeggiando un fidanzamento in Sala Comune»
Non lo ringraziò, non lo salutò, corse subito via verso i sotterranei.
Festeggiava il suo fidanzamento? Bene gli avrebbe rovinato la festa. Doveva salvare Luna il più presto possibile.
In poco tempo arrivò davanti alla parete della sala comune, non provò nemmeno ad indovinare la parola d'ordine.
«Bombarda! Bombarda! Bombarda!» non seppe se ci riuscì perché era arrabbiata, se per fortuna o se le difese della loro Sala Comune erano nulle ma sta di fatto che riuscì ad aprirsi un varco.
Ci passò attraverso emergendo da un nuvolone di polvere e si guardò intorno. Serpeverde ovunque. 
Al centro c'erano Draco e Astoria uno di fronte all'altro con dei calici tra le mani.
Tutti la guardavano stupiti, non aveva nemmeno trasfigurato i capelli e ormai sapevano che era una ribelle.
Prima che accadesse qualsiasi cosa urlò «Draco! Ho bisogno di te, devo parlarti!» chiuse gli occhi aspettando di essere colpita da qualche maledizione.

 

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Capitolo 31
*** Ritorno al Passato ***


Capitolo 31 - Ritorno al passato


«Fermi!» era la voce di Draco «Me ne occuperò io»
Astoria disse « Tesoro proprio adesso?» e gli si avvinghiò al braccio.
Sarah per poco non vomitò.
«Ci metterò un attimo…voi restate qui!» disse rivolto a Tiger e Goyle.
Si avvicinò a Sarah e le sussurrò «Andiamo fuori, qui hai già fatto troppi danni» la afferrò per un braccio ma lei si liberò.
«Non trattarmi così!» urlò.
«Ooooh che caratterino!» «Vorrei assistere al duello» «Ma fanno sul serio?» i Serpeverde si agitarono.
Sarah uscì dal varco seguita da Draco che disse «Reparo!» il varco si chiuse all'istante.
«Sarah stai bene? Cosa è successo?» sembrava preoccupato e questo la fece infuriare. Gli diede uno schiaffo sulla guancia.
«Tu! Stupido…ossigenato! Prima mi colpisci, poi quasi uccidi Alan e fingi di essere preoccupato per me?»
«Ti ho colpita per salvarti! Se non l'avessi fatto ti avrebbero uccisa!» disse massaggiandosi il viso.
«Non dire cavolate!» odiava essere andata da lui ma era la sua unica possibilità.
«E' la verità…ti stavano per lanciare un Avada Kedavra…ti ho schiantata prima che ti colpisse»
«C-cosa?» era la verità? Comunque non era lì per parlare di quello.
«E' così…e poi il tuo ragazzo si è…» lo interruppe.
«Non mi interessa! Sono qui per chiederti un favore…l'ultimo» aveva attirato la sua attenzione «Luna Lovegood, la mia amica, è stata rapita dai Mangiamorte. Devo salvarla!»
«Rapita?» chiese accigliato.
«Si! Scopri dove l'hanno portata! Non ti chiederò mai più nulla!» disse supplicando.
«Potrebbero averla portata al Manor» rispose pensandoci.
«A casa tua?» chiese sorpresa.
«Potrebbe essere lì…mmm….io ci vado dopo la festa ti manderò un gufo non appena…»
«No è tardi! Devo trovarla subito!»
Draco sembrò pensieroso: «Allora ascoltami, prosegui diritto per questo corridoio poi gira a destra…c'è un vecchio armadio. Aprilo e mettiti dentro»
«Cosa dovrei fare in un armadio?» si stava innervosendo di nuovo.
«Fidati di me» lo guardò negli occhi e sembrava convinto di quello che stava dicendo.
«Non so perchè lo faccio…» si voltò e corse per il corridoio che gli aveva indicato.
Perché nonostante tutto gli dava retta?
Arrivò nel corridoio dove aveva schiantato Alecto tempo fa e trovò l'armadio. Era di fattura antica, intagliato finemente e sembrava esser stato riparato varie volte viste le nuove giunture luccicanti. Quello doveva essere l'armadio svanitore che aveva sentito tempo fa dalle labbra di Piton.
Entrò nell'armadio e si chiuse l'anta alle spalle.
Restò lì al buio per un paio di minuti senza sapere cosa fare poi la razionalità ebbe la meglio su di lei.
«Draco me la pagherai!» disse uscendo.
Restò a bocca aperta.
Il camino, il divano, il tavolo di vetro…si trovava nell'anticamera di Draco!
«Che razza di magia è questa» sussurrò.
Ma non era il momento di porsi le domande, in quello stesso istante Luna poteva essere in serio pericolo. Impugnò bene la bacchetta e furtivamente uscì nel corridoio.
Dove potevano aver portato Luna? Quella villa era immensa e nonostante avesse alloggiato lì per molto tempo non ne conosceva tutte le stanze.
Per prima cosa cambiò aspetto come quando si fingeva una cameriera poi cercò di trasfigurare i suoi abiti alla meglio perchè non era il caso di mostrarsi con la divisa scolastica.
Arrivò in fondo alle scale, attraversò il corridoio che portava nell'atrio e si nascose dietro ad una colonna. Fortunatamente non c'era nessuno. Dove andare? Idea!
«Gillard!» sussurrò. Dopo qualche secondo un elfo si materializzò accanto a lei.
«Cosa ci fa lei qua?» le chiese strabuzzando gli occhi.
«Draco mi ha affidato un lavoretto…» decise di mentirgli per non insospettirlo.«…recentemente sai se hanno catturato una ragazza dai capelli lunghi e biondi?» chiese speranzosa.
«Non lo so, i padroni non dicono a Gillard queste cose» rispose l'elfo «Ma se hanno catturato qualcuno dovresti vedere nelle celle» aggiunse.
In quella villa c'erano delle celle? «Da che parte sono?»
«Giù nei sotterranei» l'elfo la fissò sospettoso. Pensò che fosse meglio non chiedere più nulla.
«Ok grazie Gillard…dirò a Draco che ci hai aiutati» l'elfo sembrò improvvisamente felice a quella notizia.
«Allora vado» fece un inchino e si smaterializzò.
Adesso doveva solo concentrarsi per trovare i sotterranei. Sempre furtivamente, corse dalla parte opposta prendendo un corridoio in cui non era mai stata sperando che lì ci fossero delle scale che portassero ai piani inferiori.
Bingo! Aveva trovato delle scale, ma l’avrebbero condotta ai sotterranei?
Facendo molta attenzione a non fare rumore scese le scale e si ritrovò in una stanza buia. Guardando meglio si accorse che c'erano due varchi, uno alla sua destra debolmente illuminato ed uno centralmente a dove si trovava lei. Scelse il corridoio illuminato per ovvie ragioni, e non si sorprese più di tanto quando in lontananza vide due sagome, probabilmente i Mangiamorte che erano di guardia davanti ad una porta. Magari proprio la cella di Luna?
Non lo sapeva e decise di rimanere dov'era per elaborare un piano.
Se li avesse affrontati direttamente avrebbe avuto la peggio sicuramente, forse se solo uno di loro si fosse allontanato…
Si guardò intorno ma non trovò nulla da trasfigurare, neanche una pietruzza. Cosa poteva fare? Voleva almeno sapere se Luna fosse lì.
Aveva bisogno di qualche oggetto, magari avrebbe potuto trasformarlo in un coniglio e mandarlo dai mangiamorte per distrarli. Si tolse una scarpa e provò Lapifors. L'incantesimo fallì. Dai avanti…Lapifors…la scarpa si trasformò ma il coniglio non aveva la coda.
Oh! non se ne accorgeranno mai…pensò. Fece cenno con la bacchetta al coniglio che andò saltellando per il corridoio.
«Ehi! cos'è quello?» sentì dire ad un mangiamorte.
«Non lo so…sbarazzatene!» Sarah fece un altro cenno con la bacchetta e il coniglio tornò indietro seguito dal mangiamorte.
Appena fu a portata di bacchetta «Imperio!»
«Tutto bene Tom?» urlò l'altro in fondo al corridoio.
«Rispondi di si» sussurrò Sarah.
«Si» rispose il mangiamorte.
«Dimmi un po’ cosa c'è in quella stanza?» sussurrò ancora.
«Ci sono i prigionieri» rispose cantilenando.
«Tom con chi parli?» l'altro mangiamorte fece un passo verso di loro.
«Stendilo» ordinò Sarah immediatamente. Tom si avvicinò al compagno e gridò «Stupeficium!» mettendolo KO.
Ora aveva la strada libera. Andò alla porta e cercò di aprirla ma nulla, «Alohomora!» nulla ancora.
«Tom come si apre la porta?» chiese al mangiamorte sotto imperio.
«Solo un Malfoy può aprirla» Dannazione!
«Uno dei prigionieri è una ragazza della mia età con i capelli biondi?» chiese speranzosa.
«La figlia di Lovegood» Era lì dentro dunque.
Diede i pugni alla porta e urlò «Luna! Mi senti? Sei lì?»
Da dietro la porta sentì una voce soffocata ma non capì cosa aveva detto.
«Luna! Sono Sarah stai bene?» di nuovo parlò ma non capì.
«Batti un colpo se stai bene!» sentì un tonfo. Per fortuna stava bene.
«Ti salverò resisti!» aveva bisogno di Draco per aprire quella porta. Prima di andarsene disse a Tom di far rinvenire l'altro tizio e di cancellargli la memoria dello schianto.

 

 
*****

 

Si sedette sul divano, quello che tempo prima diventò il suo letto, e aspettò Draco per aprire la porta del sotterraneo.
Lui stava festeggiando…ma cosa? Non erano già fidanzati ufficialmente?…
Si alzò e cominciò a passeggiare avanti e indietro per la grande stanza. Sperò con tutto il cuore che non avessero fatto niente di male a Luna. Ma quanto ci stava mettendo Draco?
Passarono ore ma nessuno si fece vivo, nemmeno sua madre. Sarah pensò ad un certo punto di chiedere alla signora Malfoy di aprire la cella ma sembrava deserto quel posto.
Un rumore improvviso nell'armadio la fece sussultare. Prese la bacchetta e la puntò contro l'anta «Chi va la?»
Una mano bianca con un anello afferrò il bordo dell'anta «Sono io»
Finalmente «Ma quanto ci hai messo?»
«Scusa, non volevano farmi andare via» immaginò Astoria avvinghiata a lui.
«Devi venire subito con me giù nei sotterranei» lo prese per un braccio e lo trascinò.
«So la strada grazie» disse «Allora è qui la tua amica?»
«Si..» erano quasi arrivati alla porta quando videro di nuovo i due mangiamorte «Tom è sotto imperio»
«Bene mi occuperò io dell'altro tu aspetta qui» lo vide avvicinarsi e dire qualcosa al mangiamorte.
Rimase solo Tom.
Sarah si avvicinò «Allora che aspetti, aprila!» ordinò a Draco.
«Ma io cosa ci guadagno?» assunse il suo solito un ghigno.
Gli puntò la bacchetta alla tempia «Apri e non fare lo stupido»
«Stavo scherzando Sarah…sei diventata permalosa» appoggiò la mano sul battente e la porta si aprì.
«Non è il momento di scherzare» aprì la porta ed entrarono nella cella. Più che una cella sembrava un grande cantina.
«Sarah!»
«Luna oddio come stai? Cosa ti hanno fatto?» l'abbracciò.
«Sto bene Sarah…ma tu come hai fatto a trovarmi?»
«Te lo dico più tardi ,andiamo via da qui..» ma Luna la interruppe.
«Non posso andarmene, se scappo poi se la prenderanno con papà»
«Ha ragione…» disse Draco «tuo padre è il direttore del Cavillo vero?»
«Si…se vuoi ti farò avere un abbonamento gratis..» sempre la solita.
«Ehm….no grazie. Sarah se la portiamo via crederanno che suo padre abbia mandato qualcuno a salvarla e se la prenderanno con lui» era strano...cos'era tutta quella
premura?

«E cosa facciamo…non possiamo chiuderla dentro…almeno ti portano da mangiare?» chiese.
«Oh si si, mi trattano abbastanza bene diciamo» parlava come se fosse stata in gita.
«Per quanto tempo deve rimanere qui?» chiese a Draco.
«Non ne ho idea…io so solo che il Cavillo stava dando problemi ed hanno voluto punire suo padre»
«Se lo sapevi perchè non me lo hai detto subito?» chiese irritata.
«Non lo sapevo…mi sono informato prima di venire qui» qualcosa era cambiato in lui.
«Ah…ok scusa…allora che facciamo? Io non la lascio da sola»
«Torna a fare la domestica…puoi venire dopo le lezioni» suggerì Draco.
Non male l'idea così poteva rimanere vicino a Luna e proteggerla, anche se questo significava rivedere Draco quasi tutti i giorni con quella…
«D'accordo ma terremo Tom sotto imperio a turno…ah ordina a qualche elfo domestico di stare qui con lei…così in caso di emergenza potrà avvisarmi» disse a Draco.
«Ok…Tinky!» chiamò. Un elfo dai grandi occhi verdi a palla si materializzò affianco a lui «Agli ordini padrone»
«Se la ragazza ti chiama vai subito da lei» gli ordinò.
«Sì signore» fece un inchino.
«Tinky come sei carino!» esclamò Luna. Ma Sarah restò un'attimo sbalordita dall' efficacia del suo ordine a Draco. Perchè la stava assecondando?
«Ora andiamo via, potrebbe tornare l'altro» Draco la precedette fuori.
«Luna allora io starò qui nei paragi, per qualsiasi cosa fammi chiamare da Tinky» abbracciò l'amica e seguì Draco triste nel doverla rinchiudere di nuovo.
«Ciao ciao Sarah» disse Luna salutandola con la mano. Draco richiuse la porta e tornarono nella sua camera.
Le dispiaceva da morire lasciarla in quella stanza scura ma cosa avrebbero potuto fare, almeno avendo accesso alla villa poteva tenere d'occhio la situazione.
«Sarah stai bene?» Draco la riportò alla realtà
«Si, sto bene» si accorse che le stava porgendo un drink «Grazie…ma cos'è?»
«Wisky incendiario» aveva una brutta esperienza con gli alcolici ma decise di provarlo lo stesso.
«Brindiamo al tuo fidanzamento spontaneo?» avvicinò il bicchiere alla bocca.
«Si» rispose lui seriamente.
«Ora lo chiedo io a te…stai bene?» posò il bicchiere.
«Mi sono messo nei guai di nuovo» disse in un sol fiato.
«Cioè? Che hai combinato?» Ora avrebbe capito il senso di tutta quella bontà improvvisa.
«Non so come dirtelo…» si sentì preoccupata…che avesse fatto qualcos' altro ad Alan in sua assenza?
«Parla!» lo spronò.
«Ecco io…avevo annullato il mio matrimonio perchè mi ero convinto a ribellarmi a mio padre...» fece una pausa.
«Eri?...Perchè parli al passato?»
Lui continuò come se lei non avesse parlato «..ma…ho scoperto che Astoria è incinta»
«Ah» fu l'unica cosa che riuscì a dire.
Draco si alzò e si passò le mani tra i capelli preoccupato «Io avevo in mente tante cose da fare…ma adesso..»
Provò una pena immensa per lui nonostante tutto. Aveva fatto un grande sforzo ribellandosi…ma quella sgualdrina aveva rovinato tutto.
«Bè…auguri?» disse ironica 
«Ho paura» si lasciò cadere di nuovo sul divano. Perché si stava confidando con lei?
«Paura di cosa?» chiese.
«Non sono pronto per diventare padre…non so come ci si deve comportare..» in quel momento le sembrò l'uomo più dolce del mondo.
«Lo sarai sicuramente…vedrai che ti verrà naturale….non pensarci troppo» cercò di alleggerire la situazione per quanto possibile.
«Certo che…. come cavolo avrò fatto a sbagliare l'incantesimo contraccettivo…» era decisamente cambiato.
«Ehm... se non lo sai tu…è un incantesimo semplice»
«Vedo che sei informata! Ma brava…» risero insieme. Sembrava che tutto fosse normale.
Draco tornò serio e disse «Comunque…so che non mi crederai….ma io non ho fatto niente ad Alan»
«E come si è ferito allora?» Qualcosa le diceva che non stava mentendo...
«Da solo» rispose.
Gli rise in faccia «Si certo…e perché lo avrebbe fatto, sentiamo»
«Per tenerti lontana da me…e ci è riuscito fino ad oggi»
Sarah sgranò gli occhi «No…no…non farebbe mai una cosa simile…»
«Non posso costringerti a credermi…fai come vuoi…» si alzò di nuovo «Vado a prendere qualcosa da mangiare» lo vide aprire la porta e varcare la soglia «Ah Sarah….» disse di spalle.
«Che c'è?»
«Mi sei mancata» si chiuse la porta alle spalle lasciandola in uno stato di trance.

 

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Capitolo 32
*** Brividi e Passione ***


Capitolo 32 - Brividi e Passione


Passarono i giorni e Sarah, da domestica, gironzolava per Villa Malfoy dopo ogni lezione e ogni volta che aveva tempo libero. Portava il cibo a Luna quando i mangiamorte se ne dimenticavano, aiutava la signora Malfoy con i preparativi del matrimonio per sdebitarsi con lei per la gentilezza che mostrava nei suoi confronti e la notte studiava.
Quella mattina si sentiva particolarmente stanca «Non c'è alcun bisogno che tu vada a lezione oggi, hai trasfigurazione e sei una secchiona, non hai bisogno di seguire le lezioni» gli suggerì Draco.
In effetti non aveva tutti i torti.
«No, posso farcela…tu hai controllato che Tom stia ancora sotto imperio?»
«Si, rilassati…a dopo» uscirono dalla Sala Grande e si diressero a lezione.
Neville la raggiunse «Come sta?» lui era l'unico a sapere che lei aveva trovato Luna.
«Benissimo, ha inventato dei giochi con l'elfo…si diverte» anche se non era normale era la verità.
«Non cambierà mai…» Neville sorrise.
«Già…»
«Sarah!» Alan arrivò di corsa afferrandola per un braccio.
«Che vuoi?» 
«Ti ho vista parlare con Malfoy…cos' hai in mente? E' pericoloso!» urlò quasi.
Pericoloso? Se solo lo conoscesse minimamente...
«Dai smettila…è storia vecchia» s'intromise Neville. Ovviamente era grato anche lui a Draco per aver permesso a Sarah di proteggere Luna.
«Questo è il nuovo fan club di Malfoy?» chiese Alan scioccato.
Non poterono continuare la conversazione perché dovettero entrare in aula. Sarah per tutta la lezione si mise a pensare a quello che le aveva detto Draco, ovvero che durante "l'incidente" al ponte Alan si era ferito da solo. Guardandolo ridacchiare con Seamus con quell'espressione da ragazzino simpatico ne dubitava altamente, però...
«Buongiorno ragazzi….i M.A.G.O. si avvicinano…» la McGranitt aveva preso la brutta abitudine di ricordare ad ogni lezione quanto ignoranti fossero nella sua materia, tutti tranne Sarah ovviamente. Era felice di eccellere almeno in una materia ma ce n'erano altre in cui arrivava appena all' Accettabile come ad esempio Storia della Magia.
Alan improvvisamente prese a fissarla. Ok ora basta! pensò.
Si mise la mano in tasca e prese una piccola provetta, era il Veritaserum che aveva comprato a Natale.
Aveva deciso di farla ingerire ad Alan per farsi dire esattamente cosa fosse accaduto quel giorno al ponte.
«Alan…» sussurrò durante la lezione.
«Dimmi»
«Dopo vuoi venire a bere qualcosa con me? Ho della burrobirra presa alla Testa di Porco» sperò che accettasse.
«Si! Ci vuole proprio» le sorrise e lei ricambiò. Se avesse scoperto che Draco le aveva detto una frottola non sapeva proprio come doveva comportarsi con lui.


Dopo due ore infinite uscirono in giardino e si sedettero su un muretto. Sarah si sentiva a pezzi, le ci voleva una bella dormita.
«Allora? Beviamo?» Alan invece sembrava in forma.
«Certo!» mise le mani nella borsa e senza farsi vedere stappò una burrobirra e versò il Veritaserum all'interno «Questa è per te!»
Poi ne prese un' altra e la stappò per lei.
«Cin cin!» le bottiglie cozzarono e Alan bevve una grande sorsata. Sarah lo guardò negli occhi, sembrava ipnotizzato.
Visto che aveva pochi minuti andò subito al sodo «Alan…dimmi…cosa è successo al ponte con Draco?»
Dopo secondo che parvero infiniti «Gli ho teso una trappola» rispose senza espressività.
A Sarah venne un colpo «Descrivimi tutto quello che è successo» il cuore le batteva forte.
«Presi la tua moneta quando ti cadde durante lo scontro per salvare gli elfi…sapevo che serviva a richiamare qualcuno…poi andai al ponte e strinsi la moneta tra la mano come vidi fare a te….mi nascosi e poi arrivò Draco Malfoy…l'ho atterrato subito…voleva fare il furbo con me…ma io lo sono stato di più mi sono ferito per farti credere che fosse stato lui…» Draco era stato ingannato…non poteva crederci.
«Perchè lo hai fatto?» disse scuotendolo per le spalle non riuscendo a credere alle proprie orecchie.
«Ti volevo tutta per me…ma tu eri innamorata di lui….dovevo fare qualcosa per allontanarti da lui»
«Oddio Alan…» pianse. Aveva creduto per mesi che Draco fosse una persona cattiva, che l'avesse colpita… e invece le aveva salvato la vita…che avesse quasi ucciso Alan…e invece…
Doveva trovarlo e scusarsi…implorare il suo perdono se necessario…le lacrime continuarono a rigarle il viso…
Piantò lì Alan e corse più che poté, lui aveva Cura delle Creature Magiche quindi doveva trovarsi nei paraggi della capanna di Hagrid.
Attraversò di corsa il cortile dell'orologio e in poco tempo si trovò sul ponte. Si bloccò perché vide un gruppo di persone venire nella sua direzione.
Le lacrime continuavano a scendere copiose. Erano i Serpeverde che probabilmente avevano finito la lezione e tornavano nel castello
«Cos' ha?» «Perchè piange?» sentì sussurrare dai passanti. Finalmente lo vide, Draco era in fondo alla fila e lo sentì dire «Ho dimenticato la mia piuma….ci vediamo in Sala Grande»
Aspettò che i suoi amici si allontanassero e poi si avvicinò a Sarah «Cosa è successo? Hanno fatto qualcosa alla tua amica?»
«Scusami, scusami se non ti ho creduto» disse senza riuscire a fermare le lacrime.
«Sarah non piangere, non ce la faccio a vederti così» disse lui passandole una nocca sotto agli occhi per togliere le lacrime.
Sentì una forza immensa, un calore provenire dal suo cuore che la spinse a fare quel gesto.
Lo guardò negli occhi, si sollevò sulle punte dei piedi allungando le braccia attorno al suo collo costringendolo a piegarsi.
Avvicinò le labbra alle sue fino a riuscire a sentire il suo respiro. Lo voleva disperatamente.
Lo baciò infilando le dita tra i suoi capelli e stringendolo fino a fargli mancare il fiato.
Lui non si allontanò minimamente, anzi le posò le mani sui fianchi e la strinse a sé facendola sussultare. Se si fosse potuto fermare il tempo in quel momento sarebbe stato perfetto.
Baciare lui, per qualche motivo, era del tutto diverso dal baciare Alan. Non le era mai capitato con lui di volerlo in quel modo, forse si era appena resa conto che quello che aveva provato per lui non era amore.
«Ehi» disse Draco sussurrando tra le labbra senza staccarle dalle sue.
«Sccch» lo baciò con maggior vigore e lui sembrava apprezzare, le mani gli scivolavano dai fianchi sempre più giù.
Cosa sto facendo…se qualcuno ci vede?…Lui deve sposarsi e sta per avere un figlio! Cosa diavolo mi è venuto in mente...
«Fermo!» cercò di staccarsi da lui.
«Non posso» aveva smesso di baciarla ma continuava a stringerla a sé.
«Cosa non puoi?» lui abbassò lo sguardo e capì. Si era eccitato, come biasimarlo anche lei sentiva un certo calore.
«Dai staccati!» era una scena imbarazzante per lui ma a lei faceva ridere da morire.
«Come sei bella quando ridi» la spiazzò.
«Eh…be….cioè….grazie» arrossì e con lei anche i capelli.
Stavolta rise lui «Sei bella anche rossa»
Lo abbracciò e lo strinse più forte che potè. Anche lui sembrò fare lo stesso «Cosa stiamo facendo…» sussurrò Sarah all’altezza del suo stomaco.
«Non ne ho idea…»


*****


La giornata passò normalmente, anche se Sarah si sentiva un pò sulle nuvole. Quando terminò le lezioni  andò al maniero deil Malfoy per far compagnia a Luna e raccontarle quello che era accaduto.
«E poi che è successo?» chiese Luna incuriosita. Erano nella cella sedute sul pavimento, Draco sarebbe venuto ad aprirle la porta più tardi.
«Niente…poi ci siamo salutati e lui è andato via» sapeva che non sarebbe più accaduto nulla di così intenso nella sua vita.
«E' stato pazzesco…bellissimo…» si rilassò e si stese a terra. «Sai Luna…credo..» sbadigliò «..di essermi innamorata di lui» chiuse gli occhi per qualche minuto.

Si trovava su una spiaggia bianca bellissima, c'erano le palme e il mare era uno specchio limpido. Indossava un costume da bagno quindi decise di tuffarsi.
L'acqua era calda, così rilassante…voleva fare sempre sogni così…c'erano dei pesciolini che le facevano il solletico sulle braccia…sembravano così reali…
Forse c'erano dei pesciolini veri che le facevano il solletico….
Tra la veglia e il sonno socchiuse gli occhi e vide qualcuno, una chioma bionda distesa accanto a lei. Si svegliò guardandosi intorno e capì di essersi addormentata al manor…ma l'ultimo suo ricordo era nella cella di Luna. 
Draco, era lui a procurargli quel solletico accarezzandola «Mi sono addormentata…mi hai portata tu qui? Scusa ora vado via» fece per alzarsi ma lui la trattenne.
«Resta con me» sussurrò. Appoggiò di nuovo la testa sul cuscino e lo guardò negli occhi.
Che stupida, sono caduta ai suoi piedi.
Decise di essere sincera e parlargli di quello che provava «Ormai l'hai capito…mi sono innamorata di te ma l'ho compreso troppo tardi»
Lui rimase in silenzio e quindi lei continuò «Dovevo capirlo quando venivi qui di nascosto con Astoria…ecco cos'era quella rabbia…ero gelosa» ora tutto aveva un senso.
Fissò il soffitto del letto a baldacchino «Ma è sbagliato perchè tu stai per avere un figlio…devi concentrarti solo su di lui adesso» aggiunse «Ho dato il Veritaserum ad Alan…mi ha raccontato tutto, mi dispiace non averti creduto, perdonami» si voltò di nuovo per guardarlo ma lui si avvicinò lentamente dandole un bacio. Ne avrebbe voluti altri cento ma era sbagliato.
«A te non importa quello che provo vero? Basta che una ragazza abbia un bel sedere e che muoia per te…» non lo pensava sul serio però voleva sentire una sua risposta.
«Si è vero…» si avvicinò di nuovo «…prima di conoscere una stramboide che mi ha cambiato la vita» la baciò ancora.
Lui si sollevò con le braccia e la sovrastò continuando a baciarla, Sarah era in conflitto con se stessa, avrebbe tanto voluto lasciarsi andare...
Le batteva il cuore all'impazzata, credeva che le stesse per scoppiare tanto che sentiva il sangue scorrerle nelle tempie. Nessuno era mai riuscito a farle girare la testa in quel modo con dei semplici baci.
«Draco..non possiamo…» sussurrò tra un bacio e l'altro.
«Però non riesci a smettere di baciarmi» disse sorridendo e staccandosi un attimo dalle sue labbra per poi riprendere.
A Sarah scesero le lacrime nuovamente.
«Sarah…cos'hai? Vuoi davvero che mi fermi?» chiese accarezzandola e asciugandole le lacrime.
«Non voglio essere io la sgualdrina che va a letto con il fidanzato di un'altra….ma ti amo!» gli seppe dire solo questo.
«Oh Sarah…» continuò ad accarezzarla «Sei tu quella che voglio…quella che ho sempre voluto…ma il destino mi è stato contro anche in questa situazione»
Rammaricato si tirò su e si alzò camminando verso la finestra.
«Sono stato con molte ragazze solo per divertimento, compresa Astoria, e questa è la mia punizione…non posso stare con la donna che amo»
Anche Sarah si tirò su di botto «Tu….tu mi ami?» i battiti del cuore accelerano ancora di più.
«Nessuna era mai stata capace di eccitarmi solo con un bacio…sei speciale» la fece arrossire.
Se si amavano entrambi perché allora non provarci?
Si alzò anche lei e guardandolo negli occhi gli disse «Gli incantesimi lasciali fare a me» gli buttò le braccia al collo e baciandolo lo tirò verso di sé e Draco assecondandola si spinse verso di lei.
Le vennero i brividi.
Cominciò a spogliarlo, gli accarezzò il petto sfiorando la cicatrice con le dita «Non mi hai data ascolto, non hai preso la pozione» sussurrò.
«Credevo che una cicatrice mi rendesse più sexy» rispose lui.
Rise «Sei uno stupido» lo baciò ancora.
«Fallo di nuovo..» le sue mani le accarezzavano la schiena.
«Cosa?» un altro brivido le percorse la schiena.
«Sorridi» le fece il solletico lungo i fianchi e lei rise.
La spinse contro la parete e le sfilò la maglietta lasciandola solo con il reggiseno, poi prese a baciarla con più foga.
Forse stanco di rimanere chinato vista la differenza di altezza la prese per le cosce e la sollevò da terra. Sarah si strinse a lui, quasi riusciva a sentire il cuore battere contro il suo.

 

Intanto lui si sentiva accaldato e sudaticcio e la familiare sensazione di calore nelle parti basse gli fece capire che non poteva più tornare indietro.
Non aveva mai provato un'eccitazione simile stando con una donna, credeva che questa volta avrebbe resistito pochi minuti e non l'aveva nemmeno spogliata completamente!
Era bellissima e avere le sue braccia attorno al collo lo facevano sentire in qualche modo completo. Era scioccato dal modo in cui Sarah riusciva a farlo fremere.
Sempre tenendola in braccio la fece sdraiare sul letto e in un baleno le fu sopra. Voleva mangiarla di baci. La sua pelle era così soffice e profumata.
Cominciò dal collo, poi pian piano scese più giù arrivando ai seni, qui sganciò il reggiseno gettandolo a terra.
Nonostante l'avesse già vista nuda non poté fare a meno di ammirarla. Era perfetta.
Continuò a baciarla ovunque e dai movimenti che faceva il suo corpo capì che le piaceva..

 

Il tocco delle sue mani sul suo corpo era così delicato che la fecero eccitare ancora di più. Decise di sovrastarlo e con una spintarella lo fece stendere sfilandogli anche il pantalone. Salì a cavalcioni su di lui e si chinò per baciarlo. Sembrava apprezzare a sentir i movimenti del suo basso ventre.

 

Sarah era sopra di lui e prese a muoversi sensualmente ma avevano ancora gli slip.
«Sarah…» sempre stringendola a sé si mise a sedere. Le spostò i capelli all'indietro e le baciò la spalla stringendo i glutei tra le mani «Gli incantesimi»
«Già fatto» gli sussurrò nell'orecchio. Aveva dimenticato la sua bravura negli incantesimi non verbali.
«E cosa stiamo aspettando allora…» non poteva resistere ancora per molto e con un gesto della mano fece scomparire gli slip ad entrambi.
La sovrastò di nuovo e le accarezzò i fianchi fino ad arrivare all'interno coscia continuando a baciarla.

 

Era bravissimo tanto che Sarah non riuscì a reprimere un piccolo gemito ma lui la zittì con un bacio, lo desiderava da morire. Quando l'eccitazione arrivò alle stelle e ormai non ragionava più sussurrò maliziosamente «Dimmi, questo Astoria lo sa fare?» Lo spinse di nuovo per fargli capire che voleva stare lei sopra e, senza toccarlo, Sarah mimò nell'aria un gesto con la mano muovendola ripetutamente che se lo avesse fatto in pubblico l'avrebbero sicuramente presa per una maniaca.
«Oh mio dio…» lo vide inarcare la testa.

 

No, Astoria non lo sapeva fare. Nessuna con cui era stato l'aveva mai fatto in quel modo. Chiuse gli occhi e si lasciò andare quel poco per prepararsi a quello che sarebbe successo dopo. Sentiva una forza andare su e giù e tanto calore. Sentiva che stava per scoppiare «Ok basta…ora voglio te» non vedeva l'ora di farla sua.

 

Lo desiderava più di ogni altra cosa, e anche lui la chiamava. Si avvicinò e in un baleno gli fu sopra…lo sentì dentro di lei...


Eccola lì che si avvicinava…l'eccitazione era a mille…si appoggiò su di lui e la sentì…si sapeva muovere così bene…

 

Si trovarono subito in sincronia tanto che dopo pochi minuti sospirarono insieme. Ansante, incapace di ragionare o pensare si accasciò su di lui incredibilmente appagata.
«E' stato…» cominciò Sarah.
«Incredibile» concluse Draco.

 

Rimasero fermi sul letto abbracciati, era notte fonda e Sarah si addormentò ma lui rimase a guardarla.
Non sapeva se era perché avevano fatto l'amore ma in quel momento se avesse potuto scegliere con chi passare il resto della sua vita avrebbe certamente scelto lei.
I capelli, che le erano diventati rosa forse perchè non era riuscita a controllarsi, le ricadevano un po' sul viso e un po' erano sparsi sul cuscino e si era rannicchiata nel lenzuolo facendola sembrare una farfalla pronta ad uscire dal suo bozzo.
Avvicinò il viso al suo e le stampò un dolce bacio sulla fronte. Com'è bella.
Si rilassò accanto a lei stringendole la mano e si addormentò.

 

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Capitolo 33
*** Pensieri ***


Capitolo 33 - Pensieri

 

 

Il grande evento si stava avvicinando sempre di più e Astoria aveva scelto il 15 Marzo, lo stesso giorno del compleanno di Sarah.
La futura sposa decise di annunciarlo quella sera a Villa Malfoy durante il ricevimento prenunziale «Io e Draco abbiamo deciso finalmente. Ci sposeremo il 15 Marzo!» disse con la sua risata perforante.
Tutti gli invitati alzarono i calici e brindarono. Sembravano tutti così felici e contenti, che Sarah non resistette, posò il vassoio con gli stuzzichini e filò via.
Ma chi me lo ha fatto fare?
Camminava a passo svelto verso i piani superiori fino a quando si ritrovò ad afferrare violentemente la maniglia della porta della camera di Draco sbattendosela alle spalle. Strinse i pugni e cercò di tirare indietro le lacrime.
Qualche minuto dopo la porta sbattè di nuovo
«Lo sai che è tutto finto!» le disse Draco, cercando di calmarla.
«Ma dai…l'avrà fatto apposta!» Sarah gettò la sua divisa da domestica addosso a Draco e si infilò l'uniforme della scuola.
«Non sa niente di te…e non lanciarmi la roba addosso!» disse gettando a sua volta il vestito sul divano.
Sarah ci aveva pensato spesso negli ultimi giorni: aveva fatto una cosa stupida. In fin dei conti lei era, e probabilmente a questo punto, sarebbe rimasta "l' altra" e non poteva accontentarsi di questo.
Però…stava così bene con lui, si divertivamo un mondo insieme. Non era come con Alan, così stressante ed opprimente.
«Non pensi che dovresti dirglielo?» gli chiese Sarah, guardando il suo riflesso sul tavolo di vetro mentre tornava al suo aspetto di sempre abbandonando i capelli biondi.
«Sai che non posso» le rispose lui con voce atona e lei si sentì a disagio con se stessa.
Draco si alzò e si avvicinò a lei abbracciandola da dietro «Ti prometto che dopo il matrimonio metterò a posto le cose con la mia famiglia ed Astoria, così tutto questo finirà e saremo liberi»
Si sentì stringere «Dimentichi tuo figlio…» trattenne le lacrime e si staccò da lui. Senza guardarlo entrò nell'armadio svanitore.

 

***

 

Le settimane seguenti furono un inferno per entrambi.
Sarah continuò a dividersi tra lo studio pre esami, Luna e le missioni con Neville arrivando a sera completamente distrutta. Fortunatamente loro del settimo anno furono esentati dalle lezioni per prepararsi da soli ma pensava continuamente a Draco ed ogni volta che lo vedeva cercava di evitare di guardarlo in faccia per non piangere, e la Signora Malfoy, forse intuendo la situazione, l'aveva tirata fuori dai preparativi delle nozze.
«Cara capisco che hai molto da fare, stai tranquilla posso farlo io» disse la donna togliendole da mano un vaso di cristallo delicatissimo «Ti vedo esausta...e dimagrita»
«Si, lo sono…» ormai inutile mentirle.
Draco invece fu preso da un pensiero fisso messogli in testa da Blaise.
Una sera, nel dormitorio Serpeverde dopo una lunghissima relazione per Vitius, Blaise e Draco chiacchierarono del più e del meno.
«Hai visto quell'imbecille di Mc Millan?»
«Imbecille davvero! Ma come si fa a confondersi tra gli asticelli e i pungiglioni di celestino essiccati!»
«Secondo me sono state Astoria e le sue amiche a confonderlo…le ho viste nascondere la bacchetta sotto al mantello»
«Non credo sia stata lei…non è così sveglia» disse Draco.
«Naaa» Blaise si stese sul suo letto appoggiando la testa sui cuscini accatastati di proposito contro la testa del letto «Girano delle strani voci su di lei…proprio oggi ho sentito delle ragazze che spettegolavano su di lei»
«E che dicevano?» si stese anche lui sul suo letto.
«Quando si sono accorte che stavo ascoltando sono scappate…comunque le ho sentite parlare della sua pancia…e discutevano sul fatto che forse voleva sposarti solo per la tua dote»
«Dovrebbero sapere che è al contrario» disse scherzandoci su.
«Secondo me ne sarebbe capace» Blaise si voltò e si mise sotto le coperte.
«Capace di cosa?» chiese pensieroso.
«Fingere di essere incinta….infondo, guardacaso, te lo ha detto proprio quando tu avevi deciso di lasciarla ed inoltre…è vero che sei un idiota ma un semplice incantesimo contraccetivo sai farlo no?»
«Bhe si…» si accorse di essersi messo a sedere.
«Vabbè lascia perdere sono solo miei pensieri…buonanotte Draco»
«'Notte Blaise» rimase quasi tutta la notte a fissare la sua nuca.
La mattina successiva, esausto per aver passato la notte in bianco, decise di andare a parlare con Astoria.
La trovò già in Sala Grande per la colazione «Ehi»
«Buongiorno amore mio!» lei si alzò e gli diede un bacio.
Draco sperò con tutto il cuore che Sarah non fosse lì ma non osò voltarsi verso il tavolo dei Corvonero.
«Devo parlarti puoi venire con me in cortile?» disse svelto.
«Certo! Dammi un minuto che finisco questa torta squisita, sai...le voglie…» disse indicando una fetta di torta a cioccolato enorme dentro al suo piatto.
Si voltarono entrambi verso una ragazza che li raggiunse di corsa.
«Ehi ma come stai? Ho sentito che ieri sei stata male!» Anche Pansy li raggiunse.
«Sei stata male?» chiese Draco.
«Oh io…»
«Draco non sai niente? Due Grifondoro l'hanno trovata in bagno a rimettere»
«Cosa? Sei andata in infermeria?» le chiese.
«No, non c'è n'era bisogno…è normale rimettere ogni tanto quando si è in attesa»
Pansy fece segno a Draco di seguirla e lui fece segno a Blaise che era dietro di lui.
«Astoria ti aspetto in cortile allora»
«Ok amore, a tra poco» si fiondò sulla torta.
Draco e Blaise seguirono Pansy fuori la Sala Grande ed appena furono abbastanza lontani si voltò di scatto verso loro due.
«Draco devo dirti una cosa» disse sospettosa guardandosi intorno.
«Che cosa?» cominciò a preoccuparsi.
«Blaise..gli hai parlato di…»
«Oh no, non ancora….glielo dico adesso….» si voltò verso Draco e gli disse «Io e Pansy ci stiamo frequentando da un pò e…»
«Non questo Blaise!» disse esasperata.
«Cosa?» dissero Draco e Blaise all'unisono.
«Auguri amico» «Grazie..»
«Finitela! L'altra cosa Blaise…» disse ormai tutta rossa in viso.
«Quale altra cosa? Mi stai confondendo…»
«Oddio…ma chi me l'ha fatto fare di uscire con te…comunque Draco, io e Blaise pensiamo che Astoria ti stia prendendo in giro sulla gravidanza»
«Ah questo! Si gliel'ho accennato ieri…»
«E c'è dell'altro!»
«Cosa?» ormai Draco era confuso al massimo.
«Oh! Zitto sta arrivando…ne parliamo dopo!» prese Blaise per un braccio e lo trascinò via.
Astoria gli fu dietro in un attimo camminando goffamente «Tesoro eccomi! Di cosa volevi parlarmi?» Draco ci pensò su, i due gli avevano messo un'ansia addosso che si dimenticò quello che doveva dirle.
«Allora?» lo incitò lei.
«Quando devi andare di nuovo al San Mungo?» buttò lì pensando che sarebbe stata una cosa utile chiedere al Guaritore.
«Mmm....La settimana prossima….perchè?»
«Voglio venire con te»
«Ma ti ho detto che non c'è bisogno….»
«Fa niente voglio venire lo stesso, sarò tuo marito no?»
«Si…»
«Bene è deciso! Ora vado in biblioteca, Blaise mi sta aspettando per ripassare Storia della Magia…a più tardi!» le diede un ultimo sguardo e filò via.
«A più tardi…» la sua voce gli sembrò spaventata.
Che i suoi amici avessero ragione?

 

****

 

Dopo aver girato quasi tutto il castello finalmente trovò i due nella serra di erbologia 11 quasi ad ora di pranzo. Stavano pomiciando e Draco pensò di preannunciare il suo arrivo facendo cadere un vaso dando il tempo a loro di ricomporsi, non aveva la minima voglia di aspettare ancora.
«Eccovi finalmente! Vi ho cercati dappertutto» fingendo di non aver visto niente.
«Oh Draco…scusaci per essere scappati via in quel modo»
«Si scusaci..» erano visibilmente in imbarazzo.
«Comunque cosa dovevate dirmi?» aveva il cuore a mille per qualche strana ragione.
«Bèh Draco..» iniziò Blaise.
«Ho sentito Astoria in bagno che parlava con sua sorella Daphne riguardo la sua linea…lei la prendeva in giro sul fatto che sembrava un obesa…poi dopo l'ho sentita procurarsi da sola il vomito»
«E' bulimica?» chiese Draco sconvolto.
I due ragazzi si guardarono un attimo negli occhi poi Pansy continuò «Noi pensiamo che finga di mangiare in abbondanza per la gravidanza e che poi vada in bagno a rimettere tutto» Il discorso in un certo senso filava.
«Arriverebbe a fare questo…solo per sposarmi?» le chiese sconvolto.
«Bhè Draco…chi non lo farebbe per te…» Blaise la guardò storto «Dai! lo sai che anche io avevo una cotta per lui!»
E lo sapeva anche Draco.
«Tu sei il più popolare della scuola insieme a Potter, sei ambito da tante»
Sapeva anche questo visto che tempo fa andava a letto con chiunque gli capitsse sottomano.
«Ma arrivare a fingere una gravidanza…lo sa che poi lo scoprirei no? Cioè…dopo nove mesi me ne accorgerei che non c'è nessun bambino!»
«Una donna innamorata farebbe di tutto per avere l'uomo che ama»
«Da quando sei diventata così saggia Pansy?» le chiese Blaise.
«Zitto!» disse di nuovo rossa in viso.
«Comunque ragazzi…prima le ho detto che l'accompagnerò dal Guaritore la prossima volta che ci dovrà andare…»
«Ottima idea Draco!» l'amico gli diede una pacca sulla spalla.
«Troverà una scusa…fidati» sospirò la ragazza.
«Vedremo» si sentiva quasi male. Perché non aveva pensato di indagare subito invece di fidarsi completamente di lei?
Mancavano poco più di due settimane al suo matrimonio e questo dubbio atroce lo faceva star male.
«Ragazzi io vado a riposare, non mi sento molto bene»
Blaise gli diede una pacca sulla spalla e gli disse «Si, riposati hai passato la notte in bianco…ti raggiungerò tra poco»
«No, tranquillo rimani pure qui a pomiciare con Pansy» fece un ghigno ai due gustandosi le loro facce rosse e si allontanò lasciandoli soli.

 

Con la testa tra le nuvole si ritrovò nel corridoio che affacciava sul cortile di trasfigurazione.
«Sarah!» chiamò quando vide una chioma blu sfrecciare nel corridoio.
Dove diavolo correva in quel modo? Decise di seguirla e cominciò a correrle dietro «Sarah! Ma che succede?» un lampo verde gli sfrecciò da dietro la testa mancandola per un soffio.
«Stai lontano! SCAPPA!» urlò lei. Si voltò di scatto e vide i due Carrow che sparavano incantesimi a volontà verso Sarah.
Ma come mai era sola? Di solito i ribelli si organizzavano in gruppo…dov'erano? L'avevano mandata da sola a lottare contro quei due?
Stava per estrarre la bacchetta ma improvvisamente si sentì afferrare di colpo e trascinare dietro un'armatura «Ssccch non fare niente o rovinerai il nostro piano» era Paciock.
«Il vostro piano è mandarla a morire? Lasciami! Non può farcela da sola!»
«Oh si che può…non la conosci tanto bene vero?» si voltò a guardare il duello.
In effetti Sarah sembrava cavarsela alla grande. Lanciava ed evitava incantesimi come se niente fosse, sembrava quasi che si divertisse.
Davvero non la conosceva? Si ricordò di quando Fenrir l'aveva rinchiusa nella sua biblioteca…così indifesa. Ed ora non era nemmeno l'ombra della ragazza che aveva visto quel giorno. Alecto le aveva lanciato un incantesimo mortale ma lei riuscì ad evitarlo facendo una piroetta e scagliandole addosso una delle armature decorative che si trovavano lì. Sembrava un angelo, una veela, qualcosa di bello e leggiadro.
«Ora scusami ma devo entrare in scena io» Neville lo sorpassò e urlò «Pix adesso!»
Il poltergeist fece cadere delle pozioni addosso ai Carrow che li rese irriconoscibili. Bolle enormi e purulente coprirono ogni parte del loro corpo.
«Ottimo lavoro Pix!»
«Brava Sarah!» lei e Neville si diedero il cinque «Ora vado a liberare gli altri»
«Ok! io li tengo d'occhio» rispose Sarah.
Tanti ragazzi curiosarono e volevano sapere cosa fosse accaduto. Lui non si mosse dal suo nascondiglio e rimase a spiarla.
Un ragazzo tassorosso si avvicinò a lei «Mi hai fatto spaventare»
«Tranquillo sto benissimo»
«Lo vedo…sei stata fantastica» la vide arrossire.
«Grazie» rispose con una strana vocetta.
«Ma non ti trasformi più?» chiese incuriosito.
«Ormai non serve più, lo sanno che sono io anche quando mi trasformo, hanno imparato a memoria il mio stile!»
Videro in lontanaza una persona con un mantello nero e lungo raggiungerli.
Il ragazzo prese Sarah per mano e cercò di trascinarla via, ma lei regalò l'ultimo sguardo all'armatura dietro cui si era nascosto.
Draco avrebbe voluto seguirli, mandare via quel tassorosso, dargli un pugno, forse, e fargli capire che lei era solo sua, ma la folla si frappose tra loro e i Carrow nascondendoli alla vista di Piton.
Fu sorpreso da quella lealtà verso i ribelli.
«Cosa è successo qui?» chiese Piton ai due annoiato «Non mi dite che ve li siete fatti scappare di nuovo» non sembrava affatto sorpreso.
«Tu! Chiama Gazza e portateli in infermeria» ordinò ad un ragazzino.
Poi i suoi occhi si soffermarono su di lui che ormai era uscito dal suo nascondiglio «Draco…ho bisogno di te. Seguimi»

 

***

 

«Il nostro Signore ti vuole a casa per le vacanze di Pasqua….ha un lavoretto per te»
«Di che genere?» sotto sotto sperava che si fossero dimenticati di lui, ma era impossibile.
«Spionaggio, il solito…»
Erano nell'ufficio del Preside e guardandosi intorno vide che aveva lasciato tutto come era quando c'era Silente. Aveva ancora in mente Sarah, il tassorosso e il problema con Astoria. Se davvero avesse scoperto che i dubbi di Blaise e Pansy, e ora anche suoi, fossero stati reali, i suoi problemi si sarebbero risolti, almeno in parte.
«Cos' hai? Ti vedo pensieroso…» sobbalzò e guardò Piton negli occhi, neri come la pece.
«Si ehm, nulla di importante, in realtà… ho solo un paio di problemi» rispose abbassando lo sguardo.
«Ti stai esercitando con l'occlumanzia?» lo vide estrarre la bacchetta. Piton aveva iniziato ad insegnargli quella disciplina a partire dall'anno precedente ma la risposta in quel momento era no.
Disse «Si…se vuole...» tanto lo avrebbe fatto lo stesso.
«Legilimens!» il preside non se lo fece dire due volte.
Vide Astoria che mangiava la torta…Blaise nel letto che gli confidava i suoi sospetti…Pansy e Blaise che pomiciavano….poi stava per visualizzarsi il viso di Sarah ma riuscì a creare una barriera nella sua mente. Quello non doveva scoprirlo.
Finalmente Piton si fermò «Ci hai messo troppo!»
«Si, mi scusi sono distratto» cercò di scusarsi.
«Stanotte devi tornare qui, non sono soddisfatto per niente del tuo lavoro!» altri compiti da fare.
«Sì signore» vide il preside indicargli l'uscita «A più tardi» abbassò leggermente il capo in segno di saluto ed uscì.
Fece tutto il percorso verso i sotterranei sovrappensiero, le sue gambe ormai conoscevano la strada.
Chi era quel tassorosso che aveva preso per mano Sarah? Come poteva scoprire se Astoria gli mentiva? E se anche non fosse incinta per davvero…come avrebbe potuto annullare le nozze, di nuovo, ora che era tutto pronto? Suo padre lo avrebbe ucciso, e questa volta per davvero.

 

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Capitolo 34
*** Buio Profondo ***


Capitolo 34 - Buio profondo

 

«DIMMELO!»
«Non urlare»
«NON URLARE?»
«Zitto!»
«Urlo quanto mi pare!»
«Ok urla, io vado via»
«No, tu resti qui!»
«Insomma! Cosa vuoi?»
«Il suo nome»
«Non te lo dico»
«SARAH! vado lì e spacco tutto se non mi dici il suo nome!»
«La finisci di urlare? Sta arrivando anche la tua mogliettina»
«Eh?»
«Eccoti! Amore ti ho cercato dappertutto!»
Era il 13 Marzo. Si trovavano sulle scalinate di marmo che portavano ai piani superiori e Draco era furioso con Sarah perchè non voleva dirgli il nome del Tassorosso che la corteggiava scatenando la sua gelosia. Astoria apparve alle spalle di Draco interrompendoli.
Guardò Sarah con aria di sfida «Sparisci ribelle!» disse sprezzante.
«Sparisci tu, non vedi che ci sto parlando prima io?» incrociò le braccia, la faceva infuriare da morire quella ragazza.
«Chi credi di essere?!»
«Astoria calmati…non fa bene al bambino» si intromise Draco.
«Hai ragione tesoro, togli questa volgare sgualdrina dalla mia vista» disse afferrando il suo braccio e cercando il suo viso per baciarlo.
«Sgualdrina a chi? Brutta…» aveva estratto la bacchetta e la puntò contro di lei furiosa come non mai.
Improvvisamente successe qualcosa di strano, Astoria si piegò in due e si strinse la pancia, poi prese ad urlare «Aaaaaaaaaaah!»
«Ma cosa…»
«Sarah cos'hai fatto?» Draco sembrava preoccupato. La sorreggeva ma continuava ad urlare e a contorcersi.
«Io non ho fatto niente!»
«Aaaaaah dannata! Cosa mi hai fatto! Il mio bambino! Il mio bambino!» Sarah si spaventò, che avesse fatto un incantesimo inconsciamente?
«Non ho fatto niente!» ripeté.
«Aiutami a portarla in infermeria!» disse Draco agitato. Sarah si avvicinò e le mise un braccio intorno alle spalle poi, quasi istantaneamente Astoria si calmò.
Si guardarono tutti e tre poi la mora parlò «Ora sto bene, mettetemi giù»
«Andiamo ti porto in infermeria» disse seriamente Draco.
«No, sto bene»
«E cosa è stato allora?» era visibilmente confuso, corrucciò la fronte e la guardò in maniera interrogativa.
«Avrà fatto qualche tipo di incantesimo lei per farci perdere il bambino!» indicò Sarah.
«Non dire sciocchezze! Io non ho fatto niente!»
«ORA BASTA ASTORIA!» la lasciò e tutto il suo peso si riversò su Sarah «Non vuoi che venga al San Mungo, non vuoi che ti tocchi, non vuoi che ti porti in infermeria…ma sei incinta o mi stai prendendo in giro?»
«Cosa?» Sarah era confusa.
Astoria si mise in piedi da sola e dallo sguardo Sarah capì che stava nascondendo qualcosa, arretrava sempre di più giù per le scale.
«Dove credi di andare?» Draco si sporse per afferrarla ma Sarah fu più veloce «Incarceramus!» corde invisibili la legarono al corrimano.
Ormai furioso, avvicinò il suo viso a quello di Astoria «Ora finalmente scoprirò la verità!» estrasse la bacchetta e la posò sul suo ventre.
Sarah era sconvolta, non aveva idea che c'erano dei dubbi sulla sua gravidanza, una piccola luce in fondo al suo cuore si accese a intermittenza.
«Revelio Gravidus!» sussurrò Draco, quello era un incantesimo che svelava il sesso del nascituro. Attesero.
Sarah si sentiva il cuore in gola, forse ora tutto si sarebbe sistemato.
«Pietrificus Totalus» improvvisamente si sentì irrigidita, stava per perdere l'equilibrio ed inoltre stava rischiando di cadere dalle scale ma qualcuno l'afferrò di spalle.
«Bene Signorina Moreau, presa!» era la voce Piton ma non riuscì a guardarlo negli occhi perchè qualcuno le aveva messo qualcosa di stoffa sulla testa.
Voleva gridare, chiedere aiuto, voleva sapere se Astoria era incinta o meno, ma non poteva fare nulla.
Sentì le voci di Piton e Draco affievolirsi sempre di più, a quanto pare qualcuno, per la precisione due persone, la stavano trasportando lontano da loro. Si rimproverò per aver abbassato la guardia, ora sicuramente l'avrebbero portata in una delle celle più sorvegliate. Era sicura che erano i due Carrow, uno la stava tenendo per i piedi e l'altro per le spalle. Cercò anche di capire la strada che stavano facendo ma ormai dopo la seconda curva  perse l'orientamento. Improvvisamente la misero in posizione verticale, appoggiata contro qualcosa di rigido, poi di nuovo la misero in posizione orizzontale e la trascinarono per terra per un lungo tratto. Fecero più volte questi movimenti fino a quando di nuovo la misero diritta, l'incantesimo si sciolse e finalmente poté muoversi…per modo di dire.
Le avevano incatenato i polsi al muro. Si guardò intorno e vide soltanto in alto, una piccola grata attraverso cui passavano dei raggi di luce che non bastavano ad illuminare tutto l'ambiente.
Era buio pesto e muovendo i piedi sentì dei suoni come di ossa spezzate, ma dove si trovava? Non era una delle celle dove avevano rinchiuso gli altri studenti "non meritevoli di frequentare Hogwarts"
«Dove sono? Dove mi avete portata!?» urlò al nulla.
«RISPONDETE!» si agitò stringendo i pugni ma non fece altro che procurarsi dei tagli sui polsi a causa delle catene.
Si ricordò improvvisamente e tutto insieme cos' era la paura. Stava morendo di paura.
«DRACOOOO!! NEVILLEEEEE! SALVATEMI!» pianse e urlò a squarciagola. Si ricordò di Grayback, della morte di suo padre, di sua madre e di tutte le cose brutte che aveva sentito in giro.
Cosa aveva voluto fare? Era solo una sbruffona. Le piaceva quando le facevano i complimenti ogni volta che tornava dalle missioni, i ragazzi che la corteggiavano e le ragazze che l'adulavano. Aveva dimenticato che si poteva morire. Ogni volta che aveva affrontato i mangiamorte, nonostante fossero i Carrow e quindi non il meglio, aveva rischiato molto ma solo adesso se ne rendeva conto.
Cosa voleva fare? Combattere da sola contro tutti? Che stupida…

 

****

 

«Blaise!» Finalmente trovò il suo amico nei dormitori da solo.
«Ehy! Cosa è successo?» si alzò di scattò e si avvicinò a lui.
«Astoria non… ha ancora fatto nessuna…. scenata?» aveva l'affanno per aver corso per tutto il castello.
«Avete litigato di nuovo? Ma dai…credevo fosse qualcosa di serio» Blaise stava tornando a sedere.
«Non è incinta, avevate ragione» disse abbozzando un sorriso.
Blaise sgranò gli occhi «Non mi prendi in giro?»
«No» l'amico lo abbracciò e disse «Lo sapevo che non eri così stupido da sbagliare un incantesimo così banale»
«Già» però non era felice. Come avrebbe reagito suo padre? Ed inoltre, la cosa più importante, dove avevano portato Sarah?

Poche ore prima…

«Pietrificus Totalus» Draco si voltò di scatto senza staccare la bacchetta dal ventre di Astoria, Piton aveva colpito Sarah.
«Portatela via» lo sentì ordinare ai Carrow che le nascosero il viso con un sacco o qualcosa di simile
«No! Fermi!» Voleva salvarla e per farlo l'incantesimo fatto ad Astoria si interruppe perché aveva perso la concentrazione.
Piton si rivolse a lui «Credevo avessi più….naso…per le pozioni» disse guardando Astoria appoggiata alla balaustra, ormai le funi che la tenevano legata si sciolsero perchè Sarah era stata neutralizzata.
«Cosa?» chiese Draco confuso.
«Buona giornata» si voltò e Draco rimase a fissare il suo mantello che gli oscillava dietro.
«Pozioni?» si voltò verso Astoria e la vide piangere. Gli balenò in mente un'idea «Che stupido! la pozione dilatante!» come aveva fatto a non pensarci?
Astoria corse via lasciandolo per un momento felice come non mai, non sarebbe diventato padre.
Ma Sarah? Si riprese non sapendo bene cosa provare, se felicità, paura o dispiacere. La prima cosa da fare era salvare Sarah.
Dove cercarla? I Carrow avevano disseminato celle in tutta Hogwarts, ci avrebbe messo un'eternità per controllarle tutte. Ci volevano più persone.
Corse più che poté al settimo piano travolgendo chiunque gli ostacolasse il passaggio, e finalmente si trovò fuori la Stanza delle Necessità.
Passò avanti e indietro tre volte pensando Ho bisogno di un posto dove nascondermi e dove i mangiamorte non possono trovarmi e come sempre, magicamente apparve una porta.
Si fiondò dentro e si chiuse la porta alle spalle. Rimase scioccato da quello che vi fu all'interno. Sembrava un accampamento, una foresta, non sapeva bene come definirlo. C'erano tende ovunque e persone lo guardavano da ogni lato «Tu! Come hai fatto a entrare?» Alan gli fu addosso in un attimo.
«Levami le tue manacce di dosso!» l'aveva afferrato per il colletto.
«Ma quello è Malfoy! E' venuto a spiarci?» disse una ragazzina.
«Come ci hai scoperti? PARLA!» Alan gli urlava nelle orecchie.
«Non mi interessa un fico secco di voi! Mi serve Paciock!»
«Sono qui!» Si voltarono entrambi e lo videro uscire dalla folla «Alan lascialo andare»
«Cosa? Ma lui è il nemico!»
«Se fosse un nemico la stanza non lo avrebbe fatto passare» disse seriamente. Tutti sembravano rassicurati da quella notizia. «Malfoy seguimi nella mia tenda»
Si scrollò Alan di dosso e passò oltre una sorta di focolaio dalla forma strana, sembrava una vecchia stufa o qualcosa di simile. La sua era una delle tende più grandi. L'interno era ben arredato, espanso con la magia, e fu sorpreso di trovarci degli elfi domestici, Paciok forse intuendo le sue perplessità disse «Questi sono gli elfi che abbiamo salvato, si sono resi disponibili a lavorare per noi»
«Accidenti Paciock non credevo che vi foste organizzati così bene…soprattutto con un capo come te»
«Si, lascia perdere gli insulti adesso…sei qui per Luna? Le è accaduto qualcosa?» vide che gli tremavano le mani.
«Innamorati eh?» gli fece un ghigno.
«Rispondi» disse seriamente.
«La tua amica sta benissimo, Sarah si è presa cura di lei tutto il tempo ed inoltre le ho messo uno dei miei elfi al suo servizio così può avere tutto quello che vuole» si guardò intorno e vide degli oggetti strani come calderoni esplosi e segni di incendi, forse lì era dove provavano le varie trappole.
«Bene…ne approfitto allora per ringraziarti per quello che fai per lei» fece un buffo inchino con la testa «Allora perché sei qui?»
Draco si ricordò, e gli venne uno strano dolore al petto «Sono qui perchè Piton ha catturato Sarah»
«Cosa? Com'è possibile?» Paciock spalancò gli occhi.
«E' stata colpa mia» strinse i pugni e si sentì il sangue raggelare nelle vene «Stavamo litigando, comunque ci siamo distratti e Piton l'ha colpita alle spalle con il Petrificus Totalus. I Carrow l'hanno portata via ma non so dove» mise da parte tutto il suo orgoglio e disse guardando il pavimento «Dobbiamo cercarla insieme! Da solo non posso controllare tutte le celle» attese qualche minuto e poi alzò lo sguardo. Era la prima volta che chiedeva aiuto a qualcuno, e non avrebbe mai pensato di chiederlo proprio a Neville Paciock.
Il ragazzo gli diede una pacca sulla spalla «Noi controlleremo il lato est e il lato ovest, tu e qualcuno dei serpeverde potete controllare nei sotterranei? Sai che per noi è quasi impossibile andare lì sotto…Era Sarah di solito che andava lì»
Si sentì un pò sollevato «D'accordo»
«Vedrai che la troveremo…» fece per uscire dalla tenda ma poi si fermò « Ah e non dar retta ad Alan, è ancora preso dalla collera perché gli hai portato via Sarah» gli sorrise.
«In verità è lei che ha portato via me» si sorprese di averlo detto ad alta voce.
«Innamorati eh?» Paciock gli fece il verso uscendo dalla sua tenda. In un' altra occasione forse glielo avrebbe fatto pagare ma ora non era il momento. Lo seguì fuori e lo vide avvicinarsi a quello strano focolare di prima. Richiamò le fiamme con la bacchetta e quello sprizzò scintille rosse verso l'alto richiamando l'attenzione di tutti.
«Cosa è successo Neville?» «Ma quello che ci fa qui?» «E' morto qualcuno?» si radunarono tutti intorno a loro. C'erano membri di tutte e quattro le casate di ogni età.
«Sarah è stata catturata da Piton» annunciò Paciock.
«E' stata colpa sua vero?» Alan lo indicò.
«Lui è cattivo!» «Imprigioniamolo!»
«Non è stata colpa di nessuno!» Paciock sovrastò le loro voci «Piton le ha teso una trappola! Dobbiamo salvarla…»
Con la bacchetta fece un gesto nell'aria e si materializzò un modellino trasparente del castello di Hogwarts «Il mio gruppo cercherà qui, qui, in questa zona e qua» disse indicando vari punti del castello «Alan….tu e i tuoi andrete qui e qui controllando anche la foresta proibita in caso che non la troviamo nel castello»
«D'accordo» acconsentì lui.
A questo punto si intromise Draco «I serpeverde lasciali a me per i sotterranei»
«Si giusto…tutti i serpeverde seguano Malfoy per controllare i sotterranei…tutto chiaro?» un coro di Sì si levò dalla folla.
«Paciock come comunichiamo in caso qualcuno la trovi?» chiese mentre gli altri si preparavano.
«Sai evocare un patronus?» In verità non lo aveva mai fatto perchè non c'è n'era stata occasione però conosceva la teoria.
«Si»
«Bene, allora in caso la trovi evoca il patronus e mandalo da me, lo stesso farò io ed anche Alan»
«Andiamo?» si sentì tirare il mantello e abbassò lo sguardo. Una piccola serpeverde, probabilmente del primo anno, lo stava incitando ad andare.
«Ehm…si andiamo» si ritrovò a guidare un gruppo di una ventina di persone verso i sotterranei.
«Io vado in Sala comune a radunare altre persone, voi cominciate le ricerche vi raggiungerò in un baleno» non lo aveva ordinato ma loro eseguirono immediatamente.
Era strano, lui era abituato a dare o ad eseguire ordini, era stato abituato a rispettare una scala gerarchica, invece adesso quasi si rispettavano a vicenda.
Così si comportavano i ribelli?

Tornò nei corridoi dei sotterranei seguito da Blaise, Pansy ed altri suoi amici che sapeva non essere dei mangiamorte. Passarono quasi tutto il giorno a cercarla.
«Novità?» chiese Draco a Neville quando si fece sera.
«Nulla purtroppo…spero che Alan abbia avuto più fortuna….ah eccolo!» lo videro correre verso di loro.
«Neville! Non sono riuscito a controllare nella foresta proibita! Voi l'avete trovata?» aveva segni di escoriazioni.
«No…ma cosa ti è successo?»
«La foresta è piena di ghermidori» si pulì il viso con la manica «Forse aspettano che qualche alunno passi di lì»
«Accidenti! Dobbiamo avvisare gli altri!» Neville li lasciò lì e Draco fece per andarsene ma Alan lo bloccò.
«Trovala» gli afferrò il braccio e gli mise tra le mani la moneta di Sarah restituendola.
«Lo farò» disse guardandolo negli occhi.

 

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Capitolo 35
*** Ricatti ***


Capitolo 35 - Ricatti 

 

 Aveva perso la voce e il senso del tempo, aveva molta fame e si sentiva debole, le sembrava che fossero passate delle ore ma quando qualcuno entrò nella sua cella capì che non era così.
«Allora è vero che sei qui» quella voce le era familiare, da donna, ma non riuscì a capire chi fosse, alzò lo sguardo e vide una sagoma nell'ombra.
«C-cosa volete d-da me?» non aveva la forza di parlare.
«Ahahahahahahah» non capiva cosa divertisse in quel modo la donna. Improvvisamente smise di ridere e riprese «E' stato difficile corrompere i Carrow…ma finalmente ti ho in pugno!»
Cercò di mettere a fuoco la donna, se solo faceva un passo avanti i raggi di luce provenienti dalla grata in alto potevano illuminarla…
«Mia sorella è una stupida…non aveva capito che c'eri di mezzo tu!» 
«Sorella? M-ma chi sei?» rise di nuovo.
«Ahahahah» fece un passo avanti e finalmente Sarah riuscì a vederle il viso.
«Tu…»
«Già…io…»

 

****

 

Avevano cercato in tutto il castello in lungo e in largo ma di lei non c'era traccia.
«Non è possibile!» Neville scagliò un pugno sul tavolo nella sua tenda.
«Accidenti ma dove potrebbero averla portata quei dannati!» esclamò Alan.
«Avete controllato tutti i passaggi segreti?» propose Lavanda Brown. Una lampadina si accese nella testa di Draco.
«Si ho controllato io…nulla» rispose Colin Canon.
«Ci resta da controllare solo la Foresta Proibita» disse Neville scuotendo la testa.
«Ma è troppo pericoloso! Se poi ci catturano?» si intromise un tassorosso.
Passaggi segreti…la mente di Draco lavorava freneticamente. I Carrow certo conoscevano l'armadio svanitore ma non aveva senso portare un alunna della scuola a casa sua…però nel castello non c'era e non potevano certo averla fatta smaterializzare. Valeva la pena andare a controllare.
Se ne andò senza dire nulla a nessuno. Lasciò il settimo piano, scese tutte le scalinate e andò nei sotterranei verso il corridoio dove si trovava l'armadio svanitore. Si mise all'interno ed attese qualche secondo prima di aprire l'anta e di ritrovarsi nel suo personale salotto.
Fu sorpreso di trovare alcune persone ad aspettarlo. Suo padre e il signor Greengrass con le due figlie «Cosa…»
«Ciao Draco!» fu Daphne a parlare.
«Ciao…cosa ci fate qua?» chiese sorpreso guardando suo padre che non lo degnava di uno sguardo.
«Bhè…volevo parlarti…» la ragazza fece un sorriso maligno. Che diavolo stava succedendo?
«Cosa volete? Io Astoria non la sposo! Mi ha mentito…» Daphne lo interruppe «Si, si…lo sappiamo» roteando gli occhi.
«Sarah l'abbiamo noi!» sputò Astoria sotto l'ala protettiva del padre.
«Cosa? Siete stati voi?» spalancò gli occhi.
«Ti tengo d'occhio da molto tempo sai…» Daphne si avvicinò a lui «Avevo intuito che ci stava qualcosa tra te e la metamorfomagus» 
«Lasciatela andare! Lei non c'entra nulla!» era furioso.
«Infatti» acconsentì lei «Ho da proporti un affare» prese a girargli intorno guardandolo con occhi da falco.
«Che affare?» la cosa si stava facendo difficile, riusciva ad intuirlo.
«Sai…Fenrir è molto affamato» Draco si sentì svenire «sta andando da lei…»
«NOOO!» si scagliò contro la porta ma un incantesimo glielo impedì «LASCIATEMI!» Non deve toccarla nemmeno con un dito quel maledetto….
«Su su, calmati…é nella torre quindi ci metterà un pò per arrivare»
«FERMALOOO!» ripeté lui con più veemenza.
«Se lo fermo tu dovrai sposare Astoria» non ci pensò due volte, Sarah era più importante di uno stupido matrimonio combinato.
«LO FACCIO, LO FACCIO!» urlò.
«Ottimo…Signor Malfoy? Ci pensa lei?» Daphne si voltò verso suo padre che era rimasto immobile per tutto il tempo.
«Si, me ne occupo io» rispose quasi roboticamente. Si chiuse la porta alle spalle e loro rimasero a fissarsi.
«Come avete fatto a metterlo sotto imperio?» chiese lui immediatamente.
«Ah, te ne sei accorto?» risero entrambe «E' stato semplice, è sempre distratto!».
L'avrebbero pagata. Tutti l'avrebbero pagata.

 

La sera stessa, quando rimase solo, passò di nuovo attraverso l'armadio svanitore e nei sotterranei di Hogwarts sussurrò «Expecto Patronum!» pensando a Sarah.
Un lupo argenteo comparve al suo fianco «Vai da Paciock, ho trovato Sarah» 

 

****

 

La mattina del 15 Draco era già pronto e attendeva sua madre e suo padre fuori la porta di casa, nel vialetto.
«Muovetevi! Prima andiamo, prima torniamo» disse al nulla.
«Sei stupendo vestito così!» Zia Bellatrix si era appena materializzata sul vialetto tutta sorridente «Grazie…chiami mia madre per favore? Ci sta mettendo delle ore» era vestita di nero come al solito e forse aveva aggiunto soltanto un piccolo fermaglio nei capelli.
«Si sta preparando al meglio per il matrimonio del suo unico figlio!» gli stampò un bacio sulla guancia ed entrò dentro.
Altri parenti arrivarono da ogni dove «Benvenuti. Grazie.» continuava a ripetere inespressivo.
Finalmente arrivarono, suo padre in uno dei suoi eleganti completi fatti a mano, e sua madre in un bellissimo vestito beige e panna ricamato con perline. Erano entrambi sotto imperio, riusciva a leggerlo nei loro occhi inespressivi.
Draco andò da sua madre «Mamma sei bellissima» 
Lo accarezzò «Grazie tesoro, lo sei anche tu» disse. Lo abbracciò e gli sussurrò all'orecchio «Si sistemerà tutto» 
Si staccò da lei e la guardò.
Sua madre guardò gli invitati e poi disse con la voce più alta del solito «Draco vieni dentro, ti faccio sistemare la giacca come si deve»
«Oh…si certo» disse sorpreso.
Seguì sua madre dentro casa fino alla sala da pranzo, la vide chiudere tutte le tende e la porta. Era una trappola? Impugnò la bacchetta sotto alla giacca.
«Tuo padre è sotto imperio» disse la donna tutto d'un fiato. Draco, sorpreso, lasciò andare la bacchetta.
«Lo so, è stata Daphne! Ed ha rapito anche Sarah!» 
«So tutto! Il Signor Greengrass ha cercato di mettere sotto imperio anche me, ma non ci è riuscito» disse sorridendo. Allora lei era libera.
«Mamma sei forte!» le sorrise anche lui.
«Grazie caro» disse compiaciuta «Comunque .....so tutto del ricatto. Ne hanno parlato davanti a me e a tuo padre credendomi sotto imperio» si guardò intorno con aria circospetta.
«Cosa devo fare? Io non voglio sposarla! Mi ha mentito, non è incinta!» disse disperato.
«Purtroppo è vero che Fenrir è qui, e non sarà presente al matrimonio…suppongo che ad un tuo passo falso Sarah…» 
«Non dirlo!» non poteva sentirlo dire, soprattutto da lei. Si passò le mani tra i capelli e sospirò «Devo farlo per forza»
Sua madre si avvicinò e gli mise una mano sulla spalla «Mi dispiace»

 

***

 

«Lucius! Andiamo!» 
Partirono tutti con la smaterializzazione congiunta tramite Bellatrix e i Signori Malfoy che conoscevano già la casa dei Greengrass.
La villa dei Greengrass era situata su una delle più maestose colline della Gran Bretagna sempre inondata dal sole. 
Era una villa di lusso in stile veneziano con archi e colonne di antica memoria. Inoltre c'era una loggia coperta che si apriva alla piscina e ai pittoreschi scorci d’acqua. Nel salone con un maestoso camino, si sarebbe svolta la cerimonia. Al centro era stato montato un arco in legno ricoperto da rampicanti floreali e disposti in file ordinate c'erano gli invitati. Salutò i signori Greengrass prestando particolarmente attenzione a stringere le loro mani il più possibile, poi salutò amaramente anche il resto degli invitati.
Si sistemò sotto l'arco ed attese. Non vedeva l'ora che tutto fosse finito per andare da Sarah.

 

Due ore dopo….

 

«Io ...accolgo te...come mio sposo. Prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita» Astoria stava recitando la sua promessa nel suo pomposo abito da sposa e tra poco sarebbe toccato a lui. Draco aveva male sia fisico che psicologico dappertutto. Gli infilò l'anello e poi fu il suo turno.
«Io ...accolgo te ... come mia sposa… » Lo sto dicendo davvero? 
«…Prometto di esserti fedele sempre..» Si, come no... 
«…nella gioia e nel dolore..» nel tuo dolore di certo! 
«..nella salute e nella malattia..» ora arriva la parte difficile
«…e ...»  decise di rischiare. 
Fece un colpetto di tosse e trasformò la parola "Onorarti" in "Odiarti"  «.…tutti i giorni della mia vita» ad una prima occhiata sembrò che nessuno se ne fosse accorto. Sorrise mentalmente e guardò Astoria raggiante, le infilò l'anello e sperò che quella tortura fosse finita.
Applaudirono tutti e finalmente quella farsa finì.
A fine serata andò da Daphne e la tirò a sé per un braccio «Ho fatto quello che volevi, ora lasciate andare Sarah»
«Lasciami!» strattonò il braccio e si liberò «Va pure a prendertela, ormai quello che volevamo lo abbiamo avuto»
«Cosa ci avete guadagnato da questo matrimonio?» era a metà tra furioso e curioso.
«Come cosa? Adesso dovrete condividere i vostri beni con noi! Ahahahahah» rise a crepapelle con suo padre alle spalle.
«Ahahahahahh» Draco rise più forte di lei. «Stupida! Noi siamo al verde! Ahahahahah»
Suo padre a quanto pare li aveva ingannati. 
«Cosa vai blaterando?» il Signor Greengrass fece un passo avanti.
Draco si ricompose «Signor Greengrass come sa sono un Mangiamorte come mio padre, e tutto quello che avevamo lo abbiamo dato al Signore Oscuro» 
«Ma…ma…voi siete i Malfoy!» Daphne era scioccata.
«Purtroppo le voci sulla nostra enorme ricchezza sono infondate, mi dispiace che non l'abbiate capito….ora scusatemi ma devo andare a liberare Sarah» 
Si voltò con un ghigno sulle labbra e li lasciò lì sconvolti.

 

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Capitolo 36
*** Un pò di...pace? ***


Capitolo 36 - Un pò di…pace?

 
 

«Sarah, Sarah! Per favore svegliati!»
Si sentì scuotere ed aprì leggermente gli occhi, non aveva la forza nemmeno per alzare le palpebre.
Una figura alta e longilinea la stava tenendo su per i fianchi e stava cercando di toglierle le catene. Cercò di focalizzare il volto del suo salvatore e dopo un pò riuscì a vederlo chiaramente. Draco era venuto a salvarla.
La prima cosa che le venne in mente era di metterlo in guardia «Draco! Ascoltami è stata Daphne! Sei in pericolo!» cercò di dirgli usando tutte le poche energie che le erano rimaste.
«Tranquilla è tutto passato…scusa se ci ho messo tanto» disse lui tranquillamente.
Finalmente riuscì ad aprire le catene che le avevano serrato i polsi e Sarah si lasciò andare tra le sue braccia, sfinita. Le gambe ormai non la sorreggevano più.
La sua giacca profumava di fiori «Non avrei potuto resistere un giorno di più» disse quasi in un sussurro al suo petto.
Si sentì stringere forte «Cos' hai?» sussurrò tra le pieghe della sua camicia.
«Vieni usciamo da qui» l'aiutò a camminare. Ad ogni passo procuravano echi, scricchiolii e finalmente Sarah vide la luce della luna.
Si trovavano su un terrazzo, presumibilmente su una torre, perché guardandosi attorno poté girarsi a 180 gradi ed ammirare le montagne e la marea di verde che era tra loro. Si voltò verso Draco e rimase sorpresa.
Era vestito molto elegante. I capelli erano legati dietro in una coda morbida non molto lunga con alcune ciocche che gli ricadevano sul viso e indossava un bel completo elegante blu notte.
Fece due più due «Ti sei sposato….Astoria è incinta allora…» si sentì improvvisamente vuota.
Lui la guardò «Si, mi sono sposato…ma Astoria non è incinta»
Lo guardò con gli occhi spalancati «Cosa? Ma perchè l'hai fatto allora?»
«R-ricatto» gli tremava la voce.
«Cosa?» gli prese la mano per tranquillizzarlo.
La guardò negli occhi e disse «Ti avrebbero uccisa se non avessi sposato Astoria»
Quella…come aveva potuto fare una cosa simile? «Per questo….per questo motivo mi hanno rinchiusa qui?» si sentì degli spasmi muscolari e crollò improvvisamente sotto al suo stesso
peso.

Draco la prese in braccio e le sussurrò «Non ti accadrà mai più niente di male, te lo prometto»
«Draco…mi dispiace…» appoggiò la testa sul suo petto e le scesero delle lacrime silenziose prima di finire in un sonno profondo.  

 

 

****

 

Sarah si risvegliò in una delle camere degli ospiti del Manor ed intorno a lei si erano riuniti i Malfoy al completo.
«Prendi questa» la Signora Malfoy le passò una pozione rigenerante.
«Grazie mille» la inghiottì in un sol sorso.
Draco e suo padre erano poco lontani che discutevano.

 «Volevi i loro beni? Ti hanno ingannato come tu hai ingannato loro! Ma ora levami da questo pasticcio!»
«Ti ho detto che me ne occuperò io, ma abbi pazienza»
«Pazienza? Per poco la uccidevano! Sei serio padre?»
«Domani invierò un gufo al nostro avvocato e risolverò tutto!»
«Bene! Lo spero per te!»
«Come osi rivolgerti a me in questo modo?»

 
«Per quanto ne avranno ancora?» chiese Sarah alla Signora Malfoy.
«Fanno sempre così, non dare troppo importanza ai loro litigi» rispose Narcissa.
«Mi dispiace aver causato tutto questo…» non sapeva cosa dire.
«Non devi affatto scusarti! Non è stata colpa tua, ma di mio marito e dei Greengrass…» la vide mordersi la lingua.
«Se non ci fossi stata io però…non sarebbe successo tutto questo»
«Io sono felice che ci sia di mezzo tu invece…mio figlio ti deve amare molto» la donna le strinse la mano e lei arrossì sentendo persino le orecchie calde.
La signora Malfoy scoppiò a ridere «I tuoi capelli!» si voltarono verso di lei anche gli altri due.
Draco si avvicinò a loro due «Sarah cosa ti è successo?» chiese.
«Nulla, nulla!» cercò di ricomporsi e di trasformare i capelli come prima ma si sentiva ancora in imbarazzo.
La signora Malfoy che rideva di lei non l'aiutava.
«Mamma cosa le hai detto? La finisci di sbellicarti? »
Il Signor Malfoy si avvicinò e la guardò serioso «Mi…mi dispiace per quello che ti è successo, ma ero sotto imperio quindi…non ero in me»
Lo guardò stupita come gli altri due e finalmente i capelli le tornarono come prima «Si….cioè…certo…o meglio lo so…» si sentì imbarazzata. Nella sua mente stava pensando che anche prima dell’imperio non è che avesse mostrato una qualsiasi tipo di simpatia verso di lei.
«Ora dovremmo lasciarla riposare Caro» disse la Signora Malfoy trascinando il marito verso la porta «Certamente.» rispose lui senza opporsi ed entrambi uscirono da quella stanza.
Ci fu un attimo di silenzio tra i due poi fu Draco a parlare per primo «La tua amica Lovegood sta bene. Ma non sa ancora quello che ti è successo»
«Si, non dirle nulla per favore. Poi le racconterò io tutto» rispose lei senza guardarlo.
«D’accordo» poi guardò il suo orologio e disse «Cavolo, è passata mezzanotte! Mi sono dimenticato di darti il regalo di compleanno!»
Sarah rimase sorpresa. Aveva dimenticato anche lei il suo compleanno.
Con un gesto della bacchetta apparve tra le sue mani un piccolo contenitore verde. Glielo porse e Sarah lo prese «Grazie…» sollevò il coperchio e scoprì cos'era.
«La mia moneta magica!» le aveva restituito la sua moneta, ma stavolta compresa di collana.
«Non credevo saresti stata così felice di riaverla» disse sorpreso.
«Dopo tutto quello che è successo, riaverla mi fa stare più tranquilla» disse stringendola tra le mani.
«Ehm….» si toccò il petto.
«Ehm cosa?»
«Credo che la stai attivando » sorrise imbarazzato tirando il suo laccetto mostrando la sua moneta rovente.
«Ops! Scusa» la lasciò andare subito.
«Oltre a comunicare tra di loro dobbiamo cercare di capire come ha fatto a portarmi da te quella volta»
«Allora lo dovremo scoprire…»
«Già…comunque…ora vado. Buonanotte» si avvicinò scoccandole un leggero bacio sulle labbra e se ne andò lasciandola con il cuore palpitante.

 

****

La mattina successiva, grazie anche alle pozioni, si sentì rinvigorita per cui si lavò e si vestì per andare in sala da pranzo per la colazione. Fu sorpresa di trovarci di nuovo tutti i Malfoy. Per tutto il periodo che era stata loro ospite “sotto copertura” non li aveva quasi mai visti tutti insieme.
«Buongiorno! Oggi è il tuo compleanno vero?» disse subito la Signora Malfoy appena la vide.
«Si…» rispose un pò stordita.
«No, era ieri. Sei ancora un pò confusa» disse Draco notandola.
«Sarah noi vorremmo darti un regalo, anche se in ritardo» continuò lei ignorando suo figlio.
«Cosa? Perchè?…» chiese stupita.
La donna fece un movimento con la bacchetta ed apparì tra le sue braccia uno scatolo bianco.
Era uno scatolo di una sartoria «Ma non posso accettare…»
«Cara, non abbiamo dimenticato che hai salvato la vita di nostro figlio. Questo non basta a ripagarti ma spero ti faccia comunque piacere.»
«E lui ha salvato la mia…siamo pari»
«Oh insomma Sarah! Aprilo e falla finita!» si intromise Draco.
«Figliolo…» Lucius fece un cenno con la mano come per dirgli di comportarsi bene e Narcissa sorrise.
«Ok, d'accordo» era inutile discutere con loro. Sollevò il coperchio dellla scatola e vide che era un vestito azzurro «Woooow» sussurrò.
Lo tirò fuori dalla scatola e lo guardò in tutto il suo splendore. «E'…è stupendo!»
Era in chiffon a stile impero in vita, senza spalline 
«Adoro gli abiti. Ho pensato che questo sarebbe stato perfetto su di te» disse la donna orgogliosa.
«Grazie mille, non so cosa dire...davvero» 
«Non devi dire nulla, ora fai colazione, su!» la spinse letteralmente su una delle sedie e davanti a lei apparve cibo di ogni tipo.
Lei cominciò a mangiare in silenzio da sola, probabilmente i Malfoy già avevano fatto colazione.
Si misero poco lontani da lei a discutere e sentì un pò della loro conversazione «Come mai zia Bella non c’è? E’ strano questo silenzio» disse Draco.
«E’ vero Lucius, è molto strano»
«Sta succedendo qualcosa ma non è chiaro. Sono stati mandati tutti in missione»
«E come mai io sono stato tirato fuori?» chiese Draco.
Purtroppo si allontanarono e non riuscì a sentire altro.

 

****

 

«Come stai? Cosa ti è successo?» chiese Neville non appena la vide varcare la soglia della Stanza delle Necessità.
«Neville! Sto bene! Draco mi ha tirata fuori dai guai» era accerchiata da tante persone.
«E' stato lui?» disse la voce di Alan, ma che non riuscì a vedere nel trambusto «Almeno le promesse le mantiene…»
«Cosa?»
«Sarah!» Lavanda e le altre l'avevano assalita facendole dimenticare quella frase di Alan.
Poco dopo si misero tutti intorno al braciere e ascoltarono il racconto di Sarah.
«Astoria e sua sorella? Per la barba di Merlino non posso crederci…» «Già!» «La dovranno pagare!»
«Tranquilli che la pagheranno…» pensò alla batosta che hanno dovuto subire i Greengrass venendo a sapere che i Malfoy erano in bancarotta. 

 

 I giorni seguenti proseguirono senza ulteriori intoppi.
Lo studio procedeva, a rilento a causa delle solite missioni ma procedeva e Sarah aveva imparato ad essere più prudente e a riflettere di più sulle mosse che faceva.
Con Draco sembrava andasse tutto bene nonostante dovesse andare via da Hogwarts più spesso a causa delle sue missioni di spionaggio per i mangiamorte. Continuava a lottare con suo padre per i guai che gli aveva causato ma Sarah era sempre lì a supportarlo.
Finalmente sembrava che stesse andando tutto al suo posto, fino a quando un giorno però, a casa Malfoy successe qualcosa che fece urlare Bellatrix Lestrange
«COME HANNO OSATO!»

 

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Capitolo 37
*** Fuga ***


Capitolo 37 - Fuga

 

Ad Hogwarts, tra gli alunni del settimo anno, i discorsi terminavano tutti in questo modo:
«Quando ci saranno i M.A.G.O? Sono uscite le date?»
«Non ancora…»
«Ma non ne posso più! Quando ce lo diranno?» 
«Spero presto»
Il caos regnava ovunque sia tra le mura del castello che nel restante mondo magico. Il preside non si vedeva quasi mai, i due Carrow erano solo in grado di dare fastidio a tutti gli studenti che non appartenessero alla casata Serpeverde e la Mcgranitt e gli altri professori non potevano opporsi più di tanto o i mangiamorte avrebbero fatto del male agli allievi.
La Gazzetta del Profeta non faceva altro che parlare della commissione creata dal Ministero per censire i nati babbani, era ormai ovvio che sotto tutto ciò c’era Voldemort. La novità aveva raccolto molti sostenitori tra cui i ghermidori, bande di maghi malvagi che catturavano nati babbani in clandestinità per guadagnare un  po' di soldi. Inoltre un tabù era stato imposto sul nome Voldemort che rendeva rintracciabile chiunque lo pronunciasse.

 

 ****

Sarah si trovava nella cella di Luna nelle vesti della domestica di casa Malfoy a chiacchierare del più e del meno con lei. C'era anche un nuovo prigioniero, un folletto della Gringott, ma se ne stava sempre seduto a terra contro il muro e non parlava quasi mai.
«Secondo me Neville prova qualcosa per te» disse Sarah stuzzicandola.
«Anche io provo qualcosa per lui» rispose.
Sarah alzò un sopracciglio «Dici davvero?» non se lo sarebbe mai aspettato.
«Gli voglio bene come voglio bene a te» disse Luna col suo solito tono sognante.
«Anche io ti voglio bene…» sbuffò «ma non intendevo questo però…» 
Non ebbe modo di approfondire la questione a causa di un fracasso che sentirono sopra le loro teste.
«Che succede?» chiese Luna.
«Non ne ho idea…meglio che vada a vedere…a dopo» si alzò e andò alla porta.
«A presto allora»
«Ciao, ciao» la salutò con la mano.
Sarah fece appena in tempo a chiudere la porta della cella. Due mangiamorte incappucciati stavano camminando verso di lei trascinando un uomo per le braccia. Aveva un aspetto trasandato e sembrava un vecchio straccio.
«Tu cosa ci fai qui sotto?» chiese uno degli uomini.
«Oh, io….pulisco non vedi?» dietro la schiena fece comparire uno spolverino di piume.
«Allora scostati» l'altro mangiamorte la spinse e perdendo l'equilibrio cadde.
Dal basso riuscì a scorgere il viso dell'uomo tra i capelli sudici e scoprì che le era familiare.
«Vediamo se qui starai buono» lo spinsero all'interno facendolo cadere, poi sentì la voce di Luna all'interno «Signore sta bene?» dopo di che la porta si richiuse con i tre prigionieri all'interno. Chi era quell'uomo? La curiosità era troppa.
Si rialzò «Fastidiosi questi prigionieri vero?» buttò lì facendo finta di spolverare la porta.
«Già, questo poi lo teniamo prigioniero da mesi ma non ha intenzione di parlare con il Signore Oscuro, dannato!»
«Dove lo avete tenuto fino ad oggi?» chiese senza pensarci.
«In un posto sicuro…perchè lo chiedi?» la guardava dal basso verso l'alto
Da questa risposta Sarah suppose che probabilmente avevano altre celle oltre a quella.
«Cos’ha da urlare la Lestrange a quest' ora del mattino!?!» esclamò l'altro mangiamorte. Il frastuono ai piani superiori non era cessato, così Sarah colse la palla al balzo e disse «Vado a vedere se ha bisogno di qualcosa» filando via da lì prima di far insospettire ulteriormente i due.
«Si, ha bisogno di una bella pozione rilassante!» li lasciò lì a ridere e salì le scale.

Arrivò nella Sala da pranzo, ribattezzata da lei Sala delle Riunioni, e riuscì ad evitare per un pelo un bicchiere di cristallo lanciato da Bellatrix.
Sembrava impazzita, continuava ad urlare e a lanciare oggetti dove capitava. La signora Malfoy, inutilmente, cercava di calmarla.
«COME HANNO POTUTO!»
«Bella, scopriremo chi è stato e la pagherà ma ora calmati!»
«SI! LA PAGHERANNO» prese un vaso e lo gettò nel camino.
Cosa le avevano fatto?
«TU!» Bellatrix improvvisamente indicò lei. 
«M-mi dica!» esclamò spaventata.
«PORTAMI IMMEDIATAMENTE IL MIO GUFO!»
«Si, subito signora!» corse via veloce verso la porta di ingresso. Chissà cosa avevano fatto per farla infuriare in quel modo...
I gufi dei signori Malfoy erano in giardino sul retro della villa in un'enorme gabbia di ferro al centro della quale c'era un alberello secco su cui si adagiavano, quindi immaginò che anche quello di Bellatrix fosse lì. Arrivò alla gabbia ma all'interno c'erano una decina di gufi…qual'era quello giusto?
Aprì la porta della gabbia ed estrasse la bacchetta «Speriamo che non si faccia male….Accio gufo di Bellatrix!» 
Un gufo dall'aria corrucciata volò senza battere le ali verso di lei che lo prese al volo «Scusa»
Chiuse la gabbia e corse dentro la villa. Il gufo aveva un aspetto corrucciato e delle piume più lunghe sopra gli occhi lo facevano sembrare arrabbiato.
«Ecco a lei» disse porgendo il braccio su cui si era appollaiato il suo gufo.
«Finalmente! Ci hai messo un eternità!» Bellatrix già aveva scritto una lettera.
«Ma se ha fatto in un attimo! Non prendertela con il mio personale!» la difese Narcissa.
«Si, si…» non sembrava convinta. Il gufo, con la lettera attaccata alla zampina, volò via attraversando l'atrio e passando dalla porta aperta. Poi Bellatrix riprese «Hanno portato già Ollivander qui?»
«Si, poco fa» rispose la sorella.
Quell'uomo che aveva visto era Ollivander il fabbricante di bacchette?
«Bene! Vado a sfogarmi con lui!» Bellatrix stava per uscire allegra dalla stanza ma Narcissa la rimproverò.
«I prigionieri non devono essere toccati se non lo ordina il Signore Oscuro, se lo uccidi te la farà pagare»
«Uff» sbuffò spostando una delle ciocche ricciolute che le ricadevano sul viso.

 

****

 

 «Cos'hai? Perchè sei così agitato?» 
Era sera e solo la luce fioca di una candela illuminava la stanza. Sarah era andata a Villa Malfoy perché ricevette un gufo urgente da Draco «La tua amica è riuscita a scappare»
«Cosa? Come?» non sapeva se essere felice o preoccupata per lei.
«Ti racconto…siediti» si sedettero entrambi sul divano e dopo una piccola pausa lui riprese «Potter e i suoi amici sono entrati nella camera blindata di mia zia ed hanno rubato degli oggetti» allora Potter si stava dando da fare.
«Che oggetti?» chiese incuriosita.
«La spada di Godric Grifondoro…non mi chiedere come mai l'aveva lei perchè non ne ho idea, e una coppa o qualcosa del genere» Draco parlava velocemente, sembrava non riuscire a tenere le gambe che continuavano a muoversi nonostante fosse seduto.
«Ok d'accordo» 
«Comunque li hanno catturati oggi, ma Potter aveva il viso sfigurato»
«Era ferito?»
«Non lo so…comunque mi hanno chiesto di riconoscerlo, ma ho mentito, o meglio ho finto di non essere sicuro che fosse lui»
«Strano, credevo che lo odiassi…comunque parlami di Luna!»
«Si che lo odio! E' un idiota che crede di essere chi sa chi…» ma lo interruppe di nuovo «Luna?…»
«Ora ci arrivo, aspetta!» si passò una mano nei capelli e riprese «Ad un certo punto la faccia di Potter è tornata normale e nel caos mi ha preso la bacchetta…mi sono fatto battere come uno stupido» sembrava abbattuto.
«Su..» gli accarezzò il braccio.
«Comunque sono scappati tutti insieme con un elfo domestico» 
«Tutti chi?» 
«Potter, i suoi amici e i prigionieri che erano nei sotterranei» si alzò e andò verso la finestra.
«Allora Luna sta bene…» disse sospirando.
«Credo di si…» la guardò negli occhi «Cos' hai?»
«Io? Niente…» si rese conto che lo stava osservando imbambolata. La luce della luna e la penombra gli dava un tratto affascinante tutt un tratto.
«Mi guardavi in maniera strana…» 
«Scusa…stavo solo pensando»
Poi lo sentì di nuovo sospirare e si alzò anche lei prendendogli la mano «Dai, non essere triste…vedrai che troveremo un' altra bacchetta…» non sapeva bene cosa dirgli per farlo stare meglio.
Si sentì di dirgli una cosa, una cosa che non aveva mai detto a nessuno, e magari avrebbe avuto una reazione positiva da lui «Sai una cosa?» sussurrò avvicinando la bocca al suo orecchio.
«Dimmi» rispose lui 
Prese coraggio e sussurrò «Tu mi hai rubato il cuore»
Passarono alcuni secondi dove rimasero immobili entrambi poi Sarah si sentì stringere «Sai una cosa?» la imitò lui.
«Cosa?» 
«Sono pazzo di te» 
Il cuore prese a battere all'impazzata e i suoi capelli diventarono fuxia «Come mi combini…» disse sorridendo.
«Io non posso mostrarti quello che provo…però…» le prese la mano tra la sua e l'appoggiò sul suo petto.
Il cuore di Draco batteva forte quanto il suo. 
Allora l'amava davvero. Era tutto quello che desiderava. Tutto il resto non aveva più importanza.
Lo baciò, e lui la strinse a se. 
Era tutto magnifico, peccato che il tempo non poteva essere fermato.

 

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Capitolo 38
*** Caro Diario ***


Ciao a tutti voi miei cari lettori/lettrici!
Questo capitolo è diverso dagli altri, ho voluto aprire questa parentesi per far capire bene i sentimenti e le emozioni dei nostri protagonisti.
Queste che leggerete di seguito sono due pagine di diario, rispettivamente di Sarah e di Draco che scrivono alle loro persone più care che purtroppo non ci sono più.
Sarah scrive ai suoi genitori, figure importanti della sua vita, che l'hanno fatta diventare quella che è ora.
Draco scrive a suo nonno materno che era più di un nonno per lui, in vita gli era molto affezionato perchè si ritrovava in lui sia caratterialmente che fisicamente.
Che dire, spero non vi dispiaccia >.< Buona lettura e a presto!




Capitolo 38 - Caro Diario

Cari Mamma e Papà, questo doveva essere il periodo più felice della mia vita perchè mi diplomerò, ma non lo sono. Cerco tutti i giorni di andare avanti, di non pensarci, ma non ci riesco sempre. Mi mancate da morire, sempre.
Mamma, mi ricordo quando mi cullavi perchè avevo paura dei tuoni, mi dicevi "Non aver paura ci sono io qui con te".
E' il ricordo più importante che ho su di te, ti voglio bene mamma.
Papà! Mi manchi molto anche tu nonostante litigavamo spesso.
Sapete, ho deciso grazie all'aiuto di Elle di studiare per diventare una Guaritrice ma chissà se ci riuscirò! Lo farò per voi!
In questi due anni che sono stata ad Hogwarts ho conosciuto molti nuovi amici, volete che vi parli di loro?
Luna, la mia migliore amica, è un pò fuori dal comune ma io l'adoro perchè è sincera e con lei posso parlare di tutto!
Alan, il mio ex, nonostante ci siamo lasciati riusciamo ad avere una conversazione normale qualche volta.
Poi c'è Neville! Il mio compagno di avventure! Lui è il capo dei Ribelli e insieme lottiamo per liberare il castello dai Mangiamorte, è un pò goffo però riesce sempre ad aiutare gli altri nonostante faccia fatica.
Margaret e Marcus, la nuova famiglia di Elle, sono due persone dolcissime! Papà, Marcus è l'uomo che hai salvato, ti è molto riconoscente sai?
Dei miei professori la mia preferita è la professoressa McGranitt, insegnate di Trasfigurazione che come sapete è la mia materia preferita, è una donna fortissima! L'ammiro molto! E' autoritaria, severa ma allo stesso tempo è come una mamma. L'adoro semplicemente!
Papà, l'unico uomo che abbia mai temuto tu-sai-chi è lì con te, ora noi qui come faremo?
Ah! Quasi dimenticavo di dirvi la cosa più importante, credo di essermi innamorata sul serio!
Sai di chi? Draco Malfoy, il figlio della tua cara vecchia amica Narcissa. E' stato un colpo per me venire a sapere che lei ti conosceva! Comunque è un pò il tipo "bello e dannato" perchè ha un sacco di problemi causatogli da sua padre. Lucius l'ha costretto ad unirsi Mangiamorte e poi a sposarsi con una che non ama! Cose da pazzi vero?
Ora, quindi, mi trovo ad essere pazza per un ragazzo sposato e mangiamorte. Delle volte mi chiedo se voi lo avreste mai accettato, ma non lo saprò mai purtroppo.
Papà, mi sono allenata molto in questi due anni e posso assicurarti che ti vendicherò! Non preoccupatevi per me, posso farcela ve lo assicuro!
Spero di riuscire a diventare come avete sempre desiderato voi, ma papà, non cambierò il colore dei capelli!
Vi voglio bene, la vostra Sarah.

******

Caro nonno, qui sulla terra va tutto a rotoli, lì nell'aldilà come vanno le cose? Spero meglio di qui.
Vuoi sapere cosa mi succede scommetto. Bene ti accontento visto che ho voglia di sfogarmi con qualcuno.
Da cosa potrei cominciare? Bhè allora, vediamo, potrei cominciare dal fatto che sono costretto a seguire gli ordini degli scagnozzi del Signore Oscuro? Oppure dal matrimonio fasullo che ha organizzato papà?
Ok, una cosa per volta.
Papà, come sai, si è unito ai Mangiamorte tanto tempo fa e quando Voldemort è tornato non ha potuto fare altro che rispondere alla sua chiamata. Adesso Voldemort ha voluto usare il Manor come base e quindi si è preso tutti i nostri galeoni e i nostri beni. Risultato? Che siamo al verde e papà ha organizzato il mio matrimonio con la figlia dei Greengrass per usufruire della loro dote, lei non è male a letto, ma è noiosissima!
Si, lo so che mi hai sempre raccomandato di non fare come te, di non divertirmi soltanto con le donne, ma sono loro che mi vogliono!
Comunque dopo il matrimonio ho scoperto che anche i Greengrass erano al verde e che volevano la stessa cosa dai noi. Sfortuna vero?
Sai, ho anche un sacco di problemi a scuola perchè non sto più frequentando, sto indietro in tutte le materie e non so se riuscirò a superare i M.A.G.O.
Già, quest'anno ci sono i M.A.G.O. e non sto studiando un bel niente! Mamma e papà questo non lo sanno, già hanno i problemi loro non serve che dica anche questo.
Ora che ci penso, una cosa bella forse posso dirtela!
Si chiama Sarah, è una francesina purosangue e metamorphomagus ed è forse la prima ragazza che sento di amare davvero. E' divertente, intelligente, spiritosa, dolce, l'unica pecca forse è che è una Corvonero ma meglio che Grifondoro! Non trovi?
C'è solo un problema, ho paura di non meritarla. Non ho nulla da offrirle a parte i miei guai.
Cosa devo fare con lei nonno? Se continuo a stare con lei la danneggio, la faccio soffrire  ma lei è l'unico pensiero che mi fa andare avanti, è l'unica cosa per cui vale la pena di vivere adesso. Sono impazzito vero? Non te lo saresti mai aspettato da me, lo so. Nemmeno io me lo sarei aspettato sinceramente, però è successo!
Anche mamma l'adora perchè è la figlia di una sua vecchia amica.
Bhè ora vado perchè ho un' altra missione da svolgere,…ti farò sapere se sarò ancora vivo!
Ciao nonno!
Tuo nipote Draco Malfoy


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Capitolo 39
*** La Guerra Magica, parte 1 ***


Capitolo 39 - La Guerra Magica, parte 1

Il mese di Maggio era alle porte e gli studenti di Hogwarts finalmente avevano tirato un sospiro di sollievo riguardo le date per i G.U.F.O e i M.A.G.O.
«Ti ricordi come si faceva l'incantesimo di duplicazione?»
«L'incantesimo di duplicazione? Aspetta che controllo sul libro…»
«No aspetta! Mi sono confusa scusami…volevo dire l'incantesimo di disillusione!»
«Tina mi mandi in confusione!»
«Scusa, scusa! E' l'ansia…mancano poche settimane..»
«Lo so! Non c'è bisogno di ripeterlo sempre!»
Era proprio vero. Mancavano soltanto tre settimane ai M.A.G.O e nessuno si sentiva preparato a causa di tutti i guai che avevano dovuto subire prima di quel periodo.
«Tu ricordi come si fa l'incantesimo di disillusione?» chiese Alan ascoltando le due ragazze. Alan si scusò profondamente con lei e con Draco per quello che aveva fatto. Ammise di averlo fatto per gelosia e che aveva sbagliato per cui Sarah lo perdonò per quell’accaduto ma la tensione tra i due non si dissolse completamente. Per la maggior parte del tempo cercavano di comportarsi normalmente ma delle volte qualche scorcio del passato tornava a pizzicarli.
Ora si trovavano entrambi nel cortile di trasfigurazione ad attendere un gufo importante. 
«Certo, lo sai che gli incantesimi di trasfigurazione sono la mia specialità! Ti faccio vedere…»
Era una bella giornata di sole, finalmente la neve si era sciolta completamente e i primi fiori avevano preso a sbocciare nei giardini del castello. L'aria era fresca ma non gelida e gli studenti avevano potuto riporre i mantelli nei propri bauli.
Ognuno si esercitava come poteva in qualunque posto si trovasse e molte volte provavano di nascosto gli incantesimi sui Carrow se si trovavano a portata di bacchetta. 
«Sarah! Eccolo!» Alan aveva interrotto il suo incantesimo di disillusione e stava indicando un puntino nero nel cielo.
«Finalmente! Non ne potevo più di aspettare….sai come sarà contento Neville di avere sue notizie…» il sole accecava ma cercava di non perdere di vista il gufo che si stava avvicinando.
«Neville? Non mi dire che….»
«Non te ne sei accorto? Neville ha una cotta per Luna…» dicendo questo abbassò la mano che teneva sulla fronte per proteggere gli occhi dal sole.
«Ora tutto torna…non ci avevo pensato…Ehi vieni qui!» urlò Alan al cielo.
Il gufo atterrò dolcemente sul suo braccio destro ed attese che gli prendesse il bigliettino attaccato alla sua zampina «Dalla a me!» Sarah gliela strappò dalle mani la aprì velocemente.

Cari amici, 
mi fa molto piacere che state tutti bene. Qui le cose vanno male ma stiamo bene! Mi trovo in un posto bellissimo però avete sentito le ultime notizie riguardo gli assassini nel mondo dei babbani? Mi dispiace molto per loro poverini. I Carrow continuano a dar fastidio? Sento che ci rivedremo presto, ciao ciao.
Luna

 

«Allora? Sta bene?» chiese Alan.
«Si sta bene…che sollievo!» passò la lettera al compagno che la lesse velocemente.
«Andiamo a dare la buona notizia a Neville allora…»
«Puoi andare tu? Ho una cosa da fare prima…» raccolse la borsa e se la sistemò sulla spalla.
«Devi vederti col verdastro?» chiese Alan con un tono diverso.
«No, devo andare in sala comune…ma perché diavolo ti rispondo pure!» si voltò seccata «A dopo».
La sua gelosia le aveva causato non pochi problemi con Draco.
Qualche pomeriggio prima, mentre stava studiando in biblioteca con Lisa Turpin, Alan l'aveva chiamata in disparte dicendole che c'era una missione urgente da fare.
«Non posso farcela da solo!»
«D'accordo ma sbrighiamoci! Ho un impegno importante dopo» doveva vedersi con Draco nei sotterranei.
Lo seguì e il percorso durò un sacco di tempo, Alan l'aveva trascinata nell' aula di Divinazione che "casualmente" era la zona più alta del castello, opposta a dove doveva andare.
La missione consisteva nel trovare due topolini, studenti del terzo anno trasfigurati da Amycus per divertimento.
«Cosa? Non potevi farcela da solo?» Era furiosa con lui.
Non attese una risposta, lo piantò lì e corse più che potè verso i sotterranei utilizzando tutti i passaggi segreti che conosceva.
I sotterranei come al solito erano bui e Sarah ricorse all'incanto Lumos per farsi strada. Finalmente imboccò il corridoio per l'armadio svanitore, lui doveva trovarsi lì.
Il fascio di luce colpì le pareti.
«Draco?» chiamò. Un ombra si mosse.
«Stavo per andarmene…» l'ombra fece un passo avanti e la luce della bacchetta lo illuminò. Aveva le braccia incrociate.
«Scusa ma ho avuto un imprevisto….» aveva l'affanno per aver corso e non sapeva cosa dirgli. Alan gliel'avrebbe pagata. Lo aveva perdonato per la que
«Lo sai che ho solo qualche minuto libero…»
«Si, hai ragione perdonami…»
Draco era impegnatissimo e non frequentava più Hogwarts come prima, era raro averlo lì soprattutto perché veniva proprio per vedere lei ed inoltre a scuola si era saputa della situazione e la sua reputazione era calata parecchio.
«Eri con Alan vero?» sembrava arrabbiato.
«Abbiamo dovuto salvare due…»
«Si, si… sempre la solita storia…» si voltò ed afferrò l'anta dell'armadio.
«No..non andare via…» lo abbracciò da dietro e lo strinse a se.
«Mi dispiace ma è tardi….devo andare…» si staccò da lei ed entrò nell'armadio.
La lasciò lì con una lacrima che le rigava il viso.

****

 

 

Il giorno seguente nella Stanza delle Necessità, Neville sorprese tutti.
«Harry!»
«Bentornato Harry!»
«Ma quello è Potter!»

Attraverso il passaggio segreto insieme a lui arrivarono Harry e i suoi amici ed un enorme trambusto invase tutto il rifugio.
«Si lotta!»
«SI! CACCIAMO I CARROW!»
«Prepariamoci!»
«Chiamiamo gli altri!»

Sarah rimase sbalordita da tutto ciò, che stava accadendo? Sembravano tutti eccitati, c'era chi urlava, chi brandiva la bacchetta e chi si preparava a combattere.
«Che succede?» chiese al ragazzo accanto.
«E' arrivato Potter!» rispose lui tutto eccitato.
«Si…lo vedo…e allora?» continuava a non capire.
«Come allora? Ci salverà! E' venuto per noi!» si allontanò raggiungendo gli altri al centro della sala.
Tutti si erano disposti intorno ai tre nuovi arrivati ma Sarah non riusciva a scorgerli nonostante si stesse facendo strada tra la folla «Uffa perchè sono così bassa!» disse al nulla.
«Allora ti aiuteremo!» sentì la voce di Neville ma non capì a cosa si stesse riferendo. Aiutarlo a fare cosa?
«No…ascolta non posso dirti niente…è una cosa che dobbiamo fare noi…solo noi tre…è una cosa che Silente ci ha ordinato di fare» riprese Harry.
«Appunto! Noi siamo l'esercito di Silente! Lascia che vi aiutiamo» 
«Permesso! Lasciatemi passare!» sgomitò e alla fine arrivò davanti. Dietro Harry, Ron ed Hermione c'erano altre persone tra cui Luna.
«Luna!» urlò quasi.
«Sarah!» le due si abbracciarono e Sarah la tirò a se in disparte «Perchè non mi hai detto che saresti arrivata oggi?»
«Non lo sapevo nemmeno io…mi hanno comunicato tramite questa…» prese dalla tasca una moneta molto simile alla sua e quella di Draco «…che è arrivato Harry»
«Da quando hai questa?» chiese stupita. Non ne sapeva niente di quegli oggetti.
«Me l'ha mandata Neville un pò di tempo fa…la tengono tutti i membri dell' ES» e perchè lei no?
«Non ne sapevo nulla…» si sentì un pò delusa.
«Ma voi due non comunicate con i Patronus?» disse Luna sorridendo.
«Si, giusto…non ne avrei avuto bisogno» si sentì subito meglio. Era logico, creare quella moneta era abbastanza complicato e farne una anche per lei quando poi potevano comunicare in un altro modo era stupido.
Arrivarono anche Ginny e quelli, che suppose, fossero i suoi fratelli visti i capelli rossi. Da quello che capì, Harry stava cercando il diadema di Priscilla Corvonero per qualche ragione che non volle chiarire.
«Luna, accompagni Harry nella sala comune Corvonero?» disse Ginny.
«Si certo, con piacere» Luna avanzò saltellando.
Con il solito sistema "guarda dall'occhiello e fuggi" i due uscirono dalla stanza delle necessità e rimasero tutti in attesa di "nuovi ordini".
Sarah aveva un brutto presentimento infatti passò più di un ora quando improvvisamente…
«DOBBIAMO FAR EVACUARE GLI STUDENTI!»
«Eh? Cosa?»
Harry e Luna tornarono di corsa.
«Voldemort sta arrivando qui….i professori stanno proteggendo la scuola» disse Harry.
A queste parole il panico si fece sentire. Sarah non capì più nulla.
«Corriamo!»
«Su forza i minorenni fuori di qui!»
«Io voglio combattere!»
«Presto! Voi andate alla torre!»
Era vero allora. La guerra stava per avere inizio.
«Cosa è successo?» Sarah era riuscita a riunirsi a Luna e stava correndo verso la biblioteca per portare via gli studenti.
«I Carrow ci hanno scoperti…hanno usato il marchio nero per chiamare Voldemort»
Era strano sentirle pronunciare il suo nome.
«Ed ora? Che si fa?» girarono l'angolo continuando a correre.
«Harry ha bisogno di tempo…dobbiamo proteggere la scuola»
«Tempo per cosa?» la biblioteca era vicina.
«Non lo so…»
Bene. Non avevano idea di quello che stavano facendo.
Arrivarono alla porta della biblioteca e Sarah la fece aprire con un colpo di bacchetta.
«CI STANNO PER ATTACCARE! I minorenni ci seguano! Chi vuole combattere invece venga in Sala Grande!»
Scortarono una decina di ragazzini nella stanza delle necessità e così fecero anche Alan ed altri Ribelli.
«Sono finiti?» chiese Neville quando l'ultimo ragazzino passò dal passaggio segreto.
«Credo di si…» si guardò intorno e non vide più nessuno.
Dopo un pò li raggiunse anche Aberforth «Che confusione al mio locale! Ma che succede?»
«Voldemort sta arrivando qui….si lotta!»
«Per la barba di Merlino…questa non me la perdo!» corse fuori.
«Lo seguiamo?» chiese Sarah agli altri.
«Si!» affermarono in coro

 

****

 

Si radunarono tutti in Sala Grande per organizzarsi a combattere. Alcuni di quegli uomini e donne che arrivarono dopo Luna, come scoprirono più tardi, erano auror e facevano parte dell'Ordine della Fenice e divennero loro capi dei gruppi.
Da quello che capì Sarah in quel macello, organizzarono prevalentemente due grossi gruppi, uno doveva difendere dall'alto, ovvero dalle torri , mentre l'altro gruppo doveva difendere da terra.
A quanto dicevano gli auror i Mangiamorte avevano circondato il castello da ogni dove.
«Hai visto Draco?» chiese Sarah ad una Serpeverde.
«No, mi spiace.»
Era preoccupata per lui…che l'avessero chiamato per combattere contro di loro?
No Sarah cosa vai a pensare…non lo farebbe mai pensò.
Si avvicinò ai suoi amici quando improvvisamente sentì qualcosa di strano, una voce, provenire dalla sua testa.
«So che vi state preparando a combattere»
Urla di paura si propagavano nella sala. Che stava succedendo?
«I vostri sforzi sono futili. Non potete fermarmi. Io non voglio uccidervi. Nutro un enorme rispetto per gli insegnanti di Hogwarts. Non voglio versare sangue di mago»
Quella era la voce di Voldemort, Sarah ne era certa.
«Consegnatemi Harry Potter e a nessuno verrà fatto del male. Consegnatemi Harry Potter e lascerò la scuola intatta. Consegnatemi Harry Potter e sarete ricompensati.»
Il silenzio piombò. Guardò Alan e Neville, erano tutti nei guai.
«Avete tempo fino a mezzanotte»
Il cuore di Sarah batteva all'impazzata. Si guardò intorno e vide che anche gli altri erano scossi quanto lei.
«Ma lui è lì! Prendetelo!» la voce di una ragazza rimbalzò contro le pareti.
Che stupida pensò Sarah. Ora comunque non le importava né di Potter né di nessun altro.
Draco ora da che parte stava? E soprattutto dove si trovava?

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Capitolo 40
*** Capitolo 40 - La guerra Magica - Parte 2 ***


Capitolo 40 - La Guerra Magica, parte 2

 

 

Ad Hogwarts nessuno se ne stava con le mani in mano.
Dopo aver praticamente cacciato tutti i serpeverde, la professoressa McGranitt aveva utilizzato degli incantesimi spettacolari per la difesa della scuola, tutte le armature che si trovavano nei corridoi si erano animate e già si trovavano nelle loro posizioni assegnate pronti a combattere, come anche le statue. Aveva anche fatto chiamare Pix il poltergeist, con grande sorpresa di Gazza.
Il professor Vitius se ne stava fermo a fissare il cielo bisbigliando parole incomprensibili, probabilmente era un incantesimo molto potente, che poco più tardi capirono fosse barriera intorno al castello. Infatti, in lontananza potevano scorgere delle figure nere incappucciate che cercavano di oltrepassarla ma senza successo.
«Tu vai a nord!» 
«Dov'è la Sprite?» 
«Qualcuno ha visto il mio topo?»
Il caos e la paura regnavano ovunque.
«Hai visto Sarah?» chiese Alan a Neville.
«No, mi spiace…ma non era qui dieci minuti fa?».
«Si infatti…» si guardò intorno.

 

 ****

 

 

Sarah intanto stava cercando Draco. Aveva pensato di usare la moneta per fargli sapere dov'era ma siccome non riusciva a stare ferma ad aspettarlo in quella situazione era del tutto inutile. Sperò che fosse lui ad utilizzarla per farle sapere dove trovarlo.
Andò nella Sala Comune dei Serpeverde, ormai vuota, e persino nei dormitori maschili ma di lui non c'era traccia. Doveva essere lì però, dove si era cacciato?
«C'E' NESSUNO?!» urlò.
Attese qualche minuto ma non ci fu risposta. Che stesse ancora a casa sua?
Uscì di corsa e si diresse verso l'armadio svanitore ma fu costretta a fermarsi di botto prima di voltare l'angolo.
«Dove siamo?» disse una voce maschile.
«Nei sotterranei del castello brutto idiota!» questa era la voce di Bellatrix Lestrange.
«Ahahah non si aspetteranno mai un attacco da qui» disse un'altra voce di donna.
«Chiudi questa dannata anta! Devono passare anche gli altri!» Sentì un tonfo, Bellatrix aveva dato un colpo alla porta per farla chiudere.
Sarah si sentì mancare il respiro, aveva dimenticato di avvisare gli altri di quel passaggio.
Pensa, pensa, pensa. Cosa poteva fare? Erano a un passo da lei e se si muoveva sicuramente l'avrebbero sentita. Doveva avvisare gli altri che i nemici erano arrivati ma come poteva fare? Attaccarli? No, erano troppi e avrebbe avuto la peggio. Ostacolarli? Le balenò in mente un'idea folle e la eseguì all'istante senza pensarci.
«BOMBARDA!» fece esplodere il soffitto e si coprì il viso con le braccia. Sentì qualcuno gridare ma non ci badò, aprì gli occhi e vide che aveva combinato.
Aveva creato una barriera di pietre tra lei e i Mangiamorte «Evvai!»
«Levatevi di mezzo!» sentì la voce di Bellatrix soffocata dalle pietre. «Bombarda!»
Stava già cercando di rimuovere le macerie e capì che non avrebbero tenuto a lungo, Sarah doveva sbrigarsi.
Corse come mai aveva fatto, si fiondò in Sala Grande e con tutto il fiato che aveva in corpo disse «SONO NEI SOTTERRANEI! I MANGIAMORTE SONO NEI SOTTERRANEI!»
«Come hanno fatto ad entrare?» la McGranitt scattò verso di lei e la guardava con gli occhi sbarrati.
Cosa doveva rispondere, non poteva tradire Draco «Non lo so, io ero lì per caso e li ho visti….li ho bloccati ma non penso che l'ostacolo li tratterrà per molto»
«Bene, sei stata brava…Remus te ne occupi tu?» l'uomo già stava correndo verso i sotterranei.
«Minerva! La barriera sta cedendo!» Il professor Vitius era concentrato e il viso gli si era trasformato in una smorfia di dolore.
«AI VOSTRI POSTI!» ordinò la McGranitt.
Neville doveva seguire un gruppo nel parco «Neville! Vengo con te!»
«No! Aiuta Luna. E' alla torre nord!»
«Ok come vuoi!» ci doveva tenere moltissimo a Luna.
Si diresse verso l'atrio per salire la scalinata di marmo «Protego!» ma si vide scagliare addosso una fattura.
I Mangiamorte erano riusciti a passare dall'armadio svanitore. L'uomo di nome Remus stava duellando con due di loro contemporaneamente.
«Stupeficium!» Sarah puntò a uno dei due ma lo mancò per poco perché si era abbassato per evitarlo «Accidenti!» disse Sarah tra i denti.
Si stava preparando per attaccarlo di nuovo quando l'uomo chiamato Remus approfittando della distrazione del mangiamorte lo fece fuori «Grazie!» disse senza smettere di duellare con l'altro. Era molto in gamba.
Proseguì per le scale scavalcando corpi ed evitando incantesimi volanti. Draco dove cavolo era?
Incontrò Ginny che veniva dal verso opposto e sembrava spaventata «Ehi tutto bene?» le urlò dietro.
«Si tutto bene!» rispose senza fermarsi e la vide lanciarsi nella battaglia di sotto.
Proseguì e sulla torre di astronomia finalmente trovò il gruppo «Luna!»
«Ehi sono qui!» era affacciata alla balaustra e lanciava incantesimi verso il parco insieme a tutti gli altri.
«Come procedono qui le cose?» chiese unendosi agli altri.
«Ce ne sono moltissimi…» lo notò anche lei, il parco era strapieno di mangiamorte e creature magiche. Sarah riuscì a distinguere dei giganti, ragni immensi ed altri mostri che non aveva mai visto. Improvvisamente vide una massa di persone che usciva dal castello «Il gruppo di Neville! Aiutiamoli!» erano in numero inferiore rispetto ai nemici. Dall'alto sembravano spacciati.
«Avada ke..»
«Nooooooo» un ragazzo accanto a lei stava per scagliare una maledizione senza perdono «Non lo fare,potresti colpire qualcuno dei nostri!»
Improvvisamente i suoi battiti del cuore presero ad accelerare. Stava iniziando a rendersi conto di quello che stava accadendo. Non era più la lotta contro i Carrow, i due mangiamorte idioti. Erano davvero in guerra.
Sentì il respiro che si faceva più veloce ed un tremore nelle mani.
I suoi amici dov'erano? Erano ancora tutti vivi? Fenrir….era lì? E Draco? Stava combattendo con loro…o contro di loro? Oppure…era già morto?
PANICO.
«Expecto Patronum!» qualcuno urlò questo incantesimo e tutti si voltarono, i Dissennatori li stavano attaccando alle spalle.
«Expecto Patronum!» Luna ed altri ragazzi che si erano esercitati nella Stanza delle Necessità respinsero i dissennatori. Sarah non riuscì a pensare a qualcosa di felice, era in preda al panico..
«LUNA!» le prese il viso tra le mani «Qualunque cosa accada…giurami che starai attenta!»
«Cosa? Sarah cos' hai…»
«GIURAMELO!» era terrorizzata. Neville era lì sotto non potevano farcela...
«Va bene…» la guardò per un altro secondo e la lasciò andare. Si voltò e prese di nuovo le scale per tornare in Sala Grande, Luna sarebbe stata più al sicuro a colpire dall'alto.
Inciampò per le scale e ruzzolò per tutta la rampa forse si era slogata una caviglia, perchè le faceva malissimo. Provò a rialzarsi e sentì una fitta appena appoggiò il piede a terra.
«No, no…..adesso no!» si accasciò a terra e pianse. Odiava i suoi attacchi di panico. Non riusciva ancora a crederci davvero. Stava davvero succedendo tutto ciò?
Batté i pugni a terra e desiderò di trovare Draco. La collana con la moneta le finì davanti agli occhi e notò uno strano brillio.
Si asciugò gli occhi e guardò meglio. Era sospesa a mezz'aria davanti a lei e le indicava il corridoio davanti a sé.
«Che roba è?» disse al nulla. Era un nuovo potere di quella moneta?
«Perchè non ti guarisci?» Sarah sussultò e si guardò intorno, ma non c'era nessuno.
«Sono qui non mi vedi?» la voce proveniva da un quadro di un cavaliere.
«Che spavento!» si riprese un attimo.
«Allora perchè non ti curi? Sei del settimo anno no?» in effetti perché non ci aveva pensato subito invece di farsi prendere dal panico?
Guardò la collana che continuava a restare sospesa in aria.
«Talus Emendo» si guarì la caviglia «Grazie, mi ero…spaventata» disse al cavaliere.
«Ti capisco, hanno distrutto il mio quadro, questo è della Dama di Montassier…» guardandolo meglio aveva un aria familiare, forse era uno dei quadri che si trovavano sulle pareti della scalinata di marmo.
«Scusami ma adesso non ho tempo….» si rimise in piedi e seguì la direzione che indicava la moneta, era quasi certa che l' avrebbe portata da Draco.
Poco più avanti, davanti alla stanza delle necessità Sarah vide due corpi distesi sul pavimento e notò un bagliore galleggiare nell'aria attaccata al collo di uno dei due.
«No, ti prego no…DRACO!» si avvicinò di corsa ancora in lacrime e constatò con terrore che uno dei due era lui ed era piegato in due sul pavimento.
«Cosa ti è successo?!» si chinò su di lui e gli alzò il capo, era ancora incosciente.
«Draco! Draco!» gli diede uno schiaffo, non era il momento di essere delicata. Sperò con tutta l'anima che fosse ancora vivo.
«Ok, Sarah, calmati e analizza la situazione» si disse. Gli sentì il battito avvicinando l'orecchio al suo petto, c'era ma era molto debole, inoltre perdeva sangue dalla bocca.
La prima cosa da fare era fermare l'emorragia «Epismendo» sussurrò e il sangue cessò di fuoriuscire «Draco ti supplico svegliati…»
Lui si mosse appena e aprì leggermente gli occhi.
«Sei vivo!» gli sollevò la testa e lo strinse a se.

 

 

****

 «Alan! Prendi quello!»
«Avada Kedavra!» il lampo di luce verde colpì alle spalle il mangiamorte che cercava di fuggire.
«Evvai!….Neville attento!»
«Stupeficium!» lo sfiorò per un pelo «Tranquillo questo lo prendo io! Vai avanti!»
«Neville…non c'è la faremo mai…ce ne sono troppi…Expelliarmus!»
«Protego!» l'incantesimo del mangiamorte rimbalzò sulla barriera e gli fu restituito in faccia «Possiamo farcela!…ahi!» inciampò su un corpo.
«Nooooo! Colin! No!»
«Oddio è Colin Canon…che ci faceva qui?»
«Accidenti..» Alan aiutò Neville ad alzarsi ed entrambi guardarono il povero Colin disteso sull'erba privo di vita «…non…posso…crederci..»
«Alan! Lo vendicheremo!» si guardarono entrambi negli occhi lucidi dell'altro.
«Si»
Si voltarono e si lanciarono di nuovo nella battaglia.

  

****

 «C-cosa?»
«Devo farlo non capisci? Uccideranno me e la mia famiglia se scoprono che combatto contro di loro!»
«Ma….come puoi farlo….ci sono anche alcuni dei tuoi amici qui…non ti importa?»
«Tsk….lo sai che non ho amici qui a parte Blaise e Pansy…e come sai se ne sono anche andati»
«…ma ci sono io…»
«Vieni via con me!» la prese per mano.
Draco si riprese grazie agli incantesimi di Sarah ed ora era lei che aveva bisogno di un incantesimo per stare meglio.
Lo guardò negli occhi e lo vedeva appannato a causa delle lacrime che non accennavano a fermarsi e disse «Io rimango qui a combattere»
Tirò la mano indietro e si allontanò di un passo.
«Sei pazza? Ti vuoi far ammazzare?»
«Nessuno mi ammazzerà! Mi sono esercitata…» Draco la interruppe e cercò di trascinarla per un braccio «Tu vieni via con me e basta!»
«No! Lasciami…devo aiutarli…» lui stringeva troppo forte «LASCIAMI!» urlò. Draco fu costretto a lasciare la presa perché una strana forza sembrò respingerlo, Sarah aveva utilizzato un incantesimo senza volerlo.
Sembrava furioso «D'accordo fai come vuoi! Io non rimango qui a farmi ammazzare da quei tipi» si voltò e cominciò a camminare a passo svelto verso le scale.
«Bene! Vai via,scappa! Scappa come hai sempre fatto!» gli urlò dietro.
Lui sparì dalla sua vista. 

 

****

 

«Luna stai bene?» chiese Ernie dopo aver respinto un'altra ondata di Dissennatori.
«Si tutto bene…passa un po' di cioccolata a quelle ragazze» era seduta sul pavimento di pietra della torre.
«Prendine un po' anche tu, questi Dissennatori ti stanno distruggendo….»
«Non mi piace la cioccolata fondente…» disse mentendo. Cercò di alzarsi ma si sentiva molto stanca.
«Bha come vuoi…» il ragazzo si allontanò ed eseguì gli ordini di Luna.
Un elfo domestico si avvicinò a lei con un piccolo sacchetto tra le mani «Ehi Hollie, ne hai trovata altra?»
«Mi dispiace Signorina, questa è tutta quella che è rimasta…» aprì il sacchetto e mostrò tre barrette di cioccolata.
«Beh meglio di niente, no?» gli sorrise e con molta fatica si rimise in piedi «Expecto Patronum!»

 

****

 Con il cuore a pezzi anche Sarah si lanciò nella battaglia.
«Brutto bastardo muori!» si sentiva piena di energia. Tutta l'adrenalina e il nervosismo li stava sfogando su quelle persone.
«Confringo!» 
«Bombarda Maxima» 
«Levicorpus» 
«Avada Kedavra!»
Uno dopo l'altro si liberò di loro nel cortile dell'orologio cercando di non guardare i volti dei corpi senza vita che scavalcava ad ogni passo, non avrebbe potuto reggere se uno di loro fosse suo amico.
«Stupeficium!» finalmente un quinto mangiamorte era k.o., l'aveva fatto volare a metri di distanza.
Il suo sguardo cadde su un uomo rannicchiato sul pavimento…stava piangendo su un corpo? Non riusciva a vederlo.
Si avvicinò con cautela e sembrò che…stesse mangiando il cadavere.
«Ma cosa…»
L'uomo si voltò di scatto e mostrò i suoi denti aguzzi pieni di sangue. Fenrir Grayback.
«Tu!…» guardò il viso del cadavere e il suo cuore sembrò fermarsi «Lavanda! Nooo!»
Aveva ucciso Lavanda Brown e non percepiva più nulla al di fuori delle sue emozioni, respirava velocemente e stringeva così forte i pugni da procurarsi dolore con le unghie.
«Vieni a batterti con me orrido essere!» L'uomo si alzò ed estrasse la bacchetta leccandosi le labbra sporche di sangue «La tua voce…ci conosciamo per caso?»
«Ah bene ti ricordi di me allora…» si trasformò e divenne bionda come la ricordava lui quando aveva cercato di stuprarla a Villa Malfoy.
«Chi si rivede…ciao bellezza…..Draco stavolta non c'è a difenderti vero?» si guardò intorno divertito.
«Non ho bisogno di lui…preparati a morire!» si mise in posizione di attacco.
«Ahahah…non puoi farcela contro di me bambolina…» mosse la bacchetta ed esplose un pezzo di marmo ai piedi di Sarah.
Incantesimi non verbali…bene, pensò. 
Impedimenta. Fu rapida ma lui riuscì ad evitarlo. 
Incarceramus. Lo respinse facilmente.
«Ehi ehi…vacci piano bambolina altrimenti sarò costretto a farti molto male» continuava a sorridere.
«Io ti ucciderò! Vendicherò mio padre e Lavanda! Crucio!» Fenrir lo evitò scomparendo ed apparendo di nuovo alle sue spalle.
«No no, non si fa così… Flagello Ignis!» dalla sua bacchetta fuoriuscì una sorta di frusta infuocata, non aveva mai visto un incantesimo simile.
La agitò e Sarah fu costretta a buttarsi sul pavimento evitandolo per un pelo. Lui fece schioccare di nuovo la frusta e Sarah rotolò di lato per evitarlo ma stavolta una parte l’aveva colpita «Ti avevo avvisata bambolina…ahahahah»
Si trovava a faccia a terra e cercò di trattenersi per non urlare, sentiva un dolore immenso alla schiena. Non poteva arrendersi. Fece un respiro profondo e sentì l'adrenalina aumentare improvvisamente «Papà…»
Si rialzò a fatica e notò per terra delle ciocche di capelli blu.
«I miei capelli…» si toccò la nuca e sentì che non aveva più i capelli lunghi.
«Io sono ancora qui…» agitò di nuovo la bacchetta e un incantesimo che Sarah riconobbe come lo stupeficium fuoriuscì da essa.
«Protego» sentì il sangue che colava giù per le gambe. Doveva finirlo subito o sarebbe morta dissanguata.
Fece un passo avanti trascinandosi mentre lui le lanciava altre maledizioni «Protego!»
Si avvicinava sempre di più a lui fino a quando la respinse facendola cozzare contro la parete con la schiena «Aaaaaaah» stava per perdere coscienza, se lo sentiva.
«Dolcezza sei pronta?» lo vide sollevare la bacchetta. 
Era la fine per lei. Non avrebbe potuto vendicare suo padre e Lavanda.
«Avad…» fu interrotto da qualcuno che gli si fiondò addosso ma Sarah non riuscì a distinguere chi fosse. Gli occhi si stavano chiudendo mentre la pozza di sangue si allargava sempre di più.
Le due figure davanti a lei stavano duellando, forse era Draco che era venuto a salvarla.
«Draco…attento…» sussurrò.
Stava avendo la peggio, Fenrir gli lanciava maledizioni addosso ad una velocità impressionante e Draco stava per soccombere.
«No…no….» Sarah allungò la mano, la bacchetta doveva trovarsi nelle vicinanze.
Fenrir balzò e gli saltò al collo. Non doveva portarsi via anche lui, non glielo avrebbe permesso.
Ecco la bacchetta, finalmente l'aveva trovata «Avada Kedavra!»

 

****

 La guerra era stata interrotta da Voldemort e i sopravvissuti si trovavano tutti in Sala Grande sotto le cure di Madama Chips.
«Allora come sta? Si riprenderà?»
«Io ho fatto tutto il possibile…dobbiamo solo aspettare adesso. Vado ad aiutare gli altri»
«Certo Madama Chips, grazie mille»
«Allora come sta?»
«Ehi Neville…dobbiamo aspettare che si sveglia per scoprirlo»
«Capisco…»
«Gli altri come stanno…quanti…quanti ne abbiamo persi?»
«Parecchi…»
«Oddio…»
«Cosa avrà in mente Voldemort…crede davvero che Harry andrà da lui?»
«Non ne ho idea…»
Sentiva delle voci intorno a lei, voci familiari, voci amichevoli.
Cercò di aprire gli occhi ma si sentiva così stanca che le palpebre le sembravano di cemento, lentamente si sforzò.
«Sei sveglia! Madama Chips! Si è svegliata!» Alan era vicino a lei e riuscì ad intravedere anche Neville e Luna.
«Signorina Moreau…bentornata» Si sentì sollevare la testa «Beva questa…la rimetterà in forze»
Le avvicinò alla bocca una fiala grigia e ne bevve il contenuto. Una scarica di energia le trapassò il corpo.
«Grazie….sto meglio….ahi!» sentì una fitta che partiva dal fondo della schiena fino ad arrivare dietro al suo collo.
«Non si muova troppo…appena possibile la porteremo al San Mungo con gli altri feriti»
«Altri…feriti?» fece mente locale e si ricordò cosa le era accaduto. L'ultima cosa che vide era stato un lampo verde fuoriuscire dalla sua bacchetta per colpire Fenrir.
«Fenrir….Draco…Draco! Dov'è Draco? Come sta?» si guardò intorno ma non c'era. La Sala Grande era a pezzi e sul pavimento c'erano delle sagome distese…i caduti in battaglia. La tristezza invase il suo cuore.
«Luna! Dov'è Draco?» si sentì male.
«Sarah….non c'è Draco…nessuno lo ha visto»
«Ma come? Prima mi ha salvata…stavo duellando con Grayback…»
«Sarah ero io» guardò negli occhi Alan, dispiaciuto e forse offeso.
«Eri…tu?» era convinta di aver visto Draco…quindi non era tornato. L'aveva lasciata davvero lì ed era scappato via.
«E Greyback?» cercò di distogliere lo sguardo da lui. Si era illusa come una stupida.
«L'hai ucciso… l'hai preso in pieno salvandomi la vita»
«Hai vendicato tuo padre Sarah» si intromise Luna.
«Si…si….e anche Lavanda» fissava il pavimento.
«E' stato Grayback ad ucciderla?» chiese Neville.
«Si..» decise di risparmiargli il racconto di come era morta.
Dunque lui era andato via «Sarah…» Luna le prese la mano.
«Scusatemi…voglio rimanere da sola»
«D'accordo»
«Ok»
Rimase lì distesa sul tavolo dove per due anni aveva fatto colazione, pranzato e cenato con i suoi amici a fissare il soffitto. Era strano perché non era più incantato, ora era solo un semplice soffitto. Un semplice soffitto.
Chiuse gli occhi e ripensò al primo giorno che era arrivata in quel castello. Aveva conosciuto Luna sull'espresso con quegli occhiali buffi, poi Alan al tavolo Corvonero, poi Ginny, Neville…Draco. Ora che ci pensava la prima volta che aveva visto Draco aveva pensato di lui che fosse odioso.
Come aveva potuto innamorarsi di lui? Lo aveva scoperto fin da subito chi era e cosa faceva, perché allora proprio lui?
Si sentiva malissimo ma non per la ferita alla schiena. 
Basta non doveva più pensare a Draco. Tolse la collana e la mise in tasca, alla prima occasione lo avrebbe bruciato e distrutto. Basta soffrire.
I suoi pensieri furono interrotti da una voce «Ragazzi venite a vedere!» un ragazzo ferito indicava il cortile esterno.
Cominciarono tutti a uscire, anche Sarah era curiosa «Arrivano?»
«Accidenti!» non poteva muoversi senza procurarsi dolori lancinanti «Ditemi cosa succede!» urlò dietro ai compagni ma non ci fu risposta.
Rimasero poche persone in Sala Grande, lo poteva capire dai singhiozzi che sentiva in lontananza.
Cercò di ascoltare cosa succedeva fuori ma era troppo lontana, quindi non le rimase che attendere.

  

****

 Voldemort era proprio lì di fronte a loro con il corpo di Potter. Lo sfregiato aveva perso.
Lei dov'è? Perchè non è con i suoi amici? Loro erano lì…stavano parlando tra di loro.
Cercò di avvicinarsi per chiedere di lei ma si fermò di botto quando vide la Lovegood raccogliere da terra dei lunghi capelli blu e  sentì dire da Paciock «Grayback maledetto…non doveva prendersela»
Gli si mozzò il fiato. Sarah era…Sarah…
Si appoggiò al ragazzo che si trovava accanto a lui «Ehi, tutto bene amico?»
Non rispose, non ne aveva la forza. Non poteva essere vero,quello doveva essere un incubo.
Dopo il litigio con lei ci aveva ripensato, non poteva abbandonarla nel mezzo della battaglia ma purtroppo in quel macello non era riuscito a ritrovarla. Ed ora lei era…morta.
«…si faccia avanti!»
«Vieni Draco…» sentì la voce della madre. Non capì nulla, andò verso la voce senza pensare a niente. Ora aveva bisogno di sua madre.
«Bravo Draco…seguite il suo esempio e non abbiate paura» disse Voldemort.
Non gli importava niente di lui, nemmeno delle voci che dicevano «Oh! Allora c’era anche lui?» andò diritto verso i suoi genitori.
In quel momento successe qualcosa che non capì subito, ma solo dopo un po'. Potter si era risvegliato.
«Andiamo via» Suo padre lo prese per un braccio e lo trascinò per poi smaterializzarsi.

Ora si trovavano a Malfoy Manor ma Draco non riusciva a respirare bene «Draco stai bene?» chiese sua madre preoccupata.
«No…» iniziò a tremare.
«Cosa hai? Che ti hanno fatto….» prese a tastarlo per cercare qualche ferita.
«Sarah….è morta…» lo disse ad alta voce e la cosa gli fece più male che mai. Pianse disperato.
Sua madre ebbe un sussulto «Figliolo…» la madre lo abbracciò e pianse anche lei e stranamente anche suo padre.
«Mi dispiace…» rimasero parecchi minuti abbracciati ma il tempo scorreva velocemente.
«Tesoro…dobbiamo andare via da qui….e in fretta»
«Si tua madre ha ragione…prendi tutto quello che puoi…andiamo in un posto sicuro»

  

****

 «Allora cosa è successo?» vide Neville e gli altri arrivare di corsa.
«Andiamo via da qui! Harry e Voldemort stanno duellando in una maniera assurda!» Alan la prese in braccio facendole vedere le stelle che quasi svenne di nuovo.
«Scusami ma non sapevo come prenderti senza farti male…è un emergenza» corse con lei in braccio. Ad ogni scossone le faceva male in un modo assurdo.
«Mi dici cosa è successo?» cercò di guardare alle sue spalle ma non vide altro che persone correre come i pazzi.
«Ho visto Draco sai…si è unito a loro» si sentì irrigidita.
«Non voglio sentire mai più il suo nome…»
«Di qua, di qua!» Madama Chips li chiamava «Abbiamo creato una passaporta per il San Mungo…parte tra due minuti presto!»
«Si eccoci!» nell'atrio c'era un blocco di pietra caduto probabilmente dal soffitto ed era circondato da persone strette ad esso.
«Prima i feriti!» urlò Madama Chips
«Si ma lei non può camminare…»
«Vai con lei allora ma fa presto!» lo spinse verso il blocco di pietra e dopo qualche secondo si Materializzarono al San Mungo.
Un gruppo di Medimaghi e Guaritori erano già pronti a riceverli e presto separarono Sarah ed Alan.
«Lei ha bisogno di una forte pozione rigenerante…questa maledizione è molto potente» La portarono in una sala tutta bianca e la adagiarono su un lettino a pancia in giù togliendole la maglietta ormai strappata e zuppa di sangue. Il medimago le aveva praticato degli incantesimi curativi lungo tutta la schiena.
«Per caso ricordi l'incantesimo che ti ha colpito?» le chiese visto che era cosciente.
«Si…era una frusta infuocata…Flagello Ignis…così mi pare abbia detto il mangiamorte»
«Capisco…» sentiva che passava la bacchetta sulle ferite cercando di richiuderle.
Passarono parecchi minuti e finalmente parlò di nuovo «Dovrai stare in ospedale per qualche tempo, hai bisogno di una terapia a lungo termine purtroppo…»
«Ok…D'accordo» rispose Sarah tristemente.
«Il prossimo!» lui chiamò un guaritore che la portò nella sua stanza assegnata.
«Se ha bisogno di qualcosa prema questo pulsante e verrò subito da lei» indicò un pulsante blu al lato del letto.
«Ok, Grazie»

 

Poco più tardi andarono a trovarla anche i suoi amici che erano stati ricoverati lì. Le raccontarono quello che era accaduto e di come Harry aveva ucciso Voldemort.
«Come ti senti?» chiese Alan.
«Fisicamente….bene…»
«Ti capiamo…anche noi ci sentiamo molto scossi» vide che Neville e Luna si tenevano per mano. Le scappò un sorrisetto.
La vita non era finita lì. Lo capì guardando quei due…aveva ancora molto da vedere e da fare...perché essere tristi per qualcuno che ci ha abbandonati?
Draco era il passato. Soltanto il passato.
Sorrise e disse «Ragazzi quando esco da qui vi va di fare un viaggetto in Francia? Vi porto a casa mia…»
«Si! Mi piacerebbe visitare la Francia…ma da babbani o da maghi?»
«Da babbani ovvio! E' la parte più divertente…» risero tutti.
Dopo tutto quello che avevano passato, era un miracolo che riuscissero ancora a farlo.

 

****

 Un mese dopo Sarah uscì dal San Mungo.
«Ciao Sarah! Spero saremo colleghe!»
«Ciao Wendy! Lo spero anche io…» abbracciò la guaritrice e salutò il resto del personale medico, ormai aveva fatto amicizia con tutti.
«Ciao a tutti! Buon lavoro!» uscì dall'ingresso principale e guardò il cielo sorridendo.
«Padrona!» si sentì afferrare le gambe.
«Oddio Elle! Che ci fai qui…» si chinò lentamente per abbracciarla, la ferita non era guarita del tutto e forse non sarebbe mai tornata come prima.
«I signori Kallum mi hanno ordinato di venire a prendere la Signorina Moreau»
«Va bene Elle…ti seguo...come sono felice di rivederti!»
Una nuova vita cominciava per lei.

 

FINE PRIMO VOLUME

 
Blue Twister - La storia continua
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1294639&i=1

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Capitolo 41
*** -AGGIORNAMENTI PASSATI- ***



Grazie a te che leggi in silenzio.
Grazie a te che recensisci, mi hai insegnato molte cose.
Grazie a te che mi hai inserita tra i preferiti.
Grazie a EFP che mi ha dato l'opportunità di scrivere e divertirmi a farlo.
Grazie a tutti voi che rimarrete.


Aggiornamento 7/6/2012:[Blue Twister] Pubblicato capitolo 27. Piano piano quando mi sento in pace scrivo quindi non pubblicherò più con regolarità. Grazie a tutti che nonostante ciò continuate a seguirmi <3 
Aggiornamento 14/6/2012: Pubblicata la mia prima One-Shot "the voice of love" dove i protagonisti sono sempre Sarah e Draco, spero vi piaccia! un bacio e al prossimo aggiornamento <3 
Aggiornamento 6/7/2012: [Blue Twister] Pubblicato il capitolo 28 - "La Vigilia di Natale"  
Aggiornamento 14/7/2012: [Blue Twister] Pubblicati i capitoli 29 e 30 con l'inaugurazione delle mie Betine! 
Aggiornamento 15/7/2012: [Blue Twister] Pubblicato il capitolo 31 e in arrivo il 32! Approfitto di questi pochi giorni di libertà portandomi avanti con i capitoli perchè mercoledì 18 comincerò un corso all'Università che mi terrà impegnata fino alla fine del mese. Alla prossima amici!
Aggiornamento 4/8/2012: [Blue Twister] Aggiunta fanart al capitolo 16 e sto scrivendo il capitolo 33!
Aggiornamento 6/8/2012: [Blue Twister] Capitolo 33 pubblicato!
Aggiornamento 14/8/2012: [Blue Twister] Capitolo 35 pubblicato! Scriverò al massimo altri due capitoli prima di prendermi una pausa di un paio settimane per poi riprendere fino alla guerra magica. Da lì in poi non so ancora se terminarla proprio o cominciare una serie (quindi un secondo volume) Quindi a presto con i prossimi aggiornamenti!! Kiss a tutti!
Aggiornamento 19/8/2012: [Blue Twister] Capitolo 36 pubblicato! Andando contro il mio precedente aggiornamento, devo dirvi che mooolto probabilmente non riuscirò a pubblicare un altro capitolo. Già questo l'ho un pò velocizzato e non mi è piaciuto molto il risultato, quindi mi sa che da adesso mi prendo la pausa di un paio di settimane xD Spero di non deludervi con il prossimo capitolo! A presto!
Aggiornamento 3/9/2012: [Blue Twister] Capitolo 37 pubblicato!
Aggiornamento 13/9/2012: [Blue Twister] Capitolo 38 pubblicato! E' un capitolo un pò particolare spero che non vi faccia troppo schifo xD. Allora, il test di medicina non l'ho passato purtroppo T___T ora aspetto le graduatorie per infermieristica...speriamo bene almeno per quella!!
Aggiornamento 24/9/2012: [Blue Twister] Capitolo 39 pubblicato! Come sanno già le mie amiche del gruppo FB il 40esimo sarà l'ultimo! Ma non disperate! FORSE scriverò un seguito! xD Comunque sono riuscita ad entrare a Infermieristica alla Sapienza! *_*
Aggiornamento 4/10/2012: [Blue Twister] Capitolo 40 pubblicato! Siamo arrivati alla fine..ma ho deciso che scriverò il seguito con un altro volume! ( Link ) Però non sarò regolare nelle pubblicazioni, lo sapete andrò all'università, resterete ancora con me? xD

Vorrei concludere lasciandovi il link al mio gruppo su FB per comunicare con me, per chi lo volesse:

Gruppo - Danielle Petite EFP

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Capitolo 42
*** STORIA EDITATA ***


Salve a tutti! Sono sempre io, Danielle.
Torno a scrivere dopo ben 9 anni (quasi 10) in questa fanfiction per riportarla in alto nella sua categoria e per renderla visibile per i nuovi e vecchi utenti che ancora leggono fanfiction in questo sito.
Questa fanfiction in particolare l'ho completamente rieditata dall'inizio alla fine, togliendo tutti i link ormai corrotti, sistemando le spaziature, i font che non erano uguali per tutti i capitoli e soprattutto ho modificato alcune parti della trama che, ormai alla veneranda età dei 30 anni, mi sembravano ridicole. Avevo circa 20 anni quando iniziai a scrivere fanfiction e questa fu proprio la prima. Capite quindi che età, esperienza e cultura si è modificata e adesso ho dovuto per forza editare questa storia. 
Ora comincerò a editare anche il secondo volume (ricordo che questa è una serie in due volumi) e suppongo sarà completamente stravolta rispetto a come è attualmente. Perchè mi chiedi? Molto semplice. Mentre il volume 1 è basato sugli ultimi libri di Harry Potter, quindi avevo una base su cui ricamare la mia storia, il volume 2 di questa fanfiction è completamente di mia invenzione e (ricordate che era la mia prima ff e che avevo 10 anni in meno) pieno di "troppa fantasia" e troppe cose forzate che ora mi sembrano assurde a rileggerle. E' una cosa divertente da fare però, se siete stati anche voi autori dovreste provare questa esperienza.
Comunque, detto ciò, se sei un nuovo lettore PER FAVORE lasciami ALMENO una recensione per farmelo capire. E se invece sei un mio vecchio lettore lasciamene due!! xD  (si, io uso ancora la faccina xD, capite la mia vecchiaia?)
Spero di rispondere a qualcuno di voi! Grazie per la lettura e alla prossimaaaaaa!!!! 


 
XD

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