Come cielo e terra

di _Haily_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nulla è cambiato ***
Capitolo 2: *** Amici ***
Capitolo 3: *** Incontro ***
Capitolo 4: *** Il numero ***
Capitolo 5: *** Sarà stato il destino? ***
Capitolo 6: *** Un mondo che non è il mio ***
Capitolo 7: *** Melodia Agrodolce ***
Capitolo 8: *** Cicatrici ***
Capitolo 9: *** Promesse ***
Capitolo 10: *** Sogni infranti ***
Capitolo 11: *** Pugni e Ferite ***
Capitolo 12: *** Donna Innamorata ***
Capitolo 13: *** Vecchie conoscenze ***
Capitolo 14: *** Amo solo lui ***
Capitolo 15: *** E' tutto finito... ***
Capitolo 16: *** Canto solo per te ***
Capitolo 17: *** Ognuno il suo lavoro ***
Capitolo 18: *** Come cielo e terra ***
Capitolo 19: *** La mia vita con te ***
Capitolo 20: *** Il palmo di una piccola mano ***



Capitolo 1
*** Nulla è cambiato ***


Premessa: Eccomi qui! Alla fine sono riuscita a terminare questa long fiction *sospira*. E' la seconda volta che ne scrivo una e la porto a termine. Devo dire di essere abbastanza soddisfatta. Non mi reputo una gran scrittrice ma volevo fare questa fic per l'amore che provo nei confronti della GrimmNel. Eh si qui si parla di Bleach!
I protagonisti sono Grimmjow e Neliel, ma non mancheranno tantissimi altri personaggi come Nnoitra (sono sicuro che in questa fic lo amerete...spero XD), Harribel e Aizen.
Amo far parlare molto i personaggi, quindi non vedrete quasi mai descrizioni sui loro pensieri o sentimenti, ma saranno molto aperti al dialogo.
I capitoli sono tanti, ma non sono lunghi, quindi tranquilli, non passerete ore a leggere xD
La storia è conclusa, quindi inserirò un capitolo a settimana, il giovedì probabilmente.
Il titolo forse vi sembrerà un pò strano, ma mi fa ricordare molto la GrimmNel. L'azzurro del cielo e il verde della terra. Così lontani e diversi, gli opposti. Ma come si dice: 'Gli opposti si attraggono.'
Bene, spero di aver fatto comunque un buon lavoro...
Vi lascio alla lettura del prologo.

Come cielo e terra

Prologo
Nulla è cambiato
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Il cellulare continuava imperterrito a suonare, vibrava e si illuminava a intermittenza.
La stanza era appena illuminata da un flebile raggio di luce che penetrava dalla finestra leggermente aperta. Gli spifferi d'aria facevano muovere le tende, che ondeggiavano mosse dal vento.
Sul letto un cumulo di coperte cominciò a muoversi. Una mano sbucò dal lenzuolo in direzione del comodino, tastandolo ripetutamente e freneticamente, alla ricerca di qualcosa. Quei movimenti bruschi e imprecisi fecero cadere la sveglia e la lampada facendo un gran tonfo, ma questo non sembrava minimamente interessare quella persona che inesorabilmente continuava la ricerca, fin quando non riuscì nella sua impresa.
Il cellulare venne preso da quella mano grande che si ritirò sotto le coperte.
-'Pronto...'- una voce roca,assonnata, la voce adulta di un ragazzo.
-'Pronto un corno! Ma ti rendi conto di che ore sono?'- la voce incavolata di una ragazza urlava dall'altra parte del telefono.
-'Ma che cazzo rompi a quest'ora del mattino Tatsuki?'- la sua voce divenne più aggressiva.
-'Hei bello...non mi fare incazzare! Dovevamo incontrarci al bar un'ora e mezza fa! Avevamo detto puntuali! e tu..sei ancora bello bello sotto le coperte?! Grimmjow non cambi mai!'-
Il ragazzo si levò le coperte con un solo movimento del braccio, ritrovandosi  seduto sul letto: il corpo nudo del ragazzo avrebbe fatto invidia a un qualsiasi uomo e sicuramente non sarebbe passato inosservato agli occhi di qualunque ragazza. Il corpo era snello, ma con addominali e muscoli ben scolpiti. La brezza smuoveva i capelli azzurri del ragazzo, sbarazzini e arruffati, ciocche di capelli gli ricadevano sul viso. Con una passata di mano si tirò indietro i ciuffi.
-'Ma che cavolo di ore sono scusa?'- disse cercando con lo sguardo a terra la sveglia.
-'Smettila di fare lo gnorri! Ti stiamo aspettando tutti!!'- e mentre Tatsuki continuava a urlare contro il suo amico, una voce dolce e preoccupata cercava di tranquillizzarla.
-'Ma Tatsuki...stai tranquilla, non ti arrabbiare così che mi fai paura...sono sicura che Grimmjow avrà un buona scusa'- il suo tono era gentile, sembrava la voce di una bambina.
-'Orihime! Perchè sei sempre dalla sua parte? Non può avere una scusa! è in ritardo perchè è uno scemo. Punto! e tu vedi di muoverti!'-
Grimmjow si protese per arrivare a prendere la sveglia che era a terra, disinteressandosi di quello che stavano dicendo al cellulare.
Quando vide l'orario della sveglia i suoi occhi azzurri, si spalancarono. L'orologio segnava le undici e da quello che la ragazza le avevo detto avrebbe dovuto trovarsi là già alle 9.30.
-'Cazzo ma sono proprio in ritardo...' disse molto calmo, come se non gli importasse.
-'Ma dai? vedi di muovere il culo e venire qui! Sono stufa di aspettarti!'-
Il ragazzo si levò in piedi -'Si si adesso arrivo...certo che potresti anche essere un pò più femminile,smettila di sbraitare come uno scaricatore di porto.' rispose mentre uscì dalla camera.
-'Sei tu che mi irriti!'-
-'Perchè non mi hai fatto chiamare da Orihime? credo sarebbe stato un risveglio molto più tranquillo e delizioso.'- si stiracchiò.
-'Hei volevo svegliarti non farti eccitare! Comunque noi siamo qui...Muoviti!!' dopo l'ultima sgridata la ragazza riattaccò.
Grimmjow sbuffò e prese una sigaretta dal pacchetto che era sul tavolo della cucina.
Mentre si accese la sigaretta si voltò soffermandosi  a guardare una fotografia: lui, tre ragazze e altri tre insieme, con le divise scolastiche, mostravano il loro diploma.  Grimmjow aveva una smorfia da pervertito mentre guardava il seno prosperoso di una di quelle ragazze, una ragazza dai capelli corvini lo stava sgridando tirandogli il rotolo del diploma in testa. Un ragazzo serio, con pelle diafana e occhi verdi era ritto di fianco a quella ragazza dalle grandi forme, gli altri due ragazzi erano sorridenti e simili, se non fosse stato per il colore dei capelli, arancioni uno e neri l'altro, mentre una ragazza minuta e bassina stava in mezzo a loro.
Gli venne da ridere -'Non siamo cambiati proprio un cazzo...-

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Capitolo 2
*** Amici ***


Premessa:E dopo il prologo eccomi qui con il primo capitolo! Questo capitolo, come anche il prossimo servono a conoscere i vari personaggi e la loro vita, per cui forse saranno un pò noiosi, ma presto entreremo nel vivo della storia :D
Comunque volevo precisare che la storia si svolge in Giappone visto che non l'ho scritto prima. Ad un certo punto si fa riferimento a un bar che ho chiamato Cat Street, in onore a un manga di Yoko Kamio (quanto la amo >w<), che parla di un gruppo di ragazzi che inseguono i loro sogni, liberi e vagabondi, come gatti di strada ^w^ e subito mi ha ricordato il gruppo di Grimmjow che verrà  presentato in questo cap!
Bene vi lascio alla lettura <3

Capitolo 1
Amici
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La ragazza camminava frenetica avanti e indietro sul marciapiede davanti all'entrata di un bar. Portava jeans blu scuro, con una semplice maglietta maniche corte e scarpe da ginnastica. I capelli erano neri, corti in alto e più lunghi dietro. La faccia non presagiva nulla di buono: gli occhi ricolmi di rabbia puntavano in terra, le sopracciglia ricurve le davano l'aspetto di una belva e il le labbra serrate, come se stesse ringhiando.
Era sicuramente arrabbiata.
La sua amica era appoggiata al muro vicino all'entrata e il suo sguardo seguiva l'andamento della ragazza. Uno sguardo preoccupato e sconsolato, diversamente dall'amica aveva un portamento molto femminile, portava una gonna corta e una magliettina scollata molto aderente, che metteva in risalto le sue prosperose curve, capelli lunghi e occhi grigi. Il viso era molto curato e il suo sguardo molto dolce.
-Tatsuki perchè sei così arrabbiata?- le aveva chiesto.
Tatsuki si fermò di colpo guardando Orihime -Come perchè? Per quelle poche volte che ci possiamo vedere tutti insieme lui è in ritardo!! pensavo che un po maturasse..ma evidentemente Madre Natura l'ha fatto così e così rimarrà- rispose con tono sconsolato.
Orihime guardò l'insegna del bar: 'Cat Street'
Sorrise.
-Quanti ricordi eh Tatsuki?!- la ragazza dai capelli corvini guardò perplessa Orihime persa nei suoi ricordi.
-Quanti pomeriggi passati in questo bar...dopo la scuola e durante le feste. Ormai è diventato i nostro punto di ritrovo nonostante ora le nostre strade si siamo divise...-
Vedere il viso di Orihime così tranquillo e spensierato, fece tranquillizare Tatsuki -Già...- anche lei sospirando abbozzò a un sorriso.
Quando Orihime abbassò lo sguardo vide lungo la strada una figura familiare. Camminava a passo svelto, un ragazzo alto e di bell'aspetto, con capelli azzurri e scompigliati. Grimmjow appena le vide le salutò alzando il braccio.
Orihime si sbracciò per salutare l'amico tutta felice, diversamente Tatsuki lo fulminò con lo sguardo.
-Yo!-
-Ciao Grimmjow! Sono contenta di rivederti!- Orihime aveva l'espressione di una bambina felice.
-Sono contento di vederti pure io Orihime...e sono contento di vedere anche come le tue amichette siamo sempre in forma!- avvicinò pericolosamente il viso al seno della ragazza con un sorrise sghembo. Sapeva che a Orihime queste cose la mettevano in imbarazzo, ma gli piaceva vedere ogni volta la sua reazione.
Orihime arrossì coprendosi il seno -Grimmjow! Smettila di dire queste cose!-
Il ragazzo amava le belle donne e soprattutto quelle prosperose.
-Ehi!- Tatsuki intervenne -Smettila di fare il porco!-
Grimmjow si voltò verso di lei -Sei gelosa del fatto che parlo con le tette di Orihime?- disse serio.
-Ma che cavolo dici!! Cosa vuoi che e ne freghi a me! A Orihime da fastidio ma continui a farlo sempre! E tanto puoi desiderarle quanto vuoi..ma il seno di Orihime appartiene ad Ulquiorra...- lo guardò con sfida.
La ragazza in questione divenne rossa dall'imbarazzo.
-Ah! Purtroppo lo so...che spreco però...-si girò verso la Orihime -Se per caso cambi idea sai dove trovarmi.- le sorrise con uno sguardo malizioso.
In fondo amava mettere le persone in imbarazzo, soprattutto quelle molto emotive come lei, le piaceva molestarle ma non l'avrebbe mai toccata.
Tatsuki scosse il capo -Dai finiamola! Entriamo che gli altri ci stanno aspettano dentro.- e si diresse verso l'entrata.
La prima ad entrare fu lei, seguita dall'amica e Grimmjow. Dentro, i tavoli erano quasi tutti pieni, molti erano giovani e solo alcuni erano famiglie con i figli.
Dal bancone del bar si levò una voce acuta di donna -Grimmjow!- una donna vestita da cameriera salutò allegramente il ragazzo. Aveva lunghi capelli violacei raccolti a coda di cavallo, la pelle bruna, scura e occhi gialli che sembravano quelli di un gatto.
-Heilà Yourichi!- la salutò con un sorriso.
-E' da molto che non ti ci si vede da queste parti!- la donna urlava allegramente mentre ripuliva i bicchieri, noncurante di tutti i presenti.
-E' colpa del lavoro!-
-Si certo dicono tutti così...te ne stai a trastullarti con qualche donna ricca? Con il bel fisico che ti ritrovi dovresti farti pagare!- Yoruichi era sempre stata così, non le importava chi aveva intorno, lei diceva sempre tutto quello che le passava per la testa e Grimmjow lo sapeva bene.
Si guardò intorno notando che le persone lo guardavano. -Signorina Yoruichi...se mai dovesse avere bisogno mi contatti, sarò a sua disposizione.- disse con un sorriso sghembo.
-Nhaaaa! caro il mio Grimmjow non sei il mio tipo...-
-Non sa cosa si perde!-
-Si certo!Ti lascio andare dai tuoi amici....buona rimpatriata! Vi mando subito Soifon.- le fece l'occhiolino mentre Grimmjow si allontanò dal bancone.
Si guardò in giro e poi vide Orihime che le faceva cenno con la mano. Al tavolo erano seduti già Tatsuki, Orihime, una ragazza e 3 ragazzi, gli stessi della foto.
Quando li vide Grimmjow sorrise.
-Complimenti per il ritardo signorino Jeagerjaques.- esordì la minuta ragazzina dai capelli neri corti e uno sguardo altezzoso.
-Ohi Rukia, carina come sempre eh?- le rispose Grimmjow con un sorriso forzato.
-Dai piccola Rukia, non crucciarti così che poi ti vengono le rughe.- il ragazzo dai capelli neri sbarazzini allegramente scompigliò i capelli della ragazzina tutto sorridente.
-Kaien smettila...- Rukia era arrossita mentre cercava di divincolarsi da quella molestia.
-Ovviamente visto che sei arrivato così in ritardo paghi tu!- disse il ragazzo seduto vicino a Kaien, così simile che potevano essere gemelli, tranne per i capelli arancioni che si ritrovava. Aveva l'aria scocciata e uno sguardo svogliato.
-Ichigo! Come sta il gemello diverso scazzato?-
-Ancora con questa storia?-
Data la somiglianza tra Kaien e Ichigo, Grimmjow si divertiva a prenderli in giro, chiamandoli 'I gemelli diversi', nell'aspetto potevano essere simili, ma caratterialmente erano l'uno l'opposto dell'altro: Kaien divertente e spensierato, sempre molto sorridente, Ichigo, tranquillo e svogliato.
Grimmjow si accomodò di fianco a Tatsuki e ad un ragazzo magro e dagli occhi verdi.
-Hei Ulquiorra! Come sempre la vitalità fatta a persona eh?-
-Hei Grimmjow! Come sempre la sfacciataggine fatta a persona eh?- rimase impassibile, il tono calmo e pacato.
Grimmjow si avvicinò al suo orecchio e gli sussurrò -Allora dimmi...com'è Orihime a letto, fa tanto la santarellina ma scommetto che a letto è una bomba!-
Ulquiorra sobbalzò un attimo, in qualche modo era riuscito ad attirare la sua attenzione.
Tatsuki che era vicino a lui riusciva a sentire la conversazione e si stava alterando.
Ulquiorra si avvicinò all'orecchio di Grimmjow -Mi dispiace per te...ma non saprai mai quello che è in grado di fare Orihime...-
La conversazione venne fermata quando Tatsuki colpì violentemente il pugno sul tavolo -La volete finire!!!- era rossa in volto -Non siamo venuti per sentire le vostre porcellate! Grimmjow smettila!-
Ormai erano tutti abituati a questi litigi tra Grimmjow e Tatsuki, erano divertenti. Orihime poi cercava sempre di calmarli, Ulquiorra invece se ne stava sempre in disparte attendendo che tutto finisse, era un tipo molto calmo, Kaien si divertiva e spesso ci si metteva in mezzo, Ichigo e Rukia si limitavano a infastidire Grimmjow.
Quando potevano si ritrovavano in quel bar, pieno di ricordi a rivangare il passato e discutere il presente.
Si conoscevano dalle scuole medie, Orihime, Tatsuki e Ichigo erano nella stessa classe, mentre Grimmjow, Ulquiorra, Kaien e Rukia erano in un'altra classe. Poi alle superiori Grimmjow si è trovato con Orihime e Tatsuki, rimanendo con Ulquiorra, mentre gli altri si ritrovarono insieme.
Poi quel giorno del diploma le loro strade si erano divise, chi trovò lavoro e chi continuò a studiare.
Ma la loro amicizia non si era rotta quel giorno.
-Ciao ragazzi...volete ordinare visto che il ritardatario è finalmente arrivato?- Soifon era una ragazza minuta e magra, ma sapeva farsi valere.
-Hei carina, non ci si comporta così con i clienti sai? farò ricorso alla tua capa...-
-Puoi abbindolare la signorina Yourichi ma non ci provare con me marpione.-
-Quanto ti stimo Soi Fon...tu si che sei una donna che si fa rispettare- disse Tatsuki sorridente.
-Sareste proprio una bella coppia voi due...perchè non vi palpeggiate un pò mentre vi guardo?- il sorriso malizioso di Grimmjow spaventò la cameriera.
-Volete prendere le ordinazioni?- cercò di cambiare argomento mentre Tatsuki aveva tirato un calcio a Grimmjow.
Tutti avevano preso le prenotazioni e mentre attendevano, Kaien tirò fuori un album di fotografie.
-Ecco qui la nostra macchina del tempo!- esordì sorridente, appoggiando l'album su tavolo.
-Oddio Kaien...dimmi che non è quello che penso io!?- disse Rukia spaventata.
-Mi sa che è proprio quello!- Ichigo si sporse di più per vedere meglio.
-Ahhhh!! Adoro queste cose!- Orihime era tutta eccitata.
-E aspettate di vedere le foto in esclusiva che non avete mai visto...- Kaien era alquanto divertito.

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Capitolo 3
*** Incontro ***


Premessa: Ed eccoci con un nuovo capitolo. Avrei voluto postarlo domani, ma non sono sicura di riuscire a postarlo. Comunque. Anche in questo capitolo non c'è nulla di nuovo, ma vedremo i ragazzi alle prese con vecchie foto e ricordi di tempi passati. Pensate che ho dovuto cercare se a Okinawa ci fosse uno streep club xD e ce ne sono ben due! LOL!
Finalmente però fa la sua entrata in scena Neliel e Nnoitra, anche se per pochissimo. Ma piano piano arriviamo alla storia vera e propria ^-^
Vi lascio alla lettura...alla prossima <3

    Capitolo 2
    Incontro
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-E aspettate di vedere le foto in esclusiva che non avete mai visto...- Kaien era alquanto divertito.
Gli sguardi erano diventati perplessi.
-Mi devo preoccupare?- Grimmjow divenne serio.
-Kaien...mi fa paura!- disse Rukia.
-Tranquilli, vi divertirete!-
Kaien aprì l'album e tutti si ammassarono al centro per vedere.
Un piccola targhettina citava: 'Primo anno Medie-
La prima era una foto di classe.
-Oh no! Ma è la classe dove eravamo io, Kaien, Grimmjow ed Ulquiorra!- Rukia era rimasta stupita.
-Yes!! guarda che carino che era Ulquiorra- Kaien indicò la facciotta di un ragazzino dalla pelle bianca e occhi verdi, che guardavano fuori dall'obiettivo.
-Nyaaaa! Che carino che eri Ulquiorra!- Orihime guardava la foto tutta emozionata.
-Ero?- guardò la ragazza.
Orihime imbarazzata -Ma no...nel senso che eri così carino, ma anche adesso…- farfugliava.
-Ahahah hei Rukia ma che bella scodella che avevi in testa!- rise Grimmjow sarcastico.
-Sarai bello tu?!-
-Sembri un teppista- ridacchiò Ichigo.
Grimmjow aveva la faccia da strafottente, la giacca sbottonata, i capelli sparati in su e le mani in tasca, aveva proprio la faccia da teppista.
-Ero uno tosto io!-
-Eri uno sfigato semmai...-intervenne Tatsuki che guardava ogni minimo particolare della foto.
-Mi piacerebbe vedere come eri tu!-
-Allora guarda questa...- Kaien indicò una foto sempre di classe.
Grimmjow  la guardò attentamente fino a quando non riconobbe una persona -Buhahahaha! Ma guarda la scaricatrice di porto alle prime armi!-
Tatsuki squadrò la foto.
-Ma come? Kaien come hai avuto questa foto?-
-ahahah! Dovresti sapere che sono uno che quando cerca qualcosa la trova.-
Kaien era uno di quei ragazzi che sapeva sempre tutto di tutti e aveva molti contatti. Era a sua volta conosciuto da molti, per il suo modo di fare, aiutava sempre gli altri ed era amico di tutti.
-Alla fine non sei cambiata per niente...la solita maschiaccia!- Grimmjow continuava a guardarla, poi spostò lo sguardo sulla ragazza a fianco dalla faccia tondeggiate e i capelli ramati, con occhi grandi, sorridente e le gote rosee.
Grimmjow sorrise-Orihime! Le tue tette si sono ingrossate un bel pò!- indicando la ragazzina nella foto.
Orihime che stava discutendo con il suo ragazzo si catapultò sull'album, travolgendo Ulquiorra -Ma sono io...oh..e quello di fianco a me è Kurosaki- guardava la foto con occhi di una bambina che aveva visto una magia. Nonostante ormai conoscesse Ichigo, lo aveva sempre chiamato con il suo soprannome, e quante volte lui le aveva detto di smetterla con tutte quelle formalità.
Tra i due c'era sempre stato un ottimo rapporto. Molti pensavano che a Inoue piacesse Ichigo, in effetti quando si parlava di lui la ragazza era sempre in imbarazzo e non lo aveva mai negato. E nessuno si aspettava che dopo essere passati alla superiori, Inoue avrebbe scelto Ulquiorra, certo, i due andavano molto d'accordo, ma Ulquiorra era un ragazzo strano che non esprimeva mai i suoi sentimenti. Ma alla fine Orihime aveva trovato l'amore in lui.
-Tu invece non sei cambiato niente Pel di carota!- disse Grimmjow divertito.
-Ah guarda che faccia!- sorrise Rukia.
-Non vi divertite adesso, perchè il bello deve ancora arrivare!- Kaien girò pagina.
Questa volta sulla targhetta c'era scritto: 'Vacanze Okinawa'
Tutti fecero delle facce sorprese.
Le foto ritraevano la vacanza che avevano fatto insieme al primo anno delle superiori. Alcune foto erano veramente esilaranti.
-Guarda Grimmjow!- Tatsuki indicò una foto in cui il ragazzo dai capelli azzurri, probabilmente ubriaco, era dentro a una fontana completamente fradicio
-Oh cazzo!!Io queste foto non le ho mai viste!- gridò Grimmjow.
Ichigo e Rukia stavano morendo dal ridere.
In una c'era Orihime in costume che abbracciava Ulquiorra, purtroppo la faccia del ragazzo era sommersa dal seno di lei.
Orihime si nascose imbarazzata dietro la spalla del suo ragazzo.
-Ulquiorra morto soffocato!-ridacchiò Tatsuki.
Una foto vedeva Ichigo e Kaien con delle ragazze di uno streep club.
-E queste chi sono?Ma quando siete andati in quel posto?-  chiese Tatsuki.
I ragazzi si guardarono e scoppiarono a ridere.
-Credo di non ricordare niente dal tanto che ero ubriaco!- sbraitò Kaien.
-Io invece lo ricordo...quella notte credo di essermi fatto 2 o tre ragazze!- si vantò Grimmjow. -Dillo alla tua ragazza come ti sei divertito quella sera- mentre sgomitava Ulquiorra.
Lui era impassibile -Io sono rimasto fuori...-
-Ma vaffanculo Ulquiorra! Ti sei divertito anche tu!- prese l'album e gli fece notare una foto: Ulquiorra seduto su un divanetto e una ragazza nuda che si strusciava sopra.
Ulquiorra sobbalzò.
-Cosa sta facendo quella ragazza?- chiese Orihime.
Ulquiorra voltò pagina velocemente -Mi stava dando indicazioni stradali...-
Orihime era veramente infantile e imbranata, ma era questo che piaceva così tanto agli altri.
Nella pagina seguente Tatsuki vide subito una foto che le fece accapponare la pelle.
-Che-che-che cavolo è quella!- balbettò arrossendo.
La foto ritraeva lei e Orihime in biancheria mentre si cambiavano nello spogliatoio della scuola.
-Chi cavolo ha fatto quella foto?-cercava di prendere l'album dalle mani di Grimmjow.
-Fammi un po vedere...ohhh ma guarda...che belle mutandine che ha Tatsuki! Qui sembri molto più donna di quello che sembra.- sorrise divertito.
Tatsuki tirò una gomitata in faccia all'amico riuscendo a rubare l'album.
-Kaien...-ringhiò verso il ragazzo.
-Come hai fatto ad avere queste foto?-
-Ricordi Chizuru Honsho? Le ho chiesto alcune foto vostre...e ne aveva veramente tante...c'e ne sono molte lì…-
Tatsuki rabbrividì. Sapeva che quella ragazza aveva delle tendenze omosessuali, sopratutto nei confronti di Orihime e chissà quali altre foto avrebbe potuto trovare.
A salvare la ragazza da quella situazione fu Soi Fon che arrivò con le ordinazioni.
-Ecco a voi ragazzi...- mise sul tavolino tazze e brioches.
Data la fame dei ragazzi, che avevano dovuto aspettare Grimmjow per fare colazione, passarono la loro attenzione sulle tazze fumanti e il profumo di dolce, lasciando in secondo piano l'album di foto. Tatsuki lo passò sotto al tavolo senza dare nell'occhio a Kaien.
-Guai a te se fai vedere ancora quelle foto...- lo riprese la ragazza in tono serio.
-Vaaaaa bene.-sorrise impaurito.
Grimmjow beveva il suo latte freddo, non era abituato a fare colazione al bar.
-Allora ragazzi, che mi raccontate?-
-Niente di nuovo...io e Rukia studiamo tutto il giorno per l'università, Kaien si diverte nel suo lavoro di programmatore, almeno è quello che ci racconta sempre tutto sorridente..quindi penso che si diverta.- bofonchiò Ichigo.
-E' quello che ho sempre desiderato no?!-
-Il solito intelligentone!- sbottò Grimmjow -E voi sposini?- riferendosi a Ulquiorra e Orihime.
-Uguale a Ichigo e Rukia, studio...-sorseggiò il thè.
-Io ho troFato un laForettoF come segreFaria- Orihime farfugliava mentre mangiava la brioches -non è nulla di chè, peFò mi diFerto- sorrise.
-Ehi Ulquiorra...cioè la tua ragazza fa la segretaria e non sei preoccupato? lo sai che fine fanno con i loro capi eh?-
-Orihime non è quel genere di donna-
-E io se fossi il suo capo non me ne fregherebbe nulla- rispose serio Grimmjow.
-Tatsuki tu studi alla stessa università di Ulquiorra vero?-
-Si, non te lo ricordi? e tu tutto bene con il lavoro?-
-Perfetto!Quando metto le mani dentro quelle macchine mi sembra di fare l'amore con una donna!- rise mostrando i suoi denti bianchi.
-Sei squallido Grimmjow...le macchine non sono come le donne!-
-Ho sempre amato le macchine e le moto come amo le belle donne! Per cui aggiustare quelle bellezze per me è come essere in un bordello!-
Tatsuki lo guardò schifata.
-Perchè non vieni al lavorare lì...ti ci vedo con la tuta da lavoro tutta sporca di grasso...che cosa sexy!-
-Stai zitto maniaco...- la ragazza sviò lo sguardo concentrandosi sul suo cappuccino.
Nel bar entrò un gruppo di ragazzi. Grimmjow dalla sua postazione poteva vedere l'entrata. Era strano per lui vedere quelle persone, non le aveva mai viste e si soffermò a guardarle incuriosito.
Il primo era un ragazzo alto con una lunga treccia e occhi gialli, che si guardava intorno probabilmente alla ricerca di un tavolo, seguito da un ragazzone molto alto e di grande corporatura con uno strano taglio di capelli: capelli rossi lunghi da una parte e rasati dall'altra, aveva l'aria da strafottente.
Due ragazzine, una con due codini lunghi e una dai capelli corti biondi civettavano dietro all'energumeno, seguite da un ragazzo molto alto e snello dai lunghi capelli dritti neri, con uno sguardo serio e occhi allungati.
Quando la porta si stava per chiudere una ragazza entrò in modo un po goffo. Lei attirò l'attenzione di Grimmjow: era una ragazza giovane, alta e con un corpo mozzafiato, i pantaloncini corti mostravano due gambe scultoree, la maglietta aderente mostrava le sue abbondanti curve. Grimmjow lo notò subito, sicuramente erano quasi più grandi di quelle di Orihime. La folta chioma di capelli mossi verdi, le arrivavano sul fondoschiena e la rendevano molto sensuale. Il ragazzo la seguì con gli occhi, fino a quando non passò proprio di fianco a lui seguendo il gruppo di ragazzi. La sua goffaggine le fu fatale. Inciampò rovinosamente nei suoi piedi cadendo proprio di faccia.
Tutti quelli del bar guardavano la scena.
Anche il gruppo di amici si spaventò.
-Si è fatta male?- chiese Orihime.
La ragazza dai capelli verdi si alzò dolorante, coprendosi il viso.
-Ahi ahi... che botta...-
Grimmjow si protese verso di lei-Ehi? Tutto bene?-
La ragazza si girò verso di lui.  I suoi occhi erano grandi, grigi e lucenti, un viso curato e una flebile linea rosea sulle gote la rendeva ancora più carina.
-Ah mi scusi!- arrossì e si levò su. La sua voce era gentile e dolce.
-E di cosa ti scusi?Non hai mica fatto del male a nessuno!-
la ragazza era chinata in segno di scusa e guardò perplessa il ragazzo.
-Oh! Mi scuso per la brutta figura e per aver rovinato la vostra colazione!-
-Tranquilla, credimi non hai fatto nulla di male.- le sorrise Tatsuki.
-Certo che devi essere proprio stupida però..inciampare nei propri piedi..sei peggio di una ragazza di mia conoscenza.- Grimmjow guardò di sottecchi Orihime.
-Grimmjow sei un maleducato!- gridò Rukia.
-Ha ragione...sono proprio goffa- la ragazza sorrise amorevolmente. Grimmjow non lo capiva proprio, le ragazze odiavano che le si parlasse dei propri difetti, invece lei lo ammetteva naturalmente.
-Neliel!-il ragazzo alto e magro chiamò quella ragazza con tono arrabbiato e seccato.
-Si arrivo Nnoitra! Scusate ancora per il disturbo!- chinò nuovamente il capo e poi si avviò verso quei ragazzi che si erano seduti a un tavolo.
Nnoitra incrociò lo sguardo di Grimmjow. Il ragazzo dai capelli azzurri provò come una strana sensazione, un brivido gli percose la schiena, aveva un sguardo lacerante e intimidatorio, ma la stessa cosa stava provando Nnoitra, gli occhi di Grimmjow erano quelli di una belva, sembravano quelli di una pantera, penetranti.
Tatsuki notò lo sguardo del ragazzo -Ohi ti sei incantato?-
Grimmjow sviò lo sguardo dal ragazzo-No niente...hai notato che paio di tette aveva quella?-
-Ma vaffanculo!-
Grimmjow non sapeva che quell'incontro presto avrebbe cambiato la sua vita...e non solo la sua.

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Capitolo 4
*** Il numero ***


Premessa: Finalmente si comincia ad entrare nel vivo della storia. Un piccolo spazio a Neliel e a Nnoitra, questo vi incuriosirà...almeno spero XD
Ma si capirà tutto col tempo. Un capitolo pieno di personaggi, perchè voglio dare spazio un pò a tutti. Spero di non deludere nessuno <3
Buona lettura!

Capitolo 3
Il numero
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Dopo la colazione parlarono ancora dei tempi passati, i ritrovi della Domenica mattina era così. Era difficile trovarsi tutti insieme dati gli impegni di ognuno, ma durante le festività riuscivano in un modo o nell'altro a ritrovarsi. Era un gruppo affiatato, lo erano sempre stati e certamente il tempo non avrebbe affievolito il loro legame.
Si erano salutati, promettendo a Yourichi che sarebbero sicuramente ritornati presto. Orihime, Ulquiorra e Tatsuki presero la strada insieme, Kaien e Rukia avevano delle commissioni da fare, Ichigo se ne tornò a casa dicendo che doveva prendersi cura delle sue sorelline e lo stesso fece Grimmjow avviandosi verso il suo appartamento.
Non era molto grande, ma al ragazzo questo non gli era mai interessato, gli bastava avere un letto su cui dormire o portarci qualche ragazza incontrata la sera. Era semplice, un cucinotto in cui Grimmjow faticava a metterci piede, non era certo un esperto di cucina, ma se la cavava se voleva mangiare; un ampio salotto, in cui da ragazzini si divertivano a giocare alla Play Station, soprattutto qualche piccola volta in cui saltavano le lezioni e si intrufolavano in casa del ragazzo. Perchè Grimmjow era stato il primo a lasciare casa per vivere da solo. Gli piaceva l'indipendenza e appena ne ha avuto l'occasione all'età si 16 anni se ne andò dalla sua famiglia per abitare da solo in quell'appartamento.
Per racimolare soldi, all'inizio faceva qualche lavoretto pomeridiano dopo la scuola e poi si mise anche a lavorare di notte. Tutti si chiedevano come facesse a mantenere quel ritmo, scuola e studio la mattina, lavoro di pomeriggio e notte. Soltanto la sua forza d'animo. Dopo essersi diplomato trovò un lavoro fisso come riparatore d'auto, quello che aveva sempre sognato.
Salì le scale della palazzina, appena entrò nell'appartamento un gatto si infilò tra le sue gambe strofinandosi sui pantaloni e miagolando.
-Ehi Kuro!- si chinò per prenderlo in braccio.
-Hai fame?- chiuse la porta dietro di sè e andò in cucina. Appoggiò il gatto su tavolo, da terra prese un piattino posandolo di fianco all'animale.
-Vediamo un po...- da una dispensa prese alcune scatolette rigirandosele in mano prima di decidersi.
-Pollo e tacchino?- facendo vedere la scatoletta al gatto il quale miagolò allegramente.
-Ti fai trattare bene eh gattaccio?!- versò il contenuto sul piattino, mentre il gatto nero aspettava seduto.
Grimmjow si mise a sedere accarezzandogli il pelo lucido, l'animale lo guardò con quei suoi occhioni grigi/azzurri vibrando al passaggio della sua mano.
Al ragazzo quegli occhi ricordavano stranamente quella ragazza dai capelli verdi, la trovava dannatamente attraente. Mentre se ne stava spensierato a fissare il gatto, il caro Kuro si guastava la sua pappa.
 
Il sole stava calando e il cielo si era animato di colori caldi, con un gioco di sfumature che andavano dal giallo al rosso.
Neliel passeggiava di fianco a Nnoitra, il ragazzo alto che probabilmente arrivava a misurare due metri. Arrivarono davanti ad una palazzina, salirono insieme le scale e al pianerottolo che dava l'entrata su due appartamenti il ragazzo disse:
-Nel, andremo stasera...per cui se mi senti uscire non preoccuparti ok?-
Neliel lo fissò amareggiata.
-Mi dispiace...-sviò lo sguardo guardando a terra.
-Smettila stupida...non è per te che lo faccio!-
Neliel era diventata ancora più triste e Nnoitra lo notò subito.
Le diede una pacca sulla testa arruffandole i capelli.
-Hei stupida!! Non fare quella faccia triste...diventi maledettamente carina...quindi smettila che mi dai sui nervi!- il tono era serio ma quelle parole sembravano aver smosso Neliel che sorrise dolcemente.
-Adesso va a letto!- lasciò andare la testolina della ragazza e si diresse all'entrata dell'appartamento.
-Grazie Nnoi...-le sorrise dolcemente.
Lui si bloccò.
-Quel soprannome amorevole è orribile!-
La ragazza sorrise, sapeva che a Nnoitra le carinerie non piacevano e lo faceva apposta per farlo arrabbiare.
-Buona notte!- Il ragazzo si chiuse la porta dietro le spalle senza dare a Neliel la possibilità di rispondere.
-Buona notte Nnoitra...- disse sottovoce, sapendo che lui non la poteva sentire.
Si diresse dalla parte opposta a quella del ragazzo, nella porta di fronte, prese le chiavi e aprì la porta.
L'appartamento era buoi, illuminato dal flebile sole che ormai era calato all'orizzonte. Neliel si fermò appoggiata di spalle alla porta, guardando il vuoto; con uno sguardo malinconico guardò una foto: lei e Nnoitra molto giovani, con un ragazzo della loro stessa età dai capelli nocciola, una ragazzina più giovane che faceva una strana faccia divertente e un ragazzo dietro Neliel invece più vecchio, dai capelli castani lunghi fino alle spalle e il pizzetto che lo rendeva un po trasandato, soprattutto per la faccia da addormentato che aveva.
Neliel sorrise alla foto.
-Quando mai torneremo a quei momenti?-
Fece un grande sospiro e si avviò in camera da letto, lanciando la borsa e le chiavi su divano.
Si tolse la maglietta e la pose sul letto. Lo specchio dietro di lei le fece notare in grande tatuaggio che portava sulla schiena: un '3' enorme si stagliava sul corpo della ragazza che a quella vista divenne veramente triste.
Quel tatuaggio per lei rappresentava una condanna, un marchio a vita di cui non avrebbe mai potuto sbarazzarsi.
 
Grimmjow odiava il Lunedì mattina, il suono della sveglia e gli uccellini che cinguettavano fuori dalla sua finestra, erano insopportabili per lui, preferiva di gran lunga sentire le macchine o le moto sfrecciare per strada.
La Domenica notte faceva sempre tardi e la mattina svegliarsi era un trauma.
La sua colazione era un bicchiere di latte e qualche biscotto, le stesse cose che mangiava il suo gatto a quell'ora.
L'unica cosa che lo aiutava ad alzarsi era per il fatto che adorava il suo lavoro, e sapeva che ad aspettarlo in officina c'erano delle belle macchine su qui mettere le mani.
La strada era sempre quella che faceva tutte le mattine, passando davanti al
‘Cat Street’, solitamente non si fermava mai al bar, ma quel giorno era diverso.
Grimmjow notò alcune macchine della polizia ferme lì davanti e alcuni passanti fermi a curiosare.
Il ragazzo subito pensò potesse essere successo qualcosa a Yoruichi o a Soi Fon.
Corse verso l'edificio fino a quando non vide la ragazza bruna.
Le si accostò di fianco.
-Yoruichi! Ma che è successo?-
-Oh Grimmjow! Bhe! Mi hanno rapinato il bar questa notte!- disse scocciata la ragazza.
Il ragazzo notò la porta in vetro sfondata.
-In tutti questi anni mai nessuno ha tentato di derubarti! Se becco gli stronzi che hanno fatto questo giuro che li ammazzo!-
-Allora non vorrei essere nei loro panni.-
-Se non ti conoscessi Grimmjow, con la faccia da teppista che ti ritrovi, ti avrei subito segnalato come possibile colpevole...- rispose Yoruichi con un sorrisetto.
-Grazie donna...è quello che pensi di me?-
-Ovviamente...- il tono era sensuale.
Una donna in divisa si avvicinò ai due.
-Stiamo facendo degli accertamenti, cercheremo di trovare i colpevoli il prima possibile. Questa banda sta dando del filo da torcere a noi della polizia!- sospirò. Era una donna molto formosa, dai capelli biondi e occhi azzurri. Ma la cosa sensuale che Grimmjow aveva subito notato era in neo vicino al labbro inferiore.
-Una banda?- cantilenò Yoruichi.
-Si, è da molto che questa banda se ne va in giro a fare danni...ma non siamo mai riusciti a beccarli! Soprattutto perchè si spostano sempre da una città all'altra! -
-Ahhhh! questi bastardelli! Vedi di trovarli Rangiku che poi ci penso io!-
Probabilmente le due si conoscevano molto bene perchè nessuno si sarebbe comportato in modo così sbottato davanti a uno della polizia.
-Bene...io vado al lavoro.- sospirò Grimmjow.-E signorina Rangiku, giusto?-
La ragazza guardò perplessa il ragazzo.
-Complimenti per il davanzale...- salutò alzando la mano e poi si avviò come se nulla fosse.
Rangiku guardò l'amica.
Quel ragazzo sicuramente non aveva peli sulla lingua.
 
Sapeva di essere in ritardo ma arrivò all'officina tranquillo.
-Hoi bamboccio! Sei in ritardo!-
Un uomo grande e grosso, con dei capelli alquanti strani, ciocche di capelli appuntiti verso l'alto, una cicatrice che sfregiava la parte sinistra del viso e una benda sull'occhio destro, aveva gridato al ragazzo.
-Ho avuto da fare signor Zaraki...- disse con un sorriso sghembo.
L'uomo fece una smorfia incazzata.
-Muovi il culo adesso!-
Grimmjow sorrise.
-Hei gattino...-una voce leggiadra arrivò dall'ufficio. Ne sbucò fuori un ragazzo molto femminile, dai capelli a caschetto.
-Ero preoccupato...pensavo non arrivassi più!- saltellò da Grimmjow aggrappandosi e strusciandosi sul suo braccio.
-Hei checca isterica, levati dal mio braccio!- il ragazzo cercava di divincolarsi.
-Voi due! Qui c'è qualcuno che sta già lavorando! Yumichika smettila di fare il frocio in quel modo!- da sotto una macchina sbucò una testa pelata, che luccicò.
-Hei pelatino, vacci piano con le parole!- cinguettò Yumichika.
-Yooooooo!!- tra tutto quel trambusto un ragazzina si affacciò all'entrata dell'officina con una vocina allegra.
-Buon giorno a tutti!- la ragazzina aveva una divisa scolastica, probabilmente andava alle medie, con un caschetto di capelli rosa.
-Il solito casino mattutino eh?-
-Buon giorno a te piccola Yachiru!- le sorrise Yumichika.
-Dovresti essere già a scuola!- la rimproverò Grimmjow.
-Ma sapete che io non vado a scuola se prima non saluto i miei amici casinisti!- sorrise la ragazzina.
Yachiru abitava con i genitori sopra l'officina e ogni mattina prima di andare a scuola li salutava, ormai per loro erano tutte cose normali.
Tutto quel parlottare aveva fatto infuriare il capo.
-Lavatevi tutti dai coglioniii!!!!- la voce di Zaraki rimbombò all'interno del locale, i vetri avevano vibrato, la sua voce era forte e arrabbiata.I presenti si spaventarono. Yumichika volò nel suo ufficio, la testa pelata si ritrasse sotto la macchina, Grimmjow andò nello spogliatoio a mettersi la tuta e Yachiru si volatilizzò.
Quello era per Grimmjow la quotidianeità.

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Capitolo 5
*** Sarà stato il destino? ***


Premessa: ma che freddo che fa >_< non riesco nemmeno a scrivere questa premessa che mi si congelano le mani! Quindi sarò breve.
In questo nuovo capitolo Grimmjow e Neliel comonciano a scoprirsi, no non in quel senso u_u pervertiti!! Ma finalmente arrivano ad incontarsi veramente e a conoscersi.YUHU!
Ad un certo punto Neliel ricorda un piccolo pezzo del suo passato...ricordatelo bene perchè più avanti si viene a scoprire di più *-*
Vi lascio alla lettura che mi sto congelando le dita *si mette guanti* <3

Capitolo 4
Sarà stato il destino?
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Anche quel giorno di lavoro era finito, tutto si era svolto come solito.
Grimmjow e Ikkaku finivano sempre per litigare per un cavolata, erano due attaccabrighe, Yumichika odiava che i due litigassero e si metteva sempre in mezzo, gridando come una ragazzina, poi quelle volte che Yachiru arrivava tutta sorridente aumentava il casino. Zaraki poi ogni volta metteva le cose a posto con un urlo. A Grimmjow piaceva quell'ambiente, un pò strano ma divertente.
Verso le cinque il lavoro finiva e se ne tornava a casa tranquillamente a piedi, visto che abitava non poco distante.
Il suo passo tranquillo venne fermato dallo sbraitare di una ragazzina.
Solitamente a Grimmjow non importava nulla degli affari altrui, si faceva i fatti suoi, però sarà stato destino, ma una di quelle tre ragazze era proprio Neliel, con le due che aveva visto entrare con lei al bar.
La ragazza dai capelli verdi venne spintonata dalla ragazzina coi codini.
-Sei così imbranata! Solo perchè hai le tette grosse lui ti ha voluta! Con quel seno enorme sembri solo una vacca!-
Grimmjow riusciva bene a sentire quelle parole così cattive, dette a una Neliel che sembrava un cane bastonato.
La ragazzina le tirò due borse piene di vestiti, molti dei quali uscirono e caddero a terra.
Il ragazzo odiava quel genere di cose, vedere quella ragazza insultata in quel modo gli fece ribollire il sangue. Non le piacevano le ragazze deboli che si facevano mettere i piedi in testa, eppure aveva sempre avuto una sorta di amore fraterno, di protezione, come era stato per Orihime, spesso sbeffeggiata per la sua sbadataggine.
-Mi dispiace...- Neliel si accovacciò per raccogliere i vestiti.
-C'è qualche problema?- Grimmjow si intromise.
La ragazza dai capelli verdi alzò la testa stupita, mentre le altre due rimasero perplesse.
-Chi è questo Neliel? Un tuo amico?- chiese in modo scherzoso. -Una come te non dovrebbe avere amici!-
-Una come lei non dovrebbe avere 2 oche ignoranti come voi intorno.- disse il ragazzo serioso.
-Come ti permetti...- la ragazza si stava avvicinando, ma venne fermata dalla sua amica.
-Loly fermati! Non ne vale la pena...finiamola qui.- poi si avvicinò all'orecchio –E’ meglio non dare nell'occhio.-
Alcune persone si erano fermate a guardare la scena e bisbigliavano tra loro.
-Tsk! Neliel domani portami quei vestiti...e guai se non lo fai!-
Loly e la sua amichetta al seguito, se ne andarono.
Grimmjow le seguì con lo sguardo fino a quando non scomparirono dalla sua vista, poi si occupò di Neliel che stava raccogliendo i vestiti.
-Ehi! Tutto bene?-
-Ah si! A volte Loly e Menoly sono un pò irascibili...finisco sempre per farle arrabbiare!- sorrise lei.
-Aveva il ciclo quella ragazzina?- si chinò per aiutare la ragazza.
Lei lo guardò dubbiosa senza dire nulla, fino a quando i loro occhi non si incrociarono.
Grimmjow non aveva potuto vedere ancora da vicino il suo viso, ma era ancora più bello, i suoi occhi veramente grandi e brillanti.
Neliel si era messa a ridere in modo vivace, così forte che si teneva la mano sulla pancia e quasi le scendevano le lacrime.
Il ragazzo rimase stupito di vedere come la ragazza si stava divertendo, nonostante la situazione precedente.
-Ahahha scusa...ma...hahah...sei davvero un tipo strano!-
-Dovrei dirlo io di te...-inarcò il sopracciglio.
-Ahah...scusami!-
Grimmjow passò alcuni vestiti a Neliel che li mise nelle borse e poi si rialzarono entrambi.
-Le tue amichette stronze hanno comprato un bel po di roba eh? Cosa sei tu il loro facchino?-
-Bhe ecco...cerco di fare la brava amica.-
-Sei proprio una scema.- disse sconsolato.
-Comunque...mi dispiace...ancora una volta ho fatto una brutta figura!-
-Ti ricordi di me?-
-Oh certo...sei il ragazzo del bar giusto?-
-Già...hai fatto davvero una pessima figura quella volta.-
Lei arrossì.
Grimmjow notando la sua espressione cambiò argomento.
-Senti..non ho mai visto da queste parti te e la tua compagnia. Sei qui da poco?-
-Solitamente non veniamo da questa parte della città, ma volevamo cambiare aria.-
-Mh? Quindi abiti distante da qui?-
-Un pò...in effetti ero venuta qui con l'autobus insieme a Loly e Menoly...ma...- Neliel guardò in direzione dove le due se ne erano andate.
-Credo che dovrò andare a casa da sola.- il suo tono e malinconico.
Grimmjow guardava il viso da bambina di quella ragazza così dolce. Da una parte la odiava, dall'altra provava pena.
-Forza ti accompagno io!- sospirò.
Neliel lo guardò sbigottita.
-Ah no! Non si preoccupi per me! So benissimo cavarmela da sola!-
La squadrò da capo a piedi.
-Si certo come no!- scosse la testa.-Tranquilla che non ti mangio! Ti dò un passaggio, sai...gira gente poco raccomandabile di questi tempi...- il suo sguardo era serio e tagliente. Neliel rabbrividì davanti quegli occhi di ghiaccio, stringendo a sè le due borse.
-O-ok...-balbettò.
Grimmjow abbozzò un sorriso.
-Comunque...il mio nome è Neliel. Neliel Tu Oderschvank.-
Ci fu un momento di silenzio.
-Ma che cognome è? E' ridicolo!-
-Me lo dicono in molti...-
Il ragazzo sospirò.
-Io sono Grimmjow Jaegerjaques.-
Ci fu un altro momento di silenzio, poi la fragorosa risata di Neliel.
-Ahahahahahah! Certo che anche il tuo nome è ridicolo!!-
Grimmjow si sentì ferito nell'orgoglio di uomo. Sapeva benissimo che il suo cognome non era uno normale, ma quella ragazzina lo stava persino deridendo, eppure vederla sorridere in quel modo gli metteva allegria.
-Andiamo?-
-Ok!- gli rispose la ragazza andando a mettersi di fianco a lui.
 
Neliel rimase per qualche minuto a fissare l'altezza del palazzo a bocca aperta.
-Questo palazzo è altissimo, ma quanti appartamenti ci sono?-
-Sembra che tu non abbia mai visto una palazzina!- cantilenò Grimmjow.
-Nel quartiere dove abito io non ce ne sono di così alti.-
Il ragazzo sospirò. Quella era veramente una ragazza strana.
-Dai saliamo!- si fece per incamminare dentro.
-Eh? In..in casa tua?- lei arrossì.
-Si certo! Sono pieno di grasso e puzzo pure. Il lavoro fa sudare sai?!-
Neliel rimase a pensarci un pò.
-Ehi! Te l'ho detto prima...non ho intenzione di farti niente...ho la faccia così da pervertito?-
La ragazza lo fissò silenziosa.
-Non so come ha la faccia un pervertito…-
-Bhe allora rimani sola qui, credo non ci vorrà molto perchè tu ne veda uno!- il ragazzo si avviò dentro la palazzina.
Neliel rimasta sola si guardò intorno e non ci volle molto perchè si convinse che forse era meglio seguire Grimmjow.
-Aspettami!- gridò entrando dentro.
 
-Prego!- Grimmjow aprì la porta di casa sua facendo cenno a Neliel di entrare.
La ragazza entrò timorosa guardandosi in giro.
-E' più piccolo di casa mia!-
-Cos'è sei una riccona?- le ringhiò il ragazzo.
-No,no!-
-Comunque ti puoi accomodare lì se vuoi..-indicando un divanetto a due posti, dove erano sparpagliati alcuni indumenti.
-Io non ci metterò molto...non sono certo come voi donne!-
Neliel si accomodò facendosi in pò di spazio tra quei vestiti, posando le due borse, notando una strana mutanda. Quando la estrasse dall'accumulo si rese conto che era un perizoma rosso.
-Senti!...- la voce di Grimmjow arrivò dalla stanza accanto.
Neliel si spaventò pensando di essere scoperta e nascose la mutandina sotto un cuscino. Sentì l'acqua della doccia accendersi.
-Se vuoi da bere puoi prendere quello che c'è in cucina! Anche se non so cosa potresti trovare! Non spaventarti eh?-
-Grazie sto bene così!-
Un gatto le balzò sullo schienale del divano facendola sobbalzare.
-Oh! e tu chi sei?- le sorrise accarezzandogli la testolina.
Neliel era una ragazza curiosa e si alzò, prendendo in braccio il gattino coccolandolo, per dare un'occhiata in giro; il suo sguardo si posò subito sulla foto di Grimmjow e i suoi amici durante il diploma delle superiori.
-Questi sono i tuoi amici che erano con te al bar giusto?- alzò il tono per farsi sentire.
-Quelli della foto di diploma? Purtroppo si!-
Neliel rise.
-Sembrano molto divertenti!-
-Bhe certo! Se vai a paragonarli alle tue di amiche...-
L'acqua si fermò.
-Prima hai detto che tu lavori! Cosa fai?-
-Aggiusto auto! Lavoro in una officina non lontana da qui!-
Neliel guardava ogni singola foto, ogni singolo soprammobile.
Quando si girò si ritrovò a pochi centimetri da Grimmjow, che aveva già indossato dei pantaloni e una canottiera nera, probabilmente si era vestito molto velocemente perchè aveva ancora delle gocce d'acqua sulla sua pelle e i capelli bagnati gli ricadevano sul viso. Il suo sguardo era serio e fissava gli occhi di Neliel rimasta a fissarlo quasi impaurita da quegli occhi, che sembravano quelli di una belva pronto ad assalire la preda.
-Sei davvero una ragazza ingenua...-la sua voce era diventata dannatamente roca e sensuale.
Grimmjow si avvicinò, Neliel indietreggiò fino a sentire il muro dietro di lei, lì cominciò veramente ad avere paura.
Il ragazzo appoggiò le mani alla parete trovandosi il viso della ragazza tra le due braccia, non lasciandogli via di fuga.
-Ti avevo avvertita che ultimamente girano persone poco raccomandabili e tu ti sei subito fidata del primo ragazzo che ha fatto il carino con te...-
Grimmjow non le staccava gli occhi di dosso.
Il cuore di Neliel cominciò a battere velocemente e le gambe a tremargli.
Il ragazzo avvicino il suo viso a quello della ragazza e le sussurrò all'orecchio.
-Se fossi davvero un maniaco sa cosa ti farei?-
L'odore del bagno schiuma inebriava l'aria, lei sentiva il fiato caldo sul suo collo freddo.
Grimmjow si ritirò sorridendo alla ragazza.
-Ma per tua fortuna io non sono quel genere di ragazzo!- disse accarezzando la testa del gatto che Neliel teneva ancora in braccio.
La ragazza rimase allibita e incredula per qualche minuto, il tempo di capire che l'aveva presa in giro.
-Ma-ma...sei impazzito!! Mi hai spaventata davvero scemo!- gli gridò arrossendo.
-Ahahahah! Così impari a fidarti degli sconosciuti.-
Grimmjow anche questa volta si era divertito a prendere in giro una ragazza, ma lui era fatto così.
 
Quando Grimmjow alzò il portone del piccolo garage a Neliel si illuminarono gli occhi.
-Wow!! è bellissima!-
Una moto sportiva nera lucidata e ben curata era l'orgoglio di Grimmjow.
-Questa è la mia donna preferita! Il mio unico e vero amore. E' da quando ero ragazzino che sognavo di avere una moto del genere.-
Il ragazzo le passò un casco e infilò le borse sotto il seggiolino.
-Forse sarà un po grande ma è l'unico che ho.- disse mentre si infilava il casco e faceva uscire la moto.
Neliel se lo infilò e in effetti era piuttosto grande, cercò in tutti i modi di stringere la cinghia. Grimmjow notò che era in difficoltà.
-Non hai mai portato uno di questi vero?- gli mise una mano su casco per farla stare ferma e metterglielo a posto.
-No...e sinceramente non sono mai stata su una moto.-
Il ragazzo le diede una pacca su casco quando ebbe finito.
-Bene andiamo!-
Neliel si sedette dietro a Grimmjow.
-Ok! Ti consiglio di tenerti stretta.-
Annuì.
Appena il ragazzo diede gas Neliel si sentì quasi volare via, se non fosse stata veloce a riaggrapparsi a lui.
-Ahhhhhhh!!!- urlò.
-Ti avevo detto di tenerti forte!- disse divertito.
-Ahahaha! Ma è fantastico!- diversamente da quello che credeva Grimmjow, la ragazza non era spaventata, anzi si stava divertendo.
I capelli verdi si dimenavano, alcune ciocche le solleticavano il naso, non riusciva quasi a tenere gli occhi aperti, sentiva il vento accarezzargli il viso.
Quella brezza le fece ricordare un momento della sua vita.
 
Il vento le faceva ondeggiare i capelli lunghi.
-Qualsiasi cosa accada...io ti proteggerò!-
Una voce maschile dietro di lei le aveva parlato in modo dolce, ma con tono sicuro e deciso.
La giovanissima Neliel si girò...
 

-Hei! Neliel?!-
Il suo ricordo venne fermato dalla voce di Grimmjow che la chiamava.
-Ti sei addormentata?-
-Ah?-
-Io non so dove abiti! Se mi dessi qualche indicazione!...-
-Ah si scusa!- sorrise sporgendo la lingua.
-Di là a destra!- indicando la strada con la mano.
La moto sfrecciava sulla strada, mentre il sole calava all'orizzonte e si faceva sera.
Si fermarono davanti a un edificio.
-Abiti in uno di questi appartamenti?-
-Yes!- la ragazza scesa dalla moto.
Grimmjow si alzò porgendo a Neliel le borse dei vestiti, non se le poteva certo dimenticare.
-Bhe io ti ringrazio...- la ragazza chinò il capo.
-E di che? E' stato un piacere.-
Neliel sorrise.
-Forse ci rivedremo ancora...-
-Bhe tu sai dove abito e io so dove abiti tu...tranquilla che non sono uno stalker!-
-Ahahah non ci casco più!- gli fece la linguaccia.
-Allora ci si vede Neliel!-Grimmjow rimontò in moto.
-Grimmjow?!- lo chiamò.
-Se vuoi...puoi chiamarmi solo Nel...-
Grimmjow sorrise.
-Allora ci si vede Nel!-
La moto sgommò via e in pochi secondi era scomparsa da dove erano venuti.
Neliel saltellò all'interno dell'edificio; quando arrivò sulla porta di casa, ad aspettarla sull'uscio c'era Nnoitra.
-Chi era quel ragazzo?- le chiese.
-Tranquillo...è un bravo ragazzo! Mi ha accompagnata a casa, è stato molto gentile.- disse tutta felice.
-Neliel!- sapeva che quando la chiamava con il nome intero era arrabbiato.
-Ti fidi sempre delle persone sbagliate!-
Quelle parole avevano ferito la ragazza, che subito divenne triste.
-Scusa...-
Nnoitra sospirò sviando lo sguardo da Neliel.
-Comunque credo che Lui ti abbia cercato.-
La ragazza sobbalzò.
-Stasera vuole vederci...- detto questo il ragazzo rientrò in casa lasciando la ragazza da sola.
Lui...chi era la persona che voleva vederla.
Quando entrò in casa il cellulare era sulla tavola.
Neliel guardò lo schermo che segnava 3 chiamate senza risposta, ma non fece in tempo a prenderlo in mano che subito cominciò a vibrare.
Sgranò gli occhi.
Deglutì prima di rispondere.
-Pronto?-
-Buona sera piccola Nel...- una voce maschile, un tono divertito.
-Ti ho cercata.-
-Mi scusi, ho dimenticato il cellulare a casa...- la voce di Neliel era tremolante.
-Ti sei divertita oggi allora.-
La ragazza non rispose.
-Non essere così spaventata...stasera ti aspetto. Te lo ha già detto Nnoitra?-
-Si...-
-Non vedo l'ora di vederti piccola Nel...-
-Anche io...signor Aizen.-
 

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Capitolo 6
*** Un mondo che non è il mio ***


Premessa: E via con un nuovo capitolo! In questo cap spunta il bel faccione di Aizen, quel gran bastardello e pure in questa storia fà la parte del cattivone :D Spuntano anche altri personaggi come Harribel...e credetemi, magari potrà sembrare un personaggio secondario, ma avrà un ruolo importante più in là <3 Come pure Gin...perchè al fianco di Aizen lui ci deve sempre essere XD
Forse questo capitolo vi scombussolerà ancora di più xD ma col tempo si capirà tutto...
Bene buona lettura <3

Capitolo 5
Un mondo che non è il mio
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Quando Grimmjow arrivò a casa la luce rossa del telefono lampeggiava, segno che aveva un messaggio in segreteria.
-Grimmjow!- era la voce di Tatsuki. -Immagino tu sia andato da qualche parte a rimorchiare qualche ragazza! Comunque...hai sentito cosa è successo al Cat Street? Che coglioni! Hanno rubato l'incasso che Yoruichi teneva sotto chiave nell'ufficio. Ha detto che era un bel gruzzoletto. Credo che la tenessero da qualche tempo sott'occhio, per andare a colpo sicuro! Spero proprio che riescano a trovare chi ha fatto quel casino!-
Ci fu un momento di silenzio.
-Ah...mi raccomando...usa sempre il preservativo! Non ti ci vedo con un marmocchio appresso!-
Grimmjow sogghignò.
-Ci sentiamo!-
Il messaggio poi finiva così.
-Ma pensa te quella ragazzina! Che ficcanaso!-
Si distese sul divano, con Kuro che si raggomitolò sulla sua pancia.
Guardando il soffitto le tornava in mente il viso di Neliel. Se fosse stata un'altra ragazza sicuramente Grimmjow se la sarebbe portata a letto, come faceva spesso, una botta e via. Eppure davanti a lui, Neliel sembrava una bambina da proteggere.
Chissà se l'avrebbe rivista.
Questi erano i pensieri di Grimmjow.
 
Una macchina lussuosa con i vetri oscurati si fermò davanti a un grande locale illuminato, dove dall'interno proveniva una musica forte.
L'insegna raffigurava il profilo di un corpo femminile, con la scritta 'Number Three' ben visibile.
Dalla macchina scese un ragazzo coperto in viso dal cappuccio della felpa e le mani in tasca. Dall'altra portella una ragazza con un vestitino molto corto e aderente, con tacchi alti, portava due borsine ben strette al petto, come qualcosa che non volesse assolutamente perdere.
I due camminavano a testa bassa e passo veloce, quasi come se non si volessero far riconoscere.
Quando arrivarono davanti all'entrata, il bodyguard li guardò e li fece subito entrare.
Da fuori poteva sembrare una normale discoteca o pub, ma tutto cambiava arrivati dentro: la musica underground, luci colorate lampeggianti, piste da ballo con donne mezze nude o completamente nude che ballavano sensualmente davanti a uomini di tutti generi, di alta classe o semplicemente ragazzi che andavano per divertirsi. Alcuni uomini se ne stavano seduti sui divanetti sorseggiando il loro drink in compagnia di qualche bella ballerina, altri se ne stavano a guardare le loro acrobazie sensuali ai pali della lapdance.
Neliel ormai si era abituata a quel luogo, non si stupiva più di nulla, però era sempre in imbarazzo ogni volta che entrava, gli sguardi di quegli uomini arrapati su di lei, per questo cercava sempre di passare inosservata facendosi piccola nascondendosi dietro Nnoitra.
Non si trovava mai a suo agio in quei vestiti stretti e corti che mostravano le sue forme e quelle scarpe scomode, ma che piacevano così tanto agli uomini di quel posto.
I due si avviarono in una parte del locale più nascosta, dove all'entrata si trovava un uomo alto e grosso, pelato e di colore, dai lineamenti duri, che gli fece cenno di seguirli.
Diversamente dal locale centrale, in quel corridoio la musica era più attenuata, lì si trovavano i privè, dove gli uomini decidevano di sborsare un sacco di soldi per le prestazioni sessuali di una delle ballerine del locale. Cosa succedesse poi in ogni singola camera rimaneva tra quelle quattro pareti.
Quando arrivarono alla fine del corridoio, il bodyguard aprì una porta.
-Sapete dove andare...-
Nnoitra era serio, seguito da Neliel entrarono in un salone: c'era una musica tranquilla, era tutto diverso dal locale precedente, divanetti e poltrone eleganti, tutto illuminato da un grande lampadario.
Su un divanetto erano seduti Ggio, il ragazzo della lunga treccia e Edorad, l'uomo dalla cresta rossa, gli stessi con cui erano andati al bar quella mattina, Loly e Menoly più in là avevano squadrato Neliel.
Nnoitra si tolse il cappuccio salutando i ragazzi con un cenno della testa.
Loly si avvicinò rabbiosa alla ragazza, strappandole le borsine di vestiti dalle mani.
-Adesso te ne puoi anche andare!- la snobbò.
Nnoitra prese le difese dell'amica.
-Loly non rompere! Vattene tu...la tua presenza mi altera.- ringhiò.
-Tsk! Prendi le difese della tua amata?-
-Vaffanculo stronza!-
-Tanto non puoi niente...lei gli appartiene!- lo sguardo di Loly era graffiante.
Il ragazzo avrebbe voluto ucciderla sentendo quelle parole.
-Cosa succede?- una voce tranquilla, la stessa che aveva chiamato Neliel al cellulare.
Tutti si zittirono davanti a quella persona, persino l'arrogante Loly.
L'uomo aveva capelli castani, un solo ciuffo gli ricadeva davanti agli occhi, vestiva con un completo elegante bianco e cravatta nera. Aveva un portamento da uomo di alta società.
Era accompagnato da due donne e un ragazzo: una era vestita da gothic lolita, molto truccata, con due gocce viola colorate sotto gli occhi e due codini con un grande fermacapelli. Il ragazzo aveva uno strano ghigno, gli occhi socchiusi che lo rendevano ancora più inquietante. L'altra ragazza era una bella donna, formosa, con un vestito bianco lungo, carnagione scura, bionda con due occhi verdi smeraldo.
Quando Neliel vide questa donna le sorrise, lo stesso fece lei.
Aizen si avvicinò a Nnoitra.
-E' andato tutto secondo i piani giusto?-
-Perfettamente.- rispose il ragazzo.
-Cirucci...- la ragazza gothic lolita si avvicinò, portando delle buste con se.
Una la porse a Nnoitra, lo stesso fece con i due ragazzi seduti.
-Chissà quanti te ne mancano eh?- il sorriso sghembo di Aizen irritò Nnoitra, ma strinse i denti, mentre lui si rivolgeva a Neliel.
-Piccola Neliel...il viaggio in macchina è stato di suo gradimento?- disse baciandole la mano.
-Certo signor Aizen.-
-E anche il vestito mi sembra sia perfetto...- scrutò tutto il suo corpo.
Le prese il mento tra le dita sussurrandogli all'orecchio.
-Mi sei mancata piccola Nel...stanotte riprenderemo il tempo perso...-
Neliel aveva abbassato lo sguardo, mentre seguiva Aizen, che si allontanava dalla sala.
Nnoitra si volto dall'altra parte, sembrava non volesse assistere a quella scena.
-Signor Aizen...- Loly si era intromessa.
-Se ha bisogno di altro...- civettò, ma prima ancora di finire la frase l'uomo si volto con uno sguardo irato.
-Loly...vai a fare quello che riesci meglio...aprire la bocca! Magari in quel momento starai zitta.- la tranquillità con cui disse quelle parole fu impressionante, eppure nessuno sembrava averci fatto caso, era la normalità.
La ragazzina se ne andò demoralizzata seguita da Menoly.
-Gin...- Aizen si rivolse a quello strano ragazzo dai capelli argentei e dal sorriso inquietante.
-Non voglio essere disturbato...tieni lontano i rompi scatole.-
-Sarà fatto signore.-
Aizen e Neliel si appartarono in un'altra stanza.
Tutti si dileguarono, anche Nnoitra stava per andarsene quando venne fermato dalla ragazza bionda.
-Nnoitra! Come sta Neliel?-
-Tsk! Come vuoi che stia Harribel?- gridò il ragazzo. -Dovresti saperlo tu...in fondo sei una donna come lei...-
Nnoitra se ne andò chiudendo fortemente la porta dietro di sè.
Harribel rimase sola in quella stanza, che dietro a tutto quello sfarzo, forse nascondeva un segreto che nessuno aveva il coraggio di rivelare.
 

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Capitolo 7
*** Melodia Agrodolce ***


Premessa: Bene bene bene...Sappiate subito che questo è il  mio capitolo preferito...parlando sopratutto della prima parte. Ad un certo punto Neliel canta una canzone: 'You Raise me up' di Josh Groban, che io personalmente adoro <3 E' stata cantata in diverse versioni tra cui in Giapponese (Inori). Io consiglio di ascoltare quella in inglese cantata da Lena Park, perchè veramente vi fa capire la scena... Io mi sono commossa çwç
Nella seconda parte invece vediamo Grimmjow alle prese con Nnoitra...davvero teneri (?)
Bene signore e signori vi lascio alla lettura <3

Capitolo 6
Melodia Agrodolce
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Neliel se ne stava seduta sul letto, con solo il lenzuolo bianco a coprire il corpo nudo e candido della ragazzina che era.
Ogni volta che Aizen aveva finito di toccarla, possederla, usata come un gioco, se ne andava lasciandola sola, in quella camera fredda ricca di finzioni e segreti.
La porta si aprì piano, il viso di Harribel si affacciò titubante.
-Signorina Harribel?- chiese Neliel.
-Posso entrare?-
Neliel sorrise annuendo.
La ragazza bionda chiuse la porta e si avvicinò al letto, sedendosi poi di fianco alla ragazzina.
-Stai bene Neliel?- il suo tono era dolce.
-Si, non si preoccupi...- si strinse le ginocchia al petto.
Harribel allungò la mano su Neliel accarezzandole il viso e spostando una ciocca di capelli verdi dagli occhi.
-Lo sai che per qualsiasi cosa puoi chiedere a me...se c'è qualcosa che non va sono qui per te.-
Harribel sembrava una madre che accudiva la propria figlia.
Neliel le sorrise dolcemente con occhi lucidi.
-Sai Tia...ho conosciuto un ragazzo...- parlò piano e si guardò in giro come se non volesse farsi sentire da qualcuno.
-Tranquilla...Aizen è andato via.-
Neliel riprese il discorso.
-Mi sembra un bravo ragazzo...- ripensò a come l'aveva prese in giro quella volta a casa sua. -Un po cattivello, però...un ragazzo gentile.- il suo sguardo si fece triste.
-Mi sento una stupida. Lo so che non dovrei avvicinarmi a nessuno. Tu me lo hai sempre detto di non coinvolgere altre persone... e soprattutto di non innamorarmi.- la voce era strozzata, come se dovesse mettersi a piangere da un momento all'altro.
Harribel notò subito la tristezza della ragazza, prendendola tra le sue braccia.
-Mi dispiace. Vorrei tanto dirti di vivere la tua vita...ma non posso farlo. Sei così giovane Nel e pensare che tu debba vivere con questo fardello sulle spalle mi fa stare male.-
Neliel si lasciò cullare da quelle braccia forti, ma dolci e premurose allo stesso tempo.
Non pianse, respinse le lacrime...forse perchè aveva già versato troppe lacrime in passato.
 
La macchina che Aizen le aveva prestato la riaccompagnò a casa.
Ormai era notte fonda. Neliel si tolse le scarpe col tacco prima di salire le scale.
Aprì la porta facendo piano, appena in casa gettò le scarpe e il vestito per terra, cose se si volesse disfare di un peso.
Entrò nella doccia aprendo l'acqua.
Ogni goccia si infrangeva sul corpo della ragazza, i capelli lunghi si bagnavano adagiandosi sulle sue forme.
Se ne stava in piedi, ferma, lasciando che l'acqua la purificasse.
Si morse il labbro, prese il sapone e cominciò a sfregarselo pesantemente su tutto il corpo per lavare via l'odore di quell'uomo che l'aveva toccata.
Sfregò più forte nell'interno coscia, su quella parte di lei così vulnerabile, così segreta che però era stata violata più volte da lui.
Neliel stanca si accasciò per terra, seduta, appoggiando la schiena e la testa al muro, lasciando che l'acqua le cadesse sul corpo.
Un canto dolce e triste, proveniva da quelle labbra morbide e bagnate, la sua voce riecheggiava nel suo appartamento:
 
'When I am down and, oh my soul, so weary;
When troubles come and my heart burdened be;
Then, I am still and wait here in the silence,
Until you come and sit awhile with me.
 
You raise me up, so I can stand on mountains;
You raise me up, to walk on stormy seas;
I am strong, when I am on your shoulders;
You raise me up… To more than I can be.
 
There is no life – no life without its hunger;
Each restless heart beats so imperfectly;
But when you come and I am filled with wonder,
Sometimes, I think I glimpse eternity....'

 
Tale melodia inebriava anche la stanza da letto di Nnoitra, nell'appartamento di fianco, solo un muro divideva lui alla ragazza.
Seduto sul letto, la schiena appoggiata allo schienale e la testa contro il muro, in silenzio ad ascoltare quella voce, quella canzone triste ma che riempiva il cuore di Nnoitra di una dolcezza che solo la voce di Neliel riusciva a dargli.
Quante notti ad aspettare il suo rientro a casa, sapendo quello che le era successo, e ogni volta era uguale, se ne stava ore in doccia a cantare quella canzone che solo lui aveva potuto ascoltare.
 
Erano passati giorni da quando Grimmjow aveva accompagnato Neliel a casa.
Ma da quella volta non aveva più avuto la possibilità di vederla, quel pomeriggio però si era stancato di aspettarla, o semplicemente voleva vederla.
C'erano tante cose che non sapeva di quella ragazza, voleva saperne di più.
Non gli importava se poteva sembrare uno stalker o un maniaco, era deciso ad andarla a trovare finito il lavoro.
Arrivò davanti alla palazzina con la sua moto. Si avvicinò alla porta per cercare tra i citofoni il cognome strambo di Neliel, ma di quel nome nessuna traccia.
Eppure il posto era proprio quello.
Dalla porta uscirono 2 ragazzi sorprendendo Grimmjow.
La ragazza aveva 2 codini spinosi biondi, le lentiggini e un ghigno arrabbiato, mentre il ragazzo aveva capelli lisci a caschetto e uno strano basco in testa.
-Scusate?- iniziò Grimmjow. -Stavo cercando Neliel...-
La ragazzina inarcò il sopracciglio.
-E chi la conosce?- ringhiò la piccoletta.
Quell'arroganza fece adirare Grimmjow.
-Che ragazzina arrogante!-
-Che rompi coglioni del cazzo!-
I due si guardarono in cagnesco.
-Su su Hiyori non essere sempre così irascibile!- si intromise il ragazzo biondo.
-Shinji non rompere anche tu! Nessuno ti ha interpellato!-
-Ma ti ha fatto solo una domanda?-
-Chissene frega! Mica lo conosco!-
-Che cavolo c'entra?-
-La sua faccia mi irrita!-
Grimmjow pensava che di gente strana in giro ce ne fosse...ma quelli erano veramente pazzi.
-Se ti irrito tanto perchè non sloggi?-
-Ovviamente!- Hiyori prese a camminare mentre borbottava tra se e se.
-Scusala, ma è fatta così...-disse sconsolato Shinji.
-Madre Natura è stata davvero cattiva con lei...-
Il ragazzo biondo sorrise.
-Comunque...stai cercando Neliel?-
Grimmjow annuì.
-Secondo piano, la porta è quella a sinistra.-
-Grazie mille!-
Grimmjow fece per entrare.
-Ah una cosa...quella ragazza...è strana sai? Non so ma ha uno strano alone di mistero...-
Il ragazzo dai capelli azzurri rimase un po stupito da quelle parole, ma era la stessa cosa che provava lui.
-Shinjiiiii!!- Hiyori gridò arrabbiata da in fondo alla via. -Vedi di muoverti imbecille!-
Il ragazzo sospirò.
-Bhe ci si vede...- Si incamminò verso l'amica.
Grimmjow salì le scale fino al secondo piano come aveva detto quel ragazzo.
-La porta a sinistra.-
Non sapeva se Neliel fosse a casa ma l'unica cosa che voleva era vederla.
Quando suonò il campanello ci volle un pò prima che aprisse la porta: Neliel indossava dei pantaloni grigi di una tuta e una canottierina bianca. In testa aveva arrotolato un asciugamano, probabilmente aveva appena finito di fare la doccia.
Rimase molto sorpresa nel vedere il ragazzo, che la salutò con un semplice 'Yo!'.
-Gri-Grimmjow? Cosa ci fai qui?-
-Avevo voglia di fare un salto qui! Visto che non ti facevi vedere!-
-Ecco...ho avuto da fare con il lavoro.- sorrise imbarazzata.
-Lavoro? Tu lavori?-
Neliel rimase un attimo in silenzio...non sapeva cosa dire, perchè in verità il lavoro non lo aveva, almeno...quello non era un vero lavoro.
La porta di fronte si aprì. Nnoitra si trovò davanti agli occhi Grimmjow e Neliel, rimanendo stupito.
I due ragazzi si squadrarono, come quella volta al bar. Neliel notò l'atmosfera pesante che si era fatta.
-Ah Nnoitra volevo presentarti Grimmjow! E' stato così gentile da accompagnarmi a casa l'altra volta.-
Nnoitra non sembrava minimamente interessato. -Stavamo per accomodarci a bere qualcosa!- prese il braccio di Grimmjow amichevolmente. -Vieni anche tu Nnoi!-
-No!- la risposta fu secca.
Neliel mise il broncio.
-Lascialo solo a masturbarsi...- disse Grimmjow divertito. -Mentre noi ci divertiamo...- spinse dentro casa la ragazza.
Nnoitra a quelle parole si irrigidì. Lo stava forse sfidando o lo stava pigliando per il culo?
-Ho cambiato idea...- si fece strada per entrare in casa urtando Grimmjow. -Mi è proprio venuta voglia di bere qualcosa in compagnia.- puntò lo sguardo irato sul ragazzo dai capelli azzurri.
-Bene bene!! Accomodatevi pure su divano! Nnoitra ci sono alcune birre in frigo, sai dove trovarle! Io intanto mi asciugo i capelli!- sorridente si diresse in bagno.
Grimmjow si accomodò, come le aveva detto Neliel il suo appartamento era più grande, in ordine e con un piccolo balconcino.
Nnoitra tornò con due birre aperte in mano, appoggiandone una sul tavolino e sedendosi sul divanetto opposto a Grimmjow.
Calò il silenzio in quella stanza, si sentiva solo il rumore del phone di Neliel.
Grimmjow prese la birra.
-Sei un amico di Neliel immagino.-
-Se così si può dire...-
-Per caso sei il suo fidanzato?-
-Neanche per sogno.-
-Sei gay?-
Nnoitra trasalì sbattendo la bottiglia sul tavolo.
-Che cazzo dici?-
-Hai una bellezza del genere a due passi e non ti sogni minimamente di provarci? Sei un deficiente!-
-Sei un porco!-
-Non dire cose così ovvie...-
Grimmjow bevve un sorso di birra. -Ok siamo partiti con il piede sbagliato...- continuò. -Conosci da tanto Neliel?-
-Si...siamo cresciuti insieme...ma evita di chiedermi di lei, se vuole raccontarti qualcosa sarà lei a farlo.-
-Bene.- sospirò. -E tu? lavori, studi, mantenuto...-
-Non mi va di parlarti della mia vita!-
-Sei un ragazzo noioso sai?-
-Nessuno ti costringe a rimanere qui.-
-Sei geloso?-
-Smettila!-
-Sei proprio un gay!-
I due si fulminavano negli occhi.
-Bene ragazzi! Vedo che state già andando d'accordo!- Neliel spuntò tutta sorridente, sedendosi tra i due.
-Hei Nnoitra! E la mia birra?- guardò crucciata il ragazzo.
-Bere ti fa solo male!-
-Ma solo un goccetto!- Neliel si allungò per prendere quella che Nnoitra aveva in mano.
-Smettila Nel!- il ragazzo aveva le braccia lunghe e questo impediva alla ragazza di raggiungere la birra.
Tra il trambusto, squillò il cellulare di Nnoitra.
-Pronto?-
Grimmjow e la ragazza rimasero in silenzio.
-Si arrivo subito!-
Il ragazzo si scolò tutta la birra.
-Devo andare...- poi si alzò.
-Che peccato...ci sdegni della tua compagnia?- il sorrise sghembo di Grimmjow lo fece irritare.
-Purtroppo per te si.-
-Ci vediamo Nnoitra!- canzonò Neliel.
Nnoitra diede l'ultimo sguardo a Grimmjow, poi se ne andò lasciando solo i due.
-Che ragazzo inespressivo!-
-Nnoitra? Può sembrare..ma non è così. E' un ragazzo dolce, anche se non lo dà a vedere.- sorrise.
Grimmjow sospirò.
-Posso andare sul balcone?-
-Si certo.-
-Vieni a farmi compagnia?-
La ragazza rimase un pò perplessa da quelle domande, ma annuì.
Quando i due si ritrovarono sul balcone, Grimmjow si accese una sigaretta.
-Lo sai che fumare fa male alla salute?-
-No sai...non me lo aveva mai detto nessuno.- disse lui serio.
La ragazza lo guardò disorientata.
-Mi stai prendendo ancora in giro!-
-Sono serissimo.-
Neliel gli fece la linguaccia.
-Non ci casco più nei tuoi giochetti!-
In quel momento si alzò il vento, che scostò i lunghi capelli di Neliel dal suo viso.
Grimmjow rimase a guardare il viso della ragazza, attirato da quella bellezza, guardò ogni minimo particolare.
E ce ne fu proprio uno che attirò la sua attenzione: una cicatrice vicino all'occhio destro, non ci aveva mai fatto caso perchè solitamente quella parte era coperta da un ciuffo di capelli.
Mise una mano sulla fronte di Nel, in modo da vedere bene quel segno.
-E' una cicatrice?-
La ragazza a quelle parole divenne pallida, il suo cuore cominciò a battere forte, a tremare.
Una serie di immagini cominciarono a balenargli in testa: lei bambina, un uomo che la picchiava, poi il sangue che le sgorgava dalla faccia.
Neliel si divincolò da Grimmjow, ancora spaventata.
Il ragazzo rimase di stucco nel vedere quella reazione, ma aveva capito che probabilmente non voleva mostrare a nessun quel segno, ecco perchè lo nascondeva.
Grimmjow spense la sua sigaretta e la gettò dal balcone.
-Mi-mi dispiace...- balbettò triste Neliel.
-Ognuno ha i suoi problemi. Ognuno ha le proprie cicatrici visibili e non, che vuole nascondere. Se vorrai parlarne fallo quando ti sentirai pronta.-
Rientrò in casa. -Hai un pennarello?- chiese.
La ragazza ne trovò uno nei cassetti, porgendoglielo.
Prese la mano della ragazza e all'interno scrisse un numero di cellulare.
-Quando vorrai parlarne...chiama pure.- le sorrise.
Nel rimase a fissare quel numero sulla sua mano.
-Perchè sulla mano? Non potevi semplicemente scriverlo su un foglietto?-
-Così lo avrai sempre a portata di mano!-
Non era stato un caso. Quel ragazzo aveva veramente pensato a tutto. Neliel si sentiva capita. Per qualche motivo Grimmjow si comportava dolcemente con lei, o forse stava solamente giocando.
Ma questo comportamento faceva stare bene Nel.
-Grazie...-
Fu il suono più bello che Grimmjow avesse mai ascoltato.
Una parola. Una singola parola che racchiudeva in sè davvero tanta dolcezza e purezza.

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Capitolo 8
*** Cicatrici ***


Premessa: Hola gente =O= Intanto passo subito a farvi gli Auguri di Natale, visto che ormai siamo agli sgoccioli...anche se sinceramente quest'anno il Natale non l'ho prorpio sentito ò_ò Bha! Ma gli auguri ve li faccio lo stesso.
Passando alla fic...in questo capitolo si comincia a entrare più in profondità sul passato di Neliel...e povera Neliel çAç ma anche su Grimmjow e il suo amore per i gatti :D
Buona Lettura!

Capitolo 7
Cicatrici

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Solitamente quando Grimmjow era al lavoro nessuno lo chiamava o interrompeva, ma quel giorno era diverso.
-Grimmjoooow!- cantilenò Yumichika dal suo ufficio.
Il ragazzo aveva le mani infilate nel cofano di una macchina.
-Che c'è?- urlò.
-Il tuo cellulare suona! Qualcuno ti cerca!-
-Rispondi tu! Non vedi come sono messo?-
Yumichika scomparve nel suo stanzino, solo per riapparire subito dopo.
-E' una ragazza! dalla voce sembra anche piuttosto carina...ha detto di chiamarsi Neliel!- civettò.
Appena sentì quel nome, lasciò il il lavoro che stava facendo, gettando guanti e chiave inglese, che accidentalmente andò sulla testa pelata di Ikkaku.
-Ehi deficiente!! Guarda quello che fai!- gridò arrabbiato tastandosi la pelata.
-Zitto pelato!- disse entrando nell'ufficio.
-Bastardo.-
L'ufficio di Yumichika era tutto perfettamente in ordine e pulito, certamente non si addiceva all'officina sporca e lurida fuori di lì.
-Attento con quelle luride mani di non toccare in giro...- disse schifato.
-Si si certo...-
Prese il cellulare.
-Pronto Nel?-
-Grimmjow? Scusami, ti ho disturbato!-
-No tranquilla dimmi pure...- Grimmjow si accomodò sulla poltroncina lucida.
-Sei impazzito!! Levati da lì, mi imbratti tutto!-  urlò Yumichika.
-Che palle! Lavori in un cazzo di lurido posto, vatti a sporcare un pò le mani!-
-Io NON lavoro nel vostro lurido posto! Per questo lavoro IN questo pulito e profumato ufficio!-
Grimmjow si alterò, buttando fuori il ragazzo a calci e chiudendo la porta a chiave.
-Ma come ti permetti!- urlava dalla porta.
-Stavamo dicendo?- sospirò al tefefono.
-Ahahahah! E' il tuo capo?- Neliel rideva dall'altra parte.
-Assolutamente no!-
-Comunque...ecco mi stavo chiedendo se stasera dopo il lavoro avevi qualche impegno...-
Grimmjow rimase stupito.
-Assolutamente non ho nulla da fare.-
-Davvero?-
-Certo...ti passo a prendere in moto?-
-Bhe ecco...diciamo che ero talmente agitata che sono già davanti a casa tua.-
-Cosa?-
-Ho preparato dei tramezzini e del bento. Se a te fa piacere...-
A Grimmjow non era mai stato preparato del bento, nessuna ragazza gli aveva mai preparato qualcosa con le sue mani, questa era la prima volta.
-Non sono niente di che, però...mi andava di mangiarli con te.-
-Ovvio che mi và scema! Sei sicura di volermi aspettare lì?-
-Non preoccuparti! Se mai dovesse arrivare un maniaco sò difendermi!- disse determinata.
-Si immagino...- non era molto convinto. -Ok aspettami lì e non muoverti, staccò tra mezz'oretta!-
-Aspetterò.-
-A dopo.-
-A dopo.-
Sul viso di Grimmjow si stampò un sorriso malizioso, ma dolce allo stesso tempo.
 
Grimmjow non aveva mai corso così tanto nel tornare dal lavoro. Solitamente era talmente stanco che ci metteva anche un'ora per tornare a casa.
Quando arrivò, Neliel era seduta per terra davanti alla porta dell'appartamento con una borsina.
Appena lo vide, ansimante dalla corsa, si alzò con un sorriso brillante.
-Bentornato!-
-Con tutta questa dolcezza mi uccidi!-
-La devo prendere come una cosa positiva?-
-Prendila come ti pare, io preferisco prenderla da dietro.-
Sicuramente Neliel non capì la battuta maliziosa di Grimmjow, perchè rimase sul ciglio della porta pensante.
-Vuoi rimanere lì fuori?-
La ragazza scosse il capo per allontanare quei pensieri e raccogliendo la sua borsina entrò.
-Come ti è venuta l'idea di venire da me?-
-Bhe visto che l'altra volta eri venuto tu, ho pensato fosse carino che questa volta venissi io.-
-Ti sei praticamente auto invitata.-
Neliel si sentì in imbarazzo.
-Tranquilla! Lo stesso ho fatto io l'altra volta...quindi siamo pari! Con te non si può mai scherzare!-
-Ma è colpa tua! Sei così serio quando dici certe cose!-
Grimmjow sorrise, si stava divertendo a metterla in imbarazzo.
Neliel lo seguì in cucina.
-Il bento lo hai fatto tu?-
Annuì.
La ragazza estrasse i contenitori dalla borsa e li adagiò sul tavolo.
-Prima di mangiare faccio una doccia...-
-Certo!-
Il gattone nero saltò sulla tavola, incuriosito dal profumo di pesce.
-Ehi Kuro! Non è roba per te quella!- lo richiamò Grimmjow.
Neliel lo prese in braccio.
-Povero Kuro...hai un padrone così cattivo! Scommetto non ti da neanche da mangiare come si deve..-
Il gatto miagolò.
-Ma se quel gattaccio mangia meglio di me!-
Neliel sorrise. Ogni volta che sorrideva in quel modo la linea rosea delle guance diventava più scura, rendendola ancora più carina.
-Senti Nel...-
-Mh?-
-Ricordi quando ti ho detto che ognuno ha le proprie cicatrici da voler nascondere?-
Annuì.
-Voglio farti vedere la mia...-
Grimmjow cominciò a togliersi la maglietta, davanti a una Neliel imbarazzata.
-Che fai Grimmjow?-
Davanti ai suoi occhi, lo splendido corpo del ragazzo,muscoloso e perfetto, ma si notò subito la grande e ampia cicatrice che partiva dal petto fino ad arrivare all'inguine.
Rimase a fissarlo in silenzio, cercando di capire il dolore che doveva aver passato a causa di quella.
-Qualche anno fa, c'era un gattino randagio che girovagava per il quartiere. Un giorno quel gattino decise bene di giocherellare sulla strada. In quel momento una macchina sfrecciava a tutta velocità, quello scemo alla guida...non tentò nemmeno di frenare! Io ero lì. Il mio istinto mi fece fare quello che non avrei mai pensato. Mi gettai per proteggere quel gattino. Poi non ricordo più nulla. Avevo praticamente il petto squarciato! Sarei dovuto morire, eppure il destino ha voluto che vivessi...-
Neliel ascoltava in silenzio quella storia.
-E quel gattaccio ha poi deciso di stazionarsi in casa mia...- accarezzò la testolina di Kuro.
-Ami così tanto i gatti?- chiese Nel.
-Non lo so...però con loro ho sempre avuto una certa affinità...io capisco loro e loro capiscono me! Tu credi nella reincarnazione?-
-Non ci ho mai pensato.-
-Bhe...credo che nella mia vita passata sia stato un qualche felino.-
-Un gattino?-
-Nhaaaa! Un pantera!-
-Creo ti si addica...-
-Comunque se potessi non vorrei mai far vedere a nessun questa cicatrice.-
-E perchè?-
-Vai a raccontare che ti sei quasi ammazzato per un gattino! Ti prendono per scemo!-
-Io non credo...-
Lo sguardo di Neliel divenne malinconico.
-Lo hai fatto per salvare una vita...anche se non è una vita umana è sempre una vita.-
Appoggiò delicatamente i polpastrelli della mano sul petto di Grimmjow.
Lui sentì il tocco caldo delle sue dita passare sulla sua cicatrice, mentre il suo sguardo non mollava un attimo quello della ragazza.
Neliel sorrise.
-La mia cicatrice è un brutto ricordo invece...-
Si fece coraggio.
-Mio padre era un uomo orribile. Quando aveva dei problemi si sfogava su mia madre, poi quando sono arrivata io...si sfogava su di me. Mi picchiava. Mia madre non faceva nulla per fermarlo. Aveva paura. A scuola dovevo sempre inventare qualche storia per coprire i lividi. Se avessi detto qualcosa mi avrebbe fatto ancora più male. Poi quel giorno...era più arrabbiato del solito, mi ero messa a strillare perchè la smettesse, ma si arrabbiò ancora di più...-
Grimmjow la ascoltava incredulo.
-Prese un coltello. Se non mi fossi spostata in tempo...non so. Riuscì solo a sfregiarmi il viso. Corsi via, persi tanto sangue ma venni aiutata e portata all'ospedale. Poco dopo seppi che mio padre era stato arrestato per violenza su minori.-
Neliel teneva a stento le lacrime.
-Avevo solo sei anni. Venni affidata a un ragazzo, in una casa per bambini abbandonati o con problemi familiari. Lì incontrai Nnoitra. Diventammo inseparabili. Loro erano diventati la mia famiglia...-
Calò il silenzio.
Grimmjow non riusciva a credere a quella storia, della forza di volontà che Neliel deve aver avuto per andare avanti in questi anni.
-Nnoitra mi ha sempre sostenuta...mi ha promesso che mi avrebbe protetta.- sorrise dolcemente.
Vedere Nel così vulnerabile, così debole in quel momento, fece scattare qualcosa in Grimmjow, che neanche lui aveva mai provato.
L'abbraccio improvviso del ragazzo sbalordì Neliel che lasciò andare il gatto, stretta tra quelle braccia possenti, che non volevano lasciarla andare, anzi la stringevano sempre di più.
-Grimmjow?- disse tremolante.
Non ricevette alcuna risposta.
Il suono di un campanello fece staccare i due.
-Chi cazzo è adesso?- ringhiò Grimmjow dirigendosi alla porta.
Neliel era imbarazzata da quello che era appena successo. Eppure il suo cuore batteva come non mai, stava provando una sensazione che forse, l'avrebbe messa nei guai.

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Capitolo 9
*** Promesse ***


Premessa: Salve baldi giovani! Avete passato un bel natale? Intanto che attendiamo la fine dell'anno io posto il mio capitolo, che sarà l'ultimo di questo anno *-*
In questo capitolo si salta da una parte all'altra della storia! E pian piano viene a galla il passato di Neliel, con l'entrata in scena (anche se per poco) di Tesla <3
Non spoilero nient'altro e vi lascio alla lettura!
E vi auguro un Felice anno nuovo! ci si risente il prossimo anno XD

Capitolo 8
Promesse
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Grimmjow odiava che qualcuno lo disturbasse, proprio nei momenti meno opportuni, soprattutto se era in compagnia di una ragazza.
Aprì la porta pronto a fare una sfuriata delle sue.
Ma non fece in tempo ad aprire che venne travolto.
-Heilà Grimmjow!- si ritrovò la faccia di Kaien tutto sorridente vicinissima alla sua.
-Ma che caz...-
-Dai bello non stare lì impalato.- Ichigo si fece spazio entrando nell'appartamento.
-'Sera...- la piccola Rukia lo seguì.
Ulquiorra entrò tranquillamente senza nemmeno salutare, dietro di lui Orihime e Tatsuki con in mano borsine della spesa.
-Scusa l'intrusione Grimmjow...forse avremo dovuto avvisarti.- Orihime cercò di scusarsi.
-La vita privata per voi non esiste vero?-
-Oh su non fare la vittima adesso!- replicò Tatsuki.
-E poi campione...vuoi metterti qualcosa addosso?!- lo annusò.
-Cristo puzzi anche!-
-Senti carina io lavoro, non mi gratto certo il culo!-
-Comunque abbiamo portato qualcosa da mangiare...come ai vecchi tempi.- Inoue mostrò le borsine, piene di cose da mangiare.
Intanto Kaien, Ichigo e Rukia si erano seduti davanti alla tv e avevano accesso la Play Station.
-Non eri tu che avevi detto 'Questa è anche casa VOSTRA, venite quando volete!'- Ichigo prese in mano un joystick.
-Si ma tanto tempo fa! Casa mia non è più una sala giochi!-
-Ah giusto...adesso è un bordello vero?- Tatsuki non aveva certo peli sulla lingua.
Ulquiorra si era seduto sul divanetto, spostando schifato tutto quello che c'era sopra, come se fosse spazzatura.
Kaien aveva rovistato tra i cassetti dove Grimmjow teneva i giochi della PS. Tutti facevano come se fossero a casa loro.
Tra tutto quel baccano, Neliel si affacciò dalla porta che dava sul soggiorno, divertita nel vedere amici così affiatati.
-Tatsuki vieni in cucina che prepariamo la cena...- Orihime che si stava dirigendo in cucina venne sorpresa nel vedere quella ragazza dai lunghi capelli verdi.
-Hei!- le sorrise Neliel.
Tatsuki nel notare che l'amica era rimasta imbambolata sull'uscio della cucina si voltò, notando una ragazza che le era familiare.
-Oh? Grimmjow vedo che eri in compagnia.-
Grimmjow smise di litigare con la ragazza voltandosi verso Orihime, anche tutti gli altri lasciarono quello che stavano facendo per rivolgere lo sguardo a quella nuova ragazza.
-Scusate il disturbo.- si scusò Neliel.
-Dovrebbero essere loro a scusarsi! Visto che hanno rovinato la nostra pomiciata.-
-Ma-ma non è vero!- arrossì sorridendo.
-Io ti ho già vista! Se la ragazza del bar!- disse Orihime sicura puntandole il dito contro.
-Eh eh...Ormai sono conosciuta così.- piegò leggermente la testa in avanti dalla vergogna.
Tatsuki guardò in cagnesco Grimmjow.
-Ma non riesci a tenere bada il tuo amichetto lì sotto?- indicò le parti basse del ragazzo.
-Non è come sembra...siamo solo...amici.-
-Io starei attenta ragazza...Grimmjow è uno pericoloso!- ridacchiò Kaien che aveva già inserito il gioco nella PS.
-La state spaventando...- Ulquiorra se ne stava tranquillamente seduto a braccia conserte.
-Lasciali perdere...io sono Orihime Inoue.-
-Il mio nome è Neliel Tu Oderschvank.-
-Che nome strano.-
-Me lo dicono in molti!- ridacchiò.
Uno a uno i ragazzi si presentarono a Neliel. Dal canto suo la ragazza si sentiva a suo agio, con loro era divertente scherzare, parlare, mangiare tutti insieme. Grimmjow cercò in tutti i modi di proteggere il bento che aveva preparato Neliel, perchè voleva essere l'unico a gustarsi quel manicaretto preparato da lei. Purtroppo non riuscì nella sua impresa. Si divertirono fino a sera tarda.
-Mi sa che è ora di andare.- Ichigo si alzò stiracchiandosi.
-Accidenti è già così tardi?- Rukia guardò l'orologio che segnava 00.20.
Grimmjow sbadigliò.
-E domani chi si sveglia?-
-Tu Neliel sei a piedi?- chiese Orihime preoccupata.
-Si! Ma tranquilli torno a casa da sola...-
-Ma non se ne parla!- Kaien si intromise. -Sai che girano strane persone ultimamente...quindi verrai accompagna personalmente dal sottoscritto! Sulla mia lussuosa macchina.-
-I ricconi li odio proprio...- disse Grimmjow schifato.
-Ma non c'è nè bisogno veramente...-
-Devo portarti di forza?- lo disse tranquillamente.
Neliel rimase sbigottita lasciandosi convincere.
I ragazzi uscirono uno a uno di casa, salutando il proprietario di casa.
-Hei mi raccomando Kaien...non provarci con Nel!-
-E' tutta nelle mie mani!- urlò, forse non rendendosi conto dell'ora tarda.
-E' proprio questo che mi preoccupa.- sospirò.
Mentre tutti ormai avevano sceso le scale, Tatsuki si appoggiò allo stipite della porta.
-E' una gran bella ragazza...-
-Eh?-
-Come 'Eh'? Neliel no?...-
-Sei gelosa?- sorrise malizioso.
Solitamente la ragazza si sarebbe arrabbiata, imprecando contro l'amico, ma stranamente rimase seria.
-Grimmjow? Cerca di mettere la testa a posto...Neliel è una ragazza dolce, divertente e spensierata. Non giocare con lei.-
Il ragazzo rimase stranito da quelle parole, Tatsuki non era solita parlargli così eppure sembrava veramente preoccupata per lui.
-Ok! Fa come se non ti avessi detto nulla!- la ragazza si avviò all'uscita. A Grimmjow le sue parole gli erano bastate a capire quanto infondo lei ci tenesse a lui. Questo lo rese veramente felice.
 
Era davvero strano come Nnoitra, freddo e distaccato, ogni volta che Neliel lo supplicava di fare uno cosa lui accettasse, come se si sentisse in dovere di accontentarla. Come quel giorno che gli aveva chiesto di accompagnarla a fare la spesa. Inizialmente aveva sbuffato, ma era bastato un sorriso perchè il ragazzo cedesse, e poi doveva pur sempre mangiare anche lui.
Era stata anche una giornata abbastanza calda e Nnoitra non vedeva l'ora di tornare a casa, anche perchè aveva l'impressione di essersi scordato qualcosa.
Salendo le scale del palazzo, con le borsine piene di spesa, Neliel notò un ragazzo seduto davanti alla porta dell'appartamento di Nnoitra. Lo riconobbe subito.
-Tesla?-
Il ragazzo che rispondeva a quel nome si voltò verso i due.
-Heilà! E' da un molto che non ci si vede.- elargì un sorriso dolce.
Neliel abbandono le borse e si precipitò ad abbracciare l'amico, che appena alzatosi venne travolto dall'esuberante ragazza.
Nnoitra rimase un poco stupito.
-Scommetto che ti sei dimenticato che oggi sarei dovuto venire vero?- esordì Tesla, cercando di non venir soffocato dal seno prorompente di Nel.
-Credo proprio di si...- rispose svogliatamente.
-Non dovevi scordarti di una cosa così importante!- lo sgridò Neliel, mollando la presa.
-Si vede che per me non era una cosa così importante!-
Dopo una discussione 'amorevole' tra Nnoitra e Neliel, si decise una cena a casa della ragazza.
-Tieni ancora questa foto Nel?-
Tesla mostrò la fotografia a qui Neliel teneva particolarmente, in cui venivano raffigurati loro tre giovani in compagnia di altre due persone.
-Certamente!- Neliel era intenta a preparare la tavola, mentre Nnoitra era già seduto.
-Certo che qui eri proprio carino Nnoitra.- il ragazzino ridacchiò.
Anche Tesla probabilmente aveva avuto problemi con la famiglia e conobbe i 2 ragazzi a cui, anche a distanza di anni, non avrebbe voluto separarsi.
-Hai sentito Starrk o Lilinette ultimamente?- chiese Tesla riponendo al suo posto la fotografia.
-Purtroppo no...ma mi piacerebbe andarli a trovare!- sorrise.
-Chissà se Starrk ha la stessa faccia addormentata di allora?!-
Starrk...anche lui immortalato in quella foto, e Lilinette la bambina dall'espressione divertita.
Ogni volta che si parlava di Starrk, a Neliel veniva da ridere, ma allo stesso tempo diventava malinconica.
Era quella persona a cui avrebbe affidato tutto di lei, perchè era grazie a lui, che quei ragazzi vivevano.
Starrk era molto giovane quando Neliel venne affidata a lui, non si sa per quale motivo quel ragazzo si prendesse cura di tutti quei bambini problematici, eppure lui sembrava non darci minimamente peso. Viveva la sua vita tranquillamente.
Il più delle volte lo passava a dormire, era piuttosto svolgliato, però amava avere tutti quei ragazzini intorno, era davvero una persona gentile e Neliel si fidava ciecamente di lui.
-Potremo sempre andarci insieme a trovarlo!-
-Io con l'università sono fuori gioco.- rispose Tesla sconsolato.
-Allora mi accompagni tu Nnoi?-
-Non se ne parla! Non metto piede in quel posto!-
A Nnoitra non piaceva rivangare il passato, soprattutto ritornare ai luoghi che glielo avrebbero fatto ricordare.
Tesla si sedette a tavola malinconico.
-Ne è passato di tempo vero? Ricordate il giorno delle nostre promesse? Sulla collina...-
 
Il vento soffiava forte, dalla collina si riusciva a scorgere la città.
-Perchè siamo venuti qui?- aveva gridato arrabbiato Nnoitra, il ragazzino dai capelli a caschetto.
-Voglio scambiare una promessa con voi qui!- Tesla gridava per farsi sentire. -Voglio che voi siate i miei testimoni!-
-Ma è una cavolata Tesla!-
-Invece è una cosa carina!- la voce dolce di una Neliel ragazzina zittì il ragazzo.
-Io voglio promettere...che studierò a fondo...andrò all'università! Alla faccia dei miei genitori che mi hanno sempre trattato come uno scarto! Io ce la metterò tutta!- il sorriso di Tesla era sicuro mentre guardava l'orizzonte.
-Io vi prometto...che canterò! Diventerò una cantante! Con la mia voce voglio rassicurare le persone.- la piccola Neliel aveva gli occhi lucidi.
Il vento le faceva ondeggiare i lunghi capelli.
-Qualsiasi cosa accada...io ti proteggerò!-
La voce di Nnoitra era dolce, un tono sicuro e deciso, mentre guardava Neliel dritta negli occhi.

 
-Sei stato molto dolce quella volta.- Tesla elargì un sorriso malizioso.
Nnoitra dal canto suo si sentiva preso in giro.
-Ma che stronzate!-
Non era cambiato nulla da allora. Per loro l'importante era andare avanti, lasciandosi indietro i momenti tristi e guardare avanti.
Ognuno con i propri sogni...ognuno con le proprie promesse!
 
Harribel si alzò da letto, completamente nuda.
Si girò guardando Aizen che dormiva a torso nudo, coperto solo da un lenzuolo bianco.
La ragazza si diresse in bagno cercando di non fare il minimo rumore.
La sua pelle era bruna, il suo corpo imponente, le lunghe ciocche di capelli dorati le arrivavano fino ai fianchi.
E quando si guardò allo specchio, proprio sul seno destro, quel segno indelebile...il numero 3, lo stesso tatuaggio che Neliel portava sulla schiena, quel simbolo che la faceva sprofondare nelle disperazione ogni volta che lo guardava.
Cosa si nascondeva dietro a quel simbolo? Cosa si nascondeva dietro alle donne che portavano sul loro corpo quel tatuaggio?
 

 
 

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Capitolo 10
*** Sogni infranti ***


Premessa: Il primo capitolo del 2012 *Q* e siamo già al nono çwç
Finalmente dopo nove capitoli si comincia a capire cosa veramente si nasconde dietro il tatuaggio che Neliel porta sulla schiena, di tutto ciò che ha dovuto subire...Ma si capirà meglio nel prossimo capitolo *-* questo è solo un assaggio XD

Capitolo 9
Sogni infranti
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Grimmjow la Domenica solitamente se ne stava a casa a dormire, ma stranamente aveva chiesto a Neliel di uscire il pomeriggio.
Non aveva mai passato così tanto tempo con una ragazza, escluse Tatsuki, Orihime e Rukia, non duravano più di una notte.
Chissa cosa aveva Nel da aver fatto cambiare così tanto il ragazzo.
Grimmjow aveva detto alla ragazza che sarebbe passata a prenderla con la moto a casa sua, ma lei aveva rifiutato, dicendogli che avrebbe preferito incontrarsi davanti al bar in cui si erano ‘visti’ la prima volta.
Già... quello strano incontro!
O Neliel era una romanticona oppure semplicemente voleva incontrarsi lì davanti.
Il ragazzo era sempre quello in ritardo, ma quella volta era in perfetto orario, mentre Nel arrivò correndo sapendo di non esserlo.
-E' strano vedere una ragazza in ritardo!- calpestò la sigaretta finita.
-Scu-scusa...- cercava di riprendere fiato. Le sue gote si erano fatto più rosse dallo sforzo.
Grimmjow non poteva certo rimproverarla, visto che lui spesso faceva lo stesso.
Amichevolmente gli mise la mano sulla testolina scompigliandole un pò i capelli.
-Dai andiamo!-
I due si incamminarono senza una meta precisa, ma Neliel si sentiva di fianco a lui incredibilmente felice.
-Sai quando mi hai parlato di reincarnazione?-
Il ragazzo rimase un attimo stupito da quella domanda.
-Si certo.-
-Ci ho pensato sai....e se dovessi dire che animale ero in una vita passata...sicuramente dire un ariete.- sorrise.
-Un ariete?- il ragazzo era al quanto allibito.
Nel si mise a ridere.
-Lo so che è strano! Però una volta ne vidi uno. Tutti lo prendevano in giro sottolineando quanto fosse brutto, ma io invece lo trovavo carino...è un animale forte, ma allo stesso tempo dolce. Un po mi rispecchio in questo animale...-
-E io che pensavo più a un tenero coniglietto o cagnolino...invece adesso ti immagino come un grosso e imponente ariete! Hai rovinato i miei sogni erotici!- Grimmjow sembrava piuttosto sconsolato, ma la fragorosa risata di Neliel lo fece sorridere. Quella ragazza imbranata e infantile riusciva sempre a stupirlo.
Neliel ad un certo punto venne attratta da un manifesto, appeso alla bacheca di un edificio e si fermò.
Il ragazzo aveva notato che Nel si era fermata e il suo sguardo si era fatto sognante.
Quando si accostò alla ragazza, lesse quel manifesto che la aveva tanto attratta: era un concorso di canto, con grandi prospettive lavorative anche all'estero. Cercavano una ragazza con grandi potenzialità canore.
-Ti piace cantare?-
La ragazza sobbalzò, risvegliata dai suoi pensieri.
-Bhe ecco...quando capita mi piace rilassarmi cantando...è sempre stato il mio sogno poter cantare...-il suo sguardo si fece malinconico.
-E perchè non hai fatto una scuola di canto?-
-Non ho mai avuto le possibilità...-
-Mi farai ascoltare la tua voce?-
Neliel arrossì imbarazzata.
-Assolutamente no! Non ho mai cantato davanti a nessuno! Mi-mi vergogno!-
-Se hai una bella voce perchè dovresti vergognarti?- il suo tono risultò un pò severo.
-Non lo so...-
Grimmjow sospirò. Non la capiva proprio, a volte era solare e divertente, a volte cupa e triste.
-Dove ti piacerebbe andare?- voleva metterla di buon umore e avrebbe accontentato qualsiasi sua richiesta.
Neliel ci pensò su un pò.
-Mhhhh! In sala giochi!- disse divertita.
Rimase allibito da quella risposta. Non poteva immaginare che una ragazza di quasi vent'anni chiedesse di andare in una sala giochi.
-Sei sicura?-
-Certo! Io sono bravissima in quei giochi!- fece per mostrare il muscolo del braccio.
Inarcò il sopracciglio, non sapeva se stava scherzando o meno, visto che per quei giochi i muscoli non servivano a niente (anche perchè lei non ne aveva), ma era tutta una questione di tattica e conoscenza.
-E va bene.-
Yuppi!!- saltellò.
Era difficile per lui capire come una come Neliel, imbranata e goffa, riuscisse in un modo o nell'altro a vincere quasi tutte le sfide di quei giochi. O ci giocava spesso o era semplicemente fortuna. Ma dopotutto era bello vedere Nel divertirsi come una bambina e dal canto suo anche Grimmjow si divertiva.
Quando uscirono dalla sala giochi Grimmjow alzò gli occhi al cielo preoccupato.
-Si stà annuvolando...forse sarebbe meglio per oggi tornare indietro.-
Neliel annuì notando le scuri nubi che si avvicinavano.
In effetti proprio sulla via di casa, cominciò a piovere fortemente, tanto che riuscirono ad arrivare all'appartamento di Grimmjow, ormai bagnati fradici.
Salirono in casa, lasciando le scarpe fori dalla porta per non bagnare all'interno.
-Non ho mai preso così tanta acqua in vita mia!- ringhiò Grimmjow.
-Ahahahaha con i capelli abbassati così sembri anche una persona seria!-
Neliel era divertita.
Grimmjow cominciò a spogliarsi.
-Hai i vestiti completamente bagnati...ti presto una mia tuta! Sarà un pò grande ma così non prenderai un raffreddore.-
Dopo che il ragazzo si cambiò in camera da letto, portò dei vestiti.
-Ecco tieni...-li porse alla ragazza.
-Grazie.-
-Vai pure a cambiarti in camera mia...e non preoccuparti...non ti spio.-
Neliel lo guardò di sottecchi.
-Mi devo fidare?-
-Vatti a cambiare scema!- la spinse in camera chiudendo la porta.
Oltre alla pioggia che scendeva, cominciarono a cadere tuoni e fulmini.
Grimmjow rimase fuori dalla porta ad ascoltare ogni movimento di Neliel, e gli balenò spesso in testa di guardare dal buco della serratura.
La ragazza cominciò a spogliarsi, rimanendo in mutande e reggiseno. Proprio nel momento in cui si stava infilando la grande maglia di Grimmjow, un tuonò cadde proprio davanti alla finestra della camera, facendo un grande rumore.
Neliel si spaventò gridando, facendo scattare Grimmjow che entrò senza nemmeno pensarci.
-Nel cosa è....-
Si bloccò. Davanti ai suoi occhi la schiena nuda di Neliel, il tatuaggio imponente si stagliava sul suo corpo.
Grimmjow rimase sorpreso di vedere una cosa così inusuale sul suo corpo.
Appena la ragazza notò che il ragazzo stava fissando la sua schiena, sobbalzò, indossando subito l'indumento. I suoi occhi erano terrorizzati, come se lui non avesse mai dovuto vederlo.
Lui si accorse della sua reazione.
-Neliel? Quel tatuaggio...-
-Non dovevi entrare!!- il suo tono era arrabbiato. Si stava facendo piccola piccola, come se si volesse nascondere in quella maglia troppo grande per lei.
Il ragazzo rimase allibito da quel tono.
-Non avresti dovuto vederlo...non dovevi vederlo!- il grido era strozzato.
-Cosa stai dicendo Nel?- si stava avvicinando a lei.
-Non ti avvicinare!!-
-Smettila Neliel!- Voleva capire cosa le stava succedendo.
Appena Grimmjow le toccò le braccia, lei cominciò a divincolarsi e a strillare.
-Non toccarmi!! Non toccare una donna sporca come me!-
-Che cazzo ti prende?- la fermò per le braccia.
-Lasciami! Io non merito di essere amata...-cominciò a calmarsi. Le lacrime cominciarono a sgorgarle dagli occhi.
Grimmjow non sapeva più cosa fare. Vedere Neliel in quelle condizioni, come quella volta che le raccontò di suo padre, la vedeva indifesa, ferita...lei stava male.
-Neliel...-il suo tono era dolce. Il corpo della ragazza venne avvolto da quelle braccia forti e calde. Con il viso contro il suo petto, riusciva a sentire il battito del suo cuore, questo la tranquillizzò.
Grimmjow sprofondò nei capelli umidi della ragazza, avevano un buon profumo.
-Grimmjow?- il suo tono adesso era calmo. -Se tu sapessi...mi odieresti...-
-Non dire stupidaggini...non potrei mai odiarti.-
L'acqua scrosciava e i tuoni facevano da sottofondo alle parole di Neliel.
-Il mio sogno è sempre stato quello di cantare...con la mia voce volevo appassionare la gente. Quando mi trasferii qui un anno fa, volevo solo trovare un posto dove cantare. Quando mi contattarono per un concorso ero davvero felice che non vedevo altro. Mi sono ritrovata davanti a quell'uomo in giacca e cravatta, circondato da guardie del corpo. Lì la cosa ha cominciato ad insospettirmi.
Ma ero così ingenua...Era tutto un imbroglio…- il suo tono si fece ancora più tremante.
-Lui...lui mi ha violentata! Avrei tanto voluto scappare...ma era così forte. Ha fatto male, piangevo ma nessuno mi aiutava. Ero sola...-
Grimmjow la strinse di più. La rabbia era così forte che avrebbe voluto tirare un pugno nel muro, ma tra le sue braccia adesso c'era una ragazza che piangeva.
-Pensavo che il peggio fosse passato...ma invece mi sbagliavo! Quel tatuaggio...faceva così male sulla mia pelle. Le donne che portano questo marchio, diventano di sua proprietà. Diventano il suo svago, le sue schiave, le sue donne. Non puoi essere toccata da nessun altro uomo...sei sua a tutti gli effetti!- singhiozzava.
-Sono marchiata per tutta la vita!-
Rimasero in silenzio, mentre Neliel piangeva come una bambina.
-Chi è questo stronzo Nel?- la sua voce era roca.
-Ti prego Grimmjow...non fare nulla...lui è potente...ti prego.- Il suo tono supplichevole lo fecero calmare.
Ma non avrebbe mai potuto perdonare quell'uomo che aveva distrutto la vita a Neliel. E se voleva sapere di più c'era solo una persona a cui chiedere. Una persona che aveva promesso a Neliel di proteggerla: Nnoitra.

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Capitolo 11
*** Pugni e Ferite ***


Premessa: Salve baldi giovani! Siamo al capitolo 10, praticamente a metà della storia XD Ma non temete che non sarà lunga... come vedete i capitoli sono corti. Dunque, questo è uno dei miei capitoli preferiti =w= perchè vedrete Grimmjow alle prese con Nnoitra...e vi assicuro che voleranno dei paroloni.. XD
trattandosi di persone moooolto carine e gentili ^-^'
E poi finalmente tutta la storia di Neliel e Nnoitra viene raccontata! Eeeh Aizen, non sei mica tanto buono u_u
Ah, una cosa...ad un certo punto si parla di soldi, io ho messo un milione di dollari (tanto per arrotondare xD), perchè non sapevo a quanto corrispondesse la cifra in Yen *-* ma sorvoliamo xD è comunque un cifra alta =w=
Buona lettura!

Capitolo 10
Pugni e Ferite

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Per tutta la notte Grimmjow non aveva chiuso occhio, era rimasto seduto a terra, guardando Neliel dormire nel suo letto. Dopo quella rivelazione si era addormentata lasciando il ragazzo con mille dubbi.
Ed era per quello che aveva deciso di incontrare Nnoitra.
 
Quando Nnoitra sentì suonare alla porta, era alquanto irritato di essere disturbato la mattina, ma rimase stupito quando davanti a lui si ritrovò Grimmjow.
-Heila!- la voce del ragazzo dai capelli azzurri era seria.
-Ma che cazzo succede?-
-Devo parlarti.-
-Ma vaffanculo!- Nnoitra fece per chiudergli la porta in faccia, ma Grimmjow lo fermò bloccandola.
-E' una questione importante.-
-Non me ne frega un caz-
-Si tratta di Nel!- i suoi occhi sembravano quelli di una belva, il che stupì Nnoitra.
-Entra...- lasciando andare la porta in modo che potesse entrare.
I due si sederono al tavolo, l'uno di fronte all'altro.
-Neliel mi ha raccontato tutto...-
Nnoitra sobbalzò.
-Di come è entrata in quel giro...-
-Tsk...tutto! Tu non sai niente!-
-Se lo avessi saputo avrei fatto qualcosa anche prima...se prometto a qualcuno di proteggerla, io lo faccio...non come qualcuno di mia conoscenza.-
-Che cazzo vuoi saperne tu?- Nnoitra si infuriò -Cosa vuoi saperne di lei? Di tutto quello che ha passato? Di tutte quelle notti passate a piangere e le sue grida disperate! Tu non sai proprio niente di nessuno!-
-E tu cosa facevi eh?- anche Grimmjow aveva perso la pazienza - Hai mai fatto qualcosa per lei? Quello stronzo le ha rovinato la vita! Che cazzo hai fatto tu?-
Nnoitra a quel punto si alzò, scagliando un pugno contro il ragazzo, che cadde a terra.
-Pensi che non abbia fatto nulla? Allora non sai un bel niente!-
Grimmjow aveva il labbro tagliato, nessuno poteva trattarlo così, ma la cosa peggiore è che Nnoitra si era di nuovo avventato sopra di lui, urlandogli in faccia. Non sopportava una tale sottomissione.
Il pugno che raggiunse il ragazzo moro dritto sul naso lo fece capitolare al suolo da dolore. Grimmjow aveva fatto centro.
-Non sono venuto qui per prenderti a pugni!- con la mano si pulì da sangue.
Nnoitra si tirò su, coprendosi il naso con la mano.
-Allora sta ad ascoltare imbecille...- I due rimasero seduti per terra.- Quando Nel arrivò da me in lacrime e mi raccontò quello che le era successo...credi che non abbia cercato di fare niente? Andai da quell'uomo...avrei voluto spaccargli la faccia. Ma non avrei mai immaginato che Aizen fosse così potente.-
-Aizen è il bastardo?-
-Si...intorno a se ha molti scagnozzi, gente che non puoi minimamente pensare...penso anche faccia parte della mafia...altrimenti non si spiegherebbe tutta questa influenza che ha sulle persone, persino sulla polizia. Mi disse che se avessi fatto qualche cazzata avrebbe fatto soffrire Nel...per nessuna ragione al mondo l'avrei fatta più soffrire.-
Nnoitra si rabbuiò ricordando le parole di Aizen, mentre continuava a raccontare.
 
-Sei un ragazzo interessante...voglio divertirmi un pò con te!-
Aizen se ne stava ritto su di sè, imponente, lo sguardo pungente fissava Nnoitra, con un sorriso divertito.- Rivuoi indietro la tua amichetta? Allora portami un milione di dollari...sai quanti sono? Una cifra impossibile per te ragazzino. - si avvicinò al suo orecchio.-Quelli che lavorano per me, vengono ben pagati...- erano state le sue ultime parole.

 
-Così cominciai a lavorare per lui. La banda che hai sentito che provoca furti...bhe ne faccio parte, quelli che hai visto al bar con me e Neliel l'altra volta, lavorano tutti per Aizen.-
-E quanti soldi hai ottenuto fino ad adesso?-
-Pochi!-
-Gran bella risposta!-
-Non so se hai ben sentito la cifra! E' quasi impossibile...- Nnoitra scosse la testa mentre si alzava.
-Quell'uomo...Aizen...è così irraggiungibile?-
-Cazzo! Hai sentito no? Quello fa sicuramente parte della mafia o chissà di quale altra cagata! Non metterti in mezzo...-
Grimmjow si alzò seguendo Nnoitra che si era diretto in bagno, come se fosse a casa sua.
In bagno il ragazzo dai capelli azzurri, guardandosi allo specchiò notò il taglio che sanguinava dal labbro, mentre Nnoitra si lavava la faccia, tingendo l'acqua di rosso per il sangue che sgorgava dal suo naso.
-Il naso è rotto?-
-Spero per te di no! E il tuo labbro? Peccato non sia saltato qualche dente!-
Grimmjow si era diretto sul balcone per fumarsi una sigaretta. Dopo quello che aveva ascoltato doveva eliminare la tensione. Nnoitra lo seguì subito dopo.
-Ne vuoi una?- gli porse il pacchetto di sigarette.
-Solitamente non fumo...ma per una volta...- ne estrasse una. -Cosa hai intenzione di fare adesso? Andrai dalla polizia a raccontare tutto?-
-Se quel tipo è rimasto impunito per così tanto tempo, significa che nemmeno loro possono fare niente!-
Se ne stavano in silenzio a fumare, fino a quando Nnoitra non riprese a parlare.
-Ci tieni così tanto a Nel?-
-Ovvio...e tu?-
Il ragazzo moro sorrise.
-Non l'hai ancora capito?-
-La ami?-
Nnoitra rimase imbambolato. Forse Grimmjow aveva capito qualcosa che non doveva sapere.
-No...-
-Sei un bugiardo...ti si legge in faccia! Non sei proprio bravo a mentire!- sorrise malizioso.
-Stai zitto!-
-Stanotte Nel ha dormito nel mio letto....era veramente carina raggomitolata nella mia maglietta.- Grimmjow lo stava facendo apposta. Cercava di irritare Nnoitra e ci stava riuscendo.
-Sei un porco! Toccala con un solo dito e ti ammazzo!-
Per la prima volta Nnoitra aveva trovato pane per i suoi denti. Lui riusciva a leggerlo nel pensiero, questo lo preoccupava, ma allo stesso tempo quel tipo lo divertiva.
-Senti...- riprese Grimmjow tornando serio.-Hai mai sentito Neliel cantare?-
-Se l'ho sentita cantare? Certamente!-
Il ragazzo dai capelli azzurri rimase sorpreso e incuriosito.
-Cosa? Ha cantato davanti a te? Lei mi ha detto che si vergogna a cantare davanti a qualcuno, per cui non l'ha mai fatto!-
-Diciamo che lei non si è mai accorta che l'ascoltavo.-
-La spiavi?-
-No...ero soltanto lì al momento giusto...-
Nnoitra notò come il ragazzo era rimasto un pò amareggiato da quella cosa e volle prendersi la sua rivincita.
-Poverino...non hai mai potuto sentire la stupenda voce di Neliel mentre canta. Non avrai mai la possibilità di sentirla...- il sorriso sghembo del ragazzo divertì Grimmjow, che troncò il suo orgoglio con una sola frase:
-Poverino...non avrai mai la possibilità di sentire il gemiti di piacere di Nel mentre gode sotto di me!-
Nnoitra rimase zitto con una faccia irritata, però dal canto suo, aveva capito che Grimmjow non era una persona cattiva come poteva sembrare da quella faccia da teppista che si ritrovava.
Quando entrambi finirono di fumarsi la loro sigaretta, Grimmjow decise di ritornare a casa, anche perchè era preoccupato di aver lasciato sola Neliel.
-Ehi?- Nnoitra lo fermò quando era sulle scale.
-Grazie per esserti preso cura di Nel...-
-E' stato perchè l'ho voluto...-
-Spero di non doverti vedere così spesso!-
-Lo stesso vale per me...-Grimmjow lo salutò sorridendo, prima di riprendere a scendere le scale, mentre pensava a cosa sarebbe successo quando avrebbe rincontrato la ragazza.
 
Neliel si svegliò, stropicciandosi gli occhi, guardandosi in giro un pò perplessa, prima di capire dove era e ricordare quello che era successo la sera prima.
Si sentì per un momento spaesata e impaurita, perchè non sapeva come affrontare Grimmjow.
L'unica cosa che alla ragazza venne in mente fu quella di andarsene. Non voleva in quel momento incrociare lo sguardo del ragazzo alla quale aveva, per la prima volta, aveva aperto il suo cuore.
 
Grimmjow entrò lentamente, se Neliel era ancora a letto non voleva svegliarla.
Ma quando notò che non si trovava nel letto, cominciò a preoccuparsi e a cercarla.
-Neliel?- la chiamava guardandosi intorno, sperando in una sua risposta.
Notò che le scarpe e i vestiti non c'erano più, però notò un biglietto sulla tavola.
 
'Grazie di tutto Grimmjow!
Non stare a preoccuparti...sono solo tornata a casa!
Ah! hai un letto molto comodo! :P
Non pensare a cose sconce con questa affermazione! >///<
Grazie ancora di tutto...
P.s: ho dato da mangiare a Kuro <3'

 
Grimmjow sorrise. Nonostante quello che era successo Neliel era sempre la ragazza allegra che aveva conosciuto, quel biglietto lo rese felice.
Mentre sistemava le coperte del letto, sentì vibrare sotto le lenzuola.
-Ma che cavolo è?-
Scovò il cellulare di Neliel che vibrava insistentemente.
-Quella stupida....- Si era ricordata di scrivere quel biglietto ma si era dimenticata il cellulare nel suo appartamento.
Sapeva che non doveva intromettersi nella sua vita, ma fu più forte di lui.
-Pronto?-
La persona dall'altra parte rimase per un istante in silenzio...forse non si aspettava una voce maschile.
-Stavo cercando Neliel...- era una voce femminile.
-Purtroppo Nel in questo momento non è disponibile!-
Ci fu un altro momento di silenzio.
-Sei Grimmjow?-
Il ragazzo sobbalzò.
-Come fai a conoscermi?-
-Neliel mi ha parlato di te...sei al corrente dei fatti?-
Sicuramente quella donna doveva avere a che fare con Aizen. Grimmjow non sapeva se mentirle o dire la verità, sapeva che poteva mettere nei guai Nel. Però se lei gli aveva parlato di lui...era una persona di cui si fidava.
-Se per fatti intendi che uno stronzo tratta Nel come una puttana...allora si!-
-Come immaginavo...-
-Ascoltami...vorrei incontrarti.-
La donna ci pensò.
-Va bene...ma decido io il posto.-
-Come ti pare!-
-Allora domani alla stazione...alle 18.00.-
-Come ti riconoscerò?-
-Non sono una donna che passa inosservata...-
Grimmjow rimase stupito da quella risposta.
-Posso almeno sapere il tuo nome?-
-Harribel...Tia Harribel!-
La conversazione terminò con quel nome.

 
 
 

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Capitolo 12
*** Donna Innamorata ***


Premessa: Salve lettori! In questo capitolo ci sarà l'incontro tra Harribel e Grimmjow...lo ammetto ho sempre avuto un debole per questa coppia =w= infatti AMO il triangolo GrimmNelHarri <3 e vi confesso anche che mi piace molto la coppia HarriNel xD volevo proprio mettere Harribel in questa FF come una figura importante per Neliel =w=
Comunque...in questo cap si parlerà particolarmente di lei...del rapporto che ha con Aizen e con Nel <3
Per me questo capitolo è molto dolce çAç sopratutto alla fine! Spero sia lo stesso anche per voi...
buona lettura <3

Capitolo 11
Donna Innamorata
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Quando Neliel era arrivata a casa quella mattina, Nnoitra era rimasto ad aspettarla sulla porta di casa.
Lei si era spaventata vedendo il suo naso gonfio e livido. Si erano poi messi a parlare di quello che era accaduto, della scenata a casa di Grimmjow e della loro scazzotata.
La ragazza lo aveva rimproverato e aveva rimproverato anche Grimmjow che non era lì, ma sicuramente lo avrebbe fatto in un secondo momento.
-Siete stati due stupidi!- si era imbronciata.
-Ha iniziato lui!-
-Non fare il bambino Nnoi!-
Erano poche le volte che Nel lo sgridava, ma quelle poche volte il ragazzo finiva sempre per diventare un bambino indifeso.
-Avete fatto tutto questo casino, per cosa? Non potevate risolvere le cose senza arrivare alle mani? Siete proprio due ragazzini cocciuti!-
Neliel rovistò nella sua borsa in cerca di qualcosa, che probabilmente non trovò perchè divenne spaventata.
-Oh no! Il cellulare! L'ho scordato sicuramente da Grimmjow!- guardò l'amico supplichevole -Nnoitra...non è che andresti da Grimmjow a recuperare il mio telefono?-
-Non se ne parla!-
-Dai ti prego cosa ti costa?-
-Perchè non ci vai tu?-
Neliel divenne triste. Nnoitra capì la situazione e sapeva che quello che stava per dire sarebbe andato tutto a vantaggio del quel ragazzo.
-A lui farebbe piacere sai?-
-Stasera devo andare da Aizen...- sorrise malinconica -forse ci andrò domani...da Grimmjow.-
Nnoitra sapeva che anche quella notte sarebbe rimasto ad aspettarla, seduto nel letto, ad ascoltare la sua dolce e triste melodia.

Grimmjow subito dopo il lavoro si era diretto alla stazione. Lì avrebbe incontrato Harribel. Non sapeva a cosa andava incontro, ma era convinto della sua scelta.
Alla stazione giravano tante persone,era un posto comune, forse la donna lo aveva scelto proprio per quello.
Quando il ragazzo arrivò, con lo sguardo cercava tra le persone presenti chi avrebbe potuto essere quella ragazza.
Poi notò una donna in piedi, vicino a una panchina, dalla pelle bruna e i capelli biondi, circondata da 3 ragazzi.
-Hei bellezza! Cosa ci fai qui tutta sola?- incominciò uno dei ragazzi.
-Vieni a divertirti con noi?-
La donna non si mosse di un millimetro.
-Levatevi dai piedi...- il suo tono era molto calmo.
-Come?-
-Sei sordo? Vi ho detto di levarvi dai piedi!-
-Hei hei gattina! Siamo arrabbiate? Se vieni con noi sapremo come renderti felice!- un dei ragazzi allungò le mani sulla donna, ma ci vollero solo pochi secondi perchè lei lo ribaltò per terra.
-Ahia cazzo! Ma come ti...- gli arrivò una pedata dritta in faccia.
Gli altri due ragazzi rimasero a fissare la scena spaventati, mentre Grimmjow invece rimase stupito.
Il ragazzo si tirò su con la faccia sanguinante.
-Sei un stronza!- urlò.
-Ti avevo chiesto di andartene...non mi hai ascoltato.-
Stava per infierire ancora su di lei quando Grimmjow intervenne.
-Hai qualche problema?- aveva un tono rabbioso.
I ragazzi rimasero terrorizzati da quegl'occhi, e visto come erano andate le cose con la ragazza, non volevano certo mettersi contro una belva del genere e se ne andarono feriti nell'orgoglio.
-‘Non sono una che passa inosservata’ avevi detto!- voltandosi verso la donna.
-Avevo ragione no?- sorrise.- Sono Tia!- si era presentata.
-Grimmjow.-
I due si sederono sulla panchina.
-Perchè hai voluto incontrarmi?-
-Volevo sapere di più su Neliel e mi è sembrato di capire che lei si fida di te.-
Harribel rimase a pensare.
-Neliel è una ragazza forte...diversamente da quello che uno può pensare vedendola, non è una sprovveduta. -
-Questo già lo so!...Anche tu fai parte della combriccola?-
-Non definirla una semplice combriccola. Dietro c'è un giro d'affari che tu non ti puoi neanche immaginare!- Grimmjow era teso. -Aizen è un uomo spietato e calcolatore. La sua carta vincente è il fatto di contare solo su sè stesso!-
-Ma ha un sacco di scagnozzi!-
-Si però lui non si fida di nessuno. Nessuno è mai entrato così tanto in confidenza con lui. Non va a sperperare in giro quello che fa o non fa. Per questo la polizia non è ancora riuscita a fermarlo, perchè non hanno prove, testimonianze, nessuno parla perchè ha paura. E' questa la sua più grande potenza!-
Il ragazzo non riusciva ad immaginare che quelle storie potessero essere vere.
-Tu chi sei allora?-
Harribel guardò intensamente nei suoi occhi, Grimmjow si sentì un brivido lungo la schiena.
Lei si guardò un attimo intorno non notando nessuno e si tirò sù la maglietta scoprendo il seno.
Il ragazzo rimase un attimo spiazzato, prima per il fatto che senza troppi problemi le aveva mostrato una parte tanto intima del suo corpo, poi notò quel tatuaggio.
-Immagino tu lo riconosca!-
Al ragazzo balenò in mente l'immagine di Neliel quella sera e della sua sofferenza.
Allora anche lei doveva aver avuto le sue stesse sorti.
-Come Nel, anche io porto il marchio di Aizen.- si ricoprì.
-Perchè proprio il numero tre?-
-Conosci il locale Number Three?-
-E' una specie di Streep Club! Ma non ci ho mai messo piede!-
-Già il nome dovrebbe farti capire tante cose. Quello è un locale di Aizen, dove avvengono tutti i suoi affari più importanti, è solo una copertura.-
-Il numero tre...- Grimmjow si zittì pensante. -Anche tu hai dovuto subire quell'umiliazione?- si riferiva a quello che le aveva raccontato Nel.
-Inizialmente si...però...per me è diverso.-
-In che senso?-
-Diversamente da Neliel o da qualche altra ragazza...io sono innamorata del signor Aizen!-
Grimmjow sbottò.
-Cosa? Ma come cazzo fai ad innamorarti di un bastardo del genere, me lo spieghi?-
Harribel abbassò lo sguardo malinconica.
-Fin da giovane ho lavorato al suo fianco. Lui mi ha dato un lavoro e un posto dove vivere. Io l'ho sempre ammirato. La mia ammirazione verso di lui, si è trasformata in amore. Volevo solo essere sua e di nessun altro. Però a lui non è mai importato niente di me...il mio è sempre stato un amore a senso unico.-
-Tsk! Allora sei una stupida.- Grimmjow si era calmato.
-No...sono solo una donna innamorata.-
Lo vedeva nei suoi occhi, tutta l'ammirazione che provava per quell'uomo.
-Sono molto legata a Nel...fin da subito ho cercato di alleviare le sue sofferenze...come amica, poi come una sorella. Grimmjow?-
-Mh?-
-Lei mi sembra veramente un bravo ragazzo. Quindi capirà la situazione.-
-Mi sta dicendo di allontanarmi da Nel?-
Ci fu un attimo di silenzio.
-Stia attento...tutto qui.-
La ragazza si alzò per andarsene.
-E' stato un piacere parlare con lei, Grimmjow.-
-Lo stesso vale per me...Ah un'altra cosa...-
La ragazza si girò.
-La prossima volta...potrei anche toccarle?- sorrise malizioso.
Harribel rise senza dargli alcuna risposta. Era veramente un ragazzo particolare.

La sera Neliel come varie altre volte che Aizen aveva finito le sue prestazioni, rimaneva sola.
Harribel era entrata sorridente.
-Signorina Harribel!-
Si sedette con lei.
-Mi sembrate felice questa sera!- le aveva chiesto Neliel.
-Ho incontrato una persona speciale.-
-Oh! Non è che finalmente vi siete innamorata di un altro uomo?-
Harribel la guardò stupita, prima di mettersi a ridere.
-Ahahah! No Neliel! Non potrei mai innamorarmi di una persona il cui cuore già appartiene ad un'altra...-
La ragazzina era incuriosita.
-Neliel...ti sei innamorata di Grimmjow?- le sorrise dolcemente.
Nel arrossì.
-Ma-ma cosa dite?- balbettò.
Harribel già lo aveva capito dalla sua reazione.
Con la mano dolcemente scostò i ciuffi verdi dalla fronte, stampandole un piccolo bacio, come avrebbe fatto una madre con la sua bambina.
-Non si dicono le bugie piccola Nel...-

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Capitolo 13
*** Vecchie conoscenze ***


Premessa: Salve ragazzi! Non c'è molto da dire su questo capitolo...a parte che faranno la comparsa alcune persone importanti per Neliel, quali Starrk e Lilinette...Starrk che si è preso cura della ragazza quando era bambina.
E' un capitolo che si distacca un pò dalla storia, perchè voglio far conoscere tutti i personaggi e non solo quelli principali...
ma non vi preoccupate che dal prossimo episodio si riprende...e si riprende alla grande :D
Non mi resta che augurarvi buona lettura <3

Capitolo 12
Vecchie conoscenze
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Grimmjow non avrebbe mai riportato il cellulare a Neliel, aspettava che lei se lo venisse a prendere, quando se lo sarebbe sentito lei.
Ma non immaginava così presto.
-Grimmjow!! Grimmjoooow!- Ikkaku cercava di farsi sentire dal ragazzo dall'altra parte dell'officina. -Hei! Ma che hai fatto al labbro? Hai fatto a scazzotate?- gridava divertito.
-Un piccolo disguido.-
-Attento che finisci sfregiato come il capo!-
Ikkaku non si era accorto che proprio dietro di lui passava Zaraki.
-Chi sarebbe lo sfregiato?- la sua voce forte aveva rimbombato all'interno.
Il pelato sobbalzò dallo spavento. Grimmjow rideva divertito.
-Queste sono ferite di guerra! Sono le cicatrici che fanno grande un uomo!-
Nel mentre arrivò Yumichika.
-E' la bellezza che conta nella vita!- canticchiò. -E cosa vedono i miei occhi...-si era fermato a fissare l'entrata.
I tre, incuriositi, si affacciarono.
Neliel stava sull'uscio del portone, guardandosi intorno.
Grimmjow rimase stupito e prima ancora che si muovesse, Yumichika lo precedette.
-Salve signorina! E' davvero stupenda, complimenti! E guarda che bei capelli!- cinguettò.
La ragazza era un pò imbarazza, ma era felice di avere tutte quelle attenzioni.
-Grazie mille! La sua voce mi sembra familiare. Oh! Allora è proprio qui che lavora Grimmjow?-
Yumichika fece una smorfia.
-Quel teppista? Cosa ha a che fare con una dolcezza pura come la tua?-
-Chi sarebbe il teppista?- Grimmjow sbucò da dietro di lui.
-Quando mi sorprendi da dietro sei così affascinante.-
-Non dire cose che potrebbero essere fraintese!-
-Vi lascio soli cari...- mandò un bacino a Neliel, che lei salutò amorevolmente con la mano.
-Simpatico il tuo amico.-
-Non è un mio amico! piuttosto...come hai fatto a sapere che lavoravo qui?-
-Ho chiesto un pò in giro, poi ho incontrato una bambinetta tanto carina, dai capelli rosa...- il ragazzo capì subito che si trattava di Yachiru.-E’ stata così gentile che ha saputo indicarmi perfettamente questo posto!-
-E....-
Grimmjow sapeva benissimo per che cosa era venuta lì. Nel sospirò.
-Sono venuta per chiederti se avevi trovato il mio cellulare...-
-Certo stupida! Anzi aspetta qui...-
Neliel non si aspettò che il ragazzo tornasse con il suo cellulare e rimase alquanto sorpresa.
-L'ho sempre portato con me nel caso ti avessi incontrata.-
-Grazie...volevo chiederti un'altra cosa...-
-Dimmi!-
-Volevo che tu mi accompagnassi in un posto...-
-Davvero? E dove?-
-In un posto per me speciale....ma non ti dico niente!- gli fece la linguaccia.
-Ok!- disse divertito.
-Questa Domenica!-
-Non c'è problema. Vengo con la moto.-
Neliel era al settimo cielo.
-Bacio! Bacio!Bacio!...- insisteva Yumichika dietro una macchina spiandoli.
-Stai zitto che ci scoprono!- Ikkaku era con lui.
-Stavo solo creando l'atmosfera!-
Grimmjow avrebbe voluto prenderli a pugni, ma ci pensò qualcun'altro prima di lui.
-Filate al lavoro branco di coglioni!- Zaraki tirò un pugno sulla testa dei due, che doloranti ritornarono alle loro postazioni. Neliel non si era mai divertita così tanto.

Quella domenica Grimmjow era arrivato con la sua moto sotto casa di Neliel in perfetto orario e si era pure stupito.
Lei tutta felice si era seduta dietro, aggrappandosi forte, non lasciò mai la presa dal corpo del ragazzo, dal canto suo lui era felice di sentirla così vicina.
Per tutto il tragitto aveva seguito le sue indicazioni, uscendo dalla città e dalla periferia, per poi arrivare a trovarsi in mezzo alla campagna.
Girarono per una stradina, immersa nel verde. Ad un certo punto Grimmjow pensò che si erano persi, poi vide una casa immensa, in stile antico.
-Eccola!- gridò la ragazza.
Quando si fermarono l'aria era leggera e pulita, ricca di profumi, diversa da quella di città che il ragazzo aveva sempre sentito.
Neliel saltellando e sicura si diresse verso la casa, con un giardino enorme.
-Nel aspetta!- il ragazzo la seguì tranquillo.
In quel giardino si trovava un gruppo di bambini, tra cui una ragazzina un poco più giovane di Neliel, che subito riconobbe.
-Lilinette!!-
La ragazza in questione si girò incredula, elargendo un grande sorriso.
-Neliel!!- Le due si strinsero in un forte abbraccio.
-Non ci posso credere! Quanto tempo è passato! Come te la passi Nel?-
-Non c'è male!-
Lilinette notò Grimmjow.
-E' il tuo ragazzo?-
-Ehm...un amico.- disse arrossendo. -Grimmjow...lei è Lilinette!-
-Hei!- la salutò.
-Questa è la casa dove ho vissuto...dove siamo cresciuti io e Nnoitra. E' l'unico posto dove posso dire di essere a casa.- Neliel sorrise dolcemente.
-Lilineeeeeet!- i bambini chiamavano. Probabilmente tutti quei bambini, avevano avuto le stesse sorti familiari di Nel e Nnoitra.
-Si arrivo!! Comunque Starrk dovrebbe essere a poltrire da qualche parte! Quel tipo più diventa vecchio e più dorme! Senti Grimmo...-
-Grimmjow!- la corresse irritato.
-Abbiamo bisogno di un aiuto maschile e mi sembra di vedere che hai buone potenzialità! Vieni!- Lili lo strattonò per un braccio.
-Hei! No! Io odio i bambini!-
-Ciao Grimmjow!- Neliel lo aveva completamente abbandonato. Sapeva di fare un torto a Grimmjow, ma voleva prenderlo un pò in giro.
Si guardava attorno alla ricerca di Starrk, era un tipo piuttosto solitario, eppure si prendeva cura di tutti quei bambini da solo. Neliel non lo aveva mai capito.
Notò una figura distesa sotto una pianta. Non poteva essere che lui.
Si avvicinò lentamente, non aveva intenzione di spaventarlo. L’uomo dai capelli castani dormiva beatamente. Si sedette di fianco avvicinando la bocca al suo orecchio, soffiandoci delicatamente dentro.
-Neliel...- Starrk parlò. Ormai la riconosceva. Fin da quando era bambina, ogni volta che lo svegliava faceva quel gesto.
-Sono così riconoscibile?-
L'uomo aprì gli occhi, vedendosi davanti una Neliel cresciuta e matura.
-Dovresti cambiare il modo..ecco tutto…-
-Sono felice di vedere che stai bene.-
-Lo stesso vale per me!- sorrise. -Come stanno Tesla e Nnoitra?-
-Bene! Tesla non è riuscito a venire causa università, Nnoitra...bhe dovresti conoscerlo!-
-Il solito bastardello eh?...sei venuta da sola?-
-Un amico mi ha accompagnato!-
A quelle parole Starrk si levò su di scatto.
-Amico? Nel...non sarà il tuo ragazzo spero?-
La ragazza si sentì imbarazzata.
-N-no! è solo un amico!-
-Fiuuu!-sospirò.-Non permetterò ad un moccioso di portarmi via Nel! Dovrà passare sul mio corpo!-
Neliel rise divertita.
Starrk e Grimmjow si erano incontrati, l'uomo mise subito le cose in chiaro nei confronti della ragazza, Grimmjow dal canto suo non si lasciava mettere i piedi in testa. I bambini e le due ragazze si erano divertite guardandoli stuzzicarsi, fino a quando come si aspettavano Starrk aveva mollato, dicendo che era stanco.
La giornata era passata tra un gioco e l'altro, Grimmjow era l'attrazione dei bambini, ma lui sembrava non esserne contento, Neliel si era divertita come non mai.
-Neliel! Dove mi stai portando?- camminavano su una collinetta.
-Non fare domande e seguimi!-
Il sole stava tramontando, in cima a quella collina il panorama era stupendo.
Arrivati sopra il vento soffiava forte.
-Qui...è dove Tesla, Nnoitra ed io ci siamo scambiati le promesse.-
-Qual'è stata la tua?-
La ragazza sorrise malinconica.
-Che sarei diventata una cantante...-
Il vento soffiava, proprio come quella volta.
-Vuoi sapere la mia promessa?-
Nel si voltò verso di lui.
-Qualsiasi cosa accada....io starò sempre accanto a te!-
Per un istante in vento si fermò.

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Capitolo 14
*** Amo solo lui ***


Premessa: Salve ragazzi! Nonostante le forti nevicate non ci si ferma *-*9
L'ultima volta vi avevo lasciato con un capitolo che si distaccava un pò dalla storia...in questio capitolo riprendiamo alla grande! Perchè Aizen questa volta farà qualcosa che Grimmjow non può perdonare *^* e farebbe di tutto per la 'sua' Neliel. Ma questo è solo un assaggio :D

Capitolo 13
Amo solo lui
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Stare in compagnia di Neliel, per Grimmjow era diventata l'abitudine. Spesso si trovavano in casa, passavano ore a parlare, a cenare insieme. Per la felicità di Neliel, avrebbe fatto qualunque cosa.
Quel giorno le aveva dato appuntamento davanti al teatro.
La ragazza lo stava aspettando davanti all'entrata, quando lui arrivò di corsa.
-Perchè mi hai fatto venire qui?-
-Perchè voglio farti vedere una cosa...anzi, farti ascoltare un cosa.-
Grimmjow l'aveva presa per un braccio e la stava trascinando dietro all'edificio, in un piccolo vicolo.
-Grimmjow che stai facendo?-
-Zitta e cammina!- le aveva fatto cenno di tacere.
C'era una porta sul retro, che Grimmjow, guardandosi intorno, aveva aperto e buttato dentro la ragazza a forza.
-Grimmjow! Non si può entrare a teatro mentre fanno le prove!-
-Vuoi fare silenzio? Se continui a parlare ci scoprono!- parlava sottovoce.
-Vieni...-le aveva preso la mano e condotta attraverso quel corridoio, sempre circospetti per evitare che qualcuno li vedesse.
Più si inoltravano nel teatro, più una voce idilliaca si faceva forte.
Quando Grimmjow aprì una porta, la voce che sentivano così lontana, inondò le loro orecchie.
Davanti a loro un grande palco, i tendoni rossi ai lati, vaporosi, facevano sembrare quella ragazza così piccola, ma la sua voce esprimevano tutta la sua bravura.
Neliel era rimasta incantata da quello spettacolo, la sua voce le entrava nelle orecchie animando il suo cuore. Aveva persino chiuso gli occhi, per ascoltare ogni singolo suono. Grimmjow la fissava: trasportata nel suo mondo, il viso rilassato, le labbra appena aperte, come se volesse cantare con lei.
In quel momento Neliel si sentiva veramente felice.
Grazie al cielo nessuno li aveva scovati, erano anche riusciti ad uscire senza imprevisti.
-E' stato davvero bello.- Neliel era ancora emozionata.
-E' quello che ti piacerebbe fare?-
-Si...ma per me è un sogno irrealizzabile.-
Grimmjow aveva tirato fuori un foglio dalla sua tasca e lo aveva posto a Nel.
-Che cos'è?- leggendo il foglio.
-E' un'iscrizione!-
-Cosa?-
-E' l'iscrizione a un concorso canoro. La vincitrice avrà un contratto con un'agenzia teatrale famosa...e una vincita in denaro.-
Neliel era rimasta stupita.
-Ma-ma io non posso cantare davanti alla gente! Ti ho già detto che mi imbarazzo! E poi tu sei così sicuro che io sia così brava nel cantare?-
Grimmjow le sorrise.
-Per questo prima canterai per me!-
La ragazza era arrossita, cominciando a sparlare e inventare scuse ad un Grimmjow che non voleva sentirne.
Dall'angolo della strada qualcuno si stava divertendo a scattare delle foto alla coppia. Uno, due,tre scatti e il sorriso sghembo dietro la macchina fotografica non presagiva nulla di buono.

Era strano per Neliel, ricevere una telefonata da Aizen in pieno pomeriggio, che le chiedeva di raggiungerlo subito al Number.
Quando arrivò nella sala, ad attenderla Loly e Menoly, che la fissavano con sguardo accusatorio.
-Neliel entra!- Appena arrivata la voce di Aizen la invitava ad entrare nella sua stanza. Il suo tono era sempre tranquillo.
-Chiudi la porta.-
Si era fatto silenzioso.
-Neliel...-
La ragazza cominciava ad essere spaventata. Quando si era voltato i suoi occhi si erano fatti stretti, allungati.
-Mi sono arrivate alcune voci...su di un certo ragazzo. Devo cominciare a preoccuparmi Nel?-
Era strano come pronunciasse il suo nome, così accusatorio, come se la volesse intimorire...e ci stava riuscendo.
-Signor Aizen...non so le voci che le siano arrivate, ma sono tutte false.- La sua voce tremava.
L'uomo prese delle foto dal tavolo e le mostrò alla ragazza.
-Allora devo dedurre che questi scatti siano finti?-
Neliel sobbalzò. Nelle foto erano presenti sia le che Grimmjow insieme, sorridenti.
Il suo cuore cominciò a battere forte, le sue gambe tremavano e la bocca cominciava ad asciugarsi.
-Lo sai...odio che mi si dicano le bugie. Poi da te piccola Nel...non me lo aspettavo proprio...- si era avvicinato a lei, le aveva messo una mano tra i capelli avvicinandosela al viso.
-C'è un modo per cancellare tutto questo...- gli sussurrava all'orecchio.
-Dì che mi ami, piccola Nel...-sul suo viso si era stampato un sorriso sghembo, sicuro.
Neliel era paralizzata dalla paura. Solo due parole e sarebbe tutto finito. Le tornava in mente Grimmjow, tutto quello che aveva fatto per lei, come riusciva a farla sentire veramente donna, colui che le aveva fatto quella promessa. Poteva mentire ad Aizen, ma non poteva mentire al suo cuore.
Spinse Aizen lontano da lei, con tutta la forza che aveva in corpo. Lui rimase allibito.
-Signor Aizen...io non posso amarla...come amo Grimmjow!- il suo tono era calmo, sicuro, non aveva nessun timore.
La risata dell'uomo ruppe il silenzio.
-Piccola Nel...forse non hai ancora capito con chi stai palando!-

Grimmjow aveva ricevuto una strana telefonata da Orihime quel giorno.

-Ciao Grimmjow! Io e Tatsuki oggi usciamo a fare shopping, visto che girano strane persone ultimamente, avremmo bisogno di una guardia del corpo. Ulquiorra è impegnatissimo, idem gli altri. Così abbiamo pensato a te...cioè in verità sono stata io a chiamarti, Tatsuki non è proprio d'accordo! Ti supplico Grimmjooooww...-

Lui odiava andare in giro a fare compere con le ragazze, ma quando si trattava di Orihime era molto accondiscendente. Ma non ne capiva mai il perchè.
-Alla fine sei venuto! Sono contentissima!- aveva esordito Inoue all'arrivo del ragazzo.
-Sappi che questa me la paghi Orihime.- ringhiò.
-A cuccia cagnaccio!- Neanche Tatsuki era il tipo da shopping, ma come Grimmjow non avrebbe mai lasciato Inoue da sola.
Era divertente vedere quei tre insieme: Orihime che sembrava una bambina correre per i negozi, Grimmjow che la sgridava e Tatsuki che sgridava entrambi. Un trio comico.
-Ahhhhh quanti bei vestiti ho comprato!- Se ne andava in giro tutta fiera con le sue borse.
-Certo che avresti potuto comprare un bel completino intimo...avrei potuto consigliartene uno...-Grimmjow aveva un sorriso malizioso.
La ragazza arrossì balbettando.
-M-ma Grimmjow!-
-Hei! Anche Ulquiorra sono sicuro che gradirebbe!-
-Diversamente da te Ulquiorra è un ragazzo serio.- si era intromessa Tatsuki.
-Serio? Mph! Può essere serio quanto vuole, ma l'uomo è nato porco!-
-Si certo...- disse avvilita.-Ehi...ma quella non è Nel?- aveva indicato una ragazza ferma sul ciglio della strada. Aveva tirato su il cappuccio della felpa, si riusciva solo a vedere un pò il profilo e il colore verde di ciuffi di capelli, un colore subito riconoscibile.
-Cosa ci fa Neliel lì?- Grimmjow l'aveva guardata stranito, avvicinandosi.
-Hoi Nel!-
Lei si era voltata,spaventata, lasciando il ragazzo senza parole: aveva gli occhi lucidi,rossi, sul labbro un taglio che lasciava fuoriuscire una goccia di sangue, l'occhio destro gonfio, livido. Era stata picchiata.
Neliel si coprì il viso con le mani.
-Non guardami!- aveva urlato. La gente si era fermata a guardare.
Grimmjow era rimasto immobile, incapace di capire quello che gli stava succedendo, quello che era successo a lei.
-Nel? Che cazzo è successo?-
Se ne rimaneva ferma in silenzio, solo qualche piccolo singhiozzo.
Il ragazzo cominciò a tremare, ma non dalla paura....dalla rabbia.
-Che cazzo è successo Nel?- le aveva urlato contro, strattonandogli il braccio per vedere il suo viso.
Piangeva, le sue lacrime scendevano imperterrite sul quelle gote rosse.
Orihime e Tatsuki li raggiunsero.
-Chi ti ha fatto questo?- continuava a fissare il suo volto.
Lei non riusciva a parlare, piangeva e basta. Tremava, Grimmjow lo sentiva dal suo braccio.
-E' stato lui? E' stato quel bastardo?- aveva gridato forte. Nonostante non le dicesse nulla, aveva capito tutto.
Dentro di lui aveva una tale rabbia, che il quel momento gli importava solo di ammazzare quel maledetto che aveva osato alzare le mani su quella creatura indifesa.
-Tatsuki, Orihime...- Grimmjow lasciò il braccio di Nel.-Portatela a casa mia.- lanciò le chiavi alla morettina che le prese al volo.
-Cosa succede Grimmjow?-
-Non sono affari vostri.-
-Grimmjow!- le aveva urlato Tatsuki prima che il ragazzo cominciò la sua folle corsa.

Sembrava che qualcuno volesse buttare giù la porta del suo appartamento.
Nnoitra incazzato aprì, ritrovandosi in pochi secondi per terra, con sopra un Grimmjow adirato e fuori di senno.
-Dimmi dove cazzo è quello stronzo?!!- gli aveva preso il colletto della maglia e se lo tirava a sè.
-Ma sei impazzito?- Nnoitra non capiva la situazione e cercava di liberarsi.
-Hai visto cosa ha fatto a Nel?-
Il moro si fermò interrogativo.
Grimmjow cercò di riprendere fiato.
-E' così che la proteggi? Hai intenzione di farla soffrire ancora? Quanti lividi deve ancora avere prima che tu faccia qualcosa?!-
Nnoitra era rimasto allibito. Aveva capito che Aizen aveva fatto qualcosa di più questa volta.
Si morse il labbro, scansando Grimmjow da lui.
-Grimmjow?- disse alzandosi. -Lo sai che andremo dritti verso l'inferno...-
Il ragazzo dai capelli azzurri sorrise.
-Lo so bene!-
Nnoitra lo fissò. Forse in quel momento avrebbe dovuto avere più paura di lui, che di Aizen.

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Capitolo 15
*** E' tutto finito... ***


Premessa: Eccoci arrivati un pò all'epilogo di questa fic *-* Si perchè con questo capitolo si chiude la parte relativa ad Aizen! Spero di essermela cavata >_<
A voi i commenti <3

Capitolo 14
E' tutto finito...
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Orihime aveva preparato un thè caldo e portato a Neliel, sdraiata sul letto di Grimmjow.
Da quando erano arrivate nell'appartamento nessuna aveva aperto bocca, nessuna aveva chiesto niente.
-Neliel...se ci dici cosa è successo possiamo fare qualcosa.- Tatsuki era seduta accanto a lei.
Aveva smesso di piangere, ma i suoi occhi erano spenti.
Tatsuki sospirò e raggiunse Inoue in cucina.
-Non so cosa stia succedendo, questo mi irrita parecchio!-
-Grimmjow mi sembrava veramente arrabbiato...-porse un bicchiere di thè pure a lei.
Mentre le due parlavano, Neliel se ne stava sola in camera. Kuro saltò su letto, avvicinandosi al viso della ragazza.
Le leccò un guancia e miagolò, attirando la sua attenzione. Mentre lo guardava le venne in mente il viso di Grimmjow, la sua voce. Sapeva benissimo che sarebbe andato da Aizen. E se gli fosse accaduto qualcosa, sarebbe stato solo per colpa sua.
Dalla cucina le due ragazze sentirono la porta dell'appartamento aprirsi e qualcuno scendere di corsa le scale.
Subito capirono la situazione e si precipitarono alla porta.
-Nel!- Tatsuki gridò dalle scale, ma la ragazza era già sparita.

Nnoitra e Grimmjow si ritrovarono davanti al Number, desolato, visto che al pomeriggio il locale rimaneva chiuso.
Il moro però sapeva da che parte entrare.
Passati i privè, davanti alla porta della sala faceva capolino in tutta la sua imponenza Yammy.
-Tu stai zitto e lascia parlare me...-aveva sussurrato a Grimmjow.
I due ragazzi erano alti e abbastanza robusti, ma davanti a quel colosso sembravano veramente piccoli.
-Nnoitra...cosa ci fai qui?-
-Devo parlare con Aizen.-
Yammy squadrò Grimmjow.
-E lui?-
-E' uno che vorrebbe far parte del gruppo.-
Il bodyguard sembrava perplesso.
-Senza l'autorizzazione di Aizen non posso farlo entrare.-
Era più inflessibile di quello che si aspettava.
-Senti ciccione...- Grimmjow si fece avanti. -Te la dò io l'autorizzazione per farmi entrare.-
Il suo sguardo era quello di una pantera pronta a sbranare una preda più grande di lui.

Aizen se ne stava seduto sulla poltrona vellutata, bevendosi in suo calice di vino bianco, in compagnia di Gin e Harribel, con Cirucci che faceva da cameriera.
Ma la loro tranquilla conversazione venne interrotta dal trambusto fuori dalla porta.
Grimmjow la buttò giù a calci. Tutti i presenti rimasero allibiti, tranne Aizen che rimase nella sua compostezza, notando disteso a terra sul ciglio della porta Yammy, svenuto.
Harribel si alzò in piedi dallo spavento, rimanendo sorpresa nel vedere quei due.
Grimmjow squadrò i presenti.
-Nnoitra? Chi è dei due il bastardo?-
Nnoitra scavalcò il corpo del gigante a terra.
-Il tipo lì.- indicando con lo sguardo Aizen, il quale si alzò con un sorrisetto divertito.
-Oh Nnoitra...a cosa devo questa buffonata? Non c'entra Neliel voglio sperare.-
Nnoitra rodeva dentro dalla rabbia. Per tanto tempo aveva dovuto subire a testa bassa per proteggere Nel, ma era arrivato il momento di fargliela pagare.
-Hei stronzo!- Grimmjow si era messo davanti a Nnoitra.-Levati quel maledetto ghigno dalla faccia...o te lo levo io a suon di pugni!-
Aizen divenne serio.
-Tu sei Grimmjow. Chissà cosa ci trova in te la piccola Nel.-
Il ragazzo non sopportava che la chiamasse in quel modo, dopo quello che le aveva fatto.
-Stai zitto!! Giuro che ti faccio a pezzi!- Si era lanciato addosso ad Aizen, ma venne fermato da una ragazza.
Neliel si era gettata tra le braccia del ragazzo fermandolo.
-Nel?- era rimasto sorpreso.
-Basta...ti prego basta.- il suo viso era premuto sul petto del ragazzo.-Finitela...non voglio che per colpa mia succeda qualcosa a voi due...non posso permettere che vi accada qualcosa.-
Grimmjow si era calmato, lasciandosi stringere da lei.
-Io credo che Nel abbia ragione...-aveva ripreso Aizen sorridendo.-Voi non avete capito chi sono io! Pensate che sia solo un ometto ricco? Vi sbagliate! Io ho l'intero controllo su tutti i commerci illegali di tutto il mondo, dai commerci di droga a quello delle prostitute. Persino la polizia mi teme...tutte quelle persone corrotte dal denaro...l'uomo è così avido. Se nemmeno le forze dell'ordine sono in grado di fermarmi...figuriamoci due ragazzini come voi!-
Nnoitra aveva abbassato lo sguardo, perchè già questo lo sapeva, ma aveva sempre sperato che qualcosa sarebbe cambiato.
-Ne è sicuro signor Aizen?-
Gin aveva elargito un sorrisetto ambiguo.
-Che stai dicendo Gin?-
-Che forse qualcosa adesso potrebbe cambiare...come pensi che si stia in un cella fredda e umida?-
Aizen per la prima volta, di fronte a qualcuno, aveva sussultato.
Tutti rimasero straniti da quelle parole, anche Neliel.
-Che cosa significa Gin?- il suo tono che era sempre stato pacato cominciava a essere impaurito.
Gin tirò fuori quello che sembrava un registratore, che con un click cominciò riprodurre il discorso di Aizen:
'Vi sbagliate! Io ho l'intero controllo su tutti i commerci illegali di tutto il mondo,dal commerci di droga a quello delle prostitute. Persino la polizia mi teme...tutte quelle persone corrotte dal denaro...l'uomo è così avido. Se nemmeno le forse dell'ordine sono  in grado di fermarmi...figuriamoci due ragazzini come voi!-' poi l'aveva fermato.
-Non mi dire che tu sei?...-
-Già...faccio parte della difesa interna del Giappone. Sono un infiltrato.-
Tutti i presenti rimasero scioccati, soprattutto Aizen che indietreggiò e cominciò a tremare. La sua maschera era caduta in mille pezzi.
-Ci hai fatto sudare Sosuke Aizen. Sei stato davvero molto astuto. Anni ad aspettare un tuo passo falso. Tutti questi anni a tenerti d'occhio ne è valsa finalmente la pena.- Gin aveva un sorrisetto compiaciuto.
-Non è possibile!-
-Ma è stato grazie ad una persona in particolare che siamo riusciti ad incastrarti...non è così signorina Harribel?-
Rimasero tutti colpiti da quella affermazione. Harribel se ne stava in piedi, lo sguardo basso e malinconico.
-Harribel? Come hai potuto?- le aveva gridato Aizen.
-Nonostante il mio amore per lei...ho capito che non sarò mai felice anche standole accanto. Per cui volevo salvare almeno quelle ragazze come Neliel che cercano la loro felicità, ma non possono perchè schiave di qualcuno che non amano.-
Tia volse lo sguardo a Nel e Grimmjow, poi sorrise.
-Sei solo una puttana!- Nnoitra tirò un pugno talmente forte ad Aizen che cadde per terra.
-Questo è quello che avrei voluto fare tanto tempo fa!-
Aizen lo guardava sconvolto, massaggiandosi la mandibola.
Dalla porta cominciarono ad entrare persone in divisa nera, muniti di pistole, che andarono ad ammanettare Aizen.
-Signor Ichimaru bel lavoro!- canticchiò una ragazza bionda prosperosa, tirando una pacca sulla spalla dell'uomo.
-Signorina Rangiku...le sue entrate sono sempre così ritardate?-
Grimmjow aveva riconosciuto la ragazza, la poliziotta che aveva conosciuto per il furto al Cat's Street.
-Ahahahaha ma avevo notato che era tutto sotto controllo!!!-
-Diciamo che è stato tutto merito di questi ragazzi!-
-Io a te ti conosco ragazzino.- Rangiku guardava interrogativa Grimmjow.
-Sarà solo una sua impressione.- invece lui lo sapeva bene chi era.
Harribel si unì al gruppo e subito venne assalita dall'abbraccio di Nel.
-Harribel mi dispiace tanto!-
-E di che cosa ti devi dispiacere? Ora devi solo pensare alla tua felicità.-
-Ma tu cosa farai?-
-Non preoccuparti, so benissimo cavarmela da sola.- le aveva sorriso.
-Signorina Harribel, se per favore vuole seguirci in questura per la dichiarazione...- Le aveva chiesto gentilmente Gin.
Lei aveva annuito.
-Ah Nnoitra giusto?- si era girato verso il ragazzo.-Sappiamo che lei faceva parte della banda che ha causato i furti...vuole seguirci per favore?-
Nnoitra rimase un pò a pensarci, ma sapeva che avrebbe dovuto anche lui scontare le sue colpe.
-Non c'è problema.- Si era incamminato dietro Gin.
-Ma Nnoitra!....-
Grimmjow aveva fermato Neliel.
-Andrà tutto bene tranquilla...-
Il tono del ragazzo la rassicurò, però si sentiva ancora rammaricata per tutto quello che era successo.
-Neliel? E' tutto finito...-
Grimmjow guardava gli occhi grigi della ragazza, che luccicavano ancora incredula. Per cui lo ripetè di nuovo, con un tono ancora più dolce.
-E' tutto finito Nel...-
In quel momento la ragazza capì veramente le sue parole. Tutti quegli anni a sperare in un miracolo.
Alla fine il suo miracolo era arrivato, insieme alla persona che amava.

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Capitolo 16
*** Canto solo per te ***


Premessa: Buona sera cari! Dunque dunque...avevamo lasciato l 'ultimo capitolo con il povero Aizen che è stato fregato :D *patta* Sarà per la prossima volta caro <3
Quindi adesso dovrebbe esserci spazio per l'amoreggiamento tra Grimmjow e Neliel :D poverini anche loro hanno bisogno del loro spazio adesso =ç= ma vedremo come andranno le cose...
Passiamo a una cosa importantissima da dire: all'inteno di questo capitolino (scusate se è veramente corto, ma ho dovuto dividerlo con l'altro çAç) c'è una canzone che io personalmente adoro =W= 'Last Song' di Megurine Luka (cover Yamai). Fantastica! ho messo pure la traduzione in inglese. Credo che sia perfetta questa canzone çWç
Questo è il link se volete ascoltarla: http://www.youtube.com/watch?v=R63J2QHvkzw
Detto ciò...buona lettura e alla prossima!
Baci <3

Capitolo 15
Canto solo per te



Quando Grimmjow e Neliel erano tornati casa si erano ritrovati una Orihime disperata in lacrime e una Tatsuki incavolata nera.
I due poi le avevano raccontato tutti i fatti, sin dall’inizio, finendo con Orihime che piangeva come una bambina.
Per quanto riguarda Nnoitra, era stato ascoltato, aiutato da Harribel, e discolpato da tutte le accuse di furto, dato che i soldi che rubava entravano nelle casse di Aizen.
Tia aveva dato alla polizia tutte le informazioni necessarie per incolpare lui e tutte quelle persone che si erano vendute.
Ad Aizen non rimaneva che una cella fredda, in cui espiare le sue malefatte e tutto il male che aveva causato; e di tempo nel avrebbe avuto abbastanza.
I giorni passavano, Neliel cercava di superare la sua timidezza nel cantare davanti alla gente. Quando Grimmjow e Nnoitra si trovavano da lei per provare, ogni volta si rifiutava. Era più forte di lei.
La cosa divertente è che i tre passavano molto tempo insieme, nonostante i due ragazzi non si sopportassero. Finivano con l’insultarsi e gridarsi contro, tirandosi frecciatine di ogni genere, solo per vedere la reazione dell’altro.

Quella sera Grimmjow era rimasto a cenare da lei, amava come cucinava, ma soprattutto amava vederla tutta indaffarata...aveva un qualcosa di sexy.
-Il livido comincia a sparire vedo.-
-Già! Poi con un pò di trucco riesco bene a nasconderlo.- sorrise dolcemente mentre sparecchiava la tavola.
Grimmjow si andò a spaparazzare sul divano.
-Neliel? Ti andrebbe di provare a cantare davanti a me? Almeno stasera!-
La ragazza si era irrigidita, un brivido le era corso lungo la schiena.
-Grimmjow lo sai! Non ci riesco è più forte di me!- si avvicinò al divanetto.
-Hei...non eri tu che avevi promesso di diventare una cantante? Fallo per me...- Aveva guardato la ragazza negli occhi. -Canta solo per me adesso...ci sono solo io ad ascoltarti.-
Neliel si sentiva imbarazzata ancora di più, perchè lui continuava a fissarla con quegli occhi di ghiaccio, così intensi e penetranti. Da una parte le facevano paura, ma dall’altra le davano sicurezza. In fondo era stato proprio lui salvarla.
-Ok ci provo!- si era messa in piedi davanti al ragazzo.
Era evidente come era emozionata, le gote si erano fatte rosse, ma a Grimmjow questo piaceva. Era la sua sfida. A lui piacevano le sfide quasi impossibili, e riuscire a far cantare Neliel davanti a qualcuno, soprattutto se era lui, era intrigante.
Nel rimase in silenzio. Lo sguardo abbassato, le braccia stese lungo i fianchi e i pugni serrati. Era davvero dura per lei.
-Devo stare ad aspettare per molto?- disse scocciato.
-Mi stò concentrando!- disse arrabbiata.
Neliel si concentrò, chiuse gli occhi e inspirò più volte, il cuore le batteva forte, cercò di non pensare a nulla, sgomberò la mente…fino a quando da quelle labbra rosee uscì una melodia che fece strabuzzare gli occhi a Grimmjow.

♪~Saigo ni hitotsu chiisana kiss wo shite                                              ♪~ Giving a small final kiss
Kimi wa shizuka ni heya wo deteitta                                                              Silently you left the room

Hikitomeru koto mo dekizu, damatte taeru koto mo nai                            Unable to hold back or withstand the pain
Yura yura yureru boku wa, heya no sumi no guitar wo totte                      Swaying, swaying, in the corner of my room I pick up my guitar

"Kimi ga suki de suki de, demo aa aa                                                          "I love you love you but ahh ahh
Dakedo dame de dame de, umakuikanakatta"                                           still it's no use no use it wasn't meant to be"

Nanika ga, tarinakatta? sonna koto ja nakute                                                Was I unworthy? It wasn't that,
Chiisana zure tachi ga, bokura wo koroshita kara                                       It was the small differences that ended us.

Tsunagitomeru koto mo dekizu, jikan wo modosu sube mo naku          If it meant I could hold onto you I would turn back time
Buru buru furueru boku no, kokoro no koe wo kiite                                    Shaking, trembling, I listen to my heart's voice

"Kimi ga suki de suki de, demo aa aa                                                            "I love you love you but ahh ahh
Dakedo dame de dame de, umakuikanai" ~♪                                               still it's no use no use it didn't work out"~♪


Vedere e ascoltare Nel mentre sembrava danzare con la musica, fece scattare qualcosa in lui.
Si alzò, lei nemmeno se ne era accorta, fino a quando non riuscì più a cantare. Le sue labbra premevano contro quelle di Grimmjow.
Rimase spiazzata, ma non cercò di svincolarsi.
Sentire le sue labbra calde a contatto con le sue, la sua mano tra i capelli che spingevano più forte il volto contro il suo, come se volesse assaporarla sempre più in profondità, era piacevole.
Sentiva la sua mano grande dietro la schiena, che la spingeva a sè.
Poi aveva sentito la lingua di Grimmjow impadronirsi della sua bocca e della lingua. Pensava si morire soffocata da quel bacio pieno di passione e tanta tenerezza. Ma c'era una ferita troppo grande nel cuore di Neliel, che ancora doveva essere rimarginata.
A Grimmjow piaceva sentire il corpo della ragazza così vicino al suo, la lingua era morbida e maledettamente calda. Sentiva il suo grande seno contro il suo petto, tanto che quasi riusciva a sentire il battito del suo cuore.
Preso dalla passione Grimmjow spostò Neliel facendosi cadere sul divano. La ragazza si ritrovò sotto al suo corpo possente.
La mano si era insinuata sotto la maglietta, sentiva il tepore della pelle liscia, la sua pancia, il suo ventre. La mano continuava a scendere, fino a quando non trovò i bottoni dei jeans.
Aveva sentito il corpo di Nel tremare. Quando sollevò il viso per guardarla, si ritrovò una ragazza in lacrime, che con le mani cercava di soffocare i singhiozzi. Grimmjow si era spinto troppo in là.
-Nel? Mi dispiace!-
-Scusami...è che...io...- la sua voce era tremante.
Si sentiva una merda. Lui che aveva giurato di proteggerla da Aizen, da qualsiasi altro abuso...stava facendo lo stesso!
Sapeva che per Neliel sarebbe stata dura ricostruire un nuovo approccio al sesso. La sua cicatrice non si era ancora rimarginata.
Grimmjow abbracciò Neliel ripetendole ancora una volta le sue scuse, fino a quando lei non si addormentò tra le sue braccia.

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Capitolo 17
*** Ognuno il suo lavoro ***


Premessa: Baldi giovani, sono qui come sempre con il nuovo capitolo! Ci avviciniamo davvero alla fine, e la cosa un pò mi rattrista çWç
Ma veniamo a noi. La prima parte di questo capitolo si apre con il concorso canoro a cui Neliel partecipa. La conzone che ho utilizzato per lei è la stessa che canta nel capitolo 6: 'You Raise me up' di Josh Groban. E' stata cantata in diverse versioni tra cui in Giapponese (Inori). Io consiglio di ascoltare quella in inglese cantata da Lena Park. Veramemte stupenda <3
La seconda parte invece è molto divertente XD volevo mettere Grimmjow in una condizione un pò 'ambigua' con Neliel...credo che Neliel sia ancora una bambina nei confronti di 'cose del genere'....ma capirete leggendo XD
Spero sia di vostro gradimento <3
Buona lettura!

Capitolo 16
Ognuno il suo lavoro
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Il giorno del concorso era arrivato. Neliel era riuscita a vincere la sua paura, almeno così credeva. Aveva cantato solo davanti a Grimmjow ma come si sarebbe comportata davanti alla giuria non ne aveva idea.
Ad accompagnarla c'era Grimmjow, anche se Nel aveva chiesto pure a Nnoitra di venire, ma aveva rifiutato.
-Ti vedo piuttosto tranquilla!- I due camminavano fianco a fianco.
-Stamattina Orihime mi ha chiamata facendomi l'imbocca al lupo anche da parte di Tatsuki e gli altri. Poi ho sentito Harribel. Mi ha detto che si è trovata un nuovo lavoro e di andarla a trovare. Potremo andarci oggi.-
gli sorrise.
-Perchè mai dovrei venirci pure io?-
-Lei ha espressamente richiesto di venirci con te...ha detto che ti sarebbe piaciuto!-
Grimmjow l'aveva guardata interrogativo.
Davanti al teatro si trovavano già tante persone. C'era chi faceva le prove di canto, chi semplicemente si divertiva a parlare con altre persone o se ne stava in disparte a bersi un bicchiere d'acqua.
A Neliel cominciò a salire l'ansia.
-Quante persone!- si era stupita.
-Anche con tutte queste persone, tu sarai sicuramente la migliore.-
-Ci sarà sempre qualcuno migliore di me.-
-Stupida!- le aveva dato una pacca sulla testa.-Sei tu la migliore!-
Neliel avrebbe dovuto aspettare parecchio il suo turno. Molte erano le aspiranti cantanti che avrebbero preso parte al concorso.
Più passava il tempo e più cominciava a preoccuparsi e ogni volta Grimmjow la riprendeva.
-La prossima sei tu!-
La ragazza aveva cominciato a mangiarsi le unghie e a blaterare cose insensate.
-Mi sa che ho dimenticato la porta di casa aperta!- stava per andarsene, ma venne presa dal colletto della maglia dal ragazzo.
-Che stai facendo? Vuoi calmarti? Smettila di fare la bambina e comportati da adulta!-
Neliel si era rattristata.
-Neliel...ascolta quando sarai sul palco...fa finta che tu stia cantando solo per me! Io sarò lì ad ascoltarti.-
-Ma non puoi entrare nel teatro!-
Grimmjow le sorrise.
-Tu non preoccuparti...guardami!-
Neliel non fece in tempo a replicare che venne chiamata per il suo turno. La gola cominciò a seccarsi. Quei pochi scalini per arrivare al palco le sembravano pericolosi ostacoli ondeggianti, ma erano solo le sue gambe che temavano.
Quando salì su palco, le sembrava davvero enorme. Davanti a lei la platea vuota e si immaginò l'emozione ad essere lì con tutte quelle persone ad ascoltarla.
-Lei deve essere la signorina...Neliel Tu Oderschvank, giusto?-
In basso dalla platea si trovavano 3 personaggi. Una di queste aveva appena parlato alla ragazza. Una donna con occhiali e i capelli raccolti.
Neliel si mise al centro del palco facendo un piccolo inchino.
-Si sono io.-
-Ehi Nanao!- un uomo maturo e dall'aspetto trasandato si era rivolto alla donna con gli occhiali, che sembrava parecchio seria. -Che sventola di ragazza! Io dire che lei è la vincitrice!- più che un giudice di canto, sembrava piuttosto uno di quelli che passavo più tempo al bar a bersi sakè e a fare la corte alle ragazze.
-La smetta Kyoraku, non siamo in uno strip club. Si contenga.- disse mettendosi a posto gli occhiali.
-Si sempre così cattiva con me piccola Nanao...- sbuffò.
-Mi scusi signorina Neliel, quando ha intenzione di cominciare a cantare vedrò di farli stare zitti.- un'altro uomo, dall'aspetto gracile e dai capelli lunghi bianchi le aveva elargito un sorriso.
-Ukitake anche tu non capisci il mio amore per le belle donne?!-
-In verità non capisco proprio lei, signor Kyoraku.- rispose con tono amichevole.
-Fatela finita tutti e due!- bacchettò i due, come una perfetta insegnante che mette in riga gli alunni. -Signorina Neliel prego...-
Il suo cuore aveva cominciato a battere forte, aveva deglutito più volte, cercando di trovare il coraggio.
Ricordava le parole che le aveva detto Grimmjow prima di entrare. Avrebbe cantato solo per lui.
Chiuse gli occhi. Appena dentro di lei sentì la voce arrivargli alla gola li riaprì cominciando a cantare davanti al microfono, inondando la sala della sua voce. Quella canzone che l’aveva compagnata tutte quelle volte dopo che Aizen aveva abusato di lei, e si ritrovava sotto la doccia  per cancellare ogni sua traccia.
Ma adesso era diverso.

‘When I am down and, oh my soul, so weary;
When troubles come and my heart burdened be;
Then, I am still and wait here in the silence,
Until you come and sit awhile with me.

You raise me up, so I can stand on mountains;
You raise me up, to walk on stormy seas;
I am strong, when I am on your shoulders;
You raise me up… To more than I can be.

You raise me up, so I can stand on mountains;
You raise me up, to walk on stormy seas;
I am strong, when I am on your shoulders;
You raise me up… To more than I can be.


There is no life – no life without its hunger;
Each restless heart beats so imperfectly;
But when you come and I am filled with wonder,
Sometimes, I think I glimpse eternity....’

Davanti ai suoi occhi, là, in fondo alla platea Grimmjow che le sorrideva.
Guardava dentro i suoi occhi azzurri e riusciva a vedere il giorno in cui le loro strade si erano incrociate: quella mattina al bar, la volta in cui lui l'aiutò da Loly e Menoly, la prima volta che salì sulla sua moto, quando le aveva mostrato la sua cicatrice, la volta che Grimmjow aveva scoperto il suo segreto, i pianti, i sorrisi, e l'emozione delle labbra sulle sue...lei stava cantando per quella persona.
E la sua voce, era stupenda!

-Allora?- aveva chiesto subito a Neliel dopo essere uscita.
-Bhe dimmi tu...secondo te ho cantato bene?-
-Che domande fai! E' ovvio che io ti risponda di si...sono di parte!- sbuffò.
-Allora devo assolutamente raccontarlo ad Harribel!- tutta felice aveva cominciato a saltellare.
-Proprio adesso?-
Ma dalla felicità Neliel non lo stava nemmeno ad ascoltare. Tanto i risultati sarebbero arrivati solo tre giorni dopo.

Erano arrivati davanti ad un negozio, dalle indicazioni che le aveva dato Harribel il posto doveva essere quello.
-Ma sei sicura?- iniziò Grimmjow guardandosi intorno.
Neliel cercava di sbirciare all'interno, ma i vetri erano oscurati.
-Sono sicurissima che sia questo! Dai entriamo!- La ragazza aveva preso Grimmjow per un braccio e tirato dentro a forza.
Appena dentro Grimmjow capì che la situazione poteva essere alquanto imbarazzante...soprattutto per una come Neliel.
Sapeva riconoscere un sexy shop e quello ne aveva proprio l'aria: svariati articoli come indumenti intimi maschili e femminili, dal classico al bizzarro, in lattice e pelle, accessori erotici di qualsiasi grandezza e lunghezza.
Lei si guardava in giro perplessa, fino a quando non prese in mano un oggetto verde di forma cilindrica.
-Grimmjow? Questo a cosa serve?- glielo aveva mostrato.
Lui era rimasto allibito. Era proprio una bambina.
-Neliel è una cosa che serve a fare i boccoli!-
-Per fare i boccoli? E' una specie di piastra!-
-Si certo!- era alquanto sconsolato.
-Ahahha ha iniziato anche a vibrare!- si stava divertendo.
Grimmjow dal canto suo, vedere Nel con quel 'coso' in mano lo faceva...eccitare!
-Senti perchè non lo metti giù e cerchiamo Harribel? Devo farmi spiegare alcune cose!-le aveva tolto dalle mani il giocattolino e messo al suo posto.
Da fondo del negozio spuntò Harribel, che alla loro vista sorrise.
-Allora mi hai trovata alla fine?! e vedo che ci sei pure tu Grimmjow...-Il suo sguardo era malizioso.
-Ti trovo bene Tia...-aveva risposto con un sorriso sghembo. -Un posto più adatto a te non te lo potevi trovare eh?-
-Faccio del mio meglio...-
-Ohhhh ma vedo che abbiamo dei clienti...- un ragazzo alquanto bizzarro, dai capelli rosa aveva fatto la sua comparsa.
-Signor Aporro...questi sono miei amici...sono clienti molto speciali.-
-Ma che bel maschione abbiamo qui...-si era leccato le labbra in modo sensuale, avvicinandosi a Grimmjow.
-Hei stammi lontano!- cercava di allontanarsi.
-Hai dei gusti particolari ragazzo?-
-Mettiamo bene in chiaro le cose: odio i froci, devo già sopportarne uno al lavoro; amo le donne, soprattutto quelle con un gran seno e non voglio infilato niente nel mio deretano siamo intesi? Ecco questi sono i miei gusti 'particolari'!-
-Non ho nemmeno una speranza con te?-
-NO!- gli aveva gridato in faccia minaccioso.
Nel parlare si era perso Neliel che si era lasciata trasportare da tutti quei giochini colorati.
-Hai visto che carino questo Grimmjow? Sembra una collana!- tutta sorridente, ignara di quello che stava mostrando.
-Neliel che cavolo fai?-
-Non ti preoccupare ci penso io alla signorina...- Aporro si era poi avvicinato alla ragazza.
-E' proprio questo che mi spaventa...-
-Allora Grimmjow...dì che ti stai divertendo qui dentro.- Erano rimasti soli.
-Mi starei divertendo se Neliel non avesse la mentalità di una bambina e capisse che quella non è una collana, ma un giocattolo anale!-
-E' così infantile...- Harribel tirò fuori uno strano indumento. -Ma sono sicura che con uno di questi...non sarebbe più una bambina...- di nascosto fece vedere al ragazzo il completo intimo di pelle nera.
Grimmjow strabuzzò gli occhi.
-Immaginala con questo...- la donna lo stava mettendo in crisi.
Si avvicinò a lei sussurrandole.
-Quanto viene un completo del genere?-
-Per te farei lo sconto...-
Ma la loro conversazione venne interrotta dall'arrivo di Neliel.
-Hai visto questo strano anello Grimmjow? E' vibrante! Ahahahah!-
Grimmjow ormai ci aveva rinunciato. Ma amava Nel per quel suo modo di essere.

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Capitolo 18
*** Come cielo e terra ***


Premessa: Sono arrivataaaaa!!! So che avrei dovuto postare ieri ma non ci sono riuscita >Q< Ma sono qui çWç con questo capitolo pieno di ammmore! Nel vero senso della parola *-*
Siamo arrivati al raiting Arancione della storia XD Non l'ho fatta troppo spinta proprio perchè non volevo fosse rosso...cioè io spero che non lo sia XD Va bhe non volevo spoilerare questa cosa, ma mi sa cha avrete già capito di cosa si tratta >w<
Quindi vi lascio alla lettura e al prossimo capitolo baby <3

Capitolo 17
Come cielo e terra
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Neliel si era presentata la Domenica mattina nell'appartamento di Nnoitra, tirandolo giù dal letto. Quando era andata all'audizione non era venuto, ma quel giorno voleva a tutti i costi che venisse.
Nnoitra aveva fatto subito delle storie, poi erano bastate un pò di moine da parte della ragazza per cedere.
Ma lui non si immaginava di ritrovarsi in tre.
-Perchè se c'è lui sono dovuto venire anche io?- aveva cominciato il moro.
-Visto che oggi è un giorno importantissimo per me, volevo avere le due persone più importanti accanto.-
Grimmjow e Nnoitra si squadrarono.
-Quindi mi stai dicendo che sono sullo stesso suo livello?- Il ragazzo dai capelli azzurri si sentiva sottovalutato.
-Non riesco a darti una risposta! Il sentimento che provo per ognuno è diverso ecco!-
I due non smisero di mandarsi frecciatine fino davanti al teatro.
C’era davvero tanta gente, il più delle persone erano intente a leggere in bacheca, probabilmente il nome della persona che aveva vinto. Quasi tutte le persone che si allontanavano avevano la faccia sconsolata, chi addirittura si era messo a piangere e chi invece aveva preso la sconfitta con tranquillità.
Ma tutte quelle emozioni avevano fatto preoccupare Neliel, alla quale cominciarono a tremare le gambe.
-E adesso?-aveva chiesto spazientito Nnoitra.
-Io non me la sento! Grimmjow vai tu!- aveva risposto in tutta fretta Nel, come per scaricare il problema su uno dei ragazzi.
-Non se ne parla!- ribattè scocciato Grimmjow.
Erano rimasti in silenzio. I due ragazzi non volevano certo cedere, soprattutto perché per loro era una sorta di sfida a chi dei due avrebbe ceduto per primo alla richiesta della ragazza.
-Ok! Vado io!- Neliel aveva preso tutta la carica che aveva in corpo.
-Neliel! Qualunque cosa ci sia scritto...tu rimarrai sempre la migliore.- Le parole di Grimmjow l'avevano rassicurata e si sentiva più forte di prima e in tutta risposta aveva elargito un frizzante sorriso, prima di sparire tra l’ammasso di gente.
-Che cazzate spari.-
-Sempre meglio di uno che se ne stà zitto a dire nulla. Ti ho già sorpassato Nnoitra...- il suo tono era serio, questa volta non scherzava.
-L'avevo già capito da molto.- si girò in modo da evitare lo sguardo felino del ragazzo.
-Mph. Ammettilo che lei ti piace.- sorrise come per prenderlo in giro.
-Non lo vengo di certo a dire a te...-
I due sorrisero. Sapevano benissimo cosa provavano entrambi, ma non l'avrebbero mai ammesso l'uno all'altro.
Neliel tornò a capo chino, con passo lento. I ragazzi si guardarono negli occhi preoccupati.
-Nel? Allora?- cominciò Grimmjow.
Non ebbero risposta.
-Dai Nel non scherzare!- cominciava a perdere la pazienza.
La ragazza divenne paonazza e gli occhi lucidi, come se cercasse di trattenere qualcosa. Ma non era certo il pianto, perchè cominciò a ridere fragorosamente.
-Mi hanno presa!! C'e l'ho fatta!!-
Subito i due non riuscirono a capire se li stava prendendo in giro. Poi Nel corse verso di loro, lanciandosi a braccia aperte tra i due. Quell'abbraccio racchiudeva tutto il suo mondo. Lo capirono da quello. Non stava scherzando, la sua felicità e le sue lacrime erano vere. Questa volta non piangeva perché le era stato fatto del male… lei meritava solo tutto il bene del mondo.

Alla festa che aveva dato la sera, non mancò nessuno. Tutti volevano essere partecipi a quell’avvenimento. Si erano divertiti, avevano mangiato e bevuto. Grimmjow, Nnoitra e Ichigo si erano quasi presi a botte, dal tanto che erano ubriachi. Harribel aveva dato spettacolo delle sue 'doti' coinvolgendo anche Orihime che era stata fermata in extremis da Tatsuki, l'unica rimasta quasi sana lì in mezzo.
Neliel non si era mai divertita così tanto e ben presto sarebbe entrata in un nuovo mondo, quello del lavoro, ma per lei era un sogno che si avverava.

Neliel cominciò a cantare in molti bar, locali e persino alle feste di quelli che Grimmjow chiamava 'ricconi' e in effetti era proprio così. Inizialmente per lei era stato difficile rapportarsi con tutte quelle persone davanti a lei, ma col tempo aveva saputo badare alle sue emozioni. In quel periodo poi era impegnata a teatro come cantante principale. Per lei era stata una grande vincita. Per questo lavoro riusciva a vedersi poco con Grimmjow, per cui quella sera decisero di cenare insieme a casa di Nel. Aveva preparato del buonissimo sushi, con il pesce più pregiato che aveva trovato, grazie alla vincita del concorso non si era fatta scrupoli.
-Vuoi sapere un nuova notizia?- disse il ragazzo mangiando un rotolino.-Nnoitra inizierà a lavorare con me!-
La ragazza aveva bofonchiato qualcosa, con la bocca piena di riso.
-Non ho capito niente!- la rimproverò.
Ingurgitò quello che aveva in bocca.
-Non ci posso crede! Tu e Nnoitra insieme? Come lo hai convinto?-
-Semplicemente volevo fargli un favore. Subito si è tirato indietro, ma alla fine ha accettato.-
-Ahahaha si troverà bene con voi!- Vedere Neliel sorridente, lo rendeva sempre felice e non perdeva mai l'occasione per fargli qualche scherzo.
-Neliel guarda,un drago che vola!- aveva gridato sorpreso indicando la finestra. Sapeva che ci sarebbe cascata,erano quelle cose impossibili a cui Neliel però credeva, infatti la ragazza si girò di scatto, dando la possibilità a Grimmjow di rubargli dalla sua ciotola, l'ultimo gamberetto.
-Ma non c'è! Grimmjow mi prendi sempre in giro!!- Quando si era rigirata notò subito che il suo gamberetto era sparito.-Grimmjow!! Ha mangiato il mio gamberetto!! Ridammelo!!- Si era buttata su di lui, cercando con le bacchette di riprendersi dalla bocca di Grimmjow il suo piccolo crostaceo.
Il ragazzo aveva approfittato della sua esuberanza per rubargli un bacio. Neliel si lasciò ancora una volta trasportare da quel sapore dolce delle sue labbra e sentiva che forse voleva di più...ma non ci riuscì.
Si levò da sopra il ragazzo rimettendosi seduta, imbarazzata. Grimmjow era abbattuto e cercò di levarsi da quella situazione.
-Vado in cucina prendere dell'altro riso...- si alzò.
Se fosse stata un'altra ragazza l'avrebbe fatta sua senza tante storie...eppure con lei non ci riusciva. Non avrebbe potuto accettare di fare qualcosa che a lei non andava e che la metteva in difficoltà. Lo sapeva benissimo quello che aveva passato, non voleva fare un errore così stupido che avrebbe rovinato la loro relazione.
Quando fece per tornare in sala Nel si gettò tra le sue braccia, con grande stupore da parte di Grimmjow, che preso alla sprovvista quasi perse l’equilibrio.
-Ehi Nel? Che stai facendo?- Rimase fermo con la ciotola del riso in mano a mezz’aria, ancora incredulo.
Nel aveva il viso contro il suo petto e la voce sembrava supplichevole.
-Grimmjow...so che sembrerà strano...e mi vergogno anche a chiedertelo...- quando il suo viso si alzò le sue gote erano rosse, i suoi occhi lucidi e l'aria imbarazzata. -Vuoi fare l'amore con me?-
Grimmjow rimase allibito. Non poteva minimamente immaginare che una come lei avrebbe mai potuto chiedergli una cosa del genere e poi con quella faccia...per lui troppo invitante.
-Sei ubriaca?- le aveva chiesto quasi come se la volesse riprendere.
-Sto solo cercando di cambiare...e tu sei l'unica persona con la quale in questo momento mi fido e...voglio...-
Era davvero troppo carina per riuscire a trattenersi...la voleva anche lui.
Lasciò cadere per terra la ciotola lasciando che il riso finisse per terra. In quel momento non gli importava di nient’altro.
L'abbracciò più forte che poteva, la baciò così in profondità quasi a soffocarla.
Quanto aveva aspettato quel momento.
La prese in braccio portandola sul letto, ritrovandosi sopra di lei e fissarla negli occhi grigi.
-Nel...sei sicura?- il suo tono era calmo. Con lei avrebbe dovuto andarci piano, non poteva sapere quali reazioni avrebbe potuto scatenarsi in Neliel in quella situazione.
-Se sei tu si...- le aveva sorriso dolcemente. Vederla così innocente stuzzicava la sua fantasia.
La baciò ancora una volta, per poi scendere sul suo collo, assaggiarla con i denti e con la lingua, sentendo il suo corpo contrarsi. Si era detto più volte nella sua testa  di trattenersi…ma era davvero difficile con una come lei.
Le sfiorava le braccia esili, per poi scendere a sbottonare la camicetta per mostrare quel suo seno grande e così invitante. Era arrossita violentemente quando gli tolse il reggiseno, ma quell'espressione invece di intimidirlo lo eccitava di più.
Affondò il suo viso in esso, sentendola ansimare.
Grimmjow voleva osare di più. Gli calò in pantaloncini, diventati troppo ingombranti per la situazione, e delicatamente le mutandine in pizzo.
Adesso era completamente nuda, in balia dello sguardo del ragazzo che fissava ogni suo piccolo particolare. Appena sfiorò con le dita l'intimità di Nel, già inumidita, sospirò di piacere. Sentiva le sue dita esplorarle l'interno del corpo, provava un infinito piacere. Dal canto su Grimmjow vedeva ogni sua singola espressione, ogni suo movimento. Era lui che conduceva il gioco.
Avvicinò il suo viso all'interno coscia di Neliel. Voleva assaporarla. Lei inarcò un pò la schiena dal piacere e i suoi gemiti lo facevano eccitare ancora di più, spingendosi sempre più in profondità.
-Hai davvero un buon sapore Nel...- Grimmjow avvicinò le sue dita alla bocca leccandole con quell'espressione maliziosa che imbarazzò la ragazza. Lei si coprì il viso con le mani.
Si tolse la maglietta e spostò delicatamente le mani per vedere il suo bellissimo viso.
Davanti a lei il corpo nudo di quel ragazzo che le stava facendo perdere la testa.
Allungò la mano verso di lui, appoggiandola sul suo petto caldo. Sentiva distintamente il battito del suo cuore. Sorrise. L’esile mano venne raggiunta da quella possente e calda di Grimmjow.
-Questo cuore non smetterai mai di battere per te..-il suo tono era rassicurante e dannatamente dolce. -Nel...posso farlo?-
La guadò dritto negli occhi, aspettando solo la sua risposta.
-Si...- nella sua voce non c’era nessuna insicurezza.
Si sbottonò i pantaloni, non poteva aspettare ancora, la desiderava più di ogni altra cosa al mondo. Sentirsi un tutt’uno con lei, provare quella sensazione di tepore così intenso lo faceva stare bene. Neliel provò un grande piacere, lo dimostrò il fatto che appena cominciò a muoversi dentro di lei, le si avvinghiò addosso, gemendo e chiamando più volte il suo nome.
Sentire la sua voce provocava in lui un piacere immenso. Avrebbe voluto venire più volte, ma voleva farlo con lei...con la donna che amava. I loro corpi erano sudati e ormai al limite.
Non poteva più aspettare.
-Nel?...posso venire dentro?- ansimava. Una domanda del genere in quel momento lo fece sembrare uno stupido. Ma erano precauzioni di cui Grimmjow voleva essere sicuro.
-Si...- aveva sussurrato. Anche il quel frangete le aveva dimostrato quanto ci tenesse, di quanto poteva preoccuparsi ancora per lei. -Grimmjow....ti amo!- lo aveva guardato negli occhi e capì che era arrivato anche per lei il momento. Lui le sorrise dolcemente.
-Anche io ti amo Neliel.- Riuscì appena in tempo a dire quelle parole prima di riversare tutto il suo amore nel corpo di quella ragazza che per la prima volta lo aveva fatto sentire un vero uomo.
E anche per Nel era stato lo stesso.
Come due mondi erano stati così distanti: Lui il cielo e Lei la terra, due opposti…ma insieme erano arrivati a unirsi…come il cielo e la terra…si incontrano nella sottile linea dell’orizzonte.

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Capitolo 19
*** La mia vita con te ***


Premessa: Oh ragazzi! Pensavo di non fare in tempo a postare questo capitolo çAç perchè oggi parto per il mare e torno Domenica sera, ma meno male che ho trovato questo poco tempo per postare l'ultimo capitolo! Già...siamo arrivati alla fine çAç *si commuove* ma non è proprio la fine...perchè ci sarà la prossima settimana un capitolo extra =w= Extra perchè la vera fan fiction doveva terminare con questo capitolo, ma volevo fare un ulteriore capitolo per chiudere definitivamente la storia di Nel e Grimmjow...e anche per gli altri personaggi! Ma non vi spoilero niente =w=
Anzi, vil lascio alla lettura e attendo i vostri commenti...sperando di aver fatto un buon lavoro con questa fic...la mia seconda fic...ma la prima in ambito Bleach! Ma sopratutto sulla mia coppia preferita!

Capitolo 18
La mia vita con te
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Quando Neliel aprì gli occhi si ritrovò il viso di Grimmjow che la fissava dolcemente.
Dopo aver fatto l'amore, avevano passato la notte tra baci e carezze, abbracciati nudi l'uno accanto all'altra.
Il suo viso, sul petto di Grimmjow, per poter ascoltare il battito del suo cuore, che era diventata la sua ninna nanna.
Potersi risvegliare con accanto l'uomo amato...per Nel era un sogno.
-Buon giorno piccola Nel...- Il ragazzo si era appena acceso un sigaretta.
Lei gli aveva sorriso.
-Non hai lavoro stamattina?-
-Si...ma il capo capirà!- si passò una mano tra i capelli.
-Non dovresti far tardi al lavoro!- sbuffò.
-Hei! Sembri mia mamma quando dovevo andare a scuola!-
Neliel fece una smorfia.
-Neliel? Dimmi una cosa...La ceretta completa là sotto...è una tua idea o era di Aizen?-
Lei arrossì violentemente.
-Sei un porco!- aveva gridato prima di nascondersi sotto le coperte.
-Era per sdrammatizzare! Mi andrebbe bene anche se tu fossi la donna più pelosa del mondo... bhe non proprio così però...-
Alzò le lenzuola, scoprendo il volto della ragazza imbarazzata.
-...con questo voglio dire che sei perfetta anche al naturale.-
Si avvicinò baciandola. Bastava così poco per farsi perdonare da Nel.
-Puzzi di fumo.- aveva esordito schifata.
-L'uomo che fuma è sexy!- aveva aspirato il fumo per poi soffiarlo sotto le coperte. La ragazza si dimenò nel letto tossendo.
-Grimmjow ti odio!!!- Uscì da sotto le lenzuola e tutta nuda era corsa il bagno chiudendo la porta.
-Che bel culetto!!- aveva gridato compiaciuto il ragazzo vedendo il fondoschiena di della ragazza.
Poteva sembrare arrabbiata, ma le piaceva il modo in cui lui 'giocava' con lei.
Il rumore dell'acqua della doccia era diventato il sottofondo per la voce di Neliel.
Aveva cominciato a cantare, la voce investiva anche la camera da letto, creando un'atmosfera surreale. Grimmjow si era avvicinato alla porta del bagno per poterla sentire meglio. Ma ad ascoltarla, oltre quel muro, un'altra persona che per molte volte aveva potuto ascoltare la sua melodia...Nnoitra non l'aveva mai sentita cantare così bene.
 
-Dimmi una cosa...qual'è il tuo numero preferito?-
Neliel stava accompagnando Grimmjow al lavoro e stranamente le aveva fatto quella domanda.
-Mhhhh! Il sei!- aveva risposto repentinamente stranita da quella domanda.
-Il sei? E perchè?-
-Sono nata il giorno 24 Aprile...2+4 uguale 6! E' diventato il mio numero preferito.-
-Che strana cosa. Comunque sei sicurissima che sia il tuo numero preferito?-
-Certo!- sicurissima della sua risposta.
-Ok...allora ci vediamo stasera da me.- Le aveva palpato il sedere prima di sparire dentro l'officina.
-Grimmjow!!!- Il suo grido non lo raggiunse. Era già sparito.
 
La giornata di Neliel era trascorsa tra il canto e le prove a teatro. Ritrovarsi con tutte quelle persone che avevano la sua stessa passione la faceva sentire sempre bene. Anche se lavorava tanto, ore e ore senza mai una sosta, era divertente e spesso le ore passavano senza che se ne accorgesse. Come quella sera. Sapeva di essere in ritardo e Grimmjow probabilmente gli avrebbe fatto la ramanzina.
Quando arrivò nel suo appartamento, cautamente aprì la porta aspettandosi la sgridata. Ma stranamente sembrava tutto tranquillo.
Aveva chiamato più volte il nome di Grimmjow, senza avere alcuna risposta.
Poi lo vide alla finestra della camera da letto.
-C'e ne hai messo di tempo eh? Uno fa in tempo ad invecchiare...- disse arrabbiato.
-Scusa...ho fatto tardi...- Neliel era sconsolata.
Lui le si avvicinò, con passo deciso senza dire nulla, tentò di togliera la maglietta alla ragazza.
-Grimmjow che fai?- era imbarazzata e allo stesso tempo stupita.
Ma non rispose e continuò nel suo intento, mentre lei cercava di divincolarsi da quella situazione strana,fino a quando si ritrovò senza la camicetta che prima indossava.
La fissò a lungo negli occhi, come per scrutargli fino infondo all'anima.
L'abbracciò dolcemente. A Neliel pareva strano, perché se Grimmjow avesse voluto fare l’amore con lei non ci avrebbe messo così tanto tempo a perdersi nella carezze e negli abbracci. Le sue dita le attraversavano tutta la schiena, disegnando un numero a lei familiare.
-Questo numero...- la sua voce era triste. –E’ stato per te un grande fardello da portare. E non ti abbandonerà per tutta la vita. Ma lui non potrà mai più averti! Perchè tu appartieni a me Neliel...e io...- Lasciandola dal suo abbraccio si levò la maglia che indossava.
Quando si girò, Neliel strabuzzò gli occhi. Sulla sua schiena, sul fianco destro era stato tatuato un numero. Le tornò in mente la domanda che le aveva posto quel giorno. Il numero sei. Il suo numero preferito adesso era inciso sul suo corpo.
-...e io appartengo a te. Aizen ha voluto legarti a lui con quel tatuaggio...io mi lego a te con questo! Perchè qualsiasi cosa accada io sarò con te per sempre.-
Avrebbe voluto piangere. Piangere dalla felicità. Quel ragazzo riusciva a dargli ogni giorno diverse emozioni. Si era chiesta più volte quando era piccola se mai avesse trovato qualcuno che l'avrebbe amata veramente per tutta la vita. Adesso aveva trovato la risposta. Quella risposta era proprio davanti a i suoi occhi. Si...Grimmjow Jaegerjaques.
 

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2 anni dopo
 

Grimmjow correva come non aveva mai fatto. Dopo quella telefonata aveva lasciato subito il lavoro.
Adesso stava correndo per i corridoi dell'ospedale. La fede che portava al dito brillò.
Sobbalzò quando vide la dottoressa uscire da una camera.
-Dottoressa Unohana!- si era fermato subito davanti a lei ansimando.
Lei le fece un sorriso dolce.
-Signor Jaegerjaques...sua moglie è stata veramente brava.- le aveva fatto cenno di entrare nella camera.
Riprese fiato prima di entrare. Neliel era semi seduta sul letto e fissava dolcemente qualcosa tra le sue braccia.
Grimmjow si avvicinò piano, ammirando la sublime bellezza della sua donna. Una bellezza che mai aveva visto prima.
Nel si accorse del ragazzo che ormai si trovava di fianco a lei e gli aveva sorriso.
-Nel...stai bene? Ho fatto tardi.-
-E' andato tutto bene...non preoccuparti.- il suo tono era un pò affaticato.
Unohana si avvicinò.
-Complimenti signor Jaegerjaques...ha avuto un bellissimo bambino!-
Grimmjow ancora non riusciva a crederci...era diventato padre. Proprio lui che aveva sempre detto di odiare i bambini.
Neliel mostrò il bambino a Grimmjow, scostando la coperta dal piccolo viso.
-Guarda il tuo papà Takahiro!-
Il piccolo era tranquillo tra le braccia della madre.
-Dai Grimmjow prendilo in braccio!- disse divertita.
-E' un maschio! Non possiamo andare d'accordo!-
-Su Grimmjow!- Lo stava supplicando. Neliel sapeva che Grimmjow non ci sapeva fare con i bambini, sarebbe stato davvero divertente vederlo alla prese con quella piccola creatura.
Alla fine lo aveva convinto, nonostante la sua natura schietta e burbera sembrava piuttosto cauto.
Neliel appoggiò il bambino tra le braccia del ragazzo. Era difficile pensare a Grimmjow con in braccio un neonato, eppure eccolo lì, con il fare di uno che non sa da che parte iniziare il lavoro. Unohana e Nel erano divertite nel vederlo impacciato in quel modo.
-Certo che sei proprio brutto!- disse guardando suo figlio.
Takahiro di tutta risposta cominciò a piangere.
-Ehi ehi! Che cosa ho fatto?-
Neliel si mise a ridere.
-Che caratterino...credo proprio abbia preso dal padre...- Il suo sguardo era così dolce mentre guardava quelle due persone.
Uno era l'uomo che amava.
L'altra, quella piccola creatura...era il bambino frutto del loro amore.

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Capitolo 20
*** Il palmo di una piccola mano ***


Premessa: Awwww çAç *piange* questo è proprio l'ultimo capitolo! Non so proprio cosa dire...ma visto che siamo alla fine è giusto fare dei ringraziamenti <3
Intanto ringrazio tutte quelle persone che hanno seguito questa lunga fan fiction...non mi aspettavo nemmeno di avere dei commenti tanto positivi, veramente! Ringrazio particolarmente tutti quelli che hanno recensito i capitoli, perchè i vostri commenti mi hanno davvero fatta felice!
Ma più di tutti ringrazio la Neme e la Cla che hanno recensito ogni singolo capitolo (la Cla su FB ma va bene lo stesso ^w^) fin dall'inizio! GRAZIE çWç
Per me è una grande traguardo essere arrivata alla fine di questa storia, perchè sono una che si stanca subito di scrivere XD Ma è grazie all'amore della GrimNel che sono giunta fino qui =W=
Passando a questo capitolo, voglio dire che è ambientato 10 anni dopo a quella che è stata la storia fino allo scorso capitolo... si, già 10 anni sono passati =W= volevo vedere come i personaggi si evolvevano nella loro vita! Io mi sono divertita un mondo a scriverlo, spero che sia lo stesso anche per voi nel leggerlo <3
Visto che sono un'assidua disegnatrice della GrimmNel e della loro famiglia, se volete vedere qualche loro disegno vi invito a guardare la mia gallery di DA: http://jeyhaily.deviantart.com/gallery/29634088
La canzone finale, dalla quale prende poi il nome il capitolo, è una OST di Clannad, tradotta in inglese. Se qualcuno la volesse ascoltare è questa: http://www.youtube.com/watch?v=i67ZXLPeg9s 
La trovo veramente bellissima çWç
Bhe...che dire adesso? Spero di aver completato bene questa storia. Aspetto i vostri commenti e ancora grazie mille a tutti <3

Capitolo Extra
Il palmo di un piccola mano
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10 anni dopo
 


Grimmjow arrivò a casa dopo il lavoro, stanco e irritato. Ogni giorno si scontrava con quella testa calda di Nnoitra, che trascorsi gli anni non era cambiato affatto. A volte si rimproverava di avergli dato la possibilità di lavorare con lui. Ma nonostante i soliti battibecchi, rimanevano inspiegabilmente ottimi amici…se così si poteva dire.
In casa era piuttosto tranquillo, probabilmente erano usciti tutti. Questo lo tranquillizzò, non aveva voglia di sentire strillare.
Ma stranamente, tra tutto quel silenzio, sentiva una piccola presenza, come qualcuno che lo spiasse.
Si guardava intorno. Ogni volta che si girava da una parte, sentiva dei piccoli passetti e poi silenzio. Lo stava prendendo in giro?
-Yuki!- gridò arrabbiato, attendendo una risposta.
Ci volle un pò, prima che dallo stipite della porta si affacciò cautamente la facciotta di una piccola bambina, dai grandi occhi azzurri e i capelli verde scuro.
Grimmjow la guardava serio, quegli occhi così uguali ai suoi, ma erano immensamente dolci.
-Dai smettila di nasconderti!- Il ragazzo si piegò sulle ginocchia e aprì le braccia. -Vieni su...- il tono abbattuto, non poteva fare niente davanti a quello sguardo, che ogni volta ammansiva la belva che era in lui.
Yuki corse subito tra le braccia del papà.
-Ben tornato papà.- Si aggrappò al suo collo, felice.
-Cosa fai a casa da sola? La mamma?- disse preoccupato.
-Mamma è andata con il fratellone a fare spesa...- la sua voce era dolce.
-E tu non sei andata con loro?-
La piccola divenne timorosa, come se avesse paura di essere sgridata. Sviò lo sguardo da quello del padre, arrossendo leggermente.
-Sono rimasta a casa...perchè volevo aspettare papà che tornava dal lavoro...-
Grimmjow si stupì. Era proprio come sua madre: dolce, timorosa, testarda, ma con uno spirito forte.
Le sorrise.
-Davvero? Brava Yuki!- si sentiva fiero. Anche se era una bambina, sentirsi amato da una femmina, lo entusiasmava. Ne andava del suo orgoglio maschile.
Il volto della bimba si fece più rilassato e felice.
-Adesso il papà deve fare il bagno però!-
-Anche io fare il bagno con il papà!- gridò elettrizzata.
-Sei davvero intraprendente ragazzina! Mmmhhh…- ci pensò sù per illudere la figlia, che aspettava trepidante una risposta.
-E va bene! Ma solo per questa volta!- Sapeva benissimo che quella non sarebbe stata l'ultima volta. Quante volte si era illuso di poterle dire di no...invece alla fine vinceva sempre lei.
Yuki tutta eccitata si strinse forte al collo del papà. Era sempre felice di fare il bagno con lui, anzi, qualsiasi cosa, bastava che ci fosse Grimmjow con lei.
Subito dopo il bagno, Yuki si divertiva ad apparecchiare la tavola. Era una bambina diligente, ordinata, e composta, non era viziata o piagnucolona, questo aspetto piaceva molto a Grimmjow, che non doveva subirsi quasi mai i suoi piagnistei da bambina.
Quando la porta di casa si aprì, la piccola corse in contro all'entrata.
Neliel era sull'uscio della porta con in mano una borsa della spesa e di fianco un bambino più grande di Yuki, dai capelli a spazzola blu e lo stesso colore di occhi della madre.
-Ciao piccola Yuki!- Neliel si inchinò per abbracciare la sua piccola bambina.-Hai fatto la brava a casa da sola?- le sorrise.
-Si mamma...ho aspettato papà!- disse tutta contenta.
Grimmjow li raggiunse sfoggiando un sorriso malizioso alla sua donna.
-Bentornato Grimmjow!- Non era cambiata. Il suo volto era sempre quello luminoso e solare di una volta. Quello di cui Grimmjow si era innamorato. Anche lui li avevi raggiunti, sfoderando il suo lato perverso che non aveva perso.
Si avvinghiò a lei, accarezzandole la schiena, scendendo quasi fino al suo fondoschiena. Ma prima ancora che ci arrivasse sentì un dolore lancinante alla mano.
-Cazzo!- urlò. Il pizzicotto di suo figlio doveva avergli fatto parecchio male, perchè ritrasse subito la mano dolorante.
-Hei vecchio porco? Che cosa stai facendo alla mamma?- Takahiro lo fissava arrabbiato. Era cresciuto, ormai sapeva benissimo come comportarsi con lui.
-Senti piccoletto...solo quando lo avrai lungo come tuo padre potrai avere la mamma...ma visto che questo non accadrà mai levati e lasciami palpeggiare tua madre!-
Takahiro divenne rosso di rabbia. Fin da quando è nato il suo caratterino è sempre stato quello di suo padre,risoluto e attaccabrighe. Spesso i due si contendevano Neliel o Yuki, di cui lui era molto geloso.
-Dai su bambini...smettetela di litigare e facciamo insieme la cena...-Nel cercava sempre di placare le acque, col suo fare premuroso e tranquillo.
I due continuarono a lanciarsi frecciatine anche a tavola, nessuno voleva cedere per primo.
-Mamma...sai che ho fatto il bagno col papà?- disse la piccola Yuki, mangiando con le sue bacchettine un polipetto.
-Davvero? Ma che carina...-
-Io voglio fare il bagno con la mamma e con Yuki!- si intromise Takahiro gridando.
-Anche io vorrei fare il bagno con Nel...- l’uomo si avvicinò alla donna, prendendole il mento tra le dita sensualmente, come se volesse rubargli un bacio.
-Grimmjow...non davanti ai bambini...-arrossì preoccupata.
-E chi se ne frega. Impareranno fin da giovani l’arte del sesso.-
Per poco Grimmjow non si morse la lingua. Il piccolo gli aveva tirato un calcio da sotto il tavolo, colpendo proprio il suo ginocchio.
-Dannato!- dolorante si era girato verso il figlio a pugni stretti.
Anche a tavola non facevano che litigare, ogni cosa era un pretesto per prendersi a pugni. Neliel non si spaventava del fatto che Takahiro fosse solo un bambino perché sapeva benissimo difendersi da solo.
Nel trambusto a Neliel venne in mente una cosa.
-Ah prima che mi dimentichi!- aveva alzato la voce per farsi sentire, riuscendo ad attirare l’attenzione di tutti. –Oggi ho sentito Orihime. E’ riuscita a trovare un giorno in cui anche gli altri siano liberi. Non vedo l’ora che sia questa Domenica!-
-Che palle! E io che pensavo di passare tutto il giorno sul divano a gustarmi una bella birra…e uno spogliarello di mia moglie magari.- sorrise malizioso.
-Chissà come sarà cresciuta la piccola Sora!- Neliel fece finta di non aver sentito le parole del marito.
Takahiro spalancò gli occhi e si alzò in piedi, frustrato.
-Ci…ci sarà anche Sora?- balbettò.
Neliel lo guardò stupito.
-Ma certo che ci sarà anche lei…non sei contento di vederla?-
Il bambino arrossì. Grimmjow capì subito la situazione.
-Ma non mi dire…sei tale e quale a tuo padre. Già a quest’età vai dietro alle gonne delle bambine! Ricorda: prenditi una donna con le tette grosse…ti farà piacere sprofondare in tutta quell...- Neliel gli tappò la bocca prima che potesse elargire altre parole inappropriate davanti a due bambini.
Yuki era rimasta a fissare concentrata le parole del padre, chissà cosa aveva potuto capire quella povera bambina.
-Eh eh eh Takahiro non ascoltare tuo padre…-
Grimmjow si liberò dalla stretta della donna.
-Come non ascoltare tuo padre?! Sono un maestro nella seduzione delle donne! E poi se Sora prende dalla genetica di Orihime…avrà sicuramente un seno enorme.-
Grimmjow imitò con le mani la grandezza che immaginò.
-Finitelaaaaaaaa!!!- Takahiro urlò irritato e imbarazzato. Vivere in una famiglia del genere sicuramente lo spaventava, soprattutto adesso che suo padre avevano scoperto il suo piccolo segreto.
 
Erano passati dieci anni, eppure ogni volta che ne avevano la possibilità si trovavano come ai vecchi tempi. Ma diversamente da allora erano cresciuti, diventando madri o padri, avevano delle responsabilità importanti. La loro vita era cambiata, eppure rimanevano sempre gli stessi, come se il tempo si fosse fermato.
Mentre Neliel camminava tenendo la mano di Takahiro, su per quella collina, ogni volta era come tornare indietro nel tempo e le veniva spesso da piangere.
Non era cambiato nulla, la brezza che scompigliava i suoi lunghi capelli verdi e il paesaggio era come lo aveva lasciato.
Seduti all’ombra dell’albero più grande, su un telo rosa, già c’erano ad aspettarli tutti quanti.
-Scommetto che è tutta colpa di Grimmjow eh?- Tatsuki appoggiata al tronco in piedi sgridò subito i ragazzi.
-Buon giorno Tatsuki cara!- la prese in giro il ragazzo, tenendo tra le sue braccia la piccola Yuki.
-Non fare il mieloso con me…non attacca!- sviò lo sguardo.
-Tatsuki-chan!- la chiamò amorevolmente Yuki, protendendo le braccina verso di lei.
-Vieni piccola Yuki…non ti lascio nelle grinfie di tuo padre…- le sorrise dolcemente prendendola in braccio e mostrando un ghigno arrabbiato a Grimmjow. –Spero che non ti abbia fatto del male quel bruto…- le accarezzò la testolina preoccupata.
-Oh non sono mica un orco! Non mettergli delle strane idee in testa!-
Tra i due le cose non erano cambiate per niente, e gli altri si divertivano a guardarli litigare.
-Volete stare zitti ho mal di testa…- Rukia si massaggiò le tempie.
-State attenti che in questo periodo è alquanto irritabile!- sogghignò Kaien.
-Non sei tu che devi portare questo sacco di patate in pancia.-
Rukia era seduta, si accarezzava la pancia gonfia amorevolmente, quasi un po’ imbarazzata.
-Kaien non dovresti parlarle così…dovresti amare la tua donna per questo!- Inoue se ne stava seduta di fianco a Rukia come una mamma premurosa.
-Ma io amo la mia donna…soprattutto adesso.- sorrise a trentadue denti.
La ragazza in questione arrossì.
-Nyaaaaa che carina che sei!!- Orihime la abbracciò forte come se fosse un pupazzo morbido.
-Inoue finirai per stritolarla.- disse con tono tranquillo Ichigo.
In effetti Rukia era diventata paonazza.
-Whaaaaa scusami Rukia!!-
-Sei rimasta una bambina Orihime…tua figlia sembra più adulta di te.- Ichigo posò lo sguardo sulla bambina in questione.
Sora era seduta tra le gambe di Ulquiorra, mentre mangiava una fetta di torta. Aveva gli stesi lineamenti del padre, i capelli lunghi neri e gli occhi della madre.
Appena vide Takahiro gli sorrise. Lui divenne rosso e si nascose dietro le gambe di Nel.
-Taka? C’è qualche problema?- si rivolse la madre preoccupata.
-Hei timidone!- Grimmjow si era accovacciato per riuscire a guardarsi negli occhi del proprio figlio. -Sii uomo! Non avere paura delle donne. Fagli vedere quanto sei uomo e te la sbatteranno in faccia!- elargì un sorriso beffardo.
Tutti sospirarono sconsolati, in fondo conoscevano Grimmjow e certamente non aveva peli sulla lingua, non si preoccupava di parlare in modo più consono a un bambino così piccolo. Lui era fatto così.
-Stai zitto papà!- Si era scaraventato sul padre, tentando di prenderlo a pugni.
Ulquiorra dal canto suo si era preoccupato di quelle parole dette dall'amico, perchè Takahiro poteva ormai esserci abituato, ma la sua piccola Sora no.
-Grimmjow, ti assicuro che mia figlia non è quel genere di ragazza...e non lo diventerà mai...- il suo tono calmo e pacato, come se fosse la sua più reale verità.
-Papà?- la piccola rivolse indietro la testa per poter vedere il viso di Ulquiorra. -Ma che cosa le ragazze sbattono in faccia agli uomini? Che cosa voleva dire il signor Grimmjow?- Era una bambina molto sveglia, doveva aver preso molto dal padre, perchè anche se sembrava che non ascoltasse o capisse, analizzava ogni singola cosa. Tutti si zittirono, curiosi della risposta che avrebbe potuto dare Ulquiorra.
-Sora, non ascoltare quello che dice quel maniaco.- rimase serio, ma con uno sguardo dolce. 
-Ma io voglio una risposta papà!- cantilenò.
-Te la dà lo zio Grimmjow la risposta...- si era avvicinato alla piccola.
-Non provare a inzozzare la mente di mia figlia...-Ulquiorra aveva amorevolmente abbracciato la piccola, spostandola leggermente da quell'uomo pericoloso, ritrovandosi faccia a faccia.
-Che papino premuroso...- disse a denti stretti.
-Non toccare mia figlia con le tue luride zampacce.-
I due si fulminavano negli occhi e ci volle l'aiuto di un piccoletto per salvare la piccola Sora in mezzo. Takahiro tirò un calcio nel sedere del padre.
-La vuoi smettere razza di padre pervertito?!-
-Il piccolo Taka ha ragione...-sbuffò irritata Rukia. -Se non la smettete giuro che vi tiro un pugno io.- Il suo sopracciglio tremava nervosamente.
-E credetemi...il pugno di una donna incinta fa parecchio male!- sorrise Kaien.
-Eh eh eh...- Orihime sorridette preoccupata. - Perchè voi bambini non andate a giocare...Sora prendi pura la torta e andate con Takahiro e la piccola Yuki a mangiarla da qualche parte...- Inoue sapeva che avrebbero finito col parlare del più e del meno, chissà cosa sarebbe potuto uscire ancora dalla bocca di Grimmjow.
Sora si alzò liberandosi dall'abbraccio del padre, portando con sè il recipiente colorato in cui teneva la torta preparata con cura da Orihime.
Si avvicinò sorridente a Takahiro, prendendogli la mano.
-Andiamo?-
Le guance del piccolo arrossirono leggermente, guardando la sua mano stretta in quella di Sora.
-C-certo.- Balbettò.
-Takahiro stà attento a tua sorella...- Le aveva raccomandato Neliel, prima di vedere i tre piccoli allontanarsi. Ma sapeva bene che poteva fidarsi di lui.
 
Dopo che i bambini se ne erano andati, Grimmjow aveva ripreso, come ci si aspettava, i suoi 'grandi' discorsi sul sesso, su tutte quelle cose da maniaco che solo lui riusciva a tirare fuori. Neliel ormai non ci faceva più caso, in fondo era l'uomo che aveva deciso di sposare, con cui vivere e avere una famiglia. Ulquiorra e Orihime erano molto affiatati. Erano una coppia meravigliosa. Lei lo ricopriva di premure, anche con piccoli gesti, come tenergli la mano tra le sue in un modo così dolce. Tatsuki litigava ancora con Grimmjow, come cane a gatto. Ma Tatsuki amava quel lato di Grimmjow, perchè in fondo lui ci teneva molto a lei, altrimenti l'avrebbe già picchiata da tempo. Ichigo se ne rimaneva quasi in disparte, con quel suo modo menefreghista di fare le cose, ma sicuramente era quello che ci teneva di più a loro, guardare da lontano ma essere sempre pronto ad aiutare gli altri...questo era sicuramente Ichigo. E poi c'erano Kaien e Rukia. Finalmente si erano dati una svegliata. Avevano capito di amarsi....forse un pò tardi...ma l'avevano capito. Kaien riusciva sempre a far ridere la piccola Rukia, ormai non tanto piccola, visto che aspettava il suo primo bambino. Ormai era una donna. Una piccola grande donna.
Tutti loro erano diventati adulti.
-Nel?- cambiò discorso Orihime. -Ho saputo che andrai in America per un tour di una compagnia teatrale. Sono davvero molto felice per te.-
Neliel si sentì colta alla sprovvista.
-Si bhe...è la prima volta che starò via così tanto da casa...spero che Grimmjow non combini qualche disastro.-  si toccava la testa imbarazzata.
-Non sono tanto i bambini che mi preoccupano...- disse Grimmjow pensieroso. -Ma dovrò stare senza Nel per quasi un mese...come cavolo farò a trattenere i miei istinti animaleschi?-
-Sai Grimmjow...esiste la masturbazione...- Ichigo rimase serio, ma rideva sotto i baffi.
-Ma masturbati tu...pel di carota!- alzò il pugno Grimmjow.
-Oh finitela...-intervenne Tatsuki amareggiata. -Senti Nel...perchè non ci canti una canzone?- sorrise.
-Eh?....ma adesso?-
-Siiiiii Nel! Voglio sentire la tua voce!- la supplicò Orihime.
-Sono sicura che anche lui o lei faccia piacere...- Rukia si guardò dolcemente la pancia.
-Ormai hai perso la paura di cantare in pubblico...- Grimmjow le sorrise. Ogni volta che la guardava con i suoi occhi, a Neliel tornava in mente tutti i ricordi passati. Ma erano rimasti solo ricordi belli.
-E va bene...- si alzò in piedi. In lontananza vide i tre bambini che si divertivano. Le tornò in mene la sua infanzia, su quella collina, con Nnoitra e Tesla, poi con Grimmjow...lì aveva fatto la sua promessa.
Sospirò e chiuse gli occhi...lasciandosi trasportare da quella melodia che la riportò ancora una volta bambina.
 
 
'Far away, far away, the fields of rice roll in waves like the sea
Raising sail, raising sail, we set our sights on that memory
Do we recall the sadness of the past, or have we forgotten it now it's gone at last?
 
Even in this tiny hand, someday there could be a strength which surpasses that of you and me
On the day I sat beneath the ripened grapes and cried, I began on my journey
Even if my tiny hand and yours are torn apart, on this road is where we will always be
And then on the new day you and I will store away all of our most precious memories
 
The seasons have begun to change; the cold wind is waiting
Wrapped around us, it's sleeping inside the song of that spring
 
Even in this tiny hand, someday there could be a strength which surpasses that of you and me
Though your cheeks were wet with tears on them I could see many smiles reflected brightly

Even if my tiny hand and yours are torn apart, on this road is where we will always be
And then on the new day you and I both stored away all of our most precious memories
 
Even this tiny hand will someday be able to pass by both you and me
And then on the new day, a new season came finally'
 

Anche se fossero passati 30,40,50 anni...quei momenti trascorsi insieme, nessuno di loro li avrebbe dimenticati, anzi...li avrebbero sicuramente raccontati ai loro figli.

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