La Rivincita delle figlie.

di Shinatobe_K
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1. Introduzione ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5. ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6. ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1. Introduzione ***





Capitolo 1

Una leggera brezza carezzava la collina di  Astrea innondata dal sole dell'aurora. Passava smuovendo le cime degli alberi del bosco che circondava il complesso delle tre scuole Le Rim, Spica e Miatre. Nelle profondità di quel bosco c'era una piccola radura con un albero al centro, era un luogo appartato e tranquillo poiché nessuno lo conosceva, fatta eccezione delle due ragazze sotto l'albero.  Quella più piccola era accasciata sul tronco e piangeva in silenzio, le lacrime rotolavano giù dai suoi occhi. Invece quella più alta  era in piedi poco distante e si stava abbottonando la camicetta.
 La più piccola aveva sia capelli che occhi di un rosso che pareva essere della tonalità di un rubino di inestimabile valore, gli occhi erano grandi, il viso ovale e le labbra piene, era Nagisa Aoi. La più alta invece era snella, quasi felina, i capelli lisci e argentati le ricadevano con morbidezza fin sotto il bacino, i suoi lineamenti erano molto fini: le labbra sottili, viso slanciato e occhi di un verde che era raro trovare anche nelle foreste più belle e più antiche, si chiamava Shizuma Hanazono. 

Nagisa stava piangendo. Piangeva per la disperazione e la tristezza che Shizuma provava ma non dava a vedere, non una sola lacrima aveva rigato quel volto che a lei pareva così perfetto e bello, ma nonostante questo la rossa sapeva che aveva più bisogno Shizuma di lei che il contrario. Nagisa riusciva a vedere l'animo della sua amata e lo osservava impotente contorcersi dal dolore e dalla disperazione.
Avevano deciso in comune interesse che dopo il diploma non si sarebbero più riviste, continuare la loro relazione sembrava impossibile  perché i genitori di Shizuma si sarebbero opposti ed in più aveva scoperto che l'avevano già promessa in sposa al figlio di un famoso imprenditore.

Quella era stata la loro ultima notte insieme ma Nagisa se ne capacitava solo ora, ora che la sua Shizuma se ne era andata e che le aveva promesso di non farsi rivedere mai più, ora che tutto il mondo le stava crollando addosso come se ne avessero tolto la base.


20 anni dopo...

Miyuki era da qualche anno diventata preside di Miatre, sotto richiesta della vecchia preside che la conosceva benissimo, quando un giorno poco prima del rientro delle vacanze estive le capitò di ricevere un'iscrizione che era arrivata in ritardo, appena vide la foto si bloccò - Non è possibile- disse -...forse me lo sto immaginando- detto questo spostò lo sguardo sgranato dalla foto al nome suscritto, e vi lesse "Sakura De Marco" -cosa vado a pensare...non hanno nemmeno lo stesso cognome.- Miyuki aveva quasi preso un colpo: quella ragazza era pressoché identica a Nagisa solo i capelli, che erano lunghi e di un colore che andava sul biondo ramato e gli occhi dorati, la differenziavano dalla Nagisa che conosceva.
Fortunatamente non era figlia di Nagisa poiché non era rimasta una sola camera libera nel dormitorio della Strawberry House, a parte quella di...



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γραζιε αλλα γεντε κε λεγγε ε κε ριεσκιε α καπιρε κυεστο μεσσαγγιο  ( non ti disperare)! Chi lo capisce è un genio!! Comunque spero che l'inizio non contenga molti errori e che sia abbastanza carino da suscitare la vostra curiosità per il seguito.
Baci Newiyurd


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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***





Capitolo 2

Shin


Mancavano ormai pochi giorni all'inizio della scuola ma nonostante questo nella Strawberry House c'era una sola ragazza; alta, snella con capelli giusto sopra la spalla di un colore che andava sul biondo cenere, occhi di un blu penetrante che faceva pensare agli abissi marini più profondi.
Shin era da poco arrivata sulla collina di astrea dopo un lungo volo dall Europa, più precisamente da Monaco (Francia) dove viveva con sua madre in una bellissima villa situata in una pineta vicino alla spiaggia.
Shin era partita dopo che la madre le aveva fatto le solite raccomandazioni e dopo averle ricordato la promessa che lei non doveva assolutamente infrangere, così si era presenta ad Astrea per il suo quarto anno in quella scuola.
  Quest' anno sarebbe stata dura per lei, era entrata un anno in anticipo nel consiglio d' istituto data la sua eccezionale condotta e la sua media di voti che sfiorava la perfezione ( come ci si sarebbe aspettato dalla figlia del famosissimo uomo d'affari Keho Ryumyzaki).
 Anche se era ancora al quarto anno era molto famosa nelle tre scuole, per la sua bellezza e intelligenza quanto la sua riservatezza, serietà e per il suo comportamento freddo e riservato verso qualunque eventuale ammiratrice.

L'indomani si sentì arrivare una richiesta molto inaspettata dalla preside di Miatre, la sua scuola. La preside le aveva chiesto se fosse stato possibile mettere in stanza con lei una nuova arrivata del terzo anno, una certa Sakura De Marco. Non avevano a disposizione altre stanze per il terzo anno a causa della grande affluenza di iscrizioni e poiché la richiesta era arrivata in ritardo  non avevano trovato altro modo se non metterla in stanza con una ragazza più grande. Visto che Shin era l'unica del quarto anno ad essere in stanza da sola avevano deciso di risolvere la questione in quel modo.


Sakura

-Uff... Cavolo che noia.-
Appena Sakura aveva saputo che non avrebbe più potuto frequentare la scuola in Germania, dove ormai lei si era ambientata più che bene, chiese il motivo alla madre - Te l'ho già detto Sakura- disse quella - ho deciso così perché ti servono regole e in più per i prossimi sette mesi almeno dovrò lavorare a degli scavi molto importanti che...-.
- Ma perché non posso venire con te come faccio sempre, anzi come ho sempre fatto?- la interruppe Sakura. Nagisa corrugò le sopraccigla, iniziava ad essere veramente irritata e pensare che solitamente si capivano al volo...
- Perché, te lo stavo appunto dicendo, lo scavo nel quale andrò a lavorare è talmente sperduto che non ci sono persone nel raggio di 50 chilometri, pensa le scuole...! Lo sai come è fatta l'Islanda. Comunque l'accademia Miatré è un'eccellente collegio ed in più è stata la mia scuola da giovane...- dopo quelle parole gli occhi della madre si persero nel vuoto per un motivo che Sakura non capiva ma comunque poteva vederle negli occhi dolore e tristezza, uguali a quando lei era piccola. Quella tristezza che nemmeno Sakura sapeva lenire.
Dopo quella breve discussione Sakura andò a preparare le valige, Nagisa invece stava pensando alla possibilità  che a sua figlia potesse succedere la stessa cosa che era successa a lei, si portò lentamente la mano al petto dove teneva ancora la chiave di quella vecchia casa piena di dolore e sofferenza.
 - Shizuma ...- e mentre sussurrava quel nome le si riempirono gli occhi di lacrime e il cuore le riprese a sanguinare come negli ultimi attimi sotto l'albero solitario.


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Allora un bellissimo grazie a tutte le persone che hanno letto questa storia, e grazie alle due pazze che si fanno seghe mentali prima del compito di matematica TheWolf e Ilpuffotuttoblu.

Baci ragazze!

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***





Capitolo 3

Sakura

Tump. Tump. - Signorina siamo arrivati.-
Luce, gli occhi bruciano.
Li richiude.
Uno sbadiglio.
Schiude leggermente gli occhi.
Batte le palpebre, si guarda intorno. 
Sakura vedeva solo l'interno della macchina che la doveva portare sulla collina di astrea.

Si alzò, il viaggio era stato così faticoso che si era addormentata in macchina - Bell'inizio...- pensò tra sè e sè. Lei odiava arrivare in un posto senza conoscenrne la strada. Uscì, sbadigliando ancora una volta, comunque a prima vista non le sembrava poi tanto male, l'unica cosa che non le andava proprio giù era il fatto che fosse una, anzi tre scuole completamente femminili. La spiazzava non avere presenze maschili a scuola, non c'era abituata solo per il fatto che aveva sempre frequentato istituti misti. Più che altro non era veramente abbietta a stare in un posto così tanto a lungo, il lavoro di sua madre richiedeva un quasi continuo spostamento così stavano al massimo cinque mesi in ogni posto. 

Sakura e sua madre viaggiavano molto e non avevano un posto da chiamare casa loro, eccezion fatta per la casa della migliore amica della madre, Tamao che viveva in Giappone, in una grande casa vicino ad Okinawa. Da lei passavano tutte le feste dato che poteva ospitarle senza problemi e la ragazza aveva sempre trattato l'amica della madre come se fosse sua zia. 

Sakura si riprese in un batter d'occhio, scosse via il torpore che le attanagliava il corpo e iniziò a scaricare il leggero bagaglio che si era portata, la custodia con dentro il suo preziosissimo violino, non perché fosse costoso ma più che altro era il fatto che quello era stato il suo primo strumento, e uno zaino con il necessario per il viaggio. Le sue valige erano arrivate qualche giorno prima per non avere l'impiccio e la fatica di portarle a mano.

Sakura venne accolta solo dalla preside di Miatre poiché essendo mattina inoltrata tutte le ragazze erano a scuola. 

- Benvenuta nell'istituto Miatre, signorina. Io sono la preside Miyuki Rokujo.- 
Stranamente la preside della scuola era relativamente giovane...sembrava due o tre anni più grande della madre di Sakura. Le fece una buona impressione, sembrava una persona molto ligia e alla quale piace il suo lavoro, solo non si riusciva a spiegare come mai la guardasse in quel modo strano quasi le ricordasse una persona che non vedeva da tanto tempo. 

Miyuki


Appena aveva visto la ragazza Miyuki  si era quasi paralizzata. La bionda era pressoché identica a Nagisa la somiglianza la sconvolse. Non riusciva a non smettere di guardarla. Le sembrava di parlare con Nagisa. La bionda parve accorgersi di come la preside la guardava così Miyuki si riscosse e cercò di mostrassi normale anche se non perdeva occasione di guardarla per riconfermare che non fosse la figlia di Nagisa.



Lo so, lo so questi capitoli sono molto brevi ma che ci posso fare se escono così striminziti??
Comunque volevo ringraziare molto le persone che hanno commentato e aggiunto questa storia alle preferite. Vi prego di non maleficio o altro se ci sono errori o imprecisioni dato che è un periodo veramente faticoso e non ho più molta ispirazione dato che la scuola la uccide.
Ma morente che sia vi prometto che cercherò di finire questa bella storiella detto questo baci!
Newiyurd :P

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Capitolo 4
*** Capitolo 4. ***






Capitolo 4.


Sakura
-Ahhhhh....- sospirò Sakura. Finalmente era nella sua stanza ( condivisa, le ricordò una vocina fastidiosa dentro la sua testa ). La bionda scosse il capo come per scacciare sia quella cavolo di vocina sia l'immensa stanchezza che le pesava sulle spalle più di un macigno. Già...camera condivisa... La preside le aveva detto che dato la sua iscrizione in ritardo avrebbe dovuto condividere la stanza con una ragazza più grande di un anno. Ecco, ci mancava anche essere trattata come una novellina da quattro soldi da una più grande... Bah comunque avrebbero fatto presto a vedere di che pasta era fatta. 

Sakura non era esattamente una di quelle ragazze che venivano dette ragazze perbene o con la testa apposto, anzi era di tutt'altro stampo. Era ribelle, anticonformista, teneva nascoste dai lunghi capelli orecchie piene di piercing, aveva un bellissimo fiore di ciliegio tatuato sulla scapola destra, bigiava la scuola, fumava, e quando le si offriva l'occasione (oramai nemmeno a sognare) si faceva una canna  per sballarsi un pò ma niente di serio, per divertimento non per abitudine. La ragazza sentiva molto l'assenza di ambedue i genitori, il padre poiché non c'era mai stato e la madre perché era sempre impegnata con il lavoro e con quei suoi cavoli di scavi e non si curava molto di lei. Non che la madre non le volesse bene ma solamente che mancava per certe piccolezze che però sono importanti, per certi versi, per la figlia. 

La ragazza si distese lentamente sul letto facendo scricchiolare tutte le ossa, sia della spina dorsale sia delle articolazioni indolenzite per il lungo viaggio. La sua compagna di stanza non c'era ancora, dato l'orario doveva essere in classe. La camera era molto carina: appena entrati  i letti erano rispettivamente a destra e a sinistra ambedue con il lato lungo rivolto ai rispettivi muri, lo stesso era per le scrivanie solo che avevano unicamente la parte anteriore rivolta verso la parete con rispettive librerie e armadi, insomma non era male... 

Sakura chiuse gli occhi stanchi e le tornò in mente il viso della preside, chissà perché la guardava in quel modo strano...come se la preside stesse cercando in lei un'altra persona ma nel contempo si stesse assicurando che non lo fosse. Ma questi pensieri furono resi futili dalla stanchezza che prevalse sulla ragazza che scivolò in un sonno profondo.



Scusateeeeeeeeeee! Sono in ritardo!
La scuola mi uccide!
Spero vi piaccia questo capitolo, se ci sono errori di qualche genere fatemelo sapere che io da sola non me ne accorgo! ^______^ ~* grazie per aver letto!
Tanti baci e un felice DUGONGO con la CAMICIA! TW e Ilpuffotuttoblu sanno a cosa mi riferisco!

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Capitolo 5
*** Capitolo 5. ***





Capitolo 5.


Shin

Shin era stanca morta. Quel giorno le lezioni erano state particolarmente pesanti, aveva dovuto esercitarsi con il tiro col arco in previsione delle "Gare D'Inverno". In più aveva il pensiero della sua nuova compagna di stanza che la faceva preoccupare non poco. -Addio privacy- pensò. Addio spazi riservati e tranquillità...che scocciatura! Non le andava proprio di dividere la sua stanza. Shin sperava soltanto che la sua nuova compagnia fosse una tipa che si fa i cazzi suoi e rompe poco le palle. Non chiedeva la luna...

Shin arrivò in camera con questi pensieri i testa ma quando aprì la porta si ritrovò in una stanza buia dove non si vedeva ad un palmo dal naso. Provò a fare qualche passo incerto ma inciampò in qualcosa di duro posato sul pavimento e cadde rovinosamente a terra facendosi male. -Aiii! Che dolore!!- urlò la ragazza. -Chi è la grande fava che ha messo sto aggeggio davanti alla porta?!?- continuò quella. Detto questo un'altra voce urlò ma non di sorpresa bensì di rabbia -Chi è il coglione che mi urla nelle orecchie?!?- 

Sakura

Stava facendo un bellissimo sogno, era ancora in Germania più precisamente a Berlino era con i suoi amici e Marcus, il suo fidanzato. Era sera e loro si stavano avviando verso la discoteca, se lo ricordava benissimo era stata la sua ultima sera di divertimento sfrenato prima di apprendere la notizia della sua partenza per il Giappone.
Nel buio della stanza Sakura ancora addormentata strizzò gli occhi e ebbe un movimento involontario alle mani rivivendo in sogno quel ricordo a lei molto caro che le ricordava cosa si era lasciata alle spalle,  costretta a venire sulla collina di Astrea. Era uno dei molti ricordi portati con se per tenerle compagnia durante quegli asfissianti nove mesi di collegio da sopportare. Si stava godendo il ricordo di Berlino in estate quando, a causa di un fortissimo e acutissimo grido, si svegliò di soprassalto inveendo a sua volta con un grido contro la fonte dell'urlo allucinante che l'aveva strappata dal mondo dei sogni. -Chi è il coglione che mi urla nelle orecchie?!?- 




Ok cari lettori/lettrici vi ringrazio tantissimo per aver letto/commentato (si spera) questo capitolo.
Scusate se è un po ripetitivo come capitolo ma dovevo dare un quadro generale della situazione prima di farle incontrare! Taaaaaaanti baci e buona fortuna a TW-neechan per il fatto della macchina rotta che ci dovrebbe (in teoria) portare al Lucca Comics ...incrociamo le dita!!!!!
Un immenso scusa a Frenki! Mi dispiace tantissimo per averti copiato l'idea della gara ma io non lo sapevo che ne volevi scrivere anche tu!! Non ti arrabbiare, questa cosa della gara me l'ero immaginata a inizio maggio sicché non mi uccidere!!! >.<
Un bacione a tutti buona notte e ora vado a letto che mi sto addormentando ! CIAU ;P



Saluto di un'autrice CHE CHIEDE DI POTER RICEVERE TANTE BELLE RECENSIONI!



P.s. Condoglianze alle mie cuginette acquisite alle quali è morto il nonno mercoledì un bacio!


Si ringrazia Ilpuffotuttoblu per avermi corretto il compito di italiano :) senza di te dove sarebbe andata a finire la mia punteggiatura??!!??

Ok questa era veramente l'ultima, non vi rompo più il cazzo per almeno una settimana contenti? 'Notte che sto a crepà de sonno! (detta alla io Sciglitano)


Mai visti ringraziamenti e note di fine capitolo più lunghe del capitolo stesso, sono così squallida! :,(

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Capitolo 6
*** Capitolo 6. ***



Ok, mi scuso per il megaritardo! Sorry!! Stavo per pubblicare quando lunedi mi hanno rubato l'ipod touch dove avevo tutte le storie, le bozze, la musica, immagini ecc...(chi ha un ipod mi capisce) ovvero se becco chi me l'ha rubato lo rendo incapace dell'intendere e del volere a suon di sberle e calci nel sedere!! Ora in qualche modo ho risolto ma sinceramente mi fa sentire squallida dover aggiornare EFP da uno smartphone scassato....

Premessa: questo capitolo è un gran casino, corto, e di passaggio magari ci sono anche errori sicché non ci pensate troppo che il prossimo dovrei già iniziare la loro convivenza vera e propria. Un bacio e grazie mille per leggere, N.





Capitolo 6.

Sakura

Dopo essere caduta dal letto e aver urlato la rude risposta che le era venuta spontanea, Sakura spalancò gli occhi nel buio cercando di capire la provenienza del rumore molesto.
I suoi occhi vagarono per un secondo nell'oscurità della stanza finché una luce improvvisa non le ferì le pupille spalancate. La vista le si appannò e per qualche istante non vide altro che chiazze di vari colori vorticarle davanti ma qualche secondo dopo riuscì a mettere a fuoco la figura in piedi davanti a lei.

Alta.
Slanciata.
Bella.
I suoi occhi vennero attratti dalle due pozze blu profondissime dell'altra; la bellezza di quegli occhi era sconvolgente, il colore ricordava la tonalità della parte più profonda di un fondale marino, era come se la risucchiassero in un altro mondo dove lei fluttuava tra le tonalità di blu scuro più disparate. Distolse lo sguardo da quell'oceano di sfumature e si dedicò ad osservare la chioma argentata quasi bianca della ragazza, un taglio molto corto ed elegante dei capelli le conferiva allo stesso tempo un aria seria ma anche principesca dati i suoi lineamenti fini e delicati. Sfortunatamente Sakura essendosi persa nell'osservare quella figura che a lei pareva quasi angelica, non si era accorta di un particolare importantissimo: l'espressione della ragazza era tutt'altro che amichevole, le si poteva leggere benissimo in faccia l'incazzatura (tanto per ricordarvi che sono una persona molto fine) e la scocciatura. L'espressione della ragazza pareva a Sakura come se trasmettesse un muto ringhio di avvertimento ovvero che la sua soglia di tolleranza stava per essere definitivamente superata; ma data la sua curiosa e strafottente indole, Sakura non si fece intimidire neanche un po' e sostenne quello sguardo color cobalto con coraggio puntando i suoi occhi dorati nelle burrascose iridi dell'altra. E con un'ammirevole faccia da schiaffi le chiese - E tu saresti...? -

Shin

Appena si era rialzata tutta dolorante, Shin, aveva cercato a tentoni l'interruttore con scarsi successi, ma appena sentita la consistenza dura e liscia della plastica ci si era letteralmente buttata addosso.
Un lampo di luce inondò la stanza e subito Shin distinse la figura semi-seduta sul pavimento vicino al letto che identificò come la sua nuova compagna di stanza. La vide sbattere la palpebre parecchie volte per abituarsi alla luce e appena accortasi di lei incominciare a squadrarla da capo a piedi, soffermandosi all'inizio sui suoi occhi per poi passare ai capelli. A quanto pare la ragazza non si era resa ancora conto della sua espressione tremendamente incazzata. Anche se prima di arrivare in stanza Shin si era posta l'obbiettivo di non sclerare (quantomeno non la prima mezz'ora) ma quella ragazzina fin da subito era riuscita ad azzerare tutti i suoi buoni propositi (non che fosse successo niente d'importante ma solo per il fatto che le giravano a duemila sia per la giornataccia sia per la situazione).

Ma la goccia che fece traboccare il vaso fu quella stramaledettissima domanda. Da quel punto in poi era stata guerra.

*****************************0.o - E tu saresti...?-
Una sola e stupida domanda... Shin cercava di non perdere il controllo altrimenti non avrebbe più risposto delle sue azioni. Le nocche delle mani strette a pugno sbiancarono. Lei, l'ultima arrivata osava chiederle chi fosse con quel tono di infinita strafottenza e con quella faccia che, fosse stato per Shin, le avrebbe cambiato a suon di ceffoni.

La rossa la vide serrare la mascella, stringere i pugni e assottigliare gli occhi che mandavano lampi d'odio verso di lei.

APPUNTI MENTALI DI SAKURA (AMSak): 1.

La compagnia di stanza è orgogliosissima (a primo impatto anche parecchio rigida) e non sopporta farsi mettere i piedi in testa, bel tipetto, ci sarà da lavorare parecchio.

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Shin le lanciò uno sguardo cattivissimo e con voce falsamente gentile rispose - Io dovrei essere la tua nuova compagna di stanza e sempai, membro effettivo del consiglio studentesco. Mi chiamo Shin Ryumyzaki ma mi sembra di capire che tu preferisca chiamarmi "coglione che mi urla nelle orecchie". Quindi visto che dovremo convivere per il resto dell'anno ti invito ad essere più rispettosa nei miei confronti.- Sakura si sentì trafiggere da quello sguardo di ghiaccio.

"Vedremo" pensò allora.

E quello fu l'inizio della fine.

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