1999 A.D.

di sean
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Act 1 Derry/Bogside ***
Capitolo 2: *** 22 Anni ***
Capitolo 3: *** 30 minutes ***

Capitolo 1
*** Act 1 Derry/Bogside ***

Un gruppo inglese l'avrebbe definito il migliore Armageddon. La fine del millennio, nei Bogside, i ghetti cattolici di Derry, sembrava solo uno squallido inizio nel segno del cessate il fuoco e del cessate la lotta della Real IRA. I lealisti infatti non perdono mai l'occasione di farsi vedere. Nei lacks di lavoro paramilitare l'IRA si era occupata, negli ultimi tempi, nella Direct Action Against Drugs. Cacciava gli spacciatori e puniva i suoi attivisti che facevano parte del giro. A volte li inchiodava per le gambe agli steccati delle loro stesse case. Non si preoccupavano di controllare anche lo stato della prostituzione e del suo controllo nella zona di Derry. L'Irlanda non è l'America. E' il paradiso in guerra. Non ci sono campi verdi nei Bogside. Non ci sono statue di Oscar Wilde. Ci sono solo murales su murales, purtroppo non sono più solo qualce timido accenno quelli dell'UVF, che ricordano i loro morti e i loro martiri. Eroi. Fascisti. Le strade sono divise, come in una Roma, una Bergamo, una Bologna degli anni '70. Rossi e neri, da noi. Verdi e arancioni, da loro. Sean si chiama Sean Aingeal Padraigh O' Dannan. Nonostante questo, ha vissuto in Finlandia per la maggior parte della sua vita. E' arrivato da poco. il primo posto che trova per dormire è nel "wasteground", come è scritto sulla sua cartina, nei pressi dei tre blocchi di appartamenti di Rossville Street. Dove negli anni '60, nel '69 per l'esattezza, mentre l'uomo andava sulla luna e in Italia diciassette persone saltavano in aria a Piazza Fontana, lì c'era stata una vera e propria guerra di guerriglia, durata giorni, lealisti e poliziotti contro abitanti e repubblicani. Sean si sdraia sul marciapiede vicino ai cassonetti e all'angolo del muro. Domani chiederà a qualcuno l'indirizzo per trovare i feniani. Un gatto passeggia coi suoi mezzi sogni ad occhi aperti. C'è odore di pesce e di spazzatura. Di asfalto e di olio combusitibile. Di polvere e di notte. Viene in mente come un flash il ricordo di Lian e della sua pelle alla vaniglia. Ai fiori d'arancio. Il mio matrimonio, non l'ho potuto officare. Lui è morto. Ed era mio fratello. Ombre di vento di capelli rossi stampigliate sui muri della casa di fianco. In quella casa,qualcuno ha vissuto. E ti chiama triste come un corpo scheletro vuoto di una bolla che si chiamava anima. Il mio bambino...avevo giurato di non farti piangere e ora la mia mente sta urlando chiusa nel silenzio del mio corpo. E quella casa mi restutuisce ora il piacere che io non gli posso dare, quello che io voglio, la mia vita. Il tuo odore. I tuoi capelli. La tua voce. Nonostante fossi più piccolo, mi coccolavi con i tuoi pensiri e le cse che dicevi. Ti amavo...come un gattino ama il cemento duro della sua casa, io ti amavo...e ora che ho solo me stesso e questo mio corpo, tu volevi la libertà della tua terra, e io, io, Lian, lotterò per essa....

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Capitolo 2
*** 22 Anni ***

Se una notte d'estate un peccatore DISCLAIMER: Qualunque riferimento a fatti o persone realmente esistenti non riguarda in alcun modo le suddette persone, dato che questa è solo una storia inventata e i personaggi in essa contenuti sono soltanto creazioni. Se una notte d'estate un peccatore, si ferma davanti alla tua porta, ferito, Patrick. Se una notte d'estate un peccatore, ti chiama e bussa alla tua porta di cittadino, Patrick. Se una notte d'estate un peccatore ti chiede asilo e aiuto per il suo sangue e i suoi poveri occhi, Patrick. Se per quel peccatore quella notte un azione è andata male, Patrick. E tu, che come lui civile non sei, ma soldato del tuo popolo, della tua terra, e tu che come lui peccatore vuoi essere anche se solo nella guerriglia adesso è la vostra unione, Patrick. Se una notte d'estate un peccatore si fa accogliere nella tua ospitale casa, Patrick. Tu, gli aprirai? Una settimana. E ti si sono colorite le guance, come i petali delle rose di settembre davanti a casa tua. Si avvicina già l'autunno. Come il fiore tuo la rosa, ti sei fatto bello attraverso tutti questi anni, per me, Patrick. Se una notte d'estate un peccatore, Patrick, prova a portarti sulla cattiva strada su cui lui già cammina da parecchi anni, Patrick, se una notte d'estate un peccatore nella luce gialla e stanca delle lampade di casa tua prova a riinsegnarti cos'è l'amore. Eri mai andato a letto con un uomo? Mettendo che una notte d'estate un peccatore ti venga a trovare. Patrick. Cederesti subito, come hai fatto? Perchè l'hai fatto? Se una notte d'estate UN ALTRO peccatore...? No. Quella sera sono venuto io. E bussare a un altra porta sarebbe significato sbagliare, Patrick. Patrick. Che bello il tuo nome. Come quello di Henry Pearse. 1879-1916. 1977-19? Oppure 200? Patrick. Hai i capelli rossi, e gli occhi verdi. INLA FREEDOM FIGHTER...lotti contro la droga, ed è strano, è strano che solo all'inizio dell'Ottobre dello stesso autunno in cui sono nato in me stesso per te, tu sia così lontano, così lontano. E lotti contro la droga, e perseguiti spacciatori. E mi hai detto che ce n'è uno particolarmente bastardo. Dovresti venire via da lì....i Real saranno dissidenti ma abbiamo dichiarato silenzio. Patrick. Se una notte d'estate un peccatore, è venuto alla tua porta gridando, se una notte d'estate un peccatore, ti ha avuto fra le braccia, sciolto come il burro su del pane caldo, Patrick, è perchè l'Irlanda ti ama come ti amo io. Grazie Patrick.

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Capitolo 3
*** 30 minutes ***

The chilling terror of those thirty minutes of military madness. Così la descrisse Don Mullan nell'introduzione a Blood In The Street, il libro di Fulvio Grimaldi, uscito a febbraio 1972. Arancia Meccanica. C'è un murales, dietro la parete della casa del Free Derry Corner, recintata, si vede un ragazzo con una maschera a gas e una bottiglia molotov in mano. Dietro di lui, nebbia di lacrimogeni e case, profili, sagome, nel buio. Fulvio Grimaldi parla di un ragazzo, nel suo libro, morto, un prete disegna la croce con la mano sollevata su di lui, mentre piange, le labbra tagliate come se stesse sorridendo. Un "first aid boy" e un altro uomo sono chini con lui. Il viso insanguinato e il torace pallido sotto la maglietta sollevata, sempre più pallido, sempre più pallido, secondi passano e ti sembra impossibile perchè nessuno te l'ha mai detto ma è così che si muore. Veloce. Troppo veloce. La stessa scena. Capelli rossicci e occhi chiusi, la faccia dipinta del bordeaux del sangue, la bocca socchiusa, le braccia abbandonate, conserte, sembra sdraiato apposta. Forse quando ti sparano un calibro 9 lungo in testa e poi ti investono due volte con un blindato, quando il tuo cervello si buca e poi la tua cassa toracica è spiaccicata, non stai attento a come cadi, ma Carlo sembra quasi di sì. Aveva ancora il passamontagna quando gli hanno sparato. E la foto dove ride con la bocca aperta, quegli occhi chiari, quei capelli rossi, la foro della sua testa sdraiata per terra sull'asfalto davanti ai piedi della gente che gli cerca incontro. E la foto di Mcihael McIlveen. Che rideva. E l'immagine del video di un telegiornale della strada dove l'hanno ammazzato, impressa, nella memoria. Ballymena, Genova, Derry. Che differenza fa, pensa Sean? Vedrò morire della gente, io? Come ho già visto morire? Compagni caduti con il loro Armalite in mano, queli giovani, prigionieri di una guerra che non sanno cos'è, e quelli vecchi, i trentenni anche, con i mini Kalashnikov e le divise verdi militari? Che differenza fa vedere la guardia d'onore ai funerali d Bobby Sands e Patrick Campbell volontario dell'Ira ucciso da uno spacciatore nell'ottobre 1999? Che differenza fa?! Patrick. Tu sei la mia differenza.

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