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“Dannazione!” Esclamò adirato,
battendo con violenza i pugni sul tavolo, facendolo tremare a tal punto da far
quasi cadere il monitor, che si trovava appoggiato sopra e lo guardava con aria
minacciosa e beffarda, a suo dire.
“A quanto pare i computer della
Capsule Corporation non obbediscono alla regale figura di sua maestà. Principe
Vegeta, sono mortificata.” Una donna dai capelli azzurri era appena entrata in
laboratorio, dopo aver sospinto con estrema delicatezza la porta, si era
trovata davanti una scena alquanto buffa. Il marito, nonché il Principe dei
Saiyan, era impegnato a imprecare al monitor che gli stava di fronte.
Vegeta si voltò di scattò, come una
tigre ringhiò contro la donna e qualche istante più tardi tornò a puntare gli
occhi scuri sullo schermo, che pareva non volesse eseguire nemmeno uno dei suoi
ordini.
Bulma, allora, lasciando da parte il
sarcasmo, avanzò di qualche passo e si mise con le braccia appoggiate sui
fianchi, sul volto aveva dipinta un’espressione molto sorpresa.
“Correggimi se sbaglio, ma lì, sul tuo
pianeta, quando eri uno degli uomini di Freezer-.” A quelle prime parole, la
vena sulla tempia del Saiyan pulsò. Ricordare quel periodaccio della sua vita
lo rendeva molto suscettibile.
Bulma non ci fece caso e proseguì,
portandosi le mani al mento, quasi a cercare di riunire correttamente le idee.
“Eravate dotati di oggetti davvero particolarmente tecnologici.” Finì la frase
e puntò gli occhi indagatori sul marito, il quale restava sempre imbambolato di
fronte allo schermo.
Vegeta, sapendo che la donna aveva
ragione, preferì liberarsi della situazione in maniera abbastanza astuta. Non
avrebbe mai dato ragione a nessuno, tantomeno ad una donna.
“Sì, infatti. Però la nostra
tecnologia era molto più avanzata di questa. Guarda, questi aggeggi sono
qualcosa di … superato per me.” Disse in un borbottio, cercando il modo di far
partire quel dannato computer. Sul pianeta di Vegeta lui era solito essere
servito, di certo, allora, non si sarebbe mai messo a far il lavoro che spettava
alle classi più basse.
L’azzurra, capendo subito la
situazione, chiuse gli occhi e iniziò a parlare. “Così tecnologici da far
partire gli oggetti con il solo impiego della mente?” Chiese con un velo di
ironia. Si chinò e premette un pulsante situato sull’unità centrale.In un istante lo schermo da nero, si illuminò
di azzurro, facendo balzare indietro il saiyan. Quest’ultimo sgranò gli occhi,
ma, non appena vide la moglie alzarsi in piedi, si ricompose. “Ovvio. Bene, che
antiquati che siete voi umani.” A quelle parole, Bulma sorrise. Sapeva che era
fatto così e di certo non sarebbe mai cambiato.
“Ora va’ via.” Esortò con voce severa.
Un minuto e la donna fu già fuori.
Nonostante ciò, Vegeta fu costretto a sentirla ridacchiare per tutto il
corridoio esterno. Quando fu finalmente silenzio trasse un profondo sospiro di
sollievo.
“Bene, questa è l’icona per entrare su
Internet. Kakaroth ha già imparato e di certo non mi farò battere.” Si
sussurrò, e subito premette alcuni pulsanti sulla tastiera, ammirando soddisfatto
la pagina del browser aprirsi senza nessun difficoltà. Una finestra lo stupì
parecchio e, senza pensarci oltre, premette il tasto sinistro del mouse, come
aveva visto fare a Bulma qualche volta. Non accadde nulla, cosa che lo fece
alterare non poco; la pazienza non era mai stata il suo punto forte.
Ritentò con più vigore, e per sua
fortuna riuscì ad entrare sul sito, senza che il mouse riportasse grossi danni.
Il solo pensiero della donna, che urlava con la sua vocina stridula, gli diede
un immenso fastidio.
“Efp, il tuo sito di fan fiction.”
Lesse la scritta colorata di blu e ai suoi occhi risaltò l’icona che presentava
scritto «Dragon ball». “Vediamo un po’ di che si tratta.” Cliccò sul mouse e
vide una pagina aprirsi, con tanti titoli e piccole presentazioni. La prima
della lista aveva un titolo particolare.
“Un istante e tutte le barriere
caddero. Ma che diamine vuole dire?” Si domandò a voce alta, aggrottando le
sopracciglia. Ma la cosa che più lo turbò fu leggere la piccola presentazione.
Ecco come io immagino il momento in cui Vegeta
prende Bra per la prima volta nelle sue braccia. Ditemi che ne pensate sevi va.
“Ma che diavoleria è mai questa? Ma
come si permettono? Io sono Vegeta, il Principe dei Saiyan e di certo non mi
sono mai abbandonato a certe cose, umane. Tsk.” Detto ciò, fece come per
chiudere la finestra, ma in quel momento fu assalito da una tremenda sete di
curiosità. Chissà che avrà mai scritto …
Cliccò sul titolo e davanti a sé si
presentò una pagina, quella era una specie di storia. “Vediamo un po’. Guai se
si son permessi a …” Non finì che gli occhi scuri iniziarono a scorrere per le
righe.
Vegeta rimase impassibile per tutto il
tempo e, una volta terminato, rimase in silenzio, con gli occhi persi in
un’insenatura del muro. Una risatina riecheggiò nella stanza.
“Oh, mio caro Vegeta. Questa era
davvero bella.” Bulma pareva essere spuntata dal nulla, ma osservando meglio,
Vegeta distinse sul muro un armadio spostato. Maledetta, mi ha tenuto d’occhio tutto il tempo. Un’entrata
segreta. “Scusa ma non riesco a fare a meno di ridere.”
Bulma continuò a sghignazzare
istericamente, innervosendo moltissimo Vegeta, che di lì a poco sarebbe
esploso. “Big Bang Attack.” Pronunciò queste parole un istante prima che una
sfera violacea prendesse forma nelle sue mani e distruggesse il computer.
“Nessuno può permettersi di trattare del Principe Vegeta così.” E si mise a
braccia conserte.L’azzurra spalancò
occhi e bocca e rivolse al saiyan un’occhiata di sdegno. “Stupido, guarda che
così non hai combinato niente. La storia, a mio parere così carina, è ancora
nel database. Se vuoi te lo dimostro dal mio computer. Anzi, quasi quasi ti
leggo qualcos’altro di quell’autrice.” Sorrise beffardamente e andò a prendere
il suo computer portatile. Si sedette su una sedia e accese il marchingegno.
Vegeta sbuffò.
“Vieni qui. Leggi un po’ qua.” Disse
maliziosa, facendogli cenno con la mano.
Il saiyan fece finta di non ascoltare
e rimase in piedi a braccia conserte e con gli occhi neri distanti. Una risatina
riecheggiò assordante nel laboratorio.
Salve, eccomi con una nuova fanfic, ho annoiato vero? Ma che volete
farci xD Bene, userò esclusivamente le mie fanfic, ma se comunque qualcuno
vorrà che io utilizza le sue, me lo faccia pure presente J
Mi raccomando, una vostra recensione mi fa sempre tanto felice.
Ps. Ho messo nessuna nota perché non so che mettere, visto che è la
prima storia che scrivo così. Spero che sia stata una bella lettura. A presto
con un nuovo capitolo.
“Da’ qui.”
Vegeta si avvicinò a Bulma, con sguardo truce, e le prese di mano il portatile.
Vide che a fine presentazione, in basso, c’era il nome della persona malata, a
suo dire, che aveva scritto una cosa simile. FannyHarris. Mh, vediamo un po’.Pensò
fra sé e sé.
Cliccò sul
quadratino posto sotto i tasti dove c’erano le lettere e dopo diversi tentativi
fallimentari, seguiti dalla risate di Bulma, riuscì ad aprire la pagina. Gli
occhi scuri lessero velocemente e il saiyan, ormai stufo, andò fino a fine
pagina. Quando lesse il titolo i suoi occhi sussultarono.
“Una sottile
linea fra l’odio e l’amore?”Il saiyan
questa volta non capiva davvero che volesse dire, ma qualcosa gli diceva che
non sarebbe stato di suo gradimento.Bulma, si acquietò un attimo, e con voce sensuale esortò il Principe a
leggere. “Su, Vegeta, non avrai mica paura?”
Il moro si
voltò di scatto, pronto a fare fuoco e fiamme. Nessuno poteva provocarlo così,
lui, aver paura? Mai sia. Piuttosto quella che doveva temere era l’autrice di
quelle cose, a suo dire, ridicole.
Un’ossessione:il termine per definire il rapporto tra
Vegeta, il principe dei saiyan e il suo infimo suddito, Goku.
“Che?
Ossessione? Ma che diavolo dice? A me non è mai interessato niente di
Kakaroth.” Si sedette e appoggiò il portatile lì dove prima si trovava il
computer. Incrociò le braccia e fece come per alzarsi e andare via.
La voce di
Bulma lo fece bloccare di scatto. “Eh no, tesoro. Tu non ti muovi. Non mi dire
che non hai il coraggio di continuare. Comunque guarda che ha ragione. Sai,
avrei dovuto registrare tutte le volte in cui hai nominato Goku. Ti assicuro
che sono tante, anzi guardati ora, hai voluto imparare ad usare il computer per
quale arcano motivo? Perché Goku, sinceramente mi sembra ancora paradossale, lo
sa già usare. Rassegnati.”A quelle
parole, così maledettamente vere, il saiyan si irrigidì. Ci furono attimi di
silenzio.
Vegeta,
senza nemmeno controbattere, si sedette alla postazione e fece come per iniziare
a leggere, quando fu interrotto dalla squillante voce della donna. “Chi tace
acconsente.”
La risposta
che ricevette fu soltanto un borbottio.
Da quando era giunto sulla terra,
dallo scontro che lo aveva visto un misero perdente, quella che in principio
era una missione divenne un’ossessione. Ma era tutto orgoglio? Desiderio di
essere più forte? Rabbia, rancore? Odio?
In quel
momento, il saiyan perse il controllo. “Ehi, stupida, come è che ti chiami?!
Ah, Fa,Fanny, guarda che quello di cui stai parlando è il Principe dei Saiyan!
Come ti permetti a definirmi «misero perdente»?” Si alzò in piedi, buttando la sedia a terra e stringendo
con forza il pugno. Due occhi azzurri seguirono ogni suo movimento senza
fiatare.
“Sì era
tutto orgoglio! Io non pote-.” Si fermò, accorgendosi
del fatto che c’era Bulma presente e di certo non poteva mettere in mostra
tutte le sue debolezze a quel modo. Le diede le spalle, si sedette e proseguì.
La donna lo conosceva fin troppo bene e comunque, questa volta, preferì stare
zitta.
I pensieri di Vegeta, dopo il primo
incontro contro il saiyan traditore, furono solo ed esclusivamente dedicati a
quest’ultimo.
“Vegeta,
devo essere gelosa?” Lo canzonò Bulma, scoppiando in una risata che si diffuse
per tutto il laboratorio. Il principe non fiatò. La donna notò che si stava
adoperando a scrivere qualcosa, anche se ancora molto lentamente.
“Ehi, che
fai?” Si avvicinò e lesse delle parole.Preparati,
insulsa terrestre. Ti farò vedere io. Questa schifezza non è degna nemmeno di esistere.
“Ma, Vegeta!
Che combini!” Esclamò molto sorpresa. Infatti il marito si era alzato e si era
diretto verso la porta, con occhi furenti. Incuriosita da tale atteggiamento,
l’azzurra lesse le ultime righe. Due
uomini che passano un’intera vita insieme, l’uno cercando l’altro … convivendo
in eterno fra l’amore e l’odio.Questi
erano Vegeta e Goku.Non appena ebbe
finito, scoppiò a ridere di gusto, suscitando rabbia crescente nel cuore
dell’uomo che si apprestava ad aprire la porta.
“Aspetta non
andare.”Lo prese per il polso, molto
muscoloso e possente. Di certo non sarebbe stata quella presa minuta a
bloccarlo.
“Gliela
faccio vedere io. Io e Kakaroth? Ma stiamo scherzando? Piuttosto la morte.” Si
voltò e fulminò la donna con gli occhi tenebrosi, senza causarle nessun moto di
paura.
“Tesoro, su
questo hai ragione. Ammetto che Goku rispetto a quando era bambino si è
decisamente abbellito, ma di certo non è al mio livello.” Disse con fare
sensuale, mettendosi una mano fra i capelli morbidi.
Vegeta la
guardò allibito. (NdA: questa volta è importante. Pensate alla scena come
quando esca la goccia sulla tempia, non so se mi spiego.)
“Tesoro,
Vegeta, ci sono ospiti! Sono Goku e Chichi.” Trillò una voce stridula oltre la
porta. Era Bunny, la madre di Bulma.
Secondo capitolo.
Ringrazio di cuore Babykt87l e Sitter. Grazie mille, sono contenta di sapere che vi sia
piaciuta J
Spero che anc questo
sia di gradimento J
Baci, Fanny.
Ps. Se cado nell’OOC, ditemelo (sicuramente sì, perché la situazione è
strana, ma sinceramente non lo so xD)
“Ehilà! Ciao
Bulma, ciao Vegeta.” Esordì Goku, entrando nel laboratorio, con un socievole
sorriso a trentadue denti stampato sulle labbra. Come risposta, da parte di
Vegeta ci fu un borbottio, qualcosa come «Kakaroth, ti sconf … malede …» , probabilmente in Vegetiano1
significava Ciao2. Bulma si avvicinò
a Goku e lo osservò molto attentamente, senza fiatare. Quest’ ultimo aggrottò
le sopracciglia, non capendo che volesse l’amica.
“Ma come è possibile che voi saiyan,
nonostante il tempo passi, rimaniate sempre uguali, se non più muscolosi e più
giovani?” Domandò ad un tratto, lasciando i presenti a bocca aperta.
“Ehm, boh.”
Per tutta risposta Goku si scompigliò con una mano i capelli, che ritornarono
subito alla loro classica forma. L’azzurra e la mora lo osservarono di sbieco,
mentre Vegeta arretrò di qualche passo.
“Ma quanti
anni avete?” Chiese sovrappensiero la donna, rivolgendosi anche al marito.
Vegeta si voltò di scatto e diede loro le spalle, pareva stesse armeggiando con
qualcosa che aveva fra le mani, mentre Goku iniziò a contare le dita.
Silenzio.
“Ehi,
tesoro, quanti anni ho? Sai, ho perso il conto.” Disse all’improvviso,
mostrando un tenero sorriso infantile. Bulma cadde a terra, ancora molto
meravigliata da tale risposta, e pensare che spesso si era altrettanto stupita
della maturità dell’amico in certe, rare occasioni. Di certo la risatina
giovanile non fece sì che Chichi passasse sopra ad un fatto simile.
“Stupido!
Non posso tenere io il conto in eterno! Comunque ti ricordo che …” La donna dai
capelli lunghi e scuri si fermò e iniziò a riflettere, nella classica posa da
intellettuale. “Allora, ciao Bulma. Siamo venuti qui perché abbiamo bisogno del
tuo aiuto.” Continuò imperterrita, facendo finta di nulla.
Goku assunse
un espressione mista fra l’offeso e lo smarrito. “Ma Chichi cara …” Provò a
dire, con aria innocente.
“Zitto tu!”
Esclamò la corvina con voce acida e severa, che sortì l’effetto desiderato.
Infatti il marito della donna si sedette lì vicino e rimase in silenzio, con
gli occhi persi in chissà che punto indefinibile.
Nel
frattempo, Vegeta pareva aver smesso di fare quel che aveva iniziato, ma
restava comunque di spalle, immobile. L’azzurra, seriamente preoccupata, fece
cenno a Chichi di non muoversi per un attimo.
Si mosse in direzione del marito, che sembrava pietrificato, quando
all’improvviso dovette arretrare in un lampo, altrimenti sarebbe caduta.
“Io ho 47
anni.” Affermò con sguardo fermo e risoluto, mantenendo però le mani dietro la
schiena.
“Ma Vegeta,”
la turchese sorrise, “credo che tu ti stia sbagliando.” Disse sicura di sé,
puntandogli l’indice contro. A questo affronto il saiyan emise un mugugno, «stupida, donna, io non sbaglio mai.»3
“Tornando a
noi. Di che aiuto avete bisogno?” Chiese Bulma a Chichi, dando le spalle al
marito, che più volte le lanciò occhiate omicide. Goku se ne stava buono seduto
sulla sua bella sedia, quando all’improvviso ci fu un botto.
“Urca, ma
Bulma, di che è fatta questa sedia?” Il saiyan si spolverò la veste, per l’occasione
aveva deciso4 di mettere giacca e
cravatta, e si mise in piedi, osservando la piccola sedia, ridotta in frantumi.
“Oh no,
quella era la mia … Goku, che hai combinato!” Esclamò l’azzurra, mettendosi le
mani fra i capelli, un po’ esasperata.
“Ops, scusami.”
Il saiyan arretrò di due passi, assumendo un’espressione dispiaciuta e
colpevole.
“Bando alle
ciance, Bulma, devi controllare il nostro computer. Goku, che mentendomi diceva
di averlo impara ad usare, ha fatto un gran danno e ho pensato che tu potessi
sistemarlo.” Intervenne Chichi, seria e posata.
Una risata
divertita generale, ovviamente escluso Vegeta, contagiò tutti. “Ma certo. Vado
a sistemarlo di là. Intanto se volete potete restare qui, ok? Anzi, Goku e
Vegeta, voi restate qui che io e Chichi andiamo nel laboratorio di Papà. Mi
raccomando non distruggete tutto, durante la nostra assenza. Ah, Goku, tu vedi
di non toccare niente! Intesi?” Bulma guardò i due con aria minacciosa e
severa, nemmeno Vegeta si permise di controbattere. Davanti ai saiyan il
portellone si chiuse di scatto, facendo un rumore assordante, seguito da un «tsk» di Vegeta.
“Non oso
immaginare che staranno combinando. Chichi, vieni con me, ti mostrerò una delle
scene più esilaranti che tu abbiamai
visto.” L’azzurra fece l’occhiolino alla mora, e le fece cenno di seguirla.
“Ah, Vegeta,
ci hanno chiuso qui dentro. Urca, ma quello è … non posso crederci! E’ un
computer! Da’ qua!” Goku si strappò di dosso il completo che gli aveva dato la
moglie e saltò addosso all’amico/nemico di sempre, col tentativo di prendergli
l’arnese che aveva fra le mani.
Vegeta , di
certo, non avrebbe sopportato un simile affronto in silenzio.
Continua
… più in basso le note dell’autore J (Volevo avvisare che
nel prossimo capitolo se ci sarà una richiesta numerosa inserirò le pagine più
importanti del Vocabolario della lingua Vegetiana.)
1NB:
esiste una versione scritta del vocabolario del Principe Vegeta (IL NUOVO
VOCABOLARIO DELLA LINGUA VEGETIANA, scritto e messo appunto da Francesca
Harris, con l’aiuto di Bulma, di nascosto a Vegeta.) Purtroppo le copie
esistenti sono pochissime, se avete bisogno di informazioni contattatemi pure
al mio numero. Il costo si mantiene circa sui duemila, tremila zenie. Baci,
Fanny.
2Su
questo punto le ricerche sono ancora molto impegnate e quindi non restate qui
fermi a far niente, attivatevi mandando un messaggio con la possibile soluzione
al numero in sovraimpressione: *luccichio* 3491028537.
3Avviso
che molto probabilmente è quello che ha detto, ma ci sono ancora molti dubbi.
Mi scuso in anticipo.
4Obbligato
da Chichi.
Flashback veloce.
“Ah, allora
cara, andiamo?”
“Oh, ma
Goku!”
“Sì, tesoro?
Bella, vero?”
“No, per
niente! Fa schifo. Tieni, mettiti questi.”
“Ma come??
Dai, no, ti prego! Poi, stiamo andando da Bulma.”
“Non mi
interessa, tu fai come dico io! Hai capito?”
“E va bene
…”Per
fortuna si era messo la sua tuta arancione ( o color della cacca di rane del
pianeta dei Kaioshin, se siete di quelle parti. ) (Faccia da FuckYeah.)
Fine Flash back veloce.
Note dell’autrice. Ecco
un piccolo interludio :D Allora volevo dire a Bulmetta
97 che la ringrazio e appena posso passo a leggere e provvedo a inserirla J Inoltre volevo ringraziare di cuore chi mi recensisce,
grazie :*
E, che dire. Dite che
debba mettere la nota OOC? (avviso che in teoria sarebbe in un momento
indeterminato fra DBZ e DBGT … però non so come fare lo stesso.)
“Ma, Bulma,
non capisco, non ti preoccupi neanche un po’ per il fatto che questa gente
praticamente vi sta addosso?” Chiese all’improvviso Chichi, mantenendo un tono
di voce basso, altrimenti si sarebbero fatte scoprire. Infatti le due, da brave
pettegole, si erano appartate in una seconda entrata segreta, da dove avevano
una visuale perfetta senza che nessuno potesse vederle.
Vero che i due saiyan potevano percepire le
loro aure, ma in quel momento pensavano a tutt’altro per fare caso alle due donne.
“Brutto
furbetto, leva quelle tue mani dal mio computer!” Esclamò Vegeta, staccando le
dita di Goku, una ad una, dal portatile che diceva essere suo, quando invece
era della consorte.1
“Oh povere
noi. E questi sarebbero i due leggendari guerrieri …” Commentò Bulma, guardando
il marito con occhi esasperati. In pubblico conservava la sua autorevolezza e
serietà, in privato, ossia quando era con Goku o con lei2, perdeva tutto il suo regale contegno.
“Comunque,
Chichi, devi sapere che io sono una scienziata famosissima al mondo, e quindi
di certo non mancheranno affatto i miei fans e coloro che vogliono sapere tutto
di me. Ed ecco qui il motivo di tutto. Essendo sicuramente ioil centro, e assieme a me quello scimmione
che sta lì, visto che è mio marito, scommetto che anche tutti coloro che mi
stanno attorno sono in mezzo a questa cosa, a mio avviso davvero
entusiasmante.” Sussurrò a quella sua nuova amica. 3
Chichi
strabuzzò gli occhi. “Quindi, anche io?” Domandò con un fil di voce, alquanto
preoccupata.
“Certamente. Ma ora zitta. Guardiamo che fanno.” Bulma fece
cenno a Chichi di zittire e le due stettero ad osservare.
“Big Bang Attack.” Sulla palma della mano del saiyan con i
capelli neri, che rievocavano una fiamma ardente, si formò una sfera di colore
viola che colpì quello con i capelli altrettanto scuri, che rievocavano le
foglie della carota4,in pieno viso.
“Urca, brucia, brucia, brucia! Vegeta, ma sei impazzito?”
L’attacco risultò abbastanza contenuto e non ci furono danni al laboratorio; l’unico
che ne riportò fu Goku, infatti, quest’ultimo iniziò a massaggiarsi con le mani
la faccia, che gli bruciava ancora. Per fortuna era un saiyan molto forte e
quell’attacco non aveva causato gravi danni.
“No. Così ti impari. Questo è il mio computer.” Affermò con
sguardo truce, tornando a sedere e aprendo il portatile. Goku lo sbirciò con un
occhio, quando gli venne un’idea.
Un’espressione seria e preoccupata si fece largo sul volto
del più giovane, che avanzò di qualche passo; Vegeta, incuriosito, guardandolo
con la cosa dell’occhio, attese silenzioso. Chissà
che gli è preso, forse è del tutto impazzito.
“Vegeta …” esordì con voce allarmata e occhi chini; appoggiò
una mano alla spalla dell’amico, che lo osservava stranito, e lo guardò negli
occhi.
“Che vuoi?” Gli chiese abbastanza alterato, scacciandolo in
malo modo.
“Guarda dietro di te. Majin Buu è tornato!”Indicò qualcosa di
indefinito dietro Vegeta e, detto ciò, arretrò, fingendo un’espressione
meravigliata e leggermente spaventata. Purtroppo, però, recitare non era il suo
forte.
“Stupido idiota. Guarda che non sono te.” Affermò severo,
tornando a posare gli occhi scuri sullo schermo, stranamente ancora nero.5
“Eh, bravo. Ehi, guarda Bulma, dietro di te!” Esclamò con
un’espressione attonita, seguita da una risata nel vedere l’atteggiamento che
assunse il principe della sua gloriosa stirpe. Vegeta, infatti, era scattato in
piedi, come se fosse stato punto da un’ape, guardando preoccupato a destra e
sinistra. “Urca, Vegeta, ci sei proprio cascato.” E scoppiò in una fragorosa
risata, tanto forte che fu costretto a tenersi la pancia con la mano.
Vegeta gli lanciò un’occhiataccia e tornò a sedersi, puntando
gli occhi sul tavolo, lì dove doveva trovarsi il portatile nero. “Ma che
diavolo?” provò a dire, qualche istante prima che il suo sguardo incontrasse
una cosa rettangolare, grande quanto un portatile, e di colore nero in una
delle mani del suo acerrimo nemico.
“Eh, no. Ora è tutto mio!” Esclamò con gli occhi luccicanti,
apprestandosi a leggere la pagina che precedentemente stava leggendo il
“fratello” saiyan.
“EFP. Ma che è? Vediamo un po’.” Commentò ad alta voce,
cercando di ricordarsi tutte le lezioni che Chichi gli aveva fatto seguire pur
di imparare ad usare certi aggeggi infernali.
“Brutto traditore, dammi il computer!” Vegeta, pur non
avanzando, tese una mano e attese che il portatile gli venisse restituito
immediatamente. Lui era il principe dei saiyan e di certo non si sarebbe
sporcato le mani.
“Però prima, ho una domanda per te. Allora, dici sempre di
essere il principe dei saiyan …” Chiuse gli occhi e si portò una mano al mento,
cercando le parole giuste, quando fu bruscamente interrotto dalla profonda voce
di Vegeta. “Sì, qualche dubbio in proposito?” Non era una domanda fatta con
gentilezza, no, quella suonava più come una minaccia.
“Sai, secondo i miei calcoli, dovresti essere il Re adesso.
Tuo padre non è morto, per caso?” Chiese con fare innocente. La domanda spiazzò
il Principe dei Saiyan, che iniziò a cercare una qualche scusa.
“L’ho sempre detto che sei un po’ ritardato nei ragionamenti.
Mio padre, è vivo. Lui era forte e non venne sconfitto da Freezer, bensì
scomparve, non fuggì, ovvio, ma si pensa che debba essere successo qualcosa
prima del suo scontro. Quindi non ho nessuna certezza.” Quella fu l’unica scusa
che riuscì a trovare, e cercò di apparire sicuro delle sue parole. La recita
riuscì alla perfezione, peccato che Goku non desistette subito.
“Urca, ma su Namecc, se non ricordo male, mi dicesti che
dovevo vendicare tuo padre e il mio che erano morti per mano di Freezer.”
Constatò Goku, mostrandosi più sveglio di quanto pensasse Vegeta.
“Ma che diavolo dici? Io non ho detto nulla di tutto ciò.”
Affermò deciso, mettendosi a braccia conserte e sperando che quel seccatore non
continuasse con le sue stupide constatazioni.
“Mah, forse hai ragione tu. La memoria non è mai stata il mio
forte.” Ridacchiò imbarazzato, infatti le gote avevano preso un colorito
carminio. Prese il computer fra le mani e lo appoggiò su una delle postazioni,
mettendosi comodo, questa volta su una sedia un po’ più robusta.
“Tsk.” Commentò Vegeta, sedendosi da tutt’altra parte, e
prendendo posto davanti al computer centrale. Questo è molto più potente, stupido …Pensò soddisfatto fra sé e sé.
“Urca! Ma questa è … Wow!” Esclamò all’improvviso Goku,
piombando in piedi. Vegeta seguì silenziosamente i suoi movimenti, curioso, in
segreto.
Padre …
“Ehi Bulma, Chichi, venite a vedere!” urlò il saiyan,
attirando a sé gli occhi delle due donne nascoste lì vicino. Queste ultime
sussultarono, a quanto pareva erano state scoperte.
Cercando di apparire il più possibile disinvolte accorsero,
fingendo di raggiungere il posto trafelate a causa di una fantomatica corsa. “Tesoro,
Bulma, e pure tu, Vegeta, leggete qua.” L’azzurra e la mora lessero velocemente
ad alta voce, e Vegeta, in lontananza, ascoltò.
“Goku, ma questa …” Provò a dire Chichi, capendo solo ora che
intendeva l’amica prima e che aveva veramente ragione. Non se lo sarebbe mai
aspettato.
“Amore, me la leggeresti tu?” Domandò Goku, mettendosi in
posizione quasi da supplicante.
“E va bene. Allora, questa è la prefazione. Leggo?” Chiese la
donna ai presenti, ricevendo come risposta un sì eccitato da parte di Bulma e
Goku, e un sì pronunciato nella mente di Vegeta.
“Che bello! Una storia su di me! Chissà che avventure! Sono
curiosissimo! Dai Chichi, inizia, veloce, dai!” Esclamò al settimo cielo.
Ricevette un pugno in testa come risposta. “Ahia.” Protestò
Goku con le lacrime agli occhi.
“Ben ti sta. Adesso vediamo un po’. Chiunque l’abbia scritta
si vede che sapeva che è successo durante una delle tue assenze, guai a te se
…” Lo minacciò con sguardo infuocato, incutendo terrore nel marito che si fece
piccolo piccolo.
“Iniziamo.”
Vediamo un po’ come ti
ha ridicolizzato. Pensò
Vegeta, già pregustando la lettura.
1 A
quanto pare Vegeta e Bulma non avevano fatto accordi prematrimoniali e dunque
tutto era di entrambi. (Molto vantaggioso per il saiyan.)
2Di
qui tutte le teorie yaoi, ossia la nascita di una storia d’amore fra Vegeta e
il suddito Goku. I protagonisti si innamorano, no? La teoria, in alcune parti
del mondo, molte parti del mondo, è ancora molto controversa ed è la causa di
accesi dibattiti. E’ nata nel secolo * si allontana un attimo *, più
esattamente circa gli anni 790-800. E’ ancora in fase di sperimentazione (come
successe per la famosa teoria dei neutrini veloci ancor più del super saiyan al
livello massimo.) e per essere utile a qualcosa vi terrò aggiornati.
3Prima
di diventare amiche, per psicologia femminile ( ammesso che esista), due donne
devono odiarsi, soprattutto per quanto riguarda abbigliamento e in particolar
modo l’aspetto. Una volta diventate due vecchiette, la competizione cessa, e si
finisce col complimentarsi a vicenda pur di non cadere nella depressione. Di
qui l’amicizia. Ps. Inoltre, arrivata una certa età,
inizia il cosiddetto “Vigilantismo” (parola appena inventata da me.) Le due
donne iniziano a pettegolare su qualsiasi cosa, divenendo quasi delle
telecamere, molto diffuso al sud del mondo, nelle isolette sperdute chissà
dove. Per nostra fortuna, quella fase non è ancora sopraggiunta.
4Attenzione.
Nota molto importante per capire una metafora così idiota. Vegeta, ha i capelli
non a forma di fiamma ( mi dispiaceva definirli a forma di verdura, soprattutto
perché fiamma ardente mi ha fatto sentire come essere Dante.) ma, come ho detto
nella parentesi, a forma di verdura ( non chiedetemi quale, che io mangio
quello che capita e non distinguo). Goku si chiama Kakaroth ( detto così non
sembra tanto carota ma altro, ma sorvoliamo) proprio perché i suoi capelli sono
come la foglia della carota. Dal regia mi chiedono: e Bardack allora? Rispondo
che so solo che è un tipo di frutta o ortaggio, anagrammando e facendo cose
troppo difficili per il mio misero intelletto, avrete la soluzione.
5Si
narra che stesse osservando lo screensaver di windows, quello con i rombi che
si perdono l’un l’altro, fatti di tanti colori.
Angolo autrice.
Salve e rieccoci con un nuovo capitolo! Spero
di cuore che vi sia piaciuto J La Fanficche Goku e gli altri si appresteranno a
leggere è mia . Per dare un’informazione a chi probabilmente non la conosce e
non ha voglia di leggersi 23 capitoli, vi dico che ho trattato l’anno in cui il
nostro amato Goku resta a Yardrat. Dal prossimo capitolo evincerete tutti i
dettagli della storia J Allora, avviso che sto provvedendo per i capitoli che
tratteranno la storia di Bulmetta 97 e volevo dire a
Giambo che ho scelto una sua storia e che mi hai praticamente illuminato,
dandomi un’idea geniale J Fra i personaggi non ho messo C-18 e altri, solo perché erano
troppi e se ne possono aggiungere più di sei>.< Ma ci sarà anche lei J
Avviso, io e la comicità ci odiamo tantissimo
… ahimè e quindi compatitemixD
Ringrazio chi mi ha recensito e se non
rispondo subito è colpa del cell ( non Cell quello lì
xD). Spero che vi piaccia anche questo ;)
Dimenticavo >.< nel prossimo capitolo
ci sarà una pausa :D e visto che vi voglio bene non vi farò pagare per alcune
pagine del VOCABOLARIO :D contenti?? :D
Capitolo 5 *** Manuale per capire Vegeta. (Ammesso che sia possibile ***
IL NUOVO DIZIONARIO (MANUALE) DELLA LINGUA VEGETIANA.
·Kakaroth:
termine usato dal Principe dei saiyan per indicare il suo più acerrimo nemico.
Kakaroth è il nome originale di colui che la maggior parte della popolazione chiama
Goku. Il nome deriva da una consonanza con “carrot” che per chi avesse scarse
conoscenze della lingua inglese, preciso che significa “carota.” La situazione
qui è controversa. Infatti Vegeta e compagnia hanno una lingua universale
(persino Freezer li capisce) e quindi in teoria non dovrebbe esistere l’inglese
nel mondo Dragon Ball. Ma altre fonti sostengono che è un omaggio del creatore
alle sue creature. (a voi la comprensione e interpretazione.)Nel vocabolario è il termine più comune che
in Europa, o meglio solo in Italia, è storpiato in maniera elegantissima. (
pensate a Junior che in tutto il mondo eccetto che in Italia è conosciuto,
persino in Inghilterra, come Piccolo.) Ma comunque il significato e
l’etimologia sono chiari. Sin: Goku,
Son Goku, re delle Scimmie (ah, no non c’entra, quella è la traduzione) … ecc.
·Io
sono il principe dei saiyan: non è una parola ma è una proposizione (= frase)
detta da Vegeta spessissimo. Secondo il conto di Bulma, la consorte, sono più
di diecimila, ma da un po’ gli scienziati hanno iniziato il conteggio. Se
qualcuno di voi dovesse porsi il quesito: ma il padre è morto! Perché dice che
è il principe? Leggete sopra. Molto probabilmente, in inglese suona meglio dire
“I’m the princeofallsaiyans” al posto di “I’m the
kingofallsaiyans”. Chiunque voglia accertarsene provi a
giocare all’antiquato Dragon Ball BudokaiTenkaichi 2 e faccia la combo di Vegeta. In effetti è molto
meno cacofonico dire principe . Contrari:
Io non sono il principe dei saiyan. (mai sia.)
·Mh.
: Termine usato per rispondere a una qualsiasi domanda.Somiglia ad uno sbuffo, ma ha tantissime
sfaccettature diverse e inimitabili. Per essere più veritiero deve essere
accompagnato dalle braccia conserte, gli occhi chiusi a due fessure. Termine
diffusissimo e usato in larga scala, a imitazione di Vegeta. Si usa soprattutto
quando non si vuole rispondere a una domanda insidiosa e/o per mostrarsi
impassibile, superiore e risoluto su tutto. Usato molto anche per non perdere
fiato e stancarsi nel caso di improbabili richieste e assurdi discorsi delle
mogli. Vegeta ne reclama l’invenzione e chiede la ricompensa. Sin: Hmph.
·Brutto
furbetto: usato alcune poche volte, per riferirsi a Kakaroth. Di qui si noti la
regalità dell’apostrofe e quindi il principesco contegno del principe. (NB: non fate caso al fatto che magari
qualche gestaccio possa essere incluso *gestualità* … nella lingua Vegetiana
sono solo rafforzativi principeschi. Non imitatelo soprattutto voi donne. ( non
volete cadere nella volgarità, no?)
·It’soverninethousand: Non è stato tradotto per il semplice motivo che
questo è lo slogan con cui Vegeta si presenta a tutti noi per la prima volta.
Ormai è una frase nota persino nell’isola sperduta dove approdò Robinson
Crusoe, dai cannibali. Generazioni e generazioni hanno passato secoli a
raffinare la loro abilità nel pronunciare la frase, fallendo miseramente. Anche
per questo Vegeta ne reclama l’invenzione e la ricompensa che chiede pare sia
molto alta.
·Tsk:
Variante principesca di Mh. Questo è più dispregiativo e risoluto. Chi è di
poche parole , come Vegeta che è l’uomo di poche parole per eccellenza,
risponderà a quasi tutte le domande così. A voi l’interpretazione nei vari
casi. (scienziati affermano che è impossibile decifrare e dare una definizione
fissa e universale) .
·Diventerò
super saiyan: Bulma, durante la saga dei cyborg ne ha avuto fin sopra i
capelli. Vegeta ha avuto un periodo depressivo, protrattosi fino alla fine di
DBZ quando capisce che lui raggiunge Kakaroth e questo va avanti. Ah, beh poi
il super saiyan diventa così banale, come si accorgerà Vegeta stesso, da
arrivare al punto di invidiare me. ( sì, mi so trasformare, alla faccia di
Pan.)
·Preparati
a morire: Significa che a breve Vegeta sarà in fin di vita. Quindi non bisogna temere
in questi casi nulla. Sarete voi i vincitori e Bulma lo sa bene. Non solo lei.
Usato contro tutti i nemici che qualche secondo dopo sfodereranno un’energia
assurda ( paradossale, basti pensare a tizi che all’inizio sembrano “cacchine” che non sanno fare niente, si può dire?, e poi
diventano mostri che al super saiyan fanno un baffo, di qui la necessità di
arrivare a livelli improbabili, altroché super saiyan della leggenda). Che
rischia di spazzare via qualche pianeta. A vegeta questo elemento non interessa.
(fino a Majin Buu, dove verrà il Signore lo illuminerà, Dio sa come)
·Urca:
termine usato … ah no, questo è del vocabolario di Goku. Mi dispiace per
l’inconveniente. Fra qualche capitolo avrete altre pagine. (saranno degli
intervalli dalla storia, insomma) Spero che questo piccino assaggio, alquanto
idiota, vi sia piaciuto. Inoltre ci saranno anche alcuni termini molto
frequenti nel vocabolario Gokesco.
Angolo autrice.
Purtroppo ho notato che l’ultimo capitolo non ha
avuto molto successo, cercherò di migliorare affinché il prossimo capitolo vero
e proprio vi piaccia. E dopo questo sfogo idiota inizio a tremare per il
compito di domani.