Chapter 4
– Because You Are A Mudblood!
“Dimmi, Harry. “ sussurrò la riccia, strofinandosi
gli occhi.
Harry
Potter si accomodò nella sedia di pelle nera dinanzi la scrivania.
Si portò le mani davanti alla bocca e cominciò.
“Scrimegeour mi ha chiesto un PICCOLO favore.”
“Non mi piace come hai sottolineato quel ‘piccolo’…
“
“Sono stati scelti dei nuovi arrivati. E il
Ministro mi aveva chiesto di collocarli in qualche ufficio. Mi chiedevo se
fossi disponibile ad accettarne uno…”
“Ovvio! Vedi.. mi sento un po’ sola in questo
periodo! Non capisco perché sei tanto teso Harry!”
“Perché la brutta notizia non è questa…
Ho deciso di abbinarti con Malfoy.”
“Mi prendi in giro?”
“In realtà, no .”
“Ti uccido.”
“No, ti prego…”
Hermione fece una risata sadica e sinistra e
rivoltandosi verso il moro disse “NON LO VOGLIO NEL MIO UFFCIO! TUTTI MA NON
LUI!”
“Capisco le tue ragioni, Herm… Ma sei tu l’unica
che può farlo rigare dritto! Ricordi come castigavi me e Ron?!”
“PRIMO: TU NON CAPISCI UN EMERTIO CAZZO!
SECONDO: IO NON CASTIGAVO PROPRIO NESUNO!
TERZO: ESCI IMMENDIATAMENTE DI QUI!”
“Potresti pensarci?” chiese il moro sull’uscio
della porta, mostrando i suoi occhioni verdi da cucciolo.
“Ci penserò ma non farti illusioni!”
Harry esultò prima di uscire. Sapeva che un ‘ci devo
pensare ’ di Herm equivaleva ad un ‘si’ sicuro!
Draco e Blaise si trovavano seduti su una panchina
nel centro di Londra.
Draco, ovviamente, fumava come un turco.
Blaise sorseggiava una birra babbana.
“Hai scoperto chi era quella gnocca con cui stavi parlando
l’altro giorno?” chiese il moro all’amico, mezzo-addormentato.
“Si. Ma dopo che te lo avrò detto ritirerai tutto.”
“Chi sarà mai?! La mezzosangue, per caso?!” disse
scoppiando in una profonda risata.
Draco rimase zitto a fissare i piedi della panchina.
“Oh, cazzo! E’ la Granger!”
Draco annuì.
“Povero te. Una volta che incontri una bella figa
non puoi fartela perché è una mezzosangue!”
“Sei molto delicato.”
“E’ una delle mie qualità… Ora che pensi di fare?”
“ Probabilmente nulla. Ogni volta che la incrocerò
per i corridoi mi volterò dall’altra parte.”
“Ottima tattica!” concluse il moretto trangugiando
la sua birra ambrata.
Il mattino seguente…
Hermione Jane Granger era fasciata da una gonna
lunga di un soffice beige e da un pullover blu scuro.
I capelli erano piastrati e lasciti ricadere sulle
spalle impettite.
Scriveva qualcosa al computer, ma non sembrava
molto interessata…
Il suo pensiero era rivolto altrove…
Verso un certo biondino che l’aveva sempre trattata
uno schifo…
Sarebbe dovuto arrivare quel giorno nel suo
ufficio, Harry aveva detto che non sapeva chi sarebbe stata la sua compagna di
lavoro…
Avrebbe avuto un colpo apoplettico, già se lo
immaginava.
Un ‘toc toc’ alla porta la fece risvegliare dai
suoi pensieri.
Bisbigliò un ‘parli del diavolo e spuntano le corna
’ e aprì la porta.
Davanti a lei c’era un Draco da mozzare il fiato.
Si era preparato bene per l’occasione…
Indossava una camicia bianca leggermente aperta sul
davanti, un paio di pantaloni neri attillati e i serici capelli biondi tirati
all’indietro.
“Che ci fai tu qui?!” soffiò subito Draco,
spalancando gli occhi alla presenza affranta di Hermione.
“E’ il mio ufficio questo, e gradirei un po’ più di
gentilezza! Comunque, prego…” disse spostandosi per farlo passare.
Draco si guardò u po’ intorno e poi entrò, era teso
come una corda di violino e sembrava che da un momento all’altro sarebbero
spuntati da sotto il divano mille Mangiamorte al servizio di suo padre.
“Non ti mangio, mica…” sospirò la ragazza, un po’
giù di tono.
Draco alzò le spalle, indifferente, e chiese.
“Posso accedere una sigaretta?”
“Se proprio devi…”
“Non sembri molto entusiasta del mio arrivo,
mezzosangue.”
“Infatti non lo sono.”
”Bhè. Neanche io sono contento ma almeno cerchiamo
di buttarla sul ridere!”
“Non mi sembra che ci sia molto da ridere…”
“Vero.”
I silenti imbarazzanti sono la cosa peggiore del
mondo…
“Come vorresti uccidere Potter?” domandò il biondo,
per fare dell’ironia.
“Scuoiato, avvelenato, PUGNALATO ALLE SPALLE…
Oppure se si vuole qualcosa di pi lento e doloroso lo chiudiamo in una cella e
lo lasciamo lì a morire disidratato e di india e noi ci gusteremo lo spettacolo
da una parete di vetro che ci coprirà… Ci ho pensato molto in questi giorni…”
Draco rimase a fissarla sconcertato… Diciamo che aveva una paura fottuta…
“Non devi mica spaventarti! Con te poteri fare
anche di peggio, ma fin adesso non mi hai fatto molte cattiverie. Diciamo che
sono ancora viva…”
“Non stai migliorando le cose, Granger.”
Hermione tornò a guardare verso il basso, per distogliere
l’attenzione dal biondo.
“Possiamo fare un discorso serio?” esordì la
ragazza scendendo dalla sua scrivania.
“Se proprio dobbiamo…” acconsentì lui, aspirando
una boccata di fumo…
“Perché tu mi odi?”
“Mi pare che in sette anni fossi stato abbastanza
esplicito, Granger.”
“ No! Quello none eri tu! Era la mentalità di tuo
padre che hai ereditato insieme alla faccia da cazzo che ti ritrovi!”
“Sei sempre fine Granger…”
“Rispondi!”
“Tu sei una mezzosangue, Granger! Questo è tutto
quello che c’è di sbagliato in te!
Ci vediamo!” disse prima di uscire sbattendo la
porta.