Let me be your prince

di Eliot Nightray
(/viewuser.php?uid=177638)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The horseman ***
Capitolo 2: *** La storia... ***
Capitolo 3: *** From one side ***
Capitolo 4: *** Dall'altra parte ***
Capitolo 5: *** 17 years e 16 anni ***
Capitolo 6: *** Comiche ***
Capitolo 7: *** New world ***



Capitolo 1
*** The horseman ***


Let me be your prince.

I
l tempo scandito dalle onde bagna il mio cuore
Sembra quasi che sanguini ancora per la tua scomparsa
Dove tu sia non lo so ma io ti cercherò
Perché sempre questo mio petto malato attenderà
Che il suo cuore torni a battere impetuoso come un tempo
.
 
A florentia piacevano quella canzoni un po’ tristi in cui alla fine arrivava sempre un cavaliere azzurro per portare via la bella dama dal suo incubo. La differenza con quelle storie era che lei non era una bella dama,ma soltanto una ragazzina ancora troppo giovane per essere una donna e troppo grande per essere una bambina. Abitare nel castello assieme ai suoi fratelli era uno dei pochi lussi che era rimasta alla sua famiglia dopo la scomparsa di suo nonno. Nonno roma era di certo stata una grande nazione ,ma in quanto a loro tre non sapevano come gestire tutta quella penisola in cui comparivano sempre con maggior frequenza nuovi nemici e loro non potevano fare altro che vedersi privati della loro stessa libertà, sconfitti su due fronti contemporaneamente, incapaci di compattare i loro popoli in uno solo, sempre a dover destreggiarsi con qualche lotta intestinale. Lì dal balcone florentia vedeva tutta Napoli e a lei piaceva quella città, la sua gente, credeva che sarebbero potuti andare d’accordo con i fiorentini anche loro così amichevoli e per di giorno, ma come sempre la sua idea andava scomparire dietro le torce fumanti dell’inquisizione. Anche prima che questa fosse creata già allora il vaticano aveva frantumato l’italia in due parti una guelfa l’altra ghibellina  e lei così piccola e impotente si era vista frantumata in tante repubbliche che non riuscivano mai a trovare un’idea comune neanche quando una potenza straniera come quella francese attraversava il confine. Lei se lo ricordava il girono in cui Francia era sceso in italia perché nessuno lo aveva impedito lo avevano semplicemente lasciato entrare. Lei si era posizionata davanti alla porta davanti a tutto l’esercito anche se fosse stata calpestata avrebbe , forse, fatto capire a tutti ciò che pensava di tutta quella situazione. Francis era corso davanti a tutta la truppa e l’aveva portata via con se trascinandola contro il suo consenso lontano dal suo esercito.
-          ragazzina ma che ti è venuto in  mente
-          io non sono una ragazzina voglio che la mia gente capisca che tu sei il nemico sei arrivato fin qui ma io non ti permetterò di arrivare da mio fratello feliciano potrà essere anche un po’ sciocco ma nemmeno lui vuole questo tornate in francia e portatevi via quell’essere io non voglio più…
si era dovuta interrompere perché aveva visto francia piangere e quella non sarebbe stata l’ultima volta, solo la prima. Lui l’aveva abbracciata così forte da farle perdere il fiato e lei non aveva capito aveva solo distinto una parola di tutte quelle che il francese si era messo a mugugnare.
-          jean
-          come?
-          Niente è che mi ricordi tanto una persona a me cara…era una persona come te testarda,impertinente,un po’ folle ma amava il suo popolo
-          Come me?
-          Si come te…tu devi essere italia del centro giusto
-          Si…
-          Non abbiamo intenzione di occuparvi..o almeno credo io sono solo una nazione come te…non possiamo fare altro che guardare
Era la prima volta che trovava in uno straniero quelle sue stesse idee per cui si batteva da tanto tempo. Da allora erano stati inseparabili perché francia aveva un pezzetto di feliciano, diviso tra l’impero austro-ungarico e quello francese mentre romano era di dominio spagnolo anche se il re francese avrebbe voluto prendersi pure lui. Passava le notti a farsi raccontare di jean eroina della guerra dei cent’anni e non poteva fare altro che piangere quando sentiva come era finita la sua vita. Arsa viva ancora una volta per colpa di vaticano, ma soprattutto di una nazione di cui si impose il nome nella testa come a ricordare che sarebbe dovuto stare molto attenta ….Inghilterra. francia le aveva raccontato che era buffo Inghilterra ,ma in quel periodo nemmeno lui aveva potuto cedere al re e un po’ era anche colpa dei francesi perché non avevano mosso un dito per salvarla.
-          tu l’amavi?
-          Come ?
-          Amavi jean?
-          Credo di si ma comunque avrei dovuto soffrire per la sua perdita…sarebbe invecchiata dopotutto…
Scosse la testa mentre feliciano tamburellava sulla sua spalla come a richiamare la sua attenzione.
-          ehi è arrivato un nuovo ragazzo che lavorerà qui…
-          di chi si tratta?
-          Dello stagliere …avanti vieni sembra una ragazzino simpatico…
-           Mmm  fammi vedere
Si avviò con il fratello , nessuno di loro aveva mai visto il mondo esterno, l’unico che si era allontanato abbastanza per dirlo era feliciano che aveva visto l’asutria, l’ungheria , la svizzera, la polonia..ma poi cos’altro? Il ragazzo arrivò scortato da romano era abbastanza alto, magro, capello biondo con i capelli che sembravano fieno, e due folte sopraciglia.
-          non capisce la nostra lingua…è straniero…
-          ciao..
il ragazzo sollevò lo sguardo e lo puntò in quello della ragazza…
-          ciao

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** La storia... ***


ora che il mio cuore si inabissa capisco
ho capito che ti amavo ma ormai è troppo tardi quindi addio
mia stella ci rincontreremo nel firmamento
 


Arthur amava le storie tristi perché gli ricordavano la sua vita quella di una nazione non amata, beffeggiata, che però sarebbe cresciuta avrebbe sconfitto tutti sarebbe risorto dal fango che tutti gli lanciavano addosso. Si era fissato una lista delle cose da prendere per quel viaggio lontano tutto voleva fare eccetto andare in quel posto..perché era semplice lì c’era il nemico tanti nemici che di fango addosso gliene avevano tirato fin troppo. C’era francia, austria, spagna e poi c’erano altre nazioni ma lui non le aveva mai viste..però sapeva che tutte erano senza libertà e un po’ gli facevano pena.
-          fratellone fratellone non partire..ti prego se tornerai finirai come scozia non ci vedremo più e vorrai uccidermi ti prego
Cornovaglia lo afferrò per il vestito, Inghilterra aveva 17 anni, l’età dell’indipendenza,ma non aveva voglia di lasciare casa anche se per poco. Ora che scozia era diventata così cattolica e lui protestante aveva paura che in sua assenza sarebbe riuscita ad ammazzarli tutti e tre quei fratelli che tanto amava…però anche Irlanda si stava avvicinando sempre più a scozia come galles…alla fine sarebbe rimasto da solo con Cornovaglia e lui cosa poteva fare da solo contro quei tre? Però per Cornovaglia,per galles e per Irlanda lui doveva dimostrare di essere forte e di essere in grado di proteggerli anche da loro stessi. Si voltò verso il bambino ancora attaccato al suo mantello sebastian era così piccolo che spesso credeva che non esistesse nemmeno, che fosse solo una sua sensazione che quel piccolo pezzetto di terra lo seguisse ovunque sempre al suo fianco anche nelle battaglie. Lo sollevò abbracciandolo forte e a quel punto vide galles e iralnda, o almeno ne vide le ombre perché fuggirono non appena lui fece l’atto di voltarsi.
-          tornerò presto
-          ti prego fratellone torna da me ne ho bisogno mi mancherai tanto
-          tu resta piccolo però promesso?
-          Tu prometti di tornare..
-          Prometto
-          Prometto
Arthur salì sulla barca per la prima volta sarebbe stato il capitano. Il piano era semplice doveva introdursi nel castello e rubare quante più informazioni poteva sugli spostamenti francesi o almeno trovare un suo punto debole… era ormai giunta anche in Inghilterra la voce secondo cui il francese si fosse trovata una compagna o qualcosa di simile quindi anche arthur voleva costatare il fatto con i suoi stessi occhi. Scese in cabina e si appoggiò alla sua cuccetta voleva dormire con i suoi uomini. Quando si alzò erano già arrivati c’erano luci all’orizzonte e gli uomini gridavano ecco Napoli la città del sole canticchiandola come fosse stata un motivetto. Entrò nei suoi appartamenti e si meravigliò perché stava tremendo c’era qualcosa di sbagliato in tutta quella storia ma nemmeno lui sapeva perché. La barca si fermo e lui fece a tempo di infilarsi i vestiti. A quel punto corse via senza farsi notare aveva una grossa borsa assieme a se e gli sembrava che pesasse fin troppo. La villa in cui doveva andare era un vecchio castello simile a quelli che aveva visto in spagna, dopotutto era nel regno delle due sicilie no?  Si appostò davanti al cancello che fu aperto da due uomini…stavano cercando di dirgli qualcosa,ma lui nno ci capiva niente il primo diq eusti sollevò il moschetto e lui ebbe una gran paura e si immaginò che la sua vita sarebbe finita lì, che avrebbe rotto la promessa, che scozia avrebbe ammazzato tutti. Qualcuno bloccò il moschetto era una ragazzo un po’ più piccolo rispetto a lui aveva i capelli color ebano e uno strano ciuffo in testa l’unico cosa che aveva capito era felciiano e quindi associò quel nome al suo volto. Si avviò assieme a lui seguendolo timidamente a piccoli passi. L’italiano si voltò proprio quando ormai sembravano arrivati e lo lasciò lì facendolgli cenno di aspettare…aspettare cosa le guardie? Per l’ennesima volta i due uomini del cancello lo fissarono per poi andarsene. Arthur appoggiò il borsone e sentì distintamente un ouch…spalancò gli occhi ma non ebeb il tempo di controllare con due guardie lo avevano raggiunto facendogli cenno di seguirlo.
<è finita…è finita> si era ripetuto allora poi aveva sollevato il capo e aveva rivisto felciiano assiem a una ragazza…
-          non capisce la nostra lingua…è straniero…
-          ciao..
il ragazzo sollevò lo sguardo e lo puntò in quello della ragazza…
-          ciao

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** From one side ***


Quella ragazzina sembrava normale almeno a un primo sguardo, ma forse lei era ciò che cercava la fonte di informazioni..arthur seguì le due guardie che lo condussero nella stalla..a quanto aveva capito lui di italie ce ne erano tre più vaticano, comunque  due erano maschi e una femmina…probabilmente quella era una delle tre italie. Appoggiò la borsa a terra e non appena le guardie svanirono la aprì trovandovi Cornovaglia in posizione fetale.
-          sebastian?
-          Big bro….i’m sorry but
Inghilterra sentì dei rumori appoggiò il fratellino sul letto e gli lanciò una serie infinta di coperte. Una guardia francese entrò nella stalla arthur ebbe appena il tempo di lanciarsi sul sacco di coperte abbracciandolo.
- vous devriez être le petit nouveau. je me trompe?
Arthur lo guardò storto , non capiva quello che stava dicendo e la cosa lo impauriva e non poco. Sebastian da sotto le coperte si era aperto un piccolo varco da cui guardare la scena.
-          Où êtes-vous?
Arthur rimase in silenzio mentre il francese si avvicinava pericolosamente.
-          vous parle france? Parli italiano ? do you speak english ?
-          yes…
-          oh so you are English
inghilterra si pentì subito di aver risposto quell’uomo non gli piaceva. La guardia lo fissò ancora prima di afferrare il sacco di coperte e svelare il nascondiglio del più piccolo. Arthur gli tirò un colpo nello stomaco, ma non sembrò sfiorarlo minimamente, anzi lo spinse a terra pancia all’ingiù.
-          is he your brother?
Arthur non rispose,ma cornovaglia lo fece per lui. Si slanciò nell’impeto di salvare il fratello maggiore e per fare questo accorse al fianco di arthur cercando di liberarlo dalla presa del francese. Prima ancora che quest’ultimo avesse potuto fare qualcosa Inghilterra era scattato portando sebastian sotto di se , schiacciato contro il suo petto.
-          ahah ok so he is your little brother mm you have to do what i want….if you want to see him alive.
-          What?
-          Don’t scream…
-          Why should I…
Arthur si sentì spingere contro il pavimento sporco. Bastian dal suo cantuccio lo fissava terrorizzato mentre le prima lacrime solcavano il viso del maggiore.
-          everything will be fine . I promise
L’uomo inziò a frugare freneticamente nel borsone da viaggio di Inghilterra senza farsi scrupolo di daneggiare i suoi tesori. Per prima cosa si cacciò in tasca la collana di sua madre, un pendaglio di scarso valore con una grossa pietra verde al centro, per poi lanciare a terra buona parte dei ritratti di famiglia.
 
-          bb why are you crying? Bb bb ( big brother)
-          shhh
-          bb
Sentì la mano del francese cercare cercare ancora, e nel percepire il ruomore di carta non potè fare a meno di trattenere il disgusto all’idea di cosa gli sarebbe accaduto se avessero scoperto che quelle carte, quei documenti erano dei falsi. Sebastian aveva capito, benché fosse stato molto piccolo, a cosa stava andando in contro il fratello e si sentiva in colpa perché di certo tutto quello non sarebbe accaduto se fosse rimasto a casa. Sgattaiolò più di una volta urlando come un pazzo perché non voleva che accadesse niente al suo bb.
-          shut up
gli aveva gridato il francese, ma lui non si era fermato .
-          i have told you to shut up.
La guardia aveva preso Arthur per I capelli e nell’alzarsi l’aveva sollevato da terra.
-          i you wont’ i’ll kill him..
Cornovaglia aveva fissato il fratello che urlava dal dolore e era piombato nel panico. Non sapeva come reagire perché l’altro era un uomo e lui solo un bambino.
-          che sta succedendo qui?
Arthur riaprì gli occhi cercando di mettere a fuoco l’immagine.
-          mia signora.
-          Mia signora un corno che cosa sta facendo a questi ragazzi? E poi perché ha la fibbia dei pantaloni slacciata?
La guardia si astenne dal rispondere lanciò arthur, che non aveva smesso di urlare, sul letto e si avviò verso la porta. Quando quella scomparì la ragazza si avvicinò a lui cosa che sebastian impedì immediatamente lanciandosi contro la sua gamba.
-          don’t touch him.. don’t touch my big brother please.
-          Sebastian…
A parlare era stato Arthur che si era alzato e aveva preso il fratello fra le braccia nascondendo il volto contro di lui. La ragazza si avvicinò ancora e pose le mani sulle sue guance come a invitarlo a tranquillizzarsi e a sollevare di poco il viso. Arthur uscì piano dal suo nascondiglio ,perché aveva il timore che anche lei non fosse dalla sua parte .
-          io- e qui si tocco il petto- sono florentia ciao.
-          I’m arthur
-          Come?
-          I’m Arthur
-          tu sei amartù bene senti amartù io … ti porto su sei pieno di graffi , sei sporco e pieno di lacrime c’è un bagno puoi lavarti lì se vuoi.
Arthur l’aveva guardata in modo perplesso ,ma quando lo aveva preso per mano l’aveva seguita senza ripensarci.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Dall'altra parte ***


Florentia aveva salutato il nuovo ragazzo prima di ritirarsi nelle sue stanze. Aprì piano al porta e sentì quell’inconfondibile odore di rosa che apparteneva a una sola persona, l’unica che di soppiato faceva entrare nei suoi appartamenti.
-          francis…
francis sollevò lo sguardo dal vecchio album di disegni che portava in grembo. La ragazza gli si avvicinò saltandogli al collo, fin troppo felice. Erano da due settimane che non si faceva vivo e la cosa l’aveva messa su di giri.
-          o ma dove sei stato fin’ora?
-          Parla più piano..
-          A si scusa.. dove sei stato?
-          In giro avevo qualche commissione da fare dovevo trattare con spagna lunga storia..
-          Beh io ho tempo raccontamela
-          A non ti paicerebbe e poi sono venuto qui per parlare di te mica di me..
-          Mmm quanto resti?
-          Tutto il tempo che posso…
-          Lo sai è arrivato un nuovo ragazzo..
-          Oh davvero e come si chiama?
-          Non lo so.
-          Com’è fatto?
-          È un uomo
-          …un uomo…fin lì ci arrivavo pur io
-          non è che fosse così particolare non ricordo nulla di lui solo che era biondo e che aveva circa la tua età
-          quindi 17 anni
-          esatto
francia tornò a sedersi sistemando florentia accanto a lui . a lui mancava davvero tanto e da qualche tempo si era chiesto se quel suo affetto fosse in realtà quella stessa fiamma che l’aveva consumato quando ancora jean era in vita. Lei si accucciò sul suo petto e come suo solito cominciò ad accarezzarle i capelli.
-          se trovi un ragazzo io ti insegnerò tutto sull’arte dell’amore ahahha
-          arte dell’amore?
-          Si insomma quello che devi fare quando sei con un uomo
Florentia inclinò la testa verso destra senza capire ciò che l’amico stava cercando di dirle.
-          beh.. ti insegnerò tutto tu non ti preoccupare ahahah
-          insegnare cosa.. cosa dovrebbe fare con un uomo?
Romano irruppe nella stanza col suo solito fare da scaricatore di porto portandosi dietro una serie infinita di imprecazioni contro francia. La ragazza storse il naso indignata mentre francia iniziava a fare un monologo in francese dedicato a se stesso.
-          sta zitto razza di… razza di…
-          romano…
quando si sentì chiamare Italia del sud s’infiammò di pura rabbia e si limitò a sedersi accanto alla sorella. Spagna accompagnato da Prussia corse al fianco di Francia e gli diede una sonora pacca sulla schiena. Di lì a poco avrebbero iniziato lunghe conversazioni tutte incomprensibili dove ognuno parlava la propria lingua quindi florentia preferì lasciare la stanza . ora che Francia gli aveva ricordato al presenza del ragazzo avrebbe voluto analizzarlo meglio, dopotutto anche lei voleva un amico al di fuori dell’ambito familiare. Scendendo le scale sentì dell’urla infantili provenire dalla stalla .

florentia accelerò il passo spalancando di netto la porta  e trovandosi davanti una scena terrificante. Una delle guardie francesi stava tenendo il ragazzo per i capelli e quello urlava dal dolore. Un brivido di terrore le attraversò la schiena.
-          che sta succedendo qui?
Il ragazzo riaprì gli occhi cercando di mettere a fuoco l’immagine.
-          mia signora.
-          Mia signora un corno che cosa sta facendo a questi ragazzi?
La guardia si astenne dal rispondere lanciò il ragazzo , che non aveva smesso di urlare, sul letto e si avviò verso la porta. Quando quella scomparve florentia si avvicinò a lui. Poi sentì qualcosa attorcigliato attorno alla gamba e solo dopo capì che si trattava di un bambino.
      -    don’t touch him.. don’t touch my big brother please.
-          Sebastian…
A parlare era stato il ragazzo che si era alzato e aveva preso il fratello fra le braccia nascondendo il volto contro di lui. Florentia non sapeva esattamente che cosa fare ,ma la situazione richiedeva un intervento immediato.si avvicinò ancora e pose le mani sulle sue guance come a invitarlo a tranquillizzarsi e a sollevare di poco il viso. Il ragazzo  uscì piano dal suo nascondiglio ,forse ancora impaurito. Fu allora che notò che aveva la faccia piena di graffi e le venne voglia di abbracciarlo.
      -    io- e qui si tocco il petto- sono florentia ciao.
-          I’m arthur
-          Come?
-          I’m Arthur
-          tu sei amartù bene senti amartù io … ti porto su sei pieno di graffi , sei sporco e pieno di lacrime c’è un bagno puoi lavarti lì se vuoi.
Lo prese per mano e lui rispose con una stretta salda. Italia arrossì lievemente da quel tocco che aveva provato solo con Francia o con i suoi fratelli, l’idea di salvare qualcuno la faceva sentire importante. Senza che lui lo notasse riprese a fissare il ragazzo cercando di demoralizzare ogni suoi particolare dalle folte ciglia a gli occhi , così verdi che a lei sembravano due smeraldi. Non si sarebbe dimenticata di lui e sarebbero diventati grandi amici. Lo condusse su per le scale senza mai perderlo di vista, puntando ogni tanto lo sguardo verso il bambino che se ne stava aggrappato al fratello troppo impaurito per sollevare anche lo sguardo. Quando arrivò alla porta del bagno si bloccò di colpo e gli fece cenno di entrare. Da lì in poi se la sarebbe cavato da solo ma lei sarebbe rimasta lì

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** 17 years e 16 anni ***


17 years


17 anni erano un’età difficile soprattutto se ad averli era una nazione in piena crescita. Inghilterra osservò la porta bianca e la aprì con non poco timore ponendo completa fiducia nelle parole della ragazza. Prima di richiudersi la porta alle spalle le concesse un’occhiata rapida, come a costatare che quella ragazzina non fosse solo una sua illusione. Una delle sue creature insomma. Si sfilò i vestiti e si immerse nella tinozza di acqua calda assieme al più piccolo. Rimase a mollo con gli arti inferiori fuori dall’acqua mentre sebastian si divertiva a fare esplodere delle bollicine. Fu allora che udì distintamente la voce del francese ed ebbe un sussulto. Di certo la ragazza gli avrebbe detto di lui, ecco quale era stato il suo piano fin dall’inizio. Decise comunque di rimanere lì facendo cenno a sebastian di stare in silenzio.
-          florentia…
-          francis ciao sei venuto a raccontarmi una nuova storia?
-          No mi spiace sono venuto ad avvisarti che dovrò assentarmi per un po’
-          Che succede?
-          Sembrerebbe che sia stata trovata una barca inglese nel porto, comunque la ciurma non c’era sembrerebbe scomparsa…mi chiedo cosa stia complottando Angleterre
Inghilterra sgranò gli occhi quello era da sempre il modo in cui francis parlava di lui. Arthur si nascose nell’acqua come se quello avesse potuto nasconderlo. Aveva perso il filo del discorso, ma la conversazione doveva essere finita perchè non c’erano più voci. La permanenza nel castello doveva essere di tre giorni sufficienti a trovare la ragazza e a ritrovare la nave. Si alzò sistemandosi un asciugamano attorno alle gambe. Sebastian rimase a sguazzare nell’acqua..il suo elemento.
-          c’mon .
-          just one more minute
-          no get out of there
-          big brother..
-          yes?
-          Are you ok?
Cornovaglia indicò le ferrite sulla faccia di inghilterra ,ma lui clinò il capo e riprese a camminare.
-          big brother..
Inghilterra proseguì, uscì dal bagno e entrò nella camera. Non c’era nessuno pure lei doveva averlo abbandonato. Si guardò intorno cercando dei vestiti ,ma non trovandoli preferì sedersi sul letto. Si sdraiò portandosi il fratello sul petto . quello si girò sul suo corpo sorridendo divertito da quella situazione, non consapevole del pericolo in cui si trovassero. La porta scricchiolò e arthur saltò in piedi. Florentia entrò arrossendo e coprendosi gli occhi con una mano mentre con l’altra stringeva dei vestiti.
-          spero che ti stiano…capito?
-          What?
-          Tieni..
Gli lanciò i vestiti e uscì dalla stanza. Arthur fece scivolare l’asciugamano a terra mentre cominciava a vestire il fratello…non voleva che si prendesse un’influenza. Respirò piano e si vestì. A quel punto la ragazza entrò questa volta più lentamente perché non sentì la porta scricchiolare. Aveva in mano una boccetta rosa.. pensò  che si trattasse di ino e sorrise speranzoso.
-          alcool
italia lo fissò stranita mentre strusciava un pezzo di stoffa contro la boccetta…arthur la fissò incuriosito e per un attimo divertito mentre poggiava quello stesso frammento sulla sua testa. Poi sentì una fitta, come un bruciore  gli venne voglia di urlare, cosa da cui si astenne.
-          scusa…

16 anni


florentia pensò che la cosa migliore da fare fosse guidarlo rapidamente verso il bagno e lasciarlo libero di fare ciò che voleva. Lo fece accomodare nel bagno per poi chiudere la porta . la vasca era già piena di acqua la sua acqua calda ma la cedeva volentieri al forestiero..se così lo si poteva definire. Sentì un scricchiolio e rabbrividì all’idea che la guardia avesse avuto il coraggio di seguirla fino alle sue stanze. Mose un piede verso la porta, poi ci ripensò non poteva lasciare quei due alle prese con un uomo..una guardia francese. La porta si aprì delicatamente seuita da un aroma dolce che nel suo cervello aveva associato all’odore della bellezza. Francis picchiò rumorosamente la nocca sulla porta senza costatare che al suo interno vi fosse già qualcuno.
-          florentia…
-          ciao francis…
-          florentia…
-          francio ciao sei venuto a raccontarmi una nuova storia?
-          No mi spaice sono venuto ad avvisarti che dovrò assentarmi per un po’
-          Che succede?
-          Sembrerebbe che sia stata trovata una barca inglese nel porto, comunque la ciurma non c’era sembrerebbe scomparsa…mi chiedo cosa stia complottando angleterre
Florentia sentì l’acqua del bagno muoversi cosa che notò anche francis perché strinse l’elsa del fioretto e si avvicinò pericolosamente al bagno. Florentia si impose davanti a francia senza pensarci e per un attimo si chiese il perché di quel gesto così avventato.
-          dentro c’è il ragazzo quello nuovo…una delle tue guardie ha cercato di…di…
-          credo di capire e quindi l’hai nascosto
-          era pieno di graffi e poi c’è suo fratello è un bambino piccolo….
-          Capisco non preoccuparti ti ricordi quale guardia fosse…
-          No…
Francis fece per andarsene poi ci ripensò e si bloccò di colpo .
-          come si chiama questo ragazzo?
-          Amarthur
-          Sicura che non sia arthur?
-          Ha detto amarthur quando mi sono presentata.
Francia non rispose perché il suo dolce sorriso si era piegato in una smorfia spaventosa fece un gesto a florentia di seguirlo e uscì. La ragzza si voltò un po’ inquieta e a sua volta uscì dalla stanza.
-          bada di trattenere il più possibile il nostro ospite..
-          perché….
Le poggiò un dito sulle labbra come a invitarla  afare silenzio.
-          segreto..
francis si allontanò e lei potè riprendere fiato. Si scompigliò i capelli in un gesto automatico e afferrò dei vestiti che si era lasicta scivolare dalle mani. Rientrando lo vide disteso sul letto, e arrossì violentemente .
-          spero che ti stiano…capito?
-          What?
-          Tieni..
Gli lanciò i vestiti e uscì di corsa poi rallentò..la boccetta di alcool era su una mansarda avrebbe impiegato poco tempo per prenderla. Quindi una volta trovata si accucciò dietro al porta aspettando qualche minuto poi la aprì lentamente così da non essere sentita. Per essere un ragazzo così giovane era pieno di lividi, forse a casa sua lo maltrattavano però aveva un fisico asciutto e longilineo..un po’ come quello di francis si alzò e sorrise da sola ancora come un automa, a lei quel arazzo inziava a paicere,ma forse era solo una cottarella.
-          alcool
italia lo fissò stranita mentre strusciva un pezzo di stoffa contro la boccietta…arthur la fissò incuriosito e per un attimo divertito mentre poggiava quello stesso frammento sulla sua testa. Poi lo vide arrossire, come a causa del dolore...
-          scusa…
pose a terra la boccetta incriminata e pensò bene di svelare il mistero dietro quel giovane.
-          ti chiami arthur?
Il ragzzo spalancò gli occhi, non stupito o contento..ma impaurito. Strinse il fratello a se e fece si con la testa tamburellando la mano sul petto.
-          bene bene
-          you are florentia..aren’t you..i…i..i..i…t..it..ita..italia

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Comiche ***


Florentia lo guardò perplessa sapeva che era italia, ma non sapeva l’italiano. Per lei era strano perché non era mai uscita dal palazzo come poteva conoscerla. Sorrise compiaciuta all’idea di essere diventata improvvisamente famosa e si costrinse a malincuore dal non fare domande dato lo strano comportamento di francia. Forse voleva fare uno scherzo al ragazzo o forse lo voleva punire. La cosa la fece sentire strana lui era solo e indifeso perché francis avrebbe dovuto punirlo. Sollevò di poco lo sguardo incrociando quello del biondo che stava placidamente accarezzando la testa del fratello e tutte le farfalle che fino a quel momento erano rimaste ferme , si mossero nel suo stomaco. Perché? Il perché di quell’atteggiamento non lo capiva..perché francia avrebbe dovuto cacciarlo o peggio, perché lo voleva lì.
-          senti .
arthur drizzò le orecchie capendo che la ragazza si stava rivolgendo a lui.
-          conosci..no così non va .. ecco ci sono francis
Inghilterra sbarrò gli occhi perché parlava di francia perché proprio di lui cosa voleva dirgli , voleva richiamare l’attenzione del francese che forse era sempre stato fuori ad aspettarlo. Cercò di contenersi alzandosi e portando sebastian sotto la maglietta come a nasconderlo.
A italia bastò questo per capire che il ragazzo aveva paura del suo amico o semplicemente erano nemici.  Si affrettò ad alzarsi e prendere la mano del compagno, che per lei era già un amico. Quel piccolo legame che si stava formando almeno per florentia era importante e non avrebbe voluto distruggerlo per così poco.
-          aspetta non voglio farti del male.
Arthur si voltò cercando di avere uno sguardo feroce, ma si imbarazzò nell’incontarre gli occhi di florentia, così pallidi e tristi da farlo quasi intenerire. Il piccolo Cornovaglia dal canto suo affacciato dalla camicia stava riflettendo sul da farsi. La migliore soluzione sarebbe stata scappare,ma la ragazza sembrava carina o aleno a lui piaceva quindi come gesto di pace pensò bene di saltarle alla gola .
Italia si immobilizzò davanti al raagzzo e per la prima volta pensò che fosse interessante , che il suo viso fosse carino e che avesse una voce molto raffinata. Rimase per qualche secondo a contemplarlo fino a quando non si sentì qualcosa arrampicarsi sul petto. Abbassò lo sguardo e vide il bambino che, sorridendo, penzolava sulla sua maglietta.
Arthur non ci vide più dalla rabbia staccò sebastian dalla ragazza e lo lasciò a terra .
-          what were you doing?
-          I was having fun
-          Fun? She is a lady you cannot stay there
-          O so I cannot touch her
-          No…
-          are you jealous?
-          You brat no I’m not.
Italia era un pò confusa però aveva colto la parola lady e pensò che si stesse riferendo proprio a lei..le piaceva essere chiamata lady. Portò l’indice davanti al suo petto e con fare infantile sussurrò.
-          l…ei…dy
Inghilterra storse il naso davanti a quel barbarico tentativo di parlare inglese.
-          lady
-          appunto e che ho detto io? Ledi
-          lady
-          ladi?
-          Lady
-          O uffa io lady tu?
-          Me? .. well i’m a gentleman
-          Wellamagentelmen
-          No no gentleman
-          Aaa non ho capito
-          God
-          Eh?
-          Nothing..

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** New world ***


 
Florentia storse il naso non potevano diventare amici se continuava a guardarla storto , si era decisa a trovare qualcosa per rilassarlo. Si alzò di soprassalto rimuginando su quale dei suoi tanti tesori mostrargli, di certo non la sua bandiera o quella di Francia ne qualcuno dei suoi alquanto strani regali. Ci voleva qualcosa di unico , un qualcosa che sigillasse la loro amicizia e allo stesso tempo non comportasse perdite di sangue o tagli perché il suo cuore non avrebbe retto. Fu allora che le venne l’idea si voltò rapidamente, così rapidamente da inciampare sull’orlo del vestito e trovarsi bocconi a terra. Storse per l’ennesima volta il naso ,ma , prima ancora che potesse farlo lei stessa, arthur l’aveva sollevata facendola accomodare sul letto .
-          how are you?
L’italiana curvò il viso un pò sorpresa da quelle parole, non ci aveva capito niente, però erano così affascinanti e pi avevano una vena di tristezza di preoccupazione . si portò una mano al ginocchio sentendo un leggero dolore in corrispondenza di questo . il ragazzo le tastò il ginocchio ,ma lei lo ritirò imbarazzata e se ne tornò a girovagare per la stanza coem se nulla fosse. Alla fine la trovò, trovò quello che aveva cercato nella sua testa.. un piccolo sacchetto di polvere macinata. Prese una brocca d’acqua calda e vi versò il contenuto della busta. Italia la osservò confusa più che un liquido sembrava fango. Sciaguattò la brocca stando bene attenta a non macchiarsi per poi versarne il contenuto in tre bicchieri. 
-          ecco tieni e bevi è buono
il ragazzo sembrava titubante così florentia ne bevve un sorso , era fin troppo amaro per i suoi gusti ma era simbolico. Si stacco dalla tazzina con una leggera scia marrone sopra il labbro inferiore che sembravano due baffi. Arthur rimase un po’ a fissarla cercando di trattenersi mentre sebastian rotolava sul tappetto ridendo. Sapeva che sarebbe successo era proprio questo il bello.
-          avanti bevilo adesso
-          what?
-          Glu glu
-          ???
Arthur fissò la tazza per poi annusarla .
-          è cioccolato è buono
assaggiò le tazze di entrambi prima di porgerla al fratello . alla fine anche Inghilterra e il più piccolo si ritrovarono con due baffi , cosa che a sebastian piaceva molto .. si sentiva grande con quei cosi.
-          amici?
-          Mm
-          Dai..
Florentia gli porse la mano sorridendo ,ma ci volle circa un minuto prima che il suo nuovo alleato preso da quel strano ragionamento la stringesse.
-          friends..
-          fritto?
-          Friends…
-          Frinde?
-          FRIENDSSSSSSSSS
-          Ma che è la frindsa
-          We are friends.
-          Bo comunque siamo amici spero che tu un giorno lo capisca.
-          Shit
-          Si dice così amici? Che parola interessante mi piace shit
-          No no no
-          Che c’è? Mio caro shit
-          What?
-          Si noi siamo due shit
-          No friends
-          Ancora co sto fritto se hai fame basta dirlo
-          Friends amisi
-          No amici ..aaaa si dice frindo
-          ….
-          Cos’è quella faccia?
Florentia si alzò sentendo dei passi vicino alla porta e fece cenno a arthur di nascondersi cosa che fece perfettamente tant’è che lei stessa stentò a credere che ci fosse qualcuno assieme a lei nella stanza.
-          florentia ..
Antonio bussò piano alla porta col suo solito fare gentile . il giorno in cui si era portato via romano l’aveva odiato con tutta se stessa aveva stretto un’alleanza con Austria ,ma non era bastato. Poi era fuggita via dal castello camminando passo dopo passo arrivando fino a casa di romano e qui genuflettersi davanti a spagna supplicandolo di restituirle suo fratello, ne aveva bisogno. Antonio si era sentito malvagio,sciocco e aveva accettato consolando con carezze la bambina. Adesso quella bambina era quasi una donna un fiore di cui molti si erano innamorati uno di questi era lui era buffo pensare che faceva parte di un trio e ognuno di loro amava la stessa donna anche se in modo diverso, anche se una donna non lo era ancora. Francis non l’aveva ancora capito di amarla, ma non poteva fare a meno di trovarla ogni qual volta si trovava in Italia e tenerla nascosta a tutti era ormai diventato una specie di principio. Per Prussia , anche se spesso ripeteva che lei non era sufficientemente awesome, era come un giocattolo prezioso, un piccolo tesoro che lo faceva sentire bene e con cui si scordava delle guerre. Per lui, per Antonio che cos’era non lo sapeva esattamente ma non si sarebbe mai separato da lei in realtà avrebbe voluto portarla con se non appena fosse cresciuta. Florentia sorrise coprendosi le tracce di cioccolato con il labbro inferiore cosa che fece ridere Antonio.
-          ma che hai fatto ?
-          stavo bevendo ?
-          bevi ancora quella roba ti è piaciuto proprio coem regalo vedo
-          si è buonissimo e voglio provare a renderlo solido
-          solido??
-          Si si vedrai
-          Be tu sei un’esperta in cucina quindi non ho dubbi che creerai un capolavoro
-          Grazie Antonio
Spagna arrossì leggermente mentre la ragazza rientrava nella stanza a sistemare , Antonio la seguì con lo sguardo prima ancora di farlo fisicamente. Si sedette sul letto accanto a florentia accarezzandole la testa cosa che la fece sorridere.
-          volevo avvisarti che dovrò andare via per un po’ parto per il nuovo mondo così mi chiedevo, se chiaramente tuo fratello darà il consenso , di venire con me ti andrebbe?
-          Nel nuovo mondo io?

< certo così potrò, forse, portati con me al ritorno>
-          si va benissimo posso..
Italia si fermò di botto se Arthur era un nemico di Francia lo era anche di spagna e pure di Prussia doveva stare attenta.
-          che cosa vuoi fare?
-          Portare..
-          Portare me è logico
-          …..
Gilbert entrò senza neanche bussare e Antonio lo fulminò con lo sguardo come a dire ti rendi conto del momento, perchè devi sempre rovinare questi momenti magici?
-          vuoi portare il tuo awesome friend con te no?
-          Anche tu con questo fritto..
-          Ma che fritto è inglese significa amico
-          Florenita – Antonio , le voci di corridoio erano vere arthur era lì e forse ita-chan lo stava nascondendo – chi ti ha detto come si dice amici in inglese.
Florentia non rispose Inghilterra era Arthur il temibile e giocoso Inghilterra di cui le aveva parlato Francia narrando di Jean..però ora erano amici.
-          un mio conoscente.
-          E dov’è questo conoscente
-          Non so l’ho incontrato al porto..
-          Inglaterra
-          England
Italia si guardò intorno avevano capito tutto ? era preoccupata per Arthur cosa gli avrebbero fatto e il piccolino sebastian?
-          be noi andiamo a dormire vedi di farlo pure te..
-          si Antonio
-          brava piccolina domani partiamo e non voglio storie..
-          a sisi non preoccuparti
rimase da sola e si sporse sotto il letto trovando arthur che sembrava alquanto innervosito dalla situazione.
-          england…Inghilterra andiamo nel nuevo mundo
-          the new world…

P.S Si conclude così la prima parte della nsotra avventura i due giovani sono partiti per il Nuovo Mondo e chissà che non incontrini qualche nuova nazione. Nle frattempo godetevi questa storiella vorrei che la commentaste, almeno saprò se andare avanti oppure no ^^ grazie ancora

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=993197