I bambini sono facilmente influenzabili dai comportamenti scorretti

di Cara Catastrofe
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Quando un soggetto sospetto bussa alla tua porta, preparati! ***
Capitolo 2: *** Un ospite va sempre servito ed assecondato ***
Capitolo 3: *** Non tutti amano i parrucchini ed i bambini ***
Capitolo 4: *** Cercare di non abbattersi quando i tuoi risparmi sono prosciugati e tua figlia è una ricattatrice ***
Capitolo 5: *** Ci sono autrici che si danno all'ippica e altre che ritornano dopo secoli! ***
Capitolo 6: *** Di complotti, alleanze e abiti color confetto ***
Capitolo 7: *** Barzellette sporche o quasi ***



Capitolo 1
*** Quando un soggetto sospetto bussa alla tua porta, preparati! ***


È cosa universalmente nota  che i cyborg ei bambini possano essere simili quando si parla di tortura psicologica
 
 
Era da alcuni giorni che si sentiva allegra, sarebbero tornati insieme, tutto come ai vecchi tempi;
All’inizio si meravigliò che il fratello avesse accettato di venire da lei, conoscendo il profondo affetto che provava per Criilin, eppure sarebbe venuto.
Nello stesso istante in cui la felicità di C18 era tale da renderla OOC, il terrore e la paura del suo caro maritino erano più forti del solito.
“Non aspetta altro che uccidermi per riprendersi sua sorella, ma si sbaglia di grosso, sarò preparato contro ogni possibile situazione favorevole ad un omicidio!”.
Solo la bambina dai capelli biondi manteneva un briciolo di normalità in quel momento, poi priva delle normali attenzioni di cui era oggetto iniziò a piangere.
Il clima di ansia, paura di morire, voglia di ricevere un regalo da parte dello sconosciuto zio, si dilungò per una settimana, perché poi con tutta la naturalezza del mondo una figura bruna, con due pistole al lato bussò alla porta.
Inutile dire quanto la vista delle pistole abbia fatto sudar freddo a Criilin, ma sforzandosi di sembrare naturale, da vero padrone di casa, aprì la porta.
-Benvenuto C17, è sempre bello riceverti qui- non fece neanche in tempo a finire la frase che questo con fare angelico chiese alla sorella perché mai non l’avesse informato della presenza di un secondogenito e subito chiese dove il suo adorato cognato.
Mentre nella mente dell’adorato cognato si sbriciolava in pezzi anche la più remota opportunità di trascorrere una settimana normale, la moglie ben più abituata agli scherzi innocenti del fratello, rassicurò il marito.
L’ospite non seppe trattenere una risata cristallina quando si scoprì essere l’oggetto di occhiate ansiose lanciate dalla bambina.
“Cos’è quel coso? Cosa vuole da me?” pensò auto-rispondendosi  che con un padre simile fosse normale ammirarlo con così tanta passione e l’avrebbe anche compresa se nella metà dei suoi cromosomi non ci fossero anche quelli del gigante coraggioso.
-         Dov’è il mio regalo?- chiese la bambina con un broncio serrato.
-         Il tuo regalo è avere una persona tanto affascinante in casa, vedi di non gioirne troppo.
Alla bambina non rimase che sperare che scherzasse.
Poi il giovane le carezzò i capelli e le disse:
-Scherzavo stupido coso, avrai anche l’onore di servirmi.
Si prospettava una lunga settimana per il trio, prima tranquillo.
 
 
 
-Mamma perché non mi ha portato un regalo? Mamma, mamma, mamma.
- Amore non era mica obbligato e poi non sei contenta di conoscere mio  fratello?
La bimba rispose con un flebile “sì” per nulla convinta.
 

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Capitolo 2
*** Un ospite va sempre servito ed assecondato ***


Un ospite va sempre servito ed assecondato

In pochi minuti quell’essere immondo si era impossessato della casa, aveva schiavizzato Criilin e aveva trovato un’allieva, sì perché nonostante la delusione iniziale la bambina adorava il potere che lo zietto, come lo chiamava lei, era in grado di esercitare.
In casa vi erano solo loro due il moro leggeva riviste automobilistiche prese chissà dove, visto che in quella casa nessuno leggeva cose simili, la bimba dal canto suo si limitava a torturare delle bambole.
Ma cose ben più interessanti accadevano lontano.
“Shenron! Tu che puoi tutto realizza la mia richiesta!”.
“Sarà fatto”- il drago scomparve così com’era venuto, facendo disperdere le sfere del drago, mentre con un sorriso soddisfatto colui che l’aveva evocato si accingeva ad allontanarsi con un sorriso sulle labbra.
La serenità domestica creatasi in quei trenta minuti venne rotta dal suono del campanello.
“Mocciosa apri”- disse con voce monocorde ed annoiata il moro.
“Mamma mi dice che non devo aprire agli sconosciuti, potrebbero rapirmi”- dichiarò in risposta la bimba.
“Come se qualcuno ti volesse, apri”.
“No”.
“Bene, io non aprirò, tu non aprirai ed il rapitore se ne starà fuori”- concluse annoiato il cyborg.
La bimba sembrò soddisfatta della risoluzione della faccenda e tornò alle sue torture, generalmente chiamate giochi. Ma se i due erano perfettamente d’accordo, non si poteva dire lo stesso della persona rimasta fuori ed etichettata come rapitore.
“Aprite!! Sono io Criilin”.
La bimba stava andando ad aprire, ma venne fermata da C17.
“Non andare, non lo sai che è uno dei soliti trucchi architettati dai rapitori? Si fingono parenti o amici o tappi e poi ti colpiscono, non vorrei mai che la mia amata nipotina finisse in balia di simile gente, quindi né io né tu apriremo”.
Marron guardava ammirata lo zio, che ,ancora gongolante per la cattiveria compiuta, sghignazzava.
E a causa di quei due ed all’assenza per quella sera di C18, il poveretto rimase fuori finchè la donna non tornò.
Così si concluse la prima, di sette giornate, con il giovane.



Angolo Autrice 

Grazie per le recensioni non pensavo che le mie scemenze su quei quattro potessero piacere a qualcun'altro all'infuori di me
Spero vi piacerà anche quest'altro e nel prossimo scopriremo chi ha evocato Shenron e perchè, misteri e pericoli si prospettano!
Sadiko

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Capitolo 3
*** Non tutti amano i parrucchini ed i bambini ***


Non tutti amano i parrucchini e i bambini (parte prima)
 
All’entrata Criilin si tolse il cappello e scatenò nei presenti reazioni diverse: il cyborg non seppe trattenere una risata e venne seguito a ruota dalla sua allieva, che non si faceva scrupoli a ridere del padre, perfino la moglie rimase muta, non trovando le giuste parole per descrivere quel parrucchino.
Criilin era a pezzi, credette quasi di udire il uso cuore spezzarsi ed essere calpestato, e pensare a quanto aveva fatto per compiacerli, per sembrare un bell’uomo.
Niente, i suoi sforzi non erano serviti a nient’altro che procurargli nuovi insulti.
Si addormentò affranto con la consapevolezza che domani sarebbe stato certamente meglio, non per motivi particolari, semplicemente non credeva possibile che andasse peggio di così.
Ma il fato destinava grandi sofferenze all’uomo.
-Amore!! Amore- queste parole riecheggiavano nelle sue orecchie, la moglie lo stava svegliando, ma ancora non si spiegava il perché di tutta questa cortesia; voleva forse scusarsi?
-Fai in fretta a prepararti perché devi accompagnarmi, devo partire immediatamente- la donna perse la pazienza e con noncuranza scaraventò il marito a terra.
Partire? Si sarebbe liberato di quell’omicida, cos’era questo rumore, poteva quasi percepire il suo cuore che si riformava, colmo di felicità e di amore, ma aspetta Marron sarebbe venuta con loro, vero?
-Marron! Svegliati oggi a scuola ti accompagna lo zio!- cinguettò più che felice di scaricare le sue responsabilità sul fratello.
-Cosa? Non se ne parla nemmeno, amore quel tizio non è affidabile- cercò di controbattere ma quando la moglie decideva qualcosa o eri d’accordo con lei o morivi.
 
Poco più tardi
 
-Zieeeeeeeeetto! Zio!! Devo andare a scuola, muoviti- la piccola iniziò a strillare e a bussare alla porta del non entusiasta cyborg.
-Puoi fare assenza, sai quanto me ne frega ora ho cose ben più importanti da fare- rispose l’altro.
-Cosa?-.
-Cose da adulti che le bimbe cretine come te non possono capire, ora non rompere.-
-E la giustifica? Zio allora giochiamo insieme, vero?- la bimba continuò a gridare, stupendo C17, non credeva che una bambina così piccola potesse già conoscere simili metodi di tortura psicologica.
L’unica cosa che sapeva è che lui non l’avrebbe di certo sopportata, a costo di ucciderla...
... o di mandarla a scuola.
 


Angolo Autrice

Spero che il capitolo vi piaccia, l'idea del parrucchino mi è venuta in mente da una recensione di Giambo quindi grazie!
Chiunque avesse idee stupide che possano servire:
a) a torturare Criilin
b) a mettere in difficoltà C17
i suggerimenti sono ben accolti!
Sadiko

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Capitolo 4
*** Cercare di non abbattersi quando i tuoi risparmi sono prosciugati e tua figlia è una ricattatrice ***


Cercare di non abbattersi quando i tuoi risparmi sono prosciugati e tua  figlia è una ricattatrice in erba


 
Stava per uscire di casa con la bambina, cercando di mostrarsi disinvolto, insomma cercando di eliminare ogni impulso omicida nei confronti della piccola ricattatrice, quando avvertì una sensazione di calore: la bimba gli aveva afferrato la mano ed ora quella lunga del cyborg era in quella piccola e paffuta della bimba.
-A cuccia- disse sottraendo la sua mano dalla stretta della bimba.
-Io non sono un cane- replicò la biondina.
-Come ti permetti? Chiedi subito scusa, chiedi subito scusa ai cani. Guarda che sono molto superiori a te, non hanno bisogno che qualcuno li accompagni a scuola e soprattutto non parlano.
La bimba sospirò ed aggiunse un “se finisco sotto una macchina colpa tua” brontolato.
Quando arrivarono vicino alla struttura tutti gli sguardi di quei mostriciattoli urlanti erano fissi verso il singolare duo.
I bambini guardavano C17 con un misto di rispetto, sottomissione ed ammirazione e ponevano, con il solo sguardo, domande a Marron.
Marron salì le scale, salutò lo zio, che come risposta emise un grugnito non del tutto umano, e pensò a come avrebbe potuto sfruttare l’ammirazione dei suoi coetanei nei confronti di C17.
La sua mente elaborò qualcosa di non molto dissimile da un piano malefico e quando tornò con la madre, appena tornata, aveva un ghigno stampato in faccia.
Anche se l’autrice si era dimenticata che Criilin si rasasse e che quindi non fosse pelato, di certo non si era dimenticata di come aveva lasciato la sua vittima preferita.
Vi sbagliate di grosso se pensate che partendo con C18 per la mattinata, Criilin si sia rilassato;
In primo luogo il suo ruolo era mutato diverse volte, con straordinaria velocità era passato da marito, ad autista, per poi divenire un facchino, senza mai smettere di essere la “banca” per gli acquisti della mogliettina.
Eppure tutta la stanchezza svanì dal suo viso quando vide che la figlia, la sua preziosa, unica figlia, era ancora viva; una sensazione di sollievo lo avrebbe accompagnato nel sonno, se prima che andasse a dormire la figlioletta non gli avesse fatto una proposta, i cui termini lo sfinirono.
 

Angolo Autrice

Seconda sera con C17, povero Criilin, anche se questa volta non a causa del cognato è di nuovo a pezzi.
Che ne pensate dello zio e della nipotina?
Sadiko

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Capitolo 5
*** Ci sono autrici che si danno all'ippica e altre che ritornano dopo secoli! ***


Ci sono autrici che si danno all’ippica e altre che tornano dopo secoli!
 
-Marron non capisco, ti ho sempre accompagnato io a scuola- disse Criilin sfinito.
-Non ci voglio venire con te, voglio farmi accompagnare dallo zio!
Le urla della bambina erano tali che giunsero perfino all’orecchio dell’indiretto interessato, che non aveva la minima intenzione di compiere lo sforzo- fisico e mentale- richiesto per accompagnare la nipote.
Per il momento.
-Papà siediti dobbiamo fare un discorsetto.
Criilin rimase sconcertato, era sua impressione o la sua adorata bimba lo stava trattando come un essere inferiore?
-Non è colpa tua, è che ai miei compagni lo zio piace tantissimo. Hanno detto che come mio “nuovo papà” era perfetto, ma tu sarai sempre il mio primo papà. Solo non davanti ai miei amici.
Sul volto di 17 apparve un sorriso paragonabile a quello di un gatto del Cheesire.
Criilin sbuffò, non voleva arrivare a tanto, però non poteva fare altrimenti.
-Marron per te sarà dura, ma non credo che lo zietto voglia accompagnarti.
-Oh ti sbagli di grosso, proprio ora stavo riflettendo su quanto mi fossi divertito ad accompagnare Marron a scuola.
-Bene papà firma qui e non dovrai accompagnarmi a scuola.
Un contratto? Perfino il cyborg rimase stupito, gli esseri umani avevano la loro dose di cattiveria!
Al povero padre non rimase che sperare che questi ultimi quattro giorni passassero in fretta.
 
Unico padrone della casa con gli altri fuori dai piedi 17 pensò di prendere le due cose che più amava dei terrestri: birra e riviste automobilistiche, quelle di altro genere erano state fatte scomparire da C18.
Con i piedi sul divano, bianco ovviamente, già pensava di non far nulla per il resto della giornata, qualcuno però gli avrebbe mostrato il proprio lato subdolo.
-Sempre a non far niente, tieni questi sono per te- disse lanciando abiti stranamente eleganti e formali- stasera andiamo a cena fuori con degli amici.
Lui quasi non si strozzò ad udire quelle parole, sua sorella sapeva essere una vipera quando voleva, ma non l’avrebbe avuta vinta.


Angolo Autrice

Dopo secoli e senza uno straccio di scusa che regga davvero bene sono tornata con questa storia, avviso ho intenzione di chiuderla quindi non aggiornerò altro finchè non sarà completa!
Allora 17 vuole sempre vincere ma la regina indiscussa è C18...
credo di essere arrugginita. 17 come ho potuto abbandonarti!?!
Mi scuso con voi lettori per la lunga assenza ma ora mi avrete trai piedi più che mai!!
L'accenno alla rivista è tutto per te Giambo che mi avevi messo l'idea in testa, poi ricomparirà muhaahahhaha vabbè finisco di fare greco che è meglio
Il suono della neve

 

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Capitolo 6
*** Di complotti, alleanze e abiti color confetto ***


C17 stravaccato sul divano si chiedeva come fosse possibile che sua sorella e la palla da biliardo avessero degli amici.
Forse bluffava, forse no.
Sarebbe andato alla cena e avrebbe rovinato tutto, così la sorella e…quel coso, avrebbero avuto una bella lezione.
Con la mocciosa a scuola, C18 e Criilin (ecco come si chiamava!) fuori, la casa era sua, avrebbe potuto darsi all’investigazione, ma una cosa aveva appreso da quei decerebrati degli umani, l’arte della nullafacenza.
A meno che non si tratti di meditare complotti e vendette, questi ultimi erano sempre passatempi piacevoli.
Per l’ora di cena, tutta la famiglia- si C17, fai  parte della famiglia- era vestita in maniera stranamente elegante, Marron era una simpatica pallina in un rosa antico che era combattuta nell’animo tra l’istinto di gongolare nel suo abitino confetto e quello di sporcarlo tutto una volta andati a cena per poi piagnucolare e andare prima a casa.
Forse il cyborg e la bomboniera vivente avevano raggiunto un’intesa davvero forte o l’istinto di sopravvivenza si faceva sentire, ma i due, poco ma sicuro, strinsero un’alleanza con il solo sguardo.

Privare due esseri del dolce far nulla, del mangiare comodamente a casa senza alcuna legge del bon ton da seguire e sopportare esseri inferiori, era un affronto e l’avrebbero pagato.

 
E poi, una volta arrivati a destinazione, sul volto di C17 c’era una sola perplessità, ma sua sorella e il tipo tappo con un grande ego non erano nemici giurati?
 

 
 
Angolo Autrice

 
Ok sono tornata, la mia estate ha esaurito la fase “wow stranamente sono socialmente attiva e non sto un minuto a casa” ora sono molto a casa ahahhaha.
Sono sola, ma shhhhhh.
Detto ciò fa schifo ma volevo pubblicarlo (perché sì) perché è da tanto che non aggiorno la raccolta e volevo concluderla prima di essere sommersa da impegni scolastici e tanta pigrizia, per non parlare della fatale mancanza di ispirazione, doh!
Alla prossima!
Scusate per la degenere attesa,
Soph <3

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Capitolo 7
*** Barzellette sporche o quasi ***


Barzellette sporche o quasi


Non si sbagliava.
Era proprio casa Brief la destinazione finale per quella cena senza senso.
L’unica cosa che poteva consolarlo era il notare che ci fosse qualcuno che stesse peggio di lui.
Vegeta borbottava e borbottava qualcosa a riguardo dell’essere il principe dei saiyan e di quanto tutti loro fossero inferiori a lui e Bulma lo minacciava molto apertamente.
C17 si girò alla ricerca della sua mini alleata, ma l’aveva persa.
Per noia o per sadico divertimento stava torturando mr. Capello viola e lui era solo.
O forse no.
La pentola a pressione vivente conosciuta come Vegeta poteva aiutarlo.
Neanche lui era troppo contento della situazione e non poteva neanche consolarsi mangiando perché quelle due donne malvagie avevano deciso di fare una cena dietetica a base di soia, tofu e quelle cosacce lì.
Per quanto avesse voluto però era impossibilitato ad agire, ad ogni suo movimento, corrispondevano minacce della scienziata.
Si stava per rassegnare a trascorrere quella serata lì, anzi l’avrebbe di certo fatto se il nano da giardino non avesse deciso di fare il comico quella sera.
Se avesse avuto delle vene se le sarebbe strappate a morsi, aveva dei circuiti sarebbe stato lo stesso?
Il culmine dello squallore giunse al “ Ora vi racconto una barzelletta sporca. Sono finito in una pozzanghera ahhaha”.
Doveva agire o meglio fuggire.
Il rintocco della campana gli suggerì una scusa perfetta.
“Vorrei davvero stare qui ad ascoltare i tentativi di quell’essere di risultare simpatico, anzi in realtà non vorrei neanche se mi pagassero, neanche se mi torturassero, neanche se, vabbè non importa. Ma sono costretto ad abbandonarvi per riportare la piccola Marron a casa. Domani c’è scuola e i suoi degeneri genitori non dovrebbero farla stancare così”. Si guardò intorno.
Nessuno trovò da obiettare, forse Criilin sì, ma a nessuno importava della sua opinione.
Marron stranamente non obiettò, ma era pur sempre figlia di C18 e i ricatti erano una sua specialità.
“Ma io non riesco a dormire senza che qualcuno mi racconti una favola, zietto ci pensi tu?”.
Lui annuì e se la portò a casa, cercando di ricordare se avesse visto dei sonniferi in giro.


Angolo Autrice

Sono a casa e quindi ho pensato di aggiornare, sabato scorso non ho potuto e non volevo rimandare ancora.
C17 mi odia e me ne farò una ragione.
Grazie a tutti per le recensioni.
Sono troppo contenta del mio nuovo nickname, ma non importa a nessuno.
Alla prossima disavventura! 
Soph.

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