Kurtofsky alphabet

di Liimone
(/viewuser.php?uid=131049)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** A ***
Capitolo 2: *** B ***
Capitolo 3: *** C ***
Capitolo 4: *** D ***
Capitolo 5: *** E ***



Capitolo 1
*** A ***


A.


"Frederick Karofsky-Hummel, scendi subito di lì!"

Il bambino si sporse da una piccola finestra e fece la linguaccia.

"Frederick!"

"Papàà! Papà non mi fa divertireee!"

Dave li guardava appoggiato alla porta sul retro della loro casa. Fece un risolino e si avvicinò a Kurt mettendogli un braccio intorno alla spalla. Gli diede un bacio sulla guancia.

"Freddie, dà ascolto a tuo padre e vieni giù."

"Ma papà.. Non mi lasciate mai divertire! Uff!"

"Ho detto vieni giù! Ora!" Kurt non riuscì a trattenersi.

Dave ancora e probabilmente non avrebbe nemmeno smesso se Kurt non gli avesse lanciato un'occhiataccia.

"Dai, Freddie, vieni giù. Se farai il bravo papà ti darà il permesso di dormirci una volta di notte."

"Daaavvveeeeroo papino?!"

Persino Dave si mise a fargli gli occhi dolci e Kurt fu costretto a cedere.

"Va bene, va bene.. ora però scendi e gioca un po' con Elizabeth, è dentro da sola."

Freddie arrivò giù con un salto, facendo preoccupare il tenore ancora una volta, per poi correre dentro casa.

Kurt sospirò e si girò verso Dave.

"Penso che non mi andrà mai a genio quella casa sull'albero."

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** B ***


B.


Dave strinse a sè Kurt e anche se non riusciva a vedere il suo corpo, poteva comunque sentire la sua pelle sotto le mani. Amava quel corpo, lo amava da impazzire.

Ogni volta che i loro corpi si toccavano in quel modo, gli era impossibile trattenersi. Avendo le mani intrecciate sul bacino dell'altro, non gli fu difficile cominciare a scendere lentamente.

"Dave, pensavo di aver sposato un uomo romantico. Essere in luna di miele non ti da il diritto di cambiare." disse Kurt spostando le mani di Dave e incrociando le braccia sul petto.

I due risero e Kurt si girò per poi guardare suo marito negli occhi. Adorava perdersi in quegli occhi color nocciola. Lo baciò e si girò di nuovo, tornando ad appoggiare la sua schiena contro il petto del più grande.

Dave ancora non riusciva a credere che finalmente, due giorni prima era riuscito a sposare il primo e unico ragazzo di cui si fosse mai innamorato.

Da quando Kurt aveva accettato di uscire con lui, ogni tanto aveva semplicemente bisogno di un tocco, uno sguardo, qualcosa che gli ricordasse che tutto quello stava accadendo per davvero.

E ora eccoli qui, in luna di miele, a fare il bagno insieme in una sweet che Dave non dimenticherà molto presto. Forse per il prezzo.

"Che ti va di fare domani, amore?"

Kurt ci pensò sù. "Torre Eiffel, sicuramente saliamo, vero? Perfetto. E Notre Dame. Uhm. Fammici pensare.."

Dave rise, sapeva che Kurt avrebbe amato parigi.

"Possiamo andare anche a Disneyland, vero?"

"Certo, tutto quello che vuoi."

Kurt si accoccolò ancora di più contro il neo marito.

Dave lo abbracciò e penso che se Kurt di solito era bellissimo, era decisamente perfetto in mezzo a tutte quelle bolle.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** C ***


C.



Se c'erano volute settimane a convincere Burt Hummel a lasciare che il proprio figlio cominciasse a frequentare Dave, farsi dare il permesso per andare a cenare a casa sua mentre Paul Karofsky era fuori città sembrò un'impresa altrettanto difficile.

Difficile ma non impossibile, per fortuna.

Quel giorno Kurt si era sentito particolarmente nervoso perché voleva seriamente far funzionare le cose con Dave. Non era stato come con Blaine, un bacio e via. Avevano deciso di frequentarsi prima, solo poi fidanzarsi ufficialmente.

Le cose andavano alla grande, persino suo padre si era accorto di quanto Dave fosse cambiato. Soprattutto grazie ai mazzi di fiori che arrivavano di tanto in tanto a casa Hummel-Hudson. Carole si divertiva ad avere una foresta in casa, Burt un po' meno.

Quando bussò alla porta, Dave lo fece entrare, gli diede un bacio sulla guancia e lo fece accomodare ad una tavola apparecchiata in modo splendido.

“Un attimo e sono subito da te.”

Kurt gli sorrise in risposta e attese che il ragazzo tornasse, c'era un profumo delizioso.

Si era deciso a chiedergli di diventare ufficialmente il suo ragazzo se la cena fosse andata come se la aspettava.

Quando Dave arrivò con due piatti in mano, rimase a bocca aperta.

Non aveva mai assaggiato dell'aragosta. Più che altro nessuno aveva mai fatto qualcosa del genere per lui.

“Spero ti piaccia. Assaggia, dai.”

Kurt prese la sua forchetta e si mise in bocca il primo boccone. Assaggiò per bene.

“Dave Karofsky, non ho mai detto a nessuno oltre a Carole una cosa del genere, ma sei una mago in cucina.”

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** D ***


D.


Kurt sapeva che non sarebbe riuscito ad andare avanti così a lungo, ma fino ad ora era riuscito ad evitare Dave per i corridoi.

"Stasera. Devo resistere fino a stasera." pensò tra sé e sé.

Forse non era un comportamente molto normale e forse Dave si stava facendo qualche domanda, ma Kurt era un inguaribile romanticone e non avrebbe resistito davanto a quello che ormai era il ragazzo che frequentava da un mese a questa parte.

Non che avesse paura di dirglielo, era solo che voleva rendere le cose speciali.

Kurt Hummel non aveva certo paura di dire ad un ragazzo che si era innamorato di lui, o meglio che l'amava, perché chissà quanto tempo prima si era innamorato di lui senza nemmeno accorgersene.

Ma quella sera a cena sarebbe stato perfetto, si era anche preparato una sorta di discorso mentale da fargli prima della sua dichiarazione.

Il fatto che Dave gli avesse detto di amarlo a San Valentino gli rendeva le cose più facili perché sapeva che non avrebbe ricevuto un rifiuto.

Non l'aveva raccontato a nessuno, nemmeno a Mercedes, non avrebbe mai potuto dire una cosa del genere a qualcuno prima di Dave.

E poi lo vide, mentre usciva da un'aula, ridendo assieme a Santana.

"Eccolo lì, il ragazzo che ami."

Kurt non poté evitare di correre verso di lui e baciarlo, fregandosene della gente intorno a loro.

"Ehi, a cosa devo questo bacio inaspettato?" Dave rossise, arrossendo un po'.

"Ti amo, Dave."

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** E ***


E.


Non era facile sorprendere Kurt Hummel. Dave ci riusciva spesso.

Insomma, non a chiunque sarebbe venuto in mente di organizzare un safari in Africa, soprattutto con due bambini al seguito. Kurt li avrebbe lasciati volentieri con Mercedes o Rachel, ma Dave aveva insistito.

E ora eccoli, su una jeep sotto il sole cocente nel bel mezzo della savana con una guida che parlava l'inglese peggiore che Kurt avesse mai sentito.

"Liz, Liz, guarda là!" Dave era emozionato tanto quanto i due figli.

"Uuh, papàà, c'è Pumbaa" Chiedi alla guida dov'è Timon?! Dai, dai daaai."

Dave rise. "Tesoro, non tutti i Pumbaa hanno un Timon."

Elizabeth non sembrò darci troppa importanza, era troppo presa da tutti gli animali intorno a loro.

Liz cominciò a strattonare la manica della maglia di Dave e puntò il dito verso altri animali in lontananza.

"Papà, secondo te vanno a vedere il figlio del leone?"

Anche Kurt rise stavolta.

"Ti piace proprio quel film, eh?!"

Liz si girò verso di lui a annuì.

"Papà ci sono anche le trighii! Adesso ci mangiano!" disse, portandosi le mani alle bocca.

"Stupida, nessuno lascerà che delle tigri ci mangino."

"Freddie, fa il bravo." Dave assunse uno sguardo severo.

Liz gli fece la linguaccia, prima di girarsi di nuovo a guardare gli animali.

Adesso Kurt capiva perché Dave aveva voluto portare anche i bambini.

"Papà, guarda là, ci sono anche gli efelanti!"

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=991833