So fine

di smarties89
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1° ***
Capitolo 2: *** 2° ***
Capitolo 3: *** 3° ***
Capitolo 4: *** 4° ***
Capitolo 5: *** 5° ***
Capitolo 6: *** 6° ***
Capitolo 7: *** 7° ***
Capitolo 8: *** 8° ***
Capitolo 9: *** 9° ***
Capitolo 10: *** 10° ***
Capitolo 11: *** 11° ***
Capitolo 12: *** 12° ***
Capitolo 13: *** 13° ***
Capitolo 14: *** 14° ***
Capitolo 15: *** 15° ***
Capitolo 16: *** 16° ***
Capitolo 17: *** 17° ***
Capitolo 18: *** 18° ***
Capitolo 19: *** 19° ***
Capitolo 20: *** 20° ***
Capitolo 21: *** 21° ***
Capitolo 22: *** 22° ***
Capitolo 23: *** 23° ***
Capitolo 24: *** 23° ***
Capitolo 25: *** 25° ***
Capitolo 26: *** 26° ***
Capitolo 27: *** 27° ***
Capitolo 28: *** 28° ***
Capitolo 29: *** 29° ***
Capitolo 30: *** 30° ***
Capitolo 31: *** 31° ***
Capitolo 32: *** 32° ***
Capitolo 33: *** 33° ***
Capitolo 34: *** 34° ***
Capitolo 35: *** 35° ***
Capitolo 36: *** 36° ***
Capitolo 37: *** 37° ***
Capitolo 38: *** 38° ***
Capitolo 39: *** 39° ***
Capitolo 40: *** 40° ***
Capitolo 41: *** 41° ***
Capitolo 42: *** 42° ***
Capitolo 43: *** 43° ***
Capitolo 44: *** 44° ***
Capitolo 45: *** 45° ***
Capitolo 46: *** 46° ***
Capitolo 47: *** 47° ***
Capitolo 48: *** 48° ***
Capitolo 49: *** 49° ***



Capitolo 1
*** 1° ***


Cinque ragazzi erano fermi immobili davanti a un grattacielo, in una delle zone più belle di Los Angeles: Santa Monica. Stonavano parecchio con la gente chic e con la puzza sotto il naso che camminava per quelle strade, ma a loro non importava.

Loro erano musicisti e nulla gli interessava se non il sesso, la droga e il rock 'n roll: questa era la dannata vita delle future rock star come loro.

 

Allora, che dite, entriamo? Siamo in anticipo di mezz'ora.” disse uno con i capelli castani e un po' disordinati.

 

Io direi di sì, almeno facciamo bella figura no?” ribatté un altro, bassetto e biondo.

 

Forza allora!” concluse un tipo con i capelli rossi.

 

E così, un po' agitati, varcarono le porte del grattacielo; ma non era un grattacielo qualsiasi: era la sede della Geffen Records, che per dei musicisti come loro poteva significare solo una cosa: successo.

Dopo aver ricevuto indicazioni da una segretaria, ormai diventata impassibile alla vista di capelloni che si atteggiavano da padroni del mondo, si accomodarono in una piccola sala d'attesa, dove, fortunatamente, c'era l'aria condizionata.

Era il 2 luglio 1987 e il caldo stava diventando insopportabile; inoltre l'agitazione che i ragazzi provavano di certo non aiutava.

Dopo un po', si presentò nella sala d'aspetto un uomo.

 

Siete già qui, fantastico!”

 

Ciao Alan. Sì, siamo in anticipo.”

 

Non avrei mai creduto che tu potessi arrivare in anticipo, Axl! Seguitemi forza, David ci sta aspettando.”

 

L'uomo guidò i ragazzi verso un ufficio, dove due uomini li stavano: uno era Tom Zutaut, il talent scout che li aveva sentiti suonare in uno dei tanti locali del Sunset, e l'altro doveva essere David Geffen.

 

Benvenuti ragazzi. Sono lieto di conoscervi. Tom e Alan mi hanno parlato molto di voi.”

 

Buongiorno Signor Geffen, anche per noi è un piacere conoscerla.” disse cordialmente il rosso: quando voleva, le buone maniere le sapeva usare molto meglio degli amici.

 

Geffen cominciò a discutere con i musicisti dell'uscita del loro album di debutto, 'Appetite for destruction'.

 

L'uscita ufficiale è prevista per martedì 21 luglio. Solitamente quando un gruppo pubblica il loro primo album si organizza un party, a cui sono invitati anche dei giornalisti. Ovviamente, è tutto un modo per fare pubblicità; siete già piuttosto noti qui a LA, ma ora bisogna arrivare al resto dell'America e, perchè no, al resto del mondo. Voi suonerete un paio di canzoni, verrete filmati e poi chiederemo a MTV di passare la registrazione; intanto cerchiamo di convincerli a trasmettere il video di 'Welcome to the jungle'...stanno facendo un po' di storie.”

 

Rotti in culo.” disse un tipo con una chioma di capelli ricci e neri decisamente incolta.

 

Dai Saul!” lo rimproverò sottovoce un biondo altissimo che, anche da seduto, svettava sopra tutti gli altri.

 

David Geffen si mise a ridere. “No, hai ragione Slash. Posso chiamarti così no?” il riccio annuì convinto. “Sono degli stronzi, ma vedrete che riusciremo a convincerli. Comunque, stavo dicendo? Ah sì, allora sabato 25 luglio ci sarà un party nella mia villa di Malibù. Una limousine verrà a prendervi al vostro appartamento. D'accordo?”

 

I 5 annuirono.

 

Benissimo, credo sia tutto. Ovviamente, per qualunque cosa vi potrete rivolgere ad Alan, che riferirà direttamente a me. Buona giornata ragazzi....e mi raccomando: non mettetevi nei casini, perchè ora si fa davvero sul serio.”

 

Era inutile che lo dicesse: lo sapevano, lo sapevano molto bene. Ma non avevano paura. Del resto, l'avere successo con la loro musica era il loro sogno più grande.

 

 

 Ciao a tutti! Eccomi qua con una nuova follia che la mia mente malata ha partorito! Non so bene come proseguirà: mentre per DREAMS ho le idee chiare su come proseguirà, questa è ancora un po' incerta! Ma confido nell'ispirazione che mi darà una mano! Grazie a tutte coloro che avranno voglia di leggere! Un bacione


 

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Capitolo 2
*** 2° ***


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Una bella foto per voi dei nostri beniamini!!!!

Rientrarono nella villetta che avevano acquistato con i 75.000 $ ricevuti con il loro primo contratto; avevano deciso di vivere tutti insieme: in quel modo era più facile provare e comporre nuove canzoni, contando che avevano anche allestito una piccola sala prove. Non meno importante era che, continuando a convivere, fare festa era molto più comodo.

 

Secondo me, il party di sabato sarà una palla clamorosa!” disse il riccio.

 

Probabile Slash...più che altro dovremo comportarci bene! Sarà pieno di damerini del cazzo che appena vedono uno con i capelli lunghi si scandalizzano.” rispose il rosso.

 

Axl, secondo te dovremmo vestirci anche noi da damerini?”

 

Penso di sì, Steve...che poi, il nostro concetto di vestirsi da damerini sarà massimo massimo una camicia!”

 

Ma sì ragazzi...che cazzo ce ne frega alla fine! Noi siamo così...se gli va bene, buon per loro, se non gli va bene a me non me ne frega proprio un cazzo!” disse saggiamente il riccio “Speriamo almeno ci sia un po' di figa ragazzi!”

 

Concordo Hudson!”

 

Non esultare troppo Adler! Di certo le tipe che ci saranno a quel parti non ti cagheranno di striscio!”

 

Sentilo Mister Axl 'brutto stronzo' Rose...cosa credi che guarderanno te? Dubito che le pollastre straricche che ci saranno a quella festa possano anche solo guardare uno di noi. Siamo troppo 'inferiori' a loro...certi siamo bellissimi, per non parlare di me...”

 

Adler non dire minchiate! Qui se c'è uno davvero figo sono io!”

 

Slash?”

 

Sì?”

 

Ma vaffanculo va!”

 

Comunque parliamo di cose serie” disse Duff “Pensiamo un po' alla festa che daremo noi per l'uscita del disco!”

 

Io proporrei una settimana di sesso, droga e rock 'n roll!”

 

Steven, noi quello lo facciamo tutti i giorni!”

 

Avrai anche ragione Izzy, ma quale modo migliore per festeggiare?”

 

Pop-corn, per una volta hai detto una cosa intelligente!”

 

Io dico sempre cose intelligenti! E comunque non chiamarmi Pop-corn!”

 

Ok Pop-corn!” Slash si prese un bel dito medio sulla faccia “Allora, che ne dite di cominciare i festeggiamenti chiamando quelle 5 modelle che abbiamo incontrato la settimana scorsa al Roxy?”

 

Questa sì che è un'idea Slasher!”

 

Slash alzò la cornetta.

 

Pronto baby?.........Ciao, sono Slash!.........Sì esatto i musicisti dell'altra sera!........Siete libere stasera te e le tue amiche?..............Hai ancora il biglietto con l'indirizzo che vi avevamo dato?...................Fantastica honey, sei fantastica!..................Ok, a dopo!”

 

Si voltò verso gli amici: “Questa sera abbiamo visite gente!”

 

Mezz'ora dopo arrivarono 5 ragazze, una più bella dell'altra: senza troppi complimenti si gettarono sui musicisti, i quali non aspettavano altro che ricevere un po' di attenzioni. Poco dopo ciascuno di loro si ritirò nella propria stanza da letto e i festeggiamenti continuarono tutta la notte, tra una striscia di coca e una “buona e sana scopata”, come il saggio Slash avrebbe detto.


Grazie a tutte coloro che hanno letto il primo capitolo di questa storia e in particolare a DazedandConfused che l'ha messa tra le seguite!!! Dal prossimo, le cose cominceranno a farsi più interessanti! Un bacione
GGraz 

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Capitolo 3
*** 3° ***


La limousine arrivò puntuale alle 9 di sera davanti alla villa dei ragazzi. I loro tentativi di vestirsi da damerini erano falliti ma, se non altro, avevano deciso di evitare magliette con scritte sconce e donne nude.

Axl indossava pantaloni neri, una camicia bianca e un improbabile cappotto nero con ricami dorati, Izzy aveva optato per pantaloni di pelle gialli e una camicia nera fiorata e Steven aveva i jeans e una camicia bianca con panciotto di pelle sopra. Invece Duff aveva messo una giacca elegante bianca senza nulla sotto con i pantaloni di pelle e, infine, Slash pantaloni di pelle, camicia bianca sbottonata legata con un nodo al fondo e giacca elegante nera.

Quella era la loro concezione di eleganza. Inutile dire che vestiti così erano uno più bello dell'altro.

Salirono sulla macchina su cui trovarono subito 3 bottiglie di champagne ad attenderli.

 

Cazzo ragazzi, stasera ci trattano come pacha!”

 

Taci Stradlin, che appena vedranno te con quei pantaloni gialli ci cacceranno a calci!”

 

Fottiti McKagan!”

 

Il tragitto fu breve, ma più che sufficiente per svuotare le bottiglie: del resto, cosa potevano essere tre bottiglie di champagne per dei 'professionisti' come loro?

La villa dove si teneva la festa era una vera e propria reggia, con un giardino bellissimo e una piscina immensa.

 

Eccovi ragazzi. Siete arrivati!” Alan, il loro manager, li squadrò. “Meglio di così non riuscivate a fare, né?”

 

Alan, siamo già troppo eleganti per i nostri canoni! E ringrazia che Slash non ha messo la maglietta con scritto 'Shut up, bitch'!!” i 5 musicisti scoppiarono a ridere, mentre il loro manager scuoteva la testa: ormai si era abituato a quei pazzi, che però avevano un fottuto talento.

 

Dopo un po' si recarono al bar, dove cominciarono a bere senza fare complimenti. Avevano già salutato Tom Zutaut e David Geffen, che gli aveva presentato alcuni colleghi e amici legati al mondo della musica, visibilmente sconvolti da quei 5 capelloni ormai sbronzi.

 

Ma un po' di figa c'è o l'età media è di 60 anni?” domandò Steve.

 

Diamo un po' un'occhiata in giro ragazzi! In effetti, una bella scopata su quelle sdraio me la farei più che volentieri!” rispose il rosso.

 

E così, cominciarono a vagare in quel grande giardino, alla ricerca di un po' di fauna femminile.

 

Ehi ehi ehi...guardate un po' là!”

 

Duff indicò un angolo del giardino dove stavano tre ragazze: erano abbastanza vicini perciò poterono notare che quelle tre erano molto carine.

Una aveva i capelli biondi mossi, magra, slanciata e con un viso che sembrava una bambola di porcellana; un'altra aveva i capelli rosso fuoco, anche lei magra ma più bassina, e una terza era castana, piuttosto alta e con un seno decisamente abbondante.

 

Che ne dite di andare a fare la loro conoscenza?”

 

Concordo Rose!”

 

Buonasera ragazze. Festa noiosa vero?” le ragazze guardarono quel tipo con tutti quei ricci in testa e un abbigliamento alquanto improbabile.

 

Siccome le tre continuavano a guardarli schifate, il rosso prese la parola.

 

Mi chiamo Axl Rose, e sono il cantante dei Guns 'n Roses.”

 

Ah, così voi siete il gruppo di cui stasera si festeggia l'uscita dell'album di debutto!” disse la rossa.

 

Precisamente...il tuo nome?” chiese Axl con uno dei tipici sguardi che sfoggiava quando voleva sedurre una ragazza.

 

Caroline” rispose “E loro sono Emily” aggiunse indicando la bionda “E Mabel” questa volta indicò la mora.

 

Piacere ragazze. Loro sono Izzy, Steven, Duff e Slash.”

 

Che razza di nomi...” disse la bionda con superiorità.

 

Sono nomi d'arte, bellezza. Noi siamo rock star.” disse Duff.

 

La bionda esplose in una risata strafottente.

 

Ah sì? Siete rock star? Non crederete che solo perchè avete pubblicato un album allora siete già famosi. La maggior parte dei gruppi dopo l'album di debutto sparisce.”

 

E tu che ne sai,eh?” Duff ormai l'aveva presa sul personale.

 

Ho le mie fonti, credimi!”

 

Va beh ragazzi dai...cerchiamo di placare gli animi. E' una festa no? Divertiamoci!” disse la rossa, che sembrava la più simpatica delle tre.

 

Andarono a bere al bar tutti insieme; Caroline e Izzy avevano cominciato a chiacchierare.
Emily conosceva bene la sua migliore amica, e riconosceva lo sguardo che aveva in quel momento: voleva essere sedotta da quel moretto. Prima della fine della serata, lo avrebbe portato nel garage sul retro del giardino per farci sesso; non si scandalizzò più di tanto: con Caroline era normale.
Mabel sembrava invece mantenere le distanze da quei tizi, come anche Emily del resto; erano quelle ragazze definibili 'con la puzza sotto al naso' e quei 5 capelloni vestiti in maniera assurda di certo non facevano per loro.
Ok, dovevano ammettere che erano incredibilmente sexy, però loro preferivano decisamente i classici figli di papà fighetti.

La serata non andò come i ragazzi avevano previsto; o almeno, per tutti tranne Izzy che a un certo punto era stato davvero portato da Caroline nel garage sul retro. Gli altri 4 erano rimasti a bocca asciutta ma, nonostante le due fossero piuttosto restie all'inizio, si fecero promettere che il giovedì successivo sarebbero andate a sentire un loro concerto al Whisky a GoGo. Erano convinti che, dopo averli sentiti suonare, sarebbero cadute ai loro piedi.

 

Oggi mi sentivo ispirata e, oltre ad aggiornare 'Dreams', vi aggiorno anche questa! Grazie come sempre a tutte voi :) un bacione 

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Capitolo 4
*** 4° ***


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CAROLINE

Giovedì arrivò in fretta e le tre amiche si stavano preparando per andare al concerto di quei ragazzi.

 

Senti Carol, ma dobbiamo proprio andarci?”

 

Accidenti Emily, ma perchè devi sempre fare così la guastafeste. E goditi un po' la vita, dai!”

 

Carol, te ci vuoi andare solo perchè così puoi scopare di nuovo con il tipo con quei pantaloni gialli inguardabili!” Mabel e Emily sghignazzarono.

 

Mabel si chiama Izzy...Izzy cazzo! E' così difficile?!”

 

Dai non te la prendere” Emily cercò di calmare la sua migliore amica. “Stiamo scherzando! Ma ti piace davvero sto tizio?”

 

Boh...non lo so...è un po' strano...tutti quei ragazzi sono strani...però sembra una brava persona. Anche quando stavamo...va beh, avete capito, è stato molto dolce.”

 

Tsk, l'abbiamo persa!”

 

Dai Mabel, solo perchè tu ti sei imposta che non ti innamorerai mai nella tua vita non vuol dire che lo debbano fare anche gli altri. Che poi, fai tanto la dura, ma arriverà il ragazzo che farà crollare tutte le tue difese. Non sei d'accordo con me Caroline?”

 

D'accordissimo!”

 

Stronzate! Comunque, cambiando discorso...Emily tuo padre come la prenderà che vai al concerto di quei tipi? Anche lui sa che sono degli psicopatici!”

 

Mio padre la prenderà benissimo perchè...non glielo dirò!”

 

Ma se becchi qualcuno che conosci?”

 

Figurati, la gente che frequentiamo di solito mica va in quelle bettole!”

 

Giustamente, aggiungerei!”

 

Piantala Mabel!” disse Caroline.

 

 

Intanto, in una zona decisamente lontana e diversa di LA, i musicisti si stavano preparando nel backstage del locale.

 

Verranno quelle 3 secondo voi?” domandò Steven.

 

Io dico di sì...ma chiediamo a Izzy, che ha rapporti intimi con una di loro!” tutti ridacchiarono.

 

Fottiti Slash!”

 

Beh, Jeff, Slash ha ragione” disse Axl “Tu sei l'unico che sabato ha concluso qualcosa...e non ci hai ancora raccontato nulla, cattivone.”

 

Lo ripeto ragazzi fottetevi.”

 

Almeno ne è valsa la pena?”

 

Sì Slash...ne è valsa la pena. E stasera spero vivamente di ripetere l'esperienza, contento?”

 

Izzy uscì dalla porta sul retro che dava su un vicolo puzzolente e, sedutosi per terra, si mise a fumare una sigaretta.

Non aveva voglia di stare dentro con quei cazzoni che gli facevano l'interrogatorio; lui non era tipo da vantarsi delle sue scopate. Faceva quello che doveva fare e chiuso. Però sperava davvero che con quella Caroline si ripetesse l'esperienza: gli piaceva quella ragazza. Sicuramente era benestante e al di fuori della sua portata, ma non ostentava la sua ricchezza come facevano le altre due: quelle sì che erano odiose. Finita la sigaretta, rientrò, sperando di vedere arrivare la rossa.

Il concerto fu spettacolare come sempre; i ragazzi si recarono poi al bar per festeggiare e le videro.

 

Guarda un po' chi c'è...” disse il rosso. I 5 si avvicinarono alle ragazze.

 

Ciao bamboline! Siete venute allora!”

 

Ciao rosso. Purtroppo sì...ma solo perchè non avevamo niente di meglio da fare!”

 

Oh non lo metto in dubbi...Mabel, giusto?” le lanciò uno sguardo malizioso. Era bellissima ed incredibilmente sexy con quel vestitino di pelle che fasciava egregiamente le sue curve. “Peccato sia così acida!” pensò Axl.

Izzy intanto aveva intrapreso una conversazione non proprio verbale con Caroline; appena l'aveva vista non aveva resistito: indossava pantaloni di pelle aderenti e una canotta di paiettes verde smeraldo scollata. Una gioia per gli occhi.

Emily, vedendo la sua amica rossa così impegnata con quel moretto, alzò gli occhi al cielo sbuffando.

 

Ehi, tutto bene?” le si avvicinò quel ragazzo altissimo biondo. “Duff mi pare...ma tra tutti non ce ne è uno che abbia un nome normale!”

 

Ehm sì...tutto bene grazie...” Emily guardò quel ragazzo: sembrava più tranquillo degli altri 4. E non era niente male, aveva un viso con tratti fini e delicati...doveva ammetterlo, era proprio bello. “Ma cosa sto dicendo? Bello questo qui...ma se è un poveraccio!”

 

Anche Duff stava esaminando quella ragazzina: era talmente bella che sembrava finta, i capelli biondi mossi che le ricadevano sulle spalle, gli occhi azzurri.

La serata trascorse tranquilla: Izzy e Caroline erano scomparsi, mentre gli altri musicisti chiacchieravano e soprattutto bevevano, sotto lo sguardo piuttosto disgustato delle due ragazze.

 

Emily, ce ne andiamo?” Mabel non ne poteva più.

 

Anche io vorrei andarmene...ma come facciamo con Caroline?”

 

Ehi ragazzi” disse Mabel “Potreste dire alla nostra amica Caroline, quando torna, che noi siamo tornate a casa perchè eravamo stanche?”

 

Andate via? Ma dai state ancora un po'!”

 

Riccio, hai capito che cazzo ho detto?”

 

Ehi Mabel, non ti agitare, porca puttana! Tranquille, il vostro messaggio verrà recapitato!” disse Axl, facendole un occhiolino.

 

Dopo un rapido saluto, se ne andarono. I ragazzi le guardarono andare via.

 

Belle quanto stronze eh?” il saggio Duff aveva perfettamente reso l'idea.


 

Grazie a CheccaWeasley, DazedAndConfused, Foxygiu e rocketqueen91 che hanno messo la storia tra le seguite!!! :) 

 che che       ch cheche hann


 

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Capitolo 5
*** 5° ***


Emily, Mabel e Caroline avevano 20 anni e si conoscevano dai tempi della scuola; avevano frequentato lo stesso istituto femminile privato, uno dei più 'in' di Los Angeles.

Le loro famiglie erano molto ricche.

I genitori di Mabel erano proprietari di un'impresa tessile, con numerose filiali in giro per il mondo; per questo motivo la ragazza era praticamente sempre da sola, in quella grande villa di Beverly Hills, dove era circondata da camerieri e persone al suo servizio. Lei studiava danza: era l'unica cosa che amava e di cui le importasse davvero; si era sempre rifiutata di frequentare l'università di economia per poi seguire le orme dei genitori.

Caroline, invece, nonostante fosse ricca, veniva da una famiglia tranquilla, che non ostentava la sua ricchezza, nonostante fosse notevole; il padre lavorava in politica e possedevano ville in tutti i quartieri più eleganti di Los Angeles. Caroline era un'artista: disegnava benissimo e frequentava numerosi corsi di pittura. L'anno precedente era stata anche organizzata una mostra delle sue opere.

Le tre si volevano bene, la loro era un'amicizia solida, in particolare quella tra Emily e Caroline; le due erano una l'opposto dell'altra: Emily era una tipa altezzosa, che guardava tutti dall'alto in basso per il noto del cognome che portava e su cui, in quegli anni, si basava il futuro e la vita di molti. Ma nonostante ciò, Caroline adorava l'amica: sapeva che quella era solo apparenza, che era una persona buona e che si era solo costruita una maschera per non soffrire. Aveva perso la madre quando aveva solo 10 anni e non aveva ancora superato quel dolore terribile; il padre era buono e affettuoso, ma non aveva molto tempo per stare con lei a causa del lavoro.

Non era da loro frequentare certa gente e non sapevano il vero motivo per cui erano andate a vedere il concerto di quei capelloni; certo, l'insistenza di Caroline aveva avuto la sua parte, ma anche alle altre due non era dispiaciuto in fondo. Anche se poi, quando si erano trovate davanti a quei cafoni che probabilmente le buone maniere non le avevano mai viste nemmeno in cartolina, se ne erano subito pentite.

Il loro tentativo di mischiarsi alla plebaglia era miseramente fallito; solo Caroline sembrava aver perso la testa per quel moretto che non aveva il minimo gusto nel vestire.

 

Il pomeriggio seguente si ritrovarono a casa di Emily per passare il tempo in piscina.

 

Ciao ragazze!”

 

Caroline, come mai questo sorrisone, eh? C'entra mica un ragazzetto magro e probabilmente daltonico?” Emily sghignazzò per la frase di Mabel.

 

Ah-Ah-Ah davvero simpatica, sì sì!”

 

Dai Carol, Mabel scherzava! Racconta dai, lo sappiamo che non vedi l'ora!”

 

Caroline, sorridendo, cominciò un monologo di mezz'ora raccontando ogni singolo dettaglio della serata precedente con quell'Izzy.

 

Si chiama Jeffrey in realtà, Izzy è un nome d'arte! E' così tenero, non credete anche voi?”

 

Sì, Carol, sì...ma piuttosto...è messo bene là sotto?”

 

Mabel!”

 

Dai Emily, non fare tanto la puritana!”

 

Ma non è fare la puritana, è pura decenza!”

 

Va beh Emily, non esagerare dai! Comunque, Mabel, se proprio vuoi saperlo è messo piuttosto bene!”

 

Entusiasmante proprio...”

 

Madonna Emily, che rompipalle quando ti ci metti! Te piuttosto...ho visto che parlavi con quello stangone biondo!”

 

Non farti film, Caroline, abbiamo solo fatto due parole!”

 

Secondo me quel biondo lì è un gran bel ragazzo, non trovi Mabel?” Caroline strizzò l'occhio all'amica.

 

Oh sì, Carol, trovo che tu abbia ragione! Emily?”

 

La bionda rimase un attimo in silenzio pensierosa.

 

Beh...in effetti...l'ho guardato bene...e ha davvero un bel viso...sì, è carino, devo ammetterlo.”

 

Aaaaah fregata!”

 

Cosa?”

 

Ma sì, con te è sempre così. Se noi diciamo che un ragazzo è carino e ci piace allora ammetti che piace anche a te!”

 

Ma vaffanculo, ragazze! Proprio dal cuore eh!”

 

La rossa e la mora si tenevano la pancia dal ridere.

 

E tu, Mabel, invece? Visto che fai tanto la dura no, quella che non si innamorerà mai di nessuno...chi prediligi fra i 5?”

 

Mhm...direi il rosso.”

 

Axl?”

 

Perchè? Non va bene?”

 

No no figurati, ma non me lo sarei aspettata!” disse Caroline.

 

E perchè mai, cara la mia filosofa?”

 

Perchè trovo che siate estremamente simili! Senza scrupoli, non vi importa di niente e di nessuno...”

 

Caroline!”

 

Cosa Emily? Io l'ho sempre detto a Mabel che lei è così! Sbaglio?” Caroline non aveva mai avuto peli sulla lingua.

 

Sì è vero Emily, tranquilla...so bene di essere così! Ma ti dirò che non me ne frega un cazzo!...Comunque, tornando a quel tipo, mi attizza... secondo me, è una macchina da sesso!” la frase di Mabel fece ridacchiare Caroline.

 

Oh, ma ragazze, per carità, basta...avete ormoni più grossi di gatti!” e, dopo essersi messa gli occhiali da sole, si risistemò sul lettino a prendere il sole, ignorando le risate delle amiche.


 


Grazie mille a tutte coloro che seguono,recensiscono e leggono! Alla prossima!! :):):)

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Capitolo 6
*** 6° ***


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MABEL

Il 21 luglio 1987 l'album di debutto dei Guns 'n Roses, 'Appetite for destruction', uscì. Nessuno si aspettava il successo strabiliante che avrebbe avuto, tanto meno i ragazzi.

Ad agosto partirono per un breve tour in Nord America, che si concluse a inizio ottobre; appena tornati, organizzarono subito una 'festicciola' nel loro appartamento, con la scusa di celebrare il trionfante ritorno di quelle nuove rock star.

 

Ragazzi, io voglio invitare Caroline. Non la vedo da due mesi!”

 

Stradlin, ti sei comunque consolato in questi due mesi, o sbaglio?”

 

Cazzo c'entra Slash!? Ogni sera ero talmente ubriaco o fatto che quasi non mi accorgevo di fare sesso! E poi mica è la mia ragazza!”

 

Slash si mise a ridere. “Eh bravo Izzy. Comunque sì dai, invita anche le sue amiche. Chi lo sa, magari questa volta riusciamo a farcela sganciare! Ormai è una questione personale con quelle tre!”

 

Qualche ora più tardi, le ragazze si ritrovarono sulla limousine che era passata a prendere ciascuna di loro a casa per andare a quella benedetta festa. Poco adatta una limousine al genere di festa a cui stavano andando; Emily e Mabel erano piuttosto scazzate: inutile dire che erano state trascinate lì da Caroline.

 

Oh ragazze...sono così felice di rivederlo! Mi manca sapete?”

 

Carol, non ti aspetterai mica che lui ti sia stato fedele per due mesi?”

 

No Mabel, lo so bene che non lo è stato. Però erano le circostanze, no? Mi ha telefonato tutte le settimane!”

 

Davvero? Non me l'hai detto...”

 

No Emily, perchè sapevo che tanto ti saresti limitata a sbuffare e ignorarmi. Tanto è sempre così quando parlo di lui!” la rossa era un po' risentita.

 

Ehi ehi, Carol...calmati! Mi dispiace, scusa, non volevo ferirti. E' che...io lo vedo così diverso da te quel tipo!”

 

Ma tu ti fermi troppo all'apparenza Emily. Ok, sono tipi appariscenti e piuttosto strani, ma sono brave persone. Izzy sa essere molto dolce e gentile; e sono sicura che anche gli altri sono così! Quello che si vede da fuori è solo l'immagine che devono mostrare da tipiche rock star.”

 

Boh, sarà...” Emily non era per nulla convinta.

 

Arrivarono alla casa dei ragazzi; si sentiva una musica fortissima venire da dentro e sicuramente c'era molta gente. Scesero dall'auto e si diressero alla porta, che era spalancata.

Rimasero impalate davanti al macello che c'era in quella casa: della gente ubriaca coricata per terra, dell'altra sballata che rideva e saltava per tutta la casa, altra ancora che stava per fare sesso davanti a tutti.

 

Oh mio Dio...dove siamo finite?” Emily era piuttosto disgustata.

 

Dai, su, aiutatemi a cercare Izzy!”

 

Cominciarono a vagare per la casa.

 

Caroline, ehi!” la rossa, appena vide il chitarrista, gli saltò al collo felice, e si attaccò subito alle sue labbra.

 

Che ne dici se andiamo a bere? Tanto qui dentro non si può fare altro!” propose Mabel a Emily.

 

Andarono verso la cucina dove vi erano scorte di alcolici per un esercito; lì trovarono Axl.

 

Guarda chi si vede! Come va ragazze?”

 

Bene grazie...”

 

Accidenti Mabel, sempre sulle tue eh?”

 

Chiudi il becco rosso...”

 

E' già mia...” non si sa bene come, ma il rosso aveva già capito che quella ragazza era pazza di lui. Comunque, non aveva voglia di aspettare i suoi comodi e andò di là in cerca di qualcuna che quella sera sarebbe stata più disponibile, nonostante Mabel fosse decisamente bella e sexy.

 

Oh Dio Mabel...ma ti piace ancora quel tipo?”

 

Perchè me lo chiedi?”

 

Perchè l'hai trattato di merda....e quando tu tratti di merda un ragazzo è perchè ti piace!”

 

La mora si limitò a fare spallucce e cominciò a bere della vodka; le due ragazze non si mossero per un'ora dalla cucina, dove non avevano fatto altro che bere. Erano decisamente ubriache.

 

Andiamo a ballare di là!” quando bevevano si comportavano 'quasi' come comuni ragazze.

 

Mabel trascinò una barcollante Emily nel salotto dove un po' di gente si era messa a ballare.

La mora intravide Axl che stava ballando con una ragazzetta; in realtà più che ballando, stavano per fare del resto contando quanto lei gli si strusciava addosso.

Sarà stato l'alcool, ma Mabel si avvicinò ai due e allontanò violentemente quella sgallettata dal rosso, prendendo il suo posto.

Axl non fece altro che fare un sorriso malizioso: la sua teoria era confermata.

Emily, che era rimasta in disparte, vide i due che ballavano sempre più vicini strusciandosi l'uno sull'altra; vide anche che Axl si attaccava alle labbra della sua amica e che, dopo poco, i due si allontanavano diretti al piano superiore dove c'erano le camere.

La bionda sbuffò e uscì sulla grande terrazza a prendere un po' d'aria; le girava la testa ed era nervosa perchè era rimasta da sola. Si sedette per terra e appoggiò la testa sulle ginocchia. Non sapeva per quanto tempo rimase in quella posizione; alzò il capo solo quando sentì qualcuno che le si sedeva accanto.

 

 

Vi avviso che oggi farò la doppietta e aggiornerò subito anche 'Dreams'!! Sarà la primavera, ma mi sento particolarmente ispirata!! Grazie di cuore a tutte coloro che leggono, seguono e recensiscono! Un bacione :) 

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Capitolo 7
*** 7° ***


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EMILY

 

Alzò gli occhi e incontrò il viso gentile di quello stangone biondo.

 

Duff...”

 

Wow, ti ricordi il mio nome! Non l'avrei mai nemmeno sperato!”

 

Sto male...” farfugliò Emily.

 

Come baby?”

 

La ragazza non fece in tempo a ripetere che girò la testa e cominciò a vomitare.

 

Cazzo...tranquilla honey, ci sono io.”

 

Duff si era avvicinato a lei da bravo cavaliere, tenendole la testa e scostandole i capelli dal viso.

La bionda continuava a non reggersi in piedi e Duff decise di portarla di pesa di sopra nella sua camera: un po' di sonno non poteva che farle bene.

La posò su suo letto e la coprì con il lenzuolo; si sdraiò accanto a lei e cominciò a guardarla.

Era così bella...anzi era perfetta...troppo perfetta per essere umana... “Magari è un angelo....ma che cazzo dici McKagan, ti sei rincoglionito del tutto?” si rimproverò da solo.

Senza nemmeno accorgersene si addormentò e, nel dormiveglia, sentiva la ragazza che si avvicinava a lui e posava la testa sul suo petto. Allora anche lui la cinse con un braccio.

 

Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaah!!”

 

Duff fu svegliato da un urlo decisamente spaccatimpani.

 

Cosa? Che? Ma che caz...ahio!”

 

E si era pure preso un bello schiaffo sulla faccia.

 

Maniaco! Sei un maniaco!” urlava Emily in preda a una crisi isterica.

 

Emily, aspetta ti posso spiegare!” le disse afferrandole un polso.

 

Aaaaaaaaaah! Non mi toccare!” Duff la mollò immediatamente: se continuava a urlare così l'avrebbero sentita fino a New York!

 

Ma che cazzo succede, eh?”

 

Un Axl in costume adamitico si presentò nella camera del biondo.

 

Aaaaaaaaaaaah!”

 

Emily basta, cazzo...stai facendo un casino! E te Rose copriti, fai schifo porca puttana! Bel risveglio del cazzo va...una che urla come se fosse posseduta e uno nudo come un verme che si presenta in camera tua!”

 

Scusa tanto McKagan se mi sono domandato chi cazzo facesse tali urla alle 9 del mattino!”

 

Che succede?” alle spalle di Axl comparve Mabel, coperta solo da un leggero lenzuolo che lasciava poco spazio all'immaginazione.

 

Aaaaaaaaaaaah!”

 

Emily, che cazzo urli?” Mabel si avvicinò all'amica.

 

Che cazzo urlo? Che cazzo urlo dici? Allora, in primis...”

 

In che???????” il cricetino nella testa di Duff sembrava non carburare.

 

In primis, mi sono svegliata nel letto con questo...maniaco...”

 

Maniaco? Ma se sei completamente vestita!” protestò Duff.

 

Emily si guardò. “Dettagli, lo sei ugualmente. E poi arrivi tu!” guardò Mabel con disperazione “Hai fatto sesso con quel pel di carota lì?”

 

Ehi, bella, abbassa la cresta!” ribattè Axl.

 

Oh dai Emily, magari ti fossi fatta anche tu una bella scopata a quest'ora non saresti così acida” ghignò Mabel “Ferma, ferma non urlare più, scherzavo!” la mora notò che Emily stava per ripetere il suo urlo da cantante lirica.

 

Ehi va tutto bene?” una più che sorridente Caroline arrivò con il suo Izzy per mano.

 

Fottetevi!” Emily andò in cucina alla ricerca di caffè.

 

Cominciò a pensare alla sera prima e si ricordò che aveva cominciato a bere...a bere parecchio...poi aveva dei buchi nel seguito della serata...focalizzò solo Duff che la prendeva in braccio e la portava nel letto. Lui non ne aveva approfittato, l'aveva capito fin dall'inizio notando che era completamente vestita, e anzi...si era preso cura di lei.

Che gentile...” scrollò il capo cercando di scacciare quel pensiero.

 

Nella casa intanto era calato di nuovo il silenzio: le varie coppiette dovevano aver deciso che potevano trovare qualcosa di meglio da fare. Decise di andare da Duff a chiedergli scusa.

Entrò nella sua stanza e poteva sentire il suo respiro profondo e regolare: si era già riaddormentato. Si sedette sul letto e lo guardò: niente da dire, era bellissimo. Il naso e le labbra sottili, ora leggermente schiuse, i capelli che gli ricadevano disordinatamente sul viso. Gliene scostò una ciocca e lo sentì muovere e mugugnare.

Cazzo l'ho svegliato...e adesso che gli dico?”

 

Emily...che succede?”

 

Io...ehm...scusa se ti ho svegliato...”

 

Non importa...che c'è?”

 

Volevo chiederti scusa per...per averti dato del maniaco...so che non mi hai fatto nulla e, dal poco che ricordo, pare che addirittura tu ti sia preso cura di me...”

 

Pare di sì...”

 

Grazie allora...” per la prima volta, la bionda rivolse al bassista un sorriso, un sorriso vero, bello, sentito.

 

Duff la fissò imbambolato: con quel sorriso da bambina era ancora più bella.

 

Non c'è di che figurati.”

 

Ora è meglio che vada a chiamare le altre e che ce ne andiamo. Grazie ancora.” e, dopo avergli dato un bacio sulla guancia, uscì.

 

Duff si toccò il punto della guancia dove poteva ancora sentire le sue labbra morbide. “Merda...ma proprio di quella mi dovevo andare a innamorare?” e con questo pensiero si riaddormentò.

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Capitolo 8
*** 8° ***


Dopo aver lasciato 'casa Guns', le ragazze presero un taxi che le portò a casa di Mabel; visto che i suoi genitori erano sempre via per lavoro, il 'dormire a casa di Mabel' era la scusa preferita quando le ragazze stavano fuori la notte.

Di certo, negli ultimi tempi i loro gusti erano un po' cambiati; prima, quando stavano fuori tutta la notte, era perchè andavano a fare festa nella mega villa di un qualche amico o amica ricchissimi, o in uno dei mille locali lussuosi che erano solite frequentare.

 

E invece abbiamo dormito a casa di 5 rockers montati, che probabilmente non si lavano mai, che si drogano e che cambiano donna ogni sera!” Emily era a dir poco scandalizzata: si era ben guardata dal raccontare alle amiche del breve momento di confidenza avuto con Duff “E quel che è peggio...è che le mie amiche non han dormito, han fatto dell'altro!!”

 

Madonna Emily, quanto rompi...”

 

Quanto rompo? Caroline, te va beh lo sapevo che ti eri fottuta già il cervello in precedenza. Ma da te Mabel...non me l'aspettavo! Sei andata a letto con quel tipo!”

 

E allora?”

 

E allora!?!?! Tu non eri quella insensibile che non si sarebbe mai innamorata di nessuno?”

 

E beh? Mica sono innamorata di quello! E' stata solo una scopata...ok, una grande, grandissima scopata...”

 

Davvero? Racconta!” ovviamente Caroline non si era fatta sfuggire l'occasione.

 

E' stato...wow...lui è...wow...”

 

Oh che bello...” gli occhi sognanti di Caroline fecero ancora più incazzare Emily.

 

Va bene, io me ne vado a casa! Ci si sente!”

 

La mora e la rossa scossero la testa: erano abituate a questa cose.

 

Emily aprì la porta di casa dopo una mezz'oretta.

 

Ciao papi. Come mai non sei in ufficio?” andò nello studio del padre.

 

Ciao amore. Mi sono portato del lavoro a casa. Come è andata la notte da Mabel?”

 

Oh bene sai...i soliti pigiama party!” “Sì, a base di sesso, droga e rock 'n roll...”

 

Sono contento. Tesoro, hai riflettuto su quel master in management musicale di cui ti avevo parlato?”

 

Un po'...tu dici che mi prenderebbero?”

 

Hai preso il diploma con il massimo dei voti e sei stata eletta miglior studente del tuo anno...più di così...e poi...”

 

Poi il mio cognome aiuterà, vero?”

 

Lo so che questa cosa non ti piace, però tesoro...tu sei brava, nome o non nome, e sono certo che lo dimostrerai.”

 

D'accordo...lo farò...”

 

Oh che bello...vieni qui fatti abbracciare” l'uomo strinse forte la figlia a sé “Il 15 novembre ci saranno i colloqui!”

 

Va bene papà...ora vado a farmi una doccia...a più tardi”

 

Ti voglio puntuale per la cena che questa sera c'è anche James! Lo so, è incredibile che tuo fratello ci degni della sua presenza, eh? A più tardi raggio di sole!”

 

Una volta nella sua stanza, Emily cominciò a riflettere. Lo voleva davvero fare quel master? Sicuramente era una buona opportunità...contando che era la secondogenita, il ruolo principale in azienda poi sarebbe toccato al fratello, dopo il pensionamento del padre.

Emily amava la musica, l'amava davvero. E amava cantare; dalla madre, oltre alla bellezza, aveva ereditato la voce 'da angelo', come la definiva il padre. Era la madre che le aveva insegnato a cantare e iscritta al primo corso di canto a soli 6 anni. Ma ormai non cantava più da 11 anni, da quando la madre era morta, e probabilmente non l'avrebbe più fatto. Quindi, dato che carriera nella musica come cantante non avrebbe potuto farla, tanto valeva farlo come manager.

Si ritrovò a sorridere e a rendersi conto che non vedeva l'ora arrivasse quel fatidico 15 novembre.

 

Alle 7 scese per la cena con il padre e il fratello; non vedeva James da parecchio tempo. Viveva con la sua fidanzata e, mentre il padre lo incontrava tutti i giorni al lavoro, Emily non lo vedeva mai. Voleva bene a suo fratello, era sempre stato il suo eroe e a volte anche il suo secondo papà, dato che quello vero era sempre impegnato con il lavoro. Cominciò a essere più presente solo dopo la morte della moglie.

 

Ciao scricciolo!” James la chiamava così da quando erano bambini.

 

Si abbracciarono stretti per poi sedersi a tavola.

 

Allora, papà mi ha detto che farai il master...”

 

Sì, ne abbiamo parlato oggi, e ho deciso che è una buona opportunità!”

 

Brava, fai bene. Però...non so...”

 

Cosa?”

 

Potresti...potresti ricominciare a cantare, ecco...”

 

Emily sapeva che James avrebbe tirato in ballo in discorso; aveva sempre sperato che la ragazza ricominciasse a cantare. Riteneva che fosse un vero peccato buttare via un tale talento.

 

James, te lo dico da ormai 11 anni...no, io non canterò più!”

 

E' davvero un peccato, lo sai?”

 

Sì che lo so, anche quello me lo dici da 11 anni. Farò questo master punto e basta!”

 

La cena proseguì con relativa tranquillità; purtroppo quei discorsi causavano sempre cattivi ricordi, che gettavano un'ombra su quella famiglia.


 

Capitolo un po' di passaggio...cerchiamo di scoprire un po' di più cosa si nasconde dietro la scorza dura di Emily!! Grazie di cuore a tutte coloro che hanno messo la storia nelle preferite, a chi legge e a chi recensisce!!! Un bacione :)

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Capitolo 9
*** 9° ***


Pronto?”

 

Emilyyyyyyy!”

 

Caroline che cazzo urli? Mi hai sturato un timpano!”

 

Scusami è che...aaaah Dio, come sono felice...”

 

Sputa il rospo su!”

 

Izzy mi ha chiesto di diventare la sua ragazza ufficiale!”

 

Che?”

 

Hai capito bene!”

 

Erano passati più di tre mesi da quella festa devastante a casa dei Guns, era arrivato il 1988 e loro, inaspettatamente, avevano continuato a frequentarsi; Mabel e Axl erano, come si suol dire, trombamici, o almeno questo era quello che la ragazza diceva alle amiche, e Izzy e Caroline a quanto pare avevano deciso di fare sul serio.

Anche se non l'avrebbe mai detto esplicitamente, Emily era felice per la sua amica. Aveva imparato a conoscere Izzy e le sembrava un bravo ragazzo. Certo, non era un santo, anzi lui aveva i suoi 'vizietti' , però sembrava davvero preso di Caroline.

Solo Emily si manteneva sempre un po' distante da quei tipi; Duff faceva qualche tentativo di approccio ogni tanto, ma lei non si faceva mai coinvolgere troppo. Anche se ormai si era rassegnata all'idea che il biondo le piacesse, e non poco.

 

Oh santo Iddio...per la carità Carol, testa sulle spalle!”

 

La rossa sbuffò.

 

Non potresti limitarti a dirmi 'sono felice per te Caroline'?”

 

Io non voglio incoraggiarti perchè ho paura che tu possa soffrire!”

 

Io ti ringrazio per questo, ma davvero, credo sia la cosa giusta. Mi ha detto che mi ama, sai?”

 

Anche se erano al telefono, Emily poteva immaginare il sorriso della sua amica.

 

Carol, da già che ti sento...dobbiamo parlare di una cosa..”

 

Cioè?”

 

Mabel.”

 

Che c'è che non va?”

 

Ma Caroline non ci arrivi? Ormai te hai in testa solo il tuo moretto! Mabel e Axl, ti dice niente?!”

 

Secondo te si sta facendo coinvolgere troppo?”

 

Decisamente troppo! Lei non lo ammetterà mai ma glielo si legge negli occhi! Ha la stessa espressione dei primi tempi della storia con Sam!”

 

Emily, scusa eh...ma io non ho mai capito bene perchè lei si sia dovuta chiudere così a riccio. Ok, Sam è stato un bastardo e l'ha tradita con la cugina, però...”

 

Va beh, Mabel li ha beccati a letto insieme. Poi fosse stata una ragazza qualunque...no, sua cugina! Guarda che è un trauma!”

 

Ma sì, ma ok...però Emy...son passati tre anni! Lei non ha più avuto storie serie, qualche avventura qua e là, ma di due, tre notti...però non può continuare così! Abbiamo 21 anni! Deve rifarsi una vita!”

 

Lo so Carol, lo so...quante volte glielo abbiamo detto? Miliardi...comunque tornando ad Axl...secondo me lei si è fortemente invaghita di sto tipo e non vorrei ci fossero strane conseguenze e che lei ne esca ancor più devastata!”

 

Ma no, dai...vedrai che saprà cavarsela. Quando si accorgerà di essere a un punto di non ritorno troncherà! E invece tu con il bel Duffone?”

 

Oh madonna, sono tre mesi che ti dico che tra noi non c'è niente! Enne-i-e-enne-ti- e!!! Chiaro?”

 

Ma lui ti mangia con gli occhi ogni volta che ti vede!”

 

Cazzi suoi!”

 

Eh dai Emily, non essere sempre così stronza. Non ti piace nemmeno un po'?”

 

La bionda non rispose.

 

Se ti chiedesse di vedervi accetteresti?”

 

La bionda continuò a rimanere muta.

 

Il tuo silenzio mi basta!” ghignò Caroline.

 

Oh piantala! E' carino ok? Anzi, è un gran gnocco, contenta?”

 

Che l'hai ammesso è già qualcosa!”

 

Bene, ma non dirò altro!”

 

Emy, perchè non provi a conoscerlo? E' un bravo ragazzo, lo sono tutti alla fine. Non sono proprio i tipi che noi eravamo solite frequentare però...”

 

Appunto! Appunto! Spiegami, Carol, cosa ci ha portato a cominciare a frequentare 'sti tizi? Ragioniamo...noi ci siamo sempre divertite ad andare ai party nelle ville dei nostri amici, e va beh a volte di sconosciuti, oppure nei locali lussuosi. Dove c'era gente come noi, capito...ricca, colta ed educata!”

 

Mamma mia se sei limitata Emily!”

 

Ma Carol...!”

 

Fammi parlare e stai buona un attimo! E' vero, noi siamo sempre andate a queste feste di riccastri bla bla bla...però devi ammettere che ci divertiamo molto di più con i Guns! Comunque a parte questo...Emily, basta con questi pregiudizi! Solo perchè una persona non ha tanti soldi non vuol dire che sia inferiore a noi che ne abbiamo a volontà! Anzi, tante volte sono molto meglio di noi! Io mi sento bene con questi ragazzi perchè per la prima volta nella mia vita non vengo giudicata per i miei soldi, o i miei vestiti, o le mie macchine, o le mie case. A loro tutto ciò non importa. E io mi sento accettata da loro per la persona che sono, non per la mia ricchezza.”

 

Emily si sentì all'improvviso uno schifo: non sapeva perchè si fosse sempre comportata così, i suoi genitori, soprattutto la madre, le avevano sempre insegnato che le persone ricche e quelle povere sono esattamente uguali, e che noi dobbiamo guardare quello che hanno dentro, nel cuore. Ma sembrava essersene dimenticata di questi insegnamenti saggi...perchè? Pensava forse di fare così un 'dispetto' alla madre che l'aveva lasciata da sola? Non lo sapeva...ma le parole di Carol furono uno schiaffo per la bionda.

 

Pronto Emy ci sei ancora? Scusa se sono stata dura, ma non sai da quanto voglio dirtelo!”

 

No...hai...hai fatto benissimo Carol...ora scusami ma devo...devo andare.”

 

Ok, ciao Emy.”

 

Ciao”

 

Emily sentiva solo il bisogno di restare da sola e riflettere su se stessa, sui suoi errori. Sarebbe cambiata...lo voleva...voleva essere finalmente anche lei accettata per la persona che era e non per i soldi che suo padre guadagnava.

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Capitolo 10
*** 10° ***


Il sabato sera le ragazze andarono a sentire un concerto dei Guns; Emily voleva portare a termine il suo obiettivo cercando di essere più gentile e amichevole con i ragazzi.

Le tre erano nel backstage ad attendere la fine del concerto: i musicisti rientrarono, ansimanti e sudati.

Caroline e Mabel si lanciarono subito sui loro uomini cominciando a baciarli senza pudore; Emily si limitò a guardare Duff: aveva i pantaloni di pelle e le bretelle che gli solcavano il petto nudo. Era una visione.

Il bassista doveva essersi accorto dello sguardo mezzo imbambolato della ragazza e, contento, le si avvicinò.

 

Sei bellissima stasera”

 

E lo ero davvero: indossava una gonna di pelle cortissima e una canotta rossa scollata.

 

Emily arrossì: “Ti ringrazio.”

 

Senti, qui sembra che tutti si stiano dando piuttosto da fare” disse Duff osservando i suoi amici in diversi angoli della stanza che ci stavano dando dentro con varie ragazze “Che ne dici se, dopo che mi sono fatto una doccia, andiamo a bere qualcosa al bar?”

 

Ehm...sì...ok...” Emily aveva paura di essere giudicata dalle persone che la vedevano con un tipo così assurdo come lui. Ma doveva portare a termine il suo obiettivo e accettò scacciando via i suoi soliti pregiudizi.

 

Dopo 10 minuti Duff arrivò e uscirono da quella stanza piccola e decisamente affollata.

 

Cosa bevi?” le chiese una volta giunti al bancone.

 

Una vodka grazie.”

 

Due vodke” disse al cameriere “Non sei un po' troppo piccola per bere questa roba?”

 

Guarda che ho 20 anni” a Emily stavano già per saltare i nervi.

 

Davvero? Pensavo fossi più giovane...” Duff notò che la ragazza non faceva altro che lanciargli occhiatacce. Continuò a parlare cercando di mostrarsi gentile. “Che fai nella vita?”

 

Studio.”

 

Ah...non sei una di molte parole eh?” Emily non ci riusciva proprio a essere gentile e amichevole con quel ragazzo, nonostante sembrasse innocuo e tranquillo.

 

Decise di ordinare un'altra vodka, magari l'alcool l'avrebbe sciolta un po'.

Andarono avanti così per un po', scambiandosi qualche parola ogni tanto e scolandosi vodka. Come conseguenza, dopo mezz'ora era completamente ubriachi e in preda alla ridarella.

Emily cominciò a parlare moltissimo con quel ragazzo: dei suoi amici snob, del fatto che si fosse imposta di migliorare, del fatto che gli piaceva come suonava il gruppo del ragazzo. Tutto questo, rendendosi perfettamente conto che se non fosse stata ubriaca non avrebbe mai detto quelle cose.

Dopo un po' la ragazza cominciò a sentire dei capogiri e le mancava l'aria.

 

Ti va se andiamo un po' fuori? Fa molto caldo qui dentro...”

 

Sì certo, andiamo. Ehi attenta!” alzandosi, Emily aveva rischiato di cadere “Sei parecchio ubriaca eh?” La ragazza si limitò a fare una risatina sciocca.

 

Dove abiti?” le domandò.

 

Lontano...devo prendere un taxi.”

 

Se torni a casa così però i tuoi genitori non so quanto saranno contenti. Senti qui vicino c'è un parco, andiamo un po' lì, poi quando ti sarai ripresa ti accompagno a prendere un taxi.”

 

Si recarono in un parco ben curato poco distante dal locale e si sedettero sotto un albero.

 

Come stai?” le chiese Duff.

 

Insomma...l'aria fresca però mi ha fatto piuttosto bene. Scusa se per colpa mia te ne sei dovuto andare.”

 

Non preoccuparti, ci andiamo sempre in quel locale e mi sono quasi rotto il cazzo di vedere sempre le solite facce!”

 

Emily si mise a ridacchiare...e poi fece una cosa che non avrebbe mai nemmeno immaginato se non fosse stato per l'alcool che aveva in corpo: baciò il ragazzo.

Duff rimase immobile, troppo stupito per quel gesto fatto da quella ragazza così strana. Lei, vedendo che Duff non reagiva, si staccò.

 

Scusa” disse arrossendo.

 

Duff sorrise e si attaccò di nuovo a lei.

Questa volta fu un bacio vero, un bacio profondo, sentito, desiderato. Dopo pochi minuti Emily era distesa sull'erba sotto a Duff che le accarezzava il corpo snello e sinuoso.

La ragazza rispondeva attivamente ai gesti del biondo, accarezzandolo a sua volta; le sue mani arrivarono timidamente al bordo della maglia dei Ramones che il bassista indossava, e gliela fece togliere.

Lui considerò questo gesto come un 'invito' e le sue mani si fecero sempre più audaci; le sfilò la canotta cominciando a baciarle il collo, le spalle e portò le sue mani sulla schiena della ragazza per slacciarle il reggiseno. Lei lo lasciò fare e si ritrovò a gemere quando lui cominciò ad accarezzarle e baciarle i seni.

Emily sentiva sul suo corpo le mani esperte di quel ragazzo così diverso da lei, ma allo stesso tempo incredibilmente sexy: la attirava come una calamita.

Impaziente, la ragazza sbottonò i jeans di Duff, che seguì subito l'esempio con la gonna di lei.

Senza troppe cerimonie la penetrò: non fu né dolce né delicato, bensì selvaggio e brutale; ma questo sembrava piacere a Emily, che si ritrovò a urlare e a provare un piacere così grande come mai le era accaduto.

Stupendo il ragazzo, lei rigirò le posizioni ritrovandosi sopra di lui e muovendosi abilmente. Poco dopo raggiunsero, insieme, il culmine; si sdraiarono abbracciati sull'erba e, senza dire una parola, si addormentarono.

 

Oggi ho deciso di fare doppietta e, dopo "Dreams", aggiorno anche questa!!! :) Un applauso a Ormhaxan che, già da tempo, aveva previsto che Emily sarebbe caduta tra le braccia del nostro Duffone...del resto, chi può resistergli???? Grazie a come sempre a tutte coloro che seguono, leggono e recensiscono! Alla prossima :)

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Capitolo 11
*** 11° ***


Alcune ore dopo Emily si svegliò: stava albeggiando. Aveva freddo, sentiva la testa pulsare e un saporaccio in bocca. Si voltò e ebbe un dejà-vu: svegliarsi con il biondo accanto. Ma questa volta era diverso: erano completamente nudi, coperti alla belle e meglio con le loro giacche.

 

Merda...ma pensa se passava qualcuno...in un parco...mi devo essere bevuta il cervello...” Emily borbottava tra sé e sé.

 

Dopo essersi rivestita decise di svegliare Duff: doveva tornare a casa, se suo padre si svegliava e non la trovava erano guai.

 

Duff...ehi sveglia...”

 

Mhmmm...mamma dai è presto...”

 

Mamma? Scemo, sono Emily” lo scrollò violentemente.

 

Oh Emily, calma calma...cazzo che risveglio...”

 

Io devo andare”

 

Di già baby?” tentò di abbracciarla e di farla sdraiare accanto a sé ma lei lo allontanò.

 

Davvero devo andare...se mio padre non mi trova mi scuoia!”

 

Ti accompagno”

 

No no, resta qui...prendo un taxi qui davanti. Senti, per stanotte...”

 

E' stato fantastico piccola...”

 

Sì...sì lo è stato...Senti” Emily frugò in borsa in cerca di qualcosa “Chiamami ok?” con una piccola penna gli aveva scritto il suo numero sulla mano.

 

La ragazza corse via, mentre Duff la guardava felice come non mai.

 

Arrivata a casa Emily entrò silenziosamente in casa e nessuno si accorse di lei. Decise di farsi una doccia e poi di mettersi a letto a dormire, tanto il giorno dopo era domenica.

Il getto d'acqua calda la fece sentire meglio; sentiva l'odore di Duff addosso a lei e quasi le dispiacque lavarlo via. Scacciò subito questo pensiero pensando in che casino si era cacciata.

Fu svegliata alle due del pomeriggio dal trillo del telefono; non c'era nessuno in casa: i domestici avevano la giornata libera e il padre era a giocare a golf come tutte le domeniche pomeriggio.

 

Pronto”

 

Cazzo che voce! Arrivi direttamente dall'oltretomba?”

 

Caroline...porca puttana ma è presto...”

 

Presto??? Sono le due mia cara...comunque volevo solo avvisarti che fra 10 minuti io e Mabel saremo da te! Baci baci.”

 

Aspetta Caroline!” TUTUTUTUTU

 

Fantastico...” Emily si alzò controvoglia e cercò di darsi una sistemata. Andò in cucina e decise di preparare qualcosa da mangiare; fece qualche tramezzino e tirò fuori dal frigo del tè freddo.

Poco dopo sentì suonare il campanello; si trovò davanti le sua amiche raggianti.

 

Credo che tu ci debba raccontare mooooooolte cose!” questo era il saluto di Mabel.

 

Ragazze non cominciate!”

 

Oh smettila Emily. Fai tanto la santerellina ma lo sappiamo che scopi come un riccio!”

 

Caroline!” Emily era indignata, Mabel invece si faceva delle gran risate.

 

Forza, andiamo in camera mia così siamo tranquille...guarda te che razza di amiche...” Emily imprecava mentre le altre due ghignavano.

 

Dopo che si furono accomodate la mora sul letto, la rossa su una poltrona e la bionda su un cuscino extra-large per terra, cominciarono le domande.

 

Allora, come è stato?”

 

E' bravo, ci sa fare?”

 

E' messo bene là sotto?”

 

Quante volte l'avete fatto?”

 

Vi rivedrete?”

 

Ti ha lasciato il suo numero?”

 

RAGAZZE!” Il tono di Emily fece tacere le altre due “Basta cazzo! Se chiudete un attimo la bocca vi racconto tutto!”

 

Così fu...Emily raccontò della loro bevuta al bar dopo il concerto, del fatto che fossero andati via perchè lei non stava bene, che fossero andati in quel parco e che...

 

Va beh, potete immaginare...”

 

Eh no! E' la parte più interessante! Vogliamo i dettagli!”

 

Lascia stare Carol, tanto non caveremo un ragno dal buco. Piuttosto, come ti senti?”

 

Bella domanda” pensò la bionda.

Non lo so...se penso che sono stata io a baciarlo per primo. Miseria, ma che cazzo ho nel cervello?”

 

Va beh, vuol dire che in quel momento te la sentivi...e hai fatto più che bene a farlo!” Caroline si era calmata.

 

Ok, però...io non sono una che va col primo che capita!”

 

Le due ragazze alzarono un sopracciglio.

 

Ok, qualche volta è successo, ma solo perchè voi eravate impegnate con altri ed io mi ero ritrovata sola!”

 

Non devi giustificarti Emy” disse Mabel “Senti, secondo me è una cosa che volevi fare da tempo, l'alcool ti ha solo dato una mano. E poi, se stamattina che eri sobria gli hai dato il tuo numero vuol dire che così male non ci sei stata!”

 

Concordo con Mabel...del resto avevi detto che lui un po' ti piaceva no? Ti serviva solo un po' di coraggio. Lui sicuramente era bloccato dal fatto che tu sei sempre stata molto restia nei loro confronti.”

 

Sì lo so...cazzo mi ero imposta di migliorare, ma non così tanto...comunque” le amiche guardarono Emily ridacchiando: sembrava che quella situazione le divertisse un sacco. “Non sono pentita di ieri sera, sono stata bene...come non lo stavo da un po', devo ammetterlo...e ora vediamo che accadrà. Magari non mi richiamerà nemmeno!”

 

Sono certa che lo farà!” disse Mabel.

 

Sì anche io! Comunque non hai ancora risposto alla domanda principale!”

 

Quale, Caroline?”

 

E' messo bene là sotto?”

 

Ma basta! Allora è un vizio il tuo!” Mabel e Caroline scoppiarono a ridere, e anche Emily non riuscì a trattenersi.

 

Rimasero un po' in silenzio mangiando i loro tramezzini, finchè Carol non se ne uscì con una domanda:

 

Come farai con tuo padre?”

 

Emily rimase spiazzata: non ci aveva pensato, o meglio non aveva voluto pensarci.

 

Non lo so...non posso dirglielo, mi farebbe a fettine! Mi ha sempre messo in guardia dai ragazzi come loro!”

 

Beh, si può dire che lui è piuttosto esperto in materia...”

 

Infatti Mabel...e proprio perchè sa che tipi sono mi ha sempre detto che è meglio lasciarli perdere.”

 

Ora non pensarci dai...quando sarà il caso troveremo il modo per risolvere la situazione.”

 

Per una volta, Carol, hai detto una cosa furba!” la rossa rispose alla bionda con un bel dito medio.


 

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Capitolo 12
*** 12° ***


Quando Duff arrivò a casa, gli altri erano in cucina che stavano facendo colazione.

 

Ragazzi è tornato Duff 'pisello pazzo' McKagan?”

 

Fottiti Slash!”

 

Dove sei stato, man?” chiese Axl.

 

In giro...”

 

Seh come no...guarda che ti ho visto ieri sera uscire dal locale con Emily!”

 

Slash, quando vuoi non ti sfugge niente eh?”

 

Sono un genio, che ci vuoi fare!”

 

Sì, come no. Ok, hai ragione ero con Emily!”

 

Aaaaaah vecchio marpione!” Steven diede possenti pacche sulla schiena di Duff.

 

Cazzo Adler ma smettila!”

 

Non la smetterò finchè non ci racconti tutto!”

 

Siete peggio delle comari!” disse Izzy.

 

Ciancio alle bande, racconta Duff!”

 

Era bando alle ciance Slash!”

 

Dettagli Izzy, dettagli”

 

Allora, abbiamo bevuto qualcosa al bar del locale...in realtà abbiamo bevuto parecchio; intanto abbiamo chiacchierato un po', sotto effetto dell'alcool è decisamente più loquace. Dopo un po' siamo usciti perchè lei non si sentiva bene e, dato che non poteva tornare a casa in quelle condizioni, l'ho portata in quel parco che c'è lì vicino.”

 

Che cavaliere McKagan...anche se scommetto che ti sei mangiato tutto saltandole addosso dopo 40 secondi.”

 

Sbagli Axl...se proprio volete saperlo, è stata lei a baciarmi per prima.”

 

Dopo un attimo di silenzio i 4 scoppiarono a ridere.

 

Ahahahahah!! Duff...ahahahahah...” Slash non riusciva a parlare “Di tutte le barzellette che ci hai raccontato....ahhahahahahahah...questa è senza dubbio...ahahahahah...la più divertente!”

 

Duff si alzò incazzato per andarsene di là. “Coglioni”

 

Gli altri si accorsero della sua reazione e lo seguirono nel salotto.

 

Vuoi dire che parlavi sul serio?”

 

Sì Saul, mi ha baciato lei per prima. Anche io sono rimasto stupito, infatti subito non ho nemmeno reagito. Poi l'ho ribaciata e...insomma...”

 

Te la sei fatta” concluse Axl.

 

Esatto”

 

Però la signorina 'so tutto io'...faceva tanto la preziosa e poi...zac! Appena beve un po' te la sgancia subito.”

 

Axl, una così poteva andare solo con una checca come McKagan.”

 

Zitto Hudson. Sei solo invidioso perchè tu ieri sera sei andato in bianco.”

 

Povero illuso va...hai presente quello splendore di rossa con due tette stratosferiche?”

 

Ma stai parlando di Perla, la barista del locale?”

 

Sì, man.”

 

Cazzo, bella preda davvero, quella, Slash...devo ammetterlo!”

 

Davvero una bomba amico! Comunque, come sei rimasto con Emily?”

 

Mi ha lasciato il suo numero” disse mostrando la mano con il numero causando una risatina degli altri. “Che c'è? Non avevamo un pezzo di carta!”

 

Hai intenzione di chiamarla?”

 

Non lo so Izzy...ora l'unica cosa che desidero è una doccia!”

 

Duff andò verso il bagno e chiuse la porta a chiave.

 

Ragazzi, mi sa che Duff è mezzo andato!” disse Slash.

 

Solo mezzo? Io dico che è partito del tutto!”

 

Detesto doverlo ammettere Rose, ma mi sa che hai ragione.”

 

Duff rimase sotto il getto d'acqua calda per più di mezz'ora; si sentiva confuso. Quella ragazzina era così strana; estremamente bella, ma allo stesso tempo misteriosa. Prima faceva la gran donna tutta d'un pezzo, per poi sciogliersi come creta tra le sue mani dopo i primi baci.

Uscì dalla doccia e, dopo essersi legato un asciugamano in vita, andò in camera sua: l'avrebbe chiamata per chiederle di uscire, quella volta però sarebbe stato un vero appuntamento.

Prese il foglietto dove aveva trascritto diligentemente il numero e lo digitò.

Il cuore gli batteva forte mentre aspettava con ansia di sentire la sua voce rispondere.

 
Come regalino di Pasqua vi aggiorno anche questa, oltre a "Dreams" :) Grazie di cuore a Charlie Hudson che ha messo la storia tra le seguite, a Sweet Sister che l'ha messa tra le ricordate e a tutte coloro che seguono, leggono e recensiscono!!! Un bacione e Buona Pasqua :):):) 

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Capitolo 13
*** 13° ***


Emily era nella sua camera, impegnata a riordinare gli appunti dell'ultima settimana del suo corso di management musicale, ma non riusciva a concentrarsi. Non poteva fare a meno di pensare a quel ragazzo. Non poteva più ignorare il fatto che le piaceva...e anche parecchio. Sperava che lui la chiamasse presto. Manco a dirlo, suonò il telefono.

 

Pronto”

 

............” Duff si stava insultando dandosi del senzapalle.

 

Pronto?”

 

Ehm...ciao Emily”

 

Duff?”

 

Ehm...sì”

 

Ciao! Non mi aspettavo di sentirti così presto!” “Che sfigata che sono a negare così!” anche Emily si stava insultando per essere così bugiarda.

 

Beh ecco...avevo voglia di sentirti!” Duff balbettò continuando a darsi del coglione.

 

Emily si aprì in un gran sorriso. “Mi fa piacere che tu lo abbia fatto! Scusa se stamattina sono scappata di corsa ma se mio padre mi beccava erano guai!”

 

Oh, non ti preoccupare. Senti ti chiamo per questo...”

 

Dimmi”

 

Ehm...ecco...” altri insulti “Ti andrebbe di uscire insieme a cena domani?”

 

Emily sorrise di nuovo. “Certo! Mi farebbe piacere!”

 

Fantastico! Allora se mi dici dove abiti ti vengo a prendere!”

 

NO!” Emily urlò quelle due lettere “Cioè volevo dire...no ecco, io abito molto lontano. Prendo un taxi fino a casa tua d'accordo?”

 

Va bene, come vuoi! Allora per le 8 qui da me!”

 

Va bene Duff, grazie. A domani allora!”

 

Ciao Emily a domani!”

 

Emily riappese, ma re-impugnò dopo un attimo la cornetta: doveva dirlo a Caroline.

 

Chi cazzo è che mi disturba mentre faccio sesso col chitarrista più sexy del mondo?”

 

Oh mio Dio!” Emily riappese immediatamente sconvolta. Ma dopo un attimo il telefono squillò di nuovo.

 

Ti ho riconosciuto sai Emily.”

 

Non...non era il caso che mi richiamassi.”

 

Se mi hai telefonato avevi qualcosa di importante da dirmi, e nonostante io abbia compagnia non rifiuto mai di aiutare un'amica.”

 

Emily alzò gli occhi al cielo sorridendo. “Oooh, ma che gentile. Senti però visto che c'è Izzy lì, non fare nomi perchè non voglio che capisca qualcosa!”

 

Ok! Scommetto quindi che riguarda Du...”

 

Ma vedi che sei mongola!” la interruppe appena in tempo “Ti ho detto di non fare nomi, porca puttana!”

 

Scusa mi è sfuggito!”

 

Va beh...comunque sì, riguarda Duff. Mi ha chiesto di cenare insieme domani!”

 

Woooooow! Hai accettato spero!”

 

Sì, ho accettato!”

 

Fantastico! Allora domani mattina sono da te per le prove d'abito!”

 

Carol, io domani mattina sono all'università! Sono mesi ormai che frequento questo master e tu non hai ancora capito che io dalle 9 alle 2 sono ai corsi! Hai la memoria a breve termine!”

 

Bah, è una cosa che non concepisco, perchè gli artisti come me non hanno orari. Quando l'ispirazione arriva arriva! Comunque, chiama Mabel e domani alle 4 siamo da te! Ora scusa ma...ihihihih Izzy dai ihihihihi...il mio uomo reclama le mie attenzioni! Baci baci!”

 

Emily mise giù scuotendo la testa: la sua amica era davvero andata. Decise di completare il quadretto chiamando Mabel e dicendo anche a lei di unirsi a loro per la prova costume del giorno seguente.

 

 

Duff intanto era rimasto imbambolato a fissare il telefono, dopo che aveva messo giù. Si stupiva che lei avesse accettato, davvero non se l'aspettava.

Ora però nasceva il problema più grande. Dove portarla a mangiare? Lei era una ragazza sofisticata...si sarebbe dovuto vestire bene. “Chi cazzo me l'ha fatto fare.”

Decise di chiedere aiuto a uno che le donne le sapeva conquistare...nonostante poi il mattino seguente se ne andasse da casa loro prima che queste si svegliassero.

 

Axl, posso entrare?” il rosso era nella sua stanza.

 

Certo man, vieni.”

 

Ho bisogno di un paio di consigli.”

 

Dimmi tutto.”

 

Ho invitato Emily a cena domani!”

 

Davvero? E bravo man!” Axl diede un paio di pacche sulla schiena a Duff.

 

Grazie ma...non so dove portarla. Tu hai qualche idea?”

 

Fammi pensare...ah sì! Hai presente il primo studio di registrazione dove abbiamo iniziato Appetite?” Duff annuì “Ecco, in fondo a quella via lì c'è un ristorantino italiano. E' molto alla buona, ma si mangia da dio. E i prezzi anche sono ragionevoli.”

 

Quello poco importa, per la prima volta nella mia vita non devo badare al centesimo. Allora dici che lì può andare bene? Lo sai che tipo è Emily!”

 

Sono sicuro che lì è perfetto!”

 

Ti ringrazio Bill, davvero. E ancora una cosa...mi dovrò mettere elegante giusto?”

 

Quel che basta...niente di troppo esagerato,ma nemmeno la maglia dei Sex Pistols va” Axl gli fece l'occhiolino.

 

Vuoi?” il rosso gli passò una canna. Duff annuì e la accese.

 

Rimasero un po' in silenzio finchè Duff parlò.

 

Come va tra te e Mabel?”

 

Axl si fece pensieroso. “Non lo so...cioè, in realtà non so nemmeno bene cosa siamo io e lei. So solo che da quando mi vedo con lei non sono andato con altre ragazze.”

 

Allora direi che ti piace davvero.”

 

Sì...sì certo che mi piace...cazzo l'hai vista? E' bellissima...ma non solo, ha qualcosa che mi attira...forse il suo essere misteriosa, il suo non volersi mai esporre troppo. Si lascia andare solo quando scopiamo, se no è sempre fredda come il ghiaccio.”

 

Sì, si vede che è una tipa distaccata. Magari è proprio così di carattere...oppure brutte esperienze l'hanno portata a comportarsi così.”

 

Nella stanza calò il silenzio mentre i due, persi nei loro pensieri, continuavano a passarsi la loro canna.


 

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Capitolo 14
*** 14° ***


La mattinata in università sembrò eterna ad Emily. Odiava doverlo ammettere, ma non vedeva l'ora che arrivassero le 8 di sera per rivedere Duff, sentire il sapore delle sue labbra, le sue mani calde che scorrevano abili sul suo corpo, fare l'amore con lui.

Per fortuna le lezioni finirono e, dopo aver pranzato, tornò a casa in attesa che arrivassero le sue amiche per la famigerata prova d'abito.

Alle 4, puntuali come orologi svizzeri, arrivarono.

 

Oddio sono emozionata io per te!”

 

Caroline calmati ti prego! Mabel aiutami tu!” le tre si misero a ridere.

 

Basta con le sciocchezze e andiamo a vedere cosa indosserai stasera!”

 

Entrarono nella gigantesca cabina armadio di Emily.

 

Vediamo...” Caroline osservava attentamente “Questo?”

 

Ma fa prima ad andare nuda dai!”

 

Puff, Mabel quanto sei noiosa. E questo invece?”

 

Con quello sembra che va a zappare l'orto!”

 

Allora forza genio, tira fuori te qualcosa!”

 

Io opterei per questo!” Mabel prese un vestitino blu notte aderente e con le maniche corte. Non era molto scollato sul davanti, ma dietro lasciava la schiena scoperta.

 

Mabel, devo ammettere che quando ti applichi non sei malaccio!” La mora fece una linguaccia a Caroline che, dopo aver preso un paio di scarpe di vernice blu con un tacco vertiginoso, uscì dalla cabina armadio.

 

Emily era rimasta tutto il tempo seduta sul letto, a sghignazzare nel vedere i battibecchi delle sue amiche.

 

No, ma stai pure lì comoda, tanto sei tu stasera quella che deve uscire...” disse Mabel ironica.

 

Io non ho mai chiesto il vostro aiuto! Siete voi che avete insistito per fare questa benedetta prova d'abito. Da già ne approfitto e faccio fare tutto a voi!”

 

E meno male che ci siamo noi, se no te questa sera eri capace di presentarti in pigiama! Ora cammina, e vai a farti la doccia che poi ti facciamo i capelli! Muoviti!!!” urlò Caroline vedendo che l'amica non dava segno di volersi alzare dal letto.

 

Vado vado.”

 

Quando Emily tornò nella camera con un grande asciugamano avvolto intorno al corpo e un bel turbante in testa, vide che le sue amiche la stavano aspettando con phon, forcine e trucchi di ogni genere.

 

Mi raccomando contenetevi!” questa fu l'unica raccomandazione di Emily alle sue amiche.

 

Dopo mezz'ora di 'restauro' le fecero indossare l'abito e le scarpe e la piazzarono davanti allo specchio.

Le sue amiche avevano fatto un lavoro eccellente: il viso era truccato leggermente, giusto un po' di mascara e di matita, invece i capelli le ricadevano mossi sulle spalle, ad eccezione dei due ciuffi più vicini al viso, raccolti dietro la testa con un piccolo fermaglio di strass blu. E infine il vestito: le fasciava perfettamente il corpo e la schiena scoperta la rendeva piuttosto sexy.

 

Duff passerà la serata a sbavare!” disse Caroline.

 

Stai davvero da dio Emily!” aggiunse Mabel.

 

Grazie ragazze, avete fatto un lavoro fantastico. Certo, io sono già bella di mio...”

disse la bionda ridendo.

 

Ma sentitela! Sembri Slash quando dici 'ste cose!”

 

Non provare a paragonarmi a quel bruto!”

 

Dicevi che tutti loro erano dei bruti, e intanto stasera esci con uno di loro!” Mabel lanciò questa frecciatina all'amica, facendo sogghignare la rossa.

 

Siete delle stronze sapete?” tutte e tre scoppiarono a ridere.

 

Forza Emy, sono le 7e20! E' meglio che vai!”

 

Ok, aspettate che lascio un biglietto a mio padre! Gli scrivo che sono da te ok?” Mabel annuì.

 

Uscite in strada, Emily fermò un taxi.

 

Ragazze sono agitata!”

 

Aaaaah la grande Emily è capitolata!”

 

Stai zitta Caroline!”

 

In bocca al lupo stronzetta! Domani vogliamo i dettagli eh!”

 

Crepi Mab! Certo, vi chiamo nel pomeriggio che al mattino sono a scuola!” e, dopo aver baciato le amiche sulle guance, salì sul taxi.

 

E' cotta a puntino” disse Mabel osservando il taxi che si allontanava.

 

Eh già. Questa volta la grande Emily è davvero crollata! E invece della grande Mabel che diciamo?” Carol provocò appositamente la mora.

 

Cosa vorresti dire scusa?”

 

Un tipo incredibilmente figo, con una voce da paura e un nome piuttosto assurdo ti dice niente?”

 

Non sono innamorata di Axl, se è quello che stai insinuando!”

 

Ma ti piace”

 

Non mi piacesse non ci scoperei, ti pare?”

 

Mabel, non c'è niente di male ad ammettere che sei presa di lui eh! Anche se hai sempre detto che non ti saresti mai più innamorata, noi mica ti giudichiamo. Siamo tue amiche perciò non possiamo che essere felici per te!”

 

Non dire cazzate Caroline. Non sono innamorata di Axl! Lui...mi piace fisicamente e basta, ok?”

 

Caroline non rispose, si limitò a scuotere la testa: sapeva bene che le difese di Mabel stavano cadendo. Rise tra sé e sé pensando a quanto fosse assurdo che tre ragazze come loro fossero capitolate per quei capelloni mezzi pazzi che si atteggiavano da rock star.


Vi aggiorno anche questa :) Grazie a mille a tutte voi di cuore! Alla prossima :)
Vivi  

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Capitolo 15
*** 15° ***


Duff cominciava a sentirsi nervoso: aveva paura che il ristorante non le piacesse e che lui facesse la figura del perfetto idiota. I vestiti che aveva indossato poi non lo aiutavano. Aveva i pantaloni di pelle, una camicia nera sbottonata fino a metà petto e una giacca elegante bianca. Si sentiva uno sfigato. In più erano già le 8e10 e di lei nessuna traccia. “Minimo era tutta una presa per il culo e lei non si presenterà!”

Camminava avanti e indietro, finchè non vide un taxi avvicinarsi; dopo un attimo Emily ne uscì. Era incredibilmente bella.

La ragazza notò lo sguardo imbambolato del bassista e sorrise lusingata.

 

Ciao” gli disse.

 

Cia...ciao Emily. Sei...sei bellissima.”

 

Grazie Duff. Anche tu. Sei molto elegante.”

 

Oh...gr...grazie! Vieni, la mi...mia a...auto è lì.”

Ma che cazzo fai, balbetti?” pensò il bassista.
Salirono sulla macchina di Duff e viaggiarono per una ventina di minuti; l'unico rumore che si sentiva era lo stereo, e in quel preciso istante 'God save the Queen'.

 

Il loro album, il lucchetto al collo...Ti piacciono i Sex Pistols eh? ”

 

Non pensavo che una signorina per bene come te li conoscesse.”

 

Beh sai...diciamo che ho una famiglia dedita alla musica.”

 

Ah sì? Fammi indovinare, mamma cantante e papà musicista.”

 

Emily, a sentire pronunciata sua mamma, si incupì un attimo; ma poi decise di essere sincera con Duff.

 

Più o meno. Mia mamma cantava...ma è morta di cancro quando io avevo dieci anni.”

 

Cazzo...Emily...scusami davvero...non volevo ess...”

 

No tranquillo” lo interruppe “E' stato tanto tempo fa. Anche io cantavo ma da quando è morta lei ho deciso che non lo farò mai più.”

 

Duff rimase in silenzio, si limitò ad annuire.

 

Papà invece non suona...diciamo che è legato alla musica in modo più...economico ecco.” Dubitava che, se gli avesse detto chi fosse davvero suo padre, Duff sarebbe rimasto così tranquillo.

 

Capito. E tu hai deciso di seguire le orme di tuo padre, visto che fai il master in management musicale!”

 

Esatto. Ma basta parlare di me! Di te che mi dici?”

 

Beh, vengo da Seattle, da una famiglia molto numerosa. Ho imparato a suonare fin da piccolo, pianoforte, chitarra, batteria e poi basso, la mia grande passione.”

 

Wow, sai suonare un sacco di strumenti!”

 

Un buon musicista deve saper suonare un po' di tutto, no?” fece l'occhiolino a Emily che rispose con un sorriso.

 

E degli altri che mi dici?”

 

Da chi vuoi che cominci?”

 

Mhmmm...Axl!”

 

Axl...che dire...ha una voce straordinaria. E' davvero incredibile. E anche nello scrivere le canzoni è bravissimo, lui e Izzy insieme poi tirano fuori dei testi spettacolari.”

 

Izzy come è? Posso stare tranquilla per Caroline?”

 

Izzy è una brava persona, un amico che sa sempre darti un consiglio. Parla poco, ma quando lo fa dice sempre le cose più adatte. Ci chiediamo spesso come cazzo faccia a dire sempre le parole giuste al momento giusto. E' un saggio, non c'è che dire.”

 

Emily rise. “E Slash?”

 

Slash...è Slash. E' un grande amico e un grande musicista, che cazzo ha in quelle mani non lo so! E infine Steven...è un bambinone, ma la sua allegria è contagiosa!”

 

Insomma, siete un bel gruppo!”

 

Puoi ben dirlo baby! Eccoci arrivati!”

 

Duff parcheggiò e rimase fermo alcuni istanti: sembrava sul punto di dire qualcosa, ed Emily se ne accorse.

 

Che succede?” gli domandò.

 

Vedi Emily...io...io non so se ti possa piacere il posto dove ti ho portato. Non sono esattamente un frequentatore di ristoranti, fino a due mesi fa non avevo nemmeno i soldi per mangiare tutti i giorni. Mi hanno consigliato questo posto, però sicuramente tu sei abituata a ben altro.”

 

Emily si era guardata un po' in giro e si era accorta che non erano di certo in una delle zone più chic di Los Angeles. Ma si ritrovò a pensare, stupendo anche se stessa, che non gliene poteva importare di meno. Così, fece l'unica cosa che poteva fare in quel momento: si avvicinò a Duff e lo baciò. All'inizio fu un bacio dolce e lento, ma diventò presto qualcosa di più profondo e passionale. Fu Duff a staccarsi per primo.

 

E' meglio che andiamo se no finisce che a cena non ti ci porto!”

 

Emily si mise a ridere e scese dall'auto.

Nel ristorante, il cameriere li fece accomodare a un tavolino piuttosto appartato; ma in generale il locale era molto tranquillo. Duff doveva ammettere che il rosso, anche questa volta, ci aveva visto giusto.

Mangiarono molto, continuando a chiacchierare e scherzare.

Emily si sentiva bene: era completamente a suo agio con quel ragazzo, che la apprezzava per la persona che era. Ciò in particolare la stupiva, visto che non era sempre stata esattamente la ragazza più simpatica e amichevole del mondo; ma stare con lui la cambiava. Diventava serena e scherzosa.

Dopo la cena, Duff le propose di fare una passeggiata; cominciarono così a percorrere quel lungo viale fatto di locali tranquilli e negozi a quell'ora chiusi. Il ragazzo a un certo punto le prese la mano e lei gliela strinse prontamente sorridendogli; si sedettero su una panchina, all'interno di un piccolo parco.

 

Sembra che noi siamo degli amanti dei parchi, eh?” Duff ero un po' nervoso e, quando ciò accadeva, si ritrovava a dire banalità per cui si insultava da solo.

 

Emily ridacchiò e, inaspettatamente, si spostò per sedersi sulle sue ginocchia. Cominciarono a baciarsi, con passione, con desiderio, entrambi ansiosi di risentire il calore dei loro corpi.

Dopo poco, Duff la fece alzare e, sempre tenendola per mano, la condusse alla macchina; viaggiarono in silenzio fino a casa dei musicisti. Il ragazzo sapeva che non ci sarebbe stato nessuno, erano tutti in giro per locali.

Appena chiuse la porta, si riattaccò alle labbra di Emily e le mise subito le mani sui glutei prendendola in braccio; lei allacciò le gambe alla vita di lui continuando a baciarlo.

A fatica salirono le scale e arrivarono nella stanza di Duff.

In un attimo si tolsero i vestiti, così ingombranti e inutili in quel momento; Duff cominciò a baciare ed accarezzare Emily ovunque, facendola sospirare di piacere. Non ci volle molto perchè lui entrasse dentro lei; fecero l'amore molte volte quella notte, entrambi consapevoli di essere, per la prima volta, davvero una cosa sola.


 Capitolo romantico *.* Bene, grazie di cuore a tutte quante :) Un bacione!

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Capitolo 16
*** 16° ***


Emily aprì gli occhi: impiegò un attimo a realizzare che non era nella sua stanza e nel suo letto. Si voltò e vide accanto a sé Duff: quando dormiva era ancora più bello. Vide che l'orologio sul comodino segnava le 6,37: era ancora piuttosto presto, ma doveva andare all'università quella mattina quindi era meglio cominciare ad alzarsi. Andò in bagno dove fece pipì, si sciacquò il viso e si diede una sistemata ai capelli; si rallegrò vedendo che non aveva occhiaie troppo marcate.

Tornò a letto e vide che Duff si era svegliato; gli sorrise e andò ad accoccolarsi vicino a lui.

 

Buongiorno principessa. Dormito bene?”

 

Benissimo. E tu?”

 

Anche io. Come mai già in piedi?”

 

Mi sono svegliata e ho visto l'ora. Devo andare a lezione stamattina quindi non posso più mettermi a dormire, se no non mi sveglio mai più.”

 

Ma sei in anticipo giusto?”

 

Sì, un po'. Perchè?”

 

Perchè conosco un bel modo per ammazzare il tempo!”

 

Duff le sorrise malizioso e la baciò; lei ricambiò prontamente e ricominciarono da dove si erano interrotti la sera prima.

Alle 8 Emily era in cucina a preparare il caffè: si era rimessa il vestito della sera prima e sapeva che si sarebbe sentita a disagio vestita così a lezione...ma il tempo per andare a casa a cambiarsi non c'era. A un certo punto sentì dei passi nel salotto.

 

Duff vieni è pronto il caffè!”

 

Ma in cucina non apparve Duff.

 

Axl...non pensavo fossi a casa. Ci sono anche gli altri?”

 

No, Izzy è dalla tua amica e gli altri due a casa di qualche donzella.”

 

Tu come mai non sei da Mabel?”

 

Abbiamo litigato”

 

Emily rimase stupita...sia per la notizia che le aveva dato, sia per il fatto che gliela avesse data, contando che si erano parlati sì e no 3 volte da quando si conoscevano.

 

Cosa? Come mai?”

 

Chiedilo a lei come mai...”

 

Emily rimase molto perplessa, ma non aveva tempo per stare lì a cavare la parole dalla bocca del cantante. Andò in camera di Duff, che stava ancora poltrendo nel letto, per salutarlo ed uscì.

 

Appena la ragazza se ne andò, Axl andò subito in camera del biondo.

 

Ehi man, andava bene il ristorante?”

 

Axl, ci hai preso in pieno!! Grazie mille davvero!”

 

Ma figurati! E poi vi siete divertiti parecchio eh? Vi ho sentiti sia ieri sera che stamattina!”

 

Cazzo quella Emily è una compagna di letto straordinaria! Non l'avrei mai detto!”

 

Fantastico man, sono felice per te!”

 

Ma gli altri?”

 

Izzy è da Caroline, e gli altri due a casa di una qualche troietta.”

 

E tu come mai non sei con Mabel?”

 

Come siete tutti curiosi stamattina! Comunque abbiamo litigato” ripetè di nuovo Axl alzando gli occhi al cielo

 

Racconta!”

 

Ci eravamo dati appuntamento a un locale, no, anche con gli altri. Io ho incontrato Anna, sai quella biondina con cui me la facevo l'anno scorso? Va beh è venuta lì e me l'ha praticamente sbattuta in faccia.”

 

E scommetto che tu, da vero galantuomo, non hai rifiutato.”

 

Mai rifiutare, poi le donne ci rimangono male. Comunque Mabel ha visto e ha fatto una scenata. Siamo usciti dal locale e abbiamo continuato a litigare e urlare come due furie, finchè lei non se ne è andata. Poi sono venuto a casa anche io perchè non ero più dell'umore adatto di stare in giro. Avrei mandato a fanculo qualcuno.”

 

Ma quello lo fai comunque!” Duff si prese un dito medio sulla faccia “Appunto. Senti...ma tu cosa provi per Mabel?”

 

Non lo so man. Mi piace divertirmi con lei però non riesco a decifrarla, è sempre così chiusa. E non riesco nemmeno a capire cosa prova per me.”

 

Se ti ha fatto una scenata un po' sarà interessata.”

 

Sì ma...non lo so, è una tipa strana. Comunque stasera andrò da lei e cercherò di farmi perdonare.”

 

E quando mai Axl Rose si preoccupa di farsi perdonare da una ragazza?”

 

McKagan, ora non t'allargare!”

 

Duff alzò le mani in segno di resa: sapeva bene che certi argomenti erano tabù con Axl.


 

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Capitolo 17
*** 17° ***


Emily passò le lezioni a dormire sul banco e fu ben felice quando l'orologio segnò le due. Aveva chiamato le amiche da un telefono pubblico e si erano date tutte appuntamento a casa di Mabel dato che, come al solito, era sola.

Dopo aver subito il terzo grado dalle amiche e aver soddisfatto la loro curiosità, decise di spostare l'attenzione su un'altra persona.

 

Ehm...Mabel...posso chiederti una cosa?”

 

Dimmi”

 

Hai litigato con Axl?”

 

E tu come cazzo fai a saperlo?”

 

Come, hai litigato con Axl?” Caroline sembrava confusa.

 

Rispondi Emily, come fai a saperlo?”

 

Stamattina c'era Axl in casa e gli ho chiesto perchè non era con te!”

 

Ma tu non te li fai mai i cazzi tuoi?” Mabel si era alzata in piedi e sembrava una furia.

 

Ehi Mabel, vedi di calmarti eh!” anche Emily si era alzata in piedi: non accettava che l'amica le parlasse così.

 

Ragazze, vi prego! Vi state comportando come delle dodicenni! Calmiamoci e parliamone su. Mabel, dai, raccontaci che è successo.” Caroline cercò di placare gli animi.

 

Inaspettatamente Mabel scoppiò a piangere; le altre due rimasero a bocca aperta: Mabel non piangeva mai, lo considerava da persone 'deboli'.

 

Scusa Mab, io non volevo farmi gli affari tuoi. Ero solo preoccupata per te.”

 

No, Emily, scusami tu. Sono stata una stronza. Ora vi racconto tutto.”

 

Tieni” Caroline porse alla mora un fazzoletto che, dopo aver fatto un profondo respiro, cominciò a raccontare.

 

Allora, ieri sera al locale dove siamo andati, a un certo punto ho visto Axl con una ragazza. Ma non stavano propriamente parlando; prima cosa, lei era praticamente nuda, e aveva cominciato a strusciarsi addosso a lui e a baciargli il collo.”

 

Fece una pausa, durante la quale le altre rimasero in attesa.

 

E io...io non ci ho più visto. Gli ho fatto una scenata, abbiamo litigato. Gliene ho detto di tutti i colori, che è uno stronzo, un puttaniere, un bastardo senza scrupoli...”

 

In effetti...”

 

Emily!” l'ammonì Carol.

 

E a me lui ha detto...” Mabel singhiozzò “che sono una povera idiota che si crede la più figa del mondo solo perchè ha tanti soldi quando invece è solo una persona insignificante. E che se forse mi fossi comportata diversamente con lui le cose sarebbero andate diversamente.”

 

Che intendeva dire?”

 

Ma come che intendeva dire Emy! Che se la nostra signorina qui avesse provato ad aprirsi un po' di più e ad ammettere di aver preso una cotta clamorosa per quel ragazzo, lui magari non ci sarebbe stato con quella puttanella. Sbaglio?”

 

Mabel scrollò il capo: l'acuta Caroline ci aveva preso.

 

Merda! Merda! Sono un'idiota, ha ragione Axl. Come ho potuto? Come ho potuto perdere la testa per lui? Per uno così!” Mabel stava urlando: sembrava sull'orlo di una crisi isterica.

 

Emily e Caroline si guardarono senza sapere bene cosa fare; infine la rossa decise di parlare.

 

Mabel...tesoro...non c'è niente di male a innamorarsi. Tu avevi detto che dopo Sam non l'avresti più fatto, ma purtroppo, o forse per fortuna, la vita è imprevedibile. Tu hai trovato questo ragazzo che, nonostante sia un rocker montato e folle, ti ha fatto sentire di nuovo una vera donna come non ti sentivi da tempo. E le tue difese sono crollate... è normale. E' successo a me con Izzy e anche a Emily con Duff.”

 

Ehi, a me non è successo proprio un tubo con Duff!” protestò Emily.

 

Taci tu” Carol la fece zittire “Quindi, Mab, non farti troppi problemi. Vivi quello che ti sta succedendo e rilassati.”

 

Mabel rimase in silenzio per un po': si stava maledicendo per il fatto di essersi lasciata andare ancora una volta. Quando accadeva finiva sempre per soffrire; però Axl le piaceva e Caroline aveva ragione: l'aveva fatta sentire viva come non lo era da tempo. Stupì se stessa quando disse queste parole:

 

Vado a chiedergli scusa.”

 

Così ti voglio ragazza!” ma Mabel era già andata: sapeva che se avesse indugiato ancora un attimo avrebbe cambiato idea.

 

Mabel prese un taxi e si fece portare a casa dei musicisti; suonò, ma non c'era nessuno. Stava per andarsene, quando decise di sedersi davanti al cancello della villa e attendere il ritorno di Axl.

Dopo circa un'ora arrivò con i suoi compagni; si ammutolirono vedendo la ragazza lì seduta sul marciapiede. Sempre senza dire una parola, gli altri 4 lasciarono lì Axl ed entrarono in casa.

Dopo un po' il rosso finalmente parlò:

 

Che ci fai qui?”

 

Sono venuta per...scusarmi.” Axl sorrise: sapeva quanto era costato alla ragazza fare quel gesto. Erano uguali, loro due, orgogliosi fino al midollo.

 

Sai, sarei venuto io da te questa sera. Ma mi hai preceduto.”

 

Mabel si alzò e lo guardò negli occhi.

 

Mi dispiace di averti fatto una scenata. Come avrai capito tu mi piaci, e molto, anche se ho cercato di nasconderlo per tutto questo tempo. Mi ero imposta che non mi sarei più lasciata andare con un ragazzo ma, come mi ha detto una cara amica, la vita è imprevedibile, e non sai mai cosa può nascondersi dietro l'angolo. Io sono disposta a cambiare, Axl, ad aprirmi di più, a mostrare le mie emozioni e i miei sentimenti per te...sempre che tu me ne dia la possibilità.”

 

Axl era rimasto in silenzio aspettando che la ragazza finisse: era rimasto stupito da come, per la prima volta in tutti quei mesi, lei gli avesse parlato a cuore aperto; ciò lo fece sentire felice come non lo era da tempo.

Si limitò ad avvicinarsi a lei e abbracciarla. Mabel sorrise, capendo che la sua era una risposta affermativa; il rosso la prese per mano per condurla in casa, dove rimasero insieme tutto il giorno e tutta la notte. La loro prima notte come una vera coppia.


 

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Capitolo 18
*** 18° ***


La storia tra Emily e Duff procedeva ormai da un mesetto circa; anche Mabel si era messa ufficialmente con Axl e per ora sembrava che anche tra loro andasse tutto a gonfie vele.

Emily, però, era un po' preoccupata: il padre cominciava a essere sospettoso dato che la ragazza era sempre in giro e molte notti dormiva fuori.

Un pomeriggio, mentre stava per uscire per raggiungere le amiche per un po' di shopping, venne fermata dal padre.

 

Emily, esci di nuovo?”

 

Sì, pà, raggiungo le altre in centro per fare un po' di compere.”

 

Sei sempre in giro ultimamente, non starai trascurando gli studi?”

 

No, stai tranquillo.”

 

Emily, lo sai che voglio che tu sia sincera con me...”

 

La ragazza cominciò a sudare: sapeva dove sarebbe arrivato il padre.

 

Hai un ragazzo Emily?”

 

Ehm...io...”

 

Senti tesoro, lo sai che non mi voglio immischiare nella tua vita privata. Io sono contento se tu frequenti qualche ragazzo e se ciò ti rende felice. Spero solo che sia un ragazzo come si deve, e non uno dei tanti rockettari capelloni che in questi ultimi anni sembrano aumentare a vista d'occhio!”

 

Ora Emily, che stava letteralmente grondando di sudore, cercò di calmare l'uomo mostrandosi sicura e tranquilla.

 

No...no papà...non ti devi preoccupare.”

 

Grazie al cielo. Pensa che ultimamente abbiamo pubblicato l'album di debutto di un gruppo veramente assurdo!” dire che Emily stava per svenire è un eufemismo “Dovresti vederli, dei veri pazzi. Ma accidenti, era da tempo che non trovavamo un gruppo con un talento così!”

 

Eheheheh” la risata di Emily sembrò più un verso lugubre “L'importante è quello no? Ehm...io ora vado, ciaoooo” e volò fuori casa prima che il padre potesse dire altro.

 

Quella conversazione l'aveva turbata non poco: contando ciò che il padre pensava di quei ragazzi avrebbe dovuto mentirgli...e avrebbe dovuto mentire anche a Duff...sapeva che se avesse saputo la verità non l'avrebbe presa bene: troppo complicato.

Arrivò nel punto di ritrovo con le amiche.

 

Emy, come sempre in ritardò!” la rimproverò Caroline, che si bloccò quando vide lo sguardo truce della bionda “Ehi, tutto ok?”

 

No, per niente...”

 

Hai litigato con Duff?” ipotizzò Mabel.

 

No...”

 

Avanti sputa il rospo perchè non abbiamo intenzione di cavarti le parole con le pinze, su!” Caroline era diplomatica come sempre.

 

Emily raccontò del dialogo avuto poco prima con il padre, del disappunto da lui espresso verso i Guns, nonostante fossero estremamente talentuosi, e del fatto che non vorrebbe mai che sua figlia stesse con uno come loro.

 

Emy, c'era da aspettarselo” disse Mabel “Quanti ragazzi di questo tipo tuo padre avrà incontrato nella sua vita? Anche se lui guarda più al loro talento sa che sono dei pazzi, con vizi poco morali e salutari, ed è ovvio che non vorrebbe mai uno di questi tipi come fidanzato della figlia.”

 

Pero, punto primo non può tenerla in gabbia, e punto secondo non deve fermarsi all'apparenza. Anche se uno è un capellone non è detto sia un delinquente!” constatò Caroline.

 

Lo so lo so...ma come faccio a dirglielo? Mio padre darebbe di matto, e non vorrei mai rompesse il contratto coi ragazzi. E Duff? Anche dirlo a lui è un problema...”

 

Non si troverebbe in una situazione semplice...”

 

Infatti...non lo so ragazze, uff...”

 

Io non direi nulla a nessuno dei due!”

 

Concordo con Mabel...almeno finchè non sarà necessario!” disse Caroline.

 

Seguirò il vostro consiglio ragazze. E ora forza, mi serve giusto un po' di shopping per tirarmi su il morale!”

 

 

 

I ragazzi, intanto, se ne stavano tranquilli nel loro appartamento, con Slash e Steven che cercavano di riprendersi dai bagordi della sera prima.

 

Cazzo, ragazzi, ieri sera ci abbiamo dato dentro.”

 

Puoi ben dirlo Hudson. Quelle due erano assatanate...poi dopo aver bevuto non parliamone!”

 

Siete allucinanti ragazzi, davvero!”

 

McKagan, non è che adesso che sei fidanzato con la riccastra devi fare tanto il superiore. Noi avremmo molti aneddoti da raccontare su di te a Emily! Vero ragazzi?” domandò Slash.

 

Puoi ben dirlo! Ti ricordi quella che volta che sei andato a casa di Aman...”

 

Taci Rose! Taci! Devo ricordarti che anche io potrei dire molte cosa a Mabel su di te?!”

 

Dai ragazzi, smettiamola. Nessuno di noi è un santo, ma le cose che abbiamo fatto ce le teniamo per noi” disse tranquillamente Izzy.

 

Puff, il solito saggio del cazzo.”

 

Fottiti Hudson.”

 

I ragazzi si sistemarono meglio sul divano e dopo pochi minuti crollarono addormentati, finchè... Driiiiiiiiin Driiiiiiiiiiiiiiin

 

Ma chi cazzo è che telefona, porca di quella puttana...” Slash si stava trascinando verso il telefono continuando a imprecare.

 

Alzò la cornetta. “Chi cazzo è?”

 

Buongiorno anche a te, Slash.”

 

Ma chi parla?”

 

Sono Alan, cazzone!”

 

Oh Alan mica ti riconoscevo! Stavamo dormendo sai?!”

 

Alle 4 del pomeriggio?”

 

Eh, ma caro Alan, devi capire che ieri sera ho rimorchiato una moretta che mi ha devastato! Che belva!”

 

Sì, va bene ma non mi interessano le vostre avventure sessuali! Piuttosto, ho sentito Geffen...Saul? Saul? Pronto?”

 

Ops scusa, mi ero appisolato! Ok ti ascolto...”

 

Allora, ricominciamo. Ho sentito Geffen e mi ha detto che vuole che andiate da lui a firmare dei fogli urgenti per delle esibizioni.”

 

Ma da lui intendi alla villa dove avevamo fatto la festa?”

 

Esattamente...e mi raccomando, tutti e 5!”

 

Va bene va bene. E quando?”

 

Domani pomeriggio alle 15,30. Per l'amor di Dio ricordatevelo.”

 

Tranquillo Alan!! E ora se mi vuoi scusare, buonanotte!”

 

No aspetta...Saul! SAUL!” ma il riccio aveva già messo giù.

 

Il manager scosse la testa: i problemi con quei disgraziati erano appena cominciati. 

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Capitolo 19
*** 19° ***


Il pomeriggio seguente i ragazzi furono portati da una limousine a casa Geffen; venero accolti da un cameriere totalmente indifferente alla visione di quei 5 tipi improbabili...ormai era abituato a ciò.

Vennero condotti nell'ufficio di Geffen.

 

Ragazzi! Che gioia vedervi! Scusatemi se vi ho fato venire qui così urgentemente, ma avevo bisogno delle vostre firme per poter spedire questi fogli. Maledetta burocrazia!”

 

Dopo aver firmato, Geffen spiegò loro che erano stati programmati dei concerti in Nord America, così che finalmente la loro fama potesse espandersi ancora di più.

 

E invece, quando usciremo dall'America?” domandò un come sempre ambizioso Axl.

 

Pensavamo prima a un nuovo album. Alan pensava di mettere alcuni pezzi nuovi e delle cover che ormai fanno parte del vostro repertorio negli spettacoli. E poi, ipotizzerei un tour più ampio nell'89...se va tutto bene.”

 

I ragazzi annuirono sorridenti: non vedevano l'ora di provare la vita on the road.

 

 

Emily intanto stava rientrando a casa dopo l'università: si era trattenuta un po' di più per parlare con un professore e chiarire alcune cose che non aveva capito bene.

 

Papàààà! Sono a casa!”

 

Silenzio.

 

C'è nessunoooo?”

 

Ancora silenzio.

 

Sarà nello studio” pensò Emily.

 

Si diresse nello studio di suo padre e aprì la porta senza bussare.

 

Papà sono arriv...” Emily si interruppe all'improvviso vedendo con chi stava parlando suo padre.

 

Emily! Amore! Vieni, voglio presentarti il nuovo gruppo che abbiamo preso sotto la nostra ala: i Guns 'n Roses!”

 

Emily non riusciva a spiccicare parola, come del resto i ragazzi. Il signor Geffen interpretò quel silenzio come imbarazzo.

 

Ragazzi, questa è mia figlia, Emily. Siete rimasti muti per la sua bellezza, eh? Tutta sua madre! Vero piccola?” l'uomo diede un bacio affettuoso alla figlia, che rimase ancora muta e immobile.

 

Emily, che ti prende? Non fare la maleducata e presentati a questi ragazzi!”

 

Emily si riscosse dallo stato di trans in cui era caduta; allungò la mano verso i ragazzi.

 

Piacere Emily...”

 

Axl” il rosso ghignava: quella situazione, più che imbarazzarlo, lo divertiva.

 

Emily”

 

Izzy” il moro, come sempre, non lasciava trapelare alcuna emozione.

 

Emily”

 

Steven” che le rivolse anche in questa occasione uno dei suoi sorrisi migliori.

 

Emily”

 

Slash” il riccio era molto perplesso: sembrava che ancora non avesse inquadrato cosa stava accadendo.

 

La bionda indugiò quando arrivò a stringere la mano di Duff.

 

Piacere, Emily”

 

Duff” il ragazzo le rivolse uno sguardo di fuoco, che fece abbassare quello della ragazza.

 

Dopo quelle finte presentazioni, Emily si congedò, dicendo che aveva molto da studiare. Appena si chiuse in camera telefonò a Caroline per raccontarle cos'era accaduto e per chiederle consiglio su come risolvere quella situazione di merda.

 

 

Anche i ragazzi se ne andarono poco dopo, sempre in silenzio. Solo quando furono sulla macchina Axl prese la parola.

 

Beh, non me lo sarei mai aspettato, cazzo!”

 

Taci Bill” lo rimproverò Izzy.

 

Che ho detto Jeff? Tu ti aspettavi che la nostra Emily fosse la figlia di David Geffen?”

 

Dai Axl.” anche Slash tentò di farlo stare zitto, notando il viso sconvolto di Duff.

 

Non rompere i coglioni Hudson! Che hai intenzione di fare, Duff, continuerai a scopartela, anche se è la figlia del nostro capo?”

 

La reazione di Duff non si fece attendere: nonostante lo spazio sull'auto fosse ridotto, riuscì a dare un bel pugno al rosso, che cominciò a massaggiarsi lo zigomo destro.

 

Nessuno disse nulla; solo Izzy sussurrò all'amico: “Te lo sei meritato Bill”.
 



Brava Foxygiu, che aveva già indovinato che Emily è la figlia di David Geffen!!! Anche se immagino che molte altre di voi lo avessero indovinato!! Bene, e ora che succederà??? ;) Grazie di cuore a tutte! Al prossimo capitolo :D


 

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Capitolo 20
*** 20° ***


Questo sì che è un bel casino Emy!”

 

Grazie eh, sei d'aiuto!”

 

Io sono solo sincera! Comunque...adesso dobbiamo calmarci e ragionare... valutiamo opzioni e conseguenze...”

 

Vai...”

 

Numero uno: dici a Duff che ti vergognavi perchè odi tuo padre. Duff, di conseguenza, penserà che non ami parlare di tuo papà e che quindi lo hai omesso.”

 

Mi sembra poco credibile...sentiamo la numero due.”

 

Numero due: dici a Duff che temevi che lui si arrabbiasse e che ti mollasse perchè non se la sentiva di scoparsi la figlia del capo!”

 

Voglio sorvolare su questa tua ultima constatazione...numero tre?”

 

Eh che cazzo, Emy! Due sono più che sufficienti! Non ce l'ho una numero tre!”

 

Emily sbuffò spazientita.

 

Senti” continuò Caroline “Secondo me l'unica cosa che puoi fare è andare da Duff, parlargli e essere sincera al 100%.”

 

A casa sua?”

 

Sì, perchè no?! Hai visto Mabel? Lei c'era andata per parlare con Axl e ora stanno insieme!”

 

Ok...vado allora! Ti farò sapere! Ciao Carol.”

 

In bocca al lupo bionda!”

 

Emily mise giù la cornetta e, senza nemmeno cambiarsi, uscì di casa. Fermò subito un taxi e diede l'indirizzo: i ragazzi a quell'ora dovevano ormai essere tornati a casa. Lo sperava vivamente, dato che voleva risolvere quella situazione.

Arrivata davanti alla villa suonò il citofono.

 

Chi è?” domandò una voce che la ragazza non riuscì a identificare.

 

Sono Emily!”

 

Oh, Emily vieni pure!”

 

Il cancello si aprì e la ragazza percorse il breve vialetto; davanti alla porta c'era Slash.

 

Ehi ragazza...che ci fai qui?”

 

Ciao Slash...devo parlare con Duff.”

 

Ehm...non so se è una buona idea...”

 

E perchè mai?”

 

Entra, ne parliamo davanti a una birra.”

 

La fece accomodare in cucina e prese dal frigorifero due birre fresche.

 

Dunque Emy...ti sembrerà esagerato, ma Duff l'ha presa molto male.”

 

Lo sospettavo...anche se speravo di no...”

 

Beh, prova a comprenderlo...intanto, lui si fidava di te e tu gli hai mentito su una cosa decisamente importante. E poi...beh, sapere che tu sei la figlia dell'uomo che al momento ci dà da campare e che potrebbe farci raggiungere il successo, quello vero, non è proprio una cosa tranquillizzante!”

 

E secondo te perchè io non glielo ho detto?? Proprio perchè avevo paura che lui mi lasciasse per questo! Io...” indugiò un attimo su quello che stava per dire, ma ormai era partita, stava per sputare fuori tutto quello che aveva dentro “ Io sono innamorata di lui, Slash...come non lo sono mai stata di nessuno. Lui mi ha cambiata, mi ha reso una persona migliore, dato che prima ero una stronza da manuale!”

 

Cazzo davvero!” lei gli lanciò un'occhiataccia “No! No, aspetta non volevo dire quello che ho detto...io volev...”

 

Smettila” lo interruppi “Non ti devi giustificare, so bene che ero insopportabile! Lui mi ha fatto stare meglio, ecco...”

 

Io lo dico sempre che scopare è la soluzione a molti male!”

 

Ma Slash! Io sto parlando seriamente!”

 

Anche io baby!”

 

Lo guardai in faccia e la sua serietà mi fece sorridere.

 

Comunque, io voglio farmi perdonare. So che ho sbagliato, ma sono pronta a rimediare in qualsiasi modo!”

 

Ok. Guarda Emily, anche Duff è molto preso di te! Magari ci metterà un po' a sbollire, ma vedrai che gli passerà!”

 

Lo spero davvero...quindi dici che se vado a parlargli mi ascolterà?”

 

Magari ora non è dell'umore giusto...senti, io gli dico che tu sei passata e che gli mandi a dire di chiamarti appena si è calmato...che dici?”

 

Ok...magari ti lascio un biglietto da dargli, eh?”

 

Va bene, ti prendo carta e penna.” il riccio si alzò, andò un attimo nell'altra stanza e tornò dopo un attimo. “Tieni.”

 

La ragazza scrisse qualche parola e diede il foglio piegato al riccio.

 

Grazie davvero, Slash, sei un amico.”

 

Ma figurati baby. So quanto Duff tiene a te, perciò è il minimo che possa fare!”

 

Emily gli diede un bacio sulla guancia e se andò.

 

 

Appena Slash chiuse la porta andò di sopra nella stanza dall'amico; anche con la porta chiusa poteva sentire che stava suonando il suo fedele basso.

 

Man, posso?”

 

Vieni Slash. Ho sentito il citofono, chi era?”

 

Emily.”

 

Emily??” Duff era stupito.

 

Esatto, Emily, la tua donna, ricordi?”

 

Sì, in teoria...non so per quanto lo sarà ancora.”

 

Hai intenzione di chiudere con lei per questa cosa? Mi sembra esagerato!”

 

Esagerato? Saul, è la figlia di David Geffen! E se con lei andasse male e lui ci revocasse il contratto? Eh? Possiamo anche spararci!”

 

Se mai vi lascerete dubito che andrebbe così...Geffen mi sembra una persona intelligente!”

 

Va bene, ma è la sua unica figlia, ed è ovvio che vorrà farla pagare a chi la fa soffrire.”

 

Secondo me sei un po' troppo melodrammatico. Comunque, pensala come cazzo vuoi! Io dico che esageri! Magari bisogna scavare un po' per riuscire a scoprirlo, ma secondo me Emily è una perla preziosa...non fartela scappare. Ah, tieni” buttò sul letto del biondo il bigliettino “Mi ha chiesto di dartelo” e uscì dalla stanza.

 

Il biondo prese subito il biglietto: era curioso. “Scusami, sono stata un'idiota, ma avevo tanta paura di perderti. Se sei disposto a perdonarmi, ci vediamo domani alle 5 all'angolo della strada. Emily”

 

Duff si sentì sciogliere solo con quelle parole: era inutile, con lei non avrebbe potuto resistere. 

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Capitolo 21
*** 21° ***


Emily aveva preparato tutto: avrebbe portato Duff per il week end in una piccola casetta piuttosto lontana da Los Angeles, immersa in un parco naturale, che sua madre aveva acquistato quando lei era bambina. Non aveva nulla a che vedere con le loro ville megagalattiche, anzi, era molto piccola e in un posto sperduto. Ma lì la donna riusciva a trovare la pace e la tranquillità che tanto amava e che era impossibile trovare nella metropoli in cui vivevano.

 

Alle 5 del pomeriggio Duff era puntualissimo, all'angolo della strada che Emily gli aveva indicato nel biglietto. Era nervoso.

A un certo punto gli si avvicinò una moto rossa fiammante, guidata da una persona avvolta in una tuta di pelle nera con decori rossi. Quando si fermò accanto a lui, lo osservò sospettoso, temendo fosse un ladro o che altro.

Ma la persona a bordo si tolse il casco, rivelando una cascata di capelli biondi.

 

Emily???”

 

Ciao Duff.”

 

Non sapevo avessi una moto!” il ragazzo era davvero stupito: quella Emily era una continua sorpresa.

 

Eh già! Bella eh? Monta su forza!” gli disse passandogli un casco uguale al suo “Il viaggio sarà lunghetto, un paio d'ore. Ti porto in un posto. Tu non fare domande, intesi?”

 

Duff era salito sulla moto e aveva avvolto le braccia alla vita della ragazza.

 

Mi stai rapendo...mi piace” disse maliziosamente accarezzandole i fianchi “E mi piaci anche tu avvolta in questa tuta...non vedo l'ora di togliertela!”

 

Emily ridacchiò. “Non sconcentrarmi mentre guido!”

 

E così partirono. Duff non aveva mai viaggiato su una moto così: sentiva l'aria tiepida sferzargli il corpo, troppo poco vestito per un'occasione del genere. Si chiedeva dove Emily lo stesse portando: da lei ci si poteva aspettare di tutto.

Notò che si stavano allontanando sempre di più da LA dirigendosi verso una zona poco urbanizzata e dove sapeva che c'erano dei parchi e delle riserve naturali. Cominciarono a percorrere una strada in salita e con molte curve. Duff era sempre più perplesso.

Dopo un tempo indefinito si fermarono davanti a una piccola casetta, completamente immersa nel verde: il posto era meraviglioso. Il ragazzo si stupì del silenzio che regnava: si sentiva solo il canto degli uccelli.

 

Eccoci arrivati!” disse Emily scendendo.

 

Dove siamo?”

 

Questa casa era di mia madre. L'aveva comprata quando ero piccola, e amava venire qui per ritrovare pace e silenzio. Non ci veniamo più da anni, ci sono delle persone che la curano e la puliscono; ci fermeremo qui fino a domenica, ho fatto portare cibo e vestiti, quindi non ti dovrai preoccupare di niente. Rimarremo qui, io e te, da soli e in santa pace.”

 

La ragazza si avvicinò al bassista, che la baciò felice. “E' bellissimo, Emily.”

 

Lei sorrise e lo prese per mano conducendolo all'interno. La casa non sembrava disabitata, anzi...sembrava che ci avesse vissuto qualcuno fino al giorno prima; lei gli mostro tutta la casa velocemente, del resto era davvero piccola: una cucina che faceva anche da salotto grazie a un divano, un piccolo bagno e una stanza da letto.

 

Sai, mia mamma non ha mai amato la vita caotica di LA. A volte, per il week end, venivamo qui, io lei e mio fratello James; ci sembrava di rinascere. Ma questo luogo è troppo legato a lei, e quindi non ci veniamo da 11 anni; non abbiamo comunque mai avuto il coraggio di venderla. Sai, a volte mi piace pensare che lei sia qui, in questa casa, anziché essere morta. Me la fa sentire più vicina...”

 

Duff notò che la ragazza si era intristita a parlare della madre; le si avvicinò e le prese il viso tra le mani per baciarla. Emily si strinsi a lui, a quel ragazzo che in quel momento costituiva la sua ancora di salvezza, e da cui non voleva staccarsi; fecero l'amore con dolcezza e sentimento.

Rimasero a lungo a letto abbracciati, in silenzio, ad ascoltare solo i rumori dei loro respiri. Finchè Emily decise che era arrivato il momento di parlare di ciò che era accaduto.

 

Senti, Duff...mi dispiace davvero di non averti detto che sono la figlia di Geffen. E' che...avevo paura che tu mi...che non mi volessi più...perchè so che per te potrebbe essere difficile...magari hai paura di cosa possa succedere se io e te...” Emily non riusciva a parlare.

 

Piccola, ascolta...io mi sono arrabbiato perchè avrei voluto fossi sincera al 100% con me. Ma capisco anche perchè tu lo abbia fatto. E a me non importa niente...potresti anche essere la figlia del Presidente degli Stati Uniti che non cambierebbe...tu mi piaci da impazzire, io voglio stare con te e nulla ci dividerà...e se mai accadrà, vedremo cosa fare!”

 

Emily si sentì felice come non mai...quelle parole erano perfette. Quel momento era perfetto. Lui era perfetto.

 

Ti amo Duff...” lo disse così, senza riflettere, ma non se ne pentì, anzi, era felice di essere riuscita a dirglielo.

 

Lui sorrise. “Ti amo anche Emily.”

 

Quel week end lo dedicarono completamente a quello: al loro amore.

 

 

Almeno in questa storia l'amore trionfa!!! *.* Grazie a tutte coloro che leggono, seguono e recensiscono :) 

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Capitolo 22
*** 22° ***


Nell'autunno 1988 Lies venne pubblicato e ottenne un successo notevole. La fama dei ragazzi aumentava di giorno in giorno e le loro fidanzate erano davvero orgogliose di ciò.

I ragazzi a giorni sarebbero partiti per un tour, nel quale avrebbero toccato parecchie città importanti in giro per il mondo. Mabel, già preoccupata di suo, in quei giorni era ancora più inquieta.

 

Ma anche a me venisse un po' di bene quando ho deciso di mettermi con Axl!” disse Mabel.

 

Perchè?”

 

Perchè Emily? Mi chiedi anche perchè? Ma le vedi tutte quelle troie che gli girano intorno? Secondo te lui le ignora? In tour con la band poi...”

 

Mi sembra preso di te Axl!”

 

Emy, non stiamo parlando di Duff...lui è cotto a puntino, non ti tradirebbe nemmeno ci fosse Miss America nuda davanti al suo naso. Axl invece...Io non voglio beccare di nuovo il mio uomo a letto con un'altra.”

 

Mabel, ragiona...”

 

Caroline, non c'è da ragionare...le probabilità che accada sono elevatissime...e io non voglio che si ripeta la storia. Loro fra due giorni partiranno e non credo che resisteranno 8 mesi senza scopare...solo Duff potrebbe farcela.”

 

Parli di Duff come se fosse asessuato!”

 

Caroline!!!” Emily si era infastidita a sentire parlare così del suo uomo.

 

No, è solo innamorato. Axl non lo è di me, perciò io ho deciso di chiudere con lui.”

 

Cosa? Ma Mabel...”

 

Emily, ho deciso, fine della storia. E credo che anche tu Carol dovresti fare lo stesso con Izzy.”

 

Che cazzo dici?”

 

Sì, dai...Izzy con tutto quello che si fa dubito che non vada a letto con altre ragazze. Magari senza nemmeno accorgersene...”

 

Sai che ti dico Mabel? Che sei una grandissima stronza, gelosa e invidiosa. Izzy mi ama e io mi fido di lui, chiaro? E ora scusatemi, vorrei passare gli ultimi giorni con il mio uomo prima della sua partenza!” Caroline lasciò la casa di Mabel, dove le tre si erano incontrate.

 

Dopo un po' di silenzio Emily parlò.

 

Sarò sincera, Mabel...sei stata davvero una merda.”

 

No, sono realista.”

 

E allora dovresti dire la stessa cosa di me! Carol ha ragione, Duff è un ragazzo come tutti gli altri, con i suoi bisogni e le sue debolezze.”

 

Ok, ma Duff ti ama troppo, non ti tradirebbe mai.”

 

Anche Izzy ama Caroline...”

 

Sì, ma Izzy si fa. E con quella roba in corpo...”

 

Senti Mabel, hai sbagliato a dire quelle cose a Caroline. E soprattutto, quelle sono le cose che tu volevi dire a te stessa, più che a lei...”

 

Io l'ho detto fin dal principio che voglio chiudere con Axl.”

 

Benissimo, e allora che aspetti! Vai da lui!”

 

Mabel alzò le spalle sbuffando.

 

C'è un'altra cosa Emily...”

 

Alè...sputa il rospo...”

 

Sono incinta.”

 

Cosa?”

 

Hai capito bene...aspetto un bambino...da Axl...”

 

Oh Sant'Iddio...cosa hai intenzione di fare?”

 

Non voglio dirglielo...e non ho nemmeno ancora deciso se lo terrò.”

 

Oh mio Dio, vieni qui” Emily strinse forte a sé la mora, che le aveva detto tutte quelle cose con un tono così apatico da farle quasi paura.

 

Ho pensato di trasferirmi” continuò Mabel appena si staccarono dall'abbraccio.

 

Trasferirti? E dove?”

 

In Italia, dalla sorella di mio padre. Lei vive lì e gestisce una filiale della nostra azienda; siamo sempre state molto legate. Le ho già raccontato tutto ed è disposta ad accogliermi.”

 

Cosa? Ma quindi hai già programmato tutto? Cosa aspettavi a dircelo, eh?” il tono di Emily sembrava arrabbiato: in realtà l'idea di perdere la sua amica la feriva profondamente.

 

Mi dispiace...è da una settimana che ve lo voglio dire...ma era così difficile. Avevo poi una paura tremenda di Caroline.”

 

Ma cosa dici...magari subito avrebbe reagito un po'...un po' così, alla Caroline, ma lei ti adora e le si spezzerà il cuore quando saprà che te ne vai...come si è spezzato il mio” le lacrime cominciarono a scorrere sulle guance di Emily.

 

Le due amiche si abbracciarono strette strette e decisero di attendere la partenza dei ragazzi per parlarne anche con Carol: quei due ultimi giorni dovevano cercare di passarli il più serenamente possibile con i loro ragazzi.

 

 

Ok, anche qui modalità depressione!!! Perdonatemi se continuo a sabotare le storie! E grazie a tutte voi :)
 

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Capitolo 23
*** 23° ***


E' un paio di giorni che non aggiorno questa storia...per rinfrescarvi la memoria, eravamo rimasti ai ragazzi che partono per il tour e a Mabel che si trasferisce in Italia! Buona lettura ;)


Emily e Duff stavano passando la loro ultima notte insieme prima della partenza, ma la testa della ragazza era altrove.

 

Honey, che c'è?”

 

Mhm?”

 

Un po' ti conosco, sai, l'ho capito che c'è qualcosa che non va.”

 

Certo che c'è qualcosa che non va! Domani parti...”

 

Amore, abbiamo organizzato tutto in modo da fare un po' di tappe a casa o perlomeno il più vicino possibile da poterci vedere. Alan non voleva dato che è abbastanza un casino, ma noi ci siamo rifiutati di fare diversamente. Perciò ci vedremo più spesso di quanto pensi!”

 

Emily si strinse ancora di più a lui. “Ti amo” gli disse.

 

Lui la baciò teneramente sul capo.

 

C'è anche un'altra cosa in realtà. Non dovrei dirtelo ma se non ne parlo con qualcuno esplodo.”

 

Dimmi”

 

Mabel è incinta”

 

Cosa?” il biondo si era tirato a sedere sul letto. “Il bambino è di Axl?”

 

Sì, è di Axl.”

 

Glielo ha già detto?”

 

No...e non lo farà. Se ne va, va a vivere in Italia dalla zia...e secondo me comunque non lo terrà.”

 

Pensi che abortirà?”

 

Penso di sì...mi spiace dirlo perchè è mia amica, ma Mabel è troppo egoista per poter anche solo pensare di cambiare vita per un figlio. Comunque parte, prossima settimana.”

 

Porca puttana...che casino...”

 

Ti prego Duff, non devi dirlo a nessuno, tanto meno ad Axl. Tanto lei non terrà il bambino, perciò è inutile dargli un pensiero in più per una cosa che tanto...”

 

Ok...cazzo, non sarà facile, ma farò come se non sapessi nulla.”

 

Grazie amore mio. Ora però voglio dedicarmi un po' a te, posso?” Emily si era messa a cavalcioni del ragazzo e aveva cominciato a lasciargli leggeri baci sul collo.

 

Duff si eccitò subito, anche per il fatto che la ragazza indossava solo gli slip. Lei continuo a baciarlo scendendo sempre più giù, le spalle, il petto; le sue mani gli sfilarono i boxer, e lei cominciò subito ad accarezzare languidamente la sua parte più delicata con una mano, per sostituirla subito dopo con le sue labbra. Il ragazzo cominciò a gemere, completamente perso in quelle sensazioni così incredibili che solo quella ragazza sapeva dargli. La allontanò quando si accorse che, se avesse continuato, non avrebbe più resistito a lungo; invertì lesto le posizioni, portandosi sulla ragazza e cominciando a baciarle tutto il corpo e sfilandole l'ultimo piccolo indumento che la copriva.

La sfiorò delicatamente laggiù, facendola gemere, per poi entrare dentro di lei.

Passarono così quella ultima notte insieme, per imprimere il più possibile nelle loro menti e sui loro corpi quelle emozioni e quelle sensazioni che provavano quando stavano insieme.

 

Anche in un'altra stanza si stavano 'salutando': Caroline e Izzy avevano già fatto l'amore più volte e ora stavano lì, abbracciati, ad ascoltare il suono dei loro respiri.

 

Carol”

 

Mhm?”

 

Ti amo lo sai?”

 

Sì Jeff. E tu lo sai che ti amo anche io?”

 

I due risero, dandosi un lieve bacio sulle labbra.

 

Jeff” la voce di Caroline era un po' incerta “Io ti aspetterò, ok? A me non importa se tu andrai con qualcun'altra in questi mesi, io so che tu mi ami, so che tra di noi c'è qualcosa di speciale che niente e nessuno potrà rompere, quindi io sarò qui quando torni.”

 

Piccola, io non voglio prometterti nulla...anche perchè lo sai che vita facciamo. Però io ti giuro su tutto ciò che ho di più caro che mi impegnerò per non tradirti e per tornare da te...Ora che ti ho trovata non ti lascio andare.”

 

Lei gli prese il viso tra le mani per baciarlo appassionatamente.

 

 

In un'altra stanza ancora, Mabel e Axl erano a letto, uno vicino all'altra che fumavano una sigaretta. Avevano appena fatto sesso, e ora la ragazza avrebbe dovuto dare la notizia al rosso.

 

Me ne vado, Axl.”

 

Prego?”

 

Ho detto che me ne vado. Vado a vivere in Italia.”

 

Il rosso si era tirato su a sedere. “Che stai dicendo, di grazia?”

 

Cazzo, ma ci sei o ci fai?! Ti ho detto che me ne vado da Los Angeles, vado a vivere in Europa.”

 

E perchè mai?”

 

Perchè mi sono stancata di stare qui, voglio cambiare vita” Mabel era davvero brava a raccontare le bugie.

 

Ma la danza? Ti hanno ammessa da poco all'Accademia.”

 

Mi cercherò una scuola là.”

 

E le tue amiche? E...e noi?”

 

Le mie amiche se la caveranno da sole” a Mabel mancava il respiro al pensiero di non vederle più. “E noi...beh, noi non siamo mai stati nemmeno una vera coppia.” Le mancava il respiro anche per le cose terribilmente false che stava dicendo ad Axl.

 

Ma che cazzo...ti sei bevuta il cervello?”

 

Axl, smettila. Basta, la chiudiamo qui. Tra noi c'è sempre stato solo sesso in fin dei conti. Dell'ottimo sesso, devo ammetterlo, ma nient'altro.”

 

E io che avevo fatto prenotare i voli anche per te di modo che potessi venire con noi!” Axl si era alzato in piedi e si stava rivestendo: sembrava una furia “Sono proprio un coglione! Un grandissimo coglione! Io mi ero innamorato di te, Mabel! E tu cosa fai? Mi liquidi così! Ma vaffanculo Mabel!”

 

E uscì dalla stanza sbattendo la porta così violentemente da far tremare i vetri. Mabel cominciò a piangere: le aveva detto che era innamorato di lei. Non se lo sarebbe mai aspettata. Anche lei lo amava, ne era certa.

Si portò una mano al ventre: lì c'era suo figlio, il figlio di Axl. E in quel momento capì che lei lo avrebbe avuto quel bambino, a tutti i costi. 

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Capitolo 24
*** 23° ***


Le ragazze avevano salutato i loro uomini, tra fiumi di lacrime; Caroline non riusciva a staccarsi da Izzy ed Emily sembrava in preda a una crisi isterica. Solo Mabel non era andata all'aeroporto.

Slash guardò Axl, che sembrava non aver chiuso occhio la notte precedente:

 

Man che succede?”

 

Niente...”

 

Axl, si vede a 100 km che c'è qualcosa che non va...e posso immaginare che sia legato al fatto che Mabel non è qui.”

 

Io e Mabel abbiamo chiuso.”

 

Va beh, ma vedrai che quando torniamo dal tour...”

 

No! No Hudson, nemmeno quando torniamo da tour perchè lei se ne va! Va a vivere in Italia!”

 

Cosa? E perchè?”

 

Che cazzo ne so, eh? Che cazzo ne so?”

 

E come una furia salì sul jet. Tutti avevano assistito a quella scena ed erano rimasti muti. Dopo gli ultimissimi saluti, anche gli altri salirono sul piccolo aereo e si piazzarono vicino ad Axl.

 

Bill, che c'è?” gli domandò Izzy.

 

Avete finito di fare gli psicologi?”

 

No e non lo faremo finchè non ci spieghi che è successo!”

 

Non c'è un cazzo da spiegare! Mabel ha voluto chiudere con me e mi ha detto che si trasferisce in Europa! Stop!”

 

Perchè?” chiese Steven.

 

Perchè perchè...sapete solo chiedere perchè? Smettetela di rompermi il cazzo, voglio dormire” si accomodò meglio sulla poltrona e chiuse gli occhi.

 

Gli altri si allontanarono da lui scrollando il capo rassegnati; Duff si sentiva un a merda: lui sapeva ma non poteva dire niente. “Che razza di amico che sono...”

 

Il grande Axl si è innamorato” disse semplicemente Izzy, azzeccandoci come sempre.

 

 

 

Intanto, Emily e Caroline erano su una macchina che le stava portando a casa della bionda.

 

Emy, vorresti spiegarmi perchè Mabel non è venuta?”

 

Scusa?”

 

Smettila di fare la finta tonta! Guarda che ho capito che qualcosa non quadra! Ieri sera non hai sentito sbattere la porta della stanza di Axl? Avran di nuovo litigato...”

 

Ehm...non proprio...”

 

Che cazzo succede Emily?”

 

Te lo dirà Mabel, Carol, io non posso farlo.”

 

Benissimo. Autista? Ci porti a Beverly Hills!”

 

Sì signorina” rispose gentile l'uomo.

 

Secondo me non è a casa, è all'Accademia” constatò Emily.

 

Giusto, quando qualcosa non va, lei va a ballare. Autista? Cambio programma, andiamo all'Accademia di Danza.”

 

Sì signorina” l'autista era abituato ai continui cambiamenti dei suoi ricchi passeggeri.

 

Poco dopo arrivarono lì ed entrarono a colpo sicuro, sapendo bene in quale sala Mabel era solita allenarsi.

 

Ragazze che fate qui?” Mabel spense la musica quando vide le sue amiche, e prese un asciugamano per asciugare il sudore.

 

Mabel, non dovresti ballare nelle tue condizioni.”

 

Piantala Emy”

 

Mab, che succede eh? Perchè non eri a salutare Axl?”

 

Io e Axl abbiamo chiuso, Carol...”

 

E perchè mai?” la rossa sembrava parecchio agitata.

 

Caroline calmati” Emily cercò di placare la sua amica.

 

No, Emily, non mi calmo! Perchè c'è qualcosa che non va e non capisco come mai devo sempre essere l'ultima a sapere le cose!”

 

Piantala Carol, ti stai comportando come una ragazzina. Comunque io...io me ne vado!”

 

Cosa? E dove?”

 

In Italia, da mia zia”

 

E perchè?”

 

Sono incinta” Caroline sbiancò. “E no, non l'ho detto ad Axl. Anzi, non penso nemmeno che lo terrò 'sto bambino” Mabel, in realtà, aveva già deciso di tenerlo, ma non se la sentiva di confessarlo alle sue amiche: probabilmente le avrebbero dato della pazza.

 

La rossa continuò a non parlare e si limitò ad avvicinarsi a Mabel per abbracciarla: non voleva sprecare fiato per convincerla a restare, tanto sapeva che quando la sua amica si metteva in testa una cosa non avrebbe mai cambiato idea.

 

Scusami, davvero...non avrei mai immaginato”

 

Non importa. Dovevo parlartene prima.”

 

Quando parti?”

 

Giovedì”

 

Oddio, ma è fra tre giorni!” disse Caroline.

 

Lo so ragazze. Mi dispiace tanto lasciarvi. Sentite, noi tre dobbiamo passare al meglio questi ultimi tre giorni insieme. E li passeremo a casa mia 24 ore su 24! Ok?”

 

Le altre annuirono con un sorriso triste sul volto.
 

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Capitolo 25
*** 25° ***


Le ragazze avevano cercato di godersi al massimo i tre giorni tutte insieme: sapevano che per tanto, troppo tempo non avrebbero più potuto farlo.

Emily e Caroline erano in crisi: se ne erano andati i loro ragazzi e adesso pure la loro amica. La bionda passava le giornate a studiare, dato che gli esami si avvicinavano, e la rossa dava sfogo alle sue doti artistiche disegnando.

Un giorno di inizio dicembre Caroline si presentò all'improvviso a casa Geffen.

 

Carol, tutto bene? Hai la faccia bourdeaux!”

 

E' che...pufff...ho...ho corso...puff puff...fino a qui”

 

Cosa? Ma ti sei bevuta il cervello?”

 

Sono passata davanti a un negozio di musica e c'era un cartellone! E da quel cartellone ho avuto la mia ispirazione!”

 

Mi fai una paura tremenda quando hai le ispirazioni!”

 

Il 7 i ragazzi si esibiscono a Tokyo al Nakano Sunplaza e noi andremo a vederli!”

 

A Tokyo? Ma hai bevuto?”

 

Oh Emily, piantala un po'. Non hai voglia di vedere Duff?”

 

Certo, ma...”

 

E di abbracciarlo, stringerlo, fare l'amore con lui?”

 

Ovvio che sì, però...”

 

E allora non hai scuse! Meno male perchè ho già prenotato il volo!”

 

Tu che cosa hai fatto?” strappò dalle mani della rossa i due biglietti che stava sventolando orgogliosa.

 

Dopodomani partiamo!”

 

Te sei tutta matta! Io non posso Carol!”

 

E perchè mai?”

 

Intanto, devo studiare perchè a fine gennaio ho gli esami. E poi non posso mica farmi vedere nel backstage come se nulla fosse, mi riconoscerebbero! E lo direbbero subito a mio padre!”

 

Di questo non ti devi preoccupare!” Caroline tirò fuori da un sacchetto una parrucca nera.

 

Oh no! Oh nononono! Non mi metterò una parrucca e magari dei baffi finti per non farmi riconoscere!”

 

Non devi preoccuparti Emy...li indosserò anche io! La troupe conosce anche me!”

 

Te lo scordi Caroline, te lo scordi!”

 

 

Ma Caroline aveva delle notevoli doti persuasive e così due giorni dopo le ragazze erano partite; la scusa con le famiglie era stata una mostra d'arte a cui la rossa doveva partecipare a tutti i costi. E, da già che c'erano, avrebbero passato a Tokyo le festività di Natale e Capodanno.

Erano già sedute sulle comode poltrone della prima classe, ed Emily continuava a imprecare.

 

Ma dimmi te se dovevo farmi abbindolare! Minimo non riusciamo ad entrare nel backstage e siamo fottute!”

 

Piantala di preoccuparti! Per ora quello che dobbiamo fare è arrivare a Tokyo, andare a prepararci in hotel e andare al concerto, per essere in prima fila!”

 

Ceeerto, facile come bere un bicchiere d'acqua. Ora lasciami dormire per piacere, il jet-lag mi farà venire delle occhiaie che Duff ci ripenserà e mi mollerà su due piedi.”

 

Caroline rise, per poi sistemarsi meglio sulla poltrona, pronta anche lei a schiacciare un pisolino.

Il viaggio sembrò veloce alle due ragazze, dato che avevano dormito per tutto il tempo. Scese dall'aereo, andarono subito a prendere un taxi: ora anche Emily era eccitata, il fatto di trovarsi a pochi chilometri dal suo uomo dopo due mesi che non si vedevano la rendeva euforica.

All'hotel, che era 'casualmente' quello dove alloggiavano anche i Guns, le ragazze iniziarono i travestimenti; Caroline indossò una parrucca bionda molto lunga, Emily invece un caschetto nero corto.

Si truccarono pesantemente e si vestirono in modo molto sexy: Carol indossò una minigonna di jeans e uno striminzito top con il logo dei Guns, Emy invece optò per aderentissimi pantaloni di pelle e una maglietta, sempre della band, legata sotto il seno, che metteva in risalto il suo ventre piatto.

 

Mi sento una deficiente” Emily si guardò critica allo specchio. “E se non ci riconoscono?”

 

Fidato che ci riconosceranno! Andiamo, forza!”

 

Arrivarono là molte ore prima e, appena aprirono i cancelli, corsero per ottenere la prima fila. E così fu.

 

Oddio! Siamo proprio qui sotto! Non vedo l'ora!”

 

Emy, ma tu non eri quella restia a far sta cosa? Ora non stai più nella pelle...deciditi, ragazza mia!”

 

Oh, Carol, non vedo l'ora di vederlo!”

 

Anche io, ragazza...anche io!”

 

L'attesa fu snervante, ma finalmente il gruppo venne presentato e si sentì il basso di Duff che iniziava “It's so easy”. Le ragazze urlarono a squarciagola quando le luci si accesero e i ragazzi comparvero davanti ai loro occhi.

Dopo pochi istanti, incredibile a dirsi, Izzy cominciò a guardare nella loro direzione, un po' dubbioso.

Caroline se ne accorse e si tolse la parrucca per farsi riconoscere dal suo uomo, che si aprì in un sorriso talmente radioso che avrebbe potuto illuminare tutto quel grande palco.

 

Mi ha riconosciuto! Mi ha riconosciuto!” la rossa saltava euforica abbracciando l'amica “Togliti la parrucca anche tu, così Duff ti vedrà!”

 

Izzy, intanto, si era avvicinato a Duff per indicargli le due ragazze. Il biondo subito pensò che il moro volesse indicargli qualcuno di particolarmente assurdo, come di solito facevano quando si esibivano, e invece quando guardò il punto che Izzy gli aveva indicato, la vide. Lei, la sua dea, che gli era mancata come l'aria; lei lo salutò con la mano, timidamente, come se in quel momento non ci fosse la musica, la folla, il concerto. Quando i loro occhi si incontravano spariva tutto il resto.

Il concerto sembrò eterno alle due ragazze, che tanto attendevano il finale per poter andare nel backstage; ma finalmente il momento tanto atteso arrivò e le due, dopo aver indossato la parrucca, cominciarono a sgomitare per arrivare al backstage.

Ebbero un tuffo al cuore quando videro che c'era una fila spropositata davanti alla stanza; i 5 uscirono, scatenando urla quasi isteriche da parte delle fans. Slash, Steven e Axl si fiondarono subito da tre ragazze molto poco vestite e molto disponibili.

Izzy e Duff invece si guardavano in giro, alla ricerca delle loro ragazze; fu Duff a vederle per primo, completamente bloccate in fondo alla fila. Il biondo parlò a una guardia del corpo che stava accanto a lui e le indicò perchè andasse a prenderle.

Dopo pochi istanti erano riuscite ad avvicinarsi ed entrarono nel backstage, chiudendo immediatamente la porta.

Carol saltò al collo di Izzy e lo baciò con una passione irrefrenabile. Lo stesso fece Emily con Duff.

 

Ragazze cosa fate qui?” domandò Izzy quando si staccarono.

 

Volevamo farvi una sorpresa...ed eccoci!”

 

Ma perchè queste parrucche e questo trucco così pesante?”

 

Beh qui ci conoscono tutti, e dobbiamo passare inosservate! Sai, mio padre...” disse Emily timidamente.

 

Ah, ma chi se ne frega!!” disse Duff prendendo in braccio la sua ragazza e facendo due giri su se stesso. “Forza, prima che si guastino i vostri travestimenti torniamo in hotel. Lì almeno saremo tranquilli!”

 

Così uscirono dal Nakano Sunplaza e salirono su una limousine diretta all'albergo. Tutti e quattro stavano toccando il cielo con un dito.


 
Bene, le nostre ragazze fanno un'improvvisata ai loro fidanzati!!! Cosa succederà ora??? Grazie a tutte coloro che seguono, leggono e recensiscono! :D

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Capitolo 26
*** 26° ***


Prima di tutto...mi scusa per aver messo un po' da parte questa storia, ultimamente, ma volevo concludere 'Dreams'...ora gli aggiornamenti saranno decisamente più frequenti! Questa storia sarà quasi lunga come 'Dreams' e, vi avverto, ugualmente incasinata! Eravamo arrivate alle ragazze, Emily e Caroline, che vanno a trovare i loro ragazzi che sono in tour in Giappone!!! Buona lettura :)

Quando arrivarono in albergo, si diressero ognuno nella propria stanza. Appena furono soli, Duff strinse di nuovo a sé Emily.

 

Ehi, mi stai stritolando!” disse la ragazza ridendo.

 

E' che ho paura che tu non sia reale, che il fatto che sei qui sia solo un sogno...e non voglio lasciarti scappare!”

 

Emily si sciolse a quelle parole e si attaccò dolcemente alle sue labbra; il bacio divenne subito più passionale e i due ragazzi si sdraiarono sul letto. Fecero l'amore tutta la notte, felici di essere di nuovo insieme.

Il mattino dopo si riunirono tutti nella sala da pranzo dell'hotel per fare colazione. Le ragazze furono accolte calorosamente dagli altri tre Guns.

 

Bamboline che ci fate qui?” disse Slash abbracciandole.

 

Ehi riccio!” Carol gli scompigliò i capelli “Siamo venute qui per le vacanze di Natale, siete contenti?”

 

Cazzo, certo che lo siamo!”

 

Emily fatti abbracciare! Sei diventata ancora più bella in questi due mesi!”

 

Giù le mani Adler!” disse Duff, marcando il suo territorio.

 

Che rompipalle McKagan!”

 

Rose, fatti i cazzi tuoi!”

 

Dai amore, stai tranquillo!” Emily diede un lieve bacio a Duff, che si rilassò immediatamente: la ragazza aveva questo strano effetto su di lui.

 

Ciao Axl” la bionda abbracciò il cantante.

 

Emy, notizie di Mabel?”

 

L'ho sentita la scorsa settimana, sta bene...”

 

Meno male...vorrei tanto spedirle una lettera o una cartolina ma non ho il suo indirizzo...”

 

Te lo do io, ce l'ho scritto sull'agenda...”

 

Grazie Emily!” la ragazza gli sorrise, nonostante si sentisse una merda per avergli nascosto una cosa importante come il fatto che Mabel fosse incinta, o meglio lo fosse stata.

 

Allora, che facciamo oggi?” chiese Caroline, cercando di spezzare il lieve imbarazzo che si era creato parlando della sua amica.

 

Oggi vi mostreremo la città, ragazze!” disse entusiasta Slash.

 

Vagarono per tutto il giorno, osservando quella città e quella gente così diversa da loro, ma allo stesso tempo così affascinante.

I ragazzi ogni tanto venivano fermati per qualche fotografia o qualche autografo e le ragazze, grazie ai loro efficaci travestimenti, riuscivano a non essere troppo notate...per quanto si potesse non essere notate quando si è in compagnia dei Guns N' Roses. A loro importava solo non essere riconosciute dai manager e da tutti coloro che potevano avere contatti con la Geffen Records.

 

Le festività trascorsero velocemente e per le ragazze fu il momento di tornare a casa.

All'aeroporto le lacrime non mancarono nemmeno questa volta.

 

Mi mancherai tanto piccola...”

 

Anche tu Duff...speriamo che aprile arrivi in fretta.”

 

Dai, voleranno questi mesi! In un attimo sarà il 7 aprile e ci vedremo a Indianapolis.”

 

Non vedo l'ora!”

 

Venne annunciato il volo e le ragazze furono costrette ad andarsene.

Una volta sedute sulle comode poltrone parlarono di quelle settimane.

 

Sono stata da Dio, sai Carol? Sono felice che tu abbia avuto questa idea!”

 

Non ne dubitavo, ragazza!” le due risero.

 

Hai notato che Axl era sempre imbronciato e silenzioso?”

 

Secondo me gli manca Mabel...”

 

Sì credo anche io”

 

Sai, Izzy mi ha detto che Axl è molto nervoso ultimamente. Sicuramente la cosa di Mabel influisce, ma mi ha raccontato che se la prende soprattutto per Steven”

 

Perchè?”

 

Sta esagerando con la droga...tante volte non riesce nemmeno a suonare alle prove da quanto è fatto...”

 

Cazzo...per fortuna Duff non si fa...ok, beve parecchio, però credo abbia tutto sotto controllo. E comunque quando c'eravamo noi è stato sobrio tutto il tempo.”

 

Non ti dà fastidio che beva, Emy?”

 

Sì, certo...più che altro mi fa preoccupare. Ma lo reputo un ragazzo intelligente e quindi sono convinta che sappia quando è il momento di fermarsi.”

 

Speriamo...invece Izzy...” Caroline assunse un espressione preoccupata. “Mi ha confessato che anche lui si fa ogni tanto...”

 

Beh, Carol, non è una novità eh...lo sapevamo...”

 

Sì...sì hai ragione...spero solo non esageri.”

 

Carol stai tranquilla, ok? Cercheremo di farli smettere quando torneranno a LA...tanto ora è inutile...”

 

Già...speriamo in bene...”

 

Emily ostentava sicurezza, ma si era accorta che i ragazzi si sballavano molto di più di quando erano a Los Angeles, e questo la preoccupava non poco; ma aveva visto Caroline davvero in crisi e non voleva farla agitare ancora di più.

Dovevano solo attendere che quel maledetto tour finisse e poi avrebbero preso provvedimenti.

 

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Capitolo 27
*** 27° ***


Appena tornata da Tokyo, Emily cominciò a studiare come una matta per gli esami: voleva che andassero nel migliore dei modi.

E, come sempre, fu così, scatenando un grande gioia del padre.

 

Tesoro mio, te lo dicevo io che sarebbero andati benissimo! Frequenta ancora il secondo semestre e poi ti trovo un gruppo con cui fare pratica.”

 

Papà ma io non ne sono ancora in grado...”

 

Beh, certo, sarai affiancata a un manager esperto per i primi tempi...ma sono sicuro che già a settembre potrò affidarti un gruppo.”

 

Emily si ritrovò a pensare come doveva essere fare il manager per un gruppo di pazzi, come i Guns...ragazzi così ti causavano l'esaurimento nervoso! Emily ridacchiò.

 

Che c'è di così divertente tesoro?”

 

Niente, pà, niente...”

 

Che ne dici se usciamo a cena per festeggiare?”

 

Va bene dai, vado a cambiarmi!”

 

Poco dopo padre e figlia erano su una limousine che li stava portando in un lussuosissimo ristorante. Emily era elegantissima, con un abito blu notte aderente e lungo fino alle caviglie.

Vennero fatti accomodare al solito tavolo: erano clienti fissi.

Stavano cenando, quando si avvicinò a loro un uomo con un ragazzo.

 

David! Non voglio disturbarvi, ma non ci vediamo da troppo tempo!”

 

John, accidenti! E' davvero una vita, come stai?” Geffen si alzò e abbracciò l'amico.

 

Bene bene, e dai giornali ho visto che anche tu stai bene e hai costruito il tuo impero! Ero certo che avresti fatto strada! Ma posso presentarti mio figlio Gabriel?”

 

Piacere signore, mi chiamo Gabriel.”

 

Piacere mio Gabriel, io sono David. E questa è mia figlia Emily”

 

La ragazza si alzò e strinse la mano sia all'uomo che al ragazzo, il quale le rivolse uno splendido sorriso, che la incantò: non potè fare a meno di pensare che era molto carino, con i capelli castani un po' lunghi che gli ricadevano con un ciuffo sul viso.

 

Accidenti David, tua figlia è meravigliosa...”

 

E' tutta sua madre, non trovi?”

 

Sì hai ragione. La cara Elizabeth...sarebbe fiera di una ragazza così.”

 

Emily sorrise cortesemente, chiedendosi come quell'uomo facesse a conoscere sua madre.

 

Emily” l'uomo si rivolse a lei “Magari una sera potreste uscire un po' te e Gabriel, che ne dici? Sai, mio figlio studia sempre, e sarebbe quasi ora che si divertisse un po'.”

 

Oh, sono sicuro che a Emily farebbe molto piacere, vero cara?” le domandò il padre. La ragazza non sembrava molto convinta, ma annuì lentamente.

 

Bene allora tu chiama questo numero e chiedi di lui” le porse un biglietto da visita di uno studio legale “E' il mio studio, e Gabriel sta facendo un po' di pratica mentre finisce gli studi. Chiamalo eh.”

 

D'acc...d'accordo.” Emily era titubante.

 

Bene vi lasciamo alla vostra cena. A presto!” e, come erano arrivati, se ne andarono.

 

Mentre Emily e suo padre tornavano a casa, lui disse:

 

Molto carino quel ragazzo, non trovi?”

 

Mhm mhm”

 

Dovresti davvero chiamarlo e uscirci una sera”

 

Mhm mhm”

 

E' un ragazzo per bene, un futuro avvocato. La sua famiglia è benestante”

 

Mhm mhm”

 

Emily che c'è? Mi rispondi a mugugni”

 

Cosa ti devo dire papà? Tanto tu hai già deciso che io mi dovrò vedere con quel ragazzo, e se non lo farò non mi lascerai vivere...o sbaglio?”

 

Non sbagli cara mia, perchè quel ragazzo è un'opportunità che non puoi lasciare scappare.”

 

E se io non la volessi questa opportunità?”

 

Emily, senti...io ti lascio sempre fare tutto ciò che vuoi senza immischiarmi nella tua vita privata. Ma prendilo come un favore al tuo vecchio papà, eh?” il tono dell'uomo era dolce ma lo sguardo duro: quando faceva così, Emily non poteva ribattere.

 

Ok, ok...lo chiamerò.”
 

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Capitolo 28
*** 28° ***


Ehm...buongiorno, posso parlare con Gabriel?”

 

Certo un attimo”

 

Silenzio.

 

Pronto”

 

Ciao, sono Emily Geffen.”

 

Ciao Emily. Sono davvero felice tu abbia chiamato.”

 

Sì, io un po' meno.” pensò. “Ehm...sì...senti ti andrebbe di bere qualcosa insieme stasera?”

 

Certo, volentieri. Sono da te per le 9, ok?”

 

Va bene, a stasera!”

 

A stasera bellissima.”

 

Emily mise giù; alla fine aveva chiamato quel tipo per fare contento suo padre. La telefonata era avvenuta in presenza di un sconcertata Caroline.

 

Io non so proprio come fai a uscire con quel tipo...”

 

Ti ho detto che lo faccio solo per fare un favore a mio padre!”

 

E a Duff non ci pensi? Fra un mese torna...”

 

Che c'entra? Io mica ho intenzione di combinarci qualcosa con questo tipo.”

 

Ma ti piace...”

 

Ho solo detto che è carino.”

 

E' un figlio di papà, Emy.”

 

Ti devo ricordare che anche noi lo siamo?”

 

No, noi lo eravamo. Poi abbiamo trovato persone che ci hanno migliorato.”

 

Emily non rispose, ma sapeva che l'amica aveva ragione. E sapeva anche che si stava sentendo una merda per il fatto di uscire con questo ragazzo: sapeva che Duff si sarebbe arrabbiato, se mai lo avesse scoperto. Ma non poteva fare altrimenti.

Alle 9 puntuale Gabriel era lì davanti a villa Geffen; Emily salì sulla sua macchina sportiva ed estremamente costosa.

 

Ciao Emily, sei bellissima” la ragazza aveva raccolto i capelli in una coda alta; indossava dei jeans aderenti con delle ballerine blu elettrico e una maglietta della stessa tinta che le lasciava una spalla scoperta.

 

Ciao Gabriel. Grazie, sei gentile.” La ragazza non potè fare a meno di pensare che anche lui era stupendo, con quella camicia azzurra con le maniche arrotolare e un po' sbottonata e i jeans scuri. “Smettila di pensare a certe cose!”

Andarono in un locale tranquillo vicino al mare dove Emily andava spesso prima che cominciasse a frequentare quel gruppo di capelloni decisamente poco adatti per un luogo del genere.

I due ragazzi cominciarono a chiacchierare riguardo a quello che facevano nella loro vita, gli studi, le amicizie, gli interessi. Emily pensava che quel ragazzo era davvero gentile e simpatico, e sembrava non ostentare la sua ricchezza.

Dopo un po' decisero di uscire per fare una passeggiata; camminarono in silenzio per un po', per poi sedersi su una panchina a osservare il mare.

Gabriel a un certo punto fece quello che Emily temeva di più: le mise un braccio intorno alle spalle e le si avvicinò. Da un lato non le sarebbe dispiaciuto stare più vicina a quel ragazzo, così carino e simpatico...e per di più con un profumo buonissimo. Ma c'era Duff e, appena capì che quel gesto sarebbe stato solo l'inizio, mise subito le mani avanti.

 

Ehm...Gabriel...io...io non voglio che tu ti faccia strane idee. Tu sei carino e simpatico, davvero, ma io sono già impegnata.”

 

Oh, non lo sapevo.”

 

Non potevi saperlo, dato che non lo sa nemmeno mio padre. Io sono uscita con te stasera perchè lui ci teneva tanto. Sono stata benissimo con te, ma non posso darti quello che desideri.”

 

Oh...ok...è davvero fortunato il tuo ragazzo, sai?”

 

Mhm...non ne sono così sicura...”

 

Non sentirti in colpa, non abbiamo fatto niente di male! Vieni, ti accompagno a casa.”

 

Gabriel riaccompagnò la ragazza a casa. Appena entrò nel letto prese il telefono per chiamare Carol, nonostante fosse mezzanotte: la ragazza aveva un numero personale dove poteva contattarla a qualunque ora del giorno e della notte.

 

Mmmmmhhh”

 

Carol sono io”

 

Mmmmmhhh”

 

Sei sveglia?”

 

Mmmmmhhh”

 

Sono appena tornata dall'uscita con Gabriel”

 

Mmmmmmhhh”

 

E ci ho fatto sesso!”

 

Cosa????” Caroline sembrò essersi svegliata all'improvviso.

 

Scemina sto scherzando. Era solo un modo per attirare la tua attenzione dato che mi rispondevi a monosillabi”

 

Tu non hai attirato la mia attenzione, mi hai fatto rischiare l'infarto.”

 

Che esagerata! Comunque lui ci ha provato ma io gli ho detto che sono impegnata!”

 

Brava ragazza, così si fa.”

 

Senti, pensavo di chiamare Mabel dato che là adesso è giorno.”

 

Sì, buona idea! Salutamela tanto eh!”

 

Certo, notte Carol!”

 

Notte bella.”

 

Emily mise giù e digitò il numero italiano di Mabel.

 

Pronto” la ragazza aveva il fiatone.

 

Mabel sono Emily!”

 

Oh, Emy. Che bello sentirti, come stai?”

 

Io tutto bene, tu? Accidenti hai un fiatone...hai fatto la maratona?” scherzò la bionda.

 

Eh...più o meno”

 

Va tutto bene Mab?”

 

Più o meno...”

 

Sai dire solo più o meno?”

 

Emily, se mi hai chiamato per trovarmi da dire potevi evitare.”

 

Accidenti, ma no! Che ti viene in mente!?!”

 

Scusami, ho i nervi a fior di pelle ultimamente. Saranno gli sbalzi ormonali.”

 

Oh...ancora dovuti all'aborto?”

 

Mabel non rispose.

 

Mabel, ci sei ancora?”

 

Non ho abortito Emily...”

 

Scusa?”

 

Non ho abortito, sono incinta di sei mesi e sto diventando una balena.”

 

Ora era Emily a non parlare.

 

Mi dispiace non avertelo detto...avevo paura che mi giudicassi.”

 

Ma come potrei? Sei mia amica...procede bene la gravidanza?”

 

Sì sì...mi scade il tempo il 7 luglio...”

 

Ho capito...beh, nonostante tutto mi piacerebbe tanto esserci quel giorno.”

 

Davvero? Non avevo il coraggio di chiedertelo.”

 

Sì, davvero. Non potrei mancare, lo sai.”

 

Ti prego dillo tu a Carol. E vorrei ci fosse anche lei.”

 

Non ti preoccupare...di nulla ok? Devi stare tranquilla.”

 

Va bene. Ti voglio bene Emy.”

 

Anche io tesoro. A presto.”

 

Ciao Emy.” 

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Capitolo 29
*** 29° ***


1989

Era il 6 aprile e le ragazze stavano viaggiando in treno con direzione Indianapolis: i ragazzi avrebbero suonato al 'Farm Aid' e così si sarebbe concluso il loro tour.

Sapevano che le cose non stavano andando molto bene nel gruppo, i loro ragazzi glielo avevano raccontato: Steven e Slash stavano davvero esagerando con la droga e questo causava continui problemi con Axl , che era quello che se la prendeva più di tutti. Emily sapeva da Duff che anche Izzy si faceva, molto meno degli altri, ma anche lui non scherzava; il biondo invece sembrava che si 'limitasse' all'alcool.

Nonostante questo, le due non vedevano l'ora di vederli e tornare con loro a LA, dopo tutto quel tempo.

Alla stazione i ragazzi avevano mandato una macchina a prendere Emily e Caroline, che furono condotte al loro hotel. Inutile dire che le coppie furono felicissime di rivedersi e passarono la serata e la notte insieme. Emily e Duff erano a letto abbracciati, godendo finalmente di nuovo del calore dei loro corpi, quando la ragazza parlò: si era accorta che qualcosa non andava.

 

Che succede Duff? Non sei felice di rivedermi?”

 

Oh, Emy, come puoi anche solo pensare una cosa del genere! Certo che sono felice, non sto così bene da quando ci siamo visti a Natale!”

 

E allora che c'è? Sei silenzioso...”

 

Ci sono dei problemi nella band...”

 

Ancora?”

 

Sì...Steven è completamente andato...all'ultimo concerto ha fatto un sacco di errori e Axl era incazzato nero. Se non cambia lo caccerà...Slash anche si fa parecchio, ma quando deve suonare lo fa alla perfezione...Izzy pure riesce a mantenere un po' di autocontrollo, soprattutto grazie al pensiero di Caroline.”

 

E tu?”

 

Io cosa?”

 

Ti fai Duff?”

 

Io non mi faccio, Emily, te lo giuro...bevo abbastanza...cioè parecchio...anzi molto...”

 

Emily non disse nulla, ma sospettava quella risposta; l'aveva notato in quel poco tempo che era lì, con il gran numero di bottiglie presenti e lui che aveva un inconfondibile odore d'alcool.

 

Ti sei arrabbiata?”

 

Non sono arrabbiata, sono preoccupata...”

 

Ti giuro che appena finisce il tour smetterò...”

 

Ok, ti credo.”

 

Dormiamo ora, se no domani siamo stravolti.”

 

Emily annuì, e si accoccolò vicino al suo uomo.

 

Ti amo Emily.”

 

Anche io Duff, tanto.”

 

 

Il giorno dopo ci fu lo spettacolo. I ragazzi suonarono solo due canzoni, e forse fu una fortuna. Non andò per niente bene, Steven sbagliò completamente i tempi, sembrava stesse suonando altre canzoni. Gli altri tentavano di continuare, ma purtroppo con la batteria fuori tempo non era facile. Le ragazze se ne accorsero e cominciarono a sentirsi agitate: sapevano che alla fine dello spettacolo la situazione sarebbe precipitata.

Infatti, quando entrarono nel backstage, c'era già Axl che stava urlando.

 

Mi sono rotto i coglioni Steven. Sei un tossico del cazzo, e se vuoi continuare ad ucciderti con le tue mani, fai pure. Però non puoi mandare anche noi nella merda.”

 

Bill, calmati...”

 

Stai zitto Jeff. Io mi sono davvero stancato di questa storia. Se vogliamo che i Guns vadano avanti, Adler se ne deve andare.”

 

Mi dispiace Steve, ma io sono d'accordo con Axl.”

 

Che cazzo stai dicendo Slash? Proprio tu...” replicò Steven.

 

Niente di personale Steve, anzi io ti ho sempre difeso per primo. Ma qui con il gruppo non ce la facciamo!”

 

Vaffanculo ragazzi, siete degli ipocriti di merda! Spero con tutto il cuore che questa band si sfasci!”

 

Steven se ne andò sbattendo la porta e lasciando tutti gli altri muti. Slash si sedette e cominciò a piangere. Emily si avvicinò al riccio e lo abbracciò.

 

Sono uno stronzo. Un vero stronzo...”

 

No Slash, non lo sei. Nessuno di noi lo è. Lo abbiamo dovuto fare per forza, per il bene della band. Vado a parlare con Alan” Axl uscì dal backstage.

 

Ho bisogno di farmi” Slash si alzò di colpo dal divano.

 

Man, lascia perdere.”

 

Fanculo McKagan.”

 

Anche lui uscì dal camerino. Rimasero solo Duff e Izzy con le loro ragazze, che senza dire una parola, li presero per mano e li portarono alla macchina per tornare in albergo.

Fu una notte lunga e insonne per tutti.

 

 
Vi chiedo scusa se ho anticipato di un anno il Farm Aid, la data corretta è 7 aprile 1990!
  Bbene B Bene, questo capitolo è piuttosto triste e problematico...e se vi dicessi che è solo l'inizio??? *le lanciano di tutto* Grazie a coloro che seguono, leggono e recensiscono!!! :) Alla prossima!

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Capitolo 30
*** 30° ***


Il ritorno a LA sembrò più un corteo funebre che il ritorno da un tour mondiale di una band rock 'n roll. Erano tutti distrutti dalla partenza di Steven; l'unico tranquillo era Axl.

 

Ragazzi dai, smettetela di fare quei musi lunghi!”

 

Rose, fottiti! Ti rendi conto che è già venuto qui a casa e ha portato via tutta la sua roba? Cazzo! CAZZO!” Slash pensava di impazzire.

 

Ragazzi, sediamoci tutti qui un attimo e cerchiamo di discuterne seriamente, dato che è passata una settimana e non ne abbiamo ancora parlato.”

 

Alè che Stradlin ci fa la predica.”

 

Smettila Bill. Allora ragazzi, Steven non c'è più. Forse è stato un po' ipocrita cacciarlo dato che tutti comunque ci facciamo...”

 

Io no” lo interruppe Duff.

 

Ok, McKagan, ma direi che con l'alcool ci stai dando parecchio dentro. Comunque dicevo...è vero che tutti non siamo spesso in noi, ma il nostro compito l'abbiamo sempre svolto al meglio. Proviamo regolarmente e sul palco suoniamo da dio. Quindi forse avrebbe potuto davvero danneggiare il gruppo questa situazione.”

 

Visto che anche Stradlin mi dà ragione?”

 

Bill se non chiudi il becco ti sego le palle” lo minacciò Izzy “Fatto sta che ora non abbiamo più un amico, e a questo purtroppo non si può porre rimedio, e non abbiamo nemmeno più un batterista...”

 

A questo invece possiamo porre rimedio...” concluse Duff.

 

Esatto. Quindi ora ci prenderemo il tempo che serve per trovare un nuovo batterista. Quando l'avremo trovato ci metteremo a lavorare al prossimo album. Va bene?”

 

Tutti annuirono.

 

Benissimo, e ora scusatemi ma ho bisogno della mia donna per rilassarmi” Izzy uscì di casa diretto da Caroline.

 

Io vado al locale dove lavora Perla...magari si ricorda ancora di me...” disse Slash triste e anche lui uscì.

 

Anche io vado da Emily. Tu che fai, man?” domandò Duff ad Axl.

 

Non ho voglia di uscire, sto qui...tu vai tranquillo Michael.”

 

Duff prese un taxi diretto a casa Geffen; in quel momento non gli importava nulla che il padre di Emily potesse scoprire la loro relazione o altro, aveva solo bisogno di stare con lei. Citofonò a quella enorme villa e grazie a dio fu la ragazza ad aprire.

 

Duff! Che diavolo ci fai qui? Pensa se apriva mio padre!” lo trascinò in casa tirandolo per una manica.

 

Il biondo non rispose, ma si mise a piangere; allora Emily lo condusse nella sua stanza. Lo fece distendere sul letto e si sistemò accanto a lui.

 

Che succede?”

 

E' per Steven...se ne è davvero andato...è già venuto a prendere tutta la sua roba a casa, ti rendi conto?”

 

Era prevedibile che volesse andarsene il prima possibile...sarà a pezzi...”

 

Spero solo che non faccia qualche stronzata...se no mi sentirei in colpa per tutta la vita.”

 

Dai, non pensare così male...vedrai che andrà tutto bene.”

 

Ora dobbiamo cercare un nuovo batterista...”

 

Va beh, dai, per quello non c'è tutta sta fretta...”

 

Ho bisogno di te Emily...”

 

Sono qui, Duff, non vado da nessuna parta” gli disse stringendosi a lui.

 

 

Intanto, in un'altra villa...

 

Io non riesco a capire come Axl possa essere così indifferente! Fa come se di Steven non gli fregasse un cazzo! Siamo una band, ma prima di tutto eravamo una famiglia...”

 

Calmati Jeff...sono sicura che anche ad Axl dispiaccia questa situazione...è che lui pensa prima di tutto al bene della band. Avete sputato sangue per arrivare dove siete arrivati e sarebbe davvero un peccato mandare tutto all'aria perchè un membro del gruppo non può suonare...”

 

Lo so Carol, ma infatti il suo non è un ragionamento sbagliato...però mi dispiace, Steve è uno dei miei amici più cari.”

 

Gli altri come l'hanno presa?”

 

Slash è a pezzi...del resto lui e Steven sono cresciuti insieme. Ora comunque dobbiamo trovare un nuovo batterista...”

 

Sono sicura che troverete qualcuno degno di occupare quel posto!”

 

E c'è anche un'altra cosa Caroline...”

 

Dimmi Jeff”

 

Ho deciso di andare in una clinica a disintossicarmi.”

 

La rossa sorrise e lo abbracciò stretto. “Speravo prendessi questa decisione. Ti amo.”

 

Anche io Carol. Avrò bisogno di te, lo sai vero?”

 

Certo, e ti aiuterò in ogni modo possibile” gli rispose, stringendosi a lui ancora di più. 

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Capitolo 31
*** 31° ***


I due mesi successivi non furono facili per nessuno: Izzy era in riabilitazione e fortunatamente stava andando a gonfie vele grazie all'aiuto di Caroline; Axl molto spesso spariva per giorni e i ragazzi non sapevano mai dove andava e con chi; Slash aveva cominciato a frequentarsi con quella barista, Perla, e sembrava aver riacquistato un po' di serenità, e inoltre si dedicava alla ricerca di un nuovo batterista. Duff e Emily continuavano la loro storia, anche se ogni tanto qualcosa non andava:

la ragazza aveva cominciato ad affiancare un noto manager nella gestione di una band, e Duff le faceva scene di gelosie assurde , essendo anche molto spesso in preda all'alcool.

 

Oh eccoti finalmente” il bassista accolse Emily in questo modo quando lei si presentò a casa dei ragazzi “Sono tre giorni che non ci vediamo...”

 

Duff, dovevo lavorare, mi dispiace...”

 

Ti sei fatta scopare per bene da quei musicisti da strapazzo, eh?”

 

Smettila, sei ubriaco.”

 

Certo che lo sono! Me ne devo stare qui da solo, mentre la mia donna va in giro a fare la troia!”

 

Duff, smettila...perchè devi fare così ogni santa volta che non ci vediamo per qualche giorno?! Smettila cazzo! Smettila!”

 

Quando Emily alzava la voce allora Duff si calmava e le chiedeva scusa, ma la ragazza si ritrovava sempre con i nervi a fior di pelle. Cercava di passarci sopra, ma non era facile...Invece quando il ragazzo era calmo andava tutto bene, e Emily si sentiva benissimo insieme a lui.

Dopo due mesi difficili, finalmente arrivò una bella notizia da Slash: aveva trovato il batterista. Si chiamava Matt Sorum e suonava nei Cult.

Slash lo aveva sentito suonare in un locale di LA ed era rimasto colpito dalla sua bravura; avevano parlato un po' e Matt aveva accettato di sostituire Steven nelle registrazioni del nuovo album e in un futuro tour di promozione.

Così avevano ripreso a suonare e a tenere qualche spettacolino in giro per i locali, dando così la possibilità a Matt di ambientarsi al meglio.

I ragazzi erano di nuovo tranquilli ed entusiasti nel suonare: Emily era felice di ciò, sapeva che la frustrazione di Duff era una conseguenza di quel periodo in cui i ragazzi erano stati ognuno per conto suo e non suonavano mai insieme.

La ragazza decise di dire a Duff che a breve sarebbe partita per l'Italia: non aveva ancora trovato il momento giusto per farlo.

 

Amore ti devo dire una cosa...”

 

Dimmi piccola...”

 

Fra tre giorni io e Caroline andiamo in Italia.”

 

Cosa? E a far che?”

 

Andiamo a trovare Mabel...”

 

Oh...quanto starai via?”

 

Poco, due settimane...”

 

Capito...fate bene ad andare a trovarla...mi mancherai tanto sai?”

 

Anche tu Duff” si abbracciarono stretti.

 

Perdonami se sono stato insopportabile in questi mesi”

 

Non importa dai, vedrai che da adesso in poi andrà meglio.”

 

Ne sono certo amore. Che dici di una cenetta in quel ristorantino in riva al mare per salutarci come si deve?”

 

Più che volentieri biondo!” Emily si era tranquillizzata: aveva detto al suo ragazzo che partiva per due settimane ed era andato tutto bene.

Doveva ancora dirgli però che il manager con cui lavorava le aveva chiesto di partire

in tour con il gruppo a settembre...ma quello glielo avrebbe detto a tempo debito.

 

 

Due giorni dopo le ragazze partirono alla volta di Firenze. Mabel le aveva dato l'indirizzo di casa sua e le ragazze ci arrivarono con un taxi.

Le accolse una Mabel decisamente gigantesca.

 

Oh mio Dio! Ma stai per esplodere!” scherzò Caroline.

 

Lascia perdere guarda...il bambino più paffuto della terra lo dovevo concepire io!” ci mettemmo tutte a ridere mentre abbracciavamo la nostra grossa amica.

 

Forza entriamo! Mi dovete raccontare tutte le novità! Perchè ce ne sono, vero?”

 

Oh sì...e anche molte!” disse Emily e raccontò all'amica della dipartita di Steven e della sua sostituzione con Matt.

 

Avevo sentito delle voci e letto qualcosa sui giornali...ma cosa molto generiche...non ero sicura di nulla...”

 

E' andata proprio così...è stata dura, ma siamo riuscite a superarla”

 

Meno male...come va con Duff, Emy?”

 

Ma...insomma...litighiamo un po' spesso ultimamente...io ho cominciato a collaborare con un manager e una band per imparare un po' il mestiere visto che ho dato tutti gli esami. E lui mi fa delle scenate di gelosie assurde...”

 

Davvero? Cavolo, non farti mettere i piedi in testa eh! Se esagera mandalo a fanculo...”

 

La fai facile, Mab...comunque” cambiò subito discorso: non amava parlare di questi problemi con Duff, la facevano stare male “Qualcun altro qui ci deve dare una bella notizia...”

 

Caroline, sputa il rospo!” disse subito la mora.

 

Izzy mi ha chiesto di andare a vivere insieme!”

 

Aaaaaah!” urlò Mabel “Ahia, piano William!”

 

William?”

 

Sì, il bambino...ha scalciato!”

 

Ma proprio William dovevi chiamarlo?”

 

Caroline, non farmi la predica per favore...ti ricordo che sono una donna che sta per partorire...”

 

Certo certo, trovane di scuse.”

 

Lui come sta?” domandò Mabel a bassavoce.

 

Lui sta bene...mesi fa mi ha chiesto il tuo indirizzo. Non picchiarmi ma glielo ho dato...”

 

Sì, lo so...mi ha mandato 8 cartoline da tutti i posti in cui è stato.”

 

Che romanticone 'sto Axl!”

 

Piantala Carol! Su, andiamo a mangiare qualcosa? La cucina italiana è una bomba.”

 

Andarono in un bel ristorantino, molto vicino a casa di Mabel, per evitare che si affaticasse troppo.

Il giorno dopo passò tranquillo ma, nella notte, le si ruppero le acque.

 

Ragazzeeeeeeeeee! E' arrivato il momento!” Mabel si avvicinò con fatica alla porta di casa, con la zia che la sosteneva, mentre Caroline usciva per mettere in moto la macchina ed Emily prendeva la valigia.

Alle 8,30 del mattino nacque William; era un bel bambino di più di 4 Kg, con pochi capelli rossissimi: faceva impressione quanto assomigliasse ad Axl, ma ovviamente nessuna di loro lo disse in modo esplicito.

Passarono una decina di giorni con la neo-mamma e il nascituro e poi furono costrette a tornare a Los Angeles; ma erano felici: non avevano mai visto Mabel serena come quando teneva in braccio quel bambino.

 

Ecco che è nato un baby Axl!!! :) Anche per questa storia, aggiornerò solo lunedì...scusatemiiii D: Grazie a tutti!!! 

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Capitolo 32
*** 32° ***


Quando tornarono a LA trovarono i ragazzi che stavano lavorando con impegno con il nuovo batterista e continuavano a buttare giù testi per l'album successivo.

Emily era sempre più in ansia, dato che doveva annunciare a Duff che sarebbe partita per il tour con la band che assisteva: non poteva non andare, dato che il manager 'principale' aveva deciso che lei era abbastanza capace per fare tutto da sola. Per la prima volta avrebbe dovuto dirigere una band e si sentiva nervosa: era un'occasione importante e non poteva bruciarsela.

Decise di chiedere a Duff di uscire a cena insieme una sera, così gli avrebbe svelato il segreto che tanto la opprimeva.

Andarono in una pizzeria italiana, dove la pizza era eccellente; ordinarono e iniziarono a mangiare, chiacchierando del più e del meno.

 

Emily, che c'è che non va?” Duff aveva notato che la sua ragazza era inquieta.

 

Ti devo dire una cosa Duff...”

 

Mhm mhm...” rispose lui addentando la pizza.

 

Fra un mese parto in tour con il gruppo per cui lavoro...come unica manager...starò via fino a luglio...”

 

Che cosa?” Duff aveva gli occhi sgranati.

 

Mi dispiace, avrei dovuto dirtelo prima...”

 

No, è diverso, tu non ci dovresti proprio andare!”

 

Ma Duff, è la mia occasione! Sarò da sola a dirigere tutto e se andrà bene capisci che ho la carriera in discesa...”

 

Non puoi farlo...”

 

Perchè no, scusa...è lavoro, non svago...tu ci sei ben andato in tour!”

 

Non è la stessa cosa!”

 

Sì, invece, è identico! Per entrambi è lavoro! E sei davvero egoista a comportarti così!”

 

No, l'egoista sei tu che sei disposta a mettere da parte la nostra storia per la carriera!” Duff parlava piuttosto forte ed aveva attirato gli sguardi dei clienti della pizzeria.

 

Abbassa la voce...comunque io non voglio mettere da parte la nostra storia, faremo delle pause e io verrò a trovarti...”

 

Io non ci sto Emily, mi dispiace, non riuscirei a vivere così...se vuoi partire fallo, ma tra noi è finita”

 

Benissimo” Emily si alzò di scatto posando il tovagliolo sul tavolo “Allora addio, McKagan” e uscì.

 

Duff rimase pietrificato: non si aspettava una tale reazione, anzi pensava che lei avrebbe rinunciato a partire. “Ha ragione, sei solo un egoista del cazzo, McKagan!”

Ma non ci poteva fare niente: era molto geloso di Emily, perchè lei era bella, allegra, solare e inevitabilmente attirava tanti, troppi sguardi. E soprattutto, temeva che lei potesse trovare qualcuno migliore di lui, cosa, si rese conto, al momento era davvero facile.

 

 

Emily non si era mai sentita arrabbiata come in quel momento; l'ira copriva addirittura il dolore per la fine della storia con Duff. Volò a casa di Caroline per parlarle.

 

Buonasera, c'è Caroline?” domandò alla governante che aveva aperto la porta.

 

Certo, signorina Emily, vada pure. E' in camera sua”

 

Emily salì i gradini a due a due e spalancò la porta della stanza di Carol senza nemmeno bussare. L'amica era seduta sul letto e stava disegnando.

 

Le buone maniere le hai buttate nel cesso?”

 

Manco tu fossi Miss Finezza”

 

Io quando entro nelle stanze degli altri busso!”

 

Sì come no...comunque, sono qui per annunciarti che io e Duff ci siamo lasciati.”

 

E me lo dici così?”

 

Così come?”

 

Quasi indifferente”

 

No, guarda, è che sono stufa. Non fa altro che farmi scenate di gelosie. Io stasera gli ho detto del tour e lui mi ha detto che se parto tra noi è finita!”

 

Ma chi si crede di essere quel biondo ossigenato da strapazzo? Lui c'è andato in tour! Che cazzo vuole!”

 

Appunto. E' la mia occasione e non la brucerò per un coglione!”

 

Brava, hai fatto la cosa migliore. Ora però siediti qui e calmati, dai, sei tesa come una corda di violino!”

 

Emily si accomodò sul letto vicino all'amica.

 

Da domani mi dedicherò anima e corpo a organizzare 'sto tour...anche perchè temo che avrò bisogno di distrazioni.”

 

Sei forte, Emily, non avrai di certo problemi a superare la fine di una storia!”

 

Non era una storia qualsiasi! Io amavo Duff...”

 

Ma forse lui non ti amava a sufficienza per capire quanto questo tour fosse importante per te...mi dispiace dirlo, ma se lui è così hai fatto bene a lasciarlo.”

 

Emily annuì: in quel momento provava talmente tante emozioni contrastanti che non ci capiva più nulla.

 

 

Duff intanto era tornato a casa, dopo essere stato mollato in mezzo alla pizzeria da una Emily furiosa. In casa c'era solo Slash.

 

Man! Già tornato?”

 

Lascia perdere...tu piuttosto? Pensavo fossi con Perla...”

 

Lavora stasera”

 

Capito...Emily mi ha lasciato...” disse all'improvviso.

 

Scusami?”

 

Hai capito bene...”

 

Spiegami tutto...”

 

Duff raccontò della notizia che lei gli aveva dato e di come lui avesse fatto una patetica scenata di gelosia e fosse stato egoista.

 

Man, lasciatelo dire...hai sbagliato tutto.”

 

Saul io non ce la faccio a passare mesi con l'ansia di lei in mezzo a musicisti. Cioè, e se sono come noi?”

 

Sì...in effetti se sono come noi una figa come Emily non la lascerebbero di certo perdere.”

 

Ti ringrazio, sei d'aiuto!”

 

Preferisci una bella bugia o una cattiva verità?”

 

E questa dove l'hai tirata fuori?”

 

Ah boh...comunque, man, è una scelta tua. Se non riusciresti a sopportare 'sta cosa, non poteva che andare così...anche perchè lei sarebbe stata una pazza a perdere questa occasione...”

 

Duff sbuffò e, dopo aver preso una bottiglia di vodka, si buttò sul divano, pronto a scolarsela per sedare il dolore che cominciava a provare all'idea di aver perso la sua amata Emily. 






Ok, lo so....oggi i capitoli allegri proprio non mi piacevano!!! Non uccidetemi, pliiiiiiiiiiiiis!!! ;) Grazie a tutti voi e alla prossima :D

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Capitolo 33
*** 33° ***


Emily dedicò le settimane successive a organizzare tutto per l'imminente tour; lavorava instancabilmente tutto il giorno e alla sera, quando arrivava a casa, crollava dal sonno.

Si rendeva conto che ciò era incredibilmente positivo, perchè, se si fosse fermata anche solo un attimo a pensare che non aveva più Duff, sarebbe crollata.

Emily ingaggiò nel gruppo Gabriel: aveva bisogno di qualcuno che si occupasse delle questioni legali e burocratiche; lui era giovane e sicuramente si sarebbe trovato a suo agio.

All'inizio di settembre del 1989 partirono con destinazione Londra, dove ci sarebbe stato il primo concerto fuori dall'America del gruppo. Emily aveva salutato la sua disperata amica Caroline il giorno prima, e adesso attendeva l'imbarco seduta accanto a Gabriel.

 

Sei nervosa?” le domandò il ragazzo vedendo che continuava a torcersi le mani.

 

Un po'...mi viene da pensare che sono stati dei pazzi a mandarmi da sola...sì che la band è piuttosto tranquilla, anche per il fatto che non è famosissima, però è una responsabilità notevole.”

 

Stai tranquilla, Emy, sono sicura che sarai bravissima.”

 

Ti ringrazio per la fiducia, Gabriel.”

 

Calò un po' di silenzio, finchè Gabriel le fece una domanda che le fece contorcere lo stomaco: “Come farai con il tuo ragazzo? Staremo via quasi un anno...”

 

Io e Du...Michael ci siamo lasciati...lui non voleva che io partissi.”

 

Oh...scusami, io...io non volevo essere inopportuno.”

 

Non importa, davvero. Grazie a tutto il lavoro che ho avuto non ci ho nemmeno pensato troppo. E non sono per nulla pentita di essere qui.”

 

Lasciatelo dire, lui sarebbe stato davvero egoista a impedirti di venire. Io non l'avrei mai fatto.”

 

Emily lo guardò e sorrise a quel ragazzo così carino e così comprensivo; ma non era stupida, sapeva che il fatto che lei fosse tornata libera avrebbe spinto Gabriel a provarci con lei. Ma in fondo non le dispiaceva nemmeno troppo.

Il viaggio sembrò veloce a Emily, che aveva dormito tutto il tempo; se si sentiva già stanca adesso, non aveva idea di come sarebbe arrivata alla fine del tour.

Vennero portati al loro hotel; avevano il pomeriggio libero e Gabriel decise di chiedere a Emily se le andava di fare un giro. La ragazza accettò e si diressero nel centro di quella bellissima città.

 

Raccontami qualcosa di te Gabriel, non so nulla...” gli disse mentre passeggiavano.

 

Che ti posso dire? Conduco una vita abbastanza tranquilla, lavoro, amici, football...niente di esilarante!”

 

E...ragazze?” Emily arrossì leggermente mentre gli faceva questa domanda.

 

Sono stato fidanzato per 4 anni, ma l'anno scorso è finita, non ha funzionato.”

 

Mi dispiace, stavolta sono stata io a essere indiscreta.”

 

Ma no figurati, ne è passato di tempo. E poi guarda, da quando ti ho conosciuto quella sera al ristorante con i nostri padri, non riesco a togliermi dalla mente i tuoi occhi.”

 

Emily non rispose, sorridendo timidamente.

 

Sai, credo che il tuo ex sia stato un pazzo a lasciarti...”

 

In realtà sono io che l'ho lasciato...”

 

Intendevo a lasciarti venire qui, con me...” I due si erano fermati, uno di fronte all'altra, e Gabriel si stava avvicinando al suo viso.

 

Aspetta” lei lo fermò mettendogli le mani sul petto “Non so se è il caso, Gabriel...Noi dobbiamo lavorare insieme e...”

 

Riusciremo a fare il nostro lavoro senza problemi”

 

Ma...ma io sono uscita da poco da una storia importante, non so se...”

 

Ok, lo capisco...hai bisogno di tempo. Beh, sappi che quando vuoi basta che fai tu il primo passo.”

 

Lui la prese gentilmente per mano e ricominciarono a passeggiare; Emily era rimasta un po' turbata, non pensava che Gabriel avrebbe preso l'iniziativa così, subito, senza perdere tempo. Ma non disse nulla ovviamente, e continuò a camminare, godendosi la mano calda e morbida del ragazzo che stringeva la sua.

 

 

Intanto, a LA, Caroline stava sistemando i mobili nel nuovo nido d'amore che lei e Izzy si stavano costruendo; pochi giorni e ci si sarebbero trasferiti.

 

Non vedo l'ora di venire a vivere qui con te” disse il moro abbracciandola.

 

Lei in tutta risposta lo baciò dolcemente. Decisero di fare una pausa, sedendosi nel bel giardino della loro villetta sorseggiando una birra.

 

Sai, sono preoccupato per Duff”

 

Come mai?” domandò la rossa.

 

Sta esagerando con l'alcool da quando...da quando Emily l'ha lasciato. Proviamo tutti i giorni per finire i pezzi per questo benedetto album, ma lui o è distratto o ubriaco.”

 

Iz, siamo onesti...se l'è cercata!”

 

Sì, glielo abbiamo detto tutti che è stato un egoista di merda e che ha sbagliato...ma lui ha detto che non sarebbe riuscito a sopportare quasi un anno di lontananza e soprattutto il fatto che lei fosse circondata da musicisti diciamo come...come noi...”

 

Caroline ridacchiò. “Se trova un musicista come te può solo ritenersi fortunata!”

 

Sono io il fortunato qui, ad avere trovato te!”

 

Ti amo Jeff”

 

Anche io...che ne dici di inaugurare il letto della nostra casa nuova?”

 

Dico che è una splendida idea!”

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Capitolo 34
*** 34° ***


febbraio 1990

 

Driiiiiin Driiiiiin

 

Ma chi cazzo è a quest'ora?” un Izzy completamente addormentato si trascina verso il salotto.

 

Pronto”

 

Ciao Izzy sono Emily”

 

Emily? Ma ti sei bevuta il cervello? Sono le 4 del mattino!”

 

Cosa? Ops...scusa, ho sbagliato a fare i conti del fuso orario...mi puoi passare Caroline? E' urgente...”

 

Ma hai capito che ho detto?? Sono le 4 del mattino...stavamo dormendo!”

 

Oh, Izzy, ma dai! Fino a pochi mesi fa andavi a dormire all'alba, adesso che sei andato a vivere con Carol fai tutto il santerellino!”

 

Non ho la forza fisica per risponderti...attendi che chiamo la tua amica...”

 

Grazie grazie grazie!”

 

Sì” un Izzy ancora addormentato va in camera da letto. “Amore è per te”

 

Per me? Ma chi è che mi vuole a quest'ora?”

 

E' Emily”

 

La odio” disse Caroline mentre si alzava a fatica dal letto.

 

Ha detto che è urgente”

 

La odio lo stesso!” Caroline andò in salotto e prese la cornetta in mano.

 

Dimmi, bionda, ti sei bevuta il cervello o cosa?”

 

Scusa Carol, è che ti devo dare una notizia

 

Sentiamo”

 

Gabriel mi ha chiesto di metterci insieme!”

 

Che stai dicendo, di grazia?”

 

Ricordi che la settimana scorsa eravamo usciti insieme e ci eravamo baciati? Ecco, oggi mi ha chiesto di fare qualcosa di serio. Io gli piaccio molto e con me sta davvero bene...”

 

E tu?”

 

Ho accettato, che domanda!”

 

Emy, non ti pare di essere stata un po' precipitosa?”

 

Precipitosa? Carol, viviamo 24 su 24 insieme da quattro mesi ormai! Abbiamo trascorso insieme il Natale, Capodanno...mi è stato davvero molto vicino.”

 

E Duff?”

 

Che c'entra Duff adesso?”

 

Che tu lo amavi!”

 

Hai detto bene, lo amavo...ora non lo amo più.”

 

Ne sei proprio sicura?”

 

Cazzo, ma perchè non puoi semplicemente essere felice per me?”

 

Ok, ok...ma poi non dirmi che non ti avevo avvisato. Ora scusami ma vorrei tornare a dormire! Buonanotte Emily.”

 

A presto Carol.”

 

La rossa mise giù e tornò a letto; si accoccolò vicino al suo uomo.

 

Cos'era questa cosa così urgente?”

 

Dirmi che si è messa con Gabriel”

 

Chi, l'avvocato che è partito con loro?”

 

Esatto”

 

Quello è un damerino clamoroso! Cioè passa da Duff a uno così!”

 

Ma cosa vuoi che ti dica, Jeff...pare che lui le abbia fatto una mezza dichiarazione...”

 

Emily non mi sembrava una che si fa abbindolare facilmente...magari le piace davvero 'sto tizio...”

 

Ma sì, magari le piace, ok...ma Emily ha bisogno di una persona diversa. Rischia di nuovo di chiudersi a riccio stando con un riccastro ipocrita e antipatico.”

 

Non oso pensare quando lo verrà a sapere Duff...”

 

Izzy, non mi sembra che Duff si stia facendo mancare niente ultimamente eh!”

 

Se intendi alcool e donne, certo che no...ma credo che lei gli manchi immensamente...”

 

Ufff, ma perchè dobbiamo avere amici così casinisti?” sbottò la rossa chiudendo gli occhi, e addormentandosi pochi istanti dopo beandosi del calore che il corpo di Izzy emanava.

 

Il mattino seguente Izzy era a pezzi; si presentò in sala registrazione con due occhiaie clamorose.

 

Izzy, la tua donna ti ha tenuto sveglio stanotte, vedo...”

 

Non la mia donna, Slash, la donna di qualcun altro...”

 

Che cazzo vuoi dire? Non avrai mica tradito Caroline?”

 

Ma no, che hai capito...stanotte ha chiamato Emily...”

 

Emily? Che voleva? E' successo qualcosa?”

 

No, voleva solo annunciare a Carol che si è messa con un ragazzo.”

 

Chi è sto qua?”

 

E' partito con loro, è un avvocato...Emily lo conosceva tramite suo padre...e ora pare sia sbocciato l'amore...”

 

Cazzo se lo scopre Duff...”

 

Non lo scoprirà perchè noi non gli diremo nulla, chiaro?”

 

Slash annuì, e anche Matt, che era seduto dietro la sua batteria e aveva ascoltato tutto quel discorso in silenzio.

Dopo pochi minuti entrò nella sala Alan Niven con Axl.

 

Buongiorno ragazzi. Ho una notizia da darvi...”

 

Spara Alan...”

 

A ottobre partiamo per il tour per promuovere i nuovi album. Stiamo buttando giù varie scalette e concerti bla bla bla...tutte 'ste rotture di cazzo burocratiche.”

 

Fantastico!” disse Matt sorridendo.

 

Certo certo...intanto voi cercate un po' di farvi venire in mente un buon titolo per l'album...il signor Rose qui mi ha detto che aveva pensato a Use Your Illusion o qualcosa di simile...secondo me fa piuttosto cagare, comunque decidete voi...tanto è sempre così...forza, al lavoro cazzoni, se no a ottobre altro che partire, saremo ancora qui a registrare...Duff dove è?”

 

Sta arrivando!” disse Izzy prontamente, e tutti si misero al lavoro sperando che quel cazzone del loro amico si desse una mossa.

 

 

Duff stava bevendo una tazza di caffè corretto vodka a casa di quella ragazza, Linda, che aveva conosciuto in un locale la sera prima. Sapeva di essere in ritardo per le registrazioni, ma non gliene importava; non ne poteva più di quella vita: una donna diversa ogni sera, alcool a fiumi...per carità, era la vita che aveva sempre sognato, ma non gli bastava più. Purtroppo, nonostante fossero passati 4 mesi, continuava ad avere davanti agli occhi quei riccioli biondi, quegli occhi azzurri. Non l'aveva mai più sentita né aveva ricevuto una qualche notizia; sapeva che lei e Caroline si telefonavano regolarmente, ma preferiva non chiedere nulla.

Sentì dei passi e vide arrivare Linda in cucina, con indosso la maglietta di Duff che le lasciava scoperte le lunghe gambe. Non poteva dire nulla, era bella, con quei capelli castani mossi che le ricadevano sulle spalle e il corpo mozzafiato.

 

Buongiorno biondo” gli disse dandogli un bacio sulla guancia.

 

Duff le rispose con un mezzo sorriso, che non soddisfò la ragazza.

 

Sei di cattivo umore?”

 

No, no...è che devo andare in studio e sono in ritardo. I ragazzi si incazzeranno da morire. Mi ridaresti la mia maglietta?”

 

Linda se la tolse, rimanendo solo con gli slip e avvicinandosi sensualmente a lui per restituirgliela. Nonostante tutto era sempre un uomo e vedere una bella ragazza praticamente nuda che gli si avvicinava...beh, inutile dire che Duff fece ancora più tardi quella mattina.
 

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Capitolo 35
*** 35° ***


Luglio 1990

 

Dlin dlon.

Emily volò ad aprire la porta di casa sua.

 

Carooool!”

 

Bionda, che bello vederti! Non sei cambiata per niente in questi 9 mesi!”

 

Nemmeno tu! Anzi, trovo che sei ancora più bella...la vita di coppia ti fa bene, eh!?”

 

Sono così felice con Izzy! E se penso che ormai è quasi un anno che viviamo insieme non mi sembra vero!”

 

Come a me non sembra vero di essere già tornata! Cavolo, è volato questo tour. Ma vieni in salotto, tanto mio padre è in ufficio.”

 

Si accomodarono sul divano.

 

Raccontami, come è andata?”

 

Benissimo, davvero. All'inizio è stata un po' dura, più che altro perchè avevo sempre paura di sbagliare, di fare casini con i concerti, le interviste, gli appuntamenti. Ma poi piano piano ho ingranato...e Gabriel mi ha aiutato tantissimo!” Caroline notò che a Emily si erano illuminati gli occhi.

 

E' proprio di lui che voglio sapere...come procede?”

 

Divinamente! Ormai stiamo insieme da 6 mesi...lui è così...dolce, affettuoso, sempre lì a farmi regali...l'uomo perfetto.”

 

Più perfetto di Duff?”

 

Mi aspettavo che me lo domandassi...”

 

Scusami, ma non posso fare a meno di pensare che Gabriel non sia l'uomo per te...”

 

Ah, e lo sarebbe Duff invece?”

 

Sai come la penso...”

 

Caroline, basta con questi paragoni. Io e Duff non stiamo più insieme e io sono felice con Gabriel, chiuso il discorso.”

 

Ok ok, scusami...”

 

Mi dicevi che con Izzy va tutto bene...racconta un po'...”

 

Oh sì, ci amiamo come il primo giorno” Emily non potè non sorridere vedendo la gioia sul viso dell'amica “Inoltre, a ottobre partono in tour...”

 

Ho sentito qualche notizia che stanno finendo il nuovo album, vero?”

 

Sì sarà pubblicato a breve...e comunque...Izzy mi ha chiesto di andare con lui in tour!”

 

Davvero? E' grandioso! Cavoli però...io sono appena tornata e tu parti...”

 

Va beh, ci sono ancora tre mesi! E poi tu tanto hai il tuo bel macho man...”

 

Ma che vuol dire scusami! Va beh, direi che ora dobbiamo goderci questi mesi insieme, poi ci penseremo!”

 

Concordo bionda! Che ne dici di andare a prenderci una birretta sul Sunset?”

 

Dico che è una gran bella idea!”

 

Le ragazze uscirono di casa e, dopo non molto, arrivarono davanti al Rainbow.

 

Dio, quanto mi è mancato questo posto!” disse Emily entrando nel locale.

 

Pensa che una volta inorridivi solo a sentirne il nome!”

 

Sono cambiate tante cose...io sono cambiata...”

 

Sei cambiata in meglio! E spero che adesso che hai il fidanzato damerino non tornerai a essere stronza come un tempo!”

 

Ma Carol!” le due scoppiarono a ridere “No, comunque Gabriel è diverso. Non è uno snob. Una sera voglio farlo conoscere a te e Izzy.”

 

Un'uscita a 4...che gioia!”

 

Sempre simpatica sei!” le due scoppiarono di nuovo a ridere.

 

Emily poggiò poi una mano su quella di Carol.

 

Mi sei mancata tanto, sai?”

 

Anche tu Emy...mi sono sentita così sola...prima Mabel, poi tu...a proposito, non la sento da un po'...”

 

Io sì, l'ho chiamata appena sono tornata a LA. Mi ha detto che sta bene e che William cresce e assomiglia sempre più ad Axl...”

 

Oh cazzo!”

 

Le ho detto la stessa identica cosa per telefono...”

 

A un certo punto sentirono un gran vociare arrivare dalla porta del locale: erano Izzy, Axl e Slash.

 

Guarda un po' chi c'è...” le disse Caroline.

 

Emily!” Slash le saltò al collo.

 

Ragazzi! Che bello vedervi! Come state?”

 

Benissimo baby! E anche tu, vedo...sei sempre bella come il sole!”

 

E tu sei sempre un leccaculo Rose!” tutti si misero a ridere.

 

Si sedettero al tavolo e ordinarono da bere per un esercito. I ragazzi raccontarono dei loro album e del tour; Emily raccontò del suo lavoro e del suo ragazzo. In particolare, durante quest'ultimo argomento i ragazzi rimasero piuttosto silenziosi: il loro pensiero era inevitabilmente corso a Duff.

 

 

 

Duff era a casa di Linda, con cui ormai faceva copia fissa. Quella sera i ragazzi erano andati al Rainbow: Caroline li aveva chiamati che Emily era tornata e avevano voluto farle una sorpresa. Avrebbe dato oro per vederla anche solo un istante, ma sapeva che si sarebbe fatto solo del male, e non andava per niente bene; stava un po' meglio in quel periodo, beveva meno e con Linda era tranquillo. Non sapeva se l'amava, ma era la sua ancora di salvezza...si sentiva una merda per quello.

 

Biondo, sei silenzioso stasera...” gli disse sedendosi sul divano accanto a lui.

 

Scusami, ho un po' di pensieri...”

 

Che ne dici se te li faccio passare io?” gli disse la ragazza mettendosi a cavalcioni su di lui e baciandolo.

 

Linda aveva quest'altra grande dote: capiva all'istante quando lui aveva bisogno di distrazioni. “Sei una merda McKagan!” si ritrovò di nuovo a pensare.
 

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Capitolo 36
*** 36° ***


A ottobre i Guns più Caroline e Linda partirono per il UYI tour. Emily decise di accompagnare Caroline all'aeroporto e con lei andò anche Gabriel.

Emily vide Duff, che si strinse un po' di più a Linda appena notò che la sua ex era con un ragazzo.

La bionda non lo degnò di uno sguardo.

 

Non l'hai nemmeno salutato” la rimproverò Carol.

 

Che dovevo fare, andare là e saltargli al collo?”

 

Smettila Emy, sai cosa voglio dire.”

 

Mi sembra tranquillo con la sua nuova ragazza no? Benissimo, sono contenta per lui.”

 

Non cambierai mai, eh? Dai ci sentiamo presto! E appena scopro quando siamo in zona te lo dico così ci vediamo un po'!”

 

Brava rossa” si abbracciarono “Mi mancherai”

 

Anche tu Emy”

 

Il gruppo si imbarcò sull'aereo e Gabriel e Emily tornarono alla macchina.

 

Tutto bene Emy? Sei silenziosa”

 

Sì, amore, scusami. E' che mi mancherà tanto Carol.”

 

Capisco. E senti...come mai quel biondo altissimo ti fissava?”

 

Emily non aveva mai detto a Gabriel che il suo ex era Duff McKagan...nemmeno lei sapeva bene il perchè.

Non ne ho idea” rispose evasiva. Inutile dire che aveva notato lo sguardo di Duff che vagava da lei a Gabriel: probabilmente era molto simile al suo, che invece vagava da lui a Linda.

 

Senti Emy...io vorrei dirti una cosa.”

 

Certo dimmi”

 

Accostò la macchina in una piazzola di sosta. “Ok, non è molto romantico come posto...ma se non te lo chiedo ora non so quando avrò le palle di farlo. Che ne dici di venire a stare da me?”

 

Vuoi dire vivere insieme?”

 

Esatto”

 

Oddio, sì!! Certo che voglio!”

 

Meno male, per un attimo ho temuto che mi dicessi di no!”

 

Lei lo abbracciò felice. Ormai Duff era davvero un ricordo lontano.


 

Lo so, capitolo brevissimo...non uccidetemi...e non uccidetemi anche per il fatto che Gabriel ed Emily vanno a vivere insieme!!! *le lanciano di tutto* Spero di riuscire ad aggiornare domani, altrimenti a lunedì!! Grazie a tutti coloro che leggono, seguono e recensiscono!! un bacione:D



 

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Capitolo 37
*** 37° ***


1991

Emily viveva con il suo uomo ed insieme erano felici.

Attendeva con ansia le vacanze di Natale, durante le quali finalmente Caroline e i ragazzi avrebbero fatto una pausa e sarebbero tornati a LA. Non la vedeva da sei mesi, dopo un breve incontro a Toronto, dove era andata a vedere un concerto.

Il suo lavoro procedeva benissimo. Al momento non gestiva nessuna band, ma si occupava degli affari della Geffen Records ed era sempre molto impegnata; Gabriel invece era diventato un avvocato piuttosto noto.

Insomma, Emily, nonostante le raccomandazioni di Caroline, era tornata a essere la tipica ragazza ricca, che viveva con un uomo ricco, con cui si sarebbe sposata e avrebbe avuto dei figli. Un classico.

A novembre ricevette una chiamata.

 

Ciao Emy, sono Carol”

 

Ehi Carol, tutto bene? Non mi aspettavo una tua chiamata.”

 

No è che...siamo a LA”

 

Davvero? E cosa aspettavi a dirmelo?”

 

Ecco, è stata una cosa un po'...improvvisa.”

 

Mi stai facendo preoccupare”

 

Hai tempo di fare un salto da me? Così ti racconto”

 

Ok, arrivo subito.”

 

Il tono di Caroline aveva fatto preoccupare Emily, che si cambiò e uscì velocemente.

 

In mezz'ora era dall'amica, che la fece accomodare in salotto.

 

Allora, che succede?”

 

Izzy ha lasciato i Guns”

 

Che cosa?”

 

Già...era un po' che le cose non andavano. Axl sta diventando insopportabile, sempre più megalomane. Vuole controllare e comandare tutto e tutti; gli altri sono talmente fuori fra droga e alcool che manco se ne rendono conto...o forse è proprio per quello che si sballano, per non rendersene conto. Se davvero vedessero la situazione da sobri penso che seguirebbero Izzy.”

 

Come sta lui?”

 

A pezzi...ora è andato alla Geffen per sistemare varie burocrazie. Poi vuole andare a stare a Lafayette...ha bisogno di ritrovare se stesso.”

 

Immagino...sai che botta?! Devi stargli vicino, Carol...”

 

Certo, lo aiuterò in tutti i modi possibili.”

 

E ora come faranno? Recluteranno un altro chitarrista?”

 

Credo proprio di sì, ma dovessi dirti non mi interessa...”

 

Certo, capisco...e Duff?”

 

Duff beve...troppo...passa più tempo sbronzo che sobrio! Inoltre...”

 

Inoltre cosa?”

 

Lui e Linda si sono sposati...”

 

Che cosa?”

 

Sì...secondo me nessuno dei due era cosciente...l'han fatto così, da un giorno all'altro...”

 

Oh mio Dio...”

 

Mi spiace Emy...”

 

Non è il caso...si sta rovinando quel ragazzo, se poi non ha nessuno che lo incentiva a smettere...”

 

Già” le due rimasero in silenzio perse nei loro pensieri “Te invece come stai, Emy?”

 

Tutto bene, sia il lavoro che con Gabriel”

 

Bene, sono contenta. Sei tornata a essere una riccastra snob?”

 

Emily ridacchiò. “Temo di sì, sai? E' la vita di coppia”

 

Cazzo, lo sapevo” disse Carol facendole l'occhiolino. “Ci fossi stata tu, Duff non sarebbe ridotto così male.”

 

Smettila Carol. E' acqua passata.”

 

Davvero l'hai dimenticato?”

 

Sì, davvero.”

 

Non autoconvincerti.”

 

Caroline, basta. Sono due anni che me la fai andare, Duff di qua Duff di là. Io amo Gabriel e sto con lui, chiuso.”

 

Ok ok non ti arrabbiare!”

 

Sentirono aprire la porta.

 

Ciao Emily” la bionda si alzò e abbracciò Izzy.

 

Ehi, come stai?”

 

Diciamo che ho avuto periodi migliori.”

 

Immagino. Beh, io vado, Gabriel sta per tornare dal lavoro. Chiamatemi quando siete tranquilli a Lafayette! Magari vi veniamo a trovare”

 

Izzy annuì.

 

Certo” disse la rossa “Grazie per essere venuta tesoro. A presto”

 

Ciao ragazzi”

 

Emily uscì da quella casa. La notizia che anche Izzy se ne era andato l'aveva turbata; prima Steven, poi Izzy...il suo istinto professionale le stava dicendo che quella grande band che erano i Guns non avrebbe avuto ancora vita lunga.

E poi la notizia di Duff...si era sposato con quella ragazza. Davvero non se l'aspettava. Sentì tornare a galla qualcosa...amore per lui? Gelosia? Decise di reprimere di nuovo tutto: del resto in quei due anni aveva funzionato.
 

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Capitolo 38
*** 38° ***


ottobre 1992

 

Gabriel, sbrigati o faremo tardi! Sono la damigella d'onore, cazzo!”

 

Sistemami un po' 'sto maledetto farfallino!”

 

Ti avevo detto che anche la cravatta andava benissimo.”

 

Emily, saremo circondati da quei morti di fame dei Guns 'n Roses e se permetti vorrei essere più elegante di loro.”

 

Non direi proprio che sono morti di fame, han più soldi di noi senza dubbio!”

 

Erano dei pezzenti e lo sono ancora! Quello è un modo di essere che i soldi non scacciano via!”

 

Emily non sopportava quando il suo uomo diceva queste cose: lui non sapeva che lei aveva amato, e forse amava ancora, uno di quei pezzenti, come era solito definirli.

Poi erano tutti suoi amici e teneva a loro. Ma lei non diceva mai nulla per correggere Gabriel.

 

Sei bellissima” le disse baciandola sulla fronte.

 

E lo era davvero: indossava un abito blu senza spalline asimmetrico che davanti le arrivava sopra le ginocchia, mentre dietro aveva un breve strascico. Aveva i capelli raccolti con qualche boccolo che scendeva qua e là.

Stavano andando al matrimonio di Izzy e Caroline; si sposavano a Lafayette e gli invitati avevano alloggiato in un hotel della città.

Gabriel portò la sua ragazza a casa della sposa, per dirigersi poi in chiesa.

 

Oh mio Dio, Caroline...” la sposa le aveva aperto la porta.

 

Emily guardò la sua amica: era bellissima nel suo vestito bianco, molto semplice e piuttosto stretto, con le spalline legate dietro al collo. I capelli erano in parte raccolti e fermati con delle rose blu, dello stesso colore dei vestiti delle damigelle.

 

Sei bellissima anche tu” le sorrise Carol, per poi urlare: “Maaaaaabel!”

 

Mabel volò alla porta.

 

Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah!!!!!” Emily strinse forte la mora: non si vedevano da circa due anni.

 

Abbraccio collettivo” le tre si sentirono catapultate a qualche anno prima, quando erano inseparabili.

 

Dov'è William?” domandò la bionda a Mabel.

 

La baby-sitter lo sta finendo di vestire. Vieni” la condusse nella stanza accanto dove una donna sulla cinquantina dal viso simpatico stava vestendo il bambino.

 

Era bellissimo: un po' paffutello, con gli occhi verdi e i capelli rossi sparati sulla testa. Era la fotocopia di Axl.

 

Sai bene che il rosso capirà tutto appena vedrà William?”

 

Vuoi dire che è così arguto?”

 

Non sarà un genio, ma non è manco scemo!”

 

Con tutto quello che si è calato in questi anni non ci scommetterei!”

 

Ragazze!” disse Carol “é arrivata la carrozza, andiamo”

 

Carol aveva sempre sognato di sposarsi in carrozza: così la sposa e le damigelle arrivarono alla chiesa in questo modo non poco appariscente.

La sposa si fermò fuori, mentre le damigelle entrarono. Emily vide subito Duff, accomodato vicino alla moglie; Slash le si avvicinò per salutarla, così come Axl.

Il rosso si bloccò quando vide Mabel; era passato tanto tempo, erano cambiate tante cose...loro erano cambiati. Erano cresciuti. Mabel gli sorrise e il rosso le si avvicinò e la abbracciò stretta. Emily non potè fare a meno di pensare a quanto Axl si sarebbe incazzato alla notizia che aveva un figlio...

Quando cominciò la marcia nuziale calò il silenzio e tutti si concentrarono sulla sposa: era raggiante, così come Izzy, che sembrava incantato dalla bellezza di Caroline.

La cerimonia e la festa furono molto tranquille, decisamente lontane dallo stile Guns: anche in questa occasione si vedeva che qualcosa non andava e che non c'era più l'affiatamento di un tempo.

I ragazzi con le rispettive partner erano tutti allo stesso tavolo ed Emily aveva notato gli sguardi di fuoco che Duff lanciava a lei e Gabriel. La bionda l'aveva ripagato con la stessa moneta, guardando Linda con disgusto.

Gli invitati avevano anche notato come fossero diversi, invece, gli sguardi tra Mabel e Axl. La ragazza si era seduta lì, lontana dal figlio che era con la baby-sitter a un tavolo più tranquillo, e nessuno si stupì quando i due si alzarono per 'andare a fumarsi una sigaretta'.

 

Che scusa del cazzo, Rose!”

 

Muori Hudson!”

 

Ma appena varcarono la porta per uscire, Mabel e Axl sentirono distintamente la vocina di un bimbo.

 

Mamma mamma!”

 

Mabel si voltò, vedendo il piccolo William correre verso di lei seguito dalla baby-sitter.

 

Va tutto bene, Maria, grazie. Vai a cenare tranquilla” la donna sorrise gentilmente e rientrò.

 

Axl non parlava, ma si limitava a fissare il bimbo, che intanto era saltato in braccio alla mamma, non potendo non notare caratteristiche molto familiari.

 

Mabel...tu hai...hai un figlio?”

 

Sì Axl...si chiama William.”

 

William...come me” Axl si sentì immensamente stupido a dire questa frase.

 

D'un tratto si riscosse. “Mabel, questo bambino mi assomiglia...”

 

Sì, Axl”

 

Non mi dirai che...”

 

Sì, è tuo figlio.”

 

Axl sbiancò. Sentì l'improvviso bisogno di sedersi: non sapeva se le gambe lo avrebbero retto.

Si accomodò su una panchina e vicino a lui si sedette Mabel, con in braccio il bimbo, che, con una manina, tirò una ciocca di capelli di Axl ridendo.

Axl lo guardò e si sentì invadere da una strana sensazione...si sentì improvvisamente legato a quel bambino. Mabel, accorgendosi del silenzio del rosso, pensò che si fosse arrabbiato e gli spiegò tutto.

 

Io me ne sono andata perchè ero incinta. Subito pensavo di abortire, poi ho cambiato idea quando tu, appena prima che partissi, mi hai detto di essere innamorato di me. Lì ho capito che desideravo questo figlio perchè era tuo. Ma voi stavate avendo successo e io non potevo dirtelo e farti sentire in obbligo di fare il padre. Aspettavo un'occasione come questa: sapevo bene che, appena l'avessi visto, avresti capito che William è tuo figlio...siete identici.”

 

Dovevi dirmelo Mabel...ti avrei aiutato.”

 

Mi dispiace...”

 

Io non ti ho dimenticato, sai?” Mabel teneva la testa bassa e lui le alzò il viso mettendole due dita sotto al mento. “Io sono ancora innamorato di te”

 

Oh, Axl” Mabel abbracciò il rosso, per quanto poteva con il figlio in braccio.

 

Mi darai la possibilità di conoscere mio figlio?”

 

Certo, certo che te la darò! Ci trasferiremo qui a Los Angeles.”

 

Potreste venire a stare da me...ho una villa troppo grande per me da solo.”

 

Dici sul serio?”

 

Ok che sono sempre stato un idiota, ma su certe cose non scherzo...inoltre sono cambiate tante cose.”

 

Lo so...chiunque se ne accorgerebbe...”

 

Non voglio pensarci...adesso voglio dedicarmi solo a voi due...”

 

Axl passò un braccio intorno alla spalle di Mabel e accarezzò leggermente il viso di quel bambino...suo figlio.


 
Cosa strana anche per me, in questo capitolo ho voluto creare un Axl tenero e comprensivo...:) Spero che lo abbiate gradito! Ringrazio tutti coloro che leggono, seguono e le fedelissime che recensiscono sempre :) Alla prossima!!!!

 

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Capitolo 39
*** 39° ***


Il UYI tour era finito, con l'ultimo spettacolo in Argentina nel 1993. A quel punto solo tre dei componenti originali erano rimasti: Axl, Slash e Duff.

Le cose tra di loro andavano sempre peggio e, nonostante nessuno l'avesse detto ad alta voce, sapevano che con la fine del tour il futuro dei Guns era più incerto che mai.

Axl continuò a dedicarsi ancora di più alla famiglia, a Mabel e a loro figlio William, e acquistarono insieme una enorme villa a Malibù: la ragazza era incredibilmente felice e si sentiva, per la prima volta nella sua vita, completa e realizzata.

Slash cominciò a dedicarsi a un progetto con un nuovo gruppo, gli Snakepit, e pareva che avessero intenzione di incidere un album.

Duff era quello con le prospettive più incerte: l'unica cosa 'certa' nella sua vita era l'alcool; beveva tantissimo e ciò si cominciava a vedere fisicamente. Aveva il viso gonfio, quasi deformato...sembrava aver perduto quella bellezza che lo caratterizzava.

Finchè, nel maggio del 1994, il suo pancreas esplose e venne ricoverato in fin di vita. Linda avvisò immediatamente Axl e Slash, che passarono subito la voce a Izzy.

Izzy rimase sconvolto per questa notizia, e Caroline lo convinse ad andare subito a LA da lui. La rossa, poi, non potè fare altro che avvisare un'altra persona, la quale probabilmente era ancora all'oscuro di tutto.

 

Ciao Gabriel sono Caroline.”

 

Emily e Gabriel continuavano la loro convivenza e i due erano felici...o almeno così sembrava...Caroline era certa che Emily fosse ancora innamorata di Duff, nonostante lo negasse da anni.

 

Ciao Caroline, ti passo Emily!”

 

Dopo un po', Carol sentì la voce della sua amica.

 

Ehi, rossa! Mi hai preso in tempo, stavo per andare in sala registrazione con una band.”

 

Emily è successa una cosa...”

 

Dalla tua voce è qualcosa di grave.”

 

Duff sta male...”

 

Cos'ha?”

 

Il suo pancreas è esploso ed è in pericolo di vita”

 

Oh mio Dio...”

 

Axl, Slash e Izzy sono andati all'ospedale...pensavo che magari...”

 

Ci vado immediatamente anche io.”

 

Fammi sapere, d'accordo?”

 

Certo, ciao”

 

Caroline non ebbe nemmeno il tempo di salutare l'amica, che questa aveva già riattaccato...sì, amava ancora Duff.

 

 

Gabriel, io vado...”

 

A che ora torni angelo?”

 

Non lo so...non so quanto ci vorrà. Se ritardo tanto ti chiamo, ok?”

 

Baciò il suo fidanzato e uscì di corsa.

Mise in moto la sua Porsche fiammante e, in meno di mezz'ora, fu all'ospedale dove Duff era ricoverato. Si fermò al primo telefono pubblico che trovò per chiamare il suo assistente e dirgli di andare da solo a lavorare, quel giorno.

Davanti all'ingresso dell'ospedale c'era già parecchia folla, giornalisti e fans; cercò di non farsi vedere entrando di corsa.

Era certa che, anche se l'avesse domandato, non le avrebbero mai detto dove si trovava il bassista...puntò così al reparto più probabile, ovvero rianimazione.

Fu fortunata: lì trovò Axl e Slash, Izzy era probabilmente ancora per strada.

 

Emy, ero certo saresti venuta” Slash la abbracciò stretta.

 

Appena Caroline mi ha avvisato sono corsa qui...avete notizie?”

 

E' appena uscito dalla sala operatoria, ora stiamo aspettando” disse Axl.

 

Posso...posso aspettare anche io?”

 

Certo che puoi, Emy, perchè lo chiedi?” chiese Slash.

 

Ehm...ecco...”

 

Linda non riesce ad arrivare prima di un'ora, è fuori LA.”

 

La bionda sorrise ad Axl per ringraziarlo.

Poco dopo un uomo grande e grosso con ancora la tuta verde da chirurgo uscì.

 

Dottore, allora?”

 

L'intervento è andato bene, il paziente non è più in pericolo di vita. Ora è ancora un po' intontito per l'anestesia, ma se volete potete entrare da lui uno alla volta.”

 

Grazie mille dottore” Axl e Slash strinsero la mano all'uomo.

 

Poi lanciarono un'occhiata eloquente a Emily, che si diresse nella camera del biondo.

Vederlo in quel letto d'ospedale la fece stare malissimo: non era più il suo Duff...il viso gonfio, i capelli di un colore innaturale, le occhiaie profonde sotto agli occhi.

Si sedette accanto a lui e prese la sua mano; dopo qualche minuto Duff aprì gli occhi.

 

Emily...sei tu?”

 

Sì, Duff, sono io. Come stai?”

 

Di merda”

 

La ragazza ridacchiò e lui le sorrise dolcemente. “Sono felice che tu sia qui...se muoio, almeno ti ho visto ancora una volta...”

 

Non dire sciocchezze, tu non morirai. Qui fuori ci sono per te Axl e Slash, Izzy sta arrivando e anche...anche Linda”

 

Non mi importa di nessun altro...solo di te”

 

Emily sentì il cuore stringersi a quelle parole; capirono che si amavano ancora, nonostante entrambi ormai vivessero con altre persone. Lui addirittura si era sposato.

 

Che cazzo ci fa qui questa puttana?” Linda era arrivata in anticipo, e vedere la ex di suo marito lì, che gli stringeva la mano, non la rese felice.

 

Ecco io...io sono venuta a...a trovarlo...”

 

Lui non ti vuole, hai capito? Lui è mio marito! Tu torna dal tuo!” Linda stava urlando e aveva attirato due infermiere, un medico, Axl, Slash e anche Izzy, che intanto era arrivato.

 

Signorina, abbassi la voce” la intimò il medico.

 

Abbasserò la voce solo quando questa puttana se ne andrà!”

 

Emily lanciò un ultimo sorriso a Duff, il quale si limitò a dirle: “Mi dispiace”

Uscì veloce dalla stanza, senza guardare nessuno, con le lacrime che le pungevano gli occhi e che, sapeva, non avrebbe trattenuto ancora a lungo.

I tre amici la seguirono.

 

Emily fermati!” Axl stava quasi correndo per fermarla.

 

Lasciatemi stare, per favore” ma ormai le avevano afferrato un braccio.

 

La bionda cominciò a piangere e Slash la abbracciò prontamente.

 

Mi dispiace, non doveva andare così...”

 

Lascia stare Slash...la cosa importante è che lui stia bene...è stato bello incontrarci di nuovo. Ci ha permesso di capire che non ci siamo mai dimenticati l'uno dell'altra, ma purtroppo non siamo destinati a stare insieme. Ora scusatemi, devo andare a lavorare. Izzy, dì a Carol di tenermi aggiornata, ok?”

 

Il moro annuì e, dopo averli salutati tutti con un bacio sulla guancia, uscì di corsa dall'ospedale.


 


Un applauso a Alex Rose McKagan che aveva già previsto tutto :) Grazie mille a tutti coloro che seguono, leggono e recensiscono! Alla prossima :D

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Capitolo 40
*** 40° ***


Emily era provata da quello che era accaduto all'ospedale, e lo fu anche nelle settimane successive. Sapeva tramite Caroline e tramite la Geffen che Duff stava meglio, ma lei non riusciva a darsi pace.

Si buttò anima e corpo nel lavoro, dedicandosi a una nuova band di cui era manager, e ad affari vari nell'azienda. Il padre era andato in pensione e ormai alla guida c'era suo fratello James.

Gabriel si era accorto che Emily era diventata silenziosa, sfuggente, era sempre al lavoro.

Una sera decise di parlarle: era nel suo studio, a spulciare un mucchio di fogli, con gli occhiali da lettura calcati sul naso.

 

Emily, che ti succede ultimamente?”

 

Mhm?” si tolse gli occhiali e guardò il suo compagno.

 

Non so...sei sempre fuori casa, immersa nel lavoro...va tutto bene? Non stai più bene con me?”

 

Emily si alzò sorridendo, facendo sedere il suo uomo sul piccolo divano del suo studio e accomodandosi sulle sue ginocchia.

 

Cosa dici, amore...io sto sempre bene con te!” ed era vero...Emily non aveva dimenticato Duff, ma amava Gabriel e con lui stava bene. Si rendeva conto, però, che era un po' un controsenso e che Gabriel per lei era un...rimpiazzo?

 

Mhm...ero preoccupato...”

 

Ma smettila” lei sorrise di nuovo e lo baciò.

 

Fu un bacio appassionato, che portò i due a sdraiarsi sul divano, accarezzandosi e baciandosi con desiderio.

 

Emy...aspetta...io...devo fare una cosa...” Gabriel si sollevò a sedere e cercò qualcosa nella tasca dei pantaloni.

 

Emily riconobbe subito la scatolina, che senza dubbio conteneva un anello. Fece un sorriso enorme al suo uomo, mentre questo apriva la scatola svelando un anello con un diamante gigantesco e bellissimo.

Senza dire nulla, la ragazza gli porse la mano sinistra, dove lui infilò l'anello.

 

Mi vuoi sposare, Emily?”

 

Sì, Gabriel, sì!” e ritornarono a coricarsi sul divano, continuando dove si erano interrotti prima.

 

Il giorno dopo Emily chiamò subito Caroline e Mabel perchè andassero lì da lei: Gabriel era fuori al lavoro, mentre lei si era presa mezza giornata.

 

Ehilà bionda!” Mabel entrò tenendo per mano il piccolo William.

 

Ciao ragazze! Come state?”

 

Noi bene” disse Carol “Ma vogliamo subito sapere perchè ci hai fatto venire qui così di corsa!”

 

Ci deve essere un motivo per cui io voglia vedere le mie amiche?”

 

Sì, Emy...perciò, sputa il rospo!”

 

Emily non parlò, si limitò a mostrare la mano sinistra.

 

Oddio!” Mabel abbracciò con impeto l'amica “Che bello, sono felice per te Emy!”

 

Grazie Mabel! Anche io sono felice!”

 

Lo sei davvero?” domandò Caroline.

 

Caroline, dai...” Mabel cercò di dissuadere la sua amica.

 

No, Mab, lasciami parlare...sei davvero convinta, Emily?”

 

Sì, Caroline, lo sono!!! Io amo Gabriel e lo voglio sposare!”

 

Ok, l'importante è questo! Vieni qui, fatti abbracciare!”

 

Emily era felice davvero, finalmente, dopo tanto tempo; anche quello che era accaduto con Duff in ospedale ormai era solo un lontano ricordo.


 


*le lanciano di tutto* Chiedo umilmente perdono per questo capitolo...Emily e Gabriel si sposano...e Duffino??? State tranquille, ci sono ancora 9 capitoli e può accadere di tutto :) Grazie di cuore a tutte coloro che seguono, leggono e recensiscono!!!

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Capitolo 41
*** 41° ***


febbraio 1995

 

Caroline, vuoi uscire da quel bagno????” Mabel stava urlando.

 

Aspettaaaaaaaa” rispose l'altra.

 

Ragazze è tardiiii”

 

Emily tu non correre che ti inciampi nello strascico e minimo ti spacchi una gamba!”

 

Quanto sei apocalittica Mabel!”

 

Era il grande giorno di Emily: era bellissima nel suo abito bianco e azzurro, piuttosto voluminoso e vaporoso. Il matrimonio si sarebbe tenuto nella villa della coppia di neo-sposi, e gli ospiti, i testimoni, il prete e lo sposo erano già nelle loro postazioni.

 

Caroliiiiiiiiiiiiiiiine!” Mabel ed Emily continuavano a urlare.

 

La rossa uscì dal bagno. “Andiamo andiamo!”

 

Appena prima di uscire nel giardino, si ricomposero. Emily percorse il tappeto rosso verso lo sposo accompagnata dal padre; quello era uno dei tipici matrimoni della Los Angeles alta. Trecento invitati, cerimonia sontuosa, banchetto ricchissimo. Persino i due Guns presenti, Axl e Izzy, riuscirono a mantenere una notevole serietà ed 'eleganza'.

Tutto andò come previsto; solo Caroline non sembrava soddisfatta.

 

Guarda amore” disse rivolta a Izzy “Qui c'è tutta la falsità e l'ipocrisia che ho sempre odiato di questo mondo...e mi dispiace così tanto che Emily ci sia ricaduta.”

 

Nessuna l'ha obbligata, Carol...probabilmente Emily non è mai cambiata davvero, non ha mai abbandonato le tipiche caratteristiche di questo ambiente. Comunque Gabriel mi sembra un bravo ragazzo.”

 

Caroline scosse le spalle, lasciando cadere il discorso.

Durante la cena, Emily andò a sedersi in mezzo alle sue amiche.

 

Come va ragazze?”

 

Emy! Benissimo, abbiamo mangiato divinamente. Tu?”

 

Non lo so come sto, stan succedendo talmente tante cose. Ho un'adrenalina allucinante in corpo! Però sono così felice...”

 

Mabel la abbracciò, mentre Caroline fece un sorriso tirato.

 

Carol, nemmeno il giorno del mio matrimonio fingi di essere felice per me, eh?”

 

Scusa, Emy, ma lo sai come la penso...”

 

Se ho sposato quest'uomo qualcosa vorrà dire, no?”

 

Ma sì, l'importante è che tu sia convinta. Slash ti fa gli auguri!”

 

Mi dispiace non averlo potuto invitare....non avrei saputo che scusa usare. Per Axl e Izzy almeno c'era quella che sono i vostri cavalieri, ma lui...come sta tra l'altro? Vanno male, né, le cose tra i Guns?”

 

Molto male...ormai ognuno sta andando avanti con i propri progetti...non sappiamo come si evolverà...” rispose Mabel.

 

Cazzo, una band così...” Emily scosse il capo dispiaciuta.

 

Anche Duff ti fa gli auguri...” buttò lì Carol.

 

Seh, come no...”

 

E' vero...” intervenne Mabel “Lo ha detto anche a me...”

 

Non voglio parlare di Duff, d'accordo? Lui sta bene con la sua donna e io con il mio uomo. E ora scusate” disse la bionda alzandosi “Ma io e mio marito dobbiamo aprire le danze”

 

La nottata proseguì all'insegna della musica e dell'allegria. Emily ballava abbracciata a Gabriel, felice...solo per un attimo la sua mente andò a Duff...al fatto che forse sarebbe potuta andare diversamente e che lei avrebbe potuto essere lì con il biondo...ma rimosse subito tutto, ritornando al presente e alla realtà, che, dopotutto, non erano poi così male.


 


Lo so, mi odiate a morte!! :) Vi annuncio che durante il week-end non aggiornerò, quindi a lunedì!!! Grazie mille a tutti :D

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Capitolo 42
*** 42° ***


Nel 1996 la Geffen era sottosopra per una notizia di notevole spessore: Slash aveva lasciato i Guns 'n Roses.

Emily, insieme a tutti i maggiori esponenti dell'azienda, cercava di calmare le acque e la tempesta mediatica che si era scatenata. Un giorno decise di andare a parlare direttamente con Slash.

Le aprì la porta la moglie Reneè, che non sembrava molto felice della sua presenza; ma la bionda se ne fregò altamente: del resto era lì anche per lavoro.

Slash era nella sua saletta prove e strimpellava la chitarra.

 

E' permesso?”

 

Emily, piccola, che fai qui?” Slash posò la chitarra e abbracciò l'amica.

 

Se ti dico che sono qui da parte della Geffen mi fai entrare?”

 

No, ti prego, ne ho abbastanza. Sono due settimane che i manager cercano di convincermi a tornare sui miei passi, e cazzate simili. Ma io ormai ho preso la mia decisione.”

 

Vorrà dire che sarò qui solo in qualità di amica” la bionda vide Slash tirare un sospiro di sollievo. “Come stai riccio?”

 

Ora bene. Mi sembra di essermi tolto un peso di 500 kg, sai?”

 

Immagino...so bene che le cose non stavano più andando. Sarà deformazione professionale, ma al matrimonio di Izzy e Caroline 4 anni fa io avevo già detto che i Guns avrebbero avuto vita breve.”

 

Non è che ci hai portato sfiga?” Slash rise, seguito da Emily.

 

La tensione era già palpabile allora...”

 

Lo so lo so. Dì un po', come va con il tuo damerino?”

 

Saul! Ma la smettete di chiamarlo damerino? Fra te, Caroline, Axl...e che cavolo!” Emily si finse arrabbiata.

 

Ma dai, lo è!”

 

Non è vero! Comunque tutto bene, anzi benissimo!”

 

Addirittura?”

 

Oh sì...vuoi sapere una cosa che non sa ancora nessuno?”

 

Certo baby”

 

Però devi promettermi che terrai la bocca chiusa finchè non sarò io a parlarne”

 

Sarò muto come un pesce...”

 

Speriamo. Ecco io...sono incinta!”

 

Oh mio Dio, Emily, fatti abbracciare! Che gioia!”

 

I due si abbracciarono, mentre Slash continuava a congratularsi con la bionda. Era davvero felice per lei, per il fatto che fosse serena; anche Duff stava un po' meglio: aveva divorziato con Linda, ma lui si era buttato nella musica, nello sport e nel ritrovare se stesso. Anche lui ne avrebbe avuto bisogno...per scacciare quei pensieri, appena Emily se ne andò decise di scolarsi un po' del suo amato Jack.

 

La bionda intanto era andata a casa, emozionata come non mai per la notizia che doveva dare al marito.

 

Amore sono a casa!”

 

Ciao piccola, sto preparando la cena.”

 

E se io ti proponessi una cenetta fuori?”

 

E a cosa devo l'occasione?” domandò l'uomo, dopo averla baciata.

 

Vedrai...dai, cambiati che andiamo.”

 

Dopo mezz'ora, si stavano sedendo al tavolo di un bel ristorantino non lontano da casa loro.

 

Allora, amore, che dovevi dirmi?” le domandò dopo aver ordinato.

 

Aspetto un bambino, Gabriel” disse Emily con un sorriso che andava da un orecchio all'altro.

 

L'uomo rimase in silenzio, con gli occhi sgranati.

 

Ti prego, dimmi qualcosa...”

 

Io...io non so cosa dirti, Emily...”

 

Gabriel, non capisco...”

 

Io ecco...non mi aspettavo una cosa del genere...”

 

Beh, siamo sposati da un anno, ci frequentiamo da 5...non credo ci sia nulla di...sbagliato...”

 

Ma siamo giovani, abbiamo appena trent'anni...”

 

Gabriel, smettila di girarci intorno...”

 

Io non credo di essere pronto per un figlio...”

 

Emily sbiancò: di certo non era la reazione che si aspettava.

 

Dammi un po' di tempo per pensare” le disse ancora.

 

Consumarono la loro cena in silenzio, ma Emily, dentro di sé, stava urlando. Non avrebbe mai creduto che l'uomo che amava potesse dirle una cosa del genere; lei era felice di avere un figlio, amava suo marito, aveva l'età giusta...che cazzo c'era di sbagliato?

Tornarono a casa, e la tensione era palpabile, ma nessuno dei due apriva bocca per rompere quel silenzio terribile che ormai regnava da quasi due ore.

Emily si mise a letto, ben decisa a continuare il suo sciopero della parola. Ma fu Gabriel a parlare.

 

Io non lo voglio questo figlio, Emily.”

 

Che cazzo stai dicendo, Gabriel?”

 

Che non sono pronto. Io volevo fare un sacco di cose, la carriera, viaggiare, sperimentare nuove cose...è presto per farmi una famiglia!”

 

Ma allora non mi dovevi nemmeno sposare, brutto bastardo! Sai, solitamente in queste situazioni la famiglia è già formata, e un bambino è la cosa più bella che ci possa essere.”

 

Mi dispiace, non so che dire...”

 

Non sai che dire? NON SAI CHE DIRE?” Emily si era alzata dal letto e stava urlando con tutto il fiato che aveva in corpo.

 

Senti Emily, sarò chiaro...o abortisci, oppure tra noi è finita.”

 

Emily si sentì crollare la terra sotto i piedi...ma da guerriera che era sempre stata la sua reazione arrivò immediatamente.

 

Che bastardo che sei. Dove cazzo è finito l'uomo meraviglioso che ho sposato, eh?” stava ancora urlando mentre si infilava una tuta trovata su una sedia lì vicina.

 

Addio Gabriel” prese la borsa e uscì di casa.

 

Salì sulla sua macchina e si fermò un attimo: dove poteva andare? Da suo padre no, troppe domande. Caroline era a Lafayette, quindi restava Mabel.

Accese l'auto e guidò velocemente verso casa Rose.

Si attaccò al campanello, incurante del fatto che era l'una di notte e che avrebbe svegliato tutti, bambino compreso.

Fu Axl ad aprire e rimase immobile alla vista della bionda.

 

Emily?”

 

Posso entrare, Axl?” domandò con una voce funerea, che allarmò il rosso il quale, senza aggiungere altro, spalancò la porta per farla entrare.

 

Chi è amore?” Mabel stava scendendo le scale “Emily? Che fai qui? E' successo qualcosa?”

 

Sì, e non sapevo dove andare...scusatemi.”

 

Ma figurati...vieni, andiamo in cucina che ti faccio un po' di tè”

 

Emily raccontò tutto quello che era accaduto.

 

Ma io lo ammazzo quel figlio di puttana...” la reazione di Axl non si fece attendere.

 

Non ci posso credere...sembrava così una brava persona...era così innamorato di te...che cazzo gli è preso?”

 

Ma che ne so...che ne so...sono terribilmente confusa. Che cosa faccio ora?”

 

Devi decidere tu, Emy” disse Mabel saggiamente “E' una decisione che solo tu puoi prendere.”

 

Mabel, ho trent'anni, non quindici, e abortire solo per la stupidità e l'egoismo di un uomo che ha il cervello di un dodicenne proprio non mi va...”

 

Brava ragazza...gliela faccio vedere io a quel damerino del cazzo!”

 

Bill, calmati” Mabel cercò di placare il suo uomo. “Quindi terrai questo bambino?”

 

Sì, Mabel...lo terrò e lo crescerò da sola.”

 

Sei una delle persone più coraggiose che io conosca” la mora si era alzata per abbracciare l'amica. “Stanotte dormi qui, poi domani andremo da lui a prendere la tua roba e a sistemare le cose, ok?”

 

Ok...se non vi dispiace ora vorrei andare a dormire.”

 

Certo...la stanza degli ospiti sai dov'è”

 

Grazie Mabel, grazie Axl. Senza di voi non avrei saputo che fare. Buonanotte.”

 

Notte honey” le disse Axl.

 

 

Dopo che la bionda era salita al piano di sopra, Mabel e Axl parlarono della situazione.

 

Non mi è mai piaciuto quel damerino...e questa è la conferma che ho sempre avuto ragione” disse il rosso.

 

Secondo me era così innamorato...non capisco proprio...”

 

C'è poco da capire, è un coglione.”

 

Quello senz'altro, Bill. Vado a chiamare Caroline, voglio che ci sia anche lei domani quando andiamo da Gabriel.”

 

Mab, sono le due di notte!”

 

La situazione è abbastanza grave! Non credi?”

 

Hai ragione. Ti aspetto a letto, amore” disse il rosso allontanandosi.

 

Mabel prese la cornetta e digitò il numero dell'amica; rispose una voce che sembrava venire dall'oltretomba.

 

Pronto?”

 

Caroline, sono Mabel”

 

Mabel...ma...che ore sono?”

 

Tardi...ma è successo un disastro”

 

Oh mio Dio...raccontami, forza” disse Caroline riscuotendosi.

 

Mabel fece un breve riassunto di ciò che era successo; Caroline promise che il giorno successivo sarebbe arrivata a LA, 'per dare una bella lezione a quel cazzone patentato'. Anche in queste occasioni, la finezza di Caroline la faceva da padrona. 






Ok gente...capitolo tosto, eh??? Sono sicura che tutte le "fans" di Gabriel sono felici della sua dipartita, eh? ;) Bene, spero che abbiate gradito questo capitolo! Vi avviso che siamo quasi alla fine!!! Grazie a tutte coloro che seguono, leggono e recensiscono! Un bacione :D

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Capitolo 43
*** 43° ***


Quando la mattina dopo Emily aprì gli occhi, vide immediatamente davanti a sé due persone; si sfregò gli occhi spaventata per poter mettere a fuoco: Erano Mabel e Caroline.

 

Caroline...che cazzo fai qui?”

 

Ti dico solo che sono partita alle 3 di questa notte per essere qui a LA il prima possibile.”

 

E per fare cosa?”

 

Come per fare cosa? Ora noi tre andiamo da quel coglione di tuo marito a dargli una bella lezione.”

 

Emily, che si era tirata a sedere, si ributtò a peso morto sul letto. “Lasciate perdere ragazze...”

 

Ma no che non lasciamo perdere...vero Mabel?”

 

Anche la mora annuì convinta.

 

Mabel, perchè l'hai chiamata?” chiese Emily quasi disperata.

 

Perchè in queste occasioni una cazzuta come Carol è quello che ci vuole.”

 

Seh, va beh. Dai, fatemi cambiare che andiamo!”

 

Dopo mezz'oretta le ragazze stavano uscendo di casa, dopo aver salutato Axl, William e Izzy, che aveva accompagnato Caroline.

Fecero una tappa in un bar per la colazione.

 

Avrei bisogno di un caffè corretto” disse Emily.

 

Sei fuori di testa? Tu sei incinta, non puoi assolutamente bere!”

 

Carol, scherzavo!”

 

Sarà meglio per te!”

 

Emily scosse la testa sorridendo; non l'avrebbe mai ammesso, ma ringraziava tutte le divinità del cielo per il fatto che le sue amiche fossero lì: senza di loro non sapeva come avrebbe superato quel cataclisma.

Guidarono fino alla villa di Emily e Gabriel, che era vuota.

 

Il coniglio se l'è data a gambe!” disse Caroline.

 

Emily, c'è una busta qui.” Mabel prese la busta dal tavolo della cucina e la porse alla bionda.

 

E' di Gabriel!”

 

Leggi Emy!”

 

'Cara Emily, mi dispiace per come mi sono comportato. Penserai che sono un vigliacco e un coglione, e probabilmente hai ragione. Ma io non sono pronto per avere figli. Io ti ho amato davvero, tu sei meravigliosa e probabilmente non ti merito. Se terrai il bambino, non farò nulla in futuro per turbare la serenità che gli avrai dato...e magari un padre migliore di me. Sono certo che sarai una madre meravigliosa. Se vorrai chiedere il divorzio, firmerò tutto ciò che serve; inoltre la casa è tua, nella busta ci sono i documenti che lo attestano. Perdonami, Gabriel.' ”

 

Ma questo è fuori di testa....” disse Caroline.

 

Emily continuava a stare in silenzio, fissando quella lettera.

 

Emy, stai bene?” chiese Mabel.

 

Mio Dio, ma come ho fatto a sposare un uomo del genere...che cogliona che sono...”

 

Emy, nessuno lo avrebbe mai detto che era un tipo così...ora andiamo da un avvocato per il divorzio, ok?”

 

Carol, falla respirare...anche se dall'avvocato ci andiamo fra qualche giorno non muore nessuno!”

 

Prenderò un appuntamento per i prossimi giorni” disse Emily meccanicamente.

 

Le due amiche si spaventarono: la bionda era sempre stata una dura, che non lasciava trapelare emozioni, ma quell'apatia le spaventava.

 

Sei sicura di stare bene?”

 

Sì, Mabel, davvero...ora vorrei stare da sola se non vi dispiace.”

 

Certo...io e Izzy ci fermeremo un po' qui a LA, d'accordo?” siccome Emily non rispondeva Carol continuò: “Chiama se hai bisogno.”

 

E le ragazze uscirono, lasciando la bionda nei suoi pensieri. Andò subito nella stanza da letto che era sua e di Gabriel: gli armadi erano vuoti, non c'era più niente di suo. Chissà dove cavolo era andato, quel vigliacco. Scese al piano di sotto a prendere due grossi sacchi della spazzatura: aveva intenzione di buttare tutte le cose rimaste di Gabriel. Tipo quegli orribili soprammobili d'argento, i vasi cinesi, e tutte le altre cose che per lui erano così belle ed eleganti. Riempì due grandi sacchi, li chiuse e li portò fuori, lasciandoli accanto ai bidoni della spazzatura.

Poi si fece una doccia, si cambiò e prese la macchina: direzione mobilifici, negozi per la casa e similari. Finalmente avrebbe creato la casa che piaceva a lei e che mai aveva potuto avere: era il momento di cambiare vita.
 

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Capitolo 44
*** 44° ***


novembre 1996

 

Che bella che è la mia balenottera preferita!”

 

Fottiti Axl!” disse Emily entrando in casa del rosso.

 

Era il compleanno di William, e si erano riuniti lei, Izzy e Caroline, Duff con la nuova fidanzata, e altri amici di Axl e Mabel.

 

Il tuo uomo è sempre più simpatico, Mabel!”

 

Perchè?”

 

Mi ha dato della balena!”

 

Non ha tutti i torti!” disse Caroline.

 

Ma grazie, sono incinta di 7 mesi, cosa devo essere?” e fingendosi indignata era tornata nella sala da pranzo.

 

Mabel e Caroline scossero la testa sorridendo: erano felici che l'amica avesse riacquistato un po' di allegria. Gli ultimi mesi non erano stati facili per lei, fra il divorzio e la gravidanza da affrontare da sola; ma l'istinto materno aveva preso piede in un modo sconvolgente, e ormai le attenzioni di Emily erano riservate solo alla bimba in arrivo, dimenticando tutta la brutta storia con Gabriel. Sì, era una femmina e il suo nome sarebbe stato Charlotte.

Prima del pranzo, tutti i presenti si ritrovarono a toccare la pancia della neo-mamma, a chiedere il sesso e il nome del nascituro; lo fece anche quella brunetta piccolina che si accompagnava con Duff. Il biondo fu l'unico a mantenere le dovute distanze.

Temeva di veder arrivare il damerino da un momento all'altro e solo al pensiero gli veniva da sbuffare.

Ma il damerino non arrivò e la cena proseguì con calma e allegria; a un certo punto Emily si alzò, per andare a prendere un po' d'aria sul terrazzo: spesso le venivano delle notevoli vampate di calore.

Con la scusa più vecchia del mondo, ovvero quella di fumare una sigaretta, Duff la raggiunse; i due si guardarono e si sorrisero, rimanendo in silenzio per un po'. Fu poi il bassista a rompere il silenzio.

 

Come stai Emily?”

 

A parte i 14 kg in più che mi porto dietro, bene Duff, ti ringrazio. E tu?”

 

Abbastanza. Sto mettendo su una nuova band, i Loaded, e le cose vanno piuttosto bene.”

 

Sono contenta per te.”

 

Gabriel sta bene?” Emily si sentì gelare a quella domanda, ma non aveva nessuna intenzione di svelare a Duff che Gabriel l'aveva piantata perchè non voleva figli.

 

Benissimo grazie. E' via per lavoro, per quello non è potuto venire” con gli estranei, quella scusa funzionava sempre benissimo.

 

Capito...ah, non ti ho mai ringraziato per essere venuta in ospedale quando ero stato male. E scusa per la scenata della mia ex-moglie.”

 

Non importa, davvero.”

 

Rimasero ancora un po' lì e rientrarono quando Duff finì la sigaretta; si sentirono subito addosso gli sguardi di Axl, Izzy, Caroline e Mabel, che in tutta risposta si beccarono un'occhiata di fuoco da Emily.

La cena proseguì tranquilla e, dopo che tutti erano andati via, le tre amiche si riunirono in cucina, cercando di mettere un po' in ordine.

 

Che vi siete detti tu e Duff?” chiese Caroline con nonchalance. Emily si era stupita che le amiche non le avessero ancora fatto l'interrogatorio, ma probabilmente aveva esultato troppo presto.

 

Niente, abbiamo parlato del più e del meno.”

 

Gli hai detto di Gabriel?”

 

Certo che no!”

 

Ma perchè, Emy! Lui sarebbe venuto in tuo soccorso!”

 

Sì, certo, accollandosi un figlio che manco è suo...”

 

Che vuol dire...quella volta in ospedale ti aveva detto che gli importava solo di te!”

 

Era ancora stordito per l'anestesia, Carol...”

 

Seh come no...” disse Caroline.

 

Che effetto ti ha fatto?” domandò Mabel.

 

Non lo so...strano...ero emozionata mentre parlavo con lui...sarà che è passato tanto tempo...però, allo stesso tempo non ho sentito quelle farfalle nello stomaco che sentivo anni fa.”

 

E' normale, sono passati tanti anni. E voi siete cresciuti e cambiati!” disse saggiamente Mabel.

 

Secondo me, foste stati da soli avreste scopato lì sul terrazzo!” disse Caroline, fine come suo solito.

 

Mabel scoppiò a ridere, seguita anche da Emily: era inutile, Caroline non sarebbe mai cambiata.


 




Vi avviso che nel prossimo capitolo ci sarà un ulteriore salto temporale di alcuni anni! E vi dico anche che mancano 5 capitoli al termine! Grazie di cuore a tutte voi! Un bacione

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Capitolo 45
*** 45° ***


marzo 2000

 

Toc Toc

 

Mabel! Grazie al cielo sei arrivata! Scusami se ti ho fatto correre, mi han chiamato dall'ufficio e la baby-sitter era impegnata!”

 

Emy, stai tranquilla! Tanto William è a lezione di tennis, e poi lo va a prendere Axl. Resto io con Charlotte finchè non torni!”

 

Grazie grazie grazie! Amore, fai la brava finchè la mamma non ritorna, va bene? Obbedisci a Mabel!” disse rivolta alla figlia, che annuì distrattamente, senza smettere di giocare con le sue bambole.

 

Charlotte aveva tre anni ormai: era bellissima, con i capelli biondi liscissimi e gli occhi verdi. Assomigliava moltissimo alla madre, e quello non poteva che rendere felice Emily, la quale aveva sperato con tutte il cuore che in lei non ci fossero tracce di Gabriel.

Anche in quella situazione così difficile, Emily si era dimostrata una persona estremamente tosta: non era stata a piangersi addosso come forse altre persone avrebbero fatto. Aveva affrontato la gravidanza da sola, il parto con a fianco le sue migliori amiche, e cresceva la figlia con affetto e attenzione; spesso era fuori per lavoro, ma le sue amiche e a volte una baby-sitter le davano sempre una mano.

Quel giorno aveva ricevuto una telefonata dalla Geffen: in un noto studio di LA ci sarebbe stato uno showcase con tutti i manager delle case discografiche e la persona che ci doveva andare aveva avuto un contrattempo, quindi lei l'avevo dovuto rimpiazzare. Lo scopo della band che si esibiva era di trovare un manager che li rappresentasse. Non sapeva molto di loro, sapeva solo che si chiamavano Velvet Revolver.

Arrivò davanti allo studio, dove lasciò le chiavi a un parcheggiatore, mentre lei entrava velocemente: sentì giungere della musica e potè capire che lo show era già iniziato.

 

Merda” si ritrovò a imprecare per il fatto che era in fondo al locale e riusciva a vedere ben poco.

Ok, l'importante era sentire, ma da brava manager sapeva bene che una cosa indispensabile era la presenza scenica. Prendendo tutta la gente accalcata a spallate riuscì ad arrivare sotto al piccolo palco...e per poco non le venne un colpo.

Quella non era una band qualunque: conosceva il cantante, un certo Scott Weiland, di cui aveva sentito parlare dato che era uno dei migliori cantanti degli ultimi anni; poi c'era il chitarrista ritmico che non conosceva, e poi c'erano loro: Matt Sorum alla batteria, Slash alla chitarra solista e Duff McKagan al basso.

Non ci poteva credere. Non aveva idea che i ragazzi si fossero riuniti in quella band; del resto lei negli ultimi 3 anni aveva avuto contatti solo con Axl e Izzy perchè erano gli uomini delle sue amiche, che a loro volta non avevano più sentito Duff, né tantomeno Slash.

I ragazzi non la videro: erano totalmente concentrati in quello che facevano e le sembrò di rivedere quei ragazzini che si esibivano in quei club decadenti ai tempi della gavetta, prima che prendessero il volo...e che crollassero a terra.

Prese una decisione istantanea, forse un po' folle: lei sarebbe stata la loro manager, lei li avrebbe rappresentati.

Continuava a dirsi che lo faceva solo perchè sapeva quanto valessero quei ragazzi ed era sicura che potevano portare quella band al successo, ma non poteva negare a se stessa che l'idea di rivederli la eccitava terribilmente. L'idea di rivedere Duff, in particolare...

Prendendo di nuovo la gente a spallate, corse verso i camerini: doveva arrivare per prima, quella band doveva essere sua.

La prima persona che incontrò fu Slash, che appena la vide si bloccò in mezzo al corridoio: era sempre lo stesso, i ricci lunghi e ribelli, il fisico forse un po' più pieno ma sempre sexy...era felice che non fosse cambiato.

 

Non è possibile...sei...sei tu?” disse lui avvicinandosi alla ragazza.

 

Sì, Slash, sono Emily! Ne è passato di tempo!”

 

Porca puttana, ragazza, fatti abbracciare!”

 

Come stai riccio?”

 

Bene, cazzo, bene. E tu?”

 

Bene anche io. La Geffen mi ha mandato a sentirvi suonare...siete bravi e io voglio essere la vostra manager!”

 

Dici sul serio?”

 

Certamente!”

 

Cazzo, io sono d'accordissimo. Vieni, andiamo a parlarne con gli altri.”

 

Entrarono in una saletta dove c'erano tutti tranne Duff, giusto per far innervosire Emily ancora di più.

La bionda si presentò a tutti, tranne a Matt che la conosceva già; dopo un attimo entrò Duff. Dire che fu stupito della presenza della ragazza è poco, ma non disse niente, notando il suo abbigliamento formale e intuendo che fosse lì per lavoro. Emily parlò:

 

Siete bravi ragazzi, davvero. Tra voi ho visto quella chimica necessaria in una band per prendere il volo. Non siete più dei novellini, avete già lavorato tutti in band più o meno famose e sapete come vanno le cose. Io vi rappresenterò da parte della Geffen. Non fate stronzate, non voglio ritrovarmi ad accudire dei musicisti quarantenni in preda alla scimmia o alle crisi di astinenza!”

 

Ehi, io ne ho 35!” protestò Slash.

 

Taci Hudson!” lo sgridò la bionda.

 

Scusa” il riccio abbassò la testa intimidito, scatenando le risate dei compagni.

 

Perciò ragazzi, patti chiari amicizia lunga. Avete fatto alcuni canzoni vostre nello show; non so se avete altro o meno, ma appena ci sarà sufficiente materiale incideremo un album, e poi andremo in tour. Farete strada, avete la mia parola.” Nessuno parlava “Allora? Vi siete fottuti la lingua?”

 

Tutti continuavano a restare muti: Slash e Duff che la conoscevano bene non erano nemmeno tanto stupiti da quel discorso, dato che sapevano che Emily 'era una con le palle'. Per gli altri che non la conoscevano invece fu una sorpresa, una bella sorpresa; nessuna band amava farsi rappresentare dalle donne, ma quella era una tosta e sicuramente in gamba. Fu Scott a parlare:

 

Sei una tosta Emily. Se gli altri cazzoni sono d'accordo io ci sto. Slash?”

 

La conosco da anni, Scotty, e ti posso assicurare che Emily è una con i controcazzi!”

 

Sempre fine, Saul!”

 

Puoi scommetterci, honey!” il riccio le fece l'occhiolino.

 

Per me è ok!” disse Matt.

 

Anche per me!” confermò Dave sorridendo.

 

Duff non diceva nulla; Emily tentò in tutti i modi di sembrare indifferente e gli chiese: “Duff? Qualcosa non è chiaro?”

 

Il ragazzo si stupì del tono apparentemente distaccato e gelido della sua ex ragazza. “No, va bene anche per me.”

 

Perfetto, Emy, sei dei nostri!” Slash le diede una pacca sulla spalla che quasi la fece cadere.

 

Ottimo. Ora devo andare, ragazzi. Ci vediamo domani pomeriggio alle 3 nel mio ufficio per sbrigare le pratiche burocratiche!”

 

Ok, a domani!”

 

E così Emily se ne andò dai camerini, lasciando i ragazzi che si abbracciavano per l'entusiasmo.

 

Duff, che ti succede?” gli chiese Dave notando che il bassista non aveva spiccicato parola.

 

Man, credo che tu debba dirglielo” disse Slash.

 

Già. Sedetevi ragazzi. Dunque, vedete...noi Emily la conosciamo da più di 10 anni. Io e lei siamo stati insieme per un po'; io ero davvero cotto di lei e per la mia gelosia di merda è finita. Lei poi si è sposata e l'ultima volta che l'ho vista erano tre anni fa e lei era incinta.”

 

Nessuno dei ragazzi disse nulla: alcuni sapevano già la storia e quindi quanto Duff avesse sofferto e stesse soffrendo ancora. E anche chi aveva appreso la storia in quel momento aveva letto negli occhi del bassista una grande tristezza, quindi nessuno aveva il coraggio di parlare.

Duff si alzò in piedi sbuffando: mai come in quel momento avrebbe desiderato un goccio di qualcosa di forte. 

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Capitolo 46
*** 46° ***


Dopo l'incontro con i ragazzi Emily era andata a Venice Beach a fare una passeggiata. Andava sempre là quando aveva bisogno di rilassarsi; ci andava tutti i giorni quando Gabriel se ne era andato e la sua pancia diventava sempre più grossa. A volte aveva l'impressione di non farcela, ma stare lì, seduta sulla sabbia a riflettere, le faceva tornare in mente quanto fosse forte e quanto fosse necessario reagire, per lei e per la creatura che aveva in grembo.

L'incontro con Duff le aveva riportato alla mente tante emozioni, anche se era stata così brava a nasconderle in quel camerino. Ripercorse tutta la loro storia, quando erano ragazzi, e i futili motivi per cui si erano lasciati: lei doveva partire per il suo primo tour come manager e Duff era troppo geloso per accettarlo. E così era finita; entrambi poi si erano sposati e avevano messo da parte quei sentimenti quasi puerili che li aveva tenuti legati, e che forse li legava ancora.

Non sapeva come sarebbe stato lavorare con lui: da un lato era emozionata, dall'altro estremamente spaventata.

Si rese conto, poi, che era tardi, già le 7 e 30 e che a casa sua figlia Charlotte la stava aspettando. Appena rientrata, la bionda trovò Charlotte nel suo seggiolone con Mabel che la imboccava.

Finì di dare lei da mangiare alla figlia e poi raccontò tutto a Mabel.

 

Non sei agitata all'idea di lavorare con lui?”

 

Certo che lo sono, ma...ma voglio farlo”

 

Caroline ha sempre avuto ragione...”

 

Che vuoi dire?”

 

Non l'hai mai dimenticato, Emily!”

 

Aaaah, sciocchezze!”

 

Non mentire a te stessa, non è più necessario. Quando eri sposata era un conto, ma ora...”

 

Non ho mai mentito a me stessa quando ero sposata. Amavo davvero Gabriel!”

 

Lo so, lo so...ma i sentimenti per Duff erano ancora vivi, anche se nascosti...”

 

Emily non rispose, sapendo bene che la sua amica aveva ragione.

 

Mab, mi fai un favore?”

 

Ovvio”

 

Puoi dirlo tu a Caroline? Se lo faccio io mi farebbe una di quelle prediche!”

 

Mabel rise. “Certo, stai tranquilla! Ora vado, fammi sapere come va domani in ufficio!”

 

Certo. Grazie davvero per avermi tenuto Charlotte.”

 

Non dirlo neanche! Ciao Emy!”

 

Mabel se ne andò ed Emily andò finalmente a dedicarsi alla sua piccola: quando stava con lei dimenticava tutto il resto. Quella bambina era tutta la sua vita.

 

 

Il giorno dopo, Emily fu inquieta per tutta la mattina al pensiero dell'incontro che avrebbe avuto nel pomeriggio.

Dopo aver portato Charlotte all'asilo, si piazzò davanti all'armadio per decidere cosa indossare; sicuramente qualcosa di formale, ma voleva evitare il solito tailleur giacca e pantaloni serio che la faceva sembrare una vecchia.

Optò alla fine per un completo bianco giacca e gonna; la giacca era di taglio elegante ma valorizzata da una cinturina verde smeraldo sotto il seno. La gonna arrivava sopra il ginocchio, era molto stretta e le fasciava il fondoschiena perfetto. Infine ai piedi mise un paio di scarpe coordinate alla cintura, con tacco vertiginoso e laccetto alla caviglia.

Fece una rapida telefonata alla baby-sitter, che sarebbe andata a prendere Charlotte all'asilo, e poi uscì per andare alla Geffen.

Si piazzò nel suo ufficio, dove preparò le carte necessarie per l'accordo con i Velvet Revolver; il tempo sembrava non passare mai e, quando finalmente alle 3e5 la reception la avvisò che erano arrivati, si alzò di scatto in piedi, nonostante le gambe le tremassero, e, dopo un ultima sbirciatina nello specchio, li aspettò fuori dalla porta.

Notò con piacere che tutti e 5 i ragazzi la squadrarono da capo a piedi e sentì anche Slash che sussurrava a Duff: “Amico, stai sbavando.”

Si accomodarono tutti nell'ufficio e, dopo che Emily ebbe spiegato tutto e i ragazzi ebbero letto i numerosi papiri, firmarono l'accordo. Fu sancito ancora da una stretta di mano e da un abbraccio da orso da parte di Slash.

 

Che ne dite di andare a bere qualcosa per festeggiare?” propose Matt.

 

Ottima idea, man” concordarono gli altri.

 

Emily, vieni con noi?”

 

Mi spiace ragazzi ma ho una riunione più tardi. Voi andate tranquilli, ne avremo tante altre di occasione per bere qualcosa insieme!” e dopo essersi salutati uscirono tutti dall'ufficio. Tutti...tranne Duff.

 

I due si fissarono senza spiccicare parola per alcuni minuti, finchè Duff prese la parola.

 

Mi sei mancata Emily”

 

La ragazza ancora non disse nulla.

 

E' passato tanto tempo, abbiamo così tante cose in sospeso, e io...io vorrei parlare con te. Ormai siamo adulti e ho imparato che nella vita se non affronti le cose direttamente poi non farai altro che pagarne le conseguenze” il bassista si interruppe vedendo che Emily continuava a restare muta. “Ti va se domani sera usciamo a cena insieme? Come...come due vecchi amici?”

 

Emily si limitò ad annuire: aveva perso la voce.

Duff si aprì in un sorriso: “Fantastico...allora...allora passo a prenderti a casa tua alle 8, ok? Ciao Emily!” e uscì di corsa dall'ufficio.

 

La ragazza stava per riprendere a respirare dopo quei minuti di apnea, quando lui fece di nuovo capolina dalla porta.

Ehm, scusa Emily...mi potresti dare il tuo indirizzo?”

 

La ragazza scoppiò a ridere, seguita da Duff...e lui si sentì rinascere al suono di quella risata cristallina che tanto le era mancata. Dopo aver ricevuto da Emily un bigliettino con l'indirizzo, le diede un lieve bacio sulla guancia e uscì di nuovo, allegro come un ragazzino che aveva chiesto il primo appuntamento a una ragazza.

 

Emily, dal canto suo, era rimasta immobile; sentiva la guancia bruciare dove Duff aveva appoggiato le sue labbra. Sentì risvegliare in lei quel desiderio che ormai da 4 anni era praticamente sparito...desiderio di un uomo...desiderio di Duff.
 

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Capitolo 47
*** 47° ***


Allora io vado” disse Emily alla baby-sitter “Sarò di ritorno al massimo a mezzanotte. Per qualunque cosa chiamami, d'accordo?”

 

Stia tranquilla, Emily, andrà tutto bene, vero Char?” disse la giovane baby-sitter alla bimba, che si mise a ridacchiare quando la ragazza le fece il solletico sul pancino.

 

Emily baciò la figlia e uscì: era nervosa. Non per il fatto di lasciare sola la bimba, quella ragazza era la loro baby-sitter da sempre e Charlotte la adorava. Era agitata per l'appuntamento che aveva con Duff; si mise sul marciapiede in attesa di vedere arrivare il biondo, mordicchiandosi un'unghia.

 

Non molto lontano da lì, il biondo stava guidando per raggiungere l'indirizzo di Emily; non potè fare a meno di ricordare quando l'aveva portata a cena la prima volta, in quel ristorante italiano che Axl gli aveva consigliato. Poi erano andati a casa sua e avevano passato la notte insieme. Dio, quanto tempo era passato, quante cose erano cambiate. Imboccò la via di Emily e la vide, che lo aspettava sul marciapiede bella come il sole. Accostò e la ragazza salì.

 

Ciao Emily. Sei meravigliosa” e lo era davvero: indossava un abito viola, di un tessuto morbido e leggero, con le spalline legate dietro al collo, una stola grigio chiaro, un paio di sandali con il tacco alto argentati e una pochette sempre argentata.

 

Grazie Duff” Emily si accorse di essere arrossita e si diede della ragazzina. Possibile che, dopo tutti quegli anni, i complimenti del ragazzo le facessero ancora quell'effetto?

 

Il viaggio proseguì in silenzio, e si sciolsero un po' solo quando erano al ristorante, che si trovava in riva al mare, e avevano già ordinato.

 

Allora, Emily, come ti va la vita? L'ultima volta che ci siamo visti erano tre anni fa ed avevi una pancia che sembrava stesse per esplodere!” i due risero.

 

Sì, mi ricordo. No, come vedi ora la pancia che esplode non ce l'ho più...”

 

Ho visto ho visto” disse Duff maliziosamente.

 

Emily arrossì ancora, ma continuò: “Ora mia figlia Charlotte ha tre anni ed è la bambina più bella che abbia mai visto...ma io sono di parte!”

 

Se assomiglia alla sua mamma lo è per forza” Duff vide Emily abbassare lo sguardo “E invece tuo marito come sta?”

 

Eccola la domanda fatidica. “Ehm...ecco...io non ce l'ho più un marito.”

 

Oh cazzo, non lo sapevo mi dispiace.”

 

Non preoccuparti, non potevi saperlo. Abbiamo divorziato.”

 

Mi spiace davvero...”

 

A me no...non si è rivelata la persona che credevo che fosse. Anzi, era solo un gran bastardo. Sai, Michael, lui mi ha lasciata tre anni fa...quando...quando ha saputo che ero incinta” Perchè glielo aveva detto? Non lo sapeva nemmeno lei.

 

Cosa?”

 

Quando c'eravamo visti a quella festa, ricordo che tu mi chiedesti dov'era mio marito. Io ti avevo detto che era via per lavoro, ma non era vero. Lui non voleva figli e mi aveva messo alle strette dicendomi che o abortivo o tra noi sarebbe finita.”

 

Cazzo Emily, non avrei mai immaginato. Mi dispiace davvero.”

 

Ok, però ora non compatirmi, d'accordo? L'hanno fatto tutti in questi anni...chi volontariamente, chi no...però intanto leggevo negli occhi di tutti la pietà per la donna abbandonata con un figlio in grembo.” La ragazza era un fiume in piena...si stava svuotando di tutti i pensieri che in quegli anni l'avevano oppressa. Non l'aveva mai detto nemmeno alle sue amiche, perchè anche loro rientravano nelle persone 'impietosite' dalla sua situazione. E lei non lo poteva sopportare.

 

Sei sempre stata la donna più forte che conosco, Emily, e io non ho dubbi che te la sei cavata e che te la caverai egregiamente.”

 

Grazie...scusami, non so perchè ti ho detto queste cose. Sono anni che non ci vediamo e io ti sommergo con le mie seghe mentali.”

 

Mi fa piacere ascoltarti, davvero” Duff posò una mano su quella di Emily, che alzò gli occhi e incontrò lo sguardo di quello che ormai era un uomo, un uomo sempre affascinante, sexy, meraviglioso...dentro e fuori.

 

E tu, invece? Che mi racconti Duff?”

 

Beh, che ti posso dire. Che sto mettendo su una nuova band lo sai meglio di me...vivo da solo da un paio d'anni, senza donne, fidanzate, amanti...basta...ti giuro ne sono passate talmente tante che mi sono stufato di stare con una donna solo per il sesso...a 36 anni voglio qualcosa di più.”

 

Emily si stupì di quella confessione e, non sapendo cosa dire, si limitò a sorridergli.

La cena proseguì tranquillamente e, una volta che ebbero finito, Duff propose a Emily di fare una passeggiata sulla spiaggia.

La ragazza si tolse i sandali e immerse i piedi nella sabbia ancora tiepida: era una sensazione bellissima. Avrebbe voluto avere 10 anni in meno, di età, di pensieri e di responsabilità. Fosse stato così, probabilmente non avrebbe esitato a baciare quell'uomo che le camminava a fianco e di cui poteva sentire il profumo, così buono da farle girare la testa.

Lo stomaco le si strinse quando Duff le prese la mano, incrociando le loro dita; lei lo lasciò fare, beandosi di quel contatto che, solo in quel momento se ne rendeva conto, le era mancato come l'aria.

Lui si fermò e la tirò di fronte a lui, mettendole le mani sui fianchi; senza dire una parola Duff chinò il capo e le diede un lieve bacio a fior di labbra, staccandosi subito. Sentiva che lei era estremamente tesa, cosa che d'altra parte era anche lui.

Emily inclinò leggermente il capo e il bassista lo prese come un invito, attaccandosi alla sue labbra, questa volta con più impeto. Le loro lingue cominciarono a rincorrersi, riportando alla mente dei due quelle sensazioni meravigliose che tante volte avevano provato quando erano giovani; erano passati gli anni, ma loro non erano cambiati. Continuavano ad attrarsi come calamite, era impossibile per loro stare vicini senza potersi toccare, baciare, abbracciare.

Quando si staccarono perchè senza fiato, Duff potè vedere le lacrime scorrere sulle guance della bionda.

 

Ehi, che ti prende?”

 

Scusami, Duff...è che io...io non posso...”

 

Perchè non puoi?”

 

Perchè non sono più quella di dieci anni fa. Sono cambiate tante cose, ho vissuto esperienze tremende che mi hanno segnato...e poi ho una figlia a cui badare. Non posso lanciarmi in relazioni così, frivole, portare magari in casa un uomo che dopo due mesi se ne va. Ho delle responsabilità di madre che assolutamente non posso dimenticare.”

 

Lo capisco benissimo, Emily, ci mancherebbe. Ma io non voglio perderti, ora che di nuovo ti ho ritrovato...”

 

Lo so, Duff, anche io non voglio perderti...ma capisci che io non sono più sola. Ora c'è un'altra persona, molto più importante di me e di ciò che io posso desiderare o provare. Non ho più avuto uomini dopo mio marito, perchè secondo te?! Per non far soffrire mia figlia. Gli uomini non accettano mai di buon grado il cosiddetto pacchetto mamma-figlio...e forse è giusto così. Chi glielo fa fare di crescere un bambino che non è nemmeno loro?!”

 

Emily, io non avrei nessun problema per questo. Io sono disposto a tutto per stare con te...”

 

Mi dispiace, Duff, ma è troppo rischioso...”

 

Non l'hai perso il vizio, eh?”

 

Che vizio?”

 

Quello di sfuggirmi sempre”

 

Io ti sono sfuggita solo una volta, ed era stata per colpa tua, Duff...”

 

Lo so, lo so...non mi ci far pensare che mi mangio le mani ancora adesso. Senti, so che per te, per voi è dura...però almeno pensaci, eh? Prova a valutare la situazione...”

 

Ok, ok lo farò. Ora io andrei se non ti dispiace.”

 

Certo, certo...ti accompagno.”

 

No, non è necessario. Prendo un taxi. E' stata una bella serata” gli disse, baciandolo sulla guancia.

 

Anche per me, piccola. Buonanotte.”

 

Notte Duff.”
 

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Capitolo 48
*** 48° ***


Emily aveva passato la notte in bianco. Non riusciva a smettere di pensare a quello che era successo con Duff, e a quello che avrebbe voluto fosse successo; si alzò lentamente, cercando di non svegliare Charlotte che, nel cuore della notte, si era trasferita nel lettone della mamma.

Mentre si faceva il caffè sentì suonare il campanello; si chiese chi potesse essere alle 9 del mattino. Quando aprì non potè fare altro che alzare gli occhi al cielo e sbuffare.

 

Dovevo saperlo che eravate voi!”

 

Mabel e Caroline entrarono trotterellando in casa dell'amica; sapevano dell'uscita con Duff e, proprio come quando erano ragazzine, erano andate a farle l'interrogatorio.

 

Volete il caffè?”

 

Certo bionda. Corretto vodka!”

 

Caroline, sono le 9 del mattino!”

 

E allora? In casa nostra sono ormai anni che non c'è un goccio d'alcool per non rischiare che Izzy cada in tentazione, ma questo non vuol dire che anche io non debba bere.”

 

Caroline, non ne ho vodka in casa.”

 

Mamma mia, Emily, che pallosa che sei....”

 

Caroline, chiudi un po' il becco, che Emily ci deve raccontare!” intervenne Mabel.

 

Io non ho proprio un cazzo da raccontare!”

 

Parla bene, accidenti, non vorrai che tua figlia impari le parolacce?”

 

Caroline, se non la pianti ti butto fuori a calci!”

 

La rossa sbuffò.

 

Brutto segno che sei così nervosa, Emy...vuoi dirci che è successo?” chiese Mabel.

 

Rassegnata, Emily si mise a raccontare tutto quello che era accaduto con Duff, la cena, la passeggiata, il bacio e ciò che si erano detti.

 

E poi dici che non sei pallosa?” Carol si beccò un'occhiataccia sia da Mabel che da Emily.

 

Emily ha ragione, Carol. Lei deve mettere Charlotte davanti a tutto e tutti; però è anche vero che non può dimenticare di essere una ragazza di trent'anni, che ha tutta la vita davanti e che non può passarla da sola.”

 

Io ho paura, ragazze. E se va male? Se magari Charlotte si affeziona e poi lui se ne va?”

 

E' una bambina, le passerà in fretta. Secondo me tu sei più terrorizzata di quanto potresti soffrire tu...”

 

Non lo so...non so cosa fare...da un lato vorrei tanto provare, tornare con lui...ieri sera ho capito quanto mi è mancato in questi anni. Allo stesso tempo temo di fare una stronzata.”

 

Secondo me devi provare, Emily...se perdi quest'occasione te ne pentirai...”

 

Dite?”

 

Le due amiche annuirono convinte.

 

E cosa dovrei fare ora? Chiamarlo?”

 

Vai da lui.” Mabel stava già scrivendo l'indirizzo su un foglietto.

 

Ora?”

 

Certo!”

 

Ma devo portare Charlotte all'asilo!”

 

La porti e poi vai da lui!”

 

Oddio...devo essere impazzita...ok ok...lo farò. Ora andate, ho mille cose da fare!”

 

Se stasera non ci chiami, domani mattina saremo di nuovo qui!”

 

Seh seh, sciollare, forza!”

 

Che modi, ragazza, fatti una bella scopata che ne hai bisogno!”

 

Fottiti Caroline!”

 

Chiuse la porta e andò a svegliare Charlotte; la cambiò e poi si vestì lei, optando per un look casual e giovanile. Prese la borsa, dove ficcò il foglietto con l'indirizzo e uscì di casa, felice: quel giorno sarebbe stato una svolta nella sua vita, se lo sentiva.

Dopo aver portato Charlotte all'asilo, cominciò a guidare alla volta della casa di Duff: sperava davvero che fosse in casa, se no dubitava che avrebbe trovato di nuovo il coraggio di andare da lui.

Si fermò davanti a una villa gigantesca e suonò il citofono; venne ad aprire una cameriera, probabilmente asiatica.

 

Buongiorno, cerco il signor McKagan”

 

Chi lo cerca?”

 

Mi chiamo Emily Geffen”

 

Attenda un attimo”

 

La cameriera rientrò, lasciandola lì sulla porta; sentì parlare a quello che probabilmente era un telefono con una linea interna, e tornò da lei.

 

Il signor McKagan la attende nel suo studio. La accompagno”

 

Grazie.”

 

Emily fu guidata in quei lunghi corridoi, con tantissimi stanze; capì subito perchè la cameriera l'aveva accompagnata e non le aveva semplicemente dato delle indicazioni: si sarebbe senza dubbio persa. La donna bussò e si sentì una voce provenire dall'altra parte:“Avanti”

 

La cameriera indicò a Emily di entrare e se ne andò.

 

Ciao Duff” il ragazzo era seduto su uno sgabello, con la chitarra acustica sulle gambe e degli spartiti su un piccolo tavolino di fronte

 

Emy...che bella sorpresa. Che ci fai qui?”

 

Ecco io...io...” si diede della stupida per quei balbettii.

 

Va tutto bene?” chiese Duff preoccupato.

 

Sì, sì scusami...sono solo un po'...un po'...”

 

Duff capì immediatamente perchè la ragazza era lì; posò a terra la chitarra e si avvicinò a lei.

 

Nervosa?” ipotizzò.

 

Emily annuì.

 

E come mai?” continuò Duff, appoggiandole le mani sui fianchi.

 

La bionda non disse nulla, semplicemente avvolse le braccia intorno al collo del ragazzo e attaccò le labbra alle sue. Duff ricambiò immediatamente il bacio, che divenne subito profondo e sensuale; le mani del bassista vagavano su quel corpo ancora perfetto, identico a quello che si ricordava. La tirò su mettendole le mani sui glutei, e si sedette su un piccolo divano che c'era nella stanza, ritrovandosela a cavalcioni. Emily sentì subito un bruciante desiderio che le avvolgeva tutto il corpo, e iniziò a spogliare Duff, con un tale impeto da stupire anche lui.

Senza nemmeno accorgersene erano nudi, lui sdraiato sopra di lei, che si sorridevano.

 

Ti amo, Emily, ti ho sempre amato”

 

Anche io Duff. Non lasciarmi più, mai più”

 

E dopo queste parole, Duff entrò in lei, dolcemente, con lentezza; le spinte divennero sempre più forti finchè, insieme, raggiunsero il piacere.

Rimasero su quel divano per ore, lei accoccolata su di lui, senza dire una parola, gustandosi solo il rumore del loro respiro e il calore dei loro corpi.

Non c'era niente da dire in quel momento: erano insieme, di nuovo, e sapevano che questa volta sarebbe stato per sempre.


 


Visto??? Finalmente ce l'hanno fatta :D:D Spero che il capitolo vi sia piaciuto...e vi annuncio che il prossimo sarà l'ultimo D: Grazie di cuore a tutte voi!!! Un bacione!

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Capitolo 49
*** 49° ***


Erano ormai 4 mesi che Duff e Emily facevano coppia fissa.

 

Charlotte, piccola, sono venuto a prenderti io oggi all'asilo!”

 

Ciao Duffyyyyy!”

 

Come è andata oggi?”

 

Bene, sai che ho fatto un disegno?”

 

Davvero, me lo fai vedere?”

 

La bambina prese dallo zainetto un foglio: ci voleva un po' di fantasia, ma Duff capì subito che quelli rappresentati erano lui, Emily e la bimba, situata tra loro due. Tutti si tenevano per mano.

 

E' bellissimo, tesoro! Dimmi un po', lo vuoi un gelato?”

 

Sìììììììììì!!!”

 

Ottimo, allora andiamo a prendere un gelato e poi andiamo in ufficio dalla mamma!”

 

In quei 4 mesi non era cresciuto solo il rapporto tra Duff e Emily, ma anche quello tra Duff e Charlotte; la bimba si era innamorata subito di quel gigante biondo, così dolce e premuroso, che le faceva tante coccole e tanti regali. I ragazzi erano stati subito felici di ciò, dato che temevano che la piccola potesse avere difficoltà con Duff.

Dopo un po', entrarono alla Geffen Records e andarono subito nell'ufficio di Emily; ormai sapevano chi fossero e nessuno faceva mai domande.

 

Ciao mammina!”

 

Ehi, siete già qui! Come è andata all'asilo?”

 

Bene”

 

Charlotte, fai vedere a mamma il disegno che hai fatto!”

 

La piccola prese di nuovo il disegno. Emily lo guardò e sorrise dolcemente; capiva che Duff era quanto di più simile a un papà che avesse mai avuto e sapeva che era felice di ciò.

Il bassista, dal canto suo, aveva subito perso la testa per quella bimba bionda, che tanto assomigliava alla sua Emily; nessuno dei due l'aveva mai detto ad alta voce, ma ormai erano una famiglia, che con il tempo si sarebbe consolidata sempre di più.

 

Charlotte, amore” disse Emily inginocchiandosi di fronte alla figlia “Ti piacerebbe che Duff fosse il tuo papà?”

 

La bambina non rispose, limitandosi a osservare alternativamente sua madre e il ragazzo; Emily si sentì pervadere da una grandissima ansia, come del resto Duff, che sarebbe stato felicissimo di essere accettato come padre da Charlotte.

La piccola tese le braccia verso Duff per farsi prendere in braccio e lui obbedì; le strinse le braccine intorno al collo e disse: “Ti voglio bene, papà.”

A quelle parole Duff si mise a piangere come un bambino; Emily, felice come non mai, gli si avvicinò a abbracciò quella che era la sua famiglia, la sua unica ragione di vita.

 

 

THE END

 



Bene, eccoci arrivati alla fine di questa follia!!!! Spero ovviamente abbiate gradito il finale e che non vi abbia deluso! :)

Vorrei ringraziare coloro che hanno messo la storia tra le seguite (CheccaWeasley, chiaretta78, DazedAndConfused, flutnagle, Foxygiu, GiadiX_McKagan, I Am A Yellow Walrus, Ila_Ashba, Lau_McKagan, lizardqueen, Meryssimamente_Weezy, MyMichelle, PlusQueMaProprieVie, rocketqueen91, Roxanne Rock, saraligorio1993, Sweet Sister), coloro che l'hanno messa tra le preferite (Charlie Hudson, flutnagle, Foxygiu, HermSmith, Mrs Hudson) e coloro che l'hanno messa tra le ricordate (lizardqueen, Sweet Sister).

Non devono mancare i ringraziamenti alle fedelissime che hanno recensito: Foxygiu, I Am A Yellow Walrus, MyMichelle, chiaretta78, Ormhaxan, Alex Rose McKagan. Spero di non aver dimenticato nessuno, in tal caso perdonatemi!! :)

Ultimi ringraziamenti ai lettori silenziosi, che però non si sono mai persi un capitolo della storia!!! Se vi va, vi invito a dare un'occhiata alla mia nuova storia, “New life”.

Grazie ancora di cuore a tutti, alla prossima storia!!!!!! :D

 


 

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