Paragoni...

di _sweetygirl_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sakura ***
Capitolo 2: *** Sasuke ***
Capitolo 3: *** Naruto ***
Capitolo 4: *** Shikamaru ***
Capitolo 5: *** kakashi ***
Capitolo 6: *** Hinata ***
Capitolo 7: *** Itachi ***
Capitolo 8: *** Sai ***
Capitolo 9: *** Deidara ***
Capitolo 10: *** Tsunade ***
Capitolo 11: *** Danzo ***
Capitolo 12: *** Temari ***
Capitolo 13: *** Konan ***
Capitolo 14: *** Kushina ***
Capitolo 15: *** Kiba ***
Capitolo 16: *** Minato ***
Capitolo 17: *** Sasori ***
Capitolo 18: *** Gaara ***
Capitolo 19: *** Ten Ten ***
Capitolo 20: *** Neji ***
Capitolo 21: *** Nagato ***
Capitolo 22: *** Orochimaru ***
Capitolo 23: *** Tobi ***
Capitolo 24: *** Zabusa e Haku ***
Capitolo 25: *** Killer Bee ***
Capitolo 26: *** Kisame ***
Capitolo 27: *** Hanabi ***
Capitolo 28: *** Ino ***
Capitolo 29: *** Rock Lee ***
Capitolo 30: *** Hidan ***
Capitolo 31: *** Kurenai ***
Capitolo 32: *** Fugaku ***
Capitolo 33: *** Guren ***
Capitolo 34: *** Hiruzen Sarutobi ***
Capitolo 35: *** Kakuzu ***
Capitolo 36: *** Dan ***
Capitolo 37: *** Zetsu ***
Capitolo 38: *** Mikoto ***
Capitolo 39: *** Jiraya ***



Capitolo 1
*** Sakura ***


PASSEROTTO
 

Sakura Haruno era un passerotto, un tenero e delicato passerotto.
Sakura aveva dovuto imparare ad essere forte, a lottare e a resistere all’inverno.
Sakura, infatti, aveva il suo personalissimo inverno, un inverno che per quanto distante potesse essere continuava a congelarle le ali e ad impedirle di volare libera nel cielo.
Sakura non aveva nessuna abilità particolare, nessuna dote che la contraddistinguesse o la rendesse speciale, certo era dotata di una forza esagerata, decisamente fuori dal comune, ma niente di più.
A Konoha tutti si chiedevano come Sakura potesse ancora amare l’inverno, come potesse continuare ad aspettare qualcosa che avrebbe potuto solo ferirla.
Sakura era solo un passerotto, un passerotto che aveva bisogno del sole primaverile per stare bene, per tornare ad essere forte e coraggiosa.
E Sakura aveva anche la sua primavera, primavera che non l’abbandonava mai, primavera che la sosteneva e le dava la forza di andare avanti anche quando l’inverno le si avvicinava tanto da congelarle il cuore.
Sakura era decisamente un passerotto, incredibilmente fragile e delicato, ma tanto forte e resistente da sopravvivere sempre e comunque all’inverno. 


Spero tanto che la prima one-shot vi piaccia, che recensiate e che continuiate a seguire i miei brevi momenti di follia=) Se per caso vi viene qualche personaggio da suggerire fate pure, sarò più che felice di accontentarvi=) Un bacio e alla prossima!




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Capitolo 2
*** Sasuke ***


GATTO
 

Sasuke Uchiha era un gatto, un fastidiosissimo e scostante gatto.
Per quanto ti convincesse di avere bisogno di te, di appartenerti in qualche modo, riusciva sempre a sfuggirti, a essere freddo e distaccato.
Forse era inutile chiedersi il motivo di questa bizzarra associazione, tutti a Konoha sapevano più che bene che la famiglia Uchiha aveva una sorta di predilezione per i felini, animali che in qualche modo avevano sempre rispecchiato perfettamente le caratteristiche del clan.
E senza dubbio Sasuke era un Uchiha, freddo, calcolatore e distaccato, non lasciava mai trasparire le sue emozioni e tanto meno provava a rendertene partecipe.
Ben presto iniziò ad essere paragonato ad un gatto nero, portatore di sfortune e disastri, ma la verità era che in fondo anche il secondogenito di Fugaku e Mikoto Uchiha aveva i suoi pregi.
Sasuke era fedele a se stesso e ai propri ideali, per quanto discutibili potessero essere, era forte e tenace e non permetteva a nessuno di portargli via ciò che riteneva importante.
Sasuke Uchiha era proprio un gatto, un fottutissimo quanto adorabile gatto. 


Spero che anche questa vi piaccia... Forse è un po' scontata ma dal mio punto di vista l'immagine del gatto qui è perfetta! Grazie mille e un bacio a tutti quelli che leggono e recensiscono=)

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Capitolo 3
*** Naruto ***


FENICE
 

Naruto Uzumaki era la volpe, chiunque avrebbe collegato quella bestia a lui senza la minima esitazione, lui la portava dentro, non poteva non assomigliarle.
Ma Naruto non era né furbo, né subdolo e tanto meno arrendevole come una volpe, Naruto era una fenice.
Per quanto questo animale abbia di magico o irreale, niente era più adatto a Naruto.
Naruto si rialzava sempre, non si arrendeva, trovava sempre la forza di continuare a lottare, di perseguire comunque il suo obbiettivo.
Naruto era forte e coraggioso, sempre pronto a sacrificare se stesso, sempre pronto a lottare ancora. Naruto aveva imparato che a volte arrendersi è necessario, che a volte non importa quanto ci si impegni o quanto si tenga a qualcosa, a volte è semplicemente troppo difficile.
Ed era proprio in queste occasioni che Naruto dimostrava quanto quel mistico animale lo rispecchiasse… Anche dopo essersi arreso, Naruto risorgeva sempre, imparava dai suoi errori e rincominciava ad inseguire il suo obbiettivo, con ancora più impegno e dedizione di prima.
Naruto era una fenice, capace di lasciare che il sole gli bruciasse le ali solo per potersi rialzare e rincominciare il suo folle volo, sapendo che un giorno quel sole non ne sarebbe più stato capace, sapendo che un giorno avrebbe raggiunto il suo obbiettivo.
  
Ok, lo so che la fenice non è un vero e proprio animale, ma mi sembrava comunque quello che con le sue doti incarnava al meglio lo spirito di Naruto=) Ringrazio tutti per le recensioni e spero che continuiate a leggere! Un bacio=)

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Capitolo 4
*** Shikamaru ***


CERVO
 

Tutti sapevano del profondo legame tra il clan Nara e i cervi, ma paragonare Shikamaru Nara ad un cervo non era per nulla scontato.
Shikamaru era un cervo, calmo e riflessivo, sapeva distinguere il giusto in ogni situazione e mantenere la calma anche nei momenti di maggior sconforto.
Shikamaru era un qualcuno su cui poter sempre contare, un porto sicuro nelle tempeste, uno stratega infallibile.
Chiunque era costretto a riconoscere le fantastiche doti intellettive del giovane Nara, Shikamaru sarebbe stato un capo perfetto, un comandate che la storia avrebbe ricordato per sempre.
Ma Shikamaru proprio come un cervo si nascondeva, lasciava agli altri la gloria per le sue azioni, lasciava che gli altri diventassero capi perfetti e comandanti da ricordare.
Shikamaru per quanto non lo desse a vedere era terribilmente insicuro e fragile, il suo essere troppo riflessivo lo portava inevitabilmente a preoccuparsi per gli altri, a calcolare centinaia e centinaia di volte ancora le conseguenze di ogni sua azione.
Shikamaru Nara era un cervo, il re del bosco, colui che avrebbe potuto rimanere nella memoria del mondo grazie alla sua intelligenza e alle suo doti da leader, ma Shikamaru era insicuro come un cerbiatto, troppo preoccupato per il futuro da poter risplendere per sempre. 


Ecco una nuova one-shot su shikamaru=) Spero tanto che a WinstonHope che continua a recensire e mi ha chiesto il personaggio piaccia=) E ovviamente che piaccia a tutti, un bacione!

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Capitolo 5
*** kakashi ***


AQUILA
 

Kakashi Hatake era un’aquila, un’aquila che vola libera nel cielo, semplicemente troppo in alto perché chiunque possa catturarla.
Kakashi vedeva tutto con il suo solo occhio nero, vedeva anche ciò che non voleva vedere, vedeva anche ciò cha avrebbe preferito ignorare.
Kakashi era un’aquila, un predatore perfetto, capace di colpire e di uccidere senza lasciare la minima traccia del suo passaggio.
Kakashi però era solo, proprio come le aquile volava solitario nel cielo, talmente in alto che nessuno avrebbe mai potuto stargli accanto, nessuno avrebbe mai potuto raggiungerlo.
Kakashi aveva avuto chi era riuscito a volare con lui, chi era riuscito a stargli accanto, ma quelle persone ormai erano morte, di loro non restava altro che un ricordo e quell’occhio…
Quell’occhio rendeva Kakashi un’aquila perfetta, gli permetteva di vedere tutto e di essere superiore a tutti, ma quell’occhio era la sua maledizione…
Quell’occhio lo costringeva a volare sempre più in alto, a essere sempre più solo, quell’occhio gli ricordava che lui era una maledettissima aquila e che le aquile sono destinate alla solitudine, a volare sole nel cielo aspettando di poterlo finalmente attraversare. 


Ciao eccomi di nuovo=) Ringrazio molto WinstonHope e Baka Saru per le recensioni e spero che questa shot su kakashi ti piaccia e sia più o meno come la immaginavi! Un bacio e spero che continuiate a recensire=)

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Capitolo 6
*** Hinata ***


RICCIO
 

Hinata Hyuuga era un riccio, un piccolo e timido riccio.
Hinata non avrebbe mai fatto del male a nessuno, lei era mite e delicata, forse troppo per poter sopravvivere nella famiglia in cui era nata. Gli Hyuuga erano squali, incapaci di provare ogni sentimento che potesse in qualche modo ostacolarli.
Ma Hinata non era così, lei poteva sembrare insignificante, poteva confondersi nella folla ma Hinata resisteva, lottava sempre pur rimanendo fragile e delicata.
Il problema di Hinata era il suo continuo nascondersi, proprio come un riccio la piccola Hinata si richiudeva in se stessa mostrando la parte di sé che riteneva più sicura, non accorgendosi di quanto in realtà fosse fragile.
Al contrario di quanto tutti credessero, però, Hinata era forte, non si arrendeva mai, si ritirava ma tornava sempre con il sole del mattino. Hinata Hyuuga era un riccio, timida e indifesa cercava il suo posto nel mondo, ma per quanto fragile Hinata non era indifesa, lei aveva la sua volontà a sostenerla e a farla sopravvivere anche al più freddo degli inverni. 


Ecco qui una shot su Hinata... spero vi piaccia e non la troviate banale=) Le prossime saranno su Itachi e Sai... spero che lasciate qualche recensione, grazie mille e un bacio=)

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Capitolo 7
*** Itachi ***


PANTERA

Itachi Uchiha era una pantera, una bellissima quanto rara pantera.
tIachi aveva imparato a nascondersi nella notte usando le sue doti proprio come questo animale, aspettando il momento migliore per rivelare la sua presenza.
Itachi era stato cacciato per il suo potere, inseguito e perseguitato ma, come la più bella delle pantere, era sempre rimasto libero, troppo lontano da tutto e tutti per poter essere intrappolato.
Itachi rimaneva impresso negli occhi di chi lo vedeva perché possedeva quella bellezza rara, quell’eleganza sopraffina tipica sola del più bello tra i felini.
Itachi però, proprio come le pantere, aveva dovuto imparare a stare da solo, a sfuggire alla luce del sole rifugiandosi nell’oscurità della notte. Itachi non era solo una pantera, lui era unico, perfetto, eternamente irraggiungibile.
Itachi sarebbe stato sempre l’animale più raro e inafferrabile, l’unico capace di nascondersi alla perfezione tra le tenebre della notte, l’unico che si sarebbe lasciato uccidere solo dalla sua infinita solitudine 

Ed ecco Itachi=) Spero che questo paragone vi piaccia anche perchè mi sono trovata un po' in difficoltà a trovare qualcosa che non fosse il banale corvo... Spero tanto che a WinstonHope che me l'aveva chiesta piaccia e che piaccia anche a tutti gli altri! Un bacione e grazie tante a chi continua a leggere e a recensire=)

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Capitolo 8
*** Sai ***


CAMALEONTE

Sai era un camaleonte, riusciva ad adattarsi perfettamente ad ogni situazione, era stato addestrato per non dare sospetti.
Sai, proprio come il camaleonte, riusciva a nascondere se stesso e le proprie intenzioni dietro a falsi sorrisi, complimenti eccessivi e battute imbarazzanti.
Sai si nascondeva, impediva agli altri di vedere ciò che era davvero perché neanche lui sapeva esattamente chi era…
Sai era stato addestrato per essere una spia, era stato allenato ad indagare e a non lasciare traccia delle proprie intenzioni, Sai sapeva mascherarsi alla perfezione.
Questa sua dote, però, era anche il suo maggior difetto.
Sai ai più sembrava costantemente falso e distante, la sua capacità di mascherare se stesso lo faceva apparire vuoto e privo di un qualsivoglia sentimento.
Sai però non era davvero così, era stato costretto a diventare impassibile, a nascondere se stesso dietro ad una maschera di finta indifferenza affinché nessuno potesse vederlo.
Sai era un camaleonte, capace di nascondersi dagli occhi del mondo senza il minimo sforzo, ma incapace di mostrarsi agli altri senza la paura di essere ferito o giudicato. 

Ed ecco qui il capitolo su sai... non so come sia venuto o se sia azzeccato in quanto è un personaggio a cui non mi sono mai interessata molto... Spero comunque di averci azzeccato e che vi piaccia=) ciao e a presto=)

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Capitolo 9
*** Deidara ***


 PAVONE

Deidara era un pavone, mostrava la sua folgorante bellezza per nascondere la sua fragilità.
Deidara era oggettivamente bello, gli apparteneva una bellezza irreale, quasi femminea, una bellezza che lo rendeva inevitabilmente attraente.
Deidara si crogiolava nel suo essere bello, come un pavone dava sfoggio della sua bellezza per attirare gli altri a se, per intrappolarli in quel mondo irrealmente perfetto.
Deidara però era fragile, insicuro, faceva fatica ad ammettere che per quanto potesse fare lui non era mai il migliore.
Deidara si impegnava, voleva essere il migliore, il più forte, dimostrare che la sua arte era tutto ciò che importava.
Deidara proprio come i pavoni attirava a se il mondo con la sua bellezza, faceva cadere vittima del suo fascino anche i guerrieri più potenti e risoluti.
Deidara però, come i pavoni, faceva troppo affidamento sulla sua bellezza, usava il suo fascino come un’arma non accorgendosi di quanto questo potesse essere pericoloso.
Deidara era un pavone, si nascondeva dietro alla sua bellezza credendola eterna, non accorgendosi in realtà che la sua bellezza era come la sua arte… Perfetta perché destinata a durare un istante. 

Ed ecco qui il capitolo dedicato al secondo membro di Alba.... il paragone è un po' scandaloso, me ne rendo conto, e prego tutti inginocchio di non linciarmi=) Ed ora non posso far altro che sperare che il capitolo piaccia a tutti e in particolare a Baka Saru che me lo aveva chiesto... Un bacio=)

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Capitolo 10
*** Tsunade ***


LEONESSA

Molti avrebbero paragonato Tsunade ad una lumaca e, questa, sarebbe stata senza dubbio un’associazione ragionevole.
Perché era vero, Tsunade era protettiva e sempre presente nel momento del bisogno, ma decisamente non poteva essere una lumaca. Tsunade era una fiera e forte leonessa, tanto abile e orgogliosa da poter essere paragonata alla regina della savana.
Tsunade era bella, potente e coraggiosa, era il degno capo di un villaggio come la Foglia, era letale con i nemici quanto dolce con i suoi “cuccioli”.
Tsunade però era anche incredibilmente fragile, dietro quelle barriere che si era costruita per essere una degna regina, erano nascoste ferite tanto profonde da renderla vuota, tanto dolorose da togliere il fiato.
Tsunade era una leonessa, meritava rispetto e lo esigeva, non si piegava neanche davanti ai “leoni”, non si sentiva mai inferiore, era senza dubbio una regina perfetta.
Ma se ci soffermava anche solo per un attimo ad osservarla, si poteva vedere chiaramente come la leonessa non fosse altro che un gattino ferito e spaventato, che nasconde le sue paure gonfiando il pelo e soffiando, che finge di essere più forte di quanto in realtà non sia, che si ostina a non mostrare le proprie debolezze per poter rimanere degno del compito che gli è stato affidato.  


Ciao a tutti=) spero tanto che questa piccola descrizione di Tsunade vi piaccia e che la troviate azzeccata... un bacio<3

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Capitolo 11
*** Danzo ***


IENA

Danzo era una iena, provava piacere nel vedere gli altri soffrire e non riuscire a fermarlo.
Danzo era una persona crudele, senza scrupoli, pronta a tutto pur di ottenere ciò che gli interessava.
Come le iene, Danzo aspettava che le sue vittime fossero già state indebolite, spesso anche uccise, prima di prendere da loro ciò che desiderava.
Danzo era una iena, si nascondeva nell’ombra aspettando il momento migliore per attaccare e prendersi la vittoria.
La grande forza di Danzo stava proprio in questo… Il suo potere derivava da quei “bottini di guerra”, potere che aveva strappato a chi non era più in grado di difendersi.
Danzo, proprio come il sadico animale, godeva delle sofferenze altrui, amava spingere gli altri al limite in ogni situazione solo per poterli vedere in difficoltà, solo per poter vedere la paura nei loro occhi e sentirsi superiore prima di finirli.
Danzo non aveva ideali, niente che gli interessasse al di fuori di se stesso e del potere.
Danzo era una iena, crudele e sadico provava piacere nel sentirsi superiore agli altri portandogli via anche ciò che avevano di più caro. 


Ecco qui la shot su Danzo=) spero che vi piaccia e che piaccia in particolare a JunoEFP che me l'ha chiesta... bacio=)

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Capitolo 12
*** Temari ***


LUPO

Sabaku no Temari era un lupo, un elegante e forte lupo.
Temari a prima vista poteva sembrare fredda e crudele, dotata di una bellezza spartana e poco apprezzabile, ma in realtà lei era un lupo dal pelo liscio e splendente, capace di sorprenderti in ogni istante.
Temari amava la sua famiglia, per loro sarebbe morta senza esitare, avrebbe dato ogni cosa pur di sapere i suoi fratelli al sicuro… Avrebbe ucciso per loro.
Temari era fatta così, fredda e impulsiva era una predatrice senza scrupoli, capace di uccidere chiunque a sangue freddo pur di proteggere la sua famiglia.
Al contrario di quanto poteva sembrare Temari era una persona dolce e gentile, sarebbe sembrata quasi una madre a vederla da lontano, con il suo sguardo preoccupato sempre attento a non farsi sorprendere da occhi indiscreti.
Sabaku no Temari era il più forte tra i lupi, impassibile e senza scrupoli era pronta a tutto pur di proteggere chi amava, poteva sembrare un avversario senza debolezze, invincibile.
Ma Temari aveva una debolezza, la più grande di tutte… Loro erano la sua debolezza, loro che doveva proteggere, loro che doveva salvare. Temari era un lupo, spietata con i nemici quanto amorevole con la propria famiglia. 

Ecco qui una shot su Temari, personaggio che ultimamente mi piace molto=) spero che piaccia anche a voi e che mi lasciate qualche commentino... un bacio=)

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Capitolo 13
*** Konan ***


FARFALLA

Konan era una farfalla, timida e leggiadra si faceva trasportare dal vento.
Proprio come le farfalle Konan era fragile, nascondeva le sue debolezze dietro la sua effimera bellezza, le sue paure dietro la sua algida apparenza.
Konan sapeva volare nel cielo con una grazia assoluta, avrebbe potuto sfiorare il sole con le sue ali colorate.
Le ali di Konan però erano appesantite dalla pioggia, pioggia che la teneva incatenata al suolo e al suo passato.
Per quanto avrebbe potuto essere la più bella delle farfalle, Konan si accontentava di essere un’anonima falena, continuava a volare senza sosta intorno alla sua fiamma, perfettamente consapevole che prima o poi le avrebbe bruciato le ali.
La vita di Konan era immensamente fragile, come le farfalle lei cercava di proteggere la sua esistenza dal freddo e dalle intemperie ma era difficile, quella parte della natura faceva parte di lei, lei l’aveva scelta.
E così Konan lasciava che la sua vita scorresse, lasciava che tutti ammirassero quella bellezza algida e perfetta che sapeva non appartenerle, aspettava pazientemente che la pioggia le spezzasse le ali togliendole quella vita che ormai era un peso.
Konan era una splendida farfalla, bella e leggiadra avrebbe potuto passare l’eternità a sfiorare leggera i fiori in primavera, mostrando al mondo quella bellissima danza di cui solo lei era capace, ma Konan aveva deciso di nascondersi tra le nuvole e la pioggia, aveva deciso di rifiutare quell’innata bellezza pur di non rimanere sola.


Ed ecco qui un altro membro di Alba... spero tanto che vi piaccia come è piaciuto a me scriverla... un bacio=)
  

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Capitolo 14
*** Kushina ***


TIGRE

Kushina Uzumaki era una tigre, la regina di tutti i felini, la più bella e maestosa.
Kuscina era forte, intraprendente, non permetteva a nessuno di fare del male alle persone a cui teneva.
Molti pensano che i felini siano animali sfuggenti e che difficilmente provano affetto, Kushina però, come le tigri, sarebbe morta per le persone che amava, era morta per loro.
Molti collegavano la bella Uzumaki alla sua chioma rosso sangue, quello era il suo tratto distintivo, indimenticabile proprio come la fantasia dell’affascinante animale.
Kushina sorrideva sempre, poteva sembrare sbadata e confusionaria ma non era così…
Kushina era aggraziata, in un modo tutto suo elegante, la gente rimaneva affascinata nel vederla passare come se stesse guardando il più bello tra tutti i felini.
Kushina era una tigre, era forte e combattiva, risoluta in battaglia quanto cedevole nella vita quotidiana.
Kushina era morta per suo figlio, proprio come una tigre non si era tirata indietro, aveva lottato per preservare la vita della sua creatura e c’era riuscita.
Kushina Uzumaki era una tigre, bellissima ed affascinante non passava inosservata, era forte e fiera, aveva perso la vita combattendo per proteggere il suo futuro. 


Devo dire che questa shot mi ha dato qualche difficoltà viste le poche cose che si sanno sul personaggio, ma spero comunque che possa piacervi=) Un bacio a tutti voi che ancora mi sopportate<3

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Capitolo 15
*** Kiba ***


CANE

Chiunque avesse paragonato Kiba Inuzuka ad un cane non si sarebbe allontanato poi troppo dalla realtà...
Kiba era selvatico nel vero senso della parola, ignorava quasi completamente la ragione basandosi puramente sull’istinto, aveva bisogno di avere sempre qualcuno vicino, di essere rassicurato proprio come un cucciolo durante un temporale.
Kiba Inuzuka era un perfetto rappresentante del suo clan, ne incarnava alla perfezione le qualità e nello stesso modo i difetti.
Kiba era dolce, simpatico e sempre disposto ad aiutare gli altri, ma era anche terribilmente testardo, strafottente e maledettamente spaccone.
La cosa più sorprendente di Kiba, tuttavia, rimaneva il modo in cui riusciva ad affascinare e ad attirare a sé le persone, in particolar modo le ragazze. Tutte a Konoha sapevano bene che genere di ragazza cercasse Kiba…
Lui voleva la ragazza facile, quella che non cerca un cucciolo da amare ma desidera un animale selvaggio da tentare inutilmente di domare.
Kiba era questo, un cane selvaggio e indomabile, stronzo all’inverosimile ma allo stesso tempo tanto dolce da lasciare a bocca aperta.


Ed ecco la shot su uno dei personaggi che mi incuriosiscono di più in tutto il manga... spero tanto che vi piaccia, un bacio=)

  

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Capitolo 16
*** Minato ***


LEONE

Minato Namikaze era un leone, un re forte e perfetto.
Minato era comprensivo, leale e attento, tutte caratteristiche che lo rendevano un sovrano straordinario.
Minato si era sacrificato per salvare il suo popolo, i suoi amici, la sua famiglia.
Minato aveva dato tutto per la sua famiglia, aveva dato la sua vita e il suo futuro.
Minato era sempre allegro, felice, riusciva a rendere migliori le cose e le persone.
Come il re della savana Minato era la perfetta combinazione tra forza e gentilezza, coraggio e determinazione, Minato era il re perfetto. Minato amava tutto di Konoha, amava le strade e gli edifici, gli alberi e le persone, sapeva essere un sovrano eccezionale.
Per quanto tutti lo elogiassero, Minato non si era mai montato la testa, era sempre rimasto modesto ed equilibrato, perché Minato sapeva che per essere un buon re doveva sempre pensare a migliorarsi, non doveva mai accontentarsi.
Minato Namikaze era un leone, forte e coraggioso aveva imparato il vero valore del sacrificio, il peso delle perdite e la speranza del futuro. Minato Namikaze era il re perfetto, morto per proteggere il suo futuro.
  
 
Ed ecco Minato=) Io personalmente come personaggio lo adoro e bisogna anche riconoscere che era un gran figo=) Spero che il paragone vi piaccia come sempre, un bacio=)

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Capitolo 17
*** Sasori ***


SCORPIONE

Sasori era uno scorpione, all’apparenza piccolo e fragile sapeva in realtà essere letale.
Sasori della sabbia rossa aveva imparato a cavarsela da solo, a non aver bisogno né di legami né di aiuti.
Sasori come lo scorpione non dava nell’occhio, nascondeva il suo veleno dietro un aspetto fragile e insignificante, aspettava il momento migliore per uccidere la sua vittima.
Sasori cercava l’eternità, era alla continua ricerca di qualcosa che potesse durare per sempre, voleva durare per sempre.
Proprio come gli scorpioni intrappolati nel vetro, Sasori voleva essere come la sua arte, eternamente immutabile.
Sasori era uno scorpione anche in battaglia: silenzioso si mimetizzava, fulmineo attaccava uccidendo anche i nemici apparentemente più grandi e forti di lui.
Sasori era uno scorpione, predatore perfetto e dal veleno letale era un avversario pericoloso, proprio come lo scorpione però rimaneva piccolo e insignificante, destinato ad essere spazzato via dallo scorrere del tempo che tanto temeva. 


Ed ecco qui Sasori=) Dedico questa shot a WinstonHope e Baka Saru sperando con tutto il cuore che vi piaccia (e che piaccia a tutti!)
Un bacione a presto=)

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Capitolo 18
*** Gaara ***


GUFO

Sabaku No Gaara era un gufo, altero e solitario viveva avvolto dalle tenebre.
Gaara non poteva dormire, ne era incapace, era eternamente costretto a stare sveglio per impedire che il predatore dentro di sé prendesse il sopravvento.
Gaara era uno spirito solitario, non perché non desiderasse ricevere affetto, tutt’altro, semplicemente perché nessuno era capace di sopravvivere nel mare di tenebra che lo avvolgeva costantemente.
Gaara col tempo aveva iniziato ad evitare gli altri, a chiudersi in se stesso lasciando che il buio lo nascondesse, lo portasse via da quel mondo che non era mai stato adatto per lui.
Gaara, proprio come i gufi, si era quindi ritrovato solo nell’immensità della notte, costretto a guardare il mondo illuminato dal sole nascondendosi, lasciandosi proteggere dalle tenebre che ormai erano la sua casa.
Ma un giorno anche Gaara venne illuminato dal sole, un giorno anche i suoi occhi videro la luce e il suo cuore conobbe l’amore, quello incondizionato della famiglia, quello vero degli amici.
Gaara era un gufo, costantemente circondato dalle tenebre e oppresso dalla solitudine…
Gaara era un gufo ma ora non lo è più, perché Gaara ha finalmente incontrato la luce. 


Ed ecco qui il Kazekage più carino del mondo per WinstonHope=)
Mi rendo conto che l'ultima frase sembri un po' morto e risorto ma spero che il tutto sia comunque piacevole...
Ringrazio JunoEFP, Baka Saru e WinstonHope per le continue recensioni e spero tanto che continuiate... Un bacione=)

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Capitolo 19
*** Ten Ten ***


SCOIATTOLO

Ten Ten era uno scoiattolo, sempre attiva a spumeggiante non si fermava mai.
Ten era splendida, con i suoi capelli e occhi color nocciola faceva quasi tenerezza, il suo sorriso metteva sempre allegria. 
La maestra d'armi di Konoha non pensava alle cose futili, come ragazzi o accessori, lei sapeva quale era il suo compito, il suo obbiettivo, e ogni giorno lottava solamente per poter essere più forte, perfetta. Come lo scoiattolo, Ten Ten aveva un’energia fuori dal comune, era capace di allenarsi tutto il giorno e continuare a sorridere, era capace di essere sporca di fango e ferita ma ugualmente bellissima.
Ten non temeva l’inverno, passava tutta la sua vita a lottare e a prepararsi, tuttavia proprio come il piccolo roditore, non poteva fare a meno di tremare e sentirsi disorientata davanti al gelo e al dolore portato dalla guerra.
Ma Ten Ten era forte, combatteva senza mai arrendersi e superava tutte le difficoltà.
Ten Ten era uno scoiattolo, all’apparenza tenera e giocosa possedeva in realtà una forza di volontà e un coraggio che la rendevano unica e speciale. 


Ed ecco qui, dopo Gaara, arriva anche Ten Ten=) Questa l'avevo promessa da tempo immemore a Juno EFP e forse è particcolarmente corta ma spero tanto che gli piaccia... Un bacione<3

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Capitolo 20
*** Neji ***


FALCO

Neji Hyuuga era un falco, perfetto e inavvicinabile.
Neji non sapeva vivere tra le persone, si era sempre limitato ad osservarle da lontano e a volare sopra le loro teste con aria di superiorità. Neji si sentiva effettivamente superiore, proprio come il padrone del cielo, credeva di essere l’unico abbastanza perfetto da poter raggiungere il sole.
Per questo lo Hyuuga malediceva il destino, destino che gli aveva tappato le ali, che gli aveva impedito di volare nel cielo superando le nuvole.
Neji col tempo era cambiato, era riuscito a mostrare altro oltre la sua superiorità e il suo cinismo, era riuscito ad avvicinarsi a quelle persone a cui era sempre stato lontano.
Il genio degli Hyuuga era un falco, preciso e senza scrupoli uccideva le sue vittime, ma proprio come il signore del cielo non lo faceva mai senza motivo.
Neji uccideva per proteggere il suo maledetto destino, uccideva per proteggere Hinata-sama e Konoha, uccideva per dimostrare di essere superiore ma non intoccabile.
Neji Hyuuga era un falco, austero e perfetto volava nel cielo, superiore a tutti si teneva lontano, libero ma eternamente prigioniero di quello stesso destino che aveva imparato ad amare.
 
 Ed ecco qui Neji=) Come personaggio mi piace molto e spero di aver azzeccato il paragone... Un bacio e grazie per le recensioni, mi fanno sempre molto piacere<3

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Capitolo 21
*** Nagato ***


RONDINE

Nagato era una rondine, fuggiva dalla pioggia senza riuscire mai ad allontanarsi davvero.
Nagato era sempre stato solo, abbandonato e distrutto, aveva dovuto imparare a volare da solo, non c’era mai riuscito.
Nagato aspettava la primavera, aspettava costantemente che la pioggia finisse di bagnare il mondo per tornare a casa, per costruirsene una.
Nagato aveva sempre desiderato volare via da tutto, dalla guerra, dalla sofferenza, talvolta anche da loro.
Ma Nagato era incatenato all’inverno, a loro e al loro passato, al suo ricordo.
Per questo Nagato diventò Pain.
Pain non aveva bisogno di volare verso il sole, Pain poteva vivere nella pioggia senza mai bagnarsi le ali, Pain poteva non essere una rondine.
Nagato era diventato Pain, ma non aveva mai smesso di essere se stesso.
Nagato era ancora solo, spaventato dal freddo e dalla pioggia, terrorizzato dall’idea di deluderli, di deluderlo.
Per molti Pain era un dio, ma Nagato era ben lontano da essere il signore dei cieli, lui aveva ancora bisogno di fuggire e di nascondersi, aveva ancora bisogno di trovare la sua primavera.
Nagato era una rondine, desiderava eternamente il calore dell’estate rinchiuso nel freddo dell’inverno, odiava la pioggia non vedendo che era l’unica cosa che gli permettesse ancora di nascondere le sue lacrime.

(per i persiani la rondine esprime solitudine e separazione… l’ispirazione è venuta da lì)


Ed ecco qui il capitolo su Nagato! Questa volta il cricetino nella mia testa ha lavorato in modo particolarmente rapido visto che lo stesso personaggio mi è stato chiesto sia da RT69 Aoryu che da Juno EFP....
Spero tanto che vi piaccia, ci ho messo tutto il mio impegno=)

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Capitolo 22
*** Orochimaru ***


SERPENTE

Orochimaru era un serpente, viscido, velenoso e senza scrupoli.
Questo senza dubbio poteva sembrare un paragone banale, ma non lo era per niente.
Oltre all’aspetto tremendamente simile a quello del rettile, molte altre cose associavano Orochimaru all’animale.
Orochimaru era infido e crudele, riusciva ad affascinarti con finte promesse fino ad averti completamente in pugno.
Orochimaru, proprio come il serpente biblico, era un tentatore, capace di offrirti ciò che bramavi di più al mondo solo per farti abbassare la guardia, solo per poterti fare ciò che desiderava.
Orochimaru era velenoso, tutto di lui era tossico… Le sue parole, i suoi gesti e perfino i suoi pensieri.
Bastava stargli vicino per rimanere intossicato, bastava un attimo di distrazione e il suo veleno riusciva e penetrarti nelle viscere, ad ucciderti dall’interno.
Orochimaru poteva sembrare disponibile, poteva sembrare l’ultima possibilità per raggiungere i propri obbiettivi, ma in realtà lui non faceva altro che usare gli altri, con parole melliflue e modi di fare falsamente amichevoli, Orochimaru sapeva ingannare chiunque. Orochimaru era un serpente, viscido ti si insinuava dentro, nella mente e nel cuore, il suo veleno ti paralizzava, ti consumava, ti toglieva tutto ciò che avevi prima di ucciderti. 


Ed ecco Orochimaru=) Personalmente il personaggio non mi piace polto e mi fa un po' impressione ma spero comunque di averlo reso bene!
Vorrei farvi una richiesta... Nella mia testolina vuota si stanno esaurendo i possibile personaggi quindi, se avete qualche preferenza o semplicemente qualche curiosità, sarei troppo contenta di sapere le vostre richieste=)
Grazie come sempre un bacio gigante<3

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Capitolo 23
*** Tobi ***


VOLPE

Tobi era una volpe, nascondeva la sua vera natura dietro ad un aspetto innocente.
Tobi era astuto, riusciva a confondere gli altri, ad ingannarli per farsi aiutare ad ottenere ciò che voleva.
Tobi appariva innocuo, nessuno avrebbe mai avuto paura di lui guardandolo, ma in realtà era terribilmente astuto, nascondeva il vero se stesso dietro a quell’aspetto finto e ingannatore.
Tobi era riuscito a manipolare tutti, ad usare i sogni ed i desideri altrui come armi, a preparare piani apparentemente geniali.
Tobi aveva ingannato anche i nemici più forti con la sua astuzia, era riuscito ad apparire fragile e indifeso affinché il mondo abbassasse la guardia, affinché nessuno provasse a fermarlo.
Tobi era una volpe, l’astuzia e l’intelligenza erano le sue armi, il suo aspetto la sua più grande difesa.
Tobi, però, al contrario della volpe, non si sarebbe mai fermato, avrebbe inseguito il suo obbiettivo anche quando sarebbe sembrato impossibile, avrebbe continuato a fare del male finché qualcuno non lo avesse fermato. 


Sper che anche Tobi vi piaccia=) Io ero davvero convinta che fosse carino e coccoloso e invece...
Un bacione a tutti e grazie per le recensioni, a presto=)

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Capitolo 24
*** Zabusa e Haku ***


INSEPARABILI

Zabusa e Haku erano come gli inseparabili, inevitabilmente legati dal loro destino.
Zabusa l’aveva accolto, cresciuto e aiutato a diventare grande, l’aveva protetto e forse usato, ma in realtà l’aveva sempre amato.
Haku l’aveva seguito, aveva combattuto e si era sacrificato per lui, gli andava bene considerarsi un oggetto se poteva restare insieme a lui. Zabusa e Haku erano come i piccoli pappagalli, tenevano lontano il mondo ma erano incapaci di dividersi, legati oltre la vita, destinati anche nella morte.
Sarebbero morti per proteggere l’altro, erano morti per farlo, loro dovevano rimanere insieme, solo questo aveva importanza.
Per Zabusa Haku era un allievo, forse un figlio, qualcuno da proteggere e aiutare, qualcuno a cui lasciare il proprio ricordo.
Per Haku Zabusa era un maestro, avrebbe voluto che fosse un padre, qualcuno da servire, qualcuno per cui sacrificarsi.
Zabusa e Haku potevano sembrare freddi come il ghiaccio, incredibilmente distaccati, ma in realtà tra loro c’era qualcosa che andava oltre la reciproca utilità, che andava oltre l’ammirazione o la riconoscenza, loro erano tutto l’uno per l’altro.
Zabusa e Haku erano due inseparabili, talmente legati da non poter vivere separati, talmente uniti da non poter esistere altrimenti, avevano un legame tanto forte da superare perfino la morte.


Ed ecco qui una delle idee più pazzesche che il mio cricetino stupido abbia mai partorito! Chiedo immansamente scusa per il paragone farlocco, specialmente a JunoEFP per cui l'ho scritto....
Spero comunque che possa piacervi, io sinceramente nella mia follia lo trovo carino... Un bacio=)

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Capitolo 25
*** Killer Bee ***


ORSO

Killer Bee era un orso, feroce e selvaggio quanto amichevole e familiare.
Killer Bee era diverso dalle altre forze portanti, come l’orso era temuto per la sua diversità ma allo stesso tempo ammirato per la sua forza e potenza.
Killer Bee poteva sembrare un cucciolo, aveva atteggiamenti fin troppo rumorosi e esagerati, ricordava quegli orsi sbadati di cui si parlava nelle storie popolari.
Tuttavia Killer Bee rimaneva un avversario letale e dalla potenza impareggiabile, abile sia nel combattimento che nelle strategie.
Spesso la gente si stupiva di quanto quell’uomo potesse sembrare normale, di quanto potesse assomigliare alle persone qualunque, spesso la gente lo ammirava proprio per questo.
Allo stesso tempo però, Killer Bee rimaneva un orso, temuto e allontanato per la sua natura distruttiva e pericolosa.
Killer Bee teneva alla sua famiglia e al suo villaggio, li avrebbe protetti con la vita, sarebbe morto per salvare quella che era la sua casa. Killer Bee era un orso, spietato coi nemici,  ma gentile e premuroso, era di gran lunga migliore di quegli uomini che non lo consideravano nemmeno tale. 

Ed ecco qui la fic su Killer Bee che avevo promesso a RT69 Aoryu... Spero tanto che ti piaccia=)
Un bacione a tutti, a prestissimo<3

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Capitolo 26
*** Kisame ***


SQUALO

Kisame era uno squalo, spietato e crudele.
Kisame veniva da un villaggio dove uccidere i propri compagni era quasi un dovere, dove seguire gli ordini era uno stile di vita, dove essere i migliori era obbligatorio.
Kisame, come lo squalo, era un predatore letale, uccideva perché superiore, gioiva di quella sensazione di superiorità che solo la morte sapeva donargli.
Kisame era un ricercato, un traditore, un assassino.
Kisame viveva solo per se stesso, lottava solo per essere il più forte, uccideva solo per il piacere di farlo.
Il gigante blu era spietato, inarrestabile, tanto forte da distruggere tutto e tutti.
Kisame però, aveva anche dovuto imparare cosa significasse sacrificare se stessi, aveva dovuto imparare a mettere l’utile prima del dilettevole, ad anteporre la missione ai propri interessi.
Kisame era libero, indipendente e solitario, non sopportava la presenza di altri, non voleva avere nessuno da proteggere e di cui preoccuparsi.
Kisame era freddo per natura, schiavo di se stesso e delle sue stesse paure.
Nessuno avrebbe voluto lottare contro Kisame, nessuno avrebbe voluto imbattersi nella sua furia, nessuno sarebbe voluto morire per mano della sua Samehada.
Kisame era uno squalo, forte, terribile e senza pietà, si era accorto solo troppo tardi di non essere davvero ciò che pensava. 

Per me Kisame è proprio uno squalo... Non avrei saputo trovare paragone migliore di questo=)
Spero che anche a Baka Saru e a RT69 Aoryu piaccia=)
Un bacione e come sempre suggeritemi qualche bel personaggio<3

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Capitolo 27
*** Hanabi ***


LUCCIOLA

Hanabi Hyuuga era una lucciola, la sua luce era troppo fragile per rischiarare il buio in cui era avvolta.
Hanabi era una lucciola, piccola, fragile ma allo stesso tempo luminosa, custodiva una luce debole ma allo stesso brillante.
Hanabi voleva essere forte e perfetta, migliore di sua sorella, più importante del cugino, degna di quella famiglia che era semplicemente troppo.
Hanabi non voleva quella flebile luce che la natura le aveva donato, la vedeva risplendere nella bella Hinata, talvolta la vedeva illuminare anche gli occhi spenti e rigidi di Neji, ma lei non ne aveva bisogno, lei aveva solo bisogno di rimanere com’era, fredda e distaccata.
La piccola Hyuuga era una lucciola, portatrice di una luce timida, credeva di poter essere più forte, migliore, se solo fosse riuscita a spegnere quella luce che non era abbastanza forte neanche per scacciare le tenebre che la intrappolavano.
Hanabi non ricordava di essere mai stata amata, mai davvero, ricordava vagamente delle calde braccia stringerla, ricordava un sorriso puro e occhi bianchi carichi d’affetto.
Ma Hanabi scappava da quei ricordi, scappava da quella calda luce che sembrava ricordarle che anche lei ne possedeva una, che anche lei avrebbe potuto brillare nelle tenebre.
Hanabi odiava Hinata, la odiava perché spesso la sua immagine si sovrapponeva a quella nei suoi ricordi, la odiava perché lei possedeva quella luce che lei non riusciva più a vedere.
Hanabi Hyuuga era una lucciola, piccola, fragile ma non debole, portava dentro di sé una luce offuscata, nascondeva in sé il bisogno di quella speranza che le sembrava troppo lontana, non riusciva più a vedere che anche la luce più debole può illuminare il buio della notte. 

Ecco qui Hanabi... Spero davvero tanto che vi piaccia perchè ho messo tutto il mio impegno per farla bene=)
Non so che altro dire se non di propormi qualche personaggio e di continuare a recensire... Un bacione<3

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Capitolo 28
*** Ino ***


GAZZELLA

Ino Yamanaka era una gazzella, un’agile, bellissima ed affascinante gazzella.
Tutti quelli che la guardavano rimanevano irrimediabilmente affascinati dalla sua eleganza e dal suo essere leggiadra.
Ino era sempre delicata ma allo stesso tempo tagliente, attenta agli altri e generosa, ma non si fidava mai completamente, rimaneva sempre vigile, pronta a scansare ogni possibile pericolo.
Ino era stata ferita perché era stata sciocca, perché convinta che quella bellezza che tutti le attribuivano fosse abbastanza.
Ino era orgogliosa e caparbia, questi erano i suoi più grandi difetti.
Grazie alla sua abilità poteva vedere l’animo delle persone, controllarlo, ma non permetteva mai a nessuno di avvicinarsi abbastanza da fare lo stesso con lei, a nessuno tranne loro, perchè Ino era troppo orgogliosa per lasciare che qualcuno vedesse quanto era fragile.
Ino si sentiva sempre superiore, faceva delle doti che la natura le aveva dato un’arma, giocava con i “predatori” trasformandoli in “prede”. Ino era una gazzella, stava tra la gente con la testa alta, lasciando che la luce del sole facesse risplendere la sua raffinata bellezza, ma come tutte le gazzelle Ino era fragile, il mondo che aveva costruito intorno a lei era precario, perché tutti lo sanno…
Basta un attimo di distrazione per far diventare la più bella delle gazzelle la vittima dell’ultimo dei leoni.  

Ciao a tutti=)
Chiedo scusa se questa shot sembra un po' cattiva ma Ino non mi sta particolarmente simpatica come personaggio=)
Quindi che dire, spero comunque che vi piaccia e che mi lasciate qualche recensione come al solito=) Un bacione<3

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Capitolo 29
*** Rock Lee ***


 

 SURICATO 

 Rock Lee era un suricato, sempre pronto e in guardia.
Rock Lee non riusciva mai a stare fermo, aveva sempre altro da fare e da dire, proprio come il suricato era sempre indaffarato.
Rock Lee era anche un ottimo combattente, proprio come il piccolo animale riusciva a lottare contro nemici apparentemente più forti e grandi di lui, riusciva a proteggere la sua casa e la sua famiglia.
Rock Lee era un suricato, lui non era fatto per la vita solitaria, lui aveva bisogno di stare in mezzo alla gente, di avere sempre i suoi amici e la sua famiglia al suo fianco.
Rock Lee era un guerriero, un amico, un fratello.
Rock Lee in un modo o nell’altro ti entrava dentro, diventava il tuo migliore amico quasi per caso, parte della famiglia senza che te ne accorgessi.
Rock Lee era troppo energico, sempre pieno di energie, alla costante ricerca di qualcosa per mettersi alla prova, per dimostrare che anche senza usare grandi tecniche lui non era di certo inferiore.
Rock Lee era un suricato, sempre pronto, sicuro e affidabile, nascondeva dentro di sé una forza enorme, forza che usava per proteggere la sua famiglia. 


Lo so, lo so... Senza dubbio è un paragone un po' particolare=)
Ma JunoEFP mi aveva chiesto il buon vecchio Lee e io non sapevo bene che fare fino a quando Shikamaru34 implicitamente suggerito questo paragone ch, pensandoci bene, non mi suonava male e quindi... Detto fatto=)
Come sempre spero che vi piaccia, che mi lasciate qualche commento e magari qualche nuovo personaggio...
Un bacione

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Capitolo 30
*** Hidan ***


RAGNO

Hidan era un ragno, assassino spietato e inarrestabile.
Hidan era immortale, destinato a rimanere nei secoli, non riusciva a capire l’importanza della vita umana, ad apprezzarla.
Hidan era un assassino, proprio come il ragno, era non solo un predatore eccezionale, ma anche un assassino perfetto.
Hidan oltre ad avere una forza fuori dal comune aveva un veleno potentissimo, letale. Il suo veleno ti entrava in circolo e ti toglieva il controllo di te stesso, del tuo corpo e della tua volontà… Ti uccideva lentamente.
Hidan era un sadico, provava piacere nel torturare la sua vittima, nel vederla morire lentamente sopraffatta da lui e dal suo veleno.
Hidan era un ragno, letale, assolutamente inarrestabile. I
l fedele di Jashin era sadico, crudele. Non provava pietà per le sue vittime, lui era semplicemente superiore, nato per uccidere godeva del dolore e della sofferenza altrui.
Hidan, come i ragni più velenosi, uccideva lentamente le sue vittime, gli dava il tempo di soffrire, di desiderare di morire, solo per poi fingersi magnanimo realizzando il loro desiderio.
Hidan era un ragno, velenoso e letale uccideva senza la minima pietà, torturava le sue vittime perché lui era superiore, lui era il messaggero di un dio che non sarebbe mai arrivato. 


Ecco qui il mio psicopatico preferito=)
A dire il vero lo trovo un po' inquietante ma spero comunque che vi piaccia e che piaccia soprattutto a Baka Saru che me l'ha chiesto=)
Un bacione e a presto<3

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Capitolo 31
*** Kurenai ***


LIBELLULA

Kurenai era una libellula, maestra dell’illusione e portatrice di cambiamento.
Kurenai era bella, il fiore di Konoha, la sua bellezza sembrava a molti frutto di una delle sue stesse illusioni, troppo perfetta per essere reale, troppo desiderata per non esserlo.
Kurenai era brava con le illusioni, sapeva trasformare l’apparenza in verità, il sogno in realtà.
Kurenai, come la libellula, nascondeva sulle sue piccole e fragili ali molti segreti, sapeva cose che non avrebbe mai rivelato, avrebbe custodito per sempre segreti non suoi.
Kurenai era una brava insegnate, un bravo ninja, un’ottima compagna.
Kurenai aveva deciso di cambiare, come la libellula, portava dentro di sé il cambiamento che avrebbe dato un senso nuovo, vero, alla loro vita.
Kurenai sarebbe diventata madre, avrebbe potuto vivere insieme all’uomo che amava e al loro bambino.
Ma Kurenai sapeva che a volte le illusioni non servono solo per ingannare i nemici, per vincere la battaglia…
A volte le illusioni ci fanno sopravvivere.
Ed anche ora che era tutto perduto Kurenai desiderava cambiare, vivere ugualmente il sogno che le era stato strappato, farlo per lui. Kurenai era una libellula, conosceva fin troppo bene il confine tra realtà e illusione, custodiva dentro di sé quel futuro che avrebbe trasformato il suo sogno in realtà.
  
(gli indiani d'america d'avano alla libellula il significato di portatrice di cambiamento e la credevano in grado di portare sulle sue ali il confine tra illusione e realtà)


Ed ecco qui Kurenai! Il suo personaggio mi piace molto, forse perchè ho trovato particolarmente romantica la sua storia con Asuma=)
Spero tanto che piaccia anche a voi... un bacione<3

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Capitolo 32
*** Fugaku ***


CONDOR

Fugaku Uchiha era un condor, forte e fiero.
Fugaku era un capo, aveva delle responsabilità e dei compiti.
Fugaku Uchiha doveva proteggere il suo clan, per lui era un dovere, un obbligo.
Fugaku, proprio come il condor, sembrava avere il potere di oscurare il sole con la sua presenza, in confronto a lui tutti si sentivano piccoli, scomparivano.
Fugaku non era certo il ninja più forte o quello più abile, era semplicemente quello a cui spettavano gli onori e la riconoscenza del clan.
Il capo del clan Uchiha era come il condor, poteva sembrare minaccioso ma in realtà non era pericoloso, non più di tanto.
Fugaku sapeva che per poter dare al clan il lustro che meritava, il villaggio non serviva, non era importante, doveva contare solo su i suoi figli.
Ma mentre non faceva altro che lodare pubblicamente il primo, aspettandosi sempre di più, volendo sempre di più, si limitava a osservare da lontano il secondo, sapendo che Sasuke non aveva bisogno di essere incoraggiato, lui sarebbe diventato perfetto da solo.
Fugaku Uchiha era un condor, il rapace più grande e maestoso del cielo, capo di quella che forse era la casata più potente che Konoha avrebbe mai visto, morto troppo presto per insegnare ai suoi figli come si faceva davvero a volare. 


Ecco qui Fugaku Uchiha=)
Perdonate il paragone che non so bene da dove sia venuto fuori e spero vi piaccia comunque!
Ringrazio come sempre tutti e mando un saluto speciale a Baka Saru a cui dedico la shot=)
Un bacio!

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Capitolo 33
*** Guren ***


CONIGLIO

Guren era un coniglio bianco, bella come la luna d’estate.
Guren era fragile, come il cristallo, ma all’apparenza era forte e dura.
Guren, come il coniglio, aveva bisogno di trovare la sua meta, voleva essere guida, ma in realtà aveva bisogno di qualcuno che le indicasse il cammino.
Guren era tagliente come schegge di cristallo, ma incredibilmente delicata…
Avrebbe potuto essere un’amica, una compagna e una madre.
Guren era un coniglio, sfuggevole si nascondeva nelle tenebre, fedele al suo maestro, pronta a sacrificare se stessa solo per compiacerlo.
La donna del cristallo però, sembrava incapace di provare quell’affetto per la famiglia, di sentire un qualsiasi legame che potesse darle una casa.
Guren era un coniglio, mostrava se stessa solo nelle tenebre, si nascondeva e scappava non appena qualcuno osava avvicinarla, spaventata dalla sua fragilità e dalle sue debolezze.
Guren era fredda e vuota prima di incontrare lui, lui che era solo una missione, lui che era diventato il figlio da crescere al posto della madre che lei stessa aveva ucciso.
Guren era un coniglio, fragile e graziosa era scappata per tutta la vita dai legami, solo per capire che in realtà la vera destinazione è solo quella che puoi raggiungere con gli altri.
  
(Per le popolazioni indigene il coniglio bianco era il simbolo della luna, dell'abbondanza e dei legami)


Guren... Un personaggio che quando ho visto nell'anime mi ha colpito in particolare per la sua storia travagliata...
Spero di aver reso bene il personaggio che mi era stato chiesto da JunoEFP che ringrazio anche per tutte le recensioni=)
Un grazie a tutti e come sempre qualsiasi suggerimento per qualche personaggio è ben accetto!
Un bacio<3

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Capitolo 34
*** Hiruzen Sarutobi ***


TARTARUGA

Hiruzen Sarutobi era una tartaruga, maestro saggio e forte.
Hiruzen non era solo il terzo Hokage, non era solo uno dei ninja più forti che Konoha e forse l’intero paese del fuoco avessero mai visto, ma era anche un maestro, un amico e un padre.
Il Terzo era una tartaruga, saggio ed equilibrato sapeva affrontare anche la situazione più difficile grazie al suo genio, era un capo coraggioso ed affidabile.
Nessuno poteva negare i meriti del vecchio Sarutobi…
I suoi tre allievi erano diventati ninja leggendari, suo figlio era stato uno dei difensori del damyo, la sua Konoha era sempre stata in pace. Hiruzen Sarutobi oltre a essere un ninja straordinario era una persona buona e gentile, capace di un’umanità a molti sconosciuta.
Il Terzo era stato un Hokage perfetto, conosceva i valori e i principi necessari per comandare, sapeva sempre distinguere il giusto dall’utile.
Hiruzen Sarutobi era una tartaruga, fondamenta per la Foglia, guida e maestro, sapeva perfettamente l’importanza che aveva il “re”, sapeva che andava protetto. I
l Terzo sarebbe rimasto nella storia, morto per fermare quello che era stato il suo allievo più promettente si era sacrificato per il bene del suo Villaggio.
Hiruzen Sarutobi era una tartaruga, saggio e pragmatico era il capo perfetto, conosceva perfettamente l’importanza del futuro senza mai dimenticare il ruolo del passato. 


Ero un po' a corto di idee e così mi sono cimentata in questa che considero una piccola impresa personale=)
Spero di essere riuscita a far venire fuori qualcosa di buono!
Un grazie e un bacione a tutti!
Ps: Se avete qualche personaggio da consigliare a me fa sempre piacere=)

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Capitolo 35
*** Kakuzu ***


AVVOLTOIO

Kakuzu era un avvoltoio, malvagio e senza scrupoli.
Kakuzu era immortale, possedeva più di un cuore, eppure era incapace di provare qualsiasi sentimento che lo rendesse anche solo lontanamente umano.
Kakuzu era stato un grande ninja, ma poi aveva tradito i suoi stessi ideali, aveva rubato al proprio villaggio i suoi segreti.
Kakuzu era un avvoltoio, spietato e crudele pensava solo al proprio guadagno, non si fermava davanti a nulla pur di raggiungere i suoi interessi.
Kakuzu era immortale, la sua tecnica lo aveva reso tale, gli aveva donato un potere enorme, gli aveva tolto la sua umanità.
Kakuzu era un assassino pronto ad uccidere chiunque, a torturare e massacrare senza farsi il minimo scrupolo, avrebbe seguito qualsiasi ordine se il compenso fosse stato adeguato.
Kakuzu era un avvoltoio, lento e sadico si divertiva nel vedere i tentativi che i suoi nemici facevano per fermarlo, crudele e spietato li uccideva senza pietà.
Kakuzu era un avvoltoio, assassino crudele e ninja fortissimo.
Kakuzu non sapeva cosa fossero i sentimenti o i legami, niente di tutto quello che rende gli esseri umani tali, la sua immortalità lo aveva reso insensibile, il tempo gli aveva fatto dimenticare cosa volesse dire essere vivo.
Kakuzu era un avvoltoio, portatore di morte, assassino crudele e spietato, era incapace di essere umano, il tempo e l’odio lo avevano trasformato in un corpo vuoto e freddo. 


Finalmente ho trovato l'ispirazione per descrivere questo personaggio=)
Ci ho messo una vita (e per questo mi scuso) ma alla fine ce l'ho fatta e ovviamente la dedico a Baka Saru che, anni e anni fa, ma l'aveva richiesta=)
Grazie mille a tutti quelli che continuano a seguirmi, un bacione<3

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Capitolo 36
*** Dan ***


CIGNO

Dan Katou era un cigno, bello e nobile.
Dan aveva tanti sogni, voleva proteggere le persone che amava e la sua terra.
Dan era un ninja forte e valoroso, aveva grandi ideali, viveva per realizzare il suo sogno.
Il giovane Katou era nobile, coraggioso, non si era mai tirato indietro, aveva affrontato con coraggio la morte.
Dan aveva perso sua sorella, conosceva il dolore della morte e delle perdite, ma sapeva anche che non si può rimanere fermi a crogiolarsi nel proprio dolore, bisogna andare avanti e guardare al futuro.
Dan era un cigno, avrebbe lottato per far avverare i suoi sogni, per tenere al sicuro la sua famiglia.
Dan volve diventare Hokage, voleva vedere il sorriso sul volto delle persone che amava, voleva che lei potesse sorridere.
Dan amava Tsunade, l’amava davvero, ed era stato orribile vederla piangere e disperarsi mentre moriva, era stato straziante doverla lasciare prima di poter mantenere la sua promessa, di realizzare il suo sogno.
Dan Katou era un cigno, era nobile e gentile, portava sulle sue ali sogni e promesse che non era riuscito a realizzare, portava nel suo cuore una speranza troppo grande perché la morte potesse cancellarla. 

(si dice che il cigno porti sulle sue ali i sogni e, se questi sono veramente nobili, allora farà in modo di farli realizzare)


Che dire... Questo personaggio è venuto fuori un po' perchè sono a corto di idee e un po' perchè mi piace (anche se non se ne è mai parlato tanto)
Spero di aver fatto un buon lavoro e che la shot vi piaccia=)
Un bacio<3

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Capitolo 37
*** Zetsu ***


VIPERA

Zetsu era una vipera, infido e subdolo.
Nessuno sapeva molto sul conto di Zetsu, lui era capace di nascondersi anche sotto lo sguardo di tutti, di rimanere nascosto fino al momento di attaccare.
Zetsu era la spia di Alba, sapeva trovare informazioni ovunque, come una vipera era capace di infiltrarsi, di accedere a qualsiasi posto.
Era difficile capire Zetsu, poteva essere sia il tuo più grande alleato sia il più grande tra i tuoi nemici, niente con lui era certezza, non ti potevi mai fidare di lui e delle sue parole.
Zetsu era una vipera, silenzioso attendeva il momento propizio per attaccare e sconfiggere il suo avversario.
La spia di Alba era scostante, inaffidabile, così come il suo corpo anche la sua personalità era frammentata, in continua opposizione tra gentilezza e menefreghismo, cura e odio, astuzia e pazzia.
Zetsu era una vipera, subdolo si nascondeva tra le rocce, impossibile da trovare e da fermare.
Zetsu era un’arma, sarebbe stato usato per piegare il mondo, il suo misterioso potere sarebbe stato l’arma del suo signore.
Zetsu era una vipera, letale quanto misterioso, sapeva nascondere se stesso agli occhi dei nemici aspettando il momento giusto per prendersi la sua vittoria. 


Spero di aver fato un buon lavoro, anche perchè a dire il vero non so molte cose sul personaggio=)
Ovviamente questo paragone è per Baka Saru che spero lo apprezzi=)
Un grazie e un bacio a tutti, a prestissimo<3

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Capitolo 38
*** Mikoto ***


CHIOCCIA

Mikoto Uchiha era una chioccia, madre buona e gentile.
Mikoto era un buon ninja, una moglie perfetta e una madre amorevole.
Mikoto amava i suoi figli più di qualunque altra cosa, loro erano tutto ciò che aveva, tutto ciò per cui lottava.
Apparentemente Mikoto poteva sembrare una donna fragile e inutile, ma in realtà era forte, decisa e risoluta.
Mikoto era una chioccia, si sarebbe presa sempre cura dei suoi figli.
La moglie del capo clan era una donna bella e sorridente, a tutti appariva fin troppo diversa da quell’uomo burbero che era suo marito, veniva spesso associata al sole che illumina anche le giornate più tristi.
Mikoto era una donna saggia, sapeva che i suoi figli avevano bisogno di lei, li amava a tal punto da morire per loro.
Mikoto era una chioccia, madre amorevole e premurosa, non avrebbe mai fatto mancare nulla a quella che era la sua famiglia.
Mikoto aveva sofferto, lei era una buona madre e si era sentita vuota quando aveva capito di non poter fare più nulla per i suoi figli.
Quando Sasuke piangeva, invidiando il fratello e cercando disperatamente le attenzioni del padre, Mikoto avrebbe voluto fare di più.
Mentre Itachi la uccideva, con occhi freddi e vuoti, Mikoto avrebbe voluto poter ricominciare.
Mikoto Uchiha era una chioccia, madre perfetta e impeccabile, aveva amato i suoi figli al di sopra di ogni altra cosa, non abbastanza per salvarli dalle tenebre che li avevano divorati. 


Lo so, so che sto paragonando Mikoto Uchiha ad una chioccia e vi assicuro che me ne vergogno=)
Questa shot è per WinstonHope, che spero possa apprezzare anche il paragone più assurdo di tutti=)
Prima di lasciarvi però tento almeno un po' di giustificarmi...
Di Mikoto avevo sempre apprezzato il fatto che più che un ninja fosse una madre e quindi mi è venuto abbastanza spontaneo associarla a "mamma chioccia"
Scusate per tutti i miei casini mentali, un bacio e a presto=)

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Capitolo 39
*** Jiraya ***


GORILLA

Jiraya era un gorilla, forte e possente.
Certamente la prima cosa che veniva in mente pensando al sennin era la sua incredibile passione per le donne, il suo essere un eterno ragazzino, il suo comportamento brioso e spensierato.
Ma Jiraya era un ottimo ninja, un guerriero incredibile, un maestro impeccabile.
Jiraya era un gorilla, comandante senza paura, su di lui si poteva contare in ogni situazione. Jiraya aveva tanti rimpianti…
Non era riuscito a riportare a casa Orochimaru, non era riuscito a proteggere la donna che amava, aveva visto Minato sacrificarsi per il bene del loro villaggio.
Credeva di non aver mai fatto abbastanza per le persone che amava.
Ma il sennin continuava a guardare al futuro, riponeva senza esitazioni le sue speranza in quello che per lui era come un figlio, in colui che avrebbe finalmente portato la pace.
Jiraya era un gorilla, sempre pronto a morire per i suoi cari.
Jiraya era senza dubbio una brava persona, era stato un amico per quella donna che non lo avrebbe mai amato, un maestro per chi era senza una guida, un padre per chi aveva solo bisogno di amore.
Jiraya era un gorilla, sempre pronto a lottare per gli altri, a sacrificarsi, aveva tanti rimpianti ma era morto felice, sapendo che prima o poi anche i suoi sogni si sarebbero realizzati. 


Ciao a tutti!
A essere sincera questa shot mi piace molto, ma mi sembra comunque che le manchi qualcosa...
Ho deciso di concludere la raccolta proprio con questa shot quindi, perchè in fondo ci sono sempre altri personaggi e altre storie, e mi sembra giusto finire così... Con un gusto dolce-amaro in bocca!
Spero comunque che a voi invece convinca e che vi piaccia=)

Ne approfitto per mandare un bacione a:
Baka Saru (perchè le tue recensioni mi mettono sempre di buon umore)
WinstonHope (perchè con le tue citazioni mi emozioni sempre)
Shikamaru34 (perchè ti piace il nero e mi dai sempre buoni consigli)
JunoEFP (perchè con le tue richieste mi hai fatto fare alcuni tra i miei personaggi preferiti)
Grazie mille ancora a tutti per aver letto la mia raccolta e un bacio=) 

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