Veridiana

di Adrya
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1°capitolo ***
Capitolo 2: *** 2° capitolo ***
Capitolo 3: *** 3°capitolo ***



Capitolo 1
*** 1°capitolo ***


Ero appena arrivata all'aeroporto.Avevo avvisato Ale del mio arrivo e del mio trasferimento definitivo.Lei era al settimo cielo..
Io un pò meno ma perchè dovevo abituarmi al clima. Luglio di Roma non è come Luglio di Catania.Qui c'erano 40 gradi anche all'ombra, se andava bene..
Pur di non farmi stare a casa Alessandra veniva ogni giorno a casa mia..Ci preparavamo e poi uscivamo.Io, come tutte le ragazzine di 15 anni avevo il coprifuoco: alle 20 a casa.. Con Ale non rispettavo mai l'orario, infatti i miei mi mettevano sempre in punizione. Punizione inutile dal momento che uscivo lo stesso lasciando mamma che sbraitava e che minacciava.Fu così per tutta l'estate.Ale mi fece conoscere alcuni amici suoi: Alex, Andrea, Marco,Cristina, Valentina,Martina.Erano un bel gruppo..
L'inizio del terzo superiore non fù poi così male.Eravamo tutti nella stessa classe.Molte volte con Ale facevamo filone.Un pomeriggio mentre eravamo in giro si accese una sigaretta.Mi fece fare un tiro per provare.Non la sdegnai.Il rapporto con i miei a casa non era dei migliori.Ero più fuori che dentro..
L'anno passò velocemente.. I voti erano buoni e fui promossa al quarto anno.Ale venne bocciata.Lei cambiò scuola ma questo non fu un ostacolo perchè continuavamo a vederci.Ormai il gruppo della classe non era poi così unito come prima.Ale portava l'allegria.Piano piano ognuno di noi si allontanò.Le uniche rimaste unite eravamo io e Cristina.. Molte volte io e lei non entravamo e ci vedevamo con Ale, che non era quella di un tempo.Era fredda, distaccata..
Si allontanò anche lei.Io il pomeriggio andavo sempre a casa di Cristina.A mamma dicevo che studiavamo.Tutte stronzate.Un sabato pomeriggio mi feci accompagnare da mamma.
"Quando torni?"
"Non sò.. Chiederò al padre di Cri di accompagnarmi".
"Va bene".Ingranò la marcia e andò via.
Salita a casa di Cri entrai nella sua stanza.
"Tò prendi.Sulla scrivania ci sono i trucchi.Sistemati".
"Dove mi porti stavolta?"
"Tu cambiati e non fare storie"
"Agli ordini!"
Si mise a ridere.Quando ero con lei dimenticavo tutto.Mi faceva sentire me stessa.Presi i jeans attillati e il top scollato nero. Andai alla scrivania, presi i trucchi e mi misi davanti allo specchio.
Mi truccai al mio solito: un pò di cipria, un pò di matita nera e l'eyeliner. Sulle guance misi un pò di fard.
"Guarda la pupa come si è combinata!"
"Cri mi devi dare le scarpe".
"Ah si.. Prendi queste".
Mi diede un paio di decoltè nero con i tacchi. Non troppo alte.
"E' una festa?"
"Stai facendo troppe domande! Sta zitta!"
Le uscì la lingua.
"Dì a tua madre che stasera dormi qui..Faremo tardi.Così poi le spari una cazzata sull'orario e non ti farà problemi".
Detto fatto.Le chiamai.Fece un pò di storie.
"A papà non piacerà la cosa"
"Chi se ne frega!"..
Le chiusi il telefono in faccia.
MI diedi una sistemata ai capelli.Feci una coda di cavallo alta.
"Sai che sembri una bella troietta?"
"Ah si? Grazie!" Le lanciai un cuscino.
Mi scaraventai sul letto.Lei provava a dare una sistemata alla camera. Era la ragazza più disordinata che conoscevo.
"Allora.. Chi verrà a prenderci?"
"Tu andrai in scooter con Domenico e io con il mio Paolo".
Fece gli occhi dolci..
Verso le 20 le arrivò un messaggio sul cellulare..
"Sono arrivati.. Scendiamo"..
"Spero solo che questo Domenico sia carino"..
Prendemmo le borse e uscimmo..

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Capitolo 2
*** 2° capitolo ***


Il nome "Domenico" mi allettava e non poco. Quando scendemmo davanti ai miei occhi spuntò un ragazzo di carnagione un pò scura, tipo abbronzato. Gli occhi neri, capelli cortissimo e su per giù alto 1.80. Sul sopracciglio destro aveva un piercing. Un gigante. Gli andai in contro.
"Ciao io sono veridiana! Tu devi essere Domenico".
Lui mi guardò negli occhi, come se mi stesse facendo una radiografia. Notai che sulle sue labbra spuntò un sorriso.
"Bè diciamo che mi chiamo Mattia. Spero per te non sia un problema!"
Guardai Cristina che era avvinghiata a Paolo, la chiamai e sulla sua faccia vidi gli occhi spalancati. "Mattia come mai qui? Domenico che fine ha fatto?"
"Domy ha avuto un problemino e quindi Paolo ha chiamato me". Si voltò di nuovo a guardarmi. Di sicuro diventai rossissima in faccia.
"Vabbè che problema c'è? Vorrà dire che stasera faremo coppia io e te!"
Mi fece l'occhiolino. Cercai di non diventare più rossa di com'ero. Mi avvicinai al motorino e ci salì sopra.
"Dai allora! Non perdiamo tempo!"
Cri fece la stessa cosa. Paolo salì con lei e io fui raggiunta da Mattia.
"Reggiti forte perchè si vola".
"Se vabbè! E che è n'aereo?"
"Mo vedi!"
"Veri non stuzzicarlo!" Mattia è pericoloso"
"Tranquillo Paolo. Lo sai che amo il pericolo!"
Paolo era alto più o meno come Mattia. Solo che lui era castano chiaro sul biondo e aveva gli occhi verdi. A Cristina piacevano i ragazzi così. A me sembravano tanti "Ken"..
Finalmente ci avviammo. Dove? Non ne ho la più pallida idea di dove stessimo andando perchè ero negata per le strade! Per imparare a Roma le strade ci avevo impiegato minimo 3 anni!
La strada era scorrevole. Impiegammo più o meno 15 minuti per arrivare a destinazione. I motorini si fermarono davanti una villetta. Il cancello era in ferro battuto con tutto il prato inglese attorno. Un viale fatto di ciottoli portava direttamente alle scale del portico. Guardai Cri.
"Ehm.. Scusate la domanda illogica ma. Di chi è questa piccola casetta?!"
Cristina mi guardò e si mise a ridere.
"Cazzo ridi cretina?"
"Cretina! Questa è casa del cugino di Mattia, Luka".
"E che ne so io! Mica lo conosco".
"Vabbè finitela di ciarlare ed entriamo"
Paolo quando voleva era molto delicato.
Mattia premette un bottone e il cancello si aprì. Appena varcato il cancello si fermarono e ci fecero scendere.
"Aspettate qui.. Noi andiamo a posare i motorini in garage".
Impiegarono non più di 10 minuti.
"Era ora!"
"Cri ma se sono mancati nemmeno 10 minuti?"
"Si ma io mi sono scocciata ad aspettare!"
Paolo si mise a rider.. Si avvicinò a lei e la prese in braccio.
E' vero.. Paolo quando voleva era molto dolce. In quei pochi mesi che stavano insieme lui le dimostrava ogni giorno di tenere a lei. Da un lato li invidiavo. Anche io desideravo avere al mio fianco un ragazzo che mi volesse bene e che mi riempiva di attenzioni. Si parlo di bene perchè ancora alla mia età non davo peso alla parola "amore". Sono sempre stata convinta che l'amore non bisogna cercarlo. E' lui che viene da te.
Non sò per quanto rimasi a guardarli ma allìimprovviso mi sentì che qualcuno mi poggiò le mani sulle spalle.
Mi girai di scatti e vidi Mattia che sorrideva. Però. Niente male il ragazzo!
Mi guardò "Andiamo? O vuoi restare qui fuori?"
"No no andiamo!"
Mi imbarazzai un pò. Chissà se aveva notato che ero pensierosa.
Percorremmo il viale e arrivammo davanti la porta. Mattia suonò e dopo pochi secondi la porta si aprì.
"Finalmente siete arrivati"
"Luka permettimi di presentarti Veridiana. Lei è Cristina, la ragazza di Paolo!"
"Paolo! Finalmente mi fai conoscere questa famosa ragazza!"
Cristina era un pò più alta di me, sul 1.74. Capelli castani chiari e occhi azzurri. Io l'avevo sempre chiamata "Barbie" e quando si fidanzò con Paolo pensavo che finalmente "Barbie & Ken" stavamo insieme anche nella realtà.
Mi distaccai dai miei pensieri e guardai Luka. Carnagione abbraonzata come Mattia. Capelli Neri con un taglio non troppo corto e occhi verdi. L'unica cosa che li distingueva oltre il colore degli occhi era la posizione del piercing. Luka lo aveva in basso sul lato destro delle labbra.
Mi tese la mano "Piacere io sono Luka".
Gli porsi la mia mano e sorridendo gli risposi "Piacere mio"..
"Prego entrate". Si mise di lato e con un inchino ci fece entrare.

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Capitolo 3
*** 3°capitolo ***


La porta d'ingresso dava direttamente su un salone immenso. Al centro c'erano due rampe di scale che si incontravano e portavano al piano superiore.
L'arredamento era moderno: sulla destra della sala c'era un divano con la penisola e davanti un tavolino di vetro con sopra una scacchiera fatta anch'essa di vetro. Di fronte al divano vi era un caminetto finto che dava l'idea di essere vero. Sul lato sinistro c'era un pianoforte con sopra un vaso di cristallo pieno di rose rosse. Per terra c'era un immenso tappeto che occupava quasi tutta la stanza. Era accogliente come casa.
Luka ci porto direttamente inl giardino. C'era una grande piscina e accanto ad essa la piscina con idromassaggio. C'era anche un enorme gazebo coperto che si chiudeva con delle tende che in quel momento erano tirate.
C'era un sacco di gente che beveva cocktail e altri che invece facevano il bagno.
"Spero abbiate portate i costumi"
Io e Cri ci guardammo in modo strano.
Fu Cristina a prendere la parola.
"Scusa Luka.. Di che parli?"
"Ma come? I ragazzi non vi hanno detto che era una festa in piscina?"
Guardammo Paolo e Mattia.
"Veramente no!"
"Va bè tranquille. Potete chiedere a mia sorella di darvi una ano con i costumi.. Lei ne ha sempre tanti".
Guardai Cristina con la coda dell'occhio. Anche lei guardava me.
"Mattia fai tu gli onori di casa?"
"Si certo.. Ma Anna dov'è?"
"Dovrebbe essere qua in giro.. Comunque andate pure.. Anna non è un tipo che fa problemi.. Anzi".
Io e Cri guardammo Mattia.
"Venite con me."
Mattia mi prese per mano e inizio a fare strada. Mi girai a guardare Cristina e mi fece l'occhiolino. Lei era mano nella mano con Paolo. Ma era normale. Lui era il suo ragazzo! Ma io Mattia l'avevo appena conosciuto.. Che aveva in mente?
Ci dirigemmo al piano superiore. Vi erano una marea di porte. Una era aperta e riuscì a scorgere dei libri.. Pensai ad una biblioteca. Mattia si fermò davanti ad una porta e bussò.
"Anna sono Mattia. Si può?"
Non rispose. Aprì la porta. Non c'era nessuno. La stanza di Anna era grande e confortevole. Vi era una grande porta finestra che si affacciava sul giardino con la piscina. Il letto era a due piazze. Di fronte al letto c'era un mobiluccio in legno chiaro con sopra un televisore di minimo 50 pollici. Accanto al mobiluccio c'era una porticina. Mattia si avvicinò e la aprì: era un guardaroba. Ci entravamo tutti e quattro! C'era di tutto: scarpe, vestiti,borse, cappelli. Mi sembrava di esere entrata in un negozio di un centro commerciale.
"Mattia scusa.. Ma ad Anna non darà fastidio che siamo qui?"
"Tranquilla Veri.. Anna non si fà problemi di niente.. Vabbè voi fate con comodo.. Noi andiamo nella camera di Luka a prendere le tovaglie.. Ci vediamo nel corridoio".
Uscirono dalla stanza..
"Cri ma ti rendi conto? Qui i soldi di sicuro gli escono anche dalle orecchie! Ma anche casa di Mattia è così?""
"Veri.. Ti stai interessando a Mattia per i soldi?"
"Ma che cazzo dici! Mi fai così stronza?!"
"No no.. Anzi per come ti conosco mi sembra assurda questa domanda!"
"Era solo curiosità!"
"Va bè.. Comunque prepariamoci così poi non si lamentano che siamo sempre noi ragazze che facciamo aspettare".
Cristina scelse un bikini blu scuro con alcuni strass che disegnavano il contorno dei triangoli e delle mutandine. Io ne presi una rosa fragola semplice con i laccetti nelle mutandine. Prenemmo anche un pareo ciascuno. Lei lo prese dello stesso colore del costume io invece lo presi nero.. Due paia di infradito e una tovaglia cisscuno. Ci dirigemmo nel corridoio.
Uscimmo tutti e quattro contemporaneamente..
Cri andò diretta da Paolo e gli stampò un bacio sulle labbra..
"Ti piaccio?"
"Sei una bambolina"
Io abbassai lo sguardo..
"Veri stai benissimo"..
Avvampai.. Perchè davanti a lui mi vergognavo mentre davanti agli altri ero schietta e sfacciata senza problemi?
"Grazie Mattia.. Bè andiamo? C'è una pisina che ci aspetta".
Paolo e Cri ci precedettero.. Io e Mattia stavamo dietro di qualche passo..
"E quindi?"
Lo guardai.. "E quindi cosa?"
"Raccontami qualcosa di te"..
"Bè non c'è molto da dire.. Il mio nome lo conosci, ho quasi 16 anni e sono tornata solo da 2 anni qui a Catania"..
"Ah si? Dove stavi prima?"
"Stavo a Roma.. Quando ero piccola ci siamo trasferiti per il lavoro di mio padre ma mia mamma lo seguì solo per non farlo stare solo ma lei ha sempre voluto tornare qui.. E dopo 4 anni siamo tornati qui"..
"Quindi adesso non tornerai più a Roma?"
"Non credo proprio.. Bè adesso parlami tu di te"..
Mentre parlavamo non ci accorgemmo che eravamo arrivati in giardino. Subito ci raggiunse Luka.
"Wow che splendore! State davvero bene"..
Io di sicurò arrossì mentre gli dicevo "Grazie"..
"Scusateci un attimo" dissero all'unisono Paolo e Mattia..
Mentre loro si allontanavano io e Cri ci andammo a sedere nella sdraio a dondolo non molto distante dalla piscina..
"Allora?"
"Allora cosa?"
"Come va con Mattia?"
"Sapevo che sarebbe arrivata questa domanda!"
"Dai non te la tirare e sputa il rospo!"
"Stiamo parlando del più e del meno.. Ci stiamo conoscendo"
"Oh oh! Non dirmi che ti piace?!"
"E anche?! Non è brutto anzi.. Però le cose si fanno piano piano e soprattutto in due!"
"E brava la mia Veri che ci va con i piedi di piombo!"
"Mica posso buttarmici addosso?!"
"E' sempre un'idea!"
Mi strizzò l'occhio e si mise a ridere.. Mi contagiò e iniziai a ridere anche io..
Paolo e Mattia tornarono con in mano due cocktail..
Mattia me ne diede uno..
"Ho fatto io.. Spero non ti dispiaccia!"
"No no.. Grazie"..
Ne bevvi un sorso.. "Vodka, panna e fragola!"
"Allora te ne intendi?"
"Diciamo che con Cri sto iniziando ad imparare!"
Cristina aveva già finito il suo cocktail.. Mi guardò e mi disse "Io e Paolo andiamo a fare il bagno. Venite?"
"Voi iniziate ad andare.. Appena Veri finisce il suo drink vi raggiungiamo"..
"Ok piccioncini!" Si alzò e seguì Paolo che si stava per tuffare..
"Dove eravamo rimasti?"
"Mi stavi parlando di te!"
Si sedette accanto a me.. Ero tutta orecchie!

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