La rivincita dei dobe

di Hiren
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La richiesta ***
Capitolo 2: *** Lezione 1: Il giusto abbigliamento ***
Capitolo 3: *** Lezione 2: Abilità ***
Capitolo 4: *** Lezione 3: Gli ingredienti ***
Capitolo 5: *** Lezione 4: Ai fornelli ***
Capitolo 6: *** Lezione 4.5 ***
Capitolo 7: *** Lezione 5: Imprevisti ***
Capitolo 8: *** Outdoor ***
Capitolo 9: *** Lezione 6: Amore e caffè ***
Capitolo 10: *** Imperdonabili occhi verdi ***
Capitolo 11: *** Special edition ***
Capitolo 12: *** Lezione 7: A mali estremi... ***
Capitolo 13: *** Love is Sacrifice ***
Capitolo 14: *** The last chance ***



Capitolo 1
*** La richiesta ***


 


- La richiesta -




«Ti prego... Insegnami!» quella richiesta si riversò in modo così inaspettato nelle orecchie dell'Uchiha, quasi non ci poteva credere che il ragazzo davanti a lui gli stesse chiedendo aiuto in modo tanto naturale e senza crearsi il minimo problema. Lo conosceva bene, cercava sempre di fare tutto da solo, anche se in modo disastroso, anche se era una frana. E sapeva pure che quando prendeva una decisione... «Per favore, insegnami a cucinare!» ...diveniva irremovibile.
«Perchè mai dovrei fare una cosa del genere? Così all'improvviso poi.» sbottò seccato il moro mentre tornava con le mani sotto l'acqua intento a lavare i patti e i bicchieri appena utilizzati. «Beh, ecco...» il biondo cominciò a farfugliare e poi si ammutolì, tanto che fece allarmare Sasuke. Secondo lui, quando il dobe non riusciva a mettere nemmeno due parole di fila era perchè stesso lui si rendeva conto dell'assurdità che stavano per uscire dalla sua bocca. Il che diceva tutto. «Allora, perchè dovrei farlo?» chiese ancora una volta. Naruto, nonostante si percepisse un po' d'incertezza nei suoi movimenti, si posizionò dinanzi Sasuke con un adorabile colorito purpureo sul viso. «E' da un po' che ci penso... uhm, da quando abitiamo nella stessa casa sei sempre tu a cucinare per entrambi. E prepari anche i bentou per quando andiamo in missione molto lontano dal villaggio! E lo fai sempre da solo senza farti aiutare. Perciò avevo pensato che magari io, qualche volta avrei potuto... ecco...» cercò di buttare lì un discorso sensato, riuscendoci a stento. Continuava a parlare senza accorgersi che già da un po' il moretto era rimasto incantato a fissarlo e che da un certo passaggio in poi non lo aveva più ascoltato. “Che si sia forse... preoccupato per me?” stava pensando. Quando il biondo faceva di queste uscite senza nessun preavviso o motivo valido, riusciva sempre a spiazzarlo. Lo faceva con la massima nonchalance, con così tanta naturalezza da fare spavento. Ma fortunatamente per Sasuke, la persona che gli stava innanzi era troppo dobe per riuscire a comprendere anche solo un po' le sensazioni che gli faceva provare. «Per questo vorrei che tu-» «...Va bene.» lo interruppe, distogliendo lo sguardo e rimettendosi ancora una volta a lavare. «...eh?» «Ho detto che va bene, non farmici ripensare. Cominciamo domani.» disse cercando di sembrare il più serio possibile, mentre gli occhi di Naruto parvero risplendere. «S-sul serio teme!? Ma è fantastico! Così potrò cucinare anche io, potrò darti una mano e...» vederlo così entusiasta riempiva inconsapevolmente il cuore dell'Uchiha di tanta soddisfazione. Ero bello sentirlo tanto preso per lui. Per lui solo. Un leggero sorriso fece capolino sulle labbra del moro. «...e così finalmente potrò cucinarmi il mio adorato ramen! Basta porzioni istantanee, d'ora in poi sempre e solo ramen dagli ingredienti migliori! Tu ti rifiuti di cucinarmelo, quindi questa mi sembra un'idea fantastica. Non vedo l'ora!» e saltellando qua e là si diresse dritto in camera da letto. «Fa in fretta teme, che stasera comincia il mio programma preferito! Guardiamolo insieme!».

In quell'istante Sasuke capì che forse non era stato per lui che si era entusiasmato così tanto. Ma anche se la cosa lo aveva leggermente infastidito, ormai aveva dato la sua parola. Mise su un ghigno e asciugando l'ultimo piatto disse «Dobe, ti conviene registrarlo quel programma.» «Che cosa? E perchè?» Chiese il biondo dall'altra stanza. «Perchè non credo che stasera riuscirai a vedere la tv.» Sibilò in risposta. «Eh? Non ti ho sentito! Che hai detto?» «Niente, non preoccuparti.» E così dicendo si avviò anche lui nella stanza da letto.



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Ok, visto che l'altra fan fiction mi sta praticamente esaurendo, ho deciso di dedicarmi a qualcosa di più leggero. Perciò eccoci qui! XD Mi piace tanto la cucina ma "qualcuno" dice che sono negata, ecco perchè utilizzerò il dobe per ottenere la mia rivincita dimostrando al teme che non è assolutamente vero. Anche il dobe può riuscire in qualcosa di elaborato e complicato come cucinare! ...o almeno credo. Beh scopriamolo XD I capitoli saranno tutti brevi, come una specie di flash su parti specifiche delle loro giornate. Spero che questo primo capitolo un pò introduttivo sia stato di vostro gradimento, se volete recensite e continuate a seguire le avventure del dobe in cucina e non solo =w=

A presto!

P.s.: Così è più o meno come mi immaginavo la faccia del dobe XD Ne ho fatto una veloce bozza ù_ù ------> http://oi54.tinypic.com/51adm9.jpg

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Capitolo 2
*** Lezione 1: Il giusto abbigliamento ***


 

- Lezione 1: Il giusto abbigliamento.




«Allora, come prima cosa devi... dobe, ma che combini?» sospirò seccato uno. «M-momento, ci sono quasi, giuro!» balbettò l'altro, intento ad allacciarsi il grembiule. «Bene, non abbiamo nemmeno ancora tirato fuori tutti gli ingredienti e già devo correre a salvarti.» disse il moro con tono sarcastico avvicinandosi al più piccolo che oramai da più di mezz'ora stava cercando miseramente di dar vita a un semplicissimo fiocco. «Scusa eh! Ma non ne ho mai indossato uno in vita mia!» disse irritato il povero Naruto. Certo che il moro sapeva essere proprio rompiscatole. «E hai aspettato me per farlo? Mh, come sono fortunato.» velocemente poi si spostò dietro di lui e afferrando dalle sue mani i due capi del nastro, strinse forte intorno alla vita e in pochi secondi fece un fiocco impeccabile. «Ecco fatto, spero non sia troppo stretto.» gli sussurrò suadente ad un orecchio. «N-no, affatto.» E invece era stra maledettamente stretto. «Oh, bene.» commentò l'Uchiha, cercando lievemente di camuffare la voce divertita. “Bastardo, lo sai benissimo che è stretto! Cominciamo bene cominciamo...” ma ovviamente Naruto non osava lamentarsi, teneva tutto nella sua testa, ma non solo per orgoglio, più perchè in fondo era stato lui a fare quella richiesta e Sasuke aveva stranamente accettato, perciò non poteva in nessun modo lamentarsi. Solo che a volte avere a che fare col teme risultava... assai difficile. Non sapeva mai come rispondere, un giorno avrebbe potuto ridere a una sua parola e un altro giorno alla stessa parola avrebbe potuto malmenarlo. Perciò potete ben capire che una persona del genere metterebbe a dura prova i nervi di chiunque. Ma Naruto non demordeva, anzi.
«Ok, allora cosa mi insegni a preparare? Qualche buon piatto di pasta? Carne? Pesce? ...Cosa?» «.....» «...Sas'ke?» quando finalmente Naruto si girò verso di lui, la scena era più o meno questa. Un ragazzo dai capelli dorati e altrettanto stupendi occhi blu, agitava dietro un bancone da cucina un frustino per dolci con già della crema sul viso -ma come diavolo è successo? Da dove l'ha presa!?- indossando un alquanto indecente grembiule rosa con tanto di bordini svolazzanti appartenuto probabilmente a sua madre. “Va bene, con calma. Se mette su una delle sue espressioni o dice qualcosa di ambiguo, non so come potrebbe finire qui. Calmo, devo stare calmo.” si ripeteva Sasuke come un mantra senza, nello stesso tempo, far trasparire nulla dei suoi ragionamenti. Non aveva calcolato il livello di adorabilità che può raggiungere un dobe con in dosso un carinissimo grembiulino e il volto leggermente ricoperto di panna. Sicuramente non lo avrebbe più dimenticato. «Come prima cosa, domani scendiamo a comprarti qualche altra cosa da indossare.» ammise in fine. «Perchè, questo... non ti piace?» chiese leccando avidamente altra panna dal sedicente frustino. «...Mh. Scusami un attimo.» «Ehi! Dove vai teme? Dobbiamo ancora...» e spaesato seguì con gli occhi Sasuke sparire frettolosamente nel corridoio.

Rimase lì buono ad aspettarlo. Si rifece vivo solo dopo un paio d'ore e convinse subito il biondino a togliersi quel apparentemente innocuo ma letale indumento prendendolo in consegna.

«Gn, peccato.» mormorò Naruto.


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°Fuori onda°

H.: "Ma dove diamine eri andato!?"
N.: "Già infatti! Sono rimasto ore ad aspettarti!"
S.:"...Non sono cose vi riguardano."
H.: "M-ma sono tutti curiosi! Me compresa ò////ò"
N.: "Eddaaai... che dovrei dire io allora conciato in quel modo? Se solo ci ripenso..."
H.: "Eri proprio un amore! Non è vero, Sas'ke?"
S.: "...Tsk."  *se ne va*
N.: "H-hei aspetta!"
H.: "...Neh, ma cosa ci trovi in lui? E' proprio un gran rompi balle!"
N.: "Sì lo so, ma è il mio rompi balle e non lo cambierei con niente e nessuno. Io le seguo, ciao!"  *se ne va*
H.: "Bene, alla prossima!"  *saluta*





 

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Capitolo 3
*** Lezione 2: Abilità ***


 

- Lezione 2: Abilità.




Comperato un nuovo grembiule, di quelli più semplici e sobri possibile, la prima lezione poteva beatamente avere inizio. «Ieri sei riuscito a trovare la panna montata che avevo già preparato, ci servirà per qualcosa di semplice.» disse l'improvvisato maestro di cucina mentre mescolava con foga la crema. «L'hai fatta tu!? Ma era squisita! Non fai mai cose del genere... quindi vuol dire che oggi cucineremo dolci?» domandò l'allievo sperando in cuor suo in una risposta positiva. Amava tanto i dolci seppur le occasioni di mangiarli erano davvero poche. Al contrario, Sasuke detestava quel sapore estremamente dolce. L'unico cibo ricolmo di zuccheri che riusciva a digerire, era il cioccolato... ma questa è una storia lunga. «Non dolci dobe, un dolce. Torta alla panna.» lo corresse il moro. «...E perchè proprio quella?» il volto di Naruto sembrò quasi intristirsi lievemente. «Un dolce del genere è alle basi, gli ingredienti sono pochi e facili da reperire, non ci vuole molto tempo e le probabilità che tu lo rovini non sono molto alte. E' perfetto per te.» ghignò alzando lo sguardo dal recipiente e indicandolo. La cosa infastidì parecchio il biondo che non riuscendo a trovare le parole giuste per ribattere si imbronciò «T-teme bastardo!» esclamò incrociando le braccia. «Dai, non prendertela. Ho detto semplicemente la verità.» Sasuke si può dire che godesse profondamente nel vedere il suo compagno sprofondare nella confusione più totale in cerca di una valida risposta alla sua. Era anche orgoglioso del fatto che ciò non accadesse quasi mai, usava apposta parole complicate e un tono saccente per mandarlo in crisi. Lasciò il mestolo, prese una tazza dalla credenza e ci versò dentro del caffè, mentre Naruto era ancora lì a fissarlo indeciso sul se parlare oppure trattenersi. «Oh, è l'ultima tazza, bisogna prepararne dell'altro. Questo almeno sai farlo tu, neh dobe?» disse ironico sorseggiando la bevanda. E Naruto decise. «Non mi ritenevi così incapace, ieri notte.»

Sasuke quasi si strozzò. Se andate a controllare la macchia di caffè che aveva involontariamente spruzzato all'immediato udire di quelle parole, è ancora ben visibile sul muro. Proprio lì, di fianco al cucinino. Certi tipi di macchie non vanno mai via, sta di fatto che ogni mattina dopo quella, quando Naruto entra per primo in cucina per preparare la colazione e si ritrova da solo a fissare la macchia comincia a ridere di gusto e fatica a smettere.

Sasuke ha proposto spesso di passare una mano di vernice, ma il biondo ogni volta rifiuta.
Certo che il dobe è strano.” pensa lui.



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°Fuori onda°

H.: "Ahahahah! Povero Sas'ke, non se lo aspettava."
N.: "Eh ma lui sfotte, sfotte e sfotte... mi par giusto ricambiare il favore ogni tanto!"
H.:  *annuisce*
S.: "Tsk, dobe ingrato. Non avrei mai dovuto accettare."
N.: "Perchè l'hai fatto allora?"
H.:  *manda un Flashback*
S.: "...Mh."  *se ne va*
N.: "...Sasuke!?"  *lo insegue*
H.: "Ops, forse gli ho mandato in mente il Flashback sbagliato..."
? : "Non dovrebbero lasciare il comando della storia a una persona così."
H.: "E t-tu chi sei!?"
? : "Non sai nemmeno questo? Sono il personaggio che uscirà nel prossimo capitolo, piacere."  *smile*
H.: "Mmm... va bene, allora ci vediamo tutti al prossimo capitolo! Mi raccomando commentate che fa molto piacere ai protagonisti della storia u_u" 

 

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Capitolo 4
*** Lezione 3: Gli ingredienti ***


 

- Lezione 3: Gli ingredienti.




«Ecco, qui c'è tutto. Devi solo andare in giro per Konoha a comprare questi ingredienti. Non ti incamminare in posti sperduti chissà dove e non perdere tempo che quando torni ci mettiamo subito a lavoro. Capito?» si raccomandò Sasuke, porgendo a Naruto una breve lista della spesa. Pensò che metterlo direttamente davanti a un fornello o con in mano un coltello sarebbe stato troppo avventato, per questo gli aveva chiesto di fare la spesa. Come prima cosa bisognava imparare a riconoscere gli alimenti più freschi da quelli decisamente scadenti, non bastava certo saper unire i sapori per ottenere un buon piatto se questi ultimi non erano all'altezza. Sperò solo di aver preso la decisione giusta.

«Vediamo un po' qui che dice... farina, uova, burro, lievito... zucchero, latte e cacao. Le confezioni dovrebbero essere standard quindi mi basta entrare in un negozio qualsiasi... credo.» e si grattò la testa nervoso. Finora a parte ramen e cibo precotto per le missioni, non aveva mai comprato niente di fresco oltre le vivande. Da quando poi Sasuke si era trasferito a casa sua ci pensava lui a queste cose, facendo diventare quasi normale per Naruto vedere ogni giorno il frigo e le credenze piene di cibo. “Mmm... mi chiedo se dove compro sempre il ramen abbiano anche cose del genere...” e con una tenera espressione abbattuta s'incamminò verso proprio quel market. Sguardo fisso sul foglietto che il suo Sasuke gli aveva dato, seguiva la strada senza nemmeno vedere dove metteva i piedi, tanto che ormai la sapeva a memoria. Arrivato a destinazione si sorprese dell'immensità di quel negozio rimanendo completamente a bocca aperta. Prendeva sempre cibo istantaneo o precotto, che era appena all'entrata. Mai si era addentrato tra gli alti ripiani e gli enormi scaffali. E mentre contemplava cotale meraviglia come fosse un bambino al parco giochi, fu attirato da una voce familiare. «Oi Naruto, sei davvero tu?» «...Sai? Anche tu vieni a comprare qui!?» «Ovvio, è il più vicino a casa mia.» Sai era un suo buon amico, lo riteneva strano per un ragazzo della sua età, forse troppo maturo e ambiguo, ma un buon amico. Purtroppo però a causa della forse ingiustificata gelosia di Sasuke, i due si vedano poco o niente. Ma in quel momento per lui Sai fu come un dono del grande demone celeste. «Ah, allora sai dirmi dove posso trovare questi ingredienti?» disse speranzoso il biondo passandogli la lista. In quel momento un brivido di freddo lo pervase. “Questa sensazione mi è familiare...” penso preoccupato.

«Uhm... state pensando di fare una torta? Ah ora capisco.» disse Sai nascondendo appena il suo sorriso portandosi due dita sulle labbra. «Capisci... cosa?» domandò Naruto curioso al massimo. «Seguimi.» gli propose l'amico. Lo seguì attento per tutto il Combini fino a giungere allo scaffale delle riviste. Il volto di Naruto si era tramutato in un punto di domanda perciò Sai iniziò a spiegare «Vedi, anche Sasuke viene tutti i giorni qui per la spesa e ci incrociamo spesso. L'altro giorno l'ho visto molto applicato su questa rivista e perciò ho deciso anche io di sfogliarla.» «...E???» chiese il biondo ormai ai limiti della curiosità. «Perchè non dai un'occhiata? Ne è rimasta qualche copia.» Sai prese la rivista dal ripiano e la porse a Naruto. Era una normale rivista, niente di scandaloso in copertina, un titolo normale e il contenuto... “Naaah, a Sasuke non può piacere 'sto gossip di paese e cose varie! Deve esserci un e-!”

Un articolo poi attirò la sua attenzione.

  •  

- Panna, da usare non solo in cucina. -

 

E anche se nell'immagine dell'articolo c'erano una ragazza e un ragazzo, poteva benissimamente immaginare quale sarebbe stata la sua sorte e che ruolo gli sarebbe toccato.

«...Il dolce più semplice un cavolo! I-io lo ammazzo!» E rosso non si sa se più di rabbia o di imbarazzo, gettò in aria la rivista e scappò il più veloce possibile fuori di lì con molta probabilità diretto verso casa. Sai colse al volo la rivista e la sfogliò ancora, poi sospirò «Non lo capisco proprio, pensavo ne sarebbe stato contento ma invece ha fatto una scenata.» e la rimise a posto con accortezza. «Conoscendolo ora tornerà a casa affannato, sbraiterà, lo attaccherà prima con parole, poi passeranno alle mani, litigheranno ancora e poi...» in fine, fece un sorriso, pareva compiaciuto. «Sasuke mi deve un favore.»


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°Fuori onda°

H.: "Aww il mio adorato Sai >w< ...ma perchè sei apparso così poco!? ç_ç"
Sai: "...se non lo sai tu."
H.: "A-ah, giusto. Magari ti farò fare un'altra apparizione :3"
S.: "Non ci provare nemmeno."  *sguardo omicida*
H.: "........"
Sai: "Oh, ciao Sasuke. Sbaglio o c'eri anche tu al Combini?"
H.: "C-come!? e non me ne sono accorta!?"
N.: "Davvero!?"
Sai: "Sono sicuro di averlo intravisto dietro uno scaffale."
N.: "Ecco cos'era quella strana sensazione... perchè mi hai seguito teme!? non ti fidavi di me?"
S.: "Tsk."
H.: "Credo che Sasuke fosse solo preoccupato per te ^^"
N.: "Ma se era davvero lui... come ha fatto a tornare a casa prima di me!?"
Sai: "Bushin?"
N.: "Un clone... Ehi Sasuke, non dirmi che ogni volta che esco metti dei bushin a spiarmi!"
S.: "........"  *se ne va*
N.: "F-fermo lì!"  *lo segue*
H.: "Ahahahah! oddio. Direi che per oggi è tutto, alla prossima!"

 

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Capitolo 5
*** Lezione 4: Ai fornelli ***


- Lezione 4: Ai fornelli.




A conti fatti, nemmeno quella giornata erano riusciti a cucinare qualcosa. E come se non bastasse la panna e la cioccolata erano *coff coff* misteriosamente scoparsi nel cuore della notte. Comunque, quel dì entrambi erano veramente decisi a preparare qualche piatto saporito e non avendo più parte dei componenti principali per la torta, optarono per un qualcosa di non troppo elaborato e che avrebbe fatto felici tutti: Spaghetti al pomodoro fresco, rigorosamente appena colti dall'orto personale dell'Uchiha.

Se avrebbe potuto, Naruto avrebbe cominciato a scodinzolare tanto era felice. Osservava attentamente Sasuke tagliare in maniera estremamente abile e precisa quei pomidori di cui andava tanto fiero. Sentendosi i brillanti occhi blu dell'altro pienamente concentrati su di sè, gli prese un leggero batticuore. Si fermò solo un attimo senza scostarsi dalla sua posizione e deglutendo chiese «Su, comincia con prendere la pentola per la pasta.» «Sì!... Ehm...» fece esitante avvicinandosi a una delle svariate pentole. «...No dobe, quella più alta. Facciamo spaghetti mica riso! Hai già dimenticato?» gli ricordò esasperato. «Ah, giusto... tsk, è stato solo un momento di smarrimento! Lo avrei capito anche da me poi che era la pentola sbagliata!» sbuffò Naruto afferrando e sollevando la pentola. «E ora?» «Riempila d'acqua. Non fin su che altrimenti trabocca.» e scattando sugli attenti si spostò dalla parte del lavandino e aprendo la fontana in direzione della pentola attese che si riempisse. Nel frattempo il moretto continuava ad osservare con la coda dell'occhio ogni suo movimento. Si rallegrava del fatto che non si fosse accorto dell'attimo di esitazione che poco prima lo aveva preso e fatto quasi tagliare. Se fosse successo, sicuramente lo avrebbe o preso in giro o avrebbe cominciato ad andare in paranoia con frasi tipo -oddio è colpa mia- e si sarebbe depresso per poi trattarlo come un malato in fase terminale. Oppure ancora, sarebbe potuto svenire alla vista del sangue, gli faceva venire i capogiri -ma che razza di ninja è!?-. Onestamente a quel punto non sapeva cosa fosse peggio, sicuro era che certe cose se si poteva era meglio evitarle.

«Così va bene, vero teme?» urlò Naruto al compagno appena di fianco a lui. «Sì sì, ci mancherebbe altro.» sentenziò con leggerezza. Perchè amava così tanto mettersi contro il dobe? Che gli costava per una volta in vita sua rispondere in modo cortese o senza quel fastidioso tono irritante? Perchè doveva per forza scatenare le ire dell'altro? Davvero, non lo so. Che sia masochista?
«...Farò finta di non aver sentito.» rispose il biondo dopo un lungo silenzio. «Tsk, prendi la pasta. E' lì dentro.» e indicò uno dei mobili situati più in alto. Naruto parve leggermente in dubbio, ma salendo sulle punte dei piedi provò ad afferrare il pacco di pasta seguito dalla sguardo divertito del moro. Sbuffò stizzito e dandosi uno slancio riuscì finalmente a prenderne uno, peccato che, non calcolando minimamente che il pacco fosse già aperto, ne riversò tutto il contenuto sull'intero pavimento. Sasuke stava sfiorando la crisi di nervi, Naruto voleva piangere ma non trovava le forze. «M-metto a posto io.» riuscì a balbettare Naruto con solo un filo di voce. «Mh.» fu la risposta fredda dell'altro.

Dopo dieci minuti passati a raccogliere spaghetti sotto le occhiatacce che gli mandava Sasuke -anche se nel profondo si divertiva a vederlo così- il povero biondino esplose. «Ma non potevamo cucinare pennette dico io!?» «Ma anche no. Con la salsa preferisco la pasta lunga.» «Ok, ma-» «Ho detto quella lunga. Non lamentarti sempre dobe.» lo interruppe bruscamente Sasuke innescando la reazione furiosa di Naruto. «Uff! Anche io certe cose preferisco che siano lunghe, ma mi accontento senza lamentarmi!» «...A che ...ti stai riferendo?»

Messa a fuoco la situazione, il nostro caro combina guai si accorse della cavolata appena detta. Era arrabbiato e sapeva che per ferirlo davvero bastava mettere in dubbio la sua virilità. Però si sentì in colpa, perchè anche se litigavano o stuzzicavano, lo facevano buttandosi in faccia soltanto ed unicamente la verità e -secondo indiscrezioni- in quel caso avrebbe potuto risparmiarsela. Cercò di rimediare in ogni modo farfugliando parole alla rinfusa, ma quando poi esclamò «N-n-non parlavo certo del piccolo Sas'ke! Stavo solo scherzando credimi!» Sasuke rimase imbambolato. Beh detto così sembrava un insulto, sentendolo uscire dalla bocca di Naruto poi, ma in realtà non lo era affatto. «Piccolo Sas... che?» Inutile fu cercare di spiegarglielo che nel giro di pochi secondi Naruto si ritrovò spalle al muro e con un mestolo da cucina puntato al collo. «Vorrei ucciderti adesso.» disse con una faccia estremamente seria, da far preoccupare. Rimaneva sempre scioccato dalle abilità ninja di cui Sasuke era in possesso, addirittura a volte ne era intimorito. Dopo aver sibilato di lasciarlo andare, il compagno lo avvertì «Primo, se vuoi dare nomi strani alle mie parti del corpo, ti pregherei di tenerli sempre sigillati nella tua testolina, tanto di spazio ce ne è a volontà. Secondo, prova a dire di nuovo una cosa del genere e ti caccio di casa, anche se è la tua, lo faccio. E terzo...» si allontanò dandogli le spalle intento ad aprire il frigorifero. Naruto potette ricominciare a respirare. «...Al massimo è del grande Sas'ke che parlavi.» biascicò prima di scolarsi un cartoccio di latte. «Nh? Non ho sentito! E alza la voce quando mi parli! Ti ha sentito solo il cartone di latte che hai in mano, o forse nemmeno! Su, puoi ripetere per favore?»

«Ti piacerebbe.» lo liquidò senza pietà.


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Certo che sti due non sanno fare altro che litigare!  XD e alla fine tornano sempre sugli stessi argomenti. Più che lezioni di cucina, per il povero Naruto mi sembrano lezioni di vita ò_ò 
Mentre Sas'ke è modesto come al solito, Naruto è un caso perso. Questo capitolo è venuto più lungo del previsto [tanto per restare in tema XD] e perciò l'ho diviso in 2 parti.
Sarò un pò impegnata d'ora in avanti ma spero comunque di riuscire a postare almeno ancora 2 capitoli a settimana èwé 
...alla prossima!

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Capitolo 6
*** Lezione 4.5 ***


 

- Lezione 4.5: Dedizione.




Quando Sasuke era arrabbiato con lui non è che lo insultava o lo picchiava, quella era routine. Sasuke semplicemente, diveniva ancora più freddo e -se possibile- gli parlava ancora di meno, non si dicevano quasi nulla durante tutta la giornata. E chissà per quanti giorni sarebbe potuto andare aventi. A volte facevano pace in breve tempo, altre volte ci volevano mesi. Ritrovarsi quel giorno in una situazione simile per una stupidaggine, pesava parecchio sulla coscienza di Naruto. «Vado a farmi una doccia.» dichiarò improvvisamente il moro. «Ma ho appena finito di raccogliere l'ultimo spaghetto! -disse abbattuto- Poss...» poi la mancanza di interesse negli occhi dell'altro lo fece gelare. «Non importa. Continuiamo dopo.» e ancora una volta sparì nel corridoio.

Idiota, idiota, idiota idiota idiota! Sono un idiota!” cominciò ad incolparsi. Non avrebbe di certo rovinato il ricordo del primo piatto che stavano cucinando! Raccogliendo un po' di coraggio, prese il coltello finora usato dal teme e provò a tagliare quelle maledette verdure. «Gn, certo che Sasuke fa sembrare tutto così facile... eppure l'ho guardato tutto il tempo, perchè non mi riesce bene?» borbottava solitario. O parlava con i pomidori stessi, non ricordo. Indimenticabile era la strage che stava creando, a momenti Sasuke non aveva versato nemmeno una goccia di pomodoro mentre ora la sua postazione sembrava essere diventata la scena del crimine di un plurice omicidio.Ciò non toglieva che ce la stava mettendo tutta, tutto se stesso per far felice sé e il teme. Concentrato al massimo, non sentì Sasuke avvicinarsi alle sue spalle. Troppo tardi fu quando sentì il suo respiro caldo sulla pelle del collo. «Hei! Ma d-da dove sei uscito!?» trasalì. «Zitto dobe, non potevi proprio aspettarmi eh?» gli sussurrò fingendo di esserne seccato. Quando il suo petto si appoggiò completamente alla spalle di Naruto, capì che doveva essere ancora senza maglia. Poi posò la sua mano sulla sua e passo passo gli mostrò il metodo migliore per tagliarle.

Naruto era lì in piedi ma in realtà non c'era. Troppo preso dal buonissimo profumo dello shampoo di Sasuke, troppo preso dal suono rilassante delle sue parole, troppo preso dai suoi battiti del cuore. Li riusciva a percepire in eco grazie alla vicinanza dei loro corpi, così chiaramente, tanto che a un certo punto non riuscì più a distinguere quali provenissero dal suo e quali dal cuore del compagno. In poche parole, entrò in estasi. Nonostante gli sembrò un eternità, furono soli pochi secondi, poi abbassando lo sguardo sulla sua mano che veniva ancora guidata dall'altro, notò un particolare: delle piccole cicatrici sulle dita di Sasuke. Tornando un po' indietro con i ricordi, subito gli tornarono in mente quelle tante volte in cui lo aveva visto con dei cerotti intorno alle dita o sulle mani. Aveva sempre pensato che era a causa delle missioni e di quel dannato filo ninja che usava nei combattimenti a procurargli quei graffi, ma forse...

...Quante volte ti sei tagliato cucinando per me, neh teme?” avrebbe ardentemente voluto chiedergli, ma non riuscì a rompere quell'atmosfera e preferì tenersi dentro quella domanda imbarazzante.

Intanto il moro, che Naruto non era ancora accortosi essere non solo senza maglia, ma con indosso solamente un misero asciugamano striminzito, *ovazione delle fan girl in sala* gli assicurò «Oh vedi? forse non è tutto da buttare, questi qui si possono mangiare.» riferito a quelli martoriati dal biondo prima che lui arrivasse. Facendo un bel respiro, uno bello profondo, provò a ritornare coi piedi per terra. «Perchè, avevi dubbi in proposito?» «Tsk.» ribatté Sasuke lasciando la sua posizione e scostandosi delicatamente dal cuoco provetto che cominciò quasi a calmarsi e a riprendere un respiro regolare. I sorrisi sinceri e senza nemmeno l'ombra di malizia, derisione o sarcasmo del ragazzo dagli occhi di ghiaccio erano davvero pochi, diciamo pure più unici che rari. Quello che affiorò sulle sue labbra in quel preciso istante, per una manciata di secondi fu uno di quelli, poi andando di nuovo verso il frigorifero si tramutò in uno dei più pericolosi. L'idiota di Naruto di spalle ancora impegnato a tagliuzzare non poteva vederlo... altrimenti sarebbe già scappato via.

«Naruto?» lo chiamò con voce ferma e decisa. «Che c'è teme?» tentò di girarsi ma non ci riusci nemmeno del tutto che si ritrovò le dita di Sasuke nella sua bocca. Le girava e rigirava finchè non chiese di leccarle. Naruto che come potete immaginare diventò più rosso di quelle verdure che prima aveva dissanguato, interamente sottomesso dagli occhi e dalla voce del ragazzo che gli stava difronte ubbidì alla richiesta -o forse era un ordine?-.

«Mmm... oh ma che diavolo...! Bleah! Ma che schifo!» si lamentò disgustato. Tanto era stravolto che non aveva ancora capito che si trattava di marmellata alla ciliegia. Uno dei cibi che odiava di più in assoluto. «*cough cough* Perchè lo hai fatto!? Sai che la detesto!» domandò facendo buffe smorfie di disgusto. «Che io lo sapessi è innegabile, ma appunto. Non sarebbe stata una punizione altrimenti.» affermò l'Uchiha quasi fiero di quella piccola cattiveria. Quando il dobe lo faceva arrabbiare, si prendeva troppa confidenza o si comportava in modo altamente deficiente, secondo lui non c'era punizione che non reggesse.

Il biondo non replicò in segno di assenso, sapeva di meritarlo. Però comunque continuò a dimenarsi e brontolare «Gnaaa ora dovrò lavarmi i denti 10 volte stasera per far passare questo saporaccio! Uffa!» mise il broncio e si sedette su una sedia lì vicina. Sasuke stava per andare a rivestirsi, ma improvvisamente fece marcia indietro e accostandosi al dobe gli afferrò i capelli e gli impose un profondo bacio alla francese che durò svariate decine di secondi. «Ecco, ora sei pulito.» soffiò leccandosi le labbra. Dopo di che diede una pacca sulla spalla di Naruto -oramai completamente andato- e disse «Dai, che quando torno buttiamo la pasta.» «.....» rimase senza parole. Naruto che rimane senza parole, roba da non credere! Annuì soltanto. Come lo stravolgeva Sasuke, nessuno mai.

Verso sera in fine, riuscirono a mettere in tavola quel agognato piatto di pasta tanto faticato. Ora che comprendeva in pieno la cura e tutto l'impegno che ci voleva, guardava quella pietanza con animo diverso. Il gusto poi, squisito come non mai. Capì di non aver mai realmente assaporato ciò che il moro gli serviva e si ripromise che non sarebbe stato più così superficiale.

«Che mi dici? Non è dieci volte meglio di una ciotola di ramen?» «Adesso non esageriamo eh.»


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°Fuori onda°

H.: "Non capisco perchè tu sia uscito fuori senza prima vestirti! davvero, non me lo so spiegare!"
S.: "Non sei tu che scrivi la storia?"
H.: "... ... ... Ma che centra!"
N.: "Come che centra?! non che la cosa mi sia dispiaciuta, però..."
S.: "Mh?"
? : "Sono stata io a consigliare questa scena ù_ù"
H.: "A-aspetta! Non puoi ancora uscire! è presto!"  *la manda via*
? : "M-ma...!" 
S.: "....."
N.: "Quella voce non mi è nuova!"
H.: "E ce lo credo XD Ma per ora la sua identità è un segreto! A presto con una nuova lezione di cucina >w<"  *saluta*

 

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Capitolo 7
*** Lezione 5: Imprevisti ***


 

- Lezione 5: Imprevisti.




«Eeeh? Una missione speciale!? Ma adesso?» «No, domani. Ovvio che adesso! Se non fosse della massima urgenza non sarebbe speciale, no?» 
Eh beh, il ragionamento di Sasuke non faceva una piega, come quasi sempre del resto. Guardava il suo Naruto rotolare sul letto abbracciato a un cuscino che farneticava parole non molto carine nei confronti dell'Hokage che aveva affidato loro quella missione con così poco preavviso. Gli disse di prepararsi e svogliato ubbidì alzandosi e uscendo dalla loro camera. La mattina per il dobe era davvero dura alzarsi, anche se nei giorni di riposo si svegliava prima di lui, quando c'era da fare qualcosa o era indetta una missione Sasuke era sempre il primo ad alzarsi e a controllare che Naruto non crollasse di nuovo in un sonno profondo. Fu sorpreso del fatto che non ci volle molto per convincerlo ad alzarsi e perciò insospettito si diresse in cucina. Il sesto senso degli Uchiha è infallibile.

«Ehm, -si schiarì la voce- posso sapere cosa combini?» e lì impegnato a infilare posate e quant'altro in uno zaino, il biondo rispose «Non lo vedi? Non ho alcuna intenzione di interrompere le nostre lezioni perciò mi porto tutto in missione!». Pregò di aver avuto un'allucinazione uditiva e che Naruto non avesse appena detto una cosa così stupida. Non tanto per la cosa stupida in sé, ma il moro aveva imparato che più stupida era la cosa che si metteva in testa di fare, più tempo ci voleva per convincerlo a non farla. «Ma credi che le missioni siano un gioco? C'è chi ci perde la vita e tu ti preoccupi... del cibo? Pensaci bene.» lo rimproverò Sasuke. «M-ma... certo che lo so! Intendevo una volta finita!» insistette lui. «Peggio ancora, credi davvero sia possibile portare tutti gli ingredienti in uno zaino senza rompere o rovesciare niente? Non ti ho ribattezzato dobe per niente.» disse il moro, ma naturalmente sarebbe stato impossibile per chiunque, che sia stato un dobe o meno. «Forse... hai ragione tu...» si convinse Naruto con aria da cane bastonato. Non lo faceva apposta, semplicemente a certe cose non ci arrivava al primo colpo, ci voleva sempre un aiuto che il teme gli donava volentieri(?).

Vederlo svuotare pian piano lo zaino e sospirare ogni 5 secondi era una pena per Sasuke, ogni cianfrusaglia che il dobe prendeva e rimetteva a posto con amarezza era per lui come una coltellata. Gli aveva solo fatto notare come stavano le cose, ma si sentiva colpevole. Non sopportava la nominata di guastafeste -seppure molte volte la meritasse- che gli era stata affibbiata. Ci pensò su per un po' e poi se ne uscì con un «Senti, Naruto...» che fece preoccupare il biondo. «...Sì?» chiese esitante e ancora un po' imbronciato. «Che ne dici invece se facciamo adesso dei tramezzini veloci da portare? E' certamente più facile che cucinare in missione e anche se si dovessero rovinare non sarà certo la fine del mondo.» gli disse tenendo lo sguardo basso ma voce ferma. «Sas'ke, tu...» «Pensi di riuscirci entro mezz'ora? Già è tardi.» «.....» e non sentendo risposta alzò leggermente gli occhi, giusto in tempo per ritrovarsi davanti il sorriso di Naruto e sempre lui che gli saltava al collo. Era felice di vedere quanto il teme si preoccupasse per lui e quanto ci tenesse a renderlo felice, anche in circostanze così stupide, anche quando non dovrebbe essere per niente accontentato. Invece Sasuke per lui trovava sempre una soluzione che lo facesse contento in qualche modo. E pensare che fosse l'unico per il quale lui si impegnasse e sforzasse così tanto di propria iniziativa... lo faceva sentire bene e male nello stesso momento, qualcosa di indescrivibile. Sicuro era che gli faceva un gran piacere 

«Ti amo, davvero tanto.» gli sussurrò stringendolo ancora più forte. Il cuore di Sasuke mancò un battito. Lui stesso non si accorgeva che quando si trattava di Naruto cambiava completamente, nei modi di fare come negli atteggiamenti, in tutto. Non se ne rendeva proprio conto, perciò quello slancio fra le sue braccia gli risultò pressappoco senza motivo, una semplice voglia improvvisa. Non poteva conoscere i trip mentali che andavano avanti senza sosta nella mente dell'altro.

Dopo pochi secondi di silenzio, l'Uchiha badando sempre ad apparire il più calmo possibile, rispose «Mh, lo so.» liberandosi dall'abbraccio dell'altro e posandogli un bacio sulla fronte. Pensava che a Sasuke desse fastidio perciò si tratteneva al più, ma se avesse potuto glielo avrebbe ripetuto un altro centinaio di volte, lì sul posto, senza neanche riprendere fiato.

«Ok, cominciamo?» domandò Sasuke afferrando un pezzo di pane. «Hai!» concordò Naruto rovistando nel frigo e sorridendo più felice che mai.

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°Fuori onda°

H.: "Tsunade-sama ha un tempismo perfetto -_-"
N.: "Sì infatti! >_<"
H.: "Succedono sempre ste cose nei film, gli imprevisti ci sono sempre."
N.: "Ma perchè a me!? Ho bisogno di altro tempo libero! Quella vecchia mi aveva appena affidato una missione difficilissima!"
S.: "Dobe non distrarti mentre tagli il pane."
N.: "Ma dai ci riesco ben-! Uhm..."
H.: "....."
S.: "Hiren-sama dove sono le bende?"  *sospira*
H.: "Su quello scaffale..."  *indica*
S.: "Mh."  *soccorre Naruto*
H.: "B-bene, se riesco a riprendermi dalla vista del sangue ci sentiamo presto! Spero... alla prossima @_@"  *collassa*
S.: "...Come se un solo dobe non bastasse."  *chiama rinforzi*

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Capitolo 8
*** Outdoor ***


 

- Outdoor -




Evitato il dissanguamento per un pelo, riuscirono a preparare qualcosa e a presentarsi quasi puntuali al cospetto del Hokage pronti a partire. Non senza ricevere una severa sgridata però che a Naruto parve durare ore e ore... e ore... a un certo punto pensò si dovesse trattare di qualche Genjutsu che usavano per le torture o simili. Ma ciò che gli pesava di più era che a quel punto ormai Sasuke doveva già essersi irritato parecchio e dato che era lui il motivo di quel ritardo... cominciò a temere un nuovo litigio.
...Di nuovo? No! Per favore basta marmellata!” sbiancò al solo pensiero e ricordo dell'ultima volta. Quando furono congedati, il disagio del biondo era evidente e il restare in silenzio dava ancora più nell'occhio del suo solito parlare a raffica. «Tutto bene, Naruto?» gli chiese Sasuke portando la sua mano sulla fronte del compagno. «Sei pallido, non è che hai la febbre?» assorto nei suoi pensieri, il tocco del moro lo fece trasalire e come riflesso incondizionato si scansò in malo modo.
Non c'era bisogno che parlasse, gli occhi di Sasuke dicevano già tutto da soli. Fissarli per Naruto era come perdersi in una tempesta. «S-scusami, non è niente.» furono le uniche parole che riuscirono ad uscire dalla sua bocca. Ma non poteva mentire davanti a lui, non poteva farlo davanti a quegli occhi. Odiava che fosse capace ogni volta di capire con così tanta facilità che qualcosa non andava o che gli stava nascondendo qualcosa. «Se lo dici tu.» proferì l'Uchiha voltandosi e proseguendo verso la grande porta che segnava il confine del loro villaggio. Il biondino si accorse subito della freddezza nelle sue parole, ma perchè diamine doveva essere così permaloso!? Finiva che perchè troppo preoccupato per un possibile litigio finissero per litigare davvero. Non poteva permetterlo! Non voleva assolutamente. Ma siete mai stati in missione con Sasuke? Se credete sia un tipo dal sangue freddo e nervi saldi già quando è in stato di relax, sotto pressione... è meglio che non ne parliamo proprio. E di fatti Naruto decise di dedicarsi prima solo ed esclusivamente alla riuscita della missione.


Con Sasuke a comando, la buona riuscita era più che altro una cosa scontata. Inutile dire che le lodi che gli altri 2 ninja in squadra gli rivolgevano facevano innervosire il dobe a dismisura.
«Tsk, se non fosse stato per me non saremmo mai riusciti a recuperare quell'importantissima pergamena!» interruppe così i sui compagni con aria estremamente convinta. Stavano tutti e quattro seduti a un tavolo a brindare, come facevano sempre dopo una missione andata bene, quando poi il moro si alzò e con voce sarcastica lo interrogò «La pergamena? Quella che avevamo GIA' recuperato e che poi TU hai perso di nuovo? ...dici QUELLA pergamena?» e con una mano gli spettinò i capelli. Sapeva che gli dava fastidio, davanti agli altri poi, dopo averlo per di più messo in ridicolo... si rese conto di aver già ricevuto la sua temuta punizione. «N-n... ma c-che... d-dettagli!» ciancicava Naruto, ancora leggermente stonato. Voleva reagire e non, dentro di sé sapeva di non poter ribattere e che la colpa per la perdita della pergamena era davvero sua. Ma allo stesso tempo non ce la faceva a rimanere controllato sotto lo sguardo che lui gli riservava, quello tipo da -E' inutile, rimarrai sempre il numero 2.- ...ma quando è irritante il teme? E sempre con quello sguardo, continuò ad esprimere pareri dolci e carini sulle grandi abilità del suo compagno. ….. Mh, scherzavo.


«Neh dobe, che c'è?» «.....» «Non per qualcosa ma, non credi che prima di dedicarti alla cucina, dovresti imparare a non inciampare ogni 3 metri?» e quella fu la goccia che fece traboccare il vaso. Senza trattenersi, Naruto sferrò un pugno in direzione dell'Uchiha, il quale fortunatamente(?) riuscì interamente a schivarlo. «E magari io ti insegno a pettinarti! Bastardo!» gli urlò adirato. «Ah! Da che pulpito arriva la predica.» «Eh? Che intendi dire!?» «Se prima di scendere ti guardassi allo specchio capiresti!»


E così continuarono per alcune ore, tra offese e spintoni senza accorgersi che i loro amici se ne erano già andati chissà dove lasciandoli soli. Arrivati a un punto morto, Naruto quasi senza voce, Sasuke che aveva momentaneamente terminato tutti gli insulti da lanciargli, resi conto della situazione scoppiarono a ridere in contemporanea. Complice forse tutto il sake che si erano scolati nel frattempo.
«Neh dobe, perchè abbiamo cominciato?» domandò uno, tenendosi il volto. «Preferirei non sforzarmi di ricordare...» pian piano smisero di ridere, quando poi Naruto si fece del tutto serio. Subito esclamò «Teme! I tramezzini! ...non li abbiamo mangiati!» e con una espressione della serie -Ci siamo scordati il bambino a casa!- si affrettò ad alzarsi e corse in giro per la locanda cercando di ricordare dove avesse appoggiato lo zaino. Una volta trovato, ebbe una spiacevole sorpresa: Gli altri due ninja, probabilmente mentre li aspettavano, avevano mangiato ciò che lui e il suo Sasuke avevano preparato con tanto impegno.


Ma come si sono permessi senza dir niente!? Ora li ammazzo!” pensò seriamente Naruto. Avrebbe voluto assaggiarli con tutto il cuore, ma poi riflettendoci meglio capì che ammazzarli non sarebbe stata la cosa giusta da fare. Picchiarli appena svegli sì, ma ammazzarli forse un po' esagerato. Amareggiato tornò al tavolo, Sasuke non dovette nemmeno chiedere che si fece un'idea dell'accaduto.
«Visto che la missione è finita, perchè oggi non rimaniamo alla locanda?» quella proposta da parte sua gli risultò strana. Una volta finito il loro compito, lui era sempre il primo che voleva tornare al villaggio per sistemare tutte le pratiche. Allora... perchè? «Ma... tu sei il cap... -si fece forza- il capitano della squadra, quindi devi essere tu a stilare apporto, non puoi p-!» e come se non fosse già sorpreso di suo, Sasuke gli butto davanti una pila di fogli ben sistemati. «Ma quando diamine l'hai...!?» «Non lo sai? Un Uchiha può tutto. Comunque, quando sei con me non devi preoccuparti di niente. Devi solo dire si o no, al resto ci penso io. Allora, vuoi rimanere qui stanotte?»
Dall'aria romantica che passava, sembrò più una proposta di matrimonio che un invito. Sapete, quando siete così felici da non sapere cosa fare, quando vorreste premere il tasto di Stop per aver più tempo per riflettere, capire, e poi il tasto di Rewind per mandare indietro tutta la scena e rivederla ancora, ancora... Mentalmente lo fece, ormai era abituato ad avere con sè Sasuke ma sforzandosi di ricordare come era la sua vita prima che lui andasse a vivere a casa sua, c'era sempre il buio totale, come se prima di loro non ci fosse stato niente, come se non avesse vissuto. Era veramente dura per lui ammettere che, nonostante tutto, non sarebbe mai riuscito a vivere lontano da Sasuke. Vagando di fantasia e trattenendo la voglia di saltagli letteralmente addosso, si diede forza e disse «...Ovvio che mi va bene! Tanto domani è Domenica, facciamo che è giorno di pausa, ok?» «Mh, va bene. Allora andiamo in camera, su.» e cominciò a spingerlo verso le scale. «...Eh? Hai già prenotato!? Quando???» chiese con occhi sbarrati. «Non urlare. Stamattina, poco dopo saputo della missione.» «Avevi già... programmato tutto?» disse incredulo, ma sapeva che era una domanda retorica. «...Mh, forse.»


...Sti Uchiha ne sanno una più del diavolo!” pensò Naruto spaventato, non sapendo -o forse sì- che la serata con il teme che gli si prospettava davanti sarebbe stata ancora molto lunga.


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°Fuori onda°

N.: "Ancora non ho capito come ha fatto!"
S.: "E lo credo bene. Da quello che ho visto poi mi sa che devo anche insegnarti a tirare i pugni."
N.: "Non ti conviene! Saresti il primo su cui farei le prove!"
S.: "Sì guardami, sto tremando."  *impassibile*
N.: "... ... ...Ma io lo strozzo!"
H.: "F-fermo Naru!  *lo tira per la maglia*  Che ne sarà della storia se uno dei protagonisti finisce all'ospedale!?"
N.: "Tranquilla Hiren-sama, niente ospedale. Non ne faccio rimanere traccia!"  *si dimena*
S.: "La verità fa male, eh dobe?  *sorseggia Tè*
H.: "Ma S-Sasuke! Pure tu però che diamine!" 
S.: "Guarda che non sto facendo niente."
N.:  *si calma*  "Mi chiedo come io possa stare con lui."
H.: "Hei non fate così! ...e se vi pagassi l'intera giornata!? Sasuke ha prenotato solo per la notte, praticamente altre poche ore, perciò se volet-"
S.: "ACCETTIAMO."
N.: "Eh!?"
S.: "Pensandoci bene, non credo mi sarebbe bastato così poco tempo."  *sorseggia*
N.: "...Tempo per cosa!? ...oi t-teme rispondi!"  *confuso*
H.:  *sospiro di sollievo*  "Felice di sapere che una soluzione si trova sempre. Ci si vede nel prossimo capitolo, mi raccomando se avete due minuti commentate! A presto ^^"

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Capitolo 9
*** Lezione 6: Amore e caffè ***


 

- Lezione 6: Amore e caffè.




Sasuke era il tipo che non si faceva mai prendere dal panico. Le poche volte che è successo lui ricorda sicuro che sono tutte accomunate da un unica causa: Il dobe.

Quella mattina quando si svegliò, Naruto non era al suo fianco. Assurdo, anche se si fosse alzato prima di lui come ogni volta lo avrebbe avvisato, o comunque Sasuke se ne sarebbe certamente accorto grazie al sonno leggero e il modo così rumoroso del biondo di alzarsi dal letto. Invece quella mattina non si era accorto di nulla, poi dopo averlo chiamato un paio di volte senza ricevere risposta, pensò a qualcosa come un rapimento. Ma come poteva essere successo? E diamine, lui era lì affianco, come ha fatto a non svegliarsi!? Preoccupato, cercò di alzarsi, ma i mal di testa dovuti a tutto quel bere si fecero sentire di colpo e dovette risedersi. A un certo punto, un fortissimo aroma di caffè pervase la camera, era un profumo dolcissimo che quasi riusciva a placare quella fastidiosissima emicrania. “Solo lui riesce a farne uscire un odore così forte.” si rallegrò al pensiero. Pochi secondi e la porta si aprì leggermente disperdendo nell'aria altri profumi invitanti.

«Si può sapere dove sei stato?» lo rimproverò il moro. «Dormivi così bene che non ho voluto svegliarti! Comunque buon giorno teme.» rispose Naruto. «'Giorno.» accennò l'altro.

Entrò nella camera con in mano un vassoio, con un piede chiuse la porta e si diresse verso il letto mentre Sasuke un po' incuriosito studiava ogni suo movimento. «Ieri ho notato una piccola cucinella nella direzione opposta ai bagni... così mi son detto, perchè no?» gli sorrise il biondo, inconsapevole dell'attimo di terrore che aveva causato al compagno. Il quale, incantato proprio da quel sorriso, decise di non mortificarlo. Ma comunque... «Wow, -disse buttando un'occhiata sul vassoio- vuoi farmi credere che sei riuscito a cucinare queste frittelle e il caffè e portarle fino a qui senza farle cadere?» sogghignò il moro. «Ah ah ah. Spiritoso! Ci avrei dovuto mettere del sonnifero o del tranquillante, almeno per un poco sarei stato tranquillo.» sospirò Naruto ampiamente seccato. Se non fosse che il caffè bollente avrebbe potuto sfigurare il bel faccino del suo amato, non si sarebbe trattenuto dal lanciargli l'intero vassoio. Per fortuna ne era consapevole. Si sedette accanto a lui sul letto e glielo poggiò davanti. «E una volta messo sotto tranquillanti che avresti fatto? ...Che dobe malizioso.» gli sussurrò Sasuke avvicinandosi. Il dobe andò in palla, avvampando... avevate dubbi? «M-ma che... che cavolo dici!? Ti avrei lasciato dormire qui e mi sarei andato a fare una passeggiata! O forse avrei riposato! ...che vuoi che ne sappia!?» il ghigno sul volto del teme non accennava a sparire, era sempre altamente soddisfatto della confusione che creava nella testa dell'altro e adorava vederlo arrampicarsi sugli specchi per non ammettere quello che in realtà già sapevano entrambi. Gli bastava buttare l'esca e il dobe abboccava senza fermarsi a ragionare regalandogli un'infinità di soddisfazioni gratuite. Esseri temibili gli Uchiha. *tremble*

«Sì, certo.» rispose con sufficienza. Poi si versò una tazza di caffè, mentre Naruto lo guardava come se si stesse augurando che si strozzasse. Divertito sorseggiò appena la bevanda per diventare quasi viola in volto. «Sas'ke? C-che c'è!?» gli mise una mano sulla schiena mentre l'altro tossiva disgustato. «I... Idiota! Ma che ci hai messo dentro? Volevi sul serio avvelenarmi!?» gli urlò ancora tossendo. «...Non dire stupidaggini! Sei tu che sei schizzinoso. Il mio caffè è famoso in tutta Konoha!» e così dicendo prese anche lui la tazza e sorseggiò la bevanda. «Ma... ma che schifo! E' orribile! Che è successo al mio caffè!?» si domandò Naruto sconcertato. «E' quello che ti ho chiesto io! Ma non è che... ci hai messo il sale?» la domanda di Sasuke era scontata. «...Sale? Non so, là dentro era pieno di barattoli tutti uguali... ma sono sicuro che fosse zucchero!» «...Sei un caso perso. E io dovrei fare di te un cuoco?» «Ma è la prima volta che mi capita. Ti giuro che io ce la sto mettendo tutta! Anche la colazione a letto era per ringraziarti...» gli confessò triste il biondo. In effetti era la prima volta in assoluto che uno dei due faceva una cosa del genere e Sasuke ancora troppo preso dalla preoccupazione in un primo momento non ci aveva badato.

«Tsk, come se potessi arrendermi con te. Non smetterò di aiutarti, però tu devi promettermi una cosa.» gli disse, alzandosi dal letto e posando il vassoio sul tavolino vicino. «Certo! Di che si tratta?» gli chiese entusiasta, puntando i grandi occhi blu verso di lui. L'altro si avvicinò, gli prese una mano e portandosela delicatamente alle labbra la baciò. «Dovrai promettermi che una volta imparato, dovrai usare queste mani per cucinare esclusivamente per me.» detto ciò, lo guardò fisso negli occhi in attesa di risposta.

Sasuke... sarà la causa della mia morte.” e costantemente consapevole di questo, annuì lievemente imbarazzato facendo nascere un sorriso sulla bocca dell'altro.


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°Fuori onda°



H.: "...Ma che carini >w<"
N.: "N-non una parola!"  *imbarazzato*
H.: "A parte, all'inizio mi preoccupavo solamente per l'integrità della cucina. Ma pensandoci, non è che qui ci giochiamo Sas'ke!?"
N.: "Ho detto che è stato un incidente! E poi sarei stato così scemo da berlo anche io?"
S.: "Non preoccupatevi, non morirò così facilmente."
H.: "Se lo dici tu... Comunque, una persona fra voi -si spera- leggendo avrà notato l'uso di qualche sua frase. Avevo già avvisato e perciò non mi assumo responsabilità XD Questo è uno dei miei capitoli preferiti e non posso fare a meno di dedicarlo alla mia teme che oggi compie gli anni. Senza contare che domani saranno 3 anni che stiamo insieme che ci conosciamo e perciò mi pare giusto far qualcosa di carino, no? Non posso promettere che cucinerò solo per lei tutta la vita [anche perchè non sopravviverebbe XD] però di sicuro sarà la prima persona per cui cucinerò u_u ...come sempre parlo troppo. Ancora auguri teme!"
N.: "Un altro teme!? Poveri noi... Ma auguri lo stesso!"  *saluta*
H.:  *si guarda in giro*  "...ehm, credo che Sas'ke sia già lì."  *annuisce*

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Capitolo 10
*** Imperdonabili occhi verdi ***


 

- Imperdonabili occhi verdi -




«Oh era ora! Vi stavo aspettando. Perchè ci avete messo così tanto tempo!?» l'adorabile(?) ragazza dai capelli capelli rosa e gli occhi verdi dal fare dirompente era appena uscita dalla porta di casa e gli era corsa in contro probabilmente attirata dal rumore dei loro passi. Abbandonata la posa da rimprovero, subito si lanciò su Naruto abbracciandolo e costatando che fosse un po' dimagrito, poi si rivolse a Sasuke salutandolo pacatamente. Ok, fin qui tutto normale.

 

...Se non fosse che la porta dalla quale Sakura era appena uscita non era di casa Haruno ma bensì di quella Uzumaki. “Che cosa ci fa qui Sakura?! Che l'abbia invitata io e poi mi sia dimenticato?” cosa che facilmente poteva accadere, ma una volta tanto non era colpa del dobe. Incapace di riuscire a capire e timoroso di fare una figuraccia, si girò verso il teme. Quel sopracciglio inarcato e gli occhi fissi su di lei non stavano a presagire nulla di buono. Per niente.

Cosa vuole mo questa?” e vedendo Naruto ostentare sull'uscio impacciato, non si mantenne dall'esternare tale pensiero. «Che c'è?» disse scocciato, poi con pochi passi si avvicinò al biondo poggiandogli una mano sulla spalla e si voltò ancora verso di lei. «Allora, ti serve qualcosa?» in qualche modo Naruto si sentì sollevato da quel gesto che certamente lo invitava a non preoccuparsi, come sempre aveva fatto, ci avrebbe pensato lui. «Suvvia Sas'ke-kun! Non c'è mica bisogno di essere così formali!» buttò lì Sakura ridendo. Non era di certo formalità quella, solo che da quando quella ragazza ferì profondamente i sentimenti del suo dobe, si limitò pressappoco ad ignorarla. Anche se per una parte doveva essergli grato, se non l'avesse respinto non avrebbe mai avuto Naruto tutto per lui. Perciò in verità non sapeva neanche lui esattamente come comportarsi.

«Va bene, ma mi dici cosa vuoi?» chiese il moro. «Ah sì, niente di particolare. Solo che ho sentito che Naruto ha cominciato a cucinare e allora volevo assaggiare qualcosa! Me lo deve, per questo sapendo che eravate in missione ho deciso di aspettarvi qui. Ma poi ieri sera non siete tornati e stavo cominciando a preoccuparmi! Anche gli altri volevano venire, si può sapere dove siete stati?» rispose Sakura, quasi intenta a voler fare loro una ramanzina e in conclusione aggiunse «Ma poi... io all'inizio non ci credevo, ma davvero Sas'ke-kun sta facendo una cosa del genere?» In un primo momento, i due ragazzi rimasti in piedi davanti all'entrata la fissavano impietriti. Com'è che lei e gli altri sapevano di questa cosa? Per un momento a Naruto parve che il volto dell'Uchiha fosse arrossito, ma non poté prestarci molta attenzione perchè subito quest'ultimo si avvicinò alla ragazza domandando chi le avesse detto cosa. E mentre stava per dare loro una spiegazione, dei passi sul pianerottolo interruppero la loro conversazione. «Oh, salve ragazzi.» li salutò carinamente il loro compagno. «Sai... che ci fai pure tu qui?» chiese con tono minaccioso, ma non intimorì per niente il ragazzo che a bruciapelo rispose «Sakura non ve lo ha detto? Volevamo assaggiare qualcosa cucinato da Naruto». Poi guardò verso il biondo «Allora, non ci fate entrare?». Naruto che era rimasto in silenzio fino a quel momento, non riusciva bene a capire cosa fare... vedeva Sasuke esitare, inusuale da parte sua. “Che stia pensando alla promessa che ci siamo fatti...?” pensò, però non poteva di certo cacciarli dicendo di non poter mai cucinare per loro! Quando prese coraggio e si convinse a parlare, il moro esclamò un «Non se ne parla!» che lasciò tutti a bocca aperta. “Sas'ke-kun ha davvero un tono di voce così alto!?” si sorprese la ragazza. D'improvviso poi lo videro affiancarsi a Naruto e posargli una mano sul petto. «Il dobe è proprietà privata, come pure tutto ciò che cucina. Perciò mi dispiace, ma non può cucinare per voi.» disse fermamente. «Davvero?» gli sorrise Sai, mentre Sakura evidentemente alterata cominciò ad urlare. «Eh!? Come sarebbe a dire? Proprietà priv... Tsk! Non puoi decidere tu per chi deve o non deve cucinare!» spiegò lei. «Certo che posso.» «Si vede lontano chilometri che Naruto non è d'accordo! Guardalo, sembra addirittura impaurito!» In verità un po' lo sembrava, ma immaginate essere costretto a scegliere tra le persone a cui si vuole bene... naturalmente l'amore che provava per il teme era maggiore, però pensava anche a come Sakura avesse cucinato per lui così tante volte senza mai chiedere nulla. Si sentiva come un traditore, ma nonostante tutto non riusciva a contrariare Sasuke. Non poteva. Una promessa tra loro era troppo importante. «E poi chi sei tu per decidere!?» infierì la rosa, ormai rauca. Il moro con un braccio strinse a sé Naruto e con l'espressione più sicura che Uchiha potesse mostrare, affermò «Sono il possessore di tale proprietà! Ora, se volete scusarci.» «T-teme m-ma cosa...» e così con un Naruto dall'aspetto ancora tutto sbigottito per l'accaduto, si rifugiarono in casa chiudendo violentemente la porta.


«Ci ha... sbattuto la porta in faccia...?» non riusciva a capacitarsi Sakura, incredula a fissare la superficie lignea. «Dai, non prenderla male, sai com'è fatto.» provò a consolarla Sai. «Vedere Sasuke così preso e perdere la calma in quel modo... insolito, no? Naruto ha davvero un effetto singolare sulle persone che gli stanno intorno.» aggiunse. «Sì hai ragione... ma Sasuke non può rimanere impunito! Pagherà quest'affronto. Su andiamo.» e con un idea malsana nella mente, afferrò dolcemente(?) Sai per la manica e lo costrinse a seguirla.

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°Fuori onda°

H.: "...prima di parlare del capitolo, volevo chiedere una cosa a Sas'ke!"
S.: "Mh?"
H.: "Un lettore ha chiesto come erano le frittele dell'altra volta... e in effetti anche io volevo chiedertelo ma me ne sono dimenticata >_<"
S.:  *ci pensa*  "Le frittelle? Beh devo dire che erano buone... forse troppo... ora che ci penso, dobe! Come hai fatto? Non ti ho insegnato niente del genere!"
N.:  "...Non ricordo di aver mai detto che le avevo cucinate io! Ho fatto il caffè, poi sono passato davanti alla cucina principale e mi sono fatto dare quello che dovevano salire con il servizio in camera. E poi ci ho aggiunto uno dei fiori trovati nel corridoio!"
S.: "...Giusto, era l'unica cosa buona su quel vassoio e non l'hai fatta tu."
N.: "Eh?"
H.: "M-ma cambiamo argomento! Neh, leggendo il titolo... non siete preoccupati? Io non prenderei Sakura sotto gamba fossi in voi..."
S.: "Tsk, come se una come lei potesse spaventarmi."
N.: "N-non credo che Sakura-chan potrebbe fare del male a me o a Sas'ke, però..."
S.: "Non fare l'idiota Naruto, tu rimani in casa e fai il bravo, al resto ci penso io."
N.: "...ma perchè mi tratti da bambino!?"
S.: "... ... ... Non ti tratto da bambino, anche se lo sei."
N.: "E allora? Perchè fai così?"
S.: "... ... ... Non capiresti comunque."
N.: "Ma chi te lo ha detto!?"
H.: "...Io lo so! E' perch-!"  *viene immobilizzata da Sasuke e portata via*
N.: "...Sas'ke, torna qui! Bastardo!"  *li segue*  "...Ah, alla prossima ragazzi! ^^"

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Capitolo 11
*** Special edition ***


 

- Special edition - [ Happy Birthday!]



«Teme, ma cosa stai...» «Ti mostro come dovrebbe essere una colazione portata a letto.» «Quindi con oggi non cent-» «Niente. Proprio niente.»

Quella mattina cominciarono a discutere nemmeno alzati dal letto. E le mattine di quel giorno non succedeva mai, se non per qualcosa di veramente grave. Semplicemente, all'alba del giorno in cui il dobe compiva gli anni i due si ritrovavano sempre insieme nel letto e Naruto veniva svegliato dagli auguri di Sasuke. Poi si alzava sotto il suo sguardo vigile e preparava il caffè per entrambi, metteva dei mottini sul tavolo e aspettava che il teme lo raggiungesse a tavola. Durante la giornata poi Naruto veniva praticamente rapito dalle ragazze -Sakura, Ino e Hinata- che lo preparavano per la festa mentre i ragazzi -solitamente Shikamaru, Chouji, Sai, Kiba, Rock lee e con la partecipazione straordinaria di Neji- ogni anno trovavano un qualcosa di diverso da fare e poi un posto dove potersi accampare e mangiare qualcosina preparato in precedenza. Era sempre così, da anni, oramai entrambi ci avevano fatto l'abitudine. Ma Sasuke, a cui non piacevano per niente queste cose e che avrebbe voluto dedicarsi a tutt'altre attività più piacevoli (vedesi capitoli precedenti), non li seguiva mai se non per visionare il tutto, perciò Naruto gli veniva restituito solo a tarda sera, completamente distrutto.

Stavolta però si era svegliato solo, ma nemmeno il tempo di preoccuparsi che Sasuke si era presentato in camera sua con in mano un vassoio.
Per primo pensò “Chissà se anche io gli avrò fatto lo stesso effetto...” e abbassò lo sguardo.
Per secondo poi cominciò a ridacchiare facendo innervosire il teme. Continuava a ripetergli che era dovere di un insegnante insegnare, quindi era logico che dovesse fargli vedere come si preparava. Mai avrebbe ammesso che voleva fare qualcosa di diverso per lui, nemmeno sotto tortura. Ormai lo conosciamo bene, no?

«Ma questo muffin è buonissimo!» disse Naruto dopo il primo morso. Gli occhi gli brillavano. «Ovvio, è stato appena sfornato. Ma va più piano! Sono solo tuoi, non c'è bisogno di andare di fretta. Anzi...» si interruppe improvvisamente. «...Mh?» accennò a bocca piena. «No niente, continua a mangiare.» e mostrando una specie di sorriso si girò e tornò in cucin- ...Momento. Sorriso? Sasuke Uchiha!? Naruto si ritrovò un po' confuso, aveva visto bene o aveva avuto un enorme abbaglio?
Lasciò il muffin -quel pezzettino che ne rimaneva- sul letto e quatto quatto si avvicinò alla porta socchiusa. Tentò di intravedere attraverso quello spiraglio, c'era il teme seduto a tavola che picchiettava ritmicamente le dita sul tavolo. Purtroppo era di spalle e Naruto per quanti sforzi stesse facendo non riusciva proprio a scorgerne il viso, ma per lui che lo conosceva bene era scontato volesse dire che era preoccupato.

No niente un cavolo! Ma che carattere odioso...” si compianse il biondo portandosi una mano al viso. Ma perdendo l'equilibrio si appoggiò troppo sulla porta che finì per spalancarsi totalmente facendo girare Sasuke verso di lui.

«Dobe?» gli chiese con voce bassa. Cos'era quella gentilezza? «Ehm... tutto bene? Cioè, lo so che non sono affari miei, però... uhm...» Naruto lanciava parole alla rinfusa, mai avrebbe voluto ferire l'orgoglio tanto delicato dell'altro. E così per estorcergli informazioni o solamente per cercare di essere gentile, doveva fare dei giri di parole immensi... quando diamine sono premurosi questi dobe. «...Beh insomma! Ti so da anni ormai! Se qualcosa non va puoi dirmelo! Idiota!» disse il biondo imporporatosi sotto lo sguardo interrogativo dell'altro. «Ahahah! Che modo strano hai di tirare sul il morale, dobe.»

Ha sorriso. Ha sorriso. E pure tanto. Di gusto. Anche con gli occhi. Non sembrava una presa in giro. Niente sarcasmo. Pareva sincero. Mi sento strano. E' così bello. Non posso smettere di guardarlo. Perchè diamine non lo fa mai? Perchè diamine...”

«...oi Dobe? Ti senti bene? Non dormire in piedi!» lo riprese il moro. «...eh? S-sì?» «Tsk, e chi era l'idiota?» ghignò. «A-ah già! Tu... cosa c'è che non va? Sei... strano.» si convinse alla fine Naruto. Cioè, Sasuke era spesso contento, ma no vedeva mai esternare tale sentimento in questo modo. Che sia davvero successo qualcosa?
«Strano? In che senso?» si incuriosì il teme e alzatosi dalla sedia si accostò all'altro ragazzo. «La scena di prima! Non... uff, è strano anche da spiegare! Però se ho fatto qualcosa dimmelo, cercherò di rimediare.» proclamò fermamente Naruto. E per l'ennesima volta quel giorno provocò la nascita di un sorriso sul volto dell'altro. «Sai che quando fai quella faccia sei proprio adorabile?» soffiò sistemandogli una ciocca di capelli. Il biondo subito scattò via «M-m-ma che dici!? Sas'ke hai la febbre per caso?! P-perchè non ti stendi un po'?»

Strano strano strano strano strano strano strano strano strano strano decisamente strano! Tanto!”

«Ma quale febbre e febbre! Perchè non apri il frigo piuttosto?» sbuffò il moro. «...Il frigo? Guarda che è da ieri che è vuoto! Dovevamo scendere a fare la spesa, ricordi?» «Veramente questa settimana toccava a te, ma comunque, zitto e aprilo.» e detto questo Sasuke si sedette di nuovo. Naruto tornò ad arrossire, anche quella settimana si era dimenticato di fare la spesa. Ma non era certo colpa sua! Ci è nato dobe. *sob sob*
Aperto il frigo vi trovò una torta con su scritto con la glassa:

 

Tanti Auguri Dobe

 

e con tanto di candeline. Potrà sembrare banale ma per una cosa o per un'altra, ogni anno non riuscivano mai a festeggiare insieme o da soli. Naruto raramente riceveva una torta alle feste che gli organizzavano, e se l'avesse ricevuta naturalmente non avrebbe mai potuto avere una tale scritta sopra. Nonostante si tratti di un insulto, quel soprannome gli piaceva parecchio. Ma guai a dirlo all'altro.
Preso dall'euforia la tirò fuori dal frigo e la portò a tavola. Sembrava un bambino in un negozio di caramelle. Non era la prima torta fatta da Sasuke che stava per assaggiare, ma questa in un certo senso era speciale.

«Ma quando.... l'hai comprata? Non penso ma... quando l'hai fatta!? Cioè, e con che cosa!? In casa non c'è niente! E poi le lezioni, gli imprevisti, la missione... quando???» domandò velocemente Naruto ancora del tutto incredulo. «Tsk, un Uchiha non svela mai i suoi segreti.» disse altezzoso. «...? ...Ma quelli non erano i ma-!» «Ma zitto e mangia!» e approfittando della confusione -quasi perenne- del dobe, Sasuke affondò due dita nella torta e poi le portò alla bocca del biondo riempiendogliela per bene. «Dai che è buona, su.» asserì Sasuke. Il ragazzo si aspettava urla e strepitii come risposta, mai avrebbe lontanamente immaginato che il dobe gli avrebbe afferrato la mano e si sarebbe messo a leccare le dita sporche di glassa che aveva appena usato per tappargli la bocca. In fine si pulì le labbra con la punta della lingua «Buona sì, come tutta la roba del teme.». Il moro alzò un sopracciglio. «Mh.» «...gn?»

 

{Mente di Sasuke------> “...Troppo sfrontato anche per lui! Mi sta istigando? Vuole che reagisca? O devo fare finta di niente? E poi sono sempre io che porto la nominata... va ben, se stiamo calmi tutto si risolve. Tsk, questo non fa bene alla mia salute...”

{Mente di Naruto------> “...Forse ho esagerato? E' stata una reazione spontanea! ...credo. Volevo solo mangiare la torta! ...credo. Non avevo secondi fini! ...credo. Oddio non lo so! Devo fare finta di niente? O continuo? ...perchè non risponde?!”


«Naruto...» la voce calda di Sasuke spezzò quel silenzio. «D-dimmi!» scattò lui. «Che ne dici se per quando arrivano non ci facciamo trovare?» «...Cioè? Ci nascondiamo?» ci vollero 5 secondi al moro per digerire l'effettiva dobità del suo compagno, poi gli rispose «No idiota! Nel senso che ce ne andiamo da qualche altra parte, noi due, da soli.» «...ah...» incredibile, Naruto riusciva sempre a creare situazioni imbarazzanti. Quel silenzio ora stava massacrando Sasuke che, anche se si poteva definire la persona più sicura e convinta di tutto il pianeta, se si trattava di Naruto aveva sempre dei dubbi. La sua unica insicurezza, la sua unica incertezza. La sua unica debolezza. In situazioni come questa se ne rendeva conto, lui aveva solo il biondo, mentre quest'ultimo era circondato da tantissime persone. Il suo carattere espansivo poi era ben conosciuto, faceva del bene a tutti indistintamente e era sempre al centro dell'attenzione. Non voleva certo rilegarlo in casa, e per lui era ovvio che non poteva essere sempre il suo primo pensiero, la sua priorità... come invece Naruto era per lui. Lo sapeva bene e si malediceva nel pensare quelle cose, ogni giorno, ma la possessività degli Uchiha era risaputa... essere ossessionato a tal punto da una persona dal desiderarla ardentemente solo per sé con ogni cellula del proprio corpo. Solo questo. Ma una confessione del genere potrebbe anche spaventare, no? Perciò si può dire che soffriva in silenzio, altra capacità rinomata.

«Va bene!» «Eh?» «Ho detto che va bene! Stavo pensando a dove potremmo andare e a cosa mangiare! E anche alle facce che faranno quando non ci troveranno... ahahah!» e continuò a ridere. Una sola risata e i dubbi dell'Uchiha si dissolvevano. Alla fine andava bene, ma... Fortuna che Naruto era all'oscuro di tutto questo. O forse no. Se lo saprebbe potrebbe una volta e per tutte chiarire ogni dubbio del teme, e ci si farebbe pure una risata. «Non cambiare mai dobe.» gli mormorò Sasuke. «...Perchè mi dici questo all'improvviso?» chiese diventando serio. «Così. Ah, ma mica credevi che la torta fosse l'unico regalo?» ...ma rimase serio per poco. «S-sul serio!? Vuoi dire che c'è qualcosa di meglio?» «Ma con chi credi di parlare?» e mettendo le mani in tasca tirò fuori un foglio color pesca che Naruto conosceva bene. D'un tratto comincio a sbavare. «RAMEN!!!» ...quel foglio, introvabile per i più, prevedeva un'intera serata gratuita all'Ichiraku Ramen, quelle di -Offre la casa finchè non sei sazio!- ...di solito uscivano insieme alle confezioni di ramen surgelate. Ma erano davvero rare, difatti Naruto finora ne aveva trovato solo uno e l'Ichiraku ha evitato la bancarotta solo grazie a Sasuke che se lo era andato a riprendere.

Tornato in sé, il dobe si avvicinò a Sasuke «Ma lo sai che ti amo? Come sempre mi fai i regali migliori! E... Sasuke?» il moro si incupì d'improvviso. «...Non devi dire che mi ami quando c'è di mezzo il ramen, mi irrita.» «...Come dici?» «Hai capito bene.» lo gelò il moro. Naruto fece qualche passo indietro, rimase qualche secondo in silenzio e poi... «Neh, teme... non è che sei geloso del ramen?» Sasuke divenne rosso (Awww!), ma che stupidate diceva Naruto!? Con un passo accorciò la distanza che il biondo aveva creato. «Tsk! Io geloso del ramen? Io? Geloso di... una cosa da mangiare? Ma fai sul serio? Mph.» «Sembra che tu stia provando a convincere te stesso invece che me...» No, Sasuke non era geloso del ramen. Era geloso dell'effetto che provocava sul suo dobe. «...Pff. Ma che dobe presun-» non gli fu possibile finire la frase che fu interrotto da un bacio. «Idiota, ascolta. Io ti amo, non ti scambierei per cento ciotole di ramen. … credo. Perciò non preoccuparti e vestiti che scendiamo!» e tutto contento se ne andò in camera da letto lasciando, inconsapevole, come sempre, un Sasuke del tutto sconvolto. Lui vorrebbe riuscire a spiegarsi bene, a chiarirsi, dirgli tutto, con calma. Ma con Naruto, la calma... non esiste.

«...Ce cos'era quel “credo”? ...» 

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...Rieccomi dopo una lunga assenza! Vi sono mancata? ...  *silenzio imbarazzante*  ...uhm... Coumnque, anche se non mi sento molto bene, ho fatto uno sforzo per riuscire a pubbliacare oggi. Ed ecco un'edizione speciale dedicata al compleanno del dobe!  *lancia coriandoli*  ...a me onestamente sarebbe bastata la colazione a letto e la torta, ma non sapete cosa ha dovuto passare quel povero Sasuke per trovare quel dannato biglietto omaggio! Quante confezioni di cibo precotto ha dovuto comprare, scartare, nascondere e a volte anche mangiare... Bleah! e tutto per quel usuratonkachi di Naruto.  *sospira*  
Mi sono divertita molto a scriverla, anche se a un certo punto della storia ho leggermente invertito i ruoli... me ne sono resa conto solo una volta riletta la ff però ho preferito lasciarla così.  E a dirla tutta... mi sono tolta anche un peso dalla stomaco! Ho cercato di coprire una piccola confessione, chissà se ci sono riuscita.  *risata*
E adoro Sasuke complessato, non smetterò mai di dirlo!  XD  Però anche Naruto lo è parecchio, anche se in modo un pò diverso. 
E adoro l'ingenuità del dobe! Ma quanto è carino?  >w<
Bene, giustamente l'intera fan fiction non poteva essere dedicata solo al cibo, sarebbe stato in possibile  D:  [e credo noioso] e difatti, sembra che di cucina se ne sia parlato secoli fa  X°°D  perciò dal prossimo capitolo si torna ai fornelli!
A presto 
~

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Capitolo 12
*** Lezione 7: A mali estremi... ***


 

- Lezione 7: A mali estremi...



Un giorno, Sasuke fu costretto a letto da una brutta influenza. Questo mandò nel panico l'Uzumaki che non solo lo costrinse a rimanere a letto senza far nulla, ma lo accudì come fosse un cucciolo. Era estremamente protettivo, troppo. Soffocante addirittura. Quella situazione metteva terribilmente a disagio l'altro... ogni sera pregava affinchè l'indomani fosse stato meglio, ma ci volle una settimana perchè venisse accontentato. Durante quei giorni, non solo Naruto gli stette vicino giorno e notte senza lasciarlo mai, ma in più provò a cucinargli qualcosa.
Miracolosamente non ci furono molti danni e il brodino di pollo che gli preparava ogni sera aveva un gusto decente, nella norma anzi. Ne fu stupito quasi, mentre mangiava e veniva osservato dagli occhi speranzosi dell'altro, pensò che forse ora avrebbe capito come si era sempre sentito a cucinare per lui.

«E'... buono.» «...Davvero?» anche lui se ne stupiva. Però Sasuke fermandosi a ricordare, si accorse che quando era veramente necessario, Naruto riusciva a dare il meglio di sé senza risparmiarsi.

«Sì, davvero.» ...nessuna risposta, solo un sorriso che mandava a chiunque lo guardasse una sola e unica impressione, un pensiero. “Adorabile” ...non l'avrebbe pensata così poco dopo guarito, mentre si trovò a varcare la soglia della cucina che ormai sembrava un campo di battaglia abbandonato da anni. -Ero talmente preso da te che ogni volta mi dimenticavo di pulire...- fu la scusa adottata dall'altro. Bastò l'espressione del suo volto a far capire al biondo che se teneva alla vita doveva rimettere a posto la sua amata cucina e doveva farlo in fretta. Era sorprendente come si capissero così bene senza il bisogno di parlare. Ma quando due anime sono collegate, c'è bisogno di parole?

 

- Pochi giorni dopo -

Decisi più che mai a ricominciare, entrambi erano alquanto e inspiegabilmente su di giri. Soprattutto Naruto.

«Ecco, guarda.» con grande sicurezza e maestria, l'Uchiha si muoveva in cucina come se ci avesse vissuto tutta la vita. Non importava quanto spesso Naruto lo avesse visto così, se ne meravigliava ogni singola volta, ogni singola volta veniva rapito da quei movimenti.

Il moro prese due uova dal contenitore già aperto sul tavolo e con una sola mano e una mossa disinvolta le aprì e le riversò nel tegame. Accortosi del più piccolo che lo osservava con la testa inclinata da un lato, si sporse leggermente verso di lui «Tocca a te adesso.» disse, avvicinandogli il contenitore. «Ehm... dovrei provare prima con due mani, no?» chiese incerto. «Fa come credi.» fu la risposta aspra dell'altro. «...Ma allora non fare 'ste scene per impressionarmi! Non c'è bisogno di ricordare sempre al mondo che sei bravo!» «E' il mondo che me lo ricorda.» «...» ...le discussioni con Sasuke portavano via la voglia di vivere anche a uno come il biondo. Ma se si arrendesse solo per una cosa così, non sarebbe il dobe che piace tanto al nostro moro.

«Ok ok! Allora provo anche io con una.» «Mh.»

 

. . . . . . . . . . . .

 

Dopo numerosi tentativi, e qualcosa come una decina di uova rotte, Naruto non si arrendeva ancora.

«...Guarda che vanno bene anche se non le apri tutte e due insieme.» «Lo so! Ma tu ci riesci, quindi anche io posso!» urlò convinto il biondo. «Sì ma io sono io, e tu invece sei un-» «Z-zitto! Mi deconcentri.» «Tsk, allora muoviti.»

 

. . . . . . . . . . . .

 

Niente. Ormai il tegame era pieno, dovevano fare una semplice frittata ma si ritrovarono così. Un vero peccato visto che sicuramente gran parte sarebbe andata sprecata.

«Dobe, mi stai facendo annoiare.» sbuffava Sasuke, lasciatosi andare su una sedia diversi minuti prima. «...Credo di essermi lasciato un po' trasportare... mi gira la testa... vedo tutto giallo...» vaneggiava il biondo. Si sentì mancare l'aria e le gambe venir meno. Fortuna che l'Uchiha aveva i riflessi ben pronti. Lo accompagnò subito sul divanetto vicino. «Dobe!? Che ti prende?» sebbene nascondere i propri sentimenti sia una delle sue abilità più grandi, non poteva non apparir preoccupato. Non se centrava il dobe. «...Neh teme, quanti pulcini ho ucciso oggi?» «Pulcini...? ma cosa...» non era inusuale sentir delirare Naruto, ma quello era troppo. Gli poggiò con delicatezza una mano sulla fronte, giungendo subito ad una conclusione: Febbre.

A causa della sua sconsideratezza, il dobe era spesso malato, ma la sua forza e allegria gli impedivano di abbattersi e quindi nonostante tutti i mali non si fermava mai. Sasuke non era proprio abituato a vederlo così, la cosa lo turbò parecchio. Pensare poi che potesse essere stato lui ad avergliela passata... Fece un bel respiro, lo prese in braccio e lo portò in camera da letto. Lui continuava a farneticare, e il moro non poteva fare a meno di pensare che fosse qualcosa di grave. «Oi... dove mi porti? Devo finire lì...» farneticava Naruto cercando di alzarsi. «Ma nemmeno per sogno, tu rimani qui.» gli rispose, spingendolo di nuovo a letto e rimboccandogli le coperte. Ci impiegò poco per preparare degli impacchi di acqua fredda e glieli pose sulla fronte. «Fare certe cose non deve essere stata una buona idea...» si mise a farfugliare, però l'altro colse subito l'allusione. «Guarda che sei tu che volevi approfittare del fatto che fossi debilitato per “vendicarti”. Parole tue. Beh, sto ancora aspettando che accada.» vi lascio solo immaginare il fastidioso tono sarcastico che è stato usato. Sì, nemmeno con un Sasuke allo stremo delle forze riuscì a sottometterlo. “Che non sia umano?” si ritrovava spesso a domandarsi. Ma il perchè in realtà era diverso. Comunque, Naruto troppo stordito per poter ribattere e infastidito dalla verità «...la smetti di disturbare l'ammalato?» lo ignorò semplicemente. «Tsk.»

«..Sembra quasi non sia destino, eh?» disse il biondo con un filo di voce. «Che cosa, Naruto?» domandò sedendosi appena sul letto. «Il cucinare insieme. Ogni volta c'è un imprevisto, qualcosa che non va, un'interferenza... o semplicemente è colpa mia? Vorrei me lo dicessi...» sussurrò affannato. Questa parte di Naruto sconosciuta, sconvolse il moro che lo guardava incredulo.

Perchè deve essere così dannatamente ottuso!? E solo sulle cose sbagliate poi! Ma che dobe.”

Si alzò dal letto sospirando. «Stammi a sentire. Faccio tutto questo perchè sei tu. Insegnarti e tutto il resto, credi che lo farei se non mi stesse bene? Che poi mi piace cucinare, è una cosa in più.»

E idiota, questo mi permette di stare più tempo con te. Il fatto che tu sia venuto da me invece che provare per conto tuo come fai sempre, come credi che mi abbia fatto sentire? ...Neh dobe?”

Purtroppo l'orgoglio fece morire quelle parole sulle sue labbra che rimasero nella sua testa, ma tanta era la voglia di chiedere. Naruto però rimase in silenzio, nella camera si sentiva solo il respiro pesante e irregolare di quest'ultimo. Sasuke fece per girarsi «Hai bisogno di riposo, ti lascio dormire.» ma la mano del biondo gli afferrò un lembo del maglione. «Mh?» «...Credo sarà la febbre a parlare, però volevo dirlo lo stesso... lo amo.» ...chi? No, aspetta. «...Cosa?» tentennò il ragazzo. «...Il modo in cui ti prendi sempre cura di me senza farmelo notare. Non smettere...».

Se ci fosse stata luce nella stanza, forse si sarebbe accorto del leggero arrossare del suo viso. Ma nonostante era fiero del suo operato e contento che in fondo il suo dobe non fosse così ottuso. … o era davvero solo la febbre?

«Sì, non smetterò.» promise.

 

Più tardi, in camera da letto...

«Oh dobe sei sveglio?» «Mmm... teme?» mormorò il compagno. «Pensavo, che ne dici se domani ti cucino del-» «RAMEN! Oddio ti prego sì!» enfatizzò girandosi verso di lui. «...Ma non stavi male?» gli fece notare il moro con un sorriso sulle labbra. «Ehm... ma che centra! Ah... Ma poi le uova?» …

Ci pensarono a lungo, alla fine si accordarono su qualcosa che il dobe non aveva mai provato e che era desideroso di assaggiare. Le crepes.

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°Fuori onda°

H.: "Sono tornata, non mi sembra vero ;O; ...tò, sti due comincaino a farmi tenerezza çwç So di essere io a scrivere, ma a quanto pare la mia mente si riufiuta di lasciarli in santa pace XD
Tralasciando, non mi piace molto la riuscita di questo capitolo é_é Però, mentre io scrivevo del teme che cadeva malato, a centinaia di km di distanza il mio di teme si è beccato anche lui l'influenza ò_ò ...la cosa ha del soprannaturale XD"
N.: "L'unica cosa che ha del soprannaturale qui è lui!"  *indica Sasuke*
S.: "Mph, se non riesci a stare al mio passo non è certo colpa mia."
N.: "S-sta zitto che altrimenti pensano male! Ringrazia che non posso alzarmi o ti farei vedere i- Ahi la schiena... >_<"
S.: "...ma che dobe."
H.: "Susu! Quante volte vi ho detto che dovete fare i bravi? D: Piuttosto... visto che ne usciranno chissà quante, sarebbe carino offrire qualche crepes anche ai lettori e_e"
N.: "...Ha ragione! Su Sas'ke, a lavoro! *_*"
S.: "...Ma per chi mi avete preso? Cosa ci guadegno io a spaccarmi la schiena per-"
H.:  *lo interrompe*  "Dimentichi che sono io a scrivere la storia? Potremmo trovare un accordo..."
S.:  *ci pensa*  "...Sì, credo di sì."  
H.: "Ne ero sicura. Allora?"  ...  *confabulano*
N.: "...ho un brutto, bruttissimo presentimento..."

?: "Alla prossima >w<"


 

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Capitolo 13
*** Love is Sacrifice ***


 

- Love is Sacrifice



Nemmeno lui poteva credere a quello che stava vedendo. Lì immobile con in mano una tazza di caffè, si vede entrare dalla porta un Sasuke sporco di terra in viso e con i bei capelli corvini ricoperti di fogliame. E tra le braccia, una specie di fagotto.

Superato lo stupore iniziale, appoggiò la tazza sul tavolo e gli si avvicinò. «...? Sas'ke ma... che cosa hai fatto!? Sei ferito?» cominciò poi a passargli una mano fra i capelli per rimetterlo in ordine e l'altra a controllare che fosse tutto a posto. «Sto bene dobe, sto bene.» gli confermò allontanandolo da sè. «E allora cos-» «Nyan!» … «Mh?» Guardava Sasuke per cercare di capire, ma Naruto non era ancora riuscito a collegare. Nel frattempo il compagno si era seduto su una delle poltroncine presenti e al biondo che «Sbaglio o era un “Nyan” quello?» ghignò appena, aprendo la coperta che stringeva fra le braccia.

Un piccolo gatto dal pelo nero se ne stava lì tremante e impaurito.

«Cos'è quello!?» «...Non sai nemmeno più riconoscere un gatto adesso?» «S-sai bene che non intendevo quello! Che ci fa qui?!» «...»

Poco prima, durante la solita passeggiata che l'Uchiha si dedicava, aveva visto quel gatto su di un albero. Arrampicarsi e portarlo in salvo non sarebbe stato esattamente il genere di Sasuke, se non fosse che ormai erano giorni che quel gatto era lì. Lo vedeva molto spesso per le vie adiacenti casa loro, sapeva che non apparteneva a nessuno, e quando quel giorno aveva impoccato quella strada per andare a comprare farina e tutto il necessario, lo aveva ritrovato sempre su quell'albero. Era evidentemente in difficoltà, tanto da smuovere l'anima del ragazzo che si decise quasi di impulso a salire sull'albero per farlo scendere. Una volta tornato a terra con il gatto fra le braccia, non sentendosela di lasciarlo così ridotto in quel vicolo abbandonato, raccolse una coperta e ce lo avvolse.

«Ed eccoci qui.» terminò il moro. Naruto sentiva come una sensazione di deja vu “Sta roba l'ho già letta in qualche manga...” pensò. Sasuke era completamente preso dal gatto e con lo sguardo assorto, il biondino gli si avvicinò diffidente. «Maaa è nera o è sporca? Perchè davvero, non si capisce.» l'altro alzò lo sguardo «...Ma fai sul serio? Però hai ragione, deve essere lavata. Pensi di riuscire a scaldare un po' di latte mentre il gli faccio un bagno?» Naruto sbuffo e fece segno di lasciar fare a lui. Arrivato ai fornelli si arrestò d'un tratto. Aveva appena realizzato.

Non avrà intenzione di tenerlo... vero?”

 

Nel frattempo, nel bagno Sasuke era in non poca difficoltà. Mai provato a fare il bagno ad un gatto? Un'esperienza alquanto esasperante. Se si conta che il gatto è anche randagio... si deve star divertendo parecchio il povero Uchiha.

«Fermo! ...Ho detto fermo!» cercava di convincerlo. «Nyaaan!» peccato che anche la creaturina avesse un bel caratterino. Il biondo, sentendo miagolare e altri strani rumori, mise il latte a terra in un piattino e si diresse in bagno.

«AHAHAHAH! Teme, ma che cosa fai?» «Non fare l'idiota, aiutami!» «...eh? Aspetta, ho un'idea! Non muoverti tornò subito!» …poco dopo, Naruto si ripresentò in bagno con in mano una macchina fotografica e scattò una foto prendendo di sorpresa il ragazzo. «Dobe!» l'improvvisato fotografo ridendo a più non posso si dileguò in un battere di ciglia, mentre Sasuke, che era più bagnato e pieno di schiuma del gatto stesso che portava fra le braccia, cominciò a rincorrerlo.

«Fermati dobe! Ridammi quella macchina, ora.» gli ordinò con voce ferma. «Nyan Nyan.» gli fece Naruto, scuotendo la testa. Sapeva che questo lo innervosiva da morire e si divertiva come non mai vederlo cercare di trattenersi dall'ammazzarlo. Un piacere insolito, il suo. Un giorno Sasuke lo avrebbe ammazzato sul serio. Sempre con tutto l'amore possibile, ovviamente.

«Ho detto fermo!» «...Non funziona con un gatto, come vuoi che funzioni con me?» gli faceva notare il più piccolo mentre continuavano a correre per tutta casa. Questo portò Sasuke a rallentare gradualmente fino a fermarsi. Sollevò il gatto e dopo averlo fissato negli occhi si girò portandoselo di nuovo sul petto. «Vieni Nya-chan, è ora di cena.» «...Come l'hai chiamato?» «Vuoi dire “chiamata”. E' una femmina.» «Oh.»

Non che facesse tanta differenza, ma dare un nome ad un animale significa che si è intenzionati a tenerlo. Tralasciando l'odio di Naruto per i gatti -o forse sarebbe meglio dire l'odio dei gatti per Naruto- non aveva mai visto Sasuke fare qualcosa di così improvviso e fuori programma, tanto da non sapere se esserne felice o il contrario.

 

La sera, si misero entrambi seduti sul divano e la gatta arrivò spedita verso di loro saltando sulle gambe del moro, dove poco dopo si addormentò. Ora era bella e profumata, con il pelo lucente, nulla a che vedere con prima. «Sas'ke hai fatto colpo! Sembra proprio che tu le piaccia.» «A quanto pare.» «Uhm...» Naruto si allontanò un po' cercando di guardarli meglio. «...Che c'è?» «No niente, pensavo che ti somiglia.» ...Non lo poteva sapere ancora ma per una volta il dobe ci prese in pieno. Non possedevano solo la stessa tinta di occhi e di chioma, ma anche lo stesso carattere impossibile.

«... No, non ci credo. Sasuke! Vieni qui presto!» la voce allarmata dell'Uzumaki era rara da sentire. Pochi secondi e il moro lasciando quello che stava facendo accorse in suo soccorso. (?)

«Cosa è successo?» «No dico, guarda! Guarda!» Naruto aveva fra le mani e agitava una delle sue solite felpe color arancio. «Mh... e allora?» «Teme! Guarda meglio!» e in effetti guardando meglio... sfilacciata, era interamente rovinata. Irrecuperabile. «Era una delle miei preferite! Gatta maledetta! Dov'è? Dov'e!?» «Calma dobe, calma.» «Come posso calmarmi!? Lo ha fatto a posta! Ci sono così tante maglie in giro... perchè proprio la mia? Perchè?» si chiedeva disperato. «E' la più ridicola, anche un gatto riconosce uno sgorbio quando ne vede uno.» gli rispose l'altro nel modo più serio possibile. Che lo avesse fatto di proposito era una cosa abbastanza surreale, ma Naruto era convinto che l'odio che provava verso quel gatto fosse reciproco. E non solo... A quella risposta di Sasuke, il biondino cominciò a lanciargli tutti gli indumenti che gli capitavano sotto mano, e in breve ebbe inizio una battaglia. Non durò molto però che, mentre si apprestava ad alzare un maglione da terra, Naruto vi trovò sotto Nya-chan che dormiva beata. Era adorabile, sì, ma per colpa sua finivano sempre o per litigare, o per fare cosa strane. Per i litigi beh, come già accennato, le loro non erano vere litigate dato che alla fine si divertivano la maggior parte delle volte e poi in 2 secondi tornava tutto come prima, ma per le cose strane...

Naruto era convinto che a Nya-chan piacesse Sasuke, ma tanto. Tanto da ingaggiare vere lotte per qualsiasi cosa. Quando si sedevano sul divano per vedere un film, il gatto si prendeva lo spazio fra lui e il moro chiedendo di essere coccolata. Naruto, da parte sua, cercava di avvicinarsi a lui il più possibile e godersi il film, ma quando lo faceva il gatto miagolava infastidito, e la risposta di Sasuke era sempre la stessa «Dai dobe, è solo un gatto.» -solo un gatto-? Stava di fatto che perdeva ogni volta. Anche quando la beccava a rifarsi le unghie sul tappeto, appena la sgridava lei scappava subito da Sasuke, quasi sapesse che l'avrebbe difesa. Lui allora la prendeva in braccio e «Dobe, è solo un gatto, è normale per lui. Te ne comprerò un altro di tappeto.» questo sfiniva il povero biondino. «Non è questo il punto!» finiva sempre per ripetergli. Ormai era quasi una barzelletta. Sasuke gli permetteva di fare di tutto, tranne una cosa. Salire sul letto.

 

...Ma, era inutile. Nya-chan si sedeva sul comodino e li fissava per tutta la notte.

“Questo gatto è... cioè, non è possibile che sia un gatto! Non è mica normale! Che ho fatto di male? Quegli occhi neri mi mettono a disagio...”

 

Tremendamente a disagio, e appena solo sfiorava il suo teme... «Nyan!» ...ecco lei che come una specie di suocera l'ammoniva di tenere le mani a posto. Ma si poteva continuare così?

 

L'indomani «Teme, dobbiamo parlare.» gli disse guardandolo negli occhi. «Di cosa esattamente?» «Di lei, non si può continuare così!» ammise, indicando la gatta che stava ora accarezzando.

«Nya-chan? Perchè, che problemi ti da?» ...nella sua mente ripeteva a sé stesso di restare calmo. D'altronde, era solo con lui che ce l'aveva, Sasuke poteva essersene non accorto. Ma lui adorava quel animale, Naruto era convinto che in un qualche modo, ci si rispecchiava, perciò ne aveva tanta cura. Che da quando l'avevano in casa, lui aveva cominciato a sorridere più spesso e cambiare anche se di poco, molti aspetti del suo carattere. Quindi...

“...Se non si può continuare così, cosa dovrei fare?”

«...problemi? Uhm, no, a parte tutte le maglie che mi ha stracciato, il divano e i tappeti rovinati, le piante e gli oggetti che puntualmente fa cadere da mensole e scaffali, l'acqua della ciotola che fa rovesciare di continuo, il fatto che ormai possa avvicinarmi a te solo mentre dorme, sì, certo, tutto normale. Se non fosse stato per te, l'avrei messa fuori dalla porta il primo giorno!» terminò ansimando.

“Accidenti! E menomale che dovevo stare calmo...”

Sasuke lo squadrò per bene, resistette per un po' e poi scoppiò a ridere. [Che per gli Uchiha sarebbe tipo un paio di secondi di risata.] «Ci hai messo più tempo del previsto.» … «C-come? Che vuoi dire!?» «Volevo vedere quanto tempo resistevi a questa situazione.» «C-co-cosa!?»

 

Il moro aveva ben pensato di mettere a la prova la pazienza del suo dobe coccolando e viziando la nuova arrivata quasi 24 ore su 24 davanti a lui. L'espressione che gli appariva sul volto ogni qual volta si rivolgeva a lei con nomignoli imbarazzanti, era la cosa che adorava di più. Però, sapendo quanto detestasse i felini -tanto quasi le verdure-, il fatto che avesse resistito così tanto per lui...

 

«Ammettilo che eri geloso.» gli sussurrò ad un orecchio. «...Ma che dici! E' lei che è gelosa di me!» gli urlò quasi a stonarlo «...Ma dai.» «E io che resistevo tanto per te... Sei un bastardo!» «Grazie per il complimento.» gli sorrise soddisfatto. Ma l'altro non riusciva ancora a credere a quelle settimane d'inferno che erano passate solo per un motivo come quello. «Guarda che sono serio! Ma anche prima eri così?! Mi chiedo, che cosa sbaglio con te? Mah...» rassegnato, si portò una mano al viso. «In effetti c'è qualcosa che sbagli...» quella rivelazione fece illuminare il viso di Naruto che si portò di fronte all'altro stringendo i pugni. «Allora c'è! Cos'è? Se me lo dici posso rimediare!» fissò speranzoso le labbra del compagno aspettando una risposta. «L'unico errore che tu possa commettere. Quello di alimentare il mio amore.» «...eh?»

 

Un bacio improvviso poi, distrusse ogni speranza del biondo di riuscire a capirci qualcosa. Si aspettava una risposta seria, lui. Ma anche se ci fosse e Sasuke se ne accorgesse, probabilmente se ne uscirebbe con -Sicuro è che non è colpa mia, me hai scelto e me ti tieni.- o qualcosa del genere.

 

Più tardi, in camera da letto...

«Mmm... A-aspetta Sas'ke, Nya-chan è... ah? Non... non c'è?!» «...Credi che se gli avessi ordinato di uscire non lo avrebbe fatto?» «Tutte quelle volte allora... perchè non h-» «...Faceva parte del gioco.» «...Mh, sì, proprio un gran bastardo.»
Il gatto non fu più un problema, ma quella notte Naruto decise che d'ora in poi avrebbe venduto cara la propria pelle.

 


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°Fuori onda°

H.: "Awww solo immaginare Naruto che combatte con un gatto per l'amore di Sasuke... ahahah X°D mi fa morir dal ridere. Non so quante volte mi sono fermata solo per immaginare per bene tutto tutto."
N.: "Tsk... perchè mi fai fare sempre cose imbarazzanti!?"
H.: "Mh... non so, direi che mi viene narutale. Mi ispiri. E non solo a me mi sa..."
N.: "M-ma..."
S.: "Ha ragione, è un piacere a cui è difficile rinunciare."
H.: "Già... ah, Naru-chan, che mi dici della foto?"
N.: "Mh, intendi questa?"  *mostra foto*
S.: "C-credevo di averla presa! Da dove..."
N.: "Eheh, sapessi."
H.: "Naru-chan, te la compro per qualsiasi cifra! Avrei qualcuno a cui regalarla."  *annuisce*
N.: "Beh..."  *ci pensa*
S.:  *sguardo omicida*
N.: "...Mh."
H.:" Beh, mentre tu decidi, io ringrazio la mia teme di cui avete avuto l'onore di leggere molte frasi e espressioni abituali. E vorrei anche ringraziare la mia Nya-chan che grazie al suo modo di scrivere e a un suo suggerimento mi ha dato ispirazione per questa Special Edition dedicata a un particolare episodio della vita dei due protagonisti. E' stato praticamente un apri e chiudi parentesi, perciò a presto alla prossima :3"

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Capitolo 14
*** The last chance ***


 

- The last chance 



Passarono ancora diverse settimane, ma il nostro caro apprendista non era migliorato poi di molto. Certo, ora c'erano alcuni piatti che avrebbe potuto cucinare, forse senza fare nemmeno alcun danno. Però lui voleva far vedere a Sasuke il più presto possibile che se avesse voluto avrebbe potuto cucinare per lui un pranzo coi fiocchi. E poi anche la cena, tutto con le proprio mani. Che avrebbe potuto almeno per una volta ripagarlo come si deve. Ma ogni volta c'era sempre un'interferenza e non riusciva mai a finire niente completamente da solo... Quando poi, accadde quel che accadde.

Il moro, tornando dalla spesa, cercò in lungo e in largo dove si fosse cacciato il suo dobe. Non che la casa fosse molto grande, ma a Naruto piaceva addormentarsi nei posti più impensabili, soprattutto quando cominciava a fare freddo. Ma niente, non c'era. Eppure gli aveva raccomandato di non muoversi che sarebbe tornato subito!

Maledicendolo da una parte, e preoccupandosi dall'altra, giunto in cucina si accorse di alcuni pezzi di carta ripiegati sul tavolo. Alzò un sopracciglio alla vista, pensando subito che Naruto ne aveva fatta un'altra delle sue. Ma prendendo e spiegando i fogli, si accorse di essersi sbagliato. Man mano che continuava a leggere la sua espressione mutava.

«Abbiamo preso il tuo dobe.» Enunciava la prima lettera. «Ti verrà restituito solo quando ci riterremo soddisfatti.»

All'Uchiha prese un leggero batticuore. “Solo quando ci riterremo soddisfatti” cosa voleva dire? Non chiedevano riscatto e né nulla, e non si accennava nemmeno a come avesse potuto fare per farselo riconsegnare. L'uso della parola “dobe” lo fece insospettire, sicuramente a prendere Naruto era stato qualcuno che conoscevano, ma chi? E perchè?

Si sedette sulla sedia più vicina concedendosi qualche minuto prima di gettare lo sguardo sulla seconda lettera. Che lo sconvolse un numero infinito di volte molto di più della prima.

Questa recitava:

 

Teme, i signori rapitori mi hanno lasciato scrivere un messaggio

a patto che non riveli il posto dove mi stanno per portare.

Sono proprio simpatici, dovresti conoscerli!

Credo che non potrò tornare per cena per cui mangia

pure senza di me e non mi aspettare.

Non preoccuparti, starò bene!-

- Naruto

 

 

Ciò per un momento fece balenare nella testa di Sasuke l'idea che potesse essere tutta una grande presa per il culo. Però ripensandoci... “Scrivere una cosa del genere realmente sarebbe proprio da Naruto. Se si fosse trattato di uno scherzo invece non ne sarebbe stato capace.” nonostante la situazione, gli scappò un sorriso.

«La calligrafia è del dobe, non c'è dubbio... Simpatici? Dovrei conoscerli!? Ma che razza di---!» Esasperato, sospirò e iniziò a massaggiarsi le tempie tentando di mettere insieme quello che poteva. «Almeno così so che sono più di uno. Non preoccuparti, dice... Giuro che se trovo che ha messo in piedi questa cosa, io...» gli passarono per la mente tutti i modi possibili per vendicarsi. Come se in testa avesse stampato un libro tipo Le 1001 torture e se le ripassò tutte per bene intenzionato più che mai a metterle in atto.

Batteva ritmicamente le dita sul tavolo provando ad analizzare il tutto e cercando quale sarebbe stata la cosa migliore da fare. Però Naruto con quelle parole sembrava quasi... contento di quello che stava accadendo. Doveva preoccuparsi? Andarlo a cercare? O magari sarebbe spuntato fuori da un momento all'altro dopo essersi goduto la scena di lui preoccupato? Davvero, quel ragazzo era l'unica persona che riusciva a ridurlo in un tale stato di confusione.

«Cosa diamine... dovrei fare?» si lasciò scappare con un sospiro, mentre si portava entrambe le mani a coprire il viso. Quasi sobbalzò quando sulle sue labbra si formò un sorriso a causa del nervosismo. 
«...Come ho fatto ad innamorarmi di un idiota simile?»

 

 

 

- Nel frattempo, da qualche parte nel villaggio...

 

«Uhm... tutto bene?» la voce di Naruto interruppe quella dei due, ehm, rapitori, che stavano discutendo -se non litigando- sulla loro prossima mossa. Era stato legato ad una sedia con della corda, come in ogni scena di un rapimento che si rispetti. Forse anche un po' troppo tipica... Ovviamente, dei sigilli speciali gli impedivano di liberarsi: Come gli avevano spiegato pochi minuti prima, più si muoveva e più la corda assorbiva chakra. Perciò pensò bene di rimanere fermo e riflettere per non sprecarne e rischiare di uscirne troppo indebolito.

I due tizzi se ne stavano lì a confabulare a pochi metri da lui. Avevano evidentemente cambiato aspetto e camuffato così pure la voce, ma per quanto Naruto potesse essere rincitrullito, era impossibile non riconoscere quei comportamenti tanto familiari. Li fissava un po' divertito, decise così di stare al gioco.

«Gli ostaggi non dovrebbero fare domande!» sentenziò la ragazza, puntando una torcia dritto sul viso del biondo, facendolo voltare istintivamente. «...E nemmeno fare una faccia come quella. Ma hai capito la situazione in cui ti trovi?» gli chiese. Di risposta lui sorrise «Certo che lo so!».

La ragazza lo guardò persa, un tantino perplessa. Poi arretrò di qualche passo e si avvicinò al compagno, bisbigliando qualcosa al suo orecchio e stando ben attenta a nascondere le parole coprendole con la mano.
«Non è che nel caos gli abbiamo fatto sbattere la testa?» «Anche se fosse, sei davvero sorpresa della risposta ricevuta?» «...»

Naruto, ancora leggermente accecato dal precedente sprazzo di luce artificiale, portò il suo sguardo di nuovo su di loro. «Rapitore-san! Mi sono molto divertito con il viaggio, la storia del non farsi vedere e tutto il resto, però ora dovrei andare.» disse, facendo per liberarsi.

«Ha! Credi davvero di potercela fare? Questi sigilli sono stati fatti da me stessa medesima!» gesticolò la rapitrice. «Meglio che non fai troppi movimenti.» e ancora, gli puntò la torcia contro. «Certo, se gli avessimo dato una delle tue pillole speciali lo avremmo messo fuori combattimento molto pri- Gh!» l'altro ragazzo non potè terminare la frase che venne colpito da una poderosa gomitata, che lo costrinse in ginocchio, dolorante.

Non cambierà mai...” pensò in quel momento, cominciando a ridere di gusto.

«Che hai da ridere tu...?» gli si avvicinò minacciosa. Potevano anche cambiare aspetto, voce... ma quello che si è realmente non si può mascherare a lungo. «Nulla, Rapitore-san. Solo che non ho idea del perchè mi abbiate preso, e inoltre io dov-» venne preso per il collo della maglia e strapazzato con forza. «M-ma che...!?» «Devi ringraziare il tuo Sasuke! Da quando vivete insieme è ancora più bastardo del solito! Con tutti! E sembra che l'unico immune... sia tu. E sei anche l'unica cosa a cui Sasuke tiene davvero, per cui, l'unico modo per fargliela pagare che siamo riusciti a ponderare, è stato portarti via da lui.» sfogò lei, non smettendo mai di stringergli la maglia e sballottarlo.

Il viso di lei si intristì... mentre quello dell'Uzumaki ancora una volta diventava rosso dalle risa.
«Ahahah! Guarda che ti sbagli! Sicuramente si starà godendo questi momenti di tranquillità in cui io non ci sono! Ahah... Gli avete fatto un favore.» «...Dici?» il tono della ragazza era proprio da E invece io ti posso dimostrare il contrario qui e subito.

 

L'altro ragazzo, -con un'andatura un po' ricurva- riuscì finalmente a levarsi da terra e raggiungere i due che parlavano. «Ti sbagli, Naruto.» riferì serio. «Mmh...» il biondo aggrottò le sopracciglia. «Io non credo. E comunque, avete interrotto la nostra sessione di insegnamento!»
«Sessione di... di che?» i due si scambiarono occhiate piene di dubbi. «Certo che potavate informarmi prima di rapirmi! ...Cucina, mi stava insegnando a cucinare.»
A queste parole calò il silenzio. Poi i rapitori si voltarono contemporaneamente dandogli le spalle e iniziarono ad entrare con calma, in uno stato di totale panico.

«Sasuke ci ucciderà!» «E ci pensi solo adesso?» «Beh ma ora...» «Sei tu che mia hai trascinato in tutto questo.» «Hei tu! Ormai è troppo tardi per tirarsi indietro! Oh ma, vuol dire che Naruto stava cucinando per lui...?» si voltarono di scatto verso la faccia leggermente inclinata del dobe e soffermandosi quanto dovuto su quella faccia, si tornarono a voltare.
«...Non credi che Sasuke abbia giù sofferto abbastanza?» «Uhm...»

Spazientito, Naruto riuscì con facilità a liberarsi dalla corda che lo teneva imprigionato. I due si agitarono ulteriormente. Non era nei piani! «C-come hai fatto!?» farfugliò lei, incredula. «Eheh... c'erano i sigilli sulla corda ma non sulla sedia. E poi restando immobile ho potuto facilmente entrare in modalità eremitica. Non è stata la giusta mossa, Sakura-chan.» rivelò con grande semplicità, spolverandosi via dai vestiti le infinitesimali scheggie di legno di quella che fino a poco fa era stata una sedia. Vide la ragazza inveire contro l'altro appena si accorse di un dettaglio mancato tanto... stupido.

«Sai! Sei un deficiente! Ti avevo detto di metterle sue entr... oh.» rassegnatasi del fatto di essere stati scoperti, Sakura inspirò profondamente provando a liberarsi della rabbia accumulata. Alzò lo sguardo verso Naruto e, forse -no, certamente- imbarazzata, con le dita nervose si sistemò i capelli dietro un orecchio. «Da quando lo avevi capito?» «Oh avanti Sakura-chan!» portò le mani dietro la testa e le regalò un sorriso. «Sì, scusami, ti faccio sempre più idiota di quel che sei.» non c'era cattiveria nelle sue parole, era solo la verità.

Si grattò la nuca e quasi come se non gli importasse, dopo aver rimesso in chiaro alcune cose, raccontò loro di quello che stava passando, lo scopo che si era prefissato. Parlandone ad alta voce, realizzò che effettivamente l'unico modo che aveva per migliorare davvero e riuscire nel suo intento, era quello di imparare da solo per poi tornare da Sasuke e mostrargli i suoi progressi. Gli sarebbe piaciuto vedere il suo volto sorpreso e magari, perchè no, anche sinceramente orgoglioso di lui.

Pregò Sai di farlo rimanere a casa sua per poter usare la cucina, e lui sentendosi in colpa e in obbligo, accettò senza obiettare. E Sakura per sdebitarsi e farsi perdonare, gli disse che gli avrebbe potuto comprare tutti gli ingredienti di cui aveva bisogno.

Prima di tutto però, c'era una cosa che Naruto doveva fare. Mandare a Sasuke un biglietto con su scritto che stava bene. Prese carta e penna da uno degli scaffali presenti nella stanza e cominciò a scrivere.

 

 

- Il giorno dopo

 

Non era neanche l'alba e già Sasuke stava cominciando a prepararsi. La divisa che usava sempre per le missioni più importanti, l'armamentario e tutto il necessario per salvare quel usuratonkachi.

Stava quasi per lasciare la casa quando dalla finestra entrò veloce qualcosa che si posò a terra. Era un foglio, subito il moro si allarmò e si precipitò a a raccoglierlo e quindi leggerlo.

Trattenne il respiro per un secondo e poi si sentì sollevato. Ma anche un po' frustrato, però in fondo poteva sentire anche un pizzico di contentezza. Quel tanto che bastava per fargli formulare nella mente la consapevolezza di conoscere il suo compagno troppo bene per considerare le sue solamente semplici ipotesi. A quanto pare quello che aveva letto gli bastava, gli avrebbe chiesto spiegazioni poi. Strinse la carta nel palmo e mormorò «Ti aspetto, dobe.»

 

Sul bigliettino vi era scritto solo:

 

Preparati! Stai per mangiare il pranzo piu' buono della tua vita, Teme!







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E rieccoci qui -con un colossale ritarto- a portarvi questo capitolo un tantino... uhm, non so nemmeno come definirlo XD So che a molti di voi dispiacerà sentirlo (?) ma il prossimo capitolo sarà quello decisivo u_u finalmente scopriremo se Naruto riuscirà ad avere la sua rivincita! 
Mi sarebbe piaciuto spiegarvi alcune cose mandando in onda il "fuori onda" ma... ho paura che se Sasuke mi vedesse tenterebbe di uccidermi :D per cui per evitare, vi saluto tutti qui con un bacio e auguro di rivedervi tutti per il gran finale èwè

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