Lestrange's Blood

di TheRipper
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La Figlia Del Lupo ***
Capitolo 2: *** La Promessa Di Fred ***
Capitolo 3: *** Le Matricole Di Hogwarts ***
Capitolo 4: *** Il Primo Giorno Di Scuola ***
Capitolo 5: *** Incontro/Scontro Con Dolores ***
Capitolo 6: *** L'Accordo Con George ***
Capitolo 7: *** La Testa Di Porco e Luna Lovegood ***
Capitolo 8: *** Il Ballo D'Inizio Anno ***
Capitolo 9: *** Un Bacio Tira L'Altro ***



Capitolo 1
*** La Figlia Del Lupo ***


Era una mattina come le altre al numero 12 di Grimmauld Place , l’ordine si riuniva quasi tutti i giorni e Fred e George stavano perdendo la pazienza: odiavano stare chiusi dentro quella casa a farsi insultare da Kreacher, gli scherzi da fare erano quasi tutti finiti e anche l’ispirazione per creare qualche strano intruglio stava per esaurirsi.
“Molly, tesoro!” Arthur Weasley era appena entrato in casa e aveva richiamato l’attenzione degli abitanti.
“Arthur! È con te?!” chiese Molly Weasley agitata.
“sì cara! È qui con me!” confermò gioviale l’uomo.
Ron e Hermione si guardarono negli occhi : doveva per forza trattarsi di lui!
Si precipitarono dal signor Weasley senza esitazione.
“Harry! Ah… no…” la delusione nella voce di Hermione si fece sentire e l’ospite che aveva seguito Arthur se ne accorse.
Anche i gemelli e Ginny li avevano raggiunti e si chiesero chi fosse stato il misterioso *non Harry*
“Emily! Tesoro quanto sei cresciuta!” Molly si fece strada tra i ragazzi per andare ad abbracciare l’accompagnatore di Arthur nascosto da un mantello viola scuro di velluto.
Il cappuccio scivolò per la troppa foga dell’abbraccio di Molly e scoprì il volto di una ragazzina dagli occhi verdi, un nasino all’insù, le labbra carnose e i capelli bruni, raccolti in una treccia che scendeva lungo la spalla destra.
“Molly…” quell’estranea fece un debole sorriso,come se non riuscisse a fare di meglio e ricambiò con molto meno slancio l’abbraccio.
“mamma” chiamarono in coro i gemelli
“sì cari?”
“chi è questa bambina?” chiese George avvicinandosi e piegandosi sulle ginocchia.
C’era molta differenza d’altezza tra loro, erano praticamente i due poli opposti delle altezze: George era troppo alto e Emily troppo bassa.
“ba- bambina?!” la nuova arrivata diventò rossa di rabbia e vergogna
“Oh George non dire assurdità!” lo ammonì divertita la madre “Emily non è una bambina! Ha la stessa età di Ron”
“cosa?!” stavolta a parlare fu Fred che si mise subito nella stessa posizione del gemello “ma dai! Avrà sì e no dodici anni!”
I pugni della ragazza si strinsero
“io ho quindici anni” spiegò con voce ferma e decisa
“beh…” sorrise George “io sono…”
“…George!” concluse Fred “e io sono…”
“Fred!” affermò l’altro gemello porgendo la mano alla ragazza che si limitò ad osservarli esterrefatta
“Emily…” rispose lasciandoli con le mani a mezz’aria
“tesoro, loro sono Ron, Ginny e Hermione” s’intromise Molly
“molto piacere” rispose la ragazza guardando i tre grifondoro senza mai mutare la sua espressione.
“beh, Arthur porterà i tuoi bagagli in camera e io vado a cucinare! Vi lascio a fare conoscenza!” disse la signora Weasley prima di scomparire in cucina seguita dal marito
La strana ospite si guardò intorno, visibilmente a disagio e Ginny si sentì in dovere di rompere il ghiaccio
“beh, sei… una strega?”
La ragazza annuì con un’espressione seria, Ginny si sentì in difficoltà
“non… non ti ho mai visto a Hogwarts…”
“infatti. Ho sempre studiato a casa.”
A Hermione dava particolarmente urto quella tizia : sembrava una tipa con la puzza sotto al naso, li guardava come se fossero la feccia del genere magico.
“e come conosci nostra madre e l’ordine?” domandò Fred
“i tuoi genitori ne fanno parte?” chiese George
Emily sbarrò gli occhi di scatto, un morso di rabbia le pervase lo stomaco e un’espressione cupa calò sul suo volto
“i… i miei genitori? Non credo siano tipi da ordine della fenice…” rispose infastidita
Hermione non poté sopportare altro: ma chi si credeva di essere quella nanerottola?
“saranno di un rango troppo elevato per abbassarsi ai livelli dell’ordine no?” sbottò
Tutti nella stanza la guardarono perplessi, la ragazza dalla mantella di velluto si avvicinò a lei
“se proprio vuoi saperlo, Hermione Granger, mio padre era un babbano che è morto prima di sapere che esistessi e mia madre è… beh vorrei dire la stessa cosa ma purtroppo non è così! Non sarebbero mai stati in grado di elevarsi ai livelli dell’ordine!” disse tra i denti
La giovane Grifondoro era sconvolta: non si sarebbe mai aspettata una reazione simile e soprattutto non si sarebbe mai aspettata che una perfetta sconosciuta la chiamasse per nome.
“woh!” gridò Fred “Hermione! Ti ha azzerato!”
La strega si limitò a guardare Emily negli occhi
“mi… mi dispiace… non lo sapevo…”
“non potevi saperlo…” fu la risposta comprensiva e tranquilla di Emily “io… credo andrò a sdraiarmi un po’” disse congedandosi
Una volta assicuratosi di aver visto sparire la mantella, Ron commentò
“a me fa paura quella lì! Non mi stupirei se fosse imparentata con Piton!”
Le ragazze risero ma i gemelli si guardarono negli occhi pensierosi
“è così carina…” disse Fred
“… e neanche un sorriso?” chiese George
“no! Non va!” risposero all’unisono.
Decisero di seguirla in camera e di approfondire la conoscenza, si pararono di fronte alla porta e bussarono
“avanti” disse la voce dall’interno della stanza.
Emily si voltò e vide sbucare le due teste dei gemelli
“possiamo?!” chiesero con un sorriso
La strega rimase scandalizzata per un momento e per qualche secondo non rispose, poi scosse la testa come per svegliarsi da un pensiero troppo profondo
“ce-certo!”
I gemelli Weasley non se lo fecero ripetere due volte e fecero irruzione nella piccola stanzetta, George si sedette sul letto e Fred si appoggiò sulla scrivania
“allora Emily!” esordì uno dei due “come mai non ridi mai?!”
“se non c’è nulla da ridere perché dovrei farlo?”
“perché senza una risata la vita non è bella!” rispose il gemello seduto con un sorriso
“non credo che la vita sia bella per tutti sai?”
Adesso la ragazza aveva assunto un’espressione malinconica, si sfilò la mantella posandola sulla sedia e i gemelli non poterono fare a meno di notare come fosse ben proporzionato il suo corpo : l’accoppiata calzoncini corti color sabbia e stivaletti neri scamosciati con il risvolto alla caviglia, metteva in evidenza le gambe snelle e il sedere sodo mentre la maglietta nera con lo scollo a V risaltava la vita stretta e il seno né troppo grande né troppo piccolo.
“è tua madre che ti ha trasmesso questo pessimismo?” chiese Fred dopo aver deglutito rumorosamente
“l’unica cosa che mi ha trasmesso mia madre è l’odio…”
“ma l’odio ti logora piano piano” protestò George “e se tua madre è così serpe allora non vorrebbe nient’altro che vederti logorata! E tu non vorresti mai darle una soddisfazione simile vero?!”
Emily sgranò gli occhi e fissò George : com’era possibile che lui, un ragazzo appena conosciuto avesse capito più cose di lei di quante non ne avesse capite lei stessa?
“cre-credo di sì Fred…”
“George” la corresse il ragazzo
“George!” ripeté soprappensiero lei
“beh, io invece sono Fred e vi dico che sento un odorino che mi fa pensare che la cena è pronta!” un debole sorriso si fece largo tra le labbra di Emily e i gemelli Weasley lo notarono : si guardarono e si lanciarono un’occhiata compiaciuta
“ti metterai in mezzo a noi!” annunciò Fred mentre scendevano le scale
“o… ok!” la strega non si riuscì a spiegare perché davanti a quei due la sua sicurezza se ne andava a farsi esorcizzare.
Passò la serata a guardare il piatto e ad ascoltare i racconti di Molly e Arthur, pensando sempre a quei due che le stavano vicino : erano stati molto carini a farla sentire a proprio agio, in fondo non la conoscevano e avrebbero potuto giudicarla come aveva fatto Hermione.
“ho sentito dire che qui c’è la mia nipotina…”
Gli occhi di Emily si alzarono di scatto e videro, appoggiato allo stipite della porta della cucina, Sirius Black
“Sirius!” scattò in piedi e lo abbracciò stretto “sono contenta di vederti!”
“contenta?” fece Ron a bassa voce “ma se neanche ha sorriso! Figuriamoci se fosse stata triste cos’avrebbe fatto!”
“taci Ronald! Ci stiamo lavorando!” lo ammonirono i gemelli all’unisono
“Hey Sir! Ora tocca a me però!”
La ragazza riconobbe subito la voce che aveva amichevolmente rimproverato Sirius, si staccò dall’abbraccio di felpato e sorrise: finalmente sorrise spalancando le labbra, mostrando i denti perfetti, dando la conferma ai gemelli di quanto una risata potesse influire sulla bellezza di una persona
“REMUS! OH REMUS!”
Corse per agganciare le braccia al collo del lupo mannaro e non smise un attimo di sorridere
“piccola! Come stai?” le chiese con dolcezza
 “ora che ci sei tu molto meglio!”
Remus Lupin! Ecco la risposta alle domande di Fred e George Weasley!
Dopo cena, quando tutti stavano andando a dormire, i gemelli Weasley lo fermarono
“Remus possiamo parlarti?” chiese George
Il mago annuì
“cosa sai dirci su Emily?” domandò Fred
“che non dovete toccarla neanche con un dito altrimenti vi crucio!”
“Rem, seriamente!” rise George
“è una storia non molto breve…”
“abbiamo tempo!” risposero in coro
L’uomo li portò in salone e li fece sedere
“Emily… da dove posso iniziare? Beh Emily ha una storia un po’ particolare: sua madre ha ucciso suo padre Cole perché era un babbano, sapete? Quella strega faceva parte del *team voldemort* perciò… beh odiava tutti i babbani!”
“e perché allora ci ha fatto un figlio?!” chiese Fred
“Oh un figlio non era certo nei suoi programmi! Quella donna era spaventosa: si divertiva con le sue prede prima di ucciderle! Una notte si divertì anche con Cole e il poveraccio non riuscì a raccontarlo il giorno dopo. Quando scoprì di essere incinta, volle subito abortire ma Sirius le fece una fattura : legò la vita della strega alla vita della bambina che portava in grembo così lei non poté disfarsene!”
Gli venne da ridere vedendo le facce interessate dei gemelli, che non si perdevano una virgola del suo racconto.
“Una volta nata, però, non la volle con sé: non poteva crescere una figlia che non fosse purosangue! Fu così che l’adottai e la crebbi come una figlia. Conosce vostra madre perché quando venni ad insegnare ad Hogwarts si offrì di ospitarla.”
“quindi è praticamente la tua figliastra!” esclamarono sorpresi!
“ma che cosa c’entra Sirius? Insomma come conosceva quella strega?” domandò Fred
Lupin sospirò
“quella strega… era Bellatrix Lestrange”

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Capitolo 2
*** La Promessa Di Fred ***


Fred e George non potevano credere alle loro orecchie : Bellatrix Lestrange era la madre di Emily? Com’era possibile?
“e ci credo che non ride mai!” commentò Fred illuminato
“provaci tu a ridere con Pazzatrix come madre!” scherzò George.
“vai a dormire Emily, domani mattina dobbiamo tornare presto a casa”
I gemelli si nascosero dietro la porta della cucina e si misero ad origliare la conversazione tra la strega e il lupo mannaro
“perché Remus?” Emily era seduta sul tavolo e guardava sorridente l’uomo trasandato : era incredibile, con Remus era un’altra persona.
“domani mattina dovrebbe arrivare…” Lupin si bloccò di colpo e gli occhi della ragazza s’ingrandirono : la sua espressione era cambiata, non sorrideva più, adesso era incredula, quasi offesa.
“Harry? Harry viene qui domani?!” quando si accorse che da parte del mago non ci sarebbero state risposte continuò “perché cerchi di allontanarlo da me Remus? Lo sai cosa significherebbe per me parlare con lui!”
“non sarebbe pronto Emily! Non puoi pretendere che capisca o che…”
“ah io non posso pretendere che mi ascolti e voi potete pretendere imprese straordinarie da lui?!” era fuori di sé, voleva parlare con Harry Potter a tutti i costi e i gemelli Weasley, da dietro lo stipite, si chiedevano il perché
“e poi domani c’è la riunione dell’ordine! Non puoi rimanere a casa con me!”
Ancora una volta, Lupin non rispose
“ah… certo… non starai con me”
“Emily io…”
“tranquillo Remus! ci vediamo direttamente a Natale!”
“a Natale?” Lupin non riusciva a capire
“quando tornerò a casa da Hogwarts!”
“e domani mattina?”
Emily si voltò e sfoderò un ghigno degno della figlia di Bellatrix Lestrange che spaventò il lupo mannaro
“Remus, Andiamo! E tu speri ancora che io rimanga qui?”
Un veloce movimento di braccio della ragazza e ci fu un tonfo seguito da un polverone
“George ma quella era…”
“sì Fred! Era la buio pesto peruviana!” il giovane Weasley si guardò intorno poi si precipitò per le scale
“dove vai Freddie?!”
“scusa Georgie! Torno subito!”
Corse saltando gli scalini a tre a tre ignorando gli insulti dell’elfo domestico e si fiondò nella stanza di Emily che, colta di sorpresa da quell’intrusione lampo, si chiuse un dito nella pesante valigia
“Aih!”
“Santo Godric scusami!” Fred si avvicinò “è che… ho sentito la discussione con Remus in cucina e… stai bene?”
“è solo un dito…” commentò riprendendo a trafficare con i bagagli e indossando la mantella
“non per quello” la strega si diresse verso la finestra ma lui si parò davanti puntandole gli occhi negli occhi “dopo il dibattito con Remus intendo! Sei molto legata a lui : stai bene?”
Emily si pietrificò : perché quel ragazzo le faceva tutte quelle domande? Perché s’interessava tanto a lei? Non si erano mai visti prima e lei non poteva dargli nulla in cambio.
“Emily!” Lupin entrò in camera “non fare mai più una cosa del genere!”
Gli occhi della strega tornarono impassibili : allora era per farla beccare da Lupin! L’aveva fermata per evitarle la fuga! Eppure c’era qualcosa nei suoi occhi che…
“Rem lasciala andare!”
“cosa?” quella domanda uscì come una valanga dalla bocca carnosa della giovane
“George ti sei impazzito? Tu non puoi neanche immaginare i pericoli che corre se sta da sola lì fuori e…”
“sono Fred! Ma è possibile che non ve ne accorgiate?!” chiese quasi esasperato
Un risolino uscì squittendo dalle labbra di Emily e Fred si sentì fiero di sé
“e comunque le farò da scorta! Dovrà venire a Hogwarts no? Beh la terrò d’occhio fino al giorno in cui arriveremo a King’s Cross!”
“e secondo te lei si farà…”
“sì! Accetto!” rispose la ragazza con aria di sfida
“Emily no lo conosci neanche…”
“pensa un po’, lui non mi conosce neanche e mi vuole proteggere, e si accorge quando ho qualcosa che non va, e si preoccupa che mi vada tutto bene! C’è gente che mi conosce da molto più tempo e se ne frega!”
“non azzardarti a dire che non me ne frega niente Emily! Sai che non è così!” Fred osservò meglio Lupin : tremava, stava per piangere e si vedeva, poi spostò lo sguardo verso Emily; sembrava impassibile ma controluce gli occhi si rivelarono umidi
“devo proteggere Harry, Emi! Lo sai che devo metterlo davanti anche alla mia stessa vita”
La ragazza lo abbracciò teneramente, nascondendo il volto nell’impermeabile del mago
“scusami Rem… ma lo sai quanto è importante per me…”
“non saprebbe dirti nulla Emi! Non sa neanche della tua esistenza…!”
“sì ma… ho sempre sognato di conoscerlo… in fondo è..” si bloccò di colpo, Fred era lì nella stanza ad osservarli curioso e lei non voleva dare spettacolo
“beh sai cosa significa per me! Ora io e Fred andiamo…” si staccò dall’abbraccio per guardare negli occhi il ragazzo che arrossì immediatamente
“sempre se non hai cambiato idea!” disse sorridendo
Un momento! Gli aveva sorriso? La ragazza di ghiaccio aveva sorriso a lui?!
“io… no! Certo che no! Vado a fare le valige!”
Il giovane Weasley si precipitò fuori dalla stanza per raggiungere la camera che condivideva con il fratello
“cosa?! Lasci me per andare con lei?!”
“George ha bisogno di aiuto!” si giustificò Fred mettendo una maglietta nello zaino
“e a me? A me non ci pensi? Chi mi completerà le frasi? Chi farà scherzi con me?” si avvicinò al fratello e lo strattonò per il colletto “mi logorerò senza di te Freddie!”
“Georgie non fare il tragico!” lo ammonì sorridente “tra qualche giorno ci vedremo alla stazione!”
“capisco… t’interessa la Lupin eh?!”
Fred arrossì
“ma che stai dicendo?! Non la conosco neanche!”
“sì ma … dai… c’è da dire che.. smuove un po’ l’ormone…”
“sei sempre il solito maiale!” affermò Fred tirandogli un maglione in pieno volto
George rise, poi accompagnò il fratello alla porta dove, ad aspettarli, c’erano Lupin,Emily,Molly e Hermione
“quindi è vero?” la giovane Grifondoro guardava i gemelli incredula “l’accompagnerai tu? E rimarrai solo con lei?!”
“beh… qualcuno doveva pur farlo…”
“Fred non la conosci! E se dovesse succedere qualcosa?!”
“Hermione adesso basta!” s’intromise Lupin “Fred sa quello che fa… dopotutto si è offerto lui di farle da scorta”
“io non capsico cos’abbia di particolare! Forse vi state scordando che quello da proteggere è Harry” si lamentò la ragazza abbandonando la stanza indignata
“Woh… Herm l’ha presa peggio di me!” osservò George
“mi dispiace…”
“tranquilla Emi, Hermione è solo preoccupata per Harry… le passerà domani mattina” sorrise Molly Weasley
“siete sicuri che ve la caverete?”
“Rem stai tranquillo… andiamo gemello?”
“subito ma… la tua valigia?”
“la porteremo noi a King’s Cross” rispose Lupin
Fred e Emily uscirono dal numero 12 e montarono sulle scope
“stammi dietro se ci riesci” lo avvertì la strega
Fred sorrise beffardo : come poteva una ragazzina battere lui, uno dei due bolidi umani, su un manico di scopa?
Una volta levatosi in volo, però, rimase sorpreso : Emily era abilissima sulla scopa, sfrecciava veloce come un boccino, quando finalmente la raggiunse lei rallentò
“qui dovremmo essere lontano dalla visuale dei babbani…”
“dove hai imparato a volare così?!”
Emily sorrise e Fred si sentì meglio : far ridere la gente era sempre stata la sua passione, ed essere riuscito a far sorridere lei, beh , la riteneva una vittoria personale
“Lunastorta! è stato lui ad insegnarmi…il nome ti dice nulla?!”
“la mappa! La mappa del malandrino! E tu come..?!”
“Lunastorta, Ramoso, Felpato e Codaliscia no? Rispettivamente Remus Lupin, James Potter, Sirius Black e… Peter Minus” pronunciò quel nome con disprezzo
“REMUS LUPIN?! REMUS UN MALANDRINO?!” per la sorpresa Fred quasi cascò dalla scopa
E questo suscitò una debole risata della sua compagna di viaggio
“attento Fred : scendiamo!” lo avvisò scendendo in picchiata su una casupola che aveva tutta l’aria di una villetta.
Era isolata in mezzo ad un giardino con alberi e fiori, ad introdurre l’abitazione c’era un portico bianco rialzato in legno che ospitava due poltrone in vimini e un tavolino.
Emily scese con grazia dalla scopa e aprì la porta: un salottino apparì agli occhi di Fred, un po’ sottosopra, dopo essere entrato, il ragazzo vide che attaccata al salottino c’era una cucina e più avanti, un corridoio l’avrebbe condotto al bagno e alla camera da letto di Remus
“puoi stare nella stanza di Lunastorta se vuoi… sennò c’è il divano”
“tu dove dormi?”
“questo non t’interessa… lì c’è il bagno, lì la cucina.”
Fred la guardò armeggiare con la mantella per poi tirarne fuori la bacchetta
“ti consiglio di spostarti un po’ più a destra…” il mago eseguì gli ordini
“DESCENDO!” e in pochi secondi, dove prima c’era il giovane Weasley, apparve una scala che portava alla soffitta. Il ragazzo si spostò per sbirciare e, seguendo le scale con lo sguardo, intravide un letto matrimoniale con tanti pupazzi, una scrivania e… e la sua testa fu costretta dalle mani di Emily ad abbassarsi
“non si sbircia Weasley!”
“siamo così vicini che potremmo baciarci…” le fece osservare.
Immediatamente la strega divenne rossa come un peperone e si scansò, Fred rise di gusto
“non posso crederci! Sei così tosta e t’imbarazzi se un ragazzo ti fa notare che potrebbe baciarti?”
“a me non fa ridere Fred! Santo Godric sono pur sempre una ragazza!”
“e da quanto ho capito sei una fan di Harry” ammiccò lui
“in un certo senso…” rispose Emily “ora vado a mettermi comoda” affermò salendo la scala
“ti serve una mano? Se vuoi ti aiuto!” scherzò Fred
Una volta arrivata al piano superiore, la ragazza si mise carponi sul pavimento e fece sbucare la testa dal buco che ospitava la scala
“parli troppo per i miei gusti! Non costringermi a spedirti a casa!”
“allora facciamo così : parlerai tu quando scendi! Se non lo farai, parlerò così tanto da farti scoppiare la testa!”
“ma cos’è che non va in te Weasley?” sorrise
“ormai ti ho presa come una sfida! Non sarò contento finché non ti renderò una ragazza sorridente e spensierata e per farlo devo conoscerti!”
E nei giorni che seguirono, con tanta sorpresa di Emily, lei si aprì tantissimo, gli raccontò di com’era Remus come patrigno, di quando aveva pianto per giorni perché Remus non l’avrebbe mandata ad Hogwarts, di come l’allenava nella difesa contro le arti oscure e del suo passato .
“…. Non so molto su mio padre, so solo che era un babbano che si è fatto ammazzare da quella cagna di mia madre.”
Spiegò Emily, seduta sulla sedia di vimini del portico, la sera prima dell’incontro alla stazione
“sono sicura che quando saprai chi è mia madre scapperai a gambe levate…”
“ma io lo so!” le sorrise Fred.
*e allora perché sei ancora qui?* voleva chiedergli Emily : era l’unico, oltre Remus, che non aveva paura di lei e del suo sangue.
“e… non ti crea problemi?”
“che problemi dovrebbe crearmi? Non sei come tua madre! Questo mi basta!”
“non sai come sono io realmente…”
Fred si alzò e l’abbracciò teneramente
“ho passato questi giorni a conoscerti e sono sicuro che non hai nulla di Bellatrix!”
“sento che posso fidarmi di te Fred… perché?”
“perché sono tuo amico!”
“saresti il primo e l’unico!” sorrise la ragazza  “comunque qualcosa che mi lega a lei c’è…”
Fred si staccò e la guardò negli occhi
“per quanto nobile, la fattura di Sirius è stata una maledizione per me: la mia vita è tutt’ora legata alla sua, se lei vive io vivo, se lei muore io muoio … se lei ammazza io sento la soddisfazione che prova nelle vene… sentiamo le emozioni più forti l’una dell’altra! Per questo mi riuscirebbe molto più facile odiare che voler bene a qualcuno! Sai quante volte ho pensato di uccidermi per far fuori anche lei?”
Il giovane Grifondoro le prese il viso tra le mani
“non dire mai più una cosa del genere! Ti farò diventare la strega più felice di Hogwarts! Così lei lo sentirà e si rivolterà dentro Azkaban per l’invidia!”.

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Capitolo 3
*** Le Matricole Di Hogwarts ***


“così… questa è Hogwarts?” Emily si guardò intorno studiando il castello in ogni minimo dettaglio: aveva passato il viaggio a guardare fuori dal finestrino, non aveva mai spiccicato parola con nessuno e uno strano senso di agitazione la pervase appena giunti a destinazione.
Solo una volta sulla carrozza si guardò intorno e si accorse che gli altri la stavano scrutando ma non ci fece troppo caso.
“sì!” affermò Fred fermandosi accanto a lei “dovrai sopportarla un anno!” l’avvertì scherzosamente
“o sarà Hogwarts a dover sopportare lei!” la canzonò George divertito
La strega si girò di scatto verso il giovane Weasley e gli lanciò un’occhiataccia da brivido
“Emily!”
A chiamarla fu la voce di Albus Silente in persona: dopo quell’assaggio di confidenza, tutti si aspettarono un abbraccio o un saluto cordiale da parte della ragazza  che invece si limitò a guardarlo con sufficienza
“Albus…” rispose come se fosse stata costretta a farlo
“ti prego di seguirmi dentro” la incoraggiò il vecchio preside di Hogwarts “provvederò io stesso al tuo incontro con il cappello parlante in sala grande dopo le matricole e…”
“siete proprio decisi a non farmelo vedere fino all’ultimo eh?!” chiese scocciata
Silente non rispose, le rivolse un sorriso e le fece strada.
Emily fu subito affascinata dal maestoso castello che le avrebbe fatto da casa per tutto l’anno, le piaceva tantissimo il platano picchiatore, venne stregata immediatamente dalle scale, venne pervasa dal desiderio di assistere ad una partita di quidditch…
“gli studenti dovrebbero essere tutti pronti credo”
“allora andiamo no?” chiese lei con arroganza.
Entrata nella sala grande venne invasa da sensazioni mai conosciute: gioia, curiosità, ambizione… era tutto più amplificato e Bellatrix lo sentiva, Emily sentiva nelle vene il suo dissenso e fu costretta da quella sensazione a sfoggiare un’espressione cupa e disgustata mentre sfilava tra i tavoli delle quattro case seguendo Albus Silente fino a raggiungere il panchetto posto vicino alla McGrannit.
Quando l’ultima matricola venne smistata in Tassorosso, la folla non sembrò badare alla giovane strega e si alzò un chiasso tremendo tant’è che le parole del preside arrivarono a scatti alle orecchie del pubblico
“Per….vore! Diamo--- be---nuto---a—ILY EVANS”
Gli studenti si zittirono per la curiosità e a due persone nella sala grande gelò il sangue:
gli occhi di Harry Potter e di Severus Piton erano fissi sulla ragazza
“non ha nulla di Lily” pensava il professore di pozioni “eppure l’ha chiamata così… perché? Chi è quella ragazza?”
Emily si sedette sullo sgabellino e incrociò lo sguardo di Harry, finalmente ce lo aveva lì, a portata di mano, avrebbe potuto chiedergli come aveva passato quegli anni senza di lei, avrebbe potuto chiedergli di più su suo padre, avrebbe potuto avere uno straccio di famiglia.
Incondizionatamente, però, i suoi occhi viaggiarono fino a quelli di Fred che le fece un cenno con la testa, come se volesse rassicurarla.
“mmm Evans!” il cappello gracchiò da sopra la sua testa “ho già avuto una Evans tempo fa… credo che molti in questa stanza la conoscano! Ma tu cos’hai di lei?”
“nulla…” rispose con voce tremante la strega stringendosi la gonna nei pugni
“ne sei sicura? Io qui vedo coraggio, testardaggine…. Ma vedo anche voglia di crescere, sete di vendetta, nelle tue vene scorre lo stesso sangue e lo stesso odio di tua madre! Non sei molto diversa da lei… non è così?”
I brividi correvano instancabili nella schiena della strega
“io non sono come lei…”
“lei è una strega molto potente…” l’avvertì il cappello
“io lo sono di più”
“più forte? Si vedrà! Sicuramente hai la stessa arroganza”
“ma…”
“e il vostro legame parla da se”
“ti prego no…”
“SERPEVERDE”
La tavolata in cui predominavano i colori Verde e Argento si alzò per festeggiare la nuova arrivata che si avvicinò a loro camminando lentamente, puntando lo sguardo su Fred, uno sguardo che voleva chiedergli scusa, uno sguardo che implorava il suo aiuto, come se il ragazzo avesse potuto fare qualcosa.
*la casa ti segna* le aveva sempre detto Remus… Remus! Sarebbe stato distrutto dalla notizia.
Raggiunse i compagni di Serpeverde e si mise a banchettare con loro pensando che da quella sera la sua vita sarebbe cambiata, il cappello le aveva dato la conferma di tutto ciò che aveva sempre temuto: non era affatto diversa dalla madre, era Bellatrix Lestrange, non Lily Evans; era una serpeverde, non una grifondoro; era Emily Evans, non Fred Weasley.
Passò la serata in silenzio, non osando guardare Harry alle sue spalle che però non fece lo stesso: una volta sgombrata la sala grande, il mago rincorse la new entry delle serpi per tutti i corridoi fino a che non la raggiunse con il fiatone tendendole la mano
“Harry!” esclamò riprendendo fiato “Harry Potter”
“Emily…” rispose lei “soltanto Emily”
Pronunciare quel cognome la rendeva umiliata, non era una Evans, sentiva sulle spalle tutto il peso della famiglia Black.
“Ah… Emily! Avevo capito…”
“avevi capito Lily vero?” Harry sobbalzò per quanto fu diretta quella domanda retorica: come poteva quella ragazza mancare di tatto in quel modo?
“in molti fanno questo errore, ma Lily Evans è solo un lontano ricordo: io non sarò mai Lily Evans” se ne andò lasciandolo imbambolato e senza parole.
“Emily!” Fred raggiunse la ragazza lungo il corridoio e la prese per un polso “Emily ti ho chiamata centinaia di volte! Perché non ti sei fermata?”
La strega non si voltò a guardarlo ma rimase a fissare il vuoto di fronte a sé a testa alta
“sono una serpeverde Fred…”
“e con questo?”
“sono come lei capisci? Io sono Bellatrix Lestrange formato tascabile!”
Il giovane Weasley sorrise e l’abbracciò costringendola a nascondere il viso nella toga dei grifondoro
“Emily non tutte le serpi escono con il veleno” la rassicurò teneramente
“quindi tu sei la nuova arrivata!”
Una voce maschile riportò la Evans alla realtà: si staccò dall’abbraccio di Fred per scorgere meglio colui che l’aveva chiamata.
Un ragazzo alto, dal bel portamento, la pelle chiara come porcellana e i capelli biondi quasi argentei la stava fissando.
Emily notò subito lo stemma sulla toga del compagno di scuola : Serpeverde.
“tranne lui” disse seccato Fred “lui il veleno ce l’ha al posto del sangue!”
Il giovane Serpeverde si avvicinò bruscamente al grifondoro finendogli sotto il naso
“Weasley questo non è il tuo territorio!” lo ammonì con fare minaccioso “spero di non doverti trovare più in simile compagnia” disse poi rivolto alla ragazza “io sono Draco Malfoy!” si presentò porgendole la mano
“Emily E… solo Emily” rispose la ragazza sfiorando la mano del mago per poi ritirarla subito
Fred guardò quasi disgustato quel gesto e dopo pochi secondi si rivolse a Draco
“Malfoy noi stavamo parlando se non ti dispiace…”
“quello mi sembrava amoreggiare Weasley! Cosa ne penseranno le tue fan? Sai Emily? Lui ha tantissime ragazze che gli vanno dietro e..”
“non mi interessa” rispose lei secca “vorrei andare a dormire, scusatemi”
Ma la sua  attenzione fu catturata da una corsa riecheggiante per i corridoi
“Albus! Albus sono arrivata giusto in tempo per…” una voce squillante di ragazza chiamò il preside e suscitò in Emily una strana fitta allo stomaco
“mi dispiace ma la cerimonia di smistamento è appena terminata!” sentirono rispondere all’anziano preside
“ma.. ma Albus io DEVO essere smistata!” la giovane appena arrivata era caduta nel panico e Emily si affrettò a raggiungere i due interlocutori per scoprire se le sue supposizioni fossero state esatte
“potevi arrivare un pochino prima!” l’ammonì Silente
In quel momento la new entry delle serpi, seguita da Fred, fece capolino giusto il tempo per scoprire a chi appartenesse quella voce conosciuta, per capire che tutte le supposizioni fatte le davano ragione, per riconoscerla
“Juno!”
“Lily!”  la ragazzina dalla voce squillante aprì la bocca in un enorme sorriso e corse ad abbracciare la strega
Juno era molto più alta di Emily, aveva i capelli biondo cenere che cadevano mossi poco sopra le spalle e gli occhi neri, il corpo esile si avvinghiò in un attimo a quello minuto dell’amica
“cosa ci fai qui? Non dovresti essere in Canada? Oh ma chi se ne importa! Come stai?”
Fred assistette alla scena abbastanza sconvolto : quella era una Emily che lui non aveva mai visto, una Emily che lo rendeva felice perché si mostrava a lui come una bambina gioiosa ma quella persona svanì immediatamente.
Juno se ne accorse e fissò lo sguardo della serpeverde che era tornato ad essere glaciale
“Lily…”
“non chiamarmi Lily!” l’ammonì a denti stretti ma la ragazza sembrò non voler farci caso
“l’ha rifatto vero? Lily non siete la stessa persona!”
“JUNO NON MI DEVI CHIAMARE LILY! IO NON SONO LILY!”
La Serpeverde sbottò con gli occhi carichi di lacrime che non sarebbero mai fuoriuscite.
Improvvisamente Emily si ritrovò tra le braccia di Fred
“hai ragione” le sussurrò tra i capelli “hai ragione non lo sei. Sei Emily! Sei una ragazza totalmente nuova! Sei una ragazza diversa da Lily Evans e da Bellatrix Lestrange! Sei Emily!la mia Emily”
Gli occhi della serpeverde s’ingrandirono in un istante mentre la giovane ragazza alta e snella guardava incuriosita quel ragazzo che le aveva strappato l’amica dalle braccia
“Al… chi è quel ragazzo?”
“beh Junone lui è…”
“ok! Ok ho capito! Non ti chiamo più Al!”
Il preside sorrise e ritornò a posare lo sguardo sui due amici abbracciati
“lui è Fred Weasley” spiegò
“il figlio di Molly?” chiese sorridendo Juno: lei e Emily erano gli opposti che andavano in due direzioni talmente diverse che si sarebbero incontrati, lei, alta, bionda, occhi neri e sorriso sempre stampato in faccia, completava perfettamente la cupezza di quella ragazza bassina dai capelli neri come pece e gli occhi verdi che emanavano freddezza.
“hey Freddie ma che fine hai… ah beh certo!” un George Weasley un po’ deluso spuntò da dietro la colonna che faceva angolo tra un corridoio e l’altro
“George non è come credi…”
“e come dovrei credere? Mi hai lasciato solo per stare con la musona”
Emily si rimpadronì immediatamente del suo autocontrollo e assumendo una posizione impettita guardò negli occhi il giovane Grifondoro
“chi sarebbe la musona Weasley?”
“tu!” rispose lui parandosi a pochi millimetri dal naso della ragazza “e sei anche una tappa!” affermò sorridendo e provocando il medesimo effetto in Juno che si gustava la scena.
A quelle parole Emily si mise a menare l’aria nel tentativo di includere anche il giovane Weasley nei colpi.
“ma cosa…? Dai! Fermati!” rispondeva parando gli attacchi delle piccole mani tese “e davvero pensi di poter lottare così?! Sei praticamente un elfo domestico femmina!” ridacchiava il mago
“Al non credi che sia necessario fermarli?” chiese ridacchiando la spettatrice
“signor Weasley! Signorina Evans! Credo dobbiate lasciare ad un secondo momento i vostri litigi.” Li interruppe Silente “vorrei chiedere a voi tre se potreste fare da testimoni allo smistamento della signorina Black nel mio ufficio
“Black?!” chiesero i gemelli in coro fissando la ragazza più alta che si limitò a sorridere e annuire.
“Allora? Potrei chiedervi questo favore?”
I gemelli Weasley e la piccola Evans accettarono e scortarono il vecchio preside e la nuova arrivata nell’ufficio dove, di fronte a Fanny, il cappello parlante avrebbe smistato la ragazza
“Ah! Junone Black!” esordì il buffo copricapo
“Juno!” lo corresse lei seccata e imbarazzata
“mi chiedevo quando avrei avuto l’onore di farmi indossare da te! Come mai proprio in separata sede?”
“Oh non è stata colpa mia!” si affrettò a spiegare la ragazza “stavamo volando, eravamo in perfetto orario e io volevo vedere il bosco più da vicino, così ci siamo abbassati ma Fierobecco ha puntato dei furetti e…”
“molto toccante signorina Black!” s’intromise Silente “ora se volete scusarmi…”
“Oh fai pure Al! Ehm… Albus!” si corresse la ragazza immediatamente
Neanche il tempo di sfiorare la testa della ragazza che il cappello parlante aveva già preso la sua decisione
“GRIFONDORO”

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Capitolo 4
*** Il Primo Giorno Di Scuola ***


Il mattino seguente, mentre si affrettava per raggiungere la sala grande per la colazione, Emily venne letteralmente travolta da una ragazzina che aveva tutta l’aria di una con la testa tra le nuvole: non le imprecò contro per quel brusco contatto ma la guardò interdetta, come se si aspettasse che a parlare fosse lei
“Oh… mi dispiace, è che sono nuova e…”
“ma non è colpa tua” sorrise ingenuamente la ragazza dai capelli biondi puntando i suoi occhi celesti in quelli di Emily “è a causa dei grorgospizzi che ti girano intorno che non sei stata troppo attenta”
“gorgo che?!” chiese la serpeverde alzando un sopracciglio
“Gorgosprizzi!” sembrò esultare l’altra “ne hai la testa piena”
La piccola Evans si portò istintivamente una mano alla testa e guardò in alto come per controllare
“beh ci vediamo!” si congedò saltellando allegramente
Emily lanciò un’ultima occhiata alla cravatta della nuova conoscenza sperando di intravedere un po’ di verde, non le sarebbe dispiaciuto averla nella casa di serpeverde ma purtroppo il colore predominante che subito saltò all’occhio era il blu, Corvonero.
Finalmente riuscì ad accedere alla sala grande dove si sentì spaesata per un attimo: non sapeva se puntare dritta alla tavola delle serpi oppure lanciare uno sguardo tra i grifoni in cerca di Juno o Fred. Optò per la prima opzione e si sedette in un posto abbastanza isolato.
“Evans!” la voce di Draco Malfoy riecheggiò nelle sue orecchie e girandosi senza trasparire emozioni, la strega fece un cenno di saluto.
“Evans vorrei parlarti in privato. Posso?”
“qui è abbastanza privato?”
“Bellatrix Lestrange!” 
Sentire il compagno di casa pronunciare quel nome, la fece percuotere da una scossa di paura, non voleva che in quel castello si sapesse chi fosse sua madre, non voleva avere nessun legame di nessun tipo con lei e le sembrò che Hogwarts, invece, era lì per ricordarglieli.
“su non fare quella faccia!” l’ammonì il ragazzo divertito “la mamma è sempre la mamma e…”
Non ebbe il tempo di finire la frase, che si ritrovò la bacchetta della compagna puntata alla gola
“non un’altra parola Malfoy!” il suo volto aveva assunto un’espressione che non premetteva nulla di buono, un sorriso senza gioia si era posato sulle sue labbra, un sorriso sadico, un sorriso malato. Il sorriso di Bellatrix.
“Emily! Emily calmati!” delle braccia esili la catturarono in un abbraccio e la ragazza si lasciò andare
“Juno…”
“sei proprio patetica Evans… e io che credevo fossi degna del nome che fai scorrere nelle vene!”
“nelle sue vene scorre sangue Evans!” lo informò Juno
“non so se tu la conosci bene biondina ma la ragazza ha una buona dose di sangue Black!” Draco aveva assunto un’espressione vittoriosa, come se fosse stato contento e consapevole di aver appena rovinato un’amicizia, ma quello che ne seguì lo fece rabbuiare
“Oh io conosco benissimo lei come lei conosce me e mi conosce abbastanza da poter affermare che forse di sangue Black ce n’è più nelle mie vene che nelle sue!”
Il giovane serpeverde la squadrò per poi andarsene indignato mentre le due ragazze vennero raggiunte dai gemelli Weasley, Ron, Hermione e Ginny
“Hei! Sei stata mitica con Malfoy!” si congratulò Ron
“già… è scappato a gambe levate!” confermò Hermione 
Juno… era capace di farsi nuovi amici in men che non si dica e sembrava che nessuno potesse non volerle bene
“ciao!”
La voce di Ginny scacciò quei pensieri dalla testa di Emily che la guardò curiosa
“ci siamo viste a casa Black ricordi?” le chiese la ragazza dai capelli rosso fuoco
“io… s-sì.”
Ginny le rivolse un sorriso e poi le tese la mano
“Ginny Weasley! Non ci siamo presentate bene quel giorno”
“lei non si presenta mai bene!” scherzò George provocando un risolino di Hermione e Ron.
“sentite” cercò di sviare Fred “devo andare alla voliera dei gufi per mandare un messaggio a Charlie e.. beh andiamo insieme?”
“ora che ci penso devo scrivere a mia madre… ma sì perché no?” chiese gioviale Juno
“lo sai che io ti seguirei in capo al mondo vero?” chiese ironico George
“io dovrei andare in biblioteca… ma vi raggiungo appena ho finito” annunciò Hermione guardando Fred che ricambiò lo sguardo con un sorriso dolcissimo
“miseriaccia Fred! Le stai facendo gli occhi dolci?!” Ron era esterrefatto, Fred e Hermione arrossirono di botto e tutti gli altri scoppiarono in una fragorosa risata; perfino Emily si lasciò trasportare da un sorriso
“allora ride anche cuore di pietra!” fece notare George
Emily per tutta risposta tornò immediatamente seria e lo fulminò
“tu Emily vieni?” chiese Juno alleggerendo la tensione
“no io credo che…”
“perfetto! Andremo tutti e aspetteremo Hermione allora!” esultò la piccola Black prendendo la serpeverde sotto braccio
“io non ho detto che venivo!” protestò lei con scarsi risultati e venne trascinata dall’amica alla voliera dei gufi.
Una volta raggiunta la torre, i sei ragazzi si misero a trafficare con fogli e penne e Emily rimase ferma davanti al suo pezzo di carta per parecchi minuti: avrebbe voluto scrivere Remus ma non sapeva trovare le parole giuste per dirgli che era tra le serpi e non tra i grifoni come avrebbe voluto lui, per dirgli che era destinata a seguire le orme di Bellatrix Lesrtange perché, si sa, tutti i maghi e le streghe diventati cattivi erano serpeverde.
Proprio mentre era immersa in questi pensieri, un gufo color cioccolato si posò vicino a lei porgendole una lettera con il becco.
“Lily! Quella civetta ha qualcosa per te!” la esortò Juno
“perché non vedi di cosa si tratta?” chiese Fred sorridendole dolcemente.
La ragazza titubò per qualche secondo ma poi decise di aprire la busta e leggerne il contenuto:

* Cara Emily,
non ho ricevuto una tua lettera e così ho pensato che non avessi voluto rivelarmi in quale casa fossi stata smistata.
Beh ti scrivo io allora, per dimostrarti che non me ne importa una pluffa che tu stia in Serpeverde o in corvonero o in qualsiasi altra casa che non sia Grifondoro, tu sarai sempre la mia Emily e qualsiasi cosa tu faccia io ti sarò vicino.
Fai vedere a quelle serpi di che pasta sei fatta, ti voglio bene
Lunastorta*

Dopo aver letto l’ultima riga, una strana forza iniziò a scorrere nelle vene di Emily: lei era Emily, la sua Emily, era migliore di Bellatrix Lestrange, era migliore di qualsiasi altra strega ed era la figliastra di Remus Lupin! Si rese conto che sua madre poteva sentire questo senso di ribellione ma non se ne curò, si ricordò di quello che le disse Fred, “Ti farò diventare la strega più felice di Hogwarts! Così lei lo sentirà e si rivolterà dentro Azkaban per l’invidia!”, gliel’aveva promesso e farla rivoltare nella sua cella era un’idea allettante. 
Alzò lo sguardo e sorrise a Juno che ricambiò solare
“Lunastorta eh?”
“proprio lui! Mi ha dato la carica sai? Ora sento che posso rompere tutto qui a Hogwarts!”
“qualcosa già ce l’hai rotto!” scherzò George
“Weasley tu ti stai prendendo un po’ troppe libertà!” sorrise Emily e George rimase spiazzato: non era abituato a vederla rispondere con il sorriso, si aspettava uno sguardo fulminante o un’imprecazione ma un sorriso mai.
“Ehy George!” lo chiamò Ron “sei rimasto di stucco eh?”
Il gemello scosse la testa e rispose prontamente
“è che ha sorriso! Dai lei non sorride mai!”
“non sorrido mai? Bellino io sorrido ma non vengo a sorridere a te!”
“cosa?! Ogni ragazza vorrebbe sorridere a me! Sono l’oggetto dei desideri di tutte le ragazze qui a Hogwarts!” ormai le sue guance erano diventate del colore dei suoi capelli e Emily rise di gusto
“ma sentilo! Sono sicura di non averti mai visto al centro dei miei desideri e credo che neanche tua sorella l’abbia mai fatto!”
Ginny si mise a ridere e la seguirono immediatamente anche Ron e Fred
“io lo trovo carino invece!” rise Juno
“mi stai prendendo in giro Junone Black?!”
“non chiamarmi Junone! Odio quel nome!” si risentì la Black
“a proposito…” s’intromise Ron timidamente “che rapporti hai con i Black? Insomma, come sei legata a loro?” le fece la domanda senza guardarla per la maggior parte del tempo e la cosa scaturì un po’ di sospetto in Emily
“io?” chiese retoricamente Juno “io sono la figlia di Sirius Black” rispose sorridendo e provocando lo stupore di tutti
“beh? Cosa sono quelle facce? È un uomo come tutti! E l’età da padre ce l’ha!” sorrise Emily
“quindi voi due siete…?”
“cugine Ron” affermò Juno
“Sirius Black padre… e tua madre?” domandò Fred curioso
“mia madre… è un po’ complicato da spiegare”
“oh ma noi abbiamo tempo!” la incoraggiò George
“beh lei era una Tassorosso e quando entrò ad Hogwarts lui era già al quarto anno” iniziò a spiegare Juno “al secondo anno, mia madre ricevette una lettera anonima portata da un cane totalmente nero dove le veniva chiesto cosa ne pensasse di Sirius Black”
Si fermò un momento per prendere fiato e si accorse che tutti, compresa Emily che sapeva già la storia ma non si stancava mai di riascoltarla, pendevano dalle sue parole e questo la fece sorridere
“e lei cosa rispose?” chiese Ginny sognante
“lei guardò il cane e gli stampò un bacio sul naso!” rispose dolcemente la Black “aveva capito che si trattava di Sirius Black in carne ossa e peli e il suo gesto aumentò l’interesse in mio padre”
“come mai non la conosciamo?” la interruppe Ron
“Oh… beh dopo che mio padre venne accusato di aver tradito James e Lily, e quindi spedito ad Azkaban, mia madre impazzì e Silente ritenne opportuno mandarla lontano dal mondo magico, per la sua sanità mentale: così ci siamo trasferite in Canada e ogni tanto Remus veniva da noi con Emily per allenarmi alla magia.”
“Oh! Mi dispiace io…”
“tranquillo Ron” lo rassicurò prendendogli la mano “non potevi saperlo!”
“e perché Silente vi ha fatto entrare a Hogwarts proprio ora?” chiese George
“sinceramente non lo sappiamo” rispose Emily
“io avevo chiesto alla Black!” 
“George Weasley prima o poi ti crucio”
George per tutta risposta si alzò e si mise di fronte a lei, impettendosi per accentuare la differenza d’altezza
“pensi di arrivarci?” chiese ridendo
“Georgie la volete smettere di litigare come cane e gatto?” lo ammonì Fred
“una volta tu avresti difeso me Fredrick Weasley!”
“ma sono sempre così?” chiese Juno a Ron indicando i due litiganti
“beh… si conoscono da pochissimo ma le poche volte che si sono incrociati si sono sempre trattati male!”
“che carini!” affermò Juno e si mise a godersi la scena di quei due che litigavano troppo per essere due che si detestavano a pelle…non gliela raccontavano giusta

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Capitolo 5
*** Incontro/Scontro Con Dolores ***


il giorno dopo, Emily e Juno si incontrarono a metà strada per raggiungere l’aula di pozioni
“Papà mi ha detto che il professore di pozioni è molto inquietante!”
“chi? Il professor Piton?” chiese la serpeverde “io so che è nell’ordine…. Ma effettivamente fa rabbrividire ogni tanto”
Entrarono insieme nella stanzetta buia e videro che tutti avevano già preso posto, zitti e immobili.
“Woh! Dev’essere veramente spaventoso questo Piton!” esordì Juno 
“Juno…” tentò di fermarla la cugina
“ma dai! Guardali come stanno!” disse indicando i compagni di scuola
“Juno…” Emily tentò di alzare la voce per richiamare l’attenzione della giovane Black
“se li vede fuori posto cosa fa? Li crucia?!” domandò ridacchiando
“JUNO!”
“non credo che la signorina Black sia così sveglia da sentire i suoi avvertimenti signorina Evans…” il professore vestito di nero dalla testa ai piedi spuntò da dietro le spalle di Juno facendola sussultare e arrossire; lanciò uno sguardo malinconico a Emily per poi spostarsi nuovamente sulla grifondoro con occhio accusatore
“ovviamente scherzavo…”cercò di difendersi la ragazza “e lei l’ha capito perché ha l’aria di essere un gran mattacchione!” disse cercando di celare il nervosismo con un allegria forzata e dandogli un colpetto sulla spalla.
Severus Piton rivolse un’occhiata esterrefatta alla mano che aveva compiuto quel gesto così sfrontato e Emily si portò istintivamente una mano al viso
“no eh?” chiese Juno un po’ preoccupata “come non detto…”
“degna figlia di suo padre vedo!” la rimproverò il professore 
“professore ci scusi: siamo nuove e non siamo abituate alla scuola. Sono sicura che Juno si impegnerà per seguire alla lettera le regole di Hogwarts così come lo farò io.”
La strega puntò i suoi occhi verdi in quelli neri dell’uomo che ebbe un sussulto: quegli occhi! Ecco cosa c’era di Lily in quella ragazzina! Aveva gli stessi occhi! Più di quanto potesse averli Harry, in Emily si notavano di più, si sposavano perfettamente con i lineamenti femminili.
“be-bene allora. Prendete i vostri posti se ne sono rimasti…”
Le studentesse seguirono il consiglio e appena si furono accomodate Juno si sporse verso la piccola Evans 
“aveva ragione papà…” le sussurrò all’orecchio “mette i brividi!”
“Evans!” 
La Serpeverde si sentì chiamare e si girò scorgendo un George Weasley divertito
“hai fatto colpo su Piton eh?” le chiese facendole l’occhiolino
Per tutta risposta la strega si rigirò in avanti scuotendo la testa 
“cosa la diverte così tanto signor Weasley?” domandò il professore di pozioni avvicinandosi al banco di George e terrorizzandolo per la mossa inattesa
“parlavo con Evans…” si giustificò
“io credo che la signorina Evans non voglia parlare con lei signor Weasley”
“stavamo solo parlando… non c’è motivo di essere geloso…”
“Weasley?”
“sì?”
“fuori!”
La lezione di Piton passò lentamente: senza George, Fred non riusciva a fare battute degne di quel nome e per le cugine Black fu difficilissimo seguire gli intrugli di Piton: non avevano mai preparato pozioni così complesse e vederle eseguire dal professore le rese ansiose.
Dopo Piton, toccava alla Umbridge, una donna quadrata amante del rosa che insegnava, se così si può dire, difesa contro le arti oscure
“professoressa?” Emily richiamò l’attenzione della donna alzando la mano
“dimmi cara” le sorrise fastidiosamente
“quando ci eserciteremo nel pratico?” quando vide la donna cambiare espressione si affrettò a spiegare “vede? Ho sempre studiato a casa e questi incantesimi mio padre me li ha fatti imparare senza teorico e mi chiedevo quando…”
“Evans” disse la strega avvicinandosi al banco della giovane serpeverde “tuo padre, è morto! È patetico che tu cerchi la sua figura in un uomo che con te non ha nessun legame di sangue”
La strega ebbe il desiderio di staccarle quel sorrisetto da stronza con le mani che teneva occupate a stringere la gonna sulle ginocchia
“Remus Lupin” rispose a denti stretti “è più di un padre per me! Si è preso cura di me come un padre e mi sostiene come un amico!”
“Oh… povera piccina… invaghita del suo tutore….”
“adesso basta” la ragazza si alzò in piedi di scatto e puntò la bacchetta verso la donna vestita di rosa
“tu OSI puntarmi addosso una bacchetta?!” domandò la donna irritata “EXPELLIARMUS!” 
La bacchetta della piccola Evans cadde a terra e la professoressa si avvicinò a lei con aria di sfida
“esci immediatamente da questa classe Evans! E alle tre ti voglio nel mio ufficio”
Emily si girò di scatto, raccolse la bacchetta e si avviò verso la porta.
“e chiunque non voglia fare la stessa fine, è pregato di non insorgere!” sorrise la strega
“è… è stata brutale!”
“prego signorina Granger?”
“non ha il diritto di trattarla così! Ha ferito i suoi sentimenti e…”
“e lei la raggiungerà fuori signorina Granger” concluse Dolores Umbridge con un ghigno
Hermione rimase scandalizzata per un attimo poi, stizzita, si alzò in piedi e raggiunse Emily che era rimasta sulla soglia ad assistere alla scena.
“ti ringrazio” le disse la serpeverde una volta nei corridoi
“mi da fastidio la gente che se la prende con i più deboli!”
“non eri tenuta a difendermi… insomma… per Fred.”
Hermione ebbe un sussulto e Emily se ne accorse
“cosa c’entra ora Fred?” chiese arrossendo
“Oh… nulla” sorrise Emily “solo che è il mio migliore amico”
Hermione la guardò negli occhi prima incredula, poi felice: aveva giudicato male quella ragazza per pura gelosia. Gelosia di cosa poi? In fondo era solo Fred, allora perché le aveva dato così fastidio quando lei se l’era portato via? 
“cosa ci fanno due graziose signorine in giro per i corridoi?” la voce di Fred Weasley le raggiunse e attirò la loro intenzione: il mago si stava avvicinando a loro seguito a ruota dal gemello che si parò di fronte a Emily e continuò a guardare dritto davanti a sé
“signorine? Ma qui vedo solo Hermione! Non vedo proprio nessun altro!”
La piccola Evans incrociò le braccia 
“molto simpatico Weasley!” commentò sarcastica
“Ah! C’è anche la pulce con la tosse!” affermò George ridendo
“pulce con la tosse?!” si offese Emily “ma ti sei visto? Sembri un lampione della luce fulminato!”
“sei solo invidiosa della mia altezza e della mai bellezza!”
“la tua altezza mi farebbe andare a sbattere contro le cornici delle porte e la tua bellezza… beh mi tengo volentieri la mia!”
Fred e Hermione li guardarono punzecchiarsi ridendo di quei due tipi di caratteri così diversi eppure così uguali, guardandosi ogni tanto e arrossendo a quell’incrocio di sguardi.
L’ora di pranzo arrivò in un attimo e tutti gli studenti si ritrovarono riuniti in sala grande
“Hey ragazzi!” Ginny si fece spazio tra i commensali e si parò tra gli amici che stavano mangiando “presto venite in giardino!”
“cosa ci sarebbe di tanto straordinario in giardino Ginny?” chiese Harry
“Ron!”
“Ron non è poi così straordinario” commentò George ridendo
“ma no! Ron e un cane! Ron ha fatto amicizia con un cane!”
“questa non me la voglio perdere” disse Fred alzandosi e provocando la stessa reazione in George e Hermione
“io preferisco rimanere qui” sorrise Harry
Mentre i quattro ragazzi correvano verso lo spiazzo, incrociarono Emily diretta alla sala grande
“dove andate voi quattro di corsa?" Chiese incredula
“presto! Ron e un cane!” l’avvisò malamente Fred trascinandola per un braccio, non lasciandole il tempo di realizzare cosa le stesse succedendo.
Quando arrivarono a destinazione, la scena che si presentò dinnanzi a loro fu di una strana dolcezza : Ron, seduto sull’erba, Si faceva sovrastare dal corpo di un bellissimo Golden Retriever che gli mordicchiava il maglione tirandolo in avanti e scodinzolando
“Hey!” li salutò il piccolo Weasley accarezzando la testa del cane “avete visto che bello?”
“Ron, siccome non hai successo con le ragazze ti butti sui cani?” lo sfotté Fred
“simpatico Fred!” rispose sarcastico il ragazzo “ma non vedete che carino? Mi ha preso subito in simpatia!”
George, però, notò che Emily guardava strano quell’animale
“cos’hai Evans?” le domandò “non ti piacciono i cani?”
“non è questo…” rispose accigliata “è che credo di conoscere quel cane… vero Hera?” domandò alzando la voce.
Il Golden Retriever si voltò nella sua direzione e si mise seduto
“Hera?” chiese Ron “allora è femmina!” esclamò alzandosi in piedi
“sì! È femmina!” 
Il cane si andò ad accucciare ai piedi di Emily e la guardò con occhi languidi
“con te facciamo i conti dopo… e non guardarmi così!” la rimproverò
“non ci avevi detto di avere un cane!” disse Hermione
“Oh beh.. io… sì ho Era da quando sono piccola…”
“e Juno?” domandò Ron guardandosi intorno
“sì anche Juno conosco da quand’ero piccola ma…”
“ma no! Dico.. non c’è? Mi sarebbe piaciuto fargliela vedere” sorrise Ron
“ma lei la conosce fin troppo bene!” rispose Emily lanciando un’occhiataccia al cane che aveva iniziato a scodinzolare “e adesso me la porto nella foresta… scusateci…andiamo Hera!”
Una volta infiltrate tra gli alberi, la piccola Evans si portò le mani ai fianchi e guardò con aria di rimprovero l’animale
“ebbene? Cosa pensavi di fare?!”
In quell’istante, al posto del cane, apparve Juno piegata in due dalle risate
“non c’è niente da ridere Juno! Ma cosa ti è saltato in mente?!”
“perché non hai visto la tua faccia! Dai Lily volevo solo divertirmi un po’! e poi ho visto Ron un po’ in disparte e volevo farlo sorridere!”
“fai come ti pare! Io ora devo andare dalla Umbridge!” disse congedandosi.
Entrata nell’aula di difesa contro le arti oscure, riconobbe Harry tra i banchi: il cuore si fermò per un momento ma la strega si fece forza e si avvicinò al ragazzo
“ciao..” disse timidamente lei
“Oh… ciao.” Harry era chiaramente in imbarazzo
“volevo chiederti scusa per la mia uscita infelice dell’altra sera” iniziò a parlare Emily “è solo che… da una vita appena la gente sente il mio cognome mi mette a paragone con tua madre con scarsi risultati e… beh il confronto con lei pesa sai?” sorrise dolcemente
“immagino… tu… beh insomma sei legata a mia madre in qualche modo?”
Emily ebbe un sussulto di gioia: per una vita aveva aspettato che Harry le porgesse quella domanda ed era finalmente arrivato il momento
“vedi Harry io”
“Potter! Evans!” la voce di Dolores Umbridge rovinò quel momento che Emily aveva sognato da sempre “entrate, su entrate!” li invitò nel suo ufficio e mentre varcavano la soglia di quella stanza posseduta dal rosa Emily chiese “come mai anche tu qui comunque?”
“ho detto che Voldemort era tornato…” rispose Harry aspettandosi una risposta scostante e offensiva
“ti da la punizione per aver detto la verità?! E da quando non abbiamo il diritto di parlare?!”
Il mago la guardò sconvolto prima di accomodarsi su un banchetto messo lì apposta per l’occasione
“Pottere e Evans… accoppiata conosciuta vero? avete intenzione di seguire le orme dei vostri predecessori?” il nervosismo saliva piano piano nelle vene dei due ragazzi “Oh… ma sarebbe impossibile… una di loro era una grifondoro!” fece notare maliziosamente la donna e Emily dovette radunare tutta la sua forza di volontà per non ripetere il gesto compiuto a lezione
“beh comunque… dovrete scrivere delle frasi per me… non con le vostre piume signor Potter, userete le mie” sorrise sadica la strega “signorina Evans, lei scriverà *non devo insorgere* e lei signor Potter *non devo dire bugie*”
Harry notò che Emily stava per esplodere così la prese in contropiede 
“per quante volte?” domandò a malavoglia
“quanto basta perché il messaggio penetri!” rispose secca 
I due ragazzi iniziarono a scrivere finche un dolore pungente alla mano sinistra non impedì loro di smettere. Emily fissò la fonte di quel male e con sorpresa vide che quello che stava scrivendo sul foglio, giaceva come una cicatrice sul dorso della mano
“ma che cazz…?”
“sì? Signorina Evans?”
“è una punizione barbara!”
“sta per caso insorgendo?!”
“no… non devo farlo. Me l’ha detto lei” rispose disgustata
“potete andare allora… ci vediamo a lezione!” li congedò sorridente 
“ci vediamo all’inferno” sibilò la ragazza una volta sulla porta.

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Capitolo 6
*** L'Accordo Con George ***


“come va la mano?” chiese Harry.
Lui e Emily si erano appena diretti verso la capanna di Hagrid dove sapevano che avrebbero trovato i fratelli Weasley, Hermione e Juno.
“c’è inciso quello che dovrebbe essere scritto sul mio foglio della punizione.. la tua?”
“non devo dire bugie!” rispose Harry con una pessima imitazione della professoressa che fece sorridere Emily
“chi era tuo padre Emily?”
L’atmosfera tornò seria e la strega guardò negli occhi il ragazzo sopravvissuto quasi con paura
“mio… mio padre?” chiese retoricamente “Cole Evans…”
“e aveva a che fare con mia madre?”
“lui era.. era suo fratello!” disse finalmente
“cosa?!” Harry era sconvolto “non è possibile Emily! Ti stai sbagliando ne sono certo! Mia madre non aveva un fratello! Sono sicurissimo di questo!”
“andiamo Harry! Eri sicurissimo anche che i tuoi genitori fossero morti in un incidente d’auto fino a qualche anno fa!”
Ci fu un silenzio imbarazzante poi il ragazzo guardò la piccola Evans con sguardo indagatore 
“e tu come lo sai?”
“so molte più cose sul tuo conto di quante ne immagini” tagliò corto lei
“quindi noi siamo… cugini?”
“esattamente” affermò la ragazza guardandolo con dolcezza “non sai da quanto aspettavo questo momento! Eri l’unico straccio di famiglia che mi rimaneva e non vedevo l’ora di incontrarti di nuovo!”
“di… di nuovo?!”
“quando avevamo pochi mesi io, te e Juno ci siamo incontrati qualche volta!”
“Juno? Ma Juno…”
“è la figlia di Sirius Harry!” 
“per la barba di Merlino!” esclamò il ragazzo portandosi una mano alla fronte “siamo praticamente imparentati tutti e tre e io lo vengo a sapere solo oggi?!”
La Serpeverde rise di gusto e poi lo abbracciò lasciandolo di stucco
“aspettavo da tantissimo questo momento Harry” disse dalla spalla del ragazzo che l’abbracciò istintivamente
“ti sei sentita tanto sola vero?” 
“credo che a te sia andata peggio…Remus dice che zia Petunia ti tratta malissimo” rispose senza staccare la guancia dal maglione del ragazzo “almeno con Lunastorta è stato tutto più semplice! Si è preso cura di me meglio di quanto potesse fare un padre”
“beh ora non dovrai più sentirti fuori posto Emi! Siamo di nuovo una famiglia!”
Non aveva mai parlato con quella ragazza ma la sentiva parte di sé, se la sentiva scorrere nelle vene, con lei, in quel momento, si sentiva a casa.
“parlami di mio zio… come mai non so della sua esistenza?”
“da quello che ne so era un ribelle, un giramondo e adorava ascoltare le storie di zia Lily su Hogwarts. Per questo Zia Petunia non l’ha mai visto di buon occhio, e credo sia per questo che non te ne abbia mai parlato… beh comunque un giorno decise di andare a King’s Cross per osservare quanti bambini riuscissero ad entrare nel binario nove e tre quarti e fu lì che incontrò mia madre” le ci volle tempo per riprendere il discorso: non le faceva piacere parlare della donna che era stata costretta a darle la vita “mia madre invece era una strega purosangue e faceva parte dell’esercito di Voldemort. Sapeva che mio padre era un babbano e provava ribrezzo e attrazione per lui così lo mise nell’elenco delle vittime. Andò a letto con lui, come una mantide religiosa prima sfruttava i suoi obiettivi e poi li faceva fuori. Quella sera però non calcolò bene ogni cosa e dopo un po’ venne a sapere di aspettare me. Era intenzionata a farmi fuori, non avrebbe sopportato l’idea di crescere una sporca mezzosangue”
“e chi ti ha salvata?” chiese Harry preso dal racconto
“Sirius!” sorrise Emily e si mise a raccontare della fattura, del gesto di Remus, della sua infanzia e di ogni dettaglio che Harry si era perso in quei 14 anni.
Tra una confessione e l’altra, i due ragazzi raggiunsero gli amici alla capanna di Hagrid
“ce ne avete messo di tempo!” li chiamò Ron
“cosa vi ha fatto fare quella cassapanca?” chiese Juno
“guarda tu stessa” Emily le mostrò la mano e la cugina rimase indignata
“ma è orribile!” commentò Hermione “dovete fare qualcosa! Dirlo a Silente!”
“sai benissimo che non è così facile come sembra Hermione!” l’avvertì Harry
“stai bene?” chiese Fred avvicinandosi a Emily e studiando la mano da lontano, per paura di farle più male 
“tranquillo Fred” sorrise Emily “sicuramente sto molto meglio del cervello di tuo fratello…”
Il ragazzo alzò gli occhi al cielo rassegnato mentre un George Weasley scandalizzato si dirigeva a grandi passi verso la strega 
“l’avete sentita tutti vero?!” chiedeva indicandola “ha cominciato lei stavolta eh? Non è la vittima di George Weasley! È lei la guerrigliera!”
I ragazzi si misero a ridere e la piccola Evans si unì a loro
“ridi eh? Ora vediamo chi ride!” e con uno scatto, il giovane Grifondoro prese Emily a sacco di patate, tenendola saldamente per la vita e facendole posare il peso sulla sua spalla destra
“cosa?!” la strega aveva smesso di ridere e iniziò a scalciare furiosamente sul petto di George e a sferrare pugni sulla schiena del ragazzo “mettimi giù sporco Grifondoro!”
“Serpe in seno!” la insultò giocosamente
“in seno, in testa… è una serpe in tutto il corpo!” scherzò Juno
“ti ho sentita!” l’ammonì la cugina in lontananza ancora vittima di George che si stava inoltrando nella foresta “Weasley non sto scherzando! Fammi scendere!”
Il ragazzo si fermò di fronte al punto in cui gli alberi diventavano più fitti e la prese sotto le braccia, come si fa con i bambini, tenendola con i piedi lontani da terra che continuavano a scalciare
“sei proprio una streghetta tascabile!” affermò guardandola negli occhi
“e tu sei peggio di un folletto della Cornovaglia!” rispose in tono acido
George sorrise e in quel momento Emily si accorse della luce nei suoi occhi, gli occhi troppo simili a quelli di Fred, gli stessi occhi in cui si era specchiata quella volta in cui *erano così vicini che avrebbero potuto baciarsi* e arrossì di botto.
George se ne accorse, si sentì vincitore, l’aveva messa in difficoltà e sentiva di averla in pugno, si avvicinò all’orecchio di lei e le sussurrò
“sei in difficoltà Evans?”
Un brivido si impossessò della schiena della ragazza, correndo per tutta la spina dorsale ma le risate degli amici che li stavano per raggiungere, la riportarono alla realtà.
“ti piacerebbe Weasley” gli disse imitando il gesto compiuto pochi secondi prima dal mago stesso che sorrise e la mise con i piedi per terra
“avete finito di litigare voi due?” li ammonì Hermione “qui bisogna parlare di cose serie!”
“di come studiare tre libri in tre ore?” chiese giocoso Ron
“no fratellino!” s’intromise Ginny
“del ballo d’inizio anno!” esultarono in coro lei e Hermione
“ballo di inizio anno?” domandò Juno “nei telefilm babbani fanno una cosa simile ma di solito è a fine anno!”
“ma noi non abbiamo mai avuto un ballo di inizio anno!” protestò Ron
“attento fratellino” lo avvertì Fred “La McGrannit potrebbe utilizzarti di nuovo per le sue dimostrazioni danzanti!”
Lui e il gemello risero a crepapelle mentre il piccolo Weasley rabbrividì
“il ballo di inizio anno ci è stato gentilmente concesso da Silente” spiegò la piccola Granger 
“dopo aver visto il successo riscosso dal ballo del ceppo!” concluse Ginny fiera
“ballo del ceppo?” chiese Emily spaesata
“è stato un ballo in onore del torneo tremaghi” rispose Harry
“Ah… Lunastorta me ne ha parlato... è stato in quel torneo che è tornato vero?”
Harry annuì triste e per alleggerire la tensione Fred decise di prendere la parola
“beh quindi dovremmo cercare una dama giusto?” 
“esatto!” esordì Hermione “e, per usare parole tue, dovreste sbrigarvi o le migliori saranno prese” 
“tu sei già stata presa?” domandò Fred
“beh… no… ma la notizia del ballo è stata appena divulgata e…”
“bene! Verrai con me allora!” sorrise beffardo il ragazzo lasciando Hermione senza parole
“ e noi ragazze? Dobbiamo aspettare che ce lo chieda qualcuno?” 
“sì Juno… il nostro è il classico : aspetta e spera” rise Ginny
“il nostro cuore di pietra sarà costretto a passare la sera in solitudine allora” commentò George
“vuol dire che saremo in due Weasley!” rispose Emily “perché nessuna ragazza accetterà di andare al ballo accompagnata da te”
“a questo punto tanto vale che ci andate insieme” scherzò Ron
“scherzi? Io ho una reputazione da difendere!”
“cosa c’è Evans? Hai paura dei commenti della gente?” la provocò George
“paura Weasley? Io non ho paura!”
“e allora andate insieme!” propose Juno ridendo 
“io non ci vado al ballo con lei”
“non sarai tu a non venire al ballo con me! Sarò io a non andare al ballo con te”
“beh… peccato…” incalzò Fred “perché.. ecco… ho sentito dire che molti ragazzi di serpeverde avrebbero voluto invitare Emily…”
“e tra le grifondoro almeno una decina di ragazze avrebbero voluto essere invitate da George…” aggiunse Juno che aveva capito il gioco
“certo” s’intromise Ron “sai che botta per loro sapere che ci vanno insieme?”
“dici che ci rimarrebbero tanto male?” chiese George interessato
“malissimo” confermò Fred
“e le ragazze di grifondoro si dispererebbero?” domandò Emily
“come in un manicomio” le diede spago Juno
“Evans!”
“Weasley?”
“andremo insieme al ballo!”
“per una volta mi trovi d’accordo… ma sappi che sarà la prima e l’ultima!”

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Capitolo 7
*** La Testa Di Porco e Luna Lovegood ***


Passarono giorni e il clima di tensione che si veniva a creare durante le ore di lezione della professoressa Umbridge andava sempre più crescendo e i ragazzi realizzavano ogni giorno di più che quello che voleva la donna, era un branco di ragazzini con la testa riempita dal fumo della teoria, niente pratica.
“non notate nulla in quella vecchia radiosveglia?” chiese Juno a cena
“cosa dovremmo notare?” chiese Ron ingozzandosi di pollo
“che non ci vuole preparati a combattere” intervenne Hermione stizzita
“avremmo bisogno di un diversivo non trovate?” domandò Juno girando pigramente la forchetta nel sugo
“che intendi Black?” chiese Fred
“intendo dire che se non ce le insegna lei le cose saremo costretti a cercarci un professore da noi!”
“e chi sarebbe così istruito da accettare questo incarico?” chiese ingenuamente Harry venendo sovrastato dagli sguardi di tutti 
“io?!” domandò sorpreso “non ci pensate neanche ho già avuto troppi guai con quella!”
“Harry sei l’unico che può farlo!” lo esortò Hermione
“e di lei e Emily che mi dite?” chiese indicando Juno “sono state allenate da Lupin da quando sono piccole! Sapranno sicuramente di più di me e…”
“Oh ma noi ti daremo una mano se lo desideri” sorrise la Black
“non è questo il punto! Il punto è che…”
“Hey Weasley!” un ragazzo dell’ultimo anno andò da George salutandolo con uno scambio di mani amichevole interrompendo così il discorso di Harry “ho sentito dire che ci vai con la Evans al ballo!”
Un brusio di sottofondo partì dalle ragazze del tavolo dei Grifoni e George sorrise beffardo all’amico
“beh sai” iniziò a vantarsi “non è stato difficile. Insomma… non ha potuto resistere al mio fascino e…”
“ma bravo!”
Una voce si alzò dal gruppetto di studentesse al medesimo tavolo e George rabbrividì
“tranquilla Angie!” riprese la voce “al prossimo ballo ci andiamo insieme! Com’è che hai detto George? Erano queste le parole esatte?”
Lo sfogo raggiunse anche gli altri tavoli, facendo girare le serpi e Emily che intravide un ragazza in piedi con le mani portate ai fianchi, aveva una carnagione scura e un viso di una certa importanza, era molto carina e proporzionata ma negli occhi neri si poteva scorgere tutto il dissenso possibile
“Angie!” George sembrò in serie difficoltà “io ti avrei invitata ma…”
“ma cosa?!” quella ragazza era come un leone che attaccava la sua preda e non gli dava il tempo di rialzarsi
“ma io sono stato…”
In quel momento tutto il sangue Serpeverde di Emily, saltò fuori facendola avvicinare nel modo più malizioso possibile a George e facendole posare le mani sulle sue spalle
“è stato stregato dal fascino dei cattivi” accompagnò l’ultima parola con una mimica delle cosiddette virgolette. Quella ragazza non le aveva fatto niente, non era neanche sua intenzione ferirla ma sapeva che si sarebbe rivoltata contro George e la cosa la divertiva.
“passa al lato oscuro” iniziò a scherzare Juno “noi abbiamo Emily Evans”
Molti dei ragazzi seduti al tavolo si misero a ridere con lei, altri erano troppo impegnati a osservare la reazione di Angelina che diventò rossa in viso
“qui si mette male” commentò Fred all’orecchio di Hermione che ebbe un sussulto
“ragazzina impertinente! Come ti permetti?” Angelina si stava dirigendo verso la piccola Evans con fare bellicoso e George si parò istintivamente di fronte a lei 
“non metterti in mezzo George!” lo ammonì la compagna di casa
“Angie… Angie risolviamo al faccenda ok?”
La ragazza si fermò e lo guardò interessata
“ci vengo con te al ballo ! come ti avevo promesso l’anno scorso” cercò di rassicurarla
“come scusa?” 
Stavolta a lamentarsi non era la giovane grifondoro ma Emily stessa da dietro le spalle del giovane Weasley che si girò verso di lei incredulo
“Evans ti prego” la supplicò tra i denti
“Evans ti prego?” sbraitò lei “mi hai invitata al ballo Weasley! Prenditi la responsabilità delle tue azioni!”
“rassegnati nanerottola!” s’intromise Angelina “sei arrivata dopo!”
“ e nonostante questo ha chiesto a ME di andare al ballo” la fulminò la serpeverde
Un “WOOOOHHHH” generale alimentò la tensione venutasi a creare tra le due ragazze e George lanciò una muta richiesta di soccorso al gemello che si limitò a scuotere la testa impreparato così decise di agire da solo
“ok, ok” disse prendendo le spalle di Emily tra le mani e trascinandola verso l’uscita “adesso io e Evans mettiamo in chiaro un po’ di cose e poi torniamo con il verdetto eh? Che ne dite? Perfetto!”
Il tavolo dei Grifondoro rimase in silenzio e a romperlo fu proprio Juno
“Allora Ron” esordì facendo sobbalzare il piccolo Weasley “quando hai intenzione di invitarmi al ballo?” gli chiese sorridendogli dolcemente
Le orecchie di Ron divennero rosse e il mago assunse un espressione di panico totale
“non devi rispondere ora eh?” rise Juno
“io…io…”
“coraggio Ron!” lo esortò Hermione
“come si fa?” chiese supplicante al fratello
“Alzati in piedi” iniziò a spiegare Fred facendo in modo che il fratello seguisse le istruzioni “prendile la mano, guardala negli occhi e ripeti dopo di me: Juno”
“Juno” ripeté Ron ancora spaesato
“vorresti venire” continuò Fred
“vorresti venire”
“al ballo con me?”
“al ballo con me?”
“ecco!”
“ecco!” 
Juno scoppiò a ridere e accettò provocando un applauso generale.
Una volta lontani da sguardi indiscreti George puntò gli occhi in quelli della strega senza smettere di tenerle saldamente le spalle
“vuoi rovinarmi Evans? È dall’anno scorso che ci provo con Angelina!”
“potevi pensarci prima di invitarmi!”
“come se a te importasse qualcosa!”
“Oh m’importa eccome Weasley! Perché se tu non l’avessi notato, farei la figura della perdente se mi rimpiazzassi con la tua amichetta!”
“te lo chiedo per favore Evans! Provvederò personalmente a farti avere un cavaliere! Faremo finta che sia stata tu a mollare me!”
“ringrazia che io non sia una del tuo fan club Weasley!” disse staccandosi dalla presa del mago e dirigendosi verso l’interno del castello
“cosa? Perché?” chiese il mago rimanendo imbambolato sul posto
“sei patetico!” gridò senza girarsi
“patetico?” con un paio di scatti George raggiunse Emily “cosa mi renderebbe patetico?”
“il fatto che una ti fa gli occhioni dolci e tu mandi all’aria una scommessa!”
“avresti fatto lo stesso!”
“Roger Davies!”
“cosa c’entra ora?” chiese George quasi seccato
“mi ha chiesto di andare al ballo con lui il giorno dopo il nostro accordo! E sai la novità? Io ho rifiutato!”
Il giovane grifondoro si sentì un verme trafitto dal ghiaccio che usciva dagli occhi della ragazza
“Oh.. beh se le cose stanno così allora…”
“allora nulla Weasley! Invita la tua damina al ballo e siate felici!” si congedò 
Il giorno seguente, dopo le lezioni, Pansy Parkinson avvicinò Emily 
“è vero che Weasley ti ha piantata?”
“non ci siamo mai presi veramente” rispose lei secca
“io sapevo che sareste andati al ballo insieme… ora gira voce che ci vada con la Johnson”
“era una scommessa la nostra… e lui l’ha persa.”
“mai mettersi alla pari con i grifondoro… finisce che ti trascinano nella stupidità e ti battono con l’esperienza!” sorrise la serpeverde.
Emily ne rimase sorpresa: gliel’avevano sempre dipinta come una ragazzina odiosa ma si stava dimostrando una con cui poter scambiare due chiacchere una volta ogni tanto.
Quando raccontò l’episodio a Hermione e Juno, le ragazze non credettero alle loro orecchie
“ma dai! È di Pansy Parkinson che si parla!” esordì Hemrione dopo un momento di silenzio
“magari si è abituata ad indossare una maschera che tutti le hanno messo addosso!” fece notare Emily
“certo povera Pansy!” ironizzò Juno facendo ridere le altre due
“Emily” esordì Hermione più seria “allora è vero? insomma… George andrà con Angelina?”
“ha deciso così” sentenziò la serpeverde inacidendo
“non sa che si perde!” commentò Juno “Lily è una grande ballerina!”
“smettila di prendermi in giro soffia lampioni!” sorrise la ragazza
“perché? Non balli?” chiese Hermione
“se non la portano non va da nessuna parte” rise Juno
“ora basta sacco di pulci!” la smorsò Emily “avete finito i vostri elenchi?”
Le grifondoro risposero tirando su due fogli pieni di nomi
“perfetto! Andiamo ad avvertirli! Ci vediamo alla Testa di Porco tra un’ora!” annunciò Emily alzandosi.
E alla Testa di Porco si riunirono proprio tutti: dai corvonero ai tassorosso, dal primo all’ultimo anno, per ascoltare Harry Potter spiegare cosa significasse lottare contro la morte, perdere un amico, non poter avere una seconda possibilità.
Emily emanava freddezza da tutti i pori, non le piacevano quei discorsi, si sentiva colpevole per i crimini commessi dalla madre, si sentiva fuori posto.
Si guardava i piedi, evitando di incrociare altri sguardi fino a che non se ne sentì uno addosso, uno sguardo: quello di Fred.
Le sorrise dolcemente come se avesse capito cosa le passasse per la testa, lì seduto tra George e Juno l’aveva studiata tutto il tempo vedendo mutare la sua espressione e cercando di farle notare i suoi occhi.
La strega alzò lo sguardo e vide che anche Juno le stava sorridendo così ricambiò e i due ragazzi le fecero l’occhiolino: a volte sembravano Juno e Fred i gemelli, su di lei avevano lo stesso effetto, con lei parlavano delle stesse cose, insieme a lei facevano gli stessi ragionamenti, per lei ripetevano gli stessi gesti.
“quindi” concluse Harry “chi è con noi firmi! Chi è contro… se ne può anche andare!”
Emily e Juno si lanciarono un’occhiata e si alzarono nel medesimo momento, raggiungendo il foglio dove in cima era scritto “Esercito di Silente” e firmarono.
“dimenticavo di dirvi” esordì Harry richiamando su di se l’attenzione dei presenti “che oltre a me, Juno Black e Emily Evans saranno le mie vice”
“che cosa?” chiese Emily
“Oh! Giusto!” esclamò Juno “mi sono dimenticata di dirtelo Lily ma… ecco… Harry ci aveva chiesto una mano e… dai! Sarà divertente!”
“divertente Juno?!” sbraitò Emily “io non ho mai lottato contro dissennatori, basilischi, mangiamorte e maghi oscuri! Non posso insegnare qualcosa che non so!”
“il tuo sangue non mente Emily!” era la prima volta che la piccola Evans vide Junone Black seria “non puoi nascondere che le due streghe che ti scorrono nelle vene abbiano avuto molto a che fare con le arti oscure chi per un motivo chi per un altro. Siamo le persone adatte!”
“ma io..”
“Punto!” la zittì immediatamente.
Quando tutti i ragazzi uscirono dal locale decisi a trovare un luogo sicuro, lontano dagli occhi della Umbridge, una ragazza dal volto familiare si avvicinò a Emily e Juno tendendo la mano alla prima
“ciao!” le sorrise
La piccola Evans riconobbe gli occhi di ghiaccio e i capelli platinati ma non riuscì a rispondere così la ragazza riprese a parlare
“ci siamo scontrate giorni fa ricordi? Sono Luna” le rivolse nuovamente un sorriso “Luna Lovegood”
“Oh!” Emily ritornò in sé e afferrò la mano della ragazzina “Emily Evans”
“lo so!” disse dolcemente la ragazza dei corvonero “qui tutti sanno chi sei, anche se non lo danno a vedere. Vedi quella ragazza lì giù?” le chiese indicando Angelina che stava facendo la gallina con George “è così ossessionata da te che ha fatto delle ricerche sulla tua famiglia. Credo le sia piaciuto particolarmente sapere chi fosse tua madre…”
Emily si sentì scorrere lungo le vene ghiaccio al posto del sangue
“chi sa qualcosa su mia madre?!” 
“quasi tutti ma… nessuno ha il coraggio di dirtelo. a me l’ha detto mio padre.”
“tuo padre? Ma chi è tuo..” Emily ebbe un sussulto “LOVEGOOD! XENOPHILIUS LOVEGOOD!” 
“sì esatto!” sorrise Luna orgogliosa
“cos’ha a che fare con te Xenophilius Lovegood Emily?” le domandò Juno
“Lunastorta mi ha raccontato che un giorno incontrò mio padre! Rimase talmente affascinato dalle sue storie su ricciocorni e gorgosprizzi che continuarono una corrispondenza via gufo nonostante papà fosse stato babbano!”
“esatto anche questo” confermò Luna
“e come mai tu hai il coraggio di dirglielo Luna?” chiese Juno alla ragazza che conosceva già
“beh perché lei è Emily Evans! Esiste una sola Bellatrix Lestrange e sicuramente non è lei… perché dovrei avere paura?” sorrise ingenuamente.
Emily si sentì sicura parlando con Luna: aveva trovato un’altra persona capace di farla sentire a posto con la coscienza. Un’altra persona pronta ad accettarla così com’era, un’altra persona da poter chiamare amica.

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Capitolo 8
*** Il Ballo D'Inizio Anno ***


Il mattino portò con sé aria fresca e pulita, Emily aprì gli occhi con calma, era domenica e nessuna lezione le avrebbe messo fretta… almeno non quelle ufficiali.
Sì perché l’Esercito di Silente aveva trovato un luogo sicuro dove poter portare avanti le lezioni indisturbato e si riunivano ogni giorno possibile.
Quella domenica l’incontro sarebbe iniziato alle nove e Emily se la prese comoda perché in fondo erano
“LE NOVE E CINQUE?!” gridò guardando l’orologio “Harry mi ammazza! Sono sicura che Harry mi ammazza!” continuava a ripetersi mentre si vestiva in modo totalmente scoordinato e sgraziato: in quel dormitorio volavano più vestiti che gufi, maglie sparse sul pavimento, cravatte buttate tra i cuscini, calzini appesi ai mobili.
Dopo dieci minuti di trambusto generale, Emily si precipitò nella stanza delle necessita, mostratasi agli studenti dell’ES come se volesse farli combattere.
“ce ne hai messo di tempo eh?” la rimproverò Juno amichevolmente
“Evans… incontro ravvicinato con il cuscino?” chiese George alludendo ai capelli ancora gonfi e fuori posto
“ragazzi scusatemi! È che.. dai! È domenica anche per me!” tentò di giustificarsi la giovane Serpeverde
“andiamo ragazzi non perdiamo altro tempo!” li ammonì Harry “Emily scegliti un compagno.. stiamo disarmando”
“Harry perdonami” Angelina Johnson alzò la mano
“dì pure Angelina”
“come mai una serpeverde dovrebbe far parte dell’ ES?” chiese elegantemente “insomma… potrebbe metterci a gambe all’aria in un attimo! Tutte le serpi sono pericolose e…”
“e Emily è l’eccezione che conferma la regola!” intervenne Fred
“già… ti ha già stregato eh Fred?”
“a differenza tua, lei non ha bisogno di stregonerie per assicurarsi la mia stima Angelina!”
“ma come ti permetti?!” chiese la grifondoro stizzita tirando fuori la bacchetta in uno scatto e puntandola verso l’amico “stupe..”
“EXPELLIARMUS” 
La bacchetta di Angelina cadde a terra mentre quella di Emily era ancora puntata sulla grifondoro
“e questo era l’incantesimo eseguito in modo corretto!” annunciò con finta professionalità Juno
“Angie!” George la guardava sconvolto “hai puntato la bacchetta contro mio fratello?!”
“ecco.. io…” la ragazza sembrava sinceramente dispiaciuta e si guardava la mano che prima teneva saldamente la stecca di legno come se volesse capire il perché del suo gesto
“voleva che facessi una dimostrazione” disse Emily secca.
Non le stava simpatica quella ragazza ma sapeva cosa volesse dire essere molto permalosi, avrebbe puntato la bacchetta contro suo padre se solo fosse stato vivo ogni volta che i pensieri le ricordavano come era stata concepita: era il frutto delle debolezze dei babbani e delle atrocità dei maghi.
Nessuno sembrò crederci seriamente ma gli studenti fecero finta di essere caduti nel tranello e ripresero la lezione.
Il giorno dopo, a colazione, la sala grande fu sommersa da gufi: gufi di ogni stazza e colore che portavano pacchi colorati e ben confezionati.
“ma Nadale non è sra due meshi?” chiese Ron mentre masticava una fetta di torta
“questi non sono regali di Natale!” fece notare Hermione 
“sono i vestiti per il ballo!” esclamò esaltata Juno saltando in piedi come una molla e afferrando al volo la scatola nera e rossa che un le lasciò un barbagianni.
Prima di iniziare a scartare quel dono inconfondibilmente mandato da Sirius, la piccola Black lanciò uno sguardo a Emily, per assicurarsi che anche la cugina avesse ricevuto lo stesso trattamento e vide che la serpeverde, con una scatola argentea tra le mani, si stava cimentando nello stesso gesto di controllo di Juno.
Si sorrisero e iniziarono ad aprire ciò che i gufi avevano portato loro.
Una volta tolto il coperchio, Emily i accorse che sopra a della stoffa blu elettrico, c’era un biglietto scritto a mano: mille sbavature e cancellature fecero immediatamente capire alla ragazza che a mandarle il pacco era stato Lupin.
Il biglietto recitava:
“in una scatola del colore della Luna, la mia più grande paura, ripongo con cura un vestito del colore del bellissimo cielo notturno per te, che sei il mio cielo. Lunastorta”
La strega portò istintivamente il pezzo di carta al cuore e lanciò uno sguardo pieno di emozioni a Juno scoprendo una o due lacrime silenziose sulle sue guance: ricevere dei regali da Sirius Black non era routine neanche per sua figlia che guardava il vestito commossa.
Tra lezioni non lezioni della Umbridge, riunioni dell’ES e preparativi, arrivò la sera del ballo.
“avanti Ron non essere nervoso!” lo esaltò Fred camminando avanti e indietro per la sala comune dei grifondoro vestito in modo insolito : un completo blu scuro con tanto di panciotto non era quello che la gente si sarebbe aspettata da Fred Weasley.
“io? non sono io quello che sta scavando buche in sala comune a furia di andare su e giù!” si difese un Ron intrappolato in un completo elegante nero che lasciava intravedere una maglietta con su scritto “Keep Calm And Carry On”
“volete calmarvi tutti quanti?” protestò Harry intrappolato nello stesso vestito dell’anno prima
“tu con chi vai Harry?” chiese Fred per cambiare discorso e non pensare alla sua ansia da ballo
“io… io ho chiesto a Luna” disse il ragazzo imbarazzato
“c’è del tenero tra voi?” domandò divertito George mentre si sistemava la giacca del completo avorio.
“scherzi?!” si risentì il maghetto “siamo amici! Ma andiamo insieme perché siamo considerati … strani!” 
In quel momento fece il suo ingresso in sala comune Hermione.
In quel vestito bianco con una sola spallina e uno spacco vertiginoso sembrava una visione angelica, un angelo sceso sulla terra per mostrare a Fred il paradiso.
Rivolse al ragazzo un timido sorriso e il giovane Weasley si avvicinò a lei incantato.
Uscirono dalla stanza così, senza dire niente e guardandosi negli occhi.
La volta dopo fu il turno di Angelina: aveva un lungo abito verde smelardo che si sposava alla perfezione con la tonalità della sua pelle e il nero dei suoi occhi.
“Madame!” esclamò George offrendole il braccio “se vuole seguirmi…”
“vi seguo anche io” s’intromise Harry “vado a prendere Luna.
Quando uscirono dal quadro, il ragazzo di accorse che Luna era lì davanti a lui e indossava un abito rosso più corto davanti e più lungo dietro 
“ciao Harry” lo salutò con dolcezza “pensavo ti fossi perso… così sono venuta a prenderti io” disse sorridendo.
Dalla scalinata dei grifoni, nel frattempo, stava scendendo Juno: un vestito nero che si andava a schiarire raggiungendo tutte le tonalità del viola, le fasciava perfettamente il corpo lasciandole le spalle scoperte.
“Allora?” chiese raggiante girando su se stessa “come sto?”
“sei… sei… altissima!” notò il piccolo Weasley dopo aver visto che sui tacchi la ragazza era alta quanto lui se non qualche centimetro in più
“altissima?” ripeté sorpresa
“cioè no!” si affrettò a rispondere il mago nel panico più totale “sei bellissima! Miseriaccia sei anche altissima però! Sei.. altissima e bellissima e…”
“Andiamo Ron!” esclamò ridendo e appoggiandosi al braccio del ragazzo.
La sala grande era gremita di gente: studenti tirati a lucido parlavano tra loro scambiandosi commenti e pettegolezzi, ragazze vestite a festa ridacchiavano tra loro e i professori si guardavano intorno quasi spaesati.
“Emily!” Fred vide fare il suo ingresso ad una Black che non avrebbe mai immaginato: aveva lasciato finalmente i capelli sciolti caderle morbidi e mossi lungo il seno e indossava un vestito Blu scuro tempestato di punti luce che le copriva i piedi
“Fred! Hermione! State benissimo!” li salutò la ragazza
“anche tu sei bellissima Emi!” sorrise Hermione
Li raggiunsero anche Juno, Ron, Harry, Luna, George e Angelina.
“Evans!” esclamò George “cosa ti è successo? Sembri quasi una ragazza!”
“tu invece continui a sembrare un perfetto idiota” scherzò la figliastra di Remus
“George” lo chiamò Angelina “non mi inviti a ballare?” 
Emily notò gli occhi languidi della strega e pensò che neanche Bellatrix sarebbe riuscita a far trapelare tanta falsità da uno sguardo, George percepì il sottile messaggio e portò Angelina in mezzo alla pista facendosi imitare dalle altre coppie
“tu non…”
“tranquillo Fred” sorrise la Evans
Il giovane Weasley e la sua accompagnatrice esitarono un po’ ma alla fine si fecero convincere e si gettarono nella mischia lasciando Emily con la schiena posata sul muro a guardare un mondo di cui forse non avrebbe mai fatto parte, sola con i suoi pensieri.
Man mano che la serata andava avanti, più cibo, più drink e più musica entravano nella sala e George Weasley fu vittima di quel liquido gabbano chiamato vodka.
“quesssssti babbani sono STRE-PI-TOSI!” disse totalmente ciucco ad Angelina
“George sei ubriaco!” esclamò la sua dama quasi scandalizzata
“no! Sono George!” esultò indicandosi allegramente 
“basta scherzare George! Inizi ad irritarmi!” lo avvertì stizzita
“beh sai qual è la soluzione?!” domandò premendole il dito indice sul naso 
“no” affermò secca la ragazza
“neanche io!” gridò prima di scoppiare in una fragorosa risata.
Anche Juno era abbastanza tocca: si era seduta al centro della stanza e aveva iniziato a ridere, rideva senza motivo e si faceva trascinare da Ron che le rideva dietro.
Luna iniziò a parlare di essere che non può non essere sotto l’effetto di troppo limoncello e Harry si fingeva interessato mentre l’ascoltava sorseggiando burrobirra e non capendo un tubo di quello che la ragazza dicesse.
Solo Fred e Hermione sembravano così sobri da potersi godere la scena ridendo come una coppietta sposata da anni.
Emily, viste le circostanze, preferì recarsi alla torre quando la visione di un George Weasley solitario di fronte ad una finestra le catturò l’attenzione.
Si avvicinò al ragazzo sentendolo parlare al suo riflesso nel vetro
“Fred! Cosa ci fai lì fuori?!” chiedeva alla sua immagine impressa di fronte agli occhi “è inutile che parli!!! Non ti sento!!! Dai vieni dentro!! Noooo non posso uscire io!!” diceva vedendosi imitare dalla finestra
“George?” 
“Uh! Evans!” 
“con chi parli George?”
“con Fred!” esclamò sorridente “è fuori!” disse indicando il vetro e quindi la sua immagine riflessa
“Oh… capito” sorrise la ragazza
“questa roba è una bomba!” l’avvertì facendole vedere il bicchiere pieno di vodka “vuoi provare?” 
“dal… dal tuo bicchiere?” Emily sembrò impacciata
“e da quale sennò? Preferisci che ti vada a prendere quello di Silente?” 
La serpeverde lo guardò per un momento poi diede una sorsata, una sorsata che diventarono due, poi tre, fino ad arrivare a passeggiare a piedi nudi sull’erba vicino al platano picchiatore con George Weasley, a sorreggersi a lui che a sua volta trovava sostegno in lei, a ridere sguaiata alle sue battute senza senso.
“ma allora anche tu hai senso dell’umorismo Evans!” esultò George 
Emily si limitò a ridere e a mostrare le guance rossissime d’alcool.
In un momento, i due ragazzi non capirono più nulla di quello che stava succedendo, i loro corpi si muovevano da soli: il viso di Emily era stato avvicinato a forza a quello di George dalle mani di lui e le loro bocche si unirono perfettamente, come un’unica cosa, rimasta incompleta per troppo tempo.
Quando si staccarono, sui loro visi aleggiava un’espressione serissima e quasi spaesata
“sai di mirtillo” disse inconsciamente George specchiandosi negli occhi verdi della strega
“e ti piace?” chiese in un sospiro lei altrettanto inconsciamente
“da morire!” esclamò George un attimo prima di riprendere possesso di quelle labbra con voracità.
C’è chi direbbe che ormai è fatta, sarebbero stati insieme per sempre ma, si sa, l’alcool è infido: fa dire ogni verità nascosta ma fa anche dimenticare e loro, il giorno dopo, dimenticarono le loro verità, mascherandole da sogno

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Capitolo 9
*** Un Bacio Tira L'Altro ***


“ma mi credi stupida?”
Un’Angelina Johnson troppo arrabbiata urlava in faccia a un George Weasley intrappolato dal suo sguardo felino.
“Angie… ma cosa stai dicendo?” il mago si guardava intorno: era veramente spaesato a farsi sgridare come un bambino in mezzo ai corridoi della scuola
“allora mi credi veramente stupida!”
“ma se continui a non dirmi cosa è successo come faccio a dirti se ti trovo stupida o no?!” le chiese esasperato.
“non prenderti gioco di me George Weasley! Perché non so tu… ma a me sembra veramente disgustoso a due settimane dal ballo, venire a sapere da uno scricciolo del primo anno che TU hai baciato EMILY EVANS!” 
George stava per ribattere ma si fermò di colpo: lui aveva baciato la Evans? No… non era possibile… Angelina si stava sbagliando.
“per Diana Angie! E tu ci credi?”
“certo che ci credo George! Ti sei ubriacato e a fine serata, GUARDA CASO, siete spariti in due!”
“se proprio vogliamo dirla tutta sei tu che sei sparita all’improvviso!”
“non è questo il punto George! Il punto è che tu hai baciato lei e non me!”
“ma io non… vuoi che ti baci?” le chiese scandalizzato.
Lei si limitò a tenere fisso lo sguardo su di lui
“è questo che vuoi?” chiese nuovamente
“io avrei voluto che tu baciassi me e non lei! Perché se vengo con te al ballo, mi aspetto che tu baci me e non lei! Perché..”
Il discorso della ragazza venne fermato bruscamente da un bacio a sorpresa di George e un flash li illuminò.
“Colin… ma gli affari tuoi mai eh?” chiese il ragazzo seccato
“scusa George!” sorrise il ragazzo correndo per i corridoi sventolando la macchina fotografica
Nel frattempo, al campo di quidditch…
“quindi non ti ricordi nulla?” Juno interrogava Emily passeggiando sull’erbetta
“nulla Juno! Te l’ho già detto ho il vuoto in testa! So solo che mi sono svegliata sull’erba con un gran mal di testa!”
“ma mi hai detto che non eri sola…” 
“ma cosa c’entra?” chiese Emily fulminando la cugina
“beh… non è normale svegliarsi vicino a George Weasley e non ricordarsi nulla…”
“tu stai insinuando che…”
“sto insinuando che!” confermò Juno con aria da saccente lasciando Emily a bocca aperta
“non so cosa tu abbia capito di me Junone Black ma io non sono la prima sgualdrina che passa e che si butta su George Weasley! Dai,chi è così disperata da buttarsi tra le braccia di George?!”
“Juno! Juno!” Colin Canon si affrettava a raggiungere le due ragazze 
“cos’hai Colin? Ti ha morso uno gnomo?!” chiese la grifondoro
“di più di più! Molto di più!” esclamò il ragazzo con il fiatone “ho uno scoop! Angelina Johnson e George Weasley si baciano tra i corridoi!”
“Ah!” esclamò la ragazza compiaciuta “abbiamo trovato la disperata!” disse scherzando all’amica
“scusa ma cosa ci sarebbe di strano?” chiese ridendo Emily
“beh… dopo il vostro bacio… nessuno si sarebbe mai aspettato un bacio tra lui e Angelina” disse il ragazzo in notevole imbarazzo
Emily sgranò gli occhi
“e meno male che non eri così disperata!” la schernì Juno ridendo come una pazza
“Juno non è divertente” rispose secca la Evans “Canon chi ti ha detto che io e Weasley ci siamo baciati?”
“Evans non… non cruciarmi io…” il ragazzino era chiaramente spaventato
“IO NON HO INTENZIONE DI CRUCIARTI SPORCO MEZZOSANGUE!”
“Lily calmati!” stavolta la voce di Juno era ferma, seria: doveva tranquillizzare la strega e non farle superare il limite che l’avrebbe portata ad essere come Bellatrix Lestrange
“non dire cazzate e stallo ad ascoltare! Sei una mezzosangue come lui idiota!”
Juno sapeva essere molto diretta quando serviva, le due ragazze ricordavano molto Sirius e Remus nelle notti di luna piena: una, cercava di reprimere il mostro che sarebbe uscito fuori dall’altra.
“io… scusami…” sembrò calmarsi Emily
“vedi di non sbroccare così in futuro!” continuò a rimproverarla Juno “Colin cosa stavi dicendo scusa?”
“che… beh.. vi.. vi ho visti io e…”
“E????” 
“Emily! SITZEN!” 
“e vi ho scattato una foto…” rispose timidamente il ragazzo
“Brutto ragazzino…” Emily stava per corrergli addosso per picchiarlo
“giuro che se fai un passo ti disintegro” affermò Juno a braccia conserte continuando a guardare davanti a sé “tranquillo Colin… è innocua” lo consolò con una smorfia
“Juno ti giuro che non ho mai baciato George!”
“Oh ma cosa vuoi che sia un bacetto?” le domandò la ragazza sorridente
“Co… cosa?! Cioè tu… io… Oh Santo Salazar!” Emily non riusciva a mettere insieme una frase di senso compiuto così, decise di andare da George e fare chiarezza sull’avvenimento.
Una volta certa che la cugina si fosse allontanata, Juno si rivolse nuovamente a Colin
“posso vedere il rullino?”
Il ragazzino non esitò ad accontentarla e la giovane Black poté godersi la scena del bacio tra Emily Evans e George Weasley.
“ti dispiace se lo tengo io?” gli chiese infine
“Oh… beh… no! In fondo è solo un rullino!” sorrise nervosamente il piccolo Grifondoro
“grazie Colin sei un amico! E a proposito… non ti avrebbe mai cruciato” disse facendogli l’occhiolino.
“George Weasley ti devo parlare!” il grido di Emily risuonò per tutto il corridoio e il mago venne improvvisamente trascinato dalla manica della toga.
“Evans!” la salutò guardandosi il braccio “adesso mi prendi per la manica come fanno i ragazzini?” le chiese ridendo
“io non riderei fossi in te Weasley!” la Serpeverde lo fulminò con lo sguardo e George deglutì rumorosamente
“senti cocca… io non so cosa voglia tu dal mio ragazzo ma…”
“Angelina stanne fuori!” ruggì lei
“stanne fuori?!” la giovane Grifondoro sembrava sconvolta “no dico: ci siamo impazziti? È il MIO ragazzo e tu, a me, non dici stanne fuori! Chiaro?!”
“stanne fuori non ti piace?” domandò sarcastica Emily “ preferisci sparisci? Oppure fatti un giro? O semplicemente vaffan” l’imprecazione venne frenata dalla mano di George che si parò provvidenzialmente sulla bocca della ragazzina che continuava a lanciare male parole a bocca forzatamente chiusa dimenandosi per farle uscire.
“Angie scusaci un momento ma…”
“no George! Non vi scuso: o lei o me!”
“Angie dobbiamo solo parlare!” ma la ragazza non ne volle sapere: si piazzò di fronte a lui a braccia conserte, tamburellando il pavimento con il piede
“Evans magari un’altra volta..” le disse quasi dispiaciuto liberandole la bocca
“no Weasley!” si ribellò Emily “ORA!”
“ma qual è il tuo problema?!” domandò acida Angelina “hai capito che stiamo insieme? Hai sentito del nostro bacio?!”
“Johnson” disse Emily a denti stretti “non so se tu l’hai capito ma io e quest’uomo ci detestiamo dal giorno in cui ci siamo visti! COME DIAMINE FACCIO A ESSERE GELOSA DI UNO COSI’?!” 
“UNO COSì?” chiese offeso George
“wo, wo, wo cosa succede qui?!” Fred Weasley apparve da dietro l’angolo giusto in tempo per salvare la situazione
“succede che la tua amichetta mi vuole rubare il fidanzato!”
“Oh… hai un fidanzato?” le chiese Fred
“tecnicamente sarei io…” rispose George imbarazzato
“tecnicamente?!” fece eco Angelina
“tu?!” domandò il gemello
“ecco… io…” George non sapeva più cosa dire
“lasciamo perdere!” avvisò Angelina “io vado in biblioteca! Se vuoi parlarmi mi trovi lì!” annunciò andandosene stizzita
“sei contenta Evans?” fece George sarcastico
“contenta? Di poter parlare liberamente magari!”
“cosa c’è che non va Emily?” chiese Fred incuriosito
“beh sai, passeggiavo allegramente con Juno, poi è arrivato quel ragazzino… Nikon…quello con la macchina fotografica…”
“Canon” la corressero i gemelli
“beh sì lui!” riprese la ragazza “beh insomma viene questo nanerottolo…”
“senti da che pulpito…” scherzò George guadagnandosi un’occhiataccia
“…e mi dice di aver fotografato un bacio tra me e te!”
George sbiancò, Fred si mise a ridere a crepapelle
“la linea sottile tra l’odio e l’amore!” diceva tra le lacrime “potrei morire!”
“Fred non ci trovo nulla di divertente!” lo ammonì Emily
“io non ti bacerei mai Evans” rispose George con quel poco di fiato che gli rimaneva in gola
“questa è una cosa che abbiamo in comune Weasley perché neanche io ti bacerei mai!” rispose scocciata la strega
“bene allora! Tutto a posto no?”
Emily stava per controbattere ma venne bloccata da due figure che la chiamavano in lontananza
“Evans! Evans!”
Quando le due sagome si avvicinarono abbastanza da poter essere riconosciute si svelarono essere Draco e Pansy
“Oh… ecco un buon motivo per non ridere!” osservò Fred
“Emily possiamo parlarti?” chiese la ragazza appena arrivata
Fred e George si guardarono esterrefatti: da quando in qua Pansy Parkinson conosceva i nomi delle persone?
“cosa succede?” chiese Emily
“volevamo scambiare quattro chiacchiere con te” rispose Draco fulminando George con lo sguardo
“arrivo…” la piccola Evans lanciò uno sguardo ai gemelli Weasley e si congedò seguendo i suoi compagni di casa
“cosa volete dirmi?” chiese loro una volta arrivati alla sala comune delle serpi
“vuoi che la cruciamo? Se vuoi che la cruciamo basta dirlo” iniziò a fremere Pansy
“cosa?”
“intende dire la Johnson… ci sei rimasta male per Weasley?!” spiegò Draco
“Woh! Woh frena, frena Draco!” esordì Emily frenando l’aria con le mani “non c’è niente tra me e Weasley… eravamo solo molto tocchi!” 
“ questo ci facilita le cose allora” osservò l’amica “perché così possiamo parlare di cose serie”
“esattamente” concordò Draco “ per le vacanze di Natale siete invitate a villa Malfoy insieme a Tiger e Goyle!”
“non siamo grandicelli per i pigiama Party Draco?” rise la Evans
“non è proprio così…”
“io, Tiger e Goyle vi raggiungeremo solo qualche giorno, mentre tu dovrai passarci le vacanze!” spiegò Pansy
“no! Io non posso! Remus mi aspetta e…”
“Evans non saranno proprio tutti i giorni… dovrai stare da me per un po’… mia madre vuole conoscerti”
“non le avrai detto che siamo fidanzati spero” ghignò beffarda 
“molto simpatica… la vicinanza dei gemelli Weasley si fa sentire eh?” la stuzzicò Draco “prendimi sul serio ogni tanto Emily! Mia madre vuole vederti perché ha a che fare con la tua famiglia”
“e come potrebbe scusa?”
“Emily la madre di Draco è Narcissa Black…”
“la sorella di Bellatrix Lestrange” concluse Draco lasciando Emily senza parole.

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