Recensioni di Francine

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Mazzo di carte - 12/04/18, ore 15:29
Capitolo 5: #5 Difesa
Rubare, fregare, scippare. Sono tutti sinonimi, uno più violento dell'altro, ma il succo è lo stesso: rubi a qualcuno qualcosa che gli spetta di diritto. Essere un eroe, ad esempio, che poteva essere un buon contraccolpo per il povero Ray (che s'è visto scippare Felicity da Oliver in Arrow); e invece no; invece Snart frega tutti. Li buggera, come si dice a Roma, fregandosene di come dovrebbero andare le cose. E chi l'ha detto? La cosa più bella, di quel sacrificio è l'essere diventato un eroe restando un ladro. Chapeau.
(Recensione modificata il 12/04/2018 - 03:34 pm)
(Recensione modificata il 12/04/2018 - 03:36 pm)
Recensione alla storia Mazzo di carte - 27/01/18, ore 00:32
Capitolo 4: #4 Convalescenza
A volte, la cura può essere solo estrema, una di quelle per cui o il paziente sopravvive, oppure muore. E spesso anche il medico ci va di mezzo.
Di questa drabble ho amato il fatto che punti il dito sul senso di giustizia dei personaggi borderline come Snart. Ché i villanzoni ce l'hanno, un loro senso di giustizia; particolarissimo, per carità, e non necessariamente orientato secondo l'asse morale comune; il problema è che la loro, di morale, è orientata verso un senso di giustizia più basso, più elementare, più animale, quasi; si chiama sopravvivenza, ché se Mick non la sfanga, non ne esce, Snart cos'è, senza di lui?
Recensione alla storia Mazzo di carte - 14/01/18, ore 12:33
Capitolo 3: #3 Confusione
La litote, la liltote...
Spesso si usa, inconsapevolmente, per determinare chi siamo. Non si dice quasi mai "Io sono simpatica", ma "io non sono antipatica". Non si dice mai quello che si è, ma quello che non si è.
E sì, Mick e Snart non sono eroi. Non devono dimostrare niente a nessuno, nessuna supremazia morale da mantenere, ché, alla lunga, diventa un fardello pesantissimo. Non si sono imbarcati in quest'impresa disgraziata e senza speranza se non per prendere quello che si può, quando si può, nemmeno non avessero altro di meglio da fare.
Eppure, come cantava la buonanima di David Bowie, we can be heroes, just for one day. E per diventare eroi - per scegliere la disgraziata china dell'eroe, mi verrebbe da dire - alle volte basta un'inezia. Un capello d'angelo, o la parola sincera di un cuore sincero.
Recensione alla storia Mazzo di carte - 19/11/17, ore 23:15
Capitolo 2: #2 Separazione
Forse sì, forse hai ragione tu.
Forse Snart è più attratto dall'occasione di riscatto che gli sta proponendo Rip Hunter, che dalla volontà di dare un taglio alla noia.
L'occasione fa l'uomo ladro credo sia il proverbio che più si adatta a questa scena, a Snart e al fatto che quindici minuti della sua vita ben valgono la serie di occasione che un viaggetto con quel pazzo di Hunter potranno garantirgli.
Forse sì. Forse hai ragione tu.
Recensione alla storia Mazzo di carte - 19/11/17, ore 23:11
Capitolo 1: Introduzione e #1 Rinascita
Quando ho visto questa tua nuova raccolta mi sono detta: "La devo assolutamente leggere" e ho aspettato di avere tempo per farlo come Dio comanda.
Ma, ovviamente, quando aspetti di avere il tempo per fare qualcosa, il Tempo (con la maiuscola; quello stronzo, che fugge via come sabbia tra le dita) se ne frega e diventa dispettoso.
Sicché, a distanza di mesi (ma meglio tardi che mai), eccomi qui, di fronte a Mick, alla sua sincerità che deve venire a galla a suon di bottiglie scolate e tracannate alla goccia; che viene fuori quando è troppo tardi per farlo, e siano benedette TUTTE le navi che permettono di attraversare il tempo e lo spazio, dal TARDIS alla Wave Rider, e rimettere a posto quelle cose che ci sono esplose tra le mani. Solo, non puoi sbilanciarti. Non puoi dire a qualcuno che tra qualche anno creperà davanti ai tuoi occhi perché ha deciso, all'ultimo, di morire non da canaglia, ma da eroe. Non si può. E non per quella fuffa fantascientifica dei paradossi temporali. Non si può perché quell'ultimo faccia afaccia serve a TE.
TU devi - tu vuoi - dire qualcosa a chi non c'è più - ma che è ancora vivo e vegeto nel passato; è un mero atto d'egoismo, sì, ché dei sentimenti dell'altro non ce ne frega una beneamatissima quando saltiamo sulla nave spaziale e viaggiamo indietro nel tempo. È il nostro senso di colpa che vogliamo mettere a tacere, dicendo quelle parole che non siamo riusciti a dire prima, convinti che avremmo avuto tutto il tempo del mondo per scoprire le nostre carte.

P.S. : l'ho visto. Ho VISTO il labbro di Miller arricciarsi all'insù, con quella sua voce scanzonata e scazzata che me l'hanno fatto amare da subito.