Recensioni di mystery_koopa

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Quale verità - 01/02/24, ore 11:34
Capitolo 1: Quale verità
Recensione premio per il contest "Emozioni Incrociate" - 2/2

Ciao Jordan!
Ho scelto questa storia per la seconda recensione premio perché attirato dalle "tre regine" citate nell'introduzione... non sapevo bene che aspettarmi, soprattutto visto l'insolito incontro tra il giallo e il fantasy.
E devo dire che non sono rimasto deluso, soprattutto in quanto a originalità! La storia è veramente particolare, sia nella costruzione dell'intreccio (che va a ricalcare un giallo classico, spogliandolo però delle interazioni tra i personaggi a favore di un commento unilaterale da parte delle regine - cosa che, un po', mi aveva fatto presagire che se l'operato del detective non le avesse soddisfatte non gliel'avrebbero fatta passare indenne), sia nella presenza di un doppio finale!
Come detto, la punizione all'investigatore potevo aspettarmela, ma la parte magica della trasformazione di Sean e la "verità" costruita dal menestrello a cui la regina di mezzo ha concesso la grazia... che dire, mi hanno lasciato a bocca aperta! E non perché non mi aspettassi la possibile presenza di magia in un fantasy, ma per il fine ragionamento psicologico, degno dei migliori thriller. In questo, un po' mi hai ricordato la storia che hai presentato al mio contest, e come mi era piaciuta da morire allora, questa cosa continua a farlo anche adesso.
Davvero complimenti, mi hai proprio spiazzato!
Alla prossima :)
Recensione alla storia Il servizio incompleto - 09/08/21, ore 18:11
Capitolo 1: Il servizio incompleto
VALUTAZIONE DI MYSTERY_KOOPA – Il servizio incompleto, di koan_abyss19
PUNTEGGIO: 46,75/50
Grammatica e Stile: 9,75/10 (media tra 9,8/10 di g. e 9,75/10 di s.)
La grammatica è perfetta. Ho trovato solamente due errori di battitura.
“fiori che freschi” – “fiori freschi” -0,10
“momento speciale” – manca il punto -0,10
Così come la grammatica, anche lo stile ha contribuito a portare la storia ad un livello molto alto: non è mai facile scrivere commedie, ancor di più quando si decide di prendere un altro genere con ironia, piuttosto che puntare sulla classica rom-com. Trovo invece che tu abbia fatto davvero molto bene da questo punto di vista, riuscendo a mantenere un tono piacevolmente leggero, arricchito con diversi spunti ironici, lungo l’intera storia. In particolare, il tuo punto forte è stato secondo me la capacità di associare lo stile alla caratterizzazione della protagonista: è quasi come se un aspetto completasse l’altro, rendendo così il racconto della trama non un peso che lo stile fatica a reggere, ma un naturalmente svolgimento degli eventi, estremamente vivo fin dalle prime battute. Ho notato questa cosa soprattutto in corrispondenza dei pensieri della protagonista, che spesso sono riportati tra apostrofi utilizzati come virgolette, e che ho trovato sempre sul pezzo, e mai artefatti nonostante l’evidente intento ironico.
Allo stesso modo, anche i dialoghi veri e propri mi hanno convinto. Li ho trovati leggermente impostati, ma al punto giusto, soprattutto considerando il genere e il contesto in cui la storia è ambientata, che si presta molto a una formalità che sarebbe quantomeno eccessiva in altre situazioni. Anche il lessico è stato adatto a raccontare la storia, con alcune imprecisioni perfettamente inserite nella prima parte per far apparire Emily fuori posto al punto giusto.
Solo due dettagli non mi hanno convinto al 100%. Il primo è il nome del catalogo di ceramiche: cercando online ne ho trovato uno di nome Sotheby’s, mentre tu l’hai riportato senza h. Non ho idea se esista un altro catalogo con questo nome, per questo non l’ho segnato come errore di battitura, ma ho trovato giusto riportarlo per darti la possibilità di correggere una volta trascorsi i 15 giorni regolamentari dalla consegna dei risultati.
Il secondo particolare è la seguente frase “quattro caduti, ad oggi”, in quanto utilizza “oggi”, indicazione di tempo presente, in una narrazione indiretta al passato. Sarebbe stato più corretto dire “fino a quel momento” o forme simili.
Dettagli tecnici a parte, però, hai fatto un lavoro eccellente, da cui sottraggo solo la penalità minima. Davvero complimenti.
Trama e Originalità: 10/10
Sotto il profilo dell’originalità, il racconto non spicca particolarmente, ma essendo l’intento della storia proprio quello di affrontare con ironia una tipica situazione da giallo all’inglese questa non è assolutamente una critica, quando una semplice constatazione positiva. Certo, parodie di questo tipo sono state prodotte in sovrabbondanza, ricordo ad esempio il classico “Invito a cena con delitto”, ma la forza della tua storia sta nel non voler essere una parodia, quanto un giallo che ha deciso di non prendersi sul serio, e questo è stato un tratto davvero originale dal mio punto di vista, che di gialli ne ho letti a vagonate. Riprenderò poi il discorso sull’originalità nel parametro relativo alla caratterizzazione dei personaggi, ma per quanto riguarda la trama hai gestito il tutto alla perfezione!
Inoltre, una volta finita la lettura, non ho potuto fare a meno di descrivere questa storia come sorprendente, nonché dotata di un’eccellente connessione tra le diverse parti: se avessi saputo il finale prima di iniziare la lettura, o ancor di più, dopo i primi paragrafi, sarei rimasto totalmente stupito, nonché molto scettico, in quanto far confluire la traccia proposta in un giallo sembrava veramente un’impresa impossibile. E invece, arrivato alla fine, non ho potuto far altro che riconoscere la tua estrema bravura nel rendere tutto così coeso e naturale.
Anche il finale in sé mi è piaciuto molto. Lasciamelo dire, l’idea di far ustionare l’assassino con il tè bollente è stata tanto geniale quanto divertente: avrei potuto pensare a dei tagli causati dai cocci di ceramica, ma richiamando il momento della storia in cui Emily si era scottata col tè hai davvero avuto un’intuizione vincente. La vena umoristica è poi continuata con il riferimento alla battaglia all’arma bianca con i coltellini da burro e al servizio da tè di Anne, dando al racconto un finale dolce e disteso al punto giusto, come da tradizione del genere letterario. Tutto perfetto!
Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 9,5/10
Per quanto riguarda questo parametro, ho apprezzato molto alcune delle scelte che hai fatto al momento di attribuire dei caratteri secondari a dei personaggi che, altrimenti, non sarebbero stati altro che semplici figure “stampino” di quelle presenti nei gialli classici all’inglese, a cui ti sei indubbiamente ispirata. La protagonista, Emily, è forse il principale “tipo” che hai ripreso da quella corrente letteraria, quello della detective dilettante, acuta ma ingenua e un po’ goffa nella vita quotidiana, e che hai saputo trasformare in un individuo a tutto tondo. Sebbene infatti certi tratti rimangano abbozzati e vicini allo stereotipo, la sua personalità riesce ad emergere molto bene lungo il corso della lettura, dando un ottimo spunto ironico che ha ulteriormente potenziato lo stile (che, ripeto, mi è sembrato proprio cucito su misura per lei). Sebbene la storia possa essere essenzialmente riadattata come atto unico di una pièce teatrale, vista l’ambientazione fissa, Emily pare davvero evolversi a mano a mano che la trama si evolve, guadagnando sicurezza in sé e nelle proprie parole a mano a mano che il tempo scorre, riuscendo infine a incastrare l’assassino della sua amica. E alla fine, si ritorna all’ironia e all’imbarazzo dell’inizio, come in un cerchio perfettamente tracciato. Oltre al cameriere, di cui hai evidenziato la prontezza sia di spirito, sia a livello fisico, l’unico altro personaggio caratterizzato è Woodworth. Su di lui non ho molto da dire, in quanto è uniforme al classico antagonista di un giallo, che da semplice conoscente viene associato alla vittima tramite collegamenti sottili e che tenta invano di far passare per immaginarie le tesi del detective, finendo col tradirsi da solo. Avrei preferito trovare in lui qualche tratto più originale, per esempio non rendendo la morte della sua prima vittima identica a quella di Anne o qualcosa di simile: tuttavia concordo con la tua scelta di non stravolgere questo tipo letterario, in quanto l’effetto ironico avrebbe rischiato di perdersi. In ogni caso, ha fatto un ottimo lavoro anche sotto questo punto di vista!
Utilizzo del pacchetto: (15. La classe non è acqua) 9/10
Genere/i – Giallo: Mi è piaciuta moltissimo questa tua interpretazione del giallo classico, di cui hai mantenuto molte sfumature interessanti: il tipico umorismo british, l’atmosfera elegante e raffinata scossa da un evento improvviso, la detective dilettante che risolve il mistero interferendo con le indagini della polizia. L’aggiunta di caratteri tipici della commedia ha solo amplificato la bellissima atmosfera che sei riuscita a creare. Mi dispiace molto ma, nonostante la commedia fosse uno degli elementi del pacchetto, non posso attribuirti il punteggio relativo al suo utilizzo in quanto non l’hai indicata nello specchietto postato nella discussione al momento della consegna. So che si tratta soltanto di una dimenticanza tecnica, ma mi trovo a malincuore costretto a seguire alla lettera le indicazioni del bando per evitare qualsiasi problema. 2/3
Oggetto – Tazza giapponese: La tazza giapponese, come in qualsiasi mistero che si rispetti, è stata utilizzata come arma del delitto. Tuttavia, ho apprezzato molto la tua scelta di introdurre prima il tema generale sui servizi da tè orientali, l’ho anche trovato interessante, nonché il cenno alla proprietà tipica della ceramica di trattenere tracce dei liquidi grazie alla sua porosità. Un’idea molto intelligente e in linea con il genere giallo, ottimo! 2/2
Prompt – 1: Uno dei vostri personaggi è l’insegnante di galateo (improvvisato o professionale) dell’altro, che deve essere molto sprovveduto per quello che riguarda le buone maniere: come banco di prova, lo porterà in una elegantissima sala da tè: La traccia è stata svolta alla perfezione, nonché in modo davvero originalissimo: inizialmente la storia sembra procedere sui binari di una normale lezione di galateo, ma andando avanti con la lettura si scopre il vero motivo per cui Emily si è iscritta al corso e ha deciso di incontrare il suo insegnante nella sala dove si svolge l’esame. 5/5
Titolo: 4,25/5
Sono sincero, arrivato alla fine della lettura ci ho messo un attimo a capire il significato di questo titolo; soprattutto ho fatto fatica a trovare il suo incastro all’interno della storia. Sì, il “servizio incompleto” è quello giapponese a cui manca la tazza da tè che l’assassino ha usato per somministrare il veleno ad Anne, che effettivamente è la chiave che ha spinto Emily a risolvere il mistero. Tuttavia, sebbene il titolo sia di per sé molto valido e in linea con i classici del giallo, ho provato a pensare a un’altra interpretazione, forse al fatto che la cerimonia del tè dell’esame non è stata completata? Ma credo siano solo viaggi mentali e forzature. Il titolo che hai scelto, nonostante non sia originalissimo, ha comunque svolto bene il suo lavoro di presentazione della storia e mi ha abbastanza incuriosito, per cui merita sicuramente un buon punteggio.
Gradimento: 4,25/5
Come detto in precedenza, la storia mi è piaciuta molto sia nelle idee, sia nell’effettiva realizzazione. Hai scritto un breve giallo ricco di spunti brillanti, mantenendo una dose corretta di umorismo in modo da intrattenere il lettore senza rischiare di sfociare nella parodia: si rimane su una satira leggera, che un po’ si prende gioco degli stereotipi del genere, sfruttandoli a proprio favore. Lo stile leggero ed elegante, che ben si è sposato con la figura della protagonista ha solo migliorato il tutto, rendendo la storia scorrevole e davvero piacevole da leggere. Mi è solo mancato quel qualcosa in più che mi permettesse di essere totalmente coinvolto nella lettura; anche approcciandomi alla storia la seconda volta mi sono sentito un po’ distaccato dagli avvenimenti, che sebbene mi abbiano divertito e intrattenuto piacevolmente non sono riusciti a coinvolgermi. La storia resta comunque scritta benissimo, e posso dirlo oggettivamente e soggettivamente, non era affatto facile. Ancora complimenti!
Recensione alla storia Veleno Vermut - Una attesa lunga una morte - 09/09/18, ore 17:56
Capitolo 1: Veleno Vermut - Una attesa lunga una morte
Devo confessare che questo racconto non mi è piaciuto affatto.
Innanzitutto, il collegamento tra i tre momenti della flashfic è all'apparenza molto labile: certo, se ci si pensa viene da capire che rappresentano la vittima, l'assassino e il mandante, tuttavia... lo schema in sé non è male, ma è la realizzazione a noon convincermi. Gli stacchi sono troppo netti e non c'è nessun cambio di narrazione o di impaginazione, e viene davvero il dubbio che il protagonista sia la stessa persona in tutti e tre i racconti (e in effetti potrebbe anche essere così, più che altro per i continui - e fastidiosi, a lungo andare - richiami al sesso, ma in questo caso la storia sarebbe davvero uscita male).
Parlando proprio dei pensieri erotici (anzi, volgari) del protagonista, devo dire che nel primo frammento ci stanno anche bene per il tipo di racconto (più che altro, quella è l'unica cosa che caratterizza il primo protagonista), ma che poi esce del nulla una frase come ***il coltello nella sua mano si apre come una bella troia su un cazzo duro***, questo è abbastanza inaccettabile. Già la metafora è sbagliata, perché un coltellino tascabile si apre in un altro modo, ma mi sembra solo volgarità gratuita e fine a se stessa. Infine, anche il titolo "Veleno Vermut" non c'entra nulla con la storia (a meno che questa flash non sia uno spin-off, ma il collegamento resta pur sempre labile), e anche nella seconda parte di esso un'apostrofo sarebbe stato ben gradito all'occhio (e alla grammatica). Infine, c'è anche un'altra svista, ovvero "quella cosa la", in quanto il "la" dovrebbe essere accentato ("là").
Metto una bandierina neutra solo perché la grammatica e lo stile sono perlomeno sufficienti e perché la storie in sé pare interessante, ma non c'è assolutamente uno sviluppo accettabile, a mio parere.
Lungi da me essere uno scrittore da Nobel o un critico letterario, ma sono soltanto un utente su un sito di FF e Originali "scritte per hobby" che esprime il suo parere.
Un saluto,
mystery_koopa
Recensione alla storia The Thing About Exes - 30/08/18, ore 12:54
Capitolo 3: Better Off
Ciao, rieccomi!!
Eccomi qui alla fine di questa storia.
Che dire, mi è piaciuta tantissimo e l'ho aggiunta subito alle ricordate!
In questo ultimo capitolo il "giallo" e passato un po' in secondo piano, se non per quanto concerne l'arresto di quella pazza della Vikander e soprattutto la sorpresa che ci ha fatto Alan Wilson! Per il resto, invece, il capitolo finale si è concentrato soprattutto sull'evoluzione dei pensieri e dei sentimenti di Maureen sulla questione Tala: è vero, è vero, certe volte Ree è stata davvero eccessivamente immatura, però... ecco, credo che più che la scenata finale di Cassandra con invito implicito a bordo piscina annesso, le siano servite le riflessioni con la signora Pierce: lei è sempre stata una donna sola, e non vuole che anche la sua vicina, a cui si è affezionata davvero come una nonna, resti così come lei, sommersa dai rimpianti... credo che per un volta abbiano fatto tutti la cosa giusta, e non posso che apprezzare questi tratti più introspettivi all'interno della trama. E niente, mi è paiciuto tutto, tantissimo.
Nel testo c'è qualche piccola imprecisione, ma nulla di che, e lo stile scorre molto bene non risentendone affatto.
Se scriverai ancora su Maureen e/o Tala avvisami senza nessun problema, sarei davvero felicissimo di leggere nuovamente di loro! Non posso che ritenermi fortunato di non aver visualizzato anch'io questo pacchetto, altrimenti sarei stato troppo indeciso... alla prossima allora, complimenti ancora per questa stupenda storia!
mystery_koopa
Recensione alla storia The Thing About Exes - 29/08/18, ore 21:08
Capitolo 2: Addicted
Ciao Elisa Apollo, rieccomi qui.
Mi è paiciuto molto anche questo secondo capitolo, con questa svolta molto "da thriller": ormai sembra che Eleanor Vikander sia la colpevole, anche se nei gialli non bisogna mai essere certi delle proprie supposizioni e degli indizi troppo evidenti, ma anche se non lo fosse sarebbe ugualmente da ritenersi un soggetto estremamente pericoloso oltre che mentalmente instabile... per ora il comportamento della signora Rowe la indica davvero come un donna improvvisamente travolta dal proprio passato, e non è un caso se la sua situazione riflette anche quella di Maureen e Tala: sia Ree che la Vikander sono due ex deluse, lasciate per un uomo e desiderose di farsi rivalere, anche se in due modi completamente diversi. Ho apprezzato molto l'evoluzione del personaggio della detective in questo secondo capitolo, si vede che è combattuta ma credo che sappia quale sia la cosa giusta da fare.
Ancora complimenti, nonostante qualche piccolo errorino in alcun frasi la storia mi sta davvero prendendo molto. Alla prossima e ultima parte allora,
mystery_koopa