Recensioni di yonoi

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Hara-gei - 08/11/21, ore 16:55
Capitolo 1: Hara-gei
Carissima, eccomi anche qui. In realtà avevo iniziato questa storia già da tempo, e per la serie meglio tardi che mai... eccomi a commentare. Un ottimo lavoro anche qui: noto che le morti fantasiose sono un tuo marchio di fabbrica, così come i percorsi interiori dei personaggi, questi personaggi che ci svelano pensieri, affanni, sensazioni fino all'epilogo finale...
Unica pecca, l'avvio della storia un po' complesso, dato il numero dei personaggi che entrano in scena e la doppia identità Atsuko/Shinobu (ammetto di averci messo un po' a capire che si tratta della stessa persona). Quanto alla trama, tu non deludi mai: qui abbiamo il Giappone, il kabuki, un attore specializzato in parti femminile... tanta roba. E Atsuko riesce subito simpatico/a proprio perché rappresenta quella difficoltà nel vivere e nell'accettarsi (e farsi accettare) che è così comune a tanti di noi. La trama è ben calata nel suo contesto, in un Giappone realistico con le sue contraddizioni e mentalità. E alla fine, tutta la sofferenza/insofferenza di Atsuko viene fuori, con la complicità di Oiwa. Oiwa in particolare, così come ce la proponi, è ferocissima. Terribile è la sua trasformazione da donna fedele e confidente in demone scatenato. Alla fine Atsuko viene come cancellata dal mondo - a vivere è Oiwa, al posto suo. L'aggiunta della maledizione è il tocco che completa il quadro finale. E come già ne "La teoria della mente", il finale resta aperto a un seguito che solo il lettore può immaginarsi...
Ci si chiede come potrà vivere Atsuko/Oiwa nel mondo reale, con metà volto in disfacimento. Ora il nostro protagonista ha ottenuto un corpo di donna, ma a che prezzo! E' proprio vero che a volte non vedere i propri desideri soddisfatti è un bene...
Recensione alla storia La Teoria della Mente - 07/11/21, ore 23:40
Capitolo 1: La Teoria della Mente
Carissima, non ho parole. O meglio, questa è una storia che lascia senza parole e ti tiene col fiato sospeso e gli occhi sbarrati fino all'ultima riga. Perché questa storia attraversa molte paure... molte delle mie, quanto meno. L'inizio è in sordina, con questa bambina che al test dà una risposta neppure troppo errata: è semplicemente la sua, ma siccome si discosta dalla logica predominante deve essere per forza considerata sbagliata...
La bambina riferisce quello che vede, fa i suoi collegamenti, più in generale sembra considerare molto strano il mondo degli adulti che la circonda. E veniamo alle scene successive....
Dieci individui apparentemente presi a caso, colti nelle loro faccende quotidiane e, soprattutto, nei loro pensieri: non giocano neppure tutti allo stesso gioco, eppure si trovano tutti, loro malgrado, coinvolti in un mix apparentemente folle di draghi volanti, legioni romane in una città virtuale, Pokemon e cecchini in armi. Come se non bastasse (e come accade in ogni riunione condominiale che si rispetti) questi individui scelti a caso oppure no - non lo sapremo mai - iniziano a scannarsi tra loro. Di fatto verbalmente, ma in base a un meccanismo più che perverso, chi viene preso di mira perde punti e con l'ultimo punto anche la pelle. E da qui in poi il lettore è trascinato in una spirale senza fine, e prima ancora dei giocatori superstiti è lui ad andare in ansia all'idea che ogni giorno che passa si concluderà con un filmato a base di tipi vestiti di nero e sevizie... per quanto mi riguarda, il primo filmato è come se l'avessi visto e me lo ricorderò finché campo...
E le domande che il lettore si pone crescono, lievitano almeno quanto l'intreccio: come mai ad alcuni è riservata una morte efferata (ho sfiorato l'infarto più volte, leggendo) mentre altri, particolarmente odiosi, se la cavano in modo quasi indolore (vedi il poliziotto fedifrago) o addirittura la scampano (il pedofilo smascherato)? Cosa gliene viene in tasca all'Arancia Meccanica Society? (questa è facile: tanti e tanti bitcoin sul dark web). Il povero lettore, bistrattatissimo, non ha neanche il sollievo di sapere che la nostra bambina prodigio - protagonista ovvero colei che tira le fila - riuscirà a scamparla in un mondo trasformato in un immenso videogioco che ti perseguita col terrore. A fine lettura si rimane veramente con un senso di ansia, roba che se qualcuno bussasse alla porta in quel momento ci sarebbe da rimanere stecchiti.
Che dire, una grande storia condotta con maestria. Dialoghi eccezionali, tematica inquietante (a me dark web e deep web mettono angoscia solo a nominarli), una protagonista che emerge da uno sfondo che più nero di così non si può, un finale che lascia un senso di allarme, perché nel mare sconfinato e incontrollato del web si sa che certe cose ci sono... forse, chissà. Una volta erano le storie di fantasmi, adesso è il turno delle leggende nere sul web: mettono terrore proprio perché possibili, e perché in fondo tutti sappiamo di essere controllati, anche se solo da un algoritmo a fini commerciali... resta un bel brivido, e a te tanti complimenti per l'originalità della trama e per come hai saputo tenerla in pugno... ora vado a nascondermi sotto al piumone rimpiangendo i vecchi telefoni a rotella della mia ormai lontanissima infanzia.
Recensione alla storia Cappuccetto Rosso - 27/10/21, ore 16:49
Capitolo 1: Capitolo 1
Ciao John,
beh, insomma... un ritorno col botto. Cominciamo con la mamma di Cappuccetto Rosso (ma non era la nonna?) divorata dal lupo cattivo, anzi direi cattivissimo. E siamo solo all'inizio...
Da quello che mi è parso di capire, si tratta di una vendetta. La dolce Cappuccetto si vendica. Fatti forse remoti, appena intuibili al momento. Sicuramente nei prossimi capitoli ne sapremo di più. Per ora, un inizio in pieno stile Halloween. Temo che la prosperosa Cappuccetta abbia soggiogato il lupo (o chi ne fa le veci) per i suoi loschi traffici. Vedremo...
Nel frattempo, buon Halloween e attenti alle passeggiate notturne nel bosco...
Recensione alla storia Sette Peccati - 28/04/21, ore 22:17
Capitolo 3: III
Heilà! ...e siamo alla fine. Che peccato. E' stato divertentissimo, e il Joker è stato un compagno di viaggio gigione, sornione, malefico nel significato più spassoso del termine. Adesso gongolo pure io nel vedere quante impressioni ha suscitato la coppia Kimmy-Rod zero a zero. E anche se non sta bene commentare i commenti altrui, concordo in pieno con quanto detto da Old: gente così ha proprio il sintomo del menefreghismo che fa diagnosi. E' proprio il genere di individui che fa bene veder finir male, quanto meno in una fiction. Che dire, è catartico. 
Una sit-com su Lu e Gab? Quando vuoi. Con te, è sempre un piacere. 
Qui la trovata micidiale è il disvelamento finale: Lu e Gab come due vecchi compagni di merende, che ne hanno viste tante e che per bazzecole del genere non battono ciglio. Mentre la povera Judd ne avrà di dollaroni da sborsare allo psicoterapeuta... 
Una bella storia, e grazie infinite per aver chiesto il mio consiglio poraccio. Ho seguito con trepidazione gli esiti di questa storia, come se fosse mia. Al contest avresti spaccato, mannaggia. 
Recensione alla storia Sette Peccati - 17/04/21, ore 18:55
Capitolo 2: II
Ciao, carissimo. Proprio stamattina mi chiedevo che fine avesse fatto il nostro Joker. E neanche a dirlo, eccolo qui. Servito su un piatto d'argento. Stavo elucubrando su quale dei sette peccati possa essere appioppato al buon Rick, qui servito a puntino dal Joker che naturalmente poi lo frega di brutto, perché è nella natura di tutto ciò che odora di zolfo circuire il prossimo e più o meno sapientemente fregarlo. Per un attiimo ho pensato che il peccato ad hoc per Rick fosse non commettere adulterio, poi però ho elucubrato che lui e Judd non sono ancora formalmente sposati, sicché, come direbbe qualsiasi buon avvocato (del diavolo, naturalmente) il fatto non sussiste. Piuttosto, il guaio di Rick (e di Phil) è che con la loro doppia faccia prendono per il chiulo (stavolta in senso metaforico) le rispettive ragazze e questo no, ragazzuoli, non si fa. E quindi ci sta che il Joker faccia la stessa cosa, non più metaforicamente, con Rick. C'è in noi una sorta di elementare, feroce senso di giustizia che fa si che si sgodazzi a tutto piano quando il cattivo, o anche semplicemente l'antipatico di una storia fa una brutta fine: come dire, è catartico. Poi con il Joker e le sue trovate sembra di stare in una sorta di luna park, nel trenino dell'orrore dove le sorprese sono dietro l'angolo.
Una cosa: complimenti per la scena slash particolarmente ben riuscita, veramente ben descritta. Già sai quanto il "profilo" di Phil mi abbia fatto riflettere. Più in generale, tutti i ragazzi di questa storia hanno delle carenze, dei vuoti che cercano di riempire come possono (Lenn) o la superficialità incallita di chi vive solo sulla buccia delle cose, senza mai farsi una domanda (Rod e Kim). Anche per questo il tuo racconto, al di là del lato divertente - sembra un po' di assistere a delle scatole a sorpresa, naturalmente in stile horror - fa anche pensare. Non ti ho mai detto che questo Joker mi ricorda molto il Beetlejuice di Tim Burton, forse in versione un po' più "ripulita".