Recensioni di yonoi

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Fiore di ciliegio - 06/12/20, ore 15:56
Capitolo 8: Capitolo 8
Beh, insomma, non ho parole. Sei un grande artista, e già con questo potrei concludere la recensione senza aggiungere altro.
Spesso noi ci facciamo un'idea sulle persone. Anzi, quasi sempre. In base a quello che sappiamo, o a quello che la persona fa, costruiamo un'immagine poi ci rifacciamo puntualmente a quell'immagine, come se nella realtà non ci fosse molto altro di più. E' come vedere il mondo attraverso una lente sempre dello stesso colore. Se si è fortunati, a un certo punto la lente va in frantumi o ci si rende conto delle proprie formazioni mentali illusorie. Jack - e il lettore con lui - scoprono una diversa visuale su Akira proprio alla fine, e a partire da questa fine è possibile rileggere tutti i suoi atteggiamenti nel corso della storia in senso opposto, a partire dal fatto più evidente che quanto meno al lettore è sempre sfuggito: quel continuo spuntare fuori e venirsi a trovare sul cammino di Jack ovunque e comunque. Secondo Jack era solo per trarne dei vantaggi, ad esempio quello dell'impunità, ma il lettore, che è meno poliziotto di Jack, magari può notare altre cose in quell'inseguimento ossessivo. Inoltre, a pensarci col senno del poi, era stato Jack ovvero Larry a scoprire tutto il torbido sulla vita di Akira, non era certo stato lui a sbatterlo in faccia a Jack per umiliarlo e allontanarlo.
La scena finale con la morte di Akira è lacerante, commovente. E in fondo mi è piaciuto il modo in cui difende le cose in cui profondamente crede apparentemente rinnegandole. Forse in fondo questo è un buon sistema per proteggere il proprio cuore dall'incomprensione di un mondo che va nella direzione opposta.
Mi è piaciuta la chiusura del lungo flashback con il ritorno alla scena del locale notturno. Qui ogni dettaglio lasciato in sospeso torna in scena e trova la sua ricomposizione finale: dall'accendino al brano Slightly Hungover, che ho ascoltato ed è terribilmente struggente, terribilmente adatto a fungere da cornice e colonna sonora che racchiude tutta la storia. Storia che è uno dei tuoi capolavori, anche per la leggerezza di alcuni dialoghi che spezzano con efficacia la tensione narrativa, per i diversi terreni su cui si muovono i tuoi protagonisti (dal fine appartamento in stile giapponese alla... stalla adiacente l'ippodromo).
A questo punto ti chiedo quanto tempo hai impiegato per scrivere la storia e se solitamente ti basi su una traccia per punti per cui sai già all'inizio cosa accadrà alla fine... tanto per sapere, o meglio per imparare.
A presto.
Recensione alla storia Fiore di ciliegio - 06/12/20, ore 15:03
Capitolo 7: Capitolo 7
Ciao anche qui, Old. Bene, passiamo al mondo delle corse dei cavalli. C'è del marcio anche in questo regno, e Jack è davvero in gamba nello scoprire che i nomi di alcuni cavalli sono riferibili ad alcuni tipi di droghe. O meglio, tu sei stato in gamba ad architettare una sottotrama di questo genere. Poi sul più bello, quando tutti noi ormai pensavamo ad altro, convintissimi della nostra conversione all'ippica, ecco che rispunta fuori Akira. Fa un po' l'effetto del dr. Lecter che torna in scena inaspettatamente e quando ormai lo spettatore ha tirato un respiro di sollievo dopo la cattura di Buffalo Bill. Stavolta è qui per avvertire: all'inizio recita il ruolo del mafiosetto di turno, forse è stato incaricato in prima persona di lanciare quell'avvertimento o forse no. No, direi di no, dal modo in cui poco dopo cerca di farsi ascoltare da Jack, nonostante tutto. In quel suo volerlo improvvisamente richiamare indietro sembra di cogliere una nota sincera. Sembra spontaneo, forse per la seconda volta in questa storia (la prima è quando ha incontrato Jack, in senso biblico, naturalmente). Forse sta per accadere qualcosa.
Recensione alla storia Fiore di ciliegio - 06/12/20, ore 13:44
Capitolo 6: Capitolo 6
Caro Old, in certe situazioni non saprei se è meglio staccare per un po', con il rischio di non riuscire poi a pensare ad altro, o ubriacarsi di lavoro per non pensare. Purtroppo, in entrambi i casi, il tempo ti pensare ci scappa fuori sempre, anzi, più che scappare ti salta addosso e non si può neanche dire che lo faccia "quando meno te lo aspetti".
Brutta cosa, un pensiero ossessivo. A me è capitato, tempo fa, e quel che ti salva è arrivare finalmente a mettere insieme un costrutto razionale del genere: "che cavolo stai facendo, Willis?" (magari con la faccina di Arnold). Anche Brooks cerca di attaccarsi a quel pensiero con le mani e con i piedi, con le unghie e con i denti... solo che ha la grandissima sfiga di vedersi arrivare Akira, di trovarselo lì a due passi manco fosse stato generato dai cespugli intorno. E si sa che la prima regola in questi casi è "lontano dagli occhi, lontano dal cuore". Qui Akira sembra "cambiato", lui lo dice e cerca di mostrarlo con il non verbale, ma noi lettori non gli crediamo, neanche Jack gli crede, in fondo e per sua fortuna è un poliziotto, e mica gli sarà andato in pappa il cervello fino a questo punto. Come avrà fatto Akira a scovarlo tra le frasche, frasche che si immaginano lontanissime dal più vicino centro abitato, lo sa soltanto lui. D'altra parte Akira, a quanto sappiamo, dispone di conoscenze di ogni genere e in ogni ambiente... Povero Jack, adesso come minimo dovrà smontare la baita da cima a fondo e poi ricostruirla dalle fondamenta solo per cercare di farsela passare. E io temo che non ci riuscirà.
Ottimo capitolo come al solito, ben calibrato e ottimamente scritto: con poche pennellate emergono sfondi, conflitti, sensazioni.
Recensione alla storia Fiore di ciliegio - 29/11/20, ore 18:30
Capitolo 5: Capitolo 5
Ma povero Jack. Povero, povero Jack. Viene davvero voglia di mettergli una mano una spalla e di piangere insieme, perché, diavolo, una situazione del genere è capitata a tutti almeno una volta nella vita. Pensavo fosse amore e invece era una stramusonata da rimanere storditi per i prossimi duecento anni. Il buon Larry è il vero amico che ci tiene a te, si adopera per aprirti gli occhi anche se questo significa cavarti i bulbi con le mani... insomma, avercelo uno così. Ci vuole qualcuno che tagli i fili dell'incanto, e io intanto resto sempre più stupito e affascinato dalla tua capacità di costruire storie e raccontarle. Ci sono tutti gli elementi classici di una narrazione, il protagonista, l'amico che fa da spalla ma al contempo ha un ruolo determinante nello sviluppo della storia, e poi il crescendo drammatico fino al colpo di scena che ribalta la versione precedente e al contempo crea una catarsi. Detto questo, al capitano Yonoi, quello vero, si arriccerebbe il pelo (quel poco che ha) nel sentire i discorsi di questo suo pronipote riguardo al rispetto che ha per il padre, la storia della sua famiglia e le tradizioni del suo Paese. Confesso che a me fa più pena questo ragazzino viziato che il nonno kamikaze, praticamente due coetanei all'opposto.
Recensione alla storia Fiore di ciliegio - 29/11/20, ore 18:20
Capitolo 4: Capitolo 4
Caro Old! Beh, anche se postavi la ricetta delle melanzane alla parmigiana, mica ci saremmo lamentati... purché, ovviamente, alla quintessenza facesse seguito un'altra e maggior quintessenza, ovvero questo quarto capitolo della spinosa vicenda. Devo dire che uno degli aspetti importanti di questa storia è che fa riflettere. A me è venuto spontaneo giudicare Brooks come uno che confonde l'ormone col vero amore, ma in fondo quante volte capita di innamorarsi di un determinato tipo di sensazioni / situazioni, o ancor più delle proprie idee (leggi castelli in aria) su una persona? A me è capitato, anzi direi di più: è successo praticamente SEMPRE di amare la mia rappresentazione di quella persona, più che la persona in carne e ossa, nella sua umanità. La nostra testa è sempre piena di idee, che spesso hanno poco a che vedere con la realtà: allora ci si aggrappa a quelle e quando l'altro ci disillude spesso e volentieri si arriva a detestarlo...
...poi mettiamoci pure l'amore a prima vista... che può non essere immediatamente connesso a un desiderio fisico ma può essere la sermplice contemplazione adolescenziale e sognante, ma non per questo è meno irresistibile. Ed eccomi in pieno pippone filosofico solo per dire che questa storia è una bomba, scritta in maniera stupefacente, da vero autore noir, e che ben si presterebbe a diventare un film. E' che non volevo ripetere le stesse cose dicendo sempre le stesse cose ;)