Recensioni di _aivy_demi_

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Battleground - Cronache del Multiverso - 12/01/24, ore 22:49
Capitolo 46: Capitolo 42 - The Final War: Parte 2
Buonasera cara, eccomi qui per continuare la lettura di questa long ^^
Ecco un aiuto che sicuramente cambierà le cose: disertori del regime del Maestro che si affiancano alla Resistenza per combatterlo, penso che il morale delle truppe sarà un filino più alto adesso considerando quello che stava accadendo e le ben poche possibilità che avevano di riuscire a uscirne fuori vivi.
Non a vincere.
Ma un minimo a sopravvivere abbastanza per vedersi fallire miseramente. Invece qualcosa è accaduto e con una entrata in scena non da poco.
Ognuno dalla parte del Maestro ha il proprio avversario e il proprio compito, ma vedere il Sith così poco convinto della scelta del re di Battleground non so, mi fa pensare che più avanti potrebbe riservare delle sorprese interessanti a mio dire. Credo proprio che Darth Vader potrebbe stupirmi in modi inaspettati, vista la presenza del figlio nel campo di battaglia contro Shen che palesemente lo odia da sempre e dal profondo del cuore nero che ha.
Interessantissimo il combattimento tra i Decepticon e Thor, diciamo che c’è anche uno scontro etico e di ideali, non soltanto di sopravvivenza e vittoria: le scene sono vivide e chiare, scorrono rapide così come i dialoghi che le animano tra un colpo incredibile e l’altro.
Sono stupita di vedere Fire contro Starscream, pensavo di vederlo affiancato a un altro nemico e invece un altro Cybertroniano contro uno dei nostri… vedo però che il suo ego rischia di distrarlo dalla battaglia, è ciò su cui sta facendo leva Bealfire. Intelligente e scaltro, non c’è altro da dire, molto versatile e con dei poteri con del potenziale non da poco, però c’è da dire che ha pur sempre a che fare con un essere costituzionalmente superiore. Che poi furbo anche il Decepticon a puntare a Royston per farlo incazzare, non so se l’ha fatto per superbia e soddisfazione oppure perché ottuso e basta. Fatto sta che ha risvegliato una natura nascosta, un lato oscuro, qualcosa che brama di uscire da dentro il ragazzo minacciando disastri. Quello che è incredibile è che non ha ceduto alla rabbia, che sia un bene o un male? Ha vinto in modo incredibile, ammetto che fino all’ultimo mi sono chiesta se ce l’avesse fatta davvero. Ma non è così, ce l’ha fatta sul serio e sono contenta di questo, anche perché nessuno meriterebbe di morire; a questo punto della storia non riesco a capire se qualcuno degli alleati ci lascerà, potrebbe succedere di tutto ancora.
Passare da Dedede e Marie contro Vader a Pitch Black contro Accelerator mi da modo di avere a tuttotondo una visuale del campo di battaglia. D’altronde i personaggi sono veramente tanti e il raggio d’azione è ampio, quindi il passaggio dall’uno all’altro crea capitoli piuttosto corposi da gestire, scrivere e leggere. Necessità di trama direi.
Lo scontro tra Black e Accelerator è di una angoscia terribile, cavolo: uno tra i miei preferiti in questi quaranta e fischia capitoli. Azioni costruite sull’angoscia, sull’ansia, sulle paure di chi ha sempre fatto finta di nn averne per proteggersi e proteggere, mandano in corto circuito l’emotività del ragazzo, e si sta letteralmente spezzando sotto ai colpi di una verità nascosta e dolorosissima, quella del passato del ragazzo stesso.
Ora tocca a Angel che pare al momento non cavarsela niente male, anzi, direi che inizialmente pare in vantaggio ma mi sembra tutto troppo facile… non mi si fraintenda, so che è forte e ha grande conoscenza ma pur sempre ha a che fare con Vorkye. E infatti riesce a tener testa e usare il sangue a suo vantaggio, rimarginandosi, attaccando e difendendosi. Si scende di nuovo nella mischia per Kirby e gli altri adesso, nel casino, tra i morti e i feriti, ma ecco sbucare Joker e la sua banda – mancavano ancora all’appello effettivamente.
Fa male vedere Salem e Ruby parlare, perché non tutti sposano le scelte del Maestro allo stesso modo, anzi, direi che qualcuno soffre nel fare quello che deve fare, e spera in un futuro di promesse, o di evitare ancora dolore ai cari con altrettante promesse. Chissà. Fatto sta che è già qualcosa che non tutti i seguaci di Battleground la pensino alla stessa maniera: più veritiero, più bello da leggere, più variegato.
Auth e il drago sono un altro scontro dal potenziale incredibile, considerando la portata dei personaggi: due divinità che si scontrano, si rispettano, daranno il tutto per tutto. Un altro nemico che tenta di ribaltare il Maestro sfruttando il dono che gli ha fatto in uno dei suoi esperimenti orribili. Come a dire “se non batto te, come potrei sconfiggere lui?” Qui siamo a livelli impressionanti.
Intrigante la scelta di portare lo scontro tra Thor e Megatron a un altro livello, qualcosa di emotivo, di caratterizzante in questa maniera: si scopre molto di lui, del perché della sua ubbidienza al Maestro, di quelli che erano i suoi sogni, il suo passato, la sua vita, del rapporto con Shutter. Sono tutte aggiunte che aiutano la profondità del personaggio a emergere, al di là di un semplice nemico-pedina messo lì tanto per. Credevo che le parole del dio avessero fatto breccia nel cuore metallico del cybertroniano e invece… invece… purtroppo qualcosa ha interrotto tutto, e quel qualcosa è opera di Loki.
Che la leggenda che aleggia sulla testa di Thor si avveri?
Chi lo sa, al momento non è morto nessuno dei nostri ma non è detto che non accada.
Che capitolone caspita, tante cose, tante battaglie spettacolari, complimenti nella gestione di tutto questo senza perdere mai i punti fermi e anzi, portando avanti una azione mai noiosa o ripetuta. Alla prossima e buona ispirazione! :3
Recensione alla storia Battleground - Cronache del Multiverso - 23/09/23, ore 09:33
Capitolo 45: Capitolo 41 - The Final War: Parte 1
Buongiorno cara, eccomi qui per continuare la lettura: già il titolo del capitolo alza l’hype alle stelle!
Siamo arrivati al momento, dunque.
Tutti presenti al campo di battaglia, a quanto pare: anche sopra ogni previsione del Maestro visto che si aspettava non tutti venissero, e c’è chi avrebbe preferito pure nascondersi da qualche parte per un attimo. Le paure sono nuove, la tensione di questa guerra globale è troppa, è tanta rispetto a ogni altro singolo scontro portato avanti i n precedenza. Che difficile essere lì e non mollare, lasciare che la paura non ti mangi, soprattutto considerando le parole del Maestro, il suo sfoderare i migliori sottoposti e un esercito segreto di robot incapaci di morire, soffrire, stancarsi. Un’ottima arma da portarsi appresso eh!
Fin da subito ho chiaro quanto sia improbabile per i protagonisti riuscire a uscirne vivi… lo so non dovrei giudicare dall’inizio del combattimento ma s edue come Accelerator e Fire non riescono a trovare una soluzione per quei robot la faccenda si fa seria davvero… pare che ogni idea venga letteralmente azzerata da una resistenza incredibile, e non è bene perché oh: questi non cadono, non si distruggono facilmente, non subiscono e non sentono dolore né il peso delle cose, e il peggio è che riescono ad adattarsi agli attacchi nemici reindirizzando i propri colpi con maggiore efficacia, creando difese nuove. Ottimo direi. Bravo il Maestro che ha creato questi abomini. A quanto pare però attacchi combinati possono essere in grado di fermarli abbastanza da permettere una lieve avanzata e una riorganizzazione di idee e risorse. Bene, ma molto dispendiosa a livello di energie presumo sia per Dei che per cacciatori. E la cosa che mi piace di più oltretutto è che non tutti i seguaci del Dottore hanno fatto il loro ingresso con la stessa identica sensazione e voglia di combattere: c’è chi nel campo avversario conta persone che valgono qualcosa, non solo pedine da distruggere in uno scontro con la Ribellione. Penso a Vader, penso a Salem. Potrebbero stupirmi, chissà.
La soddisfazione nel vedere che effettivamente l’esercito sia fatto di esseri umani completamente manipolati nello spirito e nel corpo è qualcosa che potrebbe stupire chiunque, Bealfire nonostante la sua natura non è comunque in grado di poter gestire le sue emozioni… quindi riesco a capire perché reagisca così… e si stia pure trasformando, bello!
Thor e Auth sono quelli su cui puntavo maggiormente per sbaragliare l’esercito, se nemmeno loro al momento sono capaci di ridurre la linea nemica la faccenda è ben più grave. Sì il punto debole c’è eccome, però ancora non sono in grado di trovarlo; la consapevolezza di avere delle cose orribili davanti agli occhi si sta diffondendo tra i personaggi, questo non penso faccia bene al morale e all’etica di chi sta combattendo.
Prima del finale dove tutti riescono a far risalire il proprio umore, orgoglio e desiderio di dare tutto per salvare ciò che più amano, c’è un tale sconforto che pare non avere fine: non solo per non riuscire a sconfiggerli ma anche per la consapevolezza di ciò che l’esercito è e rappresenta. Che le parole di Thor possano aiutare tutti gli altri, altrimenti destinati a soccombere.
Il finale si sta avvicinando, e l’hype ormai è alle stelle. Complimenti per la gestione di un combattimento così complesso e completo, le voci sono tante, gli umori anche. Alla prossima, buon lavoro! :3
Recensione alla storia Battleground - Cronache del Multiverso - 01/08/23, ore 18:30
Capitolo 44: Capitolo 40 - La settimana infernale: Parte 3
Cara buongiorno, eccomi qui per continuare la lettura. Sai che il POV dei villain è sempre stato quello che mi ha dato più soddisfazione, ma vedere Vader così umano in un miscuglio di situazioni, azioni e momenti decisamente negativi e difficili, fa male. Lui e Aphra potevano davvero tentare di dedicarsi uno all’altra, perché no… in fondo interesse c’era e da parte di lei ancor più di ciò che ci si poteva aspettare. Quello che fa riflettere è che tra i due sia stata l’unica davvero ad accorgersi di come il fantasma di Lada letteralmente perseguiti e impregni il cuore di Anakin in modo inestinguibile, poi figuriamoci con l’attuale presenza viva del figlio con cui ha instaurato un contatto tramite la Forza… che sia o meno della Ribellione, è comunque un lascito della defunta, qualcuno che ancora parla di lei e ha il suo sangue nelle vene. Il fatto che si separino dopo la fumosa speranza di avee un presente a cui pensare, è abbastanza triste… ma mostra anche quanto possano essere labili i sentimenti di chi ha un obiettivo in testa ed è disposto un po’ a tutto per portarlo avanti.
Anche a soppotare l’esercito del Maestro fatto da degli esseri umani trattati come automi senza possibilità di tornare indietro, di morire dignitosamente o di vivere liberamente. Che Vader sopporti è chiaro, che abbia la forza di farlo senza disgustarsi del capo e di sé, è un gran peso.
Volevo vedere fino a che punto lo stress e la paura avrebbero spinto i protagonisti a guardare letteralmente in faccia la realtà: sono in minoranza numerica, inferiori di potere al proprio nemico, potrebbero perire da un momento all’altro – e sarebbe comunque la possibilità meno peggiore a cui potrebbero aspirare – o veder esplodere il mondo intero in mano al Maestro. Anche perché, ponendo riescano a sopraffarlo, non possono giustamente ucciderlo altrimenti collasserebbe l’intero Universo conosciuto. Era un quesito che mi ero posta in passato su questa storia, e qui finalmente il Dottore mi ci pmette davanti una risposta: sì, dobbiamo sconfiggerlo, no, non dobbiamo ucciderlo… devono annullare i suoi poteri così da evitare un futuro ancora peggiore fatto di sottomissione e menzogna. Il momento molto sentito in cui tutti si raccolgono attorno a lui ripromettendosi di lottare fino alla fine e di sostenerlo avendo fiducia in lui, è uno di quelli di cui si ha bisogno prima di rischiare di mollare o perdere il senno.
Perché fondamentalmente, stanno andando a morire.
L’idea del Dottore è così folle, ma porta con sé la consapevolezza che è anche l’unica scelta che hanno. Il supporto durante la preparazione, le parole di sostegno, di conforto e di positività pesano un po’ perché racchiudono il concetto di “se non ce la farai tu, non potrà farlo nessuno, e lì saremo spacciati…” ma trovo molto bello che riescano a restare così uniti in un contesto da panico.
Continuando con la lettura vedo che ci sono dei momenti in cui i personaggi vengono presi un po’ da sensazioni di dejavu, di ricordi, di mettersi in pari un po’ con loro stessi e i propri fantasmi… e il tutto viene sempre trattato nel giusto modo con dei dialoghi adibiti a dare spessore all’emotività di ognuno, e alle conseguenze che si porta dietro. Accelerator in particolare, I momenti dedicati al suo passato mi hanno sempre spiazzata, non è difficile capire il motivo per cui abbia un carattere simile, così.
Così come con Fire e Rowlet, con Marie e Auth, tutti stanno facendo quello che possono, che sentono prima dell’inevitabile. Nel caso non tornino, almeno hanno detto parole, fatto cose che erano ritenute tanto importanti da non poter attendere più. Quello che mi ha spiazzato è l’apparizione di Vorkye: sai quando ti aspetti quello che sta accadendo e continui e poi arriva un nome che BOOM, ti spezza l’equilibrio e la consapevolezza? Vorkye ha fatto il suo ingresso così, con un dialogo con Angel rivelatore: i toni, i riferimenti, le espressioni parlano e che nemesi sia.
Una nemesi che a quanto pare è disposta a tornare per Ellen. Perché qui, giustamente, anche si pensa a un domani. Non tutti rimangono fermi al presente, qualcuno cerca di capire il motivo per cui vuole sopravvivere e da chi tornare. Ed è comprensibile pure lo sfogo di Angel con Najimi, perché in un momento di instabilità, cercare il nome di un colpevole è qualcosa che può anche un minimo far sentire meno peggio.
Bacio o non bacio.
Frustrazione o meno.
Il discorso registrato dal Dottore è il modo migliore per concludere il capitolo e prepararci a ciò che accadrà dopo: sono parole sincere, rivelatrici, parole che puntano a ognuno presente, e che vengono colte anche dai nemici nel modo più contrariato e contrapposto. Ormai ogni pezzo è incasgtrato alla perfezione, la trama è giunta al nodo cruciale, le fazioni sono schierate in campo. Ed è arrivato il momento della parte finale di tutta la storia. È incredibile come siano già 5 anni di lavoro, mi complimento con chiunque abbia partecipato a questo progetto, all’attenzione per tutto nel minimo particolare, nella creazione e nella crescita dei personaggi, nella trama fitta e complessa ma che non perde mai un colpo.
Ottimo lavoro, davvero.
Alla prossima e buona ispirazione! :3
Recensione alla storia Battleground - Cronache del Multiverso - 19/05/23, ore 14:05
Capitolo 43: Capitolo 39 - La settimana infernale: Parte 2
Buongiorno! Eccomi qui per continuare e arrivare a quello che presumo sarà uno dei capitoli più attesi di tutta la storia. Considerando la mole di ciò che ho letto, è una frase con parecchio peso. Se è dalla parte dei villain, speculare al capitolo precedente, faccio già i salti di gioia in partenza, sappilo.
Interessanti gli easter eggs all’inizio, dove lasci al lettore il modo di cogliere quali fossero gli oggetti presi in considerazione dal Maestro, pronto per la battaglia. Qui si tratta un po’ di cultura generale, di quelle che praticamente è impossibile non sapere, per un motivo o per l’altro; il fatto che ognuno di essi comunque esista – e pare ovvio, considerando di cosa si tratti essere Battleground – ma che non abbia più la sua efficacia perché il mondo da dove proveniva praticamente non esiste più, ha senso. E spiega il perché siano stati conservati come reliquie in una sorta di collezione personale.
Ma arriviamo a noi: eccolo. Darth Vader, Anakin. Questo mi interessava parecchio leggere, vedere, e scoprire, dal suo passato di schiavo a come il Maestro e l’uomo in nero abbiano forgiato l’attuale Secondo in carica praticamente. Eppure… ahhhh quanto amo questa cosa, eppure lui sembra scosso dopo aver parlato con Fire. Ci sta, in fondo ha una emotività anche lui e un cervello. Non mi ha mai dato le stesse sensazioni di Shen per dire, ma molto di più, come se il conflitto in lui fosse alto, tanto da scegliere il male minore e puntare a qualcosa di grande, ma non per cupidigia. Io penso che qualcosa si sia mosso nel momento in cui ha ucciso la prima persona in combattimento, il fatto che fosse restio prima, incline a risparmiare e non versare sangue inutilmente, me lo rende più umano davanti agli occhi ma quando sei sotto il tuo maestro e con il sovrano di Battleground, diciamo che non hai poi così tante possibilità di scelta, giusto?
Tanta soddisfazione nel combattimento inaspettato tra Riddle e Skywalker, me lo sono proprio goduto: il dialogo mi ha aiutata a fomentare l’hype di uno scontro incredibile, sicuramente tra i migliori avvenuti finora. Non posso nemmeno parlare di lavaggio del cervello perché i due combattenti sapevano esattametne cosa stessero facendo e perché, non erano direzionati, avevano qualcosa da portare avanti e stavano lottando per un posto importante, fosse solo per il fatto che essere diretto subordinato del Maestro avrebbe dato un senso a delle vite orribili e anni di sacrificio, dolore, rabbia e odio. Il momento in cui Darth Vader ha abbracciato il lato oscuro è stato rinvigorente a questo punto della lettura, perché lì ha capito cosa stesse davvero stringendo in pugno.
Cambio di scena, di luogo, di protagonista. Proprio Shen, lui è tra quelli che più ho odiato fin dall’inizio ma come sai amo i personaggi tormentati, soprattutto che fanno finta di non avere cose che gli importano e invece si ritrovano la testa completamwente stravolta dalle persone, dalle parole. Il dialogo con Lada e con Royston avvenuto nella tenuta di quest’ultimo è stato un tocco di classe, Shen è preso dalla situazione inmodo così coinvolto che sono sicura gli costerà davvero cara. Che senta la liberazione all’idea di ammazzarsi in un angolo di Gongmen è una mia grande soddisfazione… il suo tormento è per me lettrice qualcosa che mi muove a interessarmi ancora a lui, al suo essere, al suo lottare ma è diverso rispetto a ciò che ha vissuto Vader – giustamente. Però vedo che comunque non è in grado di pensare lucidamente quando è coinvolta l’unica anima che lui abbia mai amato, e che lei a sua volta abbia ricambiato.
Mi sono resa conto leggendo di Loki, che nel capitolo precedente c’è stata una difficile ma certa ascesa di autodeterminazione, di dovere, di miglioramento: un lavoro su se stessi per poter ambire a dare abbastanza per contrastare il Maestro. Qui invece, ogni sottoposto invece di essere certo, fisso nelle proprie credenze e posizioni, lo trovo… in disequilibrio evidente. Pensare a Vader don Fire, oppure a Shen con i fantasmi del suo stesso io e ora a Loki che comincia a dubitare su ciò che ha sempre pensato di Thor attraverso le parole del padre Odino… mmmmh, mi da quella sensazione che il legame con il Maestro si stia assottigliando. Ognuno per un motivo differente, ovvio, ma la sensazione è proprio questa guarda. Dove tra i presenti nella Ribellione sta prendendo fuoco d’animo, di forza e di voglia di vivere, qui… qui vedo capo chino, denti che digrignano, orgoglio che urla chiuso nel cervello, spingendo poi nel petto per uscire. Come se ci fossero verità negate, cose non dette, parole da sputare come a sputare veleno. Intrigante, chi prima agiva ora sente qualcosa proprio per l’avvicinarsi imminente allo scontro.
Certo che leggere anche di Salem non è tra le cose più leggere. Il suo modo di essere il suo amore l’hanno ciecata per portarla alle conseguenze che ha vissuto, il suo ego è arrivato a tanto mascherato da sentimenti e bisogni… e ora penso “quella Salem? Quella dell’inizio? Quella di Remnant?” Oh, sì, esatto, proprio lei. Qui dunque il suo passato e anche il primo incontro con il Maestro. Ognuno lavora per sé, per ottenere qualcosa, e lei l’ha ottenuto.
Come gli altri d’altronde.
Quello che volevano in cambio della servitù al Signore del Tempo ce l’hanno.
Ora mi chiedo infine, però, cosa accadrà ora che lui stesso verrà a richiedere il pattuito? Non li ha sotto di lui soltanto per poter avere una mano a gestire i vari mondi del suo universo, no.
Gli serviranno adesso, e non so se come ultime vittime da buttare in pasto a se stesso, o come base per qualcosa di grande.
Perché tutta questa attenzione a loro, questo accontentarli, questo portarli al massimo del loro potere, se poi sarebbero destinati a perire entro breve?
Forse perché potrebbero essere benissimo reclutati per questo, ma adesso sicuramente non posso saperlo. Quell’essere ha passato un’eternità di tempo a scegliere le sue pedine, muoverle e farle stare al posto prestabilito.
Qual è il re avversario dunque?
Quale il pezzo più importante della scacchiera del nemico? Oserei dire il Dottore, ma mmmmh, qui c’è qualcosa di più… antico? Più… primordiale come pensiero? Più semplice, forse.
E su quel forse sto lavorando mano a mano che procedo con la lettura. È una storia impegnativa, certo, mi porta via un sacco di tempo leggerla con attenzione e recensirla di conseguenza, per questo è sempre l’ultima in programma nella lista degli scambi. Però merita. Merita ogni ora passata, ogni fatica nel cercare di fare quadrare i conti, i personaggi, i tempi e i posti; merita soprattutto perché si capisce quanto impegno, passione, amore per i vostri personaggi abbiate messo per creare tutto questo.
Alla prossima, buon lavoro e buona ispirazione! :3
Recensione alla storia Battleground - Cronache del Multiverso - 03/05/23, ore 13:26
Capitolo 42: Capitolo 38 - La settimana infernale: Parte 1
Buongiorno, eccomi qui con ancora il ricordo dell’ultimatum imposto alla fine dello scorso capitolo.
Non oso immaginare cosa potrebbe accadere in una sola settimana, a livello psicologico penso sia qualcosa che possa mandare letteralmente fuori di testa.
Cosa c’è di meglio che cominciare la mattina del mercoledì con un bel funerale in stile vichingo? Dopo ciò che è accaduto con il Maestro e la rivelazione della natura parentale di Fire, mi aspettavo più cruccio, negatività, più difficoltà ed egoismo. Invece loro sono stati lì con lui, dopo tutto quanto, nonostante l’avversità iniziale all’idea di pensare fosse figlio di Vader, e hanno dato supporto durante la cerimonia per Logan.
Poi sai che amo Fire e Accelerator assieme, sono una BROTP assoluta qui per me e vedere l’esper farsi mangiare dai sensi di colpa (lui? LUI?? Per dire.) ma ricevere un abbraccio bisognoso di sostegno e affetto in rimando… beh, per quanto il sangue sia comunque tale non può in ogni caso sostituire i sentimenti e le azioni portate avanti da qualcuno. Questo ancora più importante da tenere a mente nel momento in cui qui il ragazzo comprende finalmente le sue origini, i suoi poteri in un certo senso, l’anello e ciò che gli scorre nelle vene. La chiacchierata con Thor è stata rivelatrice, i due si sentono vicini e condividono qualcosa di molto importante, e poi vedere lui che si fa avanti come padrino per un ragazzo che si sente abbandonato, senza una terra a cui tornare e una famiglia, beh…
Chi sono io per non piangere? Eh, diciamo che qui i feels ci danno giù pesante eh. In tutto questo abbiamo uno spaccato molto emotivo su ciò che Battleground ha lasciato in loro, su come la guerra gli abbia levato qualcosa di importante – a ognuno di loro, direi – ma su quanto la speranza comunque abbia ancora una apertura abbastanza grande da potersi far vedere e sentire nonostante tutto.
Ohhh ma quanto sono contenta di rivedere Marie: l’idea di fare allenare un neofita all’arte vampiresca come Fire da quella che è una vampira fatta e finita, e pure in debito con la Ribellione, beh, mi piace, eccome se mi piace. Lei è diversa da altri personaggi qui presenti, sia per età che per esperienza, per carattere e non solo per sangue: ha un atteggiamento tutto suo che spiazza ma che mi affascina parecchio. L’allenamento è complesso per l’idea di dover ampliare le proprie vedute ma una delle doti che apprezzo di Belfire è quella di non arrendersi nemmeno dopo aver fallito. Quindi questo è il passo avanti che lui può fare per prepararsi allo scontro imminente: coerente, interessante, con del potenziale.
Prendere in considerazione le squadre alleate alla Ribellione dividendole in due gruppi basati sulle loro capacità non è affatto male, anzi: due maestri come Angel e Thor sono tanto diversi quanto efficaci, e si nota come abbiano imparato a cogliere le caratteristiche degli attuali allievi per poterne liberare un potenziale utile alla battaglia. Il fatto che stiano dando il massimo sapendo di doverli portare oltre il limite è eccitante, perché se si lavora con freni, con le inibizioni, con qualcosa a trattenerli, già perderebbero in partenza.
Perirebbero per mano nemmeno del Maestro, ma dei suoi subordinati. Quindi anche nell’allenamento tocca sputare sangue sul terreno e lacrime, altrimenti sarebbe tutto inutile. Lo stato attuale delle cose è semplice: morire per mano del padrone di Battleground, o superarsi dando più di ciò che si pensa di avere.
La pausa nella narrazione avvalendosi di un momento così leggero come un semplice pic nic in famiglia permette poi di muoversi nella testa di Fire e Accelerator: direi che questo è uno dei dialoghi più belli a livello emotivo, i due abbassano quei muri che tendono a tenere sempre alti per poter lasciare passare quello che pensano e vivono, andando a dare ancor più peso al legame che li ha avvicinati. Per quanto inizialmente la loro sia stata una partenza fredda e staccata, ora riescono a percepire quello che turba uno e l’altro, gli obiettivi, le paure, e perché no, anche capacità e possibilità. Che lottino non per loro stessi ma per il destino dei loro amati, di chiunque viva a Battleground e meriti la libertà.
Ma la libertà di cosa, mi chiedo io? Se decade il Maestro, qualcuno dovrà prendere le redini di un lascito non indifferente. È la prima volta che mi fermo su questo concetto, perché ponendo che non vada tutto a pezzi, qualcuno dovrebbe reggere l’equilibrio di quell’ammasso di universi ricreato e rimodellato… che possano centrare dèi, Dottori o chi, sarebbe sicuramente un peso molto gravoso. Perché finora ci si concentra sul superare l’ostacolo maggiore dell’intera storia, ma è il dopo che mi preoccupa.
Vorrei poter entrare nella testa del Dottore e capire tante cose, ma tra tutti mi è più chiaro per assurdo il Maestro: quello che vedo del primo lo vedo quasi con gli occhi di chi gli sta attorno, degli scambi avuti con gli altri – vedi Dedede o Fire – ma un a tu per tu con lui e basta sarebbe davvero difficile penso. Ciò che è bene e anche gli errori di lui si riflettono a cascata su Battleground, sulla Resistenza, sulla conseguenza di un tentativo di riavvicinamento con un vecchio pari, con un caro amico.
Certo che Fire comunque è un personaggio con un potenziale enorme e uno di quelli con la crescita maggiore e più difficile rispetto ad altri: è stato creato un background notevole, partendo dal nulla fino ad arrivare a ora dove la sua doppia natura farà sicuramente la differenza nello scontro finale.
La soddisfazione nel leggere il dialogo tra Vader e Fire no ha eguali tra i vari momenti di questa storia: ben pilotato, una parentesi che si erge al di sopra di tutto in un momento sospeso nel tempo e nello spazio. Quello che viene detto qui va ricordato e serve sicuramente per capire qualcosa del passato e del presente, e presumo anche del futuro scontro. Questo è un esempio lampante dell’utilizzo del “Fine che giustifica i mezzi”, dove ciò che Vader rivela permette di capire un punto di vista.
Non giusto, non giustificabile.
Ma comprensibile.
E altroché se lo è.
Come con Thanos nella MCU. Un fine che giustifica i mezzi. Ergersi al di sopra per un bene dei più, cosicché chi resti possa vivere meglio. Non so se è corretta come interpretazione ma il parallelismo è stato per me lampante. Come lampante il dolore fisico di Fire che vorrebbe avere l’uomo accanto a sé e che penso inconsciamente abbia fatto di tutto per farlo desistere, così da crearsi una sorta di idea di famiglia, nata e morta nell’arco di qualche minuto di collegamento della Forza.
Ecco, posso ricollegarmi sul finale a ciò che avevo detto prima riguardo al Dottore: ecco qui ciò di cui avevo bisogno per riuscire a capirlo un po’ di più, a capire Auth nella sua scelta di rimanere invece di prendere con sé Marie e andare lontano da tutto quello. Una scelta in una vita troppo lunga, che sta al di sopra della mortalità delle cose. Non possono capirsi fino in fondo, ovvio, ma Doc e la dea sono i due esseri che possono assomigliarsi di più in confronto a tutti gli altri.
Se hai una vita breve, vivi per vivere, per qualcosa, sapendo che ogni attimo è prezioso.
Ma chi vede questo tempo allungarsi, a cosa può dare peso veramente? Al tempo? Al potere? Alle persone? La scelta, può dare peso a una scelta.
E con questo concludo, aspettando di poter leggere del nemico e di come si stia preparando al tutto. Perché sottovalutare la Ribellione sarebbe veramente da coglioni, a questo punto, giusto?
Mi ha dato modo di riflettere parecchio su tutta la storia, questo capitolo, sai? Come se per arrivare alla fine fosse giusto passare di qui, trarre le proprie conclusioni e poi affrontare il finale con la mente più aperta.
Alla prossima, buon lavoro e buona ispirazione! :3