Recensioni di _aivy_demi_

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Recensione alla storia Un diavolo a Roma parte II - L'Inferno può attendere - 14/04/24, ore 12:59
Capitolo 21: Antichi rancori
Cara buongiorno! Che bello tornare qui! ^^
L’aver fatto la conoscenza di Zamesh mi hapermesso di comprendere come sia la faccenda tra lui e Akenet: non scorre buon sangue e anzi, ho scoperto con dolore che lui e Galadriel sono legati direttamente nella morte. Ho avuto un brivido, purtroppo: tutto ciò ha il suo nome e posso comprendere sia perché Akenet lo odi, sia perché Zamesh sia in competizione con lui. Finalmente un cattivo cattivo, mi spiego: l’evoluzione di diavoli qui mostra come abbiano tenuto con sé non dico umanità, ma cervello, perspicacia, orgoglio e a tratti lealtà, ma lui… lui ecco mi sa che lui sia una minaccia decisamente crudele, intelligente, capace di tutto e che non scenda a patti con niente e nessuno.
Questo risulta essere uno dei miei capitoli preferiti in assoluto grazie al dialogo tra zio e nipote: ciò che si dicono Gabriel e Akenet fa male, e non posso dire che uno abbia ragione e torto. Inizialmente pensavo che l’arcidiavolo parlasse per sé egoisticamente, e invece, nella parte finale riesci ad aprire un varco nella sua emotività più nascosta facendomi comprendere cosa pensasse realmente, perché, così da farmi dare un significato a parole, azioni e reazioni.
La scena del salvataggio di Safet è dolorosa ma sancisce una tregua fondamentale per la protezione della figlia di Azaele, quello che più mi impensierisce ora è comprendere cosa sia veramente in grado di fare Zamesh.
Adoro il modo in cui gestisci i personaggi, li fai interagire, di quanto siano labili i confini tra conflitto, emozione e ilegami di sangue; tutti possono venire interpretati in modo sempre più profondo dal lettore in una evoluzione fatta di pensieri, di relazioni passate, ricordi e scelte. È sempre un piacere essere qui da te, alla prossima e buona ispirazione! :3
Recensione alla storia Un diavolo a Roma parte II - L'Inferno può attendere - 22/01/24, ore 11:52
Capitolo 20: Nel mezzo del cammin...
Buongiorno cara, che bello tornare da te e da questa storia! Ciò che mi piace parecchio è che la tua divisione in mondi non è netta e contrastata in bianchi e neri, come ho avuto già modo di vedere, ma ci sono tante personalità via di mezzo nel corso del racconto, tipo qui il Minotauro che si trova all’Inferno ma è gentile e disponibile, rappresentante un peccato di altri. I dialoghi sono divertenti, l’intesa che si crea nel bisogno è chiara e poi la personalità di Mino spicca per simpatia e scaltrezza. Se non fosse stato per lui comunque Michele non ce l’avrebbe fatta di sicuro, per fortuna l’ha soccorso!
E n on è l’unico ad aiutare, Atriel è un’altra figura che ha il suo perché e fa del suo meglio, diavolessa sì ma non come quei rincretiniti del bar. Certo che Aza sa come farsi ammazzare ogni singola volta, eh, mi chiedo come sia ancora vivo ahahah ^^
La parte del salvataggio di Safet da una parte è assurda – il gruppo di salvataggio è variegato e strano, incredibile perché si trovano all’Inferno – e pure emozionante perché la situazione non è certo facile, anzi, è incredibile come tutti siano ancora vivi (e forse non per molto se continuano così.) Anche perché hai chiuso il capitolo con tutti loro che stanno per essere raggiunti da una orda di demoni incazzati che vogliono sicuramente le teste di tutti loro. chissà cosa accadrà adesso e cosa si inventeranno per riuscire a scappare?
Come sempre mantieni alta la mia attenzione sulla trama, riesci sempre a staccarti dall’usuale e non dai mai niente per scontato, inoltre i vari personaggi che si uniscono hanno le proprie storie e i propri motivi e mi incuriosiscono ancora di più. Alla prossima cara, buon lavoro e buona ispirazione! :3
Recensione alla storia Un diavolo a Roma parte II - L'Inferno può attendere - 25/08/23, ore 00:36
Capitolo 19: In cerca di Safet
Buonasera cara, eccomi! Che bello vedere quando ci sono dei demoni non così tanto crudeli come quei tre deficienti che si sono messi a torturare a caso Safet, tentando di tenerlo lontano da Aza e sua moglie. Insomma, la situazione non è rosea ma sapere di non essere veramente in pericolo di vita se non per la stupidità di certi elementi, è proprio un sospiro di sollievo. Ma che carina la studentessa, e così lui è legato a lei e agli altri elementi con cui ha lavorato… è proprio vero, vien da dire che forse non tutti i diavoli meritano ugualmente di stare all’Inferno come ci stanno lui e la ragazza.
Ma il problema non è lui sostanzialmente adesso, ma un demone con un pessimo senso dell’orientamento affiancato da un angelo e un umano dentro all’Inferno. Io non ce lo vedo proprio benissimo lì Michele, sta male e mi sto seriamente preoccupando per la sua salute, poverino.
Che piacere vedxere il Minotauro, beh non certo per il trio, ma mi piace che tu unisca tradizione, letteratura e storia per creare un interessantissimo mondo sotterraneo. Ci sono momenti in cui mi dimentico cosa stia succedendo e che Michele sta male, solo perché sono distratta dai dialoghi che a volte mi fanno davvero sbellicare! Ahhh Aza, mai pensato di fare il comico? Seria, ci staresti davvero bene! Ma qui la situazione si sta facendo nera, e non certo per Safet o per il fatto che Razel e Akenet non si trovano – eccerto, sono in superficie! – ma per l’angelo che ormai è privo di ogni energia e in balia di un m,ostro.
Bene, ottimo, esattamente ciò di cui avevano bisogno loro proprio adesso. Sono sempre più interessata e catturata dalla storia cara, a ogni capitolo mi immagino cosa potrebbe contenere il prossimo ed è sempre un forse bellissimo e atteso! Alla prossima, e buona ispirazione! :3
Recensione alla storia Un diavolo a Roma parte II - L'Inferno può attendere - 16/08/23, ore 00:08
Capitolo 18: I figli degli Arcangeli
Buonasera cara, sono contenta di essere tornata qui da te ^^
Dialoghi top fin dall’inizio e l’apparizione di Razel ha rialzato ancor di più la mia stima per questa storia e per te come autrice. Uno dei meglio riusciti proprio perché così unico, caratterizzato in modo decisamente creativo, così come anche gli altri, ma lui… lui davvero lo adoro. Incredibile come tutti siano preoccupati per Safet tanto da far preoccupare pure me, è come un pensiero di fondo che mi ricorda il fatto che qualcosa non quadra per niente.
Poi appare Akenet, lui lo adoro e vederlo stare male è una di quelle soddisfazioni da lettrice che mi porto dentro (più adoro un personaggio, più sono contenta ed emotivamente presa quando viene coinvolto in scene hurt dove sta male.) Ma zio? Insomma, tutti parenti, tutti fratelli, tutti nipoti e cugini. Già da poco Aza conosce la propria storia familiare, adesso scopre che Akenet è suo cugino… loa famiglia si allarga e le sorprese non mancano mai!
Il racconto di Gabriel mi ha assorbita completamente: c’erano tante cose che non sapevo ma che ora hanno acquistato un significato nuovo, ora gli incastri sono più precisi e le mie idee hanno una direzione ben delineata. E capisco perché Akenet si sia ribellato, come dargli torto.
Ma poi riappare magicamente l’istinto delle idee del piffero di Azaele: ma sì, prendiamo un umano, facciamoci inseguire da un angelo, decidiamo di buttarci in una voragine che va dritta all’inferno e toh, ci cadiamo tutti e tre e la buca si chiude.
Genio dell’anno, del secolo, del millennio.
Ma come si fa a essere così imprudenti? Capisco la paura per Safet ma è anche vero in fondo che deve pensare a proteggere Alba e il figlio che porta in grembo. Ora sono bloccati lì e mi auguro che Akenet – al momento fuori uso – e Adel possano aiutarli a uscire.
Ci sarà un gran casino a breve, direi che la situazione è peggio di ciò che poteva essere già ad immaginarla, ora ci si mette anche la sfiga accompagnata a delle idee demmerd…! Sempre riconoscibili, sempre unici e sempre loro, non si può non patteggiare per i tuoi personaggi, anche perché non sono semplici distinzioni di “razza” e destinazione, ma bensì un miscuglio di esperienze, peccati, tentate espiazioni, dolori, ricordi, famiglia, tutto insomma. Li si adora per vari motivi ma alla fine il tifo per loro lo faccio sempre (che poi io abbia le mie preferenze, beh, quello è un dato di fatto!)
Alla prossima cara, buon lavoro e buona ispirazione! :3
Recensione alla storia Un diavolo a Roma parte II - L'Inferno può attendere - 06/06/23, ore 11:50
Capitolo 17: La Furia di Akenet
Cara buongiorno! Mamma mia quanto hype il titolo di questo capitolo, non vedo l’ora di leggerlo!
Un gran merito ad Adel che è riuscita a tenere testa a Akenet tanto da non scappare terrorizzata: non deve essere facile vederlo nel pieno dell’ira scatenata, già è spaventoso di suo come arcidiavolo, figurarsi adesso… ma quello che mi intenerisce è che mentre lui sta pensando a ciò che accade cerca di non prendere Adel come e quando vuole, insomma, la tensione tra loro è indescrivibilmente fisica e visibile. Fino a che non scopre che uno dei suoi dannati è evaso, e sa benissimo di chi sia la colpa, è ovvio. Ecco, questo è il diavolo che fa paura, incazzato così.
No vabbè più passa il tempo più adoro loro due assieme: lui che rischia di ucciderla, lei che riesce a far rinsavire la rabbia di un essere di così alto livello e potenza, e poi lui che praticamente sivergogna di aver agito in modo così subdolo senza neppure rendersi conto… quella mano sulla guancia, lui che l’ascolta, si può essere più cotti di così ma non rendersene nemmeno conto?! E comunque che effetti scenografici per le entrare dei personaggi, alte fiamme, figure possenti, Akenet sa come fare un ingresso come si deve. Ammetto che ho gongolato un bel po’ quando Gabriel si è reso conto di aver ferito Akenet ma avendo sbagliato nel farlo: il modo in cui rispettano l’arcidiavolo come figura e per quello che ha fatto mi fa capire come non ci sia una divisione nettissima tra i due regni, anzi, è una delle tante espressioni di come non conta da dove si venga qui… perché Akenet avrebbe potuto benissimo recuperare Alba e recuperare il bambino ma non l’ha fatto, e Gabriel avrebbe potuto ammazzare lui e l’idraulico cogliendoli alla sprovvista, ma non ha fatto nemmeno quello. Non è un vero e proprio codice di comportamento, ma si capisce ci sia una sorta di rilfessione alla base di eventuali azioni meschine, che porta a pensare, rimuginare e calcolare ciò che si può e si deve fare.
Menzione d’onore a Galletti che ha sempre avuto l’alta sensibilità di riuscire a vedere la verità dietro al velo della finzione, dovendo reprimere per anni le visioni, gli incontri, diavoli e angeli. Che adesso ha la possibilità di scoprire il perché e il percome sia nato così, senza essere giudicato, ritenuto pazzo o drogato dalle medicine. Io mi immagino sto pover uomo che da bambino viene scambiato per malato psichiatrico, che ha sempre dovuto reprimere la naturalezza delle cose per paura del giudizio di chiunque e che adesso si ritrova davanti i nostri ragazzi nelle loro vere sembianze, chiusi in una panda. Ti prego, la sua espressione è bellissima!
La trama è movimentata ora, si sono mosse le pedine in gioco e solo per miracolo il primo attacco non è andato veramente a segno. Se questo è ciò che riescono a combinare persone non proprio di grandissima organizzazione, non voglio nemmeno immaginare quale potrebbe essere effettivamente la prossima mossa. La vedo nera, ma chissà che Akenet non patteggi infine per i ragazzi? Potrebbe essere una possibilità, ma la vedo al momento troppo incerta perché devo vederci un coinvolgimento, altrimenti non avrebbe senso. Leggerti è sempre un piacere perché so di venire qui e trovare un lavoro ben fatto, curato, coinvolgente e appassionante. Sono affezionatissima a questa storia e ai tuoi personaggi, cara, alla prossima e buona ispirazione! :3