Recensioni di pierone

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Recensione alla storia Will We Ever End Together? - 11/07/11, ore 21:54
Capitolo 33: Capitolo 33 - wiThOut PeRhApS
Brava. Bravissima. Anzi brave. Bravissime. Avete perfettamente reso il pathos dei momenti più importanti. Le sensazioni provate da Heat&Jake erano palpabili.
Scusate se non sono mai intervenuto nel durante. Ma generalmente preferisco leggere le storie in corso tutte d’un fiato quando sono concluse. Ho provato (con Leia e le sue fanfic) a leggerle mentre le stava ancora componendo, ma soffro troppo a pensare a cosa deciderà di scrivere, farmi i film nell’attesa e poi scoprire che l’ha fatta andare in un modo diverso da come avevo pensato io.
Sono talmente maniaco che poi mentre le leggo correggo anche gli errori di ortografia, grammatica e sintassi (come se voi scrittrici ve ne poteste accorgere). Ma tant’è...
Anzi mi piacerebbe fare il Beta (se almeno ho ben capito il suo funzionamento) a qualcuna di voi. Se avete bisogno o sapete di qualcuno che avesse bisgno... fatemi sapere. Sono a disposizione.
Poi. Un’altra cosa. Una cosuccia.

UN DIVERSO PUNTO DI VISTA.

Un attore è un attore. E resta sempre un attore, recita sempre una parte. In un film è un personaggio. In un altro film è un altro personaggio. Alcuni registi tendono a dare allo stesso attore sempre la stessa parte. Allora si parla di caratterista. Un bravo attore può sostenere durante la sua carriera, se è davvero bravo, anche le parti più disparate, pur restando convincente. Un bravo attore resta un attore anche durante le interviste, anche durante i servizi, anche quando sta sul red carpet. Quasi quasi anche al supermercato. Non può mai tradire i suoi fans, non può mai distaccarsi troppo dal personaggio che i suoi agenti hanno costruito intorno alla sua persona.
Giusto. Sbagliato. Chi può dirlo. Abbiamo attori sempre molto sostenuti che recitano la parte dello strafigo in ogni e qualunque momento della loro vita. Abbiamo invece attori (Matt Damon) che si fanno vedere anche con la spesa in mano in braghette improponibili con tutti i pargoli abbarbicati attorno a lui che sorridono anche al fotografo senza incazzarsi troppo.
I nostri Heath&Jake... da che parte stanno (o stavano?).
Avete mai pensato che le cose potrebbero essersi svolte diversamente?
Avete mai pensato di scrivere come se le cose, in realtà, fossero andate diversamente?
Avete sempre scritto di Jake l’innamorato cotto. Di Jake il messo da parte. Di Jake il passivone. Quello simpatico ed estroverso ma quello succube. Quello che soffriva mentre Heath pareva non interessarsi a lui. Quello che ha sempre creduto nel rapporto fin dall’inizio. Quello che subiva tutti i voleri di Heath. Quello che ha sempre aspettato.
E invece Heath quello che ha sempre avuto paura di mostrarsi. Quello indeciso. Quello pauroso. Quello che si è creato la famigliola per avere un alibi sociale. Quello attivo che amava sempre condurre i giochi. Quello che decideva il se, il quando e il dove. Quello che si faceva desiderare. Quello che sul più bello abbandonava tutto.

E se invece...

Se aveste altre informazioni... di quelli che non guardano solo i film. Che non ascoltano solo le interviste. Che non leggono solo le riviste specializzate. Ma di quelli che hanno condiviso dei muri privati. Dei momenti senza telecamere. Delle notti di lacrime e bicchieri rotti. Dei giorni disperati sotto il sole o sotto la pioggia, a cercare... ad aspettare... ad illudersi.
Allora forse la storia sarebbe stata diversa.

Che ne dite? È un buon incipit? Ci devo pensare. Mettere insieme le informazioni. Decise se e cosa raccontare e poi come raccontarlo. Ma non vorrei modificare il vostro mito. Che è poi anche il mio. Solo a rovescio.
Ed è il sopravvissuto a perdere.
Ci sentiamo.
Fatemi sapere.