Ricevere la tua risposta (garbatissima!) alla mia recensione – ammetto che sia stata questa a condurmi qui, ora, a commentare un altro tuo scritto. E ancora una volta sono rimasta conquistata dalla musicalità delle tue parole, dalle note malinconiche che emergono dal testo con la stessa delicatezza della canzone di Leslie.
Isabella è uno dei personaggi ai quali mi sono maggiormente appassionata, e affezionata, man mano che gli episodi dell'anime conquistavano noi pubblico; per usare un inglesismo, she really did grow on me. Nonostante la complessità delle sue scelte, la semplicità in esse, con una manciata di frasi ecco una descrizione perfetta e realistica di cosa possa aver provato la mamma dal momento in cui ha scoperto la verità.
Qualcuno su Twitter ha con sapienza analizzato la differenza tra lei ed Emma, altro personaggio a me ora più prezioso che mai, e qui la esponi chiaramente: Isabella e Leslie, poi Isabella e i suoi bambini. In qualche modo, Isabella è sempre sola (non condivide la sua scoperta, si allea solo con la mamma dell'epoca, lotta per la salvezza di sé e la vendetta per Leslie); mentre Emma, Ray e Norman si uniscono, e tra di loro la speranza non è mai destinata a sfiorire perché, al crollo di uno, ci sarà l'altro a sorreggerlo.
Insomma, questa recensione si è trasformata in un testo d'analisi totalmente involuto... Ma che dire, quando un brano è così ben scritto non posso fare a meno di esaminarlo nella più completa ammirazione. Per questo, ancora una volta, complimenti!
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