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Recensione alla storia Innamorarsi e... innamorarsi! - 10/06/16, ore 23:00
Capitolo 2: Ricordi
"Il tuo ricordo è la mia unica felicità". In alcune epoche si pensava che il significato della lavanda, come fiore e, in maniera traslata, anche come colore che da esso prende il nome, fosse proprio questo. Immagina, quindi, quanto possa essere stato ampio il mio sorriso quando ho letto che tutte le emozioni dei Caskett che ci stavi raccontando in realtà non erano altro che teneri ricordi di Kate, che, un anno dopo quegli avvenimenti, vi stava rimuginando sopra immersa in un'adorabile cameretta dalle pareti rigorosamente color lavanda: una parete leggermente più scura e le altre più chiare, con dei bellissimi stancil raffiguranti un albero enorme con le scimmiette e altri animaletti che penzolano dai rami, insomma un tripudio di gioia! :)
E permettimi di dire che per quanto, in parte, non potessero che essere ricordi dolorosi per via del rischio concreto che hanno corso i Caskett di veder distrutto tutto il loro mondo e, soprattutto, di rimanere "anime a metà" se, disgraziatamente, uno dei due non fosse sopravvissuto alla sparatoria, credo che la felicità che ha fatto poi seguito a quei momenti sarà per sempre, di gran lunga, una delle memorie più preziose che potranno mai custodire nei loro cuori.

Che rappresentino effettivamente un miracolo vivente oppure no, sono convinta che, per la loro storia, avevano entrambi un debito da riscuotere con la fortuna, perciò hanno ampiamente meritato di vivere quella crescente scala di emozioni che ha preso il via nel momento in cui l'anticonformista Kate è furtivamente sgattaiolata dentro al letto d'ospedale del marito e che è culminata, poi, con la nascita della piccola "Patatina" di casa *_* E lasciami dire che uno dei picchi emotivi più intensi di questa scala è stato senza dubbio l'ineguagliabile regalo che Kate ha fatto a Rick, perché penso che, soprattutto in quel momento, non potesse esserci modo migliore per celebrare lo scampato pericolo se non con la potenza di quel battito cardiaco che, in via definitiva, ha sancito la vittoria della vita sulla morte.
E proprio per esorcizzare la morte, ho applaudito alla scelta convinta che entrambi hanno fatto di continuare a vivere al loft, perché solo riempiendo quel luogo di vita giorno dopo giorno potranno archiviare definitivamente la vicenda LokSat e gli strascichi nefasti che avrebbe potuto lasciare nei loro animi.

Ho adorato i loro tipici scambi di battute, mai banali e sempre sospesi tra il serio ed il divertito, ho adorato la ferrea convinzione di Rick riguardo il sesso del nascituro, convinzione, ovviamente, non supportata da alcuna base scientifica, ma piuttosto da una sua personale logica che, comunque, si è poi rivelata più che fondata (applausi scroscianti per Rick! :D ) e poi ho adorato la decisione di Kate di rivedere i suoi doveri lavorativi per farli conciliare con il benessere del Baby in arrivo e ho adorato ancor di più le sue paranoie fin troppo preventive riguardo le tentazioni in cui potrebbero cadere i suoi figli una volta adolescenti, paranoie che, tra l'altro, in maniera indiretta, l'hanno portata a condividere con Rick uno dei preziosi ricordi riguardo la sua giovinezza ed i battibecchi con la compianta madre. L'unica cosa che mi dispiace un po' è che, in questo tripudio festoso che si preannuncia essere la vita Caskett da quel momento in avanti, a pagarne le conseguenze saranno le due fiammanti moto che avrebbero dovuto accompagnare la coppia in qualche spericolata avventura "on the road" e che, invece, saranno sacrificate in nome di una futura armonia famigliare: peccato, già mi pregustavo Castle virile centauro!

Per quanto riguarda Lily, direi che ha già bel caratterino, con i suoi ritmi scombinati di sonno (poco) e veglia (tanta). Ed io, a tal proposito, una teoria valida ce l'ho: secondo me, dorme poco perché è innamorata della voce del padre che le racconta le storie più incredibili e disparate! In fin dei conti è pure comprensibile, eh, starei sempre sveglia ad ascoltarlo anch'io! Quindi, cara Kate, tira fuori le registrazioni (tra l'altro, applausi scroscianti per averle fatte in gran segreto!) che qui ci sono tanti bambini, più o meno cresciuti, che sognano di immergersi in quei mondi delle meraviglie che il nostro amato scrittore crea ogni volta per la sua "Patatina"; io voglio gli audiolibri, eh!

Sappi, cara Reb, che io mi sono innamorata... di nuovo... adesso. Delle tue storie, dei tuoi banner, realizzati sempre con grande cura ed attenzione ai particolari (quest'ultimo, ad esempio, è teneramente ipnotico!), dei tuoi Caskett e del tuo modo mai uguale, ma sempre delicato ed incisivo, di trasmettere emozioni. Ed anche del fatto che ogni tanto rendi uno spicchio di luna testimone delle gioie e dei dolori dei nostri amati protagonisti, particolare a cui, personalmente, sono molto affezionata. Grazie!
Neanche a dirlo, il mio neurone è sempre più convinto che non vuole assolutamente disintossicarsi dai "Reb's Monday", per cui è già in trepidante attesa del prossimo! Anche perché, secondo una teoria "tutta sua", i Caskett potrebbero impegnarsi talmente tanto per avere un perfetto erede al trono che una nuova gravidanza potrebbe riservare loro una bella sorpresa :D ed io non vedo l'ora di sorprendermi insieme a loro!
Recensione alla storia Innamorarsi e... innamorarsi! - 08/06/16, ore 01:16
Capitolo 1: Malinconie...
Il mio neurone è molto contrariato. Dice (testuali parole): "Io non volevo mica disintossicarmi, eh!" (ci ha aggiunto pure una linguaccia!)
Che vuoi farci, sai bene che, per lui, la storia infinita è stata fin troppo breve e la tua latitanza da queste parti, poi, gli è pesata molto.
Ora, per ripicca, vorrebbe scriverti solo un elenco di cose che non gli sono piaciute di questa shot/non shot; il problema è che non ne trova neanche una!

Ormai non dovrei davvero più stupirmi, eppure ogni volta è sempre una piacevole sorpresa ritrovarsi a leggere della delicatezza e dell'efficacia con cui riesci a raccontare di gesti ed emozioni. Per quanto mi riguarda, hai un modo molto speciale di mettere in risalto la potenza del sentimento che unisce i Caskett e anche in questa occasione estrema che si sono trovati ad affrontare ci sei riuscita al meglio. Come se non fosse stato già abbastanza, subito dopo gli spari di Caleb, vederli strisciare l'una verso l'altro per affrontare quel momento e la conseguente, possibile, morte INSIEME, infatti, ci hai portato a riflettere su quelli che possono essere stati i pensieri e soprattutto i sensi di colpa che hanno assalito entrambi in quel frangente. E ho trovato realistico, a fronte di quanto accaduto nei mesi precedenti, che fosse proprio Kate a sentire maggiormente il peso di quell'errore di valutazione, se così possiamo chiamarlo, riguardo l'epilogo della vicenda LokSat, tanto da spingerla a chiedere perdono al marito, così come ho trovato realistico che, di conseguenza, sia stata proprio lei a cercare di raccogliere quel briciolo di forze di cui era ancora in possesso per chiamare i soccorsi, proprio perché non poteva arrendersi senza almeno tentarle tutte e farsi così strappare da un tizio qualunque quella felicità faticosamente costruita insieme a Castle giorno dopo giorno.
E a questo punto devo farti un enorme plauso per come sei riuscita a far emergere uno dei sentimenti a cui personalmente tengo di più: l'amicizia. Non solo, infatti, è stato Espo a raccogliere il suo flebile grido di aiuto, ma, quando Kate ha ripreso coscienza in ospedale, ha trovato Lanie al suo fianco. Ho adorato questa scelta che hai fatto, ho adorato che sia stata proprio la sua amica ad assumersi delle responsabilità riguardo la sua salute nei concitati momenti successivi all'arrivo in ospedale, ho adorato che sia stata lei ad aggiornarla sulle condizioni di Castle, gestendo i suoi comprensibili attacchi di impazienza e rabbia, e poi ho adorato che sia stata sempre lei a darle la lieta novella dell'arrivo del Baby Caskett, rimanendole vicino anche in occasione della prima, inaspettata, ecografia. Ed allo stesso modo ho adorato anche che, svegliandosi in un altro momento, Kate abbia poi trovato anche Alexis a farle compagnia e ad esprimerle il suo sostegno, senza banali pregiudizi, perché, se è vero che il rapporto tra i Caskett è sempre stato molto particolare e, per certi versi, esclusivo, è vero anche che loro non sono mai stati "un'isola" e, anzi, tutta la loro famiglia allargata non li ha mai abbandonati nei momenti decisivi, arricchendo, di conseguenza, le loro vite; è per questo che ho apprezzato particolarmente che hai voluto sottolineare la presenza di tutti.

Inutile negare, però, che i momenti emotivamente più coinvolgenti siano stati il tenero monologo di Kate con il suo Baby e, ancor di più, l'istante in cui i Caskett si sono finalmente "ritrovati", prima solo con gli sguardi e poi anche con la pelle.
Sbaglio se dico che la prima volta che Kate si è recata in terapia intensiva e ha visto Castle dietro a quel vetro ed attaccato a tutti quei macchinari rappresenta una tua piccola vendetta nei confronti di una certa detective colpita al cuore che, brutalmente, aveva tenuto a distanza il suo partner per mesi? So benissimo quanto tu, come me del resto, non le abbia mai veramente perdonato quei mesi di silenzio e di sofferenza gratuita che ha dovuto sopportare Castle, per cui credo che, in questa occasione, lei abbia potuto chiaramente comprendere come deve essersi sentito lui in passato e rammaricarsene: ben le sta!

Non posso esimermi, poi, dal farti gli ennesimi complimenti per quelle figure di "contorno" che sei riuscita anche questa volta ad inserire e tratteggiare così bene: il silenzioso e pratico Dr. Drew, il burbero e noioso Dr. Foster e, soprattutto, la complice e romantica infermiera senza nome... non è che si chiama Lily, no? Potrebbe essere una involontaria fonte di ispirazione! :p
Rimanendo in ambito ospedaliero, inoltre, una nota di merito non può mancare per tutte le spiegazioni mediche sulle condizioni di salute dei Caskett che hanno reso la storia più realistica e "concreta".

Infine, visto che tu non lasci mai nulla al caso, caratteristica che, per inciso, amo alla follia, mi sento di scommettere sul fatto che il colore predominante con cui hai impreziosito il banner, il titolo della storia e poi anche il tuo angolo è in onore di quella copertina color lavanda in cui Kate ha immaginato avvolto il suo prezioso, futuro, "batuffolo"... allora, ho vinto qualche cosa? Se sì e posso scegliermi il premio, scelgo un appuntamento fisso con i "Reb's Monday" da qui a (almeno) i prossimi 7 anni! :D
Nel frattempo, comunque, mi "accontento" del prossimo capitolo! ;)
Recensione alla storia Names time - 31/05/16, ore 00:50
Capitolo 1: Names time
Devo ammettere che non ho mai bramato ardentemente di vedere i Caskett Babies sullo schermo, però, alla luce del modo in cui ci hanno mostrato la mini-Beckett ed i mini-Castle, devo ammettere anche che alla fine mi è dispiaciuto un po' che la loro comparsa sia stata relegata solo ad una manciata di secondi finali, perché, a conti fatti, quelli di cui ho avvertito davvero la mancanza sono proprio i momenti come quello che hai descritto, momenti in cui i Caskett, da "semplice" coppia innamorata, si sono trovati a trasformare le loro amabili schermaglie amorose in altrettanto amabili schermaglie famigliari. Ecco, quindi, che il momento della scelta dei nomi dei gemelli è diventato uno dei loro tipici momenti in cui amano stuzzicarsi, sfidarsi e sorprendersi a vicenda, perché, in fondo, è proprio la loro iniziale contrapposizione sugli argomenti più disparati che ha sempre reso poi speciale e "magico" il punto di incontro verso cui, inevitabilmente, sono sempre confluiti.
Mi è piaciuto soprattutto il fatto che hai utilizzato questo momento della scelta dei nomi anche come pretesto per descrivere o lasciarci immaginare piccoli scorci di vita caskettosa, del presente o del recente passato, che li rappresentano al meglio, come la goffaggine di Rick da lui prontamente trasformata in divertimento per la moglie, come le attenzioni e le premure che lui ha per lei e per il benessere dei figli, come l'impegno a conciliare il suo lavoro di scrittore, con gli annessi doveri di promozione dei romanzi, con le esigenze della sua famiglia che cresce e da cui non si vuole allontanare troppo o come le serate da perfetti "telefilm addicted" che i Caskett amano ritagliarsi tra i loro numerosi impegni.
E sai quali sono in particolare le due cose a cui ho applaudito appena le ho lette? Prima di tutto il fatto che hai sottolineato quello che, anche secondo me, deve essere stato il primo pensiero di Castle alla notizia che la prima gravidanza di Kate avrebbe regalato loro una femminuccia, cioè il fatto che lui abbia iniziato seriamente a convincersi che il suo destino sarebbe stato quello di essere circondato solo da donne; da che ne consegue che poi, senza dubbio, sia rimasto orgogliosamente sorpreso ed un po' spiazzato dall'arrivo dei gemellini maschi. E poi il fatto che, in totale scioltezza, sei riuscita ad inserire nel contesto generale un elemento ricorrente nella storia Caskett, che personalmente mi ha sempre affascinato: il numero 47.

Per quanto riguarda la scelta vera e propria dei nomi, non posso negare che un po' mi sia dispiaciuto che uno dei gemelli non abbia avuto il nome Cosmo, perché ormai mi stavo abituando all'idea e cominciava a piacermi, comunque ho trovato realistico che, alla fin fine, i Caskett possano essere stati influenzati, per la decisione sui tre nomi, da personaggi letterari o televisivi che, per un motivo o per l'altro, li hanno colpiti particolarmente. Quello che è più sorprendente, ma forse neanche troppo, è che alla fine il nome più ordinario, Jake, sia stato proposto da Rick, mentre quello meno comune, Reece, sia legato ad un imprecisato ricordo dell'infanzia di Kate.
E, tanto per la cronaca, se fosse stato concesso anche a me mettere un veto su un nome, non avrei avuto dubbio alcuno nel tirare fuori il cartellino rosso per appoggiare Castle e bocciare senza appello il nome Josh: cara Kate, come ti è venuto in mente di nominare quel nome davanti a tuo marito? Nonostante il tempo ormai trascorso, le ferite nell'animo di Rick (e di noi fan), legate al ricordo del "dottor motocicletta", comprensibilmente bruciano ancora.

Ora, magari non diciamolo a Kate, che, visto anche gli sbalzi umorali, potrebbe prenderla male, ma le iniziali dei gemelli, secondo me, lasciano ampio spazio alla fantasia dei fan, soprattutto di quelli di Rick: se si leggono come R e J, qualcuno potrebbe pensare a "Red John", famoso serial killer che senza dubbio anche i Caskett "telefilm addicted" conoscono; se si leggono come J e R, qualcuno potrebbe pensare a "J.R. Ewing", perfido petroliere senza scrupoli, le cui malefatte televisive sono ricordate ancora a distanza di decenni. Insomma, nonostante la apparente normalità dei nomi scelti dai Caskett per i loro pargoli, direi che tutto sommato la reputazione del "Re del Macabro" può considerarsi salva! :p

Storia deliziosa, complimenti!
Recensione alla storia Miracolo nel 12° Distretto - 05/02/16, ore 19:23
Capitolo 1: Miracolo nel 12° Distretto
Dalla commistione tra una delle più note storie natalizie e Castle non poteva che venir fuori un racconto davvero delizioso!
Il caso di rapida risoluzione, ma perfettamente delineato, ha fornito il pretesto perfetto per raccontare il Castle e la Beckett di quel periodo e soprattutto lo stato del loro complesso rapporto, che, proprio a quel tempo, era in crescente evoluzione, per via, in particolare, della volontà di Beckett di tentare di smussare la sua rigidità sentimentale grazie all'aiuto del Dr. Burke.
Ecco, quindi, che, di fronte ad un insolito ed inaspettato sospettato, si sono seduti la solita pratica e risoluta Beckett, comunque più tollerante rispetto a molte altre occasioni, ed il sempre affabile ed entusiasta Castle e l'interrogatorio che ne è seguito non poteva che essere davvero godibile, soprattutto perché sottolineato dall'efficace descrizione di gesti, movenze, reazioni ed emozioni dei protagonisti.

Mi è piaciuto molto lo spazio che hai concesso a tutti i personaggi, anche quelli solo menzionati, perché ne è emerso chiaramente il loro modo di vivere il Natale, sia presente, attraverso l'accenno ai loro rispettivi programmi per le feste, che passato, focalizzato soprattutto su una stakanovista Beckett, che ha sempre cercato di concentrarsi sul lavoro per mitigare la sofferenza dovuta alla prematura scomparsa della madre, e su un piccolo e tenero Castle in cerca di quella figura paterna di cui ha sempre avvertito la mancanza, che futuro, attraverso il romantico momento in cui Castle e soprattutto Beckett hanno finalmente deciso di abbandonare la loro "zona di comfort" per avvicinarsi in maniera più decisa e cominciare a diventare pienamente Caskett, lasciando, quindi, presagire tante future giornate di Natale piene di calore ed amore!

Insomma, pur essendo "fuori stagione", è sempre un piacere leggere storie così gradevoli e ben scritte, quindi ben vengano delle altre!
Recensione alla storia Domani... è un altro Giorno! - 05/12/15, ore 17:25
Capitolo 1: Domani... è un altro Giorno!
Quindi è così che funziona... grazie a Castle, non solo tutte le canzoni acquistano un senso, ma anche i film!
E quando, poco tempo fa, mi hai detto che era in arrivo una tua nuova storia, tutto mi sarei aspettata tranne una rivisitazione di Via col Vento in chiave Caskett... chi ci pensava che, in fondo, la storia di Reth e Rossella potesse adattarsi così bene a quella di Rick e Kate!
E, se il risultato è stato così convincente e, per certi versi, anche sorprendente, indovina un po' di chi è il merito? :) Hai dimostrato, ancora una volta, di saper calare i Caskett in qualsiasi contesto, senza snaturare le loro personalità, anzi esplorandole più a fondo grazie al tentativo, più che riuscito, di colmare alcuni aspetti del loro rapporto rimasti colpevolmente in una zona grigia, da cui loro stessi hanno sempre faticato a riemergere. Ed è proprio in situazioni come queste, quando alcune questioni sono rimaste irrisolte troppo a lungo e si è continuato a rimuginarci sopra, che arriva il momento in cui basta un pretesto qualsiasi per rompere, anche violentemente, l'equilibrio che si pensava di poter mantenere. Ed ecco, infatti, che un semplice week-end "allungato" che i Caskett si sono voluti regalare per compensare il troppo tempo passato distanti a causa delle nuove responsabilità di Kate Capitano e che, nelle loro intenzioni, doveva ritemprarli grazie ad una sana dose di coccole, film romantici e passione travolgente, il tutto nella splendida ed impareggiabile cornice degli Hamptons, ha offerto l’occasione per riportare a galla i sentimenti repressi di Kate in uno dei periodi più complicati del rapporto con Castle, quello immediatamente dopo il suo ferimento al cimitero, con conseguente, e volontario, allontanamento dal suo partner, con cui ha sempre avuto un legame ben al di là della semplice amicizia, ma a cui ha sempre avuto paura ad avvicinarsi davvero. Ed il tuo merito, qui, è stato proprio quello di trovare un pretesto di per sé "leggero", come la visione di uno dei film più conosciuti della storia del cinema, per creare un parallelo tra le vicende personali dei famosi protagonisti del film e quelle dei Caskett, permettendo a questi ultimi, in particolare a Kate, che più ne avvertiva il bisogno, di mettere a nudo le loro anime e chiarirsi definitivamente.

Io, in quanto comune mortale, nel corso degli anni non sono certo venuta meno al "dovere morale" di guardare più volte il film ed apprezzarne i diversi temi trattati e le diverse chiavi di lettura e, se da una parte non posso che condividere la frustrazione e la rabbia di Kate nei confronti di una poco reattiva e remissiva Rossella, dall'altra confesso di essere affascinata, come sempre del resto, dalla visione speranzosa ed ottimistica di Rick, per cui mi auguro sinceramente che anche il futuro dei nostri tontoloni riservi loro almeno uno degli scenari idilliaci ipotizzati dallo scrittore per i protagonisti del film!
E, considerando "l'elettricità" che generano i loro corpi ogni volta che si sfiorano e la voglia mai sopita di stuzzicarsi, provocarsi e sorprendersi a vicenda, non fatico a credere che Kate potrà avere la fortuna di veder realizzato il suo tanto agognato "... e vissero felici e contenti"!

Senza voler assolutamente sminuire tutto il resto, sai, però, qual è l'immagine per me simbolo di questa storia?... *dito puntato contro* Sporcacciona! :D Lo so che stai pensando ai tontoloni che surriscaldano l'atmosfera, generando "elettricità" sia sul pavimento che sul prato... ti pare bello far vergognare perfino la luna ed indurre allo "spetteguless" le stelle invidiose? (sì, è bello! :D )
No, no, io, da buona "anima candida", mi sono innamorata del robottino coccoloso! <3
E, visto che questa immagine mi ha fatto venire in mente un altro film (di animazione), mentre io preparo DVD e pop corn, tu prepara i miei adorati nipotini Stellina e Gabriel Orson, che è davvero troppo tempo che non vedo (sì, questo è un messaggio subliminale!), così passo a prenderli ed insieme ci gustiamo Big Hero 6! :D

Prima, però, considerando le energie che i Caskett stanno spendendo per "produrre elettricità" e per controllare a vicenda che il nome dell'altro rimanga ben inciso a fuoco sui propri cuori, vorrei offrire loro la merenda... sperando che Beckett non me la tiri dietro! :D

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Volendo, ne possono mettere da parte qualcuno per ficcarlo in bocca a Espo, se anticiperà le battute, la prossima volta che organizzeranno una serata film collettiva! :D

E' sempre un immenso piacere leggerti, Reb, torna presto su questi schermi!