Recensioni di Rosheen

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Recensione alla storia I'm a mess and you're a work of art - 21/06/14, ore 01:27
Capitolo 25: 24. In Utero
Wow. Voglio dire, wow: roba pesa in questo capitolo. 
Se in un primo momento troviamo una situazione carica di euforia dovuta al concerto - tra l'altro descritto molto bene, davvero, perché scrivere un concerto o comunque qualcosa legato a un concetto astratto come la musica non è facile, ma sei riuscita a gestire la situazione davvero bene -, la seconda parte diventa tutto un gran casino. Dal momento in cui Theò caccia un urlo nel vedere Duff mezzo morto nella vasca (e qui non ho potuto fare a meno di immaginarmi questo: https://www.youtube.com/watch?v=GNX_qRoFWUQ ; dimmi che non ce lo vedi) sino a quando Sam non "esce di scena" rimaniamo col fiato in sospeso. Il modo in cui hai descritto la frenesia, il caos generale del momento, il frullare dei pensieri di Gail è pressoché perfetto, tanto che sembra di vivere la scena coi nostri stessi occhi.
Comunque complimenti a Sam perché in una situazione del genere è riuscito a rimanere lucido e a salvare la vita di Duff; forse doveva davvero fare il medico, la stoffa ce l'ha. E complimenti anche a Gail perché è l'unica a cui è venuto in mente di fare la cosa più sensata, anche se poi si è imbambolata a fantasticare sulla vita della centralinista che le ha risposto; pensare troppo a volte fa male.

Sviste e riviste:

- "... the best I ever had» Ora sta gridando...", manca un punto fermo dopo "had";
- "... –"Salve, ho letto...", manca uno spazio dopo il trattino;
- "... sembra uscita dall'inferno...", "Inferno" va in maiuscolo;
- "... prendere il naloxone, - prendi...", la virgola va tolta;
- "... Kurt Cobain o chiunque cosa ci sia...", togli "cosa";
- "... Che. Cosa. Cazzo. Credevi. Di. Fare.» ripete lui.", ci vuole un punto interrogativo dopo "Fare", al posto del punto fermo;
- "... «Va' all'inferno»...", "Inferno" maiuscolo;

L'avevo detto o no, io, che la situazione precipitava? E infatti... ci manca solo di vedere se o come si risolverà, ma conoscendo il carattere amabile dei protagonisti non sarà una passeggiata in riva al mare. Piuttosto un giro sulle montagne russe. Mi spiace solo per Thèo, niente sesso per lui :/ Ah, ma si rifarà più avanti scommetto!

Per ora è tutto, io rimango in attesa, ma tu vedi di aggiornare a breve, specialmente se ti manca poco: mi aspetto un finale col botto!
Ciao, caccola <3
Recensione alla storia I'm a mess and you're a work of art - 20/06/14, ore 19:04
Capitolo 24: Lucky
Ohhh, un capitolo su Lizzie! Io adoro quella donna, e mi fa piacere poter leggere qualcosa dal suo punto di vista e avere l'opportunità di scoprire qualcosa di più su di lei.
In questo capitolo ciò che si intuisce già dalle prime righe viene praticamente confermato alla fine: Lizzie è incinta. Ed è una cosa bella - almeno, per me lo sarebbe -, ma lei non pare affrontarla nel migliore dei modi, e poco dopo scopriamo anche il perché: poco meno di un anno prima ha avuto un aborto spontaneo. E non è una cosa leggera, ma un vero e proprio trauma, per chi ci sperava davvero di poter diventare madre; a conti fatti, si può dire che Lizzie abbia superato con coraggio una prova davvero dura, ed è naturale che adesso sia spaventata che la storia si possa ripetere.

Altra nota positiva è il fatto che scopriamo qualcosa in più di Simon. Devo ammettere che non ce lo vedo ad armeggiare con modellini in balsa e planimetrie, ma non tutti i rastoni possono diventare suonatori di bongo, ci vuole anche qualcuno che stia ai "piani alti" xD Lui e Lizzie mi piacciono tantissimo, sembrano una di quelle coppie fatte apposta per amarsi, una di quelle che non vedresti bene se non insieme. Sono teneri, insomma :3

Le sviste:

- "... con gli scii che mi avrebbe costato...", "che mi sarebbe costata" è la forma corretta;
- "... che ogni volta che sento...", manca un "la" tra "che" e "sento", credo;
- "... al suo embrione, al suo se...", "se" è scritto in corsivo solo per metà;

Un ultimo appello: regalaci un altro capitolo di Lizzie, i suoi mi piacciono tantissimo!

Passo e chiudo.
Recensione alla storia I'm a mess and you're a work of art - 20/06/14, ore 15:14
Capitolo 23: Hurts
Capitolo breve, di passaggio, ma che non manca di raccontarci una storia. E' la storia di Gail, del suo dolore, del suo passato, di suo padre, di Jeremy e di Sam, è il racconto dei demoni che si porta dentro e della battaglia interna che sta affrontando.
Con Sam le cose sembrano andare bene, ma si percepisce che si tratta solo di un momento di passaggio: la loro storia è destinata ad avere alti e bassi, e la scazzottata del capitolo precedente era solo un preludio a qualcosa di ancora più grosso che dovrà arrivare.

Io sono di parte, ma non si tratta così il povero Jeremy: uno cerca di consolarti e tu lo cacci via in malo modo? Nonono, non si fa, anche perché lui è solo un povero friendzonato, non va disilluso! E' uno di quei casi in cui mi verrebbe voglia di entrare nella storia, prendere l'interessato a sberle e poi chiedergli "Ma che cazzo stai combinando?! Datti una svegliata!"

Anyway, ti segnalo un paio di sviste :)

- "... gli unici rumori è il sibilo dei nostri respiri...", sostituisci "è" con "sono";
- "... Tu sei fatto...", doppio spazio tra "tu" e "sei"... tu sei Robb!;
- "... Perché sono un casino...", da questo punto in poi abbandoni il corsivo per poi riprenderlo alle ultime due righe; non so se sia voluto o meno, ma dalla forma non sembra;
- "... Ne ricordo le parole come se fosse ieri.", il senso c'è, ma sarebbe meglio "Ne ricordo le parole come se le avessi ascoltate solo ieri.";

Basta, mi tolgo gli occhiali da maestrina e ti abbandono qui. Al prossimo capitolo ;)
Recensione alla storia I'm a mess and you're a work of art - 19/06/14, ore 14:05
Capitolo 22: Eternal fall
Pensavi che me la fossi svignata, eh? E invece non mi sono dimenticata della tua storia!
Tolto il dente tolto il dolore, perciò inizio come al solito a segnalarti alcune sviste nel testo:

"... Con la coda dell'occhio intravvedo...", la forma corretta è "intravedo";
"Sam, non mi toccare cazzo!", ci vuole una virgola tra "toccare" e "cazzo";
"«…mai più…cazzo, avevo giurato…avevo promesso…»", qui hai dimenticato di mettere una serie di spazi dopo i punti di sospensione; 
"È solo che certe volte… certe volte… »", spazio di troppo dopo i punti di sospensione;
"... vorrei esserci stata io al posto suo… »", idem come per sopra;

Ormai non è che odio o disprezzo Sam. Mi fanno pena, lui e Gail. In questo capitolo si percepisce un forte dolore, un senso di impotenza e instabilità agghiaccianti, perché questi due ragazzi, questi due personaggi, potrebbero essere chiunque: Sam e Gail sono vivi. Vivono accanto a noi, per strada, sono quei milioni di ragazzi e ragazze che sono stati contagiati dal mondo della droga e non ne sono più usciti. La loro lotta non è mai stata così viva e reale come adesso, perché è quella di tutti i giorni - magari non nostra, ma potrebbe persino essere quella di un nostro amico o fratello, di un parente o di una persona che conosciamo a mala pena. 
C'è una frase in particolare che ho molto apprezzato, perché da lì trapela tutto, tutti i castelli di carta e le bugie che Sam e Gail si sono costruiti e dietro cui si riparano e che, purtroppo, non riusciranno a proteggerli nemmeno da loro stessi.

"Fantocci, burattini, marionette prive di fili, ecco come mi sembrano tutti. La verità è che io e Gail siamo gli unici ad essere vivi, qui dentro. Gli unici a respirare la vita a pieni polmoni, gli unici realmente pronti a fracassarsi le ossa, a cadere, se necessario."

E forse Sam ci crede pure, di essere l'unico ad aver capito come si vive veramente, ma da questa semplice frase trapelano tutte le sue incertezze, le fantasie in cui si costringe a credere, e poco importa che lo pensi davvero o che sia la droga a parlare; perché Sam, in fondo, della vita non ha capito proprio niente. Come tutti noi, del resto.
Questo capitolo mi ha colpita molto proprio per questa cosa, per la comunanza della condizione dei protagonisti a quella di molte altre vite con le quali possiamo entrare in contatto ogni giorno. Poi, vabbè, il fatto che sia così ben scritto aiuta non poco a immedesimarsi.

Dunque complimenti, caccola, ottimo lavoro ;)
Recensione alla storia I'm a mess and you're a work of art - 15/10/13, ore 01:29
Capitolo 21: Big hard sun
Angolo grammaticale

"... hai presente, no? mi riempio la faccia..." Il "mi" va in maiuscolo;

Angolo recensione

E' così sbagliato shippare alla follia Ren e Jeremy? Davvero, credo che loro due starebbero benissimo insieme, e credo che in fondo anche Jeremy la pensi allo stesso modo: sebbene non lo voglia ammettere apertamente Ren è un fattore positivo per Jeremy, è ciò che gli serve in questo momento; rappresenta quella ventata d'allegria e di spensieratezza che gli serve per dimenticare i propri problemi e per tornare, in qualche modo, giovane.
Ren è un personaggio insolito che in un certo senso stona col mondo della tua storia: fondamenalmente è una ragazza "pura", ingenua se vogliamo, ancora incontaminata dalle sofferenze e dai drammi che ognuno degli altri personaggi si porta dentro. Ren è la conferma che c'è ancora speranza là fuori, che il Male non ha ancora schiacciato il Bene, e questo è ciò che Jeremy ha bisogno di credere in questo momento. Dunque non me ne volere se li adoro come coppia U.U
Un capitolo leggero e dolce che per una volta stona col cupo grigiore di "I'm a mess and you're a work of art": brava, ben fatto! :)