Recensioni di Calliope49

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Just the right bullets - 16/08/14, ore 16:35
Capitolo 18: Eighteenth bullet - Apnea
Questo capitolo potrebbe essere sintetizzato dalla parola “amore”. Tutti si amano qui ed è bellissimo e giusto e per nulla stucchevole.
Nel film abbiamo “sopportato” tante cose messe lì per far soffrire il nostro cuoricino da fangirl, i personaggi sono stati lasciati in una condizione abbastanza desolante e quasi ci eravamo dimenticati che in quel mondo, nonostante tutto, c’è ancora del buono e ci sono persone sulle quali si può contare (che in termini molto semplicistici credo sia poi parte della morale di tutte le storie di supereroi).
Insomma, alla fine mi sembra che il filo rosso di questo capitolo siano un po’ i rapporti affettivi tra i personaggi e le loro conseguenze che vengono fuori nel momento di crisi che la trama ci sta mostrando.
Natasha che perde un poco della sua consueta lucidità dopo aver riscoperto i suoi sentimenti per James (adoro che lei lo chiami così e che nel suo POV lui venga chiamato così); Bruce che si preoccupa di riuscire a curare Steve nel migliore dei modi; Sharon che non esita a proporsi come cavia per aiutare Steve; Clint che parla di Natasha con Tony che… fa la “suocera pettegola” perché in fondo lui a quelli lì gli vuole bene.
È stato un bel modo di ribadire quanto questi personaggi si vogliano bene e siano importanti gli uni per gli altri senza spargere glassa ovunque.
Mi piacciono questi quadretti familiari e vorrei vederne tanti nel prossimo film… anche se so che questa non è l’unica prospettiva dalla quale si possono guardare gli Avengers come squadra.
La faccenda del cecchino in effetti è strana e curiosa. E non vedo l’ora di scoprire cosa rivelerà l’analisi del chip estratto dal braccio del morto.
Bravissima, come sempre!
Recensione alla storia Just the right bullets - 05/08/14, ore 09:36
Capitolo 17: Seventeenth bullet - Quel che resta dell'inverno - parte seconda
Io ero venuta fuori dalla visione di The Winter Soldier con la testa piena di sentimenti su Steve e Bucky (come ship, come coppia di amici, come individui legati in maniera drammatica da un destino sadico) che qualsiasi materiale su di loro mi riduce a ragazzetta querula e mi fa letteralmente uscire di testa. Tutto questo per dire che CI VOLEVA! Ci voleva un capitolo dedicato unicamente a loro due, un capitolo nel quale non si risolve niente, ma dove li vediamo confrontarsi non più con l’incredulità e, in un certo senso la “goffaggine” delle prime volte o con l’amore cieco da amici ritrovati, ma in cui ognuno di loro è se stesso e non un personaggio in funzione dell’altro.

Probabilmente mi sto esprimendo in maniera contorta… ma tu stai scrivendo di roba grossa! xD

Amo tutto di questo capitolo. L’ironia e il cameratismo tra Steve e Bucky, l’umorismo semplice di quest’ultimo, la Buick color petrolio (che è una macchina che io trovo fighissima). E ho amato tanto la scena in cui Natahsa parla delle doppie punte… la battuta era piuttosto semplice, non penso tu mirassi a far ridere o a creare chissà che effetto, ma mi è piaciuta l’idea che lei cercasse di bilanciare l’amarezza del Soldato per cose enormi e al di fuori del comune con qualcosa di così normale e banale.

Poi il finale, lo sparo e io che grido “NOOOU!”. Non si è ancora capiti se il grido è per Bucky rimasto a terra o perché mi sono accorta che dopo quella frase non c’era un altro paragrafo di venti pagine lì a lenire la mia ansia.
Recensione alla storia Just the right bullets - 05/08/14, ore 09:36
Capitolo 16: Sixteenth bullet: quel che resta dell'inverno - parte prima
Sarà che io ho letto la prima e la seconda parte in un’unica volta, ma in realtà questo capitolo l’ho apprezzato, anche perché mi è piaciuta l’idea che tu abbia usato un lungo POV di Sharon per parlare della situaizone alla Stark Tower, essendo Sharon il personaggio che risulta più esterno al gruppo (vuoi perché è quella che nel film compare poco, vuoi perché in generale è quella che nel canon ancora non ci hanno lasciato inquadrare bene).

Ovazione per la Pepperony, che è sempre bellissima. E anche il momento di tenerezza-ma-non-troppo WinterWidow.

Stai portando avanti il discorso iniziato qualche capitolo fa: con il ritorno in America, con una situazione di stallo in cui i nostri eroi non possono fare granché e allora i pensieri e tutto quanto era stato rimandato nei giorni più rocamboleschi dell’avventura in Europa viene fuori e fa danni (e non solo, se si pensa che comunque, Bucky e Natasha si sono “ritrovati” *esulta!*). Ed è giusto così, è giusto che prima di tornare a dare la caccia ai cattivi e a menar le mani, si cominci a dipanare il filo di tutto quello che questi personaggi così duramente messi alla prova dal destino si portano nella testa e nel cuore.
Recensione alla storia Just the right bullets - 05/08/14, ore 09:35
Capitolo 15: Fourteenth bullet - La torre
Eh! Ora che i nostri stanno tornando a casa e che la “vacanza” oltreoceano, molto avventurosa e con poco tempo per riflettere davvero, è finita vediamo che cominciano a “venire fuori gli altarini”. L’inquietudine di Natasha, così come il senso di non-appartenenza di Bucky (che è una cosa difficile, una di quelle cose a cui in una vita normale e ordinaria uno non pensa mai, ma è quella cosa che se ti manca ti fa perdere totalmente il centro della realtà del tuo te stesso).

Comunque, sia lode a Tony Stark, ai suoi martini e alla sua linguaccia. E a te che lo fai rivivere in questo modo così adorabilmente IC.

Molto bello che tu abbia parlato dell’Avengers Tower come sintomo del cambiamento profondo del suo costruttore - è così che la vediamo noi, è così che, evidentemente la vedono anche i personaggi dall’interno della storia.

Non so tu come abbia intenzione di far evolvere la cosa o se la farai evolvere in qualche modo, ma il filo rosso che hai lasciato intravedere nel collegamento tra il Soldato d’Inverno e Bruce/Hulk mi ha colpita moltissimo. Non ci avrei mai pensato, ma son quelle cose che quando le leggi nelle fanfiction ti chiedi come sia possibile che non ti siano mai venute in mente. Un’analisi molto azzeccata, complimenti!

Bucky che ascolta la musica mi è parso un uomo che vuole ricercare, finalmente da solo, la sua umanità, senza affidarsi ai racconti o alle parole degli altri. E mi ha riempito il cuore di tenerezza. E poi Natahsa che si intrufola nella sua stanza è il cerchio che si chiude, rispetto a quello che avevamo letto su di lei nel primo paragrafo… e io non posso che starmene qui a battere le mani! xD
Recensione alla storia Just the right bullets - 05/08/14, ore 09:34
Capitolo 14: Fourteenth bullet - Al suo fianco
Sono tornata da vacanze e impegni particolarmente pressanti nella RL e ora posso tornare a leggere questa storia. Mi era mancata.

(se trovi una fila di commenti uno dietro l’altro non spaventarti, li sto scrivendo su un unico documento e intendo postarli tutti quando ho finito, altrimenti rischio di perdermi qualche pezzo per strada).

Ho idea che la questione tra SHaron e il Winter Soldier non sia finita qui, ma mi piace che l’”assoluzione” che lui sente di aver ricevuto dalla ragazza gli abbia regalato un attimo di pace.

A volte ho la sensazione che i personaggi che ripetono a Bucky “Tu non sei responsabile per quello che è successo e quindi gli altri sono tenuti a perdonarti quindi - sostanzialmente - stai tranquillo, fattela passare” si lascino sfuggire che la cosa, vista dalla prospettiva del Soldato è assai più complessa e lo è soprattutto dal punto di vista di chi il Soldato d’Inverno lo ha in qualche modo “subito”. E mi pare sia quello che salta fuori in questo capitolo, con Tony per il quale l’unico commento che riesco a elaborare è “CHAPEAOU, ALKIMIA!”

Già nei primi capitoli avevi ricordato a Tony e a noi lettori la famosa domanda di Steve “senza l’armatura cosa sei?”, domanda che di certo il signor Stark si sarà posto molte volte come un tarlo assillante. Qui abbiamo la risposta (magari solo parziale e circoscritta alla circostanza). Tony non assolve il Soldato, semplicemente si “rassegna” all’idea che la colpa vera dei suoi crimini sia da ricercare altrove.

Hai gestito benissimo una cosa di una complessità tremenda e non posso che complimentarmi con te. E ringraziarti per questa bellissima storia.