Recensioni di Gatto Magro

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Il parto delle nuvole pesanti - 13/08/14, ore 22:45
Capitolo 1: Foto di gruppo con fantasmi
Come ho già detto: oh mio Dio.
Spero che a questa invocazione non scenda dal cielo (o salga dal più remoto abisso dell'inferno? A proposito: adoro la tua personalissima definizione di Inferno/Cielo: la Oz degli orrori.) nessuna Anjia in preda alla follia, e nessun Dima in decompostizione.
E' stupenda, Ragnatela. Ha senso come solo le tue storie sanno averlo, quel senso concentrico e in continua espansione, ineluttabile e che ti spoglia di tutto, mentre si prosegue nella lettura. La adoro. Non mi interessa cosa dirai; io la adoro.
Forse l'ho persino capita, e dico forse per l'opportuna cautela che uno dovrebbe sempre tenere a portata di mano, quando incontra storie del genere.
C'è qualcosa che ritrovo spesso in ciò che scrivi, ovvero la descrizione di corpi malfunzionanti, distrutti o che vengono distrutti man mano, come qui; e poi ho riconosciuto il Vuoto e il Nulla, ho stretto loro la mano, senza toccarli troppo a lungo, ché quelli approfittano di ogni occasione per intaccarti nel profondo.
Non so perché ti lascio questa recensione idiota. Accettala insieme ai miei complimenti, sempre che ogni tanto ci riesci u.u
Ad... adesso, su whatsapp.

Gatto
Recensione alla storia Maschera - 11/06/14, ore 12:44
Capitolo 1: MASCHERA
Arcobaleno, quello che hai scritto è molto carino e personale, ma ci sono imprecisioni lessicali e i <3 e gli xd in una storia sono da evitare, perché rientrano in quello che viene chiamato linguaggio SMS che è vietato dal regolamento.
Proprio perché è uno scritto personale non so come commentare, soltanto credo che più che una storia sembri un frammento di diario, di pensiero... Come elaborato non è particolarmente interessante. Ti lascio una recensione neutra perché non credo che efp sia il sito adatto a postare questo genere di scritti. (Ma viva la libertà di espressione!)
Recensione alla storia Laureato in fantascienza. - 05/03/14, ore 21:37
Capitolo 1: Laureato in fantascienza.
Panda, come fai?
A scrivere cose che scorrono così, inevitabili, fino al movimento finale che si conficca rapido in mezzo ai polmoni? Come arrangi il ritmo di tutte queste vocali?
Come faccio io a non mettere ogni singola parola di questo in un grande cassetto con una sciocca etichetta, "preferito"? Preferito non vuol dire molto, se ci pensi. Vorrebbe essere come "ti ho scelto fra tanti: sei il mio preferito", ma è diverso, i due punti non sono segno di uguaglianza. È meno di scegliere, preferire. Preferire mi è sempre sembrato qualcosa di passivo: lasci che tutta una serie di avvenimenti, sensazioni, gusti di gelato, film ti sfilino davanti e poi alla fine, stordito, sventoli una mano in una direzione a caso e fai "toh, quello lì, il quarto che è arrivato, quello a fiori. Il mio preferito".
Non credo granché nelle liste, Panda (PlaysFlute). Però mi piacciono le parole. Ci sono, fra le tue storie, pezzi che prenderei e presenterei ad un tatuatore con le parole "ecco, queste frasi. Nel carattere che vuoi. All'interno delle palpebre. Quanto viene?" per poterle leggere sempre, e vederle vorticare fosforescenti.
Scusa, sarà che sto leggendo un libro di fantascienza ed è meraviglioso. Grazie di questa storia.

Gatto Magro
(Recensione modificata il 05/03/2014 - 09:39 pm)
Recensione alla storia O Tu o Io. - 15/10/13, ore 14:42
Capitolo 18: Origami
Boh, è meravigliosa.
Ogni volta che aggiorni questa raccolta mi strappi dalla mente le parole, e non me ne rimane nemmeno una per tentare di dirti quello che provo. Io sono capace di pensare solo ad immagini, perciò ecco, vedo il temporale schioccarmi davanti, fisso stralunata il buio denso per cogliere lampi che non metterò a fuoco mai; intanto queste linee, questi pezzi di carta si incollano ai marciapiedi scogliendosi in grumi inutili. E il freddo, quello sempre. Insieme ai brividi.
Mi piace così tanto leggere questi capitoli perché vivono da sé, sono talmente belli e indipendenti che la loro morte è inevitabile, non potrei impedire che avvenisse neppure sperandolo con tutte le mie forze.
E hanno un così dannato senso, una dialettica inconfutabile, che li rende come delle piccole biglie di vetro, di quelle con la neve dentro che se le scuoti comincia a cadere, vorticando con i brillantini. C'è quel preciso fascino del bello e dell'inestricabile che hanno quelle biglie.
Recensione alla storia Ninna nanna ninna... No - 12/10/13, ore 23:44
Capitolo 1: Ninna nanna ninna... No
Lo adoro. E ho sonno, da morire, che in realtà non è sonno, ma quella voglia di stendersi al buio e semplicemente
...Non esistere.
O esistere in qualche altro modo, che ne dici della mente, quella è una bella opzione. Io esisto un sacco nella mia mente, è un passatempo innocuo. Forse.
Cazzo dico. Poi adesso nella mia mente ci sono loro, che non so come prendere né come lasciare. E questa è probabilmente la recensione più di merda che sia stata scritta, ma oh, non riesco a staccarmi dalla tastiera. E' un rigetto, mi perdonerai per forza di cose.
Tutti questi sensi e non sensi, ma come diavolo ti vengono. E' una filastrocca del terrore, il terrore più reale che ci troviamo ad affrontare e non ha volto e neanche un nome: è soltanto lì a soffiarci in faccia tutto il potere che ha sui nostri sensi.
Ha un che di mostruoso, quello che hai scritto.
Terribilmente bello e concreto, con tutte le volte in cui la "ragazza" (mi sembra già troppo incauto darle un corpo, come se potesse sedersi sul mio stomaco da un momento all'altro e iniziare a farfugliare.) apostrofa il "ragazzo" ho sentito una sensazione concreta venirmi addosso. Ammasso di cartilagine, vene aggrovigliate, ossa, cervello, cazzo. Non c'è modo di scappare da questa sensazione martellante di nullità.