Recensioni di Fuuma

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Geografia del presente - 01/07/23, ore 15:50
Capitolo 1: Geografia del presente
Recensione premio per il Contest “For God's sake, say something
Io come al solito sono una casinara ritardataria, non ho più ripreso in mano la tua long CMBYN!AU anche se ce l’ho segnata insieme alla marea di cose che dovrei recuperare ma continuo a rimandare. Oh well… non so nemmeno perché ancora mi stupisco.
Ma comunque eccomi qui a questa piccola flash che anche se non aggiungerà nulla di nuovo, sa comunque mettermi il sorriso – sia perché Ole e Homer insieme mi danno sempre tanta gioia, sia perché è deliziosa nel suo piccolo. Innanzitutto mi piace un sacco il titolo (ma in generale di questo universo (?) mi sono piaciuti tutti i titoli) che viene ripreso spiegato o interpretato - se vogliamo – in maniera originale nella descrizione della stanza prima e di Ole e della sua schiena dopo. Ho trovato davvero un sacco interessante il modo in cui hai costruito tutta la storia, che come al solito fa dell’introspezione il suo pilastro, ma legandosi quasi a doppio filo nelle descrizioni dell’ambiente, quasi a rendere la stanza della casa di B. il terzo protagonista della storia (ma pure il primo data l’importanza… se non fosse che Homer nel mio cuore è il primo qualsiasi cosa!).
Mi è piaciuta molto anche la divisione in paragrafi, che dà rende più netto il passaggio da una descrizione e da un “argomento” all’altro, dove inizialmente c’è la stanza… e la porta del bagno in cui c’è la tazza con due spazzolini, awww!; poi la schiena di Ole ammirata da Homer e infine Ole che è sveglio ma non si volta finché Homer non spalanca le persiane. E che carina non è l’immagine finale con lui prono che si copre il volto con le braccia incrociate, cucciolo lui XD
E anche l’ultima frase, mi ci è voluta una rilettura per capire il riferimento alla fiaba di Cappuccetto Rosso, lol, meraviglioso!
Tra l’altro ho trovato lo stile molto particolare, ovviamente è sempre il tuo stile, ma leggendo mi sono immaginata quei diari storici in cui venivano appuntati note e documentazioni di un qualche viaggio? Non so se mi spiego, ma non so, mi è venuto in mente questo forse per il ritmo particolare che ha la storia.
Comunque come al solito io ti faccio i miei complimenti, che ormai ogni volta che ti leggo mi sembra sempre di ripeterti le stesse cose, ma è sempre adorabile tornare dai tuoi Ole e Homer e anche se credi (!) di aver scritto tutto lo scrivibile su di loro, io spero sempre che non smetterai mai di darci nuove storie su questi koala! Alla prossima <3
Recensione alla storia Cicatrici nell'anima - 16/04/21, ore 22:35
Capitolo 4: Capitolo 3 - Ostacoli (in)sormontabili
Eccomi qui darling, scusa per il ritardo!
Ehm… io lo so che inizio a suonare come un disco rotto, ma posso di nuovo romperti le scatole nella supplica di ingrandire un pochino il font. Visto che non usi quello dell’editor di EFP, il tastino per ingrandirli non funziona e provando a copiarli su word mi sballa tutto il paragrafo – quindi come la si mette i miei poveri occhi hanno sofferto.

A parte questo e la fattura del mio oculista v_v, era da un sacco che non tornavo su questi lidi ed in effetti ancora mancava la parte dedicata a Sophie che, fino al capitolo scorso – se non ricordo male –, era ancora in coma, per poi risvegliarsi alla fine in concomitanza con il risveglio di Lucas.
Il racconto dell’incubo di Sophie, il modo in cui rivede Maddy durante il sonno – che immagino sia esattamente il modo in cui l’ha vista per l’ultima volta, in auto, in quell’immagine che terribile com’era le è rimasta impressa nella mente – e le dice di voler rimanere insieme a lei, di non potersene andare senza di lei, è una scena molto struggente. Mi piace come tu sia riuscita ad intervallare la disperazione della ragazza e l’orrore dello stato dell’amica ormai morta, c’è qualcosa di innaturale ma allo stesso tempo il dialogo la tiene ancorata nella rete del sogno, perché non è nemmeno così strano che Maddy possa dirle quelle cose e la preghi di non chiudersi in se stessa ora che lei non ci sarà più. Mi piace davvero come sei riuscita a mescolare realtà e mondo onirico e tingere il tutto del rosso dei sensi di colpa della povera Sophie, che crede di essere la causa dell’incidente, anche se è ovvio che nessuno avrebbe potuto farci niente. È successo, purtroppo, è la vita.
Così come ha modo di spiegarle poi Riley – che con tanto di gelato ha sicuramente più presa della madre, perché il gelato è un must e dovrebbe diventare un must in ospedale, altro che le pappette orrende che ti rifilano.
Del discorso tra le due mi fa tanta tenerezza Sophie che si preoccupa del pericolo di poter dimenticare Maddy. È stata la sua migliore amica da sempre, è morta giovane ed erano legatissime, dimenticare una persona così non potrebbe essere più difficile.
Ma almeno il dialogo che ha avuto con Riley e l’accettazione del fatto di essere sopravvissuta a differenza degli altri due amici, la portano ad affrontare anche i propri sogni in maniera diversa, così che in fondo gli incubi si trasformino effettivamente in sogni e la lascino riposare.
Ammetto che io inizialmente non avevo capito che l’apparizione di Maddy fosse effettivamente “lei da spirito” (mettiamola così XD), credevo semplicemente che facesse parte del subconscio di Sophie occupato a tormentarla, come c’è da aspettarsi in un evento traumatico come quello da lei vissuto. Ma anche questa versione “supernaturale”, se così possiamo chiamarla, trova un po’ il suo senso – alla fine che quella sia la vera Maddy o un ricordo nato dal subconscio di Sophie, il significato non cambia e il fatto che la ragazza possa riuscire ad abbracciare la vita che le è stata risparmiata vuol dire tanto.

Come al solito, ti faccio i miei complimenti per la profondità degli argomenti che sei riuscita a trattare e il modo in cui li hai messi in campo e narrati. Non sono questioni facili, ma sei comunque riuscita a immergerti nell’animo di questi tuoi personaggi originali per analizzare ancora una volta i loro sentimenti e le loro sensazioni. Tra l’altro, a parte il filone angst dato dall’incidente e dalle sue conseguenze, è sempre molto bello ritrovare anche quello dell’amicizia, il modo in cui tutti questi ragazzi protagonisti siano legati tra di loro e si aiutino gli uni con gli altri a superare un momento orribile. Davvero complimenti per come riesci a gestire la storia e i loro legami, trovando sempre il modo di dare spazio ai sentimenti che li uniscono e all’amicizia che si è formata tra di loro e che probabilmente è anche ciò che permette da una parte Lucas e dall’altra (in questo caso) Sophie ad affrontare la tragedia che li ha colpiti.

A questo punto ti segnalo un refuso:
Il silenzio che in cui precipita al risveglio è più inquietante
Recensione alla storia La ballata dell'amore cieco - 07/04/21, ore 22:58
Capitolo 1: Urban blues
Parto dal dire che se ho scelto questa fic, è soprattutto il titolo che ho trovato davvero bello e mi ha colpito fin da subito, incuriosendomi. Ed è proprio un blues urbano quello che ho ritrovato tra le tue parole, malinconico e disperato, che si unisce all’aridità degli animi del protagonista e del fantasma del suo amato.
Hai sicuramente uno stile particolare, che trovo si sia sposato benissimo con i temi che hai voluto trattare, anche se il più delle volte rimangono quasi nel sottotesto – come il fatto che Simone sia morto, ma non venga mai spiegato chiaramente come e perché, lasciando il tutto tra le righe, giustificato da una vivida disperazione che il protagonista gli ha sempre letto in faccia e tra i suoi deliri, senza però essere in grado di cogliere e capire sino in fondo. E come storia mi ha colpita perché è una storia che finisce male, ma anche perché fin da subito lo sappiamo e fin da subito i due personaggi mostrano soltanto le loro ferite e una rassegnazione che fa quasi male, specie per il finale amaro.
Non credo mi sia mai capitato di ritrovare così tante citazioni da poesie a canzoni in una storia, di certo non così tante nei dialoghi e, se all’inizio un po’ mi hanno spiazzata e perplessa, la “scusa” che Simone delirasse l’ho trovata calzante e mi è bastata come spiegazione. E per l’appunto, il suo personaggio mi è piaciuto, per la decadenza con cui l’hai portato avanti, per il modo in cui la sua disperazione è pesata sul protagonista, cercando in lui tutto, prendendosi forse tutto e, infine, non lasciandogli niente se non il proprio fantasma e quell’ultimo bacio arido che sapeva d’addio.
E anche il finale l’ho trovato perfetto, che vede nel suono delle campane qualcosa di solenne e che mi dà anche l’idea di qualcosa di definitivo come lo è stata la morte del ragazzo, in questo caso.

Detto questo, c’è però una cosa che proprio non mi è andata a genio, ovvero il cambio di colore quando sei passata al flashback. È stato un pugno in un occhio su cui sono inciampata e che subito mi ha fatto perdere il focus – è sgraziato da vedersi, fa perdere di “serietà” allo scritto, e usare forse dei separatori o limitarsi a lasciare spazio tra l’inizio del flashback e la fine mantenendo il font nero, sarebbe stato più che sufficiente per far capire di cosa si trattasse.

A parte questo, ti rinnovo i miei complimenti.
Recensione alla storia Tra sempre e mai (parentesi) - 30/03/21, ore 23:01
Capitolo 2: Capitolo 2
Sono in ritardassimo con il secondo capitolo e non sarà oggi che passerò dal terzo, lo so, più lenta di me non ne esistono al mondo, ma tu amami lo stesso e abbi fede che Homer e Ole sono due pischelli che mi rendono felice e di cui amo e amerò sempre leggere.
E tra l’altro, non osare cancellare la storia, marrana! Ormai l’hai postata, quindi ti tocca tenerla *le motivazioni, quelle intelligenti*
A parte gli scherzi, il fatto che sia un capitolo piccolino non significa niente e ti assicuro che non è poco significativo come pensi tu, ma che invece è pieno di chicche che non hai idea di quanto io aspettassi – praticamente fin dal primo capitolo di Surya Namaskara. Perché quello che tu dimentichi è che sì, i tuoi personaggi li conosciamo, ma praticamente sempre e solo attraverso il POV di Ole e con questa storia tu ci stai dando tantissime nuove informazioni, ci stai spalancando intere finestrate sui pensieri di Homer, su come lui vede Ole (e non su come Ole pensa che lo veda, o su gesti da cui noi lettori dobbiamo leggere i sottintesi). Tu conosci i tuoi personaggi, ma noi no e il solo particolare di Homer che mette le mani nella valigia di Ole per cercarne i vestiti e sorrida perché prima non conosceva anche questa cosa del ragazzo, ma ora è un tratto di lui che può letteralmente toccare con mano, ecco, solo questo particolare a me ha fatto volare sulla luna e ritorno. Che magari è perché ormai li amo così tanto che fangirlo per le peggio stronzate, MA VA BENE COSI’ NON SMETTERE MAI!

E dopo tutte queste righe di stronzate, magari provo a fare la seria e a concentrarmi come si deve più sul capitolo che non sulle tue note (ma la colpa è tua, sallo è_é).
Ah no, scusa, prima la battuta: dillo che sei partita direttamente dalla notte pur di liberarti di Eloise senza doverci più pensare! E hai fatto bene!
E quindi…
Ho amato tantissimo questi nuovi dettagli che ci permettono di vedere il lato interiore di Homer e di come vive il suo rapporto con Ole, e di come sia consapevole del lato insicuro di Ole e che gli dispiaccia crederlo convinto di non valerne la pena. E lo so che ogni volta (tipo cinque righi sopra) mi ritrovo a fare i paragoni tra i due POV, ma è perché dopo un’intera long passata a vedere Ole auto convincersi di non essere abbastanza, trovare conferma in Homer che la pensa esattamente come noi lettori – che vede il valore dell’altro e lo apprezza e vorrebbe poter essere capace di raccontargli come appare ai suoi occhi – è qualcosa che non ha prezzo. E magari è stupido perché ormai dovrei saperlo pur’io di quant’è grande l’affetto che hanno l’uno per l’altro, ma saperlo è un conto, leggerlo dalla tua penna è tutt’altra storia – senza poi contare la bellezza del tuo stile fluido e… uhm… leggiadro. Non so, in questo capitolo mi è piaciuto molto il modo in cui ti sei districata nei vari momenti racchiusi nei paragrafi. È sempre legato al fatto che adoro come crei l’introspezione, senza interrompere la scena, ma riuscendo ad intrecciare le due cose, dove l’introspezione diventa supporto per quel che sta accadendo e quel che accade diventa più profondo grazie all’introspezione – non so se mi spiego ma, insomma, è qualcosa che mi lascia sempre colpita. E un po’ anche invidiosa, coff.
E proprio per riconfermare che questo capitolo ci ha dato tanto, c’è non solo la parte in cui Homer non ha tolto i vestiti dall’armadio ma li ha scansati per far spazio a quelli di Ole, perché sa che al ragazzo non darà fastidio, ma poi tutta la scena al mare. Il fatto che Homer non ami nuotare a largo perché sua madre gli ha messo da piccolo pulci nelle orecchie che son rimaste finora, mi ha davvero colpito – è di nuovo un altro di quei dettagli che arricchiscono il personaggio e che lo rendono più interessante e così umano. E mi piace, perché oltre alla perfezione solare, Homer ha anche altro – cosa che già sapevamo, certo, ma di cui ora abbiamo le prove *_*
E quant’è scemo tra l’altro che pensava che Ole non sapesse nuotare, pur vivendo ammare, solo perché “non t’ho mai visto nuotare”. Wow, metodi scientifici e dove trovarli! Gli voglio sempre più bene. XD
Oh, un’altra immagine bellissima: Ole che chiude gli occhi quando ride e getta la testa in avanti. Ancor prima di leggere quanto Homer lo trovasse particolare perché di solito la gente tira la testa indietro, ho fatto esattamente lo stesso pensiero e amo il fatto che ogni descrizione e ogni azione sia ben pensata e che sei sempre consapevole di quello che scrivi. E dubito di essermi spiegata come vorrei, ma fingi di capire e annuisci XD

Il mormorio pronunciato a capo chino da Ole non è passato in osservato. Mi ha fatto nascere un sorrisone tutto soddisfatto, ma il finale in cui Homer fa cadere l’altro e quella caduta sembra un abbraccio (“– e Ole i suoi abbracci deve sempre nasconderli dietro la maschera di qualche altra cosa, e allora, davvero, va bene anche così.” Ma awwww!) è stato quello che più di tutto mi ha lasciato con una sensazione di benessere… e mi ha riempito la bocca di pigolii imbarazzanti, ma questo non è importante.
Tutto questo per dire che sarà anche un capitolo piccolo, ma l’ho amato come il precedente e il tuo stile poi rende meraviglioso ogni cosa.

Alla prossima, sperando di non rimetterci un’eternità.
Recensione alla storia Tra sempre e mai (parentesi) - 16/02/21, ore 18:29
Capitolo 1: Capitolo 1
Tra sempre e mai (parentesi) o anche “Il ritorno di Eloise”. Maledetta lei, subito, SUBITO se piglia la scena, ma come osa?!
A-ehm, ma farò finta di essere una persona normale e mi concentrerò sulla storia e non sul mio odio per lei e le sue stupide unghie (no, non me ne dimenticherò mai).
Tu, nel frattempo, inizia pure a lasciar perdere ogni tentativo di nasconderti, che tanto non ci sarà posto abbastanza lontano da poterti celare al mio urlo della giungla quando ho visto su faccialibro che avevi iniziato a postare questa fic. E se è quella che in questi ultimi tempi ti ha fatto sclerare, allora sappi che a me è bastato leggere solo il titolo per innamorarmene all’istante.
Sul serio, l’ho trovato intrigante da morire e quel (parentesi) scritto tra parentesi – lol – che tra l’altro viene ripreso anche nella splendida introduzione, è semplicemente perfetto. Per di più è una storia con POV Homer e, come ti dicevo, io non aspettavo altro dalla vita e non appena ho iniziato a leggere, insulti borbottati verso Eloise a parte, mi ha completamente catturata.
Per prima cosa vorrei dare un premio Nobel a mamma Landmann per il sorriso delle occasioni, non solo perché è bellissimo il nome che ha coniato (ma bellissima è la descrizione di come Homer se lo sente nascere, di come scalda lui, ma ha lasciato il cuore pieno di panna e dolcezza pure a me perché mi ha intenerita tantissimo questa… uhm… “consapevolezza” nell’inconsapevolezza. (?)). E comunque mamma Landmann se lo merita anche perché, insomma, se Homer è così bello è anche merito di mamma, diciamolo!
Ma il secondo premio va allo stesso Homer – e di conseguenza a te – per il sorriso delle occasioni così così che mi ha fatta morire dal ridere. Lo adoro nella sua semplicità XD e non avevo dubbi, comunque, che funzionasse pure questo con Eloise… ma funzionerebbe anche con me, Homer, fidati!

Tra l’altro vorrei sottolineare la mia stupidità, che va a braccetto con la mia pigrizia. Come ti dicevo, ho letto l’introduzione e l’ho adorata, ma mi sono fermata prima della parentesi, ok? Ecco. Quindi parto a leggere la quote di CMBYN, mi illumino di immenso, inizio a leggere la fic e arrivo alla città di B. e a questo punto mi dico “Ma pensa, siamo davvero nel paesello del libro”. E a questo punto ho recuperato la parte tra parentesi quadre e il CMBYN!semi-AU XD
Sono stupida e non me l’aspettavo proprio, ma amami ugualmente!

Dopo aver passato sette capitoli a leggere una long dal pov di Ole e scoprire, conoscere e amare questi tuoi due personaggi, leggere questo capitolo ha tutto un sapore diverso, dolciastro nei momenti in cui Homer pensa ad Ole “costretto” a subire l’esuberanza e le chiacchiere inopportune di sua madre, tenero perché gli piace pensare a come le giornate dei suoi affetti vadano avanti e a paragonarle con la sua, e interessante perché il suo punto di vista riconferma certi dettagli che già Ole ci aveva regalato e svelato – come il fatto che, in fondo, Homer sappia benissimo che effetto fa alla gente. Qui non solo lo sa, non solo cerca un po’ di cavarsi d’impiccio sfruttando i suoi punti di forza tra sorrisi delle grandi occasioni e di quelle importantissime (ari-lol!), ma sa anche che nonostante questo lui rimane l’ospite.
Non so se mi è mai capitato di dirtelo (non che te ne debba fregare, ma tant’è XD), ma in CMBYN il mio preferito è Oliver (sarà anche per Armie? Chissà!) e in questo contesto, mi fa sorridere come nonostante il “padrone” di casa sia Homer, la sua famiglia sia quella che accoglie personalità di ogni tipo, proprio come quella di Elio, in realtà Homer riesce in qualche modo a prendersi pure il ruolo de l’ospite dell’estate invece che lasciare il posto completamente a Ole. E non so, è come se in qualche modo ci volessi dire che sì, tecnicamente lui è Elio, ma è anche – soprattutto? – Oliver. Non so, probabilmente mi sto facendo troppe pippe mentali! Però mi ha comunque stupita piacevolmente questo tuo modo di giocare con i ruoli del libro e riuscire ad adattare i tuoi personaggi senza sconvolgerli e senza, soprattutto, riraccontarci la stessa storia che chi il libro già lo ha letto già conosce, ma facendola in qualche modo tua e dandole un tocco di originalità in stile blackjasminiano.

E, a proposito di stile, ritrovo anche qui tutto quello che adoro di te, il modo in cui riesci a mescolare introspezione e narrazione, senza rallentare la storia, senza rigirare una frittata inutilmente, ma cucendo intorno alla vicenda i pensieri di Homer in modo naturale. Non c’è mai niente di forzato, perfino negli intervalli di tempi tra una rottura di scatole di Eloise e l’altra (>_>) che si dilatano per merito dell’introspezione di Homer, scorre tutto quasi senza problemi ed è una cosa che davvero apprezzo, perché nulla delle frasi che scrivi sono mai fini a se stesse, servono per portare avanti uno schema più grande, una storia più ampia dove tutto prende senso, fin dal titolo.

A che cosa appartenga, se lo comanda spesso: al mondo intero, si risponde qualche volta, ma è sempre più convinto che quella risposta non sia sufficiente. Ed è una verità che non vuole osservare da vicino, perché se neanche il mondo intero è sufficiente, allora anche farsi domande smette di avere un senso.
Questa penso sia stata la frase che più mi ha colpito e più mi è piaciuta di tutto il capitolo. C’è una triste verità, che in parte già conoscevamo grazie a Ole (il fatto che Homer appartenga al mondo intero), ma che si approfondisce della consapevolezza di Homer che, in fondo, non è tutto qui, che c’è dell’altro e che forse preferisce non sapere. Cucciolo lui ç_ç

Aww, Homer che avanza la richiesta ai genitori di invitare Ole <3 E forse mi ricordo male, ma mi pare che sia proprio un parallelismo con il libro, in cui ad un certo punto si scopre che è stato Elio a sistemare il documento di Oliver in cima agli altri, affinché lo scegliessero? …ma potrei aver detto una cazzata, l’ho letto solo una volta l’anno scorso e inizio a dimenticarmi ogni cosa XD

E ritorna anche qui la totale mancanza di orientamento di Homer. MA SONO IO! (seah, du’ volte…)
A parte gli scherzi, riflettevo anche sul fatto che è straordinario come tu sia riuscita a ricreare un AU sui tuoi stessi personaggi original. Forse è perché io trovo più facile muovere pg di fandom, che altri hanno creato per me e quando invece li creo io, di solito si cementificano nel ruolo che hanno e non sarei mai in grado di pensarli in modo diverso da quel contesto. Tu invece sei riuscita a… lol, mantenere tutto così IC pur cambiando completamente il setting… e lo so che fa un po’ ridere a parlare di “IC” su pg che sono tuoi, ma è tutto così ben pensato e così coerente pur non rientrando nel mondo di hogwartz tra magie e bacchette e tassorosso chiacchierone e superficiali (ah no, scusa, Eloise non s’è ancora levata dalle scatole).

E anche qui:
Ole è un complicato intreccio di insicurezze e silenzi attraverso cui riesce comunque a guardare il mondo con una lucidità che ha un che di commovente.
Sono quasi morta e mi sono commossa. E com’è bello finalmente poter vedere Ole non attraverso gli occhi di Ole e delle sue insicurezze e del suo non sentirsi all’altezza, ma attraverso gli occhi di Homer che lo descrivono con un calore e un affetto cristallino. Si sente il suo sentimento che traspare da ogni frase ed è tutto perfetto: non è melenso, non è eccessivo, non è banale. Adoro, adoro da morire.

“Non posso averti raggiunto perché non sono mai stato più basso di te”.
Ole, fatti abbracciare! XD
Io comunque vorrei far notare come in ogni loro interazione, qui e in SN, Ole abbia sempre e comunque la frase perfetta da dire. È meraviglioso, sempre zitto-zitto, ma le poche volte che apre bocca non sbaglia un colpo! Lo amo e amo te che riesci sempre a scrivere dialoghi così belli.

E per concludere..
*Prende il fiato*

AHAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA! MOSTRO! L’HAI FATTO! L’HAI FATTO DAVVERO, NON POSSO CREDERCI!

”Later!” OH MIO DIO! E proprio in chiusura del capitolo, tu mi vuoi morta! Mi hai fatto esplodere il cuore e mi hai trasformato in una fan girl urlante, che non hai idea! È tutto, tutto, dannatamente perfetto!

Leggendo le tue note comunque, mi rifaccio anche a quanto ho scritto sopra e ti ringrazio per aver deciso di non darci paro-paro lo schema narrativo di CMBYN, perché a me quel tipo di AU non piace e preferisco sempre quando l’autore riesce a trovare il modo di ispirarsi, rivisitarlo e poi ricrearlo secondo le proprie idee e una propria storia, cosa che tu già da questo primissimo capitolo sei riuscita a fare non bene, ma Benissimo!
Seppure comprendo perfettamente la tua difficoltà e i tuoi dubbi e quella sensazione di non riuscire a trovare mai soddisfazione, da parte mia hai mille pollici alzati. Il capitolo mi ha emozionato tantissimo, come già in SN mi avevano emozionato i tuoi pg.
Ovviamente ti seguirò con piacere e aspetterò pazientemente ogni tuo aggiornamento! <3

p.s.
Ti segnalo una ripetizione nella frase:
[…]non basterebbe nemmeno il sorriso delle occasioni importantissime per cavarsi tirarsi fuori da questo sgradevole pasticcio.