Recensioni di Megara X

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Cross my heart, that I'll die for you. - 28/07/19, ore 11:42
Capitolo 3: Sciroppo di Mirtilli
E io come faccio a separarmi da questa storia, benché tu abbia deciso di torturarci con 27 ere geologiche fra un capitolo e l'altro (ma quantoèbbello dirlo a qualcun altro, è una soddisfazione). Questa scena iniziale, con questo labirinto di conversazioni che si incrociano in un sottofondo di ironia ed esasperazione, è la quintessenza della tua preparazione in ambito teatrale e ADORO il modo in cui si contrappone con la scena finale, perfettamente simmetrica nel suo essere intima, drammatica e piena di suspense (lo sai che sai fare i finali, non far finta di non saperlo). Lo spettro di Sylwia si combina con le avventure del matrimonio è un'emozione che si accavalla una sopra l'altra e io Nik e Leks me li pucio nel caffé perché sono così dannatamente coccolosi :3 Ora che c'ho back il taste di questa storia, non azzardarti a farmi venire i capelli bianchi prima di tornare su questa pagina. Dico sul serio. Beware my wrath. A prestoprestopresto *ritorna nell'ombra* *si inciampa nel mobiletto dell'Ikea*
Recensione alla storia Cross my heart, that I'll die for you. - 23/11/18, ore 14:52
Capitolo 2: Petali di spine
Nel frattempo che trovo il coraggio di arrampicarmi sull'ormai irraggiungibile monte chiamato Facebook, sono qui per dire EXCUSE ME ma Aleksander ha completamente ragione. E dico questo perché sto per passare mezza paginetta a lodare Sylwia. What have you done to me.
Il problema è che il mio lato oscuro con la tua Sylwia viene fuori in maniera fin troppo marcata, alla Alien. Al punto che ho la sensazione che se non avessi fatto un giuramento solenne dalla notte dei tempi di schierarmi al lato di Aleksander, ora, in questa storia, in questo sequel, io sarei tutta per Sylwia. E non fraintendermi: mi piace TANTO ma dico TANTO il triangolo fra i tre, la competizione aizzata a ogni parola, le interazioni come campi minati, ogni azione lancia l'allarme, ogni pensiero è un pericolo per tutti. Soprattutto perché Nik è allo stesso tempo il miglior anello di congiunzione (*cough* narcisismo *cough*) ma è anche il peggiore, essendo completamente incapace di ammortizzare uno qualsiasi dei colpi che gli arrivano da una parte o dall'altra. Tuttavia (notiamo il tono finto saggistico), se proprio dovessi valutare la teoria di Sylwia del "lui non ti capisce" solo su questo capitolo, probabilmente le darei ragione. Perché lei dà lo spazio a Nik di esprimersi, di giocare con il proprio teatrino di ombre, in maniera meravigliosamente naturale. Riformuliamo: se nel prossimo capitolo tu non salvi il mio Leks dall'oblio, le due ship potrebbero toccare il 50 e 50 per me. Ti chiedi come fai ed essere ancora in vita dopo che mi hai messo in questa situazione aggiungendo la beffa al danno di questo maledettissimo cliffhanger? Risposta: Samuel e Cecylia. Cute little teddybears.
Recensione alla storia Cross my heart, that I'll die for you. - 09/10/18, ore 10:52
Capitolo 1: Malva, rosso e acido muriatico
Un mese e dieci benedettissimi giorni.
UN MESE E DIECI BENEDETTISSIMI GIORNI.
Non posso credere che io abbia vissuto, respirato, mangiato e dormito su questa terra per UN mese e DIECI benedettissimi giorni senza leggere, commentare, adorare, creare una statua in bronzo in proporzioni piramidi egizie a questo capitolo. Because you know it's good, oh no, you know it.
Dovrei iniziare con l'inizio ma mi sono innamorata del thrillery vibe della fine (benché, da buon sindacalista aleksiana, io stia preparando il mio fucile a precisione alla finestra, quindi se per caso Nik nota un pallino rosso che gli piroetta allegramente sulla fronte, tu sai poi di cosa si tratta. Spiegaglielo. Con tono passivo-aggressivo, se ti è possibile).
E' incredibile vederli di nuovo insieme e scritti dalla tua penna, comunque, l'energia che infondi nella loro dinamica, la sensualità del loro rigirarsi attorno pronti ad attacare... *sigh* E ovviamente mica scherzi e giochi dall'inizio, nonono: BAMM. Dritta al punto. Sommergi e affondi, con una combinazione di dialoghi dal ritmo serrato e il tuo inconfondibile stile dotato di quell'eleganza complessa e deliziosamente romantica (in maniera tra l'acido e l'aggressivo, of course) che solo le poesie più dark possono avere. Oh, e adoro come hai gestito lo spettro di Sylwia in questo capitolo. E' così inquietante e così maledettamente intrigante allo stesso tempo. Non ho la benché minima idea di cosa combinerai nel prossimo, ma se quei due psicopatici stanno per incontrarsi, allora piazzerò qui in grembo il mio fucile a precisione, ritirerò i popcorn freschi freschi dal microonde e distenderò bellamente le gambe fuori dalla finestra, pronta a godermi lo spettacolo. Perché uno di quei due sta per prendersele. Oh yeah. And I'm gonna enjoy it. Oh fucking yeah x2. P.S. Sto sbavando sulla tua cover. Così per informarti.
Recensione alla storia Too frail to live, too alive to die. - 07/01/18, ore 17:47
Capitolo 21: -Epilogo-
Senti: fuori piove, c’ho una tazza di té sul comodino, l’umidificatore che sputa nebbiolina al mentolo e tu hai appena finito la fic che mi ha introdotto a te e al tuo folle modo di vedere il mondo. In altre parole: ain’t got no sense of humor pal, qui passerò i prossimi sei-sette mesi in lutto. E non illuderti: i secoli che hai impiegato a pubblicare questo capitolo rappresentano soltanto uno dell’infinita lista di motivi per cui meriti di essere punita. On top of the list c’è e temo ci sarà sempre il modo a di poco irritante in cui sei riuscita a farmi innamorare di un personaggio. Uno, uno sopra tutti. Di Leks? Ma certo. Di Samuel? Ovviamente. Di Asher? Ebbé. Di Sylwia? Fuck you. No: mi hai fatto innamorare di Nik. Penso tu sappia la mia opinione sul Nik del film, questa pallida (più letteralmente che metaforicamente) caricatura dei millennial vista dagli occhi dell’ultima generazione. Il Nik del film era un personaggio smarrito, manipolabile, senza corazza e senza meta. Tu invece l’hai reso vivido, scalciante, gli hai regalato un’anima e un’energia che lo hanno convertito in un protagonista da cui non si può staccare gli occhi da dosso. Curioso, impertinente, con abbastanza meticolosità intellettuale da sapere esattamente in cosa e come il mondo là fuori non si è dimostrato alla sua altezza. Mi avrai anche sedotta con l’elettricità fra Dominik e Aleksander, e farò anche finta di pensare che questa fic narri la nascita del loro legame, ma ciò che davvero mi rimarrà sarà Nik. Nik e il suo tradurmi le stupidaggini del mondo. Perché la più bella intimità esiste fra te e lui, ed è stato un fottutissimo piacere sguazzarci dentro per un po’.
Non credo ci sia bisogno di dire quanto preoccupata io sia dei tuoi “”””””piani””””””” per il sequel. D’altro canto ormai non riuscirei a immaginare il trascorrere più di una manciata di mesi senza il tuo stile di fare narrativa, con la tipica viscosità delle tue riflessioni, il modo in cui crei arte a partire da un’onestà al limite dell’inammissibile e rintracci mille melodie di significato all’interno di una realtà sempre profondamente contraddittoria. Hai elevato il materiale del film quanto più si poteva elevare, aggiungendogli spessore, autoironia e uno spaventoso potere catartico. Leggerti è stato (e presto continuerà ad essere – disse lei, pregando in 16 lingue e a 30 divinità diverse che il prossimo aggiornamento avvenga almeno un paio d’ore prima della terza guerra mondiale) un’avventura paragonabile a un percorso di crescita spirituale. Perché la realtà che hai tratteggiato in questa fic è un’aula di tribunale in cui la verità non è sfruttata per consolare una sofferenza quanto per ridarle l’attenzione che merita, per assaporarne le sfumature. Questo, my friend, significa rispettare l’intelligenza del tuo lettore. Probabilmente uno dei motivi per cui il fatidico sicario che ti ho spedito a casa anni fa si è ormai rassegnato a spiarti dalla finestra e rubarti un bicchiere di latte di soia di tanto in tanto.
E così hai finito per sciogliere, più spesso di quanto mi farebbe comodo ammettere, il mio freddo cuoricino INTJ. Con eleganza, feroce sensualità e possibilmente 20 dosi in più di sarcasmo di quelle raccomandate dal medico. E come adoro assistere al via vai della tua mente (cartaceo o skypato che sia) così ho adorato ogni singola frase di questa fic, nata per diventare una di quelle storie che vale la pena rileggere in fasi diverse della vita, fosse solo per festeggiare il paio di cosiddetti che alla fine hai regalato al mio pallone gonfiato preferito (thank you for that, btw). Grazie, mia piccola figlia del diavolo, perché da uno slinguamento in camicia hai tirato fuori il ritratto di una storia d’amore che chiamarla storia d’amore significherebbe dimenticare il ventaglio di attacchi di cuore, attacchi di rabbia e anche attacchi di fame nervosa che mi hai fatto prendere leggendoti. Ci vediamo presto. Se non ci bombardano prima.

Yours,
MegX-sempreio-quellaacuihaiirreparabilmentedanneggiatolacapacitàdiessereal100%razionale
Recensione alla storia Too frail to live, too alive to die. - 05/02/16, ore 15:52
Capitolo 20: Suono di non ritorno
Credo che, nell’universo parallelo in cui io non mi sono istantaneamente innamorata di Aleksander inglobandolo nel mio mondo fino a farlo diventare parte integrante del mio DNA, questo è il capitolo in cui avrei stabilito ufficialmente, senza minima remora e alcuno straccio di senso di colpa, che Aleksander è IL MIGLIOR FOTT*** PERSONAGGIO ESISTENTE SU QUESTO PIANETA. Cioè, senso dell’autoironia a parte (ho riso, sì, come un’idiota), ha terrorizzato un infermiere, ha denunciato una psicopatica terrorista, ha insegnato a un commissario di polizia come fare il suo stramaledetto lavoro, in pratica ha salvato la terra dalla conquista degli alieni (insomma… sarebbe stato in grado di farlo…era a tanto così dal farlo…nel prossimo capitolo verrà fuori, ho fede).
E poi c’è Samuel, che a questo punto si merita a pieno titolo un posticino nella copertina perché, eccheddiavolo: è il miglior amico che TUTTI vorremmo. Okay, è un po’ lento, un tantino perbenista, non ha ancora precisamente capito chi diavolo sia Aleks, ma ha quell’ingenuità che risistema l’equilibrio di drammaticità di Nik/tua/eporcamiseria finalmente anche di Leks.
Con capitolo “sfuggente” tu intendi che l’hai scagliato ai 400 chilometri orari (ho scritto orali, ahem) su rettilineo, vero? Perché è veramente veramente veramente veloce. Faccio fatica a leggere l’ultima spettacolare parte perché muoio dalla voglia di sapere cosa passa nella testa di Nik. Non POSSO non sapere cosa stia pensando quel diabolico imperatore dei wifi (anche se devo ammettere che chiudergli la bocca e dimenticare quale rivincita possa mai partorire per essere stato sottomesso dal king of kings è una soddisfazione. Una grande, profonda soddisfazione).
Anche se è piccolo, tenero e forse a nessuno gliene importa, il momento di fra Leks e Beata è bellissimo. Hai fatto emergere lei e il rapporto fra i due in due parole, ed è perfetto. Anche la mamma di Leks è adorabile, in questo capitolo c’è stata una rivoluzione delle progenitrici.
Credo sinceramente che tu abbia descritto esattamente come Aleksander si sarebbe comportato in quella situazione. Siine consapevole e orgogliosa, because you did it. Io non ci sarei riuscita e probabilmente gli avrei fatto scoppiare un’arteria pur di evitare di vederlo confessare finalmente i suoi sentimenti, ma avrei sbagliato (oltre che ammazzare il miglior fott*** personaggio esistente su insomma, hai capito) perché la fragilità che riesci a conferirgli tu è qualcosa che oltrepassa le mie modeste capacità e gli regala uno spessore barra gentilezza d’animo che ci hai fatto sudare 37 camice per vedere e finalmente posso godermi in piena consapevolezza del fatto che probabilmente il tuo obiettivo era lungi dal rappresentare la sua “gentilezza d’animo” ma l’hai fatto, mi dispiace, l’hai mostrato nella sua più assoluta semplicità. In questo capitolo Aleks non è l’eroe, Nik lo è, e tu lo sai. Aleks è quella sfigatissima vittima degli eventi che tenta disperatamente di combinare il meglio che può con ciò che ha. E ci riesce. E io voglio incontrare il lettore che non abbia compassione o istinti materni nei suoi confronti dopo questo. E io me lo coccolerò per bene stasera (o forse devo lasciargli lo spazio di consumare la ritrovata intesa con il Goblin del suo Spiderman?).

You, me, us, next chap.
Cheddico.
You, me, us: sequel.
Ho la netta impressione che siamo solo all’inizio.
Non tradire questa impressione.