Recensioni di dany the writer

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Recensione alla storia La promessa del mago - The magician's promise - 30/11/17, ore 22:06
Capitolo 2: incubi e saponette - Nightmares & Soaps Parte I
Incredibile a dirsi ma dopo beeeen oltreeeeeh milleeeh anniiih io risorgo ed emergo dal mio ghiacciaio dell'eterno torporeeh! per proseguire lo scambio che avevo iniziato la scorsa volta.
Non parlando oltre di questo argomento, perché ormai degno di una categoria di record a se stante, entriamo in questo capitolo ed affrontiamolo ^.^

"Era di nuovo in quell'incubo, Isabeau ne aveva la certezza"
Come attacco iniziale è davvero niente male, non fosse per quel punto che misteriosamente manca a chiudere la frase. Posto il metterlo, solo per correggere una necessità grammaticale, quel che si ha è un bel colpetto sulla fronte.

Se si vuole fare attenzione si può trarre che, ovviamente, l'incubo non si sta presentando per la prima volta ma è ricorrente; qui la mia considerazione per la pregevola attenzione. Generalmente le conseguenze di un trauma non si presentano subito ma appaiono in tempi successivi, quando il cervello comincia ad elaborare quello specifico dato vissuto.
Gli incubi ricorrenti sono un risultato di questa rielaborazione, dicono alcuni. Narrativamente parlando offrono la possibilità di, vaghi e magari simbolici, dire tanto sia del personaggio che li ha quanto della trama in special modo quando questa ha luogo in qualche setting con magia.
Personalmente li prediligo confusi, vaghi e farciti di simbolismi ma questo non rende chi li scrive, come te, in maniera più ordinata e puntuale come sbagliati. E‘ una diversa via per impiegare lo stesso stereotipo, il sogno ricorrente, rammentando che gli stereotipi prima di tutto sono strumenti neutri, mezzi che usiamo per aiutarci. 
Degli eventi che menzioni in questo capitolo ci hai dato qualche accenno nel precedente. Non troppo in dettaglio, cosa che apprezzo perché non invischia subito troppe questioni nell'inizio della storia, ma abbastanza per farci una prima idea di cosa siano stati questi fatti. Vedere qui, molto più chiaramente e in dettaglio, la faccenda non è brutto.
Preciso subito, infatti, che non me ne lamento.
Ti dico onestamente che io avrei esteso un pochino la faccenda e l'avrei procastrinata, magari ritardando l’apparizione di tutti questi dettagli o confondendoli oppure facendoli apparire a tratti ora in un pezzo ed ora nell’altro… però io sono io e sono un narratore leeeeento.
Averlo qui, in parte I di II, non è affatto male e ci aiuta a conoscere di più il personaggio di Isabeau, fatto questo che personalmente apprezzo. 
 
Può essere problematica la quantità di personaggi che introduci nel ricordo onirico di Isabeau ma non so quanto commentarlo male e quanto invece prenderlo come un elemento che invita alla trama proprio perché ti tratta da sconosciuto e ti fa sentire tale.
Da un lato sono veramente tanti: Imperius, David, Rymsis di cui ci avevi parlato nel capitolo precedente accennandolo e poi Calcifer.
Non sono pochi. Per fortuna hanno tutti, chi più e chi meno, un dettaglio che aiuta a familiarizzare sì semplicemente ma presto.
Per questo motivo suggerivo, righe e righe sopra, di spalmare il sogno in più parti, comunque: per dare un po‘ di spazio ad ogni personaggio che mostri e viene menzionato, facendoci essere più familiari con loro qui e per più avanti.
Beh, tra tutti Calcifer è quello che dice meno ed alla fine è una fugace apparizione MA l’idea mi piace non poco e irradia un senso d’affidabilità; adeguato al suo essere un elementale di fuoco.
Ed allo stesso tempo è contrario, essendo il fuoco qualcosa che magari puoi indirizzare ma non veramente controllare al tuo servizio, almeno metaforicamente parlando. Un dettaglio carino e mi è piaciuto, quindi ti invio onore u.u
Quel -nostro comune amico- riferito proprio a Calcifer all’inizio mi aveva fatto storcere il naso, eh. Poi mi sono ricordato che tecnicamente il pezzo lo sta narrando Isabeau. Non mi stimola davvero troppo quando la storia CERCA di farmi entrare nel suo mondo ma in questo caso non è rivolto a me lettore quindi fai come se non avessi detto niente o quasi u.u
Il nome -Imperius- è carino nel contesto: abbiamo già Isabeau, che verte su di un suono francofono, ed ora un termine che è sostanzialmente latino-ish, vicino in questo a Calcifer.
Può aprire a finestre sul passato storico del mondo di cui ci narri e faccio questo appunto per, magari, darti qualche idea in merito.
I nomi possono dire tantissimo sull’ambientazione di una storia, mai sottovalutarli!
  
Prima di menzionare il finale che è divertente per la reazione di Isabeau, pudica ma comprensibile tutto sommato, vorrei spendere una parola su Rymsis e il suo assalto. Sei sicura che sia un -cattivo- davvero convincente?
Ha un po‘ il fare di una macchietta maligna perché gli piace esserlo, capace solo di essere un male che fa danni senza avere un suo scopo. Sono convinto che non sia così ma come prima apparizione è sottotono, meglio dirlo onestamente piuttosto che nascondertelo, e va a sminuire quello che dovrebbe essere l’antagonista principale.
Comprendo che magari questa sia una storia dove hai dei definiti sensi di -bene- e -male-, per quanto io non apprezzi queste etichette e lo sai, però l’ho trovato caricaturale. Può darsi che sia voluto anche ad effetto del sogno e che in parte sia causato dalla velocità con cui appare.
E‘ uno spawn ed eccolo lì, con un esercito che scompare quando lui è sconfitto. Lì ci starebbe, secondo me, un po‘ di costruzione della tensione per rendere l’imminente pericolo. Isabeau dovrebbe sapere, essendo questo un sogno ricorrente, che Rymsis sta arrivando e una parte di lei dovrebbe desiderare d’essere in errore.
Il finale con la parentesi è un po‘ cialtrona, assolutamente divertente e questo non lo contraddico, come un sussurro durante i titoli di coda. La potresti lasciare nella narrazione, senza dividerla; si aggancia al tiro della saponetta e chiude tutto con una nota più simpatica e leggera!
 
Nel complesso è stata una buona prima parte di due; aspetto di leggere e scoprire la seconda per valutare il tutto con interezza e darti il mio responso!
Fino ad allora mi inabisso nel mio ghiacciaio eterno freddissimo: ciaooooo! ^.^
Recensione alla storia La promessa del mago - The magician's promise - 20/09/17, ore 20:38
Capitolo 1: Ombre e lavanda-Shadows & Lavender
Devo chiederti perdono per l'immenso ritardo con cui arrivo :( suppongo non sarà la prima volta che finirò, giorni e giorni dopo l'inizio dello scambio, a fare la mia parte giustamente temenndo tu te la sia presa.
Ciò detto, mi metto all'opera per rimediare!

Normalmente sono io a ricevere queste parola ma è stato un capitolo corposo, lungo da leggere. Indubbiamente è denso: dal suo inizio fino alla fine, gli eventi continuano a susseguirsi e questo rende le varie scene tutte significanti in qualche modo. Intendo dire che nessuna fa "padding", allunga solo per allungare, però la formattazione -sulla quale torno dopo- ha l'effetto di affaticare non poco.
Prima di toccare quel tasto, tuttavia, procediamo per gradi e partiamo dal principio. Questo è il primo capitolo di The Magician's Promise e quindi fa da "episodio pilota", per usare un linguaggio da serie televisiva forse non adattissimo ma funzionale, introducendo sia i personaggi principali che le loro dinamiche ed uno scenario che presto lasceremo, questa scuola di magia il cui MAGNIFICOH RETTOREH... volevo dire Arci-Mago... è Vargas.
Ammetto la mia stupidità: ci ho messo un bel po' di tempo per capire che Vargas è il padre di Nak'ell venuto dal futuro ma dopo averlo compreso, alcuni suoi pensieri e certe dinamiche sono diventati più semplici da comprendere nel resto del capitolo.
E' come se chiedesse d'essere letto due volte per rendere tutto; in un primo momento appare confuso, ma la sensazione potrei averla anche dall'ora e da alcuni muri di testo sui quali torniamo dopo, dopo che lo capisci e rileggi diventa più semplice.

Un punto che si merita un pezzo della recensione a se stante è la velocità della narrazione. Non è per fare una comparazione ma solo per esprimere una mia osservazione che ti dico che gli eventi di questo capitolo io li avrei dipanati lungo due, forse tre atti... ma mi sarei pure perso in lunghe descrizioni per niente, dettagli sostanzialmente inutili e non avrei mosso la trama in avanti di un centimetro.
Al contrario, e questo l'apprezzo veramente, per tutta la sua foga questo primo capitolo ci lascia una chiara traccia degli eventi pregressi, il momento attuale e la trama a venire con il viaggio per raggiungere i druidi del mare. Del "razzismo" dei maghi verso i druidi (... ma tutto considerato, si dovrebbe definire classisimo...) ci fai molti appunti ma se ne vede praticamente gran poco, il più delle volte quasi presunto da Isabeu.
Se è volontario, l'applaudo perché rende che vediamo quel che vogliamo vedere dove vogliamo vederlo, sia nel bene che nel male. Se questa sua menzione senza troppa carne non era voluta, potrebbe essere un'idea mostrare qualcosa di questo classismo oltre che farci notare la sua esistenza e poi avere diversi momenti dove accade quasi il contrario xD
Salvo alla fine dove l'Arcimago che parla con Vargas lo mostra, lì è presente e quindi approvo.
Ma è anche vero che Vargas è tecnicamente il marito dal futuro di Isabeau quindi potrebbe stare abbassando i toni lui stesso cercando di non fare spuntare fuori un atteggiamento che non gli piace.
Circa la foga...
Capisco che il tuo tempo libero è davvero poco e mi dispiace doverti dare un pezzo di recensione dove ti chiedo di fare qualcosa, veramente mi fa un certo peso e mi dispiace, però servirebbe fare due azioni secondo me importantissime per fare brillare al massimo questo lungo capitolo: la prima è separare un pochino i muri di testo presenti, sopratutto alcuni dialoghi che dalla fine prima metà vanno verso il termine.
Toglierli, spaziando ed andando a capo, secondo me potrebbe alleggire l'aspetto del capitolo davvero non di poco.
L'altra azione che ti suggerisco, e se non hai tempo ti offro di dedicarci un pensiero io, è rivedere le frasi più lunghe e calmarne alcune. Io ho sempre il terrore d'usare troppo i punti e magari non sono la persona giusta, però propongo ugualmente e ti dico: in certi momenti stanno meglio delle virgole, "placando" lo scorrere della narrazione.
Quelle due cose messe e fatte, e te le propongo proprio perché hai da poco ripreso in mano la storia, questo capitolo diventerebbe un benvenuto alla storia meno arduo da scalare in un primissimo momento... però alcune delle cose che ti dico sono vizi che ho anche io, quindi si ha sempre tutti da imparare e non voglio essere ipocrita.
Si sta sempre in rielaborazione per avere "quella" forma che ci convince appieno. La troveremo mai? Eh, chissà!

Una parte della recensione che mi ha fatto ben più piacere scrivere, ed è questa che segue, tratta dei personaggi in scena. 
Mi sono piaciuti! 
E' difficile fare piacere dei personaggi al primo capitolo, proprio d'impatto, ma tu ci sei riuscita e per questo ti devo fare i complimenti, oltre a volere farteli perché meritati. Isabeau per ora è quella che mi ha detto meno degli altri ma comunque mi ha fornito una buonissima immagine, un carattere che posso apprezzare. Non sembra proprio una eroina invincibile ed instancabile ma ha quel senso di volere aiutare gli altri che ho apprezzato.
Callisto e Vargas sono due opposti all'apparenza ma penso di sapere dove vuoi andare a parare con loro ed hanno, entrambi, momennti che mi portano ad apprezzarli: Callisto prende lo stereotipo degli elfi clasici e lo capovolge in uno stregone licenzioso e libertino, Vargas ha delle responsabilità come Arci-Mago che gli fanno le spalle curve e a me piacciono i personaggi in comando che soffrono per l'autorità che possiedono e le conseguenze delle loro azioni.
Naek'ell voglio vederlo con più calma, quindi ci starò attento sui prossimi capitoli. Sono curioso di vedere dove lo porterai.

Per concludere questo -troppo ritardato- capitolo io ti lascio una bandiera verde meritata. Ci sono dei lavori che potresti fare ed alcuni te li ho detti sopra ma l'atmosfera della storia mi è piaciuta, mi ha introdotto un tuo mondo del quale so qualcosa ma non tutto e l'aura che si respira mi è piacevole perché lontana dalla mia nebbia tetra e mortifera di tutto va male e tutto fallisce.
Puoi credere in questi personaggi, che sembrano positivi, e quindi interessarti a loro.
Quindi al prossimo capitolo!
Dany out!
*tarararararara!*
 
Recensione alla storia Ad occhi chiusi. Il primo incontro di Callisto e Isabeau. - 14/09/17, ore 14:16
Capitolo 1: Ad Occhi chiusi. Il primo incontro di Callisto ed Isabeau
Ciao, Ladyhawke! Con un po' di ritardo, imperdonabile lo so alla luce della data che avevo detto sarebbe stata quella della recensione, eccomi qui a fare la mia parte nello scambio.
Prima di procedere devo dire che vagamente ricordavo questi due personaggi, la druida Isabeau e lo stregone Callisto, da una lettura precedente.
Purtroppo non riesco a ricordare esattamente quale e ciò mi dispiace ma i personaggi non mi sono nuovi e questo voglio premetterlo per il tratto positivo che li attribuisce: anche a distanza -forse, temo- d'anni, riesco a non trovarli degli assoluti sconosciuti ma delle figure che mi suscitano una certa familiarità.
Ciò aiuta nella lettura; l'ha resa più piacevole, come dovrebbe essere secondo me un prequel di sorta, perché conosci già certe future dinamiche e puoi vedere da dove nascono.
In questo caso, dal loro primo incontro.

E' carino come nomi comunissimi quali Barbara possano, in un setting distante dal nostro, fare pensare a lande e nazioni così strane, per il mondo in cui vivono perlomeno, da formare dei nomi che sono familiari a noi. Vicino ad un "Callisto" ed un nordico "Olaf", ci sono Isabeau e Barbara, il che fa pensare a quanto abbiano viaggiato le due donne dalle loro terre natie.  
Il ragionamento di Olaf non è fondamentalmente sbagliato; lavorare su di una valanga è assai complicato, anche prima d'avere messo in sicurezza la zona, ed anche con i mezzi che disponiamo noi è una lunga opera di fatica che va coordinata. Ovvio, loro hanno la magia e lui non sa di potere contare sull'aiuto di un mago ma aggiunge un tocco carino che si senta una piccola, anche comprensibile goccia di razzismo da parte di Olaf. Per un nano, l'uomo in media è troppo alto -gli arriva meno sangue al cervello- e con quelle sue maledetta ossa allungate non è abbastanza robusto.
Dal punto di vista di un nano, è un'argomentazione che vedrei anche sostenuta come prova del perché loro sono meglio. Che poi sia vero o meno non è importante in questo testo.
Comunque... la magia è un cheat! xD

Mi ha pungolato il non avere visto la risoluzione del mistero, cioè l'identità dell'acquirente dei quadri di Barbara. Speravo di scoprirlo almeno alle ultime righe m d'altronde lo scritto non è tanto sulla valanga né sul compratore ma su questo primo incontro tra la druida e il mago. Lo scherzo alla fine, dove lei si finge offesa e lui va in salamelecchi, è un momento che mi è piaciuto particolarmente: ha quel senso di spontaneo che lo fa essere qualcosa di realistico, un proseguo di flirt a colpi di scherzi.
Essendo corto il testo non approfondisce molto il carattere dei due personaggi principali però fa un lavoro distinto, tra i dialoghi e le azioni che intraprendono, nell'introdurli a qualcuno che non li conosce e rievocarli a chi già li ha visti prima. Un bonus apprezzato, quindi, perché riesce a dirci non poco in uno spazio limitato.
Al tuo posto avrei scritto un pastrocchio di 70 pagine dove il ritmo era così lento da essere soporifero xD 
Qui, fortunatamente, la natura breve dello scritto gli da qualcosa in più; incornicia il momento, il gioco del bacio sopratutto, fornendo una base e due trame in mezzo a cui inserirlo. E siccome è breve vale perché si tratta veramente di un ricordo, uno sguardo sul passato dei due personaggi prima delle altre avventure che hai scritto.
Lo rende dolce da leggere, da vivere. Forse, uno può pensare, non saranno mai più così lieti e (quasi) spensierati.

Ti lascio una meritata bandiera verde. 
E' ora di scoprire come faranno con la valanga e chi è l'acquirente...
Recensione alla storia Honeymoon - 25/03/17, ore 17:34
Capitolo 1: Honeymoon
Eccomi qui! Devo scusarmi, innanzitutto, per il tempo extra che ci ho impiegato! Avevo detto che in due giorni ti avrei commentata e ho impiegato quasi il triplo di questo tempo!
Però non è per la lunghezza dello scritto, non tutto perlomeno, ma più per impegni dell'università che si sono succeduti gli uni sugli altri fino a lasciarmi con poco tempo e sempre stanco. Lo scritto è lungo, non lo nego, però per una volta tanto è bello vedere la mia moneta restituita in questo modo, uno scritto lungo per uno scritto lungo ^.^
Sarebbe stato pesante se la stesura non fosse stata, e qui hai davvero i miei complimenti, generalmente ottima. Di solito non dico qualcosa del genere perché non incontro moltissimi scritti posti in modo tale che la lunghezza è una sfida ad andare avanti di rigo in rigo piuttosto che un peso ed un tiro alla pazienza ma ci sono le eccezioni alla regola e questa è una di quelle. 
Per rompere subito il ghiaccio devo dirti che ho adorato sia il proverbio che il suo ritorno; apre e chiude la storia disegnando un cerchio completo, il che non fa mai male, con in più il fornire del buonissimo world-building inaffidabile. Fen'Harel è stato al Sud, questo proverbio viene dal Sud... ma dobbiamo affidarci alla sua parole, alla sua vista ed alle sue esperienze per conoscerlo. Non è detto sia come ce lo narra, non integralmente, o che lui l'abbia integralmente affrontato tutto.
Dire ma non spiegare in troppi dettagli lascia aperte delle porte su altro materiale, altro background, per sorprendere ed intrattenere ancora tanto quanto, in contrario, mostrarci che diceva il vero e che è tutto assolutamente come lo ha narrato. 

Il primo pezzo è circoscritto ad una singola scena dove questo sud ci viene raccontato ed accennato; la cosa che mi è piaciuta è che il nostro avventuriero sta giocando su quello che ha visto. Potrebbe non stare narrando tutto ma solo quello che la lady vuole sentirsi raccontare. Alla fine lui sembra più interessato a sedurla per il gusto di sedurla, o solo catturare le sue attenzioni, che non fare un resoconto dettagliato di quello che ha vissuto lì e ripete una frase come per giocarci sopra.
Ciò mi è onestamente piaciuto; la costruzione del mondo sembra chiarissima ma potrebbero essere alcune cose vere sulle quali lui ha costruito varie, stravanganti fandonie per impressionare. In una simile situazione chi non lo farebbe? E' l'occasione per divertirsi ai danni di qualcuno in maniers quaaasi innocente e, come ho detto sopra, permette di dire senza per forza di cose costringersi. Ai miei occhi è uscito fuori come un simpatico mascalzone, o meglio un avventuriero del suo mondo. Peraltro ha una missione quindi questo racconto può soltanto essere un modo per ingannare meglio il tempo o spassarsela.
Attenta che qualche volta ti sei persa degli spazi, sopratutto all'inizio! Se rileggi vedi dove, forse è la formattazione ad averlo fatto, certe volte gli spazi sono saltati e non hai staccato dopo la virgola!
La cosa succede anche nella terza parte, quando bevono e si parla della storia dei capelli :( in quel frangente, però, l'atmosfera prende! Mi ha dato l'immagine di una di quelle serate dove vai a bere con gli amici e dopo un po' di vini e di birre non sai più chi sta offrendo il giro, non t'interessa, si sono aggiunte cinque persone con cui parli in inglese e la mattina dopo ti sveglierai davvero male.
Molto reale, quindi, per quanto vi siano mezzuomini ed elfi in scena. In taberna, proprio!
E come dall'esagerazione si passi alla passione è un percorso che confonde e stordisce, il che mi è di nuovo piaciuto perché vi è dell'ordine ma vortica e non è facilissimo da seguire, citando dunque lo stato dei due. Non sono un fan dello slash ma nemmeno lo respingo; ciò che distanzio è quando le scene di sesso sono fatte un po' male e la costruzione precedente -se necessaria- è chiaramente frettolosa.
Non è questo il caso quindi mi è piaciuto come le azioni dei due abbiano confermato la descrizione che ne fai; è più una lotta che non una cosa romantica o simile e per questo ha il suo perché.
All'inizio del pezzo, anche con l'avvertimento, non ti aspetti qualcosa di simile ma al momento della scena non sono rimasto deluso: è corposa ma non esagerata, scorre bene e permane un po' di quella confusione che viene quando i due bevono troppo e provano la specialità portata dalla servetta; il suo concludersi un po' bruscamente e venire posta da parte, come se non l'avessero fatto, è anche a modo suo divertente. Lascia quel senso di "... ma ti ricordi che abbiamo fatto ieri sera? Io no?" che sottolinea quanto avessero bevuto.

Nel complesso una meritatissima bandierina verde e l'auguro di rileggersi presto... con, da parte mia, meno ritardo possibilmente!
Brava, ancora complimenti! :)
 
Recensione alla storia Crown of the Regrets - 31/10/16, ore 19:03
Capitolo 1: Crown of the Regrets
Buona sera! ^^ Eccomi qui per lo scambio che avevamo concordato sul gruppo ^^ 
Già la scorsa volta avevo letto qualcosa di tuo e credo fosse collegato a questa storia ma non so individuare ben bene le linee che lo uniscono. Prima o poi dovrò intraprendere la tua long, quella principale, per comprendere tutto e fare quadrare il cerchio.
In geometria avevo 3, comprendimi xD

"And now it begins.
No, now it ends..."


Si ha il senso, lungo tutto il testo, di un incontro che sarebbe dovuto avvenire molto tempo prima e che per qualche ragione è arrivato tardi, dopo anni ed anni. La prima cosa che ho apprezzato molto è stato il senso d'attesa che permea lo scritto.
I dialoghi sono tanti e ciò toglie un po' di spazio all'introspezione via i pensieri dei personaggi ma a modo loro ne rivelano comunque le personalità e queste sono ben delineate. Non li conosco, ancora non li ho incontrati nella storia originale se appaiono lì, ma posso capirne alcune dinamiche oltre il triangolo familiare che si svela verso la fine.
Per avere il finale incontro tra i due genitori sono morti centinaia di druidi e la loro battaglia finale, sembrerebbe senza vincitori definitivi, non ce la mostri lasciando solo una traccia della sua conclusione: questa cosa l'ho adorata, ora ti spiego perché.
Non hai costruito lo hype per il duello finale, non vi è un progressivo giganteggiare di tamburi bellici ed uno squillo di tromba, il duello non avviene innanzi a mille-mila occhi che attendono e non glorificato.
Qualsiasi cosa sia successa è accaduta distante, di notte, al buio e le conseguenze saranno raccolte dai vivi chissà tra quanto.
Più che un duello od un combattimento od una resa dei conti è un... addio molto triste per i due personaggi coinvolti. Il non farci vedere lo scontro ce lo lascia immaginare ma non è nemmeno importante sapere come sia stato o quali colpi si siano scambiati.
E' il fatto che avvenga, che abbia luogo tra due che un tempo si amavano, dopo centinaia di morti a -apparentemente- mettere la parola fine a questa piaga del Sospiro Nero.
Non ho capito, tuttavia, perché Isabeu uccida i druidi. 

... che cosa ci guadagna, lei? O, comunque, chi la comanda da lontano. Quale scopo ha questo genocidio, mira ad ottenere qualcosa oppure è una semplice esca? Sono smesse le morti dopo il duello oppure hanno proseguito ancora?
E' grave, ci dai grandi cifre di morti ma non comprendo perché vi siano. Il guadagno di fondo quale sarebbe? Mi ha interessato quest'aspetto della trama che poi si rivela essere una persona o l'ombra della stessa ma non colgo il suo significato! :(
Sarò io stupido :(

Certi periodi dello scritto sono un po' lunghetti ma lo stile funziona bene. Quello che ci dici è chiaro, un senso di tristezza per questo evento, questo incontro finale, continua ad esserci e la sua risoluzione, come ti ho detto, l'apprezzata per il NON mostrare.

In conclusione, mi è piaciuto molto quindi complimenti, è stata bella lettura della quale ti ringrazio ^^
La bandierina verde è meritata ed eccola qui! ^^

A rileggerci presto! :)