Recensioni di Setsuka

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Rosenrot - 19/07/14, ore 22:15
Capitolo 6: Le rose sono belle
La lunga, lunga, lunga attesa è stata sofferta e piena di aspettative (ovvio, dopo il modo in cui ci avevi lasciato!) che in queste 10 (?) pagine hai superato; il capitolo sarà pure breve, ma articolato, dettagliato, ricco di azione e emozioni contrastanti che lottano tra di loro, per una battaglia alla conquista di sfumature narrative rosee o oscure, perché è difficile definire se questo capitolo è più leggero e positivo, oppure con toni dark e premesse ANGST; quello che è sicuro però è che ci sono due toni decisi in contrasto che rendono complesso e di molteplici interpretazioni il capitolo. Quando una storia assume certi connotati, diventando complessa (non nella comprensione, ma nella caratterizzazione e nello stile), non può che significare che sta evolvendo, arricchendosi di idee, raggiungendo una certa maturità e l'autore (l'autrice nel tuo caso) è cresciuto con essa, non posso negare poi che ho amato il simbolismo quasi onirico presente nella storia, il mondo dall'occhio Eric, un mondo fragile che è mantenuto da Kyle, la divinità che adora e che una volta che conosce il suo amore viene vista come una divinità onnipotente sul suo "credo", una divinità che inizia ad esser vista con sguardo malizioso, non scettico, ma malizioso, che porta la divinità a far del suo credente un timorato di Dio. Provo tristezza nel pensare che DAVVERO Eric percepisce così Kyle, per tanto mi auguro che l'amore lo salvi invece di dannarlo, che Kyle col suo cuore gentile possa salvarlo, che un suo abbraccio non sia visto come una catena al collo, ma come l'apertura per un'altra via.
Parlando delle caratterizzazioni, come sempre sono fedeli agli originali, e per tanto Eric risulta divertente quando non è vittima delle sue paranoie e Kyle... beh... in Kyle mi sono rispecchiata, ma allo stesso tempo ho anche squittito per la sua dolcezza. E' dolce perché non allontana Eric, è dolce perché non si comporta da idiota, è dolce per la sua maturità, dolce perché non vede un problema nel lavorare insieme, dolce perché è lusingato dalle parole di Eric, dolce perché tenta di fargli capire che amare è una cosa bellissima che non può spaventare; in un certo senso la natura di Kyle si impreziosisce, si colora, si definisce acquisendo un fascino particolare, dunque si entra in empatia con il folle amore di Eric, si comprende perché è SPECIALE! Nei capitoli precedenti Kyle l'abbiamo conosciuto bene, era affascinante, intrigante, la bellissima ninfetta che riesce a far sospirare, ma andando avanti questi tratti affascinanti sono sempre più preziosi, sempre più attraenti, unici nel loro genere, per questo si comprende il "Kyle-sessualissimo" di Eric (dichiarazione straziante e bellissima!).
Sono stata contenta comunque che i riflettori non fossero puntati solo su Eric e Kyle, è stato divertente il cameo di Kenny, quanto quello di Garrison, ma ovviamente Kyle ed Eric focalizzano l'attenzione ed i sospiri di chi legge, quindi cresce la fame di momenti solo dedicati a loro, fame che è soddisfatta da parti nutriente e ricche di calorie, ma la golosità è tanta e non posso che concludere invitandoti ad aggiornare presto perché quell'abbraccio ha scatenato tante domande, tante curiosità, tante emozioni e noi che leggiamo abbiamo bisogno di sapere. Grazie ancora per questa fantastica sorpresa, presenterà pure qualche errore, ma è un capitolo di qualità, un capitolo che promette tanto e che dona tanto al lettore.
Che il KYMAN sia tua musa per poterci graziare.
Recensione alla storia Non ci resta che piangere - 24/03/14, ore 10:18
Capitolo 1: Non ci resta che piangere
Ma... tu scrivi una fanfiction su South Park, la pubblichi e... non mi dici niente?
Non va bene il silenzio quando ci sono tali novità, anche perché è la tua prima ff di SP, ed io sono onorata di essere la prima a poterla recensire - ci mancherebbe -, tu mi lasci sempre magnifiche recensioni! Io non so essere prolissa come te, ma ogni volta che recensisco ci tengo particolarmente a far conoscere ogni mio singolo pensiero, senza trascurare nulla.
Ho trovato molto interessante che un tema scolastico ti abbia ispirato una ff, i temi dati sono sempre noiosi e - quando andavo a scuola - davo sempre il peggio di me non essendo ispirata ed avendo fretta, senza contare che nella mia scuola i temi avevano stampo umanistico e la consegna richiedeva quasi sempre un saggio breve; la creatività non era certo stimolata. Sono davvero curiosa di sapere il giudizio dell'insegnante al riguardo, perché nella sua forma di tema merita, è interessante e - pensando al titolo - molto originale! South Park deve averti proprio ispirata (o ossessionata?) per riuscire a trovare un collegamento simile, un'eccellenza all'originalità è dunque dovuta.
Ma ora caliamoci dentro la storia, che hai già annunciato esser privata del brio umoristico che contraddistingue la serie e... leggendo questa frase tutto diventa più chiaro: "Kyle ha ormai undici anni, proprio come i suoi migliori amici. Ma loro in qualche modo erano qualche passo avanti e questo, per lui, era divenuto un dramma."
E' anche la sintesi peretta di questa storia, una sintesi però che non dà nulla di scontato a questo racconto introspettivo - forse ricco di ripetizioni -, ma che è coerente allo spirito di Kyle, a quello di un bambino, a quello di una persona arrabbiata, frustrata... inoltre tocchi un punto nevralgico della serie che è molto attuale, in quanto - io stessa ne ho discusso più volte - Kyle sembra esser rimasto indietro agli altri. Non mi sento di accusarlo di immaturità come Stan (non potrei mai esser d'accordo su nulla con Stan!), ma è pur vero che il mondo cambia, sempre, il tempo scorrendo fa sì che ogni cosa sia finalizzata all'anzianità e, spesso, potrei ben capire il desiderio di Kyle di essere le lancette di un orologio o di avere la capacità di fermarle, due pensieri ossimori, ma che in realtà dimostrano solo un fatto: crescere, cambiare, è sempre difficile e - umanamente - si preferirebbe essere altro, il tempo stesso o il nulla dell'immobilità, ma non per tutti è così, specialmente nelle generazioni più giovani, dove c'è una vorace voglia di essere adulti, di cambiare, ma - una volta adulti - la nostalgia è inevitabile e ci si rende conto che i migliori anni della propria vita son passati nel cercare di ignorarli. Kyle, che ha compreso ciò, che sa di avere delle proroghe e vuole sfruttarle, finisce per essere incompreso e soffrire per questo, ma nelle sue lacrime, nel suo fermarsi a riflettere, nel suo desiderio di camminare nel tempo e non correre in esso, mostra una grande maturità perché riesce a dare un valore al tempo, alla sua età e - come al solito - è il più razionale anche nei momenti più emotivi: ha 11 anni, un'età critica, in cui l'adolescenza inizia a farsi sentire, ma... di fatto si è bambini, anche se si è circondati da una società che sprona essi a farli sentire più grandi di quello che sono, portandoli a perdersi molto dell'età più bella, perché contraddistinta da purezza, innocenza, un'innocenza che Kyle possiede e che gli fai mostrare.
Mi è dispiaciuto molto per l'incomprensione tra i due migliori amici, ma allo stesso tempo ho anche compreso in parte quello che Stan sperava di tirar fuori da Kyle; non è che abbia esattamente torto Marsh (e detesto dirlo), perché bisogna accettare i cambiamenti, ma allo stesso tempo - se Kyle sbaglia non sapendo accettare i cambiamenti - fa degli errori, delle valutazioni superficiali, poiché accettare il cambiamento, il fatto che si sta crescendo, non significa dimenticarsi chi o cosa si è, da come scrivi in questa storia sembra infatti che Stan si sia ostinatamente impuntato a non farsi piacere quello che prima amava.
Kyle non sbaglia nel mio giudizio e per questo suscita tenerezza, perché forse chi legge, essendo più grande (perché non credo EFP sia frequentato da undicenni, o per lo meno undicenni non sono nel fandom di SP), può capire meglio Kyle e capire che di negazioni simili ci si pente. Non c'è nulla di sbagliato quindi nel piangere - neanche quando si è adulti -, nel piangere per simili turbamenti che sono i boccioli dell'adolescenza, si può fare a testa alta e la pioggia aiuta molto, posso saperlo bene soprattutto perché sono nel fandom di FullMetal Alchemist e dove il connubio tra lacrime e pioggia ha un'importante significato, è calzante per personaggi forti ed orgogliosi, come vedo Kyle, nonostante qui ci riveli le sue debolezze.
E' stata interessante la tua analisi introspettiva, quanto quella relazionale tra il nostro ebreo preferito e il suo migliore amico, si cade con facilità nello slash, mentre tu sei riuscita a descrivere bene un rapporto di intima amicizia, puro quando forte e - per questo - doloroso nel suo indebolirsi; come hai detto nella prima parte della storia, i due hanno sempre fatto tutto insieme, quasi fossero un'unica persona perché sanno completarsi.
Veniamo ora alla parte più tecnica.
Il tuo stile e il tuo tono sono nettamente migliori rispetto ad altri lavori, ma c'è un bel po' di lavoro da fare: puoi migliorare tanto, intravedo grandi potenzialità, ma una rilettura più riflessiva è dovuta, non per errori - non mi sembra ce ne fossero di significativi -, ma per questioni di sintassi prevalentemente. Ci sono frasi molto complesse e lunghe che sono costruite in modo strano (e lo dico io poi, che faccio periodi stranissimi!), semplificarle sarebbe l'ideale! Inoltre in diversi periodi ho notato l'uso di due tempi verbali discordanti, presente e passato, nella parte in cui presenti i percorsi di crescita degli altri personaggi, è una parte su cui si dovrebbe lavorare, allo scopo di una lettura più fluida. Infine, ultimo appunto, ti consiglio di non ripetere troppi concetti già espressi, soprattutto se l'hai fatto poche frasi prima, appesantisce! Nella parte finale c'è molta ripetizione e ridondanza, sei stata particolarmente incisiva con la ripetizione del titolo (tre volte se non sbaglio?) e questo fa perdere molti punti ad una storia, per certi versi è anche puerile come scelta, pecca in stile, mostrandosi debole nel confutare; in linea generale però ho visto un netto miglioramento, come già ti ho detto, inoltre ho particolarmente apprezzato la tua capacità di caratterizzazione, come quella di citare, la citazione più bella è quella finale a Butters; anche se fai Kyle padrone del concetto della "bellissima tristezza", non lo trovo fuori luogo, ma adatto a lui, in fondo è anche lui molto sensibile, una sensibilità che hai ben palesato in ogni riga di questa storia, rendendola innovativa e piacevole.
Coraggio! Scrivi ancora su questo fandom!
(Recensione modificata il 24/03/2014 - 10:19 am)
Recensione alla storia Rosenrot - 21/04/13, ore 15:57
Capitolo 5: Il colore della rosa
Purtroppo, come sai, la mia recensione - che feci subito - non è mai arrivata, ma non posso lasciarti senza rec. Non sarà l'originale, non avrà l'intensità di emozioni della prima, ma cercherò di andarci vicina. 
Il nuovo capitolo conferma l'escalation di qualità artistica e contenutistica della storia, è una maturità che fiorisce sempre di più, che ti porta a trattare di argomenti e storie sempre più complesse, con questo capitolo lo affermi e dai una nuova vitalità, un nuovo interesse, aprendo un nuovo sipario su una storia che chi ha letto ha già amato; riuscire a caratterizzare così un proprio lavoro non è materia facile, non è cosa in cui tutti riescono, però tu talento e maturità li hai, sai combinarli e così hai fatto innamorare nuovamente noi lettori - me nel particolare - per la tua storia. 
Nel capitolo precedente c'avevi lasciato col fiato sospeso, chissà... qualcuno magari è svenuto dal feels insieme a Eric. Comunque si apre con stordimento, come tanti vecchi film in pellicola b/n e quando tutto diventa cristallino, anche per il lettore smemorato, la realtà diventa scioccante, violenta se si vuol considerare il punto di vista di Eric, il quale ha una sensibilità tutta sua, una sensibilità intuibile anche nella serie originale, ma su cui siamo all'oscuro perché il mondo di Eric è un mondo di ragnatele complicatamente intrecciate tra loro e che si uniscono in un unico punto fermo: Kyle, il Kyle che qui finalmente - ma è un mio personale pensiero - prende l'attenzione del lettore; non era certo marginale prima, non era solo "ninfetta" dei sogni di Eric, era una presenza vitale, ma che correva sil un binario parallelo e distante da Eric, mentre ora si sono incontrati, scontrati e... c'è stata una reazione chimica, con effetti sia per l'uno che per l'altro. Questo porta inevitabilmente a guardare Kyle con occhio diverso e ad avere un tipo d'empatia diversa nei confronti di Cartman. E' una reazione di forza nucleare il loro contatto? Chissà... indubbiamente per Eric lo è però, quindi nuove emozioni fioriscono in lui come nel lettore, ma... anche in Kyle, così Kyle inizia anche ad entrare nel cuore di chi legge, ad essere non un oggetto esterno, di scena ed intrattenimento - formalmente parlando - ma anche un personaggio in cui ci si puà identificare.
La bidimensionalità emotiva di una storia è sempre qualcosa di grande, ancora per lo più se a leggere c'è uno shipper e se il lavoro in questione è amatoriale. Qui sta il talento, qui sta la nuova genesi di Rosenrot.
Torniamo però al piano della realtà. Inizialmente viene presentato come un piano astruso, caratterizzato da ombre e da un certo malessere, che quasi fa sembrare la dimensione onirica di Eric più confortevole. Ora però Kyle riesce a regolare le luci su questo piano della realtà, dandogli una luce più obbiettiva, esorcizzandolo dalla dramaticità, dale sensazioni e quello che sembrava ad Eric come al lettore un piano inospitale. Kyle rende il territorio neutro quindi, con la sua presenza, e a discapito delle scenate di Eric rimane fermo lì, per il suo lavoro, non mettendo a disagio Eric, piuttosto normalizzando i loro rapporti con quel pizzico di acidità e indignazione da idiozie cartmaniane, per poi.. beh... sedurlo inconsapevolmente, avvicinandosi quasi al Kyle che è nei sogni di Eric. Tutto questo mentre Kyle è nel suo momento più razionale e più sincero, un momento molto bello in cui ho riconosciuto il vero Kyle, sorriso come una scema, perché secondo me è questo il bello di Kyle, ciò che mi entusiasma del suo personaggio e che quasi mai trovo nelle fanfic. E' delizioso il Kyle timido, come il Kyle acido e tsundere, quanto bello è il Kyle ingenuo, vicino all'essere stupido, però... il Kyle perfettamente razionale, maturo e che sa gestire una situazione di disagio, che sa come tener testa a Eric, beh... questo è il Kyle di cui mi innamorerei anch'io, il Kyle di cui sono orgogliosa.
Eric credeva in una determinata reazione, di farsi del male, invece... ha accorciato la distanza tra lui e Kyle, in modo indolore, anzi... c'è stato qualcosa di positivo in tutto ciò, un risvolto a suo favore, perché è evidente che il gesto ha colpito Kyle, il naturale imbarazzo -ma non teatrale- tra di loro ne è solo che la conferma. E poi il ringraziamento di Kyle, la natura e il colore del fiore che Eric custodirà tra le pagine del suo cuore (una bellissima metafora, complimenti!) e che mi porta alla mente l'innamorato Piccolo Principe, sempre col pensiero e con l'ansia alla sua Rosa lontana che non vede l'ora di rivedere. Il sogno che segue quel bel momento è deliziosamente creepy - come piace a me - ma nella sua natura dark, Eric diventa la luce, aiutando se stesso, animato e spinto da ciò che Kyle gli ha "insegnato". C'è speranza, Kyle è una speranza, può essere la panacea di Eric e forse il suo placebo, è difficile al momento poter individuare la vera natura di quello che Kyle è per Eric, però... le cose stanno cambiando, Eric sta cambiando, perché è entrato in contatto con Kyle.
E forse quel cambiamento lo desidera Eric stesso, forse in qualche angolo oscuro vede lui stesso Kyle come una speranza e per questo è arrivata quella sorprendete e bellissima parte: la dichiarazione.
Sorprendente perchè? Perché visto il terrore che aveva sembra impossibile, sembra stupido come lui stesso ammette, eppure... accade, senza troppi convenevoli, senza troppe formule; risponde alle domande di Kyle e poi, quando incontra i suoi bellissimi occhi (un momento che io stesso ho vissuto nel suo modo più dolorosamente emozionante), lo dice, infraintendibile: ti amo.
Bastarda la conclusione, non per il signor Pendelton, quanto per lo stacco, ma... artisticamente impreziosisce, quindi mi cucio la bocca per i rimproveri.
Ricordo che l'aggiornamento era stato proprio una sorpresa, ti ero immensamente grata, soprattutto per l'ora, e quindi ho voluto sacrificare la mia oretta libera di svago dallo studio per poterti far sapere quello che ho provato nei riguardi di questo meraviglioso capitolo (che essendo l'ultimo, ovviamente, considero il più bello, ma la stessa cosa ti dirò per quello che seguirà) che mi ha strappato sorrisi e lacrime, donato tante emozioni e solleticato fin troppo la curiosità in quanto tutto era come una composizione floreale, bellissima nella sua elaborazione e nella scelta dei fiori (e con fiori intendo parole) che io ho visto come rose bianche. Ho ansia nel sapere COSA accadrà, ma ho rispetto per quello che devi fare ora, per quello in cui devi impegnarti e quindi attenderò -ma con impazienza- nella speranza però che, quando aggiornerai, ci regalerai un capitolo più lungo... vero? Vero?? Vero???
Grazie infinite per la piega che hai fatto prendere a questo gioiellino che ora sembra più grosso e lucente, grazie per i feels (di cui sai, noi fangirls viviamo) e infiniti complimenti per quello che sei ora come fanwriter e che nulla hai da invidiare a scrittrici professioniste.
La mia stima per la tua arte e il tuo lavoro è grande per te, ma il tuo talento lo è ancor di più, continua a farlo fiorire.
 

 
  

    



  




Recensione alla storia Rosenrot - 29/12/12, ore 19:23
Capitolo 4: Lo stelo
Finalmente arrivato il secondo capitolo che attendevo con ansia.
Grazie d'aver fatto le ore piccole, per farmelo leggere ed è impressionante -considerando quanto tu ti sia sbrigata- il modo in cui il tuo stile è sempre impeccabile, ormai sono come formate queste tue ff, quindi riuscirei a riconoscere una tua storia anche se cambiassi nome. Non mi voglio dilungare però sui commenti alla forma della storia, ci sono degli erroretti sì, tipo dei "né" non accentati ( dove vanno ) e una ridondanza, ma non ricordo nient'altro, nulla di serio o importante.Ma veniamo al cuore del capitolo. 
Ho trovato piacevole come i riflettori, stavolta, si siano soffermati generosamente su Kyle, un Kyle ben caratterizzato nella sua semplicità, un Kyle ingenuo e che fa TANTA tenerezza, le sue reazioni sono tenere, ma senza esagerare e... emerge anche una leggera fragilità, nell'insicurezza di rispondere e nell'umilità di non offendere nessuno, però, anche questa caratteristica è solo accennata. Da un Eric estremo a un Kyle mite, un Kyle che mai eccede, che rimane equilibrato di raziocinio ed emozione, è un'accortezza sottile e picevole, in mia opinione una dimostrazione di talento anche: è facile esasperare un personaggio, renderlo eccentrico, meno facile è farlo essere una persona semplice, equilibrata, assolutamente normale ma... con fascino; se vogliamo il suo è il fascino della semplicità.
Eric mi ha stupita e un po' delusa diciamo... pensavo che avrebbe fatto qualcosa di estremo davvero, invece è risultato persino divertente il suo scherzetto ( anche se le conseguenze saranno gravi ), ma per questo sono anche sollevata, un altro dramma alla Tenorman mi avrebbe straziato il cuore. Interessante, che mi ha colpito a suo riguardo -in questo capitolo-, è stato il momento in cui riflette sulla gelosia delle ragazze, mi è sembrato ci fosse una leggera amarezza nella riflessione unita a un altro umore -del tutto contrastante-, ovvero il divertimento. La gelosia di Eric la immagino, più violenta, sanguinaria e... spero di non vederla, non in questa storia, almeno.    
E arriviamo alla fine, al primo confronto che emoziona entrambi, che emoziona il lettore, che mostra un Kyle speranzoso e un Eric nel panico; una chiusura di capitolo in cui si soffre ma, artisticamente parlando, perfetta. 
Non vedo l'ora di leggere il seguito, ho la sensazione che il prossimo capitolo sarà dinamico e importante e questo quarto era solo un avviamento.
Complimenti e grazie per la dedica e l'aver fatto tardi pur di farmelo leggere, ne sono stata davvero contenta e -come ogni volta- mi lasci con il cuore in gola dalla curiosità dopo avermi dato tante hints che hanno scatenato il mio fangirleggiamento.
A presto -ma davvero presto XD- complimenti vivissimi.  
Recensione alla storia Hallelujah - 18/12/12, ore 00:35
Capitolo 1: Hallelujah
E' una fanfiction un po' strana, ma non in senso negativo, semplicemente inaspettata e particolare; non me la sarei aspettata davvero.
Sono piacevolmente sorpresa dal tuo lavoro e dalla tua maturazione come fanwriter, una maturazione che qui è palesata in contenuti e forma, unita a un tema originale, difficile e delicato. E' una cosa bella ogni tanto parlare di Fede, trattare ogni tanto del rapporto genitori/figli, di avventurarsi su qualche personale headcanon, rendere protagonisti personaggi emarginati ( lo sarà poi davvero Cris? ), fondere il testo con belle canzoni, di quelle che ormai sembra non riescano più a nascere nei cuori degli artisti contemporanei.
E' un lavoro senza pretese, senza fronzoli, senza intrecci narrativi complicati, privo di dinamica, eppure nel suo stile pulito, onesto, intimo e con vaga poeticità, riesce ad essere una bella perla nel fandom, qualcosa di nuovo, qualcosa che ho avuto davvero piacere di leggere.
Non saprei dire qual'è la vera posizione religiosa di Cris ( secondo me è solo un Anarchico integralista che, logicamente, se la prende anche con Dio ) e trovo improbabile che la madre fosse una fervente cattolica, in quanto Cris spiega come la madre ha tentato l'aborto in casa; ma proprio per questo è bello credere che -nonostante tutto- l'abbia voluto alla fine.
Un bel lavoro e -mi auguro- di vederne altri a questo livello.