Recensioni di Taranim

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Il passato di Adrian Damon Blackmore. - 16/01/13, ore 11:27
Capitolo 3: Il temporale.
Mi piace l'atmosfera di pacata attesa che sei riuscita a creare scrivendo il primo capitolo; tutto è basato sulla curiosità infantile, che hai espresso molto bene, dei due piccoli protagonisti, la gioiosa scoperta reciproca s'intravede tra le parole dello scritto. Nei capitolo successivi, però, il susseguirsi degli eventi prende una brusca accelerata: forse qualche piccolo episodio in più avrebbe aiutato a capire meglio la mentalità ed il carattere dei due personaggi, ma questa è un'opinione personale. L'idea di base è comunque molto buona, non si sa come fosse Adrian prima degli eventi narrati ne 'L'Ordine della Spada', e trovare una fanfic che narri il suo passato è davvero interessante: ancora di più sarebbe vederlo compiere tutte quelle scelte, vivere le vicende, che lo porteranno ad essere quello che è nei romanzi originali.
Dal punto di vista grammaticale, ho trovato diversi errori, nel primo capitolo c'era questa frase:
"quando i suoi occhi, di un verde chiaro che avrebbe fatto impallidire Narciso per la loro bellezza e profondità, nonostante appartenenti ad un bambino, venivano irradiati dal sole, diventavano ancora più chiari.", secondo me andrebbe riordinata perché piuttosto frammentaria e confusa, inoltre ti consiglio di rivedere i tempi verbali usati nel secondo capitolo, alcuni sono al passato, altri al presente.
Inoltre, in quest'ultimo capitolo è cambiato totalmente il modo di raccontare la storia: dal narratore esterno e 'onnisciente' del primo e secondo capitolo, espresso in terza persona, si passa al narratore interno alle vicende della trama, che si identifica con il punto di vista di Adrian, passando alla prima persona e al tempo presente.
Personalmente, l'ho trovato molto drastico come cambiamento, dal punto di vista stilistico e narrativo sembrano due storie completamente diverse, e ambientate in tempi diversi.
Infine, dal punto di vista grafico, il layout, l'impaginazione, è troppo compatta, e visivamente un po' scoraggiante; ti consiglio di mettere il titolo del capitolo e di andare a capo quando ci sono i dialoghi, soprattutto quando si tratta di un 'botta e risposta' tra i due personaggi.
Spero di leggere presto il prossimo capitolo,
A presto!
Recensione alla storia Insomniae Noctis - 14/09/12, ore 19:21
Capitolo 1: Insomniae Noctis
Lo stile è molto simile a quello della scrittrice, senza, tuttavia le opulente metafore che appesantiscono la lettura, di conseguenza la lettura è molto più scorrevole. Più scorrevole e più piacevole: descrivi l'ambiente come se fosse una persona fisica nel tenero gesto di accarezzare la protagonista e lambirne i contorni mentre avanza nel corridoio. Le frasi sono brevi e semplici, e qui il giudizio varia a seconda dei gusti... secondo me, data la tua grammatica ineccepibile, potresti arrischiarti a comporre frasi più corpose, ma anche così come sono vanno bene! Ho trovato solo una ripetizione,
Il layout è buono, non stanca l'occhio, complimenti!
Devo davvero complimentarmi perché sei riuscita a mantenere lo stile di scrittura del libro pur mantenendo un ritmo cadenzato senza scivolare nella noia e secondo me è un gran merito.
E, soprattutto, mi ha incuriosito: lo ammetto, mi dispiace non aver trovato un altro capitolo già pubblicato. La ragazza è di sicuro una Blackmore di Blackmore, ma chi potrebbe essere? La cosa mi intriga *_*
La scena mi ha colpito molto, perché non hai svelato nulla e sei riuscita nell'intento di incuriosirmi. Mi spiace non avere altro materiale da commentare, di questa fiction, spero che continuerai.

A presto (spero),
Pan,
Recensione alla storia White roses also get dirty with blood - 02/07/12, ore 11:46
Capitolo 1: White roses also get dirty with blood
Non so bene come cominciare questa recensione, il ché dovrebbe preannunciare fiumi di critiche impietose e lapidarie, penserai. Respira, non è nulla di tutto questo: sono solo momentaneamente occupata a riprendermi dalla bellezza di questa fanfic, e a trovare le giuste parole da scrivere.
Comincio con il commentare i personaggi. Inizialmente un Cain malinconico che assiste alla festa ai margini di essa non mi aveva convinto molto: me lo sono sempre figurato come solare e ridente in qualunque situazione, soprattutto ad un evento gioioso; tuttavia, man mano che leggevo, ho compreso che non si trattava di Cain, bensì di Haydan. La scena del giardino, il suo incontro con Adrian, è riuscita a ispirarmi una morbida tenerezza che non saprei descrivere, e ho trovato poche fic che mi abbiano suscitato particolari emozioni dall'inizio alla fine. Con questa fiction ci sei riuscita, hai vinto una scorta di detersivi per i piatti per tutto l'anno! ^O^
Adrian è stato ben caratterizzato, sebbene non sia un gran chiaccherone (così come nel romanzo), riesci a far permeare i tratti del suo carattere fedele e silenzioso attraverso i suoi gesti e i muti accorgimenti. Haydan si presenta invece con la dolce semplicità dell'infanzia umana, sebbene emergano tratti poco comuni, come il suo atto di ribellione, la mancanza di paura di fronte ad un redivivo e la capacità di vedere oltre la gentile indifferenza del proprio guardiano. Il legame che si instaura tra i due non è esplicitamente descritto, ma lo si può percepire nei loro gesti e respirare tra le parole che si scambiano: puro ed incontaminato. Sei riuscita perfettamente nel tuo intento: l'amore, a prescindere da chi ne sono i soggetti, è pur sempre un sentimento meraviglioso e divino, tanto da trascendere qualunque tempo e qualunque 'forma'. Questo è il messaggio che mi è giusto e, oltre che a concordare con te, penso che sia addirittura meglio caratterizzato in questa fanfiction che nel libro originale: potrebbe sembrare un azzardo da parte mia, però è quello che sento di dire e trovo che mi siano stati dati tutti i motivi per pensarlo.
Stilisticamente parlando, posso solo complimentarmi: la scrittura è ricca ma mai pesante, barocca come poche eppure scorrevole. Di solito lascio sempre qualche consiglio, una piccola critica, ma non ho nessun suggerimento da dare. La trovo splendida così, e la grammatica è completamente corretta e il lessico medio.
Detto ciò, spero di poter leggere presto altri tuoi lavori, con queste premesse mi aspetto il meglio.
A presto, spero.
Pan.
Recensione alla storia Violet Tears - 02/07/12, ore 11:01
Capitolo 1: Violet Tears
Devo dire che mi ha molto emozionata il finale: quel piccolo barlume di affetto, che va oltre la semplice amicizia, e rimane in sospeso nell'aria che separa le labbra di uno a quelle dell'altra, raggiunge il suo culmine e termina subito dopo, quando lui l'abbraccia. E' semplicemente stupendo, mi ha lasciato in sospeso!
L'Ashton sensibile e ferito che hai descritto fa davvero venire voglia di coccolarlo, sai? Mi è venuta in mente l'immagine di un pulcino ferito, bagnato dalla pioggia, e puccio. Tuttavia, abbastanza privo di orgoglio da non vergognarsi della sua emotività davanti alla 'sua' ragazzina umana. 
Il rammarico di Eloise somiglia molto a quello descritto nel romanzo, i suoi atteggiamenti e i suoi pensieri sono coerenti a quella 'originale', e questo ti frutta un punto in più. 
Sullo stile nulla da dire: semplice e diretto, i sentimenti della protagonista sono chiaramente esplicati, e la poesia iniziale è molto bella, aggiunge quel non so ché alla fic; tuttavia, ribadisco, il finale mi è piaciuto moltissimo.
Complimenti, continua così!
Recensione alla storia My Immortal - 02/07/12, ore 10:37
Capitolo 1: My Immortal
Interessante il modo con cui cominci, descrivere il personaggio narrante senza scendere nei particolari: il lettore si può riconoscere in lei e nella sua iniziale malinconia. Lo stato d'animo è reso bene dalle similitudini e dalle metafore che hai usato, i sentimenti sono molteplici, contrastanti e agrodolci, intrecciati in modo abbastanza chiaro; inizialmente, Violette si abbandona al dolce richiamo dei ricordi, una manifestazione della sua umanità ormai perduta... o forse non del tutto?
La complessità di questi ultimi si riflettono nei suoi gesti, inizialmente lenti e poi più nervosi. Lo stacco improvviso dalla umana Violette a Belladore mi ha lasciata spiazzata, e devo dire che mi è piaciuto, risaltando poi la forza e l'autocontrollo che questa creatura notturna riesce a esercitare su di sé (che dire, le sono fruttati i trecento anni di pratica xD); il ritorno della Belladore determinata e ambiziosa che abbiamo conosciuto nel romanzo, con un filino di superbia nell'ultimo periodo. Il finale è agrodolce, lo squarcio di umana debolezza oltre il velo di sovrannaturale perfezione è ancora fresca nella mente del lettore.
Per quanto riguarda il lessico nulla da dire, ma la grammatica scricchiola un po' quando si tratta di punteggiatura, a volte corretta a volte no: alcune virgole sono state messe al posto sbagliato, ma nulla di irrimediabile, come: "La stanza ,vagamente illuminata da una candela che spandeva un leggero profumo di rose era tappezzata alle pareti da un velluto di damasco rosso, la trama ricercata che dava un tocco in più alla camera."; la seconda virgola andrebbe spostata dopo "rose" e prima di "era".
Nel complesso l'ho gradita, Belladore è un personaggio che offre molti spunti, a seconda della 'sfumatura' che le si vuole dare, e qui ho trovato ben caratterizzato il suo conflitto interiore.