Recensioni di Bloomsbury

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Recensione alla storia Under My Skin - 06/03/16, ore 13:55
Capitolo 1: 0 - Prologo
Salve, mia Orribile.
Sei tornata e, come sempre, fedele al tuo stile; la cosa mi rincuora.
Inizio col dirti che la mia ultima recensione in questo sito risale ad un anno fa ma non potevo astenermi dal dirti cosa ne penso dato che ho appena aperto fb e mi sono vista schiaffata in faccia Amartema che TORNA con una nuova storia. Chiamami sentimentale, chiamami nostalgica, ma mi mancano ancora due o tre autrici che, con me, si sono perse nell'oblio della vita reale.
Innanzitutto mi complimento con te per il titolo del racconto: sei una merda!
Se non ti conoscessi potrei pensare ad un racconto romantico, cmq sanguinario visto il genere, ma romantico. Riecheggia nella mia mente Frank Sinatra mentre inizio con la storia e la prima frase è: Un trono di ossa e brandelli di carne.
Ecco, I've got you under my skin è diventata qualcosa come I put my hands under your skin. "Amartema non si smentisce mai" mi sono detta.
Come sempre il tuo modo di scrivere è sublime, semplice, diretto ma non dozzinale e questo mi pare di avertelo detto qualcosa come un milione di volte. Non mi stancherò mai a leggerti, vecchia Gallina che non sei altro, perché la lettura va talmente liscia che non puoi fare altro che aprire e continuare. L'introspezione del tuo personaggio, fin dall'inizio, si apre con una sorta di presentazione sulla sua personalità e mi viene da chiedermi che tipo di infanzia di merda possa aver avuto, perché stavolta si tratta di una storia romantica tra il tuo protagonista e i cadaveri in decomposizione. Si tratta di un uomo sadico e terribilmente in sé perché ama ciò che fa. Quando ho letto la frase "Sono sempre stato particolare", ho riso. Volevo dirgli: "Particolare? Particolare? Mi pare un'analisi alquanto semplicistica di te stesso, amico.". Come di consueto, adoro l'assassino lucido che tu crei. È consapevole di che mostro è e se ne compiace da morire, gongola, è esattamente ciò che vuole essere senza alcuna ombra di dispiacere. La sua è una passione e dato che non credo sia una passione nata dal nulla, mi chiedo veramente cosa hai in mente per "giustificare" - metto tra virgolette questa parola sperando tu comprenda che intendo - ciò che lui è. Sebbene lui dica chiaramente di non essere mai stato un bambino normale, di non aver subito mai traumi, mi chiedo comunque cosa l'abbia spinto ad essere così. Continuando a leggere mi rendo conto quanto il tuo personaggio sia attratto da se stesso, si ama follemente, ama la sua bestiale unicità, ama ciò che fa perché lo rende diverso, unico. Ha soppresso se stesso dando la colpa ai suoi sensi di colpa (perdona questa goffa allitterazione) salvo poi rendersi conto che il suo iniziale senso di colpa non era dato dalla sua coscienza ma dalla moralità altrui. Lui non ha morale, lo ha scoperto col tempo, e seguendo fedelmente le sue inclinazioni ha deciso di non privarsi mai di ciò che realmente gli piace. Detta così è una cosa fantastica, una cosa che ogni uomo dovrebbe fare per campare meglio, per far sparire totalmente ogni traccia di frustrazione dalla propria vita perché, effettivamente, il tuo pg, traducendo in fatti i propri sogni, spazza via ogni traccia di frustrazione. Ciò dovrebbe rendere ogni uomo migliore e lui, dal suo simpatico punto di vista, è davvero un uomo migliore.
E dopo tutto ciò, SBAM, la genialata.
Un serial Killer talmente tanto fiero di sé che dà la caccia ad altri serial killer per essere l'unico.
*standing ovation di tre quarti d'ora*
Come cazzarola ti vengono???
C'è una cosa ricorrente in ogni tua storia sebbene siano totalmente diverse l'una dall'altra: ogni protagonista ha un ego spropositato.
Prima avevamo Alasdair (oh Alasdair *_*), che si definiva un artista, amava ciò che faceva; adesso abbiamo un altro fulminato che vuole essere il migliore, che vuole essere l'unico. Non mi stupirei se il nuovo decidesse di dare la caccia ad Alasdair. So che non hai mai dimenticato il tuo amato Artista, ma non sarebbe male farlo fuori col nuovo personaggio, giusto per andare avanti, come un simbolico Addio al passato.
Ovviamente se lo facessi ti ucciderei.
Non voglio fare paragoni, perché nonostante siano simili su molte cose si percepisce una chiarissima diversità nelle intenzioni, nei modi. Adesso sono molto curiosa di sapere il suo modus operandi.
Scusa per questa recensione del cazzo, non sono più abituata.
Mi sono resa conto di aver fatto solo una lunga considerazione che sembra quasi un riassuntino, ma ho cercato di esprimere ciò che ho pensato durante la lettura, mano mano.
Bene, vado via. La smetto di ammorbarti.
Dico solo BENTORNATA!!!
Bloomma
Recensione alla storia Io sono te - 16/03/14, ore 17:33
Capitolo 1: Io sono te
Neji, Neji.
Riavvolgo il nastro delle mie considerazione.
L'idea di base è molto interessante ma, forse, hai peccato un po' di superbia.
Decidere di inserire tutti i vizi capitali in una sola persona non è nulla di sbagliato e la citazione di François de La Rochefoucauld, in un certo senso, ti giustifica, ma temo che tu sia caduta in un tranello.
Ripeto, l'idea è bella e tu scrivi sempre molto bene, non c'è che dire, ma credo che la volontà di inserire tutto in una OS, senza concentrarti su un solo peccato, ti abbia fregata.
Sei stata un po' approssimativa.
Nulla togliere al tuo talento anche perché, io per prima, non sono affatto in grado di scrivere OS con un tema; mi accorgo che, alla fine, c'è qualcosa che non mi convince mai.
Nel tuo caso, non so cosa sia stato, ispirazione certamente, ma in questa OS non c'è il pathos giusto che serve per entrare in empatia con il tuo personaggio. Perché c'è troppo e tutto è inserito in uno spazio troppo minimo.
Tu sei brava e ogni volta che leggo qualcosa di tuo mi coinvolgo così tanto da esaltarmi, stavolta non sono riuscita a coinvolgermi.
Spero di essere stata chiara e spero di non offenderti.
Bandierina Verde comunque, perché ho apprezzato l'idea di base e perché tu scrivi bene, in modo incalzante e non meriti bandierine diverse dalla verde.
Bloom
Recensione alla storia Le Quote Rosa - 10/02/14, ore 14:19
Capitolo 2: Il primo...
Ciau Neji! Eccomi di ritorno, un po' in ritardo ma ci sono.
Allora, allora, allora.
Questo capitolo è certamente migliore del primo, ti spiego perché: innanzitutto hai sviscerato al meglio, non tanto i motivi che hanno spinto le Quote Rosa ad uccidere uomini, ma le personalità di ognuna. Clementine è le mente e come tale si comporta. Da ad ognuna un incarico e, molto probabilmente, a differenza delle vittime scelte in modo del tutto casuale, sceglie accuratamente da chi farsi affiancare. Per il primo delitto ha scelto Shelley e sicuramente è stato come una sorta di rito di iniziazione. Clementine è una donna fredda e razionale, mentre Shel è l'esatto opposto. Scorgendo il suo lato insicuro ha voluto forgiarla per prima.
Mi è piaciuta moltissimo l'introspezione ben curata ma non enfatizzata.
Trattandosi di un argomento alquanto complicato, sei riuscita a non scadere nel banale e a non appesantire la narrazione descrivendo le cose con troppa passione e veemenza. Hai ricreato un contesto freddo e nella sua freddezza hai ben spiegato la follia della quale sono succubi queste donne.
Nel momento giusto, però, hai sfoderato la passionalità giusta, l'impetuosità dettata dal piacere dell'assassinio.
Hai strutturato il capitolo in modo impeccabile, narrando mano mano le vicende, è stato un crescendo psicologico continuo, fino alle ultime parole.
Le Quote Rosa sono spietate e metodiche e tu hai reso perfettamente ogni scena.
Sei stata breve ma non frettolosa e, soprattutto, efficace.
L'inizio mi fa scorgere l'epilogo, Shelley racconta a qualcuno la vicenda e questo mi fa incuriosire, perché mi chiedo quale sia stata la loro evoluzione e la loro conseguente dispersione.
Magari sono state arrestate, o semplicemente si sono distrutte con le loro stesse mani, oppure sono state vittime di qualche errore.
Sono tutte domande che mi pongo sperando di poter leggere il seguito per avere delle risposte.
Adesso parlo di te.
Come ho già detto altre volte, amo il tuo modo di scrivere perché sei davvero una fonte di acqua fresca.
Sei fluida, genuina, leggera nonostante il tema trattato e per nulla scontata.
Come detto nella prima recensione, avevo qualche perplessità circa le basi di questa trama, per puro gusto personale, invece devo dire che mi hai piacevolmente colpita e soddisfatta in pieno.
Certamente il tema è molto dark, ma il tuo modo di scrivere fa cozzare lo stile con la trama e questa divergenza crea fascino e mistero, perché non ci fai addentrare con prepotenza nei meandri oscuri della mente perversa delle Quote Rosa, ce le sveli lentamente, ce le fai conoscere e quasi ci fai palpare la freddezza con la quale uccidono.
Non è un processo sofferto il loro, non vivono contrasti interiori, provano un odio viscerale ma vissuto con distacco e questo lo prova, anche, il modo di porre le cose di Clementine: "lavoro", "azione", "compito", "dovere".
Suonano innocue, ma sono parole del tutto sinistre inserite in questo contesto.
Spero di essermi spiegata perché oggi sono particolarmente rincoglionita.
Penso di aver detto tutto.
Bravissima Neji, anche questa volta hai fatto un buon lavoro.
Tirati su!
Continua questa storia perché ne vale davvero la pena.
Un abbraccio.
Bloom
Recensione alla storia Le Quote Rosa - 12/01/14, ore 16:33
Capitolo 1: Prologo
Ciao Neji! Alla fine sono arrivata. Bando alle ciance e passiamo subito alla recensione.
Ho letto la tua storia perché sai che apprezzo il tuo modo di scrivere e, ancora una volta, non hai per nulla deluso le mie aspettative. Uno stile semplice, chiaro, scorrevole, ricercato ma non troppo. Il fatto che tu sappia utilizzare al meglio le parole che decidi di usare rende al meglio la lettura, perché è immediata e intelligente.
Per quanto riguarda la storia. Ti dico chiaramente, la trama è bella e sono certa che la svilupperai al meglio, è originale, fine ma grottesca nel suo contenuto.
Ammetto, però, non sopporto il concetto della donna incazzata con il genere maschile; è vero che tu hai creato, intorno ai tuoi personaggi un passato tale da rendere tutto abbastanza comprensibile, ma veramente, è più forte di me. Sarà che, indistintamente, non sopporto uomini e donne in generale se hanno un comportamento discutibile, a prescindere dal sesso. Però devo farti i miei complimenti perché, nonostante questo, ti sei avventurata in una storia particolare, dove hai creato personaggi con la propria storia, chiarendo il fatto che ognuna, non è altro che il prodotto di ciò che ha vissuto. L'odio nei confronti degli uomini è portato all'eccesso e in questo caso non è di certo un male, perché è una storia noir, perché credo che sia proprio questo il tuo intento: giocare con i sentimenti di odio enfatizzati da una frustrazione, da una sete di vendetta, da un pizzico di follia se vogliamo. Sei stata molto brava a creare l'atmosfera giusta. Cupa, quasi claustrofobica, soprattutto nei punti in cui parli del passato di Clementine. Dico claustrofobica perché hai reso bene il senso di oppressione di Clementine in una vita che odia e che gli sta stretta, in balia di scelte dolorose e situazioni scomode. Credo che sia terribile scappare da una vita che non ti piace e ritrovarti in una situazione che è ancora più terribile.
Non mi piace fare i riassunti del capitolo, quindi raccolgo i miei pensieri su ciò che ho letto.
Che altro dire? Non voglio essere noiosa.
Metterò la storia nelle seguite perché mi interessa vedere che piega vorrai fargli prendere. Non mi va di giudicare una storia dal primo capitolo e anche se il tema trattato non rientra nelle mie preferenze, voglio capire che risvolto vuoi farle prendere, perché di base c'è tanta roba e voglio capire di cosa sei capace. Sarebbe la tua prima long che seguo e dato che mi piace come scrivi, voglio scoprire se mi piacerà anche cosa scrivi.
Un abbraccio.
Bloom
Recensione alla storia Mr. and Mrs. Martin - 12/12/13, ore 01:57
Capitolo 1: Mr. and Mrs. Martin
Perdonami FVonSexron, ma appena ho letto: sono l'artista; una voce ha sussurrato nella mia testa: Alasdair, Alasdair, Alasdair. Purtroppo è un mio limite, mi sono fissata, che devo fare?
La tua lettera è ben scritta, molto molto scorrevole, tanto che non mi sembrava neanche di leggere, mi sembrava me la stessero leggendo e, devo dire SINCERAMENTE, non capita spesso. Per questo mi devo complimentare con te.
So che la tua è stata una lotta contro il tempo e alla fine, sei riuscita al meglio.
Devo ammettere che ho amato molto il particolare del killer organizzato, ma devo anche dirti: ho trovato l'introspezione un po' inconsistente. Cioè, con questo non voglio dire che il tuo Benjamin sia privo di contenuti, ma nello stesso tempo non sono riuscita a trovare la scintilla che mi ha coinvolta. Ammetto, questa recensione è del tutto soggettiva e per questo non è affatto costruttiva, perché non c'è niente di sbagliato in te o nella tua storia, è diverso il mio modo di leggere e, forse, anche di scrivere. Non se capaimo insomma.
Tu sei brava e, per curiosità, per capire se è solo un caso isolato, leggerò altri tuoi racconti.
Perdonami, forse, probabilmente, sono io a non essere stata in grado di cogliere ciò che tu volevi trasmettere.
Me colpevole.
Un abbraccio.
Bloom