Recensioni di shilyss

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Il fiore arcobaleno - 03/06/21, ore 19:42
Capitolo 1: Il fiore arcobaleno
Ma ciao!
Effettivamente di fiabe che hanno questa impostazione (molti desideri sprecati, uno solo espresso con il cuore e che funge da morale) ce ne sono diverse nella tradizione italiana e mondiale, ma credo che il potere di una fiaba sia racchiuso anche nell’atto di riscriverla, nel personalizzarla, proprio come hai fatto tu. Emma, ricca e viziata, ha la possibilità di esprimere sette desideri e ne spreca, di fatto, sei, incastrandosi in una serie di richieste alcune della quali l’una la conseguenza dell’altra. Oltre a soddisfare la fame e il desiderio di una bambola nuova a seguito dell’incidente col cane, infatti, Emma viene travolta dalla leggerezza di ciò che chiede.

La frescura e l’ombra che un semplice refolo di vento avrebbe apportato viene confuso dal petalo per un luogo freddo e così via, fino a quando la ragazzina non incontra il figlio del giardiniere e trova una redenzione nell’esprimere l’ultimo desiderio, frutto della generosità di Emma e dal desiderio di essere la compagna di giochi del bambino appena conosciuto. L’incontro con un personaggio di un ceto sociale e con dei valori differenti dai suoi porta la ragazzina a capire come sfruttare l’ultimo petalo e, in uno slancio di bontà, ella rinuncia a favore del bambino all’ultimo desiderio. Come nella migliore tradizione dei geni della lampada, la rosa multicolore asseconda in maniera letterale i desideri di coloro che la colgono. Essendo una fiaba, la morale è proprio racchiusa nell’ultimo gesto che la bambina compie. Il valore dell’amicizia supera qualsiasi altro desiderio che è fugace e che, una volta realizzatosi, ci fa tendere sempre e comunque verso qualcosa d’altro. Insomma, si tratta senza dubbio di una piacevole lettura che mi ha attirata fin dal titolo e non mi ha delusa.
Un caro saluto e a presto,
Shilyss
Recensione alla storia Peter Pankow e il segreto di Ypa'u Oiyva - 08/11/19, ore 20:00
Capitolo 6: VI - Si ritrovano vecchie conoscenze
Ciao Old!

Lenta ma inesorabile, giungo alfine anche in questo capitolo. Ho un problema, a causa tua, e spero tu possa risolverlo. Amo Pankow e amo Hook. E mo' come se fa? Colpa tua. Colpissima tua! XD Il capitan uncino è proprio figlio della migliore nobiltà inglese. È ieratico, coltissimo, poetico, erede della classicità. Fa ridere mentre insulta Pankow perché lo fa con la grazia dei gentiluomini d’un tempo. Soak, allo stesso modo, semplicemente spassoso, come quando gli dice che ha paura di sapere chi o cosa prega. Sulla crocodile non dico nulla, ma fa ridere esattamente come nell’omonima opera. Tra l’altro è un bel po’ che non vedo la versione Disney di Peter Pan e solo rileggendoti ho ricordato perché l’ombra fosse tanto importante per Peter – Wendy finiva per cucirgliela addosso, mi pare.

Schelle è splendido. Rendere la deliziosa fatina verde acqua un militare della Seconda Guerra Mondiale non era facile soprattutto perché nel momento in cui Trilli/Schelle sbuffa e si siede lontano l’adesione tra l’immagine del cartone e quella della tua storia si fondono perfettamente. Peter Pankow, invece, continua a volare sopra i problemi metaforicamente e non, prendendo atto del destino con qualcosa che pare leggerezza, sembra temerarietà ma a volte mi sembra anche un conscio adeguarsi alle fortune e alle sfortune del destino, un prendere atto di ciò che succede con un inguaribile ottimismo che si adattano anche a un pilota che, presumo, debba essere un uomo risoluto e capace di prendere decisioni in fretta (più di me davanti all’armadio a novembre, perlomeno Xd). Quindi Pankow non è semplicemente una trasposizione germanica del ragazzino col berretto verde, ma può anche avere sfumature adulte e profonde, pur rimanendo legato a una leggerezza che forse è un valutare le cose con distacco. È folle, è fortunato, è giovane, ma è pur sempre un pilota con due attributi così, no?
Perdonami per la lunga assenza e tantissimi complimenti per questo capitolo. Arriverò anche alle storie più nuove, giuro! ^^
Un caro saluto,
Shilyss
Recensione alla storia Peter Pankow e il segreto di Ypa'u Oiyva - 11/10/19, ore 11:04
Capitolo 5: V - Si parte per la missione
Ciao Old!

Sai già del mio amore per Tinkerbell/Schelle e qui si conferma. Lo adoro, nella sua gelosia spiccia e militaresca, come adoro il tenente distruggi aerei Pankow e la leggerezza con cui si diletta con armamentari, spicca il volo e vive la guerra come se si trovasse in un enorme parco giochi, incurante di tutto, incolume e sempre in piedi anche mentre Wendel sviene. E se non ci fosse Schelle a tenere i piedi per terra, dove andremo a finire? La leggerezza che riesci a trasmettere crea un testo giocoso e allegro in cui è impossibile non sentire l’eco della fiaba originaria, ma che pure si sposa con dettagli squisitamente tecnici (l’aereo che cabra, le carte, il volo, le effemeridi dello scorso capitolo) capaci di dare sapore al testo e ricordandoci che in questa parte sperduta di mondo si combatte comunque la Seconda Guerra Mondiale. Di Pankow va detto che è leggero anche nelle considerazioni, come quando attribuisce erroneamente la presenza dei tucani nella zona che sta per sorvolare e viene corretto da Schelle.

In quanto eroe fulgido che non si può non amare <3 non gliene si fa una colpa, ma questa leggerezza, unita alla spericola abilità alla guida del velivolo, creano una dicotomia interessante. Pankow è incurante di tutto: vuole solo volare, divertirsi, fare il suo lavoro – la cosa che sa fare meglio – ma è anche dotato di una sfacciata freddezza, come quando l’aereo sta per saltare in aria e lui, con la consueta leggerezza di spirito e di corpo, abbandona il velivolo per aver salva la pellaccia. Mirabile e affascinante, come sempre, del resto XD
Un caro saluto e a presto,
Shilyss
Recensione alla storia Peter Pankow e il segreto di Ypa'u Oiyva - 28/09/19, ore 17:37
Capitolo 4: IV - Problemi di convivenza
Caro Old,
Sono tornata qui perché non c'è niente di meglio che finire una settimana con una bella e piacevole lettura come la tua.
Trilli è spettacolare. Il modo in cui rosica ed è geloso di Welden e dei voli che farà con Pankow e il cameratismo che nutrirà per i tre fratelli meccanici sono spassosi e ben scritti, come i precedenti capitoli ovviamente. Adesso non era facile prendere l’iconica immagine della fatina sbuffante e renderla credibile con un soldato tedesco della Seconda Guerra Mondiale senza scadere in parodie eppure tu ci sei riuscito. La scena è quella, le scene sono quelle e l’ambientazione anche è la medesima, ma tu le hai dato un taglio nuovo. Peter è entrambi; un Sigfrido adolescente e incurante di tutto, che si crede immortale, un monello vestito da tenente e questa immagine vivissima e affascinante non può che conquistare il lettore, come nell’originale ci lasciamo trasportare da questo ragazzino magico e fortunato che riesce a farci volare. C’è tanta poesia e dolcezza e divertimento in questa storia e nonostante ci ricordi che la guerra è ben altro è consolante poter vivere le avventure di questo tenente fatto apposta per posare su una copertina. Welden/Wendy ovviamente, come noi, si lascia trascinare da Pankow; saprà anche farlo crescere? Un altro capitolo godibile come un dessert dopo i pasti, scritto benissimo e soprattutto intelligente: non era facile carpire il senso di una storia come questa e rielaborarla in una chiave così originale, senza però tradire l’opera originale.
I miei più sentiti complimenti per questa piccola perla!
Un caro saluto e a presto,
Shilyss
Recensione alla storia Peter Pankow e il segreto di Ypa'u Oiyva - 21/09/19, ore 12:02
Capitolo 3: III - Si cerca nuovo personale
Ciao Old!

Ok, sto seriamente shippando Trilli e Peter Pan pure in questa versione perché sono adorabili. Il siparietto sul rum e sul fatto che poi sarebbero stati inglesi è un tocco di geniale humor che mi ha fatta gongolare. L’ho trovato qualcosa di brillante, mentre la presenza del dispositivo Ombra mi ha fatto pensare a certi romanzi di spionaggio del secolo scorso da me medesima, dove appunto l’esito della guerra a favore degli Alleati o dell’Asse pendeva anche in base al ritrovamento di chissà che dispositivo. Insomma, il sapore di un buon Le Carré di quando c’era ancora il muro di Berlino innalzato. Pankow che si sente inadeguato come un ragazzino e i bambini che gli fanno da meccanici quasi improvvisati perché gli altri si sono rotti le ossa è un tocco di genio che si adatta perfettamente alla fiaba. A essa è unito il piacere di una narrazione scorrevole e divertente, scanzonata e allegra. Il merito di questo tono credo sia imputabile alla precisa scelta di fissare l’azione non nella dilaniata Europa, ma in un punto lontanissimo dal mondo, quest’isola che non c’è che viene definita solo come distante da altri paesi.

Ciò dimostra una cura estrema nel dettaglio, anche per quanto concerne la natura stessa di Pankow. È lui, la sua rocambolesca e fortunata vittoria contro i serissimi inglesi (ma amo anche il tuo Hook, non pensare) a determinare l’ubriacatura quasi letale dei meccanici che, spinti dall’ammirazione per il tenente svelto, giovane e capace, dimenticano il loro essere adulti e tornano ragazzini, compiendo una bravata. Devo andare avanti segnalando quanto tu abbia colto lo spirito di questa fiaba? È tutto più che perfetto (e spassoso. E bello).
Shilyss :)