Recensioni di Yuko majo

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Recensione alla storia That's my lullaby - 28/02/16, ore 21:09
Capitolo 1: That's my lullaby
Quarta classificata Malia: il canto delle sirene That's my lullaby di Nimel17
 
Grammatica 8/10:
Eccomi, e sono arrivata anche alla tua storia. Pian pianino sto riuscendo a leggerle e valutarle tutte. I mille impegni che ho mi hanno rallentato tantissimo nelle valutazioni e nelle letture, ma alla fine riesco a portare a termine gli impegni.
Lo so non t’interessa, quindi passo subito alla valutazione che è meglio. Dunque, a livello grammaticale non ho trovato errori gravissimi, alcune ripetizioni qua e là. Qualche svista a livello di errori di battitura, per il resto ho notato qualche frase costruita in maniera strana, con i verbi che andrebbero un pochino rivisti, ma non sono tantissime; e poi ci sono frasi che sono un tantino ridondanti, anche quelle andrebbero modificate e sistemate.
Sempre a livello di svista ho notato qualche inciso aperto e non chiuso, ma per il resto hai una buona padronanza della grammatica, tutti gli errori che ho riscontrato sono di distrazione e probabilmente per la fretta di consegnare. Comunque ho segnato tutto sul documento con le correzioni che ti rimanderò per mail o lo condivido su drive, come preferisci.
 
Lessico e stile 8/10:
Sono sincera, il tuo stile non mi entusiasma più di tanto. È asciutto, diretto, senza troppe descrizioni, o meglio quelle che ci sono non le trovo approfondite, in alcuni casi ho come l’impressione di leggere dei lunghi elenchi. Anche la descrizione della tua protagonista a livello estetico, ma anche caratteriale è troppo macchinosa. Fossi stata in te avrei cercato di renderla più fluida, meno elenco della spesa e più omogenea con l’intero racconto.
Lo stesso vale per l’intero racconto, è decisamente veloce, impostato tramite gli occhi di Malien, alterni ricordi e avvenimenti presenti, però avrei aggiunto descrizioni un pochino più approfondite, non dico alla alla Tolkien, non chiedo tanto, so perfettamente che in molti non le apprezzano, però in un racconto come il tuo sarebbero state azzeccate, c’è un regno, un castello una famiglia numerosa, un ballo, magari approfondire il tutto non sarebbe stato sbagliato, ma le scelte stilistiche non si discutono. Hai preferito incentrare l’intera storia sui sentimenti della tua protagonista, perdendo di vista anche il resto del racconto, gli altri personaggi. Non dico che ognuno avrebbe dovuto avere un pov suo, però sarebbero potuti spiccare anche tramite gli occhi della giovane principessa.
Proprio il modo in cui hai impostato la storia mi ha lasciato perplessa, come ho detto è troppo veloce, amo i salti temporali, i flashback, eppure c’è qualcosa che non mi convince a livello strutturale.
Forse è un po’ di inesperienza, il tuo stile ancora un pochino acerbo; a livello di lessico è quasi impeccabile, non sei andata alla ricerca di parole troppo ricercate, ma il racconto si legge bene, hai usato bene le parole e ne conosci il significato e scivola che è una meraviglia.
Ho trovato anche molto bello e appropriato alternare i pensieri di Malien, le sue osservazioni al resto del racconto. La vita scorre attorno a lei, le persone si muovono e nella tua storia si riflettono i suoi pensieri, facendo affiorare le dovute sfaccettature del suo carattere, mostrando chi in realtà è, ma del suo carattere parleremo in seguito.
Un consiglio, ora non so se inviandomi la mail la storia ha perso la sua impaginazione, ma fossi in te quando passi da un argomento all’altro lascerei uno spazio fra le diverse scene o nel caso cercherei il modo di introdurle, mi sono ritrovata tutto in blocco e tu che salti da un argomento all’altro senza uno spazio, o un motivo ben preciso. Lo stesso vale per i pensieri di Malien, io li lascerei sì, in corsivo, ma li staccherei dai restanti blocchi. Ok è un po’ confuso quello che ho scritto, spero di essermi spiegata.
 
Trama 9/10:
Siamo arrivati alla trama. Ammetto che non è affatto male come idea, non dico originalissima, ma nemmeno scontata. È raro leggere di giovani ragazze che bramano il potere, che desiderano vendicarsi della famiglia per poi arrivare al trono e governare.
Per quanto riguarda il tema del contest lo hai centrato più che bene, Malien all’inizio del racconto è una bambina allegra e curiosa, crescendo agli occhi degli altri è una bellissima ragazza dolce e virtuosa. Con il suo aspetto, con il suo comportamento da brava e devota figlia riesce a ingannare gli altri, i sudditi del regno come la sua famiglia; è tanto bella quanto piena di rancore, desiderosa di potere, piena di odio.
Mi piace il modo in cui delinei la trama, attraverso i pensieri della tua protagonista, e man mano attraverso l’odio che prova per la sua famiglia. O meglio detesta i suoi genitori, più sua madre del padre, mentre pensa che suo fratello maggiore, il futuro re, è un inetto.
Trovo la trama della tua storia interessante, come ho detto per via della tua protagonista, ma anche per il modo in cui si delinea, attraverso i suoi pensieri, i suoi ricordi, ma soprattutto con questi salti temporali verso il futuro.
La parte in cui lei decide il modo in cui eliminare i suoi familiari è piena di aspettativa, tanto che a un certo punto quando ho iniziato a leggere di lei sul trono ho spalancato gli occhi, dicendomi no, non può aver omesso la parte clou della storia; invece l’hai descritta attraverso i ricordi, questa volta salti nel passato. Nel momento in cui viene incoronata, molto ipocritamente ricorda i suoi familiari e fra sé e sé rammenta e descrive il modo in cui li ha eliminati, attraverso la sua magia. Come rammenta la rabbia nel sapere che sua madre è morta senza che lei potesse dirle di aver distrutto la famiglia, di essersi liberata di tutti in modo di poter salire al trono. In modo di farle capire che non è solo una giumenta da riproduzione, ma una donna forte e intelligente che può prendere in mano le redini del regno e mandarlo avanti, al contrario delle decisioni prese per lei dalla famiglia.
Però io sono una rompiscatole, per quanto la storia sia inerente al tema del contest, per quanto Malien sia il personaggio che cercavo, penso che la trama sia troppo veloce. Sono del parere che manchi qualcosa. Come ho scritto nello stile pecca un po’ nelle descrizioni, ma non è solo quello, c’è qualcosa anche a livello di trama. Il rapporto di Malien con la sua famiglia, quello soprattutto con sua madre, visto che la donna sembra essere quella più odiata dalla ragazza.
Descriverei più approfonditamente il rapporto con i genitori e il momento in cui si incrina. Sono piccole cose che renderebbero il racconto molto più completo e meno veloce. Farei apparire di più anche i suoi fratelli, tanto per fare in modo che il lettore si possa fare una propria opinione su di loro senza farsi trasportare solo dai pensieri e dalle opinioni di Malien.
 
Caratterizzazione dei personaggi 18/20:
I personaggi della tua storia mi sono piaciuti in particolar modo. Malien è la perfetta protagonista che chiedevo in questo contest. Hai creato una ragazza bellissima, ma al tempo stesso cattiva. Non usa la sua bellezza per sfruttare gli altri, però li inganna con il suo comportamento mite e il sorriso gentile. È anche il personaggio più caratterizzato di tutto il racconto, si vede lei da bambina, allegra, spensierata e al tempo stesso curiosa; nel momento in cui sente pronunciare il suo nome si avvicina alle nobili dame che parlano di lei, ascoltando quanto dicono, non comprende subito le loro parole, solo con il tempo se ne rende conto. Essere sesta in linea di successione sembra segnarla moltissimo, per un semplice fatto: lei non ha potere decisionale per nulla, in altri casi, probabilmente fosse stato un uomo sarebbe stato libero di fare quel che voleva, al contrario come donna viene considerata un oggetto, una merce di scambio e una giumenta da riproduzione. Questo trattamento è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, la scintilla che ha innescato la rabbia della ragazza e da questo momento ecco che si nota la sua intelligenza, oltra che il suo odio e la sua brama di potere. Malien vuole dimostrare di essere pari a un uomo, vuole dimostrare di saper guidare il regno come suo padre, se non meglio; sicuramente molto meglio dei suoi fratelli e sorelle.
È una ragazza intelligente, fredda e calcolatrice. Man mano che la storia procede si nota quanto ogni sua azione, ogni sua mossa non è fatta a caso, ma pianificata con cura dopo che ha studiato ogni membro della sua famiglia. Conosce i loro caratteri, i loro punti di forza, ma soprattutto i loro punti deboli ed è proprio questi che sfrutta per liberarsi di loro.
La sua freddezza si nota a fine storia, quando sul trono ha già le idee ben chiare sulla sua politica, su come comanderà il regno e al tempo stesso senza nessun rimpianto ripensa a come a sterminato i membri della sua famiglia e di come si è liberata di quelli ancora in vita.
 
Gli altri personaggi sono tanti e anche se appaiono, vengono tutti visti tramite gli occhi di Malien, ma non per questo non sono caratterizzati. È proprio attraverso la loro descrizioni, il loro carattere che impariamo a conoscerli. Le due sorelle gemelle di Malien, quella sposata timida e dolce, mentre l’altra ha un carattere forte, quello di un guerriero.
Il fratello minore è collerico, mentre l’erede al trono è un debole.
Ma per quanto siano visti attraverso gli occhi della protagonista, avrei aggiunto delle parti per conoscerli meglio, per rendere lei più cattiva, attraverso quanto ha fatto a loro, a personaggi che in un modo o nell’altro si è imparato a conoscere e apprezzare.
 
 
***
 
 
La tua è una storia molto carina, come ho detto ha centrato il tema del contest, è ben scritta eppure sarebbe molto più godibile se tu l’avessi ampliata, dando più spazio anche agli altri personaggi che compaiono.
È un racconto molto introspettivo, tutto da un unico punto di vista, eppure mi sarebbe piaciuto conoscere più a fondo anche gli altri personaggi. Rendere più profondo quel rapporto conflittuale con la madre, che con il tempo si è trasformato da amore a odio incondizionato.
Ovviamente i miei sono consigli, desideri, ti faccio veramente i complimenti per aver creato una giovane cattiva così ben fatta.
 
 
Totale: 43/50
Recensione alla storia D'oro e d'Argento - 28/02/16, ore 21:06
Capitolo 3: Di città e ambizioni
Seconda classificata Malia: il canto delle sirene D'oro e d'Argento  di Releeshan
 
Grammatica 10/10:
E dopo una lunga lettura eccomi a valutare anche la tua storia. L’ho tenuta per ultima, visto che era la più lunga di tutte xD.
Non ho trovato particolari errori, conosci bene la grammatica, sai usare la punteggiatura e strutturi le frasi molto, molto bene.
Ho trovato qualche ripetizione, non tantissime, ma alcune sono segnate sul documento e poi errori di distrazione che non ho contato: qualche lettera maiuscola mancante, parole ripetute alcune volte, refusi, ed errorini vari, ma il racconto è lungo e le sviste capitano a tutti.
Unico appunto che voglio farti, lo scrivo qui, anche se andrebbe in lessico, ho notato che in gran parte del racconto parli del protagonista Dra’kai come mezzodrow, nulla di male in questo, ma in alcuni blocchi del testo compare veramente troppe volte, so che trovare un sinonimo per il termine è quasi impossibile, però forse cercare di formulare le frasi sfoltendo un pochino la parola sarebbe meglio. Molte volte lo trovo a ripetizione, quando a parer mio non ci sarebbe stato nemmeno bisogno di inserirlo, anche se il capitolo è impostato dal punto di vista di Killian e deve trovare il modo di identificare l’altro. Tanto che quando i capitoli sono impostati dal punto di vista dell’incubo, puoi provare anche qualche altro termine, forse un pochino più generico, ma che ha il medesimo effetto e rende la lettura più scorrevole. Ovviamente il mio è solo un consiglio, non ho segnato il termine come errore, ma volevo dirtelo, proprio perché ho notato questa cosa. Questo termine per indicare il personaggio e il suo status di mezzosangue veramente troppe volte.
 
Lessico e stile 10/10:
Io amo tantissimo il tuo modo di scrivere, mi piace il tuo stile, il modo in cui strutturi le storie, le descrizioni. Amo il modo in cui alterni pensieri, l’introspezione dei personaggi e le descrizioni del mondo che hai creato. Partiamo dal punto che io dei drow so poco e nulla, ho letto qualche libro, ma non mi hanno appassionato tantissimo, ho seguito le note che hai messo a fine capitolo, ma non avendo idea di cosa stavi parlando, a livello della cultura drow e dei comportamenti avresti potuto scrivere qualsiasi cosa; so che hanno una società matriarcale, che le donne sono più forte e violente dei maschi e che questi sono sottomessi alle loro matrone, ma anche alle sorelle e a ogni altra donna del loro casato. A grandi linee è così, e pur seguendo questo stile, vari molto la loro società rispetto ai libri che ho letto e sei riuscita a creare un mondo tutto tuo, un luogo dove drow, demoni e uomini vivono, coesistono e al tempo stesso non seguono le leggi sanguinarie degli elfi oscuri. O meglio, le seguono, ma sono meno severe rispetto a quelle delle città del sottosuolo.
Ma torniamo al tuo stile, la descrizione della tua città è qualcosa di meraviglioso, le sensazioni che riesci a far emanare sono molteplici; mentre leggevo l’avevo davanti agli occhi, i suoi vicoli, gli anelli in cui si differenzia, uomini, creature, drow e demoni che si muovono e poi il degrado di alcune zone, forse dell’intera città è palpabile, lo descrivi, ma si avverte chiaramente anche attraverso i pensieri di Dra’kai. Attraverso quello che vede, che prova, forse anche attraverso la sua rabbia.
Alcune parti, soprattutto i pensieri di Killian, e alcune descrizioni mi hanno fatto pensare a un sogno; per quanto stessi scrivendo un luogo tutt’altro che  paradisiaco, silenzioso, il modo in cui lo fai lo fa sembrare veramente a un sogno, a una descrizione dalle tinte sfumate, come quelle giornate estive che sembrano non terminare mai, che hanno tinte pastello e il tempo è immobile. La tua città, la tua storia mi ha dato queste sensazioni, anche se non è un luogo dalle tinte pastello, ma più rosso sangue, un luogo dove violenza, sotterfugi e ogni tipo di crimine sono all’ordine del giorno.
Il modo in cui la descrivi, il lessico che usi è perfetto, le parole sono accurate, in alcuni casi mi fanno pensare a qualcosa di molto poetico, che fa veramente da contrasto alla città, alla società drow in generale, dove chi è più forte e crudele la fa da padrone.
Scrivi veramente molto bene, e riesci a trascinare il lettore nel mondo che crei, mi hai incantato con le tue parole e non posso fare altro che farti veramente tutti i miei complimenti per il racconto che sei riuscita a creare.
 
Trama 9/10:
Sono sincera, ho letto la storia diverse volte per riuscire a decifrarla appieno e ammetto che probabilmente non ci sono riuscita, forse mi è sfuggito qualcosa e non ho colto quanto volessi dire e raccontare, pertanto ho trovato la trama un po’ confusa in alcune parti.
Andrò con ordine, prima di tutto ti dico che ho l’impressione che tu abbia fatto un po’ di confusione su quale lato di Dra’kai il demone deve far svanire: a inizio storia sembra che lo stesso mezzodrow voglia far svanire il suo lato di elfo scuro, solo più avanti, quando Killian nota la trasformazione che sta avvenendo nell’altro anche a livello fisico si capisce meglio e si arriva alla conclusione che si vuole liberare della sua parte umana, ma per un bel pezzo ti giuro che ho pensato il contrario.
Altra piccola premessa, avevo chiesto che il protagonista della storia fosse il personaggio della foto, bellissimo e cattivo allo stesso tempo. Una persona/creatura che con il suo atteggiamento ammaliava, usava le sue prede portandole poi a una fine tragica. Ho notato che tu hai usato l’immagine per Killian, un personaggio splendido e ambiguo, per una gran parte del racconto pensavo che riuscisse a manipolare Dra’kai, o meglio così sembrava, ma non è andata così: il mezzodrow aveva un piano in mente, un piano ben delineato.
Dunque arrivando al punto hai usato il personaggio come un incubo: un demone ammaliatore, bellissimo, pronto a esaudire ogni desiderio più peccaminoso delle sue prede pur di saziarsi, ma a essere il vero cattivo della storia è Dra’kai, che lascia credere all’altro di farsi manipolare, quando invece non è così. Hai scisso fra i due personaggi quello che invece volevo per uno solo, quindi hai centrato solo in parte il tema del contest.
Potresti dirmi: ma Killian ha tentato di usare il drow, di manipolarlo. Questo è vero, ma non vi è riuscito e alla fine quello a morire è proprio l’incubo. Per quanto riguarda Dra’kai rispecchia in parte il personaggio che chiedevo, ma lui non ammalia con la bellezza, lui usa le persone, usa il denaro e la paura per ottenere quello che vuole. Ha ingannato Killian, ma non attraverso il suo aspetto, ma attraverso le emozioni con cui poteva saziarlo. Ed ecco qui il tema preso solo in parte, ma anche se lo hai centrato solo a metà la storia rimane bellissima e molto complessa; e mi è piaciuta molto e ho apprezzato il riferimento che portava all’altro tuo racconto: La corsa del Drow.
 
Ora dopo queste lunghe premesse inizio a parlare seriamente della trama. Come ho detto alla prima lettura l’ho trovata un po’ confusa per i motivi di cui parlavo sopra, ma pian piano si è delineata la storia sbrigliando la confusione nella mia mente.
Ho apprezzato come hai descritto questo mondo in bilico fra più culture, dove la società drow con le sue regole è meno rigida e al tempo stesso il mondo alla luce del sole è così vicino, sin troppo tanto da rendere le leggi meno severe rispetto a dove vivono le matrone con le loro figlie.
Come ho apprezzato tantissimo il modo in cui hai strutturato il racconto, il modo in cui i pensieri sia di Dra’kai che di Killian fluiscono e man mano snodano quanto sta accadendo.
Dra’kai ha un piano… un piano ambizioso. Lui stesso pur essendo in parte umano ha il carattere di un drow, è ambizioso e vuole ottenere in tutto e per tutto quello che gli spetta. È pronto a fare qualunque cosa per ottenerlo, persino lasciare che un demone, un incubo sottragga alcune sue emozioni, alcuni ricordi. Ha rischiato, ma alla fine ha ottenuto quanto desiderava, ovvero far svanire la parte che ritiene debole del suo carattere.
Il rapporto che si va creando fra Dra’kai e Killian poi è particolare, entrambi sono convinti di star usando l’altro, di manipolarlo chi riuscendoci di più, chi di meno; ma pur cercando di sfruttarsi a vicenda, di manipolarsi ognuno per raggiungere il suo scopo, man mano a ogni incontro creano un legame fra loro, qualcosa che sembra essere più profondo di un semplice rapporto cliente/prostituta; peccato che il loro carattere, l’orgoglio e i loro desideri li portano a non rendersene conto, a ignorare questo legame.
Ho apprezzato tantissimo il finale della storia, questo legame ha come mischiato i loro ricordi e le loro personalità. Probabilmente è quanto desiderava Dra’kai sin dall’inizio. Che tutti i ricordi umani, la rabbia verso quel padre, l’odio e il desiderio di vendetta si riversassero nell’Incubo in modo che questo uccidesse il drow, cosa che lui non avrebbe potuto fare, penso per diversi motivi fra cui proprio il suo lato umano, anche se nella società drow l’omicidio all’interno delle famiglie, tra consanguinei è di norma. Evidentemente sono le emozioni di Dra’kai all’inizio a fermarlo e in seguito la sua ambizione: desidera il potere, e avere l’omicidio del padre non lo porterebbe in quella direzione.
Per quanto riguarda Killian, la sua mente dopo l’ultimo incontro con Dra’kai sembra essere confusa, i ricordi del drow, del suo lato umano hanno preso il sopravvento: rabbia, desiderio di vendetta, quell’odio verso un padre che lo ha fatto venire al mondo come un mezzosangue. Penso che quei sentimenti abbiano stravolto Killian, tanto forti e potenti da fargli credere di essere quelli del suo passato. Tanto forti da portarlo a commettere una sciocchezza.
Anche Dra’kai è stato influenzato da una parte dell’essere di Killian, ha fame, desidera saziarsi e lo fa con delle donne, eppure sembra che nessuno dei suoi incontri gli dia il dovuto appagamento.
Le ultime battute, le ultime immagini che mi hai trasmesso mi hanno messo addosso tanta malinconia. Ammetto che Dra’kai non è un personaggio simpatico che riesce a farsi amare, eppure dopo che ha ucciso Killian, quando quei ricordi, quelle immagini e un vago ricordo delle emozioni che ha provato in quell’incontro si fanno strada in lui, un po’ mi è dispiaciuto. Mi è dispiaciuto perché passerà la vita perseguitato da quella foto nella sua mente, passerà la vita a cercare qualcuno che ormai è morto, che non troverà mai.
Chissà se un giorno i ricordi di Killian riaffioreranno mai, o forse è meglio per lui che non accada.
 
Caratterizzazione dei personaggi 17/20:
La caratterizzazione dei personaggi ho sempre pensato che fosse il punto focale di questo contest, semplicemente perché è lavorando sul carattere del personaggio, sui pensieri e movimenti si poteva rendere ambivalente, cattivo ma agli occhi degli altri perfetto.
Come ho scritto sopra e più sopra ^^, la cosa ti è riuscita in parte, hai diviso a metà fra i due personaggi quanto chiedevo, ma sono sincera anche se hai preso in parte il tema del contest, come hai creato il legame fra i due è perfetto, a modo loro si completano, ma non è solo questo, la loro è una sorta di battaglia in cui uno deve riuscire a prevaricare sull’altro per ottenere quanto desidera.
A “vincere” se possiamo definire i loro incontri una battaglia sembra essere Dra’kai.
Ma andiamo con ordine parlando per primo del mezzodrow.
Dra’kai è un personaggio complesso, penso che possa esserlo come ogni essere che è nato da due razze differenti e ha in sé una parte di entrambe; ma a differenza di molti la sua parte umana, quella sentimentale per Dra’kai è di troppo. I sentimenti lo sono, il suo essere differente nell’aspetto, ma anche nei poteri e questo lo fa sentire inferiore, ma anche arrabbiato. Arrabbiato per essere nato così, per essere un maschio e al tempo stesso meno importante dei maschi più infimi perché non è un drow puro. Eppure Dra’kai riesce a compensare il suo non essere un drow completo con l’intelligenza, ma sembra non bastargli.
Ha pianificato ogni sua mossa, anche lo scegliere Killian che è un demone maschio piuttosto che una succube è stata una scelta ponderata a mio avviso. La succube era esperta, mentre Killian è debole, sì è affamato, ma ancora non del tutto in grado di usare i suoi poteri al meglio riesce ad ammaliare, ad avvertire i sentimenti e le emozioni, eppure non è in grado di ritorcere contro a Dra’kai il suo stesso piano.
Man mano che la storia procede si nota quando Dra’kai sia maligno, subdolo, e pian piano che la sua trasformazione in Drow va completandosi ogni parte umana, sentimento derivato da quella madre schiava, scompaiono, lasciando dietro di sé un involucro pieno di rabbia e odio screziato da quanto Killian gli ha lasciato di suo.
Coloro che nascono fra due esseri di razze differenti hanno sempre questo dilemma, non sono né l’una né l’altra cosa e molte volte proprio questo senso di differenza li porta a pensare di non appartenere a nulla. Ecco cosa prova Dra’kai, un senso di vuoto, di non appartenenza e anche di inferiorità.
Al tempo stesso proprio tutte queste sfumature, questi lati delle due razze lo rendono complesso. Irascibile come solo un drow può essere, eppure in lui c’è anche gelosia, forse senso di attaccamento verso Killian, sentimenti che cerca di sopprimere, ma che volente o nolente alla fine vengono fuori anche quando ha ottenuto quel che desiderava e non ricorda più nulla dell’altro, eppure il legame che hanno creato era ancora lì nei meandri della sua mente.
 
Killian mi è piaciuto tantissimo, è  la sirena ammaliatrice. Un incubo relativamente giovane e inesperto, che però tenta in ogni modo di  combattere Dra’kai, di sfruttarlo, pensando di riuscirci. Ingenuamente si è lasciato forviare dal comportamento del drow, da quando si offre di cercare per lui la ragazza, unico suo ricordo di quando era umano, crede di averlo sotto controllo, e forse è proprio lì il punto di svolta della storia, il punto in cui Dra’kai mostra la sua forza e Killian la sua debolezza e la sua ingenuità.
Killian sembra essere troppo sicuro di sé, pensa che riuscire a raggiungere i sentimenti del drow, poter leggere le sue emozioni e i suoi desideri sia un vantaggio, e sarebbe anche potuto esserlo se lui fosse stato più esperto e soprattutto se non avesse avuto un punto debole, quel ricordo, quella donna che non è voluta scomparire nemmeno dopo la sua trasformazione. Non ha memoria di lei, di chi è, eppure sente che è importante per ricordare il suo passato, chi era da umano. Altro punto debole è proprio questo attaccamento al passato, il voler scoprire chi fosse prima di essere trasformato in un essere demoniaco che non sarebbe mai invecchiato.
Credo che il suo carattere da incubo non differisca troppo da quello da umano. Quella che un tempo è stata la sua ragazza affermava che fosse un ricco ragazzo viziato dedito a ogni sorta di droga, non in grado di opporsi alla dipendenza nemmeno quando la fortuna del padre si era esaurita, ma troppo orgoglioso per fare qualcosa, tanto da far prostituire lei.
La legge del karma lo ha portato a prostituirsi, ma al tempo stesso anche ora è una sorta di drogato: ha bisogno di emozioni, e quando è in astinenza perde il controllo, ed è pronto a cibarsi con le emozioni di chiunque piuttosto che sopportare l’astinenza, tanto che non riesce a mantenere la parola data a Dra’kai.
È un personaggio complesso, al tempo stesso bellissimo esteriormente, mi sarebbe piaciuto vederlo più cattivo, più propenso a fare del male, e perché no, anche come protagonista assoluto della tua storia.
 
***
 
Ho apprezzato tantissimo la tua storia, il modo in cui la mandi avanti attraverso le emozioni e l’introspezione dei personaggi. Parliamo poi delle scene erotiche, sono fantastiche, per nulla volgari e molto sensuali anche quando Dra’kai non sembra convinto di quello che sta facendo, soprattutto perché Killian è un maschio.
Non smetterò di ripeterlo ma adoro il mondo che hai creato e non vedo l’ora di leggere altre tue storie.
Bravissima.
 
Totale: 46/50
Recensione alla storia Le note di un'anima spezzata - 28/02/16, ore 21:03
Capitolo 1: Le note di un'anima spezzata
Sesta classificata Malia: il canto delle sirene Le note di un’anima spezzata di Ynis
 
Grammatica 10/10:
La tua è la prima storia che mi è arrivata avrei dovuto correggerla settimane fa, invece ho aspettato tanto, però ho avuto l’occasione per rileggerla diverse volte.
A livello grammaticale non ci sono errori rilevanti, qualche virgola che non condivido, ma non lo posso considerare un errore, alcuni refusi e piccole sviste, un verbo fuori posto e soprattutto tante ripetizioni. Di solito nelle tue storie non ne trovo, non molte, questa volta invece oltre all’uso dello stesso termine più e più volte ho trovato ripetizioni di concetti, molte volte frasi che stanno a indicare lo stesso sentimento, lo stesso stato d’animo. Comprendo che alcune siano volute, sia a livello di termini che di concetti, ma a un certo punto iniziano a essere veramente troppe, rendono la storia un po’ ridondante e ripetitiva in alcune parti, ma di questo ne parliamo in seguito.
Come al solito gli appunti e le correzioni sono sul documento, poi se vuoi lo condivido su drive.
 
Lessico e stile 10/10:
Sai perfettamente quanto io ami il tuo modo di scrivere, non smetterò mai di dirtelo, hai uno stile fantastico e un lessico appropriato, conosci il significato delle parole e sai come usarle. Anche se in questa storia, lo so sono una rompiscatole, sarebbe stato troppo semplice finire con solo i complimenti. Torniamo alle cose serie, in questa storia mi è sembrato che tu abbia fatto un salto indietro con lo stile. Non in male, assolutamente, però leggendo altri tuoi racconti quei paragoni poetici erano quasi del tutto svaniti, o meglio ti limitavi a quando servivano, per lasciare spazio più alle descrizioni di sentimenti e luogo e all’introspezione dei personaggi. In questo caso sono riapparsi in grande stile, non dico che sono brutte, però a volte appesantiscono tantissimo la lettura.
Come ho scritto sopra poi, in alcuni casi, ho trovato alcune frasi molto ripetitive, soprattutto quando Fosco ha preso il flauto e si è ritrovato con una maledizione sulle spalle. Tutta la sua parte introspettiva è veramente troppo ripetitiva, i pensieri sull’odio, sul non essere mai stato amato e sull’essere stato preso in giro da Kioku dopo un po’ sono veramente tanti.
Tranne queste piccoli punti che mi hanno lasciato un po’ perplessa proprio perché nelle tue storie è difficile che leggo così tante ripetizioni a livello di concetti, lo stile è bello come al solito. Anche il ritorno alla vena poetica, che si abbina perfettamente con la musica del flauto e su come descrivi la melodia, ma anche alla dimensione onirica dove Fosco e Kioku si incontrano nelle prime battute e alle descrizioni successive. Sei stata veramente molto, molto brava.
 
Trama 9/10:
Valutare questo punto e anche il successivo per me è stato un vero e proprio dilemma, non avevo idea di che punteggio darti e su cosa basarlo. Se dovessi seguire il mio gusto personale avresti il massimo in tutto, la storia è una vera e propria meraviglia, ma come giudice devo essere obiettiva il più possibile ed ecco come mai non hai il massimo. La storia a livello di trama fila benissimo, è coerente e anche originale, mi ha messo addosso una malinconia che non immagini e mi è dispiaciuto tantissimo per Fosco, per come è stato ingannato da Kioku.
Comunque parliamo del punto dolente, ho letto e riletto la storia, ho fatto aspettare un sacco di tempo prima di rileggerla nuovamente per avere le idee più chiare, ma alla fine il mio punto di vista è sempre lo stesso, hai seguito il tema del contest a metà, ovvero fino a quando Fosco non viene portato nel mondo onirico da Kioku, da questa creatura bellissima e ammaliatrice che lo seduce, lo incanta e poi lo tradisce per potersi salvare la vita e liberarsi da una maledizione che oramai lo imprigiona da troppi anni. E così l’affascinante Kioku con la sua musica e i suoi modi gentili riesce a incontrare in un modo magico questo ragazzo solitario che ha bisogno di affetto, che forse lo ricerca o molto semplicemente è troppo giovane e troppo solo per non desiderare che quell’uomo possa ricambiare il suo amore.
Il comportamento di Kioku è ambiguo, quando ha fatto prendere il flauto a Fosco, quando con l’inganno, facendogli credere di star morendo, passa la maledizione al ragazzo hai centrato appieno il tema del contest. Idem quando subito dopo, riprendendo il suo vero aspetto, schernisce Fosco, senza mostrare il minimo pentimento per quanto ha fatto; tutt’altro sembra compiaciuto di essere riuscito nel suo intento, nell’essere libero e di aver ingannato l’altro. Come ho detto fino a questo punto la storia è perfettamente in linea con il contest, poi inizia la parte con Fosco oramai imprigionato da quella maledizione.
È una lunga parte introspettiva, dove il ragazzo si dispera per colpa dell’altro, per il cuore spezzato, per la sofferenza e anche la paura visto che ora è prigioniero di un demone.
Da questo punto in poi ho avuto tanti dubbi, ho riletto un sacco di passaggi. Mi sono chiesta se potevo interpretare il comportamento di Fosco come quello di Kioku, I poteri che acquisisce Fosco sono gli stessi che prima possedeva Kioku: incantare le persone con la musica e con la sua bellezza per poi poterle divorare, eppure lui combatte in parte questi poteri. Probabilmente se lui si fosse comportato allo stesso modo, divorando un uomo, traendolo in inganno grazie al suo aspetto, il tema del contest sarebbe rimasto; ma non è andata così, la seconda parte della storia, dalla trasformazione del ragazzo è incentrata sul dolore di Fosco. Sui suoi pensieri  e sul demone che man mano tenta di impossessarsi di lui, della sua mente, oltre che del suo corpo. Lo inganna e si impossessa di lui annebbiandogli la mente, rendendo più acuta la fame e il desiderio di sangue, ma anche facendo leva sull’odio e sul rancore verso Kioku e proprio grazie a questo odio e alla debolezza del ragazzo, riesce ad annullarlo completamente.
Osservando questo comportamento, il demone non lo fa in maniera subdola, lui mette subito in chiaro cosa desidera, cosa vuole e afferma che in un modo o nell’altro lo otterrà perché Fosco non è abbastanza forte per poterlo contrastare.
 
Anche se la seconda parte della storia non rientra appieno in quello che richiedevo e dai dubbi di cui ho parlato sopra ne hai compreso il motivo, ammetto che mi è piaciuta tantissimo.
Ho apprezzato il modo onirico in cui hai descritto tutto; Fosco e Kioku si sono incontrati in sogno, in un mondo fatto di sensi, quasi irreale e tutta la storia sembra essere andata avanti in questo modo, anche nella parte introspettiva si mantiene questa sensazione di irrealtà, con la differenza che se a inizio racconto si sente un pizzico di dolcezza, nell’ultima parte ad avere il sopravvento invece sono rabbia e dolore.
La storia scorre bene, non ci sono vuoti di trama, e anche se triste e come ho detto poco attinente al contest, mi è piaciuto il finale e mi è dispiaciuto per Fosco, che man mano è svanito per lasciare spazio al demone.
 
Caratterizzazione dei personaggi 13/20:
Nella mia monotonia, ripeto a te, come ho scritto anche a molte delle altre partecipanti nella valutazione delle loro storia, che in un contest del genere, per quello che chiedevo e per raggiungerlo, bisognava lavorare molto non solo sulla trama ma sulla caratterizzazione dei personaggi, soprattutto di quello principale o meglio di quello che sarebbe dovuto essere il cattivo.
Andiamo con ordine e iniziamo a parlare di Fosco. Come personaggio mi piace, anche se ammetto che mi sembra sin troppo ingenuo. Un tipo schivo e solitario, dedica tutta la sua esistenza alla musica, a suonare e l’unica cosa che lo distoglie o forse che lo lega di più a questa, sono i sogni in cui compare Kioku.
Quella melodia che suona l’altro, forse non è del tutto ipnotica, non con Fosco, ed è servito anche altro per farlo innamorare di Kioku, ma probabilmente Kioku non si è dovuto sforzare nemmeno troppo data l’ingenuità del ragazzo.
Ecco, Fosco è semplice. Nulla in lui fa nascere il dubbio che Kioku possa volerlo imbrogliare. Si innamora di quello che crede essere un sogno, ma quando non lo è, è pronto a fidarsi completamente, senza porsi domande. È pronto a lasciare ogni cosa per salvare l’altro, senza chiedersi come ha fatto a ferirsi così all’improvviso e come lui, un semplice uomo possa aiutarlo, visto che studia al conservatorio e non medicina. Ecco la cosa che mi ha stupito è proprio questo peccare di ingenuità da parte di Fosco, troppo semplice imbrogliarlo in questo modo.
Però anche se un po’ tonto, o meglio innamorato, mi piace come personaggio, è un sognatore e forse proprio per questo Kioku riesce a conquistarlo e al tempo stesso proprio per questo riesce a trovarlo nel mondo onirico, se non fosse stato un sognatore, un animo romantico non si sarebbero mai visti.
 
Kioku sarebbe stato il protagonista perfetto della tua storia, è tutto quello che chiedevo nel contest: bellissimo, all’apparenza dolce, ma invece è subdolo e spietato, pronto a commettere ogni azione per il proprio tornaconto.
Non gli interessa di Fosco, non gli importa cosa ne sarà di lui, se soffrirà sia fisicamente che mentalmente, il suo unico scopo è raggiungere il suo obiettivo, ovvero tornare libero.
Per un verso comprendo il suo totale disinteresse per quello che avverrà a Fosco, per lungo tempo ha sofferto la fame, quella stessa che si è impossessata del ragazzo dopo che gli ha passato la maledizione. Per anni ha combattuto con quel demone che in tutti i modi ha tentato di farlo cedere, di farlo uccidere.
Ecco, per un verso non lo posso nemmeno definire un cattivo. È subdolo, freddo, spietato, pronto ha usare un ingenuo ragazzino per riavere la libertà, eppure non so se lo ha fatto per bontà d’animo, o molto più probabilmente perché gli scocciava essere usato da un demone, da un oggetto di cui lui voleva fare uso, ma non ha mai ucciso nessuno. Non si è lasciato dominare dal demone.
Proprio per questo motivo mi piace come personaggio, per la sua forza di volontà. Certo, sotto forma di umano/elfo o quello che è non doveva essere un santo. Si vede da come deride Fosco, da come lo schernisce dei suoi sentimenti e anche del suo stupore  dopo che è stato imprigionato al suo posto.
Altro punto che mi ha fatto pensare che anche prima della maledizione  non fosse poi questa brava persona è stato al risveglio di Fosco; insomma Kioku aveva ottenuto quanto voleva: la libertà; a cosa gli serviva rimanere lì e attendere che il ragazzo si svegliasse? Non credo che lo abbia fatto per paura che fosse accaduto qualcosa a Fosco; tutt’altro lo ha atteso per deriderlo, per prenderlo in giro e fargli comprendere quanto fosse stato stupido a fidarsi di lui.
Sarebbe stato interessante leggere l’intera storia con lui come protagonista, con lui che manovra Fosco ancora più di quanto ha fatto. Lo hai descritto veramente bene, ed è proprio quello che immaginavo quando ho indetto il contest.
 
Spendiamo due paroline anche sul demone. È cattivo, una creatura demoniaca bramosa di sangue, con in più il desiderio di vendetta verso gli uomini. Vuole vendicarsi su coloro che lo hanno catturato e bruciato, ma essendo trascorso molto tempo questo odio si riversa sull’umanità intera, su tutti i poveri stolti che vengono incantati dal suo flauto e dalla bellezza del corpo che manovra.
È perfetto il modo in cui manipola Fosco, come riesce a impossessarsi della sua mente, e veramente se la seconda parte della storia non fosse molto più introspettiva e legata alla rabbia che prova il ragazzo verso Kioku saresti riuscita a centrare appieno il tema del contest, sempre se fossi riuscita a celare la natura malvagia del demone.
 
 
***
 
 
Sono arrivata alla fine, non mi odi vero?
La storia mi è piaciuta, ma l’ho percepita in maniera differente: sono del tutto convinta che hai preso il tema del contest solo a metà. Kioku sarebbe stato un protagonista perfetto per tutto il racconto, ma ho come l’impressione che tu lo abbia usato per introdurre quanto accaduto a Fosco e ai suoi tormenti nella seconda parte della storia.
Veramente un’ottima storia e bellissima.
 
Totale: 42/50
Recensione alla storia Voci nel Vento - 28/02/16, ore 21:02
Capitolo 4: Rinascita
Prima classificata contest Malia: il canto delle sirene Voci nel Vento di Nelith
 
Grammatica 8/10:
Pian pianino sono arrivata anche alla tua storia, se felice sì?
Ok, smetto di fare la scema e inizio con la valutazione seria. Dunque, come ogni tua storia che ho letto e valutato, non ci sono tanti errori di grammatica, come non ce ne sono di gravi. Come tuo solito alla fine commetti sempre gli stessi, quelli di battitura un po’ sono delle sviste, altri sono di distrazione.
Altra cosa che mi sorprende sempre sono le ripetizioni, ne trovo tantissime, ma non in tutto il racconto o a inizio storia o verso la fine. Come potrai notare dal documento con le correzioni in alcune parti ci sono segnate in grassetto le parole ripetute più e più volte nell’arco di poche righe. Immagino che alcune siano volute, altre siano delle sviste, ma cerca di dargli un’occhiata perché in rendono faticosa la lettura.
Poi ci sono alcuni errori sparsi in giro, ma come ho detto nulla di grave, la storia è lunga e di sviste possono essercene: qualche verbo sbagliato, qualche frase che mi convince poco e che andrebbe rivista, incisi chiusi, ma mai aperti o anche il contrario aperti e mai chiusi.
Alla fine sono più errori di distrazione, di quando non hai più voglia di rileggere la storia che altro, nulla di grave.
 
Lessico e stile 10/10:
Passiamo a lessico e stile, cominciando proprio con il primo. Hai un lessico vario, conosci i termini e li utilizzi in maniera appropriata, tanto che a volte mi chiedo come sia possibile che in alcune parti del racconto, ma anche di altri tuoi che ho letto non ti venga in mente nessun tipo di sinonimo e ti ritrovi a usare la stessa parola veramente troppe volte. Come potrai notare nel documento con le correzioni nella prima parte della storia ne ho segnate veramente tante, che tra l’altro non si possono nemmeno definire errori, solo che rendono la lettura più faticosa, più monotona.
Per quanto riguarda il tuo stile, sai perfettamente che lo adoro, e man mano migliori sempre di più. Sei nata per scrivere storie fantasy, per descrivere i mondi e i luoghi che crei, come sei bravissima a descrivere i combattimenti, ho apprezzato in particolar modo quelli all’interno della storia sia contro i barbari che l’ultimo fra la paladina e il signore degli insetti, ma anche quello iniziale fuori dalla villa in fiamme.
 
Trama 10/10:
Ho apprezzato tantissimo il tuo racconto, insetti a parte ^^, mi è piaciuto il modo in cui lo hai impostato e soprattutto hai centrato il tema del contest. Forse avrei lasciato nel mistero fino alla fine le intenzioni di Hira, facendo scoprire anche al lettore alla fine chi fosse in realtà e quale fosse il suo scopo; ammetto però che per farlo avresti dovuto impostare l’intera storia in tutt’altro modo e probabilmente non saresti rientrata nei limiti di lunghezza.
Ovviamente io sono una rompiscatole e per quanto abbia letto tutta d’un fiato la storia ho anche trovato delle cose che mi hanno convinta poco, ma andiamo con ordine, non voglio fare un discorso confuso.
Cominciamo dall’inizio, in questo prologo, dove fa la sua apparizione Hira, ancora non hai svelato il suo nome e la sua missione, ma hai accennato quali sono i suoi poteri: domina gli insetti e poi ha quella spada che brama il sangue delle persone. Quel primo capitolo mi è piaciuto tantissimo, come lo hai descritto, la sensazioni che ha dato, i due guerrieri che si scontrano, mentre attorno a loro le fiamme divampano distruggendo ogni cosa e poi impietoso, questo misterioso personaggio, uccide il suo avversario. Non se ne comprende il motivo, quello lo accennerai in parte più avanti, ma si capisce che quella è la sua missione.
Bello il salto temporale e di ambientazione, da una terra in fiamme passi su una nave che conduce il tuo protagonista verso nord, verso la fine della sua missione, verso fredde lande desolate.
Leggendo come hai descritto gli avvenimenti, il loro susseguirsi la storia è perfetta, come anche il comportamento del tuo protagonista. Hira è malvagio, ha uno scopo malvagio, sembra anche che si diverta sia a prendere in giro le persone che ucciderle facendole soffrire, eppure lo fa subdolamente, incantandole prima con il suo aspetto e i suoi modi gentili, vedi quanto è accaduto sulla nave, ha ucciso il capitano solamente dopo averlo usato per raggiungere il suo scopo e forse anche per spaventare gli abitanti di Valgar.
Come ho detto la trama scorre, fino ad arrivare alla fine inevitabile, la risurrezione di questa creatura di cui si sa ben poco, eppure mi è sembrato che fossero alcuni vuoti all’interno della trama e in una parte un po’ di confusione. Per una lunga parte del racconto ho pensato che Hira fosse il cattivo, che una sorta di spirito o creatura si fosse impossessato di lui e che tale spirito si muovesse per sua volontà e no per ordine di altri. Lo stesso vale quando a un certo punto scrivi che “l’essere” che si è impossessato del corpo di Hira e della sua mente, è stato rinchiuso per lungo tempo, imprigionato fino a quando tutti si sono dimenticati della sua esistenza, poi andando più avanti invece appare un’altra creatura, quella che poi rinasce.
Io credo che dovresti rivedere un attimo quella parte, spigando bene che l’entità che si è impadronita di Hira è differente da quella che poi rinasce a fine storia. Devi anche spiegare bene se colui che è stato imprigionato per millenni è la creatura, il parassita o quel drago che rinasce, perché ho riletto più volte quei passaggi e l’intero racconto, ma ho veramente un po’ di confusione; anche perché a un certo punto descrivi come “il parassita” si sia impadronito del corpo con cui si muove, e poi magari sarebbe stato anche il caso di spiegare cosa è? È un demone antico? E se lo è come è arrivato a servire l’altra creatura, quella che deve far rinascere, e come sembra essere finito all’interno di quella che un tempo era una spada sacra.
Altro punto che non ho ben compreso è la tempesta. È Hira ad averla creata, con qualche incantesimo ha fatto in modo che lo seguisse e poi quando è stato il momento l’ha fatta abbattere sulla città, oppure  è stata creata da qualcun altro?
Ecco ci sono questi punti che forse andrebbero rivisti un attimo, ma potrebbe anche essere che sono io che non ho colto alcune sfumature o mi sono persa dei pezzi.
Andiamo avanti a parlare di un’altra cosa che mi ha lasciato perplessa, la stirpe bianca, questi guerriero potentissimi che Hira sta sterminando uno a uno, l’ultima rimasta è Rihilda. Li uccide perché i loro poteri servono alla rinascita, lo fa per vendetta o per entrambe le cose?
Sembra provare una sorta di odio per coloro che appartengono a quella stirpe, guerrieri potenti, dei paladini come hai descritto la stessa Rihilda, eppure come è possibile che lei non conosca nulla della sua famiglia, dei suoi poteri?
Sappi che sono io a farmi domande su domande su ogni cosa che leggo, che quando si tratta di contest sono rompipalle di natura, quindi ecco qui a snocciolare un papiro per sapere tutto quello che non hai scritto o che mi è sfuggito.
Comunque sorvolando su questi punti che ho trovato nebulosi, la storia è bella, scorrevole e il tema richiesto nel contest è stato centrato alla perfezione, poi del comportamento di Hira, del suo modo di manipolare usandoli per i suoi fini ne parleremo nel prossimo punto, quello che penso sia fondamentale da valutare.
Una cosa di cui mi sono ricordata mentre scrivevo il punto successivo, a un certo punto della storia parli di divinità: divinità che non hanno più poteri, che non esistono più e che hanno abbandonato quel mondo, so che ai fini del tema del contest non c’entra, però sarebbe stato interessante capire come mai siano spariti, perché in qualche modo la loro sparizione è legata alla rinascita della creatura del tuo racconto.
 
Caratterizzazione dei personaggi 20/20:
Lo ripeterò fino alla nausea, ma hai centrato alla perfezione il tema del contest. Dopotutto io ho chiesto che il personaggio da voi scelto fosse il cattivo, ma che sembrasse buono, poi il motivo per il quale lo fa, quindi se obbligato perché il suo corpo è mosso da un altro essere o solo perché è caratterialmente così è una scelta dell’autore che si basa sulla trama del racconto. Deve essere cattivo e ingannare gli altri, poi come e perché è a scelta dell’autore della storia.
Hira è perfetto in questo ruolo, come ho scritto sempre sopra, forse avrei fatto scoprire le sue vere intenzione a fine racconto, ma anche così va più che bene. Il suo comportamento ambiguo, il suo essere gentile all’apparenza e poi far uccidere le persone, manipolarle, spingerle a fare quello che vuole è stato descritto alla perfezione. In lui non è rimasta nessuna traccia del giovane che un tempo è stato, del suo lato umano, ma c’è solo il comportamento della creatura bramosa di sangue e vendetta, desiderosa di far rinascere il suo signore a discapito delle vite umane, ma soprattutto per ottenere quello che vuole.
Sfruttando il suo bell’aspetto, i modi gentili i sorrisi che sono fra il dolce e i timido è riuscito a conquistare la fiducia che ha attorno, sempre attraverso quell’aspetto delicato nessuno si è immaginato che potesse essere un guerriero, figuriamoci una creatura maligna bramosa di sangue. Quando Rihilda ha avuto qualche dubbio sulle vere intenzioni di Hira era già troppo tardi, l’altro era riuscito a tessere il suo inganno e a portarla dove desiderava.
Mi piace anche come Hira volge a suo favore determinate situazioni, o meglio tenta di farlo, visto che poi la sua intenzione di far combattere la paladina contro la strega, per liberarsi almeno di una delle due, si conclude in un nulla di fatto. Non è sua la colpa, ma piuttosto della strega, che poi tanto strega non è, visto che oltre che trasformare i barbari in strane creature violente e sanguinarie, non ha nessun altro tipo di potere.
Di Hira mi piace anche il fatto che si muove per far risorgere un altro essere, ma non sembra farlo per servilismo o paura, tutt’altro lui commette quelle azioni per vendetta, ma anche per ottenere qualcosa in cambio, per ricreare una sua terra con una grande colonia di creature come lui.
Come personaggio è veramente interessante, ho anche apprezzato la descrizione in cui il parassita si appropria del corpo del giovane guerriero, di come sfrutta il dolore per la perdita del suo maestro a suo favore, nonché il dolore del ragazzo. Certo mi sarebbe piaciuto comprendere di più su che genere di essere è, o forse no (ripensa agli insetti e alle varie descrizioni) parlando seriamente, del perché fosse stato tenuto prigioniero e in realtà che creatura fosse e come mai gli uomini e anche gli dei lo temessero a tal punto da doverlo imprigionare.
 
Rihilda mi ha lasciata un pochino perplessa come personaggio. Di solito riesci a destreggiarti bene anche con i personaggi femminili, creando delle guerriere forti e lei all’inizio ha tutte le qualità per essere un personaggio di spicco, forte. Eppure con l’andare avanti della storia ha perso quel piglio, totalmente surclassata da Hira, dal suo fascino e dai suoi poteri.
Forse è per via dei poteri di Hira, eppure in alcune situazioni mi sembra sin troppo ingenua. A inizio storia, quando appare ha più carattere, più forza di volontà, cose che, man mano la storia va avanti, svaniscono per poi lasciare spazio solo a una donna impaurita. Questo fino a quando non arrivano dalla strega, in quel momento sembra come risvegliarsi, sembra tornare la guerriera forte e dal carattere deciso che è appara a inizio storia.
A sprazzi è un bel personaggio anche se lo avrei caratterizzato di più, avrei dato spazio al suo passato a cosa l’ha spinta in quelle terre a nord, e al fatto che pur avendo grandi poteri lei non ne sia al corrente, per la donna è solo intuito.
 
 
***
 
 
Questa storia mi è piaciuta tantissimo, e so benissimo di essere una rottura di scatole con tutte le cose che voglio sapere e sul perché accadono, ma non posso farci nulla, sono fatta così.
Sappi che ho avuto gli incubi per giorni, non mi scorderò mai la scena di quello strano essere che si stacca dalla schiena di Hira, non ho dormito due giorni e non dormirò nemmeno questa notte visto che ci ho ripensato: il suo favorito, ha dei gusti strani in fatto di favoriti ç_ç.
Sorvolando sugli insetti, cosa di cui non ti perdonerò mai u.u, la storia mi è piaciuta tantissimo, hai fatto veramente un ottimo lavoro e descrivi sempre mondi fantastici.
 
Totale: 48/50
Recensione alla storia Le ali dell’amore volano sui venti della libertà - 06/09/15, ore 18:13
Capitolo 1: Capitolo I
Sesta classificata contest Love for a fee: Le ali dell’amore volano sui venti della libertà - Letsneko_chan
 
Grammatica 7/10:
 
Eccomi qui a valutare la tua storia. A livello grammaticale non hai commesso troppi errori, mi sono accorta che ogni tanto metti fra un inciso pezzi di frasi che non ci andrebbero, ma basta ridare una bella letta e ti accorgi dell’errore, comunque li ho segnati sul documento della storia.
C’è un po’ di confusione anche con la punteggiatura, nulla di grave, come ho detto sopra, gli incisi, ma anche le virgole prima del ma, parecchie ripetizioni e anche delle sviste a livello di errori di battitura. Niente di troppo grave, ma nel complesso ci sono troppe, tante sviste. E poi ci sono anche dei problemi con il vocativo, in alcuni casi metti la virgola, in altri te le perdi proprio.
Sorvolando su questi piccoli errori, hai una buona padronanza della grammatica, ti basterebbe rileggere per bene la storia per accorgerti delle sviste e nel caso chiedere aiuto a una beta, una lettura esterna riesce a trovare quello che chi ha scritto non vede.
Comunque nel link che allegherò alla valutazione c’è il documento con la storia e tutti i miei appunti e le correzioni.
 
Lessico e stile 6/10:
 
Hai uno stile molto scarno, privo di descrizioni approfondite, non dico che sia un male, ma per riuscire a fare arrivare le giuste emozioni al lettore devi riuscire a trattarlo in maniera adeguata, con le giusti dosi di introspezioni. Facendo capire e immaginare i luoghi in cui si stanno svolgendo i fatti, al contrario nel tuo racconto in alcune parti mi è sembrato di leggere una lunga lista della spesa. Non prenderla a male, ma se ti soffermi bene a rileggere la storia puoi rendertene conto anche tu. Descrivi quanto avviene in corte frasi una dietro l’altra, che non sono sbagliate, ma per un determinato genere di racconti non è adatto.
Hai scritto una storia fantasy, creando un mondo particolare, due regni del tutto differenti, uno più rurale, dove questo tiranno comanda, l’altro una storta di luogo steampunk, fra il fantasy e il moderno, eppure di tutto questo non c’è nessuna descrizione, nessuna città descritta sia a livello visivo che strutturale dei due regni. Una è una monarchia, ok l’altro un luogo dove c’è un tiranno, e basta. Mi addentrerò su questo argomento più avanti, parlando della trama perché sto uscendo fuori tema.
Comunque, personalmente non amo gli stili come il tuo, sono in pochi a riuscire ad utilizzarlo bene rendendo le storie complete sotto ogni punto di vista. Come ho scritto sopra, usando frasi brevi e incise, devi riuscire a rendere la storia molto più introspettiva facendo arrivare i sentimenti dei personaggi, le loro emozioni e tramite i loro occhi riuscire a descrivere, anche se in minima parte l’ambiente dove si muovono.
Una parte che ho apprezzato molto, e che sei riuscita a descrivere bene, è quando hai descritto l’immagine, ma anche di questa ne parlerò più avanti.
Parlando di lessico ne fai un buon uso, vari le parole e alcune sono anche molto ricercate, ne conosci il significato e pertanto le usi in maniera appropriata. Mi piacerebbe leggere una tua storia con delle descrizioni più approfondite, non scrivi male e con i dovuti ritocchi potresti migliorare notevolmente.
 
Sviluppo della trama 5/10:
 
Parti dal presupposto che la trama è interessante e se l’avessi sviluppata in maniera più approfondita il punteggio sarebbe stato molto più alto.
Ma andiamo con ordine, sopra ho scritto che la storia manca completamente di descrizioni, ma non solo a livello visivo, ma anche di spiegazioni.
Di Xozas, il cattivo della storia non sappiamo nulla, arriva in questo regno, ne diventa il tiranno, ma su come fa, cosa accade non spendi una parola. È un mago, ha poteri magici, andando avanti con la storia affermi che anche il nonno di Kyjal ha combattuto contro di lui ed è morto per mano di questo essere, quindi si presuppone che abbia una vita più lunga degli altri, ma come mai? Insomma avresti dovuto introdurre in qualche modo sia lui come personaggio, ma soprattutto il modo in cui ha conquistato il regno di Olosk e Raxqua.
Altro punto decisamente dubbio è come è strutturato questo regno, gli orfani finiscono in bordelli, li mandano lì gli abitanti, ma questo avveniva anche prima o solo dopo l’avvento di Xozas?
Ed anche la struttura di queste case di piacere è confusa, prima sono lì e poi a diciotto anni vanno da Xozas che li porta al suo castello e li usa come oggetti, poi per punirli li rispedisce in questi bordelli, eppure al tempo stesso affermi che è geloso dei suoi giocattoli.
Altro punto molto confuso è la storia degli occhi rossi, i giovani che sono per troppo tempo a contatto con Xozas man mano perdono la loro anima, in che modo? Potrei capire per via di quello che l’uomo gli fa, per le violenze, per essere continuamente usati come oggetti, ma deduco che da come lo intendi tu è perché stargli accanto è corrosivo, come se avesse dei poteri che man mano assorbono lo spirito e l’anima di coloro che gli sono vicino, ma in questo caso sarebbe stata logica e utile una spiegazione. Per quale motivo accade loro questa cosa? E qui torniamo alla domanda, è un mago, una creatura con dei poteri soprannaturali, uno stregone, un necromante, insomma di esseri nella letteratura fantasy che hanno poteri maligni ce ne sono a bizzeffe forse sarebbe stato il caso di farlo appartenere a una di queste categorie, avrebbe avuto più senso nell’intera storia. Anche perché a un certo punto della storia, lo stesso principe di Reis afferma che non ha idea e non hanno notizie se il loro nemico è un mago o sa usare la magia. Cosa che tu gli fai fare normalmente, appare a Okali così all’improvviso, circondato da corvi, come è possibile?
Nell’intera storia ci sono delle cose che mi hanno lasciata un tantino perplessa, mi chiedevo come mai non lo spiega, non dice nulla a riguardo. Ci sono cose che accadono e basta.
Altro punto che rende la lettura della storia difficoltosa e la rende anche confusa sono i salti temporali e di ambientazione senza un reale motivo. In quei casi quando cambi ambientazione o punto di vista ti consiglio di introdurlo in qualche modo, o lasciando uno spazio dalla frase precedente.
E qui si va avanti con tante domande alle quali non dai risposta, per poi arrivare verso la fine della storia quando Okali viene stuprato, ecco quella parte mi ha lasciato un pochino perplessa. Anche se lui fino a poco prima di è prostituito accettando che gli facessero qualsiasi cosa, non sta a significare che può superare un’aggressione di quel genere in poche battute e ritrovarsi subito dopo a letto con il principe di Reis. Lo stupro ha delle conseguenze psicologiche che devono essere approfondite, non si può trattarlo all’acqua di rose.
Lo stesso vale per la tortura, insomma Okali dovrebbe aver avuto dei risvolti dopo tutto quello che gli è accaduto, dopo quello che gli hanno fatto.
Io ti consiglio di rivedere tutta la storia a livello di trama e di conseguenza anche di caratterizzazione dei personaggi, perché ci sono dei vuoti che la rendono incompleta, come ho detto in molte parti mi sono domandata come mai sei saltata da un punto all’altro senza un filo logico.
Rivedi anche alcuni dialoghi, ce ne è uno in particolare fra Okali e la sua amica che è confusissimo, quando scappano dalle prigioni, arrivati nelle caverne iniziano una conversazione che salta da un argomento all’altro senza però un motivo apparentemente logico. Rivedi un pochino sono scambi troppo veloci che confondono il lettore.
 
Caratterizzazione dei personaggi 5/10:
 
Ed ecco un altro punto da rivedere per bene i tuoi personaggi. Di tutti loro parli ben poco, non li descrivi e non parlo di una descrizione fisica, ma il loro passato cosa li ha portati a essere quello che sono.
Okali è il protagonista della storia, obiettivamente rispecchia tutti i punti che ho richiesto all’interno del bando, si prostituisce obbligato prima dalle persone della città e in seguito da Xozas, eppure di lui non si sa nulla. I genitori sono venuti a mancare e di punto in bianco gli abitanti della città invece di accudirlo o nel caso di metterlo in un orfanotrofio lo mandano in un bordello? Perché?
È quasi più comprensibile la scelta fatta in seguito, quando prende il potere Xozas, invece di donare al tiranno i figli a cui vogliono bene gli danno ragazzi senza famiglia.
Sarebbe stato interessante e anche utile ai fini della storia che tu parlassi del passato di Okali, descrivendo le sue sensazioni, la paura durante la vita in un bordello e ancora quando è stato mandato da Xozas.
Andando avanti lo vedo sin troppo remissivo, comprendo che ha avuto una vita difficile, eppure in tutto quel tempo passato con il suo tiranno non ha mai provato a scappare. Persino quando lo stesso Xozas lo manda via, pensa che si sta abituando a Reis e che gli piace come posto, ma non gli passa per la mente di rimanere lì o di non dire nulla all’altro.
Anche il suo rapporto con Kyjal l’ho visto svilupparsi in maniera decisamente affrettata, da un momento all’altro i due si innamorano l’uno dell’altro: soprattutto penso che per Okali una cosa del genere deve essere difficile, è stato usato come oggetto, come passatempo e svago sessuale da talmente tante persone, Kyjal compreso, che innamorarsi penso sia difficile.
E poi ritorno a dire che come ha gestito e caratterizzato il momento dello stupro e quanto viene dopo non mi è piaciuto molto. Sì, affermi che è scosso, ma dopo uno stupro all’improvviso una persona non si riprende va al lago con un altro e la notte fanno sesso. Per riprendersi ci vuole un percorso molto lungo, e come tematica va trattata bene e non all’acqua di rose.
 
Di Xozas ho espresso i miei dubbi anche sopra. Di lui non si sa nulla, non da dove viene, né che genere di essere è. Usa la magia, è uno stregone, un mago o quant’altro, non lo dici.
Ha raggiunto il potere conquistando quelle terre eppure non spieghi nulla, solo verso fine storie si scopre che ha combattuto contro il nonno di Kyjal, ma anche qui non si capisce e non dici come mai abbia vissuto tutto quel tempo senza invecchiare, senza risentire del passare degli anni.
Lo hai descritto come un personaggio cattivo e lussurioso, si intuisce che sia anche vendicativo e forse fra quelli della tua storia è quello caratterizzato meglio anche se molto lacunoso.
 
Kyjal mi ha lasciato un tantino interdetta, anche di lui si sa ben poco. Si scopre che è un nobile e in seguito che appartiene alla casa reale. Ma non dici nulla di lui, del rapporto che ha con il padre, del motivo per il quale frequenta dei locali nelle zone meno abbienti della città.
Non spieghi come si è creato la sua brutta reputazione di un affamato di sesso.
Poi anche lui da essere senza cuore ecco che si innamora all’improvviso di questo ragazzo che si prostituisce, afferma di essersi invaghito di lui da quando lo ha baciato. E se ti invaghisci o innamori di una persona la porti in una locanda e fai in modo che si prostituisca? Poi solo dopo gli chiedi di andare con meno uomini possibile? È un controsenso.
Anche di lui bisognerebbe parlare a tutto tondo, del suo passato e cosa lo ha portato a essere quello che incontriamo al momento.
 
Uso dell’immagine 10/10:
 
L’immagine l’hai usata egregiamente, non tanto la descrizione del personaggio, ma piuttosto come hai dato una descrizione delle emozioni di Okali e di quanto vede dal balcone.
Se fossi riuscita, in tutta la storia, a descrivere come in quel punto, sia emozioni che ambientazioni il punteggio e la valutazione sarebbero stati molto differenti.
 
 
***
 
Non pensare che sia stata severa nella valutazione, ma solo obiettiva. Hai un grande potenziale e con le dovute accortezza la storia potrebbe trasformarsi in un racconto molto interessante e completo; anche perché come ho detto, tranne qualche piccola distrazione te la cavi molto bene a livello grammaticale, usi bene la punteggiatura e hai un buon lessico. Devi affinare lo stile e rendere più complete le trame delle storie, ma con un po’ di impegno e rileggendo bene la storia penso che ci riuscirai benissimo.
 
Totale: 33/50