Recensioni di Rory19

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Maschere - 03/11/16, ore 21:28
Capitolo 28: Messieurs faites vos jeux
Non sai che gioia poter leggere dopo così tanto tempo un nuovo capitolo della tua storia! Sofia e il dottor Marcel mi erano mancati tantissimo, così come i loro "giochi pericolosi" che possono sfociare da un momento all'altro in qualcosa di ben poco innocente. Lei non si smentisce mai: da una parte si dice infastidita dalla costante presenza del suo tutor, che va oltre l'ambito lavorativo, ma poi si presenta a casa sua vestita da scolaretta sexy...come pensa che poi il predatore possa starsene buono per tutta la serata senza sferrare nessun attacco alla sua vittima preferita?! Allora lo vuole provocare e vuole essere la prima a "giocare" con lui (anche se ancora non lo ammette apertamente, ma la considera solo come una delle varie ipotesi), perché fino a qualche tempo fa non si sarebbe mai sognata di tenere un comportamento simile!
Anche Adrien è il lupo seduttore di sempre e non riesco a capacitarmi di come Sofia possa resistergli; quando giocano a strip chess, e soprattutto nei momenti finali, immaginandolo mentre le accarezza la schiena nuda con una lama, sono venuti a me i brividi e credo che se mi fossi trovata al suo posto le mie resistenze sarebbero state molto più deboli...di sicuro non sarei riuscita a concentrarmi per trovare la mossa vincente nella partita a scacchi!
Comunque sei sempre magistrale nell'inserire scene comiche che spezzano la tensione sessuale tra loro due e che li rendono un po' meno perfetti (soprattutto lui, che scenda un po' dal piedistallo su cui si è messo! :D): vogliamo parlare della canotta della salute che compare a sorpresa sotto la camicia o dello scherzetto che gli fa lei alla fine, quando gli tira l'elastico dei boxer?? Una piccola rivincita ci stava proprio, oltretutto dopo che l'ha sorprendentemente battuto a scacchi!
Anche se apparentemente si tratta di un capitolo di passaggio, ho scovato alcuni dettagli di notevole importanza che hanno dato conferma ad alcune ipotesi che mi ero fatta in merito agli enigmi apparsi nei capitoli precedenti (vorrei applaudirmi da sola ma evito ahahah). Quindi ora che sei tornata ricomincia la mia impazienza per leggere i prossimi eventi dei nostri amatissimi, così come la curiosità di vedere se sono brava a fare ipotesi e a risolvere tutti questi misteri di difficile soluzione... Bentornata, mi sei mancata tantissimo <3
Recensione alla storia Maschere - 09/05/16, ore 18:22
Capitolo 27: Down the wolf black hole
Ancora una volta, come già mi era successo in passato, mi sono trovata pienamente d’accordo con quanto detto dal “grillo parlante” Claudia alla cieca e ottusa Sofia a proposito del dottor Marcel. Tu sai quanto io ami il personaggio di Sofia e quanto spesso mi sia rispecchiata in lei, ma ultimamente mi sembra che abbia aumentato a dismisura e senza motivi validi la sua diffidenza nei confronti del suo tutor e gli attribuisca comportamenti disdicevoli pur non avendone prova certa; inizio a sospettare che lo faccia per screditarlo ai suoi stessi occhi e avere così una scusa valida per giustificare alla sua coscienza il fatto di averlo respinto. Peccato che, come le fa giustamente notare Claudia, Adrien si sia sempre comportato in modo impeccabile con lei e non sembra proprio che abbia doppi fini. A questo punto mi chiedo: ma se Sofia lo trova così str***o, perché non si decide a lasciarlo perdere definitivamente al di fuori del lavoro? Potrebbe benissimo non andare allo Spades and Hearts, rifiutare il suo invito a Venezia e non accettare inviti per Capodanno che hanno solo lo scopo di farlo irritare (per usare un eufemismo). E con che diritto prova gelosia nei suoi confronti? Allora non è vero che lo considera un seduttore da cui tenersi alla larga… Dovrebbe proprio fare un po’ di chiarezza nei suoi sentimenti, perché non può continuare a barcamenarsi così ancora a lungo.
In ogni caso, detto ciò passiamo alle note positive del capitolo: che tango!! Me li vedevo davanti agli occhi da quanto hai descritto bene la scena, ponendo l’attenzione su ogni singolo movimento e sguardo scambiato tra i due. Non c’è che dire, se ballato bene il tango è la danza più sensuale che esista ed è in grado di creare una carica elettrica tra i due partner che va al di là del semplice susseguirsi di passi ritmati. In particolare, una frase secondo me ha reso perfettamente la tensione erotica (eh sì, ammettiamolo) tra Sofia e Adrien: “La mano sinistra che imprigionava la sua, la destra che le cingeva la schiena, i pettorali che baciavano i suoi seni, le gambe che si avviluppavano, il respiro sulle sue labbra che, fluendo in lei, accarezzava la sua anima.” Quasi svenivo pure io insieme a Sofia! Sono momenti privati come questi che dovrebbero farle capire quanto Adrien sia diverso da tutti gli altri uomini, anche (banalmente) per il fatto che non voglia tirarsela ma, al contrario, ammetta candidamente di aver imparato la tecnica solo guardando dei video su internet e non chissà dove. Ma quando si deciderà a buttarsi Sofia?? Altrimenti vado io al suo posto se continua così :p Visto che si sta specializzando nella risoluzione di enigmi, che risolva anche quello che c’è dentro di lei!
Sono curiosissima di vedere cosa succederà al cenone di Capodanno, visto che a quanto pare Sofia non è l’unica a essere gelosa… La sgommata finale, dopo che Gabriele la bacia sulla guancia, mi lascia presagire un’ira funestissima da parte di qualcuno! Complimenti come sempre e grazie per farmi passare momenti piacevoli con i tuoi capitoli sempre ottimamente scritti :)
Un bacione
Recensione alla storia Maschere - 15/03/16, ore 17:54
Capitolo 26: Timeo Danaos et dona ferentes
In questo ventiseiesimo capitolo vediamo Sofia muoversi per la prima volta dall'inizio del racconto in un ambiente diverso da quello fiorentino e facciamo finalmente conoscenza con le tre figure femminili che hanno avuto una rilevante importanza nel corso della sua infanzia prima e della sua adolescenza poi.
Ho apprezzato molto il personaggio di Melissa, che (un po' come Claudia) con la sua schiettezza e il suo pragmatismo cerca di aprire gli occhi a Sofia sull'intricata situazione sentimentale che sta vivendo con i due uomini recentemente entrati a far parte della sua vita (sottoscrivo, in particolar modo, la frase da lei detta sulle lingue lunghe e sul fatto di negarsi qualcosa che potrebbe valere la pena vivere: brava Melissa!). Giustamente, però, le pone anche una domanda sul terzo uomo che frequenta, domanda che mi sono posta anch'io più di una volta, ma Sofia persevera nella sua cecità e sembra addirittura non capire cosa intenda ipotizzare l'amica. Sono proprio curiosa di scoprire in futuro se la sua supposizione fosse esatta!
Mi è piaciuta molto anche la nonna della ragazza, che con la sua saggezza cerca di infondere alla nipote quella fiducia e quella speranza che sembrano essersi smarrite, al pari di quelle di sua madre, molti anni prima. Come molte nonne, anche la nonna di Sofia ha la vista lunga e capisce subito che quel "giovanotto" che lavora con lei non le è del tutto indifferente. La madre della ragazza, infine, è proprio come me l'ero immaginata leggendo le parti dei capitoli precedenti che la riguardavano: una donna segnata irreversibilmente dai tristi fatti successi anni prima e che, pur di impedire una simile sofferenza alla figlia, non esita a controllare ogni aspetto della sua vita privata per assicurarsi che non conceda la sua fiducia a nessun uomo e non ripeta quindi il suo stesso errore.
Durante la cena è stato molto divertente scoprire che il primissimo incontro tra Adrien e Sofia risale addirittura a quando lei era ancora neonata (le loro vite sono destinate a incrociarsi, ormai non ci sono più dubbi) e quasi mi strozzavo anch'io dal ridere vedendo Sofia che prima si soffocava con l'acqua per la sconcertante scoperta e poi tirava un calcio alla povera Melissa che non tanto velatamente la stava deridendo! L'apice della comicità, però, secondo me è stato raggiunto nella parte iniziale dello scambio di messaggi tra la streghetta e Dracula: ho capito che Sofia è alquanto ingenua, ma come fa a non rendersi conto delle figuracce a cui va incontro con certi suoi comportamenti avventati?! Io leggendo mi stavo sbellicando dalle risate, ma se fossi stata al suo posto avrei desiderato solamente sotterrarmi per la vergogna e non farmi vedere mai più da anima viva! Per sua fortuna, però, Adrien non rinuncia a rivolgerle la parola ma, anzi, più tardi le rivolge un complimento che le fa capire come non si sia mai scordato di lei in tutti questi anni.
E che dire poi del pacco regalo che le fa recapitare? Ogni singolo oggetto contenuto in quella scatola ha un significato particolare per loro due, dal più "banale" al più ricercato, ma ce n'è uno che mi ha lasciato senza parole e a cui non capisco bene che significato attribuirgli; Sofia lo ha rifiutato quella sera a casa sua e sembrava che anche lui fosse disposto a rinunciare alla cosa, quindi perché ora se ne esce addirittura con un voucher per una notte in suite a Venezia? Cosa sta architettando? E Sofia cosa deciderà di fare? (Se non pongo una sfilza di domande in ogni recensione non sono contenta -.-) Anche perché non sorvolerà tanto facilmente sul fatto che, sotto le mentite spoglie dello Stregatto, non abbia rinunciato a chiedere un nuovo incontro alla sconosciuta "Alice"... (Qui avrei un'altra domanda, ma evito di ripeterla perché già l'avevo posta in passato... Ma se gli occhi di Sofia non si scordano tanto facilmente... Basta, non parlo oltre!) E Alice si presenterà all'appuntamento? Chissà...
Arrivo ora all'altro tema del capitolo: la lettera trafugata da Sofia in casa del suo  amante. Questa lettera potrebbe verosimilmente essere il primo tassello per arrivare a scoprire l'identità dell'uomo misterioso; in particolare, un dettaglio scritto da questa Amelia mi ha fatto pensare a un certo personaggio a cui era stato fatto un accenno in passato (che plausibilmente dovrebbe essere il Vincenzo destinatario della lettera) e che confermerebbe l'idea che mi sono fatta da tempo sulla persona che si nasconde sotto la maschera della bauta. Anche qui non vedo l'ora di leggere il prosieguo per vedere se le mie supposizioni si riveleranno esatte o, al contrario, totalmente infondate.
Non posso che rinnovarti i miei complimenti per i risvolti che sta assumendo la storia e per gli escamotage originali, seppur per nulla facili da portare avanti, che hai deciso di adottare, come la serie di enigmi da risolvere e la trovata della "storia nella storia". È sempre più evidente che questo non è il classico (e per qualche verso scontato) racconto di un triangolo sentimentale, ma nasconde tra le sue pieghe aspetti molto più profondi e affascinanti. Brava davvero!
Un abbraccio :)

P.S. Come hai potuto interrompere il capitolo proprio quando Sofia si trova un gran pezzo d'uomo sul letto?? Ora mi lasci in ansia fino al prossimo aggiornamento >.< :p
(Recensione modificata il 15/03/2016 - 06:00 pm)
Recensione alla storia Maschere - 14/02/16, ore 17:36
Capitolo 25: Маскарад
Carissima autrice, ho un grosso problema: da quando ho iniziato a leggere questa storia ho sempre avuto una preferenza non troppo nascosta per il fascinoso e intrigante dottor Marcel e non più tardi di due capitoli fa ti dicevo che mi ero definitivamente innamorata di lui. Ora, com’è possibile che con questo capitolo, al pari di Sofia, io mi senta di starlo tradendo, provando un’attrazione che va al di là dell’aspetto fisico per la bauta?? Mi spiego meglio: se quest’uomo misterioso avesse mantenuto anche in questa occasione il suo comportamento in qualche modo “misurato” e controllato che aveva assunto nei precedenti incontri con la ragazza, forse non mi sarei sentita così coinvolta da lui. Invece, le lunghe settimane di lontananza (unite agli inequivocabili segni sul collo di Sofia) hanno acceso in lui una brama e scatenato una gelosia che lo hanno reso quasi aggressivo, possessivo e smanioso di riprenderla tra le sue braccia. Non è però stato questo a colpirmi (ok non solo, un po’ anche questo, lo ammetto :p), bensì il fatto che, a differenza della maggior parte degli uomini di oggi, abbia abbandonato in tempi tutto sommato brevi la rabbia e la parte “negativa” della gelosia per incanalarle e dar loro sfogo in un modo decisamente piacevole per entrambi, prima, e coccolando Sofia con un bagno caldo e una lettura, poi.
Perciò io ti chiedo: non potevi creare un classico e odioso antagonista, in modo da rendere la vita più semplice alla protagonista e a me che, leggendo, mi immedesimo in lei?! No è ovvio, sarebbe stato troppo bello; ci ritroviamo così a un punto in cui, se siamo in presenza della bauta, il nostro pensiero corre ad Adrien e viceversa. Sofia si trova in una condizione che non avrebbe mai immaginato possibile e che le fa provare un’enorme vergogna: essersi ridotta al livello di suo padre (obiettivamente le due situazioni sono piuttosto diverse e distanti, ma lei non riesce a non vedersi esattamente uguale all’uomo che ha distrutto la sua felicità quando ancora era una bambina e che ha condizionato per sempre la sua vita).
Anche l’uomo in maschera, come Adrien, deve avere qualche problema profondo, forse legato al suo passato, perché ancora una volta confessa a Sofia di avere difficoltà a vivere l’intimità con una donna, arrivando addirittura a scusarsi (a mio avviso senza motivo) per il cosiddetto “marchio” che le lascia. Inoltre, notiamo che non risponde con un diniego alla domanda di lei se si conoscono nella vita reale: sarà quindi un silenzio assenso? E perché è così sicuro che le cose non funzionerebbero tra loro a maschere calate? Sono amici e teme di perdere anche la sua amicizia se dovesse dichiararsi a lei? Troppe domande come al solito mi ronzano nella testa…
Sofia, dall’altra parte, si sente ingannata da tanta reticenza, ma preferisce mettere da parte tutti i suoi dubbi perché comunque si sente ormai legata a lui e, inoltre, è la sua ancora di salvezza per non cadere nel baratro rappresentato da Adrien Marcel e da tutti i suoi pericoli. Ormai nemmeno lei crede più all’elenco infinito di bugie che dice sul suo conto, è perfettamente cosciente dell’attrazione fisica e mentale che c’è tra loro e spera che il suo amante possa aiutarla a liberarsi di quella presenza sempre più incombente nella sua testa; il fatto che, però, scelga di leggerle un racconto che sembra fatto apposta per ricordarle il suo tutor non la aiuta esattamente a rimuoverlo dai suoi pensieri, anzi, la porta a chiedersi chi tra i due sarebbe più accecato dalla gelosia vedendola tra le braccia di un altro.
Come ormai è mia abitudine, ti lascio con i miei complimenti per le perle stilistiche che trovo in ogni capitolo; in questo, in particolare, mi sono molto piaciuti i vari richiami al campo semantico del mare (“la gelosia stava annegando lui, naufrago in un oceano di rabbia e pazzia”, “occhi burrascosi”…), il riferimento pittorico perfettamente appropriato e magistralmente descritto (ovviamente sono andata a cercarmi il quadro in questione per soddisfare la mia curiosità :D), il paragone con il torero e quello con il marmo (in questo caso, però, bollente come fuoco). Bravissima come sempre!
Un bacio.
Recensione alla storia Maschere - 11/01/16, ore 23:27
Capitolo 24: La fille au collier de velours
Sarò sincera: un po’ speravo che, nonostante quel “Non possiamo” posto in chiusura del capitolo precedente, Sofia e Adrien oltrepassassero le loro remore e si abbandonassero, almeno per una sera, a quel desiderio latente che li attrae sempre di più l’uno verso l’altra. Allo stesso tempo, però, sono la prima a riconoscere che, data la natura dei personaggi e considerando tutte le complesse sfaccettature che caratterizzano le loro personalità, sarebbe stato poco realistico un loro completo abbandono al piacere dei sensi allo stato attuale delle cose. Entrambi provano desideri contrastanti, ma se per quanto riguarda Sofia capiamo abbastanza bene sia ciò che la spinge verso di lui (su questo punto vorrei farti i complimenti per come hai saputo far percepire la differenza tra l’attrazione più prettamente fisica e “umana” provata dalla ragazza per l’uomo in maschera e quella posta a un livello decisamente più elevato, che oltrepassa il sublime, nei confronti del dottor Marcel, che si sviluppa su un piano mentale oltre che fisico) sia ciò che la frena, Adrien è come al solito più enigmatico: è attratto da lei solo fisicamente o inizia a provare un sentimento più profondo? E quando lei lo rifiuta, lui si ferma immediatamente solo perché realizza l’inappropriatezza della situazione, perché se oltrepassasse questo limite non potrebbe più fermarsi né tornare indietro, o per altro ancora? In ogni caso, si dimostra ancora una volta un uomo diverso da tutti gli altri e reagisce in maniera completamente inaspettata e imprevedibile al rifiuto di Sofia, trincerandosi dietro una maschera di indifferenza (in grado di provocare, a mio avviso, molto più dolore che non una sfuriata carica d’odio) e tornando, di lì a poco, a proporle i suoi soliti quesiti misteriosi come se nulla fosse. Anche nei giorni successivi le cose tra di loro non cambiano: ufficialmente si ignorano il più possibile, ma poi non perdono occasione di provocarsi a vicenda, con duelli verbali che vedono nell’ingenua Giada la terza parte di un dialogo che in realtà riguarda solo loro due.
Mi ha incuriosito molto scoprire che, in passato, oltre al remoto episodio del Giardino di Boboli, Adrien e Sofia avevano avuto modo di incontrarsi un’altra volta, nelle vesti rispettivamente di un vampiro e di una streghetta (personaggi poi richiamati sulla scacchiera comprata dalla ragazza come regalo di Natale per il suo tutor). Già allora, entrambi si discostavano come carattere dalla maggioranza dei loro rispettivi coetanei e anche un’apparentemente banale serata in discoteca (a cui erano stati trascinati controvoglia) aveva permesso loro di trovarsi in mezzo alla bolgia composta da innumerevoli “morti di f***” e da altrettante “ragazze facili”. Due cose soprattutto mi hanno colpito in questo ricordo del passato: l’innato senso di protezione di Adrien nei confronti di Sofia, che si manifesta in modo naturale e spontaneo come in occasione di tutti gli altri loro incontri passati e futuri (indipendentemente dal fatto che i due sappiano o meno chi hanno di fronte), e la scena in cui posano le loro mani intrecciate sul petto di lui, che mi ha ricordato un dettaglio del loro risveglio insieme all’inizio del capitolo 17.
L’Adrien ventiquattrenne che vampirizza in modo giocoso il collo della giovanissima Sofia ci riporta all’Adrien di oggi che, con fare molto meno scherzoso, lascia il suo segno indelebile sulla pelle e nell’anima della sua “bambina”, denudandola di tutte le maschere che porta abitualmente e lasciandole solo come ultima “protezione” l’identità fittizia di Alice, dietro alla quale lei decide di celarsi ancora una volta per confessargli le sue paure e i suoi desideri più nascosti, oltre che per comunicargli che aveva ragione quando le disse che “non sempre tutto è come sembra”.
Sofia, infatti, ha scoperto grazie all’aiuto involontario di Claudia che il suo amante mascherato non l’ha mai tradita e che, forse, a questo mondo c’è ancora qualche uomo meritevole di fiducia. Volevo soffermarmi un attimo anche sulla scena del dialogo tra le due coinquiline: capisco che, nel momento della rivelazione, Sofia fosse completamente focalizzata sul suo uomo misterioso e sul desiderio impellente e improrogabile di rimettersi in contatto con lui, ma mi sembra che abbia avuto poco tatto nei confronti dell’amica che, in fin dei conti, sembrava venire da giorni di profondo turbamento e stava chiedendo il suo aiuto su una questione per lei di grande importanza. Credo che ci sia qualcosa oltre il tatuaggio a inquietarla così sensibilmente e che non sia riuscita a dire tutto quello che avrebbe voluto.
Concludo evidenziando una metafora che mi ha colpita molto per la sua notevole originalità: lo squarcio nell’anima di Sofia che, così come quello sulla calza, è destinato inevitabilmente ad ampliarsi sempre di più. Sono anche queste piccole perle che mi hanno impressionato fin da subito nella tua scrittura, immagini e parallelismi ai quali io non riuscirei mai ad arrivare nemmeno se ci pensassi una vita intera e che mi fanno ammirare sempre più il tuo stile unico, nonostante gli ormai innumerevoli e deplorevoli tentativi di simulazione.
Ti abbraccio forte.