Recensioni di Jessica24

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Oltre le ombre - 31/01/14, ore 20:59
Capitolo 21: Ego te absolvo?
Ciao!
Le mie parti preferite sono state il dialogo tra l'Erik del musical e l'Erik del libro ( non sapevo che lo avessi scritto anche tu :) ) e la descrizione che hai fatto della prigione.
Il mio odio per Antoine sta aumentando e in questo capitolo sono arrivata a paragonarlo a Frollo ( perchè pensa di Vivian le stesse cose che il giudice pensava di Esmeralda ) e a Gaston ( per la frase in cui Vivian lo chiama mostro ).
Alla prossima volta, dearie.
Jessica21 :*
Recensione alla storia Oltre le ombre - 20/01/14, ore 22:44
Capitolo 20: Apparenza
Di questo capitolo la mia parte preferita è senza dubbio la prima: i dialoghi tra Vivian ed Erik - le confessioni che si sono fatti a vicenda, l'uscita in gondola ( anche se rovinata dai soldati >_< ) e i progetti di viaggio di cui avevano iniziato a discutere.
Finchè Antoine non ha rovinato tutto e adesso Erik non si fida più di Vivian ... Spero che nel prossimo capitolo, quando Vivian lo ucciderà, la sua morte sia molto lenta ed estremamente dolorosa.
Recensione alla storia Oltre le ombre - 18/01/14, ore 21:17
Capitolo 19: Rosso Eden
Erik, immobile a qualche metro di distanza, pallido quanto lei era paonazza, avvertì il suo cuore, per la prima volta da quando Christine lo aveva ridotto in pezzi, che si risvegliava prepotentemente dinnanzi all’orrido spettacolo e che diveniva un’entità a sé, separata dalla mente fredda e disincantata e altrettanto pressante e persuasiva. Era una creatura di istinto e di sentimenti, un lato di se stesso che credeva di aver perduto per sempre e che l’aveva spinto, anni prima, a rivelarsi alla piccola Christine sotto un’identità fittizia malgrado il buonsenso gli gridasse di non farlo, e in seguito a portarla nella sua dimora, una volta cresciuta. Adesso rinacque dalle ceneri con l’ardore convulso di una fiera in procinto di avventarsi sulla preda e riempì il suo corpo gelido e indurito di un calore sconvolgente e doloroso, di un fuoco che gli incendiava le vene ad ogni battito di cuore e che lo legava, indissolubilmente, all’altrettanto rovente fuoco che scorreva in Vivian. Tutto il suo essere palpitava di quella forza ritrovata nel momento di maggiore tensione e gridava a squarciagola il nome della ragazza, il cui calore rosso (adesso, finalmente, riusciva a vederlo) si affievoliva sempre di più, abbandonandole il corpo ancora in preda agli spasmi dell’agonia e lasciandolo freddo e inerte come era stato lui dopo la notte del Don Juan.
Sarebbe dunque stato necessario il sacrificio di Vivian, per riportarlo alla vita? Avrebbe dovuto donargli il suo fuoco, la sua forza vitale, e rimanere vuota e inanimata come la bambola che aveva fatto a pezzi?

Non gli importava di nulla, in quel momento. Le malefatte che avrebbe messo in atto, i brani che avrebbe composto e cantato, le migliorie che avrebbe apportato alla sua dimora, i torti che avrebbe raddrizzato, tutto era scomparso dalla sua anima, sostituito da un unico imperativo, un unico ordine: non perdere Vivian. Se l’avesse perduta, sarebbe stato tutto vano. Il suo amore per Christine, il suo odio per gli esseri umani, i suoi delitti, i suoi ricatti, gli abusi che aveva subito, i dieci giorni di novità e di pace appena vissuti, il tradimento di sua madre, l’orrore e il marciume della sua esistenza miserabile e gretta…

Nella sua mente la rivide in quei momenti di serena tranquillità domestica, con le guance rosee, il viso acceso e divertito, gli occhi brillanti e passionali. Risentì la sua risata squillante e sgangherata, la sua voce forte e sicura, si figurò il suo sorriso, caldo e aperto, che mostrava tutta la dentatura e le illuminava il volto, provocando in lui un calore cui non era stato capace di dare nome. Ella aveva portato nel suo mondo freddo e buio luce e allegria, speranza e fiducia nel futuro, ma lui non aveva voluto capire, aveva preferito restare legato ad uno spettro, costringendola ad uccidersi per dimostrargli il suo amore. Invece di scaldarsi al calore del suo fuoco, l’aveva soffocato, l’aveva spento, negandosi il sogno di una possibile felicità, di un nuovo inizio, più luminoso, più leggero, più umano.

Ella non poteva essere morta. Se fosse morta, l’ancora che lo teneva legato al mondo, alla vita, ai sentimenti, alla ragione, si sarebbe spezzata bruscamente in due parti, l’avrebbe privato del suo sostegno, di un motivo per continuare a esistere, facendo volare la sua mente in un luogo fantastico e introvabile. Sarebbe impazzito…non avrebbe sopportato quella perdita, di cui egli era l’unico responsabile, non sarebbe riuscito, adesso che si era squarciata, a ricostituire la coperta e a nascondervi sotto quest’ultima, orribile colpa…il solo indugiare sulla sua pesantezza, sull’effetto che esercitava sulla sua anima (sempre che ne avesse una), provocò un tremito evidente nel suo equilibrio e fece vacillare qualcosa dentro di lui.
In un moto di rabbia e di dolore, gettò la caraffa contro il muro e la mandò in frantumi, provocando un frastuono che turbò il mortuario silenzio della Dimora sul Lago. Ciò che restava del contenuto si sparse a terra in una pozzanghera di lacrime e di sangue, e fu come se anche in lui si spezzasse qualcosa, forse l’ultimo vincolo che gli impediva di impazzire, l’ultimo brandello di ragione rimastogli. Si strappò la maschera dal volto, poiché soffocava e non resisteva più con quella indosso, ed emise un ruggito furibondo, afferrando Vivian per le spalle e scuotendola violentemente: “Svegliati, maledizione! Non puoi lasciarmi adesso! Non puoi abbandonarmi qui da solo! Hai detto che mi amavi, che mi volevi accanto! Hai promesso che saresti rimasta con me!”

“Ma Vivian avrebbe potuto tenermi insieme” il pensiero lo ossessionava: “Avrebbe potuto impedire alla mia anima di andare in pezzi”.
Come evocata dall’intensità dei suoi desideri distrutti, ella gli apparve all’improvviso, afferrandogli la mano con cui seguitava a martoriarsi prima che potesse aprire altre ferite e pronunciando un deciso: “Basta!”

Erik non voleva più resisterle. Era pronto ad ammettere la sconfitta più dolce della sua vita, a lasciare che il liquore bollente e inebriante dell’amore gli entrasse in circolo, sbiadendo ogni cosa intorno a loro. Gli occhi di Vivian brillavano di una luce calda ed intensissima, entravano nei suoi fino a raggiungere un’anima di cui finalmente era consapevole, lo invitavano a scoprire un universo di delizie che non aveva mai conosciuto prima, in cui c’era spazio per la felicità, il riso, il sole e persino…il vero amore.
Lo esplorarono insieme, scrutandosi da principio come due belve affamate e scegliendo strategie di attacco e di difesa che avrebbero portato ad una sola conclusione, perché l’attacco era invincibile e la difesa non aspettava altro che crollare. Tutto venne accantonato e dimenticato per far spazio al loro desiderio selvaggio e incontenibile, celebrato sul pavimento, sul letto, in piedi o aggrappati ai drappi…il fuoco che li alimentava e che divampava ad ogni bacio, ad ogni carezza, ad ogni languida parola sussurrata contro la pelle, li arse fino a consumarsi del tutto e per la prima volta nella loro intera, buia e amara esistenza, compresero cosa volesse dire essere davvero amati.



Che bello rileggere questi pezzi: i miei feelings per la romance e l'angst tra Erik e Vivian vanno alle stelle, e anche oltre!
Alla prossima recensione, dearie. Cercherò di essere più selettiva e non mi limiterò a fare il copia e incolla delle parti che mi sono piaciute di più.
Recensione alla storia No One Would Listen - 14/01/14, ore 17:56
Capitolo 1: Prologue
Ciao, sono tornata a rileggere il prologo e a lasciarti una recensione :)
La foto che hai messo mi piace molto - con Erik vestito da Morte Rossa ( ? ), lo sfondo del Teatro dell'Opèra e la ragazza in primo piano, con quell'espressione un pò sognante *^*.
Ho apprezzato anche la citazione di Seneca (y).

E' ora passo alla recensione del capitolo: sei stata bravissima, dearie. Mi è piaciuta la descrizione che hai fatto di monsieur Bamdad e anche di Andrè e Firmin ( sembrava di avere davanti i due attori del film di Schumacher ).
Al prossimo capitolo, Jessica21 :*

P.S.: Farò una recensione più lunga, promesso!
Recensione alla storia Oltre le ombre - 14/01/14, ore 00:00
Capitolo 18: Amore o morte
Feelings everywhere in questo capitolo :D
L'ho adorato dall'inizio alla fine ed è la terza volta che lo sto leggendo. Lo ammetto, sono andata anche a dare una sbirciatina al capitolo successivo e so che a Vivian non succede niente - per fortuna - e finalmente tra lei e Erik inizia la relazione amorosa.
L'impulsività di Vivian mi piace sempre di più - mi piacerebbe essere un pò di più come lei, caratterialmente.
Ed Erik, che vuole allontanarla soltanto per non soffrire ancora per amore ... aww, mi fa venire voglia di coccolarlo XD.
Al prossimo capitolo, Jessica21