Recensioni di LeanhaunSidhe

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Recensione alla storia Desiderio PROFICUO - 21/10/19, ore 10:49
Capitolo 1: DESIDERIO PROFICUO
Ciao, arrivo con calma. :)
Questo passaggio iniziale non mi è chiarissimo:
“Questa esaudisce tre desideri, a caro prezzo. La famiglia chiede duecento sterline per la casa, su suggerimento dell’incredulo Herbert.  ” Il prezzo della prima parte sembra quasi essere quello di vendita della casa, così. Questa, almeno, la mia sicuramente erronea impressione.
Cioè, dopo viene chiarito meglio però, magari, una riga in più per specificare meglio il fatto l’avrei forse inserita. Visto che devo essere precisa, faccio la pallosa e ti cito questo pezzo. Mi sa che devi mettere esse, al femminile.
“Tra un sepolcro e l’altro, esisteva uno spazio ben definito e limitato da aree verdeggianti, alcuni di essi chiusi da recinti protettivi. ”
La descrizione di Herbert appena risvegliato, invece, mi pare perfetta. Dettagliata, potente. L’orrore è chiarissimo dai tuoi dettagli precisi. Anche l’orrore per la sua stessa condizione, mista però ad un istinto malsano e macabro. Mi pare appaia chiaro dalla descrizione, più che dall’introspezione del personaggio. Almeno per me.
L’odore del povero Herbert deve essere davvero terribile, se riesce persino a spaventare il fiuto sensibile del cane di guardia alla sua ex-dimora o, forse, è l’istinto a far giustamente allontanare l’animale
Proseguendo con la tua storia, forse qui, invece di iniziare con Elizabeth, passare alla descrizione dell’edificio poi riprendere col personaggio, sarei passata prima dalla descrizione degli ambienti per poi focalizzarmi solo sui personaggi…
“L’edificio, composto da mattonelle bruno ramato, era articolato su tre piani: quello a terra formato da facciata con ingresso ben robusto; un altro superiore, che comprendeva sette stanze e due bagni; infine un terrazzo sovrastante molto ampio. 
Davanti al complesso, una...”
Dai l’impressione che il padre sappia perfettamente che Herbert sia ritornato come zombie. Sospetto o certezza? Qua la cosa si fa interessante.
Forse, più che sulle descrizioni degli ambienti, già accuratissime, dovresti soffermarti maggiormente sugli eventi e sensazione dei personaggi. Parli di due genitori: uno che arde dalla voglia di aprire al figlio, l’altro conscio della situazione e che vuole porvi rimedio. Si tratta di due personaggi dal potenziale introspettivo altissimo. Penso potresti ricavarci di più.
Non soffermarti solo sui dettagli dell’azione. Interroga i tuoi personaggi. Cosa sentono? Dagli spessore umano, facceli sentire vivi.
Questa frase, importantissima nel racconto:
““Desidero che tutto questo non fosse mai avvenuto!”  ”
Sei sicura che il tempo verbale sia giusto? Non ricordo esattamente le regole del periodo ipotetico, ma credo che ci vada sia mai avvenuto, in dipendenza da un indicativo presente.
Piccolo suggerimento pratico: se non sei sicura di una cosa, non usarla. Semplifica frasi e concetti: periodi coordinati, semplici. Ne uscirà una prosa più facile ma corretta. Poi, piano piano, prendendoci mano, potrai complicare le cose.
Carina ed affettuosa la scena di riconciliazione dei tre familiari, quando tutto sembra risolto.
Questa frase però, ““Tu cucini dei tre” la provocò William con un sorriso, stampato a trentadue denti.  ”Ho capito poco il significato della frase dentro al discorso diretto.
Per la mattina seguente, invece, “Diretto verso il lavandino, sciacquò la testa, afferrò una tovaglia e si asciugò. ” Tovaglia o asciugamano, qui? Probabilmente ho capito male io. La seconda parte, forse, pecca un po’ di confusione. Salti da una scena all’altra ma nel complesso non è male.
E’ chiaro il tuo intento di dare un finale alternativo a questo racconto famoso che, onestamente, non ho letto. Ne conosco solo diverse parodie, prima fra tutte quella dei Simpson. Scherzi a parte… Eccelli nelle descrizioni ma si nota che, in certi punti, padroneggi un po’ meno l’italiano. Vocabolario alla mano. Magari cartaceo. Quelli grossi, vecchi, con tanti esempi. Non mettere cose di cui non sei sicura. Leggi. Cerca esempi. Non è sempre necessaria una precisione chirurgica nelle descrizioni. A vole non importa sapere da quale occhio scaturisca una lacrima ma il suo significato. Insomma… continua ad esercitarti perché traspare una grande passione ed ottimi intenti dai tuoi scritti. Però, qualcosa va limato. L’unica, in questi casi, è armarsi della propria passione e continuare ad esercitarti. Non mi sento di darti consigli di tecnica perché i miei lavori sono estremamente noiosi e li leggono in pochi. Forse, solo, alleggerisci. Togli il peso alle parole la dove non serve. Nel senso calviniano del termine. E continua a scrivere, ancora, ancora e ancora. Alla prossima.