Recensioni di ToraStrife

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia ASCENSORE - 27/01/24, ore 11:21
Capitolo 1: ASCENSORE
E' il titolo ad avermi attirato verso questa breve one shot: richiama infatti un misconosciuto film omonimo, horror olandese del 1983, a cui in qualche modo si ricollega.
Non per la natura stessa delle forze malvagie, nella pellicola legate all'ascensore stesso, mentre qui è legato a chi vi nasconde dentro.
Piuttosto, per i lunghi momenti condominiali, abitudinari, banali e inondati di stress quotidiano, proprio come la vita della povera protagonista: l'orrore non è l'elemento centrale, quanto piuttosto qualcosa che colpisce solo ai margini, giusto per farti presente che il peggio che hai vissuto in quella giornata, può ancora peggiorare.

Shot sintetica, di poche e  precise descrizioni, forse la parte dell'ascensore avrebbe avuto maggior bisogno di spazio narrativo, per costruire un vero crescendo che inquietasse davvero fino al culmine, che è quindi è risultato più didascalico che coinvolgente.
Ma in fondo, la banalità del finale, o meglio, e della brutta fine della protagonista, svenuta prima ancora di morire, riflette quella della sua vita, che alla fine non è che un ripetersi di quella brutta giornata, descritta qui scrupolosamente.
Insomma, il vero orrore qui non è una entità sovrannaturale di un ascensore posseduto,  quanto piuttosto, la noiosa, solita vita di una commessa frustrata, al quale è stato dato un finale un minimo emozionante.

Rileggendola, ho riso, notando una cosa: il racconto alla fine, è una immensa parodia, in chiave horror, della pubblicità della Fiesta, con la commessa, mezzogiorno, un panino al volto e... non ci vedo più dalla fame! BUIO!
Recensione alla storia Dieci minuti - 09/08/18, ore 22:48
Capitolo 1: Dieci minuti
Variante di una famosa leggenda metropolitana il cui attore era un Diavolo della Tasmania scambiato per gattino di importazione.
Dal bollino rosso mi aspettavo, confesso, descrizioni truculente e raccapriccianti, immagino invece che la ristrettezza riguardi più la natura moralmente delicata della vittima, un infante.

In realtà il vero aspetto inquietante della faccenda deriva proprio dalla mancanza di descrizioni raccapriccianti, e di come si sia puntato sull'aspetto grottesco, con un maiale che, obbedendo che ai suoi istinti, non ha alcuna coscienza della gravità della situazione.

A fine lettura ho googlato sulle effettive caratteristiche carnivore della specie, senza risultati concreti.
Quindi il lavoro della fic, come storia creepy, di lasciare un inquietante dubbio alla fine della storia, sospesa tra leggenda metropolitana e verosomiglianza, direi che è stato reso alla perfezione.

Oink oink.
Recensione alla storia Sono arrivati dell'Oceano - 19/03/15, ore 23:37
Capitolo 1: Sono arrivati dell'Oceano
Da tempo non mi capitava una storia così bella. Nulla da togliere alle altre della sezione, ma c'era sempre un alone di dilettanza che le faceva somigliare a delle semplici creepy pasta.

Poi arriva questo gioiellino: un massacro di tremila persone raccontato indirettamente, un richiamo al film Deep Rising (o il videogioco Carrier di Dreamcastiana memoria).

Insomma, il mare è sempre pieno di misteri, e questa testimonianza è raccolta con una lucida freddezza alla X-files.

Riesce a rabbrividire pur non descrivendo l'inferno che è stato teatro dell'orrore (ma non sono le cose suggerite le più terrificanti?)

Riuscita e benvenutavariazione sul tema 'infetti' (piagata dallo stra-abuso del tema zombies).

Meriterebbe un Survival Horror tutto suo, i mostri di petrolio sono un combustibile molto allettante ("oro nero", ironia dei termini).

Nel frattempo metto non la bandiera verde, ma quella a scacchi bianchi e neri: hai vinto!
Recensione alla storia Aokigahara - 09/03/15, ore 13:19
Capitolo 1: Aokigahara
Storia carina e apprezzata, il tema "bosco stregato" è sempre avvincente, ed è stata narrata in modo semplice ma efficace.
La povera gaijin che finisce nell antro di un bosco vorace di suicidi dà i brividi, forse di più che non il divorarli in senso letterale.
Ma il sovrannaturale giapponese è così: una fatale epidemia di rancore e morte.

Sayonara-
Recensione alla storia Heidi - 09/03/15, ore 08:46
Capitolo 1: Heidi
Adoro le storie sulle bambole, infatti le leggo sistematicamente pur sapendo

ti trovarci sistematicamente tutti i cliché del caso.
Questo ovviamente esclude ogni originalità da parte di questa, fic, ma come

già detto, in queste storie non è necessariamente ciò che bisogna cercare.

Il finale, in realtà, non è più originale del resto della storia, e

soprattutto, manca del particolare più importante. Il corpo di carne della

protagonista, che fine ha fatto? Non è mai esistito, cancellato dai ricordi

di tutta la famiglia? Oppure ora è sotto la guida della bambola.
Sarebbe stato carino per la protagonista vedere la bambola nel corpo di carne

guardarla con scherno, a seguito dello scambio di corpi, e subire un

sarcastico "Orribile".
Ma questa è solo una congettura, non influisce sul giudizio.

Nota curiosa, la storia, con la bambola di porcellana dal viso lievemente storto, la ragazza nel corpo della bambola, e una storia di punizione per essere state irrispettose verso l'oggetto, condivide molti tratti simili con un episodio di Ranma 1/2, dove in questo caso l'irrispettoso è Ranma, ma chi subisce lo scambio di corpi è Akane.


Il punto debole della fic è il layout probabilmente studiato per il

"dito che scorre il testo sul Phone": quelle pause in bianco tra un periodo e l'altro, immensi deserti messì lì per andare a cercare il "...e poi che succede?".
Questo espediente può funzionare può andare bene per le storielle con finale ad effetto per Whattusp, ma una buona storia horror non deve averne bisogno, il lettore deve aggirarsi da solo, riga per riga, parola per parola, perché il colpo di scena è nella riga successiva.
Quel rollare di dita, oltre a danneggiarne l'estetica, interrompe la tensione della lettura, e fondamentalmente, è una cosa superflua.


Al contrario, il punto forte della fic, come già detto "solita nel suo genere", è come hai impostato fin dall'inizio il rapporto vittima-bambola.
Non è la solita attesa tormentata in attesa dell'orrore finale, qui il confronto è ben presente, già impostato, la sfida è in corso e poi viene spiegato l'antefatto tramite un flashback.

E' una sfida thrilleresca, a chi non distolga mai lo sguardo (Un po' caro agli Angeli Piangenti del Dottor Who).
E nel complesso, è stata davvero una piacevole lettura.
Heidi ne sarà soddisfatta.