Recensioni di rhys89

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Recensione alla storia Il mio tempo - 13/07/15, ore 14:45
Capitolo 1: Il mio tempo
Quinta classificata al contest I'm no Superman.

Correzioni

1. «...e così sono andata a sbattere contro questo palombaro […] --> Dopo ogni segno di punteggiatura ci vuole uno spazio. Te lo segnalo solo qui, ma quest’errore si ripete ogni volta utilizzi i puntini di sospensione.
2. […] ed è allora che ho capito che il mare poteva anche essere interessante e cominciai a prendere lezioni di sub.» --> Devi concordare il tempo del secondo predicato della frase con quello del primo: “ho cominciato”, non “cominciai”.
3. E anche l'infinita pazienza di cui mi vanto di possedere. --> Se la frase finisse a “mi vanto” andrebbe bene “di cui”, ma visto che “pazienza” si riferisce anche a “possedere” (come complemento oggetto, e non d’argomento come invece è “di cui”) ci vuole il “che”: “E anche l’infinita pazienza che mi vanto di possedere.”
4. […] la signora Miller ha avuto il consulto […] il piacere di dargli questa favolosa notizia.» --> Il soggetto a cui si riferisce la particella pronominale è “la signora Miller”, quindi ci vuole “le”: “darle”, non “dargli”.
5. […] mi rispedite dopo aver tagliuzzato qualche osso. --> Il verbo “tagliuzzare” non può riferirsi alle ossa (nemmeno se usato in senso ironico, come in questo caso), quindi per rendere meglio la frase o cambi il verbo (es. “spezzato”) oppure il complemento oggetto (es. “qualche organo”).
6. […] anche con i suoi pazienti già morti --> Manca il punto fermo a fine frase: “anche con i suoi pazienti già morti.
7. Avrei preferito che mi ignorasse ma, d'altronde […] --> Prima del “ma” avversativo ci vuole la virgola: “Avrei preferito che mi ignorasse, ma, d'altronde […]
8. Sia mai che interrompo il suo ventesimo tentativo […] --> La relativa oggettiva vuole il congiuntivo: “interrompa”, non “interrompo”.
9. […] nessuno di noi era morto ma scoprì che avevamo […] --> Il soggetto è “io”, quindi il predicato deve essere “scoprii”, non “scoprì”.
10. […] sono abituato alle persone che si preoccupano solo per sé stessi. […] --> Quando è preceduto da “stesso/a/i/e”, il “se” riflessivo non vuole l’accento. Inoltre, il soggetto di “si preoccupano” è “persone”, quindi ci vuole il femminile: “se stesse” e non “sé stessi”.
11. […] cominciando a camminare a perdifiato verso lo stanzino […] --> Dato che “perdifiato” significa “fino a perdere il fiato, fino a non poter più respirare per lo sforzo eccessivo” trovo poco indicato abbinarlo al verbo “camminare” perché indica invece un’andatura più o meno veloce, certo, ma mai tale da lasciare con il fiatone (almeno non se cammini nei corridoi di un ospedale) come invece fa una corsa.
12. […] verso lo stanzino dove Barbie e il Pivello si divertivano […] --> Tutte le altre volte che, durante la storia, utilizzi il nomignolo “pivello” lo scrivi con la minuscola. Sarebbe meglio scriverli tutti allo stesso modo, con iniziale maiuscola o minuscola che sia.
13. Vedo Ted […]camminargli dietro come un'anima in pena.
Mi guarda come se stesse camminando verso il patibolo […]
--> La ripetizione dello stesso verbo in due preposizioni consecutive è da evitare, quindi ti consiglio di sostituire uno dei due predicati con un sinonimo di “camminare”.
14. «Fiato sprecato, Perry, la mia scorpacciata di muffin mi sta aspettando […] --> Piccola pignoleria fine a se stessa: Kelso apre la caffetteria soltanto nella sesta serie mentre la tua storia è ambientata nella quinta, quindi sarebbe meglio cambiare questo particolare per evitare incongruenze.
15. […] maniglie dell'amore che stràbordavano dal costumino di pizzo. --> L’accento in questo caso è tonico, quindi non deve essere segnalato graficamente: “strabordavano” e non “stràbordavano”.
16. Il pivello è un dottore quasi – pressapoco – competente […] --> Errore di ortografia: “pressappoco”, non “pressapoco”.
17. […] con il primo malcapitato che mi capita davanti […] --> Ripetizione cacofonica da evitare.


Griglia di valutazione

Aderenza al tema: 15/15
Il limite di Perry in questa storia è apparentemente banale, se vogliamo, ma dietro all’irritazione per l’impossibilità di effettuare una semplice chiamata si legge chiaramente l’angoscia di un padre che non riesce a trovare neanche il tempo per parlare con suo figlio.

Introspezione: 10/12
Ci sono molti discorsi diretti e periodi atti solo a descrivere le semplici azioni del protagonista, per cui l’introspezione un po’ ne risente.
Tuttavia è comunque molto buona: un viaggio nella mente di Perry non è affatto semplice, ma tu sei riuscita a descrivere molto bene quel conflitto tra la soddisfazione di essere un punto di riferimento per tutti e l’irritazione di non riuscire a ritagliarsi un minuto per sé.
Più di tutto, però, mi è piaciuto quello che, di fatto, è il filo conduttore di tutta la storia: il desiderio di Perry di parlare con suo figlio, convinto che anche solo sentire la sua voce lo aiuterà a sopportare meglio l’inferno in cui è costretto a lavorare.
Davvero molto, molto toccante.

Utilizzo della citazione: 5/10
Questa valutazione è stata piuttosto complicata, perché io nel bando avevo detto chiaramente

"Se decideste di scrivere sul fandom di Scrubs, ovviamente la vostra storia la citazione non potrà riferirsi allo stesso contesto (o a uno molto simile) da cui è stata tratta, pena l’annullamento del bonus.
ma, nella tua storia, tu riprendi la citazione riferendoti proprio al momento in cui è stata pronunciata da JD."

Considerando però che, nonostante tu l’abbia ripresa citando direttamente il contesto originale, l’hai inserita in uno completamente diverso, ho deciso di non annullarti completamente il punteggio ma di attribuirtene metà.

Stile e trama: 8/10
Tra gli errori che ti ho segnalato, i punti 2, 3, 4, 5, 8, 9, 11, 13 e 17 hanno influito in questa valutazione perché hanno leggermente disturbato la lettura.
Il lessico utilizzato è adeguato al vocabolario del protagonista (e avendo scritto in prima persona questo è molto, molto importante) e lo stile è fresco, dai periodi secchi e veloci che richiamano la parlantina sferzante di Perry.
L’idea della telefonata che fa da filo conduttore al racconto mi è piaciuta molto, così come mi è piaciuto che tu abbia citato nella storia tutti i personaggi principali di Scrubs senza farla sembrare una forzatura ma, al contrario, presentandoli come incontri casuali e verosimili.
Tuttavia, proprio per quanto riguarda l’interazione di Perry con gli altri personaggi, ci sono state alcune cose che mi hanno fatto storcere il naso: per primo, Perry non chiama mai Kelso “dottor Kelso” ma “Kelso” o “Bob” (o insulti gratuiti a random, ma questa è un’altra storia); stesso dicasi per Doug, che non è mai “Dottor Murphy” e nemmeno “Doug”, ma “mammoletta”, “nervosetto”, “pisciasotto” et similia; lo sproloquio dell’inserviente sulla maledizione inizia molto bene, ma si conclude in maniera troppo normale per il personaggio, e avrei invece visto molto meglio una conclusione del tutto inverosimile e sconclusionata; nella quinta serie JD non dà più del “lei” a Perry ma è passato al “tu” (correzione del 23/6: scusa, ho riguardato qualche puntata e mi sono accorta che a volte JD dà a Cox del lei persino nella settima stagione, quindi avevi ragione tu); infine, è molto raro che Cox e Jordan si dicano “Ti amo”, e di certo non concludono in quel modo le loro telefonate.
Di contro, ho apprezzato moltissimo la breve apparizione del Todd e – “lei” a parte – la scenetta con JD. E, ovviamente, anche le risposte sarcastiche che Cox rifila a tutti quanti, e quel suo sottolineare le parole chiave di un discorso solitamente chilometrico che è così tipicamente suo che ogni volta che leggevo un corsivo sentivo la sua voce, nella mia testa, cambiare di tono!
Per concludere, la tua storia è veramente piacevole da leggere, divertente ma allo stesso tempo profonda, e mi ha catapultato dritta dritta nel meraviglioso mondo di Scrubs e, soprattutto, nella testa mezza matta di Perry, coinvolgendomi dall’inizio alla fine.

Grammatica e sintassi: 6/8
In questa parte di valutazione ti hanno penalizzato in particolare gli errori di tempo/modo/persona dei verbi (punto 2, 8 e 9), quelli di punteggiatura (punti 1, 6 e 7), quello di concordanza del punto 4 e quelli di ortografia dei punti 15 e 16.
Gli altri (punti 3, 5, 10, 11, 13 e 17) sono perlopiù inesattezze che hanno influito in maniera più lieve.
In generale, però, la grammatica è buona e la sintassi molto curata, con periodi semplici, diretti e spesso piuttosto brevi, che danno un bel ritmo alla storia dall’inizio alla fine.

Originalità: 3,5/5
Hai ripreso moltissimi spunti da quella che è la trama originale e questo, pur essendo apprezzabile, ha reso la storia un po’ meno originale.
Tuttavia il filo conduttore della tanto agognata telefonata a Jack, che si dipana per tutta la storia, ha dato quel giusto tocco personale che l’ha resa diversa quanto basta a distinguersi tra la massa.


In conclusione

Aderenza al tema: 15/15
Introspezione: 10/12
Utilizzo della citazione: 5/10
Stile e trama: 8/10
Grammatica e sintassi: 6/8
Originalità: 3,5/5
Totale griglia: 47,5 /60

Bonus generali: 0/4
Bonus fandom: 3/5
Bonus pacchetti: 0/4
Totale bonus: 3/13


Totale definitivo: 50,5 punti.