Recensioni di Chara

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Eppure - 13/04/16, ore 11:09
Capitolo 1: Eppure
Com'è toccante questo breve brano.
Toccante perché è vero, perché tutti ci possiamo immedesimare e possiamo riesumare ricordi che fanno sempre soffrire. Leggendo di queste crepe, ne sono sicura, chiunque pensa alle proprie, pensa a quante volte si è fatto fregare solo perché se non si è così è difficile immaginare che qualcun altro possa esserlo. Credo che questo sia il motivo principale per cui, inevitabilmente, finiamo per lasciarci ferire — finiamo con delle crepe che, sottili o meno, fanno sempre male.
Ci vuole coraggio, secondo me, per scrivere e pubblicare una cosa del genere. È come dare voce a un tormento, vecchio o giovane che sia, recente o passato, non ha importanza. Ripensare a certe cose, affrontarle, scriverle, metterle davanti agli occhi del mondo, fa sempre male.
Però, forse, il coraggio viene dal fatto che chiunque, leggendo queste parole, può trovare un pezzo di sé.
Quindi... nulla, grazie per aver "estorto" una confessione a tutti noi. Breve ma intenso :)
Recensione alla storia Memento - 13/04/16, ore 09:10
Capitolo 1: La Stanza Bianca
Ciao!
Spulciando il tuo profilo, ho potuto capire qualcosa sul tuo stile di scrittura... prediligi le cose un po' "creepy", non è vero? Pensa che io non le so scrivere affatto... però è stato interessante leggerne e scoprirne qualcosa!

A parte questa premessa, devo dire che sono soddisfatta di aver aperto questa storia, perché è molto particolare e non è di sicuro qualcosa che ci si aspetta — a parte le anticipazioni date dall'introduzione, ovviamente.

Prima di tutto, vorrei dire due cose sullo stile: è molto ricco, le descrizioni sono corpose e i dettagli sono presenti quasi tutti. Di solito è molto difficile trovare storie scritte in questo modo che, però, non annoino, e ti faccio i complimenti per essere riuscito in questo intento. Probabilmente il motivo è il ritmo incalzante della narrazione, e la curiosità che spinge il lettore a mettere insieme i pezzi di questa stranissima situazione. Quindi, ti faccio i complimenti.

Anche l'idea mi sembra molto originale — non che io ne sappia qualcosa di situazioni come questa, visto che non è ciò che leggo/guardo di solito — e sicuramente interessante. Come ti ho già detto, fare leva sull'interesse del lettore è un ottimo modo per proseguire una storia che, a livello di contenuti, sembra quasi "difficile".

Le caratterizzazioni, per quel poco che si può vedere, sono spiccate anch'esse: Mercy ha dal prinicipio qualcosa di strano, quindi, quando poi si scopre che si tratta di un software, è quasi un sollievo (una dodicenne che parla in quel modo così consapevole sarebbe stata una pecca, accidenti, ma per fortuna non è così); e Mark... be', lui non sa niente di se stesso, per cui è difficile scoprire qualcosa di lui.

Apprezzo anche il cliff-hanger finale, è un ottimo incentivo per continuare la storia. Se avrò tempo/se ti troverò in qualche scambio e se me ne ricorderò, dato che il mio cervello è un buco nero continuerò sicuramente la lettura!

A presto,
Chara
Recensione alla storia L'alba dopo una mezzanotte perenne - 08/04/16, ore 16:53
Capitolo 1: L'alba dopo una mezzanotte perenne
Che storia curiosa, mi è piaciuta molto la sua particolarità!
Ci sono tanti personaggi, eppure non ce n'è nessuno, perché sono tutti accennati — impalpabili come solo dei sogni possono essere — e poi si dissolvono nel nulla. 
Ciò che mi ha incuriosita di più è l'argomento: gli artisti di strada, proprio perché "di strada", vengono considerati solo relativamente; ma hai dato loro un'identità artistica, se non un volto; hai dato loro una voce per esprimere ciò che tentano di esprimere con lo stile di vita che hanno scelto. Sono una categoria molto importante, perché sono al di fuori di ogni business e fanno ciò che fanno perché ne sono appassionati.
E, a nostro modo, anche noi fanwriter siamo come loro — ché scrivendo su EFP lo si fa per pura e semplice passione e non, di certo, per avere un profitto. Quindi, credo che chi coltiva la propria arte come "semplice" hobby sia molto adatto a capire questi artisti.
Molto particolare anche lo stile, ritmico come ritmati sono i gesti di chi segue la notte, di chi vive tra la gente. Hai usato parole particolari, a loro volta piuttosto oniriche (e non so se sia l'atmosfera onirica a rendere oniriche anche le parole, oppure parta tutto proprio dalle parole), e hai creato un'atmosfera profonda e molto, molto caratteristica.
Ti faccio i complimenti, perché è un racconto breve ma particolarmente intenso. Bello ♥
Recensione alla storia Gioco di anime - 05/04/16, ore 16:58
Capitolo 1: Gioco di anime
La linearità di questo racconto è quasi disarmante: è semplice, le frasi sono brevi e molto chiare, sebbene sia tutto visto nella prospettiva di un gioco. Forse si tratta del tema che hai scelto di raccontare, che permette a molte persone di specchiarvisi e di realizzare che, prima o poi, questa è una barca con cui tutti ci troviamo a navigare.
E che poi, irrimediabilmente, affonda. Ma potrebbe essere diversamente, quando ci si imbarca su una zattera dal fondo bucato? Perché, a conti fatti, è di questo che si tratta... e quando ci si trova in una situazione simile, gli indizi sono già tutti lì, anche se non li si vuole vedere.
I punto di forza di ciò che hai scritto sta proprio nella grande somiglianza con le esperienze di tutti: sei stata abbastanza vaga da permettere a tutti di immaginare la propria storia, ma al contempo specifica quel tanto che basta per non capire una cosa per un'altra.
È inequivocabile la storia che hai raccontato, ma al tempo stesso è anche propria di ognuno in modo diverso.
Complimenti, quindi, perché è un racconto breve ma molto incisivo!

Alla prossima,
Chara
Recensione alla storia La sofferenza di un attimo - 05/04/16, ore 16:26
Capitolo 1: Mamma
Ah, le tue storie sulla mamma!
Vorrei leggere anche quella su Maryse, ma purtroppo la mia conoscenza del fandom si limita al meraviglioso trash della serie tv... e non posso metterci su le mani v.v

Questa è diversa dall'altra che ho letto, però la mamma è ugualmente fondamentale. Non è un modo della mamma di vedere il proprio figlio, ma una visuale della figlia (io ho assunto che sia una ragazza a parlare, ma effettivamente ora mi viene il dubbio... hai accennato qualcosa di specifico o sono io che vaneggio?) su di lei.

Mi piace molto questo tuo esplorare la figura materna — questa storia, poi, mi sembra così difficile da scrivere.
C'è molta confusione, lo stile ripetitivo è adatto, le parole in corsivo sono incisive (anche se è quasi sempre la stessa che viene ripetuta) e a loro volta adatte.
Tutto sembra studiato in modo molto attento, eppure al tempo stesso si legge chiaramente la confusione della perdita, il dolore della solitudine, l'impossibilità di appoggiarsi alla figura della mamma per affrontare la crescita.
Io non so cosa farei senza la mia mamma... anzi, quando torna me l'abbraccio per bene, anche se non lo faccio quasi mai. Ma ho il ciclo, sono giustificata.

E mi piace anche la faccenda di superman... è solo un accenno, ma è un dettaglio — come ce ne sono altri, disseminati lungo la storia — che rappresenta un pezzo del puzzle che costruisce il background. Perché qui di background ce n'è un sacco, e da un lato vorrei leggerne di più, sapere il passato, il presente e il futuro; ma dall'altro credo che estrarre questa riflession, questo momento (un frame?) dal suo contesto sia ancora più importante per far riflettere sul significato della mamma. La sola e unica e insostituibile mamma.

Di nuovo mi hai fatto inumidire gli occhi, come tu possa farlo con così poche parole rimane per me un mistero. Sono contenta di averti ritrovata anche stavolta, perché esplorare il tuo profilo è meravigliosamente doloroso. O dolorosamente meraviglioso... sì, forse è meglio così.

Complimenti davvero, alla prossima.
Chara