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Recensione alla storia Pro Reo - 16/06/15, ore 13:58
Capitolo 1: Inventio
Ciao, sono una nuova del fandom, visto che seguo da poco la serie, e dopo aver dato un'occhiata alle altre ff, sono inciampata nella tua, e, scusami e la mia prima recensione e non so bene cosa dire, sono rimasta davvero colpita.

Ok ora la smetto.

Cara la mia vecchia H, come la va?
Certo che fa un po' strano lasciare una recensione dopo tutto questo tempo. Quanto è passato? Un anno? Non me lo ricordo, so solo che è passato abbastanza tempo da far sì che mi sembri strano lasciare una recensione "formale" a qualcosa che hai scritto che non parli di Helena.
Che nostalgia, quanti bei ricordi, è come rincontrare dei vecchi amici.
Dove c'è Barilla c'è casa.
E dove c'è Hannibal ci sono dei casini perciò la smetto con le cagate sentimentali e comincio con la recensione vera e propria, se così vogliamo ostinarci a definirla.

Premettendo che devo ancora ingranare la marcia, non aspettarti le mie solite recensioni nonsense. Sarò seria, precisa e coincisa.
*ride da sola e cade dalla sedia in preda alle risate*

No ma seriamente parlando *ridacchia ancora*, nonostante tu mi abbia illuminato riguardo i personaggi di The Good Wife, non è che sia proprio ferrata sull'argomento, ovviamente, ma un paio di cose le ho capite lo stesso (Alicia è una figa e suo marito è uno stronzo. Ecco quello che ho capito bene).
Tanto per cominciare, trovo molto interessante lo stile che ti sei scelta dei solo dialoghi e descrizioni ambientali appena accennate; è carino e, vista la storia che ti stai accingendo a narrare, penso sia uno stratagemma efficace per rendere il ritmo serrato e focalizzare l'attenzione del lettore sulla scena e sulle dinamiche fra i vari personaggi senza perderti in inutili descrizioni che rallenterebbero il ritmo solamente.

Come ho già detto, non conoscendo i personaggi di The Good Wife, non dico nulla e mi concentro su chi conosco, ed entro nella modalità cazzata.

Hanni, io a te sì che te conosco.

No ma seriamente, che tipo è? Della serie che in confronto a lui Spock di Star Trek è un amicone di quelli che fanno casino alle feste di compleanno facendo partire i cori di "Perché è un Bravo Ragazzo" a cazzo.
No, non alzarti a salutarmi. Che cosa pensavi mi aspettassi, i tre baci sulle guance alla francese? Ma restatene seduto e non fare movimenti bruschi, grazie.
Sì, Hanni, stattene tranquillo e racconta la verità, tutta la verità e nient'altro la verità... Ah, ok, le hai uccise tu tutte quelle persone. No, no, non insistere, ti credo.

Stupenda la totale mancanza di imbarazzo, rimorso o pentimento, totalmente IC, bravissima.
Per quanto riguarda l'effetto che ha sugli altri poi, beh, che dire? Fantastico.
Alicia però ha le palle, devo concederglielo, e penso che pure il signor Belli Capelli e Zigomi Ancora di Più se ne sia accorto. Le gusta la tipa, e non penso che sia una cosa buona. O sì? Mi aspetto dialoghi fra loro due, voglio esserci il giorno in cui lui la smerderà. Perché sappiamo tutte e due che lo farà.
E lo farà perché lui è Hannibat, l'unico supereroe dotato dello Smerdosguardo, mai dimenticarlo.

Come primo capitolo, mi è piaciuto, spero egoisticamente che introdurrai più elementi della serie Hannibal in futuro per sentirmi un po' più di casa, ma viste le note in cima, non ci spero troppo.
Approfitto di questa "seconda" recensione per farti ancora i miei complimenti, mi sembri davvero migliorata. Sembrava di leggere un vero Thriller politico. Grande:)

Boh, ora ti saluto.
Non mi viene in mente nient'altro da dire -.-
Se mi verrà in mente qualcos'altro la modifico, ma oltre ai concetti Bella, Scritta Bene, Bel Ritmo, Me Gusta Hannibal e Alicia Mi Sta Simpatica, non so cos'altro aggiungere.
Boh, e poi aiutami tu, se ho dimenticato qualcosa fammelo sapere, eccheccacchio.


Ciao!
S.

p.s.
Sono tortate le H e le S, che arinostalgia!!
Recensione alla storia Dying sun - 01/07/14, ore 19:41
Capitolo 30: Dying sun (pt 4)
M’è venuta fuori una recensione-storia, forse ti ho copiato un po’ , ma non sapevo come altro scriverla, e ho già procrastinato troppo.

___


Come spesso accade, io scopro le cose sempre in ritardo.
Anzi, non spesso, sempre.

È stato così anche con Hannibal, che ho guardato in streaming (anzi, entrando nel contesto, divorato) qualche mese dopo la sua uscita. E, come il tempo ci ha fatto largamente evincere, l’ho adorato.

Ho cominciato a guardarlo, e riguardarlo, e riguardarlo ancora, a discapito della mia salute mentale e fisica ( andavo ancora a lezione, quel periodo, e per guardarlo e riguardarlo a volte mi addormentavo tardissimo riducendomi in stato zombie la mattina dopo), fino a quando non mi sono stufata.
Oddio, dire “stufata” è un po’ un’eresia... diciamo che volevo vedere qualcosa di nuovo su quel genere e lentamente, dopo qualche giorno di infruttuose ricerche su internet per cercare una serie simile a quella che potesse piacermi (senza nessun risultato, ahimè) mi viene un’idea “ma perché non leggiamo di nuovo il silenzio degli innocenti ed Hannibal?”
Grande idea, peccato che fossi a Cagliari e i libri a casa dei miei genitori, a 80 km di distanza.

Perciò che faccio? Prendo un respiro e vado su EFP, sperando di trovare qualcosa di decente sul mio nuovo e venerato fandom.

Dopo lo shock iniziale sulle slash (credimi, fino a quel momento, non mi era mai passato nemmeno per lo zerbino della porta sul retro del cervello che qualcuno avesse anche solamente potuto immaginare una relazione fra Will Graham e Hannibal Lecter, mi hanno un po’ traumatizzata) trovo una storia dal titolo Unbroken Fall.
Dopo aver letto tutti gli avvertimenti e i rating ed essermi accertata che non distruggesse i principi cardine del carattere dei diversi personaggi, comincio a leggere.

Il primo capitolo, poi il secondo, poi il terzo, poi il quarto e così via fino all’ultimo pubblicato, dove ricordo lasciai una recensione entusiasta dove azzeccai perfino una citazione.
Mi mantenni sul tecnico, perché ancora non mi ci ero affezionata, ma le cose cominciarono a cambiare ben presto.

Cominciai a sperare in aggiornamenti rapidi e, sebbene allora stessi scrivendo la mia storia, cominciai ad appassionarmi alla tua. In effetti, la parte creativa del mio cervello era impiegata a sbrogliare la matassa di cacchiate che hanno dato via a The Birth of Eve, mentre quella ansiosa ed avida di leggere, vedere e sapere, era concentrata sulla tua storia.

E da lì, vai col liscio, come si suol dire.

Cominciai ad affezionarmi ai personaggi, ad appassionarmi alla storia, e a battere le mani come una deficiente nel silenzio della mia stanza quando trovavo un nuovo aggiornamento (me ne vergogno abbastanza, ma lo devo ammettere).

Mi sono ritrovata a trattenere il respiro nelle scene di suspance in crescendo, ad elaborare teorie strampalate e supposizioni per trovare assassini o spiegare comportamenti deviati.

Se ci fosse il caso di ribadirlo, la tua storia mi appassionò, e per me fu una cosa strana, perché era la prima volta in cui mi appassionavo ad una fanfiction.

Ma Unbroken Fall finì ( e che finale, cristoddio), e mi rattristai un po’, per cinque secondi.
Giusto il tempo di arrivare alla fine del capitolo e leggere le note dell’autore in cui annunciavi un continuo di Unbroken Fall, che all’epoca si chiamava ancora “Sunset” (col senno di poi, anche questo titolo era abbastanza azzeccato, dai).

Inutile dire (le mie recensioni lo testimoniano) quanto fossi contenta di quella nuova storia, e quando impegnò il mio piccolo cervello deviato in allucinanti ipotesi di colpevolezza (a volte azzeccate pure, eccheccavolo) e commenti che a volte sfioravano il nonsense ( e a volte ci sguazzavano o ci facevano qualche vasca in stile libero).

Seguì la vicenda capitolo per capitolo (mi pento di non aver fatto lo stesso per Unbroken fall, ma quando mi resi conto che sarebbe stato carino recensire anche i primi capitoli, non mi parve una buona idea farlo perché le recensioni sarebbero venute fuori strane e macchinose, ti chiedo comunque scusa per non averlo fatto), e mi appassionai una sacco alla storia, che in confronto alla prima, sebbene fosse comunque bella, aveva qualcosa in più.
Più mistero, più suspance, qualche risata in più e persino più sesso! ( e diciamocelo, se non fosse stato per noi due all’inizio, su questo fandom Hannibal avrebbe solamente potuto partecipare alla saga delle salsicce... evviva la finezza e i doppisensi appena accennati).

Inventai il nomignolo per cui ora è famosa Dakota, trovai una serie di motti per Hannibal che nemmeno tumblr nei giorni di festa (sì, sono molto modesta) e mi ritrovai a mordicchiarmi il labbro quando leggevo le conversazioni tese fra Hannibal ed Helena su chi dei due fosse quel beneamato.... assassino dell’Emulatore.

Beh, ero felice e contenta (e tesa come una corda di violino... sul serio, se mi avessero suonato con un archetto avrei prodotto un sol niente male) fino a quando non lessi di Hannibal ed Helena che entravano in quel dannato parcheggio abbandonato, e da lì il mio mondo felice fatto di ansie, omicidi e la faccia di Mads Mikkelsen è andato a catafascio.

Una sparatoria tremenda in cui molti muoiono, una conversazione ai limiti della follia, e una voce che dall’oscurità svela l’arcano e fa piombare davvero tutto nel buio.

L’inizio della fine.

Non starò qui a spiegarti dal punto di vista tecnico come ho visto il capitolo o a ripercorrere e ripetere le tappe salienti del capitolo per farti i complimenti su come hai saputo gestire bene la scrittura per rendere al meglio l’emotività delle varie scene, vorrei solamente descriverti quello che ho provato leggendo quest’ultimo capitolo e la fine di Helena.
Credo che questo sia il modo migliore per farti capire quanto questo capitolo, e in generale la tua storia, mi abbiano colpito.

Un capitolo diviso in quattro parti è un po’ una tortura, specialmente se sono i capitoli finali (parlo io che ho scritto un epilogo di cinque parti... no, non sono ipocrita), e specialmente se sono dei capitoli scritti in questo modo, con quella tensione palpabile che aleggia nell’aria e attorno ai discorsi dei personaggi, dove si sente il sapore della fine, ma lo si ingoia ignorandolo, sperando che un lieto fine sia dietro alla prossima frase.

Spenderò qualche riga dicendoti quanto tu sia stata brava a far tornare tutte le vicende descritte nella storia in spiegazioni logiche e stupende, e come tu sia riuscita a trovare il cattivo ideale in una storia che di per sé è fatta di cattivi!!

L’ho ammetto, ci ho sperato.

Ho sperato che Helena ed Hannibal si salvassero con qualche graffio, uscendo dall’edificio con magari un’esplosione epica alle spalle e che, dopo che uno dei due venisse accusato di essere l’emulatore sparissero da qualche parte in un paese del Sud a fare la bella vita in un magnifico e tanto agognato lieto fine.

Ma no, il fato (o per meglio dire, Clà) non ha voluto così, e il finale tragico è arrivato, dando alla storia uno spessore e una... come posso dire, completezza che altrimenti non avrebbe avuto.

Helena muore fra le braccia dell’uomo che ha amato ed odiato quasi in egual misura, e che ha sempre temuto che l’avrebbe uccisa, e che alla fine l’ha fatto davvero, ma con pietà e rispetto.

Lì non ci volevo credere, ho sperato che arrivasse qualcuno a salvarla, che Hannibabe trovasse una cura per le ferite da armi da fuoco in tre secondi, ma invece no.
Come Helena, anch’io mi sono dovuta arrendere all’evidenza dei fatti.

E con un senso di irrealtà ho letto del funerale di Helena, sentendo uno strano senso di amarezza alla bocca dello stomaco. Mi è sembrato di essere lì ad assistere, con un senso di estraniazione e confusione, ad attendere che Helena tornasse a prendere a calci Hannibal per qualche motivo o per qualche ipotesi, o solamente per vendicarsi.
Ma così non è stato, e mentre Lecter, ora in prigione, spera di trovare un’Helena nell’agente Clarice Starling, io do l’addio ad uno dei personaggi femminili che più ho amato in generale, ed una delle più belle storie che abbia letto e che mi abbiano appassionato di cui conosco l’autrice:-) Non scherzo, davvero, la tua storia mi è piaciuta un sacco.

Sarò sincera quando dico che sono rimasta triste per qualche giorno dopo la fine di questa storia, e che proprio sentivo la mancanza degli aggiornamenti, delle conversazioni fra Hannibal ed Helena e di scavare con loro negli omicidi alla ricerca di chi dei due o chi altro potesse essere l’Emulatore.

Bene, ora non resta che alzarsi in piedi ed applaudire.

Non posso dire nient’altro, se non brava.

Brava Clà, complimenti.



p.s.

scusa per la recensione delirante, sono molto stanca.
Recensione alla storia The outsider - 29/05/14, ore 22:05
Capitolo 2: I
Ok, bene bene... scusa il ritardo con cui recensisco ma ho avuto da fare (non è vero, ho cazzeggiato) ma ora eccomi qui a recensire:-)

Questo capitolo mi è piaciuto un sacco perché amo i capitolo fatti di dialoghi e quello di questo capitolo è davvero fantastico.

Mentre lo leggevo non ho potuto a meno di ripetermi, sorridendo come una cretina, " Noi sappiamo con chi stai parlando, Siobhan, e se anche tu lo sapessi, non faresti tanto la strafottente".

Comunque, adoro la sua strafottenza. In questo fandom è qualcosa di fantastico; è così diverso dalla seriosità degli altri personaggi (che a volte se la tirano un po' troppo, diciamocelo) e lei... boh, è semplicemente stupenda.

Ti do un bel 10 secco e netto per come sei riuscita a mantenere IC Hannibal, che a stento trattiene la pazienza di fronte agli atteggiamenti irrispettosi di Siobhan... scommetto che le piace, alla fine, anche se è ancora un pezzo di ghiaccio (ora che mi ci fai pensare, un Hannibal alla Hopkins qui sarebbe una cosa spettacolare)... ah, caro stronzetto Hannibal, l'unica persona in grado di far abbassare la temperatura di una stanza semplicemente con la propria presenza.

E qui veniamo a conoscenza di un' po' della storia di Siobhan, che a quando pare non ha avuto sempre una vita tutta rose e fiori... un passato oscuro che adesso assume dei connotati cupi e tristi (la droga per me è e resterà l'argomento più triste di tutti... niente storie tragiche o amori mancati o finiti male che tengano). Ora sono curiosa di sapere come ha perso la custodia del figlio e soprattutto che diavolo di fine ha fatto il padre del bambino (ma hai scritto come si chiama?? sai che ho un debole per i nomi... voglio sapere anche come l'hai scelto XD).

Niente da dire per lo stile, Clà, impeccabile come sempre... e ho già detto quando mi piacciono le battute di Siobhan? No? Beh, mi piacciono un sacco e adoro immaginare che faccia Hannibal/Mads farebbe nel sentirle;)
Che altro dire... boh....

ma insomma, se scrivessi qualcosa di assurdo o di merda avrei di più da dire!! Se continui così le mie recensioni si ridurranno a qualcosa di telegrafico del tipo "Bella.Brava.Mi.Piace.Continuala.O.Ti.Faccio-Male" e non sarebbero carine da leggere.

Quindi niente:

Bella, mi piace, continuala o ti faccio male.

Ciao,

Giò.
Recensione alla storia Dying sun - 27/05/14, ore 20:11
Capitolo 29: Dying Sun (pt 3)
Tu sai bene quanto ti abbia implorata, pregata e scongiurata di scrivere questo capitolo e ieri, quando fra le storie seguite ho trovato l’aggiornamento in bella vista in cima all’elenco, la mia gioia è stata tale da poter essere paragonata a quando, da bambina, ad un compleanno, aprendo un regalo, trovai il cavallo di Barbie con le zampe snodate, poi, leggendo il resto del capitolo e in particolare arrivando la fine, la mia reazione è stata molto simile a quando, lo stesso compleanno, aprendo un altro regalo, trovai uno stupidissimo vestitino blu a pois bianchi, manco dovessi impersonare Margareth Tatcher ad un comizio sul terrazzo di casa di mio nonno.
Ho reso l’idea?

Ma cominciamo con la recensione.

La scena si apre con Helena che rinviene legata ad una sedia come un cotechino ma io, da brava vegetariana, dico come un’Auricchio.
Talmente stretta da non sentire più le braccia o le gambe, che bella sensazione.
Alzando lo sguardo poi nota Hanni svenuto a terra in stato di incoscienza e la mia reazione stata questa:

“NOOOOOOOO!!! Oddio, Hanni, alzati e cammina, ti prego!! Balla un tango, parla di argomenti psichiatrici e filosofici o metafisici citando Dante per fare il figo!! Quante sono queste? Quante?? Non voglio prenderti a schiaffi per non rovinarti la faccia!! Cristo santo, se sei morto uccido Clà con le mie mani, lo giuro!!”

Sì, quasi letterale.

Poi entra in scena padre Ulrich e ho avuto vivide reminiscenze della scena dell’esorcismo de “il Rito” (a proposito, grazie ancora per avermelo suggerito) e ho cominciato a pensare che sarebbe finita male, e se non sarebbe finita male, sarebbe finita di merda.
In una parola: panico.

Dieci punti a Serpeverde per Helena che sta fredda e calma di fronte a lui (non potrebbe mai essere di Grifondoro, non prendiamoci in giro) mentre comincia a fare il pazzo, e cazzo se lo fa bene (complimenti Clà).

Ora però, vorrei riportarti alla mente una vecchia recensione, risalente al capitolo 11, ovvero alla seconda (mi pare) apparizione di padre Ulrich.

“Mentre padre Ulrich recita ( secondo me è andata così) le sue conoscenze sul significato cristiano-cattolico del termine “lussuria”, ho preso ad immaginarlo con la faccia di Anthony Hopkins quando sorride a Jodie Foster nel Silenzio degli Innocenti e, non so come mai, mi è sembrato l’assassino ideale.

Ora, come sempre, ti rompo le balle spiegandoti il “perché” io reputi padre Ulrich colpevole.
Prima di tutto, analizziamo l’unico indizio fornito dalla traumatizzata Dakota; lust, lussuria, noto peccato capitale.
Nella concezione cristiano-cattolica di peccati capitali, questo non è il primo peccato nella lista, ma il terzo, in quando si ritiene la Superbia il peccato più grave, vista quella diatriba che c’è stata fra Dio e Satana riguardo lo sfratto. Credo che alla fine l’abbiano risolta.
Dante invece colloca il peccato della Lussuria nel secondo cerchio, come primo vero peccato dei battezzati.
Naturalmente, essendo collocato abbastanza in alto, il peccato della lussuria ha una pena meno rispetto a quelle dei peccati collocati nei cerchi più in basso, in quanto Dante stesso era un lussurioso ( la sappiamo tutti la storiella di Beatrice, caro il mio Sommo Poeta) e, da geniale paraculo ( ma ti vogliamo bene lo stesso) ha voluto rendere il peccato meno grave per non dover fari seppellire col Raid affianco.
Ma lasciamo stare Dante e l’Inferno ( che sarebbe un’eccellente esempio per la riforma della giustizia italiana) e parliamo di padre Ulrich.
L’unico motivo che mi fa avere dei dubbi sul fatto che sia un assassino è proprio il fatto che è Dante a cominciare il suo Inferno coi lussuriosi, mentre la chiesa no. Un prete pazzo assassino, “cattolico”, comincerebbe ad ammazzare secondo i canoni della chiesa, no?
No?
Vabbè, ora sai il mio parere. Diciamo che sospetto che sia colpevole al 70%.
Nella mia testa, l’ho immaginato punire una delle sue fedeli per avere un ragazzo e non essere sposata, definendola quindi lussuriosa, parafrasando fra l’altro la descrizione fornitaci da padre Ulrich stesso.”


Ora, non voglio dire che sono un genio, ma quasi.
C’ero arrivata ma tu mi hai fatto credere tutto il contrario (disgraziata) e io come quell’idiota di Will Graham mi sono fidata di te, Hanni, e ho creduto a tutto quel teatrino che hai inscenato.
Mi sento sia scema che un genio, ma che ci vuoi fare, questo è il riassunto della mia vita.
Insomma, ho pure azzeccato il trip Dantesco che c’ha in testa padre Ulrich!!!
No, ok, la smetto.

Continuiamo a commentare il capitolo e arriviamo alla parte più succulenta di tutto il capitolo, ovvero la resa dei conti, lo sputtanamento dei fatti: la diabolica confessione di padre Ulrich.

In pratica, sto tipo si crede l’arcangelo Michele sceso in terra a fare il purificatore e si sente libero di uccidere chi gli pare in quanto mandato da Dio e autorizzato verbalmente mentalmente (ovvero dalle voci che ha in testa) ad ammazzare i “peccatori” coi metodi più barbari che gli vengono in mente o che ruba dalla Divina Commedia.

Ok, d’accordo che può anche aver preso spunto dal passato della Chiesa Cattolica, ma lasciamo stare e facciamo finta che tutti i Papi facessero Wojtyla di cognome e che tutti avessero l’accento ispanico di Papa Francesco altrimenti il dibattito durerebbe anni.

Si viene a sapere che c’è padre Ulrich dietro a tutti i problemi sanguinolenti di Helena, e che è lui ad aver orchestrato la sua mente rendendola simile a quella di uno psicopatico assassino, perché è così che e Helena ci è sempre sembrata, e ora veniamo a sapere che, poerella, non c’è mai stata davvero.
È tutta colpa di padre Ulrich!!

Lui l’ha condizionata da bambina tipo addestramento psicologico/lavaggio del cervello da addestramento Marines per prepararla ad uccidere.
OMMIDDIO


Pover Helena.

E che pezzo di merda fottuto stronzo!!!

Che poi lui sputtana tutto di Blake, di Kaytlin (aaaargh, maledetto stronzo!!! Secondo questo ragionamento avresti ucciso anche mia madre, maledetto bastardo, ti odio, Hanni fagli la pelleeeeeeeeee!!!!!), dei due tizi ispanici con cui Hannibal ha fatto i macinato per le polpette usando la carne delle loro spalle, tutto lui!!
Cazzo, che stronzo, lo voglio morto, morto morto morto.
Hanni, ammazzalo, seppelliscilo, riesumalo, clonalo, e ammazza di nuovo tutti i suoi cloni.

Ma la rivelazione shock si ha quando si scopre che il tizio preso a random (a random davvero Clà? Sicura?? Mmmh, non credo, aspetto il prossimo capitolo per altri chiarimenti) da Hannibal perché Helena lo uccidesse non era altro che il figlio adottivo di padre Ulrich... ed ecco il perché di tutta la vendetta assurda e orchestrata tipo gioco dell’Enigmista.
Oddio, che ansia.
Ma questo non lo giustifica manco per un cazzo.

Sì, sono stata contenta quando Hanni si è alzato liberandosi delle catene tipo Houdinì, sono stata contenta quando ha affrontato padre Ulrich, e ho sperato che lo uccidesse male, ma talmente male che efp avrebbe dovuto censurare tutto il paragrafo con un BIP lunghissimo e ripetuto, ma così non è stato.
No, perché quello stronzo è tipo McGyver e ha imbottito tutto l’edificio con dell’esplosivo che può essere innescato dalla sua morte... macheccazzo???
Lo odio, lo odio, lo odio.

E odio anche il finale che vede Hannibal e Padre Ulrich schiacciati da un soffitto tipo sandwich, dove non si capisce chi muore e chi vive ed Helena urla.

Se muore qualcuno, anche che non sia padre Ulrich, sarebbe un finale pazzesco, stupendo e drammatico per cui ti darei l’oscar mentre ti accoltello, perciò occhio.

“if you stay, I’ll kill you”

Appunto, scegli bene.



E con questa minaccia, concludo, complimentandomi per il capitolo che ti assicuro non sembrava forzato, e che era stupendo e il solito elenchino di aggettivi positivi.
Brava Clà, sono fiera di te, mi dispiacerà ucciderti quando morirà qualcuno che non sia padre Ulrich *pacca amichevole sulla spalla e falso sguardo di scuse*.
Alla prossima (aggiorna presto, pena: makumba)

No, non ti dico “ciao”.
Merda, l’ho detto.

Arrivederci (va già meglio, ma non tanto),

Giò
Recensione alla storia Faith. - 24/05/14, ore 12:22
Capitolo 4: Capitolo terzo.
Ciao e scusa il tremendo ritardo con cui recensisco. Non é una scusa quella che ti do quando ti dico che avevo il medioevo letterario da studiare!! Ma comunque, ora sono qui e recensisco... e che dire??? Non posso muoverti nessuna critica, nemmeno costruttiva, perché il capitolo mi é piaciuto molto, e la storia si sta facendo molto interessante.
In particolare, mi sta piacendo molto il modo in cui stai sviluppando il rapporto fra Faith e Abigail. Nello specifico, ha apprezzato molto la sinceritá della prima verso la ragazza. Ci stava, a mio parere, ed era ora che qualcuno le dicesero le cose come stanno!! Ok, non ho altro da dire se non che La storia mi piace molto e che ti devi sbrigare ad aggiornare!!
(Recensione modificata il 24/05/2014 - 12:26 pm)