Recensioni di Queen Susan 21

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Recensione alla storia A Night without a Day, a Day without a Night - 24/07/14, ore 19:54
Capitolo 19: Capitolo 19: Pozzanghera
Eccomi!!!
Allora, anche questa recensione l'avevo già preparata, quindi basta un copiaincolla!
Innanzi tutto mi è piaciuta molto l'introduzione!!
-Le capitava spesso di sognare di svegliarsi accanto a Caspian, nel loro letto, a Cair Paravel.
E invece, al posto delle sue braccia, il vuoto. Al posto del suo respiro caldo, uno soffio di vento freddo. Al posto del suo corpo rassicurante e forte, un materasso consunto adagiato sul pavimento di legno.
Susan si rigirò tra le coperte, sapendo che ormai era ora di andare.-
Bellissima la descrizione della nuova Susan, un po' mi manca la Regina Dolce di una volta, ma è naturale che, dopo tutto ciò che le è successo, il suo carattere abbia avuto un cambiamento drastico.
Ed è meraviglioso anche il dialogo fra lei e Peter!!
-Senza dire nulla, i due fratelli camminarono lentamente uno verso l’altro e si strinsero in un abbraccio.
“Non mi sembra ancora vero che siamo di nuovo tutti insieme” disse lei sorridendogli, e per un momento assomigliò alla Susan di una volta.
“Mamma e papà come stanno? E gli zii?”
“Bene. Stanno tutti benone”
Lei continuò a sorridere. “Hai fatto un ottimo lavoro, Peter: hai badato a Edmund e Lucy, e hai condotto qui la Settima Amica di Narnia”
“Era il mio dovere” Peter la guardò con espressione decisa. “Andrà tutto a posto, Sue. Te lo prometto”
Lei voltò la testa e il suo sorriso si spense.
“Non rischiate per nulla” disse. “Io e Caspian siamo stati nelle Terre del Nord: è impossibile vivere lassù, le temperature sono troppo gelide persino in estate. C’è neve, neve e solo neve, per chilometri e chilometri. Non sono nemmeno sicura che ci siano ancora dei Giganti, là. Probabilmente la loro civiltà si è estinta secoli or sono”
“Anche in mezzo all’Oceano Orientale non c’era nient’altro che acqua, Susan. Mare e mare a perdita d’occhio, per settimane, eppure siamo arrivati a destinazione. Ricordi?” Peter le posò le mani sulle spalle. “Aslan pensa…anzi, Aslan sa che Rilian e Myra sono ancora vivi! Non posso credere che non nutri nemmeno un briciolo di speranza”
Susan sospirò stancamente. “Non ho mai smesso di farlo, nemmeno per un momento. Ma non c’è modo. Ovunque siano, se veramente sono ancora in vita, non li ritroveremo mai”
Peter si piegò un poco verso di lei. “Invece sì! Siamo qui per questo, Sue: per riportarli a casa e per annullare la maledizione che tiene prigionieri te e Caspian”-
Mi è piaciuta molto la descrizione della trasformazione!
-Alla prima luce dell’alba, quando il debole raggio di sole autunnale sfiorò il dorso del lupo, l’animale scomparve e riapparve l’uomo.
Il Re di Narnia aprì gli occhi neri, osservando il nuovo giorno nascere da dietro gli alberi del bosco ancora mezzo addormentato. Solo alcuni uccelli erano già svegli, liberando il loro melodico canto tra la nebbia del mattino.-
E poi finalmente anche Caspian ritrova tutti!! Così com'era successo a Susan la notte prima :)
Bella bella la mini shandmund!! Con Ed che dice "lei è mia, eh?" e poi pensa di averla offesa, ma in realtà lei voleva solo chiarimenti ^_^ cushioliii mi piacciono sempre di più insieme!!
-Shanna osservò il viso di lui adombrarsi nuovamente. “Ed…”

“Andiamo” tagliò corto il ragazzo, sorpassandola. “Non dirò più nulla del genere, te lo prometto. Scusami se ti ho urtata”
Shanna allungò una mano come per trattenerlo, ma lui era già dentro la stanza da pranzo. Lei lo seguì ma non sedette come al solito accanto a lui, prese invece posto tra Lucy e Miriel.
Non si rivolsero uno sguardo per tutto il resto della colazione.
Shanna si sentiva ansiosa: Edmund aveva frainteso, non era rimasta infastidita, solo confusa. Lui aveva parlato in modo così aperto, così esplicito…
Lei non era umana e non avrebbe mai compreso appieno l’animo degli uomini. Le Stelle erano esseri miti e fin troppo umili, a differenza degli umani che avevano moltissime sfaccettature. Una stella non si sarebbe mai espressa nella stessa maniera di Edmund per dirle che teneva a lei.
Doveva spiegarglielo, o lui avrebbe potuto pensare che stava rifiutando le sue attenzioni, e non era così. Non era assolutamente così. Voleva stare con Edmund ma erano così diversi…
Dal canto suo, il Giusto si era molto risentito dal comportamento di lei. Shanna lo baciava sulla guancia, si lasciava abbracciare e poi che faceva?, si allontanava non appena lui tentava un contatto un po’ più intimo.
Edmund se la cavava egregiamente con le ragazze, allora perché con Shanna non era capace di gestire la situazione?
C’era qualcosa che lo frenava: forse l’aspetto di lei, così dolce e in un qualche modo fragile, che gli diceva che non era come le altre, che doveva trattarla con amabilità, andando per gradi, perché era così innocente…Certe volte avrebbe voluto piombarle davanti, prenderla e baciarla, e invece…
Accidenti alle donne!-
Il mattino dopo cercano di convincere Caspian a partire ma lui sembra non voler cambiare idea. Anche il carattere di lui è molto cambiato, un tempo non avrebbe mai attaccato una creatura come Ombroso.. ma la maledizione fa i suoi effetti non solo all'esterno trasformando l'aspetto fisico, ma anche all'interno, trasformando il loro carattere e celando i loro sentimenti.
In ogni caso, lo convincono a portarli da Pozzanghera. :)
Ed vuole andare con Caspian a Cair Paravel ma lui dice che è una questione tra lui Susan e Rabadash.
La parte più bella del capitolo secondo me, è quella in cui Emeth rivela a Lucy di essere geloso e le dice che l'ama davvero!!
-“No, non hai capito: se un giorno io ti sposassi e decidessi che voglio vivere a Calormen…non dico per sempre ma…è pur sempre il luogo in cui sono nato”
Lucy non realizzò il senso di tutta la frase, pensò solo alle prime parole: se un giorno ti sposassi.
Non riuscì a spiccicare una parola.
Sposarsi...sposarlo...lui...lei...sposati...-
-“Lo sai perché sono geloso?” ripeté il soldato, posandole l’altra mano sotto il mento.
Lei non disse nulla e attese, le braccia lungo i fianchi.
“Perché ti amo davvero, Lucy”
Era la prima volta in assoluto che Emeth le diceva che l’amava.
Che l’amava davvero.-
Sono tanto tenerosi Lucy e Emeth!!! ^_^
Nel complesso bellissimo capitolo, alla prossimaaaa
Sue
Recensione alla storia A Night without a Day, a Day without a Night - 24/07/14, ore 11:33
Capitolo 18: Capitolo 18: Una lunga notte
Ciao!!! Eccomi (finalmente) dopo moooolto moltissimo tempo, ma sono qui a recensire!! Scusami davvero ma la connessione mi ha abbandonata un'altra volta :(
Scusami davvero, ma adesso passiamo alla recensione, che tra l'altro avevo già scritto quando avevo letto il capitolo, ma l'avevo salvata su word e devo solo fare copia incolla! ;)
Capitolo semplicemente MERAVIGLIOSO!!!
Mi piace davvero tantissimo la parte iniziale, in cui Rabadash viene a sapere che Caspian è tornato, e anche se non lo da a vedere si capisce che dentro va a fuoco dalla rabbia e preoccupazione!!
-“Vi battevate? E con chi?” chiese Rabadash.
Lord Ravenlock restò in silenzio per un attimo, guardando nei penetranti occhi neri del principe del Sud.
“Caspian è tornato”
Il silenzio che seguì si prolungò per diversi secondi.-
Quando cercano di capire chi sia la ragazza e Rabadash dice che non gli importa nulla di lei, ma che vuole sapere se con Caspian c'era il falco, ho pensato che non c'era modo migliore di far reagire Rabadash nel momento del pericolo. La sua ossessione lo acceca anche davanti al 'pericolo' di una settima ragazza terrestre venuta per salvare Narnia da loro, cosa molto preoccupante anche perché tutte le altre volte che Aslan ha chiamato degli Amici di Narnia, non hanno mai fallito. Ma a lui non interessa, lui vuole solo Susan.
Poi la parte in cui Jill incontra gli altri che le fanno tutte quelle domande è davvero molto molto bella!
Mi piace soprattutto quando Lord Rooph dice che è da molto che aspettava di vedere il volto della proprietaria della spada con il suo nome!!
La parte più bella di tutto il capitolo è quando Susan incontra Jill e ritrova tutti gli altri, mi sono anche commossa! :)
-La porta principale della Torre dei Gufi si spalancò con forza, facendo trasalire i presenti.
Shanna saltò in piedi. “Cielo, Emeth! Non puoi entrare così! Avevamo deciso due colpi e poi…”
La Stella s’interruppe, trattenendo il fiato dallo stupore.
“Maestà!”
“Susan!” gridò Miriel.
“Sue!!!” le fecero eco Edmund e Peter, ancora più forte.
“Ciao, ragazzi”
In quel momento, dalle scale scesero di corsa Lucy, Eustace, Jill e Lord Rhoop.
Per un istante infinto, i fratelli Pevensie rimasero là a fissarsi, immobili.
Gli altri si fecero momentaneamente da parte, capendo quanta emozione dovevano provare i quattro Sovrani nel rivedersi dopo così tanto tempo e in circostanze simili.
Susan fece un passo avanti, quasi con paura. Poi, le braccia di Lucy si chiusero attorno a lei con forza, e così quelle di Peter e Edmund, come se non volessero più lasciarla andare.
La Valorosa proruppe in lacrime di gioia. Anche i ragazzi faticarono a trattenerne la commozione.
Non ci fu bisogno di parlare. Le parole si tradussero in gesti e sensazioni.
Sono a casa, fu il primo pensiero di Susan.
Era stato come camminare costantemente sull’orlo di un precipizio. Ma adesso, con di nuovo i suoi fratelli accanto, un senso di pace si propagò da un piccolo punto nel suo petto fino ad estendersi in tutto il corpo, tramutandosi in lacrime.
Da quanto tempo non piangeva… da quanto tempo non dava modo al suo animo di liberare le proprie emozioni.
La sua mente poté riposare, accantonando per un momento ogni sofferenza, lasciando che le lacrime la purificassero dall’interno da tutto ciò che aveva subito e sopportato, e il carico che stava portando le parve improvvisamente più leggero.
Chiuse gli occhi, ascoltando solo il suono dei singhiozzi, delle sommesse risate di Peter, Edmund e Lucy mischiarsi ai suoi, tutti e quattro provando la sensazione di essere ancora bambini.
Abbracciati così, come dopo la prima sconfitta della Strega Bianca, tanto, tanto tempo fa.
Nulla parve cambiato ma, quando infine si separarono e Susan aprì gli occhi, vide Peter e Edmund divenuti uomini, e Lucy trasformata in una splendida fanciulla.
A loro volta, essi capirono quanto loro sorella fosse diversa da come la ricordavano. L’ultima volta era apparsa come il ritratto della felicità, ora era una donna logorata nell’anima, lo vedevano dai suoi occhi: occhi di chi ha visto tutto e non vuole vedere più niente.
“Fatevi guardare” disse la Regina Dolce, passando una mano sul volto di ognuno. “Cielo, Lucy, come sei cresciuta…” mormorò con nostalgia.
La Valorosa cercò di dire qualcosa ma non ci riuscì. Gettò di nuovo le braccia al collo della sorella, riprendendo a singhiozzare.-
Bellissima anche la parte in cui ognuno racconta le cose accadute e le varie avventure si intrecciano, unendo i vari tasselli della storia!
E poi la parte dei bambini!!!! Sono già molto svegli, soprattutto Rilian, e giuro che in questa parte avrei squoiato la strega bianca signora dalla veste verde: non bastava solo cancellargli la memoria e farsi chiamare madre, deve anche picchiare Rilian, solo per dei sogni che lui (fortunatamente) ha fatto. E poi vuole anche far sposare Myra a Rabadash, penso che non esista nessuno peggio di Jadis, anche se alla fine, se non ci fosse lei le avventure non sarebbero così movimentate e entusiasmanti!!
Nel complesso, uno dei capitoli più belli!!!
Adesso devo andare, oggi pomeriggio penso di riuscire a recensire il 19!! ^_^
Bye bye!!!
Susan
Recensione alla storia A Night without a Day, a Day without a Night - 18/05/14, ore 22:32
Capitolo 15: Capitolo 15: Due anni dopo (1 parte)
Ciaooo, eccomi qui!!
Allora, qui vediamo il salto temporale, che mi è piaciuto molto, non pensavo potesse venire così bene, ma mi sono dovuta ricredere!
Vediamo Jill e Eustace che arrivano a Narnia, e questa scena è bellissima, specie quando Aslan parla a Jill dicendole di essere la Prima e l'Ultima!!
-“Hai paura di me, ragazza degli umani?”
“Bè…io….un po’ ”
“E’ giusto” annuì la Creatura, l’ombra di un sorriso sul muso dorato. “Su, adesso bevi. Poi parleremo” le ordinò con estrema gentilezza.
Jill obbedì. S’inginocchiò e bevve, le mani a coppa.
Era la cosa più buona che avesse assaggiato, ed era solo acqua! Non ci fu bisogno di abbeverarsi a lungo, le bastarono pochi sorsi e fu sazia, in forze. Si sciacquò il viso rigato di lacrime e infine si rialzò, mettendosi di fronte al Leone.
Lo guardò solo per pochi secondi: non riusciva a sostenere a lungo quello sguardo. C’era l’infinito nei suoi occhi.
“Tu sei l’ultima e la prima” disse la Creatura con solennità. “L’ultima ad arrivare qui, la prima ad assaggiare quest’acqua. Con te si completa il cerchio”
“Temo di non capire”
“Non c’è bisogno che tu capisca ora. Quando il tempo verrà, tutto ti sarà chiaro. Ma dimmi, adesso, ragazza degli umani: che fine ha fatto il tuo amico?”
Jill si fece molto triste. “E’ caduto dal dirupo… Eustace voleva impedirmi di cadere di sotto. Io stavo facendo la stupida, lo stavo prendendo in giro, e… non so bene come sia successo… Io non volevo, mi dispiace! E’ colpa mia!”
“Il tuo cuore è sincero” sentenziò il Leone. “Non farlo mai più”
Jill scosse il capo. “No, signore”
Buffo chiamare ‘signore’ un animale, ma non sapeva come rivolgersi a Lui. Dopotutto, erano in una foresta, e il Re della foresta è il Leone. Di sciuro, laggiù, quella meravigliosa creatura era l’autorità massima.
Lo sbirciò di sottecchi: la studiava attentamente.
Piano piano, il timore nei confronti del Leone si attenuò, lasciando spazio alla curiosità, e la ragazza sentì che doveva assolutamente chiedergli una cosa.
“Posso farvi una domanda, signore?”
“Chiedi e ti sarà risposto”
“Qual è il vostro nome?”
Egli sollevò la grossa testa, la criniera ondeggiante, raggiante come il sole.
“Io sono me stesso. Io sono colui che è, che era e che sarà.”
C’era un milione di cose non dette in quella risposta, ma Jill riuscì in qualche modo ad interpretarle.
Lui semplicemente era.
“Lascia che ti racconti del tuo amico, ora” proseguì il Leone.
“E’ vivo, vero?!” esclamò ansiosa la ragazza.
“Sì, è sano e salvo. Con il mio soffio ha raggiunto Narnia”
“Posso andare da lui, per favore?”
“Dovrai farlo, poiché Narnia ha bisogno di entrambi voi. Per questo siete stati chiamati”
“Nessuno ci ha chiamati” ribatté Jill, cercando di non sembrare troppo irrispettosa. “Siamo stati noi a chiedere di venire qui”
“Non avreste potuto chiamarmi se io non vi avessi chiamato” disse il Leone.
“Lui ci ha chiamati…” pensò Jill. “Lui! Quindi adesso ci aspetterà una missione? A me e Eustace? Un’avventura a Narnia? Oh santo cielo, non sono ancora pronta!”
“Lo sei” Egli rispose.
Jill sussultò dallo stupore. “Mi avete letto nel pensiero, signore?”
“No: ho letto nel tuo cuore. Non sai che è il cuore a parlare prima della mente?”
La ragazza non fiatò, cercando di riflettere su quelle e tutte le altre cose che Lui aveva detto.
“Non abbiamo tempo da perdere” riprese la Creatura, alzandosi in piedi.
Jill fu costretta ad alzare il capo per poterlo guardare bene. Era altissimo.
“Dovrò darti da svolgere un compito molto difficile.”
“Difficile quanto, signore?”
Per la prima volta il Leone sorrise e la sua breve risata vibrò nell’aria immobile. “Fai davvero tante domande, Jill Pole”
Lei lo guardò a bocca aperta. “Conoscete il mio nome?”
“Ti stupisce?” il Leone le sorrise ancora. “Ora ascolta attentamente ciò che dovrai fare: assai lontano da qui, nella terra di Narnia, ci sono un Re e una Regina molto tristi perché hanno perso i loro figli. Alcuni anni fa furono rapiti e nessuno sa dove si trovino e, soprattutto, se siano ancora vivi. Ma io so che vivono! Ecco, Jill Pole, ti ordino di cercare il principe e la principessa scomparsi e di riportarli dai loro genitori. Bada, potresti anche non tornare da questa missione”
Jill ebbe un tremito. “N-non importa. Lo farò ugualmente”
Il Leone non le aveva narrato nei particolari la storia del Re e della Regina, ma lei sentì che doveva essere una storia molto triste e desiderò ardentemente aiutarli.
La Creatura parve molto compiaciuta. “Il tuo coraggio ti fa onore, Jill Pole. Ed ora, memorizza attentamente quattro cose: quattro segni tramite i quali ti guiderò nella missione. Primo: una volta a Narnia, Eustace incontrerà un caro amico. Deve andargli incontro senza paura di quel che vedrà. Se farà questo, vi sarà di grande aiuto. Secondo: dovrete lasciare Narnia e avventurarvi verso nord, fino a quando non vi imbatterete nelle rovine dell’Antica Città dei Giganti. Terzo: in quella città diroccata troverete una pietra con alcune iscrizioni. Leggetele e seguite alla lettera il messaggio in esse contenuto. Quarto: se troverete il principe e la principessa scomparsi, li riconoscerete perché saranno le prime persone nel corso del vostro viaggio a implorarvi di fare qualcosa in mio nome, il nome di Aslan”
Lo sapevo che era Aslan! Lo sapevo, lo sapevo!-
Così Aslan da i 4 segni a Jill!
Poi c'è tutta la vicenda della donna, che è Susan, e il lupo, che Jill scambia per una strega con la sua belva
-“Lo so, è strano. Pensavo il peggio ormai, soprattutto perché quella donna è una strega!”
Eustace scattò sull’attenti. “Che dici, Pole?! A Narnia non ci sono streghe, tranne una che è stata sconfitta molto tempo fa”
“E’ una strega ti dico: tu non hai visto quello che ha fatto con il lupo”-
Intanto Lucy, Edmund e Peter, hanno a che fare con gli anelli magici e arrivano nella foresta di mezzo, e da lì a Narnia.
Mi è piaciuto moltissimo come hai descritto le scene nella foresta di mezzo, sembrava veramente di essere lì, con gli alberi e gli stagni e tutto il resto, tiene il lettore davvero incollato allo schermo!!
Qui incontrano Pennalucida e tutti gli altri amici. :D:D
-“Le mie scuse, Vostre Maestà” disse il gufo bianco, aprendo le grandi ali in un elegante inchino. “Non vi avevamo riconosciuti con quegli strani abiti”
“Perdoniamo la svista” assicurò Peter. “Posso sapere come vi chiamate?”
“Uh, certo, uhu: io sono Mastro Pennalucida, al vostro completo servizio”
“Mastro Pennalucida, avete nominato una Lady, poco fa. Potreste ripetermi il suo nome?”
Il gufo si rimise dritto e sorrise. “Certo, Maestà Suprema: è Lady Miriel delle Valli del Sole”
Esattamente in quel momento, nella radura apparve una bellissima donna dai lunghi capelli rossi come fiamme, occhi acquamarina splendenti come gemme preziose. Gli animali si fecero da parte per lasciarla passare.
“Miriel!” esclamò Lucy, ma subito Edmund la fermò dal correre da lei.
La Valorosa gli rivolse un’occhiata interrogativa, poi vide che il fratello sorrideva e capì: non potevano rovinare quel momento, quando finalmente dopo tanto, troppo tempo, Peter e Miriel potevano riabbracciarsi.
Miriel volò letteralmente tra le braccia del Re Supremo, quasi rischiando di farlo cadere a terra, iniziando a singhiozzare forte.
Peter non proferì parola, avvinto da un’emozione troppo frote. Rimase là, nel centro del prato, stringendo la Driade con tutte le sue forze, affondando il viso nei suoi capelli.
“Perdonami se ti ho fatto aspettare tanto”
Miriel scosse il capo. “Non importa, ora sei qui, è questo che conta”
Lucy e Edmund osservavano la scena insieme alle creature del bosco, felici per il fratello maggiore, ma non potendo fare a meno di chiedersi quando, anche per loro, sarebbe arrivato il momento di riabbracciare le persone più care...
Il Giusto e la Valorosa si resero conto solo in quel momento che, dietro Miriel, altre due persone erano sopraggiunte: un ragazzo- ormai un uomo- dalla pelle abbronzata, i capelli scuri e un accenno di barba sul viso; e una fanciulla dai lunghi capelli biondi, di età indefinibile, con grandi occhi blu lucenti come stelle.
Lucy si portò le mani alla bocca e poi gridò, correndo incontro al ragazzo dalla pelle scura.
“Emeth!” la Valorosa gli si gettò tra le braccia aperte.
Emeth non perse tempo, infischiandosene di chiunque, persino dei fratelli di lei: la strinse forte e la baciò.
Edmund avrebbe voluto dire qualcosa, ma decise che poteva rimandare i rimproveri a un altro momento. Il suo pensiero, era solo per lei: Shanna.
Il Giusto e la Stella si guardarono a lungo negli occhi.
Lei gli andò incontro piano piano, con passo leggero, un sorriso stentato.
Non era cambiata. Il viso da ragazzina era sempre lo stesso, ora bagnato da lacrime simili a perle.
Edmund allungò una mano verso quel volto, e poi l’abbracciò all’improvviso, lasciandola stupita da quello slancio che mai si era concesso prima.
Shanna si mise in punta di piedi, rispondendo all’abbraccio, forse un po’ esitante, mettendogli le braccia attorno al collo.
“Bentornato a casa”-
Bellissimo l'intero capitolo!!
Alla prossima ciaooooo
Susan
Recensione alla storia A Night without a Day, a Day without a Night - 18/05/14, ore 22:00
Capitolo 14: Capitolo 14: Il traditore
Ecco ecco, ci sono, venerdì non sono riuscita e neanche ieri, ma adesso sono qui e sta sera credo di riuscire a finire la recensione di questo capitolo (il 14, che avevo già letto tempo fa ma non avevo avuto tempo di recensire) e l'altra (la 15 che, come la 14, avevo già letto, ma non avevo potuto recensire) indietro, mentre per il nuovo capitolo (il 18) spero di riuscire entro mercoledì..e così poi avrò finito di recensire tutti i capitoli indietro, non ne mancherà nemmeno uno!!
Questo, secondo me, è un capitolo davvero davvero bello!!
Caspian vede Susan nella forma di falco, e quando descrivi ciò, è tutto molto emozionante, ma subito dopo si ritorna all'azione!!
-Miriel e Briscola apparvero sulla soglia della Grande Torre, scarmigliati, il respiro affannoso.
Caspian lanciò uno sguardo incerto sotto di sé, verso Rabadash.
I due avversari si scambiarono uno sguardo di puro odio, sapendo che quello scontro era solo rimandato.
“Che tu sia maledetto, Liberatore!” gridò il principe del Sud, mentre il Re di Narnia fuggiva insieme a Susan, la Driade e il Nano. “Oh, dimenticavo…sei già maledetto!” esclamò ancora, scoppiando in una risata glaciale.
“Voi siete pazzo” disse una voce accanto a lui.
Rabadash si voltò. “Shira!”
“Tutta la vostra cattiveria vi si ritorcerà contro, un giorno”
“Tu ritieniti fortunata che non possa spezzarti il collo seduta sante, piccola infedele”
Lei fece un verso sprezzante. “Non vi sono mai stata fedele. Ormai, tanto vale che ve lo dica, e ci terrei che informaste anche il vostro paparino: sono sempre stata dalla parte di Aslan, fin dai tempi del viaggio attraverso l’Oceano”-
-Non si sarebbero rivisti a Prato Ballerino. Si sarebbero incontrati ancora, ma in un luogo diverso, in circostanze diverse, in un tempo lontano da quel giorno.
Briscola e Caspian furono i primi a raggiungere lo specchio, armeggiando con l’intelaiatura per far scattare il passaggio.
Ora che il Re era abbastanza lontano per non udire, Cornelius afferrò la manica dell’abito di Lord Rhoop, trattenendolo un momento.
“Quando Sua Maestà sarà al sicuro, fate crollare il passaggio con questa” disse il vecchio, mettendo tra le mani di Rhoop un sacchettino rosso scarlatto. “Qui dentro c’è una potente polvere esplosiva”
“Ma professore, voi…”
“Non discutete. Ora andate”
“Sua Maestà mi ucciderà quando saprà che ve l’ho lasciato fare” protestò debolmente il Lord di Telmar, cacciandosi il sacchettino in una tasca del farsetto.
Gli occhi di Cornelius brillarono di lacrime. “Dite a Sua Maestà che faccio questo perché lo amo con tutto il cuore. Lui, la Regina, i principi, e tutti voi. Se la mia singola vita servirà per salvarvi, la donerò volentieri”
Detto ciò, Lord Rhoop richiuse la porta e raggiunse il resto del gruppo. Gli animali stavano già calandosi attraverso il cunicolo, poi toccò alle ragazze e infine agli uomini. Lui e Caspian furono gli ultimi.
Una volta richiusa la botola, dopo che ebbero disceso le innumerevoli rampe di scale a chiocciola, Rhoop rimase un poco più indietro rispetto agli altri senza farsi notare. Si fermò, estrasse la polvere esplosiva e la fece cadere a terra. Quella iniziò a sfrigolare a contatto con la pavimentazione di pietra, e Rhoop si allontanò in fretta.
Dopo un attimo ci fu una fortissima esplosione.-
In questo punto mi sono messa a piangere, ho temuto davvero che Cornelius, il caro Cornelius, fosse morto! :(:(
Molto bella anche la parte nel mondodisotto.
Poi per fortuna ho tirato un sospiro di sollievo: Cornelius è vivo!!
Purtroppo però viene spinto, anzi direi costretto, a tradire i suoi Sovrani, per amore dei suoi amici.
-Cornelius vacillò per un momento: quali erano le intenzioni del perfido Duca?
“Pensateci bene, dottore” riprese quest’ultimo, “è in vostro potere salvare la vita di quest’uomo e questo…centauro” Fece una faccia disgustata, lanciando uno sguardo ai due prigionieri. “Decidete: o mi dite dove sono i Sovrani di Narnia e il loro seguito, o vedrete morire davanti ai vostri occhi i vostri due amici”
A un cenno del Duca, i soldati si avvicinò a Drinian e Tempestoso, le spade affilate puntate alle loro gole.
“Oh, no, no vi prego!” implorò il povero Cornelius in lacrime.
“Non dite nulla, dottore!” disse Drinian, la cui gola prese a sanguinare lievemente alla pressione della lama.
“Fate quello che vi dico, e avranno salva la vita” rincarò Lord Erton. “Il vostro commovente sacrificio non sarà servito a nulla, altrimenti. Avete fatto scappare il Re e gli altri, ma sarete comunque l’artefice della morte del capitano e del generale. Avete un minuto per prendere la vostra decisione”
Furono i sessanta secondi più lunghi della sua vita.
Gocce di sudore imperlarono la fronte del dottor Cornelius, che infine piegò la testa, singhiozzando come un bambino.
“Non uccideteli, per carità, non fatelo!”
“Ah!” fece Lord Galvan. “Allora parlerete?”
Cornelius fece un cenno affermativo con la testa.
“NO!” proruppero in coro Drinian e Tempestoso.
“Silenzio, voi!” fece Erton, avvicinandosi di più al professore. “Su, parlate: dove sono il Re e la Regina?”
“Io…io…”
“Sto aspettando”
“Giurate sulla vostra vita” disse Cornelius. “Giurate che non ucciderete Drinian e Tempestoso”
“Lo giuro sul mio onore” disse Erton.                                                                                   
“Voi non avete onore”
Il Duca sbuffò “E va bene, lo giuro sulla mia vita, sete soddisfatto? Anzi, li libererò persino: loro e voi, caro dottore. Se mi dite dove si nascondono i fuggiaschi, vi giuro che vi lascerò andar via tutti e tre insieme”
“Non fatelo, professore!” esclamò ancora Drinian. “E’ una trappola, non lo farà mai!”
 “Lo farò invece” ribatté il Duca, ordinando alle guardie di slegare il capitano e il Centauro. “Ecco, avete visto? Adesso, ditemi dove sono il Re e la Regina
Cornelius distolse lo sguardo dai compagni, e con voce tremante confessò.
“Sono diretti a Prato Ballerino. Altro non so”
“Ottimo!” enunciò Lord Erton in tono trionfante. “Lord Ravenlock, avvertite immediatamente il principe Rabadash. E voi Galvan, prendete quanti uomini occorrono. Partiremo subito”
Tempestoso e Drinian non potevano crederci: Cornelius…uno dei più fidati uomini del Re, l’aveva tradito. Aveva tradito Caspian, Narnia, e tutti loro.
“Avete giurato di risparmiare i miei amici” disse il professore con voce flebile. “Di liberarli insieme a me”
“Sì” rispose Erton. “E vi libererò, ma non prima di avere nelle mie mani i Sovrani”
“Nemmeno a loro farete nulla, vero?”
“Non torcerò loro un capello. Dopotutto, Rabadash desidera che la Dolce e il Liberatore vivano”
“E…e gli altri?”
Erton corrugò la fronte rugosa. “Altri? Oh, alludete al Nano, la Driade e le altre bestiacce. Ma quelli non contano nulla!”
Cornelius riprese a tremare “Avete giurato!” insisté il poveretto.
“Sì, ma solo di risparmiare le vostre spregevoli vite. Non mi avete chiesto di farlo per altri
Detto ciò, Lord Erton marciò fuori dalle prigioni.
Cornelius rimase ancora qualche istante davanti alla cella, ricambiando gli sguardi di biasimo di Tempestoso e Drinian.
“Che cosa avete fatto, dottore?” mormorò quest’ultimo, sentendo che tutta la stima che aveva sempre avuto per Cornelius, stava pian piano venendo meno.-
Poi vediamo i primi sentimenti della Dolce che si confida con Miriel, riguardo alla maledizione.
Anche tutto il resto del capitolo mi è piaciuto molto :):)
Complimenti ancora!!
Ciao ciaooo
Sue <3
Recensione alla storia A Night without a Day, a Day without a Night - 14/05/14, ore 22:08
Capitolo 17: Capitolo 17: Arrivo alla Torre dei Gufi
Oooooh! Finalmente ho di nuovo la mia amta connessione!!! Finita questa recensione, faccio le due recensioni piccoline indietro che ti avevo promesso ma che poi non sono riuscita a fare x colpa della connessione, e la recensione del capitolo 18 (già letto, perché morivo dalla voglia).
Ma ora iniziamo la vera e propria recensione!!
Per fortuna Eustace non è stato preso dai soldati, ma teme per Jill (anche se in realtà lei è al sicuro), e gli indizi riguardanti la Settima amica di Narnia, cominciano a combaciare, e portano tutti a Jill.
-C’era una cosa che, tempo fa, gli aveva dato da pensare a proposito di Jill, sul fatto che fosse sempre stata così ricettiva su tutto ciò che riguardava Narnia.
Jill aveva incontrato Aslan, il quel le aveva affidato il compito.
Jill poteva veramente essere la Settima…la Settima Amica di Narnia e detentrice della Spada di Rhoop.
L’amica gli aveva raccontato che il loro compito era quello di ritrovare i principi scomparsi, figli di un Re e di una Regina di Narnia. Non fu molto difficile per Eustace, meditandoci sopra, capire che potesse trattarsi di…-
Poi arriva Pennalucida che salva un po' la situazione. Mi piace molto come hai descritto la sensazione in cui si sente il gufo, emozionato ed orgoglioso, dopotutto si parla degli Amici di Narnia!!
Incominciano i primi ritrovamenti, Eustace ritorna dai Pevensie e si vedono di nuovo le belle scene dei litigi fra Ed e Eustace :):)
E poi abbiamo una shandmund fantastica
-Lucy si coprì la bocca con le mani, soffocando una risata. Shanna, invece, non poté trattenersi.
Poco dopo, quand’ebbe la pancia piena, Eustace iniziò a parlare con i cugini, facendosi spiegare – e spiegando a sua volta – come stavano le cose.
Mentre facevano questo, Shanna prese la mano di Edmund nella sua, stringendola brevemente.
Lui, stupito, si volse a guardarla.
La ragazza, seduta accanto a lui, si sporse un poco per sussurrargli: “Non sei arrabbiato perché ho riso prima, vero?”
“No, certo”
“Bene”
La mano di lei scivolò via da quella del ragazzo, lasciandolo con una insolita sensazione d’insoddisfazione.-
sono così dolciiiiiiiii, il loro rapporto non è ancora a livelli ufficiali, ma sta progredendo molto bene, e poi stanno così bene insieme!!! :D
-Shanna si avvicinò timidamente a Edmund, entrambi con la voglia di osare di più di un saluto, ma ancora senza trovare il coraggio.
Come al solito, lei allungò il viso e lo baciò sulla guancia.
“Torneremo al tramonto” le disse il Giusto, sfiorandole appena il braccio.
“Così tardi?”
“Peter ha deciso così. Credo che voglia setacciare per bene la foresta. Lui non lo dice, ma spera di trovare qualche traccia di Susan o Caspian”
“Non penso che il Re e la Regina siano a Narnia” rispose la Stella, dispiaciuta. “Ho idea che dovremo muoverci verso nord se vogliamo avere la possibilità di incontrarli”
Edmund passò le mani sulle spalle di lei, sentendo la consistenza setosa dei suoi capelli sotto le dita. Con delicatezza, le sistemò una ciocca dietro l’orecchio.
“Sono felice che tu sia qui fin dall’inizio, stavolta”
Shania sorrise. “Sì, anch’io. Sai, Edmund, io vorrei…”
“Ed?” lo chiamò Peter.
Edmund si voltò. “Sì, arrivo”. Poi guardò ancora Shanna. “Che dicevi?”
Lei accenno un altro sorriso e scosse il capo. “Non era importante. A stasera, Edmund”-
Jill intanto è ancora con Caspian, il cavaliere sconosciuto, che, anche se non può vedere susan in forma umana non si fa mancare i momenti teneri con lei, e a vivacizzare il tutto c'è Ombroso!!!
-Quando Ombroso scaricò sulla riva quattro minuscoli pesciolini, uomo e animale si scambiarono uno sguardo torvo.
“Questa sarebbe la nostra colazione?”
Il pipistrello scrollò le grosse ali di cuoio, spruzzando Jill e il cavaliere.
“L’acqua è gelata, signore! Dovevamo procurarci delle canne da pesca. Insomma, perché devo sempre essere io a bagnarmi, a stare sotto la pioggia, a fare la guardia, a infilarmi nei posti più assurdi, a…”
Le rimostranze di Ombroso cessarono nel momento in cui il falco si lanciò sul pelo dell’acqua e tronò sulla riva con un pesce molto più grosso.
Il cavaliere sorrise soddisfatto, allungando il braccio sul quale l’uccello si posò, ripiegando le ali soddisfatta.
“Brava, piccola”
“Mia amata!” esclamò Ombroso scandalizzato. “Non fatelo mai più! Oh, mia cara! Si è mai vista una signora pescare?!”
“Io so pescare” rispose Jill. “E credo che il pesce che ha perso il falco abbia un aspetto molto migliore dei tuoi, scusa se lo dico”
Tutti si voltarono a guardare le striminzite bestioline adagiate sulla riva ghiaiosa.
Il cavallo abbassò il muso emettendo un nitrito di disgusto, dirigendosi subito dopo verso il limitare della foresta dala quale erano venuti, iniziando a ruminare con impegno l’erba fresca.-
Poi lui e Jill iniziano a parlare,e si scuore una parte più rude, più diffidente di lui.. Sei riuscita ad ottenere molto bene questo lato del suo carattere, e non credo sia stato facile, dovendo mantenere pur sempre le caratteristiche del personaggio quindi: bravaaaaaa!!!! *applauso* ^_^
Nella foresta, poi, c'è una breve battaglia fra Caspian e i calormeniani, dove lui esce vincitore, ma Lord Ravenlock lo scopre, almeno, però, Jill può capire chi è e le cose si spiegano meglio!!
La lumeth è meravigliosa!!!
-Lucy si arrampicò fin sulla cima della Torre dei Gufi salendo lunga rampa di scale di legno, scricchiolanti ma comunque  sicure.
La ragazza arrivò sotto la botola dalla quale filtrava la luce del sole. Granelli di polvere danzarono attorno al suo viso quando l’aprì, issandosi fuori, i capelli sferzati da un venticello freddo.
“Emeth?” chiamò la Valorosa. “Si vede qualcuno?”
Il soldato si voltò verso di lei e le sia avvicinò. “Ancora nessuno. Attenta dove metti i piedi, gli ultimi gradini sono pericolanti”
“Tutto a posto”
Lucy osservò il paesaggio, come sempre estasiata dalla bellezza di Narnia.
Somigliava ad un acquerello, i contorni incerti delle cime degli alberi dai colori caldi: giallo, bruno, verdognolo, rosso, arancione. Gli unici ancora verdi erano abeti e pini. le prime ore del pomeriggio erano ancora calde, sotto i raggi delicati del sole ci si scaldava piacevolmente, ma il cielo era pallido, inframezzato da nubi grigiastre che minacciavano pioggia.
“Tra poche settimane, gli alberi inizieranno a spogliarsi e cadranno nel loro lungo sonno invernale” disse la ragazza, spalla a spalla con il giovane tarkaan, entrambi a scrutare l’orizzonte.
“Nell’Età d’Oro avevo un quadro per ogni stagione, sai? Erano piccoli capolavori, ed io li avevo appesi proprio sopra il mio letto”
Emeth l’ascoltava ma non parlava. Sul suo viso c’era un’espressione di estrema serietà.
 “Ti sei cambiata d’abito” disse d’un tratto, squadrandola da capo a piedi. Non era una domanda.
“L’hai notato!” esclamò Lucy, felice. Un secondo dopo arrossì, rendendosi conto di aver espresso ad alta voce quello che aveva sperato.
“Insomma…io…ecco, non so se lo terrò anche per il viaggio. Forse è un po’ troppo ingombrante”
“Per me va benissimo”
Emeth sorrise più apertamente e lei ricambiò.
Lucy indossava una veste molto semplice senza ricami o fronzoli, di un color lilla chiaro, più un pesante mantello bianco.
La Valorosa fissò ancora il giovane per un lungo istante.
Aveva tredici anni quando l’aveva conosciuto,  Emeth sedici. Erano due ragazzini all’epoca, ma adesso…
Arrossì, Lucy, pensando a qualcosa che mai in vita sua aveva pensato: alle forti braccia di Emeth stringerla, stringerla davvero, e lei abbandonarsi ad esse, a lui, al suo amore, il quale avevano entrambi serbato per tanti anni dentro il cuore.
Lucy non sapeva se Emeth pensasse le stesse cose su di lei, certo era che, ora più che mai, la ragazza sentiva la mancanza di una sorella con cui parlare di certe cose.
Dov’era Susan?
“Se hai freddo, possiamo rientrare” le disse lui.
Lucy si passò una mano sul braccio. “No, il mantello mi tiene caldo”.
“Sicura?”
Lei annuì senza guardarlo.
“Adoravo quando parlavamo così, affacciati sul mare, sul Veliero dell’Alba” disse lui, lo sguardo fisso sugli alberi sottostanti.
Lei si volse in sua direzione, emozionata.
Emeth le sorrise. “Te lo ricordi?”
“Sì…”
Lui le si accostò, facendole una carezza sul viso.
Lucy rimase a rimirare gli occhi scuri del giovane, incantata dalle nuove sensazioni che lui le trasmetteva, dal trovarsi tra le braccia di un uomo, non più tra quelle di un ragazzo.
Ma quando incontrò le labbra di lui, fu tutto come prima. Tranne che erano entrambi adulti, ormai.
Sulla Terra Lucy Pevensie era ancora una ragazzina. Ma a Narnia la Regina Lucy era una donna.
Emeth si separò da lei e la guardò negli occhi, i volti ancora vicinissimi. Riprese a baciarla un istante più tardi, senza quasi permetterle di riprendere fiato, con un impeto tale che lei sentì la terra mancarle sotto i piedi.
Protestò appena con un sospiro, premendo lentamente con le mani sul petto di lui. Non voleva che si allontanasse, ma davvero le girava la testa e…
“Emeth…” soffiò, deglutendo.
“Scusami”
“Perché voi ragazzi vi scusate sempre?”
Lucy sorrise, rossa in viso. “Ricordo che anche Susan diceva sempre che Caspian a vote si scusava con lei, e lo stesso diceva Miriel, ma io non capisco perché lo fate”
Emeth emise una mezza risata. “Ah, io…non lo so. Forse ci viene spontaneo perché non vorremmo mai che la nostra dama pensi male di noi se ci prendiamo qualche libertà con lei”
“Quando c’è l’amore, non ci sono scusanti”
Ancora stretto l’uno all’altra, rimasero a guardarsi, come non avessero mai abbastanza.
“Sono stati otto, lunghissimi anni” disse Emeth, senza smettere di guardala negli occhi. “Me ne sono andato da Narnia anche per questo: perché tu non c’eri. Non è la stessa cosa senza di te, per quanti amici abbia trovato qui. Quando non ci sei è tutto buio. Tu sei il mio raggio di luce”
Sul bel viso di lei si aprì un meraviglioso sorriso, uno di quelli che lui adorava.
“E’ la cosa più bella che mi abbiano mai detto, lo sai?”
La Regina si allungò ancora verso di lui, baciandolo teneramente.
“Emeth posso…posso chiederti una cosa?”
“Certamente”
“Ecco…” Lucy abbassò un momento lo sguardo. “Vorrei sapere è come sta tua madre”
Da molto seria, l’espressione di Emeth si addolcì. La sua piccola Lucy aveva sempre avuto a cuore la sua situazione, fin dalla prima volta che gliel’aveva narrata a bordo del Veliero dell’Alba.
“Se non vuoi non fa nulla, ti capisco” aggiunse subito la ragazza, con il timore di essere stata invadente.
“Se c’è una persona cui voglio raccontare di me, quella sei proprio tu”
Lei gli tenne una mano, sempre, mentre lui raccontava.
“Come sai, mia madre è originaria di Archen, ma vive a Calormen da ormai più di vent’anni. Prima che mio padre divenisse capitano delle guardie di palazzo, io e la mia famiglia vivevamo in una modesta abitazione appena fuori Tashbaan. Mia madre è ancora là, nella casa della mia infanzia. Fu bello tronare, ma anche difficile. Nonostante a Calormen fossi considerato un rinnegato per aver tradito L’Imperatore e suo figlio, la mia scelta di votarmi alla corona di Narnia mi garantiva la protezione di Re Caspian. Di conseguenza nessuno avrebbe potuto fare nulla né a me né a mia madre.
“Pensai di fermarmi qualche mese appena, ma ci fu un’epidemia al Sud in quegli anni, e mia madre  si ammalò. Io non me la sentii di tornare a Narnia, così rimasi con lei molto più a lungo di quanto avevo previsto. Per non metterla in difficoltà, cercai di non farmi vedere da nessuno dei miei vecchi ‘amici’, né tantomeno in città. Se avevo bisogno di qualcosa – di cibo, vestiario o medicine per lei – mi recavo nelle vicine provincie, dov’ero certo che nessuno mi conoscesse”
D’un tratto, il viso di Emeth si fece ancor più serio, fino a divenire triste.
“In uno di quei piccoli paesini, ritrovai mio padre”
Lucy trattenne il fiato, stringendogli istintivamente la mano con entrambe le proprie.
Emeth le sorrise brevemente, poi continuò.
“Per avermi aiutato, adesso è anch’egli era un rinnegato. Non può nemmeno mettere piede a Tashbaan, deve vivere nascosto sotto una nuova identità, o lo ucciderebbero. Lui e mia madre non possono più abitare nella stessa casa: se li vedessero insieme, anche lei verrebbe accusata di tradimento. Eppure, lui non ha voluto allontanarsi da lei. Fui felice di saperlo vivo, ma lui non sembrava particolarmente felice di vedere me. Mi diede la colpa delle sue disgrazie. Quando seppe che vivevo con la mamma, minacciò di cacciarmi via con la forza se non me ne fossi andato di mia volontà, dicendo che non voleva altri guai. Quando mia madre finalmente guarì, cercai di convincere entrambi a partire con me per Narnia, spiegandogli che avrebbero potuto godere della protezione dei Sovrani di Narnia se fossero tornati a Cair Paravel con me. Mia madre fu molto tentata, ma mio padre non volle nemmeno sentir nominare Narnia”
“Oh, Emeth, com’è possibile tutto questo?” esclamò Lucy, terribilmente dispiaciuta. “Fu proprio tuo padre a farti fuggire dall’Occhio di Falco, e ricordo molto bene anche quando Rabadash attaccò il Veliero dell’Alba, e tuo padre disse che avrebbe dato la sua vita purché egli risparmiasse la tua”
Emeth scosse il capo. “Non è una persona malvagia, Lu, solo un uomo disperato. E non dico che non abbia ragione su di me: io sono stato la causa maggiore dei suoi guai”
“Non dire così, sai che non è vero”
“Io so solo ce ho dato un dispiacere ad entrambi i miei genitori. Mia madre voleva che rimanessi a Calormen, ma quando Tara e Clipse giunsero a Tashbaan, capii che c’era bisogno di me qui, a Narnia. Non posso dire di considerare questo regno come casa mia, poiché mentirei. Sono ancora molto legato al Deserto, ma solo perché laggiù vivono i miei genitori. Se fossero venuti qui con me, non avrei più nessun motivo per tornare al Sud”
“Quindi…” balbettò Lucy, “quindi un giorno tornerai a Tashbaan?”
Emeth a guardò intensamente. “Tu verresti con me?”-
Cuccioliiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
Tornando a Jill e Caspian, hai fatto insaurare fra i due un rapporto molto bello, di rispetto e amicizia, in un modo diverso dal solito, non so come dire, però mi piace molto!!
-“Non lo so. Qualcosa. Dimmi almeno se sei tu quel Re di cui Aslan ha parlato, e se la Regina è davvero Su…”
“Non parlare di lei” la interruppe bruscamente il Liberatore. “Per favore” aggiunse in fretta più gentilmente.-
Davvero bella e realistica questa parte!!! :D
Infine, arriva la notte, che ci introduce al prossimo capitolo dove vedremo Susan!!!!! ^_^
Ormai si è fatto tardi e per le altre recensioni credo che dovrai attendere venerdì (domani non ho proprio tempo)!! :/:(:(:(
Mi dispiace molto farti aspettare sempre così tanto e recensire sempre in ritardo, ma proprio non posso, anche se vorrei molto, prima, sembra che le cose si rivoltino contro di me per impedirmi di recensire!! Un giorno in ritardo, un giorno il concerto, un giorno le prove del saggio, un giorno i parenti, un giorno si va via, poi manca la connessione!!! E io non riesco a recensire! :( scusaaaaa
Comunque a venerdì, quando, spero, recensirò  il capitolo 18 :D
Byeeeeee
Sue :D
(Recensione modificata il 18/05/2014 - 09:04 pm)