Recensioni di G_fellapart

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Recensione alla storia Whoopsie! - 18/01/15, ore 18:58
Capitolo 1: 1
Quando Cris mi acennò ad una vostra collaborazione ero più che certa che sarebbe stato qualcosa di davvero speciale. Beh mi sbagliavo; quello che ho letto va ben oltre! xD
Non ho avuto modo di poter leggere tutte le tue storie o quelle di Cris, ma per ciò che invece ho letto so che siete due bravissime scrittrici, capaci di far splendere anche qualcosa di grezzo; Cris con le sue idee e tu con il tuo modo di descriverle, di metterle nero su bianco. Complimenti davvero, anche perché ammettiamolo: non è semplice stendere una storia da QUATTRO PUNTI DI VISTA DIFFERENTI TRA LORO, perché c’è il rischio di far sembrare i personaggi tutti uguali e quindi piatti; cosa che assolutamente non ho notato in questo primo capitolo. Non so se mi sono fatta capire; ma se anche non avessi scritto di chi fosse il POV lo si intuiva chiaramente, perché sei riuscita nell’immediato a ben delineare i caratteri dei quattro protagonisti.
Terminate le considerazioni pseudo-tecniche, non mi resta da aggiungere che mi sono letteralmente rotolata dalle risate; l’ho letto ieri sera sul tardi, colpita dall’insonnia, e ho dovuto più volte tapparmi la bocca per non svegliare tutti con le mie risate.

“Jared si rigirò il foglietto tra le mani mentre mi accompagnava silenziosamente alla porta. E in quel momento i nostri sguardi si incrociarono, incatenandosi per un istante interminabile che sfociò poi in un suo sorrisetto divertito: porca p…aaaah! Non stava minimamente leggendo –ed imparando a memoria- il mio numero di telefono, no: stava ridacchiando nello scorrere la lista degli acquisti sullo scontrino della spesa. Sì, quella addobbata da tampax e cose che facevano presupporre che il mio corpo fosse una serra tropicale per la coltivazione di peli.”
Sul “serra tropicale per la coltivazione di peli” mi hai stesa e l’ago della bilancia delle mie preferenze si è vertiginosamente abbassato in favore di Greta. Mio Dio, l’adoro nella sua goffagine e nel suo saper incassare con dignità le figure di merda. Dote che ci accomuna. Non so bene per quanto riguarda la dignità, ma sicuramente l’abilità di fare delle gigantesche figuracce ogni due per tre, in particolar modo se nei paraggi c’è qualcuno che ti piace. Dote innata anche quella di riuscire ad inciampare anche con i biker. Cosa non da tutti, eh xD

“«Se fumassi avrei bisogno di una sigaretta, ho appena avuto dieci orgasmi di fila senza nemmeno poter fiatare». Sgranai gli occhi e spalancai la bocca. «Immagina la cosa più bella e improbabile del mondo». Aggrottai la fronte. «E moltiplicala per dieci, aggiungendoci un po’ di barba…».”
Credo di aver accennato al fatto che adoro questa donna, giusto? Greta, tu mi togli le parole di bocca e i pensieri dalla mia mente malata, bacata e molto pervertita –quando si tratta dei Leto; altrimenti, solitamente sono una persona che rasenta la normalità-

“Continuavo a non capire e continuavo ad essere impazientemente curiosa. «Non puoi dire queste cose e sperare che non pensi a Jake Gyllenhaal o a Max Irons senza dovermi cambiare due paia di mutande…cavolo!».”
Qui, su Jake Gyll e Max addominalidiferro Irons, ci ho visto in tutto e per tutto Cris; e chi può biasimarle, del resto no?

“«Era vestito come un demente». Oddio, aveva parlato di gusto nel vestire discutibile e BARBA. Oddio. «Ma ero senza occhiali, quindi non vedevo a un palmo dal mio naso. E aveva i capelli sciolti». Oddio mio i capelli SCIOLTI. LA BARBA.
«NO, ti prego…lui?».
«Sì, lui».
«CHRIS HEMSWORTH?». Cominciai a saltellare per la cucina facendomi aria con le mani.
Greta mi lanciò un’occhiataccia. «Ma cosa pensi, pensa in grande!». Mi bloccai all’istante, smarrita. «Jared». Per poco non persi l’equilibrio: JARED LETO ABITAVA NEL NOSTRO QUARTIERE?! «Lo so, è troppo per essere assimilato in una volta sola».”
Ecco, brava Greta diglielo: PENSA IN GRANDE! Con tutto il rispetto per Chris, ma decisamente Jared vince a mani basse, ed non ha neanhe bisogno di far entrare in gioco Satan, eh. AHAHAHAHAHAH x’D

“Considerando poi che il nostro lavoro ci metteva in contatto con una miriade di star della musica e del cinema, quell’incontro non avrebbe dovuto essere tanto clamoroso: solo nelle ultime tre settimane avevamo intervistato Ed Sheeran e Adam Levine e i nostri parametri vitali non avevano avuto alcun sbandamento.”
Questo credo sia l’unico punto in cui non mi trovo in perfetto accordo con Greta; come fa Adam Levine –perdona la poca finezza- a non farti sangue? Almeno un pochino? Capisco e sono d’accordo perfettamente che i fratelli Leto siano un discorso a parte, ma Adamuccio non è proprio da buttare.
Ammetto infatti di aver avuto nella mia lontana adolescenza una piccolissima crush per il signor Levine, ormai felicemente ammogliato. xD
Ammetto anche che adorerei poter fare il lavoro di Nora e Greta –ed anche avere l’immenso culo di essere state trasferite nella città degli Angeli- ma credo che dovrei andare in giro con un paio di secchielli, e non per fare castelli di sabbia sulle spiagge losangeline; ma piuttosto per raccogliere i flutti di bava ad oltranza, nella per nulla remota possibilità di incontrare un qualsivoglia artista. –citando il tuo Jared: scena orrida, ma che rende l’idea ;)-

“Mio fratello non aveva proprio idea di quale fosse il significato della parola “buongusto”, no: lui accozzava cose tra loro in base al proprio stato d’animo –così cercava di darla a bere ai comuni plebei- o, più semplicemente –e sinceramente- a caso. Accostava i capi d’abbigliamento tra loro così come sistemava nella stessa stanza –in disordine- oggetti random come se fosse normale ricevere un pugno nell’occhio ogni qualvolta si fosse messo piede in casa sua. Nella vecchia casa aveva ammassato un’accozzaglia di cose anche a causa –volevo credere che fosse quello il motivo, ma adesso non ne avevo più la certezza- del suo mescolare vita privata e lavoro: Vyrt e Lab avevano sede nello stesso posto in cui dormiva (poco), mangiava (sempre), gorgogliava, cantava, parlava, creava, parlava, smanettava con il cellulare, parlava, parlava e ah, sì…parlava, beh…considerate queste cose, adesso mi aspettavo che si sarebbe dato un contegno quanto a cattivo gusto. Ed ero lì apposta: pronto a intervenire per bloccare sul nascere ogni forma di schifezza avrebbe creato lanciando e lasciando cose in giro. Mi sentivo il portatore della fiaccola olimpica dell’interior design.
«Questa non è casa tua, si può sapere perché continuo a trovarti nella mia cucina?». Eccolo lì, in tutto il suo splendore: mollettone rosso tra i capelli e babbucce pelose ai piedi. Molto virile.”
Giuro non ho parole. Io immagino davvero che Shannon possa dire queste cose di suo fratello, così come mi aspetto un Jared molto virile in vestaglia e mollettone.
Poi vabbè Shannon difensore del buon gusto e interior design mancato, mi ha fatto morire; anche perché avrà pure lui il gusto dell’orrido per il vestiario e per i pantaloni hand-made; ma dalle poche foto scattate in casa sua, si può dedurre che almeno per l’arredamento ha un più che buon –quasi ottimo- gusto *-*

“Jared sollevò un sopracciglio, guardandomi con ammirazione. «Tutto questo giro di parole per dire che ti sei fatto la mia arredatrice nel mio ripostiglio? Non capisco chi sostiene che tu sia poco loquace…la lingua la sai usare bene, vedo».”
Dio, il mio cuore appartiene al tuo Jared, dopo questo brillante exploit di fine perversione. AHAHAHAH x”D

“«Non te ne eri andato dopo avermi mandato a fanculo?». E che cavolo, meno male che non avevo tirato fuori dal mobiletto del bagno l’altro Mac che avevo sgraffignato dagli uffici di Vyrt.”
A lungo ho immaginato così il Jared “reale”: drogato di lavoro e che ruba due computer allo staff del VyRT, pur di poter fare un VV.
E diciamolo pure: Shannon, i VV sono cosa buona e giusta. Soprattutto se gratis e se Jared fa l’idiota come suo solito , strimpellando –e a volte anche deturpando in maniera divertente; si intenda eh- qualche stralcio di canzoni.
E mentre leggevo l’ho proprio immaginato intento ad andare in bagno, sentire le chiavi girare nella toppa, e quindi fare un doppio salto con avvitamento per poi atterrare con il marmoreo LetoB sul divano nel fingere di essere assorto nel dolce fare niente. Al solo pensiero, mi viene di nuovo da ridere.
Esilarante anche il battibecco tra fratelli, e qui devo dar ragione a Shannon: secondo me Jared non sa guidare. A parte che non lo si vede mai alla guida –chissà se la sua patente sia ancora valida, e se ancora ricorda come si guida- e dai pochi riscontri tra MSCL, video vari e Artifact; confermo pienamente la teoria shannoniana.
Ma è anche vero che chiunque vada a LA dica che i losangelini sono tutti un po’ capre in materia automobilistica xD

“«Vyrt Violet Vyrt Violet Vyrt Violet…tra dieci minuti!!!».
Per poco non le scivolarono due bicchieri dalle mani. «Oddio! Davvero? Accendi i computer! Io finisco qui e volo di là» disse tutto d’un fiato.
Recuperai il mio portatile e quello di Nora e li sistemai sul tavolino davanti al divano: ognuna di noi doveva avere il proprio schermo per godere appieno dall’apparizione. «Ti apro già la pagina!» urlai, tamburellando le dita sulla tastiera e poi, colta da un’illuminazione, corsi alla finestra e spiai in direzione di casa di Jared: le luci erano accese e la macchina era parcheggiata davanti al cancello. Oddio, stava per fare un Vyrt a cinquanta metri da casa nostra. Nel dubbio tirai le tende per garantirci la massima privacy.”
AHAHAHAHAHAH qui mi sono scompisciata, sappilo.
Oltre alla palpabile eccitazione delle due, che molto ricorda quella di tutti noi all’avviso di un imminente VV –sicuramente la mia, quando sono a casa. Diversamente, spero/prego/sacrifico giovani vergini affinché qualche anima pia lo registri xD-
Ma è stato il suo tirar le tende che mi ha letteralmente steso.

“«Sto dando voce alle tue fantasie…ammettilo» commentò divertita.
«Eh, certo che lo penso ma MAI oserei scrivere “Spero che nel merchandise inseriate anche i boxer”» citai il suo commento. In quel caso ci saremmo fiondate direttamente fuori dalle sue finestre, sempre che a Nora non fosse venuta la brillante idea di forzare la serratura o calarci direttamente dal camino. Sarebbe stata capace di farlo, giuro. Una volta mi aveva convinta a fingere di essere cieca per entrare nel bagno dei disabili in un pub stracolmo di gente: niente di strano, se solo il bagno non fosse stato chiuso a chiave e non avesse dovuto trascinarmi per tutto il locale con gli occhiali da sole calati in faccia sballottandomi a destra e a manca. In sua difesa aveva detto che tanto senza lenti a contatto ero praticamente una talpa, quindi non avevamo fatto niente di male. Peccato che una cieca con il tacco dodici io non l’avevo mai vista, tanto per dire.
«Uhm, piccole pervertite…qualcuno spera nei boxer…vi piacerebbe eh?».”
Qui non ho smesso di ridere. Lo sto facendo anche adesso, infatti.
E dopo il suo commento e la storia di aver convinto Greta a fingersi cieca per entrare nel bagno dei disabili; Nora ha decisamente guadagnato tanto ma tanto terreno.
L’ho stimata. Ti ho stimata, SALLO! Anche perché effettivamente sarebbe un’ottima idea e poi davvero è un qualcosa di utile e di cui i vari march sono sprovvisti. Voglio dire ci sono i calzini di rocketboy, che inseriscano anche i boxer o le mutande –se non erro, Jar indossa quest’ultime; quindi che inserisca entrambe le cose, tanto noi non facciamo alcuna discriminazione. AHAHAHAHAH xD-

“«Oh cazzo».
«Non c’è definizione più appropriata». I piedi di Jared: un discorso a sé stante che avrebbe potuto essere disquisito in un qualche trattato sul feticismo anomalo. Una delle cose che Nora ed io avevamo in comune era la fobia dei piedi: i piedi delle persone ci facevano senso, non c’era nulla di bello nei piedi e i piedi erano brutti. La sola idea che piedi sconosciuti potessero toccarci ci toglieva il respiro, era raccapricciante. Ma i piedi di Jared erano qualcosa di porno, di lascivo, erano belli. Erano eccitanti. E lui sapeva, di nuovo.”
Dico solo che sono COMPLETAMENTE d’acordo con Greta. Completamnete. E non aggiungo altro… ahahahahahahah

“«E QUELLE COS’ERANO?».
Shannon Leto? Un signore, senza dubbio.”
“«Saranno lesbiche». Quella che snocciolai come una frase per minare la sua determinazione, in realtà non fece altro che alimentare un fuoco già indomabile. Shannon parve ricevere una frustata e istantaneamente si tolse gli occhiali, fermo al semaforo rosso, guardandomi con espressione supplicante. Quello era un evento raro, la prima volta in cui aveva reagito in quel modo era stato durante un’intervista in Sudamerica quando la giornalista aveva detto BJ anziché VJ: Shannon era scattato come se gli avessero infilato un serpente nelle mutande. No, ok, questa metafora non reggeva proprio.
«Lesbiche» ripetè sognante. «Fanno tutto insieme» aggiunse.”
AHAHAHHAHAHAH sarò ripetitiva; ma adoro questi personaggi, il modo in cui li hai strutturati, che sembrano così vicini agli “originali”, ma al tempo stesso surrealmente esilaranti.
Io non riesco a smettere di ridere e ti prego, se quest’intervista esiste davvero, copiaincollami il link; in caso contrario hai comunque reso benissimo l’idea.

E no, niente io starei qui a copiaincollarti tutto il capitolo, perché sei riuscita a farmi sbellicare come pochi. E credo che le pseudo-recensione sia venuta anche abbastanza lunga e chiedo venia se sarai costretta a leggere quest’accozzaglia di parole tediose, ma non ne ho potuto fare a meno; mi sono divertita tantissimo a scriverla, ripercorrendo soloo alcuni dei momenti che più mi hanno colpito / divertito, quasi quanto mi sono divertita a leggere questo capitolo.
Spero che arrivi presto il secondo capitolo e spero anche che non sia poi tanto più corto; e appena posso vengo a farmi un’iniezione di buona e sana lettura esilarante e scritta in un modo magistrale, anche se non avrò tempo di importunarti con i miei maldestri tentativi di pseudo-recensire.
Ti saluto e ti rinnovo i complimenti, che ti meriti tutti! :)
Recensione alla storia Crash - 20/09/14, ore 15:24
Capitolo 1: Crash
Io boh davvero non so esprimermi, mi hai lasciato senza parole.
Vorrei dire che è bellissima, fantastica; ma in realtà questi aggettivi non la rappresentano a pieno. Ipnotizzante, forse è quello che gli si avvicina di più.
Già dopo i primi righi, mi sentivo come se stessi là in un angolino a guardarlo, mentre si struggeva al volere che tutto fosse perfetto, che tutti là fuori capissero quello che lui aveva disperatamente bisogno di condividere pur non sapendolo spiegare a parole; ma solo con musica e note.
Mi si è stretto lo stomaco; ho avvertito su di me la sua tensione e la sua -e mia- voglia di scacciare quella morsa e di esseri finalmente liberi. Quella libertà che nasce appena mette piede sul palco e mano al microfono.
Sei riuscita a rendere a parole, quella profondità d'animo che gli ho sempre invidiato. Quell'intelligenza così fuori dagli schemi e così vasta, profonda, che quasi sembra assurdo appartenga ad una sola persona. Ad un solo essere umano.
Solo dal caos nascono le stelle; ed dal suo caos interiore ne è nata una splendente, che riesce a far brillare se stessa e noi di luce riflessa, fin quando quella stessa luce non ci porterà a trovare la nostra strada e a farci brillare di luce propria.
Ed è un po' quello che hanno fatto con me; non so ancora quale sia la mia strada per trovare finalmente la mia luce e la mia libertà -e tu lo sai bene- ma mi hanno aperto gli occhi, come mai niente è riuscito a fare in circa 20 anni.
Mi hanno aiutato a rompermi -Crash- per poi iniziare a ricostruirmi con le loro canzoni, con le loro parole, ma soprattutto con i loro sogni.
Jared -così come anche Tomo e Shannon- sono l'esempio lampante che con tanti sacrifici e credendo nei propri sogni, niente è impossibile.

"«E tu cosa vuoi rompere?» un solo angolo della bocca alzato, i capelli spettinati. Shannon era più furbo di quanto volesse mostrare.
«Le regole» rispose sincero Jared.
Tutto vestito di bianco, eccetto il simbolo della Mythra in rosso, così come i braccialetti su cui spiccavano i glyphics. Anche lo smalto era candido. La purezza su cui spiccava il colore del sangue, a rappresentare i peccati che avrebbero dovuto ancora commettere. La fenice a ricordare quelli che avevano già compiuto e forse mai del tutto scontato.
Impuniti, ma lanciati verso l’alto, verso il cielo di stelle a cui solo un pianeta rosso sangue poteva aspirare."
Ho letto la shot tre volte e questo pezzo non quante volte, Crì, te l'ho detto credo un'infinità di volte che sei bravissima e credo che non mi stancherò mai di ripetertelo: SEI BRAVISSIMA, ficcatelo in quella testolina. xD

E concludo dicendo, quindi, che possiamo dar credito alla teoria di mia zia, perchè questa è una delle cose migliori che ho letto ultimamente. ;)

Un bacio -non-Danno :*
Recensione alla storia fire in the air - 10/05/14, ore 19:07
Capitolo 18: 18
Lo so, lo so; c'ho impiegato più tempo io a scrivere quest'ultima recensione, che Ulisse a tornare ad Itaca >.<
Ne sono ben consapevole e chiedo venia, ed è per questo che se tu decidessi di mandarmi a casa Jared per una sculacciata o altri giochini alla Hurricane, lo capirei e non mi opporrei, affatto. Sarebbe giusto, giustissimo; ma si avvicina inesorabile la sessione estiva e io navigo in un mare di merda, ansia e caffè. T.T

Bando alle ciance, parliamo della storia per un’ultima volta... mio Dio, che magone, che tristezza :'(
Mi sono affezionata così tanto alla storia e ai personaggi che ora lasciarli andare è un po' come quando sai che un amico deve partire e si cerca di far di tutto anche prolungare l'agonia pur di non abbandonarli del tutto, pur di non dire addio e mettere la parola fine.
Potrei stare qui delle ore a scrivere quanto la storia mi sia piaciuta , quanto mi sia legata a Sara -il numero considerevole di punti in comune che ho trovato con questa donna è assurdamente sorprendente-, quanto la tua FanFiction mi sia entrata dentro, passando dalle grasse risate , agli inalberamenti, dalle facepalm allo stupore, fino alla commozione.
Esatto, anche un'acida cinica come me si è commossa, quando Sara ha incontrato Elena e nonostante avessi capito fin da subito che era andata lì per dare parte del ricavato del libro ad Aurora, comunque sono rimasta sbalordita e affascinata dall'amore che trasudava dalle parole di Sara, tanto che avrei voluto abbracciarla e dirle di farsi forza, che era stata una grande donna e che aveva fatto la migliore scelta possibile, anche se in quel momento faceva male.
In realtà questo non è stato l'unico punto che mi ha commosso, perchè anche se non è stata proprio un personaggio principale, Valentina mi ha sempre ispirato molta molta simpatia, senza contare che è un po' tutto merito suo se è successo tutto quel che è successo xD
E quando si sono salutate all'aeroporto, ho empaticamente avvertito la tristezza di Valentina e il vuoto, che le si stava allargando dentro per il trasferimento dell'amica; ma devo ammettere che la lacrimuccia ha fatto marcia indietro, quando le due hanno iniziato a parlare della liana del nostro bellissimo Tarzan, barbuto -e forse sarò l'unica, ma a me piace ancora di più in versione barbone, non so, è più affascinante- :Q_________ Non sai quanto indegnamente sto sbavando sulle foto degli ultimi giorni in cui ha quel bel barbone incolto e lo stile da profugo talebano -stendo, ovviamente, un velo sulle svariate accompagnatrici, di cui sta facendo sfoggio. Tra quanto vedremo Sara attrezzata con un bel lancia fiamme per sterminare la concorrenza? ahahahhahah-
Ritornando alla FanFiction, beh, tu sai quanto io abbia apprezzato la casetta in Canadà e quindi sono stata molto contenta che la parte finale dell'epilogo, tu l'abbia ambientato proprio lì, dove veramente si può dire che si siano amati per la prima volta! *-*
E neanche immagini quanto io abbia apprezzato il fatto che non si sia conclusa con il solito e scontato "vissero felici e contenti, sposati e con uno stuolo di pargoli"; non so, non lo vedo adatto al personaggio -in realtà, qui, mi riferisco non solo a Jared, ma anche a Shanni- o forse sarà semplicemente perchè io non credo che sia realmente il matrimonio -inteso come l'atto fine a sè stesso- a legare davvero due persone e i loro cuori, e ahimè purtroppo spesso non lo è neanche un figlio o una squadra di calcio più riserve di figli.
Devo dire però che per Sara, invece, sono stata molto felice, infatti, come hai detto anche tu, aveva tutto il diritto di ricostruirsi una vita e di poter essere finalmente di nuovo madre, di poter vivere tutte quelle esperienze che con Aurora non ha potuto assaporare, condividendole tra l'altro con un uomo che la ama.
Da quanto puoi dedurre da quello che ho detto sopra, HO ADORATO immensamente la pseudo celebrazione delle loro nozze, che avevano come unici testimoni: il mare, il sole, la sabbia e i Mini Pony! ahahahhahah *-*

Non so davvero cos'altro aggiungere, oltre al fatto che mi mancheranno e che tu sei stata bravissima.
Complimenti.
*io ora vado ad annegare nel mio mare di lacrime, non posso ancora credere di aver messo un punto a questa storia. ç.ç La me, spera tanto in uno spin-off... *

Ciaooooo, un bacio! :*
Recensione alla storia fire in the air - 02/05/14, ore 18:02
Capitolo 17: 17
Ok... no, ti prego ora aiutami a capire perchè cavolo Sara spiega ogni cosa, per filo e per segno a Shannon, facendogli tra l'altro capire che ci tiene a Jared e che vuole solo lui; e invece, con il diretto interessato è stata così criptica e stronza? Sì, STRONZA.
Dove è andato a finire il: 'Ci siamo dentro insieme' ?
Dove? Insieme al mucchio di vestiti che si sono tolti per il Chocolate ice-cream party?
Voglio capire che Sara voglia proteggere Jared da questo turbinio di eventi; ma è tardi -perchè appunto ci sono dentro insieme- e per di più è lui che vuole starle accanto.
Anch'io sono per il: 'sono problemi miei e allora me li gestisco io e a modo mio. Li risolverò io e nessun altro.'
Ma qui Sara ha sbagliato, in una coppia si cerca di affrontarli insieme i problemi, perchè non giriamoci intorno, ma alla fine i problemi di Sara, vuoi o non vuoi, si ripercuotono anche su Jared, che la ama e che vuole starle accanto in un momento delicato come questo e vedendosi nuovamente escluso, si sente ferito e messo all'angolo.

Anche se mi rincresce dirlo, io sono d'accordissimo con la divaH.
"«Jared…».
«Uhm…». Aveva gli occhi chiusi e un’espressione rilassata in volto, i capelli spettinati e. No. Era troppo. Cioè…era da stupro violento.
«Devo tornare a casa».
«Guarda che siamo a casa tua» mugugnò.
«No…a Milano» precisò.
«Perché?». Aprì un occhio.
«Devo…». Ma sì, cazzo. «Devo sistemare delle cose».
Aprì anche l’altro occhio, aggrottando la fronte. «All’improvviso?».
«Sì».
Non disse nulla. «Quanto starai via?».
«Non lo so».
Si sollevò sui gomiti. «Non penso di aver capito».
«Non voglio parlarne» tagliò corto.
«Non vuoi parlarne?». Sollevò le sopracciglia, spalancando gli occhi.
Sara sospirò. «È complicato». Deglutì.
«Ma che razza di rapporto pensi di avere con me?» la apostrofò, mettendosi a sedere.
«Jared…ti prego…» lo guardò, rammaricata. «Fidati…è che è un casino…».
«No, il casino lo stai creando te. È possibile che mi escluda a priori da quella che è la tua vita? Io non voglio questo, io pretendo chiarezza…»."
In un momento del genere, tra due persone così sentimentalmente coinvolte -senza contare l'aridità di affetti di Jared, prima dell'arrivo di Sara: lui ha deciso, dopo anni di rimettersi in gioco per lei. Lui ha deciso di far iniziare di nuovo a battere il suo cuore per lei. Perchè non voleva perderla, e ora è lei che scappa?- un " «Devo chiudere un capitolo»." non può bastare.
Infatti la mia DivaH ribatte:
"«Che capitolo?». La scrutò, senza permetterle di abbassare lo sguardo. Sara non rispose. «Ti riesce tanto difficile parlare con me? Tu sai cosa vuol dire stare con una persona?»."
Devo dire che in queste scene ho adorato Jared e ho fatto il tipo per lui.
Ha pienamente ragione e se potessi andrei di corsa a consolarlo... S, consolarloooo! Ahahahahahah dirty birdie mode: on. :Q_______

Cresce la trepidazione per l'epilogo e come ben sai: mi dispiace e non poco che la storia stia volgendo al termine.
Di conseguenza sono divisa tra il voler leggere immediatamente l'epilogo e in non volerlo leggere mai, visto che piega stanno prendendo gli eventi, anche se spero e confido molto nelle parole che Sara ha detto a Shannon sulle hills, ovvero che a Los Angeles ha trovato una casa -e credo non intendesse il suo tugurio... Pardon, costruzione raccolta; ma proprio un posto in cui stare bene e che la fa sentire casa. O forse non è un posto, ma un bel quarantaduenne tutto muscoli e shatush?- e che quindi tornerà.

Che dire?
A presto, Stefania.
Mmmmh... SadicaH, però, ti si addice di più. Ahahahhahhahah :P

Ah, con 'a Lana piaceva la tana' mi hai fatto scompisciare e mi ci voleva proprio; sto in carenza di caffeina e nicotina, oberata di cose da studiare con una concentrazione che non ha mai rasentato livelli così bassi; per non parlare della home su Facebook intasata da stati/commenti idioti di gente cerebrolesa che parla di Shannon manco fosse morto o sul punto di morire, gente che quasi quasi gli sta preparando la veglia funebre, quando l'unico funerale di cui dovrebbero occuparsi è quello per il loro cervello e buon senso, 'chè da quello che scrivono sembra proprio sia deceduto da un pezzo.
Aaaaaah, perdona lo sfogo e... A prestooooooo :*
Recensione alla storia fire in the air - 27/04/14, ore 18:16
Capitolo 16: 16
Cercherò di essere più diplomatica possibile e il meno volgare che mi riesce, I promise.
Marco dovrebbe avere trent'anni, giusto?
Quindi dovrebbe essere, anche grande abbastanza per comprendere che al mondo non esiste solamente la sua persona e che volente o nolente, quando si prende una decisione, si devono accettare anche tutte le conseguenze, che questa ne comporta.
Ha voluto vivere la sua vita e realizzare i propri sogni, infischiandosene di Aurora e Sara?
Bene. Perfetto. Fantastico.
Ma ora non può più tornare indietro.
Non ci sono istinti paterni, rimorsi o rimpianti che tengano; perchè lui non ha alcun diritto di sconvolgere la vita di una bambina di undici anni, che LUI non ha MAI voluto.
Lui non può. Per Aurora, i suoi unici genitori sono e devono essere solo coloro i quali l'hanno cresciuta, che l'hanno amata.
Quelli che le sono stati accanto -che so- durante il suo primo giorno di scuola, quando è stata male, quando forse già il primo ragazzino le ha spezzato il cuore.
In altre parole: quelli che se la sono vissuta quotidianamente.
E lui non ha alcun diritto di turbarle la vita.
Dio, perchè è così egoista?
Sia lui che Sara hanno perso ogni diritto su di lei, quando è stata adottata.
Perchè non capisce che se continua per la sua strada, la farebbe solo soffrire?
È escluso che lui la incontri. Che lui ci parli. Che lui la veda, soltanto.
È ESCLUSO!
Sì, è vero, è suo padre ma poteva e doveva pensarci prima.
E poi sai come si dice: i genitori non sono coloro che mettono al mondo i bambini, ma chi se ne prende cura.
Legalmente, forse, Marco ha anche ragione; ma quale giudice snaturato toglierebbe una bambina ad una coppia, che per la suddetta bambina sono gli unici genitori che conosce, per affidarla ad un uomo solo, che è scappato dalle sue responsabilità e che si ripresenta solamente dopo UNDICI anni e AGGREDISCE FISICAMENTE la madre biologica della bambina?
Io non so se Marco alla fine rinsavirà o meno; ma Sara potrebbe, anzi dovrebbe, puntare su questo scatto d'ira, per allontanare una volta e per tutte la sua bambina da quel metro e ottantacinque di codardia.
E, mi dispiace tanto dirlo ma, anche lei dovrebbe stare lontana da Aurora e dovrebbe smettere di nascondersi dietro ad un albero e spiarla; perchè fa del male solo a se stessa, rimanendo ancorata ad un passato che non le appartiene più da anni e se continuerà a rimanervi ancorata, non potrà mai farsi una nuova vita.
In più ora con la sua notevole popolarità deve stare molto attenta, affinchè il ciclone della stampa e dei giornalisti non trovi ed investi anche Aurora e la sua famiglia.
Immagino che per Sara possa essere dura e doloroso, ma deve pensare che ha fatto la scelta giusta per Aurora, tenendola lontana da sè, e che è ancora più giusto continuare a farlo.
E come ha detto lei: "Tra il poco e il niente era giusto il niente." e io sono d'accordissimo con lei, il 'poco' sarebbe un dolore inutile per tutti, ma che soprattutto può essere evitato.
Meno d'accordo sono sul fatto che stia mentendo a Jared; e non perchè è Jared Leto e neanche perchè è il suo ragazzo, ma perchè NON DEVE ESISTERE L'OMERTÀ, QUANDO SI È STATE VITTIME DI VIOLENZA, in qualunque forma sia, anche uno sporadico attacco d'ira.
Forse esagero e non è questo il caso -visto che sembrava che fosse Marco, più che Sara, ad essere spaventato dalla sua stessa reazione-; ma io davvero non capisco quale motivo spinga le vittime di un abuso qualsiasi a proteggere il proprio aggressore, parlando quindi in generale.
Come ho detto prima: Sara dovrebbe impugnare questa cosa contro Marco; e non dico che debba denunciarlo o sputtanarlo al mondo intero, ma almeno potrebbe usare quanto è successo come ricatto per farlo desistere dal rovinare la vita della loro bambina.
Sì, la loro bambina. Perchè loro sono i genitori biologici, ma per potersi sentire realmente genitori, devono prendere la decisione giusta per la loro figlia; e Sara l'ha fatto undici anni fa, dandola in adozione e Marco potrebbe avere la possibilità di sentirsi un buon padre o solamente una persona migliore, lasciando che sua figlia scopra la verità nel modo migliore e non probabilmente da una rivista di gossip.
Aurora non ha potuto scegliere, quando era appena nata, quale dovesse essere la propria famiglia e chi avrebbe dovuto chiamare 'mamma e papà'; sono stati altri a scegliere per lei, degli estranei. Perchè ancora una volta, un estraneo -Marco in questo caso- deve scegliere per la sua vita?
Perchè Marco non può aspettare che sia sua figlia, una volta scoperta la verità, a scegliere di volere o meno che lui, che loro, entrino a far parte della sua vita?


Potrei continuare questa filippica all'infinito, ma tu potresti essere di tutt'altro parere, quindi ti saluto e credo proprio che mi fionderò subito sul XVII capitolo o forse no, sai sapendo che sono gli ultimi due, sono restia al fagocitarmeli alla velocità della luce, perché poi mi mancheranno! T.T

Alla prossima :')