Recensioni di Ayr

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Il cuore di Nurthìa - 02/03/17, ore 22:49
Capitolo 5: La custode dell'anima di Nurthìa
Recensione premio per il primo posto nel contest "Steampunk Tendencies"

STO PIANGENDO COME UNA FONTANA!!
Spero tu sia soddisfatta: questa storia mi ha completamente avvinta e straziata, mi ha lasciato incantata e mi ha lacerato il cuore, credo che sia una delle storie più belle che abbia mai letto! 


Non so se questa recensione avrà un senso o sarà solo un ammasso sgangherato di impressioni e pensieri sparsi, perché ho così tante cose da dire che non credo riuscirò a procedere con ordine...Io ci provo ma non ti assicuro nulla sul risultato.
Innanzitutto, il tuo stile di scrittura: sempre estremamente evocativo e poetico (credevo che il tuo stile fosse quello stile secco e algidamente ironico di "Cieli senza confini" e invece mi hai sorpreso piacevolmente regalandomi uno stile meraviglioso e catturante, che contiene espressioni di cui sono davvero invidiosa), arricchito con quelle parole inusuali e ricercate che lo rendono unico e particolare, conferendogli un pizzico in più di personalità ma senza diventare sovrabbondante o manieristico...LO ADORO e mi ha davvero conquistata.

La storia in sè è qualcosa di assolutamente meraviglioso ed incredibile, non riesco nemmeno a trovare le parole per dirti quanto mi sia piaciuto TUTTO di essa: gli androidi così freddi e crudeli, ma non volontariamente (il che è peggio) che vedono gli uomini solo come oggetti di studio. Sono totalmente privi di sentimenti  e agiscono solo secondo la logica che gli è stata imposta e che non possono modificare (per questo li ho sia odiati sia compatiti: perché da un lato li comprendevo, cercavano di raggiungere il loro obiettivo, di soddisfare la loro brama ma dall'altro ho trovato disumane, abominevoli e perverse le loro azioni, sebbene nessuno di loro possa comprendere questi concetti...). ciò che mi ha sconvolta di più, in realtà, è stato il fatto che siano stati proprio gli uomini a infondere nei loro circuiti i loro peggiori difetti e brame, creando lo specchio corrotto e avvilente di loro stessi e della loro parte peggiore, quello che diventerebbe se fosse privo di sentimenti buoni ed emozioni positive (e purtroppo molto spesso l'uomo si è comportato come un androide, non con la stessa fredezza ma con uguale malvagità e bramosia). Sembra quasi che tu abbia trasmesso le componenti più turpi degli uomini negli automi e abbia aggiunto quel tocco di freddezza che li rende ancora più spietati: rende il tutto molto più verosimile e per questo inquietante e sconcertante. La tua storia offre un sacco di spunti per la riflessione, invita ad interrogarci sul male, su ciò che noi consideriamo tale e sulla possibilità di diventare anche noi dei mostri, dimenticandoci completamente di ciò che ci rende umani: i sentimenti. A 
tal proposito, una frase che mi è piaciuta molto, che mi ha conquistata è che fa riflettere, è questa di Kalum: "È più facile comprendere il male, che condividere un atto di bene", purtroppo è una triste verità...

I sentimenti sono stati trattati in maniera esemplare ed efficace e sono stati i protagonisti di questa vicenda: le descrizioni che hai fatto del dolore, della disperazione e dell'amore, della speranza sono state davvero incredibili, corredate da immagini forti e strazianti (sia per la loro ferocia sia per la loro delicatezza), che mi hanno travolta e mi hanno permesso di vivere sulla mia stessa pelle quelle sensazioni...Davvero tanti complimenti.
Sono il punto centrale dell'intera storia: ciò che gli androdi invidiano a noi umani (di cui preferiremmo sbarazzarci, diventando, invece , fredde macchine di morte e distruzione, calcolatrici e invincibili). Anche questo aspetto è interessante: perché una macchina vorrebbe qualcosa di cui noi farremmo volentieri a meno? E tu hai risposto a questo quesito, dimostrando come siano proprio i sentimenti e le emozioni che tanto detestiamo ciò che ci rende veramente vivi e ci permette di continuare ad andare avanti, nonostante tutte le sofferenze ed i dolori, perché sappiamo che prima o poi avremo il privilegio di essere felici *la mia vena pseudo- filosofica fa una breve incursione ritenendosi soddisfatta di aver avuto, anche per oggi, il suo sfogo*.

I personaggi di Aisha e Kalum sono ben delineati proprio attraverso i loro sentimenti: Aisha, sebbene sia un soldato, è passionale ed è sconvolta da un tornado di emozioni contrastanti e diverse; Kalum, invece, da vero uomo di scienza, dà più importanza alla mente, cerca di contenere le sue emozioni, senza però dimenticarsi di averne. è l'anello mancante tra gli androidi e gli uomini, l'equilibrio perfetto tra la fredda logica e il calore dei sentimenti, e il fatto che diventi un andoride umanizzato (?) sottolinea proprio la possibilità di essere un pacificatore  e un mediatore tra le due "razze", e sia capace di permettere una convivenza pacifica e di collaborazione. Pur essendo un Intellettuale, è diverso dai suoi colleghi -accecati come gli androidi da potere, forza e dominio- il suo sentimento per Aishia gli permette di rimanere ancorato alla sua umanità e di evitare di diventare freddo, presuntuoso e calcolatore.

L'ultima parte (ma anche l'intero racconto) mi ha ricordato il "Gigante di ferro" e penso di aver letto l'ultimo capitolo e mezzo tra le lacrime.
Sei stata capace di emozionarmi, di farmi addentrare in questa storia e farmi partecipare attivamente ad essa: sono rimasta allibita di fronte alla follia di Marty (sebbene certe situazioni non possano essere affrontate se non mediante la pazzia) e gli esperimenti condotti dagli andoridi mi hanno disgustata e sconvolta, la morte di Kalum mi ha lasciato completamente spiazzata (e da lì sono iniziate le lacrime) e alla fine, la "reincarnazione" (?) del ragazzo nel robot mi ha fatto definitivamente sciogliere e ho iniziato a lacrimare e singhiozzare senza ritegno (uno spettacolo imbarazzante).
Non so che altro aggiungere riguardo la tua storia, spero di essere riuscita a trasmetterti almeno una briciola di tutto l'entusiasmo, la meraviglia, il fascino e la disperazione che questa ha provocato in me.

I miei più profondi complimenti, sarà una storia che mi rimarrà nel cuore e che, a mio modesto parere, potrebbe benissimo essere la trama di uno dei miei romanzi preferiti ^^

Ancora tanti complimenti, ogni volta mi sorprendi sempre di più regalandomi perle che mi lasciano a bocca aperta.


Ayr

 
Recensione alla storia 2451 - 24/01/17, ore 10:19
Capitolo 1: 2451
Recensione premio per il contest "Fantastic Beasts - Non siamo solo mostri"

Le premesse ci sono, e sono anche buone: un'ambientazione futuristica che vira verso l'apocalisse, un protagonista molto ben delineato di cui s scoprono nel corso dello sviullpo luci e ombre e personaggi secondari interessanti, sebbene solamente abbozzati.
Purtroppo i continui salti temporali tra una parte e un'altra hanno reso meno scorrevole e più confusa la vicenda: Roy passa in maniera repentina da una situazione ad un'altra senza un minimo di contestualizzazione che potrebbe aiutare il lettore a collocarlo in una dimensione spazio-temporale, anche i personaggi introdotti compaiono "a caso", nel senso che non si capisce bene da dove arrivino e sembrano apparire dal nulla; non so se nei contest in cui hai partecipato era accettabile, ma una mini long di pochi capitoli avrebbe permesso di ampliare il discorso e dare maggiori dettagli che avrebbero contribuito a rendere il racconto più fluido, collegato e chiaro (In caso, potresti pensarci ora, se i vari elementi sono ben gestiti ,potrebbe uscirne un'ottima storia).
Passando ai persoaggi, la parte, secondo me, che hai curato decisamente di più: Cosme è ambiguo e mi ha lasciata spiazzata, credevo che fosse un'idealista convinto, che avrebbe portato avanti le sue idee con coraggio oltre che con passione e ci sono rimasta di sasso quando l'ho visto arrendersi così a quel sistema che voleva tanto sovvertire; è un venditore di fumo, che inganna gli altri e se stesso, è un personaggio spregevole e meschino, che all'inizio ammiravo ma che ho odiato, perché non è stato capace di essere coerente con quello che diceva, non ha mai condiviso le idee che propinava e sebbene sembrasse un predicatore convinto è stato il primo ad arrendersi.
Ho molto ammirato, invece, Roy: grazie al grande ed eccellente lavoro di introspezione che hai fatto, si colgono del personaggio tutte le varie sfumature del suo carattere complesso ed affascinanate: è innanzitutto un'idealista (e come ha scritto qualcun altro, un'idealista disilluso) e rimane fedele alle sue idee e ai suoi principi fino in fondo ed è la qualità che ho maggiormente apprezzato di lui, purtroppo per questo mondo a rovescio, è un antierore che non viene né compreso né apprezzatto (anzi, viene abbandonato e lasciato a se stesso), è un uomo di altri tempi trapiantato in un epoca che non gli appartiene e da cui si sente escluso, vive passivamente e solo la politica e la musica lo fanno sentire veramente vivo, la prima perché gli dà l'impressione di agire e di fare qualcosa, la seconda perché gli permette di essere se stesso e di esprimersi oltre che di evadere da quella gabbia di livelli, regoli e schemi. è l'unico personaggio che rimane coerente con se stesso fino in fondo, ed è proprio questo che permette di apprezzarlo e che conquista il lettore.
Per quanto riguarda Lydia, è un'ombra, un abbozzo che viene trascinato dagli eventi e vive pedissequamente la propria vita come gli altri hanno predisposto per lei (non so se era questa l'impressione che volessi dare, ma per quanto faccia parte del partito e predichi anche lei ideali in cui veramente non crede, è il perfetto sottoprodotto della società in cui è inserita). Matthew è un personaggio davvero interessante, il più affine a Roy, per quanto si è potuto intuire dai tuoi accenni, mi sarebbe piaciuto un approfondimento su di lui, sarebbe risultato un personaggio davvero intrigante.
Concludo con il dire che, come tu stessa hai notato, l'elemento futurista si perde, se ne dà qualche accenno ristretto ai soliti canoni dei romanzi distopici: una società divisa in vari livelli, un governo assoluto, robot e andoridi; l'unica aggiunta veramente interessante è questo progetto Colonizzazione, e sarebbe stato divertente e interessante scoprirne qualcosa di più, ma ti sei limitata a darne solo qualche accenno generale.
Il mio consiglio è di provare ad ampliare questa storia, articolarla e descrivere meglio il contesto, perché come è impostata ora sembra una raccolta di impressioni sul personaggio di Roy, le une scollegate alle altre.


 
Recensione alla storia Occhi stelle lacrime - 14/09/16, ore 12:25
Capitolo 1: Occhi stelle lacrime
Sbirciando tra i contest del forum, ho scorto questa tua storia e memore delle meraviglie che crei con la tastiera, mi sono buttata a capofitto nella sua lettura...E niente: come sempre mi sorprendi, mi conquisti e mi lasci con l'amaro in bocca.
Fin dalle prime righe mi è tornato alla mente 1984, immagino che essendo uno dei tuoi romanzi preferiti, gran parte dell'ispirazione sia giunta da lì: una società a regime totalitario, dove ogni singola fase della vita viene controllata (perfino la nascita e la cosa mette i brividi) e chi non rispetta determinati canoni viene escluso e considerato meno della polvere sulle scarpe dei Perfetti o forse loro, essendo Perfetti, non hanno polvere sulle scarpe). Un velato riferimento alla nostra società attuale, dove si comprime il pensiero e lo si soffoca, dove cerchiamo di venire controllati e schiacciati: ben fatto! Penso che Orwell sarebbe orgoglioso di te ^.^
Mi è piaciuta un sacco ed è un peccato che non sia una long (ma potrebbe diventarlo...) e io spero vivamente che lo diventi: nonostante non bazzichi troppo nel reparto fantascientifico (sono troppo fedele ad elfi, nani e scontri epici con spade di acciaio ripiegato) ma questa storia mi ha conquistata (penso di averlo già detto, ma pazienza, tra due secondi sentirò il bisogno di ribadire la cosa).
Questa recensione ha più parentesi che altro....